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N. 21305/2020 R.G. notizie di reato mod. 21 (Stralcio dal p.p. 11366/2019) Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO (Artt. 416, 417 c.p.p., 130 D.L.vo 271/89) Al Sig. Giudice per l’udienza preliminare SEDE Il Pubblico Ministero dr.ssa Giorgia De Ponte, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli concluse le indagini preliminari relativo al procedimento suindicato iscritto nel registro delle notizie di reato in data 22.09.2020 nei confronti di: 1) ESPOSITO Ciro, nato a Napoli il 20.05.1968, residente e domicilio dichiarato a Napoli alla Via Teano nr. 2 isol. 10 A; assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato Di Finizio Enrico e dall’Avvocato Mammarella Beniamino entrambi del Foro di Napoli; 2) ACAMPA Ciro, nato a Napoli il 19.06.1987, nato a Napoli il 19.06.1987, residente e domicilio dichiarato in Melito di Napoli alla Via Roma nr.8; assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato De Rosa Domenico del Foro di Napoli e dall’Avvocato Pollio Antonio del Foro di Napoli; 3) CARANDENTE Gianndiego, nato a Pozzuoli il 26.10.1982, residente a Quarto (Na) in Via A. Pitloo n. 5 domicilio dichiarato in Napoli alla Via Filangieri nr. 21 presso lo studio legale CURSIO Assistito e difeso dall’Avvocato Cursio Alfredo del Foro di Napoli 4) CUOMO Salvatore, nato a Napoli il 03.10.1980, residente e domicilio dichiarato a Napoli Via Teano isolato 11 scala A civ. 350, assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato Pollio Antonio del Foro di Napoli 5) DE MARTINO Michele, nato a Napoli 29.03.1992, residente alla Via Padre Ludovico da Casoria 31 domicilio dichiarato in Napoli alla Via Flauto Magico nr. 300 assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato Di Ludovico Valentino del Foro di Napoli; 6) DI MARTINO Raffaele, nato a Nocera Inferiore il 22.05.1990, residente a Gragnano Via Madonna delle Grazie 25,
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Procura della Repubblica - presso il Tribunale di Napoli

Feb 28, 2023

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N. 21305/2020 R.G. notizie di reato mod. 21 (Stralcio dal p.p. 11366/2019)

Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli

RICHIESTA DI RINVIO A GIUDIZIO

(Artt. 416, 417 c.p.p., 130 D.L.vo 271/89)

Al Sig. Giudice per l’udienza preliminare

SEDE

Il Pubblico Ministero dr.ssa Giorgia De Ponte, Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Napoli concluse le indagini preliminari relativo al procedimento suindicato iscritto nel registro delle notizie di reato in data 22.09.2020 nei confronti di:

1) ESPOSITO Ciro, nato a Napoli il 20.05.1968, residente e domicilio dichiarato a Napoli alla Via Teano nr. 2 isol. 10 A;

assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato Di Finizio Enrico e dall’Avvocato Mammarella Beniamino entrambi del Foro di Napoli;

2) ACAMPA Ciro, nato a Napoli il 19.06.1987, nato a Napoli il 19.06.1987, residente e domicilio

dichiarato in Melito di Napoli alla Via Roma nr.8; assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato De Rosa Domenico del Foro di Napoli e dall’Avvocato Pollio Antonio del Foro di Napoli;

3) CARANDENTE Gianndiego, nato a Pozzuoli il 26.10.1982, residente a Quarto (Na) in Via A.

Pitloo n. 5 domicilio dichiarato in Napoli alla Via Filangieri nr. 21 presso lo studio legale CURSIO Assistito e difeso dall’Avvocato Cursio Alfredo del Foro di Napoli

4) CUOMO Salvatore, nato a Napoli il 03.10.1980, residente e domicilio dichiarato a Napoli Via Teano isolato 11 scala A civ. 350, assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato Pollio Antonio del Foro di Napoli

5) DE MARTINO Michele, nato a Napoli 29.03.1992, residente alla Via Padre Ludovico da Casoria 31 domicilio dichiarato in Napoli alla Via Flauto Magico nr. 300 assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato Di Ludovico Valentino del Foro di Napoli;

6) DI MARTINO Raffaele, nato a Nocera Inferiore il 22.05.1990, residente a Gragnano Via

Madonna delle Grazie 25,

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domicilio dichiarato in Castellammare di Stabia al Corso Vittorio Emanuele nr. 45 presso lo studio legale DE MARTINO; assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato De Martino Antonio del Foro di Torre Annunziata e dall’Avvocato Perone Leopoldo del Foro di Napoli;

7) ESPOSITO Maurizio, nato a Napoli il 13.01.1974, residente e domicilio dichiarato a Napoli alla

Via Antonio Cinque 48, assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato Esposito Marta del Foro di Napoli con studio in Napoli alla Via Giuseppe Raffaelli nr. 21;

8) ESPOSITO Salvatore, nato a Napoli il 09.12.1997, residente a Napoli Via Teano n. 28 is. 10 sc. A domicilio dichiarato in Napoli alla Via Caprera nr. 4 isol. 21 assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato Pollio Antonio del Foro di Napoli;

9) FABOZZI Mauro, nato a Trentola Ducenta il 08.01.1963, residente a Frosinone Viale Grecia n.

18 bis - di fatto domiciliato in Trentola Ducenta (CE) Via Bovaro interno condominio “Cocos” domicilio dichiarato in Cesa (CE) alla Via Leopardi presso lo studio legale Borzacchiello assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato De Marco Pasquale Davide del Foro di Napoli Nord

10) GAMBERONI Erica, nata a Occhiobello (RO) il 13.11.1974, residente a Villafontana (BO) alla

Via dalla Valle nr. 82 assistita e difesa di fiducia dall’Avvocato Grenci Ettore del Foro di Bologna

11) PICCOLO Nicola, nato a Napoli il 27.03.1998, residente e domicilio dichiarato in Napoli Vico

Vincenzo Valente n. 13 assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato Grasso Generoso del Foro di Napoli Nord

12) SACRA Pasquale, nato a Napoli il 04.07.1980, residente e domicilio dichiarato a Napoli alla Via Caprera is. 21 sc. A assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato Pollio Antonio del Foro di Napoli

13) ZAMPINO Antonio, nato a Napoli il 27.08.1991, residente e domicilio dichiarato in Napoli alla Via Don Pino Puglisi n.86, assistito e difeso di fiducia dall’Avvocato Locuoco Mariangela del Foro di Napoli

in ordine all’illecito penale rubricabile come segue: ESPOSITO Ciro, ESPOSITO Salvatore, CUOMO Salvatore, SACRA Pasquale, DI MARTINO Raffaele, CARANDENTE Gianndiego, ZAMPINO Antonio, ACAMPA Ciro, DE MARTINO Michele, ESPOSITO Maurizio, PICCOLO Nicola, FABOZZI Mauro Ipotesi delittuosa n. 1: del delitto p. e p. dagli artt. 416 comma 1°, 2°, 3° e 5° C.P. perché, al fine di commettere un numero indeterminato di reati quali la ricettazione ed il successivo fraudolento utilizzo di carte di pagamento elettronico oggetto d’intercettazione postale, la sostituzione di persona e la contraffazione di documenti d’identità personale, costituivano tra loro un’associazione dotata di una struttura logistica con sede a Napoli ma predisposta per colpire su tutto il territorio Nazionale ed all’estero; quanto precede ricorrendo ad un meticoloso quanto ben collaudato modus operandi, che consentiva all’organizzazione di allestire l’occorrente (autovetture di volta in volta noleggiate, schede

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telefoniche riconducibili a terze persone) per perpetrare i delitti posti a fondamento del vincolo associativo, ricorrendo in alcuni casi all’utilizzo di documenti d’identità contraffatti in quanto necessari all’esecuzione delle singole operazioni di prelievo di denaro contante o acquisto di beni o servizi. Quanto precede con una precisa ripartizione dei ruoli di seguito descritti:

ESPOSITO Ciro, a “capo” dell’associazione in quanto soggetto con funzioni gerarchicamente superiori all’interno della struttura, in cui stabilmente inserito; grazie all’ausilio di persone di fiducia quali il figlio ESPOSITO Salvatore nonché SACRA Pasquale e CUOMO Salvatore, si occupava in prima persona di reperire le carte oggetto d’intercettazione postale, occupandosi di pianificare le attività illecite nonché le modalità e le tempistiche con cui i consociati avrebbero affrontato, una volta terminata la fase d’attivazione delle carte, le trasferte delittuose.

