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PROVINCIA DI GENOVA
Comune di Arenzano
PIANO URBANISTICO COMUNALE
Studio di incidenza
Novembre 2013
COMMITTENTE Comune di Arenzano Via Sauli Pallavicino, 39 16011 -
Arenzano (GE)
RELAZIONE TECNICA:
Rilievi ed elaborazione dati:
Agr. dott. nat. Dario Ottonello
Agr. dott. nat. Fabrizio Oneto
Centro Studi BioNaturalistici - Società a Responsabilità
Limitata Sede operativa c/o DISTAV - Università di Genova, Corso
Europa 26 - 16132 Genova CF/Piva: 02135030993 Tel. 3406298028 - Fax
010816108
[email protected] www.cesbin.it
Società Spin off Università di Genova
Iscritta alla sezione Start up innovative CCiAA Genova
bertonascoCasella di testoIL PRESENTE ELABORATO, RELATIVO AL
PIANO URBANISTICO COMUNALE APPROVATO CON D.G.R. N. 754 IN DATA
20/9/2014, NON CONTIENE LE MODIFICHE INDICATE NELLA RELAZIONE
TECNICA N. 25 DEL 13/9/2017 ALLEGATA ALLA MEDESIMA DELIBERAZIONE N.
754/2017.ILDIRIGENTE DEL SETTORE URBNISTICA (Arch. Antonio
Gorgoni)
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Indice
1. Introduzione 32. Riferimenti Normativi 4
2.1 Normativa Europea 42.2 Normativa Nazionale 52.3 Normativa
Regionale 6
3. Screening 73.1 Inquadramento del piano negli strumenti di
pianificazionevigenti, livello e tipologia di interesse 103.2
Verifica di assoggettabilità/VAS e/o screening/VIA 10
4. Aree di interesse naturalistico individuate 114.1 SIC
IT1331402 “Beigua - M. Dente - Gargassa - Pavaglione” 124.2 SIC
IT1332477 “Fondali Arenzano - Punta Ivrea” 184.3 ZPS IT1331578
“Beigua - Turchino” 194.4 Parco Naturale Regionale del Beigua 254.5
Foresta Regionale “Lerone” 26
5. Caratteristiche dell'area di studio 275.1 SIC IT1331402
“Beigua - M. Dente - Gargassa - Pavaglione” 295.2 SIC IT1332477
“Fondali Arenzano - Punta Ivrea” 385.3 ZPS IT1331578 “Beigua -
Turchino” 415.4 Rete Ecologica Regionale 42
6. Il Piano Urbanistico Comunale 446.1 Oggetto ed efficacia
446.2 Suddivisione del territorio comunale 46
7. Relazioni con il Piano 467.1 SIC IT1331402, ZPS IT1331578,
PNR del Beigua e Rete Ecologica 467.2 SIC IT1332477 “Fondali
Arenzano - Punta Ivrea” 637.3 Rete ecologica 667.4 Ambiti esterni
alle Aree Natura 2000 66
8. Significatività dell'incidenza sulle aree di interesse
naturalistico 678.1 Infrastrutture, nuova edificazione e gestione
degli insediamenti,
dei servizi e delle strutture 698.2 Impatti a carattere
temporaneo 708.3 Agricoltura e allevamento 71
STUDIO DI INCIDENZA 1
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
8.4 Attività turistiche e ricreative 729. Analisi di dettaglio
degli ambiti 72
9.1 Ambito TNi – Territorio non insediabile 729.2 Ambito del
territorio di presidio ambientale (PA) 779.3 Ambito “Arco costiero”
(12R) 819.4 Ambiti esterni alle Aree Natura 2000 829.5 Rete
Ecologica Regionale 83
10. Misure generali 8311. Conclusioni 88
Allegati
n° 1 Formulario Standard Natura 2000 SIC IT1331402 n° 2
Formulario Standard Natura 2000 SIC IT1332477n° 3 Formulario
Standard Natura 2000 ZPS IT1331578n° 4 PUC Preliminare – Tavola
Struttura del Piano + Vincolin° 5 Misure di conservazione valide
per tutte le ZPS (Regolamento 5/2008)n° 6 Opere costiere (Estratto
DGR 1533/2005)n° 7 Estratto da: Guida alla tutela dei pipistrelli
negli edifici di Paolo Debernardi,
Elena Patriarcan° 8 Archivio fotografico
Tavole
n° 1 Inquadramento Territoriale – Aree Protetten° 2 Estratto
Carta della Biodiversità – Zona Sud (DGR 1444/2009)n° 3 Estratto
Carta della Biodiversità – Zona Nord (DGR 1444/2009)n° 4 Estratto
Carta degli Habitat Natura 2000 (DGR 1444/2009)n° 5 Estratto Rete
Ecologica (DGR 1793/2009)n° 6 Zone Rilevanti per la conservazione
(DGR 1687/2009)
STUDIO DI INCIDENZA 2
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1. INTRODUZIONE
Il presente Studio di incidenza è il documento di base per la
procedura di Valutazionedi incidenza che dovrà concludersi con
l'approvazione di un altro documentodenominato Valutazione di
Incidenza da parte dell'ente competente. La procedura di
Valutazione di Incidenza è stata introdotta dalla direttiva
92/43/CEE edè indispensabile in quanto analizza i progetti o i
piani per i quali preliminarmente sipuò affermare che potranno
influire sullo stato di conservazione di habitat especie presenti
in siti della Rete Natura 2000 e che non sono
dichiaratamentefinalizzati al mantenimento o al miglioramento della
conservazione degli stessihabitat e delle specie e al
raggiungimento degli obiettivi prefissati per ciascun
sitopotenzialmente interessato. La Rete Natura 2000 è costituita da
un insieme di aree destinate allaconservazione della biodiversità
in Europa. La costituzione di una rete ecologica ditale rilevanza
rappresenta un obiettivo molto ambizioso, il cui fine ultimo è
quello ditutelare la biodiversità integrando la salvaguardia
dell’ambiente naturale con leattività antropiche. Si parla quindi
di una “gestione attiva” dei siti, i quali nonvengono considerati
“santuari” da conservare rigorosamente impedendo al lorointerno
qualsiasi attività umana. Al contrario, nell’ambito dei loro
confini si possono (ein alcuni casi si devono) svolgere attività
antropiche indispensabili al mantenimentodella biodiversità. A
testimonianza di ciò sta il fatto che la direttiva 92/43/CEE
tutelianche gli habitat seminaturali, aree dove l’intervento
antropico risulta integratoarmonicamente con l’equilibrio
ecologico. Si tratta per lo più di aree rurali e forestali,in cui
la vegetazione è mantenuta da attività tradizionali, quali ad
esempiopascoli inondati, formazioni erbose seminaturali, foreste
utilizzate come terreni dipascolo o praterie umide. La gestione dei
siti della rete Natura 2000, quindi, è finalizzata a mantenere, ein
alcuni casi a ricreare, l’equilibrio che consente un utilizzo
razionale dellerisorse naturali, in armonia con la salvaguardia
della biodiversità. La creazione della Rete Natura 2000 è stabilita
dall’art. 3 della direttiva92/43/CEE “Relativa alla conservazione
degli habitat naturali e seminaturali e dellaflora e della fauna
selvatiche”, nota come direttiva “HABITAT”, che rappresenta
ilprincipale riferimento normativo europeo in materia di tutela
della biodiversità.
STUDIO DI INCIDENZA 3
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
2. RIFERIMENTI NORMATIVINel presente Capitolo sono elencati in
sintesi i principali dispositivi normativi a livelloeuropeo,
nazionale e regionale inerenti la Rete Natura 2000.
2.1. Normativa Europea
La Direttiva 79/409/CEE, ora sostituita dalla Direttiva
2009/147/CE, concernente laconservazione degli uccelli selvatici
(anche denominata direttiva “Uccelli”) hadesignato le Zone di
Protezione Speciale (ZPS), costituite da territori idonei
perestensione e/o localizzazione geografica alla conservazione
delle specie di uccelli dicui all’Allegato I della direttiva
citata. Successivamente la Direttiva 92/43/CEE relativaalla
conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e
della faunaselvatiche (anche denominata direttiva “Habitat”) ha
designato i siti di importanzacomunitaria (SIC) e le zone speciali
di conservazione (ZSC), con la seguentedefinizione:Sito di
Importanza Comunitaria (SIC): un sito che, nella o nelle regioni
biogeografiche
cui appartiene, contribuisce in modo significativo a mantenere o
a ripristinare untipo di habitat naturale di cui all’Allegato I o
una specie di cui all’allegato II delladirettiva in uno stato di
conservazione soddisfacente e che può inoltre contribuirein modo
significativo alla coerenza della Rete Natura 2000 (si tratta della
reteecologica europea coerente di zone speciali di conservazione
istituita ai sensidell’Art. 3 della direttiva), e/o che
contribuisce in modo significativo almantenimento della diversità
biologica nella regione biogeografica o nelle regionibiogeografiche
in questione. Per le specie animali che occupano ampi territori, i
sitidi importanza comunitaria corrispondono ai luoghi, all’interno
dell’area diripartizione naturale di tali specie, che presentano
gli elementi fisici o biologiciessenziali alla loro vita e
riproduzione.
Zona Speciale di Conservazione (ZSC): un sito di importanza
comunitaria designatodagli Stati membri mediante un atto
regolamentare, amministrativo e/ocontrattuale in cui sono applicate
le misure di conservazione necessarie almantenimento o al
ripristino, in uno stato di conservazione soddisfacente,
deglihabitat naturali e/o delle popolazioni delle specie per cui il
sito è designato.
Gli ambiti territoriali designati come SIC, che al termine
dell'iter istitutivo diverrannoZSC, con le ZPS costituiscono la
Rete Ecologica Natura 2000, formata da aree in cuisi trovano
specie, habitat e habitat di specie di interesse comunitario.
STUDIO DI INCIDENZA 4
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2.2. Normativa nazionale
In Italia la Direttiva 92/43/CEE è stata recepita dal DPR
357/97, in seguito modificatodal DPR 120/2003. I dispositivi
normativi nazionali in materia sono in
sintesi(www.minambiente.it):
Tabella 1
DM 7 marzo 2012Quinto elenco aggiornato dei siti di importanza
comunitariaper la regione biogeografica alpina in Italia, ai sensi
delladirettiva 92/43/CEE. (G.U. 79 del 3 aprile 2012)
DM 7 marzo 2012Quinto elenco aggiornato dei siti di importanza
comunitariaper la regione biogeografica continentale in Italia, ai
sensidella direttiva 92/43/CEE. (G.U. n. 79 del 3 aprile 2012)
DM 7 marzo 2012Quinto elenco aggiornato dei siti di importanza
comunitariaper la regione biogeografica mediterranea in Italia, ai
sensidella direttiva 92/43/CEE. (G.U. n. 79 del 3 aprile 2012)
D. L. 29 giugno 2010, No.128 Modifiche ed integrazioni al
decreto legislativo 3 aprile 2006,n. 152, recante norme in materia
ambientale
DM 19 giugno 2009Elenco delle zone di protezione speciale (ZPS)
classificate aisensi della direttiva 79/409/CEE (Gazzetta Ufficiale
n. 157 del9 luglio 2009)
DM 5 luglio 2007 Elenco delle Zone di Protezione Speciale (ZPS),
classificate aisensi della Direttiva 79/409/CEE
DM 19 Luglio 2006, No. 613Decisione della Commissione recante
adozione dell'elenco deisiti di importanza comunitaria per la
regione biogeografiamediterranea. G.U. L 259 del 21 settembre
2006.
