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STELLA 1 SVILUPPO ECONOMICO
Premessa
Alla Liguria non mancherebbe niente per essere una Regione
ricca, bella e vivibile, e alle nostre imprese non mancano seriet,
determinazione, idee e qualit per essere competitive: quindi il
Movimento 5 Stelle, prima di tutto, porta avanti la battaglia nelle
istituzioni, a tutti i livelli, contro le reali cause di questa
crisi; contro la corruzione e lillegalit ma a favore di uneconomia
realmente concorrenziale dove sia il merito a vincere; contro gli
sprechi di risorse ma a favore di una spesa pubblica intelligente,
indirizzata a risollevare la domanda interna; sempre ed in ogni
caso, volta a privilegiare leconomia reale e le PMI contro la
speculazione finanziaria.Purtroppo, il quadro del tessuto
produttivo ligure oggi quello conseguente ad una vera e propria
mattanza delle imprese di piccole dimensioni; dopo la catastrofe
della Grande Industria partecipata dallo Stato, che a queste
aziende di taglia minima aveva offerto un indotto in cui
ritagliarsi interstizi di sopravvivenza pi che nicchie di
eccellenze.Il quadro impone unopera di ri-orientamento e rilancio
delle attivit economiche chiamando a raccolta tutte le energie vive
e rivitalizzabili della societ locale (le parti sociali,
attualmente ridottesi a pure lobby in negoziazioni di vertice). La
societ del lavoro va sfidata e accompagnata. Si potrebbe pensare al
lancio di un vasto programma di investimenti pubblici in funzione
anticiclica, centrata anche sulla messa in sicurezza/valorizzazione
del territorio. Ma anche sulla riqualificazione dei mix produttivi,
in partnership con le rappresentanze datoriali e dei lavoratori.Le
specializzazioni produttive vanno ridefinite valorizzando antichi
saper fare (non mai stato fatto un vero censimento delle attivit
tradizionali in vista di una loro imprenditorializzazione
programmata e supportata: dalla gastronomia alla meccanica), cos
come avviando politiche effettive (non simulate, come avviene
adesso) di interscambio sistemico tra comunit locali della
scienza/tecnica e tessuto produttivo.La presunta primazia dei porti
liguri nel mediterraneo si scontra con il dato della loro perdita
costante di quote di mercato. Il problema che non esiste una
concreta visione prospettica per porti che come diceva il capo dei
camalli Paride Batini sono delle boutiques, a fronte di quelli
atlantici che sono supermercati. Anche se oggettive questioni di
spazio ci impediranno comunque di raggiungere le quote di traffico
degli scali atlantici. Potremmo comunque aumentare linterdipendenza
sinergica tra waterfront e hinterland, nonch quelle tra
movimentazione delle merci e loro manipolazione. Ma per tutto
questo necessaria una pianificazione attenta e di lungo periodo, in
grado di conciliare interessi troppo spesso incancreniti.Per quel
che riguarda il turismo, esso patisce di una logica di una logica
di rendite acquisite comune a gran parte del tessuto economico
ligure che finisce per penalizzare atteggiamenti concretamente
imprenditoriali. Occorre avviare una virtuosa divisione del lavoro
tra istituzione pubblica e gli attori privati In pi, ad oggi la
Liguria non si promuove complessivamente e non crea
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partnership con i gestori dei grandi bacini di flussi turistici
(i tour operators). I soggetti privati tendono a procedere
sparpagliati, ignorando le opportunit di un associazionismo
correttamente inteso (prima di tutto per politiche di
valorizzazione dellofferta darea).
ATTIVITA PRODUTTIVE e LAVORO
In Liguria la politica regionale deve sviluppare una capacit di
programmazione e pianificazione dello sviluppo che abbandoni la
logica improntata alla gestione dellemergenza per orientarsi verso
una capacit di previsione almeno decennale.Il mantenimento
delloccupazione e lo sviluppo di nuovi posti di lavoro devono
essere ispirati a principi di equit, sviluppo sostenibile, sviluppo
tecnologico, infrastrutturazione intelligente e recupero
edilizio.Nel quadro del sostegno ad artigianato e piccola e media
impresa, il candidato M5S ha sottoscritto (con alcune osservazioni
specifiche) il documento redatto da Confartigianato sulle priorit
del settore in termini di alleggerimento burocratico e fiscale,
promozione e ruolo sociale di questultimo.
PROGRAMMAZIONE ECONOMICA REGIONALE
Le politiche del lavoro devono essere governate dai principi di
equit e solidariet. Il modello di sviluppo perpetuo e di un PIL
sempre in crescita fallito e deve essere sostituito da modelli che
abbiano altri obiettivi, prendendo in considerazione anche altri
indicatori, come il PIL verde, il PIQ prodotto interno qualit, lHPI
happy planet index.In questa logica di sviluppo sostenibile si va
ad inserire il tema della crisi industriale che attraversa la
Liguria e le sue realt significative (soprattutto nel campo della
grande industria), gli accordi di programma non rispettati e su cui
la Regione attualmente non esercita la funzione di programmazione e
controllo che gli dovuta; la conseguente sofferenza dei lavoratori
e dei cittadini che da un lato rischiano di perdere il posto di
lavoro e dallaltro si trovano a vivere in un ambiente molto spesso
inquinato e dannoso per la salute.Vi da un lato la necessit di
promuovere un nuovo modello sviluppo, dallaltra di garantire il
lavoro ai cittadini. Il Movimento 5 Stelle in Regione si prender la
responsabilit di affrontare le problematiche in atto sul territorio
con tutti gli strumenti a disposizione.
SOSTEGNO ALLE PMI NELLACCESSO AL CREDITO
Si deve favorire laccesso al credito delle piccole imprese
attraverso lutilizzo dei fondi di garanzia regionale.Negli appalti
per servizi finanziari della Regione, vanno inseriti requisiti per
le Banche e gli Istituti Finanziari che tengano conto di quanto
credito hanno erogato alle imprese e della numerosit dei crediti
erogati in modo da creare un circolo virtuoso tra gli Istituti
Bancari nel ridurre il credit crunch.Va previsto un ufficio
regionale di europrogettazione composto da figure competenti in
termini di diritto comunitario, cos da facilitare alle imprese
laccesso ai fondi europei. Un tale ufficio, naturalmente, potrebbe
essere daiuto anche agli enti locali.Va promosso il finanziamento
collettivo (crowdfunding) per progetti sviluppati in rete.
RIDUZIONE DEL CARICO FISCALE ALLE PMI TRAMITE RIDUZIONE ALIQUOTA
IRAP
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Laliquota IRAP applicata in Regione Liguria oggi del 3,9% ovvero
laliquota massima possibile.Occorre abbassare la pressione fiscale
soprattutto per le PMI tramite la riduzione dellaliquota IRAP,
promuovendo contemporaneamente il taglio degli sprechi.
STIMOLARE LA DIFFUSIONE DEI MESTIERI TRADIZIONALI E
ARTIGIANALI
Riforma del Testo Unico in materia di artigianato (L.R. 1/2009)
con la partecipazione dei diretti interessati ovvero gli artigiani
stessi.
SNELLIMENTO DELLA BUROCRAZIA E SOSTEGNO AGLI START UP
Le aziende fino ad oggi hanno dovuto sopportare una burocrazia
che spesso ostacola o rallenta lo sviluppo economico. Occorre
snellire e abbreviare gli iter autorizzativi e di controllo, con
particolare attenzione alle imprese neonate che devono, al
contrario, essere facilitate e guidate nel complesso iter di avvio
dellattivit.
RIDUZIONE DEI TEMPI MASSIMI DI PAGAMENTO DELLA REGIONE LIGURIA
VERSO I FORNITORI
Attualmente le procedure amministrative per i pagamenti da parte
dellamministrazione regionale sono troppo lunghe e complesse,
obbligando, di fatto, le imprese a ricorrere al credito bancario
per evitare linsolvenza nei confronti dei fornitori, riducendo
sensibilmente il tasso di rendimento a causa degli interessi. Si
consideri, inoltre, che limpresa deve pagare anticipi su tasse e
IVA, e contributi previdenziali ed assicurativi per i suoi
dipendenti, questi ultimi vincolanti per la riscossione del credito
nei confronti dellente. Un sistema pi efficiente di erogazione del
credito da parte della Regione garantirebbe agli istituti bancari
maggiore solvibilit delle imprese che hanno rapporti creditizi con
lamministrazione pubblica. In sostanza si chiede il rispetto della
Direttiva Comunitaria che prevede che i pagamenti per i fornitori
della Pubblica Amministrazione avvengano entro 30 giorni (al
massimo 60 se le forniture riguardano il servizio sanitario)
evitando il dilatarsi del tempo tra erogazione del servizio e il
momento del pagamento.
PROMOZIONE DELLA RESPONSABILIT SOCIALE DIMPRESA
Promuovere azioni di incentivo alle imprese che applicano
criteri di Responsabilit sociale dellimpresa cos come indicato dal
Piano Nazionale CSR 2012-2014. Nella stessa ottica, promuovere
sgravi fiscali per le imprese e le ditte che si dimostrino attente
alle problematiche sociali della regione, dallindustria fino al
piccolo esercizio che rinuncia a tenere al suo interno
slot-machine.
SOSTEGNO ALLA RICERCA ED ALLO SVILUPPO
Attraverso le risorse a disposizione della Regione e ad un
corretto utilizzo dei Fondi Comunitari vanno incentivate le imprese
che investono in ricerca e sviluppo.I criteri utilizzati per
stabilire le modalit di accesso a tali incentivi dovranno tenere
conto di indicatori orientati alla promozione e sviluppo del
benessere reale dei cittadini e del territorio. (PIL verde, PIQ
prodotto interno qualit, HPI happy planet index)
INCUBATORI DIMPRESA
Promuovere la creazione di Incubatori dimpresa no profit
finanziati da istituzioni pubbliche e/o locali. Questo strumento di
sviluppo economico progettato allo scopo di accelerare la crescita
ed il
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successo di iniziative imprenditoriali mediante un insieme
strutturato di risorse e servizi.
REDDITO DI CITTADINANZA
Il Reddito di cittadinanza finalizzato a contrastare la povert,
la disuguaglianza e lesclusione sociale nonch a favorire la
promozione delle condizioni che rendono effettivo il diritto al
lavoro e alla formazione attraverso politiche finalizzate al
sostegno economico e allinserimento sociale di tutti i soggetti in
pericolo di emarginazione nella societ e nel mondo del lavoro. Il
Movimento 5 stelle si impegna anche in Regione a cercare le
coperture e le modalit per lattuazione di un Reddito di
Cittadinanza Regionale: il costante peggioramento della situazione
della Liguria in termini di disparit sociale evidenziato dai
rilevamenti Istat dellIndice di Gini (attualmente terzultima dati
del 2012 tra le regioni italiane dopo Sicilia e Campania) un chiaro
segnale di come, anche a livello locale, ladozione di politiche
orientate in tal senso sia diventato urgente e imprescindibile.
