POLITICHE AMBIENTALI 1 WELFARE STATE, REGOLAMENTAZIONE E POLITICHE AMBIENTALI Prof.ssa Carla Massidda POLITICHE AMBIENTALI 7. VALUTARE PROGETTI E SCELTE PUBBLICHE: VALUTAZIONE ECONOMICA DEI BENI AMBIENTALI Università degli Studi di Cagliari Facoltà Scienze Economiche Giuridiche e Politiche Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali Corso di Laurea in Scienze economiche
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POLITICHE AMBIENTALI - University of Cagliari...BENESSERE E VALUTAZIONE ECONOMICA DEI BENI AMBIENTALI 1. Valutazione economica dei beni ambientali 1.1 Premesse: perché valutare i
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POLITICHE AMBIENTALI
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WELFARE STATE, REGOLAMENTAZIONE E POLITICHE AMBIENTALI Prof.ssa Carla Massidda
POLITICHE AMBIENTALI 7. VALUTARE PROGETTI E SCELTE PUBBLICHE: VALUTAZIONE
ECONOMICA DEI BENI AMBIENTALI
Università degli Studi di Cagliari Facoltà Scienze Economiche Giuridiche e Politiche Dipartimento di Scienze Economiche e Aziendali
Corso di Laurea in Scienze economiche
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7. VALUTARE PROGETTI E SCELTE PUBBLICHE: MISURE DI
BENESSERE E VALUTAZIONE ECONOMICA DEI BENI
AMBIENTALI
1. Valutazione economica dei beni ambientali
1.1 Premesse: perché valutare i beni ambientali
La motivazione principale per cui nasce la valutazione economica
dell’ambiente è quella di ottenere misure monetarie degli impatti ambientali
da includere in un modello valutativo.
Uno di questi modelli è rappresentato dalla tradizionale Analisi Costi-
Benefici (ACB), integrata da componenti di costo e beneficio riguardanti
l’ambiente e non rappresentati dai prezzi di mercato (o non adeguatamente
rappresentati). Si parla, in questo caso di Analisi Costi-Benefici Ambientale
(ACBA)
Gli impatti possono essere a vantaggio o svantaggio di una data popolazione.
In entrambi i casi è utile quantificarli ai fini della valutazione di un progetto
pubblico
Oltre quelle ambientali tout court, negli ultimi anni sono emerse due ulteriori
esigenze cui risponde la valutazione economica dell’ambiente:
dare una valutazione delle performances economiche tenendo costo
del danno ambientale (internalizzare l’esternalità)
fornire al magistrato uno strumento utile ai fini del calcolo degli
indennizzi da parte di chi provoca il danno all’ambiente
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1.2 Come cambia la prospettiva da una ACB a una ACBA
Nella ACB un progetto va avanti se il valore attuale dei futuri flussi dei
benefici netti è maggiore di zero:
VAN > 0
Nella ACBA vanno inclusi anche i costi e i benefici derivanti,
rispettivamente, da danni e/o da miglioramenti ambientali conseguenti la
realizzazione del progetto
A questo proposito è conveniente considerare separatamente costi e benefici
ordinari da quelli derivanti dall’ambiente
Perciò indicando con
EC il valore attuale del flusso degli impatti ambientali negativi al netto
di quelli positivi, relativi alla vita del progetto
e sapendo che
VAN il valore attuale netto ottenuto ignorando gli impatti
ambientali
possiamo definire
VAN’ = B - C - EC = VAN - EC
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Interpretiamo
a) EC > 0 danni maggiori dei miglioramenti
VAN’ < VAN
b) EC < 0 danni minori dei miglioramenti
VAN’ > VAN
perciò:
il valore netto delle conseguenze prodotte dal progetto sull’ambiente
possono indebolire, caso a), o rafforzare, caso b), la decisione di
intraprendere il progetto stesso.
Alternativamente potremmo dire che:
a) esternalità negative > esternalità positive
b) esternalità negative < esternalità positive
Detto tutto ciò, seguendo una ACB, un progetto va avanti se
VAN’ = B - C > EC
L’applicazione del criterio decisionale su esposto implica la stima di una
misura monetaria appropriata degli impatti inerenti il calcolo di EC
Quanto detto comporta una valutazione economica dei costi e benefici
inerenti la risorsa ambientale.