ESPOSITO Salvatore, CUOMO Salvatore, SACRA Pasquale, CARANDENTE Gianndiego, DI MARTINO Raffaele, ZAMPINO Antonio e ACAMPA Ciro, rivestivano il ruolo di promotori ed organizzatori dell’associazione di cui assumevano una funzione di particolare preminenza rappresentando i principali punti di riferimento per tutti i consociati destinati a seguirne le indicazioni ed assolvere i compiti loro di volta in volta affidati per raggiungere gli obiettivi dell’associazione, promuovendola ed organizzandola; CUOMO Salvatore, SACRA Pasquale ed ESPOSITO Salvatore si occupavano personalmente di reperire le carte oggetto d’intercettazione postale nonché di eseguire in prima persona le operazioni preliminari di raccolta dei dati sensibili sul conto dei clienti, sfruttando le conoscenze e competenze tecniche di CARANDENTE Gianndiego, DI MARTINO Raffaele, ZAMPINO Antonio e ACAMPA Ciro i quali curavano anch’essi non solo le fasi d’attivazione ma anche quelle che portavano al fraudolento utilizzo. Reclutando i correi che di volta in volta li avrebbero coadiuvati, suddividevano poi i proventi con i correi impiegati nella commissione dei fraudolenti utilizzi. Sacra Pasquale e Acampa Ciro occupandosi di noleggiare le autovetture poi utilizzate nel corso delle trasferte delittuose

DE MARTINO Michele, FABOZZI Mauro, ESPOSITO Maurizio, e PICCOLO Nicola rivestivano il ruolo di partecipi dell’associazione per delinquere, prendendo parte attiva nelle operazioni illecite di attivazione delle carte e successivo fraudolento utilizzo, nonché occupandosi di noleggiare le autovetture poi utilizzate nel corso delle trasferte delittuose.

Con l’aggravante di aver costituito un gruppo criminale composto da più di dieci persone. Fatti commessi in Napoli ed in molteplici città italiane, in Slovenia ed in Svizzera, a decorrere dal febbraio 2018 con condotta perdurante almeno fino alla fine del mese di maggio 2019. Per Zampino Antonio almeno fino al mese di maggio 2019.

CARANDENTE Gianndiego, ESPOSITO Salvatore, SACRA Pasquale, DI MARTINO Raffaele Ipotesi delittuosa n. 1 BIS ( già sub. a1), pagina 5 informativa di reato n. 380/81-3-2019 di prot. del 9.6.2020) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’intercettazione

postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l’esemplare

originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima

alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Banca Popolare di Milano” tentavano di carpire da ROBUSCHI Maria il codice PIN della carta denominata “Cartimpronta Mastercard classic Paupass” n. 5127748063907159 emessa dal predetto Istituto Bancario in rinnovo a favore della parte offesa. Evento non verificatosi per la pronta reazione della signora ROBUSCHI Maria che, nutrendo dubbi sulla genuinità della chiamata ricevuta, provvedeva a bloccare la propria carta

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impedendone di fatto l’utilizzo. Con l’aggravante, per la sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 23/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 2 (già sub. b1), pagina 6 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P., art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’intercettazione

postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare

originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima

alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BPM” traendo in inganno sulla loro effettiva identità RUBINI Laura e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta denominata “Cartimpronta Mastercard classic Paupass” n. 5127748063907159, emessa dal predetto Istituto Bancario in rinnovo a favore della parte offesa, effettuando n. 03 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 425,00 €. Con l’aggravante, per la sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 24/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 3 (già sub. c1), pagina 7 informativa di reato) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 494, 640 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BPM” traevano in inganno sulla loro effettiva identità SEGHIERI Sara al fine di carpire dalla stessa le credenziali d’accesso del proprio “home banking”, evento non verificatosi in quanto la carta denominata “Cartaimpronta Classic paypass” n. 5127748069913326 veniva immediatamente bloccata da parte dell’Istituto Bancario. Con l’aggravante, per la sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 23/05/2019 CARANDENTE Gianndiego, DI MARTINO Raffaele, ACAMPA Ciro Ipotesi delittuosa n. 4 (già sub. d1), pagina 12 informativa di reato) del reato p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110 e art. 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, acquistavano o comunque ricevevano n. 96 esemplari originali di carte di credito oggetto di illecita sottrazione mediante intercettazione postale emesse in rinnovo dalla società finanziaria FINDOMESTIC a favore di altrettanti 96 distinti legittimi titolari. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Reato accertato in Maserà di Padova, a decorrere dal 31/05/2018 e sino al 01/08/2018. Commesso in luogo imprecisato. Competenza residuale ex art. 9 co. 2 c.p.p. Ipotesi delittuosa n. 5 (già sub. e1), pagina 15 informativa)

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Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P. art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic” inducendo in errore sulla loro reale identità MASIA Giuseppe al fine di carpire dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano n. 01 operazione di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 855,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia di Padova, a decorrere dal 31/05/2018 e sino al 18/07/2018 Ipotesi delittuosa n. 6 (già sub. f1), pagina 15 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P., art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic” traendo in inganno sulla loro reale identità FUMAGALLI Enrico al fine di carpire dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano n. 01 operazione di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.500,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia di Padova, a decorrere dal 31/05/2018 e sino al 19/07/2018 Ipotesi delittuosa n. 7 (già sub. g1), pagina 15 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P., art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic” traendo in inganno sulla loro effettiva identità PICCARO Ascenzo al fine di carpire dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la predetta carta n. 01 operazione di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 5.000,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia di Padova, a decorrere dal 31/05/2018 e sino al 18/07/2018 Ipotesi delittuosa n. 8 (già sub. h1), pagina 19 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P. , art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di

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conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic” traendo in errore sulla loro reale identità ADAMI Federica e carpendo dallo stessa il codice PIN della carta n. 5469816268052216 / 5469806268052217 emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano n. 03 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 4.399,98 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e Albignasego (PD), a decorrere dal 31/05/2018 e sino al 26/07/2018 Ipotesi delittuosa n. 9 (già sub. I1 ), pagina 20 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 ter C.P., art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in errore sulla loro reale identità BISANTIS Nadia Vincenza e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano n. 02 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 4.902,50 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia di Padova, a decorrere dal 31/05/2018 sino al 01/08/2018 DI MARTINO Raffaele, ACAMPA Ciro Ipotesi delittuosa n. 10 (già sub. j1), pagina 21 informativa) Dei reati p. e p. dagli art. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P. , art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in errore sulla loro reale identità COTRONE Sara e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano n. 03 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 3.980,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 31/05/2018 sino al 03/08/2018 Ipotesi delittuosa n. 11 (già sub. k1), pagina 22 informativa)

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Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 ter C.P., art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in errore sulla loro reale identità SANTIMONE Raffaele e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano n. 01 operazione di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.250,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 31/05/2018 sino al 03/08/2018. Ipotesi delittuosa n. 12 (già sub. l1), pagina 23 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 ter C.P., art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in errore sulla loro reale identità TREVIGNE Calogero e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la predetta carta n. 01 operazione di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.150,00 €. Con l’ aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 31/05/2018 sino al 07/08/2018 Ipotesi delittuosa n. 13 (già sub. m1), pagina 24 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P., art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in inganno sulla loro reale identità CEFALO Pietro e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 02 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 4.000,00 €. Con l’ aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 31/05/2018 sino al 08/08/2018 Ipotesi delittuosa n. 14 (già sub. n1), pagina 25 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P., art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di

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conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in errore sulla loro reale identità BOCCHINO Giancarlo e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 08 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 4.998,85 €. Con l’ aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli ed Avellino, a decorrere dal 31/05/2018 sino al 08/08/2018 DI MARTINO Raffaele, ACAMPA Ciro, ZAMPINO Antonio, CARANDENTE Gianndiego Ipotesi delittuosa n. 15 (già sub. O1), pagina 26 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P., art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in errore sulla loro reale identità SAVONA Teodoro e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la predetta n. 05 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 4.993,87 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 31/05/2018 sino al 14/09/2018 DI MARTINO Raffaele, ESPOSITO Ciro, SACRA Pasquale, CARANDENTE Gianndiego Ipotesi delittuosa n. 16 (già sub. p1), pagina 27 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P., art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in errore sulla loro reale identità RIGOZZI Cesare e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la predetta n. 04 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 4.970,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 31/05/2018 sino al 15/10/2018 DI MARTINO Raffaele, ACAMPA Ciro, CARANDENTE Gianndiego

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Ipotesi delittuosa n. 17 (già sub. q1), pagina 29 informativa) Dei reati p.e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P., art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in errore sulla loro reale identità PALU’ Gianmatteo e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la predetta n. 06 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.500,00 €. Con l’ aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia di Padova, a decorrere dal 31/05/2018 sino al 01/08/2018 DI MARTINO Raffaele, ACAMPA Ciro Ipotesi delittuosa n. 18 (già sub. r1), pagina 30 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P. art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in inganno sulla loro reale identità FRABETTI Maurizio e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 04 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 4.962,00 €. Con l’ aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia di Padova, a decorrere dal 31/05/2018 sino al 01/08/2018 Ipotesi delittuosa n. 19 (già sub. s1), pagina 31 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P., art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in errore sulla loro reale identità ANDREOLI Adina e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 04 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 3.279,98 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 31/05/2018 sino al 03/08/2018 DI MARTINO Raffaele, ACAMPA Ciro, CARANDENTE Gianndiego Ipotesi delittuosa n. 20 (già sub. t1), pagina 31 informativa)

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Dei reati p. e p. dagli artt. 61 coma 2, 81, 110, 493 Ter C.P. art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in errore sulla loro reale identità DE PINTO Marco Vincenzo e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 01 operazione di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.100,00 €. Con l’ aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e prov. di Padova, a decorrere dal 26/02/2018 sino al 26/07/2018 DI MARTINO Raffaele Ipotesi delittuosa n. 21 (già sub.u1), pagina 32 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P. art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso con altri soggetti non identificati, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in inganno sulla sua reale identità FERRARACCIO Peter e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuava con la stessa n. 16 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 3.605,05 €. Con l’ aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e prov. di Salerno, a decorrere dal 27/03/2018 sino al 22/07/2018 DI MARTINO Raffaele, ACAMPA Ciro, CARANDENTE Gianndiego Ipotesi delittuosa n. 22 (già sub. v1), pagina 35 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P. art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in errore sulla loro reale identità SANGERMANO Giglio e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 03 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 4.999,97 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e prov. di Padova, a decorrere dal 27/03/2018 sino al 26/07/2018

