« Cari amici, questo mese desi- dero por- tare la vostra attenzione sulla nostra sezione all’interno del- l’ospedale Niguarda di Mila- no, il cosiddetto ufficio ammi- nistrativo dell’associazione. Il suo cuore pulsante, sotto certi aspetti. Spesso si è portati – correttamente – a parlare di chi fa progetti o svolge l’atti- vità di assistenza, ma è giusto ricordare che la maggior parte delle mansioni “burocratiche” di Anvolt passa attraverso questo ufficio e non è un com- pito da poco. Quasi 30 delega- zioni, e tutti i volontari e le persone assistite che usufrui- scono della loro opera, “conta- no” su questo luogo per molte delle loro necessità. A chi ope- ra presso la nostra sede ammi- nistrativa – da poco rinnovata e trasferita in un’ala più moderna della struttura ospe- daliera – va quindi il mio encomio e un grazie da parte di tutti i componenti della galassia Anvolt. Solo con l’im- pegno e il lavoro di squadra si possono raggiungere i grandi risultati che abbiamo ottenuto finora». Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201 Melania Dalla Costa, attrice e modella. «Il volon- tariato fa parte del- la cultura di un Paese e una nazione di grande cultura come la nostra non può che avere una ricca tradizione anche in questo campo. Ammiro da moltissimo tempo chi dedica un po’ della propria giornata agli altri e anche il mondo dello spettacolo, che io frequento per la mia pro- fessione, spesso regala storie di grande solidarietà, a vol- te non raccontate. Ci sono tante persone, note e non note, che, spesso in silenzio, donano un po’ del loro tem- po a chi soffre e questo fa loro davvero onore, oltre a rappresentare un contributo per il bene comune. Tutti dovremmo prendere esem- pio da chi presta gratuita- mente la sua opera al servi- zio degli altri. È un aspetto della nostra società che mi emoziona di continuo, ogni volta che lo incontro. Apprezzo la cultura del volontariato e, naturalmen- te, dico un grande bravo a tutti quelli che lo fanno». di Marco Infelise segue a pag. 2 Dieta corretta contro le patologie oncologiche il Presidente di effettuare una visita di prevenzione presso l’am- bulatorio anvolt di via San Lazzaro. «Parlare nei cosiddetti “momenti mor- ti”» ci rivela la delegata bergamasca «è uno dei modi migliori per inventarsi nuove iniziative. Così è nata, per esempio, anni or sono l’iniziativa con la squadra femminile di Pal- lavolo Foppapedretti Ber- gamo, da una chiacchiera- ta con una signora in atte- sa di una visita che lavora- va per la società». Allo LE PREMESSE E L’IDEA La premessa del pro- getto in corso da poche settimane presso la dele- gazione di Bergamo si tro- va nei piccoli gesti della quotidianità. Quella quoti- dianità durante la quale la delegata Anvolt locale, Lucia Fraccaroli, è solita scambiarsi pareri e opinio- ni con le volontarie dell’as- sociazione. Magari duran- te una pausa alla macchi- netta del caffè, oppure par- lando con le signore in sala d’attesa mentre aspettano Testimonianza IL PROGETTO dI BERGAMO L’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano è uno dei principali centri anticancro italiani. Tra le sue specialità può annoverare il contrasto delle patologie oncologiche attraverso una corretta alimentazione. pag. 5 A marzo è andata in scena in tutte le delegazioni Anvolt la tradizionale maratona di visite di prevenzione dei tumori femminili, in occasione della Festa della Donna. Ecco le foto da tutta Italia. pag. 7 Lucia Fraccaroli Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI - ANNO 31 N° 4 aprile 2016 Nutrirsi di salute Aprile 2016:Aprile 2016 04/04/16 14:05 Pagina 1
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Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv ... · in questo campo. Ammiro ... La dr.ssa Rossana Madaschi, Dietista e ... argomento pieno di domande che spesso rimangono
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«C a r iamic i ,
q u e s t omese desi-dero por-tare lav o s t r aattenziones u l l a
nostra sezione all’interno del-l’ospedale Niguarda di Mila-no, il cosiddetto ufficio ammi-nistrativo dell’associazione. Ilsuo cuore pulsante, sotto certiaspetti. Spesso si è portati –correttamente – a parlare dichi fa progetti o svolge l’atti-vità di assistenza, ma è giustoricordare che la maggior partedelle mansioni “burocratiche”
di Anvolt passa attraversoquesto ufficio e non è un com-pito da poco. Quasi 30 delega-zioni, e tutti i volontari e lepersone assistite che usufrui-scono della loro opera, “conta-no” su questo luogo per moltedelle loro necessità. A chi ope-ra presso la nostra sede ammi-nistrativa – da poco rinnovatae trasferita in un’ala piùmoderna della struttura ospe-daliera – va quindi il mioencomio e un grazie da partedi tutti i componenti dellagalassia Anvolt. Solo con l’im-pegno e il lavoro di squadra sipossono raggiungere i grandirisultati che abbiamo ottenutofinora».
Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201
MelaniaD a l l aC o s t a ,attrice emodella.«Il volon-tariato faparte del-la cultura
di un Paese e una nazione digrande cultura come lanostra non può che avereuna ricca tradizione anchein questo campo. Ammiroda moltissimo tempo chidedica un po’ della propriagiornata agli altri e anche ilmondo dello spettacolo, cheio frequento per la mia pro-fessione, spesso regala storie
di grande solidarietà, a vol-te non raccontate. Ci sonotante persone, note e nonnote, che, spesso in silenzio,donano un po’ del loro tem-po a chi soffre e questo faloro davvero onore, oltre arappresentare un contributoper il bene comune. Tuttidovremmo prendere esem-pio da chi presta gratuita-mente la sua opera al servi-zio degli altri. È un aspettodella nostra società che miemoziona di continuo, ognivolta che lo incontro.Apprezzo la cultura delvolontariato e, naturalmen-te, dico un grande bravo atutti quelli che lo fanno».
di Marco Infelise
segue a pag. 2
Dieta corretta contro le patologie oncologiche
il Presidente
di effettuare una visita diprevenzione presso l’am-bulatorio anvolt di via SanLazzaro. «Parlare neicosiddetti “momenti mor-ti”» ci rivela la delegatabergamasca «è uno deimodi migliori per inventarsinuove iniziative. Così ènata, per esempio, anni orsono l’iniziativa con lasquadra femminile di Pal-lavolo Foppapedretti Ber-gamo, da una chiacchiera-ta con una signora in atte-sa di una visita che lavora-va per la società». Allo
LE PREMESSE E L’IDEALa premessa del pro-
getto in corso da pochesettimane presso la dele-gazione di Bergamo si tro-va nei piccoli gesti dellaquotidianità. Quella quoti-dianità durante la quale ladelegata Anvolt locale,Lucia Fraccaroli, è solitascambiarsi pareri e opinio-ni con le volontarie dell’as-sociazione. Magari duran-te una pausa alla macchi-netta del caffè, oppure par-lando con le signore in salad’attesa mentre aspettano
Testimonianza
IL
PROGETTO
dI BERGAMO
L’Istituto Nazionale dei Tumori diMilano è uno dei principali centrianticancro italiani. Tra le sue specialitàpuò annoverare il contrasto dellepatologie oncologiche attraverso unacorretta alimentazione. pag. 5
A marzo è andata in scena in tutte ledelegazioni Anvolt la tradizionalemaratona di visite di prevenzionedei tumori femminili, in occasionedella Festa della Donna. Ecco le fotoda tutta Italia. pag. 7
Lucia Fraccaroli
Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 Comma 2 – LO/MI - ANNO 31 N° 4 aprile 2016
Nutrirsi di salute
Aprile 2016:Aprile 2016 04/04/16 14:05 Pagina 1
Aprile 2016 32 Aprile 2016 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201
Anvolt è sempre sta-ta un termometrodell'umore della
gente e da un po’ di tempo aquesta parte, dai questionariche riceviamo dall’utenza deinostri poliambulatori, ci arri-vano diverse note di rimo-stranza sulla reperibilità deifarmaci. Capita sovente che,chiedendo in farmacia, que-
sta o quella medicina risultiesaurita e che non si sappiaquando torni disponibile. Enon parliamo solo di medici-nali generici, ma anche deifarmaci di un certo livello:per intenderci dei salvavita,quelli di classe A. I piùimportanti per i malati.
Questa indisponibilità èfrequente, tanto che, qualcheanno fa, è stata redatta unalegge ad hoc - in vigore dalmarzo 2014 - per ottempe-ranza dell’obbligo del servi-zio pubblico da parte dei for-nitori.
Se ci si chiede di chi è lacolpa dell’assenza dei farma-ci dagli scaffali, ci si trovadavanti il solito rimpallo di
accuse da parte di produttori,grossisti e farmacisti, macome al solito chi ne traesvantaggio è soprattutto ilcittadino, che è vittima di unavera e propria speculazione.