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Si tratta, in sostanza, di monetizzare il valore EC, ossia
tutti gli impatti negativi, o costi sociali e quelli positivi, o benefici
sociali, derivanti da interventi contro o a favore dell’ambiente
NB. Anche da interventi a favore possono derivare costi
ambientali nel senso di impatti negativi o danni
Si tratta di un’operazione particolarmente difficile poiché riguarda valori per i
quali certamente non esiste un mercato di riferimento
La loro inclusione in una valutazione di tipo economico comporta allora la
necessità di ricostruirli attraverso delle stime
Il punto centrale, anche quello sul quale maggiormente si concentrano gli
economisti ambientali, consiste nello stimare i benefici. Questo per almeno
due ragioni:
a) è molto forte l’esigenza di giustificare in base ai benefici acquisiti
dalla società interventi pubblici a favore dell’ambiente
b) i costi possono essere interpretati in termini di minori benefici
Seguendo quest’ottica, il valore economico dell’ambiente dipende da quali e
quanti benefici l’ambiente è in grado di produrre per l’uomo
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1.3 La base per il calcolo del valore economico dell’ambiente
Ottica: si guardano i servizi resi dall’ambiente all’uomo
Tali servizi, essendo a disposizione di imprese e famiglie, entrano come
argomenti delle rispettive funzioni di produzione e utilità
Distinguiamo 4 categorie di servizi forniti dall’ambiente naturale:
1. input dei processi produttivi, R
2. luogo di scarico dei rifiuti generati da attività di produzione e di
consumo, W
3. amenità, A
4. servizi di supporto alla vita per imprese e famiglie, L
La valutazione economica entra nel merito dell’ammontare di servizi resi e di
come esso possa cambiare in seguito alla realizzazione di un progetto
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1.4 Valore economico totale e sue determinanti
Il VET si compone di un valore d’uso e di un valore di non uso
Il valore d’uso deriva dall’utilizzazione effettiva dell’ambiente, è dato dal:
valore REALE, che presuppone un utilizzo concreto del bene di tipo
DIRETTO: quando le risorse sono direttamente impiegate dall’uomo a fini
economici
INDIRETTO: quando le risorse non sono impiegate direttamente, ma
determinano effetti economici (biodiversità, conservazione di habitat)
• valore d’OPZIONE, ovvero la maggior spesa che un individuo avverso al rischio
è disposto a sostenere per garantire l’opzione di un uso futuro del bene ambientale
QUASI OPZIONE: è il valore derivante dalla preservazione degli usi potenziali
futuri delle risorse ambientali, data una qualche aspettativa di crescita delle
conoscenze scientifiche
Il valore di non uso si suddivide in:
• valore ALTRUISTICO, si manifesta ove si ritenga che determinate risorse possono
essere utili per altri soggetti della propria generazione;
• valore del LASCITO, si manifesta ove si ritenga che determinate risorse possono
essere utili alle future generazioni;
• valore di ESISTENZA, misura l’utilità che la semplice consapevolezza
dell’esistenza del bene procura agli individui.
I valori d’uso sono di più facile determinazione
Il contributo delle singole componenti per la determinazione del VET dipende:
1. dalla natura del bene
2. dall’attuale e futura disponibilità del bene
3. dal livello di protezione e opportunità di fruizione del bene attuale e futura
4. dalle caratteristiche dei consumatori
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Esempio: elementi che possono entrare nel calcolo del VET del bene foresta
Perché valutare? • Per la diversa e più articolata domanda di valutazione che ha incrementato i propri
campi di interesse.
• Per la crescita quantitativa e qualitativa della domanda turistica e ricreativa.
• Per la maggiore sensibilità culturale ed ecologica delle popolazioni.
• Al fine di misurare con efficacia ed efficienza gli interventi di politica economica
mirata all’equilibrio fra uso a scopi produttivi e uso a scopi sociali delle risorse
ambientali.
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1.5 I metodi di valutazione
Metodi di valutazione non monetaria
• Le tecniche di valutazione non monetaria traggono la loro ragion d’essere dalla
constatazione che il metro monetario non sempre è in grado di esprimere il valore
d’uso di un bene ambientale.
ES: la valutazione di impatto ambientale.
Metodi di valutazione monetaria
- La domanda può essere misurata esaminando le preferenze dichiarate degli individui nei
riguardi dei beni ambientali (preferenze espresse e metodi diretti).
• Si tratta di tecniche di valutazione quelle in cui si fa astrazione dai comportamenti
reali e chiedono direttamente le misure ricercate a potenziali consumatori:
ES: la valutazione contingente
- La domanda può essere rivelata esaminando gli acquisti individuali di beni di mercato
caratterizzati da un prezzo, necessari per il godimento di determinati beni ambientali
(preferenze rivelate e metodi indiretti).
