Top Banner
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI Ponte della ferrovia DELIBERATO DAL COLLEGIO DOCENTI IN DATA……………… IL DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT.SSA ROSANNA RIZZO
27

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Feb 17, 2019

Download

Documents

doandan
Welcome message from author
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
Page 1: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI

ALUNNI STRANIERI

Ponte della ferrovia

DELIBERATO DAL COLLEGIO DOCENTI IN DATA………………

IL DIRIGENTE SCOLASTICO DOTT.SSA ROSANNA RIZZO

Page 2: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

Indice

Premessa

Cos’è il protocollo

Finalità e obiettivi

Le figure interessate all’accoglienza degli alunni stranieri sono

La normativa di riferimento

Fasi dell'accoglienza

Inserimento nella classe / sezione lingua per comunicare

Attivita’ d’accoglienza

Criteri per l’assegnazione alla classe

Integrazione e alfabetizzazione

Prassi sociale rapporti con il territorio

Suggerimenti metodologici e valutazione

Scelte metodologiche

- SEZIONE ALLEGATI

Scheda conoscitiva

Sillabo di riferimento per i livelli di competenza in italiano L2

Format consigli di classe

Laboratori di alfabetizzazione

Quadro Europeo comune di riferimento per le lingue

Page 3: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

Premessa

Il presente protocollo fa riferimento alla normativa vigente in materia di integrazione scolastica, alla

convenzione tra servizio di immigrazione e scuole, relative ai compiti dei mediatori culturali e alle procedure

di collaborazione per interventi di supporto culturale e linguistico a favore di alunni non italofoni e delle

famiglie per l’effettuazione di percorsi personalizzati.

Come previsto dai riferimenti normativi sotto elencati, il nostro Istituto intende perseguire, nel suo Piano

Triennale dell’Offerta Formativa, l’inclusione e la valorizzazione degli alunni non italofoni , attraverso

buone pratiche educativo-didattiche che consentano di rispondere ai bisogni formativi specifici e di attuare

comportamenti ed interventi mirati allo sviluppo della persona e al suo successo scolastico.

A tale scopo il Collegio dei Docenti, nella seduta del 06/09/2017, partendo dai bisogni evidenziati dagli

alunni stranieri si impegna a predisporre ed organizzare le procedure e le pratiche per un ottimale

inserimento nell’istituto degli alunni non italofoni.

“La presenza di alunni con cittadinanza non italiana ha assunto da tempo le caratteristiche di un fenomeno

strutturale, che la scuola ha affrontato nella

sua complessità, con esperienze di innovazione. Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di

una proficua integrazione dei minori interessati, dovrà essere posta particolare attenzione a tutta la complessa

problematica che caratterizza l’iscrizione e la scolarizzazione di tali alunni.”

Cosa è il protocollo

Il protocollo d'accoglienza e integrazione degli alunni stranieri è un documento che viene deliberato dal

Collegio dei Docenti e viene inserito nel PTOF.

Contiene criteri, principi, indicazioni riguardanti l'iscrizione e l'inserimento degli alunni immigrati,

definisce i compiti e i ruoli degli insegnanti, del personale amministrativo, dei mediatori culturali

Traccia le diverse possibili fasi di accoglienza e le attività di facilitazione per l'apprendimento della lingua

italiana. Il protocollo costituisce uno strumento di lavoro che viene integrato e rivisto sulla base delle

esperienze realizzate.

Finalità

Il protocollo si propone di:

Definire pratiche condivise all'interno delle scuole in tema di accoglienza di alunni stranieri;

Facilitare l'ingresso a scuola di bambini e ragazzi di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale;

Sostenere gli alunni neo-arrivati nella fase di adattamento al nuovo contesto,

Favorire un clima d'accoglienza e di attenzione alle relazioni che prevenga e rimuova eventuali ostacoli alla

piena integrazione;

Costruire un contesto favorevole all'incontro con altre culture e con le " storie" di ogni alunno;

Favorire un rapporto collaborativo con la famiglia

Promuovere la comunicazione e la collaborazione fra scuola e territorio sui temi dell'accoglienza e

dell'educazione interculturale nell'ottica di un sistema formativo integrato.

Page 4: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Obiettivi educativi

Facilitare l’ingresso degli alunni di altre nazionalità nel sistema scolastico italiano

Sostenere gli alunni neo-arrivati in Italia nella fase di adattamento al nuovo contesto

Acquisire sicurezza e autonomia in un contesto diverso da quello del Paese di origine

Rispettare le regole della vita comunitaria e gli altri, cooperando in un gruppo

Migliorare le modalità comunicative per capire ed esprimere le proprie emozioni in modo adeguato

Mettere in atto ogni strategia perché l’essere in classe sia sempre un work in progress nelle varie

dimensioni della persona e secondo le proprie attitudini e specificità

Avviare l’alunno ai temi della pace, della cooperazione e dell’integrazione

Formare la personalità degli alunni per capire chi si è, per comprendere le proprie potenzialità, per

saper essere e saper scegliere in funzione di un Progetto di Vita.