Ma speculare sulla vitadella gente per mero torna-conto personale è meschino.Ci dovrebbero essere piùcontrolli da parte delle auto-rità competenti a salvaguar-dia delle fasce più deboli, ebisognerebbe punire i colpe-voli magari con multe salatis-sime o anche togliendo lorole licenze. Da parte nostra,come cittadini abbiamo ildovere di segnalare le diffi-coltà di approvvigionamentodei farmaci che vengono pre-
scritti, inviando un fax alnumero 06/59784 313 (Uffi-cio Qualità dei Prodotti)oppure chiamando il numeroVerde 800571661 Farmaci –line dell’Agenzia Italiana delFarmaco, che ha il compito dimonitorare e gestire questifenomeni. E di adottare prov-vedimenti idonei a fronteg-giare le carenze, per lo piùattraverso l’importazionedall’estero di medicinali ana-loghi, al fine di assicurare aipazienti la continuità tera-peutica.
Forse solo così riusciremoad avere quello che ci spettadi diritto: una sanità più equaa misura d’uomo. F/T
editoriale
GIORNATE DEDICATE ALLE DONNE
IL PROGETTO dI BERGAMO IL PROGETTO dI BERGAMO
La dr.ssa Rossana Madaschi, Dietista eDocente di Scienza dell’Alimentazione
È possibile prevenire i tumori a tavola?«È possibile, anche se naturalmente
non esiste una garanzia assoluta. Ma unadieta più varia, più verde, ricca di fibre ealimenti naturali può aiutare a tenere lon-tane le patologie oncologiche. Anche per-ché mangiare sano aiuta a restare in for-ma e la forma fisica è un elemento fonda-mentale per rimanere in buona salute.Dobbiamo riscoprire i sapori veri, lontanoda quelli offerti dalla standardizzazioneodierna. Tornare, in pratica, a mangiarenella maniera in cui lo facevano i nostrinonni».Quali sono i consigli immediatamenteutili per una dieta salutare?
«La parola d’ordine deve essere equi-librio, unita ad altri termini importanticome varietà e colore. È giusto non
demonizzare nulla, ma certo il consumodi carni rosse e bevande zuccherine deveessere moderato. Bisogna educare dinuovo la gente a sapori che l’alimentazio-ne più comune di oggi ci ha fatto dimenti-care.I consigli per la prevenzione sono glistessi che deve seguire un malatooncologico?
«A grandi linee sì, ma con alcune indi-cazioni più mirate. A seconda del tipo dipatologia da cui si è colpiti, per esempio,si deve stare più o meno attenti all’assun-zione di vitamine, o lontani da alimentiche infiammano. Ovviamente ciascuncaso di paziente oncologico necessitauna dieta particolare, che va discussa vol-ta per volta».Di che cosa parlerete durante gliincontri del progetto con anvolt?
«Saranno incontri di gruppo, che for-niranno le linee guida di comportamentoa tavola, sia a scopo preventivo sia perchi è già malato. Il taglio sarà molto prati-co, con consigli per utilizzare nel modoadeguato i migliori prodotti che la naturaci offre. Ciò che verrà fuori sarà la capa-cità, per gli utenti, di cambiare in manieradrastica – e in meglio – la propria dieta, euna serie di ricette da poter mettere intavola tutti i giorni».Qual è il messaggio più importante chedeve passare?
«Che l’alimentazione è fondamentale,non è un aspetto tra i tanti che si puòcurare solo in maniera saltuaria. È impor-tante capirlo subito, non rendersene con-to solamente dopo che i problemi sonoinsorti. Insieme ad anvolt batteremo fortesu questo tasto».
stesso modo Lucia, parlando con le suevolontarie, si è resa conto che la correttaalimentazione in ambito oncologico eraun argomento di grande interesse per lacittadinanza, che spesso rivolgeva allestesse volontarie domande al telefonodurante un colloquio di routine, magariper un trasporto o un’assistenza. «E pro-prio nel giorno in cui ho capito l’importan-za dell’argomento grazie alle volontarie,mi sono trovata davanti la dr.ssa Rossa-na Madaschi, professionista del settore,che già sapevo essere una nostra utente.Le ho chiesto un appuntamento per par-lare e lì è nato qualcosa».
IL PROGETTO
La dr.ssa Madaschi è Dietista eDocente di Scienza dell’Alimentazione,ed è anche un personaggio molto noto alivello locale, come grande esperta delmangiar bene e del nutrirsi in manierasalutare. «La mia idea, durante il nostroincontro, è stata quella di proporle di farequalcosa per la nostra delegazione sultema della prevenzione dei tumori a tavo-la e lei è stata ben felice di accettare» ciracconta Lucia Fraccaroli. «Ma non solo:insieme abbiamo deciso di andare anco-ra più in là: di parlare di prevenzione atavola durante alcune serate accessibili atutti che si svolgono presso il suo labora-torio bergamasco, e di fare, presso lanostra delegazione, una serie di incontridi gruppo dedicati, da svolgersi due volteal mese, per parlare della dieta di chi ègià stato colpito dal cancro». Una duplice
iniziativa, quindi, che possa essere utilesia per prevenire sia per affrontare almeglio una patologia tumorale, e che èstata raccolta all’interno di un progetto daltitolo “Nutrirsi di salute: prevenire i tumoria tavola”. «Pensiamo in questo modo»conclude la responsabile dell’associazio-ne nel capoluogo orobico «di soddisfareun’esigenza molto sentita dai cittadini. Unargomento pieno di domande che spessorimangono senza risposta. Poste sia dachi è stato colpito dalla malattia e vuolevivere al meglio la propria quotidianità,sia da chi vuole sapere come comportar-si a tavola per evitarla».
