Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ 1 IL GIARDINO D’ESTATE PRIMO INTERLUDIO Da inserire tra il CAPITOLO 6 e il LIBRO II, Itaca TRADUZIONE di Betel - Ellis - Jomax In collaborazione con il BLOG : http://ilcavalieredinverno.blogspot.com/
Primo Interludio - Il Giardino d'Estate di Paullina Simons
Welcome message from author
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis
Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/
1
IL GIARDINO D’ESTATE
PRIMO INTERLUDIO
Da inserire tra
il CAPITOLO 6
e il LIBRO II, Itaca
TRADUZIONE di Betel - Ellis - Jomax
In collaborazione con il BLOG : http://ilcavalieredinverno.blogspot.com/
Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis
Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/
2
PRIMO INTERLUDIO: SAIKA KANTOROVA, 1938
“Noi bambini vivevamo in un tempo spaventoso per la Russia” – Aleksandr Aleksandrovič Blok
PASHA
Pasha Metanov puliva sempre il proprio pesce, anche quando era un bambino. Non avrebbe
chiesto a Babushka di pulirlo, nemmeno alla mamma, che avrebbe pulito il suo pesce, i suoi denti, i
suoi piedi e i suoi calzoni per il resto della sua vita se lui l’avesse lasciata fare – perché Pasha era
l’unico figlio maschio della mamma. Non avrebbe chiesto a Tania di pulirlo perché sapeva che lei
non avrebbe voluto – e non avrebbe saputo come farlo. Quando aveva cinque anni chiese a Deda di
mostrargli come pulire il pesce, e da quel momento in poi, si prese cura di fare sempre il proprio
sporco lavoro.
Il pomeriggio dopo aver conosciuto Saika stavano mangiando una zuppa di pesce fatta col
branzino di Pasha, solo loro tre. Pasha aveva catturato e pulito il pesce e Dasha lo aveva cucinato.
Tania che non aveva catturato né pulito né cucinato, aveva letto.
I tre fratelli era soli. Deda, il loro nonno, era andato a pescare da solo finchè c’era ancora luce, e
Babushka, la loro nonna, era andata in visita da Berta e sua madre, Blanca, in fondo alla strada.
“Quindi cosa ne pensiamo? Ci piacciono i nostri nuovi vicini?” chiese Dasha. “Stefan è un ragazzo
così carino.”
“Potrebbe essere senza denti, Dasha, e tu penseresti che è un ragazzo carino,” disse Pasha. “Saika,
lei sì che è una bella ragazza.” Pasha sorrise.
Tatiana non disse niente. Stava tirando le ossa fuori dal pesce.
“Oh, no”, disse Pasha. “Oh no, oh no, oh no. Dasha, è di nuovo silenziosa. Cosa c’è che non va in
lei? Cosa c’è che non va in te?”, tuonò lui. “Non ti piacciono?”
La testa di Tatiana, in quella ventosa sera di giugno, era piena della cattolica Regina Margot che
aveva sacrificato la sua vita a un matrimonio combinato col protestante Enrico di Navarra per unire
i cattolici francesi coi cattolici protestanti, credendo che mai nella sua vita avrebbe trovato il vero
amore nella prigione in cui viveva. Ma Tatiana sapeva che avrebbe potuto – e come. Voleva tornare
a Margot e La Môle.
Suo fratello e sua sorella smisero di mangiare e la fissarono.
“Ho forse detto qualcosa? Non ho detto niente.”
“Il tuo silenzio ci sta urlando,” disse Pasha.
Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis
Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/
3
“E adesso non dice niente”, disse Dasha. “Prima non potevi smetterla con le tue stupide domande.”
“Oh, lasciala in pace, Dasha. È solo gelosa.” Pasha fece un gran sorriso, battendo Tatiana sulla
testa con un cucchiaio di legno.
Il cucchiaio volò via dalle sue mani, colpito dal veloce e diretto pugno di Tatiana. “Pasha, se fossi
gelosa di ogni ragazza a cui dici ciao, sarei verde per tutto il giorno.”
Con un lampo dei suoi danzanti occhi marroni, Dasha disse “Quindi cos’era quell’inquisizione di
prima?”
