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1 Forum Internazionale: lEconomia dei Rifiutin. 7 - Novembre
2009SPECIALE ISCHIAM A G A Z I N E
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2PolieCoMagazine
SPECIALE ISCHIA
EDITORIALE
Mentre la 13a edizione di ECOMONDO - Fiera Inter-nazionale del
recupero di rifiuti, materia ed energia e dello sviluppo
sostenibile (dal 28 al 31 ottobre) focalizzava lattenzione del
Paese e degli stakeholders stranieri verso gli eventi riminesi -
anche una folta delegazione delle nostre Aziende era presente nella
apposita Area del Rici-clo - la Presidenza aveva gi dato mandato
alla Free Service Srl di produrre, per il mese successivo, un
numero spe-ciale del PolieCo Magazine totalmente dedicato allevento
ischitano dei giorni 25 e 26 settembre scorsi.La rilevanza
nazionale ed in-ternazionale del parterre dei Relatori e dei
rappresentanti di Enti ed Istituzioni, la com-petenza tecnica di
luminari del Diritto, della Comunicazione, della Filosofia, la
presenza di numerosi esponenti delle Camere, non poteva essere
sottaciuta, n poteva essere sufficiente alla veicolazione delle
risultanze dei lavori il pur nutrito numero di articoli apparsi
sulla Stampa locale e nazionale.Inoltre, come da preciso man-dato
della base consortile, si ritenuto doveroso un servizio di
informazione puntuale per
za della necessit di fare rete, nonch di approcciare il
pro-blema dei rifiuti non solo dalla prospettiva dellAmbiente, ma
anche e, soprattutto, da quella dellEconomia.Tale evoluzione ha
presuppo-sto certamente una dimensione etica del fare impresa e
della scrittura di regole precise da parte del Legislatore e degli
Organi competenti.Di tutto questo si parlato ad Ischia e queste
pagine, seppur nella loro brevit, tentano di rendere giustizia di
un evento straordinario che, ci auguria-mo, non rimanga isolato, ma
si ripeta nel prossimo futuro.Buona lettura.
quanti, impossibilitati a venire, avrebbero perso la possibilit
di partecipare ad un evento di alta formazione e levatura quasi
accademica.Il settore del recupero e del riciclo dei rifiuti,
plastici in particolare, sta vivendo una stagione normativa per
alcu-ni aspetti esaltante, come ci ricordano i giuristi, eppure,
per le imprese del settore, so-no ancora molte le cause di
imbarazzo ed incertezza che si sommano a perniciose ed
incontrollate fluttuazioni del mercato.Il successo ottenuto dal I
Forum Nazionale sullEco-nomia dei Rifiuti manifesta non solo la
bont dellini-ziativa ma anche la maturit acquisita dagli operatori
del settore e da tutti i portatori di interesse nella filiera che,
in pochi anni, hanno rivolto il proprio sguardo ad un oriz-zonte pi
ampio e dinsieme superando distanze personali ed acquisendo
consapevolez-
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n. 7 - Novembre 20091 Forum Internazionale: lEconomia dei
Rifiuti
Promuovere una riflessione alternativa nel panorama nazio-nale,
legato alla ricerca e allapproccio gestionale dei rifiuti;
introdurre allinterno del dibattito, finora squisitamente
ambientale, nuove prospettive economiche; riappropriarsi di una
visione etica e morale per quanto concerne scelte politiche e
gestionali nel settore del riciclo in generale. Sono stati questi
gli obiettivi che hanno mosso il Consorzio PolieCo (Consorzio
nazionale per il riciclaggio dei rifiuti dei beni a base di
polietilene) ad organizzare nei giorni di venerd 25 e sabato 26
settembre, ad Ischia, il 1 Forum nazionale dedicato allEconomia dei
Rifiuti.Location deccezione stata laffascinante ed accogliente
struttura dellHotel Continental Terme che con le sue ter-razze
fiorite, i suoi open green-space e le possibilit offerte dalle sale
multimediali, ha consentito la perfetta riuscita di un evento dalla
caratura internazionale per le numerose personalit coinvolte del
mondo politico, della cultura, della ricerca, dellassociazionismo
ambientale, dellimpresa, del Governo e del Parlamento, della
Magistratura, degli Organi di Controllo e degli Enti Locali. stata
una scommessa ambiziosa, quella di spostare per un intero week end,
in un luogo poco praticato dagli eventi convegnistici del settore
rifiuti un cos numeroso parterre di luminari, eppure, stata vinta,
grazie ad un complesso apparato di comunicazione messo in atto dal
Consorzio stesso per coinvolgere la Stampa nazionale, gli addetti
ai lavori e, naturalmente, la ricca base associativa.Ovviamente,
data la natura strettamente seminariale e la limitatezza dei posti
disponibili, non stato possibile a molti di partecipare allevento,
per cui, il Consorzio PolieCo e la Fondazione Santa Chiara per lo
Studio del Diritto e dellEconomia dellAmbiente, hanno deciso di
investire ulteriormente, promuovendo la pubblicazione sintetica
delle relazioni intervenute ad Ischia, che costituisce, non solo
una
documentazione preziosa, quanto la prova della volont del
Consorzio stesso di comunicare e rendere sempre pi fruibile e
circuitabile la ricchezza di informazioni ed approfondimenti che, a
partire da eventi puntuali, debbono ricadere sulla base consortile
onde realizzare quel percorso virtuoso di crescita consapevole di
responsabilit ambientale da parte degli imprenditori.Le pagine che
seguono, pertanto, costituiscono un piccolo tentativo di presentare
alcuni frammenti ragionati, piccole tessere di un mosaico pi ampio
per il quale, certamente, sussiste la volont di pensare ad un pi
degno e corposo volume che raccolga gli Atti completi.
