Istituto Comprensivo di Chions Via G.B. COSSETTI, 22 – 33083 CHIONS (PN) – Codice meccanografico Istituto – PNIC81700D –C.F. 80010200931- Codice Ufficio- UFQHJ0 0434/648004 - 649111 - Fax 0434/649907 PEC-[email protected] - -mail-[email protected]SITO- www.istitutocomprensivochions.gov. it PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE Consuntivo A.S. 2016/17 – Previsione A.S. 2017/18 PREMESSA GENERALE Il presente documento è stato: rivisto e aggiornato dal Dirigente Scolastico, col supporto delle Funzioni Strumentali; analizzato e soggetto a revisione da parte della Commissione “Diritto al successo formativo” durante i lavori dell’a.s. 2016/2017 approvato in via definitiva dal Collegio dei Docenti in data 28/06/2017. Nella sua elaborazione si sono tenute in considerazione le nuove disposizioni e costituisce la proposta di Piano riferita a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico. È frutto di un'analisi delle criticità e dei punti di forza degli interventi di inclusione scolastica operati nell'anno appena trascorso e costituisce un'ipotesi globale di utilizzo funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività generale della scuola per il prossimo a.s. 2017/2018 1 . Ad inizio anno scolastico, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola, il GLI provvederà ad un adattamento del Piano, sulla base del quale il 1 Il presente Piano Annuale per l’Inclusione è stato reso pubblico e inviato al competente USR nonché ai GLIP e al GLIR, per la richiesta di organico di sostegno, e alle altre istituzioni territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza, considerando anche gli Accordi di Programma in vigore o altre specifiche intese sull'integrazione scolastica sottoscritte con gli Enti Locali.
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PIANO ANNUALE PER L’INCLUSIONE...Elaborazione di una proposta di PAI (Piano Annuale per l'Inclusione) riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico
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Istituto Comprensivo di Chions Via G.B. COSSETTI, 22 – 33083 CHIONS (PN) –
Inoltre si intendono coloro che con continuità, o per determinati periodi, possono manifestare
Bisogni Educativi Speciali per motivi fisici, biologici, fisiologici, psicologici, sociali
rispetto ai quali è necessario che la scuola offra adeguata e personalizzata risposta.
- Difficoltà di linguaggio; - Difficoltà cognitive;
- Difficoltà di attenzione e concentrazione;
- Difficoltà del comportamento
e della relazione; - Difficoltà derivanti dalla non conoscenza
della cultura e della lingua italiana; - Svantaggio socio-economico
linguistico e/o culturale;
- Altro.
Identificati dal Consiglio di Classe/Team dei docenti e
dal Dirigente sulla base di elementi
oggettivi (es. segnalazione
dei servizi sociali), ovvero di ben fondate
considerazioni psico-pedagogiche e didattiche.
No P.D.P (BES)
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ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA
Gli organi preposti per l’inclusione
COLLEGIO DEI DOCENTI
Su proposta del GLI, il Collegio dei Docenti, nel mese di giugno, delibera il PAI. Inoltre
approva l'esplicitazione nel PTOF di un concreto impegno programmatico per
l'inclusione.
Il Collegio dei Docenti si impegna a partecipare ad azioni di formazione e/o
prevenzione concordate anche a livello territoriale.
GLI (Gruppo di Lavoro per l'Inclusione)
La Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 individua nel GLI l’organo istituzionale
preposto a tale funzione.
Chi compone il GLI
Dirigente Scolastico
Funzioni Strumentali area Diritto al Successo Formativo
Docenti di sostegno e curricolari (almeno uno per plesso)
Educatori e operatori dei servizi
Specialisti ASL o enti accreditati
Componente genitori
Compiti del GLI
Rilevazione BES presenti nella scuola;
Raccolta Piani di Lavoro (PEI e PDP) relative ai BES.
Raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi;
Focus/confronto sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle
strategie/metodologie di gestione delle classi;
Rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusione della scuola;
Elaborazione di una proposta di PAI (Piano Annuale per l'Inclusione) riferito a
tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni anno scolastico (entro il
mese di giugno). Il PAI va discusso e deliberato in collegio e inviato a USR, ai
GLIP e GLIR per la richiesta di organico di sostegno e alle altre istituzioni
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territoriali come proposta di assegnazione delle risorse di competenza;
A settembre, in relazione alle risorse effettivamente assegnate alla scuola, il GLI
redige un adattamento del PAI, sulla base del quale il dirigente assegna le
risorse;
Funge da interfaccia della rete CTS e dei servizi sociali e sanitari territoriali.
