“PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE” DELLA REGIONE MARCHE : SETTEMBRE 2003 – DICEMBRE 2004
“PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE”
DELLA REGIONE MARCHE :SETTEMBRE 2003 – DICEMBRE
2004
PREMESSA E ANALISI DELLA SITUAZIONE
La riforma della leva e la ristrutturazione del modello difensivo del nostro Paese con l’approvazione della legge 331/2000 portano alla sospensione del servizio di leva obbligatorio già dal 2005:Fine del servizio civile obbligatorio - fine del servizio civile degli obiettori di coscienza (circa 40/60.000 giovani ogni anno).
Avvio della legge 64/2001.
In effetti siamo in regime provvisorio; fino al 2005 possono accedere al SC volontario i giovani di età compresa tra i 18 e i 26 anni: tutte le ragazze e i soli ragazzi che sono stati riformati dal servizio militare. Dopo il 2005 l’accesso al SC ai sensi della legge 64 sarà generalizzato per tutti, ragazzi e ragazze.
A tutt’oggi, la competenza del servizio civile (secondo la legge 230/98 per gli obiettori di coscienza - fino alla sospensione della leva, e quella secondo la legge 64/2001 per i volontari) sia sul piano gestionale che progettuale è affidata all’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile (UNSC) della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
E’ previsto però che con il D.L. 77 del 5 aprile 2002, alle Regioni verrà affidata la gestione dei progetti di SC (approvazione, gestione dell’albo regionale degli enti ecc.).
Dal decreto 77/2001:
“ Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano:
• esaminano • approvano i progetti presentati
dagli enti ed organizzazioni che svolgono attività nell'ambito delle competenze regionali o delle Province autonome sul loro territorio…”
Dal decreto 77/2001:
“L’Ufficio nazionale e le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano curano, nell’ambito delle rispettive competenze:
• il monitoraggio, • il controllo e • la verifica dell’attuazione dei
progetti”.
•Al 1 gennaio 2005 ci dovrebbe essere il passaggio effettivo di competenze dall’UNSC alle Regioni.
LA RICERCA
A) Il servizio civile degli obiettori di coscienza (legge
230/1998)
A livello nazionale (anno 2002)
Tab. 1 Numero di Enti convenzionati
2002 2001 2000 1999 1998 19976.061 5.923 5.277 4.838 4.320 3.846
Tab. 2 Numero posti di impiego
2002 2001 2000 1999 1998 199786.338 85.400 76.464 65.579 57.620 50.015
Tab. 3 Distribuzione per regione dei posti di impiego
REGI ONE 2002 2001 2000Abruzzo 1.884 1.748 1.450Basilicata 744 705 515Calabria 2.328 2.262 1.803Campania 5.116 5108 4.037Emilia Romagna 11.555 11.598 10.998Friuli Venezia Giulia 1.960 1.909 1.693Lazio 5.726 5.458 4.538Liguria 2.809 2.774 2.438Lombardia 14.873 15.128 14.015
Marche 3.448 3.456 3.230Molise 376 362 311Piemonte 8.537 8.387 7.690Puglia 2.915 2.756 2.291Sardegna 959 954 671Sicilia 4.295 4.019 3.326Toscana 8.487 8.497 7.785Trentino-Alto Adige 1.868 1.812 1.683Umbria 1.295 1213 1.148Valle D’Aosta 167 176 170Veneto 7.176 7.048 6.672
TOTALE 86.338 85.400 76.464
Nella Regione Marche sono presenti complessivamente 3392 posti disponibili per il SCdegli obiettori.
Tab. 4 Posti disponibili presso gli Enti
ProvinciaPostiVA
PostiNo VA
Posti V
AN 530 639 78 1.247AP 314 380 29 723MC 314 305 46 665PS 250 485 22 757 1.408 1.809 175 3.392Legenda: VA= Posti in cui si f ornisce Vitto e Alloggio
No VA= Posti in cui non si f ornisce Vitto e AlloggioV= Posti in cui si f ornisce solo Vitto
Tab. 5 Obiettori in servizio al 1 ottobre 2003
ProvinciaPosti VA
OccPosti NoVA Occ
Posti VOcc
AN 160 268 37 465AP 86 197 3 286MC 90 166 34 290PS 50 260 6 316 totale 386 891 80 1.357
Tab. 6 Enti convenzionati e sedi di assegnazione a seconda delle province
Province Enti convenzionati Sedi di assegnazione
AN 76 144
AP 72 109
MC 56 99
PU 77 105
totale 281 457
Sul totale dei 281 enti convenzionati 199 risultano Comuni (70,8%) e 82 Enti del
privato sociale.Sui 246 Comuni della Regione Marche i
199 comuni convenzionati con l’UNSC per la gestione degli obiettori rappresentano
l’81% del totale.
