Facoltà di Architettura Laurea triennale in Scienze dell’Architettura PORTFOLIO DI LAUREA Davide Canton [267531] www.davidecanton.com
Facoltà di ArchitetturaLaurea triennale in Scienze dell’Architettura
PORTFOLIO DI LAUREA
Davide Canton [267531]www.davidecanton.com
STRUMENTICaratteri tipologici e distributivi degli edificiDisegno dell’architetturaRilievo dell’architetturaProgettazione di sistemi costruttiviDisegno e comunicazione visivaViaggio d’istruzione a Berlino
COMPOSIZIONEProgettazione architettonica_01Workshop_01Progettazione architettonica_02Workshop_02RestauroArchitettura degli interniProgettazione urbanisticaProgettazione architettonica e urbana
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Caratteri tipologici e distributivi degli edificiProf. Arch. Mauro Marzoa.a. 2008/2009
INTRODUZIONE AI MAESTRI DELL’ARCHITETTURAdall’antichità al contemporaneo
Questo corso ha rappresentato un ricco e impor-tante primo vero contatto con la storia dell’ar-chitettura, dall’antica Grecia fino ai giorni nostri. Non semplici lezioni di carattere tecnico, ma un’introduzione al dietro le quinte dell’architettu-ra e alla sua anima: il significato di un attacco a terra, le geometrie di una pianta e di una sezione, la generazione di volumi, i legami storici e con il contesto. Tutto questo attraverso lezioni teoriche, ricerche e esercitazioni pratiche. In particolare in queste ultime abbiamo smembrato e ricostruito archi-tetture quali Casa Malaparte (1938-42) di Adalberto Libera e Palazzina Colombo (1935-38) di Mario Ri-dolfi. Sono inoltre state applicate sezioni mirate ai modelli per evendenziarne aspetti particolari approfonditi poi nei book con analisi grafiche, schizzi, riferimenti e fotografie.
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Strumenti 98
Analisi grafiche sulle opere dei Mae-
Frank Lloyd Wright (1867-1959)
• Robie House, 1910 - Chicago• Guggenheim Museum, 1939 - New York• Casa Kaufmann, 1939 - Pennsylvania
Le Corbusier (1887-1965)
• Notre-Dame du Haut, 1955 - Ronchamp• Schizzi tratti da Vers une architecture, 1923• Casa la Roche, 1923 - Parigi• Villa Savoye, 1929 - Poissy
• Brick Country House, 1923 • Sezione del tipico pilastro cruciforme usato da Mies• New National Gallery, 1968 - Berlin• Casa Farnsworth, 1951 - Chicago
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Giuseppe Terragni (1804-1943)
• Casa del fascio, 1936 - Como• Progetto per il Danteum, 1940 - Roma• Asilo Sant’Elia, 1936 - Como
• Cappella Pazzi, Filippo Brunelleschi, 1443 - Firenze• Casa Rufer, Adolf Loos, 1922 - Vienna• Biblioteca Phillips Exeter Academy, Louis Kahn 1972 - Exeter• Terminal Intermodale Hoenheim-Nord, Zaha Ha-did, 1998 - Strasburgo• Progetto Park House, NL Architects, 1997
Adalberto Libera (1903-1963)
• Casa Malaparte, 1943 - Capri
Mario Ridolfi (1904-1984)
• Palazzina Colombo, 1936 - Roma
Adalberto Libera(1903–63)
Casa Malaparte, Capri
In alto a sinistra planimetria generale di Casa Malaparte.
A fianco “come fosse un pezzo di treatro classico”.
Sotto uno studio sui percorsi, in particolare il bivio che c’è fra le due camere, “devo decidere, devo prendere una decisione”.
Palazzina Colombo, Roma via S. Valentino(con V. Frankl) 1936
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In alto a sinistra due planimetrie generali della palazzina.
In basso a sinistra la planimetria della palazzina con rappresentata la sistemanzione esterna.
Sotto la attuale distribuzione dell’isolato della palazzina precisamente in Via S. Valentino.