“Volevo solo sapere dove sono andati i Pavlov, ecco tutto”, disse Tatiana.
“Che t’importa?”
“Voglio sapere. Cosa succederebbe se finissi dove sono loro?”
“Ho visto un grande dipinto di un pavone blu in casa loro!” esclamò Pasha. “L’ho trovato piuttosto
divertente.”
Tatiana saltò sul tavolo da pranzo e ci si sedette a gambe incrociate. Dasha le urlò di scendere.
Tatiana non si mosse. “Esattamente, Pasha!” disse. “Non hanno disfatto le valigie, non hanno tolto
le cose dei Pavlov, ma hanno messo il quadro di un pavone. Divertente, certo. Pensi che possano
essere degli ornitofili?”
“Stefan assomiglia un po’ a un pavone.” Sorrise Dasha. “Con quella bella coda con cui mi attira
come una pavona.”
“Cosa mi dici di Mark, il tuo capo?” disse con noncuranza Tatiana. “Lui che l’ha una bella coda?”
Oh come rise Pasha. Rossa d’indignazione, Dasha spinse Tatiana giù dal tavolo. “Come fai a
sapere tutto? Resta fuori dagli affari degli adulti. Mi piace di più quando sei sepolta in quei tuoi
sciocchi libri.”
“Ci scommetto che lo preferisci, Dasha,” disse Tatiana, colpendo un Pasha ridente con il palmo
della mano mentre andava a prendere la Regina Margot. “Scommetto che lo preferisci.”
CHI È SAIKA?
Saika era una ragazza singolare con drammatiche e troppo risaltate caratteristiche, come se l’artista
che l’aveva creata l’avesse disegnata troppo velocemente con un carboncino e poi le avesse dato
una manata di vernice non diluita. I suoi capelli e gli occhi erano del colore del catrame di carbone
bruciato, le sue labbra erano rosso rubino e i denti di un bianco polare. Gli zigomi erano alti, il
mento appuntito, la fronte larga, il naso affilato. Tutto ciò era del genere giusto, ben proporzionato,
Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis
Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/
4
liscio, ma l’insieme di tutto questo dava l’effetto di troppo su una tela troppo piccola a cui tu stavi
troppo vicino. Non potevi guardare da un’altra parte, ma per qualche ragione volevi farlo.
Il mattino successivo, Saika era alla finestra di Tatiana. “Ciao”, disse, infilando la testa con un
sorriso. “Ho disfatto le valigie. Vuoi uscire e giocare?”
Era seria? Tatiana non usciva mai dal letto alla mattina.
“Posso salire?” chiese Saika. “Ti aiuto a vestirti.”
Tatiana, che dormiva fresca e comoda col solo intimo, era pronta a dire a Saika di venire dentro,
ma qualcosa nello sguardo della ragazza la fermò. Che cos’era stato? Gli occhi di Saika erano
troppo neri per distinguere la dilatazione della pupilla, e la sua pelle era troppo scura per arrossire,
ma c’era qualcosa nell’imperturbabilità degli occhi a mandorla e nel taglio della larga bocca che
lasciò perplessa Tatiana. “Uh…sarà fuori in cinque minuti.” Tatiana tirò le logore tende della
finestra. Dormiva da sola in una minuscola alcova vicino a una vecchia stufa inutilizzata. La sua
famiglia aveva appeso una tenda attraverso l’apertura così poteva fingere che fosse una stanza da
letto e non una cucina chiusa da assi. Non le importava. Era l’unico momento nella sua vita in cui
poteva dormire da sola.
Quando si fu vestita e spazzolata, Tatiana camminò lentamente con Saika lungo la strada del
villaggio mattutino nell’aria fragrante. Portò Saika alla casa di Berta. Berta possedeva una mucca
che aveva bisogno di essere munta. Saika chiese subito perché Berta non poteva mungere la mucca
da sola.
“Perché è anziana. Ha tipo cinquant’anni! Ha anche l’artrite. Non può afferrare le mammelle.”
“Allora perché ha una mucca se non può prendersene cura? Può venderla per cinquecento rubli.”
Tatiana girò il capo verso Saika. “Perché a quel punto avrebbe cinquecento rubli e niente latte.
