Il direttore generale Danilo Pagni: “Porteremo Salerno in Serie A” Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 31 25 agosto 2011 1€ ISSN 1593-6309 9 7 7 1 5 9 3 6 3 0 0 5 9 8 0 0 3 1 All’interno: Rubrica di Gasperini, Universiadi, Spezia, Ternana, Ravenna, Beach Soccer Il commento Lotteremo per fermare la Legge sugli Stadi Tapinassi L’intervista Il direttore generale della Lega Pro Francesco Ghirelli Grisoli La Serie D Lo speciale sulle squadre ripescate in Interregionale Rieti/Sbaffi
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PROFESSIONE CALCIO - SFOGLIA IL SETTIMANALE - ANNO III N.31
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Il direttore generale Danilo Pagni: “Porteremo Salerno in Serie A”
Sped. Abb. postale comma 20/B - Filiale di Roma Legge 23/12/’96 - Viale Filippo Tommaso Marinetti, 221 - 00143 Roma
IL SETTIMANALE DI A, B, LEGA PRO, D, CALCIO FEMMINILE E CALCIO A 5 ANNO 3 - N° 31 25 agosto 2011 1€
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All’interno: Rubrica di Gasperini,
Universiadi, Spezia, Ternana, Ravenna,
Beach Soccer
Il commentoLotteremo per
fermare la Legge sugli StadiTapinassi
L’intervistaIl direttore generale
della Lega Pro Francesco Ghirelli
Grisoli
La Serie DLo speciale sulle
squadre ripescate in InterregionaleRieti/Sbaffi
2 NUMERO 31 - 25 agosto 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Reg. del Tribunale di Roma n° 1/2009
Amministrazionevia F.T. Marinetti, 221 - 00143 Roma
Stampa: Global Stampa - Via Angelo della Pergola, 5 - 00176 Roma
Le Leghe unite spaventano il dinami-
co duo Abete-Valentini. Finalmente i
presidenti hanno capito che a mettere
i soldi sono loro e gli altri sono solo “di-
pendenti”. Le componenti del sistema
AIA, AIAC, AIC e il loro grande sosteni-
tore Giancarlo Abete stanno vedendo la
terra sbriciolarsi sotto le proprie poltro-
ne. Da quando le quattro Leghe (Serie
A, Serie B, Lega Pro e LND) hanno deciso
di fare fronte comune e di smetterla di
farsi la guerra e a fare da collante tra i
presidenti il ruolo è stato affidato da
Carlo Tavecchio a Francesco Ghirelli, già
direttore generale della Lega di Firenze,
allora qualcuno si è svegliato e si è ricor-
dato che nel 2013 ci saranno le elezioni
per il nuovo presidente Federale e a ca-
scata per tutte le altre cariche. Se le Le-
ghe resteranno compatte allora Abete e
il dg (che vuole gente funzionale al siste-
ma) Valentini vedono chiudersi la possi-
bilità di un rinnovo e dovranno lasciare
Via Allegri. Se in un primo momento
Abete aveva pensato a candidarsi al po-
sto di Gianni Petrucci al CONI, la scesa
in campo del segretario Lello Pagnozzi
ha frenato le sue ambizioni e visto che il
suo tempo nel mondo del calcio sta per
scadere, il “non legato alle logiche del-
la poltrona”, come avevamo anticipato
molti mesi fa, sembrerebbe pronto a
tornare al suo vecchio amore: la poli-
tica. Gli scenari potrebbero essere an-
cora più chiari se mai mister “diciamo”
Beretta resti alla presidenza della Lega
di Serie A, anche per questa stagione
vorrebbe dire che si stanno delineando
le strategie delle Leghe per le prossime
elezioni federali. Proviamo a fare un
pronostico: Carlo Tavecchio si candiderà
al posto di Abete e con l’appoggio del-
le altre Leghe la sua nomina sarebbe
scontata. Francesco Ghirelli, diverrebbe
il nuovo direttore generale della Feder-
calcio. Andrea Abodi, ora alla Lega di B,
prenderà il posto di Beretta. Mario Ma-
calli se volesse ricandidarsi resterebbe
alla guida della Lega Pro, altrimenti uno
dei suoi due vice (Lombardo o Pitrolo)
ne prenderebbero il posto. Più com-
plesso il discorso della Lega Dilettanti .
Chi potrebbe essere l’erede di Carlo Ta-
vecchio? Su un punto Abete ha ragione
e a sentirlo parlare sembra sulla stessa
linea di Luca Cordero di Montezemolo,
che sia con lui il futuro politico del presi-
dente della FIGC, quando afferma che in
un momento di crisi economica chi ha di
più deve dare di più. Per far risparmiare
allo Stato milioni di Euro sarebbe oppor-
tuno attuare una seria revisione dell’al-
bo delle società dilettantistiche, visto
che lo Stato finanzia lo sport dilettatisti-
co attraverso il bonus fiscale ma questa
cifra sembrerebbe, in alcuni casi, venga
prosciugata da numerose società che
in realtà sono solo pure e
semplici partite IVA.