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

Le figure interessate all’accoglienza degli alunni stranieri sono

DIRIGENTE SCOLASTICO

DOCENTI REFERENTI PER IL SETTORE ALUNNI STRANIERI

FS BES

FS ORIENTAMENTO

COMMISSIONE FORMAZIONE CLASSI ALTRI DOCENTI

DOCENTI CHE NE FANNO RICHIESTA

DOCENTI NOMINATI DAL CD ALTRI

GENITORI ALUNNI STRANIERI E NON

ASSOCIAZIONI

ENTI LOCALI

Page 5: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

LA NORMATIVA DI RIFERIMENTO

I principi e le linee guida del protocollo sono stati desunti dalla seguente normativa:

• Costituzione della Repubblica Italiana 1948 art.34

• Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo ONU, 10 dicembre 1948

• Dichiarazione dei Diritti del Fanciullo ONU, 20 novembre 1959

• C.M. n.301,8settembre 1989 – inserimento degli alunni stranieri nella scuola dell’obbligo

• C.M. n.205, 2 luglio 1990 – Educazione Interculturale –

• C. M. n.5, 12 gennaio 1994 - iscrizione degli alunni stranieri anche sprovvisti di permesso di

soggiorno

• C. M. n.73, 2 marzo 1994 – Il dialogo interculturale e la convivenza democratica –

• Legge n. 40, 6 marzo 1998(Turco-Napolitano) – disciplina dell’immigrazione e condizione

giuridica dello straniero

• Decreto Legislativo n.286,25 luglio 1998 “disposizioni concernenti la disciplina

dell’immigrazione e norme sulla condizione dello straniero”

• DPR n.394/1999, art. 45 intitolato” Iscrizione scolastica…”

• L. n. 189,30 luglio 2002 (Bossi-Fini ha confermato le precedenti procedura di accoglienza)

• C.M. n.24/2006 febbraio “ linee guida per l’inserimento e l’integrazione degli alunni stranieri”

• La via italiana per la scuola interculturale l’integrazione degli alunni stranieri - MIUR- ottobre

2007 • C.M. n. 2/8 gennaio 2010: Indicazioni e raccomandazioni per l’integrazione di alunni con

cittadinanza non italiana

• C.M. n. 8/6 marzo 2013: Direttiva Ministeriale 27 dicembre 2012 “Strumenti d’intervento per

alunni con bisogni educativi speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica.

Indicazioni operative”

• Linee guida per l’accoglienza e l’integrazione degli alunni stranieri (MIUR, febbraio 2014.

Aggiornamento dell’analogo documento del 2006)

• Linee di indirizzo per favorire il diritto allo studio degli alunni adottati (MIUR, dicembre 2014)

Page 6: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

Premessa

Per promuovere la piena integrazione dei bambini nel nuovo contesto sociale e per realizzare un

progetto educativo che coniughi pari opportunità e rispetto delle differenze, la scuola ha bisogno

delle risorse che il territorio mette a disposizione e della collaborazione con i servizi, le

associazioni, i luoghi d'aggregazione e, in primo luogo, con le Amministrazioni locali.

Si tratta di costruire una rete d'intervento che rimuova eventuali ostacoli e favorisca una cultura

Dall’ultimo rapporto del MIUR su “Gli alunni stranieri nel sistema scolastico italiano” (Ottobre

2014), emerge che la presenza di alunni con cittadinanza non italiana nella scuola pubblica incide

ormai per il 9% sul totale della popolazione scolastica. La percentuale più alta si riscontra nella

scuola del primo ciclo. Dell’A.S. 2013/14 è il dato significativo del sorpasso degli alunni con

cittadinanza non italiana nati in Italia (ancora timido, 51%) rispetto a quelli nati all’estero. Per

quanto riguarda l’analisi dei risultati, l’indagine mette in evidenza un numero significativamente

più alto di ripetenze tra gli alunni stranieri rispetto ai colleghi italiani, e un tasso ancora

decisamente alto di abbandono scolastico senza aver conseguito il titolo di studi, tutti segnali di

criticità in particolare per quanto concerne l’acquisizione della lingua “dello studio”, che non

permette in molti casi agli alunni stranieri di raggiungere il pieno successo formativo e contrastare

il ritardo scolastico degli alunni stranieri nel sistema di istruzione italiano.

Sulla base di queste premesse, possiamo affermare che il protocollo d’accoglienza:

►RICONOSCE i bisogni degli alunni stranieri e, indirettamente, delle loro famiglie (bisogno di

promozione culturale e sociale, di valorizzazione, di partecipazione) favorendo la costruzione di un

contesto favorevole all’accoglienza, alla partecipazione e alla condivisione.

►CONSENTE alla scuola di superare una gestione dell’inserimento e una risposta pedagogica

caratterizzate spesso da interventi occasionali e frammentari.

►DEFINISCE pratiche condivise di carattere amministrativo, educativo e didattico e, inoltre, i

ruoli, le funzioni, gli strumenti e le risorse a disposizione.

Page 7: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

FINALITA’

• agevolare l’ingresso degli alunni di altra nazionalità nel sistema scolastico e sociale;

• definire pratiche condivise all’interno della Scuola in tema di accoglienza degli alunni stranieri;

• dare sostegno agli alunni stranieri nella fase di adattamento, facilitarne l’inserimento e

l’orientamento;

• entrare in relazione con le famiglie immigrate;

• promuovere la comunicazione e la collaborazione tra scuola e territorio sui temi

dell’educazione interculturale, nell’ottica di un sistema formativo integrato.