CONSIGLIO DI CLASSE/TEAM DEI DOCENTI
I Consigli di Classe e i Team dei Docenti svolgono un ruolo fondamentale per
l’individuazione e gestione dei bisogni educativi degli alunni della classe.
Compiti del Consiglio di Classe e del Team dei Docenti
Individuazione casi in cui sia necessaria e opportuna l'adozione di una
personalizzazione della didattica ed eventualmente di misure compensative e
dispensative;
Rilevazione di tutte le certificazioni non Legge 104/92 (H) e non Legge
170/2010 (DSA);
Rilevazione alunni BES di natura socio-economica e/o linguistico-culturale
(definizione di interventi didattico-educativi in base ai bisogni degli studenti;
Individuazione strategie e metodologie utili per la realizzazione della
partecipazione degli studenti con BES al contesto di apprendimento (modulo
identificazione BES);
Progettazione e condivisione di progetti personalizzati;
Individuazione e proposizione di risorse umane strumentali e ambientali per
favorire i processi inclusivi;
Stesura e applicazione PEI E PDP;
Collaborazione scuola-famiglia-territorio;
Condivisione con insegnante di sostegno (se presente) e con le varie figure che
collaborano all’interno della classe (educatori, assistenti alla comunicazione,
docente di italiano L2...);
Segnalazione alla famiglia della necessità di intraprendere il percorso per
l’accertamento di possibili disturbi.
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In questo Istituto le funzioni relative agli interventi mirati all’inclusione vengono
coordinate da un’unica figura strumentale, denominata “Diritto al successo formativo”.
Al fine di rendere l’azione più efficace, vengono individuati due docenti, uno di
riferimento per la scuola primaria ed uno di riferimento per la scuola secondaria.
Funzioni Strumentali
“Diritto al Successo Formativo”
a.s. 2016-2017
Scuola Primaria Scuola Secondaria
Trovato Massimiliano Tiselli Maura
REFERENTE DEI DOCENTI DI SOSTEGNO
Compiti del referente per il sostegno
convocare e presiedere le riunioni del gruppo H (docenti di sostegno), nel caso
di delega del Dirigente Scolastico;
collaborare con il dirigente scolastico e il GLI d’Istituto per l’assegnazione degli
alunni alle classi di riferimento e delle relative ore di sostegno;
organizzare e programmare gli incontri tra l’équipe socio-sanitaria, scuola e
famiglia (in collaborazione con la segreteria);
partecipare agli incontri di verifica iniziale, intermedia e finale, con gli operatori
sanitari laddove strettamente necessario;
fissare il calendario delle attività del gruppo H e di quelle di competenza dei
Consigli di Classe che riguardano gli alunni in situazione di disabilità;
coordinare il gruppo degli insegnanti di sostegno, raccogliendo le buone pratiche
da essi sperimentate;
gestire i fascicoli personali degli alunni diversamente abili;
gestire il passaggio di informazioni relative agli alunni tra le scuole e all’interno
dell’istituto al fine di perseguire la continuità educativo-didattica;
favorire i rapporti tra Enti Locali;
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richiedere, qualora ve ne sia la necessità, ausili e sussidi particolari;
promuovere le iniziative relative alla sensibilizzazione per l’integrazione e
l’inclusione scolastica degli alunni.
REFERENTE D’ISTITUTO PER I DSA
Il referente d’Istituto per i DSA, diversamente dal referente per i BES, ha un proprio
status giuridico, conferitogli dalle Linee Guida sui DSA del 2011, ove possiamo leggere
che il compito del referente è volto prevalentemente a sensibilizzare e approfondire
tematiche specifiche sui DSA, a supportare i consigli di classe/team docente, in cui vi
siano alunni con DSA, a favorire la relazione con le famiglie.
Nello specifico, il referente (leggiamo nelle Linee Guida):
fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti;
fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al
fine di realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e
personalizzato;
collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei
problemi nella classe con alunni con DSA;
diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento;
fornisce informazioni riguardo alle Associazioni/Enti/Istituzioni/Università ai
quali poter fare riferimento per le tematiche in oggetto;
fornisce informazioni riguardo a siti o piattaforme on line per la condivisione di
buone pratiche in tema di DSA;
offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione;
cura la dotazione bibliografica e di sussidi all’interno dell’Istituto;
funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti, operatori dei servizi sanitari,
enti locali ed agenzie formative accreditate nel territorio;
informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA.