Il dinamico duo Abete-Valentini spaventato dall’unione, inattesa, delle quattro Leghe. Serve una revisione dell’albo
delle società dilettantisticheMassimiliano Giacomini
T C A STattica
LEGENDA
Curiosità Approfondi-mento
Statistica
ADERENTE A:
4 NUMERO 31 - 25 agosto 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
La Serie A è ai nastri di partenza, dopo
l’ennesima estate bollente più per le po-
lemiche e gli scandali che per le temperature
agostane. Il mercato promette ancora tanti
colpi, ma i rapporti di forza sembrano chiari.
Per dirla in termini da F1, la griglia di partenza è
già determinata, anche se le qualifiche si devo-
no ancora concludere. La lavagna Matchpoint
sul Vincente Scudetto vede il Milan in pole, a
2.25, affiancato in prima fila dall’Inter, a 2.75.
A seguire, la rinnovata Juventus di Conte (6),
l’inedita Roma di Luis Enrique (12) e il grintoso
Napoli di Mazzarri (15). Occhio però alla Lazio
(51) che promette di far dimezzare la sua quo-
ta in pochi giorni a forza di risultati. Per arriv-
are primi al traguardo serve spesso una buona
partenza: l’Udinese, in forma Champions, se la
vedrà all’esordio con la Juve: gara equilibrata,
la freschezza dei friulani potrebbe pesare sul
risultato finale. Gasperini non può permet-
tersi di fallire nella prima “alla Scala” col Lecce,
anche se l’ultima amichevole con l’Olympiakos
ha gettato parecchie ombre sui nerazzurri: 1
probabile, ma non certo. Il precampionato,
per quello che conta, ha invece sorriso al Milan
(1.75): chissà se basterà per fare bottino pieno
col Cagliari, sempre pericoloso al Sant’Elia.
Quotisti, scommettitori e…tifosi concordano
per una vittoria del Napoli (1.70) al San Paolo col
Genoa, mentre a rischiare di più sono Roma e
Palermo: i giallorossi appaiono ancora incom-
pleti e vanno sul campo di un rodato Bologna
(occhio al Goal), mentre Pioli è già chiamato a
“stabilizzare” la sua traballante panchina a No-
vara, matricola che si annuncia terribile: l’1, a
2.90, ingolosisce. La stagione 2011/12 si apre
sabato alle 18.00 col derby toscano tra Siena e
Fiorentina: il pareggio paga 3.15 e sembra al-
lettante. L’Atalanta (2.2) torna in A col fardello
della penalizzazione: per Colantuono c’è da
rimboccarsi le maniche e battere subito il Ce-
sena. Chiudono il programma Lazio-Chievo e
Parma-Catania: clivensi e siciliani ancora non
convincono, l’1 sembra consiglia-
bile per entrambe le sfide.
SCOMMETTI CON NOI...
6 NUMERO 31 - 25 agosto 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Dura lex sed lex Alla ripresa dei lavori parlamentari faremo una battaglia affinché la Legge sugli stadi, fin quando questo Presidente Federale sarà in carica, non venga approva-ta e salti anche la mutualità sui diritti televisivi.Ci spiace per i Presidenti Macalli e Tavecchio e per le loro società, ma onestamente è l’ora che qualcuno dia una lezione di vita a chi pur di rimanere incollato alle propria seggiola non ha dig-
nità, amor proprio, né senso dello stato.
Nell’ultimo numero, prima della pausa es-
tiva, avevamo parlato di una Federcalcio
immorale causa un Consiglio Federale in preda
a cripto-condizionamenti (condizionamenti
nascosti) e attento solo agli interessi di bot-
tega e ad acquisire favori e prebende elargite
dal Principe (Abete). Oggi, purtroppo, ci si-
amo accorti che immorale non è solo il vertice
federale ma lo sono anche i giocatori, i nostri
beniamini, e per dirlo con una citazione clas-
sica: “asinus cum asino fricat” (l’asino annusa
l’asino). Quando la casa brucia, quando il nos-
tro Paese corre il rischio di fallire e non poter
far più fronte ai propri debiti, qualcuno si è
messo a dissertare su chi dovrà pagare il con-
tributo di solidarietà, ammesso che questa tas-
sa venga confermata dall’esame parlamentare
del decreto. Ma lo sanno lor Signori che vi sono
tante, ma tante famiglie che non riescono più
a mettere insieme il pranzo con la cena e dalla
ripresa autunnale avremo un’ondata di licen-
ziamenti che colpirà purtroppo la classe giova-
nile? Dov’è il loro attaccamento ed il rispetto
per il pubblico che ogni domenica paga il bigli-
etto per andarli ad applaudire? Ma la cosa che
ci ha urtato più di tutte è l’accordo del Presi-
dente Federale Giancarlo Abete in tutta questa
storia. Il difensore del rigore e della moralità ha
fatto come lo struzzo, ha nascosto il capo sotto
la sabbia. E che poteva fare di diverso essendo
l’AIC l’unica componente che lo sostiene an-
cora in Consiglio Federale? È toccato al vicario,
Presidente della LND, Carlo Tavecchio, far udire
la voce della Federazione e richiamare tutti al
senso del dovere e al rispetto delle regole.
