UNITA’ DIDATTICA II http://www.inran.it/piramide-alimentare Piramide alimentare: cos’è, come funziona, quali sono gli alimenti Con la denominazione di piramide alimentare intendiamo una figura grafica che porta in basso quei cibi che andrebbero consumati quotidianamente e via via, salendo, quelli che si dovrebbero consumare sporadicamente, per far sì che la propria sia una alimentazione sana La piramide alimentare è stata modificata con il passare del tempo, la sua stesura è opera del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti, che la ha creata per cercare di creare un argine al problema dell’obesità, che negli Stati Uniti è molto diffuso e le cui conseguenze sono la causa di morte più diffusa tra gli abitanti dell’America del Nord. Cos’è la piramide alimentare Per tanti di noi che siamo provenienti da tradizioni gastronomiche di tipo mediterraneo la piramide alimentare non costituisce propriamente una novità: in realtà non è altro che la riedizione in vesti scientifiche di quella che noi abbiamo sempre chiamato dieta mediterranea. Purtuttavia la globalizzazione culturale ed economica ha instillato anche a noi un tipo di approccio all’alimentazione di tipo più “statunitense” di quanto non accadesse in passato. Ecco: queste abitudini vanno corrette prima che causino gli stessi danno a livello sanitario e sociale che hanno creato in tanti altri paesi.
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UNITA’ DIDATTICA II
http://www.inran.it/piramide-alimentare
Piramide alimentare: cos’è, come funziona, quali sono gli alimenti
Con la denominazione di piramide alimentare intendiamo una figura grafica che porta
in basso quei cibi che andrebbero consumati quotidianamente e via via, salendo,
quelli che si dovrebbero consumare sporadicamente, per far sì che la propria sia una
alimentazione sana
La piramide alimentare è stata modificata con il passare del tempo, la sua stesura è
opera del Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti, che la ha creata per cercare
di creare un argine al problema dell’obesità, che negli Stati Uniti è molto diffuso e le
cui conseguenze sono la causa di morte più diffusa tra gli abitanti dell’America del
Nord.
Cos’è la piramide alimentare
Per tanti di noi che siamo provenienti da tradizioni gastronomiche di tipo
mediterraneo la piramide alimentare non costituisce propriamente una novità: in
realtà non è altro che la riedizione in vesti scientifiche di quella che noi abbiamo
sempre chiamato dieta mediterranea. Purtuttavia la globalizzazione culturale ed
economica ha instillato anche a noi un tipo di approccio all’alimentazione di tipo più
“statunitense” di quanto non accadesse in passato. Ecco: queste abitudini vanno
corrette prima che causino gli stessi danno a livello sanitario e sociale che hanno
La vecchia piramide alimentare e la nuova: cosa cambia?
Pur essendo sempre stato considerato un regime alimentare corretto, salutare e completo, la dieta mediterranea è stata sovente sottoposta a rivisitazioni in funzione di nuovi modelli che tenessero conto delle abitudini alimentari che cambiano con il passare degli anni ed anche dei più recenti studi in tema di dieta ed alimentazione. I temi più spesso sottoposti a ripensamenti e rivisitazioni, sovente hanno riguardato il ruolo dei grassi nella piramide alimentare e nella nostra dieta. Questo accade in quanto, come da sempre è risaputo, non tutti i grassi possiedono la stessa valenza nutrizionale: nella piramide precedente i grassi occupavano le posizioni verso l’apice (abitudini alimentare da frequentare molto poco).
Invece studi più recenti hanno determinato che solo i grassi saturi (e per lo più derivati da animali) occupavano correttamente le posizioni più “alte” nella piramide alimentare, perché i grassi di origine vegetale sarebbero dovuti stare più propriamente nei presi della base piramidale, consentendone una assunzione anche quotidiana.
Anche la distinzione (piuttosto classica) tra i carboidrati complessi e quelli semplici è stata rivisitata perché non ritenuta più idonea per delle scelte alimentari sane ed equilibrate. Non tutti i carboidrati hanno la stessa valenza nutrizionale. Quelli complessi (ad esempio il riso, la pasta ed il pane), che una volta stazionavano perennemente verso la base della piramide, secondo la nuova piramide alimentare oggi dovrebbero occupare ruoli apicali.