REFERENTE D’ISTITUTO PER I BES
Questa è una figura nata conseguentemente alla Direttiva Ministeriale 27 dicembre
2012, che ha riconosciuto l’esistenza di bisogni educativi speciali, diversi dalle
situazioni di disabilità, e previsto la personalizzazione dei percorsi formativi per quegli
alunni che presentano tali bisogni.
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La figura del referente d’Istituto per i BES non è regolamentata da alcuna normativa
definita, di conseguenza ciascuna Istituzione scolastica disciplina tale figura,
assegnandogli compiti e funzioni, in maniera autonoma.
I compiti del referente per i BES, in linea generale, sono finalizzati ad un obiettivo
primario ovvero quello di facilitare il processo d’apprendimento degli alunni con
bisogni educativi speciali.
I compiti del Referente sono:
curare il rapporto con gli Enti del territorio CTS, CTI e USP;
supportare i Cdc/Team per l’individuazione di casi di alunni BES;
se richiesto fornire collaborazione/consulenza alla stesura di PDP;
organizzare momenti di approfondimento/formazione/aggiornamento sulla base
delle necessità rilevate all’interno dell’istituto;
monitorare/valutare i risultati ottenuti e condividere proposte con il Collegio dei
Docenti e Consiglio d’Istituto;
predisporre il materiale informativo per il sito web della scuola in merito ai BES
e collaborare con il referente PTOF di Istituto;
DOCENTE DI SOSTEGNO
La legge 517/1977 individua il docente di sostegno specializzato come figura preposta
all'integrazione degli studenti con disabilità certificate.
L'insegnante di sostegno è nominato dallo Stato e assume la contitolarità delle sezioni
e delle classi in cui opera, partecipa alla programmazione educativa e didattica e alla
elaborazione e verifica di competenza dei Consigli di classe e dei Collegi dei docenti. L.
104/92 art. 13 comma 6”.
Compiti dell’insegnante di sostegno:
Promozione del processo di integrazione dell'alunno nel gruppo classe
attraverso corrette modalità relazionali;
Partecipazione alla programmazione educativo-didattica della classe;
Supporto al consiglio di classe/team docenti nell'assunzione di strategie e
tecniche pedagogiche, metodologiche e didattiche inclusive;
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Coordinamento, stesura e applicazione del piano di programmazione educativo-
didattica per l'alunno diversamente abile nel contesto della programmazione di
classe (P.E.I.);
Coordinamento, conoscenza della documentazione inerente all'alunno disabile;
Coordinamento dei rapporti con tutte le figure che ruotano intorno all'alunno
(genitori, specialisti, operatori ASL, ecc.);
Verifica e valutazione delle attività e delle dinamiche della classe;
Facilitatore per l’integrazione tra pari attraverso il proprio contributo nella
gestione del gruppo classe.
Documenti per gli alunni con disabilità certificata (L 104/92) L’articolo 12 della Legge 104/92 prevede, per ciascun alunno certificato, l’elaborazione
della seguente documentazione specifica:
DOCUMENTI FIRME3 SCADENZE
Piano Educativo Individualizzato
(PEI)
Docenti della classe, famiglia,
operatori psico-socio-sanitari
NOVEMBRE o a due settimane
dal primo incontro con l’équipe psico-socio-
pedagogica (una copia cartacea
con firme in originale e una in formato digitale)
Profilo Dinamico
Funzionale (PDF)
Docenti della classe, famiglia, operatori psico-socio-sanitari
31 GENNAIO (una copia cartacea
con firme in originale e
una in formato digitale)
Scheda di verifica finale Docenti della classe. Solo per art. 3 comma 3 anche dagli
operatori psico-socio-sanitari
GIUGNO (una copia in formato digitale da inviare a
USP e una cartacea agli atti della scuola)
Nel fascicolo riservato devono essere depositati inoltre:
