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Page 1: Pistoletto
Page 2: Pistoletto

2004 WILL REMAIN A MEMORABLE YEAR IN THE HISTORY OF MOTORSPORT

THANKS TO FERRARI’S WORLD CHAMPIONSHIP TRIUMPH. THE IDEA OF

CREATING PORTRAITS OF THE THREE LEGENDARY PROTAGONISTS IN

THIS GREAT ADVENTURE, LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JEAN TODT

AND MICHAEL SCHUMACHER, WAS BORN DURING A MEETING AT

MARANELLO IN THE SEPTEMBER OF THAT YEAR. TWELVE MONTHS

LATER THE WORKS WERE COMPLETE. THE IMAGES OF THE FIGURES

ARE FIXED TO THE SURFACE OF THE THREE MIRROR PICTURES AS THE

INDELIBLE MEMORY WITHIN EVERY FUTURE MOMENT EXPERIENCED BY

THOSE REFLECTED IN THE WORK. I HAVE TO SAY THAT I HAD NEVER

PREVIOUSLY CONCEIVED OF THE IMAGE OF THE “PERSONA” WITH SUCH

FLAGRANT FRONTALITY. I FELT THIS NEED IN THIS WORK AS ALONG WITH

THEIR STRONG INDIVIDUAL IDENTITIES, THE PERSONALITIES PORTRAYED

ALSO STOOD AS EMBLEMATIC FIGURES OF OUR TIME. JUST AS “ANCIENT”

WARRIORS WOULD BE PORTRAYED ON HORSEBACK (THE FERRARI SYMBOL

IS OF COURSE A PRANCING HORSE), LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO

IS SITTING ON ONE OF THE SIX FERRARIS SYMBOLIZING THE CONQUEST

OF THE SIX CONSECUTIVE WORLD CHAMPIONSHIP TITLES. JEAN TODT

IS CARRIED IN TRIUMPH BY THE SPORTING GREATS. MICHAEL SCHUMACHER

IS THE HERO PERSONIFIED RUNNING AHEAD IN SPACE AND TIME.

IL 2004 RIMARRÀ NELLA STORIA DELLA COMPETIZIONE AUTOMOBILISTICA

UN ANNO MEMORABILE PER IL SUCCESSO MONDIALE DELLA FERRARI.

IN UN INCONTRO A MARANELLO NEL MESE DI SETTEMBRE DELLO STESSO

ANNO È NATA L'IDEA DI REALIZZARE IL RITRATTO DEI TRE MITICI

PERSONAGGI DI QUESTA GRANDE AVVENTURA, LUCA CORDERO DI

MONTEZEMOLO, JEAN TODT, MICHAEL SCHUMACHER. DOPO UN ANNO

DI LAVORO LE TRE OPERE SONO REALIZZATE. LE IMMAGINI DEI PERSONAGGI

SONO FISSATE SULLA SUPERFICIE DEI TRE QUADRI SPECCHIANTI COME

MEMORIA INDELEBILE ALL'INTERNO DI OGNI MOMENTO FUTURO VISSUTO

DA CHI SI RIFLETTERÀ NELL'OPERA. DEVO DIRE CHE PRIMA D'ORA NON

AVEVO MAI CONCEPITO L'IMMAGINE DELLA “PERSONA” CON SIMILE

FLAGRANTE FRONTALITÀ. IN QUESTO LAVORO HO SENTITO TALE URGENZA

IN QUANTO I PERSONAGGI RITRATTI OLTRE A POSSEDERE UNA FORTE

IDENTITÀ INDIVIDUALE SI IMPONGONO ANCHE COME FIGURE EMBLEMATICHE

DEL NOSTRO TEMPO. LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO È SEDUTO SU

UNA DELLE 6 FERRARI CHE SIMBOLEGGIANO LA CONQUISTA DEI 6 TITOLI

MONDIALI CONSECUTIVI, COSÌ COME GLI “ANTICHI” CONDOTTIERI ERANO

RITRATTI SUL LORO DESTRIERO, DALTRONDE IL MARCHIO FERRARI È QUELLO

DEL CAVALLINO RAMPANTE. JAN TODT È PORTATO IN TRIONFO DAI SOMMI

PROTAGONISTI DELLA COMPETIZIONE. MICHAEL SCHUMACHER È L'EROE

PERSONIFICATO CHE CORRE IN AVANTI NELLO SPAZIO E NEL TEMPO.

MICHELANGELO

PISTOLETTO

Page 3: Pistoletto

LA MIA PASSIONE PER L’ARTE DI MICHELANGELO PISTOLETTO È DI

LUNGHISSIMA DATA. CIÒ CHE MI HA SEMPRE COLPITO DI LUI È LA SUA

CAPACITÀ DI RAFFIGURARE PERSONE ED AMBIENTI ATTRAVERSO LA

“LENTE” DELLO SPECCHIO, PERMETTENDO COSÌ ALL’OCCHIO UMANO DI

VIVERE SENZA DIAFRAMMI LA SENSAZIONE DI CIÒ CHE MICHELANGELO

VUOLE RAPPRESENTARE. IN QUESTA TRILOGIA MOMENTI E RICORDI DI ANNI

INDIMENTICABILI TRASCORSI INSIEME A PERSONE ALTRETTANTO

INDIMENTICABILI SONO RAFFIGURATI ATTRAVERSO UNA REALTÀ NON

MEDIATA, CHE CONSENTE DI VEDERE DA VICINO EMOZIONI, MACCHINE,

UOMINI E TEMPO.

LUCA CORDERO

MONTEZEMOLO

MY PASSION FOR THE ART OF MICHELANGELO PISTOLETTO GOES BACK

A LONG WAY. WHAT HAS ALWAYS STRUCK ME ABOUT HIM IS HIS ABILITY

TO PORTRAY PEOPLE AND ATMOSPHERE THROUGH THE “LENS” OF A

MIRROR THUS ALLOWING THE HUMAN EYE TO LIVE, WITHOUT A DIAPHRAGM,

THROUGH THE SENSATION THAT MICHELANGELO WANTS TO PUT ACROSS.

IN THIS TRILOGY, HE CAPTURES MOMENTS AND EVENTS FROM

UNFORGETTABLE YEARS SPENT WITH EQUALLY UNFORGETTABLE PEOPLE,

WHO ARE PORTRAYED IN THEIR NATURAL STATE, WHICH PRESENTS A

CLOSE UP OF EMOTIONS, CARS, PEOPLE AND TIME.

Page 4: Pistoletto

DURING MY LIFE I HAVE BEEN PRIVILEGED TO MEET VARIOUS

CONTEMPORARY ARTISTS. I HAVE BEEN ABLE TO EXCHANGE IDEAS, HEAR

THEIR STORIES AND THEIR CAREERS AND DISCUSS COMMON PASSIONS

LIKE MOTORING FOR EXAMPLE. THESE ENCOUNTERS HAVE ALLOWED ME

TO PARTICIPATE IN THE INITIATION OF VARIOUS PROJECTS, AS HAPPENED

WITH CESAR, FRANK STELLA, JAMES ROSENQUIST, PETER HALLEY,

ANDREAS GURSKI, BERTRAND LAVIER AND OTHERS TOO. THROUGH MY

FRIENDSHIP WITH GIULIANA SETARI I MET MICHELANGELO PISTOLETTO

AND DURING A CONVERSATION THE IDEA CAME UP OF CREATING A RECORD

OF AN UNFORGETTABLE SEASON SUCH AS 2004, WHEN FERRARI WON

BOTH THE CONSTRUCTORS’ TITLE AND, WITH MICHAEL SCHUMACHER,

THE DRIVERS’. THAT YEAR FOLLOWED ON FROM A REMARKABLE STRING

OF SUCCESSES THAT DATED BACK TO 1999 (FIVE TEAM TITLES AND

FOUR DRIVERS, ALL WITH MICHAEL.) THE IDEA WAS FOR A WORK LINKED

TO LUCA DI MONTEZEMOLO AND MICHAEL, BOTH OF THEM ENTHUSIASTIC

ABOUT THE PROJECT, AND MYSELF. MICHELANGELO ACCEPTED AND,

THANKS TO HIS TALENT, THIS FANTASTIC PAGE IN FERRARI’S HISTORY,

WHICH ALL THREE OF US LIVED THROUGH, ALONG WITH A HOST OF OTHER

PEOPLE IS NOW BROUGHT TOGETHER IN THIS TRILOGY WHICH THROWS

UP THE AFFECTION, MUTUAL ESTEEM, LOYALTY, PASSION,

CONCENTRATION, HUMILITY, WHICH ARE THE VALUES THAT TIE US

TOGETHER AND THAT MICHELANGELO TO WHOM I AM GRATEFUL, MAKES

ETERNAL THROUGH HIS ART.