Tab. 7 Presenza Enti convenzionati
Città Enti
convenzionati
Ancona 42
Macerata 24
Pesaro 15
Ascoli P. 13
J esi 11
Fermo 10
Fano 10
Senigallia 9
Infine la percentuale di utilizzo degli obiettori di
coscienza.
Nel 2001, l’ultimo dato a disposizione a livello
nazionale, su 85.400 posti disponibili ne venivano occupati
60.141 pari al 70,42%
A livello regionale:
Tab. 8 Percentuale di occupazione dei posti disponibili
ProvinciaSedi
disponibili
Obiettoriassegnati
percentuale
AN 1.247 465 37%AP 723 286 39%MC 665 290 43%PS 757 316 41% 3.392 1.357 40%
Al 1 ottobre 2003 dunque solo il 40% dei posti disponibili veniva utilizzato. Alcune ragioni:
• Minore investimento da parte degli enti;
• Percezione generalizzata che si va verso la chiusura dell’esperienza .
• I progetti non offrono più una attrazione tale da motivare i giovani alla scelta;
• Le stesse motivazioni dei giovani non vengono alimentate;
• Carenza nella formazione e nella informazione dei giovani .
Tab. 9 Obiettori in servizio a seconda del settore di impiego
Obiettoriin servizio
Cultura(turismo,animazione,sport,bibliotecheecc.)
Assistenza(anziani,disabili,minori,ecc.)
Assistenzaspeciale(tossicod.,oncologici,extracomnit.)
Tutelaambientale
Protezionecivile
VA 168 212 6No VA 433 441 87 3 5V 48 32 15 20 8
TOTALE 649 685 108 23 13Legenda: VA= Posti in cui si f ornisce Vitto e Alloggio
No VA= Posti in cui non si f ornisce Vitto e AlloggioV= Posti in cui si f ornisce solo Vitto
B) Il servizio civile volontario ai sensi della legge 64/2001
I giovani in servizio al 1 ottobre 2003 nella Regione
Marche erano complessivamente 448
Tab. 10 Giovani in servizio civile 2003.
GI OVANI I N SERVI ZI OCI VI LEMaschi 23Femmine 425
TOTALE 448
Tab. 11 Provenienza dei giovani in servizio civile
AN 64AP 209MC 135PU 28
Totale 448
Tab. 12 Giovani impegnati nei principali settori di servizio civile:
Assistenza 229Salvaguardia patrimonioartistico
66
Promozione culturale 52Prevenzione 11Educazione 10Salvaguardia patrimonioambientale
6
N.R. 59
Tab. 13 I l dato nazionale sul settore anziani
RegioniVol.ri settore
anziani dati in %arrot.to in virtù dei dati
mancanti
Abruzzo 274 13,41 300
Basilicata 17 0,83 19Calabria 116 5,68 128
Campania 243 11,89 268
Emilia 90 4,40 100
Friuli 9 0,44 11Lazio 207 10,13 228
Liguria 45 2,20 50
Lombardia 83 4,06 92
Marche 127 6,21 150Molise 4 0,20 5
Piemonte 46 2,25 51
Puglia 122 5,97 145
Sardegna 32 1,57 36
Sicilia 385 18,84 425Toscana 212 10,37 234
Trentino 3 0,15 4
Umbria 11 0,54 13
Valled'Aosta 2 0,10 3Veneto 16 0,78 18
TOTALE 2044 100,00 2280
Tab. 14 Giovani impegnati nelle principali aree di intervento del settore assistenza:
Anziani 127Disabili 28Minori 28Disagio adulto 18Patologie invalidanti, malati terminali 7Tossicodipendenti 4I mmigrati 2Giovani 1Altro 14
Totale 229
Tab. 15 Giovani impegnati nei principali aree di intervento del settore salvaguardiapatrimonio artistico:
Valorizzazione storie e culture locali 31Cura e conservazione delle biblioteche 29Turismo culturale 6
Totale 66
Tab. 16 Giovani impegnati nelle principali aree di intervento del settore promozioneculturale:
Centri di aggregazione (bambini, giovani,anziani)