Qual dovrebbe essere il punto?”
“Può comprare il latte.”
“I soldi finirebbero in tre mesi. La mucca può produrre latte per altri sette anni.”
“È solo per dire. Perché avere una mucca se non puoi prendertene cura?”
Berta fu molto sorpresa di vedere Tatiana così presto al mattino, alzò le sue mani artritiche ed
esclamò, “Bozhe moi! [Nota alla traduzione: Espressione russa usata nel libro.] Chi è morto?
Anche mia madre sta ancora dormendo.” Era una piccola, rotonda, donna dai capelli neri, con acuti
occhi a forma di bottone, “Tu bambina impossibile, non sono cinquanta”, disse, “ma sessantasei.”
Le sue mani potevano anche essere deformate, ma preparò comunque tè e uova per Tatiana e Saika,
e mentre le ragazze mangiavano, le sue mani ruvide passavano attraverso le ciocche dei soffici
Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis
Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/
5
capelli di Tatiana [Nota alla traduzione:: le passava le mani tra i capelli. In fase di traduzione
pareva carino mantenere il modo in cui lo descrive Paullina. Nb. Le “mani ruvide” sarebbero
letteralmente “mani di ghiaia”.]. Saika guardava tutto ciò.
Portarono il latte fresco a Dasha e poi uscirono nei prati, nei dintorni di Luga, attraverso l’erba
alta. Tatiana disse a Saika che immaginava che le praterie in America dovessero assomigliare a prati
colmi di alti steli d’erba ondeggianti fin oltre l’orizzonte.
“Stai sognando l’America, Tania?” chiese Saika, e Tatiana, sconvolta, disse no, no, non sto
sognando, sto solo immaginando le praterie.
Saika disse a Tatiana che non sapeva dove fosse nata (come poteva non saperlo?) ma aveva passa
to gli ultimi anni in una piccola città chiamata Saki nel Azerbaijan del nord, nelle montagne del
Caucaso. L’Azerbaijan era una minuscola repubblica rannicchiata sotto la Georgia e sopra l’Iran. L’
Iran! Poteva tranquillamente essere stato un universo preistorico pieno di felci e mastodonti per
quanto distante era nella comprensione di Tatiana. “E da lì, siamo venuti in treno fino a qui. Dopo
l’estate il nuovo posto di lavoro di mio padre sarà a nord di Kolpino.
“Nuovo posto? Che lavoro fa?”
Saika scrollò le spalle. “Cosa vuoi che facciano gli adulti? Se ne va al mattino. Torna a casa alla
sera. Mia madre gli chiede com’è andata la giornata. Lui risponde che è andata bene. Il giorno dopo
ricomincia tutto da capo. A volte viaggia.” Fece una pausa. “Tuo padre viaggia?”
“Sì”, disse Tatiana orgogliosamente, come il viaggiare di suo padre fosse un riflesso della sua
gloria personale, come se lei fosse semplicemente fantastica grazie all’elevamento di un padre che
viaggiava. “È andato in Polonia per un mese. Mi porterà un vestito!”
“Oh, un vestito”, disse Saika, come se non potesse fregargliene di meno. “Noi non siamo stati in
Polonia, ma siamo stati in un paio di altri posti. Georgia. Armenia. Kazakhstan. A Baku sul Mar
Caspio.”
“Wow, sei stata dappertutto,” disse Tatiana con un tocco di bianca invidia [Nota alla traduzione: I
russi dividono due tipi d’invidia: nera, quella distruttiva e bianca, quella innocente che ti spinge a
migliorarti.] Non voleva che Saika non avesse viaggiato. Desiderava solo aver viaggiato un poco
anche lei. Tutto quello che aveva visto erano Leningrado e Luga.
Si sedettero su una roccia in un prato, e Tatiana mostrò a Saika come mangiare la polpa dolce di
un fiore di trifoglio. Saika disse che non l’aveva mai mangiato prima.
“Non hanno i trifogli nelle montagne del Caucaso?”, chiese Tatiana, sorpresa che Saika avesse
potuto vivere senza mai toccare l’onnipresente pianta infestante a tre petali.
Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis
Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/
6
“Vivevamo in una fattoria tra le montagne, pascolavamo pecore. Non so, forse c’era il trifoglio.”
“Eravate pastori?”
“Una specie.”
Di nuovo quella vaga qualifica. “Cosa significa?”
Saika sorrise. “Non credo che fossimo dei pastori davvero bravi. Provvedevamo a pascolare le
pecore nella bocca del lupo.” Tatiana si girò per guardare meglio Saika che sorrideva mentre
parlava. “Sto scherzando. Non erano pecore, Tania. In realtà pascolavamo capre.” Fece un verso
derisorio. “Non voglio parlare di questo. Odio le capre. Disgustosi sudici animali.”
Tatiana non replica. Non aveva mai pensato molto alle capre - ma all’improvviso sentì l’odore di
qualcosa che la fece scivolare lontano da Saika. Imbarazzata dalla propria reazione – ma
quell’odore c’era ancora! – Tatiana si sforzò di sedersi di nuovo mentre guardò in basso verso le
mani di Saika, che stranamente sporche per essere così presto. Tatiana voleva chiedere a proposito
dello sporco sotto le unghie, e del colore scuro di alcuni pori della pelle, della rozza colorazione
marrone dei rilievi e dei solchi delle dita di Saika, ma poi diede un’occhiata supplementare in giù e
notò anche i piedi non lavati nei sandali e si chiese cosa poteva aver fatto Saika alle sette del
mattino per essersi ridotta in quello stato così sudicio. Poi Saika parlo, e il fiato uscì dalla bocca di
Saika e viaggiò attraverso il prato nell’aria estiva fino al naso di Tatiana e Tatiana realizzò che
l’odore che l’aveva fatta andare via era l’acido fiato di Saika.
Tatiana si alzò. Saika camminò di fronte a Tatiana, e come lo fece, l’odore del suo corpo andò nel
naso di Tatiana. Saika puzzava di muffa e ammoniaca. Una confusa Tatiana guardò Saika, le cui
mani erano sollevate sopra la testa mentre si stirava. Ma i capelli di Saika erano lucidi come se
fossero stati appena lavati, e la sua faccia non era sporca. Non era veramente sporca, solo puzzava e
pareva non lavata.
Le due ragazze stettero una di fronte all’altra. La ragazza dai capelli neri indossava un vestito
indaco. La ragazza dai capelli biondi indossava un pallido vestito stampato. Saika era più alta di una
testa e il suo piede era una volta e mezzo più grande, e guardando da vicino Tatiana notò che il
secondo e il terzo dito del piede di Saika erano cresciuti a formare una V. Fissò inappropriatamente
a lungo e infine indicò.
“Huh. Non l’ho mai visto prima. Che cos’è?”
Saika diede un’occhiata giù. “Oh, quello. Certo. Ho una giuntura fusa. Scrollò le spalle. “Mio
padre scherza dicendo che ho il piede caprino.”
“Piede caprino?” Disse Tatiana debolmente. “Che intende con questo?”
Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis
Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/
7
“Non lo so. Sicuramente tu fai un sacco di domande, ragazza. Lascia che sia io a farti una
domanda. Possiamo andare a giocare con Pasha?”
Lentamente cominciarono a camminare verso Luga. “Parlami di lui. Cosa fate tutti voi per
divertirvi qui attorno?”
“Cosa fanno i bambini d’estate? Niente,” replicò Tatiana. Quando Saika rise, Tatiana disse, “No,
davvero. Niente. L’altra settimana, ad esempio, abbiamo passato due giorni a guardare quanto lunga
potevamo fare una stringa di mirtilli. È venuto fuori una decina di metri. Altre volte peschiamo.
Nuotiamo, discutiamo.”
“Di cosa discutete?”
“L’Europa, principalmente. Hitler. La Germania. Non so.”
“Andiamo,” disse Saika. “Dovrete pur fare qualcos’altro da queste parti oltre a discutere di Hitler e
nuotare.” Alzò al cielo i suoi occhi castani.
Tipo cosa?, voleva chiedere Tatiana. E cosa doveva significare quell’alzata degli occhi marroni?
“No, non veramente,” disse lentamente.