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Disegno dell’architetturaProf. Arch. Fiorenzo Bertana.a. 2008/2009
DISEGNARE UNA USONIAN HOUSE(di)segni che comunicano
Com’è fatta una casa. Come si disegna. Come comunicare l’idea che si ha. Nell’ordine, questi sono stati gli obiettivi del corso. Le tre diverse fasi sono state analizzate prendendo come esempio la Edward Serlin Residence (1949), progetto ricon-ducibile al filone delle Usionian Houses di Frank Lloyd Wright, esempio di architettura essenziale, economica, funzionale, di modeste dimensioni e a misura d’uomo. Partendo quindi dalla sem-plice pianta disegnata su un modulo da 5 piedi (1,75m), si è studiato l’orientamento dell’edifi-cio, la distribuzione interna, l’arredo, i moduli su cui si basavano i rivestimenti e altri elementi di questa Usonian. Dopo aver analizzato l’edificio in tutti i suoi aspetti lo abbiamo ridisegnato sia con tecniche quali piante e sezioni, ma anche con di-segni con funzione più rappresentativa quali as-sonometrie e prospettive.Questo progetto è stato un perfetto esempio di ciò che significa trasmettere un’idea con il dise-gno (Wright riceveva le richieste per telefono e il progetto realizzato veniva direttamente spedito al committente). La chiarezza era ed è fondamentale.
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1.pianta piano unico2.prospettiva3.prospetto nord4.prospetto sud5.prospetto ovest6.prospetto est
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Rilievo dell’architetturaProf. Arch. Dario Toffanelloa.a. 2009/2010
SANTA MARIA DEI MIRACOLI rilievo di una pavimentazione del XV secolo
Per poter recuperare, integrare e rappresentare è fondamentale saper rilevare ciò che già esiste.Per applicare le tecniche di rilievo è stato ricostru-ito il disegno della pavimentazione della chiesa di Santa Maria dei Miracoli di Venezia. Dai primi ap-procci burocratici per ottenere i diversi permessi (l’accesso gratuito alla Chiesa e l’utilizzo di mate-riale fotografico realizzato all’interno) si è passati alle misurazioni e alle rilevazioni sul campo e al successivo riversamento dei dati raccolti nel dise-gno digitale. Il rilievo è stato infine rappresentato con schizzi, fotografie, pianta generale, disegni di alcuni particolari relativi a icone, decorazioni e la-pidi e rappresentazione tridimensionale.
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1.pianta del rilievo2.modello tridimensionale
3.schizzi e foto di alcune decorazioni
4.rilievo di alcune lapidi pre-1
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Progettazione di sistemi costruttiviProf. Arch. Giovanni Zannonia.a. 2009/2010
TECNICA, DETTAGLI, PRECISIONEutilitas, firmitas, venustas
Quella tecnologica è una componente rilevan-te nell’operazione di studio e progettazione di un’architettura. Dietro all’estetica di un edificio c’è sempre una necessaria ricerca delle soluzioni strutturali. Utilità, bellezza ma anche solidità.Durante il corso sono stati analizzati diversi siste-mi costruttivi e per alcuni di questi si è anche ap-profondito l’aspetto storico, piuttosto che quello maggiormente legato alla realizzazione di speci-fiche architetture ben note. Successivamente alla parte teorica, si è svolta quella pratica: sono stati assegnati dei precisi sistemi costruttivi, analizzati poi in un book dal punto di vista storico e grafico e riportando sche-de tecniche facenti riferimento a un prodotto pre-sente nel mercato.