PROMUOVERE LUSO E LA DIFFUSIONE DEL BUONO SCONTO SCEC PER
RAFFORZARE LECONOMIA LOCALE
Legalmente lo SCEC un buono sconto, che lega chi lo accetta e
chi lo spende. Gli SCEC sono il simbolo concreto di un patto,
stretto fra persone comuni, imprese commerciali, artigiane ed
agricole, fra professionisti ed Enti Locali, al fine di promuovere
localmente lo scambio di beni e servizi accettando una riduzione
percentuale del prezzo rappresentata proprio dagli SCEC. Lo SCEC
non va a sostituire la moneta legale leuro, nel nostro caso ma
semplicemente la integra. Per chi lo spende significa che si spende
di meno. Esso non crea debito, come invece fa inevitabilmente
qualsiasi forma di moneta (banconota, assegno, trasferimento
bancario ecc.) emessa dalle banche. Lo SCEC studiato per favorire
leconomia locale e aumentare il potere dacquisto delle famiglie cos
che il denaro torni a circolare allinterno della comunit.
PORTI
Per mantenere un livello adeguato di competitivit e di
efficienza, le infrastrutture portuali liguri devono essere
sviluppate coerentemente a due principi fondamentali: un offerta
completa di servizi portuali: non solo container, ma anche
passeggeri, traghetti, RoRo-Multipurpose, prodotti petroliferi,
rinfuse liquide, rinfuse solide, attivit cantieristica e
riparazioni navali; la realizzazione di infrastrutture ben
bilanciate sotto tutti gli aspetti, come accessibilit marittima,
tipologia e struttura delle banchine, capacit operativa dei
piazzali, accessibilit stradale e ferroviaria (basta che uno solo
di questi aspetti non sia correttamente dimensionato che la
struttura diventa inefficiente).
POSSIBILI POLITICHE DI RILANCIO
Per stimolare uninversione di rotta che permetta il rilancio dei
porti liguri bisogna lavorare su due fronti: Il primo rappresentato
dai criteri di finanziamento delle opere pubbliche in ambito
portuale, cos come dal regime finanziario dei porti stessi; Il
secondo rappresentato dalla governance: le Autorit Portuali possono
continuare a svolgere un ruolo essenziale per quanto riguarda la
gestione amministrativa dei porti e delle relazioni con le parti
sociali locali, mentre non sembrano n adeguatamente attrezzate, n
politicamente orientate a svolgere il necessario ruolo di
interfaccia con le realt economiche italiane.
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Per questo, ferma restando lautonomia delle singole Autorit
Portuali, la Regione da parte sua dovrebbe attivarsi per sopperire
a tutti quei compiti di cui si accennato nel precedente capoverso,
ovvero : Attivit promozionali dei porti liguri sullo scenario
nazionale e internazionale; Analisi della domanda e dellofferta di
servizi portuali, in termini di capacit, prezzo e qualit dei
servizi, evidenziando le aree di intervento e priorit di azioni;
Programmazione a medio lungo termine delle infrastrutture portuali;
Valutazione dei progetti di investimento di opere portuali e delle
infrastrutture logistiche che collegano le aree portuali dal punto
di vista tecnico, economico, ambientale e sociale; Imponente
snellimento delle procedure di sdoganamento e razionalizzazione
degli spazi di retroporto per velocizzare la partenza delle merci,
anche con accordi diretti con gli operatori ferroviari sia pubblici
che privati.
POLITICHE AGRICOLE, FLORICOLTURA ALLEVAMENTO
Il settore primario occupa ancora un posto di rilievo
nelleconomia ligure. Le province di Savona e Imperia impiegano il
maggior numero di addetti, concentrando nellimperiese la maggior
parte del settore floricolo e distribuendo invece pi uniformemente
lagricoltura. Diffusi sul territorio della Regione troviamo
lallevamento, in calo negli ultimi anni, e il boschivo : lanalisi
dei dati sulle aziende agricole in attivit conferma una drammatica
riduzione del loro numero nel corso del periodo 2000-2010 (- 46%) e
la necessit da parte della maggior parte di esse al ricorso di
mutui o fidi bancari.
PROBLEMATICHE
I maggiori problemi avvertiti da chi opera nel settore agricolo
sono riconducibili a una pressione fiscale troppo alta, collegata a
una moltitudine di normative che finiscono per costituire un
ostacolo allattivit piuttosto che una serie di reali garanzie volte
a tutelare la sicurezza del lavoratore o il corretto agire nel
rispetto di regole poste per migliorare lavoro e prodotti. Le
politiche agricole inoltre sono spesso concepite per lo pi
nellottica delle grandi aziende che operano su terreni estesi e di
facile coltivazione e non anche nellottica del territorio ligure,
dove per ragioni morfologiche di spazi ridotti, frazionati e
scoscesi problematico lavorare la terra, sebbene la tradizione
abbia conservato la solidit dei terreni attraverso i terrazzamenti
conservando prodotti di eccellenza apprezzati in Italia e in tutto
il mondo. La scollatura creatasi negli anni tra la sensibilit
politica -dal livello europeo a quello regionale- e i reali bisogni
dei coltivatori e allevatori liguri ha reso sempre pi difficile la
sopravvivenza delle aziende agricole, mentre il conseguente
abbandono delle campagne e limpoverimento territoriale, a favore di
una ottusa cementificazione, ha peggiorato la qualit dei terreni
rurali e urbani, con rischi a cascata per lambiente che si
aggiungono al danno economico e storico-culturale. E perci urgente
bloccare lemorragia di posti di lavoro nel settore primario
incoraggiando le nuove generazioni a recuperare la produttivit
della nostra terra persa negli anni e favorire cos occupazione e
sicurezza ambientale del nostro entroterra. Per la Regione Liguria
il riparto finanziario dei Psr- Programma di Sviluppo Rurale
2014-2020, sar di oltre 313 milioni di euro. E importante che tale
cospicua somma sia impiegata in maniera trasparente e coerente con
lo sviluppo di tutto il settore.
PIANO DI SVILUPPO RURALE
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Il Piano di Sviluppo Rurale costituisce uno strumento
fondamentale per sostenere lo sviluppo delle aree rurali della
Liguria: attualmente si sta consolidando il PSR 2014-2020, che
rispetto alla programmazione 2007-2013 si discosta per: un maggior
sostegno agli investimenti per linnovazione e la competitivit delle
micro e piccole medie imprese (MPMI) quindi, a rafforzare gli
elementi e le specializzazioni presenti sul territorio; una
maggiore enfasi al tema energetico che costituisce uno degli
elementi che pu contribuire in grande misura agli obiettivi di
Europa 2020; un nuovo approccio allo sviluppo urbano, con la
previsione di un PO nazionale dedicato alle citt metropolitane e la
focalizzazione degli interventi dellAgenda urbana su realt di
rilevanza strategica per il territorio; uno specifico approccio
integrato pluri fondo (Fondo Europeo Sviluppo Regionale Fondo
Sociale Europeo -Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale)
alle Aree interne.
I bandi del PSR risultano tuttavia complessi, mentre le scadenza
temporali non tengono conto delle tempistiche burocratiche per
lottenimento dei requisiti : una collaborazione fattiva degli
sportelli e uffici regionali verso gli imprenditori del settore
consentirebbe un pi ampio accesso ai fondi d parte dei potenziali
aventi diritto.
POLITICHE DA ATTUARE
Va Incentivato ed agevolato il confronto ed il dialogo tra le
diverse associazioni di categoria e gli albi professionali,
costituendo tavoli tecnici da cui emergano le reali difficolt e le
possibili soluzioni per chi lavora nel settore primario: una
corretta programmazione e pianificazione politica, in questo come
in ogni altro settore, non pu prescindere dalla consultazione delle
diverse parti sociali interessate. Contestualmente va resa pi
efficiente la gestione dei fondi europei, concentrando gli
investimenti della ricerca in campo agricolo floricolo su progetti
realmente utili per migliorare le condizioni lavorative e
potenziando lo sviluppo di alternative biologiche con il
coinvolgimento dei centri di ricerca e di sviluppo gi esistenti.Il
recupero dei terreni agricoli abbandonati va coordinato mediante
uno specifico piano di sviluppo che favorisca lacquisto dei terreni
(spesso iperfrazionati) confinanti con terreni agricoli incolti e
promuova la cooperazione tra i lavoratori operanti nel settore
primario oil recupero delle serre abbandonate ma riutilizzabili.
Vanno invece i sanzionati i proprietari di terreni incolti o mal
tenuti, specie se in situazioni di degrado idrogeologico o se
confinanti con terreni produttivi. Va anche attuato un corretto
aggiornamento degli estimi catastali, risolvendo i casi di
sperequazione evidente che interessano molti terreni.Va incentivata
la creazione di punti vendita diretti delle piccole e medie aziende
del settore agricolo, floricolo e agro alimentare, in questultimo
caso promuovendo la filiera corta anche dal lato della domanda con
lincoraggiamento alla nascita di Gas e Gal (gruppi di Acqusito
Solidale e Locale). Un progetto regionale in collaborazione con i
vari comuni liguri, affinch le mense delle scuole primarie e
secondarie siano rifornite dai produttori locali, potrebbe
sostenere il rilancio dellagricoltura garantendo nel contempo la
qualit dei cibi consumati.Va ugualmente promosso un Accordo di
Programma tra gli enti interessati e le organizzazioni agricole per
la creazione di centri di raccolta autorizzati per i rifiuti, con
lobbiettivo di alleggerire i costi per le aziende e favorire il
riutilizzo degli scarti, in modo da abbattere le quote da
smaltire.Gli operatori del settore dovrebbero essere agevolati
nello svecchiamento degli impianti di
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riscaldamento ad uso agricolo, anche in funzione del controllo
degli agenti inquinanti.
TRASPORTO PUBBLICO REGIONALE
I trasporti sono un servizio pubblico essenziale, fondamentale
per lo sviluppo delleconomia. La Regione deve governare le tratte
ferro-gomma con interscambi presso le stazioni ferroviarie anche
attraverso il biglietto unico per la mobilit; deve rendere
efficiente ed integrare il pi possibile il Trasporto Pubblico
Locale con altre forme di trasporto pubblico, sostenibile,
eco-compatibile, o di soft-mobility in generale, in modo da
sostituirsi progressivamente alla mobilit privata.Anche lesperienza
sembra dimostrare che non attraverso la privatizzazione delle
societ di TPL che si riesce ad ottenere questo obiettivo, ma
attraverso una migliore gestione da parte del pubblico. E quindi
prioritario che le aziende rimangono a capitale pubblico e con
controllo pubblico, ben gestite e con un forte orientamento ai
clienti. La Regione, da parte sua, deve impegnarsi a far si che un
settore cos strategico per la collettivit resti in mano pubblica,
magari prevedendo se si rendesse necessario la creazione di
unAzienda regionale che sostituisca lattuale Agenzia Regionale per
il trasporto pubblico locale su strada.Il rinnovamento dei parchi
mezzi deve orientarsi verso mezzi ibridi, elettrici a metano, con
minimi impatti ambientali e risparmio di carburante e costi.
Manutenzione e ricambi dovrebbero essere gestiti in house con
spirito manageriale, in riferimento alla tempestivit ed efficienza.