Venerd 25 Settembre 1a sessione: Economia dei rifiuti: dai
rifiuti ai mate-rialiAd aprire i lavori della prima giornata di
studio stato Oliviero Beha, giornalista di Rai Uno, qui in veste di
pre-stigioso moderatore, il quale nel salutare i convenuti ha
voluto introdurre il primo tema di riflessione: Economia dei
rifiuti: dai rifiuti ai materiali, sollecitando lattenzione dei
presenti sul problema rappresentato dalla grande massa dei rifiuti
speciali prodotti nel nostro Paese, una problematica ancora poco
percepita dallimmaginario collettivo, sempre pi coinvolto
dallevidenza dei rifiuti urbani. Quando, con tutti i miei
collaboratori, abbiamo cominciato a prospettare la necessit di un
momento di confronto ed approfondimento sulla tematica che riunisse
per un tem-po determinato, linsieme degli attori principali
dellintera filiera sul territorio nazionale, celiando, gi allora,
si era pensato di soprannominare questo evento la Cernobbio dei
Rifiuti - ha dichiarato in apertura il Presidente PolieCo, Enrico
Bobbio.Questa iniziativa - ha proseguito il Presidente - volta
a cura di Alberto Piastrellini
PAROLA DORDINE:SINERGIA E COINVOLGIMENTOPolieCo riunisce a
Ischia un ricco parterre di esperti internazionali per promuovere
una riflessionea tutto campo sul futuro del settore del riciclo in
vista del recepimento della nuova Direttiva Europea
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SPECIALE ISCHIA
1 Forum Internazionale: lEconomia dei Rifiuti
non tanto ad analizzare ed osservare i risultati raggiunti dal
settore in questi anni, piuttosto a guardare al futuro ed allargare
lorizzonte allEuropa.Il tema del profilo economico di approccio ai
rifiuti - ha aggiun-to - nella fattispecie, dalla visione limitata
dei rifiuti in quanto tali, alla prospettiva aperta dei materiali,
ci interroga, dal punto di vista giuridico, politico, tecnico,
sociale ed etico.Citando un passo della Lettera Enciclica Caritas
in Veritate che il Sommo Pontefice Benedetto XVI ha indirizzato a
tutta la comunit dei credenti, sul tema dello sviluppo umano
integrale nella carit e nella verit, il Presidente PolieCo ha
inteso sottolineare la necessit di un nuovo approccio culturale
alla tematica della gestione dei rifiuti, un approc-cio soprattutto
etico che indirizzi precise scelte politiche ed economiche,
soprattutto in vista di problematiche quanto mai attuali quali
quelle del cambiamento climatico e delle dinamiche volte al suo
contenimento.Lo scopo di questi due giorni di incontro - ha
osservato il Presidente Bobbio - quello di aprire una riflessione
ampia che coinvolga tutti gli attori della filiera dei rifiuti, il
Legisla-tore, i Rappresentanti del Governo, delle Forze dellOrdine,
delle Pubbliche Amministrazioni e del mondo dellimpresa, in un
percorso che ha come obiettivo la ricerca dellutile e del bene
della societ attraverso la prospettiva dellambiente.Il tutto,
cercando di promuovere una nuova cultura rispetto alla gestione e
al mercato dei rifiuti, riconoscendo linso-stenibilit economica
dellattuale modello di gestione e la sua scarsa efficacia ai fini
del perseguimento degli obiettivi, cos come indicati precisamente
nella Direttiva Comunitaria 2008/98/CE che impongono a tutti gli
Stati membri una nuo-va logica qualificatoria, gestionale, di
responsabilizzazione e di mercato dei rifiuti e dei prodotti.Ad
aprire la teoria degli interventi in programma stata la Prof.ssa
Maria Ioannilli - Facolt di Ingegneria, Universit
di Roma Tor Vergata, la quale ha introdotto largomento
ricostruendo un quadro il pi laico possibile delle pro-blematiche
che insistono sul problema dei rifiuti e come queste vengono
affrontate nel nostro Paese. Dallintervento sono emerse soprattutto
le difficolt di reperire dati certi in merito alle quantit di
rifiuti avviati a riciclo ed effettivamen-te riciclati. Inoltre,
qualche perplessit stata evidenziata circa lattendibilit dei dati
riferiti alla raccolta differenziata nazionale.Antonio Massarutto -
Economista, Universit degli Studi di Udine: IEFE, Universit
Bocconi, ha relazionato puntando sulla valorizzazione economica dei
rifiuti. Recuperare rifiuti rappresenta una risorsa enorme - ha
dichiarato - anche semplicemente perch negli ultimi anni aumentato
il costo di conferimento in discarica. intervenuto nel dibattito
anche lex Ministro dellAmbiente, Alfonso Pecoraro Scanio che, a
partire da una sua per-sonale ricostruzione dellemergenza rifiuti
in Campania, ha sottolineato come le imprese del riciclo e dei
rifiuti devono interfacciarsi con le Istituzioni, mentre, nel
contempo, le istituzioni stesse devono fare di pi nella direzione
della minor produzione di rifiuti intervenendo sugli imballaggi,
anche da un punto di vista normativo.A seguire, Duccio Bianchi -