INDICE
Descrizioni delle peculiarità dell’edificio
Storia del solaio in acciaio e latterizio Pg 03Esempi architettonici di rilievo 05Analisi dell’edificio 06
Dettagli costruttivi e nodi
Nodo muro - fondazioni - solaio di terra 07Nodo muro - solaio 09Dettaglio solaio 11Nodo muro - solaio di copertura 13Dettaglio infisso esterno 15Nodo muro - solaio - solaio di copertura 17Assonometria del nodo muro - solaio 19
Schede dei materiali
Leca Blocco - Freno a vapore Celenit 21Guaina Isoltema 22Iglù Daliform 23Iso. calpestio Ecosilent - Pan. iso Celenit 24Membrana iso al radon - Massetto MG710 25Intonaco Fassa Bortolo - Imp. Dia Sen 26
Bibliografia e sitografia 27
Disegno divano “cornaro” per Simon - Carlo
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FRENI AL VAPORE
Descrizione: freno al vapore a tre strati, da posizionare sul tavolato, sotto l’isolante, con resistenza meccanica elevata, doppia idrorepellenza, prodotto con sistema HMCC, a tenuta d’aria, di colore blu scuro. Il velo superiore conferisce al freno a vapore una capacità di pedonabilità e buona resistenza alla lacerazione.L’impermeabilità all’acqua, la resistenza ai raggi UV, la doppia idrorepellenza permettono al Celenit FV/145 di fungere da temporanea protezione agli agenti atmosferici.
Impieghi: controllo del flusso di vapore di pareti e tetti.
Peso 145 g/m2
Secondo UNI EN 13859-1 e UNI EN 13859-2CELENIT FV/145
Materiale
Lunghezza
Larghezza
Giustezza
Peso (EN 1849-2)
Reazione al fuoco (EN 13501-1)
Resistenza alla penetrazione dell’acqua (EN 1928/metodo A)
Diffusione del vapore acqueo sd (ISO 12572)
Resistenza alla trazione longitudinale (EN 12311-1)
Resistenza alla trazione trasversale (EN 12311-1)
Allungamento longitudinale (EN 12311-1)
Allungamento trasversale (EN 12311-1)
Resistenza allo strappo da chiodo longitudinale (EN 12310-1)
Resistenza allo strappo da chiodo trasversale (EN 12310-1)
Stabilità dimensionale (EN 1107-2)
Deformabile sino alla temperatura di
Resistenza alla trazione dopo invecchiamento in senso longitudinale
Resistenza alla trazione dopo invecchiamento in senso trasversale
Allungamento dopo invecchiamento longitudinale
Allungamento dopo invecchiamento trasversale
Resistenza alla penetrazione dell’acqua dopo invecchiamento
Temperatura di esercizio
Colonna d’acqua
Resistenza ai raggi UV
CARATTERISTICHE TECNICHE
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PP-PO-PP, 3 strati
50 m
1,5 m
< 30 mm per 10 m
145 (±8) g/m2
Euroclasse E
Classe W1
25 (±2) m
270 (±30) N/50 mm
250 (±30) N/50 mm
60 (±15) %
70 (±15) %
150 (±30) N
150 (±30) N
< 2 %
-20 °C
240 (±30) N/50 mm
210 (±30) N/50 mm
40 (±15) %
50 (±15) %
Classe W1
da -40 °C a +80 °C
> 30000 m
4 mesi
1.dettaglio costruttivo2.schede tecniche materiali
3.assonometria del nodo
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Disegno e comunicazione visivaProf. Arch. Gianluigi Pescolderunga.a. 2008/2009
ARCHITETTURA IN PAGINAcomunicare, trasmettere
Esame opzionale che ho deciso di seguire spinto dalla passione e dalla curiosità per il mondo della grafica e dell’editoria. Ritengo che questo corso sia fondamentale per comprendere tecniche e metodi di rappresentare e comunicare le proprie idee, il proprio lavoro: la scelta del font, della gri-glia di impaginazione, dei colori, dei formati e dei tipi di carta va effettuata in base a ciò che si vuole comunicare e trasmettere.
