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# Giornale del Partito comunista italiano Anno 65-, n. 209 Spedizione in abb. post. gr. 1/70 L 1000/arretrati L 2000 Mercoledì 21 settembre 1988 * • INCONTRO CON LA CCIL «No al muro contro muro sul voto segreto lavoriamo per sviluppare la democrazia economica» per cambiare il fìsco» Occhetto incontra Pizzinato e Del T\irco nella sede della Cgil, «casa comune che hanno comunisti e so- cialisti». Da qui lancia una proposta d'impegno della sinistra, che lo scontro sul voto segreto non deve inficiare. Dice Occhetto: «Non deve diventare occa- sione per un muro contro muro. Una soluzione è possibile». E comunque le forze riformatrici «hanno un obiettivo sociale importante: la riforma fiscale». STEFANO iOCCONETTI GIORGIO FRASCA POLARA HR ROMA. Un messaggio a tutte le lorze di prpgressp par- te proprio dalia Cgil, dove co- munisti e socialisti lavorano fianco a fianco. Lo lancia il segretario del Pei, Achille Oc- chetto, richiamando la stessa definizione di Craxl: «Questa è la casa comune» della sinistra. Col Psl restano -elementi di divisione», alcuni anche «en- fatizzati». C'è Ira'questi II voto segreto? Dice Occhetto: «Questa non deve diventare occasione per Ingaggiare un muro contro muro tra le lane di sinistra». Mentre crescono le tensioni nella maggioranza, soprattutto nella De (tanto che nella notte c'è stato un vertice da De Mita a palazzo Chigi), Occhetto respinge l'immagine della contrapposi- zione Ira abolizionisti e-no: «Tutti ci slamo detti d'accordo sulla sua regolamentazione», E allora ci sia una «ulteriore fase istruttoria» per verificare le possibilità di incontro sulle regole e, In parallelo, sul •nuovi diritti parlamentari»: Ma anche se con il Psi non si trovasse un accordò, «ci sono altri temi su cui è possibile co- minciare subito un'azione Cor mune», Occhetto parla della riforma fiscale, «leva per dise- gnare un nuòvo modello di SViiupPO».: ALLE PAGINE 3 4 Achille Occhetto Manovra al vaglio di sindacati e QjnÉìdustria ANGELO M ROMA. Oggi la Finanzia- ria passa al vaglio di sindacati e C onfindustria. Una giornata decisiva perla manovra eco- nomica del governò De Mita, a poche ore dalla discussione liliale in Consiglio dei ministri e dal varo della legge e dei provvedimenti di accompa- gnamento previsto per doma- ni Lo stesso ministro del Te- soro Amato, ha confermato Ir intenzioni del governo di ri- spettare la scadenza, ieri sera àtterminedì un ennesimo in- contro con il presidente del Consiglio: dovrebbero essere decisi sia i telili fiscali ancora in sospeso (dall'lrpef alla tas- sazione degli autònomi, .con? MELONE dono compreso) sia quelli della spesa. Sono appunto i temi di maggiore scontro con i sinda- cati, nientre'ieri è giunto un confuso annuncio del mini-' Stro Cirino Pomicino nel con' Veglio per lo sviluppo Na- poli. Pomicino ha parlato di una decisione del governò per •diversificare» la localizzazio- ne degli oneri sociali tra Cen- tro-Nord e Sud. Soltanto una conferma di una delle propo- ste di Amato, o sì pensa ad un Provvedimento più ampio con conseguenti elfettl sul còsto del lavoro? Lo stesso presi- dente dèlta 'Confìhdustiwha commentato: «Attendiamo comunicazioni da De Mita». A MONA* Il Csm ha deciso a sorpresa per l'azione disciplinare Caso Calabria sotto accusa Due giudici del pool antimafia di Locri* Carlo Macrì ed Ezio Arcadi, sono stati rinviati ieri a giudizio dalla sezione disciplinare del Csm. La Procura generale della Cassazione aveva chiesto il loro proscioglimen- to. Proprio questi magistrati, ora sotto accusa, saran- no protagonisti lunedì dell'audizione a! comitato An- timafia di palazzo dei Marescialli nel quadro dell'in- chiesta sul «caso Calabria» sollecitata da Cossiga. FABIO INWINKL •Li ROMA. nuovo alla ri- balta il Consiglio superiore delia magistratura, appena una settimana dopo l'epilogo della vicenda Falcone-Meli. Questa volta l'attenzione del Gsrn si è spostata su due magi- strati calabresi, Carlo Macrì ed Ezio Arcadi, sostituti pro- curatori della Repubblica di Locri. La sezione disciplinare di palazzo dèi Marescialli li ha rinviati a giudizio a seguito di un'indagine che prende le mosse dalla morte un gio- vane pastore, Francesco Ser- gi, nella caserma dei carabi- nièri di Ardore, in Calabria. L'inchiesta giudiziaria aveva scagionato da ogni responsa- bilità i due magistrati, ma l'a- zione disciplinare promossa un anno fa dal ministro Vas- salli è sfociata nella decisione di rinvio a giudizio, Un prov- vedimento a sorpresa, dopo che II pg della Cassazione ave- va chiesto il loro prosciogli- mento. Desta sconcertò, inol- tre, la coincidenza con l'im- minente deposizione di Macrì e Arcadi al Csm sul-degrado degli uffici giudiziari della Re- gione, sempre più investita dalla criminalità organizzala. Dice Macrì: «Sono sereno, in giudizio si potrà chiarire tut- to». A PAGINA 6 Infindi vita l'imperatore del Giappone Hirohito Sono motto critiche le condizioni di salute dell'imperatoti giapponese Hirohito (nella loto) colpito ieri da una emor- ragia intestinale. I medici hanno sottoposto ti vecchio so- vrano a massiccie traslusionl che hanno sostituito un quar- to del suo sangue. Domani il primo ministro Takeshità firmerà il decreto che affida le funzioni di reggente al figlio cinquantaquattrenne dell'imperatore,il principe ereditario Akihilo. Anche l'ex primo ministro Nakasorte e rientralo a Tokio. A MOINA J Commentando l'intervista »di Occhetto, Asor Rosa scrive che essi recepisce le spinte a rifondare, prima ancora che l'organizzaiio- ne e la linea, la cultura poli- tica del partito a partire da una critica dell'Idea Asor Rosa: rifondatone culturale per il Pei d| socialismo quale emerge dalla tradizione .scientifica, e dall'esperiènza dell'Est.; Il modèrno partitoriformatoresi connota per un retroterra liberaldemocratico legato e una torte e alternativa rappresentanza delle classi subalterne e lavoratrici. AWMSINA* Bimba francese !l c ? n t. < !!J5lll. 0 J.Srò ...__. ^_IÌ_•. nes, in Francia, ha sottratto tOlta ai genitOn una bimba di quattro anni La educavano ""'i"" el ? **&&* ^ unuiuiniini nutj colpevoli di averti 03 neonazista •convinzioni neonaziste che II portavano a indolirli, ^ P " nere la figlia «nò a perjfe» barla>,; Il caso era scoppialo nel novembre dell'anno «cor- , so quando un medico aveva denunciato i genitori della bimba. La sentenza del Tribunale dei minori parlava anche di «educazione sessuale deviarne.. MOINA 8 MELU m « m i CINTHAU Mentre si decide sulla sorte della Karin B. il ministro denuncia gli inquinatori «Ecco tutte le industrie dei veleni» Ruffolo chiede il risarcimento Intervista a Fellini «Rivoglio il mio Adriatico» PAllA NOSTRA R.EPA2IONE VANNI MASALA L'Adriatico? stro imprevedibile), allora, «1 BOLOGNA. Ricordo questa strìscia che chiudeva I orizzonte e al di là del quale c'era tutto: c'era l'Est, 1 nemici, i mostri dell'in* conscio, Spirati»; questo mare ridotto oggi ad una pqzzan- ghera Intasata dalle alghe, per ; Federico Fellini ,è un (ram- mento importante del suo ar- chìvio di sogni irtìantìli. Il pre- sente, spiega il maèstro rimi- nese in una nostra Intervista, è solo «sgomento per un disa- quando con gli amici aspetta- va l'alba sulla sabbia. La sola «cosa nera» che l'Adriatico trascinò a riva sótto il suo na- so fu la carogna di un cavallo annegato; una grande impres- sione e quel giorno l'aula del- la prima ginnasio restò deser- ta per l'emozione provata dai suoi «studentellì», Vorrebbe, anche lui, lare là sua parte per salvare l'Adriatico ma c'è uh problèma: «Mi dovrebbero suggerire che cosa fare», am- mette. A PAGINA 5 Federico Fellini Gorbaciov tenta di placare la rabbia armena DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GIULIETTO CHIESA • t i MOSCA. L'Armenia è pre- sidiala dalle (ruppe dopo gli «contri dell'altro ieri che han- no provocato un morto e 70 feriti. La gente presidia prati- camente il centro di Erevan nella cui piazza del Teatro dell'Opera si tengono fre- quenti comizi e da un palco gii esponenti del «Comitato Kara- bah» aggiornano la situazione. Che diventa sempre più crìtica e a (al punto da convincere Gorbaciov l'altra sera a telefo- nare al segretario del partito armeno, Arutìunian. Il segre- tario del Pcus è seriamente preoccupato per la piega che stanno prendendo gli aweni- mentlenapregatolieaderdel comitale ad adoperarsi per «mantenere la calma», Gorba- ciov ha annunciato «imminen- ti decisioni», riferendosi pro- babilmente alla commissione speciale del Soviet delle na- zionalità (uno dei due rami del parlamento dell'Urss) che sta per conchiudere I suoi la- vori. I dirigenti del «comitato Ka- rabah» sarebbero propensi a chiedere la convocazione ur- gente del Soviet supremo ar- meno per sollecitare, a) Soviet supremo dell'Urss, il riesame della drammatica vicenda. L'unica cosa certa è che ormai appare impossibile una convi- venza tra azeri e armeni. E a nulla sembra aver portato il tentativo auspicata pacifi- cazione affidato dal Comitato centrale al commissario Voi- shkij. Neppure la sua concla- mata imparzialità è valsa a scongiurare i nuovi, tragici eventi. A PAGINA 9 ITan • i . Tutto sta a vedere, ora, come il pubblico giovane, co- toro che sedici anni or sono avevano, meniamo, cinque o sei anni e oggi hanno passato la ventina, accoglierà lo scan- daloso Ultimo tango a Parigi dì Bernardo Bertolucci. Lo ve- dranno sul piccolo schermo. Noi lo vedemmo su quello grande e ci piacque, Stasera lo rivedremo. Ma se una pro- fezia è consentita, diremo che ì ventenni di oggi non chiede- ranno il rogo. Talora, a voltar- si indietro, c'è da vergognarsi. Quel film fu giudicato con- trario alla morale, ì giudici ne decretarono la distruzione. Poi (destino dei processi e delle sentenze di morte) è sta- to riabilitato. Lo scandalo dov'era? Nellamore dispera- to, nella sodomìzzazìone? In questo termine che subito eb- berinnovalafortuna anche tra i più timorati e tra i più cauti utenti del vocabolario della lingua italiana? Parve allora che in esso dovesse riassu- mersi ogni infamia, ogni accu- sa da gettare sulla bilancia di una giustizia che invocava il rogo in nome del pudore. Lo Cossiga ha ricevuto Giorgio Ruffolo. nel pomerig- gio di ieri, al Quirinale. E stato più di un chiarimen- to, piuttosto un «sentire comune», còme ha com- mentato il ministro dell'Ambiente. Il quale ieri ha fatto conoscere un primo elenco delle imprese che hanno mandato irifiutiin Nigeria. Il governo stanzierà 100 miliardi in due anni, ma Ruffolo assi- cura: ci rifaremo con chi ha inquinato. NADIA TARANTINI § • ROMA. Il ministro del- l'Ambiente da dato l'incarico a carabinieri e Guardia di fi- nanza di proseguire le indagi- ni sulle ditte che esportavano; i veleni all'estero; e permette- ranno - attraverso controlli doganali e fiscali - a l l o Statò di ottenere, attraverso l'Avvo- catura, il risarcimento dei danni, compresi quelli che de- rivano dall'attuale emergenza. Lo Stato si costituirà parte ci- vile per eventuali conseguen- ze penali. Lo ditte che hanno violato tutte le leggi per espor- tare irifiutisaranno anche re-' sponsabili dei danni ambien- tali. Tra di esse, vecchie cono- scenze come l'Acna di Cengio e la Jolly Wax. Ieri pomeriggio -Ruffolo e Cossiga hanno con- venuto sulla necessita di inve- stire del problema,rifiuti ed emergenza ambientale le au- torità locali, fornendo loro Sezzi adeguali. A palazzo noi Toscana e Emma Roma- gna a confrónto con 'ri govèr- no: «Un primo passo avanti», commenta Luciano Guerzonì. Infine, ieri finalmente a terra i marinai della -Karin B.-. MIRELLA ACCONCIAMESSA A PAGINA 5 La lotta grecoromana risollevali morale della spedizione a Seul Da Maenza primo oro per l'Italia Azzurri in campo tra polemiche Primi sorrisi anche per il team azzurro. Vincenzi- no Maenza, minuscolo lottatore di Faenza, ha bis- sato il successo di quattro anni fa a Los Angeles vincendo il primo oro olimpico per l'Italia. Nel canottaggio in evidenza l'ottimo debutto del due con, dei (rateili Abbagliale che si candidano alla vittoria finale. E questa mattina in scena l'Italia del calcio, contro l'irak. . D*l NOSTRI INVIATI ., J MARCO MAZZANT1 RONALOO NHGOUNI ( • • SEUL. La prima medaglia d'oro l'ha vinta Vìncenzìno Maenza che ieri mattina ha confermalo a Seul di essere il numero uno nella lotta greco- romana, nella categoria sotto i 48 chilogrammi. Poi la gior- nata degli azzurri è proseguita bene, soprattutto nel canot- taggio dove Carmine e Giu- seppe Abbagliale, nel due con, hanno vinto con grande sicurezza la batteria di quanti. cazione superando II temuto armo inglese e qualificandosi pèrla finale con il miglior tempo. E oggi netto stadio di Seul toma in campo la nazio- nale di calcio umiliata lunedi dallo Zambia e dilaniata ora delie polemiche. A Seul giun- gerà poche ore prima dell'inì- zio della partita (ore 11) Ma- tarrese, convocato dal presi. dente del Coni Cattai. ; Vincenzo maenza, ai cenr.ro, sui pomo oen alloro olimpico i oggi in tv «Ultimo tango a Parigi», il film più controverso (insieme al «Salò» di Pier Paolo Pasolini) déllastoria del cinema italiano, arriva stasera ih tv. Una prima televisiva assoluta su Ca- nale 5, alle 21.30. Ma quella che gli spettatori vedranno stasera sarà un'edizione «purgata». Il regista Ber- nardo Bertolucci ha personalmente tagliato 6 minuti di film, per abbassa- re il divieto dai 18 ai 14 anni di età, e permettere quindi la trasmissione te- levisiva. Mancheranno le scene più «forti», quelle che quindici anni fa provocarono una vera e propria cro- ciata contro il film. scandalo in verità fu quella sentenza. Lo spento, paterno e patetico Marion Brando che lavava il corpo nudo dì Maria Schneider, quegli amori nel piccolo universo di un appar- tamento vuoto, la musica di Gato Barbieri non erano scan- dalosi, Scandaloso era il col- po dì pistola finale. L'inquieta ragazza liberava così il triste americano (lei è Jeanne) dalla invadente solitudine a cui nes- suno poteva ormai sfuggire nella capitale del diciannove- simo secolo contaminata dal- le cadenze malauguranti del tango. Jeanne aveva molto In comune con i censori del film, e il suo colpo di pistola altro OTTAVIO CECCHI non era che un gesto, un rifiu- to violento, definitivo ma non risolutivo, della solitudine dì un uomo che non sapeva più dove voltare il viso. Ed eccoci alle radici dello scandalo. I censori del film non erano nuovi a queste scene. C'è una sessuofobia piccolo-borghese che si manifesta ogni qualvol- ta se ne presenti l'occasione. E un atteggiamento morale e psicologico fondato su una equazione tra sesso e male. Se è vero che è necessario che gli scandali avvengano, Berto- lucci fece bene a scandalizza- re i censori. Primo, perché quell'equazione è quanto di più appiccicoso si possa im- maginare; secondo, perché II film li metteva in imbarazzo (ma se quel film è «arte» come si fa a sostenere che è scanda- loso?); terzo, perché li poneva di fronte alla solitudine nel momento in cui la solitudine pareva ancora a motti un at- teggiamento di sopravvìssuti snob. Si era all'inizio degli anni Settanta, Erano caduti molti miti, molti progetti. Un certo Paul venuto dall'America, cioè da lontano, in cerca, s'immagina, dì una materna Europa non poteva immagina- re che gli sarebbe toccata una pallottola attraverso il capo, e che quella pallottola gli sareb- be venuta dalla pistola di una ragazza a cui aveva chiesto salvezza. II povero Paul se ne va all'altro mondo, e ben gli sta, così impara a credere alla salvezza. Come a dire che il vero scandalo non era nella sonan- te parola sodomìzzazìone, non era nell'offesa a un pudo- re cui si facevano custòdi i censori di Bertolucci, ma in una colpevole mancanza di trionfale ottimismo, pane quo- tidiano dì una residua piccola borghesia che, se non occupa il futuro, resta con le mani in mano. O tì spara addosso. Così allora noi «leggemmo» il film. Forse stasera ci ricre- deremo, forse no. Conta la ri- prova generazionale e, consi- derato il mezzo di diffusione, la verifica di massa, È buon segno che la televisione metta in programma un film discus.- so e già condannato al rogo. È buon segno che i censori, per- dendo la partita, abbiano rive- lato che la loro sessuofobia nascondeva un'ìrrestibile pas- sione per le accuse, ì processi e le condanne a morte. CAVALLINI « MESUMECt AH* PAQHHE 2 0 , 2 1 « « Limiti di velocità Previste eccezioni per chi sorpassa? LILIANA ROSI possibilità di arrivare lino a •140. in fase dì sorpasso. Se il decretò Ferri è stalo defini- to «pasticciato» e .macchi- noso», quest'ultima proposta non sembra certo più. sem- plice. Su tutte le altre misure per la sicurezza stradale il componenti >e commissioni Trasporti e Lavori pubblici della Camera si sono mostra- ti concoidi. La risoluzione prevede infatti l'immediata obblìgatorteia delle tinture di sicurena. le prove per I* misurazione del tasso alcoli- metrico, un nuovo regola- mento per la revisione delle auto. Larisoluzionesarà presen- tata al prossimo Consigliò dei ministri dì venerdì. H ROMA. Il Parlamento darà indicazioni al governo per cambiare le norme sui li- miti di velocità. Lo farà attra- verso una risoluzione là cut bozza è stata stesa ieri po- meriggio dai presidenti delle commissioni Trasporti e La- vori pubblici. Il documento sarà oggi discusso alla pre- senza dei ministri ; Ferri e Santuz. Fra gli stessi gruppi parlamentari i pareri sui limi- ti di velocità non sono unani- mi. L'ipotesi più accreditata è quella della divisione dei limiti in base alla cilindrata. Ma ce n'è anche un'altra, la più originale, che stabilisce un limite uguale per tutti di 120 chilometri ali ora con la A PAQrNA 6
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per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

Mar 31, 2023

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Page 1: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

# Giornale del Partito comunista italiano

Anno 65-, n. 209 Spedizione in abb. post. gr. 1/70 L 1000/arretrati L 2000

Mercoledì 21 settembre 1988 * •

INCONTRO CON LA CCIL «No al muro contro muro sul voto segreto lavoriamo per sviluppare la democrazia economica»

per cambiare il fìsco» Occhetto incontra Pizzinato e Del T\irco nella sede della Cgil, «casa comune che hanno comunisti e so­cialisti». Da qui lancia una proposta d'impegno della sinistra, che lo scontro sul voto segreto non deve inficiare. Dice Occhetto: «Non deve diventare occa­sione per un muro contro muro. Una soluzione è possibile». E comunque le forze riformatrici «hanno un obiettivo sociale importante: la riforma fiscale».