Chi non ha il senso dello Stato non merita ni-
ente dallo stesso Stato. Alla ripresa dei lavori
parlamentari faremo una battaglia affinché la
Legge sugli stadi, fin quando questo Presidente
Federale sarà in carica, non venga approvata
e salti anche la mutualità sui diritti televisivi.
Ci spiace per i Presidenti Macalli e Tavecchio
e per le loro società, ma onestamente è l’ora
che qualcuno dia una lezione di vita a chi pur
di rimanere incollato alle propria seggiola non
ha dignità, amor proprio, né senso dello stato.
I romani dicevano: “dura lex sed
lex” (dura legge è legge).
Gino Tapinassi
Tapinassi (Foto Archivio)
Mario Macalli
(Foto Archivio)
Carlo Tavecchio
(Foto Archivio)
Flavio Grisoli
Come un fulmine a ciel sereno, i quattro dell’Ave
Maria si sono messi ad un tavolo. Lega Serie
A, Lega Serie B, Lega Pro e Lega Dilettanti hanno
deciso di deporre l’ascia di guerra e le diffidenze
che in questi ultimi mesi hanno dato il via ad una
vera e propria faida, per iniziare una nuova fase.
Per il bene del calcio italiano. Fa parecchio caldo, e
potremmo quasi pensare che sia una delle bufale
estive meglio riuscite anche se poco credibili, visto
il livello che aveva raggiunto lo scontro tra le varie
componenti soprattutto negli ultimi mesi. Invece
no, è tutto vero. Milano, 19 agosto: i fantastici 4 (ne
potremmo coniare infiniti) si riuniscono e: «C’è sta-
to un lavoro sottotraccia che ha portato all’incontro
- ha dichiarato il direttore generale della Lega Pro
Francesco Ghirelli - cominciato dal discorso sugli
extracomunitari, la cui soluzione è scaturita da un
accordo fra la Lega Serie A e noi; poi dalla ques-
tione dei diritti televisivi. In occasione del Consiglio
federale di mercoledì 24 - a giornale già in fase di
stampa - ci incontreremo nuovamente con la Serie
A per trovare un accordo prima che si pronunci il
CONI. Posso dire che per quanto riguarda la Melan-
dri c’è già sostanzialmente un accordo: l’intenzione
è quella di andare insieme alla Presidenza del
Consiglio per dare il via alla Fondazione e quindi
anche sbloccare il discorso della Legge sugli Stadi,
considerando che presumibilmente mercoledì tro-
veremo un’intesa per quanto riguarda una nuova
ripartizione dei diritti televisivi». Sembra incredi-
bile. Dopo mesi di scontri verbali durissimi, ecco
che i 4 cavalieri dell’apocalisse tornano a più miti
consigli, quasi come folgorati sulla via di Damasco.
Ancora Ghirelli: «La cosa determinante è che
questo calcio ha bisogno di cambiamento. La crisi
che si è generata rappresenta, paradossalmente,
un’opportunità per intraprendere un percorso nuo-
vo, costruttivo. È la prima volta - appunto, da qui lo
stupore - che le Leghe trovano terreno fertile per il
dialogo. Vorrei dire, però, che certi dovrebbero fare
pace con loro stessi, perché prima ci si lamentava
del fatto che appena ci si incontrava si finiva in tri-
bunale; ora dell’esatto opposto». Nel comunicato
congiunto diramato al termine del summit, non si
fa riferimento a singoli punti, ma un più generale
“positiva spinta di innovazione”. Si sono trovati dei
nodi da sciogliere, o si è concluso il tutto con una
stretta di mano degna dei migliori “Gentlemen’s
agreement”? «L’accordo raggiunto - prosegue il
direttore generale della Lega Pro Francesco Ghire-
lli - avrà dei punti ben precisi: dall’incremento del
patrimonio giovanile italiano selezionabile per le
rappresentative nazionali, alla riforma dei cam-
pionati. Con calma e pazienza cominceremo a
stilare le agende. C’è un’intesa, un patto per con-
cordare le posizioni». A questo punto, Ghirelli non
poteva trovare esempio più calzante per far capire
qual’era l’aria che si respirava all’Assemblea per la
riforma dello Statuto Federale del 20 giugno scor-
so: «Se quell’Assemblea si fosse tenuta adesso, non
avremmo assistito a quello che poi è accaduto».
Nulla? «Sì, è stato partorito il topolino. Sostanzial-
mente, c’era diffidenza tra le varie componenti, e
ognuno aveva come unico obiettivo quello di difen-
dere ad oltranza i propri interessi spesso a discapito
di quelli generali. Ora, è stata acquisita la consape-
volezza - conclude il dg - che è necessario avviare
un processo di rinnovamento per il
bene del calcio italiano».
