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Trattare di politica, considerate le nostre at-tuali
contingenze, è probabilmente un azzar-do. Forse un pericolo. Di
questi tempi, del re-sto, la politica non sta certo mostrando il
me-glio di sé. Conserviamo, tuttavia, la fiduciache da qualche
parte questo “meglio” ci sia,né ci manca la speranza che sia sempre
pos-sibile. Nel Lazio come altrove, poi, siamo infase elettorale e
la chiamata alle urne ribadi-sce implicitamente che il vero
soggetto del-l’autorità politica è il popolo. Esso, infatti,
èchiamato a eleggere liberamente i suoi rap-presentanti, non
rinunciando di sicuro allasua facoltà di controllo ed
eventualmente,qualora ritenga che non abbiano soddisfattoalle loro
doverose funzioni, di sostituirli conaltri più degni e capaci. Sono
affermazioniforse scontate. Con esse, però, ci muoviamogià tra i
fondamenti dell’autorità politica. «Lasovranità appartiene al
popolo, che la eserci-ta nelle forme e nei limiti della
Costituzione»,leggiamo nell’articolo primo della nostra
Co-stituzione. La stessa Dottrina Sociale dellaChiesa, peraltro,
addita nel popolo il reale de-tentore della sovranità. Non senza
una im-
portante precisazione: il popolo di cui si trat-ta è considerato
«nella sua totalità» e non disicuro per una sua parte soltanto,
benchémaggioritaria. Il punto è qui. Ora, non v’è dub-bio che in
Italia ci sia, particolarmente visibi-le negli ultimi tempi, una
singolare propen-sione verso le percentuali, gli indici di
gradi-mento, di ascolto e così via. Ciò vale molto (fral’altro in
termini economici) per gli spettacolitelevisivi. Anche per la
politica, talvolta. Pare,in certi casi, che la passione statistica
facciascambiare la quantità dei numeri con la veri-tà delle cose.
Il che è molto problematico. Lostesso consenso popolare potrà ben
esserealto; da solo, però (e qui citerò alla lettera daln. 395 del
Compendio della Dottrina Socialedella Chiesa) «non è sufficiente a
far riteneregiuste le modalità di esercizio dell’autoritàpolitica».
Cosa, dunque, gli si dovrà aggiun-gere? Risponderei citando
IIggiinnoo GGiioorrddaannii, po-litico esemplare, per quanto ci
riguarda: «Laquestione politica, come quella sociale, è
pri-mariamente questione morale».
X Marcello Semeraro, Vescovo
GIORGIO LA PIRA 4
DON LUIGI STURZO 5
DON ALDO ZAMPONI 6
MILLEFLASH 7
APPUNTAMENTI 8
GIORNATA DELLA CARITÀ 2
AVVENIRE IN PARROCCHIA 3
M E N S I L E D ’ I N F O R M A Z I O N E D E L L A D I O C E S
I S U B U R B I C A R I A D I A L B A N O • A N N O 3 N . 19
POLITICA: UNA QUESTIONE MORALE
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Spesso sisente direche i gio-vani sono soloun peso per
lasocietà, insen-sibili ai proble-mi, incapaci diascolto.
L’espe-rienza ci haconvinti esatta-mente del con-trario! Proprioper
questo l’Uf-ficio missionario diocesano ha promosso il progetto
“Giovanicostruttori per l’umanità”: l’idea è di far diventare i
giovaniprotagonisti del volontariato missionario.Portare gioia a
chi soffre può essere fatto da tutti, ma i gio-vani lo sanno fare
meglio, e per essi il contatto con nuoveculture è un’esperienza
formativa importantissima.Il percorso prevede una formazione di sei
mesi con incontri di-retti e schede a distanza. Le tematiche
trattate partono dallaconoscenza di sé stessi e del proprio egoismo
sino ad arrivareall’apertura verso l’altro tramite il sevizio fatto
con gratuità.La proposta ha avuto un’eco grande, tanto da avviare
il “Cor-so volontari 2010”. Se questo mondo lo sogni diverso,
piùgiusto, più sano, più libero, se vuoi donare speranza a chinon
ha futuro, se vuoi donare istruzione a chi non ha unafoglio di
carta su cui scrivere, unisciti a noi. C’è posto ancheper te, sii
tu oggi il cambiamento che vuoi vedere nel mon-do di domani.Per chi
fosse interessato c’è tempo per inserirsi nel proget-to fino al 13
marzo 2010.Ulteriori dettagli possono essere richiesti tramite
e-mail [email protected].