JEANTODT

NELLA MIA VITA HO AVUTO IL PRIVILEGIO DI INCONTRARE DIVERSI

PROTAGONISTI DELL’ARTE CONTEMPORANEA. HO POTUTO COSÌ SCAMBIARE

CON LORO IDEE, CONOSCERE LE LORO STORIE E I LORO PERCORSI,

CONFRONTARE LE RISPETTIVE OPINIONI SU PASSIONI COMUNI, COME AD

ESEMPIO L’AUTOMOBILISMO. QUESTA VICINANZA MI HA PERMESSO DI

PARTECIPARE ALL’IDEAZIONE DI VARIE OPERE, COM’È ACCADUTO CON

CESAR, FRANK STELLA, JAMES ROSENQUIST, PETER HALLEY, ANDREAS

GURSKI, BERTRAND LAVIER ED ALTRI ANCORA. GRAZIE ALL’AMICIZIA CON

GIULIANA SETARI, HO AVUTO LA POSSIBILITÀ DI INCONTRARE MICHELANGELO

PISTOLETTO E, NEL CORSO DELLE NOSTRE CONVERSAZIONI, È NATO IL

DESIDERIO DI LASCIARE UNA TRACCIA DI UNA STAGIONE INDIMENTICABILE

COME QUELLA DEL 2004, CHE VIDE LA FERRARI VINCERE IN FORMULA 1

SIA IL TITOLO COSTRUTTORI CHE QUELLO PILOTI CON MICHAEL SCHUMACHER

E CHE SEGUIVA UNA SERIE DI SUCCESSI STRAORDINARI INIZIATA NEL 1999

(CINQUE TITOLI A SQUADRE E QUATTRO INDIVIDUALI, SEMPRE CON MICHAEL):

UN’OPERA LEGATA A LUCA DI MONTEZEMOLO, A MICHAEL – ENTRAMBI

ENTUSIASTI DELL’IDEA - E AL SOTTOSCRITTO. MICHELANGELO HA

ACCETTATO E, GRAZIE ALLA SUA ARTE, QUESTA PAGINA FANTASTICA

DELLA STORIA DELLA FERRARI, VISSUTA DA NOI TRE INSIEME A TUTTI GLI

ALTRI ARTEFICI DI QUEI SUCCESSI, È ORA RACCHIUSA IN QUESTA TRILOGIA

DA CUI TRASPAIONO AFFETTO, STIMA RECIPROCA, LEALTÀ, PASSIONE,

DEDIZIONE, UMILTÀ: SONO I VALORI CHE CI LEGANO E CHE MICHELANGELO,

CUI SONO GRATO, RENDE ETERNI ATTRAVERSO LA SUA ARTE.

Page 5: Pistoletto

DEVO AMMETTERE CHE NON CONOSCEVO MICHELANGELO PISTOLETTO,

LE SUE OPERE E I SUOI QUADRI SPECCHIANTI. POI, UN GIORNO, TROVANDOMI

A CASA DI JEAN TODT IN FRANCIA, IL MIO SGUARDO SI È ARRESTATO

DAVANTI A UN QUADRO�: UNA FOTO INSERITA SU UNO SPECCHIO. MI SONO

CHIESTO COME UN’OPERA COSÍ FOSSE POSSIBILE E QUELLO CHE È CERTO

È CHE NE RIMASI COLPITO. NON SONO UN GRANDE ESPERTO D'ARTE MA

CREDO CHE, QUANDO QUALCOSA ATTRAE LA PROPRIA ATTENZIONE,

QUESTO È UN SEGNALE IMPORTANTE. SE POI L'OGGETTO PIACE E, ALLO

STESSO TEMPO, HA UN VALORE ARTISTICO, ALLORA AUTOMATICAMENTE

SCATTA LA VOGLIA DI SAPERNE DI PIÙ SULL'AUTORE, SUL SUO MODO DI

LAVORARE E SULLA SUA ARTE. E DEI QUADRI SPECCHIANTI DI PISTOLETTO

SI VUOLE SAPERE DI PIÙ ANCHE DEI SOGGETTI CHE VI SONO RAFFIGURATI.

FORSE QUESTE OPERE SUSCITANO IL MIO INTERESSE PERCHÉ NON SONO

TROPPO ASTRATTE E PERCHÉ POSSIEDONO UNA MERAVIGLIOSA LUCIDITÀ.

DI SOLITO, TROVO L'ARTE ASTRATTA MOLTO DIFFICILE DA COMPRENDERE,

CONSIDERATO CHE SONO UNA PERSONA MOLTO REALISTA. I QUADRI

SPECCHIANTI, INVECE, MI ATTRAGGONO, PROBABILMENTE PERCHÉ SONO

IN UNA CERTA MISURA REALISTICI, PUR POSSEDENDO UNA PARTICOLARE

PROFONDITÀ DATAGLI DALL'INSOLITA SUPERFICIE: QUANDO LI GUARDI, HAI

IMMEDIATAMENTE IL DESIDERIO DI INDIVIDUARE LE PERSONE

RAPPRESENTATE. COME HANNO FATTO JEAN TODT E LUCA CORDERO DI

MONTEZEMOLO, HO SCELTO PERSONALMENTE LA FOTO CHE PISTOLETTO

HA INSERITO NELLO SPECCHIO: ORA SONO MOLTO CURIOSO DI VIVERE

L’OPERA COME ESPERIENZA DIRETTA.

MICHAEL

SCHUMACHERI HAVE TO ADMIT I DID NOT KNOW MICHELANGELO PISTOLETTO, HIS WORK

AND HIS MIRRORED FRAMES. THEN, ONE DAY, WHEN I WAS AT JEAN

TODT'S HOUSE IN FRANCE, MY EYES FELL ON A WORK OF ART ON THE

WALL�: IT WAS A PHOTO IN A MIRROR. I ASKED MYSELF HOW THAT WAS

POSSIBLE AND I WAS CERTAINLY IMPRESSED BY THIS WORK.

I AM NO GREAT EXPERT WHEN IT COMES TO ART, BUT I THINK THAT

WHEN SOMETHING CATCHES YOUR EYE, IT IS AN IMPORTANT SIGN. IF THE

OBJECT IS PLEASING AND AT THE SAME TIME HAS AN ARTISTIC VALUE,

THEN AUTOMATICALLY ONE IS TAKEN WITH A DESIRE TO KNOW MORE

ABOUT THE ARTIST, HIS WORK METHOD AND HIS ART. AND PISTOLETTO'S

MIRRORED WORKS MAKE YOU WANT TO KNOW MORE, ESPECIALLY ABOUT

THE SUBJECTS DEPICTED IN THE WORK. THEREFORE THESE WORKS

AROUSED MY INTEREST AS THEY ARE NOT TOO ABSTRACT AND THEY

POSSESS A MARVELLOUS CLARITY. USUALLY, I FIND ABSTRACT ART VERY

DIFFICULT TO UNDERSTAND, GIVEN THAT I AM VERY DOWN TO EARTH.

BUT THESE MIRRORED WORKS APPEAL TO ME, PROBABLY BECAUSE, TO

A CERTAIN EXTENT THEY ARE REALISTIC AND THEIR UNUSUAL SURFACE

PRODUCES A SPECIAL DEPTH OF FIELD: WHEN YOU LOOK AT THEM, YOU

IMMEDIATELY WANT TO KNOW ABOUT THE PEOPLE DEPICTED.

AS WAS THE CASE WITH JEAN TODT AND LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO,

I PERSONALLY CHOSE THE PHOTO THAT PISTOLETTO INSERTED IN THE

MIRROR. NOW I AM VERY CURIOUS TO EXPERIENCE SEEING THE WORK.