STEFANO iOCCONETTI GIORGIO FRASCA POLARA

H R ROMA. Un messaggio a tutte le lorze di prpgressp par­te proprio dalia Cgil, dove co­munisti e socialisti lavorano fianco a fianco. Lo lancia il segretario del Pei, Achille Oc­chetto, richiamando la stessa definizione di Craxl: «Questa è la casa comune» della sinistra. Col Psl restano -elementi di divisione», alcuni anche «en­fatizzati». C'è Ira'questi II voto segreto? Dice Occhetto: «Questa non deve diventare occasione per Ingaggiare un muro contro muro tra le lane di sinistra». Mentre crescono le tensioni nella maggioranza, soprattutto nella De (tanto

che nella notte c'è stato un vertice da De Mita a palazzo Chigi), Occhetto respinge l'immagine della contrapposi­zione Ira abolizionisti e-no: «Tutti ci slamo detti d'accordo sulla sua regolamentazione», E allora ci sia una «ulteriore fase istruttoria» per verificare le possibilità di incontro sulle regole e, In parallelo, sul •nuovi diritti parlamentari»: Ma anche se con il Psi non si trovasse un accordò, «ci sono altri temi su cui è possibile co­minciare subito un'azione Cor mune», Occhetto parla della riforma fiscale, «leva per dise­gnare un nuòvo modello di SViiupPO».:

ALLE PAGINE 3 • 4 Achille Occhetto

Manovra al vaglio di sindacati e QjnÉìdustria

ANGELO M ROMA. Oggi la Finanzia­ria passa al vaglio di sindacati e C onfindustria. Una giornata decisiva perla manovra eco­nomica del governò De Mita, a poche ore dalla discussione liliale in Consiglio dei ministri e dal varo della legge e dei provvedimenti di accompa­gnamento previsto per doma­ni Lo stesso ministro del Te­soro Amato, ha confermato Ir intenzioni del governo di ri­spettare la scadenza, ieri sera àtterminedì un ennesimo in­contro con il presidente del Consiglio: dovrebbero essere decisi sia i telili fiscali ancora in sospeso (dall'lrpef alla tas­sazione degli autònomi, .con?

MELONE dono compreso) sia quelli della spesa.

Sono appunto i temi di maggiore scontro con i sinda­cati, nientre'ieri è giunto un confuso annuncio del mini-' Stro Cirino Pomicino nel con' Veglio per lo sviluppo dì Na­poli. Pomicino ha parlato di una decisione del governò per •diversificare» la localizzazio­ne degli oneri sociali tra Cen-tro-Nord e Sud. Soltanto una conferma di una delle propo­ste di Amato, o sì pensa ad un Provvedimento più ampio con

conseguenti elfettl sul còsto del lavoro? Lo stesso presi­dente dèlta 'Confìhdustiwha commentato: «Attendiamo comunicazioni da De Mita».

A M O N A *

Il Csm ha deciso a sorpresa per l'azione disciplinare

Caso Calabria

sotto accusa Due giudici del pool antimafia di Locri* Carlo Macrì ed Ezio Arcadi, sono stati rinviati ieri a giudizio dalla sezione disciplinare del Csm. La Procura generale della Cassazione aveva chiesto il loro proscioglimen­to. Proprio questi magistrati, ora sotto accusa, saran­no protagonisti lunedì dell'audizione a! comitato An­timafia di palazzo dei Marescialli nel quadro dell'in­chiesta sul «caso Calabria» sollecitata da Cossiga.

FABIO INWINKL

•Li ROMA. Dì nuovo alla ri­balta il Consiglio superiore delia magistratura, appena una settimana dopo l'epilogo della vicenda Falcone-Meli. Questa volta l'attenzione del Gsrn si è spostata su due magi­strati calabresi, Carlo Macrì ed Ezio Arcadi, sostituti pro­curatori della Repubblica di Locri. La sezione disciplinare di palazzo dèi Marescialli li ha rinviati a giudizio a seguito di un'indagine che prende le mosse dalla morte dì un gio­vane pastore, Francesco Ser­gi, nella caserma dei carabi­nièri di Ardore, in Calabria. L'inchiesta giudiziaria aveva

scagionato da ogni responsa­bilità i due magistrati, ma l'a­zione disciplinare promossa un anno fa dal ministro Vas­salli è sfociata nella decisione di rinvio a giudizio, Un prov­vedimento a sorpresa, dopo che II pg della Cassazione ave­va chiesto il loro prosciogli­mento. Desta sconcertò, inol­tre, la coincidenza con l'im­minente deposizione di Macrì e Arcadi al Csm sul-degrado degli uffici giudiziari della Re­gione, sempre più investita dalla criminalità organizzala. Dice Macrì: «Sono sereno, in giudizio si potrà chiarire tut­to».

A PAGINA 6

In fin di vita l'imperatore del Giappone Hirohito

Sono motto critiche le condizioni di salute dell'imperatoti giapponese Hirohito (nella loto) colpito ieri da una emor­ragia intestinale. I medici hanno sottoposto ti vecchio so­vrano a massiccie traslusionl che hanno sostituito un quar­to del suo sangue. Domani il primo ministro Takeshità firmerà il decreto che affida le funzioni di reggente al figlio cinquantaquattrenne dell'imperatore,il principe ereditario Akihilo. Anche l'ex primo ministro Nakasorte e rientralo a Tokio. A MOINA J

Commentando l'intervista »di Occhetto, Asor Rosa

scrive che essi recepisce le spinte a rifondare, prima ancora che l'organizzaiio-ne e la linea, la cultura poli­tica del partito a partire da una critica dell'Idea

Asor Rosa: rifondatone culturale per il Pei

d| socialismo quale emerge dalla tradizione .scientifica, e dall'esperiènza dell'Est.; Il modèrno partito riformatore si connota per un retroterra liberaldemocratico legato e una torte e alternativa rappresentanza delle classi subalterne e lavoratrici. AWMSINA*

Bimba francese !lc?nt.<!!J5lll.0J.Srò

. . . _ _ . ^ _ I Ì _ • . nes, in Francia, ha sottratto tOlta ai genitOn una bimba di quattro anni

La educavano ""'i""el? **&&* ^ unuiuiniini n u t j colpevoli di averti 0 3 neonazista •convinzioni neonaziste

che II portavano a indolirli, — ^ P " nere la figlia «nò a perjfe» barla>,; Il caso era scoppialo nel novembre dell'anno «cor- , so quando un medico aveva denunciato i genitori della bimba. La sentenza del Tribunale dei minori parlava anche di «educazione sessuale deviarne.. MOINA 8

MELU m « m i CINTHAU

Mentre si decide sulla sorte della Karin B. il ministro denuncia gli inquinatori

«Ecco tutte le industrie dei veleni» Ruffolo chiede il risarcimento Intervista a Fellini «Rivoglio il mio Adriatico»

PAllA NOSTRA R.EPA2IONE VANNI MASALA

L'Adriatico? stro imprevedibile), allora, « 1 BOLOGNA. Ricordo questa strìscia che chiudeva I orizzonte e al di là del quale c'era tutto: c'era l'Est, 1 nemici, i mostri dell'in* conscio, Spirati»; questo mare ridotto oggi ad una pqzzan-ghera Intasata dalle alghe, per

; Federico Fellini ,è un (ram­mento importante del suo ar­chìvio di sogni irtìantìli. Il pre­sente, spiega il maèstro rimi-nese in una nostra Intervista, è solo «sgomento per un disa-

quando con gli amici aspetta­va l'alba sulla sabbia. La sola «cosa nera» che l'Adriatico trascinò a riva sótto il suo na­so fu la carogna di un cavallo annegato; una grande impres­sione e quel giorno l'aula del­la prima ginnasio restò deser­ta per l'emozione provata dai suoi «studentellì», Vorrebbe, anche lui, lare là sua parte per salvare l'Adriatico ma c'è uh problèma: «Mi dovrebbero suggerire che cosa fare», am­mette.

A PAGINA 5 Federico Fellini

Gorbaciov tenta di placare la rabbia armena

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE

GIULIETTO CHIESA

• t i MOSCA. L'Armenia è pre­sidiala dalle (ruppe dopo gli «contri dell'altro ieri che han­no provocato un morto e 70 feriti. La gente presidia prati­camente il centro di Erevan nella cui piazza del Teatro dell'Opera si tengono fre­quenti comizi e da un palco gii esponenti del «Comitato Kara-bah» aggiornano la situazione. Che diventa sempre più crìtica e a (al punto da convincere Gorbaciov l'altra sera a telefo­nare al segretario del partito armeno, Arutìunian. Il segre­tario del Pcus è seriamente preoccupato per la piega che stanno prendendo gli aweni-mentlenapregatolieaderdel comitale ad adoperarsi per «mantenere la calma», Gorba­ciov ha annunciato «imminen­

ti decisioni», riferendosi pro­babilmente alla commissione speciale del Soviet delle na­zionalità (uno dei due rami del parlamento dell'Urss) che sta per conchiudere I suoi la­vori.

I dirigenti del «comitato Ka-rabah» sarebbero propensi a chiedere la convocazione ur­gente del Soviet supremo ar­meno per sollecitare, a) Soviet supremo dell'Urss, il riesame della drammatica vicenda. L'unica cosa certa è che ormai appare impossibile una convi­venza tra azeri e armeni. E a nulla sembra aver portato il tentativo dì auspicata pacifi­cazione affidato dal Comitato centrale al commissario Voi-shkij. Neppure la sua concla­mata imparzialità è valsa a scongiurare i nuovi, tragici eventi.

A PAGINA 9

ITan • i . Tutto sta a vedere, ora, come il pubblico giovane, co-toro che sedici anni or sono avevano, meniamo, cinque o sei anni e oggi hanno passato la ventina, accoglierà lo scan­daloso Ultimo tango a Parigi dì Bernardo Bertolucci. Lo ve­dranno sul piccolo schermo. Noi lo vedemmo su quello grande e ci piacque, Stasera lo rivedremo. Ma se una pro­fezia è consentita, diremo che ì ventenni di oggi non chiede­ranno il rogo. Talora, a voltar­si indietro, c'è da vergognarsi.

Quel film fu giudicato con­trario alla morale, ì giudici ne decretarono la distruzione. Poi (destino dei processi e delle sentenze di morte) è sta­to riabilitato. Lo scandalo dov'era? Nellamore dispera­to, nella sodomìzzazìone? In questo termine che subito eb­be rinnovala fortuna anche tra i più timorati e tra i più cauti utenti del vocabolario della lingua italiana? Parve allora che in esso dovesse riassu­mersi ogni infamia, ogni accu­sa da gettare sulla bilancia di una giustizia che invocava il rogo in nome del pudore. Lo

Cossiga ha ricevuto Giorgio Ruffolo. nel pomerig­gio di ieri, al Quirinale. E stato più di un chiarimen­to, piuttosto un «sentire comune», còme ha com­mentato il ministro dell'Ambiente. Il quale ieri ha fatto conoscere un primo elenco delle imprese che hanno mandato i rifiuti in Nigeria. Il governo stanzierà 100 miliardi in due anni, ma Ruffolo assi­cura: ci rifaremo con chi ha inquinato.

NADIA TARANTINI

§ • ROMA. Il ministro del-l'Ambiente da dato l'incarico a carabinieri e Guardia di fi­nanza di proseguire le indagi­ni sulle ditte che esportavano; i veleni all'estero; e permette­ranno - attraverso controlli doganali e fiscali -allo Statò di ottenere, attraverso l'Avvo­catura, il risarcimento dei danni, compresi quelli che de­rivano dall'attuale emergenza. Lo Stato si costituirà parte ci­vile per eventuali conseguen­ze penali. Lo ditte che hanno violato tutte le leggi per espor­

tare i rifiuti saranno anche re-' sponsabili dei danni ambien­tali. Tra di esse, vecchie cono­scenze come l'Acna di Cengio e la Jolly Wax. Ieri pomeriggio -Ruffolo e Cossiga hanno con­venuto sulla necessita di inve­stire del problema,rifiuti ed emergenza ambientale le au­torità locali, fornendo loro Sezzi • adeguali. A palazzo

noi Toscana e Emma Roma­gna a confrónto con 'ri govèr­no: «Un primo passo avanti», commenta Luciano Guerzonì. Infine, ieri finalmente a terra i marinai della -Karin B.-.

MIRELLA ACCONCIAMESSA A PAGINA 5

La lotta grecoromana risollevali morale della spedizione a Seul

Da Maenza primo oro per l'Italia Azzurri in campo tra polemiche

Primi sorrisi anche per il team azzurro. Vincenzi-no Maenza, minuscolo lottatore di Faenza, ha bis­sato il successo di quattro anni fa a Los Angeles vincendo il primo oro olimpico per l'Italia. Nel canottaggio in evidenza l'ottimo debutto del due con, dei (rateili Abbagliale che si candidano alla vittoria finale. E questa mattina in scena l'Italia del calcio, contro l'irak.

. D*l NOSTRI INVIATI ., J MARCO MAZZANT1 RONALOO NHGOUNI

( •• SEUL. La prima medaglia d'oro l'ha vinta Vìncenzìno Maenza che ieri mattina ha confermalo a Seul di essere il numero uno nella lotta greco­romana, nella categoria sotto i 48 chilogrammi. Poi la gior­nata degli azzurri è proseguita bene, soprattutto nel canot­taggio dove Carmine e Giu­seppe Abbagliale, nel due con, hanno vinto con grande

sicurezza la batteria di quanti. cazione superando II temuto armo inglese e qualificandosi pèrla finale con il miglior tempo. E oggi netto stadio di Seul toma in campo la nazio­nale di calcio umiliata lunedi dallo Zambia e dilaniata ora delie polemiche. A Seul giun­gerà poche ore prima dell'inì­zio della partita (ore 11) Ma-tarrese, convocato dal presi. dente del Coni Cattai. ;

Vincenzo maenza, ai cenr.ro, sui pomo oen alloro olimpico

i oggi in tv «Ultimo tango a Parigi», il film più controverso (insieme al «Salò» di Pier Paolo Pasolini) déllastoria del cinema italiano, arriva stasera ih tv. Una prima televisiva assoluta su Ca­nale 5, alle 21.30. Ma quella che gli spettatori vedranno stasera sarà un'edizione «purgata». Il regista Ber­

nardo Bertolucci ha personalmente tagliato 6 minuti di film, per abbassa­re il divieto dai 18 ai 14 anni di età, e permettere quindi la trasmissione te­levisiva. Mancheranno le scene più «forti», quelle che quindici anni fa provocarono una vera e propria cro­ciata contro il film.

scandalo in verità fu quella sentenza. Lo spento, paterno e patetico Marion Brando che lavava il corpo nudo dì Maria Schneider, quegli amori nel piccolo universo di un appar­tamento vuoto, la musica di Gato Barbieri non erano scan­dalosi, Scandaloso era il col­po dì pistola finale. L'inquieta ragazza liberava così il triste americano (lei è Jeanne) dalla invadente solitudine a cui nes­suno poteva ormai sfuggire nella capitale del diciannove­simo secolo contaminata dal­le cadenze malauguranti del tango. Jeanne aveva molto In comune con i censori del film, e il suo colpo di pistola altro

OTTAVIO CECCHI

non era che un gesto, un rifiu­to violento, definitivo ma non risolutivo, della solitudine dì un uomo che non sapeva più dove voltare il viso. Ed eccoci alle radici dello scandalo.

I censori del film non erano nuovi a queste scene. C'è una sessuofobia piccolo-borghese che si manifesta ogni qualvol­ta se ne presenti l'occasione. E un atteggiamento morale e psicologico fondato su una equazione tra sesso e male. Se è vero che è necessario che gli scandali avvengano, Berto­lucci fece bene a scandalizza­re i censori. Primo, perché quell'equazione è quanto di più appiccicoso si possa im­

maginare; secondo, perché II film li metteva in imbarazzo (ma se quel film è «arte» come si fa a sostenere che è scanda­loso?); terzo, perché li poneva di fronte alla solitudine nel momento in cui la solitudine pareva ancora a motti un at­teggiamento di sopravvìssuti snob.

Si era all'inizio degli anni Settanta, Erano caduti molti miti, molti progetti. Un certo Paul venuto dall'America, cioè da lontano, in cerca, s'immagina, dì una materna Europa non poteva immagina­re che gli sarebbe toccata una pallottola attraverso il capo, e che quella pallottola gli sareb­

be venuta dalla pistola di una ragazza a cui aveva chiesto salvezza. II povero Paul se ne va all'altro mondo, e ben gli sta, così impara a credere alla salvezza.

Come a dire che il vero scandalo non era nella sonan­te parola sodomìzzazìone, non era nell'offesa a un pudo­re dì cui si facevano custòdi i censori di Bertolucci, ma in una colpevole mancanza di trionfale ottimismo, pane quo­tidiano dì una residua piccola borghesia che, se non occupa il futuro, resta con le mani in mano. O tì spara addosso.

Così allora noi «leggemmo» il film. Forse stasera ci ricre­deremo, forse no. Conta la ri­prova generazionale e, consi­derato il mezzo di diffusione, la verifica di massa, È buon segno che la televisione metta in programma un film discus.-so e già condannato al rogo. È buon segno che i censori, per­dendo la partita, abbiano rive­lato che la loro sessuofobia nascondeva un'ìrrestibile pas­sione per le accuse, ì processi e le condanne a morte.

CAVALLINI « MESUMECt AH* PAQHHE 20, 21 « «

Limiti di velocità Previste eccezioni per chi sorpassa?

LILIANA ROSI

possibilità di arrivare lino a •140. in fase dì sorpasso. Se il decretò Ferri è stalo defini­to «pasticciato» e .macchi­noso», quest'ultima proposta non sembra certo più. sem­plice. Su tutte le altre misure per la sicurezza stradale il componenti >e commissioni Trasporti e Lavori pubblici della Camera si sono mostra­ti concoidi. La risoluzione prevede infatti l'immediata obblìgatorteia delle tinture di sicurena. le prove per I* misurazione del tasso alcoli-metrico, un nuovo regola­mento per la revisione delle auto.

La risoluzione sarà presen­tata al prossimo Consigliò dei ministri dì venerdì.