OBIETTIVI DEL PROTOCOLLO D’ACCOGLIENZA

Favorire un clima d'accoglienza positivo con l’alunno straniero e la sua famiglia;

Rimuovere eventuali ostacoli all’integrazione degli alunni stranieri;

Promuovere un rapporto di collaborazione educativa con la famiglia dell’alunno straniero

I SOGGETTI COINVOLTI

L’adozione del Protocollo impegna i docenti della Scuola ad un’assunzione collegiale di

responsabilità. Gli insegnanti sono tenuti a costruire un contesto favorevole all'intercultura e

all'ascolto delle diverse storie personali e devono promuovere una reale collaborazione tra scuola e

territorio. Sono altresì tenuti alla valutazione collegiale dei bisogni educativi speciali dei singoli

alunni e alla pianificazione del percorso di studi individuale. L’adozione del Protocollo impegna

tutti i soggetti coinvolti ad operare in collaborazione per ottimizzare le risorse e ad adottare forme di

comunicazione efficaci. I singoli obiettivi definiti dal Protocollo vengono realizzati di volta in volta:

• dal Dirigente Scolastico;

• dalla Commissione Integrazione e Alfabetizzazione alunni stranieri ( se presente ) ;

• dagli Uffici di Segreteria ;

• dai responsabili dei plessi ;

• dal docente referente ;

• dai docenti che hanno alunni stranieri nel gruppo classe o sezione.

Page 8: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

FASI DELL'ACCOGLIENZA

L'inserimento dell'alunno straniero prevede la diversificazione di più fasi, legate alla sua accoglienza e

integrazione nell'Istituto. Suddividiamo le fasi in:

1

FASE AMMINISTRATIVA-

BUROCRATICA

2

FASE COMUNICATIVA

RELAZIONALE

3

FASE EDUCATIVO

DIDATTICA

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

L’ISCRIZIONE

L’ACCOGLIENZA

DELL’ALUNNO

E DELLA FAMIGLIA

L’INSERIMENTO

NELLA CLASSE

Page 9: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

1 .FASE AMMINISTRATIVA

Questa fase rappresenta il primo rapporto della famiglia dell’alunno con l’istituzione scolastica,

sarebbe pertanto opportuno utilizzare, al momento dell’iscrizione degli alunni e dell’informazione alle

famiglie, la modulistica bilingue già a disposizione (italiano/lingue delle comunità straniere

maggiormente rappresentate nel territorio). La fase amministrativa è affidata ad un incaricato

dell’ufficio di segreteria.

Occorre pertanto dapprima individuare un impiegato che abbia il compito di:

consegnare i moduli di iscrizione;

acquisire l’opzione di avvalersi o no dell’insegnamento della religione cattolica;

accertare la presenza dei documenti anagrafici (certificato di nascita e atto di nazionalità o

cittadinanza), sanitari (vaccinazioni obbligatorie) .

Nel caso ne siano sprovvisti, gli alunni vanno iscritti ugualmente; sarà il Dirigente scolastico a

rivolgersi alla A.S.L. di competenza) e scolastici (certificato attestante gli studi effettivamente

compiuti nel paese di origine o dichiarazione del genitore attestante la classe o l’istituto frequentati);

informare la famiglia sull’organizzazione generale della scuola

documentazione bilingue (ad esempio il Piano dell’offerta formativa);

informare i genitori che intercorrerà circa una settimana tra l’atto dell’iscrizione e l’effettivo inizio

della frequenza;

fissare il primo incontro con i potenziali insegnanti di classe/Commissione di accoglienza e

comunicarne ai genitori la data;

richiedere il recapito telefonico della famiglia o di una persona che possa fungere

temporaneamente da tramite.

A partire dall’A.S. 2013/2014 l’iscrizione alla scuola pubblica è on-line. Il MIUR ha predisposto a tal

fine una versione in inglese del form necessario. L’iscrizione, da intendersi come il primo passo del

percorso di accoglienza e di integrazione dell’alunno straniero e della sua famiglia, è in carico

all’Ufficio di Segreteria. Tra il personale di segreteria viene quindi indicata una persona incaricata

delle iscrizioni degli alunni stranieri, anche al fine di affinare progressivamente abilità comunicative e relazionali per l’interazione con cittadini stranieri.

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

Page 10: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

.

2. FASE COMUNICATIVO-RELAZIONALE

Questa fase prevede che sia stata individuata una Commissione d’accoglienza, costituita da almeno tre

insegnanti (due della Commissione Intercultura e un docente dell’ipotetica classe di inserimento) e,

eventualmente, dal Dirigente scolastico.

La commissione attiverà il colloquio con la famiglia; esso rappresenta un momento molto importante

in quanto utile per conoscere la storia pregressa (personale e didattica) del bambino, ma anche per

avviare un dialogo e un clima di fiducia e rispetto tra scuola e famiglia.

Durante il dialogo, condotto come un’intervista di tipo aperto, si eviterà di rivolgere domande che non

rispettino la privacy della famiglia, ponendo invece molta attenzione all’aspetto relazionale.