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INTERIORDESIGNARCHITECTUREART
Gehry’s Vertigoil Geggenheim Museum di Bilbao dopo dieci anni
Darwinism and Designintervista con Rolf Fehlbaum
Martin Szekely Tavoli in cemento
SOS Abitare Minsuk Cho / Benedetta Taglia Bue
The Reader 11 Sostenibilità
ART
DESIGN
INTERIOR
ARCHITECTURE
1.associazione delle proprie iniziali ad oggetti2.rivisitazione grafica di una copertina della rivista Abitare3.simulazione di portfolio con progetti dell’Architetto Renzo Piano
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Viaggio d’istruzione a BerlinoProf. Arch. Mark Sonegoa.a. 2010/2011
BERLIN CALLINGnuova identità in fermento
Il miglior modo per capire l’architettura è vederla, toccarla, viverla, attraversarla e portarsela a casa con una foto, uno schizzo, un ricordo.Questo viaggio mi ha fatto scoprire una città con una storia molto pesante sulle spalle ma con altrettanto coraggio; una città che ha saputo ri-alzarsi e fare delle proprie cicatrici un punto di forza; una città che a prima vista disorienta e ap-pare frenetica ma che conoscendola si rivela ac-cogliente e assolutamente a misura d’uomo. Berlino ha una nuova identità in fermento.
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a sinistra l’esercitazione per l’esame, un manifesto che riassume la mia visione di Berlino.
Memoriale all’Olocausto, 2005 Turbin Fabrik AEG, 1909 Kollhoff-Tower, 1999
New National Gallery, 1968 Area ABB-Roland Ernst, 2001 New National Gallery, 1968
Berlinische Galerie, 2004 Neue Wache, 1818 Jüdisches Museum, 1999
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Progettazione Architettonica_01Prof. Arch. Francesco Veneziaa.a. 2008/2009
CASA VACANZAvolume a misura d’uomo
Prime vere Lezioni di Architettura. Dialoghi sugli elementi muro e finestra, sulla luce, sulla mate-ria...Iniziale approccio con la composizione dell’archi-tettura, coinvolgimento in prima persona: prova-re a mettere assime tutti gli strumenti e gli input ricevuti dai vari fronti in funzione della progetta-zione. Tema semplice per questo contatto con la com-posizione architettonica e contesto abbastan-za libero: l’ampio argine di uno stanco torrente dove pensare una piccola architettura a misura d’uomo in cui trascorrere momenti di svago e di ritiro. II risultato è stato uno spazio introverso e con le giuste aperture verso l’immenso e piatto ambiente esterno.
“Una teca per orchidee”.
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1m5m 3m
1.pianta piano unico2.sezione A-A
riferimento: casa FarnsworthLudwig Mies van der Rohe1951 - Chicago
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Workshop_01Arch. Quintus Miller & Paola Maranta a.a. 2008/2009
FONDAZIONE DI MUSICA CONTEMPORANEAnuove note alla Giudecca
Questo workshop ha rappresentato il primo ap-proccio diretto con realtà più contemporanee e appartenenti ad altri orizzonti culturali. Questo laboratorio di composizione architettonica mi ha avvicinato a una realtà che deriva dalla scuo-la Svizzera, applicata nella vicinissima Venezia, precisamente nella Giudecca. Il tema - la proget-tazione della Fondazione di musica contempora-nea - mi ha incuriosito fin da subito, avendo io stesso una grande passione per la musica e lavo-rando come fonico nel mondo dello spettacolo. In questo laboratorio per la prima volta ho anche lavorato in gruppo, imparando a collaborare, di-videre i compiti con altre persone e raggiungere un obiettivo unico sviluppato a partire da idee differenti. In sole tre settimane siamo riusciti ad avvicinarci alla realizzazione di un progetto così complesso e di ampie dimensioni, abituati invece fino ad allo-ra a ragionare su realtà molto più piccole.
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1.concept iniziali2.pianta piano terra
3.vista della Giudecca4.pianta piano primo
5.pianta piano secondo
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Progettazione architettonica_02Prof. Arch. Margherita Vanore a.a. 2009/2010
SOCIAL HOUSING ZONA GUIZZAl’alternativa al condominio
Dopo le esperienze di progettazione relative a ti-pologie meno complesse, con questo corso sia-mo passati a trattare temi come il social housing, ossia edilizia residenziale pubblica, integrazione con il contesto urbano, creazione di spazi urbani e servizi a essi legati e infine convivenza e inte-grazione sociale. Questo tema è stato applicato nella città di Pa-dova, in particolare nella zona Guizza, territorio che come altri presenti nel padovano non tratta col giusto valore il tema dell’edilizia residenziale pubblica sostenibile, risolvendolo con semplici agglomerati di condomini. Il progetto è compo-sto da un volume principale che accoglie le resi-denze (di varie tipologie), integrando poi piccoli esercizi commerciali di primaria necessità, un centro di servizio sanitario e luoghi per la cultura e lo svago; il tutto racchiuso da un filtro di verde caratterizzato principalmente da due aree verdi.