“Trovato l’accordo sulla Legge Melandri e ripartizione dei diritti televisivi”
88 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 31 - 25 agosto 2011
Francesco Ghirelli, dg Lega Pro
Universiadi: Italia flopArchimede Pitrolo, vice presidente Lega Pro: “Condizionati
dagli infortuni, ma troppi pochi ragazzi proseguono la carriera universitaria, bisognerebbe capire che è giusto prepararsi per un futuro alternativo al calcio”
9NUMERO 31 - 25 agosto 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
È stato un viaggio sfortunato quello di Carlo
Ripari a Shenzen in Cina per guidare l’Italia
nell’edizione 2011 delle Universiadi. Nelle passate
edizioni era stato mister Giorgio Veneri a con-
durre la rappresentativa con ottimi risultati: quat-
tro medaglie d’argento che si sperava potessero
diventare d’oro in questa edizione. Invece i sogni
italiani si sono infranti ai quarti di finale contro il
Brasile e neanche nella partita per il settimo posto
contro i padroni di casa, i giovani studenti sono ri-
usciti a trovare le motivazioni giuste per conquis-
tare un gradino in più, che sarebbe stato soltanto
simbolico. Archimede Pitrolo, vicepresidente della
Lega Pro, tira le somme dell’esperienza cinese: «È
vero, dopo l’argento si può sperare in un oro, ma a
due anni di distanza le squadre cambiano e anche
gli avversari crescono. Noi nel girone eliminatorio
abbiamo fatto molto bene, poi siamo stati con-
dizionati dagli infortuni di Zullo, Facchinetti e Iadar-
esta. Avevamo convocato due punte centrali, ma
una è rimasta a casa per una pubalgia l’altra si è
infortunata dopo 20 minuti». Tra le difficoltà per i
mister c’è la scelta dei convocati, quasi obbligata,
vista la presenza di pochi calciatori che si cimenta-
no nella carriera universitaria: «Infatti, non ci sono
molti giocatori studenti e di questo me ne rammar-
ico perché la Lega Pro crea illusioni. Io ho applau-
dito questi giovani che si sono creati un’alternativa,
nel gruppo c’erano anche due laureati. Purtroppo
non è detto che si riesca ad emergere nel calcio,
visto che si parte in tanti e si arriva in pochi, quindi
è opportuno scegliere anche una via diversa, che
possa essere ad esempio studiare oppure impa-
rare un mestiere come l’idraulico o l’elettricista». Al
dirigente della Lega di Firenze questo argomento è
molto caro: «Ho conosciuto tanti disadattati
con famiglie al seguito che smettono di gi-
ocare e non sanno cosa fare. Di mister, procu-
ratori, direttori sportivi, ne siamo pieni e di-
venta sempre più difficile riciclarsi nel settore.
Il calcio professionistico può lasciare l’amaro
in bocca, perché soprattutto se si arriva da
una primavera importante e si strappa un
contratto quinquennale ben retribuito, non si
pensa al futuro. C’è da dire che talvolta anche
le famiglie non aiutano e credono di avere un
campioncino in casa». Per il braccio destro
di Macalli c’è la volontà di promuovere con
più impegno l’evento Universiadi: «Sono an-
dato in Cina per vivere in prima persona la
manifestazione e mi sono reso conto che è un
raduno con numeri importanti. Duemila ac-
compagnatori, 152 paesi partecipanti con squadre
che si preparano proprio per l’occasione. In Italia
tutto passa in sordina e le stesse società lasciano
partire a malincuore i giovani per paura che un gi-
ocatore si faccia male proprio prima di cominciare
il campionato. Se le Universiadi coinvolgeranno
ancora l’ex serie C mi impegnerò in prima persona
per portare l’attenzione su questo
interessante avvenimento».
Archimede Pitrolo
(Foto Archivio)
Fabiola Rieti
Fabiola Rieti
NUMERO 31 - 25 agosto 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
“Maledetto il giorno che t’ho incontrato” recita-
va un film di Carlo Verdone ed è probabilmente
il pensiero che avrà maturato il Benevento ripen-
sando all’arrivo a gennaio del portiere Marco Pa-
oloni in Campania. Un acquisto che è costato più
caro del previsto e che ha reso l’estate giallorossa
ancora più rovente, dopo la bomba esplosa con la
questione del calcioscommesse. La squadra di mi-
ster Gianni Simonelli partirà con un -6 che brucia,
come ammette il dg Massimo Mariotto, ma che
poteva essere anche più ampio secondo le pro-
poste avanzate dall’accusa: «Anche mezzo punto
sarebbe stata un’ingiustizia per noi, purtroppo dal
punto di vista giuridico abbiamo la responsabilità
oggettiva.