IL FUTURO
Da qualche settimana anvolt Bergamoe la dr.ssa Madaschi sono quindi partnerin un progetto ambizioso, anche se di nonsemplice realizzazione. «Cucinare piattivalidi per la prevenzione o buoni per ladieta di un malato oncologico non è sem-plice» spiega Lucia Fraccaroli «non tantoper la loro complessità, ma soprattuttoperché sono realizzati, nella maggior par-te dei casi, con ingredienti bio, difficili datrovare e spesso costosi». Entrambi i tipidi incontri si svolgeranno allora con lo spi-rito del confronto pratico, finalizzato adare informazioni utili nella vita di tutti igiorni. In particolare, quelli nella sede dianvolt Bergamo, e rivolti ai pazienti onco-logici, faranno parte di una vera e propriaterapia finalizzata alla buona qualità divita dei pazienti. Che riguarda la psiche,certo, ma anche gli aspetti pratici dell’esi-
«Riscopriamo il cibo dei nostri nonni»
visite ginecologiche
711pap-test
521ecografie
437
stenza come il cibo quotidiano. Effettuatigli incontri, gli utenti saranno forniti di unsolido ricettario per gestire al meglio i loropasti e farlo nella maniera corretta, capa-ce di non disturbare l’organismo durantele cure. Gli incontri approfondiranno a360 gradi un argomento troppe volte sot-tovalutato come quello dell’alimentazio-ne, decisivo invece nello vicende dellepatologie oncologiche.
I PROTAGONISTI E LE CONCLUSIONI
Protagonista – anche perché co-idea-trice – del progetto è naturalmente ladelegata di anvolt Bergamo Lucia Frac-caroli, da anni impegnata nel panoramacittadino con iniziative di successo. Alivello pratico l’attrice principale è ladr.ssa Madaschi. Oltre che dietista edocente, è ospite a trasmissioni di Berga-mo Tv su temi e consigli inerenti all’ali-mentazione sana ed equilibrata, relatricedi conferenze presso Istituti pubblici, pri-vati, Comuni, Associazioni Culturali eagriturismi e conduttrice di trasmissioniradiofoniche settimanali con la rubrica“Nutrirsi di salute a tavola!” sulle frequen-ze di Radio Alta. Anvolt Bergamo, comedi consueto, mette poi a disposizione delprogetto la sua agguerrita squadra divolontari che collaborano, a livello prati-co, alla sua buona riuscita. «Voglio rin-graziarli uno a uno» conclude la respon-sabile anvolt «insieme ai cittadini che cidimostrano la loro stima. Senza questedue componenti, anche progetti validicome questo non avrebbero il medesimosuccesso». Si è partiti a Marzo, e in que-sto mese di Aprile il progetto entra nelvivo.
Farmaci reperibili, per una sanità a misura d’uomo
Luisa, volontaria anvolt Bergamo ecoordinatrice del progetto “Nutrirsi disalute: prevenire i tumori a tavola”
«Attraverso questo progetto aiutiamo lepersone a tenere una dieta corretta,trattando un argomento che anche ame sta molto a cuore. Anche per que-sto sono contenta di aver avuto il ruolodi coordinatrice dell’iniziativa, ruolo chemi permette di stare a contatto con gliutenti e la dr.ssa che discutono il tema.La mia ricetta anticancro preferita?Riso integrale con germe di grano.Sciacquate il riso intergrale, ponetelo inuna pentola con il doppio di volumed’acqua, un pizzico di sale e cuoceteper circa 60 minuti. Prima di servirlo,condite con l’olio extravergine di oliva,il germe di grano e qualche goccia disalsa di soia».
Dieta corretta contro le patologie oncologiche
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Le parole di Franco Berrino, epidiemo-miologo dell’Istituto Nazionale Tumori
I suggerimenti per una dieta anticancroin alcune persone evocano uno scenariodi grande difficoltà, un cambiamentoradicale delle abitudini quotidiane. Comeè possibile abituarsi a una dieta corret-ta?