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1.pianta generale copertura
1.planimetria generale
riferimenti:2.Anfiteatro greco3.Simmons Hall MIT, 2002 - Steven Holl4.Piazza del campo - Siena
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Appartamento tipo - duplex1.pianta piano terra2.pianta piano primo
foto del modello:1.prospetto sud2.prospetto est3.particolare della copertura4.appartamento tipo
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Workshop_02Arch. Satoshi Okada a.a. 2009/2010
MfMG | Museum for Murano Glassforme di acqua e vetro
Vetro in esposizione, vetro che costruisce: ogget-to in mostra, elemento che sostiene. E’ attorno a questo concreto binomio che si articola l’idea per il nuovo Museum for Murano Glass, ala con-temporanea dei Musei Civici del vetro di Murano. L’ambiente espositivo si apre al di là di un alto muro in mattoni già presente, mantenuto come filtro tra la realtà museale attuale – la tradizione – e il nuovo spazio – la modernità -. Riflessi d’acqua, giochi di luce, staticità degli og-getti esposti e mobilità del visitatore trasformano uno spazio tendenzialmente neutro in una realtà dinamica, colorata, in continua evoluzione, ani-mata dall’interazione tra le figure e le ombre di chi percorre isole e penisole espositive e il river-bero dell’acqua a contatto con il vetro, o osserva-ta attraverso di esso. Mantenute costantemente le soluzioni ideate sul piano della realizzabilità, giocando sulla sempli-cità e la regolarità delle forme costruttive, sulla luminosità degli ambienti e sulla leggerezza dei materiali, si son volute valorizzare le opere espo-
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pianta piano unico sezione A-A
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fotografie dei modellischizzo inizialecopyright davide cantonwww.davidecanton.com
RestauroProf. Arch. Renata Codello a.a. 2010/2011
TADAO ANDO e VENEZIA|TADAO ANDO a VENEZIAcronaca di un restauro
Il corso tenuto dall’arch. Codello, soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Vene-zia e Laguna, che seguì il lavoro di restauro di Punta della Dogana, è iniziato con una cronaca dettagliata delle fasi dell’opera eseguite da Ta-dao Ando. Basandosi sul progetto del restauro e seguendo uno dei temi proposti dalla docente, l’esercitazione è consistita nella rivisitazione dal punto di vista architettornico e funzionale di uno degli elementi del lavoro di Ando. La mia scelta è caduta sull’ingresso: in particolare è stata ripro-gettata la posizione di ambienti come biglietteria, servizi e guardaroba, sono stati modificati i per-corsi e il punto d’uscita creando così un ambiente dinamico a seconda della stagione dell’anno, va-riabile grazie all’utilizzo di una tenda-opera d’ar-te: l’elemento architettonico diventa esposizione artistica permanente.
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Situazione 01
• Periodo dell’anno: aprile-ottobre• Flusso di visitatori: medio-basso• Giornate senza precipitazioni meteorologiche
In questa situazione la tenda è aperta e divide nettamente i due flussi di entrata ed uscita. I visita-tori potranno scegliere tra due tipologie di accesso: quello diretto alle sale espositive o quello più “turistico” che passa per l’uscita, percorre la fon-damenta laterale dell’e-di..cio e porta all’ingresso sul Torrino. Questo siste-ma permette di dividere il flusso di visitatori che accedono alle sale espo-sitive.