Queste vi-
cende do-
vrebbero
darci più
forza per
affrontare
con una
cattiveria
agonistica
ritrovata
il nuovo
campio-
nato, ma avendo comunque la certezza di poter
camminare con orgoglio e a testa alta. L’amarezza
è tanta, ma vogliamo e dobbiamo reagire con de-
terminazione». Oreste Vigorito, numero uno delle
Streghe, mantiene salde le redini della società,
come assicura il dirigente giallorosso: «Il presiden-
te ha dovuto sopportare in prima persona tutto il
fango che ci hanno tirato addosso in questi mesi,
ma come dice lui tolto il fango la faccia rimane pu-
lita. Con un trascinatore così non si può che fare
bene e dobbiamo andare fino in fondo proprio
per ripagare la sua fiducia e tutto l’impegno che
ha profuso per questa squadra in questi anni». I
beneventani puntano ancora ad un campionato
di vertice, sperando possa essere un anno fortu-
nato per compensare le ultime tre stagioni in cui
è stata persa la promozione ai play-off: «Se fosse
stata accolta la richiesta di 14 punti di penalizza-
zione, avremmo dovuto rivedere gli obiettivi per
questa stagione, ma in fondo con due partite si
recuperano i punti persi e niente è compromes-
so. Poi tenteremo ancora di ricorrere al Tnas». Sul
fronte mercato si lavora ancora, spiega il direttore
generale: «Simonelli è un perfezionista e noi stia-
mo cercando di intervenire su più ruoli in questo
scorcio di calciomercato per offrirgli una squadra
competitiva, per ora siamo soddisfatti delle scelte
fatte e in primis dell’allenatore. È un mister che dà
garanzie e che lavora con estrema professionali-
tà». Intanto i campani incassano il “no” inaspet-
tato di Stephen Ayodele Makinwa, attaccante
nigeriano classe ’83: «Con la Lazio e il procuratore
del giocatore, Silvano Martina, avevamo trovato
subito l’accordo, eravamo pronti già per le firme,
poi il ragazzo non se l’è sentita di scendere di cate-
goria». Intanto la squadra campana si è aggiudica-
ta una delle promesse calcistiche più interessanti
del panorama italiano: Mattia Montini, attaccante
della Roma Primavera, nato nel 1992, che lo scor-
so anno ha trascinato il suo gruppo alla conquista
dello Scudetto con una tripletta nella finale contro
il Varese che ne ha consacrato l’ac-
cesso al calcio professionistico.
Benevento, un - 6 che bruciaIl direttore generale delle Streghe Massimo Mariotto: “Anche mezzo punto
sarebbe stata un’ingiustizia. Simonelli è il tecnico giusto per il nostro progetto”
11
Mariotto
(Foto MG)
Simonelli
(Foto Archivio)
Sara Sbaffi
Uno Spezia che si annuncia stellare, almeno
a guardare il mercato e i quattordici acquisti
fatti finora. Alla corte di mister Elio Gustinetti è ar-
rivato ufficialmente martedì anche Salvatore Mas-
tronunzio, classe 1979 e alle spalle tre stagioni in
serie B. Nell’ultima a Siena ha collezionato 34 pre-
senze e 9 reti conquistando la promozione nella
massima serie. Giunge in riva al Golfo dei Poeti dai
toscani con la formula del prestito con diritto di
riscatto la “Vipera”, insieme a Felice Evacuo (prel-
evato dal Benevento) e Antimo Iunco (in arrivo da
un’altra “regina” della cadetteria, il Torino), former-
anno un attacco che certamente farà paura agli
avversari: «Almeno lo spero – si augura il mister,
che nella scorsa stagione aveva cominciato sulla
panchina dell’Ascoli, salvo poi essere esonerato il 3
novembre scorso - anche perché sulla carta abbi-
amo tirato su una squadra molto importante, ora
bisogna amalgamare questi ragazzi che non han-
no mai giocato insieme». Intanto, nell’amichevole
di domenica scorsa col Carpi al “Miro Luperi” le
impressioni sono state positive: «È servita soprat-
tutto per calcolare il minutaggio dei giocatori, ci
sono note positive e altre negative su cui dobbi-
amo lavorare ancora, mancano solo pochi giorni
all’inizio del campionato». Intanto il presidente
Gabriele Volpi vorrebbe portare in Liguria il nige-
riano Omatsone Aluko, che attualmente milita
nella Serie A scozzese tra le fila dell’Aberdeen (per
l’africano anche un gol in Europa contro il Bayern
Monaco), ma il tecnico degli aquilotti non sembra
essere favorevole: «La campagna acquisti è finita
ed io sto bene così, se poi il presidente lo vorrà
prendere sarà una sua decisione». Il numero uno
bianco ha il merito di aver riportato l’entusiasmo
in una città addormentata da anni di categorie in-
feriori e l’intento di raggiungere la Serie bwin non
è troppo velato (come peraltro si legge sulla home
page del sito ufficiale). Per l’allenatore una respon-
sabilità non da poco: «La pressione c’è sempre per
qualunque partita. Poi certamente è sempre meg-
lio essere forti che deboli. Ci sono altre quattro o
cinque società che puntano in alto di conseguenza
il nostro è un girone molto difficile, come lo è anche
l’altro». Nel girone B lo Spezia parte favorito, ma
nella Terza Serie nulla è scontato e le outsider non
mancheranno. C’è una compagine che teme più
delle altre? «Tutte quante, dalla prima all’ultima.