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DI MARTINO Raffaele, ACAMPA Ciro Ipotesi delittuosa n. 23 (già sub. w1), pagina 36 informativa) Dei reati p.e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P. art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in inganno sulla loro reale identità SALERNO Angelo e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 04 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 3.999,96 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 26/02/2018 sino al 06/08/2018 DI MARTINO Raffaele, ACAMPA Ciro, ZAMPINO Antonio, CARANDENTE Gianndiego Ipotesi delittuosa n. 24 (già sub. x1), pagina 37 informativa) Dei reati p.e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P. art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in inganno sulla loro reale identità LANZA Vincenzo e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 02 operazioni di pagamento traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.830,50 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 16/03/2018 sino al 06/08/2018 Ipotesi delittuosa n. 25 (già sub. y1), pagina 38 informativa) Dei reati p.e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P. art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Findomestic”; traendo in inganno sulla loro reale identità MUDU Alessandro e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta emessa dalla predetta finanziaria a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 02 operazioni di prelievo presso uno sportello ATM, traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 4.000,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 27/03/2018 sino al 03/08/2018

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DI MARTINO Raffaele Ipotesi delittuosa n. 26 (già sub. z1), pagina 40 informativa) Dei reati p.e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P. art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto“certificata”; si sostituiva alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale n. 5432511874365722 emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa CRETELLA Pietro; effettuando, con l’ausilio di soggetti rimasti ignoti, n.31 operazioni di prelievo/pagamento, traeva un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.618,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Napoli e Padova, a decorrere dal 22/12/2018 e sino al 28/12/2018 ACAMPA Ciro, SACRA Pasquale, ESPOSITO Ciro, CARANDENTE Gianndiego, DI MARTINO Raffaele, ZAMPINO Antonio Ipotesi delittuosa n. 27 (già sub. a2), pagina 45 informativa) Del reato p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110 e art. 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, entravano in possesso di un ingente quantitativo di carte bancomat emesse in rinnovo a favore dei propri clienti dall’istituto bancario “Banca Popolare dell’Alto Adige “Volksbank”, con sede legale in Bolzano e provento di furto denunciato in data 4.1.2019 da Nardone Gaetano in nome e per conto della predetta banca. Con l’aggravante di cui all’art. 61 comma 2 per aver commesso il reato per eseguirne un altro. Reato accertato in Peschiera Borromea (MI),e commesso a decorrere dal novembre 2018 in luogo imprecisato. Competenza residuale ex art. 9 co. 2 cpp. Ipotesi delittuosa n. 28 (già sub. b2), pagina 47 informativa) Dei reati p.e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 493 Ter C.P. art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Volksbank” traendo in inganno sulla loro reale identità ARMAN Paola e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta PAN “585609999002292772 emessa dal predetto istituto bancario a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 03 operazioni (due di prelievo ed una di pagamento), traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 510,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 26/11/2018 sino al 09/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 29 (già sub. c2), pagina 48 informativa)

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Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Volksbank” tentavano di carpire da SELCIATO Saverio il codice PIN della carta emessa dall’istituto bancario Volksbank” a favore dello stesso non riuscendo nell’intento per la pronta reazione di SELCIATO Saverio che, nutrendo dubbi sulla genuinità della chiamata ricevuta, non aderiva alla richiesta telefonica non comunicando il codice PIN della propria carta. Con l’aggravante di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 26/11/2018 sino al 03/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 30 (già sub. d2), pagina 49 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Volksbank” traendo in inganno sulla loro reale identità CALDARELLA Massimo e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta n. 31480090 emessa dall’istituto bancario “Volksbank” a favore della parte offesa, nonché effettuando n. 01 operazione di prelievo, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 230,00 €. Con l’aggravante, per la sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 02/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 31 (già sub. e2) pagina 51 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” traendo in errore sulla loro reale identità CRISAFULLI Nunzio e la moglie RUSU Cristina e carpendo il codice PIN della carta 31493991 emessa dall’istituto “BNL” a favore delle parti offese, effettuavano con la stessa n. 01 operazione di prelievo, traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 510,00 €. Con l’aggravante, per la sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 02/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 32 ( già sub. f2), pagina 53 informativa)

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Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” traendo in inganno sulla loro reale identità DI IORIO Silvana e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta n. 31493999 emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 02 operazioni di prelievo, traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.000,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 02/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 33 (già sub. g2), pagina 55 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” traendo in inganno sulla loro reale identità MOLA Giuseppe e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta n. 31503396 emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 02 operazioni di prelievo, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 610,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 02/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 34 (già sub. h2), pagina 56 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” traendo in inganno sulla loro reale identità CHIONETTI Aldo e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta n. 31478710 emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 02 operazioni di prelievo, traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.000,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 02/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 35 (già sub. i2), pagina 58 informativa)

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Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” nel trarre in inganno sulla loro reale identità FERRARI TANCA Enrico e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta 31480054, emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa, effettuavano con la stessa n. 05 operazioni di prelievo/pagamento, traendo un vantaggio patrimoniale pari ad € 6.000,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 03/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 36 (già sub. j2), pagina 60 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” traendo in inganno sulla loro reale identità MARESCA Roberto e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta n. 31503465, emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa, effettuando n. 01 operazione di prelievo, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 950,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 02/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 37 (già sub. k2), pagina 61 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” traendo in inganno sulla loro reale identità PERENO Renato e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta n. 31478585, emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa, effettuando n. 07 operazioni di prelievo/pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 7.997,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 07/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 38 (già sub. l2), pagina 64 informativa)

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Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” traendo in inganno sulla loro reale identità COCCIA Donato e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta n. 18936310, emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa nonchè effettuando n. 04 operazioni (due di prelievo e due di pagamento), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 4.000,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 07/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 39 (già sub. m2), pagina 66 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” traendo in inganno sulla loro reale identità FRANCULLO Norma e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta 31500110 emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa, nonché effettuando n. 02 operazioni due di prelievo, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.000,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 02/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 40 (già sub. n2), pagina 67 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” traendo in inganno sulla loro reale identità GENOVESE Luigi e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta 31478625 emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa, nonché effettuando n. 02 operazioni due di prelievo, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.000,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 04/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 41 (già sub. o2), pagina 69 informativa)

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Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” traendo in inganno sulla loro reale identità MARCHINI Cinzia e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta 31491911 emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa nonché effettuando n. 03 operazioni di prelievo, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.000,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 04/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 42 (già sub. p2), pagina 70 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” traendo in inganno sulla loro identità PIZZI Umberto e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta 31495843 emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore di PIZZI Umberto ma intestata alla “Pgs srl” di cui la denunciante DERENZO Michela è socia unica ed amministratrice, nonché effettuando n. 03 operazioni due di prelievo ed una di pagamento), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 3.978,00 €. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 04/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 43 (già sub. q2) pagina 72 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” tentavano di carpire da ROMANELLI Simone il codice PIN della carta 31495852 emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa, non riuscendo nell’intento per la pronta reazione di ROMANELLI Simone che, nutrendo dubbi sulla genuinità della chiamata ricevuta, non aderiva alla richiesta telefonica non comunicando il codice PIN della propria carta. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 04/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 44 (già sub. r2) pagina 73 informativa)

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Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” tentavano di carpire da FERRETTI Vincenza il codice PIN della carta 18934724 emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa, sostituendosi inoltre alla stessa nell’utilizzo dell’Home Banking “BNL” al fine di richiedere l’emissione di un prestito personale con la società Findomestic dell’importo di € 3.000,00. Evento non verificatosi sia per la pronta reazione di FERRETTI Vincenza che, nutrendo dubbi sulla genuinità della chiamata ricevuta, non aderiva alla richiesta telefonica non comunicando il codice PIN della propria carta, sia in quanto la richiesta di prestito personale non aveva seguito. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 04/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 45 (già sub. s2) pagina 75 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Volksbank” traendo in inganno sulla loro reale identità D’ESTE Ivana e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta di cui al PAN “585609999002333295” emessa a suo favore dall’istituto bancario “Volksbank” nonché effettuando n. 05 operazioni di prelievo, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.250,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 03/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 46 (già sub. t2) pagina 76 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Volksbank” traendo in inganno sulla loro reale identità SALIN Antonella e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta di cui al PAN “585609999002324989” emessa dall’istituto bancario “Volksbank” a favore della parte offesa nonché effettuando n. 07 operazioni (n.5 di prelievo presso sportelli ATM e n.2 di pagamento), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.509,70. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro.