D. L 3 aprile 2006, No. 152 Norme in materia ambientale DM 25
Marzo 2005 Elenco dei Siti di Importanza Comunitaria (SIC) per la
regionebiogeografica continentale, ai sensi della Direttiva
92/43/CEE
DM 25 Marzo 2005Annullamento della Deliberazione 2 Dicembre 1996
delle Zonedi Protezione Speciale (ZPS) e delle Zone Speciali
diConservazione (ZSC)
DM 25 Marzo 2005 Elenco dei Proposti SIC per la regione
biogeografiamediterranea ai sensi della Direttiva 92/43/CEEDM 25
Marzo 2004 Elenco dei Siti di Importanza Comunitaria per la
regionebiogeografica alpina in Italia, ai sensi della Direttiva
92/43/CEE
DPR 12 Marzo 2003, No. 120
Regolamento recante modifiche ed integrazioni al DPR 8Settembre
1997 No. 357, concernente attuazione dellaDirettiva 92/43/CEE
relativa alla conservazione degli habitatnaturali e seminaturali,
nonché della flora e della faunaselvatiche
Legge 3 Ottobre 2002, No. 221Integrazioni alla Legge 11 Febbraio
1992, No. 157, in materiadi protezione della fauna selvatica e di
prelievo venatorio, inattuazione dell'articolo 9 della direttiva
79/409/CEE
DM 3 Settembre 2002 Linee guida per la gestione dei siti della
Rete Natura 2000
DM 3 Aprile 2000Elenco dei Siti di Importanza Comunitaria e
delle Zone diProtezione Speciali, individuati ai sensi delle
Direttive92/43/CEE e 79/409/CEE
DM 20 Gennaio 1999 Modificazioni degli allegati A e B del DPR 8
Settembre 1997,No. 357, in attuazione della Direttiva 97/62/CE del
Consiglio,recante adeguamento al progresso tecnico e scientifico
dellaDirettiva 92/43/CEE.
DPR 8 Settembre 1997, No. 357Regolamento recante attuazione
della Direttiva 92/43/CEErelativa alla conservazione degli habitat
naturali eseminaturali, nonché della flora e della fauna
selvatiche
Legge 11 Febbraio 1992, No. 157 Norme per la protezione della
fauna selvatica omeoterma eper il prelievo venatorio
STUDIO DI INCIDENZA 5
http://www.minambiente.it/
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2.3. Normativa regionale
A livello regionale Ligure i dispositivi in materia sono
elencati in sintesi nella seguenteTabella 2
(www.ambienteinliguria.it):
Tabella 2
DGR 18 gennaio 2013, No. 30Legge regionale n. 28/2009.
Approvazione criteri e indirizziprocedurali per la valutazione di
incidenza di piani, progetti edinterventi. Sostituzione D.G.R. n.
328/2006
DGR 28 dicembre 2012, No. 1716
Linee guida per manutenzione ordinaria dei corsi d'acqua nei
Siti diImportanza Comunitaria e nelle Zone di Protezione Speciali
Liguri
DGR 28 settembre 2012, No 1145
Adozione misure di conservazione SIC liguri regione
biogeograficaalpina e individuazione SIC della regione biogeografia
alpina chenecessitano del Piano di Gestione, ai sensi della l.r. n.
28/2009, art. 4.Sostituzione D.G.R. n.2040/2009
DGR 13 luglio 2012, No. 864Approvazione linee guida per
redazione piani di gestione dei siti diinteresse comunitario e
delle zone di protezione speciale terrestriliguri (art. 5, comma 2,
l.r. 28/2009)
DGR 1 giugno 2012, No. 650Approvazione aggiornamento Zone
Protezione Speciale Liguri:(IT1313776 Piancavallo; IT1314677
Saccarello-Garlenda; IT1314678Sciorella; IT1314679
Toraggio-Gerbonte; IT1315380 Testa d'Alpe-Alto; IT1315481
Ceppo-Tomena; IT1331578 Beigua- Turchino)
DGR 1 giugno 2012, No. 649 Approvazione dell'aggiornamento del
nuovo Formulario StandardNatura 2000.DGR 2009, No 2040 Adozione
delle misure di salvaguardia per SIC liguri della
regionebiogeografica alpina, ai sensi della L.R. 28/2009 art.4DGR
18 dicembre 2009, No.1793
Istituzione Rete ecologica - LR 28/2009 art.3
DGR 4 dicembre 2009, No.1687
Priorità di conservazione dei Siti di Importanza Comunitaria
terrestriliguri e cartografia delle "Zone rilevanti per la
salvaguardia dei Siti diImportanza Comunitaria"
DGR 6 novembre 2009, No. 1507
Misure di salvaguardia per habitat di cui all'Allegato I della
direttiva92/43/CEE ai sensi della L.R. 28/2009
DGR 2 novembre 2009, No. 1444
Approvazione della cartografia degli habitat, delle specie ed
altrielementi naturalistici rilevanti presenti sul territorio
ligure
LR 10 luglio 2009, No. 28 Disposizioni in materia di tutela e
valorizzazione della biodiversità
DGR 7 Aprile 2006, No.328Approvazione di criteri e di indirizzi
procedurali ad oggettol’applicazione della Valutazione di
incidenza, (Sostituzione DGR646/2001)
DGR del 23/12/2005, No. 1716 Proposta di aggiornamento dei SIC
terrestri liguri e di un nuovo SICDGR del 7 Dicembre 2005,
No.1561
Proposta di sperimentazione in scala cartografica 1:10,000 dei
siti diimportanza comunitaria (pSIC) marini liguri
DGR 9/2003Proposta di nuovo Sito di Importanza Comunitaria
(pSIC) in Liguriadenominato IT 1324896 “Lerrone – Valloni” con cui
è designato unnuovo pSIC,
DGR 8/2003 Proposta di riperimetrazione in scala cartografica
1:10.000 dei siti diimportanza comunitaria (pSIC) terrestri
liguri
DGR 772/2002Proposta di riclassificazione in SIR di talune aree
proposte come Siti diImportanza Comunitaria liguri (pSIC)” con cui
sono declassati 4 pSICa SIR (Siti di Importanza Regionale), al
momento non sottoposti adalcun regime di tutela
DGR del 21 Giugno 2001, No. 643
Modifiche alla D.G.R. No. 646 dell'8 Giugno 2001 “Misure
disalvaguardia per i proposti Siti di Importanza Comunitaria (pSic)
eZone di Protezione Speciale (Zps) liguri (Dir. 92/43/CEE
e79/409/Cee): applicazione della valutazione di incidenza”
DGR 8 Giugno 2001, No. 646 Misure di salvaguardia dei pSIC e
delle ZPS liguri (Dir. 92/43/CE e79/409/CE): applicazione della
valutazione di incidenzaDGR 25 Febbraio 2000, No. 270
Individuazione delle ZPS in Liguria
STUDIO DI INCIDENZA 6
http://www.regione.liguria.it/
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
3. SCREENING
Nell’ambito del territorio del Comune di Arenzano ricadono tre
aree della rete Natura2000 ed un Parco naturale regionale:
− il SIC terrestre identificato con il codice IT1331402
denominato “Beigua -Monte Dente - Gargassa – Pavaglione”;
− il SIC marino identificato con il codice IT1332477 e
denominato “FondaliArenzano - Punta Ivrea”;
− la ZPS identificata con il codice IT1331578 e denominata
“Beigua – Turchino”;− il Parco Naturale Regionale del Beigua.
In particolare l’area del SIC IT1331402 e della ZPS IT1331578
coincidono con la partecentro-settentrionale del territorio
comunale di Arenzano. L’areale del SIC IT1332477invece è situato in
posizione antistante la costa, ad una distanza compresa tra i 5 ed
i40 metri dal litorale. Tali siti costituiscono delle aree di
particolare interesse naturalistico e soggette a tutelaai sensi
della Direttiva Uccelli 09/147/CE e della Direttiva Habitat
92/43/CEE, recepitadall’Italia con DPR No. 357 dell’8 Settembre
1997, in seguito modificato dal DPR120/2003. La posizione
planimetrica delle Aree Natura 2000 rispetto ai confini comunali
èevidenziata nella Figura 1. Per un maggiore dettaglio si rimanda
alla Tavola 1.
Tabella 3 – Dati riepilogativi
Titolo del progetto Piano Urbanistico Comunale di
ArenzanoProvincia GenovaComune ArenzanoArea Natura 2000 SIC
IT1331402, IT1332477 e ZPS IT1331578Altre Aree Protette Parco
Naturale Regionale del Beigua (non soggetto a
pianificazione)Soggetto proponente Comune di Arenzano
STUDIO DI INCIDENZA 7
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Figura 1 – Inquadramento territoriale. Confini SIC “Beigua -
Monte Dente - Gargassa - Pavaglione”e“Fondali di Arenzano - Punta
Ivrea” in rosso, in blu la ZPS “Beigua - Turchino”, in verde il
Parco naturaleRegionale del Beigua, in giallo la Foresta Regionale
“Lerone”
Per l’individuazione delle aree si è fatto riferimento alla
perimetrazione dei SICindividuata dalla Regione Liguria con DGR
8/2003 “Proposta di riperimetrazione inscala cartografica 1:10.000
dei siti di importanza comunitaria (pSIC) terrestri liguri”,
inseguito modificato dal DGR 1716/2005 “Proposta di aggiornamento
dei SIC terrestri edi un nuovo SIC” e ai confini informatizzati
presenti sul sito internet della RegioneLiguria
(http://www.ambienteinliguria.it). L'Ente gestore del SIC “Beigua -
Monte Dente - Gargassa - Pavaglione” (CodiceIT1331402) e della ZPS
“Beigua - Turchino” (Codice IT1331578) è l’Ente Parco delBeigua,
come indicato dalla Legge Regionale n. 28 del 10 luglio 2009.
L'Ente gestore del SIC “Fondali di Arenzano - Punta Ivrea”
(IT1332477) è la RegioneLiguria, come indicato dalla Legge
Regionale n. 28 del 10 luglio 2009. Come accennato in precedenza il
territorio del Comune di Arenzano è inoltreinteressato dal
territorio del Parco Naturale Regionale del Beigua e dalla Foresta
exdemaniale regionale “Lerone”.
STUDIO DI INCIDENZA 8
http://www.ambienteinliguria.it/
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
In totale sono soggetti a vincoli di tipo
naturalistico-ambientale (Siti di ImportanzaComunitaria e Aree
Naturali Protette) circa 17 kmq, corrispondenti a circa il
67%dell'estensione dell'intero territorio comunale.
Tabella 4Area Protetta Area territorio comunale
interessata% Territorio comunale
interessatoSIC IT1331402 16,61 kmq 67,5ZPS IT1331578 16,56 kmq
67,3PNR Beigua 13,64 kmq 55,4FR Lerone 13,43 kmq 54,6
Come si evince il territorio del comune di Arenzano è pertanto
un'area di particolareinteresse ambientale e naturalistico
soprattutto al di sopra dei 200 m s.l.m.
La pianificazione del PUC interessa la porzione di territorio
del comune di Arenzanoesterna ai confini del Parco Naturale
Regionale del Beigua, poiché il piano dell'areaprotetta è
sovraordinato (art. 2 comma 5 della L.R. 36/1997), sono pertanto
interessatidirettamente dalla pianificazione in esame solamente 3
kmq di Aree Natura 2000.