Questo è un sovvertimento dei più radicali poiché un gruppo di alimenti che era consigliato di consumare quotidianamente oggi lo si classifica come da “assumere in quantità limitate”. Ma perché ciò? Secondo gli schemi nutrizionali la differenza tra questi due gruppi alimentari la si deve tutta alla loro diversa attitudine a rilasciare glucidi nel sangue (il famoso indice glicemico). Alla luce di tali nozioni, scienziati e studiosi di temi nutrizionali, confrontandosi, hanno realizzato la nuova piramide alimentare con la rivisitazione della nostra dieta mediterranea alla luce delle più recenti scoperte in tema di dieta sana, corretta ed equilibrata, in poche parole più salutare per il nostro organismo.
La piramide alimentare e i benefici di una dieta mediterranea
1. Basse incidenze di cardiopatie coronariche, di tumori al colon e di neoplasie mammarie;
2. Diminuzione del colesterolo totale e, soprattutto, del colesterolo LDL (quello considerato “cattivo”);
3. Molto minore incidenza del problema della obesità;
4. Molto minore incidenza di diabete, arteriosclerosi, infarti del miocardio, pressione alta e malattie a carico dell’apparato digerente;
La nuova piramide alimentare: la dieta mediterranea e le sue evoluzioni
La nuova piramide alimentare mette in evidenza l’importanza di stili di vita sani ed il rispetto delle propria tradizionale cultura. I punti salienti sono tre:
• Una tavola caratterizzata dalla convivialità (anche nello scegliere gli alimenti): cucinare deve rivelarsi una attività importante, e deve essere divertente e rilassante;
• Prodotti locali e tipici, eco-friendness, biodiversità e stagionalità: scegliere alimenti freschi, cibi di stagione, poco o niente trasformati, assicura a noi il massimo apporto di sostanze e nutrienti sani per la nostra alimentazione, ed anche il rispetto per l’ambiente;
• L’attività fisica è di fondamentale importanza;
Cosa prevede la nuova piramide alimentare? La nuova piramide alimentare: cosa prevede
• Tanti vegetali e poca carne;
• Più cibi a basso indice glicemico (cereali integrali) e meno cereali raffinati e derivati;
• Utilizzare maggiormente i grassi “buoni” (frutta secca oleosa con guscio, come pinoli, mandorle e noci, pesce, olio d’oliva extravergine);
• Meno intingoli complessi e più uso di erbe aromatiche e aromi;
• Un buon alternarsi di fame e sazietà: meglio preferire tanti pasti semplici e piccoli nell’arco delle ventiquattro ore;
• Una discreta variazione dei cibi nell’arco della settimana;
• Almeno un litro e mezzo se non due di acqua al giorno: bisogna bere sovente e a piccole dosi limitando o eliminando le bevande dolci e gassate;
• Pochi dolci a tavola (potendosi concedere non più di un paio di porzioni piccole alla settimana di dolciumi semplici e non elaborati).
Le differenze tra regimi alimentari
La dieta personalizzata
Una dieta personalizzata ha il carattere dell’unicità e si elabora a partire da schemi validati, proprio come la piramide alimentare, e viene personalizzata in base alla caratteristiche dell’individuo che la deve seguire e dei suoi parametri fisici personali. Questa tipologia di diete si basa sulla considerazione che per riprendere una forma fisica buona, oppure ottenere un dimagrimento oppure, ancora, risolvere problemi legati alla alimentazione è necessario aver sempre ben presenti una
serie di variabili importanti: le condizioni personali, i propri valori fisici, eventuali allergie e/o intolleranze, eventuali malattie, il sesso, l’altezza ed il peso, la struttura del proprio fisico e, assolutamente non ultime per importanza, le abitudini condizionate dal proprio stile di vita.
La dieta standardizzata
Al contrario, generalmente una dieta standardizzata da delle indicazioni di tipo alimentare non basate su parametri psico-fisici e di salute personali. Sovente si focalizza nella risoluzione di un disturbo o di problemi specifici, come la ritenzione idrica piuttosto che il consumo di alimenti specifici, oppure il grasso addominale o la stipsi, un gonfiore addominale o la voglia di dimagrire. Purtuttavia i problemi specifici sono solo sintomi o le evidenze di problemi che però avranno, pur identici in due persone diverse, magari due cause diverse. Ogni generalizzazione è impossibile.
Qual è la più efficace dieta personalizzata?