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Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 03/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 47 (già sub. u2) pagina 78 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Volksbank” traendo in inganno sulla loro reale identità ZABEO Sandra e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta di cui al PAN “585609999000092232” emessa dall’istituto bancario “Volksbank” a favore della parte offesa nonché effettuando n. 03 operazioni (n.2 di prelievo presso sportelli ATM e n.1 di pagamento), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.812,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 04/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 48 (già sub. v2) pagina 79 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Volksbank” traendo in inganno sulla loro reale identità BROLLO Umberto e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta di cui al PAN “585609999000091887” emessa dall’istituto bancario “Volksbank” a favore della parte offesa nonché effettuando n. 02 operazioni (n.1 di prelievo presso sportello ATM e n.1 di pagamento), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.750,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 04/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 49 (già sub. w2) pagina 81 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” traendo in errore sulla loro reale identità MACARIO Antonio e carpendo dalla stessa il codice PIN della carta 31507010 emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa, nonché effettuando n. 03 operazioni (n.2 di prelievo presso sportelli ATM e n.1 di pagamento), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 3.282,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro.

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Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 03/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 50 (già sub. x2) pagina 82 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” traendo in inganno sulla loro reale identità MASON Pier Virginio e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta 5430139933882669 emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa, nonché effettuando n. 03 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.500,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 07/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 51 (già sub. y2) pagina 83 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BNL” tentavano di carpire da TARULLI Alessandro il codice PIN della carta emessa dall’istituto bancario “BNL” a favore della parte offesa. Evento non verificatosi per la pronta reazione di TARULLI Alessandro che, nutrendo dubbi sulla genuinità della chiamata ricevuta, non aderiva alla richiesta telefonica non comunicando il codice PIN della propria carta. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 07/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 52 (già sub. z2) pagina 84 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “Volksbank” traendo in errore sulla loro reale identità NAZZARI Simone e carpendo dallo stesso il codice PIN della carta 5430139933882669 emessa dall’istituto bancario “Volksbank” a favore della parte offesa nonché effettuando n. 05 operazioni di prelievo presso sportelli ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari

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ad € 1.250,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato al fine di eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 29/11/2018 sino al 07/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 53 (già sub. a3) pagina 86 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 81, 110, 493 Ter C.P., art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, entravano in possesso della carta di credito di cui al PAN “585609999002692765 oggetto d’intercettazione postale, emessa in fase di rinnovo ed in stato “attivo” (pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento) dall’istituto “Volksbank” a favore di OBWEGESER Dorothea, e effettuando n. 01 operazione di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 20,00. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 26/11/2018 sino al 08/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 54 (già sub. b3) pagina 86 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 81, 110, 493 Ter C.P., art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, entravano in possesso della carta di credito di cui al PAN “585609999002692807 oggetto d’intercettazione postale, emessa in fase di rinnovo ed in stato “attivo” (pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento) dall’istituto “Volksbank” a favore di TAPPEINER August e, effettuando n. 01 operazione di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 20,00. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 26/11/2018 sino al 08/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 55 (già sub. c3) pagina 86 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 81, 110, 493 Ter C.P. , art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, entravano in possesso della carta di credito di cui al PAN “585609999001090458 oggetto d’intercettazione postale, emessa in fase di rinnovo ed in stato “attivo” (pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento) dall’istituto “Volksbank” a favore di MERSA Maria Graziella e, effettuando n. 01 operazione di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 20,00. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 26/11/2018 sino al 08/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 56 (già sub. d3) pagina 86 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 81, 110, 493 Ter C.P., art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, entravano in possesso della carta di credito di cui al PAN “585609999002692815 oggetto d’intercettazione postale, emessa in fase di rinnovo ed in stato “attivo” (pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento) dall’istituto “Volksbank” a favore di OBERHOFER Matthias e, effettuando n. 01 operazione di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 20,00. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 26/11/2018 sino al 08/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 57 (già sub. e3) pagina 87 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 81, 110, 493 Ter C.P., art. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, entravano in possesso della carta di credito di cui al PAN “585609999002692823 oggetto d’intercettazione postale, emessa in fase di rinnovo ed in stato “attivo” (pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento) dall’istituto “Volksbank” a favore di POEHLI Silvia e, effettuando n. 01 operazione di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 20,00.

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Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 26/11/2018 sino al 07/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 58 (già sub. f3) pagina 87 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 81, 110, 493 Ter C.P, art. 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, entravano in possesso della carta di credito di cui al PAN “585609999002579137” oggetto d’intercettazione postale, emessa in fase di rinnovo ed in stato “attivo” (pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento) dall’istituto “Volksbank” a favore di SCHATZER Elisabeth e effettuando n. 01 operazione di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 20,00. Fatto commesso in Napoli e provincia, a decorrere dal 26/11/2018 sino al 08/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 59 (già sub. g3) pagina 88 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituiva alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880376136227” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa PERUZZI Cristiano e effettuando n.09 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.340,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Napoli e Padova, il 28/12/2018 CARANDENTE Gianndiego, DI MARTINO Raffaele, CUOMO Salvatore, PICCOLO Nicola, ZAMPINO Antonio, FABOZZI Mauro Ipotesi delittuosa n. 60 (già sub. h3) pagina 95 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., 497 bis co. 2 c.p., 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5464918332747501” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa ALPIGIANI Cristiano e effettuando n.02 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 4. 470,52. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro.

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Fatto commesso in provincia di Gorizia e territorio Sloveno, a partire dal 17/01/2019 sino al 28/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 61 (già sub. i3) pagina 96 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel ricorrere alla pratica ingannatoria del “phishing telefonico” contattando telefonicamente la vittima alla quale si presentavano come appartenenti al servizio clienti “BPM” si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5127740165829944” emessa dalla società “BPM” a favore della parte offesa SAPIA Lucia e effettuando n.01 operazione di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 85,57. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia di Gorizia, a partire dal 23/01/2019 sino al 28/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 62 (già sub. j3) pagina 98 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5464918728391880” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa LUCIDI Luciano e effettuando n.01 operazione di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.000,00. Con l’ aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Gorizia e territorio Sloveno, il 26/01/2019 ESPOSITO Ciro, SACRA Pasquale e CUOMO Salvatore Ipotesi delittuosa n. 63 (già sub. k3) pagina 98 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”;

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si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5464918728431843” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa LUCIDI Luciano e effettuando n.13 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 947,15. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e altre località italiane, a partire dal 17/01/2019 sino al 24/02/2019 CARANDENTE Giandiego, DI MARTINO Raffaele, CUOMO Salvatore, PICCOLO Nicola, ZAMPINO Antonio, FABOZZI Mauro Ipotesi delittuosa n. 64 (già sub. l3) pagina 100 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5473178395105068” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa VIGORELLI Emilio e, effettuando a cura di PICCOLO Nicola presso la casa da gioco “PARK” di Nova Gorica n.01 operazione di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 5.000,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Gorizia e territorio Sloveno, a partire dal 17/01/2019 sino al 28/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 65 (già sub. m3) pagina 101 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5464918332727529” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa TAORMINA Gabriele; in particolare, effettuando presso la casa da gioco “PARK” di Nova Gorica n.01 operazione di pagamento a cura di FABOZZI Mauro, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.500,00 Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in prov. di Gorizia e territorio Sloveno, a partire dal 17/01/2019 sino al 26/01/2019

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Ipotesi delittuosa n. 66 (già sub. n3) pagina 102 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5186628377522498” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa PARISI Pierluigi; effettuando n.02 operazioni di pagamento (rispettivamente da € 4.500,00 e 3.000,00) presso la casa da gioco “PERLA” di Nova Gorica, provavano a trarre un vantaggio patrimoniale che non si concretizzava poiché le operazioni invalidate causa “Conto Invalido o non esistente”. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Gorizia e territorio Sloveno, a partire dal 17/01/2019 sino al 28/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 67 (già sub. o3) pagina 104 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5464918257622432” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa BROTINI Dario; effettuando n.02 operazioni di pagamento (rispettivamente da € 2.000,00 e 1.900,00) presso la casa da gioco “PARK” di Nova Gorica, provavano a trarre un vantaggio patrimoniale che non si concretizzava poiché le operazioni erano invalidate causa “Conto Invalido o non esistente”. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in prov. di Gorizia e territorio Sloveno, a partire dal 17/01/2019 sino al 28/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 68 (già sub. p3) pagina 104 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento;

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nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima nell’utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5464918257622432” emessa dalla società “BPM” a favore della parte offesa DE MARCO Chiara; effettuando n.01 operazione di pagamento traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.860,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Gorizia in data 28/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 69 (già sub. q3) pagina 106 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5464918434435575” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa SPADARO Francesco; in particolare, effettuando presso la casa da gioco “PARK” di Nova Gorica n.01 operazione di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 3.500,00 Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in prov. di Gorizia e territorio Sloveno, a partire dal 17/01/2019 sino al 28/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 70 (già sub. r3) pagina 107 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4188508278971112” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa MAIORANO Vincenzo; in particolare, effettuando a cura di PICCOLO Nicola presso la casa da gioco “PERLA” di Nova Gorica, n.01 operazione di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.900,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Gorizia e territorio Sloveno, dal 17/01/2019 sino al 26/01/2019

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Ipotesi delittuosa n. 71 (già sub. s3) pagina 109 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5464918010699370” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa BUFFONE Gaetano; in particolare, effettuando a cura di FABOZZI Mauro presso la casa da gioco “PERLA” di Nova Gorica n.01 operazione di pagamento, traevano complessivamente un vantaggio patrimoniale quantificato in € 2.350,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in prov. di Gorizia e territorio Sloveno, a partire dal 17/01/2019 sino al 26/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 72 (già sub. t3) pagina 110 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4188508356313773” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa COLOMBO Francesco; effettuando n.02 operazioni di pagamento (rispettivamente da € 4.000,00 e 4.400,00) presso la casa da gioco “PERLA” di Nova Gorica, provavano a trarre un vantaggio patrimoniale che non si concretizzava poiché le operazioni sono state invalidate causa “Conto Invalido o non esistente”. Con l’ aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in prov. di Gorizia e territorio Sloveno, a partire dal 17/01/2019 sino al 28/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 73 (già sub. u3) pagina 111 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento;