H ROMA. Il Parlamento darà indicazioni al governo per cambiare le norme sui li­miti di velocità. Lo farà attra­verso una risoluzione là cut bozza è stata stesa ieri po­meriggio dai presidenti delle commissioni Trasporti e La­vori pubblici. Il documento sarà oggi discusso alla pre­senza dei ministri ; Ferri e Santuz. Fra gli stessi gruppi parlamentari i pareri sui limi­ti di velocità non sono unani­mi. L'ipotesi più accreditata è quella della divisione dei limiti in base alla cilindrata. Ma ce n'è anche un'altra, la più originale, che stabilisce un limite uguale per tutti di 120 chilometri ali ora con la

A PAQrNA 6

Page 2: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

fUiiità Giornale del Partito comunista italiano

fondato da Antonio Gramsci nel 1924

Amenità ecologiche M A R C O M A R C U C C I

G iorgio Bocca M a Repubblica». 17 settembre) mi sceglie ad esemplo della specie di ammini­stratori locali e regionali demagoghi e ignoranti, che al problemi della società moderna, stolto-

^aswa». lizzati per lui dal bidoni di riliuti tossici e nocivi che stanno tornando alle nostre sponde, rispondereb­bero come agli untori nei tempi delle pestilenze. Al bisogno che Bocca ha di immaginare che chiunque amministra, nel nostro paese, abbia per Iona tre buchi al naso, non vale la pena di replicare. Semplicemente, egli non sa di cosa paria. Ritenere, come lui scrive, che le aree portuali, oltre che per sbarcare, debbano servi­re per tenere per anni stoccate migliala di tonnellate di rlllutl tossici e nocivi a poca distanza dalle acque; che, per steccarli meglio, andrebbero tenuti «ielle celle fri­gorifere del porti quasi (ossero dei polli surgelati: che gli impianti di smaltimento potrebbero anch'essi esse­re messi nei dintorni delle banchine: tutte queste sono amenità.

In verità, In questi giorni da alcuni amministratori, in particolare della Toscana e dell'Emilia-Romagna, è ve­nuto uno storio serio per cercare di risolvere il proble­ma, Sema queste prove di responsabilità, oggi si sareb­be davvero dinanzi ad un gran pasticcio, come, meglio di tutti, può testimoniare II ministro per l'Ambiente, on, Giorgio Rullolo, Sono tre anni, con il regolamento attuatlvo del Dpr 915, che In Italia esistono norme specifiche per i riliuti tossici e nocivi. Rispetto agli inviti comunitari ed ai tempi che sarebbero stali giusti, un ritardo di almeno una quindicina di anni. Le industrie, come è nolo, esistevano dapprima,

E troppo ritenere che, nei decenni passati, le indu­strie avrebbero dovuto organizzare II corretto smalti­mento dei rifiuti tossici, considerando queste infra­strutture come necessarie alla organizzazbne di una attenda, allo stesso modo in cui si allacciavano alla elettricità o alle fognature? Fatto è che i rifiuti tossici e nocivi, in Italia, da sempre vanno, per la quota maggio­re, o in discariche non idonee o nelle fognature e nel canali,

Dinanzi a questa eredità lo Stato centrale, che final­mente si dava una legge, avrebbe dovuto Immaginare allora un programma di emergenza. Invece si immagi­nò che, di punto In bianco, quello che non c'era, sarebbe venuto. La condotta dello Stato centrale è curiosa, Oggi, in Italia, non si costruisce un depuratore senza che l'abbia deciso un ulllclo romano, non si fermano neanche le Irene, se non lo decide un mini­stero. Ogni intervento diventa una occasione di centra-lizzatone, e quando II potere centrale pretende tanta invadenza l'esito finisce con l'essere Ineluttabilmente la produzione di clientele. Ma, di contro a tale concre­tezza, guai a chiedere allo Stato programmi! Sarebbe stato ragionevole che lo Stato centrale prevedesse an­zitutto una fase transitoria, nella quale risolvere d'ur­genza il problema dello stoccaggio del materiale tossi­co e nocivo, e poi, mettendo insieme il capitale di

i., investimento delle industrie, programmasse i primi 1 quattro-cinque impianti. Ma perche scomodarsi, se In 'una legge e era scritto che il problema era risolto?

"* i f f t guaito p in lQ , * non prima, che le diffidenza " delle popolazioni ha Comincialo a pesare e talora ad

•- Impedire ed ostacolare la localizzazione di Impianti. Ma non era prevedibile, questa dillidenza? E non è stato, in gran parte, determinata dalla irresponsabilità delle Industrie e dei governi?

Con II deficit di impianti, sono cominciali gli affari criminali delle discariche nel Terzo mondo. Ed anche qua, vale la pena di •mettere I puntini sulle !.. Le navi potevano non partire. Dal 1987 c'è una legge che stabi­lisce che il governo centrale ha la responsabilità di lare obiezione e di ìmedire tulle le spedizioni all'estero che non convincono. Noi, per i porti toscani, abbiamo chiesto con lettere, petizioni e proteste, che questo potere di obiezione venisse usato, e lo abbiamo chie­sto quando si era In tempo a chiederlo. Perché non lo si «fatto?

eniamo, poi, a queste settimane. Il ministero della Protezione civile ha gestito per quasi due mesi l'odissea della Karin B. senza convocare una regione 0 un comune. Sono dovute passare le competenze al ministero dell'Ambiente per

ottenere llnalmentedl essere convocati. Si è potuto cosi, almeno In parte, correggere un piano che faceva acqua da molle parti, a cominciare dalla previsione Insensata di tenere i riliuti stoccati nei porti per decine di mesi. Siamo stali per venti giorni a leggere sul gior­nali notizie sul porlo di Livorno, senza poterne ragio­nare neppure con un funzionario. E la Karin B. dovrà, ora, attendere che si facciano I lavori di predisposizio­ne che potevano già essere terminati.

Veda Giorgio Bocca, nella sua crociata contro il nirallsmo e l'Ttalietta, in quante direzioni più proficue potrebbe impegnarsi. Ormai dar colpi di piccone sulla democrazia locale e diventata una reazione Istintiva di tutti coloro che sentono la crisi dello Stato e, per cultura o interesse, pensano di risolverlo «scorciando' la democrazia. Solo che, in questo modo, essi saltano e pia pari il problema di una nuova efficacia del gover­nare, che resta un problema inafferrabile se non è posto insieme dall'alto e dal basso.

V

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u mininsiaziene conclusiva ai sanalo scorso qciia resa «n'unita a urente

Il Pei stila rifondazione della cultura polìtica • s i II merito maggiore del­l'Intervista resa da Achille Oc-chetto all'.Unilà. (4 settem­bre 1988) è che essa sposta in avanti tutta la discussione. Cioè: alle diatribe tradizionali all'interno della sinistra italia­na ed europea e alle querelle* storiche tra conservatori e progressisti, tra moderati e ri­formatori, contrappone la proposta di riflettere sull'ado­zione di nuove categorie In­terpretative, necessarie a leg-Sere correttamente le profon-

e modificazioni della realtà sociale e politica democrati­co-capitalistica e ad orientare le trasformazioni conseguenti. Ci sono punti generici, ed altri ancora appena enunciati (e cercherò d'indicarne alcuni più avanti). Ma è importante innanzi tutto rilevare, come dicevo, che Cicchetto cerchi d'individuare per i comunisti italiani I punti di una ricerca, che tenta d'identificare una nuova frontiera della politica in Italia e In Europa. In questa maniera Occhetto recepisce positivamente - mi pare di po­ter dire - le spinte manifesta­tesi sempre più frequente­mente nel corso degli ultimi anni, fuori e dentro il Pei, a rifondare, prima ancora che le strutture organizzative e la li­nea del partito, la sua cultura «affrica, il suo back ground Intellettuale e analltico-scien-tifico. Sarebbe opportuno, da questo momento In poi, rinun­ciare a dimostrare che, anche In questo caso, la continuità della tradizione del pensiero comunista resta sostanzial­mente intatta (se non nel sen­so, piuttosto generico, che so­lo chi esca dai lombi di Gram­sci e di Togliatti può aver im­boccato in questo modo an­che questo nuovo tratto di strada). D'altra parte, il dibat­tito su continui­tà/discontinuità ha un senso solo se approda a delle con­clusioni teorico-politiche con­crete e ragionevoli, Cercherò dunque d i dire quali sono i punti in cui la discontinuità produce nel pensiero di Oc­chetto I suoi frutti migliori.

Innanzi lutto, nella critica (implicita, ma anche esplicita) all'Idea stessa di socialismo, e non solo del «socialismo rea­le», com'era già accaduto Un dai tempi di Enrico Berlin­guer, ma del socialismo In 3uanto complesso di elementi

ottrinari e pratici, quale c'è stato consegnato dalle espe­rienze di almeno un secolo. Non voglio dire che Occhetto rifiuti il socialismo: voglio dire che c'invita a riflettere su cosa possa e debba essere una po­sizione progressista e riforma­trice (in termini di obiettivi, fi­nalità, procedure e atteggia­menti mentali), quando la stella del «socialismo scientifi­co* sia definitivamente tra-

M Mercoledì scorso, una telefonata da Brescia: «Qui la Federazione. Alcuni dirigenti sindacali hanno letto oggi il tuo articolo sui contratti del pubblico impiego, e vogliono parlarti» «Una protesta?» «Al contrario, sono d'accordo e vogliono che tu insista Desi­derano darti qualche Inlorma-zione». «Volentieri, vediamo­ci».

E cosi sabato scorso, essen­do di passaggio all'aeroporto di Milano, sono stato intercet­talo, da due giovani compa­gne, Cristina Mioli e Ileana Antonella dirigenti della Cgil postelegrafonici di Brescia. •Hai scnlto che qualche ac­cordo sindacale, anziché mi­gliorare, peggiora la qualità dei servizi vogliamo farti un esempio, dal nostro lavoro».

Ecco I latti Clsl e Uil hanno firmato un accordo sul super-prodotto, che ha lo scopo di velocizzare lo smistamento della corrispondenza. Non è altro che il vecchio sistema del cottimo Chi smista più

Discutendo l'intervista di Occhetto Un partito più conflittuale che tiene legate la tradizione liberaldemocratica e la rappresentanza dei lavoratori

montata dall'orizzonte della storia. Chi sostiene, come Oc­chetto fa, «una concezione del socialismo come massima realizzazione delle libertà in­dividuali, di una effettiva liber­tà per tutti», è uno che pensa, evidentemente, che II fine del­la politica si sia radicalmente spostato, non solo dalla socia­lizzazione assoluta dei mezzi di produzione, ma anche da una gestione totalitaria dello strumento pubblica tradizio­nale. Tanto per non lasciar dubbi di sorta: «Ora ci dobbia­mo muovere nell'idea che lo Slato è fondamentalmente ca­pacita di fornire le regole a una pluralità di soggetti pub­blici e privati. Cioè abbiamo bisogno di uno Stato che ga­rantisca di più i diritti sociali e gestisca di meno».

Paradossalmente, questo spostamento dell'ottica, inve­ce di allontanare ulteriormen-lé dalle esperienze del sociali­smo reale, per la prima volta dopo trentanni consente di rimettere In sintonia il pro­gressismo dell'Est con il pro­gressismo dell'Ovest: cos'al­tro è, infatti, la perestmjka à\ Mikhall Gorbaciov, se non un tentativo, dall'interno stesso dell'universo sovietico, di tro­vare un nuovo equilibrio Ira Stato e mercato, fra pubblico e privato, Ira collettivo e Indi­viduale, nel "sènso, precisa­mente, di dare sempre più spazio alla tematica delle li­bertà, del diritti e dell'iniziati­va individuale contro (o ac­canto) la tematica del doveri, dell'organizzazione collettiva, delle costrizioni e del piano? lo sento fortemente, in questo momento, la consonanza di questi due destini a lungo se­parati; è importante, anzi im­portantissimo, che i comunisti italiani, in totale autonomia, contribuiscano a ritessere un quadro di rapporti politici Est-Ovest, quando una serie di pregiudiziali formidabili è ve­nuta meno a poco a poco da ambedue le parti,

lo non credo aflatto che

3uesta linea di pensiero sia estinata a condurre ad una

visione de-conflittualizzata e, come dire, pacifista e mode­rala del confronto politico al­l'interno delie società demo­cratico-capitalistiche. Al econtrario: io credo che il lun-

pezzi guadagna di più, giunge

Suasi a raddoppiare lo stlpen-io; chi rifiuta questo incenti­

vo viene penalizzato non solo nella retribuzione, ma nell'ac­cesso alle ferie. Carota e ba­stone valgono così ad accele­rare il lavoro, ma a scapito della precisione. Crescono perciò gli errori, e se un citta­dino si vede recapitare una lettera dopo settimane o mesi, perché ha fatto il giro di mez­za Italia, ora può capirne la ragione.

Ho cercato la parola cotti' irto nel »Dizionano enciclope­dico italiano», per vederne l'origine. Viene dal latino quo-tumus, che significa «di qua! numero?» Solo numero, non qualità. Il Dizionario aggiun­ge. «Il sistema di retribuzione a cottimo è stato sempre con­siderato con sfavore dalle as­sociazioni sindacati, che vi ve­dono un incentivo, per l'ope­raio, a sfruttare le proprie energie lavorative sino all'e­stremo limite, per ottenere un maggior salano». L'edizione è

ALBERTO A S O R R O S A

go declino dell'ideologia so­cialista dentro e fuori i confini dell'Unione Sovietica (in un intreccio complesso e in una serie d| corrispondenze reci­proche, che spesso andavano al di là della volontà dei singo­li) abbia anchilosato la capa­cità della sinistra europea di maturare, culturalmente e po­liticamente, un'alternativa allo stato di cose esistente, dando spazio, appunto, a fenomeni crescenti di sclerosi e di ap­pannamento. Il «moderno partito riformatore di massa», che il Congresso di Firenze ha solo adombrato,, senza riem­pirlo di contenuti, non è un partito meno ma più conflit­tuale dei partiti socialisti tradi­zionali: solo che, invece di programmare i) conflitto in base ad una tavola di valori precostituita, la discendere la propria dilesa degli interessi subalterni e delie opportunità conculcate da una sostanziale adesione alle reali dinamiche di contrapposizione fra ceti, gruppi sociali, classi, cosi co­me le società democratico-capital istlche (ma a questo punto potremmo tranquilla­mente aggiungere: e quelle «socialiste») continuamente le rappresentano e le produco­no. Per certi versi - è vero - è un partito con un forte retro­terra liberaldemocratico (la separazione dei poteri, il ga­rantismo, il rispetto e la tutela dei diritti individualo; ma per molti altri versi è un partito che continua a restar fedele in maniera insopprimibile alla rappresentanza delle classi subalterne e lavoratrici. Se tie­ne insieme queste due cose, e queste due tradizioni, può aspirare ad essere il vero par­tito del lavoro emancipato del XXI secolo, che, appunto, par­te da sinistra - e resta a sini­stra - ma ha molte probabilità di allargarsi anche verso il centro.

Bisognerebbe aggiungere, non per amor di polemica, ma per chiarezza concettuale e teorico-politica, nel momento in cui si va ad un Congresso di tanta importanza, che, se l'im­postazione di Occhetto fun­ziona ed è destinata-a marcia­re, essa si muove, allo stato attuale delle cose, in una dire­zione diametralmente oppo­sta nspetto a quella espressa

IERI E DOMANI

dal gruppo dirìgente socialista italiano. Persino la comparsa di un'inedita componente li* beraldemocratlca nella rifles­sione comunista divarica inve­ce di avvicinare, come qual­cuno al contrario potrebbe pensare, le due versioni mag­giori della sinistra italiana: il «lib-lab» socialista si rivela in­fatti, alla prova delle cose, un modo di tenere insieme in maniera sostanzialmente spu­ria (per non dire strumentale) una sorta di gestione moleco-laristìco-corporat iva del so­ciale con una sostanziale vo­cazione politica elitaria e de­cisionistica (da qui le conver­genze tutt'aitro che sorpren­denti con il clericalismo cor­porativo di Comunione e libe­razione: mentre il «liberali­smo» di Occhetto, in quanto non * disgiunto da un robusto senso delle funzioni dello Sta­to riformatore. potrebbe se mal suscitare consensi e at­tenzione presso certi settori laici e presso la tradizione cat­tolica liberaldemocratica).

Ma, più in generale, è mia opinione che se «il nuovo par­tito comunista» sarà, necessa­riamente, il partito dell'alter­nativa e del «riformismo for­te», dovrà scontrarsi con il neomoderatismo socialista in tutti i campi che contano, a cominciare da quello delta cultura, e puntare cosciente­mente ad un recupero sia so­ciale sia elettorale, nella con­sapevolezza che non ci sarà, semplicemente, nessuna al­ternativa se i comunisti non torneranno a crescere (questi è un'elementare certezza, da cui nessun comunista dovreb­be prescindere). Naturalmen­te, non penso ad una guerra tra comunisti e socialisti: pen­so ad una concorrenza sul ter­reno del programma (a pro­posito, non dimentichiamoci però che «programma» signifi­ca «idee + fatti»), destinata, se e possibile, a far crescere la sinistra nel suo complesso.

Vengo ai punti meno in lu­ce nel discorso dì Occhetto. Se «il partito comunista nuo­vo» non nnuncia al suo radi­camento sociale - se, cioè. non ha intenzione di diventa­re un partito leadenstico, d'o­pinione, ecc., ma intende res tar legato, sia pure in modi nuovi, aita rappresentanza

G I O V A N N I BERLINGUER

del 1970, bisognerà riscriver­la

Cristina e Ileana, però, non si adeguano. Sono combatti­ve, e li fatto di essere donne e giovani, desiderose perciò di contendere agli straordinari il tempo per vivere, le stimola a lottare anche nel sindacato. Mi fanno, pnma di salutarci, un'altra segnalazione. Il Con­gresso della Pilpt (postelegra­fonici della Cgii) ha deciso, in giugno, di uscire dai consigli di amministrazione, per non condividerne gli errati orien­tamenti; ma la decisione non è stata ancora applicata. Spe­ro ora di ricevere un'altra tele­fonata. Non da Brescia, ma da

Roma, dai nostri dirigenti del­la Fllpt: per conferma, smenti­ta o protesta

La compagna Lucia Testi, da Firenze, mi chiede se ho visto quella pubblicità televisi­va della carta igienica a colon, nella quale il compratore dice che «se non è azzurra (o rosa, o gialla) me la tengo»; e mi chiede che cosa ne penso. Non l'ho vista, però ne ho sen­tito parlare. Mi domando se è più cretino quel pubblicitario che l'ha inventata, o quel con­sumatore che per pulirsi il se­dere va a cercare il colore, an­ziché altri piegi, di quel gran­de ntrovato della tecnica mo­

delle classi lavoratrici - , come articolerà il suo discorso nel sociale? Detto in altri termini (certo un po' sommari): qua! è la «parte progressista» della società, a cui fare appello on­de avere la forza politica ne­cessaria ad avviare un grande processo riformatore? E pos­sibile tracciare la mappa delle relazioni materiali esistenti tra i diversi comparti del sociale, in modo da stabilire un'ipotesi di ricucitura anche sul piano politico-programmatico? (for­se la linea potrebbe essere: la­voro dipendente + professio­ni tecniche ed intellettuali + pezzi di capitalismo riforma­tore; ma su questo punto c'è ancora da lavorare molto, an­che se nei suoi discorsi degli ultimi due anni Alfredo Rei-chlin ha portalo molti elemen­ti chiarificatori). Insomma, nello schema logico di Oc­chetto s'intravede meglio il di­segno teorico-politico che quello politico-sociale: ma io non credo che il cervello del primo sia destinato a muover­si bene se non avrà le gambe del secondo.