Marco Cianfanelli
Il 14 febbraioscorso il no-stro Vescovoha visitato al-cune
importan-ti strutture dia c c o g l i e n z a
esistenti in Diocesi come è avvenuto in tutte le altre
Diocesid’Italia e d’Europa. Questo in adesione all’invito della Cei
percelebrare la Giornata della carità in questo 2010 che è
statoproclamato Anno europeo della lotta alla povertà e
all’esclu-sione sociale, risposta della Chiesa al disagio di tanti
emargi-nati e seguendo l’esempio del Papa che, come Vescovo di
Ro-ma, ha incontrato i poveri presso la mensa e l’ostello
dellaCaritas di Roma. La giornata è iniziata con la
celebrazionedella Santa Messa nella Parrocchia B.V. Immacolata in
Torva-
ianica con grande partecipazione di fedeli. La visita alla
Casafamiglia “Chiara e Francesco” è stata un secondo
momentosignificativo di questa attenzione del nostro Pastore e
l’incon-tro con gli operatori e i ragazzi ospiti della struttura è
statomolto utile per la maggior conoscenza acquisita sul tipo di
di-sagio a cui la struttura cerca di dare risposta. Dopo la
visitaalla contigua Casa di accoglienza “Cardinal Pizzardo”,
gestitaper conto della Caritas diocesana dall’Aps Onlus,
monsignorSemeraro si è intrattenuto a pranzo con gli attuali ospiti
del-la stessa, momento di condivisione particolarmente apprez-zato
da tutti. La giornata si è poi chiusa con la visita ad Anzioal
Centro di accoglienza “don Orione”, anche qui con gratitu-dine per
la visita ricevuta e l’apprezzamento del Vescovo peril lavoro delle
tante persone che rendono possibile l’ospitalitàofferta.
Caritas diocesana
Dalla Diocesi2
La Quaresima è un tempo liturgico di grazia, in esso sia-mo
chiamati a intensificare il nostro rapporto con il Pa-dre e tra di
noi attraverso i gesti propri della Quaresima:la preghiera,
l’elemosina, il digiuno. Il Settore apostolato bi-blico
dell’Ufficio catechistico diocesano propone d’incontrareil Padre
«buono, misericordioso e giusto» (Salmo 112) , attra-verso 5 lectio
divina sul vangelo di Luca. Meditando alcunepericopi cercheremo di
entrare nella Scrittura e contemplarela bontà, la misericordia e la
giustizia di Dio, tre caratteristi-che importantissime che in lui
trovano pienezza e armonia.Luca ci accompagnerà alla riscoperta
delle condizioni per se-guire il Signore Gesù che chiede una
decisione radicale (Lc14,25-35); ci farà assaporare la novità della
logica delle bea-titudini (Lc 6,17-26); ci farà entrare nel
rapporto intimo traamore, perdono e pentimento (Lc 7,36-50); ci
permetterà dicontemplare un Dio che non delude chi grida verso di
lui evuole illuminare la nostra vita (Lc 18,35-43); infine ci
mostre-
rà che la morte èvinta per sempre inGesù: a noi il com-pito di
raccontarloagli altri (Lc 24,1-10). Chiunque vogliapartecipare,
potràfarlo ogni giovedì diQuaresima a partiredal 4 marzo, e il
pri-mo giovedì dopo Pa-squa presso la chie-sa di Santa Maria
diGalloro ad Aricciadalle ore 20.30 alle22.00. Si raccoman-da di
portare la pro-pria Bibbia.
Alessandro Mancini
LECTIO DIVINA A GALLORO
GIORNATA DELLA CARITÀNell’Anno europeo della carità il Vescovo
visita alcune strutture diocesane
GIOVANI VERSO L’AFRICA
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Dalle Parrocchie 3
IL CORTILE DEI GENTILILa Giornata dell’Avvenire a Lido dei Pini:
luogo di dialogo tra fede e cultura
Sabato 13 e do-menica 14 mar-zo: due giorniper far crescere
ilsenso critico dei cri-stiani e alimentareuna sana informazio-ne.
È questo lo stimo-
lo vuole dare don AAnnddrreeaa CCoonnoocccchhiiaa attraverso la
Giornatadell’Avvenire nella Parrocchia Assunzione della Beata
VergineMaria in Lido dei Pini.Nella serata di sabato sarà in
Parrocchia don AAlleessssaannddrrooPPaaoonnee, responsabile
dell’Ufficio comunicazioni sociali dellanostra Diocesi. Al termine
dell’Eucarestia incontrerà un grup-po di parrocchiani con la
passione per la comunicazione. Per-sone che vogliono spendere il
loro tempo, incontrandosi per
promuovere temi di attualità secondo l’ottica cristiana;
temispesso taciuti dalla carta stampata, ma sempre presenti
sulquotidiano della Conferenza episcopale italiana. A conclusio-ne
il Vescovo MMaarrcceelllloo SSeemmeerraarroo incontrerà la comunità
par-rocchiale nell’Eucaristica serale domenicale.Per entrare
pienamente nello spirito della giornata è statochiesto ad Avvenire
di mandare un delegato. La richiesta èstata ben accolta e
corroborata attraverso l’invio di alcune co-pie di Avvenire:
solamente toccando con mano la preziosità diquesto giornale si può
capire quanto effettivamente vale.Benedetto XVI nel 44° messaggio
per la Giornata mondialeper le comunicazioni sociali auspica che il
web possa diven-tare come il «cortile dei gentili», luogo di
dialogo tra fede ecultura contemporanea, di cui parla il profeta
Isaia (Is 56,7):un impegno che l’Avvenire porta avanti da anni.
