Presentazione 1 Il Premio Nazionale Montiferru, giunto alla XV edizione, è divenuto un'importante manifestazione di comparto a livello nazionale e internazionale. E' organizzato da un comitato formato da Camera di Commercio di Oristano, Provincia di Oristano, Comune di Seneghe, Agenzia Laore Sardegna, Agenzia Agris Sardegna e dall'Associazione Città dell'Olio con il patrocinio del MIPAAF e dell' Assessorato dell'Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale della Regione Autonoma della Sardegna. Il Premio ha come finalità: - la sensibilizzazione degli olivicoltori e dei titolari degli impianti di trasformazione a razionalizzare le tecniche di produzione per il miglioramento della qualità dell'olio; - lo stimolo dei produttori a curare l'immagine e il confezionamento per la presentazione del prodotto nei mercati qualificati; - la valorizzazione dei migliori oli extravergini di oliva prodotti in Italia per favorirne la conoscenza e l'apprezzamento da parte dei consumatori; - la promozione dei marchi a DOP e delle produzioni biologiche; - la promozione complessiva del territorio, di cui l'olio costituisce, insieme al vino e alle altre produzioni tipiche tradizionali, elemento di richiamo e di forte attrattività. L'edizione 2008 del Concorso presenta sostanzialmente due novità; una categoria per i migliori oli Extravergini Monovarietali e una sezione speciale per gli oli Internazionali. Si conferma la collaborazione con la Rivista Merum che, oltre ad aver assistito e ratificato tutti i lavori della Giuria Nazionale del Premio assumendone le risultanze per la propria Selezione, ha contribuito all'organizzazione di un Workshop con Buyers dei mercati esteri contribuendo a conferire al premio valenza internazionale. All'edizione 2008 hanno partecipato 182 oli tra i quali i migliori 35 sono stati selezionati per la fase finale. La Giuria Nazionale si è riunita nella settimana dall'11 al 17 febbraio eseguendo le analisi sensoriali olfattive-gustative (Panel Test) per individuare i migliori oli Extravergini delle diverse categorie a cui assegnare i premi. Per l'esecuzione delle analisi chimiche di routine (acidità, perossidi e spettrofotometria UV) e le analisi dei tocoferoli e polifenoli in HPLC, che meglio definiscono la qualità degli oli, ci si è avvalsi della collaborazione del Laboratorio Merceologico della Camera di Commercio di Firenze, grazie al contributo della rivista Merum, mentre l'Agenzia Agris Sardegna ha effettuato le analisi di tutti gli oli sardi in concorso. Il Premio Montiferru 2008 si è concluso a Seneghe nei giorni 28 – 29 febbraio e 1 – 2 marzo, con la presentazione della selezione dei migliori oli extravergini e la proclamazione dei vincitori, a conclusione del workshop che ha registrato il favore dei produttori e dei buyers, questi ultimi individuati con la collaborazione, oltreché di
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Presentazione 1
Il Premio Nazionale Montiferru, giunto alla XV edizione, è divenutoun'importante manifestazione di comparto a livello nazionale e internazionale. E'organizzato da un comitato formato da Camera di Commercio di Oristano, Provincia diOristano, Comune di Seneghe, Agenzia Laore Sardegna, Agenzia Agris Sardegna edall'Associazione Città dell'Olio con il patrocinio del MIPAAF e dell' Assessoratodell'Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale della Regione Autonoma della Sardegna.Il Premio ha come finalità:- la sensibilizzazione degli olivicoltori e dei titolari degli impianti di trasformazione arazionalizzare le tecniche di produzione per il miglioramento della qualità dell'olio;- lo stimolo dei produttori a curare l'immagine e il confezionamento per la presentazionedel prodotto nei mercati qualificati;- la valorizzazione dei migliori oli extravergini di oliva prodotti in Italia per favorirne laconoscenza e l'apprezzamento da parte dei consumatori;- la promozione dei marchi a DOP e delle produzioni biologiche;- la promozione complessiva del territorio, di cui l'olio costituisce, insieme al vino e allealtre produzioni tipiche tradizionali, elemento di richiamo e di forte attrattività.L'edizione 2008 del Concorso presenta sostanzialmente due novità; una categoria per i migliori oli Extravergini Monovarietali e una sezione speciale per gli oli Internazionali.Si conferma la collaborazione con la Rivista Merum che, oltre ad aver assistito eratificato tutti i lavori della Giuria Nazionale del Premio assumendone le risultanze perla propria Selezione, ha contribuito all'organizzazione di un Workshop con Buyers deimercati esteri contribuendo a conferire al premio valenza internazionale.All'edizione 2008 hanno partecipato 182 oli tra i quali i migliori 35 sono stati selezionatiper la fase finale.La Giuria Nazionale si è riunita nella settimana dall'11 al 17 febbraio eseguendo leanalisi sensoriali olfattive-gustative (Panel Test) per individuare i migliori oliExtravergini delle diverse categorie a cui assegnare i premi.Per l'esecuzione delle analisi chimiche di routine (acidità, perossidi e spettrofotometriaUV) e le analisi dei tocoferoli e polifenoli in HPLC, che meglio definiscono la qualità deglioli, ci si è avvalsi della collaborazione del Laboratorio Merceologico della Camera diCommercio di Firenze, grazie al contributo della rivista Merum, mentre l'Agenzia Agris Sardegna ha effettuato le analisi di tutti gli oli sardi in concorso.Il Premio Montiferru 2008 si è concluso a Seneghe nei giorni 28 – 29 febbraio e 1 – 2marzo, con la presentazione della selezione dei migliori oli extravergini e laproclamazione dei vincitori, a conclusione del workshop che ha registrato il favore deiproduttori e dei buyers, questi ultimi individuati con la collaborazione, oltreché di
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Merum, di Agrelma e della Camera di Commercio Italo-Germanica.Nel presente catalogo sono riportate le schede descrittive delle aziende e degli oliselezionati per la fase del Premio Montiferru 2008, complete di analisi chimica e profilibiofenolici.Sono inoltre presentati gli oli sardi con il corredo delle relative schede che, pur nonaccedendo alla selezione finale,hanno superato positivamente il Panel Test e le analisi chimiche, ottenendo il riconoscimento di olio extravergine di alta qualità.La pubblicazione viene altresì arricchita dall'Albo d'Oro dei vincitori di tutte leprecedenti edizioni e da un capitolo della storia dell'olivicoltura sarda, tratto da libro“Le varietà di olivo della Sardegna” realizzato dall'allora Consorzio Interprovinciale perla Frutticoltura di Cagliari, Oristano e Nuoro (ora Agenzia Agris Sardegna).Il lavoro che viene presentato nel catalogo rappresenta l'ideale filo di congiunzione tra lafase finale dell'edizione 2008 e l'attività di promozione di oli di alta qualità. Per questo lapubblicazione vuole essere una guida per gli operatori commerciali ed insieme unostimolo per l'ottimizzazione delle politiche di marketing del settore olivicolo e dell'interoterritorio.Il Comitato organizzativo del Premio Montiferru ringrazia tutti i partecipanti e tutticoloro che hanno contribuito con il lavoro e la passione all'organizzazione e allarealizzazione dell'Edizione 2008.
Superficie olivicola totale ha:1,50Numero Olivi presenti in azienda: 300Zona di produzione: Andria (BA)Giacitura: collinavarietà prevalenti (%): Coratina 100%Periodo tradizionale di raccolta: fine ottobre inizio novembreFrantoio di trasformazione: ciclo continuo (frangitore e decanter)Produzione totale annata 2007- 2008: ql 105Produzione media annuale: 100 qlDimensione confezioni standard: lt 0,25, 0,50, 0,75, 3, 5
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Olio Monterisi fruttato oroCultivar: Coratina 100%Monocultivar SIBiologico NODOP/IGP NO
Mercato di commercializzazione:
Locale SINazionale Roma e MilanoEstero: Paesi Arabi
Numero Olivi presenti in azienda: 1.100varietà prevalenti (%):Nera di Oliena 70%Nera di Gonnos 20%Bosana 10%Periodo tradizionale di raccolta:novembre - dicembreFrantoio di trasformazione:a ciclo continuo (frangitore e decanter)Produzione media annuale: 15 q.liDimensione confezioni standard:Bottiglie: 0,50 Lattine: 3,0/ 5,0
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione : GhermanuCultivar: Nera di Oliena 80%Bosana 20%Monocultivar: NOBiologico: SIDOP/IGP: NO
Superficie Olivicola totale: ha 10Numero Olivi presenti in azienda: 1700Zona di produzione: Buccheri (SR)Giacitura: Montagnavarietà prevalenti (%):Tonda Iblea 100%Frantoio di trasformazione:ciclo continuo (frangitore e decanter)
Superficie Olivicola totale: ha 3,5Numero Olivi presenti in azienda: 1000Zona di produzione: Chinati classicoGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%): Moraiolo 70% - Olivo bianco 10%Pendolino 10% - Altri 10%Periodo tradizionale di raccolta:terza decade ottobre - seconda decade novembreProduzione totale annata 2007 - 2008: q.li 20Produzione media annuale: 30 qlFrantoio di trasformazione: frangitore e decanterDimensione confezioni standard: 100 ml. 250 ml
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione: Monovarietale MoraioloCultivar: Moraiolo 100%Monocultivar SIBiologico NODOP/IGP NO
Mercato di commercializzazione:
Locale: Firenze (ristoranti, enoteche, alberghi)
Nazionale: Regioni del nordEstero: Usa Europa
commerciale:
2,5
5,8
4,5
5
4,0
3,5 3,5
2,0
3,3
4,3
5,5
0
1
2
3
4
5
6profumo di oliva
profumo di frutta e verdura
frutta matura e secca
verduremature
floreale
Oliva maturaFrutta acerba
verdure acerbe
Oliva Verde
Piccante
Amaro
Premio Montiferru • Selezione Oli finalisti
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Frantoio Franci S.n.c.