Questo aspetto oggi pu costituire un grosso margine di
miglioramento delle varie TPL Liguri, per migliorare i costi ed
aumentare il parco mezzi in circolazione, valorizzando le
competenze interne. Va prevista una centrale unica di acquisto, per
evitare perdita di efficienza, contenziosi e risparmiare sui
costi.Il servizio deve essere orientato tenendo conto delle varie
tipologie di clienti, dei pendolari e dellutenza turistica,
garantendo il mantenimento dei servizi minimi anche per le
frazioni.In tutti gli ambiti vanno creati appositi parcheggi di
interscambio, cos da favorire lutilizzo del mezzo pubblico rispetto
al privato; si pu anche ipotizzare la gestione diretta di tali
parcheggi dalle varie TPL creando un un biglietto, rivolto sia ai
pendolari sia ai turisti, che comprenda anche la tariffa del
parcheggio.Anche la promozione di pratiche di condivisione del
percorso, tramite car-sharing e car-pooling, pu avvenire in
concerto con le TPL esistenti e gli Enti Locali.Va rafforzato il
controllo della sicurezza di utenti e operatori, cos come la
verifica della obliterazione (nel rispetto le regole); a questo
andrebbe anche incentivato il ricorso alle moderne tecnologie di
mobile payement.Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, la
Regione deve riconsiderare il contratto di servizio, in modo da
consentire pi efficienti tempistiche e condizioni di servizio.
Viste poi le statistiche relative agli investimenti regionali nel
settore ferroviario, a fronte di quelle di utilizzo, un adeguamento
di tali investimento almeno a livello di quello di regioni
limitrofe (Toscana, Lombardia) potrebbe anchesso portare a un
consistente miglioramento del servizio su una rete le cui
infrastrutture devono essere attentamente studiate e riorganzizzate
( in particolare il nodo di Genova, la linea Genova-Ventimiglia e
le varie linee di interesse locale).
TURISMO
Le stime indicano in 54.000 il numero dei lavoratori coinvolti
nel turismo nella nostra Regione, dato consistente che testimonia
la vocazione turistica della Liguria. Il Movimento 5 Stelle si
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impegner a sfruttare ed utilizzare con la massima trasparenza i
fondi stanziati dalla Comunit Europea per la promozione del turismo
attraverso la riorganizzazione e la semplificazione degli enti
destinati alla promozione turistica, al fine di omogeneizzare le
azioni sul territorio e di ottimizzare la programmazione in termini
di efficienza e di efficacia.
PROMOZIONE TURISTICA E MARKETING
Devono essere promossi accordi, contatti con altre realt extra
regionali (gemellaggi e partnership) in modo di ampliare la
diffusione dellimmagine della Liguria in Italia e allEstero.E
necessaria una precisa sinergia tra pubblico e privato, soprattutto
in termini di marketing, ad esempio, con la promozione dei parchi
naturali, parchi marini, percorsi escursionistici e ciclo
turistici, in modo che lavorino in rete; si deve studiare lofferta
di benefits al turista (es. Mobility ticket, prodotti del
territorio, biglietti di trasporto integrato), a compensazione del
pagamento della tassa di soggiorno che tende a rendere meno
competitivo il mercato turistico ligure.Lafflusso turistico va
incentivato durante tutto il corso dellanno studiando apposite
convenzioni con la programmazione di piani/pacchetti diversificati
in segmenti di potenziali utilizzatori,
giovani(studenti)/anziani(pensionati), coinvolgendo i diversi
operatori del settore. Ugualmente vanno promosse le diverse
tipologie di turismo attraverso i canali specializzati ad esse pi
vicini (es. turismo sportivo e catene dedicate, turismo
culturale/musei).Pu poi essere istituito un marchio regionale in
Liguria come contenitore di tutte le tipicit da esportare sul
mercato mondiale, incentivando contestualmente un network di
imprese che aderisce, garantendo alti standard di qualit.
RICETTIVIT
Sar utile promuovere lospitalit diffusa con incentivi
(formazione, consulenza gratuita) della Regione per le realt che
creeranno rete sul territorio: alberghi, alberghi diffusi, servizi
di ristorazione, visite guidate e tutti gli altri servizi dedicati
al turista. Turismo tradizionale (alberghi) e relazionale (bnb,
couchsurfing) devono essere in sinergia piuttosto che in
concorrenza, attraverso unoculata gestione dellofferta rispetto a
clientele di natura anche molto diversa. La difesa dellambiente si
pu coniugare con il turismo anche attraverso unattenta
differenziazione che tenga conto da una parte delle esigenze del
turismo di massa e dallaltra del rispetto del territorio.
PARCHI DIFESA DELLAMBIENTE
In Parchi, altamente antropizzati, come quelli presenti nel
nostro territorio, sar opportuno contemperare le esigenze della
salvaguardia dellambiente con le attivit tipiche degli abitanti e
tradizionali del territorio, considerandoli come Parchi della
Cultura marina appenninica alpina.Gli Enti Strumentali dovrebbero
essere riformati, accentrando le funzioni direzionali e potenziando
le funzioni di informazione e controllo, a livello
territoriale.
FORMAZIONE
Oltre alla formazione gi prevista dal programma Istruzione e
Cultura la Regione dovr promuovere attivit formative specifiche
rivolte agli operatori del turismo finalizzate ad una accoglienza
professionale e allo sviluppo di una vera e proprio cultura
dellimpresa turistica.La formazione dovr essere adeguata alle nuove
richieste del turismo contemporaneo: lingue,
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turismo naturalistico, turismo sportivo.Promuovere ogni tipo di
progetto di alternanza scuola-lavoro destinato agli studenti degli
Istituti Alberghieri, Tecnici e Professionali, cos come la
formazione superiore tramite master specifici per lo sviluppo del
turismo nella Regione.
ATTIVIT ECONOMICHE SULLE COSTE
Promuovere le attivit economiche legate al turismo balneare
sulla base della sostenibilit (presidio del territorio,
eliminazione barriere architettoniche, sicurezza per la
balneazione) e dei principi del Movimento 5 Stelle.
AEROPORTO CRISTOFORO COLOMBO
Considerando quanto lo spazio occupato dallaereoporto finisce
per sovrapporsi a possibili ampiamenti delle attivit portuali, si
ritiene indispensabile farlo lavorare a pieno regime promuovendo
eventuali accordi tra i soggetti economici ad esso legati e le
varie compagnie aeree, anche low cost. Lattivazione di una
connessione con la linea ferroviaria potrebbe avere interessanti
ricadute, soprattutto per le Riviere.
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STELLA 2 ISTRUZIONE, FORMAZIONE E CULTURA
Premessa
Nei limiti degli ambiti di competenze proprie dellEnte Regione,
il modello che si intende promuovere in materia di istruzione
quello della scuola di democrazia, intesa come il luogo in cui si
apprendere a esercitare al meglio i propri diritti/doveri di
cittadinanza. La scuola-istruzione diventa la base di un progetto
di sviluppo per la Liguria, dove si forma, ai diversi livelli
dellistruzione, la coscienza civile collettiva declinata nella
partecipazione attiva ai processi decisionali, si impara a
rispettare e a conoscere lambiente, si acquisisce una coscienza
ecologica, si valorizza la dimensione sociale piuttosto che
lindividualismo povero, si definiscono i livelli di sostenibilit
dello sviluppo economico. La scuola che accompagna la vita dei
cittadini lungo tutto larco della vita. Dunque, dando vita a un
territorio educante ossia forme di integrazione tra differenti
modalit e livelli formativi, anche diffondendo lorientamento alluso
delle cassette di attrezzi culturali atti a potenziare la
strumentazione individuale al servizio dei personali progetti di
vita.A questo fine si pu guardare alla scuola attraverso un doppio
punto di vista: scuola intesa come formazione, didattica,
inclusione, riqualificazione, formazione in tutto larco della vita
e scuola intesa come edificio scolastico, uninfrastruttura
capillare gi presente sul territorio.
Nel primo caso (scuola come formazione) gli obiettivi e gli
strumenti messi in atto dalla Regione saranno quelli atti a
garantire i principi costituzionali degli art.33-34, per affermare
la valenza del servizio pubblico e garantire a tutti le stesse
opportunit. Questo obiettivo deve riguardare tutti gli ordini di
scuola, dallinfanzia alle superiori, dai corsi di specializzazione
tecnica post diploma e allUniversit.Il tutto legato da rapporti di
relazioni verticali per attivare lorientamento continuo e prevenire
la dispersione in ciascun anello della catena. Ovviamente tali
relazioni dovranno essere sinergiche con il territorio, dal quale
arriveranno input e output al fine di ottimizzare lorientamento
delle risorse umane (scuola aperta, didattica sul territorio,
altro).Il primo impegno sar quello di affrontare la questione NEET,
ossia la realt in crescita della popolazione giovanile tra i 15 e i
24 anni che si pone ai margini della vita prima ancora di esservi
entrata. E che ormai supera il 20 per cento della coorte
generazionale.Un problema da esplorare per metterne a fuoco le
ragioni individuali e collettive e poi affrontare con politiche di
sostegno e accompagnamento. Un utile contributo sar fornito dalla
rivalutazione dellindirizzo tecnico-professionale, la seconda via
rispetto alla licealizzazione che non deve essere vissuta come una
seconda scelta.Grande importanza ha la riqualificazione dei
disoccupati e dei lavoratori in mobilit. Per finanziare questi
interventi si dovr attivare un ufficio competente per attingere ai
bandi europei ed evitare
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che risorse disponibili ed essenziali ad attuare questa
programmazione non vengano utilizzati e quindi sprecati, come hanno
fatto fino ad ora le amministrazioni.Non ultimo si dovranno
studiare degli incentivi non solo per trattenere in Liguria i
giovani specializzati e gli studenti, ma per attirarne da fuori
Regione attraverso, per esempio, agevolazioni per alloggio,
trasporti, tasse universitarie, spazi per studio, rete di servizi
organizzati in modalit di campus diffuso, in particolari per venire
incontro alle esigenze dei fuori sede. Si calcolato che ogni
studente che viene da fuori Regione spende sul territorio una media
di 500 euro al mese. Questo introito attiverebbe un indotto locale
e nuovi posti di lavoro.
Nel secondo caso, la scuola come infrastruttura gi presente sul
territorio attualmente sotto utilizzata.Quando lorario scolastico
si conclude, gli edifici restano inutilizzati. Grazie al DPR
275/1999, che ha conferito autonomia alle scuole, queste hanno
acquistato potere contrattuale, per esempio possono stipulare
contratti con enti e associazione per destinare i locali in ore non
occupate dalla didattica. In questo modo la scuola si pu finanziare
e migliorare lofferta formativa e il territorio ne gioverebbe in
quanto sarebbero disponibili luoghi-spazi di aggregazione per
attivit di vario tipo (sempre compatibili con il decoro scolastico)
per formazione, attivit culturali, convegni, mostre, assemblee
cittadine.La scuola nellentroterra deve diventare presidio di
sviluppo per la comunit, anche per contrastare la progressiva
deruralizzazione. Diventa perci imprescindibile interrompere il
dimensionamento in atto, che nel creare istituti comprensivi con
oltre 1.500 studenti, chiude invece i presidi periferici. La scuola
intesa come presidio del territorio in grado di creare nuove
opportunit di lavoro nel campo del sociale e del no profit.Diventa
quindi necessario definire i Livelli Essenziali di Prestazione, LEP
per le scuole professionali, al fine di indicare con chiarezza i
bisogni e le richieste del territorio e completare e rendere
pubblica lanagrafe delle strutture scolastiche.