Tabella 5
AreaProtetta
SuperficieArea
Protetta
SuperficieArea Protetta
ricadenteall'interno
del territoriocomunale
% SuperficieArea Protetta
ricadenteall'interno
del territoriocomunale
SuperficieArea Protetta
ricadenteall'interno del
territoriocomunale
soggetta allapianificazione
del PUC
% SuperficieArea Protetta
ricadenteall'interno del
territoriocomunale
soggetta allapianificazione
del PUCSIC
IT1331402 169,22 kmq 16,61 kmq 9,8 2,97 kmq 1,7
ZPSIT1331578 99,14 kmq 16,56 kmq 16,7 2,96 kmq 3,0
PNR Beigua 87,15 kmq 13,64 kmq 15,6 0 kmq 0
STUDIO DI INCIDENZA 9
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
3.1 Inquadramento del piano negli strumenti di pianificazione
vigenti,livello e tipologia di interesse
Il PUC è lo strumento di pianificazione comunale che individua
le zone territorialiomogenee e ne disciplina gli usi, il riassetto
ecologico ambientale, la valorizzazionestorico-culturale, le
trasformazioni compatibili e sostenibili del territorio, sulla
basedelle norme statali e regionali. Ha sostituito il Piano
Regolatore Generale (PRG) aseguito della Legge Urbanistica
Regionale n. 36 del 4 settembre 1997. Il progetto haun livello di
interesse comunale e riveste un interesse di tipo pubblico.
3.2 Verifica di assoggettabilità/VAS e/o screening/VIA
Il PUC è stato oggetto di Rapporto preliminare per la verifica
di assoggettabilità
STUDIO DI INCIDENZA 10
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
4. AREE DI INTERESSE NATURALISTICO INDIVIDUATE
In questo capitolo sono riportate le caratteristiche principali
delle aree individuate nelprecedente capitolo. Segue pertanto una
descrizione generale dei SIC e della ZPS, delParco Naturale
Regionale del Beigua e della Foresta regionale “Lerone”. Ai fini
delpresente studio, per quanto riguarda l’analisi dei vari aspetti
specifici del territoriocomunale di Arenzano si rimanda a quanto
riportato nel Capitolo 5 in cui sonoanalizzati i dati inerenti la
Carta della Biodiversità della Regione Liguria e la Carta
deglihabitat dei siti terrestri e marini della Rete Natura 2000 che
riproducono – su CartaTecnica Regionale – i dati a disponibili per
quanto concerne la distribuzione areale epuntiforme delle specie e
degli habitat di interesse conservazionistico.
Figura 2 - Estratto da Fasano et al., 2011 (la qualità
faunistica aumenta dal giallo al rosso)
STUDIO DI INCIDENZA 11
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
4.1 SIC IT1331402 “Beigua - Monte Dente - Gargassa -
Pavaglione”
In allegato 1 è riportato il formulario standard Natura 2000
depositato presso ilMinistero dell’Ambiente della Tutela del
Territorio e del Mare (www.minambiente.it),aggiornamento Ottobre
2012.Di seguito si riportano le caratteristiche generali del SIC
interessato (Mariotti et al.,2002).Provincia: Savona e
GenovaComuni: Arenzano, Campo Ligure, Genova, Masone, Mele,
Cogoleto, Rossiglione,Sassello, Stella, Tiglieto, Urbe,
VarazzeSuperficie: 15.834 haAltitudine: 150 - 1287 m
Caratteristiche generaliÈ il più esteso tra i siti d'importanza
comunitaria e comprende, a ridosso della linea dicosta (solo 6 Km),
un articolato massiccio montuoso con diverse cime: M. Beigua(1.287
m), M. Ermetta (1.267), Bric Damè (1.194), M. Reixia (1.183), Bric
del Dente(1.107), M. Veirera (1.026), M. Pavaglione (890), ecc. Ai
versanti marittimi sicontrappongono con evidenti contrasti quelli
settentrionali, con le valli dell'Orba edello Stura. I versanti si
presentano dirupati o con dolci pendenze a seconda delsubstrato su
cui insistono. Sono presenti forme a terrazzo ampie, aree di
fondovalle edaree in quota con pendenze molto modeste che appaiono
come un altopianosommitale con ampi valichi. Sorgenti e torrenti
hanno acqua di ottima qualità e sirinvengono anche piccole zone
umide (stagni prati paludosi, ecc.) permanenti. Dalpunto di vista
geologico, le rocce prevalenti appartengono al gruppo di Voltri di
naturaofiolitica, e sono associate ad affioramenti di
calcemicascisti. Il paesaggio assume in molti tratti un carattere
alpestre con praterie, boschi e zonerupestri, cascate e impetuosi
torrenti che si affiancano a piccole zone coltivate.Numerosi sono i
centri abitati che circondano il sito e ne rappresentano
importantipunti di accesso: Masone, Campo Ligure, Rossiglione,
Tiglieto, Acquabianca, VaraSuperiore, Vara Inferiore, S. Pietro
d'Olba, San Michele, Palo, Sassello, Giovo Ligure,Stella Santa
Giustina, Alpicella, Le Faie, Casanova, Varazze, Cogoleto,
Sciarborasca,Lerca, Terralba, Arenzano, Vesima, Crevari, Fabbriche,
Sambuco, Fiorino. All'interno delsito ricadono solo pochissimi
edifici isolati e le frazioni di Piampaludo, Alberola eVeirera.
STUDIO DI INCIDENZA 12
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Nel sito è compresa la Foresta Demaniale Regionale "Lerone" di
1638 ettari. e quella di"Tiglieto" di 700 ettari, con boschi misti
e di conifere piuttosto radi. Il sito è interessatodal Parco
Naturale regionale del Beigua. L'area è in minima parte vincolata
ex legge1497/1939 e soggetta alle norme di tutela derivanti dalla
Legge regionale 5/93sull'Alta Via dei Monti Liguri. Questa
interessa il sito con le tappe 19, 20 e 21. Il sitocomprende oasi
faunistico-venatorie per oltre 4.000 ettari e parte della Zona
diProtezione Speciale "Beigua-Turchino", recentemente istituita per
la protezione degliuccelli.
Habitat di maggiore interesseLe praterie di quota, localmente
ricche di orchidee, rappresentano per estensione ecaratteristiche,
in parte dipendenti dal substrato ofiolitico, l'habitat di
maggiorinteresse fra quelli considerati "prioritari" per la
direttiva 43/92. Anche le cintureriparie e i rari lembi di boschi
paludosi ad ontano, rientrano in questa categoriad'interesse. Di
eccezionale valore scientifico sono le zone umide con numerosi
ediversi aspetti igrofili (frammenti di torbiera, molinieti,
aspetti a giunco nero, a calta, aCarex davalliana, a Rhynchospora
alba, ecc.), alcuni dei quali rappresentano gliestremi avamposti
del dominio europeo a contatto con quello mediterraneo. Dinotevole
valore sono: le formazioni rupestri e quelle legate a pietraie o
"sfatticci" suzone serpentinitiche erose; i boschi di faggio che
talora scendono a bassa quota e siarricchiscono di ragguardevoli
alberi di tasso ed agrifoglio; i castagneti con annosialberi,
residui di antiche colture; i calluneti che colorano il paesaggio
autunnale, lepraterie a nardo e quelle a sesleria, i prati falciati
di bassa quota.
Specie di maggiore interesseIl substrato, per gran parte
ofiolitico, condiziona la flora offrendo opportunità di rifugioad
interessanti serpentinofite; notevole importanza hanno specie
vegetali endemichead areale eccezionalmente ristretto e specie
minacciate di scomparsa. Tra le primetroviamo la Viola di Bertoloni
(Viola bertolonii) e la Peverina di Voltri (Cerastiumutriense); tra
le seconde, la primulacea Anagallis tenella; per queste tre specie
è stataproposta l'inclusione nell'All. 2 della direttiva 43/92. Le
zone umide, le quoterelativamente elevate e la presenza di
microclimi freddi, oltre a frequenti "nebbieorografiche"
(determinate dalla condensazione dell'aria marina umida che risale
iversanti), consentono la presenza di diverse specie boreali ed in
alcuni casi agravitazione atlantica in vicinanza del Mar
Mediterraneo. Una ventina sono le specie di
STUDIO DI INCIDENZA 13
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
orchidee protette da norme regionali e convenzioni
internazionali. Altrettantoimportanti sono le specie animali, una
delle quali (la falena Euplagia quadripunctaria)è prioritaria ai
sensi della direttiva 43/92; tra quelle endemiche, rare, al limite
dellaloro distribuzione o indicatrici di qualità ambientale, ben
sette invertebrati sono statiproposti per l'inclusione
nell'allegato 2 di detta direttiva: Cicindela
maroccanapseudomaroccana; Carabus italicus italicus; Carabus
vagans; Carabus solieriliguranus; Nebria tibialis tibialis;
Haptoderus apenninus; Philorhizus liguricus. Laposizione geografica
e le caratteristiche fanno del sito un importante punto di passoper
gli uccelli migratori. Addirittura un centinaio sono le specie di
uccelli protette danormative comunitarie; fra queste si evidenziano
diversi rapaci come il biancone(Circaetus gallicus), l'aquila
(Aquila chrysaetos).
Osservazioni per la gestione e la valorizzazione Ogni iniziativa
di gestione del sito dovrebbe armonizzarsi con le previsioni del
pianodel Parco regionale del Beigua. Il carattere selvaggio di
alcune zone (come le valliGargassa e Baracca o i versanti dirupati
di alcune cime) deve essere mantenuto allapari di quello in cui è
più chiara l'impronta di una millenaria tradizione
nellaselvicoltura (in particolare nella castanicoltura), nella
pastorizia e nell'agricoltura. Ciòconferma la validità della scelta
di un sito ampio nel quale la presenza dell'uomo edelle sue
attività più sostenibili sul piano ecologico vanno aiutate
nell'ambito di unruolo di sorveglianza e spesso di essenziale
motivo alla base dell'esistenza di alcunihabitat. Una particolare
attenzione deve essere riservata al monitoraggio degliambienti e
delle specie più vulnerabili, in particolare degli habitat igrofili
e delle specieendemiche o in forte rarefazione. L'uomo può svolgere
anche un importante ruoloattivo nel regolare processi naturali che
tenderebbero a ridurre l'estensione di habitatd'interesse
comunitario come nel caso delle praterie e dei prati falciati,
riguardo aiquali sono stati già avviati programmi di studio ed
intervento con fondi comunitari"Life". Uguale attenzione va posta
per gli ambienti più vulnerabili e soggetti adinterventi degradanti
o distruttivi, come le cinture forestali riparie e i lembi di
forestaalluvionale. Un discorso particolare meritano le pinete a
pino marittimo, ormai quasicompletamente distrutte dalla
cocciniglia Matsucoccus feytaudi; ma per le qualioccorre un piano
che vada oltre la filosofia della completa sostituzione con boschi
dilatifoglie. Delle pinete non vanno visti solo gli aspetti
negativi, spesso derivanti da unagestione assente o errata. Seppure
diffuse ampiamente dall'uomo, esse hanno unlegame consolidato con
la nostra regione e una particolare diffusione su substrati
STUDIO DI INCIDENZA 14
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
ofiolitici o silicei: rappresentano la testimonianza di
un'attività selvicolturale delpassato e, purché limitate alle aree
più idonee e curate a dovere, potrebbero svolgereancora
un'importante funzione ecologica. La caccia, purché esercitata in
zone limitatee secondo le attuali norme, non contrasta con gli
obiettivi generali di conservazionedel sito. Le attività di
valorizzazione e fruizione attivate dal Parco regionale e dagli
altrienti locali sono pienamente coerenti con le esigenze
gestionali, ma vi sono ancoramargini di potenziamento soprattutto
sui versanti settentrionali.