Rappresentante legale e commerciale: Giorgio FranciIndirizzo:V. A. Grandi,5 - 58033 MONTENERO D’ORCIA (GR)E-mail: [email protected] - www.frantoiofranci.itTelefono: +39 0564 954000 - Fax: +39 0564 954154
INFORMAZIONI AZIENDALISuperficie Olivicola totale: ha 100Numero Olivi presenti in azienda: 3000Zona di produzione: Montenero d’OrciaGiacitura: collinavarietà prevalenti (%):Frantoio - Moraiolo - Leccino - CorreggioloFrantoio di trasformazione:frantoio di proprietà, ciclo continuo (frangitore e decanter)Produzione totale annata 2007 - 2008: q.li 80Produzione media annuale: ql. 100
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATODenominazione: Extra Vergine Villa Magra Gran CruCultivar: Frantoio e Correggiolo 60% - Moraiolo 40%Monocultivar NOBiologico: NODOP/IGP: NO
INFORMAZIONI AZIENDALISuperficie Olivicola totale: ha 153Numero Olivi presenti in azienda: 27.280Zona di produzione: Colline Ioniche Presilanevarietà prevalenti (%):Carolea 25% - Nocellara del Belice 15%Dolce di Rossano 40% - Altre 20%Periodo tradizionale di raccolta: Ottobre - GennaioFrantoio di trasformazione: Aziendale (continuo frangitore decanter)Produzione totale annata 2007 - 2008: q.li 700Produzione media annuale: ql 1.300Dimensione confezioni standard: Bottiglie: 0,25, 0,50, 0,75, 1
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATODenominazione:Olio Extra Ver. di Oliva da Agr. Bio.LIBRANDICultivar: Nocellara del Belice 100%Monocultivar SI Nocellara del BeliceBiologico SIDOP/IGP NO
Mercato di commercializzazione:Locale: Vendita diretta in azienda;Nazionale e estero: Ristorazionee Negozi Specializzati
Superficie Olivicola totale: haNumero Olivi presenti in azienda:varietà prevalenti (%): Frantoio - RotondellaFrantoio di trasformazione:Frangitore e decanterProduzione totale annata 2007-2008: q.li 176Produzione media annuale: q.li 200Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione: Torretta Dop Colline SalernitaneMonocultivar: NOBiologico: NODOP/IGP: SI
Rappresentante legale Maria Aurelia D’AlìVia G. B. Farrella, 24 - 91100 TRAPANI (TP)E-mail: [email protected] - www.tenutazangara.itTelefono: +39 0923 28890 - Fax: +39 0923 28890
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: ha 23Numero Olivi presenti in azienda: 3000Zona di produzione: Castel Vetrano (TP)Varietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 - 2008: ql 10Produzione media annuale: ql 15Frantoio di trasformazione: ciclo continuo (frangitore e decanter)
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione: TanghelloCultivar: Nocellara del Belice 100%Monocultivar SIBiologico NODOP/IGP SI
Superficie Olivicola totale: ha 10Numero Olivi presenti in azienda: 2700Zona di produzione: Riviera del Garda BrescianoGiacitura: CollinaVarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 - 2008: ql 40Produzione media annuale: ql 30Frantoio di trasformazione: continuo (denocciolato e decanter)
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Olio Extrav. Verg.di OlivaCasaliva DenocciolatoCultivar: Casaliva 100%Monocultivar SIBiologico NODOP/IGP NO
Rappresentante legale: Damiana MessinaResponsabile Commerciale: Giuseppe TortriciVia B. Buozzi, 20 - 60030 CASTEL BELLINO (AN)E-mail: [email protected] - www.serradimezzo.itTelefono: 0731 703274
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: ha 20Numero Olivi presenti in azienda: 4.300Zona di produzione: Pietraperzia (EN)varietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 - 2008: ql 83Produzione media annuale: ql 90Frantoio di trasformazione: Continuo (frangitore e decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione: Olio ext. Serra di MezzoCultivar: Giarraffa 100%Monocultivar SIBiologico NODOP/IGP SI
Rappresentante legale e Giorgio RolloVia Degli Oleandri N° 81/8 - 97100 RAGUSA (RG)E-mail: [email protected] - www.aziendarollo.itTelefono: +39 0932682686 - Fax: +39 0932682686
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: ha 21Numero Olivi presenti in azienda: 2125Zona di produzione: Chiaramonte GulfiGiacitura: CollinaVarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Frantoio di trasformazione:Ciclo continuo (frangitore e decanter)Produzione totale annata 2007 - 2008: ql 80Produzione media annuale: 90 qlDimensione confezioni standard:bottiglie da litri 0.75, 0.50, 0.25
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione: LetiziaCultivar: Tonda Iblea 100%Monocultivar: SIBiologico: NODOP/IGP: SI
Superficie Olivicola totale: ha 1Numero Olivi presenti in azienda: 435Zona di produzione: Chianti classicoGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: ql 12Produzione media annuale: ql 8Frantoio di trasformazione:Ciclo Continuo (frangitore decanter)
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione: L’Olinto MonovarietaleCultivar: Frantoio 100%Monocultivar: SIBiologico: SIDOP/IGP: SI
Superficie Olivicola totale: ha 50Numero Olivi presenti in azienda: 6.000Zona di produzione:Monti IbleiGiacitura: Collina - Montagnavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 500Produzione media annuale: 400Frantoio di trasformazione: Continuo (frangitore - decanter 2 fasi)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Extrav. Primo Biologico Monti IbleiCultivar: Tonda Iblea 100%Monocultivar SIBiologico NODOP/IGP SI
Superficie Olivicola totale: ha 50Numero Olivi presenti in azienda: 6.000Zona di produzione: Monti IbleiGiacitura: Collina - Montagnavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 500Produzione media annuale: 400Frantoio di trasformazione:Aziendale Ciclo Continuo (frangitore - decanter - 2 fasi)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Primo da Agricoltura BiologicaCultivar: Tonda Iblea 100%Monocultivar SIBiologico SIDOP/IGP NO
Superficie Olivicola totale: haNumero Olivi presenti in azienda: 13.900Zona di produzione: S. Casciano V. P.Giacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 50Produzione media annuale: 60Frantoio di trasformazione: Aziendale Ciclo Continuo (Integrale sotto vuoto - frangitore - decanter)
Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Monovarietale MaurinoCultivar: maurino100%Monocultivar SIBiologico NODOP/IGP NOMercato di commercializzazione:
Rappresentante legale e commerciale: Giorgio FranciVia A. Grandi,5 - 58033 MONTENERO D’ORCIA (GR)E-mail: [email protected] - www.frantoiofranci.itTelefono: +39 0564 954000 - Fax: +39 0564 954154
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: ha 100Numero Olivi presenti in azienda: 3.000Zona di produzione: Montenero d’OrciaGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 80Produzione media annuale:100Frantoio di trasformazione: Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATODenominazione: Villa MagraCultivar: Frantoio 50% - Moraiolo 35% - Leccino 15%Monocultivar: NOBiologico: NODOP/IGP: NO
Rappresentante legale e commerciale: Marco ViolaBorgo San Giovanni 11/b - FOLIGNOE-mail: [email protected] - www.viola.itTelefono: +39 0742 67515 - Fax: +39 0742 392203
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: ha 14Numero Olivi presenti in azienda: 5.000Zona di produzione: Loc. S. Eraclio - FolignoGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 350Produzione media annuale: 400Frantoio di trasformazione: Aziendale Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
Superficie Olivicola totale: ha 14Numero Olivi presenti in azienda: 4.300Zona di produzione: San Casciano V. P.Giacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 25Produzione media annuale: 43Frantoio di trasformazione: Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Monovarietale CorreggioloCultivar: Correggiolo 100%Monocultivar: SIBiologico: NODOP/IGP: NO
INFORMAZIONI AZIENDALISuperficie Olivicola totale: ha 52Numero Olivi presenti in azienda: 6000Zona di produzione: Contrada Fontanasalsa (TP)Giacitura: Pianuravarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: qli 250Produzione media annuale: qli 200Frantoio di trasformazione:continuo (frangitore e decanter)
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATODenominazione: MB NocellaraCultivar: Nocellara 100%Monocultivar SIBiologico NODOP/IGP NO
Il CasellinoRappresentante legale e commerciale: Salvia EduardoLoc. Casellino Turri, 49 - 50067 RIGNANO SULL’ARNO (FI)e-mail: [email protected]: 055 8305320 - 335 8272312 - Fax 055 2466357
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: ha 16,50Numero Olivi presenti in azienda: 5.000Zona di produzione: Rignano sull’ArnoGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 64Produzione media annuale: 50Frantoio di trasformazione: Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATODenominazione: Campo di TorriCultivar: Frantoio 85%Leccino 10%Moraiolo 5%Monocultivar: NOBiologico: SIDOP/IGP NO
Rappresentante legale e commerciale: Paolo Mario PinnaS.S. 292 Km. 99.5 - 09073 CUGLIERI (OR)e-mail: [email protected]: 0783 33883 - Fax +39 0783 73858
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: ha 12Numero Olivi presenti in azienda: 2.500Zona di produzione: CuglieriGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 30Produzione media annuale: 40Frantoio di trasformazione:Ciclo Continuo (macine - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATODenominazione: OzzuermanuCultivar: Bosana 100%Monocultivar SIBiologico: SIDOP/IGP NO
Rappresentante legale e Francesco AtzoriS.P. n. 4 Km. 2.500 - 09072 CABRAS (OR)E-mail: [email protected] - www.vitinivicolatzori.itTelefono: +39 0783 290576 - Fax: +39 0783 392231