“Bene, cambieremo questa cosa, non è vero?” disse Saika.
Tatiana tossicchiò mentre andavano al fiume dagli altri bambini, cercando di riportare la
conversazione a come i ragazzi pescavano o raccoglievano le bacche o pigramente trascorrevano le
proprie indistinte estati.
COME I RAGAZZI PIGRI TRASCORRONO LE PROPRIE
INDISTINTE ESTATI
Anton Iglenko era il miglior amico di Tatiana e giocava un grande calcio e costantemente pregava
Tatiana per piccole forniture di cioccolato comprato a Leningrado. Anton aveva tre fratelli più
grandi, Volodja, Kirille e Alexdei, tutti amici di Pasha e tutti sottoposti ai diretti e non negoziabili
ordini di Pasha di stare lontano da Tatiana, tutti eccetto Misha, l’amico di Volodja, che non lasciava
mai il fianco di Tatiana e odiava Anton. C’era anche Oleg, che non giocava mai a niente.
L’unica altra ragazza nel loro gruppo era Natasha dai lunghi capelli castani, un topo di biblioteca
peggiore di Tatiana, cercava sempre di coinvolgere Tatiana in una conversazione o l’altra su
qual’era lo scrittore migliore, Dumas o Dickens, Gogol o Gorky. La cugina Marina, che non era una
lettrice, sarebbe venuta tra due settimane e avrebbe inflazionato il numero delle ragazze e
Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis
Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/
8
pareggiato i giochi.
Tatiana se ne stava educatamente da parte mentre la nuova ragazza dai capelli corvini teneva corte
tra il gruppo incuriosito da una nuova faccia, perché tutti si conoscevano l’un l’altro fin dalla
nascita.
“Chi è il ragazzo seduto sotto l’albero?” sussurrò Saika, indicando. “Non è venuto a darmi il
benvenuto.”
Tatiana lanciò un’occhiata. “Quello è Oleg”, disse. “Ti ho parlato di lui. Non è in uno stato
d’animo giocoso.”
“Quando sarà in uno stato d’animo giocoso?”
“Quando Hitler sarà morto”, replicò Tatiana con leggerezza. “È un po’ troppo agitato da – bene,
vuoi vedere? Te lo voglio mostrare. Oleg!”
Chiamò il ragazzo castano pelle e ossa rannicchiato sotto le betulle.
Di mala voglia, come se fosse un grande sforzo, Oleg si alzò e camminò lì. Annuì verso Saika, lui
non stringeva mani, e quando Tatiana, punzecchiandolo nelle costole, gli chiese se voleva giocare a
nascondino, lui disse, “Oh, grandioso, continua, fai i tuoi piccoli giochi. La Cecoslovacchia sta per
cadere, ma tu continua e gioca,” e se ne tornò sotto gli alberi.
Tatiana guardò Saika con un ‘hai visto?’ “Oleg,” spiegò, mentre lo seguivano nel suo luogo
nascosto, “è stravolto non solo dalle crisi nelle relazioni internazionali, ma “Sono stravolto solo
dalla vostra mancanza d’interesse per il mondo esterno,” esclamò Oleg.
“Siamo molto interessate,” disse Tatiana. “Siamo interessate ai pesci nel fiume, e alle more nei
boschi, e alle patate nei campo e alla quantità di latte che la mucca ci da’ perché determina se
possiamo avere la panna acida la prossima settimana.”
“Continua. Divertiti. Il Ministro degli Esteri Masaryk e io speriamo solo che sacrificare la sua
patria appena nata sia l’unico prezzo che il mondo pagherà per la pace.”
Saika disse che lo trovava delizioso. Tatiana replicò che sì, tutti loro traevano frequente
divertimento da Oleg, che li sopportava per molto tempo e poi sputava e correva nella direzione
opposta.
“Non così lontanto, penso,” disse Saika. “Solo sotto l’albero.”
“Vuole salvare le nostre anime immortali.” Tatiana sorrise. “E di sicuro non lo può fare
interamente dalla propria dacia.”