18
Attività sportiva 11Sportelli informa 7Educazione diritti di cittadinanza 4Altro 12
Totale 52
Tab. 17 Province nelle quali i giovani svolgono servizio:
Province Giovani inservizio
Numeroprogetti
AN 72 29AP 216 33MC 136 33PU 24 9
Tab. 18 Titoli di studio dei giovani nel servizio civile:
Diploma, diploma di maturità 325Licenza media 47Laurea 39Qualifica scuola media superiore 18Laurea breve 5altro 14
Totale 448
Tab. 19 Date di inizio dei giovani attualmente in servizio nella Regione Marche:
2 dicembre 2002 2830 dicembre 2002 123 febbraio 2003 451 aprile 2003 171 luglio 2003 2511 agosto 2003 471 settembre 2003 29
C) Il bando 2003 per il Servizio Civile
Il 30 giugno 2003 è stato pubblicato il 2° bando per la selezione di 16.726 giovani volontari da impiegare in
progetti di servizio civile in Italia e all’estero.
La tabella illustra il numero di progetti approvati nella Regione Marche e il numero dei volontari che dovranno essere selezionati
per partecipare ai progetti stessi.
Tab. 19 Progetti approvati nel I I bando 2003 :
Province Progetti VolontariAN 40 239AP 23 57MC 26 197PU 10 33
TOTALE 99 526
Il numero dei volontari che saranno selezionati per i
suddetti progetti rappresentano il 3.14% del
dato nazionale.
Sono complessivamente 59 gli Enti che hanno
presentato i progetti .
Tab. 20 Enti che hanno presentato progetti approvati nel I I bando 2003 :
Province Pubblici Privato-socialeAN 6 18AP 2 7MC 8 8PU 3 7
TOTALE 19 40
Alcune considerazioni dopo i numeri.
1. C’è una prevalenza degli Enti del privato-sociale interessati ai
progetti di servizio civile rispetto agli Enti pubblici.
C’è da chiedersi se è un segnale di mancanza di interesse o se invece prevale la ignoranza del nuovo contesto.
Forse non a tutti è evidente che è passati da un “mercato dell’offerta” ad un “mercato della domanda” – quindi dalla sola rispondenza di utilità diretta dell’ente ad un criterio di reciproco interesse tra ente del servizio civile e giovane volontario, dove tra l’altro la non obbligatorietà del servizio “costringe” gli Enti proponenti ad una azione di promozione.
2. Si sta affermando tra i giovani questa immagine nuova del SC con una notevole rispondenza alle proposte.
Alla fine dell’anno probabilmente il numero dei volontari (ai sensi della legge 64/2001) sarà simile a quello degli obiettori di coscienza.
3. C’è un’assenza di progetti e quindi di
volontari negli ambiti cultura e ambiente.
E’ un dato che stride fortemente con la sensibilità giovanile rilevata in altre ricerche dove prevale invece un significativo interesse per esperienze in campo culturale e di tutela ambientale.
4. La dimensione dell’assistenza è
prevalente rispetto alla cura e alla prevenzione.
Sembra evidente così che ci sia una carenza nella proposta ai giovani di progettualità in campi anche innovativi dove potrebbero essere maggiormente coinvolti.
Il Servizio Civile:
Strumento per attuare politiche rivolte ai giovani, politiche
capaci di far sentire ragazzi e ragazze parte attiva della
società nazionale recuperando il senso civico del loro essere
cittadini italiani, ma al tempo stesso cittadini europei e del
mondo.
