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Politiche di sviluppo urbano Prospettive, indirizzi, riflessioni L'Italia ha una malattia, si chiama Allergia alla complessità. La semplicità non spiega nulla, nessuna dinamica in corso, non spiega niente. (..) C'è il rifiuto dell'idea stessa di complessità in nome di una banale equazione tra semplicità e chiarezza: dimmelo in quattro parole, oppure vaffanculo. Come se non esistessero discorsi semplici e oscuri. Wu Ming, Grand River, Rizzoli, 2008 * Ilda Curti - 3 dicembre 2011
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Politiche di sviluppo urbano Prospettive, indirizzi, riflessioni L'Italia ha una malattia, si chiama Allergia alla complessità. La semplicità non spiega.

May 02, 2015

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Politiche di sviluppo urbanoProspettive, indirizzi, riflessioni

L'Italia ha una malattia, si chiama Allergia alla complessità. La semplicità non spiega nulla, nessuna dinamica in corso, non spiega niente. (..) C'è il rifiuto dell'idea stessa di complessità in nome di una banale equazione tra semplicità e chiarezza: dimmelo in quattro parole, oppure vaffanculo. Come se non esistessero discorsi semplici e oscuri.

 Wu Ming, Grand River, Rizzoli, 2008*

Ilda Curti - 3 dicembre 2011

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..Produrre un idea di città

→  generare una visione che intervenga sulla forma della città materiale, l’urbs, per  renderla adatta alla forma della civitas, adeguata ai tempi, capace di generare  modernità e qualità urbana. 

→   visione adattiva e non regolativa e basta, capace di “corrompersi” alla luce delle dinamiche e delle opportunità che cambiano ma che aborre il termine dal punto di vista etico e morale 

→ opportunità di interpretare i nodi critici e provare a coinvolgere la comunità dei saperi per affrontare le sfide della trasformazione della città. Fatta di abitanti vecchi e nuovi, di  investitori privati con  i  loro  interessi, di produttori di  servizi e lavoro, di organizzazioni  sociali, di urbanisti, architetti, sociologi e economisti, di politica e le sue rappresentanze, di istituzioni, di culture e sensibilità. 

E’ fatta di un patrimonio collettivo di saperi, tecniche, culture e punti di vista che vale la pena mettere in gioco.

E’ fatta di responsabilità..

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VALORIZZAZIONI, ENTRATE E IL FARE CASSA

“Finanziare lo sviluppo con il debito”  è il paradigma sul quale si sono fondati decenni di politiche pubbliche. 

→  tema delle entrate straordinarie : 

→ legate a progettazione e a iniziative private, risentono del clima depressivo e del profondo cambiamento di scenario globale e locale. 

→ legate alla complessità delle dinamiche di mercato, dell’efficienza globale dell’organizzazione della PA, delle procedure  burocratiche-amministrative, del processo decisionale e politico.

→ Sono operazioni complesse

→ processi interni ed esterni orientati all’obiettivo e non solo alla procedura

→  strategie di sviluppo che generano anche risorse ma impongono una regia pubblica capace di non avere una visione esclusivamente di equilibrio di bilancio.  

→  MA le ragioni di bilancio non sono da sottovalutare:  significa reperire risorse per investimenti, manutenzione ordinaria e straordinaria e spesa corrente.

La ricerca di un equilibrio tra quello che ha senso e quello che genera entrate è compito della governance nel suo complesso: non solo l’amministrazione ma tutti gli interlocutori istituzionali e pubblici ne sono coinvolti.

La fase che stiamo vivendo non è congiunturale e impone di cambiare paradigmi consolidati sia all’interno della PA sia verso l’esterno.

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Il campo da gioco locale è limitato, in attesa e poco propenso a scommettere. 

→ si scontano tutti i limiti del sistema-paese e della fase economica globale: rapporto con il sistema creditizio e finanziario, difficoltà a reggere i tempi decisionali ed amministrativi, fatica a reperire risorse e capitali, scarsa domanda di immobili produttivi e di terziario.