«In molti casi si tratta di suggerimentiche vengono dati in una situazione di emer-genza, ma l’esperienza è che in breve tem-po ci si può innamorare del cibo sano, tantoda proseguire, trasformandolo nel cibo quo-tidiano, a volte più rigoroso, a volte più per-missivo, aiutandoci a percorrere la via del-la conoscenza di noi stessi, rendendocimeno schiavi: l’uomo libero sa stare nellasemplicità. Numerosi studi hanno dimostra-to che la restrizione calorica senza malnu-trizione (25-30% di calorie in meno rispettoa una dieta ad libitum, ma con una dietavaria per garantire la presenza di tutti inutrienti essenziali) prolunga la vita e ridu-ce l’incidenza del cancro».Cosa si può consigliare dunque, in basea quel che si conosce oggi, a un malatodi tumore?
«Una delle conoscenze più solide, ripe-tutamente confermate, è che chi è insovrappeso si ammala di più di vari tipi ditumore e chi si è ammalato, se in sovrappe-so, ha più difficoltà a guarire. Meglio quindimantenersi snelli, e, se non lo si è più, ritor-nare snelli».Un’altra conoscenza confermata, alme-no per alcuni tipi di tumore, è che chi faesercizio fisico si ammala di meno, e chisi è ammalato di cancro, se fa eserciziofisico, ha una prognosi migliore. È vero?
«Per chi ha un lavoro sedentario si rac-comanda di fare ogni giorno una passeggia-ta con passo vivace per almeno 30 minuticonsecutivi, oppure un’ora di palestra o disport almeno un giorno sì e uno no. Permolte persone ritagliare questo tempo nel-l’organizzazione della vita quotidiana sem-bra quasi impossibile, ma è tempo benimpiegato».
Molto dibattuto è il tema degli effetti delladieta alimentare sulla prevenzione, sul-
la guarigione, o sulla progressione dellamalattia tumorale. Cosa si può consigliaredunque, in base a quello che si conosce oggi,a un malato di tumore o a chi vuole evitare lasua insorgenza? Uno degli istituti italiani chepiù si adoperano sul tema tumori e alimenta-zione è l’Istituto Tumori di Milano di via Vene-zian, in particolare grazie agli studi portatiavanti da anni dall’equipe del prof. FrancoBerrino. Che il nostro stile alimentare favori-sca lo sviluppo dei tumori è provato da nume-rosi dati: troppi zuccheri, troppa carne, troppicibi industrialmente raffinati aumentano ilrischio di ammalarci, mentre cereali integralie verdure ci proteggono. Ancora pochi studihanno affrontato gli effetti della dieta alimen-tare sulla guarigione, o sulla progressionedella malattia. Molti oncologi, alla domandadei loro pazienti su cosa dovrebbero mangia-re, non sanno cosa rispondere.
I progetti dell’Istituto TumoriL’Istituto Tumori di Milano è in prima linea
su questi argomenti, sia fornendo indicazioniadeguate sia attraverso progetti dedicati. Adesempio, dopo il 28 giugno 2015, giornata incui si è discusso delle novità emergenti dalmondo scientifico in merito alla nutrizione perla prevenzione dei tumori e per il pazienteoncologico, è stato avviato il progetto: “Ciboed Emozioni,salute e qua-lità di vita inequilibrio per-fetto”. Un pro-getto rivolto almantenimen-to della salutee alla promo-zione dellaqualità di vitaattraverso ilcibo, che nonsi è esaurito con una semplice conferenza mache vede ricercatori, clinici e chef impegnati inun confronto continuo per unire il rigore scien-
tifico alle emozioni e al gusto attraverso la pre-parazione di ricette studiate appositamenteper chi vuol fare prevenzione o per il pazienteoncologico che si trova ad affrontare situazio-ni diverse dovute alla patologia e alla cura,alle modifiche nella percezione dei sapori acausa della chemioterapia. Se n’è parlatoanche a Expo2015 durante l’incontro “Chef,Nutrizionisti e Oncologi a confronto”, organiz-zato proprio dall’Istituto Nazionale dei Tumoridi Milano.
Le raccomandazioni del Fondo MondialeIn sintesi le raccomandazioni dell’Istituto
Tumori di Milano su questo tema coincidonocon quelle formulate dai ricercatori del FondoMondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF),che hanno valutato tutti gli studi scientifici sulrapporto fra dieta e tumori, e che oggi sonostate riprese dal Codice Europeo Contro ilCancro. Basare la dieta quotidiana prevalen-temente su cibi di provenienza vegetale non
industrialmente raffinati, con un’ampia varietàdi cereali integrali, legumi, verdure e frutta,
magari con un’attenzione a non esagerarecon la frutta. Le raccomandazioni del WCRF,inoltre, raccomandano di: Limitare i cibi a altadensità calorica e evitare le bevande zucche-rate (uno studio recente dell’università di Har-vard mostra che l’incidenza di metastasi nei
pazienti operati per cancrodel colon cresce con ilnumero di lattine consuma-te al giorno) e Limitare ilconsumo di carni rosse e ilconsumo di carni conser-vate (uno studio sull’in-fluenza prognostica dellostile alimentare dei pazien-ti operati per cancro delcolon mostra che l’inciden-za di metastasi cresce conil crescere dell’aderenza a
uno stile “occidentale” caratterizzato da carnifresche e conservate, dolciumi e farine raffi-nate, formaggi).