Situazione 02
• Periodo dell’anno: novembre-marzo• Flusso di visitatori: medio-alto• Giornate con precipitazioni meteorologiche
In questa situazione la tenda è chiusa in modo da aumentare l’area di ingresso dei visitatori. Il passaggio dalla Situazio-ne 1 alla 2 può essere ve-loce, ad esempio in caso arrivi un gruppo numero-so senza preavviso si può chiudere la tenda in pochi minuti grazie alla chiusu-ra elettro-meccanica.In questo caso non è pre-visto l’ingresso “turisti-co”, a causa di tempera-tureesterne troppo basse o precipitazioni meterolo-giche o per via della pre-senza di una grossa folla di gente in entrata, data la maggiore affluenza.
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Materiali originali
Materiali usati nel restauro
Muratura mantenuta in mattone faccia a vista. Re-cupero della muratura con tecnica cuci e scuci.
Bancone della biglietteria e del guardaroba in calce-struzzo con finitura liscia.
Rivestimento delle pareti divisorie dei servizi in eco-malta con finitura liscia, opaca.
Pavimento rivestito in re-sina, spatolato con finitu-ra satinata. Superficie mo-nocromatica grigio scuro con profondità tonali.
Le pareti dietro il banconedella biglietteria e del guardaroba ospitano dei mobili a muro per il depo-sito di materiale vario. Immagine di riferimento: allestimento B&B Italia.
Tenda GoldElemento fondamentale dell’ingresso è la tenda dorata opera d’arte contempora-nea dell’artista Felix Gonzalez-Torres intitolata Untitled (gold) stesso artista che ha creato la tenda già esposta a Punta della Dogana intitolata Untitled (blood). Con questa esposizione permanente si divide uno spazio dinamico. Questo spazio viene chiamato dinamico perchè la tenda con un sistema meccanizzato si può chi chiudere, ed impacchettare su un lato, o aprire in pochi minuti a seconda delle varie esigenze di spazio ed estetiche dell’area di ingresso. Il sistema di apertura e chiusura della tenda è a fisarmonica con rotazione dei vari elementi in asse. La tenda divide anche i flussi di entrata e di uscita dei visitatori. Oltre alla tenda nel sistema di apertura si possono installare altri tipi di divisori come ad esempio griglie metalliche, tessuti, altre opere d’arte che si possono adat-tare, teli con stampe ecc... L’obiettivo di questo divisorio è quello di dividere l’area dell’ingresso con leggerezza e trasparenza, facendo filtrare la luce proveniente dal-la porta di uscita.
1.fotografie della tenda, Untitled2.assonometria e pianta della tenda divisoria3.render dell’ingresso
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Architettura degli interniProf. Arch. Cristiana Eusepi a.a. 2010/2011
CASA PER UN GIOVANE MUSICISTAin Portobello Road
Il tessuto urbano è quello londinese di Portobello Road, caratterizzato da edifici e attività commer-ciali a schiera. Il tema il seguente: una residenza per un giovane musicista. All’esterno l’abitazione si integra nelle tipiche facciate semplici e colora-te della via; al piano terra si è creato un portico che con delle sedute vuole riproporre l’ambien-tazione della convivialità di strada caratteristica di Portobello e integrarla con il cuore dell’edificio che è lo studio del musicista. Al piano primo si sviluppa la zona living con un piccolo angolo cot-tura che comunica in maniera diretta con un mo-desto terrazzo, con l’intento di ricreare una zona all’aperto privata e introversa in contrasto con l’ambiente estroverso del piano inferiore.