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nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301528881938300” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa SPECIALE Giuseppe; effettuando n.01 operazione di pagamento presso la casa da gioco “PERLA” di Nova Gorica, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 4.000,00.. Con l’ aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in prov. Gorizia e territorio Sloveno, a partire dal 17/01/2019 sino al 26/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 74 (già sub. v3) pagina 111 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4188508271049049” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa FONDRINI Angelo; in particolare, effettuando a cura di ZAMPINO Antonio presso la casa da gioco “PARK” di Nova Gorica n.01 operazione di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.000,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Gorizia e territorio Sloveno, dal 17/01/2019 sino al 28/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 75 (già sub. w3) pagina 112 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima nella fase d’’utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5400580395343474” emessa dalla “Banca Popolare di Verona” a favore della parte offesa MASSOLIN Antonio; effettuando n.03 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 20,97. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Gorizia il 28/01/2019

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CARANDENTE Gianndiego, DI MARTINO Raffaele, CUOMO Salvatore Ipotesi delittuosa n. 76 (già sub. x3) pagina 115 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima nella fase d’’utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4134280937092707” emessa dalla finanziaria “Compass” a favore della parte offesa LABORANTI Paolo; effettuando n.13 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 4.788,46. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Napoli, Padova e Venezia, dal 17/01/2019 al 03/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 77 (già sub. y3) pagina 119 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima nella fase d’’utilizzo della carta bancomat n. 01224271 oggetto d’intercettazione postale emessa dalla Banca d’Asti a favore della parte offesa LOMUSCIO Sabrina; effettuando n.3 operazioni (due prelievi presso sportelli ATM ed una operazione di pagamento), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.005,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli e provincia, a decorrere dal 09/01/2019 sino al 01/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 78 (già sub. z3) pagina 121 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima

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si sostituivano alla vittima nella fase d’’utilizzo della carta bancomat n. 1224239 oggetto d’intercettazione postale, emessa dalla Banca d’Asti a favore della parte offesa LENARDUZZI Serena; effettuando n.2 operazioni di prelievo presso sportelli ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 470,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli e provincia, a decorrere dal 09/01/2019 sino al 02/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 79 (già sub. a4) pagina 122 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima nella fase d’utilizzo della carta bancomat n. 1228880 oggetto d’intercettazione postale emessa dalla Banca d’Asti a favore della parte offesa CAPRA Moira; effettuando n.2 operazioni di prelievo presso sportelli ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 323,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro . Fatto commesso a Napoli e provincia, a decorrere dal 09/01/2019 sino al 01/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 80 (già sub. b4) pagina 123 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima nella fase d’’utilizzo della carta bancomat n. 1223844 oggetto d’intercettazione postale emessa dalla Banca d’Asti a favore della parte offesa BUCCELLONI Emma; effettuando n.1 operazione di prelievo presso sportelli ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 250,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli e provincia, a decorrere dal 09/01/2019 sino al 01/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 81 (già sub. c4) pagina 125 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento;

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nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima si sostituivano alla vittima nella fase d’utilizzo della carta bancomat n. 1231589 oggetto d’intercettazione postale emessa dalla Banca d’Asti a favore della parte offesa BONAVENA Maria Domenica; effettuando n.7 operazioni (n. 6 di prelievo presso sportelli ATM e n. 1 di pagamento), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.950,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli e provincia, a decorrere dal 09/01/2019 sino al 03/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 82 (già sub. d4) pagina 126 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 494 e 648 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolare, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta bancomat di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, non attiva e pertanto non abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto d’intercettazione postale; cercavano di utilizzare la carta bancomat n. 1226039 oggetto d’intercettazione postale emessa dalla Banca d’Asti a favore della parte offesa GENTILE Antonella. Evento non verificatosi a seguito dell’intervento dell’Istituto bancario emittente che avuto notizia dei fatti descritti in denuncia procedeva al blocco della carta oggetto d’intercettazione postale. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, a decorrere dal 09/01/2019 sino al 30/01/2019 Ipotesi delittuosa n. 83 (già sub. e4) pagina 127 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima nella fase d’utilizzo della carta bancomat n. 1224856 oggetto d’intercettazione postale emessa dalla Banca d’Asti a favore della parte offesa GALVAN Giuseppe; effettuando n.1 operazione di prelievo presso sportello ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 180,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, a decorrere dal 09/01/2019 sino al 01/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 84 (già sub. f4) pagina 128 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento;

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nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima nella fase d’utilizzo della carta bancomat n. 1226415 oggetto d’intercettazione postale emessa dalla Banca d’Asti a favore della parte offesa MARFETTONE Antonio; effettuando n.1 operazione di prelievo presso sportello ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 250,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, a decorrere dal 09/01/2019 sino al 01/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 85(già sub. g4) pagina 129 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima nella fase d’utilizzo della carta bancomat n. 1227316 oggetto d’intercettazione postale emessa dalla Banca d’Asti a favore della parte offesa ALVAREZ Roberto; effettuando tre operazioni (due prelievi ed una ricarica PostePay), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.000,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, a decorrere dal 09/01/2019 sino al 02/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 86 (già sub. h4) pagina 130 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110 c.p. 494 e 648 C.P. perché in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; cercavano di utilizzare la carta bancomat n. 1226210 oggetto d’intercettazione postale emessa dalla Banca d’Asti a favore della parte offesa ODDO Salvatore. Evento non verificatosi in quanto la vittima non aderiva alla richiesta pervenutagli telefonicamente di comunicare il codice PIN della carta oggetto d’intercettazione postale. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, a decorrere dal 09/01/2019 sino al 01/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 87 (già sub. i4) pagina 131 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente);

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nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima nella fase d’utilizzo della carta bancomat n. 1224860 oggetto d’intercettazione postale emessa dalla Banca d’Asti a favore della parte offesa CARINI Andrea; effettuando n.03 operazioni (due prelievi ed una ricarica PostePay), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.000,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, a decorrere dal 09/01/2019 sino al 02/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 88 (già sub. j4) pagina 132 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; cercavano di utilizzare la carta bancomat n. 1231055 oggetto d’intercettazione postale emessa dalla Banca d’Asti a favore della parte offesa LANGIU Vanessa. Evento non verificatosi in quanto la vittima, resasi conto del raggiro subito, procedeva al blocco della carta oggetto d’intercettazione postale. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, a decorrere dal 09/01/2019 sino al 31/01/2019 CARANDENTE Giandiego, DI MARTINO Raffaele Ipotesi delittuosa n. 89 (già sub. k4) pagina 136 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880318598195” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa CURRI Albert; effettuando n.06 operazioni di pagamento provavano a trarre un vantaggio patrimoniale che non si concretizzava poiché le operazioni venivano respinte dal circuito Mastercard. Con l’aggravante, per la sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Gorizia e territorio Sloveno, dal 17/01/2019 sino al 02/03/2019 Ipotesi delittuosa n. 90 (già sub. l4) pagina 137 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 494 e 56, 640 C.P., perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolare, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’intercettazione postale, non attiva e pertanto non abilitata al prelievo e/o al pagamento;

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nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto di pagamento “CityPoste Payment” (istituto in grado di fornire servizi postali e bancari ) carpivano dalla vittima SAVASTANO Noemi Giulia le credenziali d’accesso dell’Home Banking relativo, sostituendosi alla stessa nell’operatività di tale canale bancario/postale, effettuando n.01 operazione di pagamento cercando di trarne un vantaggio patrimoniale di € 995,00. Evento non verificatosi poiché la vittima, resasi conto del tentativo di raggiro, non forniva al sedicente appartenente al servizio clienti dell’istituto di pagamento “CityPoste Payment” il codice OTP necessario per portare a termine tale operazione. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Padova il 12/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 91 (già sub. m4) pagina 138 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522469123740” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa SECCI Michela; effettuando n.17 operazioni di pagamento traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 367,51. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Padova, dal 17/01/2019 sino al 02/03/2019 Ipotesi delittuosa n. 92 (già sub. n4) pagina 140 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5432511894415663” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa INCHINGOLO Riccardina; effettuando n.10 operazioni di pagamento traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 3.972,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Padova, il 09/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 93 (già sub. o4) pagina 142 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito:

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nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522363007304” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa MARCIA Francesca; effettuando n.02 operazioni di pagamento traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.096,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Padova, il 09/02/2019 Ipotesi delittuosa n. 94 (già sub. p4) pagina 142 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5464918257682378” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa BORDOGNA Antonella; effettuando n.01 operazione di pagamento traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.490,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Padova, il 09/02/2019 GAMBERONI Erica, PICCOLO Nicola, FABOZZI Mauro, ZAMPINO Antonio, CARANDENTE Gianndiego, ACAMPA Ciro, DI MARTINO Raffaele, SACRA Pasquale Ipotesi delittuosa n. 95 (già sub. q4) pagina 144 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta bancomat oggetto d’intercettazione postale nr. “09628491” emessa dall’istituto bancario “Monte Paschi di Siena” a favore della parte offesa ISTRATE Elena; effettuando n.01 operazione di prelievo presso uno sportello ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 250,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Padova, il 01/03/2019