Le moderne tecnologie oggi ci consentono la comprensione delle caratteristiche che ci vengono in eredità dai nostri genitori: le forme dell’ovale del volto, i colori di occhi e capelli, ma, ecco il punto che ci interessa maggiormente, anche qualche suscettibilità al metabolismo dei lipidi piuttosto che dei glucidi o qualche intolleranza, per esempio quella al lattosio. Oggi con l’analisi di alcuni semplici campioni di saliva è possibile elaborare dei programmi nutrizionali all’avanguardia e personalizzati secondo le specifiche esigenze di ogni tipo di corporatura, fisiologia, metabolismo, ecc., insomma di ogni specifico individuo.
Sfruttando tali tecnologie e con l’aiuto di medici specialisti, nutrizionisti, è possibile stilare diete e programmi alimentari specifici per ogni singolo individuo.
Dieta mediterranea: i benefici per la salute e menù di esempio SCRITTO DA SALUTE E BENESSERE IN MARZO 6, 2017ALIMENTAZIONE
Chi non ha mai sentito parlare della dieta mediterranea? Negli anni cinquanta
diventa famosa grazie ad Ancel Keys che studia le abitudini alimentari di chi
preferisce consumare più verdure, legumi, frutta e cereali, con l’olio extravergine
d’oliva che carne. Da qui si è avuto il boom: la dieta mediterranea fa dimagrire,
mantiene in salute e protegge l’organismo. Questo tipo di dieta (dichiarata dall’UNESCO patrimonio culturale immateriale
dell’Umanità nel 2010), che poi è l’alimentazione tipica dei paesi mediterranei,
effettivamente è molto semplice e salutare. E’ l’ideale per far fronte a problemi di peso,
di diabete, di pressione alta, alcuni tipi di tumori, l’Alzheimer, la sindrome di Parkinson
ed anche le malattie cardiache. Senza contare che pare allunghi la vita e sia anche anti-
age. Ottima per un’alimentazione corretta e sana.
La dieta mediterranea esattamente consiste nel combinare determinati alimenti, in base
a precise regole.
Le regole della dieta mediterranea: ▪ sostituire il sale con le spezie;
▪ mangiare una porzione di verdura a pranzo ed a cena;
▪ mangiare la frutta fresca e la frutta secca negli spuntini;
▪ mangiare uova e più legumi, almeno due volte a settimana;
▪ sostituire la carne rossa (al massimo una volta a settimana) con carne bianca e
pesce, soprattutto quello azzurro, per circa 3 porzioni la settimana;
▪ utilizzare olio d’oliva al posto del burro, limitando i grassi saturi ed il consumo dei
formaggi;
▪ evitare di consumare prodotti precotti, industriali e junk food ovvero i cibi ricchi di
conservanti, coloranti, grassi e zuccheri che sono altamente nocivi per la salute;
▪ non bere più di 2 – 3 bicchieri di vino rosso al giorno, limitare quindi il consumo
di alcolici;
▪ bere molta acqua, perché è indispensabile per tenere idratati i tessuti, diluire gli
zuccheri nel sangue ed espellere le tossine e le scorie che si depositano
nell’organismo;
▪ rispettare le porzioni per cui si accumulano le giuste calorie;
▪ consumare ogni giorno almeno una porzione di pane, pasta o riso, meglio se
integrali, per i carboidrati e yogurt per i fermenti lattici;
▪ limitare il consumo dei dolci (riservarli per occasioni importanti) e degli zuccheri
raffinati;
▪ fare cinque pasti al giorno, 3 pasti principali e 2 spuntini, seduti e non in fretta e
fare attività fisica regolare.
Dopo aver posto le basi della dieta mediterranea, la scomponiamo per osservarne gli
La domenica a pranzo parmigiana di melanzane, insalata mista e pane integrale mentre
a cena bruschette con aglio e pomodoro, lenticchie al vapore con pomodoro e frutta.
In questo esempio di dieta mediterranea abbiamo trovato diversi alimenti di base: il
pesce azzurro, la carne bianca, la frutta e la verdura, i cereali integrali, i grassi
monoinsaturi, legumi, le uova, lo yogurt ed il vino rosso. Come evidenziato in questo
esempio, il consumo di patate non è elevato perché favoriscono l’incremento della
glicemia, anche il vino rosso è limitato perché l’eccesso di alcolici va contro le regole
della dieta mediterranea. Anche latte e latticini non debbono esser consumati in eccesso:
al posto del caffè la mattina può andar bene, come lo yogurt del resto ma sempre magro.
In alternativa va bene anche una tisana, per il formaggio stesso discorso: poco e magro.
In linea di massima si prediligono, nella dieta mediterranea, le proteine a pranzo
accompagnate da pane integrale e verdure ed a cena i carboidrati, rigorosamente
integrali, sempre accostati alle verdure. Chiaramente non manca la frutta che costituisce
anche gli spuntini e parte della colazione.