Infine, il partito, lo penso che Occhetto abbia perfetta­mente ragione quando dice che questo partito nformatore di massa può essere in Italia soltanto il Pei, e quando giu­stifica questa persuasione pro­prio sulla base della sua storia tormentata e contraddittoria, ma profondamente radicata, a sua volta, nella storia d'Italia degli ultimi sessantanni, lo non credo, però, che questo moderno partito riformatore di massa sia ancora il Pei co­m'è oggi. Sarebbe esiziale pensarlo. E non solo perché la cultura politica nuova, a cu) pure Occhetto fa appello, stenta ancora a circolare nella misura massiccia che sarebbe necessaria. Ma soprattutto perché, dopo molti anni in cui si sosteneva il contrario, a me pare che oggi la crisi di identi­tà si sia trasferita dal centro alla periferia e che, per inten­derci, essa sia molto più acuta nelle sezioni che nella direzio­ne del partito. Dieci anni di ritardi e d'incertezze si paga­no. La perestrojka politico-cutturale non potrà passare, dunque, senza una prodigiosa perestrojka organizzativa e senza una circolazione socia­le molto intensa di elementi nuovi dentro e accanto il par­tito. Per ottenere questo - an­che se io sono persuaso, in questo momento, che sia pos­sibile una nuova unità nel par­tito - c'è bisogno d'una batta­glia politica aperta sui punti più qualificanti delta nostra posizione. Auspico un Con­gresso da cui si esca senza la minima possibilità di equivo­co sui vari punti del nostro di­scorso. Se faremo questo la forza, che è ancora tanto grande, è destinata ad aumen­tare.

Superprodotto? Diciamo cottimo

dema che è la carta igienica. Il pubblicitario meriterebbe di essere precipitato da un edifi­cio alto «dieci plani di tene­rezza»; e il consumatore di avere una stitichezza così pro­lungata da far divenire can­gianti i colori della sua cute. Sarebbe per lui un'applicazio­ne non prevista dal conterra­neo di Lucia, dico l'Alighien, della legge del contrappasso. cioè una pena che riproduce i caratteri essenziali (In questo caso i colori) della colpa.

Mi è sorta però una doman­da: che succede nelle fabbri­che di carta igienica multico­lore? E dove queste scaricano

Intervento

Il caso Gava tra politica e legalità

V I N C E N Z O A C C A T T A T O

L a prima cosa che si impone oggi alla sinistra è la ripresa di un di-

• • " • • scorso istituzio­nale serio ed approfondito sui temi posti dal referen­dum sulla giustizia. Un tema da analizzare a fondo, a mio giudizio, è, precisamente, il rapporto fra il principio di sovranità popolare e quello di legalità; principi entrambi scrìtti nella Costituzione, principi entrambi «forti» ma difficili da coniugare e che la classe politica di governo ancor oggi mostra chiara­mente di non saper coniuga-re, come il recente caso Ate­mi insegna. La tradizione po­litico-culturale italiana non è certo nel senso del rispetto dello Stato di diritto,

L'on. Craxi - per rifarmi agli esempì più eclatanti - ha pochi giorni fa dichiaralo che, pur dopo la pubblica­zione dell'ordinanza del giu­dice Alemi, non vi sarebbe alcun elemento nuovo nella vicenda Cirillo-Gava, ma gli è stato giustamente obietta­to che, quanto meno, vi so­no... proprio le 1.600 pagine dell'ordinanza del giudice Alemil Cosa ha voluto dire allora l'on. Craxi? Evidente­mente ha voluto dire, o, co­munque, ha detto, che gli ac­certamenti fatti dai giudici per lui non contano nulla, sono carta straccia. Nel re­cente passato Craxi ha affer­mato che Con. Nicolazzi era stato assolto dalle persone che lo avevano rieletto, o qualcosa del genere. Egli mostra quindi, chiaramente, di avere in mente forme ano­male di giustizia popolare da sostituire alla giustizia ordi­naria. È a soluzioni del gene­re che egli pensa quando parla di riforme istituzionali, quando dice che la Costitu­zione è invecchiata e da cambiare? Ecco dei temi seri che meritano una discussio­ne approfondita, prima di tutto coi socialisti, se essi so­no disponibili; solo che essi, molte volte chiamati, anche pubblicamente, a sena di­scussione su questi temi, non si sono mostrati disponi­bili; preferendo invece con­tinuare ad attaccare la magi­stratura in termini di slogati buoni per una certa platea.

Intellettuali, scendete in campo, la classe di governo si autoassorve e mette sotto accusa i giudici, ha senno Rodotà, Ciò avviene, occor­re aggiungere, da tempo, da prima dell'iniziativa referen­daria. Magistratura demo­cratica, sempre critica verso ogni forma dì corporativi­smo giudiziario, negli ultimi tempi è stata costretta a scendere in campo in modo sempre più deciso in difesa dell'indipendenza deila ma­gistratura, aspetto fonda­mentale dello Stato di dirit­to, proprio perché da tempo l'indipendenza della magi­stratura in Italia è minacciata da forze polìtiche di gover­no, socialisti in prima fila,

Ciò che i socialisti in effet­ti vogliono realizzare oggi in Italia sono forme di potere centralizzato e lo dicono apertamente. La proposta di repubblica presidenziale, dì

le loro scorie? Probabilmente c'è qualche lavoratore che si intossica durante la produzio­ne. Per gli scarichi, tempo (a mi fu segnalato che un picco­lo fiume toscano assumeva tinte diverse secondo i giorni, propno per questo tipo dì la­vorazione.

Ma anche per altre produ­zioni. Del fiume Bìsenzio si è parlato, nelle scorse settima­ne, in tutta Italia, perché a Campi Bisenzio si è svolta (con successo) Impesta nazio­nale dell'Unità; e perché i co­munisti hanno colto l'occasio­ne per creare un parco pubbli­co che sarà a disposizione dì tutti. Ma il fiume stesso, mi di­cono, è molto inquinato. Rac­coglie ì reflui delle industrie tessili di Prato, e cambia spes­so colore secondo le tinture usat e per le stof fé. Le popola­zioni che nsiedono a valle protestano, sta nascendo un conflitto fra i Comuni, e ven­gono rinfocolate antiche osti­lità e inimicìzie che in secoli

seconda repubblica, altro non significa che questo. Ciò che, in effetti, dà fastidio ai socialisti è il pluralismo so­ciale ed istituzionale e una magistratura indipendente è parìe fondamentale del plu­ralismo istituzionale; è que­sto che occorre intendere bene, U posta in gioco è, quindi, molto grossa ed è, precisamente, ta sopravvi­venza o meno detta demo­crazia pluralista in Italia; la sopravvivenza del tino di de­mocrazìa quale disegnata dalla nostra Costituzione re­pubblicana.

Non che, ovviamente, la Costituzione non possa esse­re modificata, ma deve es­serto perché, semmai, ci sia più pluralismo e più diffusio­ne del potere, non meno.

Il nostro è un paese mo­derno, è stato scritto, ma la vicenda Cirillo-Cava rivela la vecchiezza dì un sistema po­litico che continua a rifugiar­si nelle ncette dell'autoritari­smo e della manipolazione. Qui mostrano la corda espressioni e slogan come ri­formismo o volontà di rinno­vamento democratico delle istituzioni.

U magistratura deve, cer­to, mantenersi nei limiti se­gnati dalla Costituzione, non deve fare indebite supplen­ze, come la magistratura as­sociata va ripetendo da lem* po (basti ricordare il con­gresso di Viareggio), ma la magistratura deve pur tutta­vìa svolgere la sua specifica funzione di garante dì legali­tà nei confronti di lutti, sen­za falsi rispetti nei confronti degli uomini del potere. È questo che gli uomini del po­tere italiani devono final­mente capire; questa la cul­tura democratica che devo­no acquisire, che ancora ìon possiedono.

I principi demo­

cratici devono essere rispettati in concreto, "non

•••••» ricordati solo nelle occasioni celebrative. Il governo di un paese occi­dentale e democratico che si schiera più o meno cpmpat,. tamente contro un giudice nel corso di un processo a protezione di un uomo poli­tico di governo ovviamente fa scandalo e non può non fare scandalo.

Il caso Alemi rappresenta - a mìo avviso - una grave interferenza dei potere poli­tico sull'autonomo esercizio della giurisdizione secondo la peggiore tradizione italia­na.

Molti continuano a favo­leggiare dì «governo dei giu­dici», ma la tradizione italia­na - come quella francese -non è certo nel senso del go­verno dei giudici ma nel sen­so, invece, del «giudici del governo», dei giudici subor» dinati, fino all'ossequio, al potere politico; di giudici succubi e intimiditi che mai hanno osato in passato dì in­criminare uomini polìtici «hen piazzati . È questo che, negli ultimi tempi, è finito in Italia, è questo che sta finen­do ed è precisamente questo che dispiace agli uomini po­lìtici di governo italiani.

lontani condussero a guerre locali ma assai sanguinose.

Spero che ciò non accada, e che la saggezza degli ammi­nistratori, l'azione delle popo­lazioni, lo stimolo a produrre pulito, l'aggiornamento delle leggi faccia tornare questo e altri fiumi alla primigenia pu­rezza, e che le trote e gli uo­mini possano nuovamente nuotare in queste acque. Se ciò non avvenisse, e in tempi rapidi, ci sarebbe una sola dif­ferenza rispetto ai conflitti del passato Parlando della batta­glia di Montaperti del 1260, il già citato Alighieri descrisse I o strazio e il grande scem-pio/ che fece l'Arata colorata m rosso. Pnma ci fu la guerra, e poi il fiume divenne colora­to. Nei tempi moderni c'è il rischio che ì fiumi si colorino, e che ciò diventi poi causa dì guerra - o per io meno di insa­nabili contrasti - fra i Comuni, o fra ì guelfi e ghibellini di una stessa zona. Ce antiche divi­sioni, come è noto, arrestaro­no il progresso dell'Italia

•HHH 2 l'Unità

Mercoledì 21 settembre 1988

Page 3: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

POLITICA INTERNA

Tre ore di «faccia a faccia» tra il Pei e i dirigenti della maggiore confederazione Convergenze sulla democrazia economica Oggi appuntamento alla Cisl e alla Uil

Occhetto alla Cgil Rcichl-n Piumato, Occhetto e Del Turco durante I incontro di ieri mattina

«Battaglia comune sul fisco» Tre ore è durato ieri il «faccia a faccia» tra il Pei e la Cgil A guidare la delegazione comunista e era il segretario generale Occhetto accompagnato da Refchlin. Bassolino Magno e Livia Turco Per la Cgil, tutta la segreteria Da Corso d Italia e venuta la proposta, lanciata da Occhetto, di un grande movimento riformatore, che unisca la sinistra, sul­l'obiettivo della riforma fiscale

STEFANO •OCCONETTI

H I ROMA Un «segnale U definizione I ha data lo «lesso Qqfchetto quasi a voler aiutare Ì giornalisti a riassumere il senso Odi suo discorso (atto al termine dell incontro con la Cgil II pnmo di un «giro» che porterà il PcU discutere - sta mane e oggi pomeriggio - an che con la segreteria della Osi e della Uil Un segnale lancia to dal! «unica casa in comune che hanno comunisti e socia listi» (tanto per usare le parole

del «compagno Craxi» che le adoperò nel luglio scorso quando s incontrò con i diri genti di Corso d Italia) Una metafora facilissima la «casa comune» è la Cgil 1 destinata n del messaggio sono tutte le forze di progresso riformata ci E il partito socialista Un partito con il quale restano «elementi di divisione- che vanno al di là delta «diversa collocazione chi at governo chi ali opposizione» Ma que

ste differenze possono essere superate Come7 In che mo do9 E soprattutto su quali proposte politiche7 Al termi ne del «faccia a faccia» tra i) Pei e la Cgil Occhetto in una conferenza stampa non si è sottratto ad alcuna domanda. «Per dirla molto semplice mente - sono le parole del se grelario comunista -in una fa se caratterizzata da discussio ni e divisioni (alcune anche francamente enfatizzate vai ga per tutti I esemplo del voto segreto) tutti noi abbiamo pensalo che invece del muro contro muro sia molto plu importante un iniziativa di tut te le forze nformatnci su un obbiettivo sociale importante Obbiettivo che deve essere la riforma fiscale» E un tema questo che davvero può esse re «unificante» per un grande schieramento Perché I obiel tivo della riforma fiscale sol tende la cultura dell equità

della giustizia fiscale temi da sempre cari alla sinistra C è questo ma e è di più «lanfor ma fiscale può diventare la le va per disegnare un nuovo modello di sviluppo per la so luzione di molti problemi a cominciare da quejli del lavo ro» E insomma nella riforma fiscale che si possono trovare le risorse pe una diversa poli dea economica

Fisco dunque Per aggre gare un nuovo movimento («per far entrare in campo con maggior slancio le forze riformatici» a voler usare an cora le paro e di Occhetto) E dentro questo movimento che spazio e è per il sindacato? Le domande la conferenza stampa toccano insomma il tema - delicato - dell autono mia sindacale Visto - come dire ? - con un angolo di vi sualeunpo diverso rispetto al passato Antonio Pizzinato il leader della Cgil ha liquidato

con una battuta (ennesima domanda sul sindacato e la «cinghia di trasmissione» del partito «E un concetto supe rato già dal 1956 quando e e ra Di Vittorio» Il problema non è qui Nella conferenza stampa cjì Ieri sia il segretario del Pei che quello della Cgil hanno provato a delineare le caratteristiche nuove dell «autonomia» «Non solo dai partili e dal governo - ci damo ancora Pizzinato - Noi vogliamo una autonomia in positivo Nel senso che I auto norma la riveleremo con la nostra capacita progettuale La riveleremo pensando prò gettando proposte per tutta la sinistra»

Proposte che Occhetto ha chiamato «riformismo forte» Alcune idee sono uscite già dall incontro di len a cornin ciare dalla riduzione d orano di lavoro come scelta euro

pea «Un altro tema anche questo unificante per le forze di sinistra - e di nuovo Oc chelto che parla - e quello della democrazia Anche nel campo economico» In di scussione e e insomma l ap plicazione degli articoli 39 e 46 della Costituzione quelli che riguardano la rappresen tativita del sindacato e preve dono forme di partecipazione dei lavoratori alla vita delle imprese Un confronto su que sto è già iniziato net «faccia a faccia» di ien in Corso d Italia e questo ha reso entusiasta Ottaviano Del Turco sociali sta numero due delta Cgil che al termine della riunione ha definito «estremamente positiva la fine di un tabu per la sinistra quali sono stati fino ad ora gli articoli 39 e 46 della Costituzione» Ancora altro tema toccato il ruolo dello Stato in un economia moder

na E qui Occhetto non ha in dicalo un obbiettivo ma ha delineato un quadro dentro cui sviluppate la ricerca «C e bisogno di ndiscutere il molo dello Stato nel senso che quest ultimo deve saper indi care regole nuove regole a tutti coloro the operano sul mercato» Il vecchio «statali smon della sinistra si supera cosi disegnando uno Stato meno «gestore» ma che e so prattutto una «guida allo svi tuppo» La conferenza slampa potrebbe finire qui ma non poteva mancare la domanda sugli assetti interni nella Cgil Ne avete parlato? Pizzmato ha ancora I appoggio del Pei? Occhetto ha risposto prima con ironia («strano una do manda che proprio non mi aspettavo») poi seriamente «Lumca risposta legittima e che questi problemi devono essere affrontati solo in casa sindacale»

Oggi De Mita vede sindacati e Confìndustria. Domani Consiglio dei ministri Pomicino annuncia tagli alla fiscalizzazione degli oneri sociali

Finanziaria '89 alla «prova del fuoco» Oggi la Finanziaria '89 passa al vaglio delle forze sociali e del lavoro II presidente del Consiglio incon­trerà i massimi esponenti di sindacati e Confìndustria proprio mentre a palazzo Chigi nasce un piccolo «giallo» sulla partenza di De Mita per il Giappone E, Intanto, dal ministro Cirino Pomicino giunge un con (uso annuncio sulla possibile «diversificazione» della fiscalizzazione degli oneri sociali tra Nord e Sud

ANGELO MELONE

• H ROMA A mezzogiorno entreranno a palazzo Chigi Piiseinaio Marini e Benvenu IO Quattro ore dopo i massi mi rappresentanti della Con (industria Plnìnfanna in testa Quella di oggi è quasi una «prova del fuoco» per la ma novra economica del governo Do Mita e-per II varo della leg gè finanziaria 1989 che do vrebbe avvenire nel Consiglio dei ministri di domani Un passaggio particolarmente oalico è di non più di quattro giorni fa la dura sortita di Ser ilo Plnlhlarlna che «avvertiva» il gqverno a non illudersi di rappezzare la situazione ba dandosi sulla crescila registra

ta quest anno dall ecanonia italiana «Siamo ad un passag gio decisivo per il futuro del paese» aggiungeva con un duro rimbrotto «Non sì com prende perché il presidente del Consiglio discuta soltanto con i sindacati»

Richiami confindustriali a parte De Mita ha fin troppi nodi su cui confrontarsi con le organizzazioni sindacali mentre per ora è confermata la mobilitazione generale sui temi fiscali Riforma dell Irpef sgravi tassazione Indiretta a partire dalla possibile stenliz zazione sulla scala mobile de gli effetti d» un aumento dell I va Impossibile fare previsioni

sul raggiungimento di un ac cordo E intanto Ieri proprio su questo tema è giunto un confuso annuncio del mini stro della Funzione pubblica Paolo Cirino Pomicino, dalla tribuna del convegno sullo sviluppo di Napoli in svolgi­mento nel capoluogo campa no «Il governo sta decidendo - ha detto - una diversifi cazlone tra Nord e Sud della fiscalizzaione degli oneri so ciati» E quasi a «rafforzare» la dichiarazione ha aggiunto «Anche se ci si rende conto che questa misura da sola non basta» Come «tradurre» que ste frasi? Da palazzo Chigi si sta per varare una delle nume rose misure prospettate un mese fa da Amato (non resti tuzione delle quote sanitarie per alcune fasce di imprese commerciali) o si pensa a ri durre la fiscalizzazione per il settore industriale del Centro Nord? Le parole (volutamente contuse?) di Cirino Pomicino non consentono una nsposta e lo stesso presidente della Confìndustria presente a Na poli non è andato oltre un «ri spenderemo soltanto dopo

aver avuto le comunicazioni direttamente dal presidente del Consiglio» Insomma, non smentisce né conferma La differenza tra le due ipotesi si può ben comprendere e no tevole Nel pnmo caso si pun ta ad una ridotta manovra di contenimento nel secondo si finisce per innescare un mec canismo che Coinvolge direi tamente il costo del lavoro il funzionamento stesso del ser vizio sanitario la competitivi tà delle imprese con ricadute facilmente prevedibili sull in dazione Per fare un esemplo la riduzione di soli mille del circa ottomila miliardi che lo Stato restituisce alle imprese a titolo di fiscalizzazione com porterebbe un aggravio dello 0 7% sul costo del lavoro Con tutte le conseguenze cui si ac cennava

Sarebbe insomma esatta mente 1 opposto di una delle linee portanti della proposta di riforma fiscale avanzata sia dai sindacati che dalle opposi ziom di sinistra annullare prò gressivamenle I intera quota degli oneri-sociali come con trappeso per un innalzamento

delle imposte indirette Ma "più probabilmente, ti segnale che, il governo è In grado di dare è ben lontano da quello di una riforma da un lato si tenta la reintroduzione di una sorta di tassa sulla salute per i lavoratori autonomi facendo apparire dall altro una sorta di «bilanciamento» in negativo anche per la contnbuzione sa nitana nel campo del lavoro dipendente

La situazione rimane dun que confusa anche a venti quattro ore dalla scadenza dei «fatidici» trenta giorni nei qua li De Mita avrebbe dovuto «ri (ormare lo Stato» Con II con dimento di una nota di «glal lo» la data ballerina della par tenza del presidente del Con sigilo per la visita in Giappone Fissata per il pomeriggio del 22 quindi spostata al 23 sera infine al 24 mattina Solo in certezza per la malattia di Hi rotato? Gli stessi portavoce uf ficialt di palazzo Chigi rispon devano di no ma in serata e giunta la secca smentita a •qualsiasi Illazione il viaggio resta regolarmente program malo per II 24 settembre»