POLITICHE DA ATTUARE
Deve essere valutato un nuovo piano di dimensionamento
scolastico che, previa lanalisi delle risorse economiche e umane a
disposizione, riveda la distribuzione e la struttura degli istituti
comprensivi, al fine di facilitarne la fruibilit e, al contempo, la
presenza pi capillare sul territorio, eventualmente anche in deroga
al disposto della LN 111/2011, essendo la spesa nel comparto
scolastico da vedersi non come un costo ma come un investimento in
grado di dare benefici a tutto il territorio. Eventuali lacune
esistenti allanagrafe edilizia delle scuole vanno immediatamente
colmate, al fine di una programmazione degli interventi
strutturali.La continuit didattica dellinsegnamento per tutti gli
studenti deve essere favorita tramite progetti regionali, rivolti
in particolare agli alunni diversamente abili, attuabili attraverso
reti di scuole.Il Movimento 5 Stelle ritiene prioritario il
finanziamento della scuola statale, coerentemente con lart. 33
della Costituzione Italiana, senza misconoscere il ruolo delle
scuole paritarie in grado di auto-finanziarsi (in base al dettato
costituzionale). Si deve assicurare alle scuole statali le risorse
necessarie al loro funzionamento, allattuazione del diritto allo
studio, allattuazione della copertura dellofferta formativa e alla
messa in sicurezza e manutenzione delledilizia scolastica. Gli
istituti paritari devono essere soggetti a controlli periodici di
efficienza ed efficacia e regolarit delle procedure, al fine di
contrastare il fenomeno dei cos detti diplomifici.
-
Gli interventi regionali devono considerare anche lapertura al
territorio della scuola stessa, incentivando la conoscenza dei siti
di particolare rilevanza ambientale, naturalistica, paesaggistica,
storica, architettonica e culturale e dei centri di eccellenza
della produzione agricola, artigianale e industriale e dei servizi,
nellarco di tutta la vita scolastica dello studente.
SCUOLA DELLOBBLIGO
La Regione deve promuovere linserimento nellofferta formativa di
materie come leducazione civica, leducazione ambientale,
leducazione allo sviluppo sostenibile, leducazione alimentare
(dando gli strumenti per analizzare la qualit dei cibi, analizzare
le etichette dei cibi confezionati, autoprodurre i cibi rispettando
regole che puntino tutte alla qualit degli alimenti; realizzazione
di orti e giardini scolastici dove vengano coltivate piante
locali). Va favorita lintroduzione nelle mense di prodotti a km0 e
di stoviglie biodegradabili ed ecocompatibili. Possono essere
avviati progetti regionali in collaborazione con i Comuni affinch
le mense delle scuole primarie e secondarie nelle citt e nei paesi
liguri si riforniscano dai produttori locali. Va inoltre favorito
lo sviluppo di reti di scuole tramite progetti ad hoc al fine di
condividere spazi, risorse, strumenti.
Azioni di educazione alimentare con il settore scolasticoIl
consumo, o meglio lutilizzo, e la conoscenza dei prodotti
agroalimentari non possono prescindere da azioni ed interventi
sulle nuove generazioni e sulla funzione educativa in ambito
familiare e di educazione sulla sicurezza e salute degli alimenti.
Sono pertanto da prevedere interventi ed iniziative presso gli
insegnanti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, con
le strutture che si occupano di ristorazione scolastica e con il
sistema regionale delle fattorie didattiche.
Possono essere individuate azioni di vario tipo per permettere
una conoscenza e una valorizzazione dei prodotti e una
qualificazione delle strutture locali, quali ad esempio:
Un tavolo tecnico congiunto periodico fra associazioni agricole
e istituzioni scolastiche
Iniziative a progetti annuali con le scuole e nelle classi
Azioni concrete di conoscenza presso le fattorie didattiche
regionali
Incontri con le strutture di ristorazione collettiva e con le
mense scolastiche
Adozione di una aziende agricola per ogni classe elementare o
plesso scolastico
SCUOLA SUPERIORE
Grazie allintroduzione della tecnologia si pu estendere la
gratuit della scuola dellobbligo anche a quella superiore,
promuovendo lutilizzo di testi cartacei ad esaurimento dei corsi in
adozione e sostituzione con testi informatici open source in parte
autoprodotti dagli stessi alunni. Formule di comodato duso dei
tablet possono rendere fruibile a tutti gli alunni un apprendimento
attivo e partecipativo. Leducazione digitale va promossa tra
studenti, insegnanti e operatori.Va rafforzato lo studio delle
lingue straniere, promuovendo la mobilit degli studenti con stages
allestero, gemellaggi e progetti con altre realt scolastiche
europee, semplificando le procedure per accedere ai programmi
europei (progetti ex LPP). Allo stesso modo nella
-
formazione continua degli insegnanti va privilegiato
laggiornamento nelle lingue straniere e nelle metodologie
didattiche e digitali, tramite proposta di progetti che devono
essere sottoposti allapprovazione del Collegio dei docenti.I corsi
serali delle scuole statali per studenti lavoratori devono essere
valorizzati come mezzo di integrazione culturale e di reinserimento
professionale; un maggiore impulso va anche dato allattivazione dei
corsi ITS (Istituti Tecnici Superiori) post diploma, scuole ad alta
specializzazione tecnologica, nate per rispondere alla domanda
delle imprese di nuove ed elevate competenze tecniche e
tecnologiche in grado di formare tecnici superiori nelle aree
tecnologiche strategiche per lo sviluppo economico e la
competitivit, costituendo il segmento di formazione terziaria non
universitaria. Si costituiscono secondo la forma della Fondazione
di partecipazione che comprende scuole, enti di formazione,
imprese, universit e centri di ricerca, enti locali dove la Regione
pu giocare un ruolo propulsivo e organizzativo importante.
SPORT
Lattivit sportiva di base deve essere sviluppata in sinergia con
gli Enti Locali e le Associazioni sportive dilettantistiche ed
anche professionistiche, tramite progetti ed apposite convenzioni.
Il Movimento 5 Stelle promuove lo sport nelle scuole sia come
strumento formativo ed aggregativo, sia e di fattore di crescita
umana e sociale.La Regione deve garantire la libert di scelta e la
parit delle attivit sportive, mettendo sullo stesso piano tutti gli
sport, compresi quelli considerati minori. Potr promuovere
investimenti a favore dellimpiantistica sportiva di base e
polifunzionale, nonch quella di quartiere, attraverso il recupero
di impianti esistenti, secondo le pi avanzate normative di
sicurezza e secondo il rispetto dellambiente. Dovr inoltre
stabilire, tramite apposita legge, dei criteri univoci di
affidamento in gestione degli impianti pubblici, al fine di
favorire il libero accesso, il giusto guadagno per il privato e il
giusto canone da riscuotere per gli Enti Locali.
UNIVERSIT
Pur nella riconferma del tradizionale regime di autonomia
riconosciuto allAteneo, compito della politica regionale sar quello
di favorirne il radicamento nel territorio e nelle sue
problematiche. Sia concordando azioni che favoriscano lattrattivit
(oggi bassissima) delle Facolt nei confronti di popolazioni
studentesche provenienti da fuori grazie a un innalzamento della
qualit didattica, sia invitando le competenze presenti
nellUniversit a contribuire al problem solving darea, sia formando
figure professionali a maggiore tasso di occupabilit perch
funzionali allidea di nuova Liguria che si intende realizzare.
FORMAZIONE PROFESSIONALE
In una logica di rimessa a nuovo del nostro genius loci, sar
importante un impegno volto a recuperare gli antichi mestieri
dimenticati; nonostante ne aumenti la domanda: dalle abilit
ebanistiche nella cantieristica di pregio alle torniture/fresature
per le prototipazioni richieste dallalta tecnologia.Questa scelta
comporta come si diceva una rivalutazione dellinsegnamento tecnico
professionale, la seconda via che non deve venir relegata a seconda
scelta. Ci significa
-
contrastare attraverso campagne di sensibilizzazione rivolte
alle famiglie il pregiudizio per cui la liceizzazione del percorso
scolastico assicurerebbe agli studenti chiss quali privilegi di
ruolo (e non come probabile destini precari). Ci sono eccellenze
formative che si potrebbero coalizionare a tale scopo.E necessario
organizzare corsi di formazione finalizzati a rispondere alle
richieste di lavoro del territorio, a seguito di sincrona analisi
della domanda.La formazione professionale deve quindi essere mirata
alle reali possibilit offerte sul territorio, contrastando i
progetti fittizi atti solo a prendere soldi pubblici, anche
attraverso una riorganizzazione pi diffusa dei centri per limpiego,
agevolando percorsi di formazione affiancati ad un moderno sistema
di welfare che possa prevedere forme di reddito garantito o di
cittadinanza a livello nazionale o sussidi a livello regionale. Il
corso di formazione si completa con uno stage finalizzato
allinserimento in azienda. Deve assicurare, ad ogni percorso di
intervento formativo, uno sbocco certo e tracciabile nelle varie
fasi del processo, per ogni partecipante risultato idoneo (per
sbocco certo si deve intendere ad esempio immissione lavorativa,
tirocini, ammissione a corsi di livello superiore, altro). Si deve
prevedere la permeabilit dei percorsi come strumenti flessibili
rispetto allofferta occupazionale del territorio. Ugualmente
necessaria la realizzazione di una banca dati pubblica per i
corsisti, in modo da agevolare lincontro tra domanda e offerta di
lavoro.In particolare, va potenziata lofferta formativa verso le
professioni del turismo, alla luce delle grandi potenzialit offerte
dal territorio in questo settore e vanno utilizzate al meglio le
risorse del FSE, in particolare quelli relativi allattuale
obiettivo CRO (Competitivit Regionale e Occupazionale) tramite un
ufficio ad hoc con specifiche competenze.Per quanto riguarda la
formazione professionale, indispensabile ribadire il ruolo della
governance pubblica, sia promuovendo task force triangolari tra
parti sociali e istituzioni (per individuare bisogni formativi e
job description coerenti con proiezioni occupazionali di medio
periodo); sia esercitando attenti controlli a consuntivo sui
momenti di formazione finanziata con i fondi europei, troppo spesso
rivelatisi truffaldini accaparramenti indebiti (ossia, brutalmente:
corsi simulati) e relativi latrocini.