1. Diagnosi Funzionale (équipe socio-sanitaria)
2. Il Verbale di Accertamento della situazione di disabilità
3. Verbali degli incontri con le équipe psico-socio-pedagogiche
3 La firma deve essere accompagnata da nome e cognome scritti in modo leggibile.
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4. Altra eventuale documentazione (Tribunali Minori, Ufficio Minori)
Documenti per gli alunni con DSA (legge 170/2010)
DOCUMENTO FIRME4 SCADENZE
PDP DSA
Consiglio di classe/ Team docenti
e genitori
Entro 2 mesi dall’inizio dell’anno scolastico o dal ricevimento di
nuova certificazione (una copia cartacea con firme in
originale e una in formato digitale)
REVISIONE ANNUALE
da consegnare alla segreteria alunni per protocollo e inserimento
nel fascicolo personale
Documenti per gli alunni BES individuati dal consiglio di classe/team docenti
DOCUMENTO FIRME4 SCADENZE
PDP BES
Consiglio di classe/ Team docenti.
La firma dei familiari
NON è NECESSARIA ma si ritiene auspicabile, dove possibile, la condivisione
con la famiglia.
31 DICEMBRE (con deroga in
situazioni particolari) (una copia cartacea con firme in
originale e una in formato digitale)
REVISIONE ANNUALE
da consegnare alla segreteria alunni per protocollo e inserimento
nel fascicolo personale
4 La firma deve essere accompagnata da nome e cognome scritti in modo leggibile.
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ALUNNI CON DISABILITÀ CERTIFICATA ai sensi della L.
104/92 ...CHE FARE?
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
Legge 118/71
Legge 517/77
Legge 104/92
DPR 24 febbraio 1994
DL n.54/2004
DPR 22 giugno 2009 n. 122 (art.9)
PREMESSA
Ogni alunno con disabilità certificata ha le sue peculiarità. Difficile quindi, se non
impossibile, individuare o elencare tutti gli strumenti utili a garantire il successo
formativo di ciascuno. Il seguente documento vuole quindi essere soltanto una
facilitazione per organizzare al meglio l’intervento educativo nel contesto scolastico.
Nel caso degli alunni con disabilità, la scuola in prima istanza deve tener conto delle
valutazioni cliniche stilate dagli specialisti nella diagnosi funzionale (DF) in cui si
evidenziano le potenzialità e i bisogni cognitivi e di socializzazione dell’alunno.
L’osservazione iniziale da parte dei docenti, integrata dalle informazioni acquisite dagli
specialisti, dalle altre figure educative e dalla famiglia, orienta e definisce il piano
educativo individualizzato (PEI).
INDICAZIONI PRATICHE
Il protocollo operativo utile a migliorare l’apprendimento ed il comportamento degli
alunni certificati in classe prevede i seguenti punti:
1. Tutta la documentazione viene inserita nel protocollo riservato. Il Dirigente
Scolastico allerta i docenti prevalenti o i coordinatori di classe in merito
all’evidenza del caso.
2. Tutti i docenti della classe in cui è presente un alunno certificato prendono
visione della documentazione clinica dell’alunno rilasciata da un servizio
specialistico (caratteristiche del Disturbo, diagnosi e indicazioni di trattamento,
suggerimenti psico-educativi).
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3. I docenti, di concerto con gli operatori clinici che gestiscono la diagnosi e cura
dell’alunno, definiscono le strategie metodologico-didattiche per favorire un
migliore adattamento scolastico e sviluppo emotivo e comportamentale.
4. Gli insegnanti sono invitati a tenere contatti con i genitori del bambino e con gli
specialisti che lo seguono, per un opportuno scambio di informazioni e per una
gestione condivisa di progetti educativi appositamente studiati per lui.
5. Si ribadisce l’opportunità, da parte dell’insegnante di sostegno, di lavorare
costantemente con l’obiettivo di potenziare le condizioni educative e didattiche
del gruppo, al fine di integrare l’alunno nel contesto della classe. Per favorire
l’accoglienza dell’alunno e fornirgli le risorse e gli strumenti atti a facilitare gli
apprendimenti e la socializzazione, si possono tenere in considerazione i
seguenti elementi:
contesto classe
organizzazione del tempo scuola
disponibilità di spazi e materiali
risorse umane a disposizione
6. La valutazione deve essere finalizzata a mettere in evidenza il progresso
dell’alunno, i miglioramenti maturati nel corso del periodo scolastico e deve
essere effettuata in rapporto alle potenzialità e ai livelli di apprendimento
iniziali. In quest’ottica la valutazione consente ai docenti di verificare
l’intervento didattico effettuato con l’alunno al fine di rivedere il percorso svolto,
individuarne limiti e risorse e concordare collegialmente strategie efficaci e
comportamenti d’assumere per far fronte alle esigenze degli allievi e a
specifiche problematiche.