Rudi Piccolo
Metti insiemeun quartie-re privo diluoghi d’incontro,un oratorio
e unafesta tradizionale eavrai uno dei car-nevali più interes-santi
che si sia maivisto. Lo scorso 13febbraio l’oratorio“Pier Giorgio
Fras-sati” di Nuova Flo-rida, Ardea, si è re-so protagonista diun
interessanteesperimento: creare una festa di carnevale che possa
rappre-sentare nel futuro una sorta di tradizione per tutto il
quartiere.Di sfilate di carnevale non se ne ricordano molte negli
ultimiventi anni. Qualche anno fa, le Pro Loco di Ardea e Tor San
Lo-renzo avevano tentato di riproporre un carnevale ardeatino,
concarri allegorici e gruppi in maschera. L’iniziativa non ha
avutogrande fortuna, ma proprio da quella esperienza è nato il
desi-derio, da parte della Parrocchia di San Gaetano da Thiene,
dicogliere nel carnevale un’occasione d’incontro e
divertimento.Nuova Florida è infatti uno dei classici “quartieri
dormitorio”alla periferia di Roma, come altri nella nostra Diocesi:
moltevillette, pochi negozi, nessuna piazza né un “corso” dove
ritro-varsi, passeggiare e chiacchierare. Iniziative come
questa,dunque, hanno la funzione non solamente di creare un climadi
festa ed allegria per i più piccoli, ma anche di fornire spazie
momenti di conoscenza reciproca per i ragazzi, e – soprat-tutto –
per le loro famiglie. In questo, sicuramente, la sfilatadel 13
febbraio ha centrato l’obiettivo!
Filippo Novelli
IL CARNEVALE DELL’ORATORIO“PIER GIORGIO FRASSATI”
«C’è la crisi! Non ci sono soldi per un vestito di car-nevale».
Niente paura, perché i ragazzi dell’orato-rio della Parrocchia San
Giuseppe Lavoratore inGenzano hanno avuto una idea geniale: aiutati
dai genitori,dalle catechiste e dagli animatori hanno preparato i
costumie le maschere di carnevale con materiali semplici (carta,
car-tone e cartoncini colorati).L’iniziativa si è ripetuta per la
seconda volta. Lo scorso annosi era un po’ più impacciati, ma ormai
ci si è perfezionati etutti hanno scoperto quanto abili possono
essere le mani nelcreare e dipingere. Ma non solo per questo ci si
diverte, maanche perché finalmente bambini, giovani e adulti
trovano iltempo di lavorare insieme e spendere un po’ di tempo
l’unper e con l’altro.Barbara, la medusa, aveva realizzato insieme
al suo papà ilvestito con carta rosa e tanti tentacoli di carta
colorata. Fi-lippo, aiutato dalla mamma e dalla nonna, si era
ispirato al-la “mummia”, avvolgendosi tutto in carta igienica.
Tiziano, ilfiammiferaio, il suo vestito era realizzato con una
scatola dicartone per i cornetti. Ilaria aveva realizzato con la
mammail personaggio di Minni, la fidanzata di Topolino e
Valentina,l’animatrice, le aveva dipinto il nasino. Chiara, la
pittrice,aveva realizzato il suo vestito in cartoncino colorato
aiutatadalla mamma. Ivan si è improvvisato orologiaio e la
sorelli-na Desirè si è trasformata in frutto proibito abitato da
unsimpatico bruco. Il vestito di Paolo da lattina di Lemon Sodaè
stato realizzato dalla mamma. La piccola Aurora di soli 18mesi,
invece, era l’amabile fiorellino della combriccola.La festa è
riuscitissi-ma… infine è arrivatodon Bruno con frappe,castagnole e
trombet-te per tutti, con busti-ne di caramelle per…piccoli e
grandi.
Bruno Iacobelli
EVVIVA CARNEVALE
-
«Non si dica quella solita frase poco seria: la po-litica è una
cosa “brutta”! No, l’impegno poli-tico è un impegno di umanità e di
santità: è unimpegno che deve poter convogliare verso di sé gli
sforzi
di una vita tutta tessuta di preghiera, dimeditazione, di
prudenza, di fortezza,
di giustizia e di carità». Queste pa-role rappresentarono
l’imperativocategorico che contraddistinsel’azione di
GGiioorrggiioo LLaa PPiirraa, dap-prima come membro dell’Assem-
blea costituente, poi come parla-mentare e sindaco di
Firenze.
Nato in provincia di Ragusa nel 1904,si convertì il giorno di
Pasqua di ven-
t’anni dopo, quando era ancora unostudente di giurisprudenza.