Partecipazioni statali

De Mita è impreparato Rimandato a ottobre il vertice di maggioranza • • ROMA 11 vertice di mag gloranzi» «ulle Partecipazioni statali o in alternativa il Consl glio di gabinetto non si ter ranno entro questa settimana copie era inizialmente previ sto De Mita aveva promesso che avrebbe risolto i problemi che da qualche mese paraliz zano I attività delle industrie pubbliche prima della sua par tenza per il Giappone in prò gramma per la fine della setti maria Ma evidentemente non si sente ancora pronto ad af frontare il corposo contenzio so che si è accumulato soprat tutto tra democristiani e socia listi Se ne riparlerà dunque ai prirm* di ottobre E non si sa ancora in quale forma la que stlone sarà affrontata II Psi da tempo preme perché sia una riunione di maggioranza ad occuparsene volendo cosi at tnbuìre ali avvenimento una marcata caratterizzazione pò litica Poco convinti di un tale strumento sembrano Invece i democristiani e del tutto con irarì i repubblicani che ancora ieri hanno sottolineato come I intera materia sia di stretta competenza dell esecutivo De Mita per ora non ha ancora scelto

Tutto dovrebbe Intanto re stare congelato secondo il dettato del vertice pentaparti to dell inizio di agosto Allora

su Iniziativa socialista si deci se in sostanza che le operazio nlln corso soprattutto da par te dell In (polo ferroviario energetico e aeronautico de stino della Sme partner este ro per 11 tal tei) dovessero con stderarsi sottratte alla compe tenza del ministro Fracanzani per diventare materia di verifi ca politica tra i partiti Fracan zam sembra aver di fatto ac tettato questo suo stato di mi nonta istituzionale Oggi avrebbe dovuto presentarsi al la Camera a conclusione del l indagine conoscitiva sui rap porti tra pubblico e privato ma non ci sarà E questo per che secondo il deputato co muntela Garavini «il ministro non avrebbe I autorità di esporre in proposito una posi zione del governo senza una collegialità di orientamenti del governo stesso» Garavini rileva la grave anomalia di un ministro delle Partecipazioni statali che «nemmeno su un tema di sua rigorosa compe tenza è abilitato a rispondere a una commissione parlamen tare assumendo per sé piena responsabilità» I comunisti hanno comunque chiesto che sia fissata una data ravvicinata per 1 audizione di Fracanzani In mancanza della quale la commissione dovrebbe co munque concludere I mdagi

Gava contestato alla conferenza metropolitana. L'intervento di Chiaromonte

«A Napoli Tanti-Stato criminale primo ostacolo allo sviluppo»

Modigliani: scoraggiante l'azione del governo

«Ai programmi del governo italiano crederò quando h vedrò» per Franco Modigliani premio Nobel per I eco norma e difficile non essere scoraggiati dalle contrgd dizioni del governo italiano che da un lato dichiara intenzioni di tagli di spesa e dall altro aumenta gii sti pendi degli insegnanti in misura considerevole» C eco­nomista analizzando la situazione economica del pae se ha fatto rilevare come la crescita che e e sembra destinata a rimanere limitata anche nei prossimi anni. sia condizionata -da fattori interni e da fattori esterni Tra i primi 1 alto livello di disoccupazione che ormai è al 12% e un deficit pubblico che permane molto eleva­to nonostante il caio dell inflazione

Metalmeccanici denunciano sperequazioni inaccettabili

Le federazioni Cgil Cisl e Uil dei lavoratori metal meccanici (Front, Firn e Uilm) affermano in una nota unitaria che «con le negative posizioni espres-se dal governo sulla tassa-

• • ^ ^ — ^ ^ " — i ^ ^ zione dei lavoratori auto­nomi e delle rendite llnanziane si configura a fronte dei modesti e ancora incerti risultati ottenuti per I lavo raton dipendenti il mantenimento di una situazione di sperequazione inaccettabile» «Sulle pensioni - aggiun gè la nota - le proposte del governo sono foi temente penalizzanti per i lavoratori dei settori privati mentre non emerge nessun elemento di riforma Per quanto riguarda i tagli delle uscite essi vanno in direzione di un peggioramento dei livelli di assistenza per i lavoratori e i pensionati» Secondo Fiom Firn e Uil «deve essere sconfitta la linea di ridimensionamento degli impegni di investimento nei setton dei trasporti dell energia, delle telecomunicazioni»

Colombo (Cisl) «La manovra non può essere a somma zero»

Ut manovra economica del governo «non può es sere a somma zero o peg­gio ancora in perdita peri lavoratori dipendenti» Lo ha sostenuto alla vigilia del confronto con il presi-

" • " » • " • • — • • • " " ^ ' dente del Consiglio De Mita il numero due della Cisl Mano Colombo, «Se questo dovesse essere il segno della manovra - avverte Colombo - il sindacato non potrà che esprimere il più netto dissenso» Dunque un Incontro importante per Cgil Cisl e Uil chiamate in caso di esito Insoddisfacen­te a decidere le forme di mobilitazione e di iniziative I) Sinquadn da parte sua richiede una riduzione a 4 delle attuali 9 fasce di reddito cosi ripartite da 0 a 20 milioni, da 20 a 50 da SO a 100 ed oltre t 100 milioni Le aliquote potrebbero essere rispettivamente del 20, de) 30 del 40 ed infine del 50%

Per Patrucco fuori luogo parlare di «boom»

•Si sta enfatizzando la si tuazione congiunturale dell economia italiana ho sentito che qualcuno par la di «boom» Sarebbe ora che si guardasse cosa succede altrove» Per il vicepresi dente della Confìndustria Carlo Patrucco «parlare di

boom italiano perche il prodotto interno lordo au­menta del 3 5 per cento e la produzione del 5 per cento mentre negli Osa e in Giappone I aumento e rispettiva mente del 8 7 e dell 11 appare piuttosto singolare Nes­suno nega i risultati raggiunti ma e e una situazione di innegabile difficoltà derivala dai debito pubblico, dalla mancanza di infrastrutture per I industna ecc » Rivol to ai sindacati il vicepresidente della Confìndustria ha affermato «C è ancora un eccesso di stato sociale del quale le organizzazioni dei lavoratori devono prendere atto»

Schettini (Pei) precisa sull'ltaltrade

L onorevole Giacomo Schettini responsabile del settore Mezzogiorno del Pei in riferimento & un articolo pubblicato da «Epoca» a proposito del caso Italtrade, sostiene

^—^m**m~^^^~ che «il Pti e stato I unico partito che in ogni sede nel Parlamento nel vomitalo di gestione del) agenzia nel consiglio d ammìrtìstrazio ne dell ente si e batutto con coerenza contro una gè stione scandalosa e dissennata della società suddetta come e facilmente documentabile Nel consiglio di am­ministrazione presieduto dal prof Uccardi il Pei non si e mai riconosciuto»

GIUSEPPE BIANCHI

DAI NOSTRO INVIATO

VITTORIO RAGONE

! • NAPOLI «Signor sindaco signori « La voce di Antonio Gava si spezza li sommersa nonostante gli amplificatori da una salva di urli e (ischi A tre metri da lui consiglieri co mimali e parlamentari missini srotolano uno striscione e sbandierano manifesti chie dono le dimissioni del mini stro degli Interni in nome del Cirillo gate 11 sindaco Lezzi chiede la calma una due tre volte Poi rinuncia con un na poletanissimo «eh agg a fa ?

Trambusto e battibecchi stemperano nelle risate Qual che facinoroso insiste poi lo striscione scompare La prò testa eclatante e (atta Gava la liquida cosi Non ho mai con fuso la lotti politica con le sceneggiate

La giornata conclusva del la Conferenza dello sviluppo dell area metropolitana di Na poli organizzata dal Comune nei capannoni dell Ansaldo trasporti con gran doviz a di mezzi e sponsor ha vissuto dunque questo inaspettato in lervento L unico perche il re sto della giornata e scivolato su binari previsti De Mita non è venuto a tirare le conclusio ni impegnato com e negli in contri preparatori del vertice 1 ministri socialisti hanno di senato in massa solo Carraro si è esibilo in un breve e scontato compitino sui mali

del turismo meridionale C e rano invece Fracanzani Ciri no Pomicino Gaspari e ap punto Gava venuti pero - a giudicare dagli interventi - più per distribuire bacchettate sulle dita agli ammmistraton locali che per dire parole nuo ve sulle intenzioni del gover no verso il Mezzogiorno

Parlando n mattinata il se natore comunista Gerardo Chiaromontt- aveva ncono sciuto al meeting di Napoli pur con ti limite di cadute prò pagandisticl-e un mento aver rimesso al centro del dibatti to dinanzi a una platea vasta e influente I attenzione al futu ro produttivo e civile di Napoli e dell area metropolitana Un futuro - aveva specificato -«non più affidabile a interventi straordinari o politiche spe ciali ma ch< deve stare den tro la politica nazionale ne deve modif care gli indirizzi generali» Un no al mendiona Rsmo straccione e alla corsa alle opere pubbliche per co gliere ) punii di fondo della crisi dell arca napoletana la deindustrializzazione la fati scenza dellu strutture e del tessuto urba io la necessita di governo forte e coordinato degli interventi Ma Chiaro monte aveva anche evocato al tavolo della Conferenza un convitato ben presente a Na poli ma rn^sso in secondo

piano nei due giorni del dibat tuo la camorra «Antistato» come l ha definito il capo del la polizia Parisi un antistato che costituisce secondo il presidente della commissione Antimafia il primo grande ostacolo allo sviluppo E di conseguena il primo punto -ha annunciato ancora Chiaro monte - di qualsivoglia «ac cordo di programma» sui prò getti per Napoli Poche ore dopo gli ha fatto eco Sergio Pininfanna presidente della Confindustna «In un ambien te profondamente segnato da fenomeni mafiosi la ncostru zione di una ordinata convi venza civile costituirebbe un incentivo importante almeno quanto altn tipi di incentivi delle attività produttive prò mosse sia da imprenditori me ndionali sia da industriali di altre regioni» A questo stesso argomento Gava ha dedicato solo le battute finali dei suo movimentato discorso ac cennando alla polemica sui poteri dell alto comissano e annunciando «nei prossimi giorni» la prevista vista di Sica a Napoli

Gli altri ministri non hanno risparmiato critiche pesnati al le autonomie locali Cirino Pomicino responabile della Funzione pubblica ha nnfac ciato al Comune la presenza di diseconomie esterne che e compito del Comune supe rare» Un riferimento questo

alla necessita di risanare il tes suto urbano pena la «produ zione di delinquenza» E Ga span lamentandosi di aver aspettato invano proposte dall ente locale in vista della Conferenza ha approfittato per puntualizzare che l Om (Operazione integrata Napoli un complesso di opere - ac quedotti interventi igienico sanitari viabilità extraurbana opere portuali e aeroportuali ecc ) finanziata fra 1 85 e I 87 con 8 754 miliardi in parte della Cee ha incontrato «mar di delle ammimstrazoni locali a costituire i relativi uffici e «resistenze ai vincoli di coor dinamento» con «tempi lecni ci troppo lunghi nell utilizzo dei contributi» che nsch ano di lar decadere i finanziamen ti europei

Diverso il tenore dell inter vento di Carlo Fracanzani mi nislro delle Partecipazioni sta tali Ha elencato principi e in tenzioni dell impresa pubblica per il Sud che spaziano dalla valorizzazione delle risorse naturai e artistiche agli invc stimenti industriali ad alto tas so di innovazione Su un pun lo cruuale dell Italsider ha pero in sostanza ripetuto cose già note in tart colare ha prò spettato che al ridimensiona mento degli impianti d Ba gnoli faccia riscontro una

cindustnalizzazione conte ^tuale centrata intorno ad otto progetti nei quali (inora n"l mento non e e traccia

GRUPPO DEI DEPUTATI COMUNISTI

Presentazione del rapporto per un

PIANO NAZIONALE PER LE BIOTECNOLOGIE

Presiede RENATO ZANGHER1

Introduce LUCIANO VIOLANTE Conclude ALFREDO REICHLIN

Interverrà ANTONIO RUBERTI, ministro per la Ricerca scientifica

Hanno assicurato il loro intervento

Giuseppe Avolio Marcello Buiatti Yves Galante Giovanni Giudice, Franco Graziani John Guardiola, Franco Ugo Rollo,

Glauco Tocchint Valentino Renato Ugo

Hanno contribuito alla redazione del rapporto Silvia Barbieri Luigi Benevelli Anna Bernasconi Marcello Buiatti,

Adriana Ceci Salvatore Chercht Lino Osvaldo Felissan, Bianca Celli, Germano Mam Anna Pedrazzi,

Marcello Stefanini Renato Strada, Chicco Testa

ROMA, 25 SETTEMBRE 1988, ORE 11 SALA DEL CENACOLO PALAZZO VALDINA

PIAZZA DI CAMPO MARZIO, 42

l'Unita

Mercoledì 21 settembre 1988 3

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POLITICA INTERNA

Occhetto sulla proposta pei Differenze nella maggioranza

«Un'altra fase istruttoria II de D'Onofrio: «Si può per garantire assieme trattare sulle eccezioni» nuovi diritti del Parlamento» Oggi la5 giunta del Senato

Voto segreto, partita aperta «Si eviti il muro contro muro» Renalo Zangheri

La questione voto segreto «non deve diventare oc­casione per Ingaggiare un muro contro muro tra le forze di sinistra», dice Occhetto sottolineando co­me sia «falsa» l'immagine di una contrapposizione tra abolizionisti e no: «Tutti ci siamo detti d'accor­do sulla sua regolamentazione». E allora: nessun dramma, ulteriore «lase istruttoria» e, in parallelo alle nuove regole, «nuovi diritti parlamentari».

GIORGIO FRASCA POLARA

• ? • ROMA. L'Iniziativa del se­gretario del Pel (l'occasione gli e data dalle domande del giornalisti al termine dell'In­contro «Ila Cgll) segna una giornata che ha latto registra­re diversi segnali nuovi nel confronto sul voto segreto. In vista della riunione di oggi della giunta per il regolamen­to del Senato, chiamata ad esaminare le proposte alter­native e non ultimative formu­lale dal relatore de Nicolò Li­pari, sono emersi accenti di una certa disponibilità della De e del Pri al confronto. Ciò che ha destato qualche preoc-cupolone tanto nel socialisti quanto nel socialdemocratici, che appaiono come le com­ponenti più rigide della mag­giorami, ma insieme più iso-tale (e di questo isolamento si

Gioia Tauro Respinto dal Tar il ricorso de IM DEOQIO CALABRIA, ti 9 e 10 ottobre a Gioia Tauro si vo-

' ieri ma alle elezioni per II rin­novo del consiglio Comunale non saranno presenti te liste della De e del Psdl II Tar di Reggio Calabria ha Intatti re­spinto il ricorso presentato da questi due partiti contro la de­cisione della commissione elettorale mandamentale di escluderli dalla competutone per irregolarità nella presenta­none delle loro liste. Secondo il Tar, inlatti, «gli atti riguar­danti la presentazione delle li­ste sono impugnabili soltanto nel momento della lettura del verbale della proclamazione degli eletti, nel momento cioè terminale della procedura elettorale». De e Psdl, insom­ma, dovranno attendere pri­ma Il voto e poi, se lo vorran­no, ripresentare II ricorso. La commissione elettorale man-

, dementale di Palmi non aveva accettato le liste presentate dal due partiti perchè le firme dei presentatori non erano Itale autenticate,

coglie qualche preoccupata ammissione).

L'iniziativa di Occhetto, in­tanto. Il segretario del Pei sgombra subito il campo dagli equivoci e dagli strumentali-sml («tutti d'accordo da tem­po che II problema era la re­golamentazione») e va al pun­to-chiave: «Se si esce dalle crociate il problema è sempli­ce. quali materie comprende­re in una nuova regolamenta­zione e quali no. Si voterà, su alcune questioni andremo in minoranza, su altre no e si ar­riverà quindi ad un certo equi­libro» nella regolamentazione del voto segreto. Perché dun­que presentare un'Immagine falsa alla gente, come se ci losse chi non vuol toccare niente?». Poi la proposta nuo­va: che su questo ci sia «una

Trapani

Azzerate le giunte «anomale»? m ROMA. Un vertice del pentapartito ha deciso l'azze­ramento di tutte le «giunte anomale, della provincia di Trapani e l'estensione delle maggioranze a cinque? La no­tizia non ha ricevuto confer­me. I segretari provinciali del cinque partili si sono riuniti lu­nedi sera ma dall'Incontro non è scaturito alcun docu­mento. La De ha fatta sapere che nel vertice si è deciso solo l'allargamento di alcune giun­te Dc-Tci al Ps|, di completare In altre la formula del penta­partito e che non c'è alcuna volontà di rottura con II Pei. Il segretario regionale del Psl, Nino Buttila, dice intatti di non essere a conoscenza di una linea di azzeramento del­le giunte anomale. E quello provinciale del Pel, Antonino Marino, sostiene che «dalle di­chiarazioni del segretario del­la De Nino Uudicina capiamo che si vuote favorire l'Ingresso del Psi nelle giunte dove è presente II Pel'. Nella trattati­va entrerebbero la provincia di TrapamCquadripartito senza PrO, li Comune di Agrigento e alcuni centri importanti come Castelvetrano, valderice, Pa-ceco e Salenti.

ulteriore lase istruttoria, di ac­cordo e di incontro tra tutte le forze parlamenlan*. La base: •Nessuna delimitazione tra maggioranza e opposizione» su una materia così delicata e coinvolgente londamentali di­ritti, e «contestualità coi nuovi diritti parlamentari».

Cosi delinlta la posizione dei comunisti. Occhetto ag­giunge che «anche se Craxi non Tosse d'accordo con que­sta nostra posizione, ciò non deve diventare il punto cen­trale di uno scontro nel Pae­se»: «Ciascuno farà la propria battaglia, si voterà - ed io spe­ro che si possa arrivare anche ad accordi più ampi - e anche se non si arriverà ad un accor­do totale, ci sono altri temi che Interessano il paese e le forze di rinnovamento su cui è possibile subito cominciare un'azione comune».

In parallelo, e successiva­mente con una scansione piuttosto significativa, dalla De vengono una serie di prese di posizione che sembrano as­secondare l'indirizzo delle proposte aperte elaborate dal senatore Lipari. La prima no­vità viene da piazza del Gesù per la firma del responsabile dell'ufficio istituzioni France­sco D'Onofrio: la sua sortita -si fa sapere - non incontra le

nserve di palazzo Chigi, dove non si esclude che la maggio­ranza possa trovare un accor­do diverso nspetto a quello prospettato alla Camera, che consenta un incontro con l'opposizione. E sull'imposta­zione di D'Onofrio ci sarebbe l'assenso del ministro per le Riforme istituzionali Maccab­eo e della segreteria repubbli­cana. Ma cosa ha proposto D'Onofrio? il succo è che la soluzione prospettata dalla maggioranza alla Camera sul voto segreto non sarebbe un «prendere o lasciare». Anzi, «all'interno della sua forte coerenza le questioni poste dalle opposizioni possono e debbono trovare orecchie at­tente nei gruppi della maggio­ranza». Il Pei dovrebbe com­piere «il gesto coraggioso» di •accettare il principio del voto palese»: ma t.«senza stravolge­re l'accordo di governo») si può «ampliare» il novero delle •eccezioni»: non solo di carat­tere costituzionale. Ma non è questa, a quanto pare, l'opi­nione socialista: «Non sono possibili mediazioni a questo punto», dice il vicecapogrup­po al Senato Silvano Signon.