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Location
UK
London
riferimenti:1.House in Kamakura Satoshi Okada2.House in Kamiosuga Suppose Architects3.Casa Tugendhat Mies Van Der Rohe4.Museo di Gibellina
1.pianta piano terra
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1.pianta copertura 3.sezione B-B
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1.schizzo concettuale 3.fotomontaggio
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Progettazione urbanisticaArch. Chiara Baratuccia.a. 2010/2011
PROGETTO PER UN PARCO AGRARIOil territorio del Brenta tra Venezia e Padova
Il corso affronta i temi principali dell’urbanisti-ca e prende come esempio il territorio che si sviluppa lungo il Brenta tra le città di Venezia e Padova. Scelto un comune di riferimento per l’e-sercitazione - nel nostro caso Strà - si è fatto un primo studio per conoscere le caratteristiche del terriotorio (insediamenti, mobilità e sistema am-bientale) e si è cercato di individuarne criticità e potenzialità. I principali strumenti di ricerca sono stati cartografie (PRG, PAT, VAS, ecc.), interviste, sopralluoghi, materiale fotografico e rassegna stampa locale. Dopo un’iniziale analisi e ricerca sul territorio si è passati alla fase progettuale, ri-assunta in un masterplan che ha evidenziato le principali azioni di progetto come la creazione di piste ciclo-pedonali, parcheggi periferici e strut-ture finalizzate alla valorizzazione del turismo ma anche della tradizione. In particolare è stato svi-luppato il progetto di un parco agrario, integrato al sistema di percorsi progettati, che ospita orti sociali, aree didattiche all’aperto, percorsi vita e percorsi turistici immersi in frutteti, aree fiorite e
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Potenzialità• presenza di un vasto ambiente rurale da conservare;• presenza di una radicata tradizione rurale;• ricchezza e varietà a livello paesaggistico;• ricchezza del patrimonio culturale grazie alle numerose Ville Venete e agli edifici stori-ci;
Criticità• presenza di un intenso traffico urbano;• scarsità dei punti di attraversamento sul naviglio;• presenza della zona industriale;• assenza di una rete di piste ciclabili;• trascuratezza dei percorsi pedonali;• scarsità di servizi turistici
Obiettivi di progetto
Preservare e promuovere la tradizione e il paesag-gio rurale.• recupero edifici di interesse storico rurale• creazione di punti vendita dei prodotti locali• rivalorizzazione delle strade di campagna attraverso la creazione di percorsi ciclo-pedonali• promozione della conoscenza del mondo rurale con la creazione di un museo agrario
Integrare l’area industriale nel tessuto rurale.• creazione di una green belt attorno alla zona industria-le in modo da diminuirne l’impatto ambientale;• vicinanza con i nuovi percorsi che incentivi chi lavora nella zona industriale a recarvisi in bicicletta o a piedi.
Progettazione di un parco agrario.Dalla riscoperta del patrimonio rurale della Riviera del Brenta al nuo-vo “polmone verde” di Padova.
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1.master plan
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1.planimetria di progetto2.sezioni tipo dei percorsi3.schizzi concettuali
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Erbablockpavimentazione a basso impatto ambientale idea-le per i parcheggi e molto permeabile; portante poi-che in calcestruzzo vibro-compresso, resistente al
Calcestre stabilizzantemateriale calcareo eco-compatibile ad alta perme-abilità composto da una miscela di materiali lapidei o sabbiosi usato per pavi-mentare viali, adatto anche
Calcestruzzo armatoil calcestruzzo armato con la sua resistenza e durabi-lità è ideale per la realizza-zione di vasche per fiori o acqua e sedute nella zona relax.
Terra stabilizzantela pavimentazione natura-le in terra stabilizzata con-sente di ottenere manufatti che esteriormente assume l’aspetto di terra battutta con ottima portanza e re-
Tartanmateriale sintetico ideale per la pavimentazione an-titrauma della zona parco gioco.
Legno Teaklegno ideale per la pa-vimentazione di esterni grazie alla particolare du-rabilità e alla resistenza agli attacchi degli insetti e dell’umidità.