La Commissione di accoglienza si occupa pertanto di:

effettuare tempestivamente un colloquio con la famiglia; In accordo con la commissione intercultura , con il docente Referente e docente di classe , il D.S

stabilisce una data per

un colloquio con genitori, alunno e l’eventuale mediatore linguistico.

raccogliere informazioni sulla storia scolastica e personale del bambino, sul sistema scolastico del

Paese di provenienza, stendendo una iniziale biografia dell’alunno; (vedi scheda rilevamento dati -Allegato 1 )

facilitare la conoscenza dell’ambiente scolastico, delle sue risorse e dei servizi di cui è possibile

usufruire: mensa, trasporti, pre-scuola…; Per facilitare la fase dell’accoglienza, la scuola si

doterà di cartelli e pannelli plurilingue per facilitare la conoscenza dell’ambiente scolastico.

illustrare la normativa vigente nella scuola - illustrare i progetti in atto nel plesso;

svolgere il colloquio con il bambino;

somministrare, tramite almeno uno dei suoi componenti, il test d’ingresso e la carta di identità

linguistica - trasmettere le informazioni ricavate ai futuri insegnanti di classe ;

collaborare con i docenti di classe per individuare percorsi di facilitazione, come previsto dall’art.

45, comma 4, del D.P.R. 394/99;

richiedere un mediatore culturale( se necessario)

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

Page 11: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

ATTIVITA’ D’ACCOGLIENZA

L'accoglienza dell’alunno straniero nella scuola non è relativa soltanto alla frequenza dei primi giorni

di scuola ma è un processo che culmina con la piena integrazione dell’alunno nella realtà scolastica e

nella classe che frequenta.

Gli interventi del personale scolastico devono favorire un clima positivo e di collaborazione tra la

scuola e la famiglia dell’alunno straniero. Sarà compito dell'insegnanti preparare l'accoglienza

predisponendo attività mirate a:

Sensibilizzare la classe all'accoglienza del nuovo compagno e favorire l’inserimento dell’alunno

straniero nella classe:

A. Informando la classe dell’arrivo del compagno straniero

B. Individuando un alunno tutor del compagno straniero neo-arrivato

C. Preparando un clima positivo per l’accoglienza

D. Svolgendo alcune attività di conoscenza nel modo più informale possibile.

E. Predisponendo una o più aule cosiddette multiculturali con tools, wallpapers, cartine geografiche

dell’area di provenienza. Le indicazioni su porte, muri, bachi e suppellettili saranno nella lingua di

provenienza dell’alunno straniero.

Page 12: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

.

3. FASE EDUCATIVA-DIDATTICA

La decisione sull’assegnazione ad una classe viene accompagnata dall’individuazione dei percorsi di

facilitazione, quali:

• progettare specifiche attività di benvenuto e conoscenza fra l’alunno straniero e la classe accogliente;

• favorire la partecipazione degli insegnanti della classe accogliente agli incontri del gruppo di lavoro,

per progettare interventi facilitanti l’apprendimento dell’italiano.

In questa fase dopo aver valutato il nuovo alunno verranno :

Individuati i più opportuni percorsi facilitati di inserimento( necessità di corsi integrativi in alcune

materie, inserimento in laboratori di lingua italiana, ecc.)

Presentata la proposta dell'attività da svolgere al Collegio dei Docenti e coinvolge il consiglio di

classe di interclasse allo svolgimento dell'attività programmata.

Insieme agli insegnanti che accoglieranno l'alunno in classe, individuata, sulla base delle risorse

interne ed esterne disponibili, percorsi di facilitazione da attivare a livello didattico (rilevazione dei

bisogni specifici di apprendimento, uso di materiale visivi, musicali, grafici per contestualizzare la

lezione, modalità do semplificazione linguistica, modalità di adattamento dei programmi curriculari,

istituzione di laboratori intensivi di lingua italiana) e percorsi di facilitazione relazionale (es, utilizzo

di materiali nelle diverse lingue).

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

Page 13: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

CRITERI PER L’ASSEGNAZIONE ALLA CLASSE

Il Dirigente Scolastico, dopo aver raccolto le informazioni sulla storia personale e scolastica

dell’alunno, sulla situazione familiare, sugli interessi, le abilità, le competenze possedute (anche, se

necessario e se possibile, con la presenza di un mediatore linguistico), e dopo aver considerato

l’ordinamento degli studi del paese di provenienza, individua la classe e la sezione in cui inserire

l’alunno. In questa scelta possono essere, eventualmente, coinvolti e consultati i genitori degli

allievi stranieri e quelli del gruppo classe che li accoglierà. La C.M. 2/2010 contiene indicazioni

circa la “Distribuzione degli alunni con cittadinanza non italiana tra le scuole e formazione delle

classi”. A proposito della formazione delle classi si elencano alcuni “punti fermi, che dovranno

costituire da quadro di riferimento alle diverse iniziative e operazioni da porre in campo per

garantire una partecipazione alla vita scolastica degli alunni stranieri utile e fruttuosa […]”. La

circolare raccomanda in particolare: “il numero degli alunni con cittadinanza non italiana presenti in

ciascuna classe non potrà superare di norma il 30% del totale degli iscritti, quale esito di una

equilibrata distribuzione degli allievi con cittadinanza non italiana tra istituti che insistono sullo

stesso territorio”, salvo situazioni particolari che devono essere sottoposte al vaglio dell’USR. La

stessa CM ribadisce che “gli alunni stranieri soggetti all’obbligo di istruzione sono iscritti d’ufficio

alla classe corrispondente all’età anagrafica. L’allievo straniero può tuttavia essere assegnato a una

classe diversa sulla base di criteri definiti dai Collegi dei Docenti tenendo conto della normativa

vigente. Al riguardo, sarà opportuno che il Collegio affidi a un gruppo di docenti, appositamente

individuato per l’accoglienza di tutti i nuovi alunni, la puntuale definizione dei criteri suddetti,

anche attraverso la verifica delle competenze linguistiche in ingresso. Ciò detto, si ribadisce la

necessità che si proceda a una equilibrata distribuzione degli alunni di cittadinanza non italiana,

evitando la costituzione di classi fortemente disomogenee e sia pertanto adottato di norma il criterio

della soglia del 30%” Pertanto se all’inizio dell’anno, l’alunno presenta una corrispondenza fra età e

classe, comprovata da documentazione scolastica, l’inserimento avviene nella classe corrispondente.