Interviene sul Popolo Paolo Cabras: «Confrontarsi con l'opposizione per invitarla a concorrere alla revisione» del

voto segreto «non è un atto di debolezza ma una conferma della bontà della politica pre­scelta». Il Pei non parli di «di­chiarazioni di guerra», ma il Psi «non enlatizzi lo scontro come una svolta epocale.,.». Si rifa vivo li senatore Luigi Granelli: «Bisogna avviare su­bito un negoziato ad ampio raggio nell'Intento di introdur­re intanto il voto palese sulla Finanziaria e sulle leggi di rile­vanza economica coi* le più larghe convergenze possibili». E suggerisce a De Mita di de­legare ad un vicesegretario delta De «una iniziativa auto­revole. anche a livello dei par­titi per non lasciare soli I grup­pi parlamentari in una batta­glia di grande rilievo da legare anche a precise scadenze sul­l'insieme delle ritorme istitu­zionali». E lo stesso Cabras, sul giornale de. scrive che «la strada delle riforme istituzio­nali è irreversibile» e che «il capitolo dei regolamenti par­lamentari è una parte che si tiene insieme al tutto»,

Reagisce a questi accenti il capogruppo del Psdi a Monte­citorio, Filippo Caria: «Si sen­tono circolare proposte per Itamplìamento delie ipolesi in cui va mantenuto il voto se­greto. Che facciamo?, anche in questa materia ci mettiamo

Oggi l'aula di Montecitorio decide

Se si riforma l'Inquirente Darida e Nicolazzi dai giudici L'assemblea di Montecitorio vota oggi in seconda lettura, e con un occhio alla vicenda Nicolazzi-Dari-da, la legge di riforma, costituzionale sui procedi; menti d'accusa (l'ex Influirete). Per, l'immediata entrata in vigore nella nuova norrn^ è necessaria la maggioranza di due tersi dei deputati (cioè 421 voti) e la successiva definitiva approvazione del Senato con le medesime modalità, lì Pei voterà a favore.

GUIDO DILL'AQUILA

Mi ROMA. Sembra ormai prossima l'approvazione deli* nltlva della rilorma della com­missione Inquirente, seppure al termine di un cammino tra­vagliato. Si tratta di un obbligo contratto dal Parlamento in conseguenza del voto refe» rendano del novembre '87. In quell'occasione, a stragrande maggioranza, gli elettori si espressero appunto per l'abo­lizione della vecchia commis­sione Inquirente, e dunque, implicitamente, per una nuo­va regolamentazione.

Il testo, che ha già ottenuto un primo consenso sia della Camera sia del Senato, aboli­sce la cosiddetta giustizia po­

litica: non sarà più il Parla* mento, trasformato in colle­gio istruttorio, a mettere i mi­nistri in stato d'accusa e a mandarli dinanzi olla Corte costituzionale per il giudizio definitivo e inappellabile (il che ha consentito finora il re­golare insabbiamento di tutti l processi ad eccezione di quel* lo dell'ex ministro socialde­mocratico, Mario Tanassi). Sarà invece la magistratura or­dinaria a procedere e la Ca mera d'appartenenza del mi­nistro inquisito sarà solo chia­mata a concedere l'autorizza­zione a procedere.

Il testo sui quale sono con­fluiti i consensi dei cinque par­

titi della maggioranza e del partito comunista individua due condizioni per un even­tuale diniego dell'autorizza­zione. E cioè che il ministro abbia agito per la dilesa di in­

teressi costituzionalmente ri­levanti. oppure che abbia agi­to per un preminente interes­se pubblico. Da qualche parte è stato notato che la seconda condizione, per la sua generi' cita, potrebbe favorire abusi e interpretazioni ambigue. E an­che il Pei, nel corso delle vo­tazioni parlamentari, su quei particolare punto, si è a suo

i tempo astenuto. Nei comples­so tuttavia il giudizio resta po­sitivo. Non solo perché si in­troduce il pnneipìo che sia la giustizia ordinaria a fare il suo corso, ma anche perché le in­dagini in tal modo dovrebbe­ro risultare più tempestive e garantite dal principio della territorialità in cui è statò commesso il reato.

Come abbiamo detto il vo­to di stasera avrà una diretta ripercussione sui procedi­menti a carico degli ex mini­stri Danda (de) e Nicolazzi

a rìdiscutere gli accordi pro­grammatici7 E lo facciamo proprio all'indomani di un chiaro e compatto pronuncia­mento in aula del pentapartito sulla data, almeno, del dibatti­to?». I socialisti affidano il compilo di un più cauto mes­saggio al presidente .della commissione Affari costitu­zionali della Camera, Silvano Labriola: «Molto dello svilup­po ulteriore della politica ita­liana dipende dal modo con il quale la questione si risolverà nei prossimi giorni». Proprio Labriola è stato ieri coprala-golfista di un balletto, nella giunta per il regolamento quando s'è trattato - dopo il nnvio della settimana scorsa della Camera - dì decidere chi sarà il relatore per l'aula della proposta (di ispirazione socialista) per l'adozione del voto palese come regola- Il presidente della Camera Nil­de lotti ha insistito perché fos­se lui, Labriola: e Labriola ha insistito non solo nel rifiutare ma nel cercare di rifilare l'in­carico ad un de (Ciafii), nel­l'intento di coinvolgere diret­tamente l'alleato nella gestio­ne del confronto in aula. Al­trettanto ha fatto il capogrup-

Cì de Martinazzoti verso u Psi. no scaricabarile. Finché si

sarebbe stabilito che tocchi a

Francesco D'Onofrio

Ciaffi E intanto i' vicepresidente

de della Camera Gerardo Bianco chiede che a Monteci­torio si segua l'esempio del Senato dove - con la proposta Lipari - «si sta cercando il mo­do di arrivare ad una soluzio­ne equa ed equilibrata». Alla riunione odierna delta giunta dì palazzo Madama, i comuni­sti vanno - lo sottolinea Ciglia Tedesco - con una reale aper­tura alla discussione, che può essere costruttiva. Apprezza­mento per le ipotesi Lipari an­che dal presidente dei deputa­ti comunisti. Renato Zangheri: «Come quelle nostre, costitui­scono una base di discussione e di confronto che giudichia­mo positiva». Insomma, «con uno sforzo di buona volontà da parte di tutti, si può giunge­re ad un accordo». «Chi ha senso di responsabilità a que­sto punto è chiamato ad apri­re un tavolo di trattativa, altri­menti - dice Zangheri - sarà chiaro a tutti il significato di contrapposizione e di rottura che si vuol dare a questo ap­proccio alle riforme istituzio­nali. Non c'è dubbio che do­po una rottura sul voto segre­to, si potrebbe parlare con motta difficoltà di proseguire su una via che già si è rivelata piena di ostacoli disseminati artificialmente».

(psdi) relativi allo scandalo delle cosiddette «carcen d'o­ro».

Oggi come oggi, sulla base della normativa in vigore (de­finita «legge ponte» perché copre il periodo di interregno tra l'abolizione della vecchia legge e il varo della riforma), la ha Camera fissato per il 24 ottobre la seduta per la «mes­sa in stato d'accusa davanti ali la Corte costituzionale» di Da­nda e Nicolazzi. Se, come tut­to lascia prevedere, nel frat­tempo sarà entrato in vigore il nuovo testo, la seduta sarà quasi certamente revocata con i poteri del presidente per essere nconvocata quando i magistrati ordinari avranno completato la loro istruttoria e trasmesso i relativi atti a) Par­lamento con la richiesta di au­torizzazione a procedere.

In linea teonca c'è anche la possibilità che questo non succeda. Ad esempio, se oggi mancasse (come è spesso successo in passato) un nu­mero consistente di deputati della maggioranza e non si

Franco Nicolazzi

raggiungessero i necessari 421 «sì», e la legge venisse ap­provata a maggioranza sem­plice, la riforma a norma di Costituzione resterebbe con­gelata per tre mesi durante i quali potrebbe essere impu­gnata attraverso un referen­dum popolare. In sostanza, i due ex ministri verrebbero processati col vecchio siste­ma della giustizia politica to­gliendo al giudice ordinano la possibilità di indagare e di de­cidere Come si vede, un voto quello di oggi che anche per queste ragioni assume una va­lenza politica non mdifferen-

L'idillio tra U Psi e CI

Acquaviva, Pillitteri e Formigoni contro «la teologia di De Mita»

ENNIO ELENA

t v MILANO «Mi senio molto orfano di Loris Fortuna., Il no-me delio scomparso parta-menlare socialista, uno dei «padn. delia legge sul divor-zio, piomba a sorpresa sul pubblico che gremisce ia sala dove si svolge il dibattito or­ganizzato per spiegare che cosa è veramente «caduto a Rimini, sul finire di agosto, tra Comunione e liberazione e 11 Psi, Lo pronuncia un militante socialista, Luciano Belli Paci, per nulla convinto del coretto che fino a quel momento ha cantalo le lodi dello «storico incontro. Cl-Psi durante il di­ballilo che ha come interpreti principali Formigoni, il sinda­co Pillitteri, il senatore sociali­sta Gerosa e Giancarlo Galli Gennaro Acquaviva (capo della segreteria politica di Craxi), che all'ultimo momen­to ha dovuto disertare l'incon­tro, ha invialo un intervento scritto.

Acquaviva ripete che i so­cialisti a Rimini sono andai! «non certo a cercare voti, ma a confrontarsi con un movi­mento di giovani che operano nella società e che quindi la conoscono*. Non capisce, quindi, «che cosa mai sia suc­cesso per aver determinato una cosi fragorosa esplosione di opposizione». «Se De Mita si e improvvisalo professore di teologia - scrive Acquaviva - e tanta scienza e tanto pote­re sono slati buttali in campo, vuol dire che è slato toccato un tasto importante, direi fon­damentale della tastiera politi­co-partitica Italiana: ma a me, sinceramente, quale sia que­

sto tasto mi sfugge*. E dunque non si spiega ìe polemiche che «Ineelìng di Rimini han­no (alto seguito, durante le quali «i gesuiti hanno iguana-Io sulle pagine di "Repubbli­ca" per parlar male di CI e del Psi., grazie a Scalfari «che sponsorizza Oc Mita e del qua­le De Mila si serve per tutte le sue beghe di partila e <H go­verno..

Questo dice Acquaviva. E qualcosa di mollo slmile ripe­te. impavido come al solilo, Formigoni. A Rimini, non e'é stato «né un Din, né un accor­do elettorale, né un rendez-vous da spiaggia, ma un dialo­go culturale sul tema del mee­ting: Il senso religioso e tutto quello che ne deriva». Se que­sto la gente non lo ha capilo i per la perfidia dei man me­dia, del notiziari radiotelevisi­vi che, con freddo calcolo. hanno ignorato ogni appunta­mento culturale del meeting per puntare tuttoMn modo pa­rossistico. sul .dialogo tra CI è il Psi..

Non meno impavido é Pil­litteri, che si compiace di es­sere stato parte «del cuneo piantato nel grande conformi­smo culturale dell'ideolo|ia mani-comunista», si spinge avanti affermando 41 .essere d'accordo ron la soluzione data all'ora di religione obbli­gatoria., ma d'acconto anche •con l'analisi di Formigoni.. •Avendo in comune la rdigio-sità, il Psi e CI non possono che capir*)., dice, Su che co­sa, oltre che sul potere, For­migoni e Pillitteri non lo han­no spiegato,

Nomina dei commissari Cee

La Malfa scrive a De Mita: non è affare di De e Psi, serve un «vasto consenso» •r i ROMA. I commissari ita­liani alla Cee non devono es­sere designali «da questo o quel partito., bisogna invece scegliere .figure su cui con­verga un consenso vasto e si­gnificativo.. Il segretario del Pri La Malfa ha scritto una let­tera a De Mila in cui affronta il .nodo, della nomina dei due rappresentanti nella commis­sione esecutiva della Cee. I commissari che stanno per •scadere, sono il de Natali e il socialista Ripa di Meana, ma già sono cominciate le prime pressioni per arrivare alla ri­conferma (soprattutto da par­ie del Psi).

La Malfa ora invila il gover­no a sforzarsi per .individuare personalità prestigiose e auto­revoli conosciute e apprezza­te tanto nel nostro Paese che sulla scena internazionale.. Il contenuto dei messaggio in­vialo a De Mita è stalo reso noto dallo slesso La Malfa in una lettera indirizzata ai lea­der del Pr Marco Pannella, in­dicato da alcuni esponenti ra­dicali come possibile com­

missario. La Malia ricorda la dichiarazione del capogruppo del Pri Del Pennino favorevo­le alla candidatura Pannella, ma sposta subito l'attenzione sulle prossime elezioni euro­pee: va esaminata conceta-mente l'ipotesi, dice il **n> tarlo repubblicano, di preèent tare uno schieramento di par­tili e organismi federalistici, dal Movimento federalista al repubblicani, ai liberali e ai ra­dicali. D'accordo con la can­didatura Pannella si dichiara il capogruppo del Psdl «Ila Ca­mera, Filippo Carla.

In margine c'è da registrare un'altra puntata della polemi­ca ira Psi e Pri sulla proposta di La Malia di candidare alla presidenza della Repubblica per » '92 Visentini o Spadoli­ni, I socialisti avevano parlalo di «lottizzazione». E -oggi ti Voce repubblicana risponde sostenendo che il rilievo viene da chi «si è adoperalo per lot­tizzare tutto il lottizzatine. e che la .volgarità» del Psi non può che .determinare «Detti politici, all'interno della coali­zione a cinque.

Il direttore generale ascoltato alla Camera

Agnes suona l'allarme per la Rai Il Pei: «Colpa dei patti tra De e Psi» Biagio Agnes lancia un allarme serio sulle capacità di tenuta della Rai. Esclude che la cosiddetta «pax televisiva» con Berlusconi possa significare acceO (azione di una politica di cartello, basata sul duo­polio; ma poi si contraddice, allorché valuta positi­vamente l'ipotesi governativa di dividere a metà, tra Rai e tv private, le risorse del sistema. Veltroni (Pei): limitare l'invadenza degli spot.

ANTONIO ZOLLO

M ROMA II ledo pubblicita­rio annuo della Rai viene (issa­to, per legge, dalla commis­tione parlamentare di vigilan­za. Le contese tra De e Psi hanno paralizzato la commls-«ione , che da circa due anni non .dà più indicazioni alla Rai. E evidente che gli inser-lionisti non aspettano (come potrebbero?) i comodi di De e Psi; il rischio, per la Rai, è di essere espulsa dal mercato pubblicitario. Ieri pomeriggio, Il direttore generale della Rai, parlando davanti alla commis­sione Cultura della Camera, ha spiegato a quali conse­guenze potrebbe giungersi, un ridimensionamento gravi» e ir­reversibile del servizio pubbli­co, una menomazione, della

democrazia. Tuttavia, ogni qual volta i dirigenti Rai lan­ciano questi Sos, ci si chiede perchè mai l'azienda di viale Mazzini non difenda con mag-

glor vigore e continuità i suoi uom diritti. Lo hanno chiesto

ieri ad Agnes i deputati Veltro­ni (Pei) e Bassanini (Sinistra indipendente) E' evidente che il gruppo dirigente della Rai preterisce affidare la pro­pria sorte a logiche di linee interne, cóme Te ha definite Bassanlm, di rapporti corsia con i partiti della maggioranza ai quali II management fa rife­rimento la pratica della so­vranità limitata alla quale -ha detto Veltroni - la Rai sem­bra Incapace di sottrarsi an­che quando deve tutelare se

stessa. I guasti, ma anche le con­

traddizioni, generati da que­sto rapporto innaturale tra Rai e partiti di governo sono emersi dall'audizione di ieri Agnes ha iniziato il suo ragio­namento da due fatti recenti-1) la ratifica, con un anno di ritardo, della nuova conven­zione Stato-Rai. che ha appe­na mitigalo lo stato di preca­rietà nel quale agisce la Rai; 2) la sentenza delluglio scorso, con la quale la Corte costitu­zionale ha dichiarato il duopo­lio negatore del pluralismo e ha ribadito che la tv pubblica •deve essere dotata del corre­do di frequenze e di risorse necessario all'adempimento dei propri compiti» In questo quadro Agnes ha posto il pro­blema della legge di regola­mentazione che non deve ri­pristinare situazioni di privile­gio per la Rai, ma che deve, anzi, liberare la Rai dall'attua­le situazione di pesante pena­lizzazione. che deve fissare re­gole eque per chi già opera nei settore tv e iter chiunque vi sì volesse affacciare Agnes ha fornito alcune cifre a soste­gno del pencolo che incombe sul servizio pubblico (benché esso abbia magnificamente vinto negli ultimi mesi il duel­

lo con Berlusconi e sì stiano apprestando interventi di ra­zionalizzazione e riduzione degli sprechi: plano editoria-le, ristrutturazione e via dicen­do) proprio nella fase di mas­sima espansione del mercato pubblicitarie, la quota Rai è scesa dal 17/18% del 1985 al 14,5% del 1987; negli ultimi 8 anni i due aumenti di canone hanno appena coperto la spi­rale inflazionistica, mentre la dinamica dei costi aumentava vertiginosamente. Di questo passo, entro breve tempo i ri­cavi pubblicitàri del gruppo Berlusconi supererebbero quel che la Rai incassa som­mando pubblicità e canone Ciò si deve al fatto che entità del canone e della pubblicità sono decisi non dalla Rai, ma da governo e Parlamento; che le decisioni di questi ultimi so­no talvolta penalizzanti, sem­pre tardive; mentre Berlusco­ni si muove libero da ogni re­gola e misura.

Ma se le cose stanno così che prospettive di cambia­mento possono esserci finché sì rimane prigionieri proprio di quella logica che fa viaggia­re la Rai costantemente sul fi­lo del rasoio? L'ipotesi, peral­tro tecnicamente non applica­bile, della spartizione pantana

delle morse inchioderebbe la Rai a una logica di duopolio, lascerebbe a governo e Parla­mento le leve della decisione. Veltroni, Bassanini e altn han­no per questo sollecitato la Rai ad abbandonare la logica della mera, ancorché fondata, recriminazione; che lascia le cose come stanno e torna buona per non affrontare il problema di un radicale nn-novamento dell'azienda di viale Mazzini. Se Berlusconi compra la Slanda, con il risul­tato di alterare ultenormente il mercato pubblicitario, se il problema è liberarsi dalla morsa dei partiti di governo e garantirsi pari condizioni dì partenza in un sistema misto ispirato a una sana ed effettiva concorrenza, ebbene bisogna che la Rai si misun con obiet­tivi diversi, che non il mirag­gio di una spartizione per leg­ge delle nsorse. Veltroni e Bassanini ne hanno ribaditi al­cuni arginare l'invadenza de­gli spot; rendere la gestione aziendale più efficiente e pro­duttiva, mentare, con i fatti, la fiducia e la credibilità del pub­blico. Attesa per oggi l'audi­zione di Mlsasi; altre ne inizia­no al Senato in vista della leg­ge da costruire sulte macerie dell'opzione zero.

Pei e Psi insieme contro lo scandalo alla Usi

Alt al centralino mìUardarìo A Parma pentapartito spaccato Bloccati i lavori per il centralino da 6 miliardi del­l'Usi 4 di Parma, messo in minoranza il presidente De a Parma il pentapartito comincia a traballare. Una inedita convergenza Pcì-Psi ha di latto deciso la sospensione dei lavori affidati con trattativa pri­vata alla Sip. Dietro al fatto amministrativo, c'è la sconfitta della De e del modo con cui a Parma ha occupato in questi anni i posti di potere.