Hanno tutte ottimi giocatori e ci aspettano al var-
co per metterci in difficoltà». Il nuovo acquisto, dal
canto suo, motiva innanzitutto il suo passaggio ad
una categoria inferiore, nonostante le offerte dalla
cadetteria non mancassero di certo (Bari in primis):
«Non è stato facile, lo ammetto. Però alla fine ho
fatto una scelta di vita. Sono vicino casa (è nato ad
Empoli), c’è un progetto importante. E chiaramente
l’intento è essere in questa categoria, con questa
maglia, solo di passaggio». Obiettivo dichiarato,
naturalmente, la promozione: «Non ci possiamo
nascondere, la società ha messo a segno degli ot-
timi acquisti. Però per vincere servono tanti fattori,
c’è bisogno di un po’ di tutto. Chiaramente fin dalla
prima giornata cercheremo di mettere sul campo
il nostro valore». Come detto, la “Vipera” costituirà
un attacco da favola con Evacuo e Iunco: «Sì, ma ci
sono anche altri giocatori importanti, come Carob-
bio (anche lui a Siena la scorsa stagione), Marchini
(ex Livorno), Madonna (dall’Atalanta), Testini (dalla
Triestina) e diversi altri». A livello contrattuale, poi,
la società del presidente Volpi è stata quella che ha
creduto di più in Mastronunzio: «Sono in prestito
con diritto di riscatto in caso di promozione in Serie
bwin. Dalle altre parti proponevano solo prestiti
secchi. Al di là di questi dettagli, La Spezia è una
città importante, con un pubblico caloroso e una
società seria. Sono tutti elementi che fanno questa
squadra degna di una categoria su-
periore».
Per i bianchi un attacco stellare: Mastronunzio, Evacuo e Iunco La “Vipera”: “Fatta una scelta di vita”. Il “Gus”: “Cerchiamo l’amalgama”
1212 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u NUMERO 31 - 25 agosto 2011
Lo Spezia pronto a mordere
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Rimanendo sempre ben saldo con i piedi
per terra il tecnico della Ternana, Dome-
nico Toscano, può ritenersi soddisfatto dall’e-
sordio in Coppa Italia della sua squadra. Due
vittorie, prima contro il Celano e poi ai danni
del Chieti all’Angelini, in entrambi i casi per
due reti a zero. Il mister delle fere non si lascia
andare però a facili entusiasmi: «Stiamo utiliz-
zando la Coppa Italia come banco di prova vi-
sto che non abbiamo fatto nessuna amichevo-
le perché avevamo un organico ridotto. Quindi
dobbiamo fare quelle verifiche non realizzate
nel precampionato. Il gruppo sta crescendo,
sto valutando i ragazzi per arrivare pronti al
4 settembre». Nel corso di questi due incon-
tri Mimmo Toscano ha provato tutta la rosa e
ha potuto constatare gli ultimi rinforzi di cui
hanno bisogno (si vocifera del tesseramento
di Davide Carteri, ex centrocampista del Citta-
della e altri nomi sono scritti sul taccuino del
ds Vittorio Cozzella) ma su questo argomento
il tecnico non ha voluto sbilanciarsi: «Tireremo
le somme alla fine della prossima settima-
na». In entrambe le partite sono andati dop-
piamente in rete Davide Sinigaglia e Angelo
Raffaele Nolè, due giocatori che sembrano
già fondamentali: «Non mi piace parlare dei
singoli. Siamo indietro con la preparazione,
è più importante continuare a crescere come
gruppo». Mercoledì prossimo c’è il Giulianova,
il terzo banco di prova per i rossoverdi: «Lavo-
riamo e non tralasciamo niente. Sarà un’altra
gara fondamentale per mettere a punto sia il
lavoro tattico che fisico, che sono entrambi da
completare. Non mi importa del risultato ma
solo della crescita della squadra». L’obiettivo
stagionale è chiaro: «Bisogna considerare il
fatto che saliamo da una retrocessione, sono
cambiate molte cose e ci stiamo riorganizzan-
do. La salvezza tranquilla è sempre il proposi-
to principale, poi se viene anche qualcosa di
meglio saremo contenti». Una Ternana che
parte comunque con il piede giusto nonostan-
te lo sforzo economico compiuto da Edoardo
Longarini, come precisa il presidente Franco
Zadotti in un comunicato ufficiale: «Abbiamo
dovuto operare una completa ristrutturazione
aziendale, abbiamo abolito gli sprechi che non
erano pochi e fossero stati solo quelli, abbiamo
proceduto a riorganizzare il settore giovanile e,
con piacere, abbiamo restituito alcuni incarichi
preziosi ad altrettanti validi ternani. Io stes-
so ho sostituito con il mio lavoro quello di tre
persone e nel contempo ho espletato, assieme
al direttore sportivo, la riorganizzazione della
prima squadra, puntando solo su gente mo-
tivata: da qui nasce la scelta di sottoscrivere
con i calciatori solo contratti annuali», sottoli-
neando poi il fondamentale aiuto da parte dei
tifosi e dell’imprenditoria locale. In conclusio-
ne, l’allenatore calabrese ha un pensiero per il
“suo” Cosenza (guidato dalla Serie D alla Prima
Divisione) ora tornato nell’oblio dell’Interre-
gionale. Dopo l’ennesimo fallimento la neona-
ta società si chiamerà Nuova Cosenza Calcio:
«Spero che si possano riorganizzare e tornare
nei professionisti, anche se non facile dopo un
fallimento così drammatico. Le possibilità co-
munque ci sono tutte e questo è il
mio augurio».