Grande responsabilità come istituzioni. Il SC
diventa infatti il più importante forse l’unico vero ponte tra il mondo
giovanile e le istituzioni:
Il passaggio del servizio civile da un “mercato
dell’offerta” ad un “mercato della domanda” – quindi dalla
sola rispondenza di utilità diretta dell’ente ad un
criterio di reciproco interesse tra ente del servizio civile e
giovane volontario -
L’assessorato ai servizi sociali ha promosso così il “Progetto Servizio Civile Regione Marche” che, in collaborazione con le risorse istituzionali e non- presenti nella Regione, fornisca gli strumenti per una politica attiva del Servizio Civile nella Regione, per:
- Piano Regionale del SC - Legge regionale sul SC.
Il “Progetto Servizio Civile” della Regione Marche anticipa una
situazione che tutte le regioni dal 1 gennaio 2005 dovranno affrontare:
passaggio delle competenze in materia di promozione, la selezione,
l’approvazione, l’avvio e la valutazione dei progetti di servizio
civile.
Il “Progetto Servizio Civile” è collocato all’interno della Agenzia Regionale Sanitaria e più
precisamente nel “Centro Documentazione e Analisi per l’Infanzia l’Adolescenza e i
Giovani della Regione Marche”.Il riferimento istituzionale e organizzativo del progetto indica l’ambito prevalente in cui si
colloca l’esperienza di SC, e cioè il sociale, con il suo riferimento nell’assessorato ai servizi sociali;
ma nondimeno, in osservanza delle norme in vigore, i progetti di SC dovranno riguardare i
settori - e quindi gli assessorati regionali - della
Cultura e dell’Ambiente.
Obiettivi generali del progetto
Il “Progetto Servizio Civile” mira a:
Favorire la conoscenza della legge 64/2001 e a
promuoverne la sua applicazione;
Avviare una campagna di informazione sul servizio civile ai fini di proporre progetti rivolta ad Enti
locali, Ambiti Territoriali, Organismi del Terzo
settore;
Promuovere una strategia complessiva di
informazione e di promozione del SC presso
i giovani perché siano incoraggiati a effettuare
questa scelta;
Offrire un supporto agli Enti di Servizio Civile nella presentazione dei progetti e nella programmazione e
realizzazione di piani di formazione rivolti ai
giovani in servizio civile;
Monitorare l’esperienza di servizio civile avviata negli Enti della Regione Marche per:
- Valutarne l’impatto nelle politiche sociali, culturali e ambientali;
-Orientare complessivamente la progettazione futura in riferimento ai bisogni e alle risposte messe in atto; - Tracciare le linee guida del servizio civile nella Regione Marche.
Raccogliere dalla esperienza del progetto gli elementi, i
dati, le proposte e i suggerimenti per avviare
l’iter di approvazione di una legge regionale sul
servizio civile.
Obiettivi specifici
1. Promuovere e favorire la costituzione di forme associative di enti di servizio civile a livello locale (provinciale ed intercomunale):
a. Monitoraggio della realtà del servizio civile regionale;
b.Studio delle possibili forme associative da proporre agli enti;
c.Avvio di (almeno) tre forme associative nella forma del coordinamento provinciale in tre zone distinte della regione.
2. Elaborazione – realizzazione e monitoraggio – in accordo con alcuni enti di servizio civile selezionati di alcuni progetti di servizio civile sperimentali in ambiti significativi in Italia ed all’Estero, tenendo conto (almeno) di:
a. Impatto sociale del progetto (capacità di rispondere a bisogni effettivi della comunità)
b. Riconoscimento del progetto attraverso credito formativo e/o tirocinio da parte di istituti formativi (Università o altro)
c. Ricaduta sul percorso professionale e di vita dei partecipanti
I tre macro-ambiti + uno
- Assistenza - servizi sociali;
- Beni culturali, artistici e ambito educativo;
- Beni ambientali – protezione civile.
Servizi sociali Bisogni individuati:
- Anziani;- Supporto alle famiglie nelle quali sono presenti membri con particolari problemi: disabili, minori in difficoltà ecc.;
- Adolescenti e giovani con disagio sociale;
- Disabili, supporto nei processi di integrazione e socializzazione;- Immigrati, sostegno alle integrazione sociale e lavorativa.
- Beni culturali e artistici/ Ambito educativo;- Ambito dei beni ambientali – protezione civile:
sono stati attivati degli incontri specifici con gli assessorati competenti per individuare i bisogni specifici e le priorità da assegnare al piano di servizio civile.