• Le tecniche di valutazione indiretta sono quelle che si riferiscono a mercati esistenti
e al comportamento reale del consumatore:
ES: metodo del prezzo edonico
metodo dei costi del viaggio
I principali limiti
• Valutazione contingente: distorsioni legate a comportamenti degli intervistati
• Prezzo edonico: esistenza di mercati non trasparenti
• Costo del viaggio: dipendenza dal reddito goduto, stima del tempo, presenza di siti
alternativi
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Schema riassuntivo sui metodi con valutazione monetaria
Tecniche di stima diretta
Stima dei danni alla salute attraverso le spese mediche
Stima dei danni ambientali attraverso le perdite di produzione
Tecniche con preferenze rivelate
di valutazione indiretta
curve di domanda marshalliana
non compensata
Averting expenditure
Hedonic pricing Surplus del consumatore
Travel cost
Tecniche delle preferenze espresse
di valutazione diretta
curve di domanda hicksiana
compensata con il reddito
Contingent valuation method
Contingent ranking Misure di benessere
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2. Il metodo della valutazione contingente
2.1 Caratteristiche generali:
1. CV si basa sulla costruzione e strutturazione di un ipotetico mercato di riferimento
(Contingente), in quanto non esiste un effettivo mercato dei beni ambientali e si
basa sulle preferenze espresse (stated preference technique);
2. CV si basa su 6 fasi:
I. Creare lo strumento dell’intervista
II. Scegliere la più appropriata tecnica di intervista
III. Scegliere la popolazione di interesse e estrarre il campione
IV. Analizzare le risposte sulla WTP/WTA
V. Calcolare la WTP/WTA per l’intera popolazione di riferimento
VI. Analisi ex-post di sensitività
3. CV determina il valore economico totale delle risorse ambientali (VET), ovvero uso
e non uso;
4. CV ha lo scopo di dare informazioni sulla variazione dei servizi resi dall’ambiente
(in positivo e in negativo);
5. CV cattura misure corrette di variazioni di utilità (WTP e WTA);
6. CV è il metodo più diffuso (centinaia di applicazioni in air and water quality
improvement, preservation benefits of wilderness, benefits of outdoor recreation
opportunities, benefits of reduced transport risks, benefits of improvements in
public utility reliability, environmental damages)
VANTAGGI
1. Arriva a misurare il VET nelle due componenti d’uso e non-uso
2. Coglie una misura teoricamente corretta di variazione di benessere (utilità)
SVANTAGGI
1. Si basa su domande ipotetiche, mentre i metodi indiretti sfruttano dati su
comportamenti effettivi
Come si applica il metodo
Gli intervistati esprimono le loro preferenze, rispetto a una precisa ipotesi d’intervento
sulle condizioni ambientali rispondendo ad una serie di domande riguardo ...
1. LA LORO DISPONIBILITÀ A PAGARE PER ASSICURARSI UN AUMENTO DI
QUALITÀ
WTP - WILLINGNESS TO PAY
2. LA LORO DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE NEL CASO DI UNA
DIMINUZIONE DELLA QUALITÀ
WTA - WILLINGNESS TO ACCEPT
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Più precisamente:
WTP WTA
Migliore qualità CS: perché il cambiamento
avvenga
ES: perché il cambiamento
non avvenga
Peggiore qualità ES: perché il cambiamento
non avvenga
CS: perché il cambiamento
avvenga
Quando e perché usare le diverse misure
WTP WTA
Migliore qualità CS: l’individuo è titolato a
conservare l’utilità iniziale
ES: l’individuo ha titolo a
conseguire i nuovi livelli di
utilità
Peggiore qualità ES: l’individuo ha titolo a
conseguire i nuovi livelli di
utilità
CS: l’individuo è titolato a
conservare l’utilità iniziale
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2.2 Le fasi della CV
Fase 1. Creare lo strumento dell’intervista
i) Costruzione di un mercato ipotetico
ii) Decidere se basare l’analisi sul WTP o WTA
iii) Decidere sui metodi per catturare il valore economico:
- domande aperte (open-ended bid elicitation): l’intervistato indica la
somma come WTP o WTA;
- bidding game: sequenza di importi crescenti sino al No;
- referendum prendere o lasciare (dichotomous choice): l’intervistato
risponde si o no su una specifica somma indicata dal questionario;