“Oh, l’anima immortale è un concetto così borghese”, disse Saika sprezzante. “Oleg,” disse, “di
cosa hai paura? Non ci sarà nessuna guerra. Nessuno vuole andare in Guerra per la piccola
Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis
Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/
9
Cecoslovacchia.”
“Quindi quanto deve essere grande un Paese prima che qualcuno voglia entrare in guerra per
difenderlo da Hitler?” chiese Oleg.
Saika rise. “Più grande della Cecoslovacchia.”
“Nessuno è voluto entrare in guerra nemmeno per l’Austria.”
“Perché qualcuno avrebbe dovuto volerlo?” chiese Saika. “Gli austriaci hanno voluto i tedeschi.
Non hai visto i risultati del referendum che hanno fatto due mesi fa? Il 99% di tutti gli austriaci ha
dato il benvenuto a Hitler.”
“Il referendum era truccato”, disse Oleg.
Facendo spallucce Saika continuò, “E ora nelle elezioni nei Sudeti i tedeschi hanno vinto molti
voti. Hai sentito cosa ha detto Herr Hitler quando ha discusso sull’annessione dei Sudeti? ‘È
intollerabile,’ ha detto, ‘pensare a una larga parte del nostro popolo esposto alle orde democratiche
che ci minacciano.’ Herr Hitler non ha nemmeno pazienza per la democrazia, come il nostro
Compagno Lenin.”
“I cecoslovacchi non sono il suo popolo,” disse Oleg, accigliandosi. “E Herr Hitler, come
riverenzialmente lo chiami tu, sta ammassando le sue truppe lungo la linea Maginot. Dimmi, dopo
Austria e Cecoslovacchia, chi è il prossimo?”
“La Francia!” escalmò Saika divertita. “Belgio, Olanda. La Spagna presto sarà di Franco – sta
vincendo quella stupida guerra civile contro la fazione comunista.”
“Ora c’è una casa divisa contro se stessa,” disse Tatiana.
Saika scrollò le spalle. “Non avevo mai sentito questa espressione,” disse, “ma suona azzeccata.
La Spagna è di Franco. L’Italia è già in tasca alla Germania. La Francia sarà la prossima.”
“Pensi che l’Inghilterra entrerà in guerra per la Francia?” chiese Oleg caustico.
Saika rise. “Certamente non per la Francia,” disse.
“Esattamente. La Francia cadrà. E poi?”
“E poi cosa?” chiese Saika con un sorriso benevolo.
“Hitler affronterà l’ovest durante la sua intera espansione?” chiese Oleg. “Non pensi che girerò ad
est? Verso l’Unione Sovietica?”
“Oh, potrebbe girare a est,” disse Saika, acquattandosi vicino a Oleg che si allontanò da lei
cautamente. “Ma, e allora?”
“Quando lui mobiliterà le sue truppe lungo l’Ucraina e la Bielorussia, starai ancora a dire, e
allora?”
Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis
Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/
10
“Sì, starò ancora a dire e allora,” disse Saika. “Lui non farà un passo dentro l’Unione Sovietica. Ha
paura dell’Armata Rossa. Quindi chi se ne frega di che cosa accadrà al resto del mondo?”
“A me importa,” disse Oleg, gettando un’occhiata a Tatiana. “Mi importa che Mussolini stia
licenziando gli ebrei dai ruoli governativi. Mi importa che l’Inghilterra sta rinnegando la sua
promessa di una patria per gli ebrei. Mi importa che Anthony Eden si sia dimesso a causa di ciò che
percepisce come una debolezza di Chamberlain.”
“Chamberlein non è debole,” disse Saika. “Semplicemente non gliene frega niente – come me.
Vuole che i ragazzi inglesi restino vivi per le loro madri. Lui ha visto Verdun – un milione di
giovani uomini persi per nulla. Non vuole essere parte di un’altra guerra. Tu lo vuoi? Vuoi rimanere
vivo per tua madre, Oleg?”
“La madre di Oleg è morta l’anno scorso,” disse Tatiana da dietro.
“Questo spiega tutto.” Saika si alzò. “Vieni, Oleg. Molla il carico che hai sulle spalle. Andiamo a
nuotare. Pensi che perchè tu sei preoccupato, i generali si comporteranno diversamente?”