1.analisi delle varie essenze da usare nel parco2.principali materiali usati3.tabella che rappresenta i colori dominanti nella vege-tazione durante l’anno
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Progettazione architettonica e urbanaProf. Arch. Alberto Ferlengaa.a. 2010/2011
TEATRI DI GUERRA TRAME DI SGUARDIpiazzale del Sacrario Militare di Asiago
Il corso è stato caratterizzato da una forte impron-ta storica, in particolare per quel che riguarda il territorio di Asiago, teatro della Prima Guerra Mondiale. L’obiettivo era il recupero dell’area adiacente il colle del Sacrario Militario di Asia-go e la progettazione architettonica e urbana di strutture sia di servizo (bar, parcheggio, info-point), sia con scopo di valorizzazione e evocazio-ne della memoria storica legata al luogo. Il pro-getto si sviluppa attorno a un percorso che vuole ricreare la sensazione dell’essere in trincea ossia quella del negare l’orizzonte, dando la possibilità di avere dei punti di vista da particolari posizioni che offrono scorci “controllati” come fossero fe-ritoie. In generale si è cercato di creare ambienti discreti e ben integrati con il contesto, mimetiz-zandoli sotto al manto erboso che ne diventa la copertura, creando un susseguirsi di lievi colline artificiali che vanno a collegarsi al ritmo della col-lina naturale su cui svetta il Sacrario.
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1.inquadramento generale2.planimetria | scala 1:10003.sezione A-A | scala 1:1000
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1- Rivestimento in pietra di Luserna2- Massetto | 5cm3- Struttura portante orizzontale | in C.A.4- Lamina piegata in rame5- Rivestimento in resina | colore grigio chiaro trattamento semilucido6- Masetto autolivellante | 4cm7- Guaina bituminosa impermeabile8- Massetto | 8cm9- Isolante termo-acustico | 8cm10- Infisso orizzontale | in alluminio11- Infisso verticale | in alluminio12 - Struttura portante verticale | in C.A.13- Isolante termo-acustico | 8cm14- Muratura portante | in mattoni forati, 8cm15- Intonaco interno 16- Manto erboso17- Terreno18- Ghiaia drenante19- Guaina bituminosa impermeabile20- Isolante termo-acustico | 8cm
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1.pianta piano unico2.sezione A-A3.sezione B-B
1.prospetto est | info point2.prospetto nord3.prospetto est
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riferimenti:1.Neue Museum|D.Chipperfield
2.ABB-Roland Ernst |Giorgio Grassi
3. Sphalt Spot|R&Sie(n)4.Carso 2014+|Metrogramma
modelli tridimensionalifotomontaggi
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PIANO DI STUDI
PRIMO ANNO 2008/2009
Progettazione architettonica | Prof. Francesco VeneziaCaratteri tipologici e distributivi degli edifici | Prof. Mauro MarzoProgettazione di elementi costruttivi | Prof. Franco LanerMatematica | Prof. Renato ManfrinDisegno e comunicazione visiva | Prof. Gianluigi PescolderungIstituzioni di storia dell’architettura | Prof. Richard SchofieldFondamenti di informatica | Prof. Francesco GuerraDisegno dell’architettura | Prof. Fiorenzo BertanWorkshop_01 | Arch. Quintus Miller & Paola Maranta
SECONDO ANNO 2009/2010
Tecniche di controllo ambientale | Prof. Luigi SchibuolaProgettazione di elementi costruttivi | Prof. Giovanni ZannoniProgettazione architettonica_02 | Prof. Margherita VanoreMeccanica strutturale_01 | Prof. Emilio MeroiStoria dell’architettura contemporanea | Prog. Angelo MaggiUrbanistica | Prof. Leonardo CiacciRilievo dell’architettura | Prof. Dario ToffanelloMeccanica strutturale_02 | Prof. Emilio MeroiViaggio studio Boston-New York | Prof. Agostino De RosaWorkshop_02 | Arch. Satoshi OkadaGeografia urbana e regionale | Prof. Marco Torres
TERZO ANNO 2010/2011
Architettura degli interni | Prof. Cristiana EusepiRestauro | Prof. Renata CodelloDiritto del lavoro | Prof. Giancarlo AbramViaggio studio Berlino | Mark SonegoElementi di igene amnientale | Prof. Andreina ZitelliEstimo | Prof. Fabio FioccoWorkshop_03 | Arch. Satoshi OkadaProgettazione architettonica e urbana | Prof. Alberto FerlengaTrasporti urbani e metropolitani | Prof. Agostino CappelliDiritto urbanistico | Gianfranco Perulli
TIROCINIO
Tirocinio di 250h | Studio di architettura Striolo, Fochesato+Partners (PD)
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