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: ha 584Numero Olivi presenti in azienda: 540Zona di produzione: CabrasGiacitura: Pianuravarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 28Produzione media annuale: 45Frantoio di trasformazione: Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione :Olio Extra ver. di Oliva Aromi del SinisCultivar: Semidana 70% - Bosana 30%Monocultivar: NOBiologico: NODOP/IGP: NO
Superficie Olivicola totale: ha 11Numero Olivi presenti in azienda: 1.600Zona di produzione: Ittiri, Uri, UsiniGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 80Produzione media annuale: 50Frantoio di trasformazione: Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione: BaìCultivar: Bosana 100%Monocultivar SIBiologico NODOP/IGP NO
Mercato di commercializzazione:
Azienda Agricola Sanna Leonardo
Analisi sensoriale
4,3
4,5
3,252,0
0,5
4,5
2,0
2,8
3,0
3,8
5
0
1
2
3
4
5
6profumo di oliva
profumo di frutta e verdura
frutta matura e secca
verduremature
floreale
Oliva maturaFrutta acerba
verdure acerbe
Oliva Verde
Piccante
Amaro
acidità (% ac.oleico) 0,20(k 232) 1,91(k 270) 0,13(delta k) -0,005numero di perossidi (meq o2/kg) 6biofenoli totali 341,4tocoferoli (mg/kg)
Superficie Olivicola totale: haNumero Olivi presenti in azienda:13.900Zona di produzione: S. Casciano V.P.Giacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 50Produzione media annuale: 60Frantoio di trasformazione: Aziendale Ciclo Continuo (Integrale sotto vuoto - frangitore - decanter)
Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Monovarietale MoraioloCultivar: Moraiolo 100%Monocultivar SIBiologico NODOP/IGP NO
Superficie Olivicola totale: ha 10Numero Olivi presenti in azienda: 1.081Zona di produzione: IttiriGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 40Produzione media annuale: 40Frantoio di trasformazione: Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATODenominazione: DeloguCultivar: Bosana100%Monocultivar SIBiologico: NODOP/IGP: NO
Mercato di commercializzazione:
:
Analisi sensoriale
1,3
2,5
4,0
3,8
3,5
2,5
2,5
3,3
3,75
2,8
2,75
0
1
2
3
4
5
6profumo di oliva
profumo di frutta e verdura
frutta maturae secca
verduremature
floreale
Oliva maturaFrutta acerba
verdure acerbe
Oliva Verde
Piccante
Amaro
acidità (% ac.oleico) 0,25(k 232) 1,20(k 270) 0,12(delta k) -0,003numero di perossidi (meq o2/kg) 5 biofenoli totali 266,8tocoferoli (mg/kg)
Superficie Olivicola totale: ha 10Numero Olivi presenti in azienda: 2.700Zona di produzione: Riviera del Garda Bresciano (BS)Giacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 40Produzione media annuale: 30Frantoio di trasformazione: Ciclo Continuo (denocciolato - frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Olio Extrav. N°1 ComincioliCultivar: Casaliva 40%Leccino 50% - Altre 10%Monocultivar NOBiologico NODOP/IGP NO
Superficie Olivicola totale: ha 18Numero Olivi presenti in azienda: 7.143Zona di produzione: Cavriglia (AR)Giacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 63Produzione media annuale: 60Frantoio di trasformazione: Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
Rappresentante legale e Bandino Lo FrancoVia di Meliciano, 26 - 52100 AREZZOE-mail: [email protected]: +39 0575 47781- Fax: +39 0575 477812
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: ha 80Numero Olivi presenti in azienda: 22.000Zona di produzione: ArezzoGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 200Produzione media annuale: 190Frantoio di trasformazione:Aziendale Ciclo Continuo (frangitore - decanter)
Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Olio Extra Vergine Fattoria “La Vialla”Cultivar: Leccino 40%Frantoio 30%Morellino 20%Rassiale 10%Monocultivar: NOBiologico: SIDOP/IGP: NO
acidità (% ac.oleico) 0,13(k 232) 1,67(k 270) 0,125(delta k) - 0,003numero di perossidi (meq o2/kg) 4,74biofenoli totali 378tocoferoli (mg/kg)
Analisi chimica
Rappresentante legale e commerciale:Marco ViolaBorgo San Giovanni 11/b - FOLIGNOE-mail: [email protected] - www.viola.it
Telefono: +39 0742 67515 - Fax: +39 0742 392203
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: ha 14Numero Olivi presenti in azienda: 5.000Zona di produzione: Loc. S. Eraclio - FolignoGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 350Produzione media annuale: 400Frantoio di trasformazione: Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
Rappresentante legale NicodemoContrada S. Gennaro ss 10688811 CIRÒ MARINA (KR)E-mail: [email protected]. +39 0962 31518 - Fax: +39 0962 370542
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: ha 100Numero Olivi presenti in azienda: 23.000Zona di produzione:Cirò Marina, Rocca di Neto, CaiabonaGiacitura: Pianura, Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 2.000Produzione media annuale:Frantoio di trasformazione: Aziendale Ciclo Continuo (macine - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Olio extravergine d’oliva LibrandiCultivar:Monocultivar: SIBiologico: NODOP/IGP: NO
Rappresentante legale e Luigi TegaVia dei Frantoi, 53 - 06034 FOLIGNO (PG)E-mail: [email protected] - www.luigitega.itTel. +39 0742 660015 - Fax: +39 0742 660015
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: ha 15Numero Olivi presenti in azienda: 4.000Zona di produzione: Befiore di FolignoGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 200Produzione media annuale: 250Frantoio di trasformazione: Aziendale Ciclo Continuo Sinolea (frangitore - decanter)
Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Lyris Monocultivar MoraioloCultivar: Moraiolo 100%Monocultivar: SIBiologico: NODOP/IGP: NO
Superficie Olivicola totale: haNumero Olivi presenti in azienda:Zona di produzione: IttiriGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 28Produzione media annuale: 100Frantoio di trasformazione: Ciclo Continuo Sinolea (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione: Gocce di CorosCultivar: Bosana 100%Monocultivar: SIBiologico: NODOP/IGP: NO
Rappresentante legale: FrancescoRappresentante commerciale: Antonella CaroliC. da Trazzonara Zona H 526 - 74015 MARTINA FRANCA (TA)E-mail: [email protected] - www.puglialimentare.itTel. +39 080 4490725 - Fax + 39 0804490780
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: ha 40Numero Olivi presenti in azienda: 5.500Zona di produzione: Martina FrancaGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 200Produzione media annuale: 1.500Frantoio di trasformazione:Aziendale Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Antica Masseria Caroli Gusto FruttatoCultivar: Carolea 20%Olivastra 60% - Coratina 20%Monocultivar: NOBiologico: NODOP/IGP: NO
Superficie Olivicola totale: ha 22Numero Olivi presenti in azienda: 2.500Zona di produzione: BleraGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 45Produzione media annuale: 50Frantoio di trasformazione: Azinedale Ciclo Continuo (frangitore - decanter)
Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione: EvoCultivar: Caninese 100%Monocultivar: SIBiologico: NODOP/IGP: SI
Superficie Olivicola totale: ha 19Numero Olivi presenti in azienda: 4.900Zona di produzione: Valli TrapanesiGiacitura: Pianuravarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 100Produzione media annuale: 120Frantoio di trasformazione:Aziendale Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
Breve storia della coltivazionedell'olivo in SardegnaTratto dal Volume“Le varietà di olivo della Sardegna"a cura di AGRIS SARDEGNA Dipartimento per la Ricerca in Arboricolturaex Consorzio Interprovinciale per la Frutticolturadi Cagliari, Nuoro e Oristano.Autori: Giovanni Bandino, Maurizio Mulas, Piergiorgio Sedda, Carlo Moro.
Premio Montiferru • Breve storia della coltivazione dell'olivo in Sardegna40
In molte aree a clima temperato-caldoè rilevabile la presenza spontanea dipiante appartenti al genere Olea, ma
quasi tutte le specie sono di importanzamarginale per un loro utilizzo ai fini dellacoltivazione e, ancor più, per una lorodestinazione a fini alimentari (Camarda,1997).Solo la specie Olea europaea ha unaimportanza legata alla sua ampiadiffusione in tutto il bacino delMediterraneo e, attualmente, anche inaltre aree del globo con simili caratteristi-che climatiche.L'olivo è pianta conosciuta da sempre efin dai tempi più remoti ha suscitatol'attenzione dei più illustri personaggidell'epoca, poeti, letterati, pittori eguerrieri. La specie, infatti, è stata legatafin dall'antichità ad aspetti culturali,economici, religiosi e alimentari dimoltissime popolazioni eurasiatiche,riscontrabili sia nella stessa mitologia di tali popoli, sia nei primi documenti scrittiritrovati nelle regioni culla delle primeciviltà agricole e appartenenti alle zoneindicate come la “mezzaluna fertile”.Queste comprendevano i territori adOvest dell'altopiano iranico, a Sud dellacatena caucasica, interessando l'anticaMesopotamia, la Siria e la Palestina, sinoalla penisola del Sinai.
Onori grandissimi furono attribuitiall'olivo dagli antichi Greci, tanto che loconsacrarono a Minerva dea dellasapienza, ritenendo che questa piantafosse sorta dal terreno per opera sua e lachiamarono primo tra tutti gli alberi(Caruso, 1982).I Greci, inoltre, adoperarono i ramoscellidi olivo sempre verdi per cingere la frontedei più valorosi capitani e dei più illustri cittadini; ed anche i Romani usavanol'olivo assieme all'alloro per intrecciare lecorone di trionfo ai difensori della patria.All'olivo fu attribuito il simbolo di pace evittoria e per questo fu pianta eletta erispettata, tanto è vero che quando iLacedemoni attaccarono gli Ateniesidistruggendo quanto trovavano, nontoccarono gli olivi. Questo perché, gliAteniesi avevano maledetto ogni personache li tagliasse, fosse loro amica o nemica.
Lucerna bilicne a olio (I - II sec. d. C.)