Direttore di Ambiente Italia ha ricordato come leconomia del
riciclo un settore non del tutto nuovo delleconomia italiana,
sottolineando ulterior-mente come: lo sviluppo del riciclo trainato
dalla nuova geografia industriale mondiale.La riflessione del
Direttore si concentrata sulle potenzialit insite nelle dinamiche
di rafforzamento delle attivit di rici-clo, potenzialit che si
esprimono al meglio non solo nella riduzione del consumo di materie
prime, ma soprattutto nella riduzione dei consumi energetici e
nella minor produzione di gas climalteranti.
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n. 7 - Novembre 20091 Forum Internazionale: lEconomia dei
Rifiuti
Un modesto incremento del riciclo - ha dichiarato Bianchi -
equivale ad un contributo importante in termini di ridu-zione dei
consumi energetici e riduzione delle emissioni climalteranti.A
conclusione del suo intervento, il direttore di Ambiente Italia ha
voluto ricordare come limplementazione del settore del riciclo
possa rappresentare una ulteriore occasione per creare nuova
occupazioneUna voce preoccupata stata quella dellOn. Giovanni Fava
che ha ricordato come limpresa privata del settore rifiuti sia
stata eccessivamente criminalizzata nel pensiero comune a fronte di
molte imprese che lavorano correttamente. Viviamo in un contesto
fortemente condizionato da una pessima gestione della cosa pubblica
- ha dichiarato Fava - e siccome il settore pubblico deve essere
sempre protetto ecco che ci si accanisce sul settore privato. In
questo senso, ha proseguito: Leconomia dei rifiuti non prescinde da
regole certe e analogie di trattamento fra im-prenditori pubblici e
privati.Anche sulle prospettive indicate dal Direttore Bianchi,
lOn. Fava ha palesato le proprie perplessit: Un settore industriale
non pu fare welfare. A questo settore serve creare condizioni di
economicit e non sempre riciclare conviene, tant vero che si
interviene continuamente con misure surrettizie Alle imprese non si
pu chiedere di non guadagnare.Parlando di economia dei rifiuti
bisogna tener presente che nel decennio alle spalle c stato un
grande cambiamento che ha avuto enormi risvolti economici - ha
dichiarato Edo Ronchi, Vice Presidente della Commissione Ambiente
del Senato della Repubblica - Nella crescita del numero delle
imprese e delle quantit avviate a riciclo in tutta Europa, si pu
vedere che questo un settore dinamico e in espansione e ci vale
anche per lItalia.A cura del Senatore, c stata, quindi, una
disamina del-
la nuova Direttiva comunitaria che ridisegna gli obiettivi
europei per la riduzione dei rifiuti, limplementazione del recupero
e la riduzione del conferimento in discarica. Il settore pubblico
ha una incidenza economica decisiva - ha dichiarato il Senatore -
indirizza verso gli obiettivi della direttiva, tra cui
lintegrazione degli obiettivi economici con quelli ambientali. una
strategia integrata quella che pro-pone lUe, per cui nel sistema di
gestione dei rifiuti occorre necessariamente inserire queste nuove
istanze in vista degli obiettivi di qui al 2020.
Venerd 25 Settembre 2a sessione: Il sistema dei rifiuti in
EuropaSe la teoria degli interventi che ha caratterizzato la prima
sessione di lavori era incentrata su una visione delle
pro-blematiche nazionali che gravano nel settore della gestione dei
rifiuti, con la seconda sessione: Il sistema dei rifiu-ti in Europa
si inteso allargare la focale, introducendo nel dibattito alcune
riflessioni di respiro europeo, anche perch, come ha pi volte
ricordato il Presidente Bobbio: nel settore dei rifiuti non pi
possibile pensare allItalia come ad un sistema autoreferenziale
perch non lo pi dal punto di vista economico, giuridico, storico,
n, tanto meno, culturale.A cura di Stefano Laporta - Sub
Commissario ISPRA, stata presentata una riflessione sul lavoro
dellEnte circa limpegno profuso nella ricerca e produzione di dati
certi-ficati riguardanti la produzione e i flussi di rifiuti in
Italia e lobiettivo rappresentato dal raggiungimento della
tracciabilit dei rifiuti stessi.Due interventi europei sono stati
quelli di Vincent Jumeau - Direttore Generale , Bruxelles Propret
(Belgio) e Thomas Rummler - Ministro per lAmbiente, la
conservazione della Natura e la sicurezza Nucleare della Germania;
che han-
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SPECIALE ISCHIA
1 Forum Internazionale: lEconomia dei Rifiuti
no messo in risalto come in Europa il quadro normativo influenzi
la sensibilit pubblica e viceversa. Un case history di gestione dei
rifiuti stato proposto da Giulio Angelucci - Direttore ufficio
Gestione Rifiuti, Provin-cia Autonoma di Bolzano che ha
sottolineato limportanza dellintervento pubblico nel settore.