Dopoessere stato uno dei protagonistidella scrittura della Carta
costitu-zionale, fu eletto deputato nel1948, ponendo in parlamento
co-me priorità assolute le questio-ni sociali e la lotta alla
disoccu-pazione. Divenne anche sotto-segretario al Lavoro ed
alla
Previdenza sociale durante il quinto governo De Gasperi
e,proprio in questa veste, si trovò ad affrontare momenti
dif-ficili, svolgendo il ruolo di mediatore in aspre battaglie,
trasindacati agguerriti, industriali non disposti a cedere
eministri del Bilancio e delle Finanze poco inclini alla
trat-tativa. L’Italia viveva gli anni del dopoguerra e, secondo
LaPira, la politica doveva rispondere ai bisogni della perso-ne più
disagiate, con interventi che assicurassero a tuttiun lavoro.Anche
durante i mandati da sindaco di Firenze La Pira se-gnò la sua
azione politica per l’attenzione rivolta alla pove-ra gente. Per
risolvere l’emergenza casa, per esempio, ol-tre a varare un piano
di edilizia pubblica, chiese ad alcuniproprietari immobiliari di
affittare al Comune una serie diappartamenti vuoti da destinare
agli sfrattati. A seguito delle risposte negative, ordinò la
requisizionedegli immobili, basandosi su una vecchia norma del
1865;questo atteggiamento, però, fu avversato da esponenti
ec-cellenti della Dc che lo accusarono di statalismo e dicomunismo
bianco.Nel 1986, a nove anni dalla sua morte, sotto Papa
GGiioovvaann--nnii PPaaoolloo IIII è stata avviata la sua causa di
beatificazione edil 4 aprile 2005 si è chiusa la fase diocesana con
la tra-smissione dei documenti in Vaticano.
Giovanni Mazzamati
Santità in politica4
CRISTIANO: NON DEROGARE IL TUO IMPEGNO POLITICO
LA PIRA: SANTIFICATO ATTRAVERSO L’IMPEGNO POLITICOUna forte
attenzione verso la povera gente e ai bisogni dei più disagiati
Anessuno verrebbe in mente di qualificare la politica co-me
un’impresa virtuosa. A sentirla evocare, sono altrele immagini che
scorrono: il potere fine a sé stesso, ilmalaffare, gli interessi
occulti… Dunque, hanno ragione queifilosofi che descrivono il
potere come una forza demoniaca?La politica è il luogo del
conflitto, della litigiosità? È l’arenanella quale si fronteggiano
gli egoismi di tutti?
La politica vista dai cristianiLa cultura cristiana ha prodotto
idee assai più alte di politi-ca, anche in tempi recenti: «La
politica è la più alta forma dicarità», disse PPaaoolloo VVII,
riecheggiando gli insegnamenti disan TToommmmaassoo
dd’’AAqquuiinnoo, dottore della Chiesa, e nella Gau-dium et spes la
Chiesa considera l’azione politica «degna dilode e di
considerazione», e riconosce che la necessità diuna comunità
politica e di un’autorità pubblica è inscrittanella natura sociale
dell’uomo e quindi deriva dalla volontàdi Dio (Cei, La verità vi
farà liberi, 1995, p. 1102).Cos’è dunque la politica per il
cristiano? È un’impresa alservizio della comunità, nel supremo
progetto del bene co-mune. Per realizzare questo, la politica
cristiana basa lapropria iniziativa sull’opzione preferenziale per
i poveri, esulla destinazione universale dei beni della terra, in
armoniacol principio della proprietà privata. Questi sono i
fondamen-ti della civiltà dell’amore, il fine della politica
cristiana:«l’amore deve essere presente e penetrare tutti i
rapportisociali: specialmente coloro che hanno il dovere di
provve-
dere al bene dei popoli ali-mentino in sé e accendanonegli
altri, nei grandi e neipiccoli, la carità, signora eregina di tutte
le virtù»(Compendio della DottrinaSociale della Chiesa, 581).
Testimoni di santitàE per questi principi tantitestimoni hanno
donato lapropria vita, impegnandosipubblicamente. Da loro pos-siamo
trarre un insegna-mento fondamentale: il cri-stiano non si
scoraggia difronte al declino della politi-ca. Egli ha per maestri
tutticoloro che in contesti storiciassai più drammatici hanno– con
il proprio ardore forgiato nella carità – risollevato le sor-ti
della propria comunità: si pensi a figure come Alcide De Ga-speri,
Giuseppe Dossetti, Igino Giordani, Giorgio La Pira, Zac-caria
Negroni: la loro santità, oggi studiata dalla Chiesa, si
èrealizzata non nonostante l’impegno politico, ma attraverso
diesso. E la loro vita non è avvenuta nelle tranquille aule
istitu-zionali, o fra le accademiche mura delle università, ma si
è
-
Impegno sacerdotale per il bene del comune 5
O IMPEGNO POLITICO
«Nella politica, come in tutte le sfere dell’attivitàumana,
occorre il tempo, la pazienza, l’attesadel sole e della pioggia, il
lungo preparare, ilpersistente lavorio, per poi, infine, arrivare a
raccoglierne ifrutti». Con queste parole don LLuuiiggii
SSttuurrzzoo esprimeva lapropria concezione della politica e di
questa idea è stato cer-tamente un testimone. Nato a Caltagirone in
provincia di Catania nel 1871, sin daglianni del Seminario e
dell’università, don Luigi si contraddi-stingue per l’attenzione ai
temi sociali, alla condizione deglioperai agricoli della sua terra
e al clima di cambiamentoche attraversa l’Italia. Partecipa con
entusiasmo, a Roma, aldibattito che segue la pubblicazione
dell’Enciclica RerumNovarum di LLeeoonnee XXIIIIII.In Sicilia, dopo
gli studi universitari, fonda il primo comitatoparrocchiale e una
sezione operaia nella sua Parrocchia. Dasempre attento alla
condizione del Meridione, anche duran-te gli anni in cui ai
cattolici è vietata – con il non expedit – lapartecipazione
politica attiva, sostiene l’impegno dei cristia-ni nel campo del
lavoro e dell’amministrazione locale. Cosìnel 1902 decide di
guidare un gruppo di cattolici caltagirone-si alle elezioni
amministrative e negli anni successivi è primaconsigliere
provinciale e poi pro-sindaco della propria città.È a partire da
questa esperienza che don Sturzo decide didar vita nel dicembre
1918 ad un partito nazionale, demo-
cratico e ispirato alla Dottrina Sociale della Chiesa, ma
pro-fondamente laico e aconfessionale. Nel 1919 nasce così
ilPartito popolare italiano, che già nel nome rifiuta
l’aggettivocristiano o cattolico. Dirà proprio Sturzo al primo
congressodel Ppi: «è superfluo dire perché non ci siamo chiamati
Par-tito cattolico: i due termini sono antitetici; il cattolicesimo
èreligione, è universalità; il partito è politica, è
divisione».L’opposizione al regime fascista gli costa l’esilio (a
Londra eNew York, dove continua la propria atti-vità di studioso).