La Deliberazione di Giunta regionale n. 1687 del 4 dicembre 2009
“Priorità diconservazione dei Siti di Importanza Comunitaria
terrestri liguri e cartografia delle"Zone rilevanti per la
salvaguardia dei Siti di Importanza Comunitaria" riporta leseguenti
informazioni che riguardano gli habitat (sensu all. I dir.
92/43/CEE), gli habitatdi specie e le specie:
Tabella 6
Cod. Habitat Ruolo del sito Priorità ConservazioneHabitat
naturali e seminaturali (All. I)
3260Fiumi delle pianure e montani convegetazione del Ranunculion
fluitantis eCallitricho-Batrachion
3 Alta 2
4030 Lande secche europee 3 Bassa 26130 Formazioni erbose
calaminari dei Violetaliacalaminariae 3 Bassa 2
6210Formazioni erbose secche seminaturali efacies coperte da
cespugli su substratocalcareo (Festuco –Brometalia) (*
notevolefioritura di orchidee)
3 Media 2
6230Formazioni erbose a Nardus, ricche dispecie, su substrato
siliceo delle zonemontane (e delle zone submontanedell’Europa
continentale)
2 Bassa 1
6310 Dehesas con Quercus spp. sempreverde 1 Bassa 1
6410Praterie con Molinia su terreni calcarei,torbosi o
argilloso-limosi (Molinioncaeruleae)
2 Media 2
6420 Praterie umide mediterranee con pianteerbacee alte del
Molinio-Holoschoenion 1 Bassa 1
6430 Bordure planiziali, montane e alpine dimegaforbie idrofile
3 Bassa 2
6510Praterie magre da fieno a bassa altitudine(Alopecurus
pratensis, Sanguisorbaofficinalis)
3 Media 2
6520 Praterie montane da fieno 3 Bassa 27140 Torbiere di
transizione e instabili 3 Alta 27150 Depressioni su substrati
torbosi delRhynchosporion 3 Alta 27230 Torbiere basse alcaline 3
Alta 28210 Pareti rocciose calcaree con vegetazionecasmofitica 3
Bassa 28220 Pareti rocciose silicee con vegetazione
casmofitica3 Bassa 2
STUDIO DI INCIDENZA 15
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Cod. Habitat Ruolo del sito Priorità Conservazione
8230Rocce silicee con vegetazione pioniera delSedo-Scleranthion
o del Sedoalbi-Veronicion dillenii
1 Bassa 2
8310 Grotte non ancora sfruttate a livelloturistico 1 Bassa
29110 Faggeti del Luzulo-Fagetum 3 Media 2
91E0Foreste alluvionali di Alnus glutinosa eFraxinus excelsior
(Alno-Padion, Alnionincanae, Salicion albae)
4 Alta 2
91H0 Boschi pannonici di Quercus pubescens 3 Media 29120 Faggeti
degli Appennini con Taxus e Ilex 4 Alta 39260 Foreste di Castanea
sativa 2 Media 29540 Pinete mediterranee di pini mesogeniendemici 1
Media 1
Habitat dispecie Boschi di Quercus petraea 2 Media 2
IMPORTANZA DEL SITOPer gli habitat l’importanza del sito viene
valutata secondo la seguente scala5 = sito che riveste
un’importanza unica in senso assoluto per l’habitat in quanto
questo non si ritrova altrove4 = sito che riveste un’importanza
unica a scala regionale per l’habitat (o per un aspetto particolare
dell’habitat) inquanto questo non si ritrova in altri siti della
Regione3 = sito che svolge un ruolo molto importante per l’habitat
in quanto questo si ritrova in pochi altri siti della Regione oin
quanto vi è presente con aspetti molto rappresentativi2 = sito che
svolge un ruolo importante per l’habitat in quanto questo si
ritrova in altri siti della Regione, ma altrove nonpresenta
caratteri significativamente rappresentativi1 = sito che non svolge
un ruolo significativo per l’habitat in quanto questo vi è presente
con aspetti pocorappresentativi o in quanto l’habitat è assai
diffuso o più diffuso altrove0 = sito per il quale non è possibile
valutare l’importanza nei confronti dell’habitat in quanto non si
dispone diinformazioni adeguate.STATO DI CONSERVAZIONE Dell'habitat
NEL SITOPer gli habitat lo stato di conservazione è stato valutato
secondo la seguente scala: 3 = buono (), 2 = medio () , 1
=cattivo(), 0 = non valutabile.
Tabella 7
Specie target primarie Tipo Ruolo delsito Priorità’Stato di
conservazioneAnagallis tenella C 2 alta
insufficienteAphyllanthes monspeliensis C 2 alta sufficiente, ma
indeclinoAustropotamobius pallipes A 4 alta sufficienteBarbus
meridionalis caninus A 3 alta sufficienteBarbus plebejus A 3 Media
sufficienteCallimorpha quadripunctaria A-B 4 Bassa
soddisfacenteCarabus solieri liguranus C 4 Media
sconosciutoCerambyx cerdo A 4 Alta insufficienteCerastium utriense
C 2 Alta sufficienteCheilanthes marantae C 4 Media
sufficienteChondrostoma genei A 3 alta sufficienteCicindela
maroccana pseudomaroccana
C 4 Media sconosciuto
Cobitis taenia bilineata A 3 alta sufficienteCrocus ligusticus C
4 Media sufficienteDrosera rotundifolia C 4 Alta sufficiente, ma
indeclinoEptesicus serotinus B 4 Media sufficiente
STUDIO DI INCIDENZA 16
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Specie target primarie Tipo Ruolo delsito Priorità’Stato di
conservazioneErica cinerea C 2 Alta sufficienteEuphydryas
provincialis A 4 Media soddisfacenteGentiana pneumonanthe C 2 Alta
sufficiente, ma indeclinoGeophilus flavus C 2 Alta sconosciutoHyla
meridionalis B 4 Alta sufficienteHypsugo savii B 3 Media
sufficienteLeuciscus souffia A 3 Bassa soddisfacenteLucanus cervus
A-B 4 Alta sconosciutoMinuartia laricifolia ssp. ophiolitica
C 4 Media sufficiente
Myotys bechsteinii A 4 Alta sconosciutoMyotis daubentonii B 4
Alta sconosciutoMyotis myotis/blythii A-B 4 Alta sufficienteMyotis
mystacinus B 4 Alta sconosciutoOmiamima heydeni C 2 Alta
sconosciutoOphrys sp. C 4 Media sufficienteOsmunda regalis C 4
Media sufficiente, ma indeclinoPararaymondionymus meggiolaroi
C 2 Alta sconosciuto
Pinguicula vulgaris C 4 Alta insufficientePipistrellus khulii B
4 Media soddisfacentePipistrellus pipistrellus B 4 Bassa
soddisfacentePlecotus sp. B 4 Alta sconosciutoRana dalmatina B 4
Alta sufficienteRana temporaria (all. V) C 4 Alta sufficiente, ma
indeclinoRobertia taraxacoides C 4 Media soddisfacenteSalmo
(trutta) macrostigma A 2 Alta insufficienteSchendyla nemorensis C 2
Alta sconosciutoSpiranthes aestivalis B 2 Alta
insufficienteTrachyphloeus fremuthi C 2 Alta sconosciutoTriturus
alpestris C 4 Media SufficienteTriturus carnifex A 2 Alta
InsufficienteTriturus vulgaris C 2 Alta InsufficienteZerynthia
polyxena B 4 Media Sufficiente
Sono state considerate specie target1. tutte le specie degli
allegati II e IV della direttiva habitat 2. tutte le specie incluse
nell’allegato I della direttiva uccelli3. le specie Indicatrici
dello stato di conservazione di habitat, di habitat specifici, di
integrità del sito o di coeren-
za della Rete4. le specie rare o importanti dal punto di vista
scientifico o gestionale
Legami funzionali con altri SIC
IT1330620 - PIAN DELLA BADIAIT1321313 - FORESTA DELLA DEIVA -
TORRENTE ERROIT1331501 - PRAGLIA - PRACABAN - M. LECO - P.
MARTIN
STUDIO DI INCIDENZA 17
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
4.2 SIC IT1332477 “Fondali Arenzano - Punta Ivrea”
In allegato 2 è riportato il formulario standard Natura 2000
depositato presso ilMinistero dell’Ambiente della Tutela del
Territorio e del Mare (www.minambiente.it),aggiornamento Ottobre
2012. Di seguito si riportano le caratteristiche generali del
SICinteressato.
Provincia: GenovaComuni: Arenzano, Cogoleto, VarazzeSuperficie:
94 haProfondità: -5/-22 m
Caratteristiche generaliIl sito, distinto in tre subsiti,
presenta praterie di Posidonia oceanica impiantate su"matte"
interrotte da fondi sabbiosi. Il limite superiore è sfrangiato, con
canali e zonedi erosione. Il limite inferiore è in genere sfumato.
I canali intermatte sono occupatidalla Biocenosi delle sabbie
grossolane e ghiaie fini sottoposte a correnti di fondo(SGCF). In
alcuni punti intorno ai - 25 m, si possono osservare zone di
"matte" mortaormai completamente infangata, residuo di una prateria
un tempo molto più estesa. Habitat di maggiore interessePrateria di
Posidonia oceanica. Specie di maggiore interesseTra i pesci si
segnalano Hippocampus ranulosus, Nerophis maculatus, N.
ophidion,Symphodus cinereus, S. doderleini, S. melanocercus, S.
tinca, Syngnathus acus, S.typhle.Osservazioni per la gestione e la
valorizzazione La prateria si presenta degradata, a causa degli
insediamenti costieri, di discariche perripascimento, di
insediamenti industriali con inquinamento da cromo e della pesca
astrascico illegale. Dopo l'affondamento della petroliera Haven, la
zona è stata oggettodi vari studi, che hanno aumentato notevolmente
il livello di conoscenza ambientaledell'area. Lungo tutta la costa
ed in particolare fra punta S. Martino e il porticciolo diArenzano,
dove prevalgono le zone di "matte" morta, sono auspicabili
interventi direcupero.
STUDIO DI INCIDENZA 18
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
4.3 ZPS IT 1331578 “Beigua - Turchino”
In allegato 3 è riportato il formulario standard Natura 2000 del
depositato presso ilMinistero dell’Ambiente della Tutela del
Territorio e del Mare (www.minambiente.it),aggiornamento Ottobre
2012.
Di seguito si riportano le caratteristiche generali del SIC
interessato (Mariotti et al.,2002).Provincia: Genova e
SavonaComuni: Arenzano, Campo Ligure, Cogoleto, Genova, Masone,
Mele, Sassello, Stella,Tiglieto, Urbe, VarazzeSuperficie: 9.960
ha
Caratteristiche generaliLa zona gravita su un esteso e
articolato massiccio montuoso a ridosso dell'areacostiera in cui è
evidente il contrasto fra i versanti esposti verso il mare e
quellisettentrionali. Tale caratterizzazione è dovuta alla presenza
di ripidi versanti e ampiezone sommitali di modesta pendenza
intervallate da numerosi valichi cherappresentano privilegiati
corridoi naturali per molti Uccelli migratori. Sono altresìpresenti
in maniera localizzata zone umide di rilevanza biologica e
geomorfologica. Lequote relativamente elevate e la presenza di
microclimi freddi consentono la presenzadi specie boreali a breve
distanza dal Mar Ligure. L'individuazione e la designazionedella
Zona di Protezione Speciale Beigua—Turchino sono giustificate in
larga misuradall'esistenza di una bottleneck area (collo di
bottiglia), a sua volta determinata dellatopografia e della
geografia, per alcune specie di uccelli elencate nell'Allegato I
dellaDirettiva 79/409, principalmente il Falco pecchiaiolo e il
Biancone.L'avifauna dell'area in esame appare molto ricca e
diversificata, includendo oltre 155specie, delle quali poco meno di
90 sono quelle nidificanti e 70 le svernanti (delle quali58
sedentarie), mentre 55 sono migratrici di solo transito. Una
quarantina sono lespecie di maggior pregio conservazionistico
comprese nell'allegato I della Direttiva79/409/CEE. Dal punto di
vista ornitologico, il fattore chiave per definire
l'importanzadell'area è rappresentato dal fatto di essere percorsa
dalle rotte migratorie di moltespecie di Uccelli. La fascia
costiera tra Cogoleto e Voltri, e dei valichi montani che
ladelimitano a nord, per il flusso migratorio primaverile risulta
di notevole importanza alivello nazionale, rappresentando in
particolare una collo di bottiglia per molti
STUDIO DI INCIDENZA 19
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
veleggiatori: in particolare per i rapaci diurni e soprattutto
il Biancone per il quale, inconsiderazione sia del notevole flusso
primaverile sia di quello autunnale, essa risultail maggiore sito
italiano e uno dei principali del bacino mediterraneo. Notevole
anchela consistenza della migrazione primaverile del Falco
pecchiaiolo.