Ultimo intervento della giornata stato quello dellOn. Pa-olo Russo,
Presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati,
il quale ha ricordato che: la nuova direttiva europea sui rifiuti
non disarticola complessivamente i sistemi a cui siamo abituati, ma
introduce novit rilevanti come la responsabilit del produttore del
rifiuto e non solo, passando da una impostazione ideologica ad una
imposta-zione pi pragmatica ed etica. Spiegando poi che laumento
della RD lascia ampi margini di perplessit non tanto per i numeri
quanto per leffettivo recupero che se ne trae, lOn. Russo ha
auspicato pi buon-senso nellapproccio alle complesse problematiche
dei rifiuti e pi logistica per ridurre le inefficienze del sistema.
Ha concluso la prima giornata del Forum il Presidente Po-lieCo
Enrico Bobbio, il quale, pur rimarcando come: Il tema dei rifiuti
speciali non sia stato del tutto trattato comera nelle nostre
intenzioni, segno che, ancora una volta quando si parla di rifiuti,
lattenzione di tutti catalizzata da quelli urbani, ha voluto
sottolineare che, il futuro prossimo del settore sar determinato
necessariamente dal superamento di barriere ideologiche e dal
coinvolgimento dei tanti attori in gioco.
Sabato 26 Settembre1a sessione: Quali alternative: soggetti,
regole e modelli organizzativiLa seconda giornata di studio,
suddivisa come la precedente in due sessioni distinte, stata
pensata con la logica delle prospettive, delle provocazioni e delle
possibili vie da per-
seguire per addivenire ad una gestione equa, sostenibile ed
eticamente realizzabile della gestione dei materiali da rifiuto.In
questo senso, va letto lintervento introduttivo di Luca de Biase -
Caporedattore di Nova24 di Il sole 24 Ore, il quale, nel dare la
parola al primo relatore e nel presentare, al con-tempo, il tema
della riflessione, ha dichiarato come: Bisogna smantellare la
visione di negazione del rifiuto per proporre una visione positiva
del rifiuto stesso, improntata sul buonsenso. Il nostro compito -
ha proseguito - quello di rivedere largomento dal punto di vista
delle regole: istituzionali ed etiche.A cura di Alberto Pierobon -
Membro della Segreteria Tec-nica del Ministero dellAmbiente e della
Tutela del Territorio e del Mare stata presentata una corposa
relazione sulla difficolt di commisurare e monitorare
effettivamente i flussi dei materiali destinati allo smaltimento e
alleffettivo riciclag-gio, senza contare i costi che determina la
gestione pubblica dei rifiuti da imballaggio. La distinzione che si
fa tra rifiuti urbani e rifiuti speciali - ha ammesso Pierobon -
con la zona grigia rappresentata dai rifiuti assimilati,
corrisponde in realt ad unaltra distinzione che si fa tra rifiuti
da gestione e pubblica e rifiuti da gestione non pubblica,
considerando che i rifiuti da gestione pubblica incorporano non
solo il rifiuto domestico, ma anche il rifiuto urbano (rifiuto da
spazzamento, rifiuto sanitario ex lege) e, inoltre, gli
assimilati.Andando ad analizzare le possibilit offerte da una
lettura distorta delle complesse stratificazioni normative in
materia di rifiuti (lettura che si presta a vie di fuga), il dott.