DALLA NOSTRA REDAZIONE

PAOLO BARONI M PARMA L'assemblea di lunedì sera è durala oltre ogni misura «Difficile - si mormo­rava nei corridoi del palazzo municipale - liquidare così, In quattro e quattrotto un'allean­za che durava dal 1984. Quello dell'Usi è infatti il pri­mo pentapartito che si è inse­diato in città. L'alleanza non è rotta. Anzi, tutti gli alleati di governo hanno tenuto a preci­sare a più riprese che l'atto messo in discussione aveva solo valenza tecnica. Ma tanta insistenza porta subito a pen­sare che la delibera votata da Pei e Psi. astenuti De e partiti laici, un significato politico ce l'ha eccome. «E una novità politica, di grande rilievo - af­ferma il capogruppo Pei all'as­

semblea dei Comuni Vincen­zo Trezza - non solo perché ha msolato la De, ma perche ha dimostrato che l'alleanza di pentapartito non sembra più insostituibile.. La revoca della delibera, su un lavoro aspramente criticato oggetto dì verifiche da parte della Cor­te dei Conti e della Procura della Repubblica, è anche la rivelazione dello sfascio della sanila a Parma Ed è soprattut­to un chiara atto di-sfiducia nei confronti del presidente dell'Usi Giovati dal quale ci si aspetta da un momento all'al­tro l'annuncio delle dimissio­ni Altrimenti non può fare sul suo capo pende già una mo­zione di sfiducia presentata dal Pei che sarà discussa ve­

nerdì prossimo La De per ò, intanto fa quadrato attorno a lui indecisa sul da farsi. «No, non siamo ancora in presenza di fatti nuovi - sostiene il se­cretano provinciale dello scu-docrociato Romiti - la vota­zione ha solo espresso la libe­ra posizione dell'assemblea.. A suo giudizio sarebbe stato preferibile sospendere la deli­bera per dare a lutti la possibi­lità di compiere un'attenta ve­rifica. «E slata - dice - una decisione affrettata* Riflessi politici? «Bisogna chiarirsi -sostiene Romiti - se sono gli uomini a non andare bene o se è la formula di governo che va cambiata.

I socialisti ieri non hanno rilasciato dichiarazioni: aspet­tano. Nei giorni scorsi però il senatore Fabio Fabbri, parlan­do al Festival dell'.Avanti!» di Parma aveva attaccato dura­mente la De, anche per il caso del centralino dell'Osi. «La De - aveva affermato - non può pretendere la solidarietà del Psi in ordine ad atti contrari ai principi della buona ammini­strazione». Allargando poi il discorso alle giunte anomale aveva latto intendere che an­che a Parma si sarebbero fatte sentire quelle ritorsioni mi­nacciate nel giorni scorsi dalla

Direzione nazionale del suo partito.

Il pentapartito dunque sem­bra proprio giunto alla resi dei conti? Si vedrà nei prassi-mi giorni se si trarrai» da que­sta vicenda le dovute conse­guenze polìtiche. Ma cosa ha innescato tutta la vicenda, ira-sformatasi poi in una vera e propria lotta al coltello all'In-!?^.n,?.<,Sl,<;0,nì,»l0 * gestione dell'Usi' Lappano per I lavori di sostituzione del centralino dell'ospedale di Parma (uno dei più grandi della regione) e di tuKtti gli uffici d e l l ' a m i decisione fatta ratificare dai comitato di gestione e quindi dall'assemblea dei Comuni commettendo una sorta dì do­lo intenzionale dal momento che il presidente De ha tenuto nascoste patte delle informa­zioni relativo ali aliare. Il co­sto del lavoro, 6 miliardi e S70 milioni Iva compresa, è stato giudicato troppo elevato (una analoga offerta dairORVettl, ben più conveniente, non e stata nemmeno presa in esa­me), scorrette le norme dì ag­giudicazione dei lavori (tratta­tiva privata anziché concorso-appalto irregolari le modalità del contratto la cui durata è di 6 anni anziché 13 previsti per

• i n » ! l'Unità Mercoledì 21 settembre 1988

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IN [TALIA

Emergenza ambiente

Ieri un lungo colloquio al Quirinale tra Ruffòlo e Cossiga Continua anche oggi il vertice con le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna: per Guerzoni è stato fatto «un passo avanti» Il ministro dell'Ambiente: «Così intrappoleremo i colpevoli»

«Il fisco a caccia di chi avvelena» Ij ministro dell'Ambiente ha reso pubblico, ieri, un primo elenco delle ditte che hanno inviato i veleni in Nigeria, e degli intermediari che hanno permes­so la buona riuscita dell'operazione Ruffolo an­nuncia che chiederà agli inquinatori e ai commer­cianti dei veleni di risarcire alto Stato il prezzo dell'emergenza-navi Nel pomeriggio, al Quirinale, Ctìssìga e Ruffolo hanno avuto un colloquio

NADIA TARANTINI •M pOMA La storia infinita (iella «Kann B » e delle altre navi ih attesa di approdare in Malia torna a palazzo Chigi in un Incontro tecnico che si protrae [Ino a tardissima sera Ruffolo e Cossiga sono a col Itìquto dal pomeriggio - sotto lineano lonti informali,- non è stato un chiarimento ma l'approfondimento comune di un tema caro ad entrambi E intanto le agenzie di stampa battono il comunicato di Gior­gio Ruffolo con il quale il mi nìstro dell'Ambiente sembra rassicurare il presidente della Repubblica e anche le più che malizioso indiscrezioni della rivista di Comunione e libera «Ione, che ieri ha insinuato i 100 miliardi necessari alio smaltimento dei rifiuti tossici saranno sottraiti al fondo del la «cooperazione allo svilup lìb», insomma il Terzo mondo viene beffato due volte Ruffo* lo risponde pagheranno gli Inquinatori, e )o Stato sarà in (coralmente risarcito E sì co stìmlrà parte civile anche per le eventuali conseguenze pe nall II ministro dell Ambiente ha latto sapere di aver attiva­to, a questo scopo, non solo II nucleo operativo dei carabi* nleri che continua I indagine, ma anche la Guardia tiì finan* za, che collaborerà * cpn in daglnl anche doganali e fiscali

- affinchè il risarcimento e il recupero siano assicurati Infi ne i carabinieri stanno svol­gendo per conto del ministe ro anche indagini specifiche sul danno ambientale utili an che ai fini di polizia giudizia ria

Le indagini - conclude il comunicato - «proseguono per giungere ad una completa identificazione di tutte le im­prese che hanno compiuto le operazioni dì esportazione dei rifiuti verso la Nigeria, nonché delle operazioni di esportazione verso il Ubano (da questo paese, infatti prò vengono altre navi cariche di rifiuti industriali)*

L elenco di imprese e inter­mediari benché parziale, oc­cupa un terzo del comunicato di una pagìnetta e e anche -guarda caso - I Acna di Cen gio moltissime imprese di co­loranti e depurazione, più di una vecchia conoscenza degli ambientalisti (come la Jolly Wax, implicata anche nell af­fare Zanoobia) L'elenco ri­guarda le navi già arrivate ad un passo dai nostri porti, pro­venienti da Koko, la «Kann B » e la «Deepsea Carrier* Un'al­tra nave è attesa per la metà di ottobre sempre dalla Nigeria conterra le «terre inquinate» della discarica e porterà co­

me minimo un canco di I 500 tonnellate di rifiuti Potranno essere di più perchè alla bo­nifica sovrain tenderà i) gover no nigeriano che potrà pre tendere uno scavo più ampio

Dal Ubano invece le navi arriveranno tra novembre e dicembre la Moni Eco ha ini ziato le operazioni da due set limane appena e già si preve dono circa 700 tonnellate di terre inquinate Alla pulizia delle1 discariche andranno ag­giunte, quando sarà le Doniti che di navi e depositi di stoc caggio (non ancora individua ti), il che fa ben comprendere I insistenza degli amministra­tori locali perché il piano di analisi stoccaggio e smalti mento dei rifiuti sia dettagliato e perché il governo assuma impegni finanziari precisi La stona infinita insomma, deve trovare un primo punto di ap­prodo

Ieri sera i due commissari ad acta i presidenti delle Re gioni Emilia Romagna e To scana si soro incontrati a pa lazzo Chigi con gli < emissari» di lutti i minisin interessati Protezione civile (il professor Merli) Ambiente (il capo di gabinetto Manin Carabba) e Tesoro Sanità e Manna mer cantile hanno mandato i loro esperti È stata una riunione che ha accolto in parte le ri­chieste di Luciano Guerzoni e Gianfranco Bartolmi AI pri mo presidente della giunta regionale emiliano romagno la il governo ha assicurato condizioni di sicurezza per la preclassificazione a Livorno dei rifiuti «per rendere sicuro il trasporto e lo stoccaggio», come Guerzoni aveva chiesto, le risorse finanziarie (100 mi­liardi in parte sul bilancio 88, in parte sutt 89) I assegnazio­ne ali Emilia Romagna del pia­

no di smaltimento Guerzoni aveva chiesto anche interventi per superare la fase dell emer­genza direttive del governo sulle modifiche produttive ne cessane in agricoltura e nel I industria con un potere di coordinamento più ampio n conosciuto dal governo al mi nistro dell Ambiente «E un vuoto molto seno», commen­ta Guerzoni che tuttavia affer* ma «E stato un passo avanti» II presidente della giunta re­gionale toscana, da parte sua, ha chiesto a palazzo Chigi ta garanzia che gli accertamenti necessari avvengano, a Uvor-no nel più breve tempo possi­bile, e che siano garantiti i fi­nanziamenti per tutte le ope­razioni allestimento di strut­ture idonee, stoccaggio, tra­sporto «Il nschio -ti* com­mentato Bartolini - è che chi ha guadagnato inquinando torni a guadagnare con il di­sinquinamento»

Ecco di chi sono le scorie GLI INTERMEDIARI

SI Ecomar srl (Novi Ligure) Ekogroung spa (Genova) P.E.I. fri (Marghera), Sbieco Italia ari (Agrate Bnanza) Jel-ly W u (Opera), Imexa sue (Livorno), (talco apa (Pisticci)

LE IMPRESE L'Alte Chemicals Italiani (Pontecchio Marconi, Bologna), la Rol apa (Milano), la Grace Italiana spa (Passirana di Rho), I l.C.F.I.spa (Milano), l'Elma»n(Moncalien Torino), la Max Meyer Duco spa (Milano), V ECOBOVU art (Pianfei, Cuneo), l'Astraplastk Oltana, Tonno), l'Ivi ipa (Milano), Sarp ari (S Giorgio su Legnano, Milano), l'Acni Chimica Organica spa (Cengio Savona), Cotorfflcio Attiva srl (Pozzolo Formigaro, Alessandria), la Boi (Castello di Serravalle, Bologna), l'Alto Adige Servili anc (Bolzano), la Depnracqne ari (Salzano, Venezia)

Tre marinai della nave «Karirt B.» appena sbarcati nel porto di Livorno

A terra i marinai della Karin B. JKLivomò è finita l'odissea deirequipaggio In un attivo del Pei si discute delle garanzie per lo scarieo dei container

DAL NOSTRO INVIATO

MIRELLA ACCONCIAMEBSA

p i LIVORNO Ma dove van no I marihal quando scendo DO a terra? Quelli della Karin fi giunti neì porto mediceo poco dopo le 5 del pomerig gip hanno cercato in tutti i modi di evitare giornalisti, fo­tografi e televisioni accorsi per scoprire, appunto che co sa fanno i marinai quando scendono a terra Ci sono rlu sciti creando anche un pò di suspense permessi accordati e poi negati battellieri che hanno inutilmente fatto la Spola tra la nave e la rada a tre miglia dalla costa e il porto Alla fine anche la privacy dei ragazzi della nave dei veleni e stata rispettata Livorno è una città dovepiace giocare forte Un politico aveva messo addi nltura in giro la notizia che al

I alba era sbarcato dalla Kann H I ottavo uomo dell equipag­gio rimasto nascosto nella sii va durante la visita di lunedi dei giornalisti «È un infermie­re e salito a Port Koko E del servizi segreti» Ma I uomo è subito scomparso inghiottito dalla citta «tentacolare-» per il semplice fatto che non era mai esistito Fantasie La real tà cammina m modo ben di­verso e assai più corretto

Ieri sera a palazzo Chigi nuovo incontro tra il presiden­te de) Consiglio i ministri del-I Ambiente Protezione civile e Tesoro (finalmente questo governo pasticcione s è deci so a convocare un rappresen tante finanziario) il sindaco di Livorno i presidenti delle Re­gioni Emilia Romagna e della

Toscana \ comunisti Guerzoni e Bartohni, nominati commis­sari "ad acta» per risolvere l'e­mergenza navi dei rifiuti La citta attende Questo dei coin-volgimentodegli amministra­tori comunisti in una delicata questione quale quella della classificazione, scarico, stoc­caggio e smaltimento dej rifiu­ti che tornano in Italia dal Ter­zo mondo è questione assai dibattuta

Lunedì sera nella casa del popolo del popoloso e popo­lato quartiere Shanghai c e stato un attivo del Pei (aperto anche a tutta la stampa e la sala era piena zeppa) per di­scutere la questione dell at­tracco delta nave La vita il lavoro lo sviluppo dei porto coinvolge qui quasi tutta la cit­ta Ecco perchè tanta parteci­pazione, tanta passione nel di­scutere se come quando, con quali accorgimenti e so­prattutto con quali garanzie si debba procedere all'opera­zione Kann B

Al tavolo della presidenza il segretario della Federazione del Pei il sindaco il presiden le della Regione In sala diri­genti della compagnia dei portuali assessori dirigenti

del partito «Non vogliamo che il nostro porto diventi il porto dei rifiuti Vogliamo tut­te le garanzie che lo scarico dei container avvenga tenen­do conto di tutti gli accorgi­menti tecnici che verranno in dicati dalle autorità del por­to» Si è poi entrati nei partico-lan La nave, è stato detto, può sostare nella diga curvili­nea, là dove già vengono fatte attraccare le navi che hanno canchi pentolosi Non deve essere compromesso il resto del porto ctie va sempre più qualificandosi per i) trasporto di container di frutta fresca, di pesce congelato e di altre merci alimentan particolar­mente delicate Ma sembra­no sottintendere i livornesi, un porto è sempre un porto Serve cioè per caricare scan* care e spedire la merce a de­stinazione Questa e la sua funzione Stoccaggi navi, pre lievi devono essere fatti a de­stinazione Certo se ci sono container che perdono (e ce ne sono perche gli stessi gior­nalisti ne hanno visto qualcu no) vanno, come dice il de creto del governo, messi «in stato dì sicurezza» cioè "in­cartati» perche non inquinino

durante it trasporto sU camion o vagoni ferroviari

Scancare una nave è còsa che i portuali sanno fare con rapidità Per scaricare una na ve come la Kann B ci voglio­no dalle 6 alte 72 ore, se il canco e normale. Ma qui si tratta di rifiuti e la cosa è parti-colarmente delicata e perico­losa Ma l'altro punto di di­scussione alla casa del popolo è stato il coinvolgimento di due presidenti di Regione, co­munisti entrambi, che dovran­no coordinare un'azione in cui sono coinvolte soprattutto amministrazioni comunali di sinistra

L azione di controllo «da parte della base* sarà, quindi^ particolarmente ngorosa Bar-tqhni, presidente della Regio­ne Toscana, è consapevolei del fatto che se da una parte ha uno Stato cialtrone anche negli aiti ammmistativi più semplici, e con il quale è quin­di difficile lavorare, potrebbe venirsi a trovare, dall altra, nella condizone di essere controparte degli ambientali­sti e quindi dei cittadini E una prova difficile, una sfida ette gli amminlstraton comunisti accettano

Zanoobia, braccio di ferro in Piemonte aspettando il Tar

PALLA NOSTRA REDAZIONE

PIER QIORQIO BETTI TORINO Quale sarà la anche perchè operano con

destinazione dèi veleni stivati sulla Zanoobia7 La risposta non «'e ancora, la vicenda an­zi s'ingarbuglia sempre più lenza che Regione Piemonte, e amministrazione provinciale di Tonno mostnno una qual­che idea capace di dipanare ta matassa. 11440 (usti di de-calìte esausta e di altre sostan­ze tossiche dovevano finire per il trattammo alla «Ecoli-nea» di Leini, ma l'operazione è stata bloccata dalla rivolta della popolazione e da un'or­dinanza del sindaco (voluta dati intero Consiglio comuna­le) che proibisce I arrivo dei bidoni

Contro l'ordinanza, l'avvo­catura dello Stato ha presen­tato un ricorso sul quale do­vrebbe pronunciarsi domani il Tar del Piemonte E il braccio di ferro è comunque destinato a inaspnrsi, perchè il sindaco di Leinì ha anticipato la deci­sione di chiedere la chiusura deir*Ecohnea» che ha i suoi impianti nel centro abitato

Nello stato di «impasse*, un'altra azienda, la «Servizi in­dustriali* di Orbassano, si è fatta avanti per smaltire i nfiuti della nave ancorata a Genova 1 sindaci dei quattro Comuni della cintura nord-ovest (Or­bassano, Beinasco, Gruglia-sco e Rivalla) non si sono det­ti contran, ponendo pero al­cune precise condizioni la conoscenza della procedura di smaltimento, che dovrebbe avvenire sotto il controllo del» le Usi e della Provincia la de­terminazione del prodotto fi­nale e la sua destinazione, la creazione di un comitato scientifico incaricato di assi­stere alle operazioni tecniche

•Regione e Provincia - han­no affermato i sindaci - devo­no controllare le aziende che operano nel settore dello smaltimento in particolare sul le loro reali capacita tecniche,

autonzzazioni provvisorie insufficienti garanzie»

Ma chi è in grado di fornire le garanzie richieste dagli am-ministraton deìJComum? Dai dibattiti che si sono tenuti ieri nei Consigli provinciale e re­gionale e emerso un solo fatto certo I approssimazione, e peggio ancora I incuna nei confronti di un problema che pure ha acquistato una dimen­sione e un'importanza ecce­zionale Il consigliere provin­ciale Pastore (Pei) ha raccon­tato che due anni orsono la Regione spedì alta Provincia un furgone con 1700 pratiche relative alle autorizzazioni di smaltimento «Non si è opera­to alcuna selezione, ì controlli sono stati solo cartacei, e non poteva essere diversamente visto che la Giunta non si è curata di costituire un organi­co del servizio ispettivo con tecnici laureati o ingegneri Tra pochi giorni, il 30 settem­bre te autorizzazioni scadran­no e non si sa che pesci piglia­re»

Lo smaltimento dei nfiuti viene costantemente propo­sto come una «emergenza», perche non esiste una politica del settore Alla Regione, un altro consigliere comunista, Adduci, ha criticato a fondo te insolvenze dell'amministra-zione II Pei ha sollecitato la costituzione di una struttura organica di censimento, trat­tamento e smaltimento dei ri­fiuti che coinvolga forze pub­bliche e pnvate, e la definizio­ne entro tre mesi di un piano regionale organico di ntoca lizzazione delle aziende insa­lubri o a rischio

Intanto, a Genova, dove la Zanoobia e ancorata il com missano straordinario ha bloccato lo sbarco a terra dei fusti campionati e ncondizio-nati, saranno stivati sul piano garage della nave