Vediamo un altro esempio di dieta mediterranea per 7
giorni A colazione come sempre troviamo la tazzina di caffè o lo yogurt o il latte,
accompagnato da fette biscottate o pane integrale con un frutto. Frutta fresca o frutta
secca negli spuntini.
Lunedì: a pranzo insalata di pomodori e spinaci, pane integrale e formaggio light con un
frutto mentre a cena pollo condito con limone ed erbe aromatiche.
Martedì: insalata di cetrioli, un uovo, pane integrale mentre a cena pesce azzurro al
cartoccio, asparagi al vapore ed un bicchiere di vino.
Mercoledì: insalata di verdure miste, fesa di tacchino ed una fetta di formaggio magro, a
cena invece pasta e fagioli accompagnate da verdure al vapore più un frutto.
Giovedì: a pranzo salsiccia di pollo con insalata mista più un frutto mentre a cena riso
integrale condito a piacere, un frutto ed un bicchiere di vino rosso.
Venerdì: a pranzo un pesce al forno con purè di patate ed un frutto, mentre a cena zuppa
di ceci con erbe aromatiche ed insalata mista.
Sabato: a pranzo carne di agnello magra con insalata mista o verdure al vapore, a cena
pane integrale e verdure alla griglia.
Domenica: a pranzo torta salata di melanzane e carne, insalata di finocchi ed una tazza
di frutti di bosco, mentre a cena cous cous con zucchine e gamberi alla griglia, pane
integrale ed un frutto.
Consigli per la dieta mediterranea Naturalmente seguire la dieta mediterranea non significa solo star attenti a ciò che si
mangia, significa anche mangiare con calma, fare esercizio fisico, staccare ogni tanto
dallo stress della routine, non bere e non fumare. Certo inizialmente, la dieta
mediterranea può non sembrare molto facile da seguire se si è abituati a consumare
molta carne, se si viene spesso assaliti da voglia di dolce e di salato ma gradualmente ci
si può provare, si può cominciare con un giorno alla settimana.
Ecco un esempio di dieta mediterranea per un giorno: ▪ colazione: 150 grammi di latte parzialmente scremato con 2 biscotti secchi
integrali o due fette biscottate;
▪ spuntino: yogurt magro e un frutto;
▪ pranzo: pasta integrale con sugo di verdure;
▪ spuntino: un frutto;
▪ cena: pesce azzurro al cartoccio con verdure al vapore o cruditè e 40 grammi di
pane integrale.
Seguire la dieta mediterranea partendo da un giorno a settimana e facendosi magari
aiutare da un nutrizionista non è poi così difficile.
Le regole della dieta mediterranea son semplici: niente sale, carne rossa al massimo un
giorno a settimana, grassi rigorosamente monoinsaturi, niente junk food né cibi
industriali, cereali per lo più integrali, incrementare l’assunzione di frutta, verdure e
legumi, non più di 2-3 bicchiere di vino rosso al giorno, mangiare 5 volte al giorno con
spuntini di frutta o frutta secca, bere molta acqua. Inoltre, occorre ricordare di: eliminare
zuccheri e grassi nocivi, rispettare le porzioni, preferire i cibi integrali, le proteine
vegetali, fare movimento ed il gioco è fatto.