Premio Montiferru • Breve storia della coltivazione dell'olivo in Sardegna 41
Le prime testimonianze storiche chetrattano dell'olivo sono alcuni testiebraici che parlano di Sait e di Zeit aseconda che fosse olivo selvatico od olivocoltivato. La stessa Genesi trattadell'olivo: la colomba lasciata libera daNoè tornò nell'Arca con il ramoscello diolivo.Nell'Iliade e nell'Odissea si trova qualcheallusione alla pianta dell'olivo graditanon tanto come pianta da olio quantocome pianta dal frutto commestibile.L'olio lo troviamo citato come importa-zione straniera per ungere il corpo deicombattenti.Gli antichi egizi coltivavano l'olivo chechiamavano Tat. Questo asserto èconvalidato dalla scoperta fatta daMaspero di ramoscelli di olivo rinvenutinei sarcofaghi delle mummie (Francolini,1923). Grazie a queste e ad altre
testimonianze si è potuto ricostruirequello che è stato il percorso fatto dallacoltivazione dell'olivo, ma niente si èpotuto sapere per quanto riguarda lapresenza o meno di forme spontanee nellenostre regioni.Certo è che i Greci furono i primi acoltivare l'olivo così come furono prota-gonisti nel perfezionamento del modo dicomprimere il frutto per la estrazionedell'olio e nel divulgare la specie dal Norddella Grecia in Sicilia e in Sardegna(anche se esiste il dubbio che in questeregioni lo avessero già introdotto i Fenici)e nelle coste del Mediterraneo in genere(Morettini, 1972).I Romani conobbero l'olivo più tardi deiGreci ed anche essi contribuirono nelprocesso di diffusione in quei Paesi daloro conquistati.Incerte sono le notizie paleontologiche
Piatto lucerna tetrapode in marmo - Dolianova (CA) (4 mila a.C.)
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sull'olivo, infatti, fino ad ora non è stata rinvenuta nessuna traccia di foglie, dirami o di frutti in zone dove si è inveceriscontrato l'alloro, il mirto ed altriarbusti della regione dell'olivo (Francoli-ni, 1923). Ciò darebbe prova che lacomparsa e la naturalizzazione di questapianta in quei luoghi sia avvenuta inepoche posteriori. Informazioni piùrecenti, tuttavia, testimoniano lapresenza di polline fossile di Olea europa-ea in epoche anteriori allo sviluppo dellacoltura della specie (Zohary, 1994).Sono noti, peraltro, in Italia ritrovamentidi reperti fossili risalenti al periodoterziario, che dimostrano l'esistenza di unprogenitore dell'olivo in tale epoca. Inepoca paleolitica (35.000-8.000 a.C.) èconfermata la presenza nell'Europameridionale di una pianta simileall'olivo, tramite il rivenimento di
noccioli di olive in insediamenti umani ditale periodo.La regione di origine dell'olivo domesticoè comunque considerata, di comuneaccordo tra i diversi autori, l'Asia Minore(Siria ed Iran) dove l'olivo selvatico dàcorpo a distese di tipo forestale. In unperiodo collocabile intorno al terzomillennio a.C., infatti, è documentata lapresenza di ampie superfici olivetateintorno alla città di Ebla nei pressi diAleppo in Siria (Remesal Rodriguez,1996). Peraltro, secondo altre fonti, ireperti di mortai e presse in pietra utiliz-zati per estrarre l'olio dalle olive ecustoditi nel museo dell'olivo di Haifa(Israele), fanno ipotizzare che l'olivo fossegià utilizzato intorno al quinto millennioa.C. (Eitam, 1996).Dal Medio Oriente i Semiti avrebberodiffuso l'olivo domestico in Grecia dovepare vi fosse già l'olivo selvatico (Moretti-ni, 1972).Ancor oggi, nonostante i numerosiriferimenti presenti nella letteraturascientifica dell'ultimo secolo, l'originedella specie Olea europaea L. nelle sueforme spontanee e coltivate, non è ancorachiara.A chiunque si inoltri lungo le strade e lecampagne della Sardegna non puòsfuggire una particolare componentepaesaggistica diffusa praticamente sututto il territorio: la presenza massiccia diolivi ed olivastri, tipiche essenze delleregioni mediterranee (Camarda eValsecchi, 1983).Le forme di olivo selvatico sono presentifino a 750 m di altitudine, mentre glioliveti si collocano in una fascia altime-trica inferiore, non superando di norma i 500 m.
Lucerna punica a conchiglia Sant’ Antioco (CA) (V sec. a.C.)
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La coltivazione dell'olivo ha avuto neltempo momenti diversi di cure attente o ditrascuratezza. Gli olivastri si integranoinvece con i resti dei boschi sardi etalvolta colonizzano scoscesi pendii epiane interne dell'Isola.In alcuni ambienti le forme selvatichesono state sostituite dall'olivo attraversooperazioni d'innesto effettuate anche inperiodi storici diversi (Bandini, 1935;1963).La Sardegna, posta in posizione quasicentrale sul Mare Mediterraneo, hasempre avuto nei secoli una particolareimportanza strategica per il controllodelle rotte di commercio e per la ricchezzadelle sue terre. Il succedersi in epocastorica di invasioni e domini, di prosperi-tà, decadenza e saccheggio, evidenzianola natura dell'Isola come ponte sul mare e
base di scalo sulle rotte marine (CherchiPaba, 1974-1977; Mulas et al., 1994).Alla conquista delle sue terre miraronotutti i popoli che ebbero importanzastorica nel mondo occidentale alloraconosciuto: dai Fenici, ai Cartaginesi,sino ai Romani, del cui Impero seguì lesorti.Con la caduta dell'Impero Romano sialternarono, dal V al X secolo brevidominazioni da parte dei Vandali,tentativi d'invasione degli Arabi e periodidi dipendenza dai Bizantini, da cui laSardegna si staccò progressivamente, purmantenendo una formale dipendenza,sino alla costituzione dei Giudicatiindipendenti (Casula, 1994).Ognuno dei periodi storici attraversati haavuto influenza anche sulle sortidell'agricoltura, con alterne fasi disviluppo e decadenza.Se in epoca imperiale (I sec. a.C. - IV sec.d.C.) la Provincia di Sardegna eraintensamente popolata con vasteestensioni destinate soprattutto allacoltivazione dei cereali (Meloni, 1990),dalle invasioni barbariche in poi si ebbeun progressivo spopolamento e abbando-no di campagne e coste, con una perdu-rante crisi demografica sino all'epocaGiudicale (X-XV sec.). In tale periodo siebbe infatti una relativa rinascita, anchecome conseguenza delle strette relazioniesistenti con le Repubbliche Marinare diPisa e Genova e della presenza degliordini monastici (Besta, 1908; Casula,1994; Coroneo, 1994).La decadenza dell'Isola divenne marcatadal XIV secolo in poi, con l'alternarsi dipestilenze e guerre per la conquista delRegno di Sardegna. Questo, attribuito con
Lekythos (Brocchetta per olio profumato)Nora (CA) (V sec. a.C.)
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Bolla papale agli Aragonesi nel 1297, furealizzato il 19 Giugno 1324 e si estesetotalmente sull'intera Isola nel 1409.La popolazione della Sardegna era dicirca 200.000 abitanti, stimata in circa350/400.000 alla fine del XV secolo, etale si mantenne sino alla prima metàdell'Ottocento, con alcuni crolli demogra-fici dovuti a epidemie e carestie.Tra gli altri autori, il Gemelli (1776) nelsuo eruditissimo testo associava il fattoche la popolazione allora presentenell'Isola fosse pari a un quarto di quellada lui stimata in epoca imperiale nel II-IIIsecolo d.C, ipotizzando una presumibile,ma non dimostrata, condizione di grandefloridezza dell'agricoltura sarda in taleepoca:[...] Resta dunque, che [...] la Sardegnasotto i Romani era non solamente più, maincredibilmente meglio di oggidì coltiva-ta..[...] Un tal stato si era in Sardegna a
tempi di cui parliamo. Contar dunquedovea almeno 1.800.000 abitanti, cioèun buon quadruplo della odiernapopolazione.L'agricoltura ha seguito quindi alternevicissitudini storiche, riguardanti sia lacoltivazione di specie arboree cheerbacee.La presenza dell'olivo in Sardegna,almeno nella forma spontanea, è sicura-mente antichissima; se si pensa che visono, ancora, numerosi oleastri la cui etàè stata stimata in diverse migliaia di anni,alcuni sicuramente già presenti all'epoca delle popolazioni nuragiche (Caruso,1882).Lo sfruttamento di questa pianta perl'estrazione dell'olio è anch'esso moltoremoto, considerando che durante i lavoridi scavo della reggia nuragica diBarumini e di altri nuraghi sono statiritrovati locali e attrezzatura per estrarre
Guttus (vasetto per olio) iberico a vernice nera, con versatoio a protome di leone - Cagliari (III - II sec. a. C.