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Ipotesi delittuosa n. 96 (già sub. r4) pagina 146 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta bancomat oggetto d’intercettazione postale nr. “31557744” emessa dall’istituto bancario “Banca Nazionale del Lavoro” a favore della parte offesa SCROCCA Ennio; effettuando n.02 operazioni di prelievo presso uno sportello ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 3.000,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Padova, dal 01 al 02/03/2019 Ipotesi delittuosa n. 97 (già sub. s4) pagina 148 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta bancomat oggetto d’intercettazione postale emessa dall’istituto bancario “Banca Nazionale del Lavoro” a favore della parte offesa DRAGONI Paola; effettuando n.04 operazioni (tre di prelievo presso sportelli ATM ed una di pagamento presso terminale POS), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.100,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Padova, il 01/03/2019 Ipotesi delittuosa n. 98 (già sub. t4) pagina 150 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta bancomat n. 31570220 oggetto d’intercettazione postale emessa dall’istituto bancario “Banca Nazionale del Lavoro” a favore della parte offesa FELAGO Nicola; effettuando n.01 operazione di prelievo presso uno sportello ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 370,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Padova, il 01/03/2019

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DI MARTINO Raffaele, ACAMPA Ciro, FABOZZI Mauro, PICCOLO Nicola, ESPOSITO Ciro, CUOMO Salvatore Ipotesi delittuosa n. 99 (già sub. u4) pagina 156 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta bancomat n. 5167950205871373 oggetto d’intercettazione postale emessa dall’istituto bancario “INTESA SAN PAOLO” a favore della parte offesa VASTOLA Domenico; effettuando n.01 operazione di prelievo presso uno sportello ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.100,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Bergamo e Salerno, il 23/03/2019 Ipotesi delittuosa n. 100 (già sub. v4) pagina 158 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alle vittime PAP Otilia Mariana e FERRARI Fabio, non solo nell’utilizzo delle rispettive carte di credito emesse a loro favore dalla DEUTSCHE BANK ma anche nell’utilizzo del c/c in essere presso il predetto istituto bancario; effettuando n.09 operazioni di pagamento e n.03 bonifici bancari, traevano un vantaggio patrimoniale complessivo pari ad € 6.249,60. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Napoli e Salerno, dal 25/03/2019 al 27/03/2019 Ipotesi delittuosa n. 101 (già sub. w4) pagina 162 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima nella fase d’utilizzo della carta di credito n. 5255000020124047 oggetto d’intercettazione postale emessa dal circuito interbancario NEXI a favore di GUARNIERI Ivan; effettuando n.02 operazioni di pagamento traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.000,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Bergamo, il 23/03/2019

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Ipotesi delittuosa n. 102 (già sub. x4) pagina 164 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522463218827” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa GRIECO Erika; effettuando n.03 operazioni di pagamento traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.100,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Bergamo e Milano, dal 23/03/2019 al 24/03/2019 Ipotesi delittuosa n. 103 (già sub. y4) pagina 166 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522463218827” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa RONCUCCI Giulio; effettuando n.04 operazioni di pagamento traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.595,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Bergamo e Milano, il 26/03/2019 Ipotesi delittuosa n. 104 (già sub. z4) pagina 167 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522359632008” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa GHERARDI Fabiano; effettuando n.03 operazioni di prelievo presso sportelli ATM traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 750,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro.

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Fatto commesso in Napoli, dal 29/03/2019 al 31/03/2019. DI MARTINO Raffaele, ACAMPA Ciro, PICCOLO Nicola, ESPOSITO Ciro Ipotesi delittuosa n. 105 (già sub. a5) pagina 171 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta bancomat oggetto d’intercettazione postale emessa dall’istituto bancario “Monte Paschi di Siena” a favore della parte offesa MARASI Marco. Evento non verificatosi in quanto la vittima, resasi conto del raggiro subito, procedeva al blocco della carta oggetto d’intercettazione postale. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Parma, il 01/04/2019 Ipotesi delittuosa n. 106 (già sub. b5) pagina 173 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta bancomat 02594227 oggetto d’intercettazione postale emessa dall’istituto bancario “Monte Paschi di Siena” a favore della parte offesa SIOLI Loredana; effettuando n.06 operazioni (cinque di prelievo presso sportelli ATM ed una di ricarica), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 4.000,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Parma, dal 07/03/2019 al 02/04/2019 Ipotesi delittuosa n. 107 (già sub. c5) pagina 174 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta bancomat 02600985 oggetto d’intercettazione postale emessa dall’istituto bancario “Monte Paschi di Siena” a favore della parte offesa BOLOGNA Oriana; effettuando n.04 operazioni (tre di prelievo presso sportelli ATM ed

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una di ricarica), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.612,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Parma, dal 07/03/2019 al 02/04/2019 Ipotesi delittuosa n. 108 (già sub. d5) pagina 177 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta bancomat 02601012 oggetto d’intercettazione postale emessa dall’istituto bancario “Monte Paschi di Siena” a favore della parte offesa PEDOTTI Greta; effettuando n.03 operazioni di prelievo presso sportelli ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.226,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Parma, dal 07/03/2019 al 02/04/2019. Ipotesi delittuosa n. 109 (già sub. e5) pagina 180 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima nell’utilizzo della carta bancomat oggetto d’intercettazione postale emessa dall’istituto bancario “Monte Paschi di Siena” a favore della parte offesa BELLONI Cesarino. Evento non verificatosi in quanto la vittima, resasi conto del raggiro subito, procedeva al blocco della carta oggetto d’intercettazione postale. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Parma, il 04/04/2019. Ipotesi delittuosa n. 110 (già sub. f5) pagina 180 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima nell’utilizzo della carta bancomat n. 02650864 oggetto d’intercettazione postale emessa dall’istituto bancario “Monte Paschi di Siena” a favore della parte offesa ZERBI Francesca Paola; effettuando n.09 operazioni di prelievo presso sportelli ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.440,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro.

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Fatto commesso in provincia di Parma, a partire dal 07/03/2019 sino al 02/04/2019 Ipotesi delittuosa n. 111 (già sub. g5) pagina 182 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima nell’utilizzo del Digital Banking MPS nonché della carta di credito di cui al PAN 4644140026580462 oggetto d’intercettazione postale, strumenti entrambi relativi al rapporto in essere tra l’istituto bancario “Monte Paschi di Siena” e la parte offesa CHIRCO Giuseppe; effettuando le sottonotate operazioni, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 850,00. n.02 operazioni di bonifico (poi annullate dell’istituto di credito) per importi rispettivamente di € 1.989,70 ed € 200,00; n.03 operazioni di pagamento on line. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Parma, a partire dal 07/03/2019 sino al 05/04/2019 ESPOSITO Salvatore, ZAMPINO Antonio Ipotesi delittuosa n. 112 (già sub. h5) pagina 185 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il servizio clienti VODAFONE al numero “190” richiedendo la sospensione del servizio dell’utenza telefonica in uso alla vittima. nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522463708405” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa BOCCAGNO Vincenzo; effettuando n.03 operazioni di prelievo presso sportelli ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 750,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, dal 09/04/2019 sino al 10/04/2019 Ipotesi delittuosa n. 113 (già sub. i5) pagina 188 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente);

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nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito, così da variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522359112522” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa RENZONI Cristian; effettuando n.05 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.650,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, dal 11/04/2019 sino al 15/04/2019 ACAMPA Ciro, PICCOLO Nicola, DI MARTINO Raffaele Ipotesi delittuosa n. 114 (già sub. j5) pagina 190 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il servizio clienti TIM al numero “119” richiedendo la sospensione del servizio dell’utenza telefonica in uso alla vittima. nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522165224800” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa FRANCO Nunzia; effettuando n.04 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 980,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Firenze, dal 15/04/2019 sino al 16/04/2019 Ipotesi delittuosa n. 115 (già sub. l5) pagina 193 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522363067332” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa MUNZIELLO Orlando; effettuando n.05 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.000,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Firenze, dal 13/04/2019 sino al 15/04/2019.