STORIE dA un MOndO SEnzA PAuRA OSPEdALI - LE EccELLEnzE ITALIAnE
Come è diventata volontaria dianvolt?
«Quando sono andata in pensione,ho immediatamente cercato di occupa-re il mio tempo cercando di essere utileagli altri. A un certo punto, quasi percaso durante le mie ricerche, mi sonoimbattuta in anvolt Bergamo. Ho cono-sciuto la responsabile, Lucia, che mi hafatto un’ottima impressione. E sonoancora qui».Di che cosa si è occupata dall’inizio?
«Ho svolto più mansioni, a partiredalla telefonista e sempre come volon-taria. Quando ho avuto la possibilità difare assistenza, e stare direttamentevicino alle persone colpite dalla malat-tia, non ho esitato a farlo».
Quante persone assiste?«In questo momento sono tre, com-
presa la stessa Gloria. Sto loro vicino e leaiuto nelle piccole necessità quotidiane.Spesso i malati hanno bisogno di soste-gno pratico, ma anche la semplice com-pagnia e l’aiuto psicologico che ne derivaè fondamentale».Qual è la sua idea del mondo delvolontariato?
«Si tratta di un aspetto fondamentaledella nostra società, una sorta di stam-pella per moltissime persone in difficoltà.In Italia poi abbiamo uno spirito solidari-stico molto sviluppato, capace di interve-nire in molte situazioni difficili, che con ilsemplice intervento delle strutture pub-bliche non potrebbero essere risolte».
«Anna, la volontaria tuttofare di anvolt Bergamo»
4 Aprile 2016 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201
Istituto Tumori Milano
La dieta anticancro
Istituto Nazionale dei Tumori di MilanoMangiare bene e muoversi per combattere il cancro
Alcuni cibi salutari
Nella sua villetta di Albano Sant’A-lessandro, Gloria Lussana appareriposata, serena, una perfetta
padrona di casa mentre ci accoglie perraccontarci la sua storia di assistita. Avederla, in realtà, non sembrerebbe esse-re stata colpita dal cancro, talmente il suoviso è rilassato, ma invece è così. È suc-cesso nel 2012, e solo dopo pochi mesi hainiziato un ciclo di chemioterapia, termina-to il quale è finita anche sotto i ferri dell’o-spedale di Alzano. Il risultato è stato l’ob-bligo di avere un “sacchettino” addosso,che da quel momento in poi ha sostituitola necessità di andare in bagno. Roba dacambiare la vita, ma non a lei. Che è unadonna forte, che ha trovato l’energia perandare avanti grazie al marito e agli ami-
ci. Alcuni dei quali speciali e incontratianche per caso, come quelli di anvolt Ber-gamo.
«Vorrei gridarlo con tutta la mia forza:anvolt vale mille per mille!» esclama lasignora Gloria mentre il sorriso illumina ilsuo viso. Anche noi ridiamo, ma lei diven-ta subito seria e spiega perché: «Un’asso-ciazione di volontariato che merita unsostegno deve essere aiutata. Ogni tantomi dico che tra me e anvolt è il destino checi ha messo il dito». Poi spiega che un po’di tempo fa lei buttava nella spazzatura idepliant che le arrivavano nella posta dicasa, anche quelli dell’associazione conl’invito a dare un contributo. O chiudeva infretta il telefono, quando la chiamavanodalla sede bergamasca per parlarle del-l’associazione. Ma a un certo punto hapensato che ognuno di noi sperpera soldiqua e là, e qualche euro in più non leavrebbe certo risolto i problemi esistenzia-li. Era meglio donarlo per aiutare qualcu-no, e anche avere così la coscienza aposto da un punto di vista solidale con imalati oncologici. Senza pensare mai cheil male terribile un giorno potesse raggiun-gerla.