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l'olio dai frutti di olivo e di lentisco (Lilliue Zucca, 1988).Non si hanno notizie certe sull'inizio dellacoltivazione dell'olivo in Sardegna.Sicuramente questa ricevette impulso adopera dei Fenici che introdussero siavarietà di diverse specie arboree che unatecnica colturale più evoluta.È probabile quindi che le prime testimo-nianze di coltivazione dell'olivo possano riferirsi al periodo fenicio-punico, ed èverosimile ipotizzare che durante ladominazione punica, seppure in tonominore, si proseguisse con la produzionedell'olio, pur considerando l'ostilità deiPunici verso le produzioni di olio e vinonei territori da loro colonizzati, riportatanon solo per la Sardegna ma anche per laSicilia e, probabilmente, la Spagna(Meloni, 1990, Mastino, 1995).In epoca romana, la coltivazionedell'olivo parrebbe aver avuto inSardegna un notevole sviluppo. Questo ètestimoniato anche da recenti studistorici associati all'archeologia botanica,che hanno permesso di verificarel'esistenza di vecchi oliveti intorno ainsediamenti rurali sorti nell'area disviluppo agricolo, attorno alle ville dicampagna di patrizi romani. E' noto delresto come la Sardegna di questo periodofosse conosciuta per le coltivazioniarboree in generale, tanto che Polibio neparla come “Insulam omnium fructumgenere excellens” e Diodoro affermavache “fructiferis arborius consita fuit”(Cherchi Paba, 1974-1977).L'olivicoltura della Sardegna romanaebbe maggiore floridezza in epocaImperiale pur perpetuandosi lo sfrutta-mento del latifondo e la prevalentecoltivazione cerealicola. Ciò nel contesto
della generale importanza dell'olivotestimoniata dall'affermazione diColumella: “Olea, prima omniumarborum est“; e nonostante il fatto che leestensioni coltivate non fossero parago-nabili con le enormi distese olivetatenotoriamente strategiche per l'Impero esituate sia nella penisola Iberica, che nelNord Africa dove erano estese dallaTripolitania sino alla costa Altantica delM a r o c c o , a l l o r a d e n o m i n a t aMauritania.Si hanno comunque testimonianze direlitti di tali coltivazioni, con particolari riscontri nella zona di Neapolis, in agro diArbus (CA), in cui operò l'agronomoRutilio Palladio negli anni a ridosso dellacaduta dell'Impero Romano d'Occidente(Mastino, 1995).Peraltro, a conferma della non eccessivadiffusione dell 'olivicoltura nellaProvincia di Sardegna, che pure sarebbe
Balsamario vitreo (I-II sec.d. C.)
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stata necessaria a soddisfare i fabbisognialimentari della numerosa popolazioneallora presente, sono state reperite conabbondanza anfore olearie di diversatipologia e relitti di navi da trasporto, chetestimoniano come la Sardegna fosse unimportante centro di commercio econsumo di olio proveniente dalla Betica(zona della Spagna corrispondente allaValle del Guadalquivir e all'attualeAndalusia) e dalla Tripolitania.In seguito alla caduta dell'ImperoRomano e al succedersi di dominazionidiverse, la Sardegna, perse il ruolo dicentro commerciale e punto di scalo dellerotte delle navi onerarie, mentrel'agricoltura isolana si mantenne a livellidi pura sussistenza per l'alimentazionedelle popolazioni presenti in numerosempre più esiguo (Mastino, 1995).Scarseggiano quasi del tutto le fontidurante l'alto Medioevo, quando laSardegna si trovò a essere contesa traVandali, Arabi e Bizantini (Cherchi Paba,1974-1977).Analizzando la documentazioned'archivio delle successive epoche
medioevali, soprattutto durante l'etàGiudicale, si evidenzia come l'olivo abbiail minor numero di riferimenti storico-bibliografici tra le colture arboree, conqualche rara citazione in alcuni codici oCondaghi di monasteri.Le ricerche storiografiche risalenti al XIIsecolo riportano notizie, tratte da questiCondaghi, di oliveti ceduti come donazio-ni a monasteri nei dintorni di Sassari.Nello stesso periodo il vescovado diDolianova era denominato ”Piscopadude Olia”.Relitti di oliveti si ritrovano anchenell'alta Marmilla ai piedi del versanteorientale del monte Arci, dove sonotradizionalmente noti come "olias de isPisanus" (oliveti dei Pisani). Essi sipossono far risalire al periodo in cui laRepubblica di Pisa esercitò la sua influen-za sul la Sardegna meridionale.Particolarità di tali piante è la lorodisposizione regolare a chiusura deicampi, "a incungiai" delimitando leproprietà. Si tratta di esemplari monu-mentali, che hanno subito nel tempointerventi di reinnesto con cultivar note
Lucerne romane provenienti da varie località - sa sinistra: I sec. a C., I sec. d. C. III sec. d.C.
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nella zona. A riprova di come la loroorigine sia collegata a impianti ordinati eassestati regolarmente è sufficienteosservare la disposizione, non derivatada innesto di olivastri spontanei. L'anticae singolare origine degli oliveti è testimo-niata dal permanere in queste zone dialcune forme tradizionali di trasmissionedella proprietà, per cui talvolta i proprie-tari delle piante di olivo non sonoproprietari dei terreni su cui le piantestesse insistono. Tale forma di compro-prietà, riportata negli antichi condaghi e denominata "cortaticu", conferma lapresenza e l'importanza economicadell'olivicoltura nel periodo giudicale.Tracce di oliveti altrettanto antichi, e disimilari usi di comproprietà, si ritrovanoin altre aree in cui è storicamente nota lapresenza dei Pisani: ad esempio nellazona di Villamassargia, feudo deiGherardesca. Qui si ritrova un'ampia areache si estende dalla pianura verso le zonemontagnose del Sulcis, ai piedidelll'antico castello di Gioiosa Guardia,denominata "S'Ortu Mannu", che testimo-nia a tutt'oggi lo sviluppo raggiunto inquell'epoca dalla coltivazione.Le dimensioni di molte delle piantesuperstiti in un stato quasi integro, ovverol'ampia superficie delle ceppaie, confer-mano l'età dell'insediamento, su cui sonostati effettuati nel corso degli anniinterventi di ricostituzione di tronchiattaccati dalla carie o innesti sullebranche. In tutti i casi si è di fronte ainteressanti soggetti innestati su vecchiolivastri e spesso regolarmente dispostisul terreno.Per lo sviluppo dell'olivicoltura sarda èstata certamente fondamentale l'azionedegli ecclesiastici con la presenza di
comunità monastiche che diederoimpulso anche agli interventi d'innestosugli olivastri, di cui si hanno precisedocumentazioni inerenti l'antico PrioratoCamaldolese di Bonarcado (OR) (CherchiPaba, 1974-1977).Il decadimento della coltura segnò tutto ilperiodo basso medioevale, nonostantespecifiche esortazioni di legge (Casula,1994), sino a giungere a particolarinormative promulgate all'inizio del XVIIsecolo dal Parlamento del Regno diSardegna (Gemelli, 1776; Fara, 1838).Ma per avere notizie certe su una volontàprogrammatrice di utilizzo degli oliveti edegli olivastri spontanei, occorreràattendere il 1624 quando un decretoviceregio favorì un programma di innestisu olivastri spontanei in tutta laSardegna, imponendo nel contempol'addestramento degli innestini e la cura
Eulogia fittile di Santa Mena - Tharros - Cabras.
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delle piante innestate (Cherchi Paba,1974-1977).Probabilmente, parte del patrimonio divarietà attualmente coltivate inSardegna, ebbe origine dal materiale dipropagazione che gli innestini diValencia e Maiorca portarono con sé perl'addestramento alla coltivazione dellemaestranze dell'Isola.La presenza attuale di cultivar denomi-nate "Palma", "Maiorca", "Sivigliana"ricordano nel nome la probabile origineiberica (Manca Dell'Arca, 1780).L'azione del suddetto decreto viceregio fucosi efficace che, a distanza di 150 anni,la letteratura dell'epoca riporta positiva-m e n t e l ' i n i z i a t i v a d e l v i c e r ésull'olivicoltura sarda.Infatti il maggior merito dell'intervento fulegato alla concessione di proprietà deglioliveti ottenuti con l'innesto, cui feceseguito un impulso alla costruzione dimolini, a cui erano obbligati i feudataridel luogo (Gemelli, 1776).Vennero poi previste gravi sanzioni a chiincendiasse o rovinasse gli oliveti,nonchè la perdita di possesso a chi neinterrompesse la coltivazione, comerecitano le Regie Prammatiche del1640(Costa,1937).Con queste norme l'Autorità Spagnoladetta precise indicazioni sulle modalitàdi piantagione e di innesto degli oliveti,obbliga i feudatari alla costruzione deifrantoi, fa divieto alla vendita deglioliveti per debiti e dispone misure per lasalvaguardia nei confronti dei rischi daincendio.A testimonianza di questi interventinumerosi oliveti storici sono ancorapresenti nella Planargia, nell'Oristanese,
nel Sassarese, nella Nurra e nei vari arealiolivicoli isolani (Serreli, 2001).Nonostante le successive azioni volte afavorire un incremento della coltivazionedegli olivi in Sardegna, sia con gli inter-venti di innesto sugli olivastri spontanei,sia con l'impianto di nuovi oliveti,occorrerà attendere le provvidenze deiregnanti di casa Savoia, a cavallo tra '700e '800 per registrare nuovo impulso dellaolivicoltura in Sardegna.Questi concedettero il titolo di cavaliere achi innestasse un certo numero di olivastri(almeno 4.000), nonché un fidecommessosui terreni in cui venissero effettuatiinnesti in numero non inferiore a 500. Taleantico istituto del diritto successorioobbligava l'erede a conservare e trasmet-tere al successivo erede tutta l'eredità oparte di essa (Costa, 1937; Cherchi Paba,1974-1977).
Lucerna con il “chrismon” iniziali del nome del Cristo (VI sec. d.C.)
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Titolo XXXXV - delle Regie Prammatiche Spagnole -
De plantar e ingerir olivares.
(Sulla piantagione e innesto degli olivi)
Capitulo Primero
(Capitolo Primo)
Olivares, quando y como, y en que partes se han de plantar, y ingerir.Siendo assi che en el dicho nuestro Regno de Sardeña ay tan grande aparexo,por ser la tierra tan frutifera, y fertil, de plantar, e ingerir Olivares, y serabundantissima de aceyte como qualquir otra Provincia; y es necesitada del,por no haver esperimentado los del Reyno el beneficio, que desto se tiene, y noes bien, que cosa tan util, y provechosa, se pierda, establecemos, y ordenamos,que todos los que tuvieren viña tancas, y çercados junto, o cerca dellas en lasCiudades, Villas, y lugares del dicho Reyno, esten obligados rodearlas todas deOlivares, y paraque esto se cumpla, queremos, y mandamos à los dichosdueños, que so pena de 25 ducados, cada año haygan de plantar, y planten ata30 acebuches, y olivos; dexando tan solamente de una, al otro, quinse palmosde espacio, y de mano en mano, cada año planten, y cultivè las demas hastaque la viña, tanca, ò çercado, queden rodeados del todo en la forma suso dicha,y porque esto, se haga con la puntualidad, que conviene, ordenamos, ymandamos a los Governadore, Vegueres, Podestades, Oficiales, y otrosqualesquier Yuez, ò Ministros ordinarios del dicho nuestro Reyno, salgan una,y mas vezes entre año, para reconocer, y ver las dichas viñas, tancas, yçercados, si se han plantado, y cultivan en ellas los dichos Olivares, en la formasuso dicha; y executen con rigor la pena à los inobedientes, conapercibimiento, que se embiaran comissarios contra los dichos Ministros, asus costas, para ver si han complido, lo que en esta nuestra ley, y Pragmatica secontiene, y seles executara la pena de 200 ducados, que con esta lesimponemos.