Il Regolamento n° 5 del 24 dicembre 2008 “Misure di
conservazione per la tutela dellezone di protezione speciali (zps)
liguri” riporta le seguenti informazioni che riguardanole specie
inserite nell’ Allegato I della Dir. 147/09/CE:Per le misure di
conservazioni generali si rimanda all'allegato 5, mentre le
specifichesono riportate di seguito:
…omissis…“Articolo 7 (Misure specifiche per la ZPS IT1331578
Beigua – Turchino)
1. Ai fini della tutela degli habitat e delle specie presenti
nella ZPS “Beigua - Turchino”,così come identificata nell’allegato
2 al presente Regolamento, valgono le seguentimisure
specifiche:
Divieti: a. nelle aree aperte (prati, pascoli e incolti)
l’abbandono dei sentieri segnalati daapposito segnavia durante il
periodo riproduttivo delle specie ornitiche legate adambienti
aperti (mesi di aprile - maggio – giugno - luglio), se non per
attivitàspecificatamente autorizzate dall’ente gestore della ZPS;
b. l’introduzione di cani senza l’utilizzo di guinzaglio dal 31.03
al 31.07; c. l'attività'venatoria in data antecedente al 1° di
ottobre con l'eccezione della caccia agliungulati; d. la
forestazione artificiale di prati, pascoli, incolti, arbusteti e
brughiere, tranne neicasi di interventi necessari alla difesa del
suolo e per il ripristino naturalistico, daeffettuarsi solo tramite
l’impiego di specie autoctone; e. la conversione ad altri usi della
superficie a pascolo permanente e prati permanenti;f. il
pascolamento con carico superiore a 0,8 UBA per ha, in mancanza di
specificopiano di pascolo; tuttavia per le aree definite zona
“prateria-pascolo” può essereconsentito l’utilizzo delle superfici
foraggere con carico fino a 1 UBA/ettaro.
STUDIO DI INCIDENZA 20
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Regolamentazioni:a. Non è ammesso l’utilizzo di elicottero,
deltaplano e parapendio a bassa quota nellearee di particolare
importanza per la migrazione avifaunistica individuate
dall’entegestore della ZPS; b. nell’esecuzione di taglio, gestione
e manutenzione di ambiente forestale devonoessere rilasciati alberi
morti in piedi o a terra, se presenti, nel numero di almeno 5
perha, scelti tra quelli di maggior diametro e il più possibile
uniformemente distribuiti erappresentativi della composizione
specifica del soprassuolo, anche al fine di garantireil
mantenimento di una presenza adeguata di piante morte, annose o
deperenti, utilialla nidificazione ovvero all’alimentazione
dell’avifauna. Tali piante possono essereasportate solo in presenza
di esigenze fitosanitarie che pongano a rischio anche ilsoprassuolo
circostante;
Attività raccomandate e/o da incentivarsi: a. mantenimento e
recupero delle aree a vegetazione aperta, anche attraverso
losfalcio manuale o con metodi a basso impatto osservando una
tempistica compatibilecon la riproduzione delle specie target che
nidificano in zone aperte; b. recupero delle aree a pascolo, in
particolare sullo spartiacque tirrenico-padano enegli alti versanti
vallivi, laddove il carico sia inferiore a 0.8 UBA per ha; c.
diradamento selettivo a carico di specie legnose a maggiore
invasività e per ilmantenimento e la creazione di radure; d.
tabellazione per le zone rupestri a importanza per la nidificazione
avifaunistica; e. interventi a favore dell’invecchiamento di
parcelle forestali e gestione forestaleorientata a favorire
l’aumento della diversità biologica generale; f. produzioni tipiche
che prevedano l’utilizzo di produzioni agro-alimentari locali
el’apicoltura; g. la selvicoltura naturalistica che favorisca la
presenza di specie baccifere appetitedagli uccelli, soprattutto
nelle zone arbustive di transizione dinamica e nelle situazionidi
crinale o alto versante interessate dai flussi migratori; h. la
sorveglianza durante il periodo di migrazione avifaunistica; i. la
conservazione delle aree aperte in cui si creano le correnti
termiche utilizzatedagli uccelli veleggiatori; j. il mantenimento e
il recupero del mosaico di aree a vegetazione erbacea
earbustiva.
STUDIO DI INCIDENZA 21
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Principale tipologia ambientale di riferimento:
Ambienti aperti delle montagne mediterranee Corridoi di
migrazione
Per ciascuna specie dell’All. I Dir. 79/409 presente in ciascun
sito viene riportata unavalutazione circa l’importanza del sito per
la conservazione della specie stessasecondo la seguente scala di
valori:
+++ Sito rimarchevole per questa specie ++ Sito molto importante
per questa specie + Sito importante per questa specie P Specie
presente, ma non significativa ? Specie dubitativamente o
irregolarmente presente, non valutata. “
Per ogni specie vengono altresì indicati la fenologia e
l’ambiente (habitat di specie).
Tabella 8Nome specie Importanza
del sitoFenologia Ambiente
Ciconia nigra + Migratore regolare Zone costiere, corsi d'acqua,
pratiumidi, ecc.
Ciconia ciconia + Migratore regolare Ambiente vari, anche
insediamentiurbaniNycticorax nycticorax + Migratore regolare Corsi
d'acqua
Egretta garzetta + Migratore regolare Corsi d'acqua
Pernis apivorus +++ Migratore regolare nidificanteBoschi fitti
(faggio, castagno, misti epinete) intorno ai 1000 m alternati
aprati ed ampie radure
Milvus migrans ++ Migratore regolare Boschi radi, prati e
coltivi
Circaetus gallicus +++ Migratore regolare nidificanteBoschi di
conifere e lecceta matura inaree collinari alternati a prati e
raduresui versanti a sud
Aquila chrysaetos +++ Stanziale nidificantePareti rocciose
piuttosto estesecircondate da pascoli, praterie e zoneaperte
Falco peregrinus +++ Stanziale nidificante Pareti di roccia con
ampia visualeCharadrius morinellus ++ Migratore regolare
Zone umide, praterie in quota, pascolid'altura, prati umidi
STUDIO DI INCIDENZA 22
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Nome specie Importanzadel sito
Fenologia Ambiente
Bubo bubo + StanzialePareti rocciose ricche di cenge edanfratti,
circondate da zone dimacchia, boschi interrotti da radure,zone
aperte
Caprimulgus europaeus +++ Migratore regolare nidificante
Pascoli, prati, radure, zonesemiboscose, cespugliate ed
incolte
Alcedo atthis ++ Stanziale nidificante Corsi d'acqua
Calandrella brachydactyla ++
Migratoreregolare nidificante
Ambienti incolti, aperti convegetazione arbustiva xerofila
rada,terreni golenali, sabbiosi, ghiaiosi esassosi
Lullula arborea +++ Migratore regolare Nidificante Prati umidi,
praterie, pascoli, coltivi,zone rupestri, incolti, fino a800-1.000
m di quota
Anthus campestris +++ Migratore regolare nidificante
Incolti aridi e soleggiati, convegetazione bassa e rada,
areeghiaiose e pietrose fino ad oltre1.000 m di quota
Sylvia undata +++ Stanziale nidificante Macchia mediterranea
Lanius collurio +++ Migratore regolare nidificante
Praterie con arbusti spinosi sparsi,sentieri alberati, boschi
misti conampie radure erbose, aree coltivate epascoli
Emberiza hortulana +
Migratore regolare la specie non è stata rinvenuta in
nidificazione durante gli studi effettuati
Coltivi, pascoli, ambienti aperti conalberi sparsi, aree
cespugliate
Alectoris rufa +++ Stanziale nidificante
Praterie montane e sub-montane aprevalenza di graminacee
xerofile,preferenzialmente nei versanti a sudcon pietraie e rocce
affioranti
Scolopax rusticola ++ Migratore regolare svernanteBosco misto
mesofilo e termofilo adaree aperte e radure
Cinclus cinclus +++ Stanziale nidificante
Corsi d'acqua rapidi e limpidid'ambiente submontano e
montano,che scorrono su rocce e sassi, conabbondanza di rapide,
cascate, esbarramenti. Nidifica nelle cavitàpresenti sulle sponde
ripide o neibuchi di ponti ed altri manufatti.
Monticola saxatilis +++ Nidificante Frequenta le pietraie
frammiste acespugliati, possibilmente conpresenza di alberi ed
arbusti sparsi. Predilige i pendii aridi ed assolati, con
STUDIO DI INCIDENZA 23
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
vegetazione rada ed affioramentirocciosi, sui versanti franosi,
sulle morene e presso pascolie praterie disseminate di sassi fino
allimite della vegetazione arborea
Principali obiettivi di conservazione ambientale: •
Macro-obiettivi Mantenimento ed eventuale incremento delle
condizioni semi-naturali dell’area e dellaeterogeneità ambientale
con eventuale lieve aumento a favore delle zone aperterappresentate
da praterie. Tali obiettivi devono integrarsi con quelli propri del
SIC“Beigua – M.te Dente – Gargassa – Pavaglione”.
Tabella 9
Zone % superficieattuale Obiettivo
Zona forestale 55,42
Mantenimento della superficie boscata ai livelliattuali o
eventuale minima riduzione localizzata(non maggiore del 10%) a
favore di ambienti dipascolo, lande o radure. Invecchiamento
econversione all’alto fusto di un numerostrategico di parcelle.
Mantenimento delle tipologie riferibili a boschidi faggio, , boschi
di castagno, boschi di pinomarittimo (ove non si riscontra presenza
diparassitosi), boschi misti di conifere e latifogliee boschi misti
di latifoglie in rapportiquantitativi simili agli attuali.
Zona prateria-pascolo 29,35
Conservazione di spazi aperti idonei perl’avifauna. Mantenimento
delle superfici attualmenteoccupate da pascoli e praterie montane o
loroeventuale lieve incremento (10%) con modalitàcompatibili alla
conservazione della qualitàdegli habitat
Zona arbustiva di transizione dinamica 9,26
Mantenimento delle attuali superfici arbustiveper almeno 85% ed
eventuale conversione insuperfici pascolive e prative per non oltre
15%e previa approvazione di piani di utilizzospecifici.
Zona aperta a prevalenza rupestre 5,50
Conservazione delle attuali condizioni dinaturalità e assenza di
disturbo o disturbolocalmente molto limitato. Conservazione
delleattuali morfologie.
Corsi d'acqua, zone umide 0,47
Mantenimento della disponibilità e della qualità dell’acqua per
la naturalità. Mantenimento della naturalità strutturale
efunzionale (in particolare delle connessionifunzionali fra
ambienti idro-igrofili collegati).