Pie-robon ha provocato lassemblea affrontando il problema
delleffettivo riciclaggio dei materiali raccolti e ha concluso il
suo intervento dichiarando che: La gestione dei rifiuti di
imballaggio da parte dellattuale sistema costa 460 euro a
tonnellata, quando un privato la gestirebbe a meno di 200
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n. 7 - Novembre 20091 Forum Internazionale: lEconomia dei
Rifiuti
euro. Se vero che questo sistema non serve al recupero, ma solo
a dare una stampella al sistema pubblico, allora perch dobbiamo
mentire che andiamo a recuperare? Diciamo che serve a dare una mano
al pubblicoMa questa una di-storsione del mercato.I rapporti fra il
diritto e gli spazi in cui questo si dispiega sono stati al centro
dellintervento del Prof. Franco Silvano Toni di Cigoli - Docente di
Diritto del Commercio Interna-zionale allUniversit di Padova e
Regular Visiting Fellow at the British Institute on International
and Comparative Law in London, il quale nellintrodurre la propria
relazione ha preso spunto dalla citazione dellEnciclica Caritas in
Veritate (come del resto aveva fatto il giorno prima il Presidente
Bobbio).Nellesaminare lo strumentario indicato dal Pontefice
nellapprocciare le tematiche delle emergenze ambientali - ha
dichiarato il Professore - si evidenzia la gerarchia degli ordini:
giuridico, economico, politico e culturale. Parlare di diritto in
campo ambientale, quindi, non solo serva a fare bene, ma fa bene
tout court.Entrando nel merito della sua relazione, il Prof. Toni
di Cigoli ha provocato gli astanti introducendo il concetto di
Diritto prossimo venturo, ovverosia delle tendenze e prospettive
del Diritto a venire, tenuto conto della rapidit del mutamento
sociale nella civilt contemporanea, della complessit della societ
stessa e, infine, della globalizzazione.Il primo elemento di
riflessione, in questo senso - ha enun-ciato il Professore, -
pluralismo contro monismo Quando dobbiamo ricostruire una
disciplina non possiamo pi avere la certezza di fare affidamento
sul Diritto nazionale, sul Diritto domestico, su ununica fonte.
Esiste una linea di fuga che fa s che ormai il Diritto dellambiente
da questo punto di vista paradigmatico: lintegrazione di pi fonti
il pre-supposto, non il punto di arrivo.Ulteriore passaggio - ha
quindi proseguito - integrazione rispetto alla chiusura.
Il discorso si quindi focalizzato su due case history che hanno
visto in prima linea il Consorzio PolieCo battersi per testimoniare
la propria posizione regolare nellambito di due procedure di
infrazione riferite alla concorrenza e al mercato interno, quindi
su alcuni aspetti specifici del Testo Unico Ambientale (D. Lgs. n.
152/2006) rispetto alla Direttiva 98/2008/CE.Viviamo in una
stagione esaltante per i giuristi - ha concluso il Prof. Toni di
Cigoli - una stagione che deve rappresentare una transizione da una
sorta di neo-medioevo del Diritto ad un futuro aperto di
internazionalizzazione, globalizzazione e innovazione.A proseguire
sulla scia di questo intervento, focalizzando la differenza di
velocit con cui leconomia e limprenditoria si muovono nel mercato a
fronte, dei ritardi con cui si avvicina al problema il Legislatore,
stato Marcello Collevecchio, Membro della Commissione di Studio per
la Riforma del Codice dellAmbiente. utile una riflessione congiunta
che ha lobiettivo di veri-ficare se nella legislazione attuale
viene recepito il concetto di rifiuto come risorsa, concetto di per
s rivoluzionario - ha dichiarato in apertura Collevecchio - Si
tratta di fare una rivoluzione culturale perch nella storia della
nostra Repub-blica il rifiuto un elemento da scartare, non un
materiale o una merce con utilit economica un passaggio di mentalit
che richiede tempo. La legislazione attuale - ha proseguito -
contiene dei prin-cpi, delle regole che prevedono il rifiuto come
risorsa. Il problema passare dalla norma di principio alla
attuazione, al recepimento del sistema di queste regole che
prevedono il rifiuto come risorsa.Riandando con la memoria
allevoluzione dellapproccio giuridico al rifiuto nel nostro Paese
fino alla pubblicazio-ne del D. Lgs. n. 152/2006, Collevecchio ha
approfondito le problematiche relative allo smaltimento, al
recupero e al riciclaggio dei rifiuti.
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8SPECIALE ISCHIAPolieCoMagazine
SPECIALE ISCHIA
1 Forum Internazionale: lEconomia dei Rifiuti
La Direttiva n. 98/2008 - ha ricordato Collevecchio - contie-ne
unespressione bellissima: societ europea di riciclaggio. Questa
espressione evoca una collettivit che ricicla, evoca una condotta
di tutta lEuropa, di consumatori, imprese e produttori che hanno in
mente il riciclaggio C una norma sulla gerarchia nella gestione dei
rifiuti. Recupero e riciclaggio vengono prima dello smaltimento.Per
il nostro Paese la scommessa quella di misurarsi con queste regole
e portare il riciclaggio e il recupero al centro del dibattito,
avendo alle spalle il vento di queste norme e di questi princpi che
vanno reclamati con forza dagli operatori. Oggi, invece, il
dibattito pi sulle discariche e sui termova-lorizzatori per via di
una logica dellemergenza. Bisogna riportare - ha infine concluso -
al centro del dibatti-to il riciclaggio e il recupero che non solo
sono sovraordinati nella gerarchia, ma sono le uniche strade per
realizzare lobiettivo della societ europea del riciclaggio.Una
battuta sulla necessit di un intervento del Governo mirato su certe
necessit, piuttosto che su altre, arrivata dal Presidente di
Federambiente, Daniele Fortini, durante il suo intervento:
Piuttosto che la cabina di regia istituita dal Governo per decidere
sui termovalizzatori sarebbe pi utile una cabina di regia sterzata
per incentivare le buone pratiche nel ciclo integrato dei rifiuti.