EDILIZIA SCOLASTICA
Dal dossier di Legambiente (Report per lanno 2013) sono emerse
le criticit del sistema scolastico ligure tra cui anche la disparit
tra gli investimenti per la manutenzione straordinaria e ordinaria
con una media di investimento al di sotto di quella nazionale.In
Liguria l82,5% degli edifici scolastici risulta costruito entro il
1974.Nel 2013 la cifra spesa per la manutenzione straordinaria si
pi che dimezzata attestandosi su una media di circa 12.000 euro,
mentre la richiesta di interventi urgenti salita al 53 %.Solo il 9
% degli edifici impiega energie rinnovabili.Emergono problemi anche
sul fronte delle certificazioni sia di collaudo statico sia
igienico sanitario sia prevenzione incendi; il monitoraggio
sullamianto stato effettuato s nel 100 % dei casi, ma del 64,2 %
dei casi certificati, solo il 12 % ha effettuato bonifiche negli
ultimi due anni.Dai dati emersi quindi si ritiene sia necessario un
censimento degli edifici sia quelli in uso sia quelli fatiscenti o
per mutate necessit non sono pi asserviti a questa funzione.Se si
considera la scuola anche come infrastruttura con un fondamentale
compito di
-
presidio del territorio questo aspetto allora deve essere
potenziato: la qualit sia architettonica sia ambientale delle
strutture e degli spazi dedicati agli studenti devono possedere
precisi requisiti e diventa imprescindibile una mappatura puntuale
dello stato in essere degli edifici, avendo come obiettivo:1. La
definizione degli interventi di riqualificazione e tempistiche con
cui realizzarli. Un piano di intervento sugli edifici scolastici
deve riguardare innanzitutto la bonifica dallamianto, la
riqualificazione energetica con impiego di energie rinnovabili e la
messa a norma sismica, la verifica e ammodernamento degli impianti
attraverso un impulso verso le energie rinnovabili come da
obiettivo della normativa europea 2020, tutte le Opere di
Manutenzione Ordinaria necessarie2. Leliminazione progressiva delle
barriere architettoniche degli edifici di propria competenza,
intendendo come barriera tutto quanto si frapponga ad un regolare
accesso e fruizione delle strutture e delle attivit curricolari;3.
Il censimento degli edifici non pi congrui e quindi emersione delle
strutture disponibili su cui avviare processi di recupero
urbanistico architettonico sociale. Laccentramento e laccorpamento
di pi edifici con la formazione dei comprensori, la sensibile
contrazione della popolazione rispetto agli anni 60/70, ha di fatto
contribuito a svuotare fabbricati che devono essere riconvertiti e
restituiti alla cittadinanza anche con differenti funzioni, cos
intervenendo si recupera il patrimonio immobiliare se il manufatto
di interesse storico architettonico o procedere ad eventuali
demolizioni. E evidente quindi che il tema Edilizia Scolastica ha
fondamentalmente due direzioni: la riqualificazione e messa a norma
e la realizzazione di Nuovi complessi pi idonei e innovativi. Lidea
sarebbe di avviare per quanto riguarda il primo punto percorsi
partecipativi (docenti, studenti, personale ATA, dirigenti
scolastici, genitori) allinterno degli istituti, saranno gli stessi
soggetti interessati a redigere una lista degli interventi,
coadiuvati e di concerto con gli uffici tecnici regionali. La
scuola deve diventare un luogo che valga la pena vivere e non un
luogo da dove scappare allo squillo della campanella. Pu e deve
essere parte fondante di una politica di sostegno alle famiglie,
luogo dove potersi avvicinare ad attivit complementari quali la
musica, laboratori didattici per attivit manuali, spazi dove venga
favorita laggregazione anche nello studio, ove possibile quindi
progettare e pensare una ridistribuzione degli spazi interni.
Essendo la Regione lente competente per lEdilizia scolastica,
proprio in questo modo pu cos favorire la partecipazione, esserne
fautrice e nel contempo controllare il processo. Lindividuazione e
la programmazione realistica degli interventi anche temporalmente
consente una facile organizzazione e affidamento dei lavori,
costituendo un volano per la ripresa del settore edile, oggi in
forte sofferenza essendo venute a mancare le medie e piccole
opere.
CULTURA
Lorografia e le dinamiche centrifughe liguri impongono di
concepire le politiche culturali con una mirata attenzione alle
problematiche del decentramento. Dunque: promuovere le attivit dei
teatri, dei conservatori, dei musei, dei laboratori artistici con
aiuti pubblici intesi non solo sotto forma di denaro, ma anche di
disponibilit di spazi, di piattaforme divulgative, di occasioni di
incontro e collaborazione; favorire le attivit di sperimentazione e
laboratoriali finalizzate a consolidare legature
-
sociali e radicare percorsi ad alto impatto identitario e
formativo valorizzare il patrimonio culturale di piccoli e grandi
Comuni della Liguria, promuovendo sinergie tra Comuni sia per la
promozione di eventi, sia per la manutenzione e il restauro dei
manufatti storici e architettonici, nellambito di un coordinamento
regionale che elabori progetti di alta qualit e sostenibilit e che
valorizzino la fruizione turistica favorire la condivisione delle
culture e la loro conoscenza, attraverso programmi di
collaborazione con territori vicini e lontani, favorendo le libere
iniziative di artisti, in un concorso dinamico di idee; istituire
una commissione in seno allAssessorato alla Cultura, composta da
personale interno ed esterno, questultimo selezionato tramite
concorso pubblico. Tale commissione avr il compito di valutare e
controllare i progetti privati che richiederanno il sostegno della
Regione. I finanziamenti alle associazioni ed alle fondazioni
dovranno essere vincolati alla presentazione di progetti
debitamente valutati ed approvati dalla suddetta commissione che
garantir la trasparenza del suo operato oltre che delle attivit
sostenute attraverso la pubblicazione on-line. utilizzare al
massimo le potenzialit le risorse economiche che lUnione Europea
indirizza ai progetti sulla cultura, dando ampia pubblicit ai bandi
destinati ad artisti, enti culturali, soggetti promotori di offerta
culturale; promuovere lo scambio culturale tra scuole di ogni
ordine e grado, nellambito del territorio regionale e/o extra
regionale, promuovere iniziative per favorire le attivit delle
associazioni di volontariato, finalizzate a: Censire e mettere in
rete le realt esistenti e i loro programmi Coordinare lattivit,
ottimizzando le risorse disponibili Dare visibilit e favorire chi
fa rete e innovazione favorendo lingresso dei giovani Promuovere
proposte esperienziali, dentro e fuori dalle aule scolastiche,
valorizzando gli spazi gi presenti nel territorio o da scoprire per
renderli vivi destinare i patrimoni immobiliari inerti, perenti in
molte aree liguri, alla creazione di spazi (in qualche misura
auto-gestiti) dedicati alla socializzazione delle giovani
generazioni, attrezzati per svolgere attivit musicali e
mediatiche.
-
STELLA 3 SALUTE E SANITA
Premessa
Il Movimento 5 Stelle considera prioritario occuparsi di Salute
del cittadino e vede questo concetto fondamentale, non solo dal
punto di vista sanitario: la salute, intesa dallOMS come stato di
completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice
assenza di malattia, deve essere considerata un diritto e come tale
si pone alla base di tutti gli altri diritti fondamentali che
spettano alle persone. Da parte sua, la nostra Costituzione (Art.
32) recita La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto
dellindividuo e interesse della collettivit e garantisce cure
gratuite agli indigenti. Nessuno pu essere obbligato a un
determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge.
La legge non pu in nessun caso violare i limiti imposti dal
rispetto della persona umana.La buona salute di tutti i cittadini
deve essere lobiettivo prioritario del sistema sanitario: la
Regione deve recuperare la sua funzione strategica di ente di
programmazione, di coordinamento e di indirizzo e garantire,
attraverso il servizio pubblico (ospedale territorio prevenzione),
i livelli essenziali di assistenza a tutti i cittadini.
CRITICIT DI SISTEMA
Gestione politicizzataNel sistema attuale, il governo del
Servizio Sanitario Nazionale nelle mani di tre figure: Assessore
regionale alla sanit Presidente della giunta regionale, Ministro
del tesoro. Il Ministero della Salute svolge solo un ruolo di
coordinamento.Lassessore alla Sanit regionale nomina i Direttori
Generali delle ASL della Liguria i quali a loro volta nominano i
Direttori di Struttura Complessa i quali a loro volta nominano i
Responsabili di Struttura Semplice. Questo sistema piramidale fa
capire come il potere politico controlli tutte le strutture
sanitarie fino alle strutture semplici.In questo tipo di
organizzazione, le strutture pubbliche finiscono per essere gestite
secondo criteri che risentono pi degli equilibri politici del
momento piuttosto che della reale situazione sanitaria; ad esse
vengono affidati tutti quei servizi e quelle prestazioni che, non
essendo profittevoli economicamente, non vengono svolti dalle
strutture private: in questo panorama la gestione della salute
finisce per essere sottomessa da una parte a logiche di controllo
del consenso e dallaltra a criteri meramente finanziari.
CostiIn questa situazione, i costi del SSN sono finiscono per
essere molto maggiori rispetto alle reali esigenze di tutela della
salute e arrivano regolarmente a superare quanto reso disponibile
dai bilanci pubblici.Le ragioni sono molteplici: i pagamenti di
beni e servizi non rispondono a logiche di mercato, ma sono spesso
guidati da interessi privati o politici, non trasparenti e non
controllati; una cospicua
-
parte degli accertamenti diagnostici, delle cure mediche e
chirurgiche, con gli enormi costi connessi e il conseguente
allungamento delle liste di attesa, sono potrebbero essere
evitabili: il sistema di pagamento delle prestazioni secondo i DRG,
in assenza di verifiche efficaci o di standard certificati, finisce
per diventare un incentivo ad incrementare le attivit sanitarie pi
in senso economico che in quello di produzione di salute.Infine, la
volont politica sembra spesso orientata a svuotare dallinterno
lerogazione di determinati servizi da parte del settore pubblico a
favore di strutture private convenzionate.Le difficolt in cui versa
il settore della sanit pubblica finiscono per innescare un circolo
vizioso per cui gli episodi di malasanit (e i contenziosi legali o
le spese risarcitorie ad essa connessi) obbligano i medici a
svolgere esami spesso inutili (la cosiddetta medicina difensiva)
con ulteriore aggravio di tempi e costi
Necessit di maggiore trasparenzaPer ovviare a questa situazione
sarebbe opportuno conferire lincarico di Direttore Generale di una
ASL a personale medico scelto da una apposita commissione
svincolata dal potere regionale attraverso i curricula, esperienze
professionali, precedenti incarichi di responsabilit che dimostri
nella sostanza di saper dirigere una ASL con criteri umani, medici
e manageriali; la valutazione dovr tener conto anche di eventuali
comportamenti pregressi di rilevanza in ambito giudiziario. Tali
dirigenti dovranno garantire il raggiungimento di specifici
obiettivi a breve e lungo termine, da perseguire con indipendenza
di giudizio e dazione, senza tener conto di esigenze politico
clientelari.La commissione preposta alle nomine deve rappresentare
non solo i tecnici dellospedale o il complesso del personale
sanitario, ma anche lutenza e, in generale, la stessa cittadinanza.
Periodicamente, la commissione relazioner sia sulle condizioni
generali sia sul lavoro dirigenzialeDa parte sua la Regione, nella
sua funzione di programmazione, deve indicare le modalit e le
risorse con cui procedere allintegrazione dei sistemi informativi:
necessario un registro informatico unico, che deve essere di
riferimento strategico nella programmazione degli acquisti.I
bilanci della sanit devono essere consultabili online. Alla luce
delle criticit venutesi a creare, necessario ricominciare a
dirottare i fondi dalle strutture private convenzionate alle
strutture pubbliche, in modo da consentire listituzione di
strutture diagnostiche pubbliche; in alternativa le strutture
private devono garantire servizi di urgenza/emergenza nelle 24 ore
per decongestionare gli ospedali.In unottica di ottimizzazione e
trasparenza, va quindi valutata con attenzione la gestione delle
esternalizzazioni, abolendole laddove si stiano rivelando
fallimentari in termini tanto economici quanto di fornitura e
continuit dei servizi.Risparmi su acquisti, su incarichi (e
strutture) duplicati, recupero di efficienza, semplificazione
avranno come obiettivo lo sblocco del turnover, nuove assunzioni di
personale e acquisizione di apparecchiature.