Page 6: Pistoletto

L’ACCELERAZIONE GENERALIZZATA DEI NOSTRI MEZZI DI TRASPORTO E DI COMUNICAZIONE IMPONE RITMI CHE IN APPARENZA NON

SONO CONCILIABILI CON QUELLI DELLA CULTURA, IL CUI SVILUPPO RICHIEDE UNA TEMPORALITÀ LENTA, ALMENO SECONDO UN PARADIGMA

CLASSICO. IL CULTO DELLA VELOCITÀ SAREBBE, SECONDO QUESTO ABITUALE MODO DI VEDERE, UN OSTACOLO AL LENTO DEPOSITARSI

DELLE TRACCE PIÙ SIGNIFICATIVE DELLE COMUNITÀ UMANE. A CONTRADDIRE QUESTO DEBOLE UMANESIMO CI SONO I POSITIVI ESEMPI

DI AMBITI D’AVANGUARDIA DELLO SVILUPPO TECNICO, COME LA STORIA DELL’AUTOMOBILISMO, CHE SONO ENTRATI A FAR PARTE DEL

MONDO DELLA CULTURA. QUELLA CHE PAUL VIRILIO CHIAMA “L’ARTE DEL MOTORE” HA AFFASCINATO E APPASSIONATO MOLTI GRANDI

ARTISTI DEL SECOLO SCORSO. SU TUTTI VALGA L’ESEMPIO DEL FUTURISMO, CHE ABBRACCIÒ CON ENTUSIASMO LA NUOVA VISIONE

DELLA REALTÀ CHE LA VELOCITÀ DELLE MACCHINE STAVA DIFFONDENDO, E CHE HA FATTO DEL MOTORE UN OGGETTO DI ISPIRAZIONE

ESTETICA; MA SI PENSI ANCHE A KANDINSKY CHE SUGGERÌ AGLI ARTISTI DELLA SUA GENERAZIONE DI COSTRUIRSI DEGLI ATELIER

NEI VAGONI DEI TRENI, PER GODERE DEL NUOVO PUNTO DI VISTA MOBILE, FUGACE E VERTIGINOSO CHE ESSI OFFRIVANO. L’ARTE

CONTEMPORANEA IN PARTICOLAR MODO È STATA CAPACE DI APPROPRIARSI E DI RICONFIGURARE LA REALTÀ ACCELERATA CHE

L’INNOVAZIONE TECNOLOGICA È ANDATA IMPONENDO, SMENTENDO IN TAL MODO L’IDEA CHE LA CULTURA, PER AVERE VALORE, DEBBA

ESSERE LENTA. NON SORPENDE, CON TALI PRESUPPOSTI, SCOPRIRE L’ELEMENTO CHE ACCUMUNA LA FERRARI E LE OPERE SPECCHIANTI

DI MICHELANGELO PISTOLETTO: LA CONDIVISA VOLONTÀ DI “BATTERE IL TEMPO”. LE MACCHINE DA CORSA DI MARANELLO SONO

COSTRUITE PER DOMINARE LO SPAZIO, NEL PIÙ BREVE TEMPO POSSIBILE, I QUADRI SPECCHIANTI DEL MAESTRO DELL’ARTE POVERA

SONO CONCEPITI PER DOMINARE IL TEMPO, NELLO SPAZIO PIÙ ESSENZIALE E PARADOSSALE CHE SI POSSA AVERE: LA SUPERFICIE

SPECCHIANTE. QUESTE DUE IMPRESE SI SONO INCONTRATE, ATTRAVERSO LE PERSONE CHE PORTANO AVANTI QUESTA SFIDA AL

TEMPO, E SONO STATE FELICEMENTE UNITE NELLE OPERE DI PISTOLETTO CHE QUESTO LIBRO PRESENTA. IL COINVOLGIMENTO

RISPETTIVO DI QUESTE DUE REALTÀ È IL FRUTTO DELLA CONDIVISIONE DI TRACCE DELLA PROPRIA STORIA. IL CAPITALE CREATIVO

CHE QUESTO SCAMBIO HA PRODOTTO È CAPACE DI PORTARE MONDI DIVERSI, ORIZZONTI ETEROGENEI E VALORI DIFFORMI A

IL MOTORE, LO SPECCHIO E IL TEMPONICOLA SETARI

ENGINE, MIRROR, TIME

NICOLA SETARI

THE GENERALIZED ACCELERATION OF OUR MEANS OF TRANSPORT AND COMMUNICATION IMPOSES RHYTHMS APPARENTLY

IRRECONCILABLE WITH THOSE OF CULTURE, THE DEVELOPMENT OF WHICH REQUIRES A LENGTHY TIME SCALE, ACCORDING TO THE

CLASSICAL MODEL AT LEAST. ACCORDING TO THIS CUSTOMARY VISION, THE CULT OF SPEED WOULD IMPEDE THE SLOW DEPOSITION

OF THE MOST SIGNIFICANT TRACES OF HUMAN COMMUNITIES. CONTRADICTING THIS WEAK HUMANISM ARE THE POSITIVE EXAMPLES

OF AVANT-GARDE TECHNICAL DEVELOPMENT SUCH AS THE HISTORY OF MOTORING THAT HAVE BECOME PART OF THE WORLD OF

CULTURE. WHAT PAUL VIRILIO CALLS “THE ART OF THE ENGINE” HAS FASCINATED AND ENTHRALLED MANY GREAT ARTISTS OF THE

PAST CENTURY. FIRST AND FOREMOST, THERE WERE THE FUTURISTS WHO ENTHUSIASTICALLY EMBRACED THE NEW VISION OF

REALITY BEING SPREAD BY THE SPEED OF MACHINES AND WHICH MADE OF THE ENGINE AN OBJECT OF AESTHETIC INSPIRATION;

BUT THERE WAS ALSO KANDINSKY WHO SUGGESTED THAT THE ARTISTS OF HIS GENERATION SHOULD SET UP THEIR STUDIOS IN

RAILWAY WAGONS IN ORDER TO ENJOY THE NEW MOBILE, FLEETING AND VERTIGINOUS POINT OF VIEW THEY OFFER. CONTEMPORARY

ART IN PARTICULAR HAS PROVED CAPABLE OF APPROPRIATING AND RECONFIGURING THE ACCELERATED REALITY THAT TECHNOLOGICAL

INNOVATION HAS BEEN IMPOSING, THUS BELYING THE IDEA THAT IN ORDER FOR CULTURE TO HAVE VALUE IT HAS TO BE SLOW. GIVEN

THIS PREMISE, THE DISCOVERY OF THE ELEMENT LINKING FERRARI AND THE MIRROR WORKS OF MICHELANGELO PISTOLETTO SHOULD

COME AS NO SURPRISE: THE SHARED DESIRE TO “BEAT TIME”. THE RACING CARS FROM MARANELLO ARE BUILT TO DOMINATE SPACE

IN THE SHORTEST TIME POSSIBLE, WHILE THE MIRROR PICTURES BY THE MAESTRO OF ARTE POVERA ARE CONCEIVED TO DOMINATE

TIME IN THAT MOST ESSENTIAL AND PARADOXICAL OF POSSIBLE SPACES: THE MIRRORED SURFACE. THESE TWO ENTERPRISES

WERE BROUGHT TOGETHER BY THE PEOPLE THAT ACTUALLY CONDUCT THIS CHALLENGE AGAINST TIME AND HAVE BEEN SUCCESSFULLY

COMBINED IN THE WORKS BY PISTOLETTO PRESENTED IN THIS BOOK. THE RESPECTIVE INVOLVEMENT OF THE TWO REALITIES IS

THE FRUIT OF SHARED PATHS IN THEIR HISTORIES. THE CREATIVE CAPITAL PRODUCED BY THIS EXCHANGE IS CAPABLE OF ALLOWING

DIFFERENT WORLDS, HETEROGENEOUS HORIZONS AND DIVERSE VALUES TO REORGANIZE THEMSELVES ON THE BASIS OF A FABRIC

Page 7: Pistoletto

RIORGANIZZARSI SECONDO UN TESSUTO DI MOTIVAZIONI CONDIVISE. NON SI TRATTA DI UN BANALE INCONTRO TRA ARTE E SPORT,

PERCHÉ NON SI TRATTA DI UNA QUALUNQUE FORMA DI ARTE CHE INCONTRA UN QUALUNQUE SPORT. LA POSTA IN PALIO È BEN PIÙ

AVVINCENTE. DA UN LATO ABBIAMO LO SPORT CHE PIÙ DI OGNI ALTRO METTE IN VISTA IL RAPPORTO DELL’UOMO CON I MEZZI DA

LUI CREATI E LA FERRARI CON LE SUE MACCHINE DA FORMULA 1 CHE INCARNA LA PIÙ RIUSCITA REALIZZAZIONE DI QUESTA RELAZIONE;