Ternana: La ristrutturazione ha inizioIl tecnico Domenico Toscano: “Pensiamo a salvarci, non dimentichiamo che stiamo ripartendo da zero”. Il presidente Zadotti: “Abbiamo operato molti cambiamenti e stiamo evitando gli sprechi delle passate stagioni”
Toscano
(Foto Archivio)
Sara Sbaffi
Rinascere dalle proprie ceneri non è mai semplice,
nel calcio soprattutto. Troppe volte, negli ultimi
anni, abbiamo assistito a parabole ascendenti mol-
to veloci e discendenti altrettanto repentine. Prima
l’urlo di gioia per promozioni inattese e stupende, poi
quello di dolore e rassegnazione per disastri societa-
ri al limite dell’inverosimile. Ne potremmo elencare
un’infinità di formazioni che dopo aver assoporato
il miele delle categorie che contano, si sono ritrova-
te costrette a bere l’amaro fiele del dilettantismo.
L’ultimo caso in ordine di tempo è quello della Saler-
nitana. Ad un passo dalla promozione in Serie bwin
dopo una stagione travagliatissima e costellata di pe-
nalizzazioni, la formazione granata ora dovrà ripartire
dall’Interregionale con una veste, sia societaria che
cromatica, tutta nuova. Secondo fallimento in cinque
anni: prima Aliberti, adesso Lombardi. Ora al timone
del sodalizio campano ci sono Claudio Lotito e Mar-
co Mezzaroma (marito del ministro Mara Carfagna,
salernitana di nascita), che hanno deciso di riportare
la Salerno Calcio (questa la nuova denominazione
sociale) nell’Olimpo del pallone tricolore. Per farlo, si
sono affidati ad un dirigente giovane, ma già dal cur-
riculum importante: Danilo Pagni. Il nuovo direttore
generale, non ancora quarantenne, ha alle spalle i
successi conseguiti a Castellammare di Stabia, Vitto-
ria e Gallipoli, e una collaborazione lo scorso anno con
il Chievo Verona. Ma è questa l’esperienza più difficile
e stimolante? «Le motivazioni sono sempre le stesse,
io sono abituato a ricostruire». E a vincere, diremmo
noi... «Sì, anche quello - si schernisce - però per vince-
re serve anche un pizzico di fortuna. Le vittorie sono
figlie di tanti fattori. Qui a Salerno è come se fosse il
mio primo giorno di lavoro. L’entusiasmo e la voglia
di fare bene, sono tanti». Domenica scorsa, all’Arechi,
la Salerno Calcio ha vissuto la sua prima partita uffi-
ciale, con Carlo Perrone in panchina, in Coppa Italia
di Serie D con l’Internapoli. Gara finita male, persa
ai rigori. Il pubblico però ha risposto presente, con
quattromila sostenitori sugli spalti: «In molti hanno
detto che la piazza è scettica, ma la curva domenica
era piena. Questa è una delle migliori tifoserie d’Ita-
lia - prosegue Pagni - e il pubblico di Salerno ha di-
mostrato di avere fiducia nel progetto, di aver capito
che le intenzioni sono vere e serie». Il compito arduo
del neo direttore generale dei blugranata è quello di
allestire una rosa competitiva per ambire immediata-
mente al salto di categoria. Il tecnico Perrone, dopo
la gara di Coppa, aveva detto che è ancora tutto un
cantiere aperto. Cosa manca alla Salerno Calcio per
definirsi completa? «Due difensori, un portiere under,
un centrocampista under e un attaccante», risponde
veloce e sicuro il giovane dirigente, che è affiancato
in questo suo compito dal direttore sportivo Carlo
Susini. Il lavoro è tanto, quindi: «Sì, c’è molto da fare.
Però gi à a livello organizzativo è stato fatto un mez-
zo miracolo. Il carisma di Lotito e Mezzaroma poi è
molto importante». Dicevamo degli obiettivi: cosa ci
si deve aspettare dalla nuova resurrezione salernita-
na? «Il nostro progetto prevede l’approdo in cinque
anni nel calcio che conta». Serie bwin, quindi? «Calcio
che conta vuol dire anche Serie A, perché no? Non si
tratta di un’utopia quando a dirigere ci sono persone
serie e capaci, a tutti i livelli. Il mercato fatto finora lo
dimostra: Mounard, Caputo, Giubilato sono giocatori
di grande livello. Non sono venuti perché costretti o
perché non avevano altre offerte, ma perché hanno
sposato il progetto e accettato la nostra offerta».