CRITICITA E SINERGIE TRA OSPEDALE E TERRITORIOLa criticit
maggiore della Regione Liguria lanzianit della popolazione, con
44.1193 ultra-65enni, pari al 27,7% della popolazione(dati Istat);
a questo dato va anche aggiunto un drammatico indice di dipendenza
strutturale, 239,5 anziani ogni 100 giovani e 64,7 individui a
carico ogni 100 abitanti che lavorano.A una popolazione sempre pi
anziana, corrisponde una prevalenza di malattie
cronico-degenerative
-
e la presenza di numerosi anziani soli ed in condizioni
economiche disagiate e/o non autosufficienti.A questo bisogna
aggiungere una scarsa integrazione tra Ospedale e Territorio
(Distretto sanitario, medici di famiglia, assistenza domiciliare
etc.), che si traduce in una difficilissima situazione per quel che
concerne la continuit dellassistenza.
La continuit assistenzialeLa carenza e, nel migliore dei casi,
lincertezza di risorse hanno reso precaria la continuit
assistenziale nella fase post ricovero. Ci vuol dire, oltre al
disagio, costi aggiuntivi rilevanti per i pazienti e le famiglie,
che almeno in parte si sono riversati sotto forma di nuovi ricoveri
sul bilancio regionale.Occorre quindi organizzare seriamente le
strutture territoriali che devono diventare interlocutori sia del
medico di base che dellospedale; a livello
territoriale-distrettuale bisogna organizzare una struttura che
monitori costantemente, secondo disciplinari definiti, la
realizzazione effettiva dei percorsi di cura.Tale funzione deve
essere adeguatamente supportata a livello informatico con una
banca-dati regionale.Si deve favorire inoltre un percorso di
deospedalizzazione: in una Regione come la nostra con un alto
numero di anziani e cronici necessario fornire i mezzi economici e
professionali per una cura delle post acuzie e della cronicit a
casa, rafforzando (invece di smantellare) lassistenza
domiciliare.Il sistema deve considerare la disponibilit di risorse
umane, di posti letto, lobsolescenza della struttura e degli
strumenti, il flusso di pazienti, il numero di interventi e cos via
alla luce dei migliori modelli disponibili.Lassistenza ospedaliera
deve configurarsi come un vero e proprio network dal quale risulti
immediatamente leggibile la diversificazione dei centri,
lattribuzione delle competenze secondo livelli di complessit delle
prestazioni e di intensit delle cure, cio la concentrazione della
produzione dellassistenza di maggiore complessit in centri ad alta
specializzazione e lorganizzazione di un sistema di relazioni con
centri funzionalmente sotto-ordinati. Da questa rete ci si aspetta
innanzitutto leffettiva continuit delle cure che deriva dalla
semplificazione del collegamento tra una struttura e laltra e
quindi anche un risparmio.La maggiore attenzione al territorio e
lintegrazione dellassistenza ospedaliera porter ad una progressiva
deospedalizzazione (erogazione decentrata dellassistenza e
potenziamento di forme di assistenza alternative rispetto
allospedalizzazione), realizzando nel tempo una vera continuit e
integrazione assistenziale.Importantissima la valutazione di
soluzioni di telemedicina e di sistemi informativi, anche con costi
di gestione decisamente pi bassi rispetto agli attuali, che
realizzino anche lintegrazione di sistemi informativi tra i diversi
presidi, ora in gran parte impossibilitati a comunicare tra loro.Il
modello di articolazione tra Pronto Soccorso, Medico di Medicina
Generale (favorendo forme di associazionismo tra i medici di
Medicina Generale come accade gi in Emilia Romagna dove i Medici di
medicina Generale in forma associata hanno Ambulatori che
funzionano dalle 8.00 alle 20.00 riducendo pertanto gli accessi al
PS per i codici bianche e verdi ossia quelli a pi bassa patologia o
complessit) e la guardia medica.Riassumendo, Il modello di
governance della continuit assistenziale deve prevedere:1. Ad ogni
paziente che va al Pronto Soccorso va fornita una risposta globale:
dove e quando
-
eseguire un accertamento e da chi far valutare lesito.2.
Informatizzazione capillare e uso della cartella clinica
informatizzata o fascicolo sanitario (questo consente in qualsiasi
punto della Regione di acquisire le notizie cliniche relative a
quel paziente le prestazioni specialistiche, gli interventi
chirurgici, i ricoveri in ospedale)Incremento dellattivit
specialistica medica ambulatoriale che deve essere complementare
allassistenza ospedaliera (questo determinerebbe di effettuare
tutte quelle prestazioni che impropriamente vengono svolte negli
Ospedali ossia il paziente non acuto per effettuare una visita
cardiologica o un ECG ricorre ad oggi ad una prestazione di pronto
soccorso.
Cloud intercomunicabilitIn ogni ASL si utilizzano sistemi
informatici diversi (sistema OASIS presso la ASL 4 Chiavarese) con
scarsa o nulla comunicazione tra ASL della stessa Regione. E
necessario lavvio di una politica di ammodernamento tecnologico sia
delle apparecchiature sanitarie sia nel campo dellinformatica e
della comunicazione. Il collegamento fra medico e strutture
sanitarie deve essere diretto per via informatica bidirezionale.
Ugualmente necessario implementare le funzionalit della tessera
sanitaria elettronica in cui vengono immagazzinate tutte le
informazioni cliniche dei malati, (vaccini, esami, patologie, cure,
ecc.) cos da evitare lunghe anamnesi e incomprensioni.
Gestione delle emergenzeAttualmente prendere in carico un
paziente con una possibile situazione di pericolo di vita e
sottoporlo ad accertamenti e terapie non programmate considerato
soprattutto un problema di costi. Ne derivano ritardi anche fatali
in termini di risposta e unorganizzazione decisamente non
allaltezza.Si deve garantire un sistema in grado di formulare una
prima diagnosi e avviare in modo corretto il paziente al centro pi
appropriato dove si possano effettuare gli esami diagnostici e le
terapie che salvino la vita e che promuovano la possibilit di un
recupero successivo il pi possibile normale; la regione deve
garantire omogeneit distributiva e qualitativa dei servizi
erogati.Va perci verificata la distribuzione dei mezzi di soccorso
nel rispetto degli standard previsti dalla Conferenza Stato Regioni
e secondo criteri di densit abitativa, distanze e caratteristiche
territoriali, nonch secondo le incrementate necessit previste dalla
necessaria mobilizzazione dei pazienti secondo i criteri di
centralizzazione dettati dalla maggiore appropriatezza di cure
individuate con le reti delle patologie complesse (trasporti
secondari urgenti).A tal proposito molto importante il
riconoscimento e la formazione della figura degli autisti
soccorritori in quanto sono i primi ad entrare i contatto con i
pazienti ed necessario agiscano con professionalit e
competenza.
Edilizia ospedalieraUna delle principali criticit della gestione
della sanit in Liguria costituita dalle condizioni delledilizia
ospedaliera, dove a edifici spesso molto vecchi (e con manutenzione
ridotta a causa della scarsit delle risorse) si affiancano casi di
programmazione sbagliata, generalmente attinenti a considerazioni
legate al controllo del consenso piuttosto che al bisogno
epidemiologico dei cittadini.Allo stato attuale, si rende
necessaria una mappatura esaustiva tanto delle aree ospedaliere
quanto dei singoli padiglioni, sia esistenti sia dismessi; per
questi ultimi vanno indagati i motivi del mancato funzionamento e
valutata la possibilit di una riapertura qualora considerazioni
-
economiche e strategiche lo consentano. La ristrutturazione o la
riapertura di strutture esistenti (e magari chiuse) mediante gare
dappalto al rialzo andrebbe privilegiata rispetto alla costruzione
ex novo, in modo da rivoluzionare il meno possibile il legame
funzionale ospedale-territorio ed evitare il continuo alternarsi di
aperture/chiusure che ha caratterizzato il panorama ospedaliero
degli ultimi anni, assorbendo unenorme quantit di risorse che
avrebbero potuto essere utilizzate in modo pi proficuo.
PREVENZIONELa prevenzione un aspetto basilare della politica
sanitaria: dal momento che comportamenti a rischio non sono
ascrivibili solo a responsabilit individuali, ma anche a fattori
ambientali ed a condizioni e pratiche sociali, lelaborazione di
linee di indirizzo e la definizione di percorsi che portino
allassunzione di corretti stili di vita costituisce una parte
importante nella gestione delle questioni sanitarie. Lavvio di
campagne di prevenzione, educative e formative, nelle scuole e
presso la cittadinanza per promuovere sani stili di vita
costituisce perci uno strumento fondamentale per la garanzia del
diritto alla salute di ogni cittadino; linformazione deve essere
partecipativa ed inclusiva, intersettoriale e funzionalmente
integrata, non solo a livello settoriale, ma anche istituzionale a
livello distrettuale ed essere arricchita dal contributo delle
associazioni di pazienti.
Educazione alla prevenzioneVanno perci proseguite e potenziate
tutte le campagne informative nelle scuole sulladozione di stili di
vita sani e sulla prevenzione primaria, in particolare sui temi che
possono interessare maggiormente i ragazzi, quali lobesit, la
depressione, il fumo, ecc. Vanno creati progetti scolastici che
favoriscano il regolare esercizio fisico e la vita allaria aperta,
landare a scuola a piedi o in bici, escursioni, orti
scolastici.
La prevenzione nella cura dellanzianoVanno utilizzati e diffusi
strumenti, gi disponibili, di diagnosi precoce delle malattie
neurovegetative dellanziano, attuando protocolli dintervento il cui
scopo, in assenza di terapie efficaci, quello di rallentare il
deterioramento cognitivo, conservare nel paziente un grado di
autosufficienza che consenta di vivere al proprio domicilio o
presso parenti.Investimenti nella diagnosi precoce e nello sviluppo
di protocolli riabilitativi e conservativi delle capacit residue si
tradurrebbero quindi, nel breve e medio termine, in un risparmio
sui costi sanitari pi squisitamente assistenziali. Un uso razionale
dei farmaci e unappropriata esecuzione di indagini diagnostiche ha
come obbiettivo di evitare la medicalizzazione di ogni fase della
vita.
AlimentazioneProporre ladozione di unalimentazione biologica e a
km 0 nelle mense di uffici pubblici e in quelle scolastiche avrebbe
ricadute non soltanto da un punto di vista epidemiologico ma anche
sulleconomia della Regione.
Ricerca scientifica ed epidemiologicaLo studio epidemiologico
sullo stato di salute della popolazione necessario per poter
elaborare le scelte strategiche del Servizio sanitario regionale ed
fondamentale per una buona politica sui servizi territoriali e per
la valutazione e la programmazione dellapproccio alla
prevenzione.Va finanziata la ricerca indipendente, in particolare
sulle malattie rare, anche attraverso presentazione di progetti
alla comunit europea. Va resa obbligatoria leffettuazione di
accurate
-
ricerche epidemiologiche indipendenti di fabbriche e di grandi
impianti privati e pubblici.