Quando, come e dove devono essere plantati e innestati gli Olivi. Essendo quindiche nel suddetto nostro Regno di Sardegna vi è una così grande possibilità, per laterra molto produttiva e fertile, di piantare e innestare Olivi, perchè possaprodurre abbondantemente olio come qualunque altra Provincia, e consideratoche questo è carente nella regione, non avendo sperimentato gli abitanti del Regnoquali benefici si possano ottenere da questa produzione, e dato che non è bene cheuna possibilità tanto vantaggiosa vada perduta, stabiliamo e ordiniamo che tutticoloro che possiedono vigne, tancati e campi in prossimità delle Città, Paesi e
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località del suddetto Regno, siano obbligati a circondare le proprietà di Olivi.Affinchè questo venga realizzato vogliamo e comandiamo ai suddetti proprietari,che pena il pagamento di una multa di 25 ducati, ogni anno facciano piantare epiantino colà 30 olivastri e olivi, lasciando solamente tra le piante quindici palmidi spazio, e a mano a mano ogni anno piantino e coltivino quelle che restano, finoa che la vigna, il tancato o il campo, resti circondato completamente nel modosuddetto. Perchè questo si faccia con la puntualità che conviene, ordiniamo ecomandiamo ai Governatori, Vicerè, Podestà, Ufficiali e qualunque altro Giudiceo Ministro ordinario del suddetto nostro Regno, di uscire una o più volte all'annoper ispezionare e controllare se nelle suddette vigne, tancati e campi sono statipiantati e coltivati i suddetti Olivi come già descritto. Applichino la pena previstacon rigore ai disobbedienti, essendo avvisati che saranno inviati commissari acontrollare i suddetti Ministri, nella loro zona, per vedere se hanno compiuto ciòche la nostra legge e Prammatica contiene e, in caso di inadempienza, siapplicherà loro una multa di 200 ducati.
Museo di Villanovaforru (CA): “Anfore a sacco” di epoca Punica, in terracotta, usate probabilmente anche per il trasporto e la conservazione dell’olio
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Capitulo II
(Capitolo II)
Que se agan Molinos de açeyte por los Señores del Lugar(Che i Signori del Posto realizzino Frantoi per l'olio)
Otro si porque la mayor parte de las Villas, y lugares del dicho Reynoestan impossibilidados a proveher, y tener los Molinos, ò otros instrumentosnecessarios para el ministerio del açeyte, y es justo que los Barones, Señores, yFeudatarios de dichos lugares, los ayuden, y faurezcan: ordenamos, ymandamos, que los dichos Barones feudatarios, y Señores de lugares, dentro deun año, cada qual en su disctricto, y lugar, este obligado proveher el Molin, ylos de mas adereços, que son menester, para el artificio del açeyte, y que por esto, y por qualquier derecho, que puedan pretender de los vassallos, se lespague el diezmo, es a saber de diez uno, y no haziendo el dicho Molino, puedanhazerlo los particolares, y no esten obligados a pagar el diezmo ni otra cosa alSeñor de dicho lugar.
Dato che la maggior parte dei Paesi e Località del suddetto Regno sonoimpossibilitati ad avere e mantenere dei Frantoi o altri strumenti necessari per laproduzione dell'olio, ed è giusto che i Baroni, Signori e Feudatari delle suddettelocalità li aiutino e favoriscano: ordiniamo e comandiamo che i suddetti Baroni,Feudatari e Signori delle diverse zone, entro un anno, ciascuno nel suo distretto olocalità, sia obbligato a provvedere al Frantoio e alle altre attrezzature che sononecessarie per la produzione dell'olio, e che per questo e per qualunque diritto,possano pretendere dai vassalli il pagamento della decima, ovvero una quotaogni dieci. Se non faranno il suddetto Frantoio, potranno farlo i privati e in questocaso non saranno obbligati a pagare la decima né alcuna altra imposta al Signoredel posto.
Premio Montiferru • Breve storia della coltivazione dell'olivo in Sardegna
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Capitulo III
(Capitolo III)
Olivares no se puedan vender por duedas(Gli Olivi non si possono vendere per debito)
Otro si, porque los viñaderos, y labradores, con mayor animo, yconfiança de gozar del fruto de los dichos olivares, puedan emprender, y darprincipio à plantarlos, estatuymos, y ordenamos, que en ningun tiempo losdichos olivares puedan ser vendidos por duedas civiles, ni criminales ni aun porlo que devieren al mismo Señor del lugar. Porque queremos, que queden comovinculados in perpetuum en beneficio de quien los plantare, y todos susherederos, y discendientes, con que los frutos ayan de servir, y sirvan à pagarlas deudas.
Affichè i vignaiuoli e lavoratori con maggiore entusiasmo e speranza dipoter godere del frutto dei suddetti Olivi, possano cominciare a piantarli,stabiliamo e ordiniamo che in nessun tempo i suddetti Olivi possano esserevenduti per debiti civili, o penali o per quanto dovuto al Signore del luogo. Questoperchè vogliamo che restino come vincolati perpetuamente a beneficio di chi li hapiantati e di tutti i loro eredi e discendenti, in modo che i frutti possano servire apagare i debiti.
Lucerna ad olio a forma di nave - Porto Torres (SS) (I sec. a.C. - II sec. d.C.)
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Capitulo IV
(Capitolo IV)
Fuego no se ponga a cinco millas de los olivares(Divieto di accendere fuochi entro le cinque miglia dagli oliveti)
Otro si, porque lo dichos olivares, queden mas guardados, yconservados, y libres de los incendios, y fuegos, que con tanta facilidad seponen en el dicho Reyno. Ordenamos, y mandamos, que en qualquier parte,que huviere de los dichos olivares, ninguna persona de qualquier estado, ocondicio que sea pueda à cinco millas el rededor dellos poner fuego, sinexpressa licencia del Yuez ordinario del lugar, dada por escrito, so pena de sieteaños de Galera, y de pagar el daño a razon de diez ducados por arbol.
Otro si, so la misma pena de siete años de Galera. Ordenamos, ymandamos, que ninguna persona pueda cortar de los dichos arboles, ni ramosde los ingeridos, ò para ingerir. Y de mas de la dicha pena corporal, por cadunaarbol, que cortare, pague diez ducados al dueños dellos.ESTO Fuego no se ponga a cinco millas de los olivares.
Affinchè i suddetti Olivi restino più costoditi e si conservino liberi daincendi e fuochi che con tanta facilità vengono accesi nel suddetto regno,ordiniamo e comandiamo che, ovunque siano i suddetti Olivi, nessuna persona diqualunque stato sociale o condizione possa accendere fuochi entro le cinquemiglia attorno ad essi, salvo permesso scritto del Giudice ordinario del luogo. Lapena per gli inadempienti è di sette anni di galera, con il pagamento del danno inragione di dieci ducati per albero distrutto.
Ancora la stessa pena di sette anni di galera ordiniamo e comandiamovenga somministrata a chi tagli i suddetti alberi o rami innestati o destinatiall'innesto. Oltre alla suddetta pena, inoltre, per ogni albero danneggiato paghidieci ducati al padrone degli stessi.