“Non vengo da nessuna parte,” disse Oleg. “Non posso impegnarmi in divertimenti futili mentre il
mondo è nel caos. Quando è in gioco il futuro del mondo.”
Tantiana spinse Saika lontano, e mentre tornavano indietro sulla riva del fuiume, lei disse con un
fischio impressionato, “Come fai a sapere tante cose?”
Chinandosi verso di lei, Saika disse, “Io faccio il mio business, Tania, per sapere tutto.”
Perché ciò mandò un piccolo brivido, in quella calda giornata, lungo la schiena di Tatiana?
LA GARA DI NUOTO ALLA RAPIDA
La giornata passò pigra, alla ricerca di nidi di calabroni e giocando a cat’s cradles [Nota alla
traduzione: è quel gioco che si fa con l’elastico e dove si deve fare delle figure con le dita e poi
passarlo all’altro], con due partite di calcio e una caduta da un albero. Ci fu un reading di poesia da
Blok (“Per l’ultima volta/vecchio mondo/ti esortiamo/vieni.”) e un pisolino. Ci fu qualche mora
mangiata, ci fu un gioco di guerra tra i boschi, e poi fu tardo pomeriggio. I ragazzi facevano braccio
di ferro, mentre le ragazze s’intrecciavano i capelli a vicenda. I ragazzi pescarono – con bastoncini
fatti in casa invece di lenze. Oleg e Saika ebbero un’altra infuocata discussione se un economia
pianificata – come il Nazionalsocialismo in Germania o il Comunismo in Unione Sovietica –
potesse funzionare così bene in tempo di pace come funzionava in tempo di guerra (Saika pensava
che potesse indubbiamente – e l’avrebbe voluto).
E Pasha disse, “Tania facciamo una gara.”
Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis
Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/
11
“Non voglio.” Tatiana sedeva per terra a gambe incrociate, giocando al gioco con l’elastico cat’s
cradle con Natasha.
“Tatiana sa almeno come si nuota?” la canzonò Saika, lasciando solo Oleg.
Tatiana non voleva spiegare. Non aveva il costume da bagno e oggi non voleva nuotare in mutande
e canottiera davanti a Saika – il che era ironico, dato che non ci avrebbe pensato due volte davanti
ad Anton o Misha o Oleg. Ma Pasha le fece le moine e Saika le fece le moine e Misha, che non
pensava che lei oggi avrebbe potuto vincere, le fece le moine, e poi risero tutti silenziosamente,
eccetto Saika che rise forte. E così Tatiana, che mai una volta era fuggita da una delle sfide di Pasha
si spogliò in mutande e canottiera. L’aveva immaginato lei, o c’era stato un sorriso compiaciuto
sulla faccia di Saika? La marea del pomeriggio era riempita, dall’aria, di acqua fresca ed esili,
bagnati, bianchi fiori di ciliegio, e il sole era alto e reclutante in cielo.
Tatiana e Pasha corsero giù per il pendio verso la riva. L’obbiettivo era tuffarsi con tutto il cuore
nel fiume al “TRE!” e poi nuotare cinquanta metri verso l’altra riva.
E poi tornare indietro.
Tatiana lo salutò mentre guardavano il Luga. “Ci vediamo dall’altro lato, fratello,” disse lei.
Lui la salutò. “Sì, guarderò indietro e tu sarai lì.”
“Unoduetre!”
Pasha, oh Pasha, piccolo, forte, veloce, ridicolmente competitivo, cercò di fare lo sgambetto alla
sua più piccola, più debole sorella. Lei non era così forte, non come un corridore, non come un
nuotatore. Le sue gambe non erano così muscolose. Tatiana aveva cose sottili da ragazza; era una
piccola puledra magra.
Corsero dentro – balzarono dentro – con gioia, e poi nuotarono più forte che potevano, stile libero,
dorso, stile rana, a cagnolino. La corrente nel pomeriggio era rapida, il fiume era quasi in piena, il
flusso era forte.
Pasha era vittorioso al segno dei venti metri, ma l’implacabile Tatiana, qualche metro dietro di lui,
chiamò, “Non scordarti di respirare, Pasha.”