Monitoraggio costante aria, acqua, suolo, ciboGli esami
specifici sul territorio in particolare dellaria e dellacqua
pubblica devono essere frequenti e resi pubblici. Uno stesso
discorso vale per i principali fattori inquinanti, dai carburanti
fossili ai residui della produzione petrolchimica o allamianto, o
allinquinamento elettromagnetico.La comparazione dei dati di questi
monitoraggi con le ricerche e i rilevamenti epidemiologici devono
consentire lindividuazione delle situazione di rischio e portare ad
una immediata messa in sicurezza, i cui costi devono ricadere sui
responsabili piuttosto che sulla collettivit. Un uguale obbligo di
bonifica deve valere per i terreni contaminati.
Osservatorio regionale per fabbisogno popolazionePer organizzare
i dati provenienti da ricerche e monitoraggi, si rende necessaria
la creazione dell Osservatorio regionale per lanalisi del
fabbisogno della popolazione, anche sul modello degli osservatori
epidemiologici di varia natura gi esistenti. Partire da una base
dati di qualit consentirebbe un ottimale programmazione nei vari
distretti e sarebbe indispensabile per conoscere le reali necessit
della popolazione.
ALTRI PROVVEDIMENTI
Dose unica del farmacoA livello nazionale il Movimento 5 Stelle
riuscito a far approvare un emendamento alla legge di stabilit sul
farmaco monodose. E quindi possibile avviare progetti pilota per la
distribuzione nelle farmacie ospedaliere di farmaci in dose unica,
quindi nella quantit necessaria per il trattamento. Si riducono cos
sia gli sprechi che i costi a carico del servizio sanitario
regionale.
Promozione dellOspedale senza doloreOgni ASL deve avere in
ottemperanza della Legge 15 marzo 2010 n 38 una Unit di Medicina
del Dolore per la gestione del dolore acuto postoperatorio e per il
dolore cronico e neuropatico.In tali strutture possibile la
somministrazione controllata per patologie indicate dalle tabelle
Ministeriali di farmaci a base di Cannabinoidi per la gestione del
dolore cronico e per le malattie neuromuscolari.
Distribuzione a domicilio di farmaciRegolamentazione e controllo
della distribuzione a domicilio dei farmaci. La capillarit della
rete farmaceutica sul territorio potr garantire, per particolari
patologie (malattie invalidanti, difficolt nella locomozione,
ecc.), la somministrazione di farmaci a domicilio grazie a una
stretta collaborazione con i medici curanti e con lausilio di
personale specializzato. Questo offrir una maggiore continuit
assistenziale al cittadino, senza gravosi costi aggiuntivi per la
spesa sanitaria oltre a garantire un pi efficiente servizio di
farmacovigilanza. Anche i software di gestione devono essere
aggiornati.
-
STELLA 4 AMBIENTE, TERRITORIO ED ENERGIA
Premessa
Ambiente, territorio ed energia: 3 temi che uniti rappresentano
il mondo che ci circonda e lenergia che lo alimenta.La nostra
visione parte da un principio cardine che crediamo valga la pena
considerare come prioritario: la consultazione costante della
cittadinanza su ogni tema ambientale, territoriale, urbanistico ed
energetico, cos da avere una cittadinanza attiva e una democrazia
diretta e partecipata.Ma insieme a questo abbiamo fame di nuove
idee e di soluzioni avanzate , per cui vogliamo dare appoggio alla
ricerca scientifica, perch la Regione Liguria la sostenga nel
miglioramento del territorio e dellambiente in cui viviamo,senza
dimenticare che andare in questa direzione porta anche ad una
rinascita economica del territorio ligure.Valorizzare la ricerca
sulle fonti rinnovabili e la gestione intelligente dellenergia
(Smart Grid, Transition Town), ristrutturare le situazioni ormai
obsolete sar una delle nostre priorit in tutta la regione.Sostenere
la Green economy e la Blue economy vuol dire migliorare lambiente
producendo un reddito, riqualificando la piccola e media impresa
sul territorio e innescare circoli virtuosi che abbiano ricadute in
tutti i settori economici, non ultimo quello delledilizia.In
questottica sar necessario migliorare la L.R. 04/2014 ,che
istituisce la Banca della Terra che prevede e permette la creazione
di una Banca della Terra per il censimento ed il successivo
affidamento a soggetti terzi delle terre incolte e abbandonate
della nostra regione;questo permetter il recupero del territorio
abbandonato,e porter reddito alle nuove attivit.Rendere pienamente
accessibile la regione attraverso labbattimento delle barriere
architettoniche significher non solo applicare direttive disattese
ormai da troppo tempo, ma anche migliorare sensibilmente il
territorio e la sua fruizione turistica.Il Piano energetico
ambientale regionale (P.E.A.R.) lo strumento di attuazione della
politica energetica regionale; definisce, nel rispetto degli
obiettivi del Protocollo di Kyoto e in accordo con la
pianificazione regionale in materia di inquinamento atmosferico,
gli obiettivi regionali di settore individuando le azioni
necessarie per il loro raggiungimento.Migliorare il Piano
Energetico Ambientale 2014-2020 della Regione rendendolo piu
attinente alla realta regionale e conformandolo con quelle che sono
le direttive europee di Horizon 2020,sara un nostro impegno ,questo
ci permettera, inoltre,di accedere a diversi contributi europei nel
campo energeticoIl programma del M5S per il governo del territorio
si ispira al principio del suolo bene comune, e ha come scopo la
sua tutela, valorizzazione e preservazione da ogni
speculazione.
-
Il nostro territorio va tutelato; sempre di pi avvengono frane e
smottamenti che mettono in ginocchio leconomia dei nostri
cittadini;non si pu pi stare a guardare ma bisogna intervenire,
occupandoci delle infrastrutture,del patrimonio immobiliare e delle
aree verdi,urbane e suburbane.Assolutamente necessaria una
pianificazione articolata a lungo termine per predisporre al meglio
gli interventi necessari.Forte e decisa sar infine la nostra azione
per contrastare e prevenire il dissesto idrogeologico; per la
nostra Regione determinante mettere subito in atto uninsieme
coordinato ed organico di interventi per ripristinare un corretto
rapporto tra ambiente e uomo avviando sin da subito politiche
attive e investimenti volte alla prevenzione e alla pianificazione
per la gestione del rischio e la mitigazione dello stesso.
AMBIENTETutela del patrimonio naturale e della
biodiversitPromuovere campagne di informazione e sensibilizzazione
per incentivare leducazione alla tutela della straordinaria
biodiversit del territorio ligure e istituzione di tavoli tecnici
aperti alle associazioni di volontariato, in modo da coordinare e
incentivare le azioni di sensibilizzazione ambientale, promozione e
risanamento del territorio.
Riforestazione autoctona
Riforestazione del territorio regionale. Definizione di
personale appositamente predisposto per il controllo forestale e
del territorio. Creazione di piattaforme di partecipazione virtuali
e territoriali di cittadini per il monitoraggio costante e continuo
dello stato di salute del territorio. Accordi quadro con i Comuni
per la rivalutazione del verde pubblico (dove possibile con piante
autoctone). Tutela e controllo nellambito regionale delle foreste
demaniali affinch non vi siano abusi indiscriminati del patrimonio
vegetale.
Ripopolamento fauna autoctonaAvviare censimenti e ripopolamenti
delle comunit faunistiche autoctone per ripristinare gli antichi
equilibri ecologici e naturali, anche con le attivit agricole
umane.
Gli areniliStrategie per la tutela e la riformazione degli
arenili lungo le coste liguri. Regolamenti sovracomunali per la
gestione degli arenili secondo protocolli unici. Ripristino delle
zone dunali.Apposizione del vincolo di inedificabilit assoluta sui
sistemi dunali presenti su tutto il territorio regionale,
individuazione dei sistemi dunali intaccati e predisposizione di
piani di recupero degli stessi, previa valutazione di impatto
ambientale.
Caccia e PescaTutelare la pesca a km 0 professionale (marina e
di acqua dolce) e garantirne la sopravvivenza futura. Tutela della
biodiversit marina.Per la Caccia necessario bloccare luso
indiscriminato a richiami vivi e rispetto delle normative europee,
con lobiettivo di una limitazione, fatto salvo esigenze di
salvaguardia agricola. Riduzione del periodo venatorio in aree e
periodi ben definiti e segnalati.
Piano Forestale RegionaleUtilizzo sostenibile del patrimonio
forestale mediante lattuazione del Piano forestale Regionale,
in
-
cui indicare i principi guida nel settore silvo-pastorale.
Piano Territoriale Paesistico AmbientaleRedazione e adozione di
un nuovo Piano Territoriale Paesistico-Ambientale di Area Vasta,
che evidenzi le potenzialit e criticit dislocate sul territorio
regionale, tenendo conto degli andamenti
socio-economici-demografici prevedibili, e identifichi in maniera
puntuale ed analitica degli ambiti a diverso grado e condizioni di
modificabilit destinabili a differenti tipi dintervento in
relazione alla linea di sviluppo individuata (turistica-
energetica- silvo-pastorale- agricola ecc.).
Pianificazione acustica regionaleAl fine di garantire un
innalzamento della qualit ambientale e al fine di tutelare la vita
dei cittadini nellambiente urbano ed extraurbano, imposizione di
limiti massimi rivisti al ribasso e in funzione della effettiva
percezione per il livelli di db emessi.
Protezione Civile e Guardie Ecologiche volontarieValorizzare e
potenziare il servizio di protezione civile che, come dimostrato
dalle recenti alluvioni, in Liguria risulta di fondamentale
importanza; attraverso la Legge Regionale di Protezione Civile dovr
esserne aumentato il coinvolgimento delle strutture regionali
locali.
Controlli sullambiente e Agenzia ARPALNei controlli risiedono le
fasi di maggior tutela dellambiente e per questo motivo devono
essere pianificati e strutturati in maniera adeguata ed efficace.Il
servizio di vigilanza e controllo in prossimit di attivit a rischio
deve essere permanente ed in condizioni di eseguire un pronto
intervento in caso di segnalazione di fenomeni e pericoli.I
funzionari addetti ai controllo, debbono essere qualificati e
possedere la necessaria esperienza, non debbono aver nessun tipo di
rapporto con i soggetti controllati e devono periodicamente ruotare
negli incarichi di sorveglianza e controllo.Ogni ispezione o
controllo deve avvenire a sorpresa, seguire rigidi protocolli che
interessino ogni ramo di attivit dellazienda, il cui esito deve
essere nella massima trasparenza reso pubblico. Eventuali
collusioni o omissioni nei controlli debbono essere fermamente
rilevate e sanzionate.Ne consegue la verifica e controllo
delloperato della dirigenza ARPAL in relazione agli obiettivi
designati. Dovranno essere rivisti, in termini di competenze ed
efficienza, le attuali figure dirigenziali (di nomina politica) che
operano nellAgenzia Regionale per la Protezione dellAmbiente
Ligure, in particolare la verifica verter sui dati forniti, la
trasparenza delloperato, gli studi effettuati (con accertamento
delle responsabilit per quelli non eseguiti).Promozione
dellautonomia quale organo super partes pubblico con maggiore
presenza sul territorio.