Disturbi del comportamento alimentare
www.sballatidisalute.it
Quando il cibo da nutrimento per corpo, psiche e anima diventa un nemico
pericoloso…
Il cibo è essenziale per il nostro organismo: con gli alimenti forniamo al nostro corpo tutto ciò che è necessario per farlo funzionare. È salute: un’alimentazione sana contribuisce in modo significativo al benessere psico-fisico ed è una preziosa arma di difesa verso malattie croniche come tumori, patologie cardio-vascolari, diabete. Ma è anche emozione, piacere, scoperta, tradizione, condivisione, cultura … Certamente avere un buon rapporto con se stessi e con l’immagine del proprio corpo consente di avere, al di là dei gusti personali e delle proprie tradizioni, una relazione positiva con il cibo. Ma in alcune situazioni particolari, purtroppo molto diffuse in particolare tra le giovani e giovanissime, il cibo può diventare un pericoloso nemico …
Anoressia e bulimia sono malattie molto complesse, determinate da condizioni di profondo e radicato disagio psicologico ed emotivo, che richiedono un intervento specialistico multidisciplinare. ll primo passo per guarire è vincere il senso di colpa e la vergogna, chiedere aiuto. Purtroppo i disturbi della condotta alimentare, in particolare l’anoressia, portano all’isolamento e sono così profondamente radicati e in armonia con la volontà della persona da essere difficilmente riconosciuti da chi ne è affetto. Anoressia nervosa L’anoressia colpisce prevalentemente le donne, esordendo tipicamente nel periodo adolescenziale. È un grave disturbo caratterizzato dalla percezione di un’immagine distorta del proprio corpo, che è vissuto come inadeguato e in costante condizione di sovrappeso, motivo per cui sono adottate condotte di rigorosa e forzata restrizione alimentare, spesso associate alla pratica di intensa attività fisica, a vomito autoindotto e/o all’uso di lassativi. Uno dei primi campanelli di allarme è la scomparsa del ciclo mestruale. Altre manifestazioni comuni: stanchezza, insonnia, ipotensione arteriosa, disidratazione, formicolii diffusi, gonfiore addominale, alterazioni ormonali, problemi estetici (perdita di capelli, aumento della peluria, alterazioni dentali) … Nei casi più gravi compaiono: demineralizzazione ossea con osteoporosi, danni gastrici, intestinali e renali … Spesso la storia di anoressia ha inizio quando si decide di “perdere qualche chilo di troppo” … da lì si entra in una spirale da cui diventa difficile uscire e che può portare a conseguenze drammatiche fino alla morte. Ecco i comportamenti tipici di chi soffre di anoressia:
• Riduzione progressiva dell’alimentazione e dei pasti con suddivisione in cibi “giusti”= con poche calorie e “sbagliati”= troppo calorici
• Conteggio ossessivo delle calorie assunte • Controllo ossessivo del peso corporeo • Ossessione per la funzione e irregolarità intestinale con abuso di lassativi • Vomito auto-indotto (lunghe permanenze in bagno, odore di vomito e disordine nel bagno) • Dieta, peso, cibo e cucina come argomento centrale di ogni discussione • Mangiare sempre gli stessi alimenti • Senso di benessere e di autostima quando si riesce a seguire la dieta vs. sensi di colpa
quando si ritiene di aver mangiato troppo e male • Sminuzzare eccessivamente il cibo, mangiare molto lentamente, masticare a lungo • Ansia e inquietudine per modifiche inattese del programma pasti • Cucinare per gli altri • Controllo eccessivo quando cucinano altri • Tendenza ad evitare le situazioni conviviali con la famiglia o gli amici (“ ho già
mangiato”, “ho preso un impegno”…) • Abuso di farmaci che si pensano utili al fine di perdere peso • Tendenza all’isolamento sociale e familiare • Impegno costante ed esagerato in attività fisiche molto spesso pesanti • Ansia eccessiva per le prestazioni scolastiche con tendenza al perfezionismo (aumentano
le ore dedicate allo studio)
Bulimia nervosa Consiste in un’incontrollata necessità di ingerire grandi quantità di cibi calorici associata all’ossessiva preoccupazione di non aumentare il peso corporeo. Dunque grandi abbuffate*, seguite da sensi di colpa, in genere “compensati” da vomito autoindotto e uso di lassativi.
Rispetto all’anoressia, insorge tipicamente in età più avanzata e può passare inosservata per molto tempo poiché non influisce sull’aspetto esteriore. Spesso i due disturbi, quello anoressico e quello bulimico, convivono alternandosi. L’abbuffata di solito avviene in seguito a periodi di forte restrizione dietetica; l’abbuffata è spesso associata a sentimenti negativi di colpa e di vergogna e accompagnati da comportamenti compensatori, come vomito autoindotto e/o uso di lassativi. *Abbuffate: cosa si intende esattamente? 1. Mangiare in un periodo di tempo circoscritto una quantità di cibo calorico indiscutibilmente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso periodo di tempo in circostanze simili. 2. Sensazione di perdere il controllo nel corso dell’episodio (sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa/quanto si sta mangiando). Ecco i comportamenti tipici di chi soffre di bulimia:
• Ricorrenti abbuffate (in media 2 o più volte alla settimana per 3-6 mesi) e condotte compensatorie
• Lunghe permanenze in bagno dopo i pasti • I livelli di autostima sono dipendenti dal peso e dalle forme del corpo • Alterazioni di periodi di dieta ferrea con periodi in cui mangia troppo • Presenza di eccessiva alimentazione in periodi di maggior stress • Modalità “voraci” di consumare i pasti • Mangiare molto senza però aumentare di peso • Mangiare di nascosto e nascondere il cibo • Acquistare grandi quantità di cibo
Disturbi del comportamento alimentare e pericoli del WEB Purtroppo in internet è esploso un pericolosissimo fenomeno legato ai Disturbi del Comportamento Alimentare chiamato Pro-ana (Pro-anoressia) e Pro-mia (Pro-bulimia), un vero e proprio movimento sostenuto da siti, blog e forum creati da adolescenti, che raccontano in termini positivi la propria esperienza quotidiana di convivenza con queste malattie: danno consigli su come dimagrire, raccontano in termini entusiastici i propri risultati nel continuare a perdere peso … incitando chi legge a seguire la stessa strada. Ma è una strada che porta a una malattia molto grave con conseguenze drammatiche, anche LETALI. Stanne alla larga! Guarda il video “Io non sono il mio peso“
Obesità www.salute.gov.it/portale/salute Nonostante il grado di malnutrizione esistente sul pianeta, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) l’obesità rappresenta uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo. Siamo infatti di fronte a una vera e propria epidemia globale, che si
sta diffondendo in molti Paesi e che può causare, in assenza di un’azione immediata, problemi
sanitari molto gravi nei prossimi anni.