DALL’ALTRO LATO ABBIAMO L’ARTE POVERA, CHE PIÙ DI OGNI ALTRA CORRENTE HA INVESTIGATO IL RAPPORTO DELLE OPERE D’ARTE

CON I PROPRI MATERIALI E MICHELANGELO PISTOLETTO, CHE CON I SUOI QUADRI SPECCHIANTI HA CONCEPITO UN’OPERA D’ARTE ATTA

AD ENTRARE COSTANTEMENTE IN DIALOGO CON IL TEMPO, DIALOGO PER DI PIÙ VINCENTE GRAZIE ALLA FORZA DEL SUO DISPOSITIVO

MATERIALE E CONCETTUALE, LO SPECCHIO. LA CIRCOSTANZA DELL’INCONTRO FRA LA TEMPORALITÀ CONTEMPORANEA DEI QUADRI

SPECCHIANTI E QUELLA PERFORMATIVA DA CORSA DELLA FERRARI È LA VOLONTÀ DI CONSOLIDARE UNA MEMORIA. È ACCADUTO

INFATTI CHE IL TEAM FERRARI NEL 2004 HA CORONATO UNA SERIE DI ANNATE TRIONFALI VINCENDO PER LA SESTA VOLTA CONSECUTIVA

IL CAMPIONATO COSTRUTTUORI E PER LA QUINTA VOLTA CONSECUTIVA IL CAMPIONATO PILOTI CON MICHAEL SCHUMACHER PROTAGONISTA

ASSOLUTO. UN’IMPRESA MEMORABILE E DA RECORD NELLA STORIA DELLA FORMULA UNO, CHE È STATA A TAL PUNTO TRAVOLGENTE

E INTENSA DA NON POTERE ESSERE CONTENUTA DALLA PUR ABBONDANTE COPERTURA MEDIATICA. ESSA SI È IMPOSTA COME UN

FATTO ECCEZIONALE LA CUI ISCRIZIONE NELLA STORIA ESIGEVA UN SUPPORTO E UNA MANO, IN GRADO DI RAPPRESENTARLO SECONDO

I SUOI VALORI ESSENZIALI. QUEL SUPPORTO È IL QUADRO SPECCHIANTE E QUELLA MANO È DEL MAESTRO PISTOLETTO. VI È UNA TALE

RECIPROCITÀ TRA LE DUE IMPRESE, CHE SI POTREBBE AFFERMARE CHE NEL MONDO DEI SIMBOLI E DELLE IDEE ESSE SI CERCAVANO

DA TEMPO. SAREBBE, PERÒ, ERRATO PENSARE CHE IL RISULTATO DI QUESTO INCONTRO SIA UN’OPERA MONUMENTALE, SORTA DI

COMMEMORAZIONE ARTISTICA NEL PIÙ CLASSICO DELLE FORME: IL MONUMENTO ALLA GLORIA RAGGIUNTA. LA FERRARI E L’ARISTA

CI SORPRENDONO, OFFRENDOCI QUESTO CICLO DI QUADRI SPECCHIANTI CHE ESIGE DA NOI SPETTATTORI NON LA CONTEMPLAZIONE,

CHE CON IL TEMPO PERDE DI SENSO, MA LA COMPARTECIPAZIONE. NON È LA DISTANZA QUELLA CHE VIENE IMPOSTA E NEPPURE

UN’ IRREALISTICA PROSSIMITÀ, BENSÌ LA VICINANZA. È COME SE QUESTE OPERE CI DICESSERO CIÒ CHE È POSSIBILE FARE O

RAGGIUNGERE, SENZA FISSARLO IN UN MODELLO ATTEMPATO, MA CON LA FRESCHEZZA SEMPRE RINNOVATA DI UN CONTINUO DIALOGO

CON IL PRESENTE. SIA LE FERRARI DA CORSA, SIA I QUADRI SPECCHIANTI DI PISTOLETTO SONO IN QUESTO SENSO DEI MEDIUM,

COSTRUITI ATTREVERSO L’INGEGNO UMANO CON IL FINE DI OFFRIRE UNA RELAZIONE ALLA REALTÀ CHE GENERA PERCEZIONI E VALORI

ORIGINALI, E DI VEICOLARE QUEST’ULTIMI AD UN PUBBLICO. VI È IN QUESTO COMUNE INVITO DELLE DUE IMPRESE UNA POSITIVITÀ

VIVIFICANTE. LA FERRARI DA CORSA È UN’ AUTOMOBILE DISEGNATA E COSTRUITA CON LA PRECISA FINALITÀ DI RAGGIUNGERE DEI

RISULTATI ECCELLENTI. IN QUESTO PROCESSO DI FABBRICAZIONE E MESSA IN PISTA SE NE DELINEA LA FORMA DI BELLEZZA PROPRIA.