STUDIO DI INCIDENZA 24
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
4.4 Parco Naturale Regionale del Beigua
Province: Genova, Savona Comuni: Arenzano, Campo Ligure,
Cogoleto, Genova, Masone, Rossiglione, Sassello,Stella, Tiglieto,
Varazze Superficie: 8.715,03 haProvvedimenti istitutivi: LR 16
09/04/1985 - LR 12 22/02/1995
Ventisei chilometri di crinali montuosi che si sviluppano dal
Colle del Giovo al Passo delTurchino con andamento parallelo alla
costa, passando per le vette del M. Beigua(1287 m), della Cima
Frattin (1145 m), del M. Rama (1148 m) del M. Argentea (1082m) e
del M. Reixa (1183 m) e che racchiudono praterie e zone umide,
fitte foreste difaggi, roveri e castagni, rupi scoscese e
affioramenti rocciosi, pinete a Pino marittimo elembi di
vegetazione mediterranea. Un mosaico di ambienti in ragione del
quale ilgruppo montuoso del Beigua viene considerato una delle zone
più ricche dibiodiversità della Liguria: in funzione di tale
ricchezza nel comprensorio del Parco sonostati proposti ben 3 Siti
di Importanza Comunitaria. Sono presenti oltre 80 specienidificanti
talune di grandissimo pregio come l'Aquila reale, il Biancone, il
Codirossone,il Succiacapre e l'Averla piccola.Dal Marzo 2005 il
Parco del Begua - Beigua Geopark è riconosciuto come
"Geoparco"internazionale nell'ambito della Rete Europea dei
Geoparchi e della Rete Globale deiGeoparchi dell'UNESCO. Il
Geoparco del Beigua comprende l'intera superficieclassificata come
"Parco naturale regionale del Beigua" oltre ad una vasta porzione
diterritorio funzionalmente connessa al medesimo Parco. Si sviluppa
per un'estensionecomplessiva di 39.230 ettari coinvolgendo i Comuni
di Arenzano, Campo Ligure,Cogoleto, Genova, Masone, Rossiglione,
Sassello, Stella, Tiglieto e Varazze.
STUDIO DI INCIDENZA 25
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
4.5 Foresta Regionale “Lerone”
Comuni: Arenzano, Cogoleto
Superficie: 1674 ha
Breve descrizione:
Estesa per quasi 1700 ettari nei Comuni di Arenzano e Cogoleto,
è caratterizzata daestesi boschi di conifere degradanti alle quote
superiori verso praterie montane concospicua presenza di rocce
verdi affioranti che conferiscono al paesaggio un aspettoselvaggio
non dissimile da quello riscontrabile nelle praterie alpine. La
forestaregionale Lerone è parte integrante della Zona di Protezione
Speciale Beigua –Turchino e del Sito di importanza Comunitaria
Beigua – M.te Dente – Gargassa -Pavaglione.
STUDIO DI INCIDENZA 26
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
5. CARATTERISTICHE DELL'AREA DI STUDIO
In questo capitolo viene approfondita la descrizione delle aree
del comune di Arenzanoricadenti all'interno delle aree protette e
soggette a pianificazione da parte del PUC,mettendo in evidenza le
principali peculiarità naturalistiche.A livello di Studio di
Incidenza le analisi conoscitive e le sintesi interpretative
relativeai principali fattori che costituiscono gli ecosistemi
locali e che ne determinano lavulnerabilità sono state condotte, in
base ad appositi rilievi sul campo, su informazionipregresse a
disposizione degli autori e sulla seguente documentazione:
Livello Normativo Specifico:- Deliberazione della Giunta
regionale n. 1793 del 18 dicembre 2009 “Istituzione dellarete
ecologica”- Deliberazione di Giunta regionale n.1687 del 4 dicembre
2009 “Priorità di
conservazione dei Siti di Importanza Comunitaria terrestri
liguri e cartografia delle"Zone rilevanti per la salvaguardia dei
Siti di Importanza Comunitaria"
- Deliberazione di Giunta regionale n.1507 del 6 novembre 2009
“Misure disalvaguardia per habitat di cui all'Allegato I della
direttiva 92/43/CEE ai sensi dellaL.R. 28/2009
- Deliberazione di Giunta regionale n.1444 del 2 novembre 2009
“Approvazione dellarappresentazione cartografica degli habitat,
delle specie ed altri elementi naturalisticirilevanti presenti sul
territorio ligure”
- Regolamento regionale n.5/2008 “Misure di conservazione per la
tutela delle zone diprotezione speciali (zps) liguri”
- Deliberazione di Giunta regionale n.1533 del 2 dicembre 2005
“L.R. n. 18/99 art. 2,c.1 lett g) e L.R. 38/98 art. 16 c.1 –
Approvazione Criteri diretti a salvaguardarel'habitat naturale
prioritario prateria di Posidonia oceanica”
- Deliberazione di Giunta regionale n.773 del 16 luglio 2003
“Criteri per la valutazionedegli impatti diretti e indiretti sugli
habitat naturali marini – art. 16 l.r. 38/98”
Livello conoscitivo:- il testo La Rete Natura 2000. Biodiversità
in Liguria, AA.VV., Regione Liguria, 2002; - la scheda informativa
del Sito terrestre di Interesse Comunitario “Beigua - Monte
Dente - Gargassa - Pavaglione” (SIC terrestre IT1331402),
relativa ad habitat especie vegetali ed animali protette, in base
agli Allegati della Direttiva Habitat92/43/CEE;
- la scheda informativa del Sito marino di Interesse Comunitario
“Fondali Arenzano -
STUDIO DI INCIDENZA 27
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Punta Ivrea (SIC marino IT1332477), relativa ad habitat e specie
vegetali ed animaliprotette, in base agli Allegati della Direttiva
Habitat 92/43/CEE;
- la Carta Bionaturalistica della Regione Liguria (anno 2003); -
la Carta della Biodiversità della Regione Liguria
(www.ambienteinliguria.it); - le Carte degli habitat e della Rete
ecologica della Regione Liguria(www.ambienteinliguria.it);- Studi
Propedeutici alla redazione del Piano del Parco nel Beigua
1998/2000 e studi
relativi agli habitat, agli artropodi, ai micromammiferi ed agli
Uccelli seguiti per laredazione della Bozza del Piano di Gestione
della ZPS
- DOCUP Obiettivo 2 2000/2006 - Misura 2.6 – Attività di
supporto alla gestioneambientale regionale componente b) -
Realizzazione Rete natura 2000 - progetto“Parco del Beigua: un
parco per la biodiversità : conoscenza, tutela e
valorizzazionedella ZPS Beigua - Turchino” - Azione B1: Indagini
naturalistico-ambientali; Azione B4:Vettorializzazione cartografie
indagini naturalistico-ambientali
- Redazione del Piano di gestione della ZPS “Beigua – Turchino”
integrato con gliobiettivi di conservazione dei SIC IT1321313 -
IT1331402 - IT1330620
- il testo “Guida alla conoscenza delle specie liguri della Rete
Natura 2000”,Manuali Libioss 2/2005, a cura di Attilio Arillo e
Mauro Mariotti; - il testo “Atlante degli Habitat Natura 2000 in
Liguria”, a cura di Mauro Mariotti- il testo “Atlante degli habitat
marini della Liguria”, Cataloghi dei Beni Naturali,Edizioni
Grafiche Amadeo, a cura di Giovanni Diviacco e Stefano Coppo.- il
testo avifauna minore di passo in Liguria, Stampa a cura a cura di
Algrphy s.n.c.,
Genova, a cura di Realini, Galli e Spanò (2007).- il testo
“Indagini ambientali e divulgazione dei risultati delle attività di
ricerca
condotte nel Parco del Beigua e nei settori della Rete Natura
2000 funzionalmenteconnessi. A cura di Fasano S. G., Baghino L.,
Campora M., Cottalasso R. e Toffoli R.(2011). Progetto
Co.R.E.M.
Approfondimenti:
- verifica sul campo e tramite fotointerpretazione di foto aeree
degli habitat riportatinella Carta degli Habitat della Regione
Liguria (www.ambienteinliguria.it).
- verifica sul campo e tramite fotointerpretazione di foto aeree
della presenza di specieo di habitat di specie potenzialmente
idonei ad ospitare le specie target elencatenell’allegato B “Stato
di Conservazione dei Siti d’Importanza Comunitaria” del
DGR1687/2009, inerenti il SIC “Beigua - Monte Dente - Gargassa -
Pavaglione”.
STUDIO DI INCIDENZA 28
http://www.ambienteinliguria.it/http://www.ambienteinliguria.it/http://www.ambienteinliguria.it/
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
5.1 SIC IT1331402 “Beigua - Monte Dente - Gargassa -
Pavaglione”
Per quanto concerne il territorio di Arenzano ricadente
all’interno del SIC IT1331402“Beigua - Monte Dente - Gargassa -
Pavaglione” le rappresentazioni cartograficheapprovate dalla DGR
1444/2009 riportano le seguenti informazioni:
Habitat all. I dir. 92/43/CEETabella 10
Cod. HabitatSuperficie occupata
all'interno dell'area SICricadente nel comune di
Arenzano*
% Superficie occupataall'interno dell'area SICricadente nel
comune di
ArenzanoERBACEO/ARBUSTIVI 6,1 kmq 37,7
4030 Lande secche europee 2,6 kmq 15,6
6210
Formazioni erbose seccheseminaturali e faciescoperte da cespugli
susubstrato calcareo(Festuco –Brometalia) (*notevole fioritura
diorchidee)
3,3 kmq 19,9
6230
Formazioni erbose aNardus, ricche di specie,su substrato siliceo
dellezone montane (e dellezone submontanedell’Europa
continentale)
0,2 kmq 1,2
RUPESTRI 0,6 kmq 3,68220 Pareti rocciose silicee convegetazione
casmofitica 0,6 kmq 3,6
BOSCHI 4,4 kmq 26,56310 Dehesas con Quercusspp. sempreverde 0,3
kmq 1,8
91H0 Boschi pannonici diQuercus pubescens 0,1 kmq 0,6
9260 Foreste di Castaneasativa Puntiforme -
9540 Pinete mediterranee dipini mesogeni endemici 4,0 kmq
24,1TOTALE 11,1 kmq 66,8
* L'area totale degli habitat è da considerarsi indicativa
poiché è stata ricavata dalla carta degli habitat della
RegioneLiguria (www.ambienteinliguria.it - Biodiversità - Habitat
Rete Natura 2000 approvata con DGR n.1444 del 2 novembre2009 )
sommando le superfici in cui gli habitat sono riportati in forma
pura e in mosaico con altre formazioni.
Gli habitat si presentano spesso mosaicati e pertanto sono di
difficile rappresentazionealla scala cartografica di piano. Come si
evince dalla Tabella 10, la maggior parte delterritorio del SIC
ricadente all'interno del territorio di Arenzano è occupato da
habitatdi tipo aperto (prativo, prativo/arbustivo, rupestre) che
rivestono una notevoleimportanza per le specie floro-faunistiche
presenti e da pinete di Pino marittimo.