Gli attori locali sembrano orientati a rimettere in discussione alcuni principi fondativi delle politiche di trasformazione recenti (costruire per chi, per quale fascia di popolazione, investimenti finalizzati a cosa eccetera eccetera). 

L’innovazione e la scommessa sul futuro è in capo alla regia pubblica, che deve e può delineare piste di lavoro e di sviluppo offrendo un nuovo quadro di riferimento.

La complessità deve essere governata ed indirizzata, anche attivando soluzioni e processi innovativi, inediti e capaci di dare prospettiva.

Indirizzare vuol dire scegliere priorità ed obiettivi e misurarli sulla capacità di coinvolgere, attivare risorse e investimenti, suggerire e definire soluzioni e modalità operative.

IL CAMPO DA GIOCO: LA CITTÀ, GLI INTERESSI, GLI INVESTITORI

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TORINO E DINTORNI: AREA METROPOLITANA, QUADRANTI E VOCAZIONI – il sistema urbano

 E’ indispensabile ragionare in termini di “sistema urbano”  anziché di città. 

Un  sistema  urbano  è  un  insieme di sistemi complessi (abitativi,  economico-produttivi,  sociali, ambientali, energetici, culturali…) la cui  interrelazione è garantita da un sistema della mobilità moderno ed efficiente ma anche dalla volontà di condividere scelte, ricerca di soluzioni, visioni di area vasta più ampie dei confini amministrativi.  Torino  può assumere il ruolo di promotore di un nuovo sviluppo, nell’ambito di un sistema urbano consapevole  delle  sue  direttrici  di  sviluppo  e  di  relazione  nazionale  e  internazionale  e  capace  di riselezionare priorità  e  risorse per  far  atterrare  sul  territorio nuove opportunità  capaci di  generare nuovo valore urbano. 

Il  PRG  di  Torino  e  i  suoi  piani  di  trasformazione  “periferici”  possono  essere    messi  a  disposizione  di questo disegno e ripensati in collegamento con le nuove centralità “metropolitane” da costruirsi proprio su quei territori “di frangia” che da luoghi di degrado possono diventare generatori di nuova ricchezza connettendo i centri urbani di cintura con il sistema torinese.

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Negli ultimi 20 anni le trasformazioni urbane a Torino hanno mobilitato mezzi e strumenti straordinari sia dal punto di vista economico e finanziario sia da quello progettuale, di competenze e know how

• nuove infrastrutture di mobilità e nuovo disegno del paesaggio urbano

• riqualificazione di aree urbane dismesse e creazione di nuove centralità urbane 

• rigenerazione di quartieri di edilizia popolare o di quartieri del tessuto consolidato  della città (messi in moto nel quadro di programmi europei, nazionali, regionali: i progetti di rigenerazione urbana)

• costruzione di nuovi edifici o rifunzionalizzazione di altri, per rimpiazzare strutture obsolete concepite per rispondere a nuove funzioni

COSA E’ SUCCESSO: le storie, Torino e il suo movimento

Il PRG imposta una visione della trasformazione basata sullo scambio tra soggetti pubblici e privati capace di generare trasformazione, all’interno di una griglia potente di linee direttrici, frutto di una pianificazione strategica che ha rimesso in discussione l’identità stessa della città

I finanziamenti straordinari che hanno avviato processi di rigenerazione urbana nei quartieri popolari o emiperiferici della città (PPU, Urban, Contratti di Quartiere, PRU) sono sostanzialmente finiti: non pare che a livello nazionale o europeo sia in corso alcuna riflessione su come dare continuità alle politiche messe in campo negli ultimi due decenni.

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Il contesto è profondamente mutato, malgrado non sia conclusa e in corso di realizzazione la fase di infrastrutturazione della città moderna (reti trasporti, metro, nuove centralità urbane, le spine etc.)