OGNI NUOVA RIPRODUZIONE È TESA AD UNA MAGGIORE PERFEZIONE E COSÌ CHI LA GUARDA È PORTATO DALLA CONTEMPLAZIONE

DELLA SUA SPECIFICA OPERATIVITÀ A GODERE DEI CONTENUTI ESTETICI CHE ESSA ESPRIME, E QUINDI DELLA SUA BELLEZZA. LA

SUA MODALITÀ DI ATTRAVERSAMENTO DELLO SPAZIO, I MOVIMENTI CON CUI IL SUO TELAIO PERFORA L’ARIA E LE SUE RUOTE SOLCANO

IL TRACCIATO, AFFASCINANO PERCHÉ MEDIANO LE ANCESTRALI AMBIZIONI UMANE DI DOMINIO SULLA NATURA. I QUADRI SPECCHIANTI

DI PISTOLETTO MEDIANO, INVECE, GLI INTERROGATIVI ANCESTRALI DELL’UOMO NEL RAPPORTO CON SE STESSO. SOPRA AI SUOI LAVORI

CON GLI SPECCHI SEMBRA D’INTRAVEDERE LA SCRITTA APPOSTA ALL’ENTRATA DELL’ORACOLO DI DELFI: “CONOSCI TE STESSO.”, A

VOLTE CON L’AGGIUNTA DI UN PUNTO INTERROGATIVO. NON SI PUÒ, TUTTAVIA SORVOLARE SU UNA DIFFERENZA, CHE FORSE AFFASCINA

PIÙ DELLE SOMIGLIANZE. L’ORIZZONTE DELLA FERRARI DA CORSA È PREDEFINITO, DEVE SEGUIRE IL TRACCIATO, LA MACCHINA, LE

RUOTE E IL PILOTA SI ADEGUANO AL CIRCUITO, DA LÌ NON POSSONO SFUGGIRE. IL PILOTA NE È L’INTERPRETE, A LUI SPETTA IL

COMPITO DI PERCORRERLO SEGUENDO LE LINEE VINCENTI. IL SUO TEAM LAVORA CON LUI, METTENDOLO NELLE CONDIZIONI DELLA

VITTORIA E LA SUA INTERPRETAZIONE È OVVIAMENTE IN FUNZIONE DEL TRAGUARDO. POTREMMO PARAGONARE IL CIRCUITO

AUTOMOBILISTICO ALLA CORNICE DELL’ARTISTA, MA MENTRE SCOPO DELLA MACCHINA È DI PERCORRERLO NEL MINOR TEMPO

POSSIBILE, SCOPO DELL’ARTISTA CONTEMPORANEO, È DI MANDARE IN CORTO-CIRCUITO LA CORNICE. DI ROMPERE LA SUA SPAZIALITÀ

DELIMITANTE E PROTETTIVA PER RAGGIUNGERE L’ORIZZONTE APERTO E CREATIVO DELLA POSSIBILITÀ ARTISTICA. BUONA PARTE

DELLA STORIA DELL’ARTE RECENTE È STATA INFATTI BASATA SULLA TRASGRESSIONE DEL CONFINE RAPPRESENTATO DALLA

CORNICE. IL CORTO-CIRCUITO CHE PISTOLETTO REALIZZA CON I SUOI QUADRI SPECCHIANTI OTTIENE UN RIPOSIZIONAMENTO DEL

OF SHARED MOTIVATIONS. THIS IS BY NO MEANS A BANAL ENCOUNTER BETWEEN ART AND SPORT, BECAUSE IT IS NOT A CASE OF

JUST ANY FORM OF ART ENCOUNTERING JUST ANY SPORT. WHAT IS AT STAKE IS FAR MORE INTRIGUING. ON THE ONE HAND WE

HAVE THE SPORT THAT MORE THAN ANY OTHER REVEALS THE RELATIONSHIP BETWEEN MAN AND HIS MECHANICAL CREATIONS,

WITH FERRARI AND ITS FORMULA 1 CARS EMBODYING THE MOST SUCCESSFUL REALISATION OF THIS RELATIONSHIP; ON THE OTHER

WE HAVE ARTE POVERA, WHICH MORE THAN ANY OTHER MOVEMENT HAS INVESTIGATED THE RELATIONSHIP BETWEEN THE WORK

OF ART AND ITS MATERIALS, WITH MICHELANGELO PISTOLETTO AND HIS MIRROR PICTURES REPRESENTING ART DESIGNED TO

ESTABLISH A CONSTANT DIALOGUE WITH TIME, A DIALOGUE THAT IS MOREOVER CONVINCING THANKS TO THE STRENGTH OF HIS

MATERIAL AND CONCEPTUAL DEVICE, THE MIRROR. THE CIRCUMSTANCES OF THE ENCOUNTER BETWEEN THE CONTEMPORARY

TEMPORALITY OF THE MIRROR AND THE COMPETITIVE TEMPORALITY OF FERRARI INVOLVES THE DESIRE TO CONSOLIDATE A MEMORY.

IN 2004, IN FACT, THE FERRARI TEAM CROWNED A SEQUENCE OF TRIUMPHAL SEASONS BY WINNING THE WORLD CONSTRUCTORS’

CHAMPIONSHIP FOR THE SIXTH CONSECUTIVE TIME, WITH THE REMARKABLE MICHAEL SCHUMACHER TAKING HIS FIFTH CONSECUTIVE

DRIVERS’ CHAMPIONSHIP. THIS MEMORABLE EXPLOIT THAT REWROTE FORMULA 1 HISTORY WAS SO OVERWHELMING AND INTENSE

THAT EVEN THE ABUNDANT MEDIA COVERAGE WAS UNABLE TO DO IT JUSTICE. IT IMPOSED ITSELF AS AN EXCEPTIONAL FACT WHOSE

PLACE IN HISTORY DEMANDED A SUPPORT AND A HAND CAPABLE OF REPRESENTING IT IN ACCORDANCE WITH ITS ESSENTIAL VALUES.

THAT SUPPORT IS THE MIRROR PICTURE AND THE HAND IS THAT OF MAESTRO PISTOLETTO. SUCH IS THE RECIPROCALITY BETWEEN

THE TWO ENTERPRISES THAT IT MIGHT BE SAID THAT IN THE WORLD OF SYMBOLS AND IDEAS THEY HAD BEEN SEARCHING FOR ONE

ANOTHER FOR SOME TIME. IT WOULD, HOWEVER, BE WRONG TO THINK THAT THE RESULT OF THIS ENCOUNTER IS A MONUMENTAL

WORK, A KIND OF ARTISTIC COMMEMORATION IN THAT MOST CLASSICAL OF FORMS, THE MONUMENT TO ACHIEVED GLORY. FERRARI

AND THE ARTIST SURPRISE US, OFFERING THIS CYCLE OF MIRROR PICTURES THAT DEMAND FROM WE SPECTATORS NOT

CONTEMPLATION, WHICH HAS LESS SENSE AS TIME PASSES, BUT RATHER PARTICIPATION. IT IS NEITHER DISTANCE THAT IS IMPOSED

NOR AN UNREALISTIC PROXIMITY, BUT RATHER CLOSENESS. IT IS AS IF THESE WORKS ARE TELLING US WHAT IT IS POSSIBLE TO DO

OR TO ACHIEVE, WITHOUT FIXING IT IN A DATED MODEL, BUT WITH A FRESHNESS THAT IS CONSTANTLY RENEWED BY A CONTINUOUS

DIALOGUE WITH THE PRESENT. BOTH THE RACING FERRARIS AND PISTOLETTO’S MIRROR PICTURES ARE IN THIS SENSE INTERFACES,

CONSTRUCTED THROUGH HUMAN INGENUITY WITH THE INTENTION OF OFFERING A RELATIONSHIP WITH REALITY THAT GENERATES

ORIGINAL PERCEPTIONS AND VALUES AND OF CONVEYING THE SAME TO A PUBLIC. WITHIN THIS SHARED INVITATION ISSUED BY THE

TWO ENTERPRISES THERE IS AN INVIGORATING POSITIVITY. THE RACING FERRARI IS A CAR DESIGNED AND BUILT WITH THE PRECISE

AIM OF ACHIEVING EXCELLENT RESULTS. ITS OWN FORM BEAUTY IS DELINEATED IN THIS PROCESS OF FABRICATION AND TRACK

DEVELOPMENT. EACH NEW REPRODUCTION AIMS AT GREATER PERFECTION AND THUS THOSE OBSERVING IT ARE LED FROM

CONTEMPLATION OF ITS SPECIFIC OPERATIONAL NATURE TO AN APPRECIATION OF THE AESTHETIC CONTENTS IT EXPRESSES AND,

THEREFORE, ITS BEAUTY. ITS MANNER OF TRAVERSING SPACE, THE MOVEMENTS WITH WHICH ITS CHASSIS PERFORATES THE AIR

AND ITS WHEELS TRACE THE CIRCUIT FASCINATE BECAUSE THEY MEDIATE THE ANCESTRAL HUMAN AMBITION OF DOMINION OVER

NATURE. PISTOLETTO’S MIRROR PICTURES INSTEAD MEDIATE MAN’S ANCESTRAL QUESTIONS REGARDING HIS RELATIONSHIP WITH

HIMSELF. ABOVE HIS MIRROR WORKS WE SEEM TO SEE THE PHRASE INSCRIBED AT THE ENTRANCE TO THE ORACLE OF DELPHI:

“KNOW YOURSELF”, SOMETIMES WITH THE ADDITION OF A QUESTION MARK. HOWEVER, WE CANNOT OVERLOOK A DIFFERENCE, ONE

THAT IS PERHAPS EVEN MORE INTRIGUING THAN THE RESEMBLANCES. THE HORIZON OF THE RACING FERRARI IS PREDEFINED, IT

HAS TO FOLLOW THE TRACK; THE CAR, THE WHEELS AND THE DRIVER ALL HAVE TO ADAPT THEMSELVES TO THE CIRCUIT FROM

WHICH THERE IS NO ESCAPE. THE DRIVER IS THE INTERPRETER, HIS IS THE TASK OF LAPPING THE TRACK ON THE FASTEST LINES.