Quando purtroppo è successo, quan-do si è sentita travolta dalla malattia e leserviva un aiuto urgente, ha quindi chia-mato anvolt. Le ha risposto Lucia, la fon-datrice e responsabile della delegazionebergamasca di anvolt, che il giorno dopoha mandato Anna per darle una mano. «Èsquisita, gentilissima, educatissima, gar-batissima, puntualissima questa signora!»esclama Gloria sparando una serie di
superlativi per descrivere con franchezzala volontaria di anvolt Bergamo. Ma il suoringraziamento ad anvolt non si è concre-tizzato solo a parole perché, una voltaguarita, la signora Gloria è diventata unaspecie di ambasciatrice dell’associazionenel suo paese. Prima ha portato a usufrui-re dei servizi dell’associazione suo maritoLuciano Vavasori, poi ha parlato di anvoltai nipoti, ai parenti, agli amici, ai vicini dicasa, ai colleghi delle onlus AVIS AIDO eLa Formica con cui anche lei fa volontaria-to. Perché, una volta innamoratasi dell’o-perato dell’anvolt, Gloria ha cercato unastruttura simile vicino a casa sua e l’ha tro-vata subito. E adesso fa la spesa ai vec-chietti della zona che vivono da soli, puli-sce le loro case, presso un paio di famigliedi lavoratori occupati dalla mattina allasera aiuta i bambini a fare i compiti.«Insomma, grazie a Dio ma anche adanvolt, la mia vita adesso è piena!» dichia-ra ora lei lieta e convinta, mentre ci strin-ge le mani alla fine di questo cordiale esimpatico incontro. R/M
«Anvolt vale mille per mille»
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La volontaria Anna insieme a Glorianella cucina della casa della nostra assistita
Gloria e Anna in giardino
Gloria nella sua casadi Albano Sant’AlessandroGloria
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Un salotto per i malati
Il 24 febbraio ha visto l’inaugurazione diun salotto veramente speciale per tuttigli ammalati di tumore. La stanza è
presso l’Istituto Nazionale dei Tumori diMilano, all’interno del reparto di OncologiaGinecologica. Battezzata “salotto Lu”, inmemoria di una giovane malata, la stanzavuole proporre un ambiente tranquillo efamigliare per far evadere i pazienti, anchesolo per qualche ora, dalla quotidiana
routine ospedaliera. «Un progetto che vaoltre la cura e guarda all’umanizzazione diogni percorso terapeutico» così è statodefinito da Francesco Raspagliesi, direttoredell’Unità di Oncologia Ginecologicadell’INT. Fonte: Healtdesk
Aprile 2016 76 Aprile 2016
nEWS In PILLOLEnEWS In PILLOLE nEWS In PILLOLE
di Edoardo Tesolin
vITA dI ASSOcIAzIOnEanvolt anvolt anvolt
Og n ianno,
in Italia, siregistranonumerosinuovi casidi tumorealla pro-stata, manon tuttisono di
grandi dimensioni o aggressivi. Perquesto nasce la proposta di evitareinterventi e radioterapie invasive,ma sottoporsi regolarmente a con-trolli scrupolosi e esami specifici.Questo procedimento è nominato
“sorveglianza attiva” ed è stato l’ar-gomento della terza omonima con-ferenza indetta dall’EuropeanSchool of Oncology e supportatadalla SIUro (Società Italiana di Uro-logia Oncologica). È stato proprio ilpresidente della SIUrO, RiccadoValdagni, a specificare che questaprocedura non riguarda tutti. «Ilcarcinoma deve avere piccoledimensioni e una bassa aggressivitàbiologica. E i pazienti devono esse-re disposti a seguire scrupolosa-mente gli esami e le visite di follow-up per monitorare la patologia»Fonte: la Stampa
Colpire i “traditori” per sconfiggere la leucemia
Imacrofagi sono cellule del sistemaimmunitario, il cui compito,
normalmente, è quello di combattere gliaggressori esterni fagocitandoli, ma nelcaso della leucemia linfatica cronicaquesti agiscono diversamente,arrivando ad alimentare le celluletumorali e favorendone crescita eproliferazione. Questo è il risultatoemerso da uno studio condotto per lopiù da ricercatori dell’IRCCS OspedaleSan Raffaele di Milano e finanziatodall’Associazione Italiana per la Ricercacontro il cancro. Ciò ha permesso diiniziare l’identificazione di possibili
strategie mirate a colpire le connessionitra i macrofagi traditori e le celluleleucemiche.