Tornato in Italia do-po la fine della guerra, nel 1952 ènominato
senatore a vita, caricache conserverà fino alla morte,avvenuta nel
1959.Concezione alta della laicità unitaalla profonda fede
personale, auto-nomia della persona rispetto alloStato e attenzione
alla questionesociale e meridionale (che ne feceuno dei “padri” del
regionalismo e deldecentramento politico e amministrati-vo) sono
alcune delle preziose eredi-tà che don Luigi Sturzo lascia atutti
noi.
Luca Vita
DON LUIGI STURZOUn prete ispiratore di un partito laico e
aconfessionale
consumata fra le trinceeideologiche, in mezzo allefratture
politiche e le rottu-re istituzionali, fra le atroci-tà delle
guerre mondiali, ecosì via.
Un lavoro sinodaleNon poteva essere altri-menti, perché il
politico cri-stiano lavora per la comu-nione, la solidarietà, la
fra-ternità universale, e per tut-to ciò la sua specifica mis-sione
è quella di immerger-si nelle ferite della storia,per riemergerne
con rispo-ste improntate all’unità, albene comune, alla pace,
alrispetto della dignità di per-
sone e di comunità. Ecco perché è bene che i cristiani non
siastengano dall’impegno politico, nelle molteplici forme concui
questo si può realizzare (associazionismo, volontariato,comunità
locale, via via verso forme più alte ed elaborate dirappresentanza
istituzionale). Certo, i cristiani sono pronti adare a Cesare
quello che gli è proprio, secondo l’insegnamen-to evangelico (Mt
22, 21), ma la lettura delle parole di Gesù
mette in rilievoanche un altrosignificato: «da-re a Cesare
quelche è di Cesare,e a Dio quel cheè di Dio» signifi-ca non
conse-gnare al poterela nostra co-scienza, la no-stra libertà
direalizzarci comepersone aman-do il prossimo ecercando il bene
comune, la nostra visione che è possibile unasocietà migliore, più
giusta, più virtuosa, dove l’amore scam-bievole regoli i rapporti
fra tutti i cittadini. Tutto questo nonpuò essere oggetto di
negoziazione politica. Certo, ci vuoleuna coscienza civile forte,
una esperienza evangelica salda.Da essa si chiede un surplus di
fede, speranza e carità, giac-ché come diceva CChhiiaarraa
LLuubbiicchh, essa è «l’amore degli amori».Le recenti esortazioni
dei vertici della Chiesa per la costruzio-ne di una nuova
generazione di politici cristiani non possono,dunque, rimanere
inascoltate.
Prof. Alberto Lo PrestiDocente di Scienze Sociali presso
l’Angelicum (Roma)
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Primo Piano6
DON ALDO ZAMPONIUna vita spesa ad Ardea come pastore,
ricostruttore e missionario
Prosegue, anche suquesto numero di Mil-lestrade, in
occasionedell’Anno sacerdotale, l’in-contro con figure di
sacer-doti che hanno lasciato ilsegno nelle comunità dellanostra
Diocesi in cui sonostati chiamati a vivere loroesperienza
pastorale. Il sa-cerdote che vogliamo ricor-dare, soprattutto
attraverso
le parole di chi con lui ha condiviso la missione pastorale,
èdon AAllddoo ZZaammppoonnii, storico Parroco di San Pietro
Apostolo, adArdea, città in cui ha trascorso 48 anni, prima come
vicariocooperatore, poi come viceparroco e infine come Parroco.
Adipingere il ritratto di don Aldo, le signorine dell’Opera
MaterDei che sulla Rocca di Ardea hanno trascorso 50 anni, dal1950
al 2000.