“Non scordarti di perdere, Tania,” le rispose lui, guadagnando mezzo metro su di lei. Ma al segno
dei trenta metri, il suo vantaggio cominciò a calare. Tatiana non aveva neppure aumentato il proprio
tempo. Cercando di non inghiottire acqua, continuava a muoversi. Pasha stava rallentando; le sue
scalcianti, spruzzanti gambe erano vicine alla testa di Tatiana – apposta, lei lo sapeva. Al segno dei
quarantacinque metri, prendendo un profondo respiro, si spinse in avanti superandolo, toccò il
fondo, e corse fuori, saltando su e giù giubilante, gocciolante, ansimante e senza fiato, i capelli
Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis
Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/
12
bagnati appiccicati al viso felice.
Pasha era meno giubilante. “Non so dirti quanto tu sia fastidiosa,” le disse con calma, scuotendosi.
“Disse il perdente.” Tatiana gli saltò addosso, e caddero nell’acqua, e un ridente Pasha disse, “Stai
lontana da me. Non riesco a respirare.”
Lei lo lasciò. “Rivincita?”
“Scordatelo.”
“La prossima volta, Pasha.”
“Hai ragione. La prossima volta, Tania.”
Nuotarono indietro lentamente, sulle schiene, solo calciando con le gambe. Tatiana guardava su al
cielo senza nuvole e al distante pallido sole di giugno. Raggiungendolo, prese la mano di Pasha.
“Cosa?”
“Niente.” Lei si mosse per allontanarsi. Lui non la lasciò andare.
Il loro amici erano raccolti in gruppo sulla riva acciottolata. Saika disse, “Bene, Tania. Ora ti
voglio sfidare.”
“Sì, Tania,” disse Oleg. “Continuate. Guerra di ragazze. Una specie di Belgio contro Francia.
Anche io voglio vedere. Natasha qui non gareggia mai.”
“Sono una lettrice, non un corridore,” disse Natasha con orgoglio, stringendo il proprio Gogol (Le
anime morte). “Inoltre, le ragazze non possono vincere contro Tania.”
“Ora lo vedremo.” Senza una parola, Saika si tolse il vestito. E poi il reggiseno. E poi le mutande.
E poi era nuda.
I ragazzi per un momento smisero di giocare. Anche Natasha alzò gli occhi dalle gesta del
consigliere Chichikov con le anime dei defunti contadini del villaggio. Tatiana rapidamente distolse
lo sguardo ma non di prima di aver notato il corpo ben sviluppato di Saika, i seni pendenti, i
capezzoli scuri, il mucchio prominente di folti peli neri, i fianchi larghi. Aveva peli sotto le braccia,
e Tatiana cominciò a pensare che Saika a quindici anni sembrava più sviluppata di Dasha a ventuno
quando Saika si voltò per entrare nel fiume, e i ragazzi e le ragazze trassero un ansito collettivo.
La schiena di Saika era segnata da spesse cicatrici bianche in rilievo a spirale, le attraversavano la
schiena dalle scapole alla fine della spina dorsale.
Il respiro accelerato di Tatiana dovette allontanarla. Saika smise di camminare e si guardò attorno.
“Cosa?”
Fu Pasha a rompere il silenzio shoccato e nervoso. “Cos’è successo alla tua schiena, Saika?”
“Cosa? Oh, quello? Niente.”
Parti mancanti de IL GIARDINO D’ESTATE : Primo interludio BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/ Traduzione di Jomax – Bethel - Ellis
Primo interludio – BLOG http://ilcavalieredinverno.blogspot.it/
13
“Devi aver fatto qualcosa che è finito piuttosto male,” disse Oleg.
“L’ho fatto. Tania, hai intenzione di restare lì a bocca aperta o hai intenzione di gareggiare?”
Tatiana lanciò al fratello un’occhiata preoccupata prima di scendere verso la linea di
galleggiamento. Non pensava più alla propria canottiera o alla propria piccolezza. Gareggiare
sembrava improvvisamente offensivo. “Saika, forse dovremmo farlo un altro giorno.”
“Perché? Un altro giorno la mia schiena sarà altrettanto segnata.” Non c’erano emozioni nella sua