COSA STA SUCCEDENDO

Esigenza di portare a termine e concludere trasformazioni strutturali e strategiche avviate ed in corso

Necessità di riprogrammazione o, in alcuni casi, abbandono da parte di investitori/operatori di progettualità costruite nel tempo, solide e strategiche

Richiesta di apertura di tavoli negoziali con la Città per la ridefinizione complessiva del sistema, in particolare sulle destinazioni d’uso, le vocazioni territoriali, la qualità urbana etc

Difficoltà a promuovere strumenti capaci di studiare, analizzare e quindi rispondere real-time, e quindi ad adattarsi, alla contingenza economico-finanziaria

Consolidamento della difficoltà, da parte della Città, di sostenere con investimenti pubblici, anche parziali, politiche di sviluppo o di consolidamento di cluster innovativi

Chiusura, accorpamenti, forti ridimensionamenti di Società ed operatori affermate nel panorama cittadino

Apparente scarsità di player e sviluppatori extra-locali

Difficoltà di relazione con il sistema creditizio da parte degli operatori

Emergere di nuove sensibilità da parte di costruttori, operatori e investitori verso nuove forme di tipologia dell’offerta (Cohousing, basso impatto ambientale, Housing sociale, coworking, etc)

 necessità di intervenire con risorse ordinarie su processi integrati di rigenerazione urbana dei quartieri periferici (abbiamo imparato il metodo)

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  ibridazione tra punti di vista, politiche, competenze e strumenti operativi  

-le politiche di rigenerazione urbana (orientate all’integrazione tra politiche, all’approccio territoriale, alla promozione dello sviluppo locale, alla valorizzazione degli usi sociali dello spazio pubblico e delle nuove cittadinanze) 

- la trasformazione urbanistica (orientate alla trasformazione e allo sviluppo, attraverso la lettura delle esperienze accumulate nella gestione quotidiana dell’attuale Prg e le letture della nuova configurazione della città)

- le politiche di sviluppo e attrazione di investimenti: ampliare il campo da gioco, attrarre investimenti e promuovere politiche di sviluppo economico, culturale e urbano in un contesto profondamente mutato significa rafforzare la capacità di stimolare, promuovere, accompagnare e consolidare

..APPUNTI PER IL FUTURO

E’ indispensabile dotarsi di filtri di lettura e strumenti che consentano di agire sulle strutture, l’hardware ma anche le risorse, le energie, le identità, i conflitti e le prospettive di sviluppo/lavoro – il software.

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Rendere più forti, integrate e connesse le politiche di trasformazione urbana della città contemporanea con quelle di rigenerazione del tessuto denso della città e di integrazione e sostegno alle nuove cittadinanze.

Una città aperta, coesa e che favorisce la mobilità fisica e sociale è una città più attrattiva, competitiva e capace di affrontare le sfide del futuro. 

→    sviluppo delle infrastrutture urbane  e  trasformazione  capace  di  ridisegnare  l’assetto  urbano  di medio-lungo periodo in continuità e completamento con quanto già avviato negli anni precedenti

→  sviluppo e sostegno a quelle pratiche urbane che  hanno  contraddistinto  le  politiche  di rigenerazione urbana  in modo da  rafforzare  l’infrastruttura  sociale  che  sostanzia e dà  corpo alla  vita della città, dei suoi abitanti, dei suoi investitori e dei suoi attori economici e sociali.

Lo spazio pubblico e il suo disegno, inoltre, ridiviene centrale rispetto alle nuove e alle vecchie cittadinanze e alla qualità urbana in generale.

Occorre un nuovo progetto culturale che dia spazio a esperimenti di progettazione che coinvolgano anche giovani progettisti ma che entrino in contatto con i siti e le comunità insediate.

Dare spazio alla capacità di visione delle nuove generazioni, siano esse cittadini o traduttori progettuali dei bisogni urbani, significa liberare energie intellettuali e inediti punti di vista.

Quindi..