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Ipotesi delittuosa n. 116 (già sub. m5) pagina 194 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522164895139” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa TATTI Giulio; effettuando n.16 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 3.377,47. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, Firenze e provincia di Salerno, dal 13/04/2019 sino al 22/04/2019 ACAMPA Ciro, DE MARTINO Michele, FABOZZI Mauro, CARANDENTE Gianndiego, ESPOSITO Salvatore Ipotesi delittuosa n. 117 (già sub. k5) pagina 192 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5432511975305403” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa MAZZAGATTI Giovanna; effettuando n.06 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 924,80. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e Firenze, dal 16/04/2019 sino al 25/05/2019. CARANDENTE Gianndiego e ZAMPINO Antonio Ipotesi delittuosa n. 118 (già sub. n5) pagina 196 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente);

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nel contattare il servizio clienti TIM al numero “119” richiedendo la sospensione del servizio dell’utenza telefonica in uso alla vittima. nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; richiedendo il prestito on line n. 61103138, variavano l’utenza “certificata” sul conto del cliente AGOS; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5432511123496518” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa CERUTTI Giovanni Gabriele; effettuando n.01 operazione di prelievo presso uno sportello ATM, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 250,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e Termoli (CB), il 17/04/2019 CARANDENTE Gianndiego Ipotesi delittuosa n. 119 (già sub. o5) pagina 199 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522468763348” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa GIOVANNINI Corrado Giuseppe; effettuando n.02 operazione di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.000,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Crotone, il 23/04/2019 DI MARTINO Raffaele Ipotesi delittuosa n. 120 (già sub. p5) pagina 201 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 56,640 c.p., 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario CHE BANCA; carpivano dalla vittima le credenziali d’accesso dell’Home Banking, sostituendosi alla stessa nell’operatività di tale canale bancario, sostituendo l’indirizzo mail e l’utenza telefonica “certificata” sul conto di SALVÀ Angela. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, il 24/04/2019

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CARANDENTE Gianndiego, ZAMPINO Antonio, DE MARTINO Michele, FABOZZI Mauro, SACRA Pasquale, ESPOSITO Salvatore, CUOMO Salvatore, DI MARTINO Raffaele, ESPOSITO Ciro, ACAMPA Ciro Ipotesi delittuosa n. 121 (già sub. q5) pagina 208 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., 640, 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; raggiravano la vittima carpendo dalla stessa dati sensibili relativi all’Home Banking nonché della carta di credito “CartaImpronta” oggetto d’intercettazione postale, strumenti entrambi relativi al rapporto in essere tra l’istituto bancario “Banca Popolare di Milano” e le parti offese PAPALILLO Giovanni; effettuando rispettivamente: n.02 operazioni on line per importi rispettivamente di € 2.150,00 ed € 2.150,00; n.01 tentativo di pagamento con carta di credito, per un importo di € 10,00 ; traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 7.149,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, a partire dal 02/05/2019 sino al 06/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 122 (già sub. r5) pagina 209 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522364246158” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa FILIPPI Alice; effettuando n.02 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 600,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, 04/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 123 (già sub. s5) pagina 211 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento;

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nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo della carta di identità n. AS9245278 riportante i dati anagrafici di Amato Giuseppe a nome del quale veniva sottoscritto il contratto della carta prepagata YAP e l’effigie di Zampino Antonio nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti del circuito NEXI al fine di carpire il codice utente dell'internet banking, necessario allo sblocco della carta di credito oggetto d’intercettazione postale; si sostituivano alla vittima in fase di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5396222358491109” emessa dalla società “BIVERBANCA” a favore della parte offesa BARBIRATO Tiziano; effettuando n.01 operazione di ricarica a favore di una carta prepagata YAP, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 295,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, dal 30/04/2019 al 02/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 124 (già sub. t5) pagina 214 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522363606808” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa MARTELLINI Giovanni; effettuando n.06 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 144,10. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli ed altre località d’Italia, dal 02/05/2019 al 04/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 125 (già sub. u5) pagina 217 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4188500503657434” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa MALLOGGI Andrea; effettuando n.02 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 245,00. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e Capaccio (SA), il 28/04/2019 Ipotesi delittuosa n. 126 (già sub. v5) pagina 217 informativa)

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Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” sostituendosi alla parte offesa; si sostituivano alla vittima nei rapporti con la finanziaria AGOS, provando ad aprire a nome della parte offesa SCARPONE Paola un finanziamento di € 10.200,00 nonché variare l’utenza “certificata” risultante sul conto della stessa. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, il 02/05/2019. Ipotesi delittuosa n. 127 (già sub. w5) pagina 220 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880375816860” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa BUSSO Fabio Sebastiano; effettuando n.07 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.504,26. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, Cadorago (CO) e territorio Elvetico, dal 04/05/2019 al 06/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 128 (già sub. x5) pagina 221 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880315714985” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa SCARIMBOLO Angelo; effettuando n.13 operazioni di pagamento, traevano

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un vantaggio patrimoniale pari ad € 3.411,80. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, Cadorago (CO) e territorio Elvetico, dal 05/05/2019 al 06/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 129 (già sub. y5) pagina 222 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880361079168” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa MAIDA Matilde; effettuando n.05 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 642,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli ed altre località d’Italia, dal 04/05/2019 al 06/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 130 (già sub. z5) pagina 224 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880376366808” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa AMATO Federico. Il vantaggio economico non si concretizzava per la pronta reazione della vittima la quale, ricevuto l’SMS attestante l’attivazione della carta oggetto d’intercettazione postale, provvedeva tempestivamente a contattare telefonicamente il servizio clienti di Poste Italiane disconoscendo tale operazione e provvedendo al relativo blocco. Con l’aggravante, per la sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e Romano di Lombardia (BG), dal 21/03/2019 al 04/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 131 (già sub. a6) pagina 225 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento;

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nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880361591121” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa MARGINESU Nicola; effettuando n.06 operazioni di pagamento (pur tentando di effettuare operazioni di pagamento dell’importo di € 3.200,00 e 3.590,00), traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 10,00. Con l’aggravante, per la sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli ed altre località d’Italia, dal 04/05/2019 al 06/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 132 (già sub. b6) pagina 226 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880381287346” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa ANNESE Giuseppe; effettuando n.04 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 57,00. Con l’ aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, Romando di Lombardia (BG) e territorio Elvetico, dal 21/03/2019 al 17/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 133 (già sub. c6) pagina 227 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito;

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si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “542188033211676” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa SACCHI Emilio; effettuando n.06 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 54,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, Romando di Lombardia (BG) e territorio Elvetico, dal 21/03/2019 al 04/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 134 (già sub. d6) pagina 228 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880358653736” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa CHIRICO Ida; pur effettuando n.06 operazioni di pagamento, non riuscivano a trarne un vantaggio patrimoniale in quanto le operazioni respinte dal circuito interbancario. Con l’aggravante, per la sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli ed altre località, dal 21/03/2019 al 05/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 135 (già sub. e6) pagina 229 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p., 640, 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; nel sostituire presso un negozio di telefonia della città di Napoli la sostituzione della SIM con seriale 8939104450055719762 (relativa al numero 3404743617 intestato alla p.o. DORE Paola; si sostituivano alle vittime nell’utilizzo dell’Home Banking nonché della carta di credito oggetto d’intercettazione postale, strumenti entrambi relativi al rapporto in essere tra l’istituto bancario “Banca Credit Agricole” e la parte offesa identificata nei coniugi ROSSI Gianluca e DORE Paola; effettuando rispettivamente: n.03 operazioni di bonifico bancario per importi di € 15.000,00 (in due circostanze) e di € 1.900,00; una serie di operazioni utilizzando la carta di credito oggetto d’intercettazione postale, per un importo di € 1.057,32; traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 32.957,32. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Parma, a partire dal 05/05/2019 sino al 10/05/2019

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Ipotesi delittuosa n. 136 (già sub. f6) pagina 231 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. , 640, 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima nell’utilizzo dell’Home Banking e della carta di credito n. 5127748048897475, entrambi relativi al rapporto in essere tra l’istituto bancario “Banca Popolare di Milano” e la parte offesa TARIBELLO Stefania; effettuando n. 02 operazioni (dell’importo rispettivamente di 4.000,00 e 400,00 €), traevano un vantaggio patrimoniale complessivo pari ad € 4.400,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a partire dal 05/05/2019 sino al 10/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 137 (già sub. g6) pagina 233 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare telefonicamente il denunciante, spacciandosi per appartenenti al servizio clienti dell’istituto bancario emittente della carta oggetto di intercettazione postale; si sostituivano alla vittima nell’utilizzo della carta bancomat n. 02655081 emessa in fase di rinnovo dalla banca Monte Paschi di Siena a favore di PERISSINOTTO Sara; effettuando n. 21 operazioni di prelievo presso sportelli ATM e ricariche, traevano un vantaggio patrimoniale complessivo pari ad € 5.249,00. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e provincia, a partire dal 06/05/2019 sino al 07/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 138 (già sub. h6) pagina 233 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880326439689” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa SICLARI Grazia Eleonora; pur effettuando n.02 operazioni di pagamento, non

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riuscivano a trarne un vantaggio patrimoniale in quanto le operazioni respinte dal circuito interbancario. Con l’aggravante, per la sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, il 04/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 139 (già sub. i6) pagina 234 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880340118590” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa BRADASCIO Erminia Giovanna; effettuando n.05 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale complessivo di € 920,00. Con l’ aggravante, per la sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Milano, il 05/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 140 (già sub. j6) pagina 235 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880341500283” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa WASALAGE Janaka Manjula; effettuando n.09 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale complessivo di € 788,00. Con l’aggravante, per la sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e Milano, a partire dal 21/03/2019 sino al 05/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 141 (già sub. k6) pagina 237 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito;

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si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880346594596” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa SCANDURRA Rita; effettuando n.09 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale complessivo di € 3.112,73. Con l’ aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e Milano, a partire dal 04/05/2019 sino al 05/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 142 (già sub. l6) pagina 238 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880315400148” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa PRACCHINI Luca; effettuando n.05 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale complessivo di € 1.029,20. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli, provincia di Como e territorio Elvetico, a partire dal 04/05/2019 sino al 06/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 143 (già sub. m6) pagina 239 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880353412666” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa QUADRI Pierangela; effettuando n.03 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 80,00. Con l’aggravante, per la sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Romando di Lombardia (BG), il 04/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 144 (già sub. n6) pagina 240 informativa)

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Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880323184577” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa PEZZONI Barbara; pur effettuando n.01 operazione di pagamento, non riuscivano a trarne un vantaggio patrimoniale in quanto l’operazione respinta dal circuito interbancario. Con l’aggravante, per la sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Milano, il 05/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 145 (già sub sub. o6) pagina 241 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880361106789” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa VISIGALLI Maria Chiara; effettuando n.18 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale complessivo di € 3.555,70. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona, di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in Napoli e Milano, a partire dal 04/05/2019 sino al 05/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 146 (già sub. p6) pagina 242 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “COMPASS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito;

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si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5421880302680249” emessa dalla società “COMPASS” a favore della parte offesa ELIFANI Luigi Marco; effettuando n.07 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 148,21. Con l’aggravante, nel caso della sostituzione di persona di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso in provincia di Bergamo, Como e territorio Elvetico, il 04/05/2019 CARANDENTE Gianndiego, DE MARTINO Michele, FABOZZI Mauro, ESPOSITO Salvatore Ipotesi delittuosa n. 147 (già sub. q6) pagina 246 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522366034370” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa D’ANGIÒ Christian; effettuando n.03 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.073,70. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, in provincia di Bergamo e territorio Elvetico, a decorrere dal 02/05/2019 sino al 11/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 148 (già sub. r6) pagina 249 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522871358934” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa DI GUIDA Antonio; effettuando n.04 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.051,40. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro.