Servono incentivi - ha proseguito - ma non solo. Servono azioni che
consentano lo sviluppo della raccolta differenziata nelle grandi
citt, dal momento che le problematiche delle grandi aree non sono
le stesse dei piccoli centri.Spostando la sua riflessione sulle
modalit organizzative di implementazione della RD, Fortini ha
ammesso che: Cia-scun territorio ha il dovere e la responsabilit di
scegliere il modello organizzativo che consente di ottenere i
migliori risultati. In Trentino il modello di raccolta non pu
essere quello della Campania. I modelli organizzativi devono
tenere
conto delle caratteristiche fisiche del territorio, delle
risorse disponibili per finanziarlo e degli obiettivi
raggiungibili.Lesperienza nella gestione dei rifiuti da parte di
una impor-tante filiera produttiva del Paese stata portata da
Franco Pasquali, Segretario Generale Coldiretti il quale ha
ricordato come: Nel dopo-crisi abbiamo bisogno di regole nuove per
ripartire. Bisogna cambiare le regole del gioco. In questo senso,
ha affermato che Il tema del rifiuto un indicatore del senso civico
di un Paese e lItalia deve migliorare molto da questo punto di
vista. Prendendo in esame lesperienza di Coldiretti nel
ridise-gnare la filiera della produzione di rifiuti, soprattutto da
imballaggi che rappresentano circa i 2/3 del totale prodotto
dallagroalimentare, Pasquali ha sentenziato che non solo possibile
riprogettare lapproccio allimballaggio, ma doveroso: Solo con
misure modeste si riesce a risparmiare 2 Kg. a persona di imballo.
La filiera agroalimentare deve rompere le corde che la stan-no
ingessando - ha sentenziato il Segretario Generale di Coldiretti -
Ad oggi, per esempio, esistono solo 5 piattaforme distributive che
hanno in mano la distribuzione agroalimen-tare del Paese e che
richiedono produzioni di imballi sempre pi onerose. Urgono
iniziative per riscrivere la filiera come: Km 0, farmers market,
vendita diretta Il nostro compito quello di sollecitare gli attori
della filiera e rimettersi in gioco, accanto a dinamiche di
formazione e informazione del cittadino/consumatore.Il rifiuto un
problema etico - ha tuonato Stefano Leoni, rappresentante del WWF,
citando lEarth Overshoot Day, caduto proprio il 25 settembre - ci
stiamo mangiando il futuro dei nostri discendenti.Rimarcando come
una delle novit contenute nella Diretti-va CE n. 98/2008 sia
rappresentata dalla responsabilit del produttore, il rappresentante
del WWF ha ricordato che:
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n. 7 - Novembre 20091 Forum Internazionale: lEconomia dei
Rifiuti
Occorre ragionare su quello che bisogna fare nel produrre e
nella valutazione della produzione; bisogna gi pensare oggi a come
gestire lo scarto dei prodotti Nel contempo occorre superare la
stagione dello smaltimento e cominciare ad attrezzarci per la
stagione della gestione del riciclaggio della materia.Una nota di
critica al sistema Paese arrivata dopo la cita-zione di uno studio
promosso dalla FISE che indica il deficit impiantistico legato al
recupero di materia che grava sullIta-lia: Se oggi abbiamo una
stagione delle emergenze legate alla gestione dei RSU nella
fattispecie del loro smaltimento, ipotizzabile una analoga
situazione di emergenza per quanto concerne il recupero di materia:
occorre cominciare ad attrezzarci.Una ulteriore nota di critica
stata riservata dal rappresen-tante WWF al meccanismo di
finanziamento delle cosiddette fonti energetiche assimilate (CIP6)
quale freno alla politica del finanziamento del mercato dei
materiali: Occorre rive-dere lordine degli incentivi: il Garante
del Gas e dellEnergia ha comunicato che nei prossimi anni il costo
del CIP6 per lutenza sar pari a 16 miliardi. Lunico sussidio che
ab-biamo per il recupero di materia il CAC, (contributo per i
Consorzi, pari a 400 milioni lanno). Per avere la stessa quantit di
incentivi del CIP6 dobbiamo aspettare quindi 40 anni. C una
sproporzione effettiva tra i contributi di sostegno alla gestione
di questo mercato del rifiuto per il recupero materia rispetto al
trattamento termico.A concludere la teoria degli interventi di
questa prima ses-sione del sabato stato Fabrizio Clementi -
Vicepresidente dellOsservatorio Nazionale sui Rifiuti che ha
rimarcato la necessit di un ciclo dei rifiuti economico, produttivo
ed efficace; un servizio alla comunit che deve necessariamente
avere i parametri delleconomicit e dellefficienza.