L’iscrizione in una classe diversa (immediatamente precedente o successiva) avverrà tenendo conto:

a. dell’ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell’alunno;

b. dell’accertamento di competenze, abilità, e livelli di preparazione dell’alunno;

c. del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel Pese di provenienza;

d. del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno;

e. del periodo dell’anno scolastico nel quale viene effettuata l’iscrizione (es. per iscrizioni richieste

verso la fine del secondo quadrimestre, è auspicabile evitare situazioni che sfocino

inevitabilmente nel cambio classe per ripetenza)

f. il numero degli allievi per classe

g. la presenza di altri stranieri

h. la presenza di altre situazioni problematiche e delle dinamiche relazionali dei diversi gruppi-

classe

Page 14: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

Favorire la conoscenza degli spazi della scuola.

Favorire la conoscenza dei tempi e dei ritmi della scuola.

Facilitare la comprensione dell'organizzazione delle attività.

Rilevare i bisogni specifici di apprendimento.

Individuare ed applicare modalità di semplificazione dei contenuti e di facilitazione linguistica

per ogni disciplina, stabilendo contenuti minimi ed adattando ad essi la verifica e la valutazione.

Programmare il lavoro con gli insegnanti che seguono l’alunno straniero.

Informare l’alunno e la famiglia del percorso predisposto per lui dalla scuola.

Valorizzare la cultura altra.

Mantenere i contatti con la Commissione di Accoglienza.

L’INSERIMENTO NELLA CLASSE / SEZIONE LINGUA PER COMUNICARE

L’ alunno stranieri è un ragazzo/a bambino /a che:

• Deve adattarsi al nuovo contesto scolastico e sociale

• Deve decodificare segni nuovi e attribuirgli significati

• Deve costruirsi nuovi riferimenti per padroneggiare i tempi e gli spazi del quotidiano scolastico

• Deve imparare la lingua per comunicare i bisogni

• Deve relazionarsi con persone (adulti, insegnanti, compagni), che hanno già esperienze sulla base di

modelli e valori di appartenenza

• Deve apprendere la lingua dello studio per imparare a leggere, scrivere, studiare.

Nella prima fase dell’inserimento scolastico, l’insegnamento della lingua italiana come seconda

lingua deve tendere soprattutto a:

1. fornire al bambino straniero gli strumenti linguistici che gli possono permettere di partecipare ad

alcune attività comuni della classe (Lingua per comunicare).

2. sviluppare l’italiano utile sia alla scolarizzazione che alla socializzazione in generale (lingua per

comunicare): richiamare l’attenzione, chiedere, denominare oggetti, azioni, rispondere a richieste e a

comandi, esprimere i propri vissuti.

La lingua presentata (italiano) deve essere fortemente collegata al contesto scolastico, agli interessi,

al vissuto dell’alunno e alle esperienze del quotidiano, comunicative e no. Inoltre i tempi devono

rispettare lo stile d’apprendimento dell’alunno e le sue capacità cognitive.

Page 15: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

Gli argomenti che si presenteranno potranno essere affrontati secondo la seguente impostazione:

presentazione del lessico di base relativo al tema proposto (utilizzando anche oggetti, foto,

immagini, disegni, CD-ROM, situazioni utili alla contestualizzazione);

memorizzazione del lessico e riutilizzo anche in contesti diversi; o introduzione del nuovo

vocabolario in strutture semplici e via via più complesse;

esercizi di riconoscimento, discriminazione;

espressione orale e scritta (risposta a semplici domande, produzione di frasi di brevi testi) con

riutilizzo del lessico e delle strutture presentati;

i temi iniziali riguarderanno il bambino, la sua storia, le caratteristiche principali dell’identità e

del suo ambiente di vita quotidiana.

INTEGRAZIONE E ALFABETIZZAZIONE

In seguito alla rilevazione del grado di conoscenza della lingua italiana, l’alunno verrà avviato ad

un percorso di alfabetizzazione calibrato al suo livello di partenza. Obiettivo prioritario sarà

l’acquisizione di una funzionale competenza nella lingua italiana, scritta e orale, sia in forme

ricettive che produttive, prima per la comunicazione interpersonale e per l’integrazione scolastica,

poi per lo studio delle discipline, da realizzare attraverso laboratori di Italiano L2. La competenza

linguistica verrà preliminarmente valutata in base ai parametri fissati dal QCER (Council of Europe,

2001), attraverso prove strutturate per la rilevazione del livello di partenza

(https://europass.cedefop.europa.eu/it/resources/europeanlanguage-levels-cefr). A seconda dei

bisogni, la scuola attiverà corsi mirati per livello di competenza, in verticale. Gli interventi per

l’apprendimento della lingua italiana prenderanno in considerazione i bisogni linguistici degli

alunni stranieri.

L’apprendimento e lo sviluppo dell’italiano come seconda lingua, deve essere al centro dell’azione

didattica. E’ necessaria, pertanto, una programmazione incentrata sui bisogni reali e sul

monitoraggio dei progressi di apprendimento nella lingua acquisiti via via dall’alunno straniero.