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Fatto commesso a Napoli, in provincia di Bergamo, Como e territorio Elvetico, a decorrere dal 08/05/2019 sino al 11/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 149 (già sub. s6) pagina 250 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522367393015” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa PETRONGOLO Steve; effettuando n.03 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.100,60. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, in provincia di Bergamo, Milano e territorio Elvetico, a decorrere dal 02/05/2019 sino al 12/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 150 (già sub. t6) pagina 251 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522465916972” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa GRANITI Prezioso Antonio; effettuando n.04 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 1.597,90. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, in provincia di Bergamo, Milano, Brescia e territorio Elvetico, a decorrere dal 08/05/2019 sino al 12/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 151 (già sub. u6) pagina 252 informativa)

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Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522365225185” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa TREBALI Danilo; effettuando n.04 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.065,60. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, in provincia di Bergamo, Como e territorio Elvetico, a decorrere dal 08/05/2019 sino al 11/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 152 (già sub. v6) pagina 254 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima, sia in fase d’attivazione che di utilizzo della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522464128769” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa DELL’OMO Angelo; effettuando n.04 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.097,90. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, in provincia di Bergamo, Milano e territorio Elvetico, a decorrere dal 08/05/2019 sino al 12/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 153 (già sub. w6) pagina 255 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima;

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nel contattare il servizio clienti TIM al numero 119, procedendo al blocco dell’utenza della vittima (3398959972) causa “smarrimento”; nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima in fase d’attivazione della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522350790961” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa APA Marco, richiedendo inoltre in nome della vittima l’erogazione di un prestito personale dell’importo pari ad € 10.200,00 (richiesta non andata a buon fine); nessuna transazione veniva registrata sul conto della carta 4301522350790961. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, a decorrere dal 02/05/2019 sino al 10/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 154 (già sub. x6) pagina 257 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima; nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima in fase d’attivazione della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522365434977” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa TERRACCIANO Giuseppe; effettuando n.08 operazioni di pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.087,64. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, in provincia di Bergamo, Brescia e territorio Elvetico, a decorrere dal 02/05/2019 sino al 11/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 155 (già sub. y6) pagina 258 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima; nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima in fase d’attivazione della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “4301522879111152” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa CASTELLANI Fabio; effettuando n.03 operazioni di prelievo/pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 575,30. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro.

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Fatto commesso a Napoli e in provincia di Bergamo, a decorrere dal 08/05/2019 sino al 11/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 156 (già sub. z6) pagina 260 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima; nel contattare il servizio clienti TIM al 119 richiedendo il blocco della linea telefonica della vittima (3389549748) causa “furto”; nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima in fase d’attivazione della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5432511974136577” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa GENTILI Igor; nessuna operazione risultava essere stata disconosciuta dalla vittima. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli e in provincia di Bergamo, a decorrere dal 08/05/2019 sino al 11/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 157 (già sub. a7) pagina 261 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima; nel contattare il servizio clienti WIND/TRE al 155 richiedendo il blocco della linea telefonica della vittima (3479771026) causa “furto”; nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima in fase d’attivazione della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5432511974176532” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa ANDREAUS Riccardo; effettuando n.03 operazioni di prelievo/pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.075,20. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, in provincia di Bergamo e territorio Elvetico, a decorrere dal 08/05/2019 sino al 11/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 158 (già sub. b7) pagina 262 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di

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conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima; nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima in fase d’attivazione della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5432511974176532” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa MASSIMILIANI Manolo; effettuando n.05 operazioni di prelievo/pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 2.088,02. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, in provincia di Bergamo e Milano e territorio Elvetico, a decorrere dal 30/04/2019 sino al 12/05/2019 Ipotesi delittuosa n. 159 (già sub. c7) pagina 264 informativa) Dei reati p. e p. dagli artt. 61 comma 2, 81, 110, art. 493 ter, 497 bis co. 2 c.p. 494 e 648 C.P. perché, in concorso tra loro, con una pluralità di condotte esecutive di un medesimo disegno criminoso, al fine di conseguire un ingiusto profitto e pur non essendone titolari, ricorrendo ad un consolidato modus operandi consistito: nell’entrare in possesso della carta di credito di provenienza illecita poiché provento d’illecita sottrazione mediante intercettazione postale, attiva e pertanto abilitata al prelievo e/o al pagamento; nel ricercare l’utenza cellulare del destinatario della missiva “intercettata” (contenente l'esemplare originale della carta e poche informazioni relative al cliente); nel fare utilizzo di carte di identità contraffatte riportanti le loro effigi e le generalità della vittima nel consultare il numero di trasparenza tariffaria “456” verificando a quale gestore telefonico appartenesse l’utenza in uso alla vittima; nel contattare il numero verde della finanziaria “AGOS” adibito all’attivazione della carta ricorrendo alla pratica ingannatoria del cosiddetto “spoofing dell’ID”, così da consentirgli di sostituirsi al cliente ed interagire in toto al suo posto con l’istituto di credito e variare l’utenza sul suo conto “certificata”; si sostituivano alla vittima in fase d’attivazione della carta di credito oggetto d’intercettazione postale di cui al Pan nr. “5432511897312768” emessa dalla società “AGOS” a favore della parte offesa TERZOLI Alessandro; effettuando n.09 operazioni di prelievo/pagamento, traevano un vantaggio patrimoniale pari ad € 5.480,80. Con l’aggravante di aver commesso il reato per eseguirne un altro. Fatto commesso a Napoli, in provincia di Bergamo ed in territorio Elvetico, a decorrere dal 09/05/2019 sino al 12/05/2019 CARANDENTE Gianndiego: ipotesi delittuosa n. 160 del reato p. e p. dall’art. 648 c.p., perché, al fine di trarne profitto, acquistava o comunque riceveva le carte prepagate di cui all’allegato elenco, rinvenute in occasione della perquisizione e contestuale sequestro operato a suo carico dai CC del Comando Provinciale di Verbania in data 1.7.2020 in esecuzione dell’ordinanza cautelare n. 218/2020 OCC RG GIP 3468/2020, di cui non sapeva giustificare la provenienza. Accertato in Castel Volturno in data 1.7.2020. Commesso in luogo imprecisato. Competenza residuale ex art. 9 co. 2 c.p.p.

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Individuate le parti offese in: vds. allegato elenco che qui s’intende trascritto.

Evidenziata l’acquisizione delle seguenti fonti di prova: - informativa nr. 380/81-3-2019 del 09.06.2020 del Comando Provinciale Carabinieri di Verbania – Nucleo Investigativo; - Intercettazioni telefoniche; - Tabulati telefonici; - verbali di denunce delle PP.OO; - Ordinanza di custodia cautelare - quant’altro contenuto agli del fascicolo processuale. Visti gli artt. 416 e 417 c.p.p.;

CHIEDE

l’emissione del decreto che dispone il giudizio nei confronti dell’imputato e per il reato sopraindicato. Manda alla Segreteria per gli adempimenti di competenza. Si trasmetta per il visto al Procuratore Aggiunto dott. Sergio FERRIGNO Napoli Il Sost. Procuratore dott.ssa Giorgia De Ponte

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N. 21305/2020 R.G. notizie di reato.

PROCURA DELLA REPUBBLICA

presso il Tribunale di NAPOLI

Il Pubblico Ministero

In relazione al decreto che dispone il giudizio per l'udienza del giorno ______________________ aula _______________ davanti al Tribunale di NAPOLI emesso nel procedimento penale suindicato nei confronti di ESPOSITO Ciro + Altri Visto l' art. 468 n. 3 c.p.p.

DEPOSITA la seguente

LISTA TESTIMONIALE

Comando Provinciale Carabinieri di Verbania

Luogoten. SCHETTINI Severino – M.llo Magg. MARCHIONINI Guido – M.llo C. SPIRITO

Augusto – Brig. GAROFALO Raffaele

(in ordine agli accertamenti effettuati per cui informativa nr. prot. 380/81-3-2019 del 09.06.2020 e su tutto

quanto è a loro conoscenza);

Napoli

IL PUBBLICO MINISTERO

Giorgia DE PONTE