STUDIO DI INCIDENZA 29
http://www.ambienteinliguria.it/
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
In particolare nelle aree soggette a pianificazione da parte del
PUC, ovvero il territorioesterno al Parco del Beigua ma ricadente
all'interno del SIC, sono presenti i seguentihabitat:
Tabella 11 - Superficie habitat all’interno del comune di
Arenzano ricadente all'interno del SICIT1331402 e soggetta a
pianificazione da parte del PUC in esame
Habitat Superficie9540 – Pinete mediterranee di pini mesogeni
endemici 1,55 kmq9540 – Pinete mediterranee di pini mesogeni
endemici+ 9060
0,55 kmq
8220 – Pareti rocciose silicee con vegetazionecasmofitica
0,04 kmq
4030 – Lande secche europee 0,06 kmq
4030 - Lande secche europeeSi tratta di formazioni arbustive
varie, che si differenziano in base a caratteristicheedafiche e
microclimatiche e a condizioni stazionali. Si rinvengono
generalmente susuoli acidi o decalcificati e in zone dove erano
maggiormente diffuse le attivitàagro-pastorali, rappresentando di
fatto ambienti molto influenzati dal passato usoantropico del
territorio. La cessazione o la riduzione delle attività ha permesso
lacolonizzazione di pascoli e praterie da parte di arbusti che
hanno dato origine aformazioni secondarie, solitamente
rappresentative di stadi di transizione verso lariaffermazione del
bosco di latifoglie (querceti, faggete).Eventi di perturbazione
(es.incendi) o il riutilizzo dei pascoli con carichi eccessivi,
possono determinare dinamicheregressive in questi habitat con la
formazione di cenosi a copertura discontinua (garigao prateria). In
altri casi possono affermarsi specie quali la felce aquilina
(Pteridiumaquilinum) o i rovi (Rubus spp.), che interrompono o
arrestano la dinamica progressivadeterminando la formazione di
popolamenti stabili e poco diversificati, non piùutilizzabili come
pascoli se non a costo di energici interventi. In condizioni
ottimali sitratta di habitat importanti soprattutto sotto il
profilo ecologico oltreché paesaggistico,in quanto permettono lo
svolgimento delle attività trofiche e riproduttive a
diversiuccelli, piccoli mammiferi e invertebrati. Essenziale è il
ruolo svolto nella ricostituzionedel bosco e nella protezione dei
versanti. Attività di tipo zootecnico, quali il pascoloestensivo
con carichi di bestiame programmati adeguatamente, lo sfalcio e il
taglioperiodico delle essenze legnose possono configurarsi come
congruenti e addiritturapositive nel mantenimento di questi
habitat. La vulnerabilità degli habitat 4030 èdefinita nell'Atlante
degli Habitat relativamente bassa,la resilienza buona. L'habitat
è
STUDIO DI INCIDENZA 30
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
presente in mosaico e in misura decisamente marginale
all'interno dell'area del SICsoggetta pianificazione, mentre
risulta maggiormente diffuso e meglio rappresentatoin altri settori
dell'area Natura 2000.
8220 - Pareti rocciose silicee con vegetazione casmofitica
L'habitat rappresenta la forma vicariante su substrati silicei
delle formazioni dellepareti calcaree. Si tratta di un habitat
pioniero e sostanzialmente stabile checomprende le comunità
insediate nelle fessure di pareti e versanti
rocciosiparticolarmente scoscesi, con differenti aspetti dovuti
alle condizioni stazionali(tipologia degli affioramenti,
soleggiamento, nutrienti, eventuali apporti idrici). Come
ilprecedente habitat può essere originato da pregresse attività
estrattive. Lacomponente pteridofitica risulta sempre importante
(Asplenium spp., Polypodiumspp.,Cheilanthes spp.) ma non mancano
altre specie erbacee (Deschampsia flexuosa,Geranium robertianum,
Melica minuta, Jasione montana). Gli aspetti più termofilivedono la
presenza di Antirrhinum latifolium, Dianthus balbisii, Umbilicus
rupestris,Sedum dasyphyllum, ecc. Altre specie sono legate
maggiormente alle rocceserpentinitiche. L’habitat svolge
l'importante funzione ecologica di rifugio percomunità animali
(frequentazione o nidificazione di diverse specie ornitiche) e
perspecie vegetali poco competitive. L’importanza paesaggistica può
essere di un certointeresse. La vulnerabilità è definita di livello
medio e la resilienza si può considerareelevata (Mariotti, 2007).
Pur non potendo essere considerato un habitat a rischio,grazie alle
situazioni stazionali in cui si rinviene è passibile di
danneggiamenti in casodi interventi di consolidamento e messa in
sicurezza di versanti (palificazioni, posa inopera di reti,
realizzazione di muri, disgaggi, ecc.) e di sistemazione delle
areeestrattive. La sistemazione di situazioni di instabilità per
motivi di incolumità pubblicadovrebbe pertanto essere ammessa in
caso di effettiva necessità con modalità diminimo impatto, evitando
possibilmente interventi invasivi e deturpanti.L'habitat è presente
in mosaico e in misura marginale all'interno dell'area dei
SICsoggetta pianificazione, mentre risulta maggiormente diffuso e
meglio rappresentatoin altri settori dell'area Natura 2000.
STUDIO DI INCIDENZA 31
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
9540 - Pinete mediterranee di pini mesogeni endemici
Nei siti liguri della Rete Natura 2000 l’habitat è rappresentato
soprattutto da pinete apino marittimo (Pinus pinaster) e pinete a
pino d’Aleppo (Pinus halepensis), questeultime non presenti
all'interno del territorio di indagine. Il pino marittimo è
speciemediterraneo occidentale, che è stata ampiamente favorita
dall'uomo dalla primametà del XX° secolo a causa di rimboschimenti
per la protezione del suolo, pratica cheè stata in seguito
gradualmente abbandonata. Non sono riconoscibili elementi
floristicipropri di questi popolamenti, mentre sono presenti al
loro interno specie floristiche cheappartengono a serie di
vegetazione diverse, proprie dei boschi che le pinete
hannosostituito, soprattutto di leccio, roverella e rovere, secondo
l’altitudine, la collocazionegeografica e la natura del substrato.
Su suolo superficiale e acidificato insieme al pinosono prevalenti
specie quali ad esempio Arbutus unedo ed Erica arborea,
checostituiscono il sottobosco arbustivo-arborescente di questi
consorzi, soprattutto incontesti caratterizzati dal passaggio
frequente di incendi, purtroppo non rari inprossimità del
territorio urbanizzato. In ambiti localmente più freschi (impluvi,
versantiest e nord) le pinete acquisiscono caratteri meno xerofili,
con elementi floristici deiquerceti a roverella e degli
orno-ostrieti. Le pinete a pino marittimo sonomaggiormente diffuse
su suoli originati da substrati arenacei od ofiolitici, ma
possonoessere legati ad affioramenti calcarei su terreni che hanno
subito processi diacidificazione. Si tratta pertanto di zone
scarsamente fertili, con bassa vocazioneagricola. La pineta a pino
marittimo (Pinus pinaster) caratterizza fortemente ilpaesaggio e,
dal punto di vista idrogeologico, potrebbe avere un buon valore
diprotezione del suolo in condizioni ottimali di salute e
stabilità. Tali cenosi presentanospesso diversi fattori di
decadimento, più o meno spinto, dovuti ad incendi e adaggressioni
di cocciniglia (Matsucoccus feytaudi) ed alle fitopatie correlate,
chedeterminano una situazione di elevato degrado. Il maggiore
deperimento si osservaladdove, a causa dell’acclività, con
conseguenti condizioni di minore profondità e diminore fertilità
del suolo, i pini vegetano con minore vigoria e sono quindi
soggetti aduna più marcata colonizzazione e indebolimento ad opera
del Matsucoccus. Questeproblematiche limitano enormemente anche il
valore ricreativo di questi boschi. Ingenerale lo stato di
conservazione globale di questo habitat si può definire moltobasso
o addirittura pessimo, con vulnerabilità molto elevata e resilienza
media(Mariotti, 2007) .Anche il livello di caratterizzazione del
paesaggio risulta basso acausa delle cattive condizioni delle
pinete, come pure, conseguentemente alla scarsa
STUDIO DI INCIDENZA 32
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
stabilità degli esemplari arborei, il livello di protezione del
suolo.L’obiettivo gestionale principale per l'habitat dovrebbe
essere il miglioramentocompositivo e strutturale di queste
formazioni per favorire l’evoluzione verso cenosipiù stabili, in
quanto non si ritiene auspicabile una gestione che mantenga
estesepinete in purezza. Anche un piano di miglioramento di tipo
agricolo, o di presidioterritoriale purché strutturato con le
opportune cautele, che non preveda lacontrazione dell'habitat se
non marginalmente, potrà apportare benefici, quali adesempio
l’allontanamento di alcune cause di incendio e del propagarsi di
fitopatie(necromassa, alberi malati): a livello di conservazione le
pinete più colpite da malattierappresentano infatti un fattore
negativo costituendo sorgenti e serbatoi di fusionedei
parassiti.Almeno in parte, escluse quelle di interesse particolare
per specie ad esse legata (es.aree di nidificazione di Circaetus
gallicus), dovrebbero essere guidate verso unaconversione a boschi
di latifoglie o misti di latifoglie e conifere, evitando
lacostituzione di pinete dense e creando l'opportunità di ottenere
microhabitatdiversificati, che potrebbero fornire nuove risorse
trofiche per una fauna diversificata.L'habitat è diffuso
soprattutto nel settore orientale dell'area del SIC
soggettapianificazione, dove si presenta in mosaico con formazioni
di latifoglie a caratterearboreo e/o arbustivo.
STUDIO DI INCIDENZA 33
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Specie (Carta della Biodiversità)
Le specie segnalate nella carta della biodiversità per il
territorio del comune diArenzano sono:
Tabella 12
Fauna FloraBarbus meridionalis Aquilegia vulgaris
Camponotus cruentatus Campanula medium
Clinopodes flavidus Cardamine plumieri
Cryptops trisulcatus Carduus litigiosus
Elmis rioloides Centaurea aplolepa
Esolus angustatus Cerastium uniflorum
Euphydryas provincialis Cerastium utriense
Fissuria sp. Coris monspeliensisGeophilus osquidatum Crocus
ligusticus
Gonepteryx cleopatra Dictamnus albus
Henia brevis Euphorbia spinosa ssp. ligusticaLathrobium
apenninum Ophioglossum vulgatum
Leociscus souffia Phyteuma scorzonerifolium
Lithobius salicis Robertia taraxacoides
Lithobius tylopus Romulea ligustica
Malpolon monspessulanus Scabiosa candicans
Micrambe perrisi Scabiosa vestita
Ogcodes etruscus Schendyla nemorensis
Opatrum sculpturatum Serapias neglecta
Oxychilus clarus Stenelmis canaliculata
Oxychilus gardinii Viola bertolonii
Polyommatus hispanus Biscutella cichoriifolia
Riolus cupreus Anagallis tenella
Hypsugo savi
Pipistrellus kuhli
Pipistrellus pipistrellus
Eptesicus serotinus
Salamandra salamandra
STUDIO DI INCIDENZA 34
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Tra queste, 12 sono obiettivi di conservazione del SIC (sensu
DGR n. 1687 del 4dicembre 2009):
Specie all. II e IV Dir. 92/43/CEE
Barbus meridionalis, Leuciscus souffia, Hypsugo savi,
Pipistrellus kuhli, Pipistrelluspipistrellus, Eptesicus
serotinus
Altre specie obiettivo di conservazione
Euphydryas provincialis, Cerastium utriense, Crocus ligusticus,
Robertia taraxacoides,Schendyla nemorensis, Anagallis tenella
In particolare nelle aree del SIC soggette a pianificazione da
parte del PUC in esamesono segnalate le seguenti specie:
Tabella 13
Ambito Specie obiettivodi conservazione SIC
Territorio non insediabileTNi 24-25-27-28-29
Phyteuma scorzonerifoliumOxychilus gardiniiOxychilus
clarusEuphorbia spinosa ssp. ligusticaCentaurea aplolepaCampanula
mediumDictamnus albus
Presidio ambientalePA 20 – 21 -22
Fissuria sp.Riolus cupreusStenelmis canaliculataEsolus
angustatusElmis rioloides
STUDIO DI INCIDENZA 35
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Ambito TNi
Tabella 14
Specie Habitat di specie Target DGR1687/2009All.