L’eccesso ponderale è una condizione caratterizzata da un eccessivo accumulo di grasso
corporeo, in genere a causa di un’alimentazione scorretta e di una vita
sedentaria. Alimentazione e attività fisica sono comportamenti fortemente influenzati dalle
condizioni sociali, economiche e culturali. Sfatando un luogo comune abbastanza diffuso,
l’obesità non è un “problema dei ricchi”. O almeno, non solo: le fasce di popolazione più
svantaggiate dal punto di vista socioeconomico tendono infatti a consumare più carne,
grassi e carboidrati, piuttosto che frutta e verdura, e a curare meno la propria immagine e
il benessere fisico.
A livello psicologico, l’obesità può stravolgere completamente la vita di una persona: chi è
obeso spesso viene isolato e sottoposto a una vera e propria stigmatizzazione sociale, che
rende difficile qualunque tipo di socialità. In particolare, i bambini in sovrappeso tendono a
sviluppare un rapporto difficile con il proprio corpo e con i propri coetanei, con
conseguente isolamento, che spesso si traduce in ulteriori abitudini sedentarie.
La componente genetica dell’obesità è stata rilevata in diversi studi; data comunque la
natura multifattoriale dell’obesità è probabile che esistano anche fattori genetici combinati
in grado di favorire o meno la capacità di perdere peso e di mantenerlo basso.
Obesità come fattore di rischio
Obesità e sovrappeso sono condizioni associate a morte prematura e ormai
universalmente riconosciute come fattori di rischio per le principali malattie croniche.
Un problema particolarmente grave è quello dell’insorgenza dell’obesità tra bambini e
adolescenti, esposti fin dall’età infantile a difficoltà respiratorie, problemi articolari,
mobilità ridotta, ma anche disturbi dell'apparato digerente e di carattere psicologico.
Inoltre, chi è obeso in età infantile lo è spesso anche da adulto: aumenta quindi il rischio
di sviluppare precocemente fattori di rischio di natura cardiovascolare (ipertensione,
malattie coronariche, tendenza all’infarto) e condizioni di alterato metabolismo, come il
diabete di tipo 2 o l’ipercolesterolemia.
L’indice di massa corporea
L’obesità è definita come un eccessivo accumulo di grasso corporeo in relazione alla massa
magra, in termini sia di quantità assoluta, sia di distribuzione in punti precisi del corpo. La
misurazione della distribuzione del grasso corporeo può essere effettuata con diversi
Raccolta ed elaborazione dei dati utilizzando semplici grafici.
Prodotto
compilazione individuale di una scheda su un alimento scelto individuandone la provenienza, le
caratteristiche organolettiche e nutrizionali
glossario
ricettario/pubblicità delle colazioni sane possibili anche aventi un legame con abitudini di varie
etnie)
documentazione interdisciplinare del percorso
Criteri di valutazione
Capacità di collaborazione e socializzazione; Capacità di comprensione e comunicazione Rispetto dei tempi di esecuzione; Capacità di utilizzazione degli strumenti (libri, computer, registratore, varie tecniche espressive) Rispondenza del prodotto ai requisiti richiesti (correttezza e precisione delle informazioni riportate, pertinenza dei dati rispetto all’obiettivo, comprensibilità) nella relazione