UUnn ppaassttoorree aauutteennttiiccooCiò che unisce i diversi
racconti e le testimonianze di chi haincontrato don Aldo Zamponi è
la comune tendenza a sottoli-neare il suo essere pastore della
propria comunità, nel suo si-gnificato più autentico: quello di un
sacerdote attento ai biso-gni dei suoi parrocchiani, capace di
ascoltarli e di farsi inquattro per loro. Gli anni del secondo
dopoguerra – prima delboom economico – sono duri per tantissimi
italiani e gli abi-tanti di Ardea non fanno eccezione: in quel
periodo, la città èsolo un gruppo di case isolate, sotto il comune
di Pomezia.Don Aldo capisce subito che c’è tanto da fare: «Ho
conosciu-to don Aldo nel 1950 – racconta la signorina FFaauussttaa
FFaabbbbrrii,dell’Opera Mater Dei – quando veniva di giorno per
aiutarel’anziano Parroco don FFrraanncceessccoo MMaarrtteellllaa.
Subito si mise incontatto con varie istituzioni sociali, a chiedere
aiuto a favo-
re della popolazione,veramente povera epriva del
necessario.Amante e difensoredella Chiesa tutto sidedicò a
migliorarela sua chiesa parroc-chiale, la sua sposacome la
chiamava,con l’aiuto di bene-fattori e istituzioni.La mia
riconoscenzaverso don Aldo è do-vuta soprattutto alsuo esempio di
totalecarità, umiltà e sem-plicità, da vero e san-to
sacerdote».
UUnnaa vviittaa iinn ppoovveerrttààDalle parole delle signorine
dell’Opera Mater Dei che hannoincontrato don Aldo traspare una
sincera ammirazione (e uncerto stupore) per lo stile di vita povero
del sacerdote. «DonAldo – ricorda la signorina EEllvveezziiaa
FFuurrllaann – andava sempre ingiro con un paio di scarpe
consumate, perché tutto quello cheaveva lo donava alle persone che
ne avevano bisogno». Le faeco la signorina AAddrriiaannaa
SSeerraaffii: «Usava scarpe e indumentipiuttosto consumati
peraiutare i bisognosi: la suacarità era silenziosa ed
eraconosciuta solo da chi l’ave-va ricevuta. Diceva sempre:“A me
basta ed è sufficienteciò che ho”. La sua stanza,o meglio cameretta
da letto,era nella vecchia casa ca-nonica, che aveva prestatoalla
direzione scolasticache era priva di una scuola.Anche a livello
pastorale èstato fedele ed esemplare».
IInn mmiissssiioonnee ccooll ssoorrrriissooDiretto e ironico,
don Aldo è ricordato anche per il suo modoallegro di stare tra i
suoi fedeli: «Don Aldo – dice ancoraAdriana Serafi – nel periodo di
carnevale organizzava con lasua indole e allegria romanesca la
sfilata per le strade delpaese e negli incontri con le mamme dei
bimbi dell’asilo e deiragazzi del catechismo usava sempre la sua
parola semplice,vivace e dotata di incisività pratica. Anche le
gite che organiz-zava con noi e quelle con i ragazzi sulla neve
hanno reso feli-cissime tante persone». «Solamente nell’ultimo
periodo del-la sua permanenza ad Ardea – dice Fausta Fabbri –
intuendoforse che la salute e l’età l’avrebbero costretto a
lasciare lasua Ardea, era meno scherzoso e vivace e stava seduto
oredavanti alla sua chiesa».
Giovanni Salsano
Don Aldo Zamponi (1915–1999)Ordinato sacerdote nella Cattedrale
di Albano il 31 luglio1941, giunge ad Ardea nel 1948 e vi rimarrà –
prima comevicario cooperatore della zona di Castel Gandolfo, poi
comeviceparroco e infine come Parroco – fino al 1996. Nel 1965fonda
e diviene presidente del comitato promotore per l’au-tonomia di
Ardea dal comune di Pomezia, ottenuta nel 1970.Insieme ad altri
sacerdoti fonda cinque parrocchie nel terri-torio: San Lorenzo
Martire a Tor San Lorenzo, San Gaetanoda Thiene a Nuova Florida,
Regina Pacis a Pian di Frasso,Santa Caterina da Siena alla
Castagnetta e San Giuseppe aCasalazzara. A lui è intitolata una
piazza, davanti alla “sua”chiesa di San Pietro Apostolo, sulla
Rocca di Ardea.