Nella fase iniziale ci si può avvalere di strumenti di facilitazione linguistica (cartelloni, alfabetieri,

carte geografiche, testi semplificati, strumenti audiovisivi o multimediali, ecc.) promuovendo la

capacità dell’alunno di sviluppare la lingua per comunicare. Una volta superata questa fase, va

prestata particolare attenzione all’apprendimento della lingua per lo studio che rappresenta il

principale ostacolo per l’apprendimento delle varie discipline.

Page 16: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

SUGGERIMENTI METODOLOGICI

Ove necessario, il Collegio dei Docenti può delegare i Consigli di classe, dove risultano alunni

stranieri neo-arrivati, per l’ “adattamento” dei programmi di insegnamento:

temporanea esclusione dal curriculum di discipline ad alto tasso di competenza linguistica italiana;

promozione dell’alfabetizzazione e del consolidamento della lingua italiana;

riduzione degli obiettivi e dei contenuti di alcune discipline;

obiettivi minimi disciplinari;

la sostituzione di parti di programma con altre più consone alla formazione dell’alunno

------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- VALUTAZIONE

Per la valutazione delle competenze di alunni immigrati arrivati da poco in Italia sarà utile far

riferimento ai parametri di valutazione del “quadro comune europeo”.

Una volta valutato il livello di competenze raggiunto dall’alunno, i componenti del consiglio di

classe potranno predisporre un adeguato intervento scolastico, condiviso. La valutazione espressa si

riferisce ad un percorso di apprendimento disciplinare facilitato e semplificato.

Per quanto concerne la valutazione finale è possibile, almeno per il primo anno dell’inserimento

scolastico degli alunni non italofoni, avere una visione ed un uso più elastico del documento di

valutazione, utilizzando giudizi globali che mettano in evidenza i progressi nell’acquisizione del

lessico disciplinare e le operazioni mentali che lo sottendono, facendo riferimento agli obiettivi

programmati per il singolo piano didattico personalizzato e tenendo conto dei dati di partenza di

ciascun alunno.

Diventa fondamentale conoscere:

la storia scolastica precedente;

gli esiti raggiunti;

le caratteristiche delle scuole frequentate;

le abilità e le competenze essenziali acquisite.

È necessario privilegiare la valutazione “formativa” rispetto a quella "certificativa", considerando: gli

obiettivi possibili, la motivazione, l'impegno e le potenzialità di apprendimento.

In particolare, nel momento in cui si decide il passaggio da una classe all'altra o da un grado

scolastico al successivo, occorre far riferimento ad una pluralità di elementi fra cui non può mancare

una previsione di sviluppo dell'alunno.

Page 17: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

Concordare con il team e/o consiglio di classe un momento quotidiano di conversazione e di

discussione con la classe su problemi e proposte individuali e/o di gruppo.

Sarebbe auspicabile che ogni insegnante destinasse a questa attività una parte del proprio “tempo di

scuola” settimanale.

• Favorire una situazione comunicativa tale che:

a) la disposizione degli alunni e degli insegnanti sia funzionale alla circolarità della comunicazione.

b) Ognuno dica quello che pensa

c) Tutti siano invogliati ad intervenire

d) Si ascolti e si venga ascoltati

e) Il docente non inibisca e non censuri, ma regoli la pertinenza degli interventi favorendo la presa di

coscienza dei diversi punti di vista.

• Valorizzare le esperienze e le opinioni degli alunni utilizzandole per costruire nuove conoscenze:

a) usarle come punto di partenza

b) raccoglierle per visualizzarle e rivederle

c) trasformarle in ipotesi di lavoro

d) verificarle attraverso la discussione, l’approfondimento e la ricerca

e) favorirne la verifica

• Utilizzare l’errore come:

a) indicatore dei processi cognitivi degli alunni

b) segnale della “logica” che li sostiene

c) presupposto per successivi interventi didattici.

• Utilizzare l’errore per:

a) relativizzare le opinioni e le conoscenze proprie e altrui

b) prendere e far prendere coscienza dell’evolversi continuo delle conoscenze e delle abilità.

• Usare il conflitto cognitivo per:

a) provocare il bisogno di approfondimenti e confronti

b) stimolare la discussione argomentata e lo scambio di idee

c) favorire la crescita e la revisione delle conoscenze già acquisite

d) promuovere lo sviluppo dei processi cognitivi.

e) • Fornire suggestioni, indicazioni, stimoli, materiali adatti a stimolare curiosità cognitiva

facilitare percorsi di autoapprendimento c) rendere consapevoli della possibilità di ciascuno di

crescere e di cambiare • Considerare il lavoro di gruppo come modalità organizzativa che: a)

favorisce precise capacità cognitive b) sviluppa abilità sociali superiori c) costruisce il punto di

arrivo di un percorso che si può costruire a partire dal lavoro in coppia.

Scelte metodologiche

Page 18: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

PRASSI SOCIALE RAPPORTI CON IL TERRITORIO

La scuola si attiva per promuovere la comunicazione e la collaborazione con altre scuole (in

particolare con le scuole della Rete) dei distretti vicini e si avvale delle risorse del territorio,

mantenendo i contatti con le istituzioni ed enti che operano nell’ambito dell’accoglienza degli alunni

stranieri. Si promuovono, inoltre, i rapporti con le associazioni che possano offrire sostegno ai

ragazzi e alle loro famiglie. Sarà necessario verificare la validità del Protocollo stesso da parte dei

vari soggetti coinvolti.