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→ sostenibilità ambientale connessa alla sostenibilità sociale ed economica delle trasformazioni.E’ occasione di ricucitura e riconnessione reticolare con il tessuto consolidato, per evitare processi di segregazione territoriale, gentrification non governata e sconnessione tra parti di città che rischiano di non dialogare.

→ generare nuove funzioni produttive ed economiche, le opportunità di investimento su servizi e funzioni di seconda generazione per quanto riguarda gli insediamenti residenziali, terziari e di servizio può consentire lo sviluppo di innovazione sociale, territoriale e urbana. (Smart City)

→ rapporto lineare e trasparente di partenariato Pubblico-Privato : piattaforma inedita di investimenti innovativi che producano lavoro intelligente, filiere produttive intorno a cluster e settori avanzati di ricerca e sviluppo tecnologico e ambientale, ricadute sul contesto occupazionale e formativo della città. 

→la forma della città e dei suoi nuovi insediamenti residenziali e urbani devono essere adattabili, nel medio e lungo periodo, ai nuovi target di popolazione che si intendono attrarre per generare crescita e sviluppo: giovani, nuove famiglie e nuove tipologie di cittadini che saranno portatori di una richiesta di qualità urbana adeguata.

→ WAITING FOR THE FUTURE: progettazione dell’attesa e l’esigenza di individuare una modalità, anche simbolica e culturale, di conservazione per il futuro di alcuni tasselli senza funzione senza che essi diventino vuoti urbani, aree dismesse o degradate, luoghi del conflitto sociale

….Le nuove scommesse

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Da Incentivare Da Scoraggiare

Servizi per la Knowledge e Green EconomyServizi per l’internazionalizzazioneResidenze e servizi per studentiUtilizzo di spazi vuoti in aree urbanizzate inutilizzatiServizi  cooperativi  o  di  gestione  privata  a  costi accessibiliServizi per il turismo e i city usersogni  funzione  che  produce ricchezza ed occupazione (senza inquinare)il riuso del suolo  le  iniziative capaci di offrire soluzioni alla nuova o rinnovata  domanda  (cohousing,  basso  impatto, housing sociale, coworking, spazi/funzioni condivise)low cost edilizio di qualità energetica, architettonica e urbana  soluzioni innovative di urbanizzazione  e miglioramento  della  qualità  urbana  e  ambientale, conciliando profitto, valore sociale, qualità e facilità di gestione spazi pubblici servizi di prossimità e mix funzionale

•Grande distribuzione di carattere non innovativo• Edilizia di scarsa qualità•Uso di suolo agricolo o verde•Interventi  calati  dall’alto  senza  partecipazione  o verifica di sostenibilità•Demolizione  e  sostituzione  edilizia  di  edifici industriali di pregio•  processi  di  trasformazione  che  non  garantiscono cronologie  di  intervento  opportune  tra  la realizzazione di spazi privati e quelli pubblici

suggestioni

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VERSO UN PIANO DI SVILUPPO URBANO

COSA COME

CHI QUANDO

INTANTO..

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Il piano deve prevedere un processo di coinvolgimento strutturato degli attori pubblici (fondazioni, istituzioni locali e sovra-locali, università, politecnico), privati (parti sociali ed economiche), i territori (le circoscrizioni, il livello micro), la cittadinanza attiva.

Individuare visioni per  lo sviluppo della città, le sue trasformazioni e la sua qualità urbana, sociale ed economica significa anche affrontare i cambiamenti con una  “pedagogia della complessità” condivisa e allargata che consenta di stemperare i conflitti, affrontare i processi decisionali con autorevolezza ed evitare blocchi, contraddizioni e stop&go che frenano, limitano, rendono incomprensibili le scelte.

A questo sforzo, però devono partecipare tutti gli attori, anche politici e civici, della città perché lo sviluppo non è fatto di singoli episodi, ha bisogno di tempi medio-lunghi e necessariamente deve tenere insieme interessi contrapposti o disomogenei nei tempi, nelle modalità e nei percorsi.

