– teorie scientifiche sull’origine dello spazio e dell’universo Abbiamo visto che l’esistenza di qualsiasi cosa viene percepita unicamente attraverso lo spazio di memoria che viene occupato. Dunque nessuna realtà fisica potrà essere immaginata fuori dal tempo. Se vogliamo ora applicare all’intero universo, la condizione di esistenza che abbiamo indicato, ci rendiamo immediatamente conto che le difficoltà che si presentano sono praticamente insuperabili. E’ infatti impossibile, per come l’universo viene definito, avere un osservatore ed una memoria esterna come supporto per il tempo. Definire dunque l’esistenza dell’universo utilizzando la nozione del tempo non è possibile e dunque si debbono cercare altre vie, visto che comunque della sua esistenza noi abbiamo piena coscienza. Il primo e più semplice approccio al problema può essere unprofondo atto di fede per poter dire che l’universo esiste perchè è stato creato dal " nulla " da un " Essere Supremo ", che ne ha definito tutta l’organizzazione. In questa maniera diventa possibile analizzare i fatti che si osservano senza dover necessariamente fare indagini sulle ragioni che li rendono possibili, in quanto l’onnipotenza di Dio rende tutto fattibile. In alternativa, possiamo considerare l’universo creato dal " nulla " non da un "Essere Supremo", ma dal " Big Bang ", una immane esplosione del "nulla" che conservava in sè tutte le caratteristiche necessarie per generare l’ordine successivo. A parte la diversa formulazione, entrambe le alternative, rappresentano nella sostanza un atto di fede, anche se la seconda viene oggi molto accreditata presso la comunità scientifica. Anche se non pensiamo di dare risposte definitive, in questa sede, vogliamo comunque tentare un approccio diverso al problema, tenendo presenti le considerazioni che sono state fatte finora. 30 1
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per poter dire che l’universo esiste Essere Supremo. 5 - Teorie... · E’infatti impossibile, per come l’universo viene definito,avere un osservatore ... in modo che lo spazio
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– teorie scientifiche sull’origine dello spazio e dell’universo
Abbiamo visto che l’esistenza diqualsiasi cosa viene percepita unicamente
attraverso lospazio di memoria che viene occupato.
Dunquenessuna realtà fisicapotrà essere immaginata fuori dal tempo.
Se vogliamo ora applicare all’intero universo, la condizione di esistenza che
abbiamo indicato, ci rendiamo immediatamente conto che le difficoltà che si
presentano sono praticamente insuperabili.
E’ infatti impossibile, per come l’universo viene definito, avere un osservatore
ed una memoria esterna come supporto per il tempo.
Definire dunque l’esistenza dell’universo utilizzando la nozione del tempo non
è possibile e dunque si debbono cercare altre vie, visto che comunque della
sua esistenza noi abbiamo piena coscienza.
Il primo e più semplice approccio al problema può essere un profondo
atto di fede per poter dire che l’universo esiste perchè è stato
creato dal " nulla " da un " Essere Supremo ", che ne ha definito
tutta l’organizzazione.
In questa maniera diventa possibile analizzare i fatti che si osservano senza
dover necessariamente fare indagini sulle ragioni che li rendono possibili, in
quanto l’onnipotenza di Dio rende tutto fattibile.
In alternativa, possiamo considerare l’universo creato dal " nulla " non da un
"Essere Supremo", ma dal " Big Bang ", una immane esplosione del "nulla"
che conservava in sè tutte le caratteristiche necessarie per generare l’ordine
successivo.
A parte la diversa formulazione, entrambe le alternative,
rappresentano nella sostanza un atto di fede, anche se la
seconda viene oggi molto accreditata presso la comunità
scientifica.
Anche se non pensiamo di dare risposte definitive, in questa sede, vogliamo
comunque tentare un approccio diverso al problema, tenendo presenti le
considerazioni che sono state fatte finora.
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Innanzitutto dobbiamo osservare che, non essendo possibile disporre di un
osservatore esterno, si deve escludere l’esistenza di un tempo universale nel
quale dovrebbe durare l’universo per poter esistere.
La sola scelta che ci rimane è quella di ricercare un universo la cui esistenza
sia indipendentemente dal tempo : un universo senza tempo.
Qualsiasi sistema risulta indipendente dal tempo solo se
è assolutamente statico oppure se si evolve in maniera
perfettamente periodica.
Nel nostro caso, l’osservazione astronomica ci riferisce di un universo che si
presenta in evoluzione e quindi optiamo per la seconda soluzione.
Il nostro problema sarà dunque definire un universo capace di subire,
su grande scala,una evoluzione periodica per un tempo indefinito,
senza inizio nè fine.
Cominciamo con l’osservare che, se è dato un ambiente, comunque esteso,
definire in esso una qualsiasi entità, vuol dire distinguerla dalle altre presenti
attraverso la definizione delle caratteristiche di tutti i suoi punti.
Questo significa che tutti i punti che appartengono all’entità che viene definita
presentano le proprietà e le caratteristiche particolari, che vengono richieste
per provarne l’appartenenza.
I punti che non presentano quelle caratteristiche non vi appartengono
e sono dunque qualcos’altro.
Se l’entità considerata è infinitamente estesa ( nel senso che occupa tutti
i punti dello spazio geometrico ), non possono esistere, in quello spazio,
altri punti che non le appartengono.
Le eventuali caratteristiche particolari, che i suoi punti dovrebbero presentare
per poter testimoniare la loroappartenenza, non potranno certamente essere
definite, in quanto non possono esistere punti diversi dai quali distinguersi.
In altre parole, non sarà mai possibile definire l’esistenza di qualcosa che sia
infinitamente esteso, in quanto l’ambiente nel quale esso si dovrà distinguere
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(per la definizione data di esistenza) dovrà necessariamente contenere altri
punti con caratteristiche diverse.
In base a queste semplici considerazioni, all’esistenza di qualsiasi cosa non
si potrà mai dare valore assoluto, ma sempre relativo all’ambiente che viene
preso in considerazione.
Nel nostro caso, assumiamo come ambiente " lo spazio geometrico " che,
essendo un pensiero astratto, può essere considerato, senza altre indagini,
con il significato noto dalla geometria euclidea, infinitamente esteso e quindi
adatto a contenere il " tutto ".
Se in tale ambiente consideriamo l’universo appena formato, ossia se