Presentazione del progetto e del quaderno. 1. Sezione storica-filosofica. 1.1Presentazione. 1.2Padova e i rapporti con Venezia. 1.3Fondazione dellOrto.

 Presentazione del progetto e del quaderno.

 1. Sezione storica-filosofica.1.1 Presentazione. 1.2 Padova e i rapporti con Venezia.1.3 Fondazione dell’Orto Botanico.1.4 Ambiente filosofico padovano.   2. SEZIONE ARTISTICA.2.1             L’origine del giardino.2.2             L’antica Grecia.2.3             Roma.2.4             Il Rinascimento.2.5             Seicento, Settecento. 2.6             Ottocento e problematiche del giardino moderno.    3. SEZIONE grafico-fotografica

3 SEZIONE grafico-fotografica.  4. sezione letteraria.4.1 L’orto giardino dei classici.4.1.1 Senofonte e Cicerone, Oeconomicus.4.1.2 Virgilio, Georgiche.4.1.3 Columella, De Cultu Hortorum.4.1.4 L.B.Alberti, Trattato della famiglia. 4.2 Il locus amoenus dei letterati.4.2.1 Omero, Odissea.4.2.2     G.Boccaccio, Commedia delle Ninfe Fiorentine. 4.2.3 G.Boccaccio, Decamerone

4.3 Il giardino specchio del divino.4.3.1      San Francesco, Laus Creaturarum.4.3.2      Dante Alighieri, Divina Commedia. 4.4            Il giardino dei sensi.4.4.1 G.Cavalcanti, Canzoniere.4.4.2        A.Poliziano, La ballata delle rose.4.4.3        G.B.Marino, Adone. 4.5            La città degli alberi.4.5.1 F.M.A.-Voltaire, Candide.4.5.2 A.Manzoni, I promessi sposi. 4.5.3 G.Leopardi, Zibaldone.4.5.4 I.Calvino, Il barone rampante.4.5.5 J.Giono, L’uomo che piantava alberi. 

4.6 Tra metamorfosi e canto.4.6.1      W.Goethe, La metamorfosi delle piante (elegia).4.6.2      De André-Battisti-Mogol, Canzoni.4.6.3      Testo poetico di Chiara Bottaro.4.6.4      Testo musicale di Marco Cazzuffi.  4.7       Dall’Ungheria.4.7.1      L’orto botanico di Budapest.4.7.2      Il brano de “I ragazzi della Via Pál”.4.7.3      Immagini dall’Orto Botanico di Budapest. 4.7.4      All’Orto Botanico di Budapest, una giornata d’aprile. 

Bibliografia dei testi e dei materiali utilizzati

Il lavoro in oggetto è frutto del lavoro dellaprof.ssa Mariluccia Saggiotto e, per la parte tecnica,

del prof. Remo Facchin. Essendo molto ponderoso

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