Il servizio civile all’estero:
la Regione potrebbe intervenire sostenendo in particolare progetti relativi alla difesa
popolare nonviolenta ed agli interventi di cooperazione allo
sviluppo.
Le azioni
Ad una prima ipotesi quelle che si intendono
avviare nella fase iniziale sono le seguenti:
1. Avvio di una ricerca per conoscere il progetti attuali di SC promossi nella Regione da parte degli Enti pubblici e delle Associazioni del privato sociale: tipologia e stato dei progetti, numero dei volontari coinvolti.
Tale azione è volta in particolare ad acquisire i dati e informazioni necessarie per il perseguimento degli obiettivi specifici 1, 2 ed in particolare dalla ricerca ci si attende:
a. Verificare l’interesse e le condizioni per la
costituzione dei coordinamenti locali di enti di servizio civile;
b. Verificare le condizioni per avviare i progetti
sperimentali di servizio civile.
2. Avvio di una azione di informazione e di promozione del servizio civile rivolta agli Ambiti territoriali, Enti Locali, organismi del Terzo Settore e mondo giovanile, in base alle informazioni ed ai dati emersi dalla ricerca; si possono prevedere (almeno):
a. Un incontro generale con i coordinatori degli ambiti territoriali per la presentazione del progetto e l’avvio di una stretta collaborazione per la elaborazione del piano regionale del servizio civile;
b. Incontri presso i 4 capoluoghi di provincia ovvero presso le sedi più significative di alcuni ambiti territoriali…(monitoraggio degli attuali progetti di servizio attuati o in via di attuazione);
c. Realizzazione di strumenti informativi (es. bando rivolto a tutti i giovani della regione per realizzare uno strumento informativo: un logo, un sito ecc…)
3. Avvio di un gruppo misto di lavoro per
formulare una prima ipotesi di proposta di
legge da portare successivamente in consiglio regionale;
4. Organizzazione di un Convegno di restituzione finale (o Work-shop) sul Servizio Civile a livello
regionale con l’obiettivo di fare una prima valutazione
dell’esperienza in atto e coinvolgere gli Enti locali
nell’azione di “progettazione programmata” del servizio
civile.
Investire nel SC:la sfida
dell’accreditamento
CIRCOLARE 10 novembre 2003, n. 53529/I.1
Norme sull’accreditamento degli enti di servizio civile nazionale
Gli elementi fondamentali
La procedura di accreditamento consiste
nell’accertamento del possesso, da parte degli enti,
di requisiti strutturali e organizzativi adeguati, e di
competenze e risorse specificamente destinate al
servizio civile nazionale.
La presentazione dei progetti di servizio civile 2004 è consentita ai soli
enti accreditati che abbiano presentato la
domanda di accreditamento entro il
31 dicembre 2003.
Il sistema dell’accreditamento è basato
sulla divisione degli Enti in
“classi”.Tutti gli enti accreditati sono
inseriti in un unico albo provvisorio.
Classi Numero massimo sedi di
attuazione
Numero massimo di volontari, su base annua
prima oltre 100
seconda
fino a 100 fino a 700
terza fino a 30 fino a 200
quarta fino a 5 fino a 30
• L’elemento principale che caratterizza l’appartenenza alle classi è la “sede di attuazione del progetto” .
• La “sede di attuazione del progetto” è l’unità operativa di base di un qualsiasi ente, presso la quale la/il volontario operano per la gran parte del periodo di attuazione del progetto
Ad esempio, per gli enti pubblici
sarà l’ufficio, o il servizio (quindi non l’assessorato che
raggruppa più unità di base, tanto meno il Comune).
La sede di attuazione deve essere caratterizzata dalla presenza di un operatore locale di progetto
dotato di capacità e professionalità specifiche inerenti le azioni e gli obiettivi del progetto
Operatore locale di progetto:
coordinatore e responsabile delle attività dei volontari con caratteristiche tali cioè da poter essere
“maestro” ai volontari.