Sabato 26 Settembre 2a sessione: Etica delleconomia dei
rifiutiLa 2a sessione della mattinata si aperta con linspirato
inter-vento del prof. Umberto Galimberti - Filosofo, Universit C
Foscari di Venezia, il quale ha riportato al centro del dibattito
le colpe (in termini filosofici) della societ occi-dentale nel
merito dello spirito nichilista che anima troppe scelte
quotidiane.A partire da una citazione di Gunther Anders: Unumanit
che tratta il mondo come un mondo da buttar via finir per trattare
come se stessa come unumanit da buttar via, Ga-limberti ha
rimarcato come: il nocciolo del nostro nichilismo il concetto di
crescita Noi occidentali (Europa e America del Nord) siamo il 17%
della popolazione mondiale e con-sumiamo l80% delle risorse
mondiali, lasciando il 20% al resto del mondo che fatto da altri 5
miliardi e 200 milioni di persone. Nessun teorico dei sistemi pu
dire che un sistema del genere possa reggere.Dopo aver preso in
esame la genesi e i presupposti del no-stro approccio allordine
naturale delle cose, Galimberti ha concluso il suo intervento
indicando una possibile soluzione al tramonto dellOccidente e
dellumanit tutta: dobbiamo cambiare registro dallorigine, cambiare
la nostra cultura che vede al centro luomo dominatore, e il
trattamento della materia come materia prima. Altrimenti andremo
incontro al nostro destino gi scritto nella parola occidente terra
della sera. Forse dobbiamo tramontare.Un sincero distacco dalla
tesi del Prof. Galimberti stato quello di Amedeo Postiglione,
Magistrato di Cassazio-ne, Direttore ICEF (International Court of
the Environment Foundation), il quale, in quanto autore, tra
laltro, della pubblicazione: Industria e compatibilit ambientale,
ha dichiarato: Bisogna scongiurare un pessimismo generaliz-zato e
non giustificato. Alcuni progressi sono stati fatti, ma
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1 Forum Internazionale: lEconomia dei Rifiuti
noi non controlliamo, non governiamo il fenomeno nella sua
interezza.Governance - ha proseguito - significa vedere insieme i
problemi e farsene carico, a livello locale, regionale, nazionale,
comunita-rio e internazionale secondo un principio di integrazione.
Abbiamo bisogno di creare una governance sullattivit economica di
produzione e consumo.In questo senso - ha concluso - il Diritto
prossimo venturo se considerato nellottica di una corretta
governance non pu non essere integrato alleconomia e alletica.
Lidea della nostra Fondazione collegare la gestione integrata
globale dellambiente anche ad un tema centrale: la giurisdizione
per lambiente che unassoluta necessit per dare peso a nuovi valori
etici della futura societ.A seguire, il punto di vista di un
Magistrato con lintervento di Donato Ceglie - Coordinatore della
Sezione Criminalit Ambientale della Procura della Repubblica di
Caserta, sta-to al centro dellattenzione dellauditorio, soprattutto
per il carico di esperienza che il relatore in questione pu vantare
nellambito del contrasto alle ecomafie. Una delle situazioni pi
pericolose per un Paese - ha sen-tenziato il Magistrato - darsi
delle regole, la violazione delle quali resta impunita. Che
democrazia quella che consente a dei criminali che attentano alla
vita di tutti di operare per decenni? Che paese quello che mina al
futuro delle sue generazioni? Come dobbiamo reagire ad una parte
dellimprenditoria che ha come sola regola il profitto?Introducendo
la problematica dei controlli e la necessit della responsabilit
penale per chi commette crimini am-bientali, Ceglie ha ricordato
che: Non pensabile che dietro ogni scarico abusivo, dietro ogni
cava abusiva ci possa esse-re lautorit giudiziaria. Non dobbiamo
delegare solo alla magistratura. Dobbiamo fare rete tra di noi. I
controlli non devono essere solo giudiziari. Ci devono essere
autocontrolli
da parte di gruppi, associazioni, consorzi che devono togliere i
criminali al loro interno.Purtroppo - ha concluso - Siamo ancora
lunico paese refrat-tario ad introdurre nel nostro ordinamento la
responsabilit delle persone giuridiche per i crimini ambientali.
Non pos-sibile che oltre a colpire il soggetto, la Societ
sopravviva intonsa. Anche limpresa deve andare incontro alle giuste
sanzioni che il sistema prevede.Cominciare a parlare di uneconomia
dei rifiuti positi-vo - ha affermato di seguito, Mario Marazziti
portavoce della Comunt di SantEgidio e Presidente della Fondazione
IME - in quanto il rifiuto il risultato di una scelta di come
produrre e commercializzare le merci.Solo nel 2007, in Italia - ha
ricordato - sono finiti tra i rifiuti oltre 140 milioni di
tonnellate di materiali (occupano lo spazio di un campo di calcio e
laltezza del Monte Bianco). Questo vuol dire 6 kg di rifiuti
buttati per persona in Italia. un lusso che non possiamo pi
permetterci. Nel porci la domanda di unetica delleconomia dei
rifiuti un elemento quello di non produrre rifiuti.Passando alla
fase delle indicazioni per il futuro e delle linee guida da
percorrere per invertire la rotta della tendenza deprecata,
Marazziti ha dichiarato che: urgente passare dalleconomia del danno
(quella dellincenerimento e della discarica) ad uneconomia
sostenibile della prevenzione e del riciclo. Dobbiamo immaginare
che non possiamo tenere tutto inalterato e poi risolvere il
problema dei rifiuti, dal mo-mento che la natura non potr pi
metabolizzare tutto ci. Il nostro modello di sviluppo incentrato su
di una dinamica dissipativa di risorse. Dobbiamo reintrodurre la
capacit di non produrre rifiuti come indice di sviluppo, civilt e
di etica. La risposta a questi squilibri la nuova ecologia
delluomo, ovvero necessario un cambiamento di mentalit e nuovi
stili di vita. Se facciamo rete questo possibile.
