Prima di tutto, l’amore Noi esseri umani abbiamo spesso bisogno di tro- vare la sintesi, di concentrarci su ciò che viene prima, che è deci- sivo. Sì, ci sono tante leggi, ma sono tutte egualmente importan- ti? Su quali non potremmo mai transigere? Sì, ci sono tante disci- pline, conoscen-ze e professioni. Ma su quali abbiamo deciso di giocarci la vita? Così, tra i vari comandamenti c’è un “primo”, uno in cui si trova la sintesi di tutti gli altri? Forse lo stesso Gesù ha dato adito a dub- bi, insistendo più sul rapporto con il prossimo che sul culto a Dio, come si capisce dalla conclusione dello stesso scriba che ha po- sto la domanda. Infatti Gesù non risponde citando l’elenco che conosciamo, ma si rifà a un passo del Deuteronomio, che gli Ebrei recitavano matti- no e sera, ed era riportato persino sugli stipiti delle porte: «Ascolta Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza». A questo ne aggiunge immediatamente un altro, tratto dal libro del Levitico: «Amerai il prossimo tuo come te stesso», facendo capire che è lo stesso comandamento: l’amore. Scriveva Sant’Agostino: «Ama e fa’ ciò che vuoi». Purché sia amore sincero, intenso, gratuito, che na- sce dal sentimento e si nutre di scelte razionali, che si apre alla fiducia e si tempra nel perdono. Amore che è esattamente ciò che Dio è. Stampato in proprio - Parrocchia Sant’Ignazio da Laconi - Serramanna - VS Tempo Ordinario - B - XXXI domenica ANNO OTTAVO SETTIMANA n° 43 4 - 11 Novembre 2018 PARROCCHIA Sant’IGNAZIO da Laconi Viale S. Ignazio 55 , 09038 SERRAMANNA tel. +39 389 00 45 667-telegram: santignaziodalaconi www.parrocchiasantignaziodalaconi .it INSEGNAMI AD AMARE Insegnami ad amare, Signore. Amare te, con cuore, testa e anima, con tutta l’intensità di cui sono capa- ce. Renderti grazie per i tuoi doni, affi- dare la mia vita alle tue mani, impa- rare da te i movimenti dell’amore. Amare il mio fratello, chi mi è a fian- co e il prossimo che passerà di qui, chi mi vuole bene e chi non mi cono- sce ancora, chi è sicuro e chi è im- paurito, chi è forte e chi è debole. Riconoscere il suo valore e stimola- re le sue potenzialità, prendendolo in braccio se non ce la dovesse fare da solo. Amare me stesso,vedere e rispetta- re la dignità che mi hai dato, realiz- zare il progetto che hai sempre avu- to su di me, affinché possa lasciare il mio buon segno nel mondo. Parrocchiale a Bisogna considerare lo scriba del passo del Vangelo di Marco con grande benevolenza. Ecco un uomo che cerca di conoscere. È un uomo alla ricerca di Dio, un uomo che vuole sapere come potere raggi- ungere Dio con sicurezza. Questo significa la sua domanda su quale sia il comandamento più importante. Gesù gli risponde in modo relati- vamente prevedibile, ma che va all’essenziale. Da tutta la Legge, ricava il solo comandamento che dà lo spirito della Legge stessa. Questo comandamento è divenuto una preghiera che bisogna avere sempre nel proprio cuore, nella propria mente, nelle proprie mani e nella propria casa. Gesù vi aggiunge la necessità di metterlo in pratica, mediante quell’amore per il prossimo che permette a ciascuno di verificare se ama davvero Dio. Lo scriba allora, felice di essere riconfortato nella propria fede, si felicita con Gesù. Ecco l’uomo che si complimenta con Dio, l’uomo che è contento di ritrovarsi in accordo con Dio. Non è commovente questo vecchio saggio che si complimenta con il giovane Rabbì, senza nemmeno sospettare che è con Dio stesso che si complimenta? Gesù ne è com- mosso. Accoglie con gioia l’osservazione di quest’uomo che è un vero credente, senza ris- parmio .