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Regio Viglietto del 15 febbraio 1773 per l'innesto degli olivastri
__________________
Il Re di Sardegna, di Cipro e di Gerusalemme - Conte Caisotti di Robbione. Laquantità, ed estensione degli olivari che si incontrano in varie parti di codestoRegno, e singolarmente nel Capo di Sassari, e la disposizione naturale, chequindi ne risulta de' suoi terreni a questo prodotto, da cui tanto vantaggio nepotrebbe ricavare, quanto ne risentono altri Paesi, fra quali è notorio, che lavicina isola di Corsica ne ritrae gran parte della sua sussistenza, eccitarono giàda buon tempo le nostre attenzioni, e premure ad introdurre costì la praticadell'innesto, e la miglior coltura degli olivi, come anche la maniera di estrarnel'olio, onde renderlo di qualità più perfetta, ed aumentarne la produzioneall'oggetto di supplire non solo agli interni bisogni, ma poterne eziandioformare un vantaggioso ramo di commercio, come sembra dovesse facilmenteriuscire mediante qualche attenzione, e cura, che dar si volessero i proprietaridegli olivari, e de' terreni, ne' quali potrebbono questi stabilirsi.Spedimmo con tal vista sin dall'anno 1739, a spese della nostra Cassa seionegliesi ben esperti nell'innesto, e coltura degli olivi, e nella formazione degliogli, onde potessero costì impiegarsi ad insegnare a' particolari, che volesseroprofittarne, a mettere a pubblica vista in esercizio le migliori regole, adistruzione comune; l'esito però non corrispose alle nostre intenzioni, poichéarrivati costì i suddetti periti, o per non essersi saputi indirizzare dovepotevano riuscire più utili, o per qualche altra mal'intelligenza, non hannoprodotto alcuno degli effetti, che ci eravamo proposti, essendo indi a poco statirimandati in terraferma.Non abbiamo per tutto ciò deposto il pensiero di ripigliare a miglioricircostanze l'assonto, non cessammo di dare di tempo in tempo deglieccitamenti a coloro, che potevano meglio contribuire a procurarnel'avanzamento, e la coltura, d'un prodotto, che potrebbe rendersi di sì granconseguenza a tutto il Regno; ed avendo ancora ultimamente fatto scrivere alMarchese Maccarani Governatore di Sassari, che doveva conoscere tuttal'importanza per averne veduti cogli occhi, ed esperienza propria i vantaggi, chene ritrae il Contado di Nizza, veniamo ora dalla di lui esattezza informati,ch'egli già da molto tempo andavasi adoperando nell'insinuare 'a particolari imigliori modi, onde attendere alla fabbricazione dell'oglio, assicurando ancora,che potrebbe riuscire di bontà non inferiore; chepperò gli risultava il dispiaceredi non veder trarre da quegli olivi il partito, che si poteva migliore, e che silascino scorrere per le contrade a rivi le acque, in cui si fanno passare imedesimi, dalle quali come abbondanti d'oglio se ne ricaverebbe tuttavia unaquantità considerevole di quello, che altrove chiamano d'inferno, qualorafossero raccolte nel mezzo di recipienti a tal uso destinati.Simili riscontri non fecero che accrescere le nostre premure d'impiegare i mezzi
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possibili per portare questo ramo di produzione con la coltura, di cui èfacilmente suscettibile, a quel grado di estensione, e di bontà, che lascianogiustamente sperare l'esempio degli altri Paesi, che trovansi in egualicircostanze, e la disposizione naturale di codesti terreni, in mezzo alla quale èveramente rincrescevole, che si ricavi sì poca quantità d'oglio ad essersi dovutaproibire, come se sentiamo attualmente vietata affatto l'estrazione del Capo diSassari, e che annualmente debba il Regno procurarsene da fuori in gran copiaper supplire ai propri bisogni.Dopo d'aver perciò fatte riandare in questo proposito medesimo le provvidenzeper lo stesso fine emanate già nelle Regie prammatiche di codesto Regno, ed inseguito delle Corti tenutesi negli scorsi secoli, abbiamo ora determinato distabilire in Sassari una Giunta composta dal Governatore, dall'Assessore civiledella Governazione; Proavvocato fiscale, e Viceintendente generale, con unirvitre o quattro de' Cavalieri od altri soggetti de' più intelligenti, e zelanti per il benpubblico, affinché presa in considerazione la materia a fronte delle disposizionidelle suddette prammatiche, e dei motivi, per i quali possono essere rimasteinefficaci, e riflettendo allo stato attuale delle cose propongono gli spedienti, emisure, che crederanno più utili, ed opportune per animare l'accennata coltura,e disporre i nazionali a procurarsene tutto il vantaggio, che ne sarebbesperabile.Non avessimo difficoltà, ove occorresse qualche spesa, d'interessarvi di nuovola Regia nostra Cassa, e di rispedirvi eziandio alcuni soggetti del Principato diOneglia, o del Contado di Nizza a carico della medesima, come anche di farcostrurre, bisognando, in Sassari un edificio, o sia torchio d'oglio nella migliorforma, che si conviene perché serva di modello agli altri. Sentiremo purvolentieri le altre disposizioni, che l'accennata Giunta crederà poter giovareall'intento, siccome gradiremo anche i suggerimenti, che fosse in caso di farcivoi medesimo, parlandone costì col Reggente la Real Cancelleria, e cogli altriMinistri, e Soggetti anche nazionali, che stimasse di consultare all'oggetto dicombinare le provvidenze, che convenisse di pubblicare un pregone.Aspetteremo altresì, che ci proponiate quelli, che credereste meglio convenireper la Giunta di Sassari, sentito anche quel Governatore, che sopra luogo è incaso di viemeglio conoscesse il valore, e le disposizioni, per lo che vogliamo,che mandiate al medesimo in originale questo nostro Viglietto, eccitando al dilui impegno, e degli altri Ministri sovraccennati, mentre confidiamoparticolarmente in esso allo oggetto, di sì tratta, sia per il vero zelo, onde simostra animato per il nostro, e pubblico servizio, come per i lumi, di cui èfornito nella materia; e senza più preghiamo il Signore, che vi conservi.
Torino 15 febbraio 1773Carlo Emanuele Bogino
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19 marzo 1773 - Regio Viglietto per la Giunta di Studio per l'innesto degliolivastri_________________In esecuzione dei due Viglietti de' 15 e 16 febbraio, che andavano uniti ai dettidispacci, ho mandato in originale al Sig. Governatore di Sassari il primo checoncerne le misure da prendersi per migliorare le colture degli olivastri, ed ilmetodo per ritrarne l'olio, affinché il Signor Governatore di Sassari suddettocolla Giunta composta di Soggetti in esso R° Viglietto designati propongono glispedienti, che crederanno più confacevoli a tale oggetto.Fra i tre, o quattro Cavalieri o Particolari del Paese da aggiungersi alla dettaGiunta indicati al Sig. Governatore li Signori Marchese Cugia, e Don IgnazioGarruccio da S.E. accennatimi, li quali credo anch'io, che siano dei più capaci edintelligenti perché sono attenti al loro patrimonio che consiste appunto, perbuona parte, in oliveti.
Gli interventi legislativi sull'olivicolturaper tutto il '700 e l'800 ebbero, tuttavia,modesti effetti, nonostante venissestimato nel 1874, che il reddito nettoritraibile da un ettaro di oliveto inproduzione con 120 piante, fosse dicirca 300 lire, giudicato superiore aquello allora ottenibile nei miglioricoltivi della Bassa Lombardia (Marzora-ti, 1874).Relativamente a tale periodo il Costa(1937) commentando la situazionedell'olivicoltura della Sardegna, conspecifico riferimento a Sassari, riferisceche il Relatore presso la CommissionePermanente per gli interessi Agricolidella Sardegna, Don Gavino Passino(1888) affermava che “gli oliveti hannofabbricato palazzi”.Nuovi incentivi alla coltivazione,recuperando aree olivastrate, si ebberoa partire dalla fine dell'800 con concorsia premi banditi dal Ministerodell'Agricoltura a varie cadenzepluriennali, che portarono all'innesto dicirca 300.000 olivastri. In seguito il
R.D.L. del 1938 finalizzato a unatrasformazione fondiaria delle areeolivastrate, affiancato dalla legge del1933 sulla bonifica integrale, portò
“Locomobile” utilizzata da Giuseppe Garibaldi per azionare il mulino - frantoio in assenza di vento
Isola di Caprera (SS)
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all'innesto di oltre 220.000 piante(Bandini, 1935;1963).Nel medesimo periodo si era dato corsoanche all'istruzione dei potatori localicon l'arrivo di maestranze umbreincaricate dell'addestramento secondolo schema del vaso piramidale allaRoventini. Nel dopoguerra nuovoimpulso a tale opera venne dato sia dallaL.R. 46/50 sui miglioramenti fondiari,sia dagli stanziamenti della Cassa per il Mezzogiorno, affiancando alla trasfor-mazione delle aree olivastrate anchel'impianto di nuovi oliveti, generalmen-te consociati a vigneti, a cui lavorò il neocostituito Ente di TrasformazioneFondiaria e Agraria della Sardegna(ETFAS). Indubbiamente gli interventidel dopoguerra, inseriti in un contestosociale ed economico di sviluppo rurale caratterizzato da esubero di manodope-ra e mancanza di valide alternativeproduttive, consentirono la realizzazio-ne di nuovi oliveti e il recupero di vaste aree olivastrate. Queste superfici eranocertamente idonee a un utilizzo agricolosecondo le pratiche in uso negli anni '50e '60, ma divennero marginali a causadella crescita dei costi di gestione e delladifficile meccanizzazione delle superfici.L'olivicoltura tradizionale sarda, ormaiobsoleta, vive pertanto una grave crisilegata ai limiti strutturali della suaorigine, che se da un lato arricchisce ilterritorio di un importante elementopaesaggistico (Camarda e Valsecchi,1983) dall'altro lato ha dei costi gestio-nali insostenibili rispetto al redditoritraibile (Sini, 1996).La lunga storia dell'olivicoltura dellaSardegna, la caratteristica longevitàdell'olivo, il succedersi di tentativi di
migliorarne la coltivazione e l'azionecontinua di generazioni di agricoltoriattenti a propagare quanto di megliopoteva offrire il panorama varietaledisponibile nella loro epoca, ha generatoun patrimonio di cultivar di origine nonfacilmente definibile che costituisconotuttora l'elemento maggiormentecaratterizzante il comparto olivicolodell'Isola.La definizione e lo studio di questevarietà può contribuire alla miglioreconoscenza della storia dell'olivo inSardegna e nel Mediterraneo, ma anche essere elemento di base per lo sviluppo di una nuova olivicoltura tecnicamentemoderna e qualitativamente fondatasugli elementi di tipicità delle produzio-ni.