Tecniche di depurazionePromuovere lutilizzo, nei casi in cui
essa risulta sostenibile , della tecnica di fitodepurazione a valle
dei processi di depurazione, per aumentarne lefficienza. Dove
necessario, promuovere accordi di accorpamento dei servizi idrici
nei piccoli Comuni. Gli impianti di depurazione devono essere resi
pi efficienti con ladozione di processi innovativi, il corretto
dimensionamento e la manutenzione continua degli impianti.
Laccorpamento della gestione dei reflui tra Comuni limitrofi
consentirebbe una maggiore efficienza del processo.I liquami
fognari devono essere gestiti e smaltiti attraverso apposita rete
fognaria comunale confluente in un impianto di depurazione che potr
essere comunale o consortile a gestione
-
pubblica.Tutti i comuni della regione devono obbligatoriamente
utilizzare depuratori cos come ogni fabbricato deve essere
allacciato alla rete fognaria, fatto salvo in mancanza di questa,
limpiego di pozzo asettico o fossa IMHOFF.
Impianti di acque reflueImpianti di acque reflue: prevedere e
controllare che tutti i comuni ne siano dotati, iniziando da quelli
i cui scarichi terminano a mare o nelle falde acquifere. Anche in
forma consorziata.Tutela acqua pubblicaRispetto della volont
referendaria sullAcqua Pubblica del 2011. Lacqua deve essere
pubblica e gestita secondo un nuovo modello di pubblico e
partecipato. La gestione del servizio idrico deve essere
nellinteresse della collettivit e quindi fuori dalle logiche di
mercato. Approvazione immediata della legge regionale di iniziativa
popolare LIP per la tutela dellacqua pubblica e dei bacini
idrografici.
Distribuzione acqua pubblicaRidurre la dispersione dellacqua e
garantire un servizio pubblico di qualit, investendo sulle
infrastrutture del sistema idrico. Gestione pubblica del servizio
idrico. Adeguamento e/o rinnovamento della rete di distribuzione
idrica mal funzionante. Laumento dellefficienza necessario per
diminuire le perdite e gli sprechi di acqua nelle tubature, a loro
volta controllate nel deterioramento del materiale che le
compongono.
Sulla tutela degli animaliRegolamentare i criteri di
allevamento, esposizione e vendita di animali basata sulla tutela
della loro dignit, salute e benessere.Vietare lutilizzo di animali
nei circhi in tutto il territorio regionale.Intervenire sul
randagismo, fenomeno in crescita nel nostro territorio, e sul
controllo nella gestione dei caniliIstituire, a livello regionale,
di zone correttamente gestite (in particolare le spiagge) in cui
sia possibile laccesso degli animali da compagnia, e darne
informazione anche a fini turisticiIncentivare nei limiti delle
competenze regionali in materia, lo studio di metodologie
biomediche che possano andare a sostituirsi alla sperimentazione
sugli animali ed obbligo di adozione di quelle gi disponibili
convalidate OCVAM e OCSE.
Programma Regionale RifiutiIl Movimento 5 Stelle da sempre
persegue la strategia rifiuti zero, per risolvere in modo semplice
il problema del consumo dissennato delle risorse naturali,
dellinquinamento e delle malattie che ne derivano. Le direttive
europee e i manuali di buona tecnica impongono una precisa
gerarchia nella prevenzione e gestione dei rifiuti, che comprende
al primo posto in ordine di importanza la prevenzione atta alla
riduzione della produzione dei rifiuti, al secondo la preparazione
per il riutilizzo, al terzo il riciclaggio, al quarto le altre
forme di recupero e solo in ultimo lo smaltimento di quanto
obiettivamente non recuperabile. Il Movimento 5 Stelle contrario ad
ogni forma di incenerimento, essendo un metodo oramai superato ed
altamente inquinante, come gi impongono le direttive UE. Il nostro
programma: Prevenzione
-
a. Promozione di iniziative volte alla riduzione della
produzione di rifiuti e di scelte di vita che diminuiscano gli
scarti (uso di prodotti alla spina, vuoto a rendere, incentivazione
per linstallazione di case dellacqua pubblica). b. Diminuzione
della quantit di rifiuti prodotti allorigine (meno
impacchettamento). c. Agevolazione della progettazione e produzione
di prodotti e imballaggi biodegradabili oltre che riciclabili. d.
Analisi merceologica del rifiuto secco indifferenziato, per
studiare le azioni per la sua riduzione e per arrivare ad un
miglioramento della percentuale di raccolta differenziata anche
attraverso la costituzione di un Ufficio Regionale di Ricerca del
Rifiuto. e. Disincentivazione alla produzione di prodotti e
semilavorati privi di idonea progettazione al recupero o al
riciclo. f. Apertura di eco-point diffusi sul territorio ligure per
incentivare il riuso degli oggetti e loro riparazione, tra cui il
restauro di mobili, il recupero di vestiti e riparazione di
computer e televisioni con finalit sociali. Riuso di farmaci
ospedalieri. g. Riconoscimento a commercianti, artigiani e PMI per
la realizzazione di impianti o sistemi che riducano la quantit del
conferimento o ne migliorino la qualit. h. Istituzione di un numero
verde per la segnalazione di presenza di rifiuti pericolosi o
situazioni anomale. Raccolta differenziata spinta, PAP (porta a
porta) a. Utilizzo di un sistema di raccolta che aumenti la quantit
e la qualit del materiale differenziato, con lobiettivo di una
PROGRESSIVA ELIMINAZIONE della frazione residua con leliminazione
graduale dei cassonetti. b. Certificazione da parte di un ente
terzo della percentuale di differenziazione. c. Realizzazione di
impianti aerobici per il compostaggio naturale diffusi nel
territorio, attraverso la raccolta della parte umida dei rifiuti,
incentivando parallelamente il compostaggio domestico, collettivo e
di quartiere. d. Pianificazione e realizzazione degli impianti di
separazione meccanica del rifiuto, per aumentare il recupero di
materia. e. Introduzione di una legge regionale che disciplini la
VIS (valutazione di impatto sulla salute) sugli impianti di nuova
costruzione e sul rinnovo delle autorizzazione di quelli esistenti.
Equit tariffaria e legalit a. Chi produce meno rifiuti paga meno.
Passaggio dalla tassazione presunta a metro quadrato ad una tariffa
puntuale con parte fissa per copertura delle spese indivisibili
della gestione e parte variabile proporzionale ai rifiuti
effettivamente conferiti per natura e quantit. b. Piano di bonifica
delle discariche anche abusive e di impianti-strutture dismesse
nella regione e mappatura degli impianti esistenti funzionanti e
non. c. Monitoraggio e tracciamento per la movimentazione del
trasporto di rifiuti speciali, d. La gestione dei rifiuti dovr
essere garantita da apposite Aziende Speciali che realizzino
consorzi tra comuni limitrofi (in modo da abbassare i costi).
Distinzione tra la societ che gestisce la discarica e la societ che
raccoglie i rifiuti.
TERRITORIODissesto idrogeologico
Gli eventi con conseguenze disastrose che continuano a
registrarsi, dimostrano che lazione di
-
contrasto al dissesto insufficiente o nulla. Oltre alla necessit
di investire maggiori risorse indispensabile intervenire anche su
una differente modalit di gestione del territorio. E evidente
lassoluta necessit di maggiori investimenti in termini di
prevenzione, attraverso cui affermare una nuova cultura dellimpiego
del suolo che metta al primo posto la sicurezza della collettivit e
ponga fine a usi speculativi, una strategia integrata per la
mitigazione dei rischi idrogeologici coinvolgendo anche i privati,
ottenendo cos la difesa attiva del territorio da parte di chi lo
vive e ne trae sostentamento. Osservando le aree vicine ai corsi
dacqua, risulta evidente loccupazione delle loro zone di espansione
naturale con abitazioni, insediamenti produttivi e commerciali;
lurbanizzazione di tutte quelle aree che arriva alla costruzione di
interi quartieri, dove il fiume in caso di piena pu espandersi
liberamente, ha rappresentato e rappresenta una delle maggiori
criticit del dissesto idrogeologico. Gli interventi di difesa
idraulica continuano a seguire filosofie vecchie ed inefficaci:
vengono realizzati argini senza uno studio serio delle
ripercussioni e dellimpatto che possono portare a valle, si
interviene in prossimit degli argini anche con Deroghe regionali
sino a tre metri di distanza, contro le Norme nazionali, e troppo
spesso le opere di messa in sicurezza si trasformano in alibi per
continuare a costruire o ancora peggio per discariche inquinanti.
La Regione stritolata dalla prassi perversa di offrire Risposte
eccezionali, le Grandi Opere, a Disastri Eccezionali, le Alluvioni,
tralasciando le manutenzioni ordinarie che possono contenere i
danni e le spese causate da questi ultimi. Cos facendo si esula da
qualsiasi programmazione e governo del territorio affidandosi alla
carit pietosa dello Stato centrale con il suo corredo di ritardi e
corruzione.Solo l1.1% delle imposte ecologiche sullenergia, sui
trasporti e sulle attivit inquinanti pagate dai cittadini allo
stato e agli enti locali, oggi destinato alla protezione
dellambiente.Per intervenire, il contesto legislativo principale
centrato sulla Direttiva Europea 2007/60 e il conseguente
recepimento da parte dello Stato con il D. Lgs. 49 del 2010 e il
precedente Codice dellAmbiente anchesso D. Lgs. 152 del 2006.
Istituzione di percorsi partecipati attraverso modelli competitivi
di governance per le politiche territoriali (Autorit di Bacino e
Regione devono provvedere ad istituire tavoli di concertazione su
bacini fluviali estesi alle parti private). Un modello perseguibile
ad esempio il Contratto di Fiume gi positivamente sperimentato in
Lombardia.
- La Regione definisce il territorio ligure nella sua totalit
come area prioritaria di intervento per le questioni di sicurezza
idraulica, qualit delle acque e qualit paesaggistica. I C.d.F. sono
strumenti di programmazione negoziata collegati a processi di
riqualificazione dei bacini fluviali attraverso una metodologia e
un percorso di pianificazione e progettazione condivisi con tutti
gli attori interessati. Si tratta di processi che tendono passare
dalle azioni di tutela dell mbiente a pi ampie politiche di
gestione delle risorse paesistico-ambientali. La Regione Liguria pu
individuare nei C.d.F. gli strumenti di attuazione di norma per
sottobacini fluviali dei piani emanati dall utorit di Bacino Piano
per l ssetto Idrogeologico (Pai), e Programma di Tutela ed Uso
delle Acque (Ptua). L biettivo quello di ottemperare alla Direttiva
Quadro sulle acque 2006/60 e Direttiva 2007/60 sul Rischio
Alluvioni, gi citate.
- Programmazione degli interventi necessari alla mitigazione del
rischio idrogeologico attraverso Dibattiti Pubblici dove tutti gli
interessi potranno essere valutati e pesati al fine di ottenere una
sintesi condivisa tra tutte le parti. Si potr cos diminuire la
conflittualit tra Cittadini e istituzioni causata dalla prassi
politica fino ad ora attuata. Progettazione e Attuazione di Piani
di Emergenza Rendere effettivamente operativi i PGRA,
-
Piano per la Gestione del rischio da alluvioni pr