COME

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La città: modalità di lavoro integrato  per strutturare e rendere operative visioni complesse e condivise. Integrazione e coesione tra competenze sia nei processi decisionali sia nel processi operativi e amministrativi

Le istituzioni:rafforzare l’approccio interistituzionale e collaborativo in cui la condivisione degli obiettivi, la negoziazione delle risorse, le economie di scala e l’innovazione siano elementi cardine intorno ai quali costruire soluzioni e accordi

Le parti sociali, professionali ed economiche: coinvolgimento determinante per affrontare in modo mirato, articolato e condiviso le dinamiche, le progettualità e gli scenari, anche per disegnare strategie condivise di mitigazione della crisi economica e di sviluppo del sistema urbano

Le comunità di saperi,gli operatori, gli investitori, gli interessi: l’interlocuzione importante per conoscere in modo diretto le nuove dinamiche e le difficoltà di un mercato che in questi anni ha subito profonde modificazioni.

La città e i suoi cittadini: Informare, discutere, coinvolgere per  rispettare e valorizzare il sistema delle rappresentanze locali (le circoscrizioni), ridurre il conflitto, prendere atto del dissenso, fronteggiare atteggiamenti NIMBY e creare un sistema trasparente di discussione pubblica che informi e legittimi il processo decisionale e la responsabilità delle scelte

Le competenze tecniche: gli strumenti operativi, sia interni sia esterni alla PA, con grandi competenze tecniche e operative da utilizzare al meglio ed in modo efficiente, anche ridefinendone mission ed obiettivi. 

GOVERNANCE GOVERNANCE

PARTNERSHIP

PARTECIPAZIONE

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La città: Assessorati, Divisioni, Circoscrizioni

Le istituzioni: Stato, Regione, Provincia, Comuni Metropolitani, CCIA, ATC, Università, Politecnico 

Le parti sociali, professionali ed economiche: associazioni di categoria, ordini professionali, terzo settore, organizzazioni datoriali e sindacali

Le comunità di saperi,gli operatori, gli investitori, gli interessi

La città e i suoi cittadini: associazionismo, cittadinanza attiva, etc. VD PROPOSTA DI STRUTTURAZIONE DI TAVOLI SPECIFICI

Le competenze tecniche: Urban Center Metropolitano, Fondazione Contrada Torino, Osservatorio immobiliare metropolitano, Siti, Fondazione Smart City,  Agenzie di Sviluppo Locale

GOVERNANCE

GOVERNANCE

PARTNERSHIPPARTECIPAZIONE

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Obiettivi strategiciquando

il piano di sviluppo urbano prevede almeno 7 mesi (giugno 2012) di lavoro strutturato, con tappe intermedie, che consenta di delineare gli scenari, le linee di indirizzo conseguenti e i contenuti degli strumenti operativi.

Al termine di questo percorso si avvierà una fase formale di discussione in Consiglio Comunale (che parteciperà comunque alle fasi di sviluppo del piano) che porterà all’adozione di atti e documenti di indirizzo.

Il processo, già avviato, è però già indicativo del COME. 

Si intende infatti offrire una piattaforma di indicazioni, e linee operative sulle quali far discutere la città nel suo complesso nella consapevolezza che le risposte devono essere frutto di analisi il più possibile condivise e partecipate.

Contemporaneamente è indispensabile procedere all’avvio, realizzazione o completamento di progettualità in corso o mature, anche inserendo elementi innovativi o sperimentali che possono alimentare e informare le linee di indirizzo strategiche future.

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gli strumenti

Un piano di sviluppo urbano, se vuole essere pilota di una visione strategica a servizio di scenari di medio e lungo periodo, deve articolarsi in alcuni strumenti operativi che consentano di entrare nel merito, definire asset tematici e organizzativi.