-
MilleFlash 7
La scomparsa di don Attilio,dal ‘95 al Seminario di AlbanoSi è
spento il 10 febbraio, a quasi 90 anni, don Attilio
Durante.Originario di Fardella (Potenza), dove nasce il 19
febbraio1920, entra nella Pia Società San Paolo e diviene
sacerdotenel ‘45. Direttore per un decennio del settimanale per
ragaz-zi “Il Giornalino”, nel ‘78 approda come collaboratore
nellaParrocchia di Santa Maria delle Mole; due anni dopo è
nomi-nato Parroco alla Madre del Buon Consiglio in Piscina
Cardil-lo. Il 21 dicembre 1981 monsignor Bonicelli lo incardina
nelclero della Diocesi di Albano. Sarà monsignor Bernini, nel‘95,
ad accoglierlo nella comunità del Seminario vescovile,dove
l’attuale Vescovo ha presieduto l’11 febbraio le esequie.
a cura di LAURA BADARACCHI
Oltre 2.000 i minori in affido nel LazioNella nostra regione i
minori inaffido sono 2.238, il 14 per cen-to di tutto il Paese,
mentre sene contano 1.585 nelle struttu-re di accoglienza. «Quasi
4.000minorenni vivono fuori dallafamiglia di origine», ha
eviden-ziato Luigina Di Liegro, assessore alle Politiche sociali e
del-le sicurezze della Regione Lazio. L’assessore Di Liegro è
in-tervenuta il 28 gennaio scorso a un convegno sulle linee gui-da
regionali per l’affidamento familiare, grazie al quale alcu-ne
famiglie si prendono cura temporaneamente di ragazzi conmeno di 18
anni. Nel 2009 la Regione ha investito 200 mila eu-ro in formazione
di operatori e famiglie e in progetti d’infor-mazione dei cittadini
a riguardo.
Albano: raccolta fondi per day hospital oncologico “Lavori in
corso” all’ospedale Regina Apostolorum di Albano:è partita la
mobilitazione per la raccolta fondi a favore del no-socomio,
destinati alla realizzazione di un day hospital onco-logico. Il
sindaco Marco Mattei e il consigliere delegato AnnaLaganà – insieme
allo staff medico guidato dal dottor Fran-
cesco Angelini – hanno dato il viaa iniziative solidali per
coprire icosti della struttura, pari a 220mila euro, che serviranno
perrealizzare ampie sale dotate dicomputer, Tv, telefono e
internet.Fra le attività di beneficenza chesi snoderanno per tutto
il 2010, incantiere anche alcuni spettacolial teatro Alba
Radians.
Pomezia, il “Monte Tabor” compie un annoHa compiuto un anno il 2
feb-braio scorso, festa della Pre-sentazione del Signore: il
cen-tro di spiritualità sacerdotale“Monte Tabor” a Pomezia,
inlocalità Santa Palomba, ha fe-steggiato i primi 12 mesi di vi-ta
con un momento di preghie-ra e di riflessione sulla voca-zione al
presbiterato, concluso dalla Messa presieduta damonsignor Marcello
Semeraro, vescovo di Albano. Fu lui ainaugurare la struttura
residenziale - voluta dalla Diocesi conil plauso della Cei. Il
centro accoglie membri del clero religio-so e diocesano bisognosi
di vivere un tempo di «rigenerazionepsicologica e spirituale»,
riferisce don Marco Ermes Luparia,diacono permanente e responsabile
del centro.
Quaresima 2010, il messaggio di Benedetto XVI«La giustizia di
Dio si èmanifestata per mezzodella fede in Cristo»: ilversetto
della Lettera aiRomani è il cuore delMessaggio quaresimale
diBenedetto XVI. «Per en-trare nella giustizia è ne-cessario uscire
da quell’il-lusione di auto-sufficienza, da quello stato profondo
di chiu-sura, che è l’origine stessa dell’ingiustizia», osserva il
Papa,auspicando la «liberazione del cuore». Infatti «non è
l’uomoche ripara, guarisce se stesso e gli altri»: non gli basta
ciòche è garantito per legge, ma «vive di quell’amore che soloDio
può comunicargli» e che lo spinge a donarsi per «forma-re società
giuste, dove tutti ricevono il necessario».
Parrocchie e condomini per le mamme in attesaA Roma e provincia,
grazie al Progetto Gemma, sono state giàaiutate 1.466 mamme e
avviate 1.279 “adozioni” prenatali a di-stanza (13 mila in Italia).
Ma l’iniziativa, promossa dal Movi-mento per la vita, Mpv, chiede
un rinnovato slancio a famiglie,parrocchie e condomini. Come
funziona? Il Mpv ha stabilitouna quota minima di 160 euro mensili,
per un anno e mezzo,che andranno a sostenere gli ultimi 6 mesi di
gravidanza e iprimi 12 del neonato. Una forma di solidarietà che
garantiscel’anonimato del donatore e dei beneficiari, ai quali il
Centro diaiuto alla vita, Cav, comunicherà data di nascita, nome e
fotodel bimbo. Info: [email protected].
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Appunti8
Reg. n. 13/08 del 08.05.2008 presso il Tribunale di Velletri
Direttore Editoriale: Mons. Marcello SemeraroDirettore
responsabile: Dott. Fabrizio Fontana Coordinatore di redazione: Don
Alessandro Paone
Hanno collaborato:Laura Badaracchi, Marco Cianfanelli, Caritas
Diocesana, Bruno Iacobelli, Marco Iacobelli,Gualtiero Isacchi,
Alberto Lo Presti, Alessandro Mancini, Giovanni Mazzamati,Antonello
Palozzi, Jourdan Pinheiro, Rudi Piccolo, Giovanni Salsano, Luca
Vita.
Piazza della Rotonda, 11 - 00041 Albano Laziale (Rm)Tel.