AMBITO N. operatori locali di progetto
N. massimo volontari per
ogni olpAssistenza 1 4Ambiente e protezione civile
1 6
Cultura ed educazione
1 6
Servizio civile all’estero
1 4
LA QUARTA CLASSE:fino a 5 sedi
• operatore locale di progetto (olp) per ogni sede di attuazione del progetto;
• la preparazione al servizio civile degli “olp” che non abbiano già esperienza di servizio civile;
• indirizzo e-mail e la disponibilità di un sito web;
LA QUARTA CLASSE:
Possedere in proprio oppure acquisire Possedere in proprio oppure acquisire presso altri soggetti, i seguenti elementipresso altri soggetti, i seguenti elementi:• un progettista con esperienza almeno
triennale;• la gestione amministrativa e le
competenze in materia di informatica;• un formatore con esperienza almeno
triennale;• il monitoraggio del progetto, dei suoi
sviluppi e dei suoi risultati.
LA TERZA CLASSE: da 6 a 30 sedi
In aggiunta ai requisiti della classeprecedente:• un responsabile di servizio
civile nazionale• almeno un tutor (dipendente o
volontario o con contratto specifico), ogni 30 posizioni di servizio civile
LA TERZA CLASSE: da 6 a 30 sedi
• un sistema di comunicazione, collegamento e coordinamento tra le sedi
• un responsabile locale nei casi in cui siano attivabili nella stessa provincia 30 o più posizioni di servizio civile nazionale.
LA SECONDA CLASSE: da 31 a 100 sedi
In aggiunta ai requisiti della classeprecedente:• la presenza di un progettista del servizio
civile (dipendente o volontario o con contratto specifico), che deve essere persona interna all’ente;
• la presenza di almeno un formatore per ogni 200 volontari o frazione di 200, in organico o con contratto;
LA SECONDA CLASSE: da 31 a 100 sedi
• la presenza di un responsabile per la selezione delle/i volontari;
• la presenza di un responsabile del monitoraggio e della valutazione del servizio civile, in organico o a contratto.
LA SECONDA CLASSE: da 31 a 100 sedi
• L’ente di 2^ classe può gestire, per conto terzi, sedi di realizzazione del progetto, sulla base di vincoli associativi, federativi o consortili, ovvero di accordi di partenariato.
• Non può fornire i servizi di progettazione, formazione e monitoraggio agli enti di 3^ e 4^ classe.
LA PRIMA CLASSE: oltre 100 sedi
Per gestire più di 100 sedi un ente deve avere dedicato al SC:
• investimenti, • competenze e risorse stabili, • disporre di una struttura ad hoc.Solo così può porsi in una posizione di Partnership con l’Ufficio nazionale per la diffusione, la qualificazione e lo sviluppo del servizio civile nazionale.
LA PRIMA CLASSE: oltre 100 sedi
L’ente accreditato di 1^ classe deve avere:
a. struttura di gestione stabile (compresa una sede fisica):
• un responsabile, • un vice • un responsabile per la formazione, • un responsabile amministrativo, • un responsabile dell’informatica;
LA PRIMA CLASSE: oltre 100 sedi
b. un sistema di:
• progettazione,• valutazione, • monitoraggio dei progetti;
LA PRIMA CLASSE: oltre 100 sedi
c.Sistema di:• reclutamento, • selezione, • tutoraggio • valutazione dei volontari,
attuato da uno staff di professionisti stabile, interni o a contratto specifico;
LA PRIMA CLASSE: oltre 100 sedi
d.Sistema di formazione per :
– i formatori, – gli operatori locali di
progetto, – i responsabili locali – i volontari;
LA PRIMA CLASSE: oltre 100 sedi
L’ente accreditato di 1^ classe si impegna a realizzare un rapporto annuale sul servizio civile svolto presso le sedi di attuazione gestite.
LA PRIMA CLASSE: oltre 100 sedi
L’ente di 1^ classe:
• Può gestire sedi di attuazione del progetto per enti terzi;
• Può fornire agli enti accreditati della 3^ e 4^classe servizi come le attività di progettazione, formazione e monitoraggio.
TAKING HOME:
Consapevolezza di essere punti di riferimento
del territorio per una politica di attuazione dei
progetti di SC;
Collaboratori nella definizione delle linee
guida del SC nella Regione Marche
Investire nel SC: non è solo una opportunità per gli Enti Locali (rispetto
ai bisogni che vengono evidenziati e a cui si risponde
attraverso i progetti), ma una opportunità per i
giovani rispetto alla loro formazione e alla loro
crescita come cittadini.