Una rilettura finale e una revisione del protocollo sarà fatta a fine di ogni anno scolastico sulla base

delle singole esperienze.

Page 19: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

SEZIONE ALLEGATI

Page 20: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

SCHEDA CONOSCITIVA ( 1° COLLOQUIO) Allegato 1

NOME__________________________________COGNOME________________________________________ ISCRITTO

A____________________________DAL_________________________ CLASSE_______________

NATO A_____________________IL_______________ CITTADINANZA_______________________________

COMPOSIZIONE NUCLEO FAMILIARE

PADRE ☐ – MADRE ☐ – FRATELLO/I ☐ [N°___] – SORELLA/E ☐ [N°___

ABITANTE A________________________VIA_______________________________________(PR.)_______ TEL_____________________________

CELL.________________________________________________

IN CASO DI NECESSITA’ C’E’ QUALCUNO CHE CONOSCE L’ITALIANO A CUI TELEFONARE?___________________________

L’ALUNNO SI TROVA SUL TERRITORIO ITALIANO DAL _______ / _______ / __________________ HA FREQUENTATO LA SCUOLA IN ITALIA SI NO HA FREQUENTATO LA SCUOLA NEL PAESE DI PROVENIENZA SI NO SE SI, PER UN NUMERO TOTALE DI ANNI _______ HA PRESENTATO DOCUMENTAZIONE SCOLASTICA SI NO CONOSCE LA LINGUA ITALIANA? SI NO COMPRENDE E PARLA SI NO COMPRENDE MA NON PARLA SI NO

ANNI DI SCOLARIZZAZIONE IN PATRIA ____________________________ PRECEDENTEMENTE SCOLARIZZATO IN ITALIA SI NO ELEMENTARI CLASSE I SI NO CLASSE II SI NO CLASSE III SI NO CLASSE IV SI NO CLASSE V SI NO MEDIE CLASSE I SI NO CLASSE II SI NO CLASSE III SI NO

I RAPPORTI SCUOLA/FAMIGLIA SONO: □ INESISTENTI □ DIFFICOLTOSI □ REGOLARI ELEMENTI CARATTERIZZANTI L’AMBITO SOCIOCULTURALE DI PROVENIENZA (gruppo familiare numeroso, famiglia unita o separata, difficolta’ economiche, l’alunno vive con parenti, l’alunno ha fratello piu’ grandi o piu’ piccoli) _____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ______________________________________________________________________________________________________________ PROGETTO MIGRATORIO DELLA FAMIGLIA (ipotesi di un ritorno in patria, di migrazione in altro paese, di permanenza in Italia) _____________________________________________________________________________________ CHI PARLA ITALIANO IN FAMIGLIA?_________________________________________________________

Page 21: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

Data di rilevazione

Cognome (Surname)

Nome ( Name)

Codice Fiscale

( Fiscal Code)

Nato a (is born in)

Data di nascita

(date of birth)

Residente a

( resides in)

In via/ piazza

(address)

Telefono (Telephone)

Cittadinanza

( Citizenship) other

nationality /State

which one)

………………………

Italiana (Italian)

Altro (

In Italia dal (in Italy from)

Lingua parlata in ambito familiare (mather tongue)

Lingua parlate dall’alunno oltre l’Italiano (other languages

-Lingua italiana (Italian language)

o Molto (fluent) o Abbastanza (sufficient) o Poco (a little)

Livello di istruzione- paese di origine (Grade/education Level in your Country)

Proveniente dalla Scuola (comes from the school) __________________________________ Dove ha frequentato la classe (class ) ___________________

Livello di istruzione- in Italia (Grade/education Level in Italy)

Proveniente dalla Scuola (comes from the school) __________________________________ Dove ha frequentato la classe (class ) ___________________

Notizie utili per comunicazioni urgenti (Useful information for urgent message)

Padre (father)___________________________________ Tel. lavoro (telephone number at work) ___________________ Madre (mother)___________________________________ Tel. lavoro (telephone number at work) _________________

Scheda conoscitiva formato bilingue

Page 22: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

Sillabo di riferimento per i livelli di competenza in italiano L2 A – Base

A1 - Livello base

Si comprendono e si usano espressioni di uso quotidiano e frasi basilari tese a soddisfare bisogni di tipo concreto. Si sa presentare sé stessi e gli altri e si è in grado di fare domande e rispondere su particolari personali come dove si abita, le persone che si conoscono e le cose che si possiedono. Si interagisce in modo semplice, purché l'altra persona parli lentamente e chiaramente e sia disposta a collaborare. A2 - Livello elementare Comunica in attività semplici e di abitudine che richiedono un semplice scambio di informazioni su argomenti familiari e comuni. Sa descrivere in termini semplici aspetti della sua vita, dell'ambiente circostante; sa esprimere bisogni immediati.

B – Autonomia B1 - Livello intermedio o "di soglia" Comprende i punti chiave di argomenti familiari che riguardano la scuola, il tempo libero ecc. Sa muoversi con disinvoltura in situazioni che possono verificarsi mentre viaggia nel Paese di cui parla la lingua. È in grado di produrre un testo semplice relativo ad argomenti che siano familiari o di interesse personale. È in grado di esprimere esperienze ed avvenimenti, sogni, speranze e ambizioni e di spiegare brevemente le ragioni delle sue opinioni e dei suoi progetti.