06/93.26.84.024 - Fax 06/93.23.844www.diocesidialbano.it -
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Questo numero è stato chiuso il 25.2.2010
DISTRIBUZIONE GRATUITA
Mensile di informazione della Diocesi Suburbicaria di Albano -
Anno 3, numero 19 - febbraio 2010
APPUNTAMENTI03-04 MARZOIncontro dei sacerdoti giovaniIl gruppo
dei sacerdoti giovani della nostra Diocesi siincontra per due
giornate di aggiornamento. L’incontro si terrà presso la casa delle
suore dell’As-sunzione a Genzano a partire dalle ore 10.00 del
03marzo per concludere alle ore 16.00 del 04 marzo.
03 MARZORitiro mensile dei diaconi permanentiLa comunità dei
diaconi permanenti della Diocesi èconvocata per il ritiro mensile
che si terrà presso ilSeminario vescovile a partire dalle ore
18.30.Saranno guidati da monsignor Julio Botia.
05-11 MARZOViaggio del Vescovo in Sierra LeoneIl nostro Vescovo
Marcello Semeraro, si recherà allaDiocesi di Makeni (Sierra Leone)
per un periodo d’in-contro e condivisione organizzato dall’Ufficio
mission-ario diocesano.
07 e 14 MARZOCorso animatori – “Annunciatori di vita nuova”Il
Centro oratori diocesano (Cod) ha organizzato anchequest’anno un
corso per giovani animatori che si terràpresso il Seminario
vescovile. Il corso si svolgerà in due giornate: Domenica 07(tema:
“Non possiamo tacere”) e Domenica 14(tema: “Animare è
accompagnare”) dalle ore 09.00alle ore 18.00.
13 MARZORitiro spirituale dei sacerdoti studentiIl ritiro per i
sacerdoti studenti che prestano serviziopastorale nella nostra
Diocesi si terrà presso il Semi-nario vescovile a partire dalle ore
10.00.
14 MARZOGiornata di spiritualità con gli sposi, le famiglie e i
catechistiTema: “Sposi, prendetevi cura del vostro volervi
bene”.L’Ufficio per la pastorale della famiglia e l’Ufficio
cate-chistico diocesano invitano sposi, famiglie e catechisti
apartecipare della giornata di spiritualità che si terràpresso la
Casa sant’Antonio delle suore francescane aGalloro (Ariccia) a
partire dalle ore 09.30. Guida: il dia-cono Ermes Luparia,
psicologo.
16 MARZOIncontro di aggiornamento per il clero - Zona
ColliL’incontro di aggiornamento per i sacerdoti della ZonaColli si
terrà presso la casa delle suore Apostoline (Moledi Castelgandolfo)
a partire dalle ore 16.00.
19 MARZOSan Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria
–solennitàOnomastico del Santo Padre – Papa Benedetto XVI
20 MARZOConsiglio pastorale diocesanoI membri del Consiglio
pastorale diocesano sono convo-cati al secondo incontro ordinario
di quest’anno pas-torale che si terrà presso il Seminario vescovile
dalle ore09.30 alle 12.00.
23 MARZOIncontro di aggiornamento per il clero - Zona
MedianaL’incontro di aggiornamento per i sacerdoti della
ZonaMediana si terrà presso la Parrocchia SS. Pietro e Pao-lo
(Aprilia) a partire dalle ore 16.00.
25 MARZOAnnunciazione del Signore – solennitàRitiro spirituale
del clero - Il ritiro per il clero diocesanosi terrà presso il
Seminario vescovile alle ore 09.30.
25 MARZOAnnunciazione del Signore – solennitàI giovani
incontrano il Santo Padre a Roma.L’appuntamento è in piazza San
Pietro dalle ore 19.00alle ore 21.00 per celebrare la XXV Giornata
Mondialedella Gioventù .
26 MARZORiunione dei Direttori degli Uffici pastorali della
CuriaI Direttori degli Uffici pastorali sono convocati
all’incon-tro mensile che si terrà presso la sala di riunione
dellaCuria vescovile dalle ore 10.00.
26 MARZOConvegno per educatoriTema: “Educazione: non solo
emergenza”Il Servizio diocesano per la pastorale giovanile
invitasacerdoti, genitori, insegnati, animatori, catechisti,
al-lenatori, gestori di locali, operatori sociali a parteciparedi
questo appuntamento che si terrà presso il salonedella Parrocchia
La Resurrezione (Aprilia) a partire dalleore 20.30.
28 MARZODomenica delle PalmeXXV Giornata mondiale della
gioventùCelebrazione diocesana della Ggm – Chiusura del proget-to
AlbaGiovani - “Giovani in festa”: Seminario vescovile(Albano) alle
ore 17.00. - “Preghiera con il Vescovo”: San-tuario Santa Maria
della Rotonda (Albano) alle ore 19.00.
30 MARZOIncontro di aggiornamento per il clero - Zona
MareL’incontro di aggiornamento per i sacerdoti della ZonaMare si
terrà presso la Parrocchia SS. Gioacchino ed An-na (Lavinio –
Anzio) a partire dalle ore 16.00.