HIS TEAM WORKS WITH HIM, PLACING HIM IN THE CONDITION TO OBTAIN VICTORY AND HIS INTERPRETATION IS NATURALLY FOCUSED

ON THE END RESULT. WE COULD COMPARE THE RACING CIRCUIT WITH THE ARTIST’S FRAME, YET WHILE THE AIM OF THE MACHINE

IS TO LAP THAT CIRCUIT IN THE SHORTEST TIME POSSIBLE, THE AIM OF THE CONTEMPORARY ARTIST IS TO SHORT-CIRCUIT THE

FRAME. TO SHATTER ITS DELIMITATING AND PROTECTIVE SPATIALITY IN ORDER TO REACH THE OPEN AND CREATIVE HORIZON OF

ARTISTIC POTENTIAL. MUCH OF THE HISTORY OF RECENT ART IS IN FACT BASED ON THE TRANSGRESSION OF THE CONFINE

REPRESENTED BY THE FRAME. THE SHORT-CIRCUIT PISTOLETTO CREATES WITH HIS MIRROR PICTURES RESULTS IN A REPOSITIONING

Page 8: Pistoletto

RAPPORTO TRA LO SPETTATORE E L’OPERA, POICHÉ IL PRIMO ENTRA IN UN MODO ASSOLUTAMENTE SINGOLARE E DIRETTO A FAR

PARTE DEL LAVORO. L’OPERAZIONE ARTISTICA CHE PISTOLETTO METTE A SEGNO INVITANDO I PROTAGONISTI DELLA FERRARI NEL

SUO ORIZZONTE ARTISTICO È UNA RICIRCUITAZIONE DEL CORTO-CIRCUITO, PERCHÉ FINO AD ALLORA MAI AVEVA RAPPRESENTATO

IN MANIERA COSÌ FLAGRANTE PERSONALITÀ RICONOSCIBILI, E MAI AVEVA LAVORATO CON UN SOGGETTO COSÌ IDENTIFICABILE CON IL

MONDO DEI CIRCUITI. POTREMMO ALLORA DIRE CHE LA FERRARI BATTE IL TEMPO ATTRAVERSO IL CIRCUITO, MENTRE PISTOLETTO

LO FA ATTRAVERSO IL CORTO-CIRCUITO. L’INCONTRO TRA QUESTE DIVERSE SFIDE AL TEMPO ATTIVA UNA CORRENTE ALTERNATA

TRA LE RISPETTIVE LOGICHE, CHE ILLUMINA LE DUE REALTÀ DI UNA LUCE NUOVA. I TRE TRITTICI REALIZZATI DA PISTOLETTO SONO

CIASCUNO DEDICATO AD UNA DELLE TRE FIGURE EMBLEMATICHE DEL TRIONFO DELLA FERRARI NELLA FORMULA UNO: LUCA DI

MONTEZEMOLO, MICHAEL SCHUMACHER E JEAN TODT, UN ITALIANO, UN TEDESCO E UN FRANCESE. QUESTO È IL TRIUMVIRATO PIÙ

VINCENTE DELLA STORIA DELLA CASA DEL CAVALLINO RAMPANTE. NON SI PUÒ RESISTERE ALLA TENTAZIONE, GUARDANDO IL TRITTICO

DEDICATO A MONTEZEMOLO, DI SOTTOLINEARE COME PISTOLETTO HA VOLUTO RIEVOCARE IL SIMBOLO DEL CONDOTTIERO A CAVALLO,

METTENDO IL PRESIDENTE DELLA FERRARI A SEDERE SOPRA UNA DELLE SEI FERRARI, CHE STANNO A RICORDARE LE 6 VITTORIE

CONSECUTIVE DEL CAMPIONATO COSTRUTTORI. PISTOLETTO, PERÒ, ROVESCIA LA NATURALE CORNICE DEL CAVALIERE TRIONFANTE

SUI NEMICI IN GUERRA PER METTERE IN RISALTO I VALORI PACIFICI CHE LO SPORT NATURALMENTE ESPRIME E CHE L’ARTE

SOCIALMENTE RESPONSABILE CONDIVIDE. LE FERRARI DA STRADA NASCONO DOPO LA SECONDA GUERRA MONDIALE PER VOLONTÀ

DI ENZO FERRARI, CHE VIDE MATURI I TEMPI PER OFFRIRE I VALORI INCARNATI DALLA CASA AUTOMOBILISTICA AD UNA CLIENTELA

APPASSIONATA ED IN CERCA DELL’IDENTIFICAZIONE CON LO STILE DELLA SUA PRESTIGIOSA SQUADRA. NON V’È DUBBIO CHE L’AURA

NATURALE CHE LE FERRARI EMANAVANO È STATA RILANCIATA E RI-ATTUALIZZATA DA LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO. IL SECONDO

TRITTICO È DEDICATO A MICHAEL SCHUMACHER, IL QUALE NON HA VOLUTO ESSERE IMMORTALATO SU UNO DEI SUOI INNUMEREVOLI

PODI, MA HA PREFERITO UNA SCENA NATURALE. IN ESSA EGLI CORRE SORRIDENDO CON LA TUTA ABBASSATA FINO AL BACINO, NON

SI VEDONO I MARCHI DEGLI SPONSOR, MA SOLO IL ROSSO DEI PANTALONI, IL BIANCO DELLA MAGLIA APERTA SUL PETTO ATLETICO

DEL PILOTA. UN’IMMAGINE CHE INEVITABILMENTE EVOCA LA SUA UMANITÀ, LA SUA FORZA E LA SUA FRAGILITÀ. MICHAEL SCHUMACHER

HA SPOSATO LA FERRARI E L’HA PORTATA AI LIVELLI PIÙ ALTI DI TUTTI I TEMPI, LO HA FATTO DISCRETAMENTE, CON PROFESSIONALITÀ

E DEDIZIONE. È STATO CHIAMATO AD INTERPRETARE LE POTENZIALITÀ DELLA MACCHINA E AD APPORTARGLI LA GENIALITÀ DELLA

SUA PERSONALE LETTURA DEI CIRCUITI. FORSE IL PIÙ DIFFICILE DEI TRE TRITTICI: PROPRIO PER LA COMPLESSITÀ DI TRASFERIRE

TUTTO CIÒ CHE IL CAMPIONE SIMBOLEGGIA NELLO SPAZIO DI UN QUADRO. PISTOLETTO HA SCELTO DI PORCELO FRONTALMENTE,

MENTRE CORRE VERSO DI NOI SORRIDENDO ED INVITANDOCI A GUARDARE ALLA DUALITÀ DELLA SUA ESISTENZA, CHE È INEVITABILMENTE

LEGATA ALLE CONQUISTE SPORTIVE, MA È, ALLO STESSO TEMPO, PIENA DI PRESENZA UMANA. È COME SE IL PILOTA, INTUENDO IL

SENSO DEI QUADRI SPECCHIANTI DI PISTOLETTO, AVESSO SCELTO DI CONSEGNARSI ALLE GENERAZIONI FUTURE IN QUANTO ESSERE

UMANO PIUTTOSTO CHE NELLA VESTE EROICA DEL CAMPIONE, IMPEGNATO QUOTIDIANAMENTE NELLA PERICOLOSA SFIDA

DELL’AUTOMOBILISMO. IL TERZO TRITTICO DEDICATO A JEAN TODT, IL VERO MEDIUM DI QUESTA ESEMPLARE COMMITTENZA, CI

PORTA INVECE SUL PODIO, SUL QUALE VEDIAMO BARRICHELLO E SCHUMACHER RISPETTIVAMENTE SECONDO E PRIMO, CON ALONSO

IN TERZA POSIZIONE. I DUE PILOTI DELLA FERRARI SOLLEVANO SULLE SPALLE LA MENTE CHE, CON INESAUSTA DEDIZIONE E PASSIONE

PER LA PERFEZIONE, HA PORTATO LA SQUADRA A VINCERE SEI CAMPIONATI MONDIALI DI FILA. LA SCENA È FUORI DAL TEMPO CON

IL CORDONE CHE DELIMITA LO SPAZIO DEL PODIO DA QUELLO DEI TIFOSI, IN PRIMO PIANO. NELL’OPERA ESSO FUNGE DA DISPOSITIVO

SPAZIALE CHE COLLEGA I TRE SPECCHI E UNISCE I PROTAGONISTI IN UN GRUPPO COMPATTO CHE INCLUDE NEL SUO ABBRACCIO IL

PILOTA AVVERSARIO. COLPISCE NELLA COMPOSIZIONE L’ARCHITETTURA GOTICA CHE I MOVIMENTI DELLE MANI DELINEANO. SONO

SIMMETRICHE QUELLE DI BARRICHELLO E DI ALONSO TESE NEL GESTO DI UN SALUTO, E VITTORIOSE QUELLE DI TODT SOLLEVATE

AL CIELO IN SEGNO DEL TRIONFO CONSEGUITO. DOMINA SU TUTTO IL ROSSO CHE BEN CONOSCIAMO COME IL COLORE DELLA FERRARI,

CHE VISTO PER STRADA AD UN INCROCIO, SU UNO DEI LEGGENDARI MODELLI DELLA CASA DEL CAVALLINO RAMPANTE, CATTURA

L’ATTENZIONE ANCHE DEI PIÙ INDIFFERENTI SUSCITANDO UN SUSSULTO DI SORPRESA. MA È SOPRATTUTTO L’EMOZIONE “FERRARI”

CHE SI RINNOVA, MENTRE GUARDIAMO NEGLI SPECCHI I PROTAGONISTI CHE LA RENDONO GRANDE, E CI PARE DI DIALOGARE CON LORO.