Definizione di nuove linee di indirizzo urbanistico che aggiornino il PRG e quelle adottate nel 2008

E’ indispensabile adeguare e attualizzare gli strumenti urbanistici alla luce dei cambiamenti in atto (normativi, di scenario economico e sociale, di strategie e progettualità di medio-lungo termine)

Piano dello spazio pubblico e dei cittadini Strumento che consenta di definire i requisiti dello spazio pubblico, sia nelle aree consolidate della città sia in quelle di trasformazione. Tra gli obiettivi è indispensabile ragionare in termini di accessibilità, fruizione, funzioni, gestione, manutenzione, qualità

Piano dei servizi Strumento che consenta una lettura territoriale (anche su area vasta e a cavallo dei confini amministrativi) dei servizi pubblici/privati a finalità pubblica e dei bisogni sociali-territoriali (Vedi Piano di Governo Territoriale adottati da alcuni comuni italiani)

Attualizzazione regolamenti (edilizio, arredo, occupazione suolo pubblico)

Obiettivo:  revisionare in modo complessivo i regolamenti per renderli meno obsoleti, più semplici, più adatti, più Smart. Snellire gli iter laddove possibile, intervenire nelle inefficienze 

“CARTA D’IDENTITA’ DELLA TRASFORMAZIONE: il vademecum “investire a Torino”

Strumento che consenta di rispondere alle richieste ed alle attese che provengono dagli operatori del mercato, attraverso un insieme di regole ed elementi conoscitivi condivisi (modalità, tempi, requisiti, opportunità etc.)

COSA

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I temi trasversali e strategici

Torino città Universitaria e politecnica Servizi Educativi, Urbanistica e rigenerazione, gioventù

Centri direzionali, terziario e sviluppo Sviluppo Economico, Urbanistica

Infrastrutture culturali e riorganizzazione Cultura, urbanistica

I luoghi dell’interazione e della socialità Rigenerazione urbana, cultura, gioventù, welfare

Promozione dell’offerta (nazionale e internazionale) Sviluppo economico, promozione, turismo, urbanistica, patrimonio

Social housing e bisogni abitativi Urbanistica, rigenerazione urbana, welfare, casa

Patrimonio e valorizzazioni Patrimonio, urbanistica

DriverTEMI

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NORD –EST

Variante 200

Urban Barriera di Milano

Basse di Stura e sponde

Michelin/Cebrosa = Corso Romania e Settimo

Falchera/ aree Bor.SeT.To

Barca Bertolla

Variante 221 (Abadia Stura, Lucento)

Contratti di Quartiere (Parenzo, Ghedini)

Aurora/ Rossini (rigenerazione, riuso, rifunzionalizzazione

Porta Palazzo / The Gate

Legenda  

  in corso

 in parte in corso e in parte da sviluppare

  da sviluppare

  da studiare

I quadranti e la trasformazione

INTANTO

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NORD – OVEST

Corso Marche

Alenia

Spina 1

Legenda  

  in corso

 in parte in corso e in parte da sviluppare

  da sviluppare

  da studiare

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EST - SUD

PP Lingotto

Piazza Bengasi /riordino + Metro Linea 1

Palazzo del Lavoro

Città della Salute

Aree ex- Avio Palazzo Regione

Da Porta Nuova a Lingotto

Variante 221 – Castello del Drosso Nichelino

Mirafiori TNE

Isvor/Fiat

OSI-GHIA

Legenda  

  in corso

 in parte in corso e in parte da sviluppare

  da sviluppare

  da studiare

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SUD- OVEST

Contratto di Quartiere Via Dina

Via Artom / Parco Colonnetti /Fondazione Mirafiori

consolidamenti

Legenda  

  in corso

 in parte in corso e in parte da sviluppare

  da sviluppare

  da studiare

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LE SPINE e i completamenti

SPINA3

SPINA2

SPINA1

SPIN

A4

-OGR

- Cittadella Politecnica

- Porta Susa

-Connessione Variante 200

- completamento Parco e urbanizzazioni

-Completamento 

- Parco

- Porta Europa

- completamento 

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LE RETI E INFRASTRUTTURE DI MOBILITA’

Metro Linea 1

Metro Linea 2

Passante

SFR