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ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI D’APPRENDIMENTO...
CHE FARE?
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
L.170/2010
Linee guida 2011
CM prot. n.3587 del 3 giugno 2014
Si parla di Disturbi Specifici di Apprendimento quando un bambino mostra delle
difficoltà isolate e circoscritte nella lettura, nella scrittura e nel calcolo, in una
situazione in cui il livello scolastico globale e lo sviluppo intellettivo sono nella norma e
non sono presenti deficit sensoriali e neurologici. I disturbi specifici di apprendimento
si manifestano in bambini con adeguate capacità cognitive, uditive, visive e possono
essere rilevate in fase di scolarizzazione.
Per stabilire la presenza di D.S.A. si utilizza generalmente il criterio della
"discrepanza": esso consiste in uno scarto significativo tra le abilità intellettive
(Quoziente Intellettivo nella norma) e le abilità nella scrittura, lettura e calcolo.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento non possono essere curati in quanto non sono
una malattia o un blocco psicologico, bensì disturbi di natura neurobiologica, che
possono essere attenuati e compensati con strumenti e interventi didattici mirati.
TIPOLOGIE DEL DISTURBO
La principale caratteristica dei disturbi dell’apprendimento è la “specificità”, intesa
come un disturbo che interessa uno specifico dominio di abilità in modo significativo
ma circoscritto, lasciando intatto il funzionamento intellettivo generale.
In particolare i DSA sono classificati come di seguito:
Dislessia: disturbo specifico della decodifica della lettura (in termini di velocità e
accuratezza), quindi la lettura è più lenta e/o meno corretta delle aspettative, in base
all’età o alla classe frequentata.
Disortografia: disturbo specifico della scrittura di natura linguistica (in termini di
errori di ortografia). La disortografia è la difficoltà a tradurre correttamente i suoni che
compongono le parole in simboli grafici; essa si presenta con errori sistematici quali:
confusione tra fonemi simili, grafemi simili, omissioni, inversioni.
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Disgrafia: disturbo specifico della scrittura di natura grafo-motoria (in termini di
scrittura poco leggibile). Gli aspetti maggiormente deficitari riguardano la
coordinazione nel movimento, l'orientamento e l'organizzazione spazio-temporale, la
coordinazione oculo-manuale, la memoria sequenziale, il linguaggio, il senso del ritmo
(in genere immaturo), il processo di simbolizzazione (rallentato), la capacità di
discriminazione suoni-segni.
Discalculia: disturbo specifico del sistema dei numeri e del calcolo. Si distinguono
due tipologie (nel bambino discalculico possono essere presenti entrambi i profili):
primo tipo: debolezza nella strutturazione cognitiva delle componenti numeriche
(cioè negli aspetti basali: meccanismi di quantificazione, seriazione,
comparazione, strategie di calcolo mentale);
secondo tipo: compromissioni a livello procedurale e di calcolo (lettura, scrittura
e incolonnamento dei numeri, recupero dei fatti numerici e degli algoritmi del
calcolo scritto).
La prima tipologia di discalculia è da intendersi come una sorta di «cecità ai numeri»,
ovvero, in altri termini, come l'incapacità del soggetto di comprendere le numerosità
e, di conseguenza, di manipolarle. Il secondo profilo di discalculia si riferisce invece in
modo specifico alla compromissione del processo di acquisizione delle procedure e
degli algoritmi del calcolo.
Disturbi misti: disturbi che soddisfano 2 o più criteri relativi a dislessia, disortografia
o discalculia.
Queste categorizzazioni sono molto utili per inquadrare il disturbo ma non bisogna mai
perdere di vista che ogni persona è unica, diversa da ogni altro, quindi anche chi ha
un DSA lo è.
COME IDENTIFICARE UN DSA
I comportamenti più comuni, riscontrabili a livello generale, che possono essere un
campanello d’allarme sono:
• disorganizzazione generale nelle attività quotidiane e scolastiche;
• attenzione e concentrazione molto labili e di durata limitata - distrazioni
frequenti;
• difficoltà mnemoniche, sia a breve che a lungo termine (ad esempio non