OF THE RELATIONSHIP BETWEEN THE SPECTATOR AND THE WORK, AS IN AN ABSOLUTELY UNIQUE AND DIRECT WAY THE FORMER

ENTERS INTO AND BECOMES PART OF THE LATTER. THE ARTISTIC OPERATION CONDUCTED BY PISTOLETTO BY INVITING THE FERRARI

PROTAGONISTS WITHIN HIS ARTISTIC HORIZON WAS A REROUTING OF THE SHORT-CIRCUIT AS UNTIL THIS POINT HE HAD NEVER

REPRESENTED RECOGNISABLE FIGURES IN SUCH A FLAGRANT MANNER AND HE HAD NEVER WORKED WITH A SUBJECT SO IDENTIFIABLE

WITH THE WORLD OF CIRCUITS. WE MIGHT THEREFORE SAY THAT FERRARI BEATS TIME THROUGH THE CIRCUIT, WHILE PISTOLETTO

DOES SO THROUGH THE SHORT-CIRCUIT. THE COMING TOGETHER OF THESE DIVERSE CHALLENGES TO TIME ACTIVATES AN ALTERNATING

CURRENT BETWEEN THEIR RESPECTIVE LOGICS THAT BATHES THE TWO REALITIES IN A NEW LIGHT. THE THREE TRIPTYCHS REALISED

BY PISTOLETTO ARE EACH DEDICATED TO ONE OF THE THREE EMBLEMATIC FIGURES OF FERRARI’S FORMULA 1 TRIUMPH: LUCA DI

MONTEZEMOLO, MICHAEL SCHUMACHER AND JEAN TODT, AN ITALIAN, A GERMAN AND A FRENCHMAN, THE MOST SUCCESSFUL

TRIUMVIRATE IN THE HISTORY OF THE PRANCING HORSE. OBSERVING THE TRIPTYCH DEDICATED TO MONTEZEMOLO, IT IS IMPOSSIBLE

TO RESIST THE TEMPTATION TO NOTE HOW PISTOLETTO HAS DELIBERATELY EVOKED THE SYMBOL OF THE KNIGHT ON HORSEBACK,

SEATING THE FERRARI PRESIDENT ON ONE OF THE SIX FERRARIS THAT RECALL THE SIX CONSECUTIVE CHAMPIONSHIP VICTORIES.

HOWEVER, PISTOLETTO OVERTURNS THE NATURAL FRAME OF THE KNIGHT TRIUMPHING OVER HIS ENEMIES IN WAR IN ORDER TO

EXALT THE PACIFIC VALUES THAT SPORT NATURALLY EXPRESSES AND THAT SOCIALLY RESPONSIBLE ART SHARES. ROAD-GOING

FERRARIS FIRST APPEARED AFTER THE SECOND WORLD WAR AT THE BEHEST OF ENZO FERRARI WHO SAW THE TIME AS BEING RIPE

TO OFFER OF THE VALUES EMBODIED BY THE MARQUE TO AN ENTHUSIASTIC CLIENTELE WISHING TO IDENTIFY WITH THE STYLE OF

HIS PRESTIGIOUS TEAM. THERE IS NO DOUBT THAT THE NATURAL AURA EMANATED BY THE FERRARIS HAS BEEN RELAUNCHED AND

REVIVED BY LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO. THE SECOND TRIPTYCH IS DEDICATED TO MICHAEL SCHUMACHER WHO RATHER THAN

BEING IMMORTALISED ON ONE OF HIS INNUMERABLE PODIUMS, PREFERRED A NATURAL SETTING. IN IT HE RUNS SMILING WITH HIS

RACING SUIT LOWERED TO HIS HIPS; YOU CANNOT SEE THE SPONSOR’S LOGOS, ONLY THE RED OF THE LEGS OF THE OVERALLS AND

THE WHITE OF THE UNDERSHIRT OPEN ON THE DRIVER’S ATHLETIC CHEST. AN IMAGE THAT INEVITABLY EVOKES HIS HUMANITY, HIS

STRENGTH AND HIS FRAGILITY. MICHAEL SCHUMACHER MARRIED FERRARI AND HAS TAKEN IT TO ITS HIGHEST LEVELS EVER;

MOREOVER, HE HAS DONE SO DISCREETLY, WITH PROFESSIONALISM AND DEDICATION. HE WAS CALLED UPON TO INTERPRET THE

POTENTIAL OF THE CAR AND TO BRING TO IT THE GENIUS OF HIS PERSONAL READING OF THE CIRCUIT. THIS IS PERHAPS THE MOST

DIFFICULT OF THE THREE TRIPTYCHS DUE TO THE COMPLEXITY OF TRANSFERRING ALL THAT WHICH THE WORLD CHAMPION

SYMBOLIZES IN THE SPACE OF A PICTURE. PISTOLETTO HAS CHOSEN TO PRESENT HIM TO US FRONTALLY, WHILE HE RUNS TOWARDS

US SMILING AND INVITING US TO OBSERVE THE DUALITY OF HIS EXISTENCE, INEVITABLY ASSOCIATED WITH HIS SPORTING CONQUESTS

BUT, AT THE SAME TIME, FULL OF HUMAN PRESENCE. IT IS AS IF THE DRIVER, INTUITING THE MEANING OF PISTOLETTO’S MIRROR

PICTURES, HAS CHOSEN TO PRESENT HIMSELF TO FUTURE GENERATIONS AS A HUMAN BEING RATHER THAN IN THE HEROIC GUISE

OF THE CHAMPION TACKLING THE PERILS OF MOTOR RACING ON A DAILY BASIS. THE THIRD TRIPTYCH DEDICATED TO JEAN TODT,

THE TRUE MEDIUM IN THIS EXEMPLARY ORDER, INSTEAD TAKES US ONTO THE PODIUM WHERE WE SEE BARRICHELLO AND SCHUMACHER,

RESPECTIVELY SECOND AND FIRST, WITH ALONSO IN THIRD PLACE. THE TWO FERRARI DRIVERS ARE CARRYING ON THEIR SHOULDERS

THE “BRAIN” WHO WITH UNTIRING DEDICATION AND PASSION FOR PERFECTION LED THE TEAM TO SIX CONSECUTIVE WORLD CHAMPIONSHIP

VICTORIES. THE SCENE IS OUTSIDE TIME WITH THE ROPE DELIMITING THE PODIUM SPACE FROM THAT OF THE FANS IN THE

FOREGROUND. IN THE WORK IT ACTS AS A SPATIAL DEVICE LINKING THE THREE MIRRORS AND UNITES THE PROTAGONISTS IN A

COMPACT GROUP THAT INCLUDES WITHIN ITS EMBRACE THE RIVAL DRIVER. OF PARTICULAR NOTE WITHIN THE COMPOSITION IS THE

GOTHIC ARCHITECTURE DELINEATED BY THE MOVEMENT OF THE HANDS. THOSE OF BARRICHELLO AND ALONSO ARE SYMMETRICAL

SALUTES, THOSE OF TODT ARE VICTORIOUSLY RAISED TO THE SKY IN ACKNOWLEDGEMENT OF THE TEAM’S TRIUMPH. THE WHOLE

IS DOMINATED BY THE RED WE KNOW AS FERRARI RED, THE COLOUR THAT WHEN SEEN IN THE STREET AT A JUNCTION ON ONE OF

THE LEGENDARY PRANCING HORSE MODELS CAPTURES THE ATTENTION OF EVEN THE MOST INDIFFERENT OF OBSERVERS, NEVER

FAILING TO SURPRISE. HOWEVER, IT IS ABOVE ALL THE “FERRARI” EMOTION THAT IS RENEWED WHILE WE LOOK INTO THE MIRRORS

AT THE PROTAGONISTS THAT HAVE MADE THE MARQUE GREAT AND WE APPEAR TO INTERACT WITH THEM.

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L’INCONTRO

THE MEETING

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IL PROGETTO

THE PROJECT

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LE FASI

THE DIFFERENT PHASES

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L’OPERA

THE WORK

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LA DESTINAZIONE

THE LOCATION

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MICHELANGELO

PISTOLETTO

PISTOLETTO WAS BORN IN BIELLA IN 1933 AND BEGAN PAINTING IN 1956

WITH THE HUMAN FIGURE BECOMING THE CENTRAL FOCUS OF HIS POETIC.