-
www.polieco.it
11
n. 7 - Novembre 20091 Forum Internazionale: lEconomia dei
Rifiuti
A concludere la teoria degli interventi della sessione stato
lOn. Francesco Paolo Sisto, Membro della Commissione Giustizia
della Camera dei Deputati, il quale ha tentato una sintesi delle
osservazioni emerse durante la mattina.Non credo che letica possa
essere un problema che sorvoli la realt - ha dichiarato - daltro
canto non possiamo permet-terci di trattare letica come una dotta
disquisizione.Credo che il primato delluomo vada difeso e che
lambiente debba essere difeso in nome delluomo. Guai a scambiare la
tematica ambientale come un modo per tornare indietro e rimettere
in discussione il primato delluomo. Sottolineando come urga la
necessit di adottare regole in grado di colpire fatti
ontologicamente gravi, imputabili a comportamenti scorretti da
parte del mondo dellimpren-ditoria quando questi danneggiano
lambiente, pur tuttavia lOn. Sisto si prudenzialmente schernito
contro la colpe-volizzazione dellesercizio dimpresa a
priori.Dobbiamo dare sicurezza non solo allambiente ma anche a chi
opera nellambito dellambiente. La tutela del sistema eco-nomico un
principio di sopravvivenza dello stesso. Dobbiamo chiederci qual la
via da seguire in tema di sanzione penale. La Direttiva 99 de 2008
parla di sanzioni penali efficaci pro-porzionate e dissuasive.
Dobbiamo liberare gli imprenditori da tutto quello che non
negligenza grave. Il diritto penale deve occuparsi di colpe gravi,
Tutto quello che non grave deve essere liberato dallansia di questo
panpenalismo. Il bene giuridico va selezionato e limpresa va
tutelata. Il diritto penale non deve essere oppressivo ma aperto e
non aggressivo.A conclusione della sessione di lavoro che ha
coinciso con la conclusione del Forum, ha preso la parola il
Presidente PolieCo, Enrico Bobbio.Cercando di tirare le fila dei
tanti interventi ascoltati, per farli confluire in linee di
indirizzo per i tanti soggetti coinvolti, il Presidente ha
affermato che: Esistono fior di aziende che
investono in ricerca e applicano o realizzano le migliori
tecnologie per trarre profitto dagli scarti, attuando, nel
con-tempo, un servizio virtuoso alla comunit. I tempi - ha
continuato - richiedono uno sforzo ulteriore come Paese, per
aumentare le possibilit di intervento del mondo dellimpresa in
vista di una strategia pi ampia che, come si ricordava ieri, mira
allutile e al bene comune.Affermando la positiva esperienza del
Forum, il Presidente ha voluto esprimere alcune prospettive di
lavoro per il comparto della gestione dei rifiuti: dal
coinvolgimento dei consumatori, al coordinamento delle diverse
linee di intervento a livello di Governo e Legislatore sulle regole
del gioco, passando per il potenziamento della RD a monte, fino
alla proposta del Modello PolieCo in quanto: abbiamo ragione di
ritenere essere un modello vincente, dal momento che ha sostenuto
positivamente prove ed esami che altri soggetti non sono stati in
grado di superare, tanto a Roma, quanto a Bruxelles, sia a livello
di Antritrust che a livello giurisprudenziale. Quello del PolieCo
un modello che concilia mercato e concorrenza ed un modello
organizzativo che pu essere di vantaggio per tutti nellottica del
passaggio da prodotti a materiali.Infine, nel chiudere
ufficialmente questo 1 Forum sulleco-nomia dei rifiuti il
Presidente Bobbio ha voluto rimarcare come: questa manifestazione
si candidi ad essere un punto di riferimento per tutti gli attori
della filiera dei rifiuti che intendono perseguire una cultura del
Consorzio, nella fat-tispecie una cultura della gestione dei
rifiuti. Il nostro sogno quello di costituire un pensatoio, un
luogo privilegiato di apporti scientifici e tecnici in grado di
supportare go-verno, PP. AA., giudici e anche operatori
nellapplicazione delleconomia ambientale e della sua gestione dal
2010 al 2020. Una prospettiva decennale di lavoro, affinch questa
data-traguardo abbia un senso.
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