Fonte: Cell Report
Tumore alla prostata? Sorveglianza attiva
Un nuovo alleato si unisce allalotta contro l’Hiv: un anello
vaginale che, una volta indossato,rilascia delladapivirina, unfarmaco antire-trovirale, per unmese. Questoprogetto ha dasubito suscitatointeresse, tantoda meritarsi bendue studi: il pri-mo, chiamato “ASPIRE”, a operadel National Institutes of Healt sta-tunitense, mentre il secondo, “Thering study”, ad opera dell’organiz-zazione non profit International
Partnership for Microbicides.Entrambi gli studi confermano checiò riduce del 30% al di sotto dei 25
anni e del 60%sopra, la possi-bilità di con-trarre l’infezio-ne. L’anello ènato per cerca-re una strategiaalternativa dausare nell’Afri-ca sub-saharia-na, lì dove altre
strategie, il gel vaginale e le pilloleper citarne alcune, non hanno datigli effetti sperati. Fonte: NewEngland Journal of Medicine
Più Prevenzione Meno Cancro rivista di prevenzione e informazione fondata nel 1987 Editore, Redazione e Amministrazione: anvolt-Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro I TumoriFax: 02 6880158 - sito web: www. anvolt.org Direttore Responsabile: Flavio Tesolin Redattore Capo: Romano Michelini Realizzazione grafica: Leonardo Vasco, Flavio Tesolin Fotografie: Romano Michelini, Flavio Tesolin Siti Liberi Internet Comitato Di Redazione: Elisabeth Bortolotto, Osvaldo Previato, Eleonora Sannazzari. Redattori: Marco Infelise, Edoardo TesolinTiratura: copie 50.000 Pubblicazione mensile Registrazione del Tribunale di Milano n. 642 del 18/09/87 Poste Italiane S.p.A. Sped. in A.P. D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n. 46)Art. 1 Comma 2 – LO/MI I dati necessari per l’invio della rivista sono trattati elettronicamente e utilizzati dall’editore Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro i Tumori per la spedizione della pubblicazione.Ai sensi del decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196 è possibile in qualsiasi momento chiedere l’annullamento dell’invio e gratuitamente consultare modificare e cancellare i dati, osemplicemente opporsi al loro utilizzo scrivendo a: anvolt - Associazione Nazionale Volontari Lotta Contro i Tumori Via G. Guerzoni, 44 - 20158 Milano - Responsabile dati.
Combattere l’Hiv con un anello
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Novara: maratona radiofonica “48 ore per la lotta contro i tumori”
48 ore... Sono passate così veloci che ancoraadesso non riusciamo a capacitarcene; 48 oreper fare del bene. E che bene!Grazie a tutti voi abbiamo raggiunto il nostroobiettivo di aiutare anvolt, associazionepresente in tutto il territorio italiano peraiutare i malati di tumore, perché possacontinuare il suo operato. Grazie a voiabbiamo potuto comunicare a migliaia dipersone quanto sia importante controllare lapropria salute. La vita è una sola, dobbiamoviverla al meglio, avendo cura del nostrocorpo. Grazie a voi ascoltatori e a coloro chehanno rilanciato le nostre aste abbiamocontribuito a dare speranza. Il cancro si puòsconfiggere, dal cancro si può guarire.Avete dato speranza. Avete dato vita. Nonfiniremo mai di dirvi grazie.Lo staff di smsradio
Grande affluenza presso i nostri poliambulatori, enelle nostre postazioni in diverse piazze italiane doveAnvolt è presentenelle giornate dedicate alla prevenzione della donna.Un successo che porta il nome della “Prevenzione”con la P maiuscola.Un grazie ai nostri volontari, ai nostrimedici, a tutti coloro che rendonosempre possibile questamanifestazione. Che con devozione,professionalità e amore, ci aiutano ainsegnare ai cittadini stili di vitasalutari.
8 marzo, la Festa della Donna secondo AnvoltL’importanza della prevenzione
Sono più di8 milioni le
v i t t i m eannuali pro-vocate daitumori in tut-to il mondo. Ela maggioran-za della popo-lazione non sache bastereb-be iniziare da
un’attenta prevenzione per salvare quasi 4persone su dieci. Per sensibilizzare la popo-lazione su questo argomento il 4 febbraio siè celebrata la “Giornata Mondiale contro ilcancro”, promossa dall’UICC (Unione forInternational Cancer Control). Il presidentedell’Aiom, (Associazione Italiana di onco-logia medica) Carmine Pinto, ha ribaditol’importanza della prevenzione «La pre-venzione rimane l’arma più efficace anostra disposizione e quindi abbiamo ildovere di condurre una vita sana fin da gio-vani e aderire ai programmi di screening».Fonte Healtdesk
Aprile 2016:Aprile 2016 04/04/16 14:05 Pagina 6
8 Aprile 2016 Se vuoi aiutarci c.c. b. cod. iban IT 11 B 01030 01611 000000119037 c/o Monte dei Paschi di Siena ag. 10 Milano - c.c.postale 28903201
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Anvolt, Associazione Nazionale Volontari Lotta contro i Tumori, è un'associazione no-profit fondata a Milano nel 1984 e impegnata su tutto il territorio nazionale:• nell'assistenza sanitaria, sociale e psicologica a malati di tumore e loro familiari;• nell'attività di prevenzione e informazione rivolta alla popolazione;• nell'organizzazione di corsi di formazione;• nello svolgimento e sostegno di attività di ricerca;• nella diffusione di campagne di informazione e sensibilizzazione
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