L’ultima battuta la riserviamo al grande cruccio della
tifoseria salernitana: l’abbandono (forzato) della de-
nominazione storica Salernitana Calcio 1919 e dello
stemma storico, il cavalluccio marino: «La società è
molto sensibile a questa tematica - ci tiene a precisa-
re Pagni, che conclude - stiamo cercando e battendo
tutte le strade possibili per risolvere
questa problematica».
“La Serie A in cinque anni”
Flavio Grisoli
Danilo Pagni, direttore generale della neonata Salerno Calcio ci illustra i progetti della società guidata da Claudio Lotito e Marco Mezzaroma
15NUMERO 31 - 25 agosto 2011 w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Danilo Pagni
(Foto Ninni Cannella)
16 NUMERO 31 - 25 agosto 2011w w w . p r o f e s s i o n e c a l c i o . e u
Il Ravenna riparte dalla D ma il suo futuro è tutt’altro
che limpido. Il neo presidente Sergio Aletti fa sapere
tramite un comunicato stampa ufficiale di aver av-
viato una cooperazione con la Triestina e, raggiunto
al telefono, conferma: «Con gli alabardati abbiamo
raggiunto un accordo di collaborazione. Il prossimo
29 agosto verificheremo con la famiglia Fantinel a che
punto è questa collaborazione, vedremo se andare
avanti e decideremo il da farsi. Ad oggi non è vero che
sono il presidente della compagine di Trieste». Nel
comunicato poi specifica che continuerà ad occupare
la prima poltrona dei giallorossi romagnoli. Incalzato,
smentisce le voci di una possibile cessione della soci-
età: «Assolutamente no, sono voci infondate». Però,
nell’incontro con il Sindaco e i tifosi allo stadio “Bruno
Benelli” avvenuto lo scorso 11 agosto, il presidente dei
Leoni è stato fischiato dai tifosi e lui per tutta risposta
ha dichiarato che se entro quattro giornate dall’inizio
del campionato sarà ancora gradito è disposto a ri-
manere, in caso contrario andrà via. Il compito di
Aletti non è semplice, deve restituire un’immagine
pulita al calcio ravennate: «A Ravenna nulla è facile,
è come mangiare una torta sacher, ci facciamo del
male! Anche se ha tante calorie, bisogna mangiarla
per forza. Ha una storia unica nel panorama del calcio
italiano, si potrebbe scrivere un romanzo – e continua
– ora però pensiamo solo al calcio giocato». Anche se
l’esordio, domenica in Coppa Italia contro la matricola
del Lanciotto Campi Bisenzio, non è stato dei migliori:
zero a uno in casa ed eliminazione dal torneo. Ma
sulla squadra pende il cartello “Lavori in corso”. Tut-
to è ancora in divenire, solamente due giorni fa c’è
stato il cambio in panchina, al posto di Gian Cesare
Discepoli, approdato alla Triestina, è arrivato Rodolfo
Giorgetti: «La rosa è da completare. Nell’incontro di
Coppa sono scesi in campo i tre undicesimi di questa
formazione. Sette o otto giocatori di calibro e di rilievo
che mancavano saranno con noi entro questa setti-
mana. Arriveranno presto nuovi innesti
per metterci in condizione di vincere».
Ravenna, il presidente Aletti acquista la Triestina ma rilancia : “Resto in Romagna” Sara Sbaffi
Sergio Aletti
(Foto Archivio)
Fabiola Rieti e Sara Sbaffi
Il campionato Interregionale è ormai alle
porte e le griglie dei raggruppamenti han-
no preso forma dopo le decisioni del Con-
siglio Direttivo della Lega Nazionale Dilet-
tanti, che nella riunione del 28 luglio aveva
deliberato la non ammissione al cam-
pionato 2011/2012 per nove società:
Angri, Chioggia Sottomarina, Venafro,
Forza e Coraggio, Pomezia, Rovigo, Sa-
pri, Villacidrese e Sarzanese. Il Rimini,
invece, parteciperà al campionato di
Seconda Divisione, in quanto vincente
dei play-off di Serie D 2010-2011. Così
il massimo campionato dilettantistico
accoglie le domande di ripescaggio pre-
sentate da dieci compagini: Miglianico,
Cerea, Sestese Calcio, Lascaris, Villa-
franca Veronese, Civitavecchia 1920,
Sant’Antonio Abate, Adrano Calcio,
Carpenedolo e Fidenza. Mario Aurora,
presidente del Miglianico, è soddisfatto
di rientrare nella quarta categoria con
il suo gruppo, anche se dalla porta sec-
ondaria: «Siamo stati ripescati e per il
terzo anno cercheremo di fare bene
tra i dilettanti». Il numero uno gial-
loblu delinea il progetto per la stagione
2011/2012: «Indubbiamente nell’affrontare
un campionato del genere bisogna sempre
buttare un occhio alle spese quindi abbiamo
scelto una rosa di giovani che possano assol-
vere in modo soddisfacente il loro compito».
Per gli obiettivi si vola basso in provincia di Chi-