Frantoio utilizzato da Giuseppe Garibaldi per la lavorazione delle olive prodotte dal suo oliveto
Isola di Caprera (SS)
Premio Montiferru • Breve storia della coltivazione dell'olivo in Sardegna
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Bibliografia
Bandini P., 1935. La valorizzazione degli olivastri spontanei in Sardegna, L'olivicultore,12(11): 19.Bandini P., 1963. L'olivicoltura nel piano di rinascita della Sardegna. Società EditorialeItaliana, Cagliari: 10-26.Besta E., 1908. La Sardegna medievale. Ed. Reber, Palermo.Camarda I., Valsecchi F., 1983. Oleaceae. In: Alberi e arbusti spontanei della Sardegna.Edizioni Gallizzi, Sassari: 403-412.Camarda I., 1997. La coltura dell'olivo nel paesaggio mediterraneo. Atti del Convegno su“L'olivicoltura del Nord Sardegna”. Sennori (SS), 18 dicembre.Caruso G., 1882. Monografia dell'olivo. In: Enciclopedia Agraria Italiana. UTET, Torino: 501-565.Casula F.C., 1994. La storia di Sardegna.3 voll. Ed. ETS e Carlo Delfino. Sassari.Cherchi-Paba F., 1977. Evoluzione storica dell'attività industriale, agricola, caccia e pesca inSardegna. 4 voll. Edizioni Fossataro, Cagliari.Coroneo R., 1994. Architettura Romanica da metà del Mille al primo Trecento. IlyssoEditrice. Sassari: pp. 53-65.Costa E., 1937. Sassari. Edizioni Gallizzi, Sassari: XV.Eitam D., 1996. La coltivazione dell'olivo nell'antico Israele. In: Enciclopedia mondialedell'olivo. COI, Madrid: 36-41.Fara G.F., 1838. De Coriographiae Sardiniae. Augustae Taurinorum. Ex Tip. Regia, Torino.Francolini F., 1923. Olivicoltura. In: Nuova Enciclopedia Agraria Italiana. UTET. Parte V: 1-63.Gemelli F., 1776. Rifiorimento della Sardegna proposto nel miglioramento di sua agricoltura.Edizioni Briolo, Torino: Vol. I: 1-21; 239-271.Lilliu G., Zucca R, 1988. Su Nuraxi di Barumini. Ed. Carlo Delfino, Sassari: 127-128.Manca Dell'Arca A., 1780. Agricoltura in Sardegna. Orsini, Napoli.Marzorati E., 1874. Cenni sull'agricoltura della Sardegna. Tipografia Timon, Cagliari: 56-75.Mastino A., 1995. La produzione ed il commercio dell'olio nella Sardegna antica. Convegnosu "Olivicoltura in Sardegna". Bosa (NU), 25 marzo (in corso di stampa).Meloni P. 1990. La Sardegna romana. Chiarella, Sassari.Morettini A., 1972. Le Oleaceae, il genere Olea e la specie Olea europaea. In: Olivicoltura.REDA, Roma: 55-64.Mulas M., Agabbio M., Chessa M., 1994. L'Olivo. In: Patrimonio genetico di specie arboreeda frutto: le vecchie varietà della Sardegna. Carlo Delfino Editore, Sassari: 309-338.Remesal Rodriguez J., 1996. Economia oleicola nell'antichità. In: Enciclopedia mondialedell'olivo. COI, Madrid: 47-49.Serreli G., 2001. Provvedimenti per incentivare l'olivicoltura nel Regno di Sardegna dalSeicento all'Ottocento. In: Ulivi in Sardegna. Cultura, tecnica e futuro. Quaderni dell'AulaVerde, 1. PTM Editrice, Mogoro: 43-49Sini M. P., 1996. La filiera olivicola. In: L. Idda, Agroalimentare in Sardegna. Struttura,competitività e decisioni imprenditoriali. TAS, Sassari: 125-238.Zohary D., 1994. The wild genetic resources of the cultivated olive. Acta Horticulturae, 356:62-65.
Premio Montiferru • Breve storia della coltivazione dell'olivo in Sardegna
Su Succuttadorein uso a Santu Lussurgiufino al primo decennio del 1900 è esposto nella sala D del “Museo della Tecnologia Contadina”Centro di Cultura Popolare U.N.LA. di Santu Lussurgiu (OR).
“SU SUCCUTTADORE”
Antico e caratteristico sgocciolatoio in lamiera,di cui i produttori d’olio d’oliva fornivano leproprie venditrici al minuto affinché il recuperodelle gocce residuate sulle pareti curvedell’ imbuto semisferico assicurasse loro un,pur modestissimo, salario a totale carico deipoveri clienti che già avevano pagato l’olioa caro prezzo.
Superficie Olivicola totale: haNumero Olivi presenti in azienda: 25.000Zona di produzione:Giacitura:varietà prevalenti (%): BosanaPeriodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.liProduzione media annuale: 1.000Frantoio di trasformazione:Aziendale Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Riserva del ProduttoreCultivar: Bosana 60%Semidana 20% Nocellara 20%Monocultivar: NOBiologico: NODOP/IGP: SI
Mercato di commercializzazione:Locale: Sardegna,Nazionale: Nord Italia,Estero: Germania, Inghilterra, Olanda, Usa
Accademia Olearia S.r.l.
acidità (% ac.oleico) 0,18(k 232) 1,73(k 270) 0,10(delta k) 0,003numero di perossidi (meq o2/kg) 5biofenoli totali 288,70tocoferoli (mg/kg)
Analisi chimica
Analisi sensoriale
2,5
1,0
1,51,5
2,5
3,5
2,0
3,0
1,5
2,0
4,0
0
1
2
3
4
5
6profumo di oliva
profumo di frutta e verdura
frutta matura
verduramatura
floreale spezie
oliva maturafrutta acerba
verdure acerbe
oliva verde
Piccante
Amaro
64 Premio Montiferru • Sezione Oli Sardi
COOPERATIVA DEGLI OLIVICOLTORI
DEL CAMPIDANO DI ORISTANO
C.O.C.O. soc. coop. agricola
acidità (% ac.oleico) 0,21(k 232) 1,72(k 270) 0,10(delta k) 0,003numero di perossidi (meq o2/kg) 6biofenoli totali 169,1tocoferoli (mg/kg)
Analisi chimica
Rappresentante legale: Giovanni Pietro Coccozona Artigianale lotti 20/21- 09080 VILLAURBANA (OR)E-mail: [email protected] ; [email protected] (in adeguamento)Telefono: +39 0783 44148 - Fax: +39 0783 092160
INFORMAZIONI AZIENDALI
Superficie Olivicola totale: haNumero Olivi presenti in azienda: 25.000Zona di produzione:Giacitura:varietà prevalenti (%): Semidana 60% Tonda 30% Bosana 10%Periodo tradizionale di raccolta: Novembre/ DicembreProduzione totale annata 2007 2008: q.liProduzione media annuale: 150Frantoio di trasformazione:Aziendale Ciclo Continuo (frangitore - decanter)
Denominazione: Olio Del GiudicatoCultivar: Semidana 80%Bosana 10%Tonda 10%Monocultivar NOBiologico NODOP/IGP NO
Mercato di commercializzazione:Locale: Sardegna,Nazionale: Emilia RomagnaEstero: Germania, Amburgo
Analisi sensorialeprofumo di oliva
2,5
1,82,3
3,8
3,8
3,25
4,25
1,83,3
3,5
4,5
0
1
2
3
4
5
6
profumo di frutta e verdura
frutta matura e secca
verduremature
floreale
Oliva maturaFrutta acerba
verdure acerbe
Oliva Verde
Piccante
Amaro
65Premio Montiferru • Sezione Oli Sardi
Azienda Agricola Gian Luigi Salaris
66
Analisi sensorialeprofumo di oliva
4,3
5
5,0
4,5
3,3
3,03,25
3,5
2,0
4,5
5,8
0
1
2
3
4
5
6
profumo di frutta e verdura
frutta matura e secca
verduremature
floreale
Oliva maturaFrutta acerba
verdure acerbe
Oliva Verde
Piccante
Amaro
Rappresentante legale e commerciale: Gian LuigiC.so Umberto, 137 - 09070 SENEGHEE-mail: [email protected]: +39 0783 54424 - 0783 54484
INFORMAZIONI AZIENDALISuperficie Olivicola totale: ha 5.89Numero Olivi presenti in azienda:1170Zona di produzione: SenegheGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 17Produzione media annuale:17Frantoio di trasformazione: Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione:Azienda Agricola Gian Luigi SalarisCultivar: Bosana 25%Semidana 50% Tonda di Cagliari 25%Monocultivar: NOBiologico: NODOP/IGP: NO
INFORMAZIONI AZIENDALISuperficie Olivicola totale: ha 5Numero Olivi presenti in azienda: 700Zona di produzione: IttiriGiacitura: Collinavarietà prevalenti (%):Periodo tradizionale di raccolta:Produzione totale annata 2007 2008: q.li 60Produzione media annuale: 60Frantoio di trasformazione: Ciclo Continuo (frangitore - decanter)Dimensione confezioni standard:
INFORMAZIONI OLIO PRESENTATO
Denominazione: PeppetòCultivar: Bosana100%Monocultivar: SIBiologico: NODOP/IGP: NO
Tore
Analisi chimicaacidità (% ac.oleico) 0,25(k 232) 1,71(k 270) 0,14(delta k) -0,006numero di perossidi (meq o2/kg) 4biofenoli totali 399,7tocoferoli (mg/kg)
0,00,0
1,3
6,34,5
3,8
1,8
2,03,0
3,5
4,8
0
1
2
3
4
5
6profumo di oliva
profumo di frutta e verdura
fruttamatura
verduramatura
floreale spezie
oliva maturafrutta acerba
verdure acerbe
oliva verde
Piccante
Amaro
Analisi sensoriale
Premio Montiferru • Sezione Oli Sardi
Premio Montiferru • Albo D’oro68
1° PREMIO REGIONALE OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA - 1994
2° PREMIO REGIONALE OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA - 1995
FRUTTATO INTENSO
1° - ARGEI SNC di Anedda A. & C. GERGEI (NU)2° - DOMENICO MANCA S.P.A. ALGHERO (SS)
FRUTTATO MEDIO
1° - AZ. AGR.COSSEDDU & C. SENEGHE (OR)2° - COOP. OLIVICOLTORI DEL PARTEOLLA DOLIANOVA (CA)
MIGLIOR CONFEZIONE
COOP.OLEARIA DORGALESE DORGALI (NU)
FRUTTATO INTENSO
1° - AZ. AGR. GIOVANNI COCCO CUGLIERI (OR)2° - AZ. AGR.COSSEDDU & C. SENEGHE (OR)
FRUTTATO MEDIO
1° - CONSORZIO OLEARIO SARDO - SILKI SASSARI2° - ARGEI SNC di Anedda A. & C. GERGEI (NU)
MIGLIOR CONFEZIONE
AZ. AGR. GIOVANNA ORRU' GESTURI (CA)
Premio Montiferru • Albo D’oro 69
3° PREMIO NAZIONALE OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA - 1996