IN 1962 IN TURIN HE EXHIBITED HIS FIRST MIRROR PAINTINGS IN WHICH

LIFE-SIZE HUMAN FIGURES PLACED ON REFLECTIVE SURFACES LED TO

THE STYLISTIC AND PHILOSOPHICAL CORE OF HIS WORK. THE SPECTATOR

FINDS HIMSELF FACE-TO-FACE WITH HIMSELF IN A “DO UT DES” BETWEEN

WORK AND OBSERVER. PISTOLETTO GENERATES A COMPLICITY BETWEEN

ARTIST AND AUDIENCE THAT FINDS ITS ORIGIN IN PORTRAITURE AND

RENAISSANCE PAINTING. ALONG WITH THE MIRROR WORKS PISTOLETTO

ALSO CREATED THREE-DIMENSIONAL WORKS SUCH AS THE OGGETTI IN

MENO (1965-66) THAT INAUGURATED THE ARTE POVERA MOVEMENT. HE

SUBSEQUENTLY DEVELOPED AN INTERDISCIPLINARY APPROACH THAT IN

THE 1990S LED HIM TO THE CREATION OF THE CITTADELLARTE IN BIELLA,

AN OPEN WORKSHOP THAT PLACES ART IN DIRECT CONTACT AND

INTERRELATION WITH EVERY OTHER HUMAN ACTIVITY.

PISTOLETTO NASCE A BIELLA NEL 1933. NEL 1956, IINIZIA LA SUA ATTIVITÀ

DI PITTORE. LA FIGURA UMANA DIVIENE IL PUNTO CENTRALE DELLA SUA

POETICA. NEL 1962, ESPONE A TORINO, LE SUE PRIME OPERE SPECCHIANTI,

NELLE QUALI FIGURE UMANE, A DIMENSIONE REALE, INSERITE SU SUPERFICI

RIFLETTENTI CONDUCONO ALLA CIFRA STILISTICA E CONTENUTISTICA DELLA

SUA OPERA. LO SPETTATORE SI TROVA FACCIA A FACCIA CON SE STESSO,

IN UN "DO UT DES" FRA OPERA E OSSERVATORE. PISTOLETTO INNESCA,

UNA COMPLICITÀ FRA AUTORE E FRUITORE, CHE TROVA LA SUA ‘ORIGO’

NELLA RITRATTISTICA E NELLA PITTURA RINASCIMENTALE. OLTRE "GLI

SPECCHI", PISTOLETTO REALZZA OPERE TRIDIMENSIONALI COME GLI

OGGETTI IN MENO, 1965-66, CHE AVVIANO LA STAGIONE DELL' ”ARTE

POVERA“. IN SEGUITO SVILUPPA UN'ATTIVITÀ INTERDISCIPLINARE CHE LO

CONDUCE NEGLI ANNI '90 ALLA CREAZIONE DI CITTADELLARTE A BIELLA,

LABORATORIO APERTO CHE PONE L'ARTE IN DIRETTA CONNESSIONE E

INTERRELAZIONE CON OGNI ALTRA ATTIVITÀ UMANA.

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“VERGINE DEGLI STRACCI”1967

"QUADRO DA PRANZO"1965

"RITRATTO DI ERNESTO ESPOSITO"1987-88

“NATIVITÀ”1981

TAVOLO“LOVE DIFFERENCE”2003

“BRUNELLO DII MONTALCINO”2002

“BLUE DANIELA”1962-72

“PICCOLO MONUMENTO”1968

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GIANFRANCO

LEVONI

BY PROFESSION HE IS THE ADMINISTRATOR OF THE SAIMA AVANDERO

FORWARDING AND LOGISTICS COMPANY. A GREAT PHOTOGRAPHY

ENTHUSIAST, HIS WORK HAS BEEN FEATURED IN MANY EXHIBITIONS IN

MODENA, SESTOLA AND VIGNOLA. AFTER NEW YORK IN 2003 AND BRUSSELS

IN 2004, BARCELONA IS THE THIRD OF A SERIES OF BOOKS ON THE CITIES

WHICH HAVE HAD HAD A MAJOR INFLUENCE ON HIS PROFESSIONAL CAREER.

DI PROFESSIONE È UN AMMINISTRATORE DELLA SOCIETÀ DI TRASPORTI

E LOGISTICA SAIMA AVANDERO. GRANDE APPASSIONATO DI FOTOGRAFIA,

HA ESPOSTO IN NUMEROSE MOSTRE A MODENA, SESTOLA E VIGNOLA.

DOPO NEW YORK NEL 2003 E BRUXELLES NEL 2004, BARCELLONA È IL

TERZO VOLUME DI UNA COLLANA DEDICATA ALLE CITTÀ CHE SONO STATE

TAPPE SIGNIFICATIVE DELLA SUA ATTIVITÀ PROFESSIONALE.

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QUESTO LIBRO È PUBBLICATO DA ARTESTAMPA,MODENA IN EDIZIONENUMERATA DI 500 ESEMPLARI, IN OCCASIONE DELLA PRESENTAZIONE,

AVVENUTA A MARANELLO IL 30 MAGGIO 2006, DELLE OPEREDI MICHELANGELO PISTOLETTO / THIS BOOK HAS BEEN PUBLISCHED BY

ARTESTAMPA, MODENA IN AN EDITION OF 500 NUMBERED COPIES IN THEOCCASION OF THE PRESENTATION, THAT TOOK PLACE IN MARANELLO ON THE

30TH OF MAY OF 2006 OF THE WORKS BY MICHELANGELO PISTOLETTO.

RITRATTO DI LUCA DI MONTEZEMOLO, 2004RITRATTO DI JEAN TODT - PODIO GRAN PREMIO DI UNGHERIA, BUDAPEST 2004

RITRATTO DI MICHAEL SCHUMACHER, 2004

NELLE OPERE DI M. PISTOLETTO L’IMMAGINE DI MICHAEL SCHUMACHER ÈLIBERAMENTE TRATTA DA UNA FOTOGRAFIA DI MICHEL COMTE; LE IMMAGINI DILUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO E DI JEAN TODT SONO LIBERAMENTE TRATTEDA UNA FOTOGRAFIA DI CALLO / IN THE WORKS BY MICHELANGELO PISTOLETTOTHE IMAGE OF MICHAEL SCHUMACHER IS FREELY TAKEN FROM A PHOTOGRAPHYBY MICHEL COMPTE; THE IMAGES OF LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO AND OF

JEAN TODT ARE FREELY TAKEN FROM A PHOTOGRAPHY BY CALLO.

SI RINGRAZIA MICHELANGELO PISTOLETTO PER IL SUO IMPEGNOE LA SUA GENEROSITÀ, CITTADELLARTE FONDAZIONE PISTOLETTO

E IL SUO UFFIZIO TECNICO, GIULIANA SETARI CARUSI PER AVER CURATOE COORDINATO IL PROGETTO / SPECIAL THANKS TO MICHELANGELO PISTOLETTO

FOR HIS ENGAGEMENT AND GENEROSITY, CITTAFELLARTE PISTOLETTOFOUNDATION AND ITS TECHNICAL OFFICE, GIULIANA SETARI CARUSI THE PROJECT

CURATOR AND COORDINATOR

LE OPERE SONO STATE REALIZZATE NEL LABORATORIO ARTE3, FIZZONASCO(MI) / THE WORKS HAVE BEEN REALIZED IN THE LABORATORY OF ARTE3,

FIZZONASCO (MI)

PROGETTO IDEATO DA/A PROJECT BY JEAN TODT NEL/IN 2004

COORDINAMENTO EDITORIALE/EDITORIAL COORDINATION GIULIANA SETARI CARUSI,MAURO MARTINI

TESTI DI/TEXTS BY LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO,MICHAEL SCHUMACHER, NICOLA SETARI, JEAN TODT

(FOLLOWING THE ORDER OF APPEARANCE IN THE BOOK)

FOTOGRAFIE DI/PHOTOGRAPHY BY GIANFRANCO LEVONI CON/WITH PAOLASERIGHELLI E/AND MAURO MARTINI

PROGETTO GRAFICO/DESIGN AND LAYOUT, MAURO MARTINI TRIS ADVERTISINGARTESTAMPA MODENA

TRADUZIONE/TRANSLATIONS NEIL DAVENPORT

STAMPA/PRINT AND BINDING ARTESTAMPA MODENA

COPYRIGHT© GLI AUTORI/THE AUTHORSCOPYRIGHT© GIANFRANCO LEVONI, TUTTI I DIRITTI RISERVATI