B2 - Livello intermedio superiore Comprende le idee principali di testi complessi su argomenti sia concreti che astratti, comprende le discussioni tecniche sul proprio campo di specializzazione. È in grado di interagire con una certa scioltezza e spontaneità che rendono possibile un'interazione naturale con i parlanti nativi senza sforzo per l'interlocutore. Sa produrre un testo chiaro e dettagliato su un'ampia gamma di argomenti e spiegare un punto di vista su un argomento fornendo i pro e i contro delle varie opzioni.

C - Padronanza C1 - Livello avanzato o "di efficienza autonoma Comprende un'ampia gamma di testi complessi e lunghi e ne sa riconoscere il significato implicito. Si esprime con scioltezza e naturalezza. Usa la lingua in modo flessibile ed efficace per scopi sociali, professionali ed accademici. Riesce a produrre testi chiari, ben costruiti, dettagliati su argomenti complessi, mostrando un sicuro controllo della struttura testuale, dei connettori e degli elementi di coesione. C2 - Livello di padronanza della lingua in situazioni complesse Comprende con facilità praticamente tutto ciò che sente e legge. Sa riassumere informazioni provenienti da diverse fonti sia parlate che scritte, ristrutturando gli argomenti in una presentazione coerente. Sa esprimersi spontaneamente, in modo molto scorrevole e preciso, individuando le più sottili sfumature di significato in situazioni complesse.

Page 23: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

FORMAT SCHEDA DI VALUTAZIONE 1 TRIMESTRE-QUADRIMESTRE AS ………………….

ALUNNO/A: …..................................................

CLASSE: …............PLESSO …………………..

Percorso di acquisizione linguistica:

ALFABETIZZAZIONE IN ITALIANO-L2:

Obiettivi : livello A1

OBIETTIVI VALUTAZIONE

Comprende e utilizza espressioni di uso

quotidiano

Comprende e utilizza frasi semplici tese

a soddisfare bisogni di tipo concreto

Presenta se stesso e gli altri

Interagisce su temi di carattere

personale, ad es. : dove abita, le persone

che conosce, le cose che possiede, gli

hobby

Produce un testo scritto semplice

comprensibile, anche se con alcuni errori

Conosce le regole grammaticali proposte

nello studio

NOTE

Page 24: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

LABORATORI DI ALFABETIZZAZIONE

Per attivare queste modalità di lavoro, è indispensabile prevedere fin dall’inizio dell’anno

scolastico, oltre a percorsi di primo sostegno linguistico da svolgere durante le attività curricolari

in classe, l’organizzazione di laboratori di alfabetizzazione a diversi livelli (livello 0: prima

alfabetizzazione – Livello 1 – Livello 2) in orario extracurricolare, in base alle competenze

specifiche e alle situazioni comunicative reali di ciascun alunno straniero.

LIVELLO 0: PRIMA ALFABETIZZAZIONE

È la fase della “prima emergenza” alla quale è necessario dare risposta in tempi brevi: un pronto

intervento linguistico per soddisfare il bisogno primario di comunicare con compagni ed

insegnanti: è la fase che riguarda l’apprendimento dell’italiano orale, della lingua da usare nella

vita quotidiana per esprimere bisogni e richieste, per capire ordini e indicazioni. LIVELLO 1

È la fase dell’apprendimento della lingua orale e scritta non più rivolta alla sola dimensione della

vita quotidiana e delle interazioni di base, ma della lingua per esprimere stati d’animo, riferire

esperienze personali, raccontare storie, desideri, progetti. LIVELLO 2

È la fase della lingua dello studio, dell’apprendimento della lingua delle discipline, dell’italiano

come lingua dello sviluppo cognitivo e mezzo di costruzione dei saperi. È il percorso per la

comprensione dei testi di studio, attraverso le fasi successive della: semplificazione-

comprensioneappropriazione-de contestualizzazione. I percorsi di alfabetizzazione sono strutturati

in accordo con gli insegnanti di classe e sono adattabili “in itinere” in base alle esigenze dei singoli

alunni e ai bisogni emergenti.

Page 25: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

VERBALE

Inserimento scolastico alunno straniero.

In data ………………………….. dalle ore …………….alle ore………….si sono riunite le insegnanti della classe ………….di ………………………… facenti parte della commissione dell’Area “Integrazione prevenzione della dispersione scolastica e promozione del successo scolastico”, per discutere sull’inserimento dell’alunno/a …………………………………………….. Nato/a ……………………………………………………………………. e iscritto nel mese …………………………………………classe…………………………….. di codesto istituto, in base alle vigenti disposizioni di legge. Le prime osservazioni sistematiche e i risultati delle prove d’ingresso utilizzate nella fase iniziale del processo di integrazione, hanno collocato l’alunno ad un livello di competenza ……………………..tale, da permettergli la frequenza alla classe corrispondente all ‘età anagrafica Dopo un primo periodo di osservazione le insegnanti concordano nel predisporre un PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO(pdp ) compilato in data odierna da aggiornare nel corso dell’anno scolastico. ritenere l’alunno/a in grado di frequentare la classe………. Data / luogo FIRMA DOCENTI

Page 26: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri

Page 27: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI · Finalità e obiettivi ... Tenuto conto della rilevanza di tale fenomeno, e ai fini di una proficua integrazione dei minori interessati,

Protocollo di accoglienza degli alunni stranieri