II-IV92/43/CE
E
All. I09/147/C
EFLORA
Phyteuma scorzonerifolium Prativi e/o arbustiviEuphorbia spinosa
ssp. ligustica
Prativi e/o arbustivi
Centaurea aplolepa Boschivi (stillicidi)Campanula medium Prativi
e/o arbustiviDictamnus albus Prativi e/o arbustivi
FAUNAINVERTEBRATI
Oxychilus gardinii Boschivi (ecotoni)Oxychilus clarus Prativi
e/o arbustivi
FAUNAVERTEBRATI
Podarcis muralis Prativi e/o arbustivi, Agricoli XLacerta
bilineata Prativi e/o arbustivi, Agricoli X
STUDIO DI INCIDENZA 36
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Ambito PA
Tabella 15
Specie Habitat(Tavola 5)Target DGR1687/2009
All. II-IV92/43/CEE
All. I09/147/CE
FAUNAINVERTEBRATI
Fissuria sp. Boschivi (ecotoni)Riolus cupreus Prativi e/o
arbustiviStenelmiscanaliculata
Boschivi
Esolus angustatus Boschivi Elmis rioloides Prativi e/o
arbustivi
FAUNAVERTEBRATI
Podarcis muralis Prativi e/o arbustivi,Agricoli
X
Lacerta bilineata Prativi e/o arbustivi,Agricoli
X
STUDIO DI INCIDENZA 37
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
ZONE RILEVANTI (Carta della Biodiversità)
All'interno del comune di Arenzano ricadono le seguenti Zone
Importanti per laSalvaguardia dei Siti di Interesse Comunitario
1687/2009 (Tavola 6):
• Boschi
• Aree aperte
• Zone umide
In particolare nelle aree soggette a pianificazione da parte del
PUC sono presenti leseguenti zone:
• Boschi = 2,66 kmq• Aree aperte = 0,06 kmq
5.2 ZPS IT1331578 Beigua – Turchino
Per quanto concerne il territorio di Arenzano ricadente
all’interno della ZPS IT1331578Beigua – Turchino le
rappresentazioni cartografiche approvate dalla DGR
1444/2009riportano le seguenti informazioni:
Specie all. I dir. 09/147/CE
Circaetus gallicus, Sylvia undata, Caprimulgus europaeus, Pernis
apivorus, Emberizahortulana, Cinclus cinclus, Falco peregrinus,
Bubo bubo, Lanius collurio, Anthuscampestris, Monticola saxatilis.
Oltre a queste sono riportati gli areali di diffusionepotenziale di
Aquila chrysaetos e di Circus cyaneus.
Per quanto concerne Circaetus gallicus e Pernis apivorus
l'entroterra del comune diArenzano è particolarmente importante
poiché è una delle aree nevralgiche delle lororotte migratorie
autunnali e primaverili (Figura 2).
STUDIO DI INCIDENZA 38
-
COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
Figura 3 - Direttrici migratorie. (Fasano et al, 2011)
Le specie legate ad ambienti aperti (Sylvia undata, Caprimulgus
europaeus, Emberizahortulana, Lanius collurio, Anthus campestris,
Monticola saxatilis) raggiungono densitàelevate nel territorio del
comune di Arenzano soprattutto all'interno dei confini delParco
Naturale Regionale del Beigua ed in particolare nell'alta Valle del
torrenteLerone, lungo le pendici di cima Rama, Bric Gavetta (Figura
3 e 4).
Figura 4 - Densità Sylvia undata, Emberiza hortulana, Lanius
collurio, Anthus campestris,Monticola saxatilis.(Fasano et al,
2011)
STUDIO DI INCIDENZA 39
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Figura 5 - Densità Caprimulgus europaeus.(Fasano et al,
2011)
In particolare nelle aree della ZPS soggette a pianificazione da
parte del PUC sonosegnalate le seguenti specie:
Tabella 16
Ambito Specie obiettivodi conservazione ZPS
Territorio non insediabileTNi 24-25-27-28-29
Cinclus cinclusLanius collurio
Caprimulgus europaeusSylvia undata
Circaetus gallicusPresidio ambientale
PA 20 – 21 -22-
STUDIO DI INCIDENZA 40
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Ambito TNiTabella 17
Specie Habitat di specieSpecie
Target reg5/2008
All. I09/147/C
EAVIFAUNA
Cinclus cinclus Corsi d'acqua X X
Lanius collurio Boschivi/arbustivi (raccolte acqua), Agricoli X
X
Caprimulgus europaeus Prativi e arbustivi (raccolte acqua),
Agricoli X X
Circaetus gallicus Prativi e/o arbustivi (area trofica) X X
Ambito PATabella 18
Specie Habitat di specie Target DGR1687/2009All. I
09/147/CE
AVIFAUNA-
5.3 SIC IT1332477 “Fondali Arenzano - Punta Ivrea”
Per quanto concerne le specie e gli habitat presenti all'interno
del SIC IT1332477 sirimanda al Formulario Standard Natura 2000
riportato nell'allegato 2.Dalla consultazione della carta degli
habitat marini emerge che nel tratto di mare cherientra all'interno
del SIC nell'area antistante il litorale del comune di Arenzano
sonopresenti i seguenti habitat:
• DC - popolamenti dei fondi detritici costieri
• MOS - Formazioni a mosaico di Posidonia oceanica viva e Matte
morta
• POS - Prateria di Posidonia oceanica (prevalentemente su
Matte)
• MMP - Matte morta di Posidonia oceanica
• AF - Insieme dei popolamenti algali fotofili infralitorali di
substrato duro• S - Sabbie litorali (in senso lato)• F - Fanghi
costieri
STUDIO DI INCIDENZA 41
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Nel tratto costiero antistante il centro abitato di Arenzano (a
levante del porto) èpresente un ampio prato di Cymodocea nodosa
inserito in un contesto di sabbie litorali(Figura 6).
Figura 6 - Prato di Cymodocea nodosa
5.4 Rete Ecologica Regionale
Il Decreto del Presidente della Repubblica 357/97, e successive
modificazioni, riporta lanecessità di individuare tutti i
collegamenti ecologico - funzionali che consentono ilmantenimento
della coerenza della Rete natura 2000 sul territorio.Su tale base
la Legge regionale in materia di tutela e valorizzazione della
biodiversità(lr 28/2009) ha previsto che la Giunta istituisca la
Rete ecologica regionale costituitadall'insieme dei siti della rete
Natura 2000, dalle aree protette e dalle aree dicollegamento
ecologico funzionali che risultino di particolare importanza per
laconservazione, migrazione, distribuzione geografica e scambio
genetico di specieselvatiche.Con deliberazione n. 1793 del 18
dicembre 2009 la Regione Liguria ha istituito la Reteecologica e
approvato la rappresentazione cartografica delle aree di
collegamento
STUDIO DI INCIDENZA 42
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ecologico-funzionali.
All'interno del territorio del comune di Arenzano sono stati
individuati i seguentielementi (Tavola 5):
NUCLEI CENTRALI• Sito areale di area nucleo SIC IT1331402
AREE DI INTERCONNESSIONE TERRITORIALE• Corridoio ecologico a
fondo cieco per specie ambienti acquatici (Rio Lerone)
Definizioni:
NUCLEI CENTRALI, aree protette Natura 2000 gestite
essenzialmente con lo scopo di mantenere e/oripristinare i valori
naturali e verranno suddivise in:
Siti areali di area nucleo. Corrispondono alle aree protette
Natura 2000 e rappresentano le aree chedevono essere connesse con
la rete.
Siti puntuali di area nucleo. Corrispondono alle altre aree
naturali protette esterne a quelle Natura2000 o a aree critiche, di
sicura valenza ecologica per la funzionalità della rete, di ridotte
dimensioni oaddirittura puntiformi, per le quali però non sono
possibili connessioni alla rete. In questa tipologia siritrovano
talora, per situazioni particolari di isolamento, alcune zone
ecotonali, grotte, rupi, pozze, zoneumide.
AREE DI INTERCONNESSIONE TERRITORIALE, che permettono il
mantenimento dell'integrità ecologica deinuclei centrali attraverso
una connessione reciproca. Sono stati così suddivisi:
Corridoi Ecologici. I corridoi ecologici costituiscono una
connessione di grande importanza per tutti gliecological groups, ma
sono particolarmente adatti alle specie di ambienti acquatici,
specie di ambientiboschivi e per specie di ambienti aperti. Nella
costruzione della rete ecologica, sono state distinte leseguenti
categorie di corridoi, molte delle quali ben consolidate nella
letteratura:
− Corridoio continuo, che unisce senza discontinuità i nodi
primari.− Corridoio a fondo cieco, definito anche blind corridor
(Miklós 1996) o peninsular wedging
(Jongman 2004): è un corridoio che non connette due aree Natura
2000, ma è funzionale alla conservazione della biodiversità
nell'area Natura 2000 in quanto l’area occupata dal corridoio
contiene popolazioni sorgenti di specie protette;
Tappe di Attraversamento (stepping stones) che permettono
comunque, attraverso una sequenza dipiccole aree di idoneità
ecologica fra loro separate, una connessione per il gruppo di
specie target;
STUDIO DI INCIDENZA 43
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COMUNE DI ARENZANOPIANO URBANISTICO COMUNALE
6. IL PIANO URBANISTICO COMUNALE
6.1 Oggetto ed efficacia
1.1 Il Piano urbanistico comunale del Comune di Arenzano
disciplina le attività ditrasformazione fisica e funzionale, di
rilevanza urbanistica ed edilizia, nel territoriocomunale.
1.2 Il Piano si ispira ai criteri di imparzialità, economicità,
efficacia, pubblicità esemplificazione dell’azione amministrativa,
nonché ai principi della massimapartecipazione e della
sostenibilità ambientale, nel quadro della legislazione
vigente.
Il presente piano persegue la realizzazione, nel territorio
interessato, di unosviluppo sostenibile, attraverso:
a) le tutele dell'integrità fisica e dell'identità culturale,
assunte come condizioni di ogniammissibile scelta di
trasformazione, fisica o funzionale, del medesimo territorio;
b) la valorizzazione delle qualità, ambientali, paesaggistiche,
urbane, architettoniche,relazionali e sociali presenti, nonché il
ripristino delle qualità deteriorate, e ilconferimento di nuovi e
più elevati caratteri di qualità, formale e funzionale.
1.3 Il piano urbanistico comunale si compone degli atti
costitutivi di cui alla L.R.36/1997:
a) descrizione fondativa,
b) documento degli obiettivi,
c) struttura del piano;
d) norme di conformità e di congruenza.
1.4 La disciplina dell’uso e della conservazione, della
riqualificazione e dellatrasformazione dell’intero territorio
comunale viene definita dal P.U.C. attraverso uninsieme di
elaborati grafici, descrittivi e normativi [il cui valore
prescrittivo, normativo,di indirizzo, descrittivo è precisato negli
stessi elaborati del P.U.C.] in conformità con levigenti
disposizioni in materia sia nazionali che regionali:
STUDIO DI INCIDENZA 44
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• Elaborati grafici di indirizzo pianificatorio prescrittivi e/o
indicativi su cartatecnica regionale e su base catastale (sc.
1/5.000, 1/2.500);
• Normativa urbanistica generale e normativa urbanistica
disaggregata