I problemi deiTAcna domani in Parlamento

L Acna di Cengio con il canco di problemi che si trascina dietro sarà nuovamente di scena domani in Parlamento Su richiesta del gruppo comunista infatti, il ministro del-I Ambiente Giorgio Ruffolo riferirà alla commissione terri­torio del Senato sugli ultimi sviluppi della v ..onda dopo la riapertura della fabbrica e su quanto intende fare il gover­no per trovare una soluzione equa

Direttore didattico proibisce preghiere

Con una circolare, il primo giorno di scuola II direttore didattico delle elementari di Asolo (Trevi­so) Agostino Santolin, ha proibito di cominciare le le­zioni recitando preghiere

. «La decisione - ha spiegato ^ ^ * ™ ^ ^ ^ " " " " ^ ^ ^ il direttore - è motivala dal­la necessità di assicurare agli scolari duecento giorni di lezioni in un anno Con tre minuti di preghiera ogni mattina perderebbero, alla (me, due giorni e mezzo dì lezione*. •Ogni preside o direttore didattico - ha detto II provvedito­re agli studi di Treviso Antonio Condoreltt commentando I episodio - ha la facoltà di gestire autonomamente la propria scuola»

Bongiomo cavaliere di Casa Savoia

Mike Bonslorno sarà Insi­gnito di titolo di cavaliere dell Ordine dei Santi Mauri­zio e Lazzaro un ordine di­nastico di Casa Savoia che risale al 1560 e di cui II ca­po di Casa Savoia è gran maestro Sara proprio il

™ principe Vittorio Emanuele a confenre I onorificenza a Bongiorno nel corso di una cerimonia che si svolgerà sabato a Ginevra Insieme al presentatore riceveranno I investitura altre persone scelte dal! ex casa reale E la prima volta che un personaggio detta spettacolo e detta televisione viene insignito con questa onorificenza

Una donna di 45 anni, al-coolizzata, dopo aver ucci­so il manto di 62 anni col­pendolo con una coltellata al cuore e finendolo poi a bastonate, ne ha vegliato il cadavere per sei giorni pri-

^ ^ ^ ma di essere scoperta dalla ""^m polizia II fatto è avvenuto a

Milano in uno stabile popolare di viale Ungheria 7 Villini* dell omicidio, Colombano Rescali, geometra, ucciso dalla consorte finlandese Rita Arneva Seppa che perù non ha ancora confessato, la notte di mercoledì scorso Nell'ape parlamento gli agenti hanno trovato la donna ubriaca da­vanti alla vittima

Uccide il marito e lo veglia sei giorni

Scarcerato uxoricida condannato all'ergastolo

La lunga odissea giudiziaria di un emigrato italiano, condannatoln Australia al-I ergastolo per uxoricidio e poi espulso e tornalo nel nostro paese ha avuto un primo positivo sbocco con

^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ la scarcerazione decisa oal " • " * " " " ^ ^ ^ ™ ^ " " giudice istruttore di Roma

grazie alla nuova normativa 330 in materia di provvedi' menti sulla liberta percorrale È questo il primo Importante caso di applicazione a Roma deliq legge per colpevoli di reati di particolare nlievo che ha coinvolto il 4 lenne Mario p Angelo di Montelopiano (Chieti) per l'uccisione della moglie Rosalynd Pelder a causa di un movente passionale 11 giudice istruttore Paolo Colella, su conforme parere del pubb|ico ministero De Gaspens, lo ha rimesso in liberta sia per 1 inesistenza del pencolo di fuga, sia per la mancanza di inquinamento delle prove (essendo le copie del proces­so in Australia a disposizione della nostra autorità giudlzla-na) sia mime perchè non lo ha considerato socialmente pericoloso

Il socialista Felisetti unico candidato aICsm

Le Camere in seduta còri-giunta torneranno di «uovo a riunirsi, probabilmente " 24 ottobre, per eleggere un membro del Consiglio su-

ririore delta magistratura. da tempo che il Csm non

_ ^ ^ _ _ ^ _ _ _ ^ e nel plenum in quanto — " ^ ^ - ^ ^ ^ ^ ^ ^ — manca ancora un rappre­sentante eletto dal Parlamenta che sostituisca Mauro rem, nominato giudice costituzionale II braccio di ferro inter­corso nei mesi scorsi tra socialisti e socialdemocratici, che avevano candidato rispettivamente Dino Felisetti e Dante Schietroma, e che non aveva consentito l'elettone del membro del Csm, è ormai risolto Dante Schietroma, infat­ti, già da giorni e stato designalo nel Consiglio di presiden­za della Corte dei conti, per cui è rimasto candidato il socialista Dino Felisetti

Segrega in cantina la figlia malata di mente

Dava fastidio perchè malata di mente Per questo t suoi genitori la chiudevano ogni sera in una maleodorante cantina piena di escremen* ti Sono slatti carabinieri di Sorrento, nel corso di una

^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ perquisizione a casa di Lui-^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ gì Russo, 64 anni, a scoprire che la figlia di questi Angela Rosa di 28 anni veniva segregata ogni sera in quella cella dove come servizi igie­nici aveva a disposizione solo un secchio Per giustificarsi Luigi Russo, che ha altri tre figli di cui uno sordomuto, ha affermato di non sapere come lare e dt aver cercato, invano, un istituto o una persona che si prendesse cura della figlia Luomo e stato denunciato per maltrattamenti e sequestro di persona nonché per detenzione illegale di un fucile

GIUSEPPE VITTORI

— — — — — Così il maestro racconta l'Adriatico: «Oltre di lui ci potevano essere invasori, pirati, mostri» «Il disastro ecologico mi sgomenta. Vorrei poter fare qualche cosa ma non so cosa»

Fellini: il «mare dei sogni». Una volta «Nei miei film ti mare e qualcosa che finisce e che si confonde con il cielo al di la del quale ci può essere tutto gli invasori, i pirati o t mostri dell'inconscio» Cosi Federico Fellini, regista da Rimini, definisce il «suo» mare Ma I emergenza Adriatico, che verrà discussa oggi alla Camera, è rivolta ad un problema reale, non fantastico II «maestro» dice la sua e rac­conta il suo controverso rapporto con il mare

DALLA NOSTRA REDAZIONE

VANNI MASALA

• • . BOLOGNA Un signore grassissimo armato di fucile sale i gradini del Teatro Co munaìe di Casalecchio paese alle porte di Bologna dove Fé denco Fellini sta esaminando alcuni possibili interpreti del suo nuovo film Non sono mica sempre stato grasso - in terviene I aspirante attore -quando sono nato pesavo cin­que chili* Ed il fucile7 "Sono un cacciatore non posso la*

sciarlo in macchina1» Baffi al. I insù corporature bizzarre E questo il clima che si respira avvicinandosi alla figura del maestro Fellini def pittore dell inconscio Ma entriamo nel nostro argomento

Lei ha rappresentato l'A­driatico In tanti modi di­verti nel suol fHm.,

«I ricordi sono troppo inva denti Bisognerebbe vivere senza ricordi L Adriatico ri

cordo questa stnscia che chiudeva 1 orizzonte e al di la del quale e era tutto C era l est i nemici comunque tutto ciò che era sconosciuto II so­le si levava e la notte spariva e I alba e I aurora e il sole» «Da ragazzini - continua Fellini - a

rnmavera andavamo a vedere alba e certe vòlte vedevamo

delle cose sulla linea dell oriz­zonte al di la della quale sape­vamo che e era un paese IAI bania la Jugoslavia Quindi II mare rappresentava tutto quanto e era sconosciuto mi­sterioso straniero»

Allora non avreste mal pensato che si sarebbe ar­rivati ad una slmile emer­genza, quali a veder mori­re questo mare...

•Su questo disastro non saprei proprio che commenti fare se non esprimerò il mio sgomen to»

Lei penta che 11 mondo

dell'arte, dell'espressività possa fare qualcosa? Lu­nedì scorso alla darsena di Ravenna cantautori Ira I quali Dalla e Morandl han­no cantalo assieme a qua­rantamila persone per creare un fondo comune per l'Adriatico, non solo economico ma anche di so­lidarietà. Lai ha pensato di lare qualcosa per II suo mare?

•Queste sono iniziative otti­me Anch io sento di dover fa­re qualcosa, ma mi dovrebbe­ro suggerire cosa fare Penso, comunque che - in primo luogo - debba occuparsene un mondo specialistico di scienziati ai ecologisti Di quei setton Jella politica che hanno la responsabilità di provvedere tempestivamente t di prevedere Personalmen te sono disposto ad ascoltare i consigli e gli indinzzi che pos­

sono in qualche modo sugge-nre alla mia attività in quale misura poter partecipare ad un'operazione di nsanamento o contenimento di questo di­sastro-

Avrebbe mal pensato che Il mare sarebbe arrivato ad un tale stato di degra­do?

•Come potevo? Non c'erano propno le premesse Tuttalpiù mi capito una volta di vedere sul mare quattro linee verticali nereggianti portate lente-mente in nva dall onda Alla fine vidi che era un cavallo an negato Pnma pensavo fosse un mostruoso pescione di co lore scuro poi vidi bene que­sto enorme dingibile nerastro rovesciato, quattro pali erano le gambe, la dentatura scoper­ta una carogna Ricordo che questo tece molta impressiti ne a noi studentelli dì pnma ginnasio e che rappresentò

una scusa per mannare la scuola Questo era tutto ero di ' nero che portava il mare»

Lei ama tuttora andare al mare?

«La campagna mi suggestiona di più Ho dei ncordi di barn bino di quando andavo a Gambettala, a passare le va canze dalla nonna La campa gna con tutti i suoi rumon not turni gli uccelli, i gufi e nella stalla questi grandi animali La campagna ha sempre esercì tato per me un fascino tra il favolistico ed il mitologico 11 mare o la montagna mi sono stati sempre meno familiari Da ragazzo ero inagrissimo e quindi non mi mettevo in co stume da bagno per un com plesso d inferiorità verso certi fisici sviluppati Poi io sono nato ìn un periodo per cut tra la Chiesa cattolica che porta va a modello ligure emaciate e 1 architettura fascista che n

proponeva fisicità scultoree di eroi greci pagani o romani, si viveva sempre tra queste due proposte di elevazione spiri­tuale e sviluppo fisico E tutte queste cose mi hanno sempre stimolato una monellesca ri­bellione perciò anche al ma­re non andavo volentieri Inol* tre non sono mai andato in crociera soffro vagamente di mal di mare e non so nuotare se non in maniera goffa, da ranocchia*

Nonostante d ò dalle tue opere emerge sempre 11 mare, quasi come •brodo primordiale*.

•Si ma nei miei film il mare è rappresentativo di una geo­grafia psicologica interiore, non geograficamente esatta Quando sono nato io I ecolo­gia non aveva ragione di esi­stere era per noi una paròla astratta Oggi, purtroppo, non è più cosi »

l'Unità Mercoledì

21 settembre 1988 5 ;:(::"ìri:;.:::;::J

Page 6: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

IN ITALIA

Sudtirolo «Sono io il corriere del tritolo»

XAVIR IAUKRER

• I BOLZANO. Si chiama Deilel Reinecker, ha 23 anni ed è originano di Monaco di Baviera. Da venerdì scorso gira tra la Procura della Re­pubblica di Trento, le caser­me dei carabinieri, gli uffici della Digos e le redazioni dei giornali della regione, So­stiene di essere slato usato come corriere dei terroristi che, per ben due volte, a sua Insaputa - dice - gli hanno fatto trasportare della dina­mite da Ancona a Una, in Allo Adige,

Come mai il Reinecker è ìtalo prescelto per questo delicato compito? Lui dice che, essendo disoccupato, aveva accettato una rappre­sentanza di articoli per alber­go da una ditta tedesca, ma non gli riusciva di sbarcare II lunario. In questa situazione qualcuno gli offre cinquemi­la marchi (poco più di tre mi­lioni e mezzo di lire) per por-lare una valigetta da Ancona a Una, uno dei centri caldi del terrorismo altoatesino. Accetta per due volte, ma Ignaro del contenuto esplo­sivo del suo bagaglio, finché, a Una, sente parlare di dina­mite chiede conto sul conte-nulo delle valigette, chiede chi sia il personaggio scono­sciuto (un Italiano che parla malamente II ledesco, se­condo Il suo racconto). Per farlo lacere I suoi «datori di lavoro» gli raddoppiano la ri­compensa. Per il terzo ap­puntamento deve recarsi a Trento, ma il Reinecker se ne parie per Trento e qui si ri­volge alla Procura della Re-pubblica e fa II suo racconto, cqrredato da alcuni nomina­tivi, Ira I quali pare ci siano quelli di alcuni personaggi sospettali di attivila terrori-slica. Comunque in Procura non gli credono. A questo punto II Reinecker si rivolge alle redazioni del giornali, ma Interviene la magistratura che blocca la pubblicazione

(delle rivelazioni, finché il germanico capita alla reda­zione del Dolomllen che, pur definendo abbastanza

h fantasioso II racconto del , Reinecker, lo riporta con ri-

Wo, ' Spiegazioni da parte della magistratura? Il giovane sa­rebbe un milomane non

' nuovo ad exploit di questo genero. Tuttavia- si Insiste -io si sta ricercando dopo che se ne sono perse le tracce.

Ma ora non si può lare a i meno di chiedersi perché si , ricerchi II giovane che gii si

irovava nelle mani degli in­quirenti. Un altro Interrogati­va rischia cosi di aggiungersi nella torbida vicenda del ter­rorismo e dei suoi dintorni.

Domenica, si sono ritrova­li a Campiello di Fassa, al sacrario militare tedesco, re­duci germanici, austriaci e anche sudtirolesi e trentini.

1 Presenti' le rappresentanze militari del luogo, accanto agli anziani reduci della We-hrmacht (e delle SS?) c'era anche una rappresentanza di

' giovani fascisti italiani In te-nula da paracadutisti.

La loro denuncia sollevò il «caso Calabria» Davanti alla sezione disciplinare nonostante la richiesta di proscioglimento del Procuratore generale della Cassazione

Imputati al Csm i due giudici di Locri

Il «Indie» Carlo Macri

La sezione disciplinare del Csm ha rinviato a giudizio i magistrati di Locri Carlo Macrì e Ezio Arcadi per la morte del pastore Francesco Sergi in una caserma dei ce, Il ps della Cassazione aveva chiesto il proscio­glimento. Sconcertante coincidenza: il provvedimen­to precede di pochi giorni l'audizione dei due giudici al Csm per il «caso Calabria*. «Sono sereno, in giudi­zio si potrà chiarire tutto», ci ha detto Macrì.

FABIO INWINKL

mm ROMA Dopo Palermo, la Calabria. Non si è ancora spenta l'eco del conflitti sulla magistratura siciliana che il Csm torna alla ribalta per una sconcertante decisione a cari­co di due giudici calabresi. In prima fila nella lotta alla 'ndrangheta. U sezione disci­plinare di palazzo dei Mare­scialli ha rinviato Ieri a giudi­zio Carlo Mach e Ezio Arcadi, sostituti procuratori della Re­pubblica di Locri, al termine

di un'istruttoria che aveva pre­so le mosse da un'iniziativa avviata un anno fa dal mini­stro Vassalli.

Occorre dire subito che la Procura generale della Cassa­zione aveva chiesto il proscio­glimento dei due magistrati; e che proprio Macri e Arcadi, insieme al titolare della Procu­ra della Repubblica di Locri Rocco Lombardo, saranno ascoltati dal comitato Antima­fia e dalla prima commissione

del Csm, a ciò sollecitati dal presidente Cossiga. Sono ele­menti e coincidenze che ren­dono la pronuncia di ieri ben più grave della sua intrinseca portata.

Di cosa sono accusati Macri e Arcadi, noti per il loro impe­gno contro le cosche mafiose della Calabria? Di correspon­sabilità nella morte, avvenuta nella caserma dei carabinieri di Ardore, del giovane pastore Francesco Sergi, sospettato di essere il telefonista della ban­da che sequestrò il commer­ciante torinese Pietro Casta­gno. Gli esposti, che parlava­no di sevizie nel corso di un interrogatorio, partivano dal familian del giovane, da) di­fensore aw. Giuseppe Lapis e dall'ex deputato socialdemo­cratico Costantino Beiiuscio. già affiliato alla loggia P2. per la morte di Sergi sono sotto' processo due marescialli del­

l'Arma, Francesco Spano e Giovanni Ciulla. L'inchiesta giudiziaria ha accertato l'e­straneità del due magistrati al tragico episodio. Quella pen­dente da mesi al Csm, invece, ha trovato ieri questa svolta inattesa, soprattutto dopo la richiesta liberatoria della Pro­cura generale.

Negli ambienti del Consi­glio superiore si la notare che il rinvio a giudizio non com­porta una decisione di merito, ma consentirà un accerta­mento più approfondito dei latti. In contraddittorio tra le parti. L'annotazione vale sotto il profilo strettamente tecnico. e basta. Da noi raggiunto tele­fonicamente, il doti. Macri parla con estremo riserbo: •Sono sereno, in giudizio si potrà chiarire meglio l'intera vicenda». Ma è evidente che uni decisione di questo stam­po olire spazio a rinnovati at­

tacchi contro giudici che han­no gestito inchieste assai scot­tanti {come il dissesto delia Caricai, gli illeciti all'Usi di Lo-cn, l'uccisione di un impren­ditore vicino al Pai). Rappre­senta inoltre un elemento di debolezza per chi si accinge a deporre al Csm sul «caso Cala­bria».

Un caso, ricordiamo, che nasce dall'intervista concessa dal dott. Arcadi un mese fa all'«Espresso», nella quale si denuncia l'azione di smantel­lamento del pool antimafia di Locri. Insomma, una vicenda parallela a quella di Paolo Borsellino, il procuratore di Marsala, che provocò le pole­miche e le inchieste sul palaz­zo di giustizia di Palermo. In analogia con quell'episodio, anche per l'allarme lanciato da Arcadi il capo dello Stato ha ritenuto necessario attivare il Csm per accertare le condi­

zioni della giustizia in una re­gione sempre più insanguina­ta dalla violenza mafiosa. Si sa che a Roma è giunta una me­moria del dott. Macri che è un durissimo atto d'accusa di tut­te le pressioni e i condiziona­menti sopportati dai giudici antimafia di Locri.

E adesso? «Si vuole forse in­debolire e appannare - sì chiede in una nota la segrete­ria regionale calabrese del Pei - quel caso Calabria su cui è intervenuto cosi autorevol­mente Cossiga? Il capo dello Stato deve assicurare conclu­sioni oggettive e trasparenti». E l'assemblea della sezione calabrese di Magistratura de­mocratica esprime «un'allar-mata preoccupazione per lo stato delta giurisdizione negli uffici giudiziari della regione».

Un ultimo interrogativo si pone. C'è un legame tra la de­cisione di ieri e l'epilogo della vicenda Meli-Falcone?

Sanità, così la prò della < Cgil atra ROMA I lavoratori auto­nomi indiscutibilmente con­tribuiscono In misura minore dei dipendenti al finanzia­mento del servizio sanitario-, il fenomeno riguarda molteplici' servizi pubblici (asili nido, scuole materne) dove t previ­sto che il cittadino paghi in misura proporzionale al reddi­to da lui stesso denunciato: dal meccanismo risultano obiettivamente lavoriti coloro che autodenunciano un reddi­to interiore a quello dei lavo­ratori dipendenti. Di qui la proposta di Pino Schettino, segretario generale aggiunto Fp/Cgil: ai lavoratori autono­mi potrebbe essere addebita­ta una contribuzione obbliga­toria minima, pari e corrispon­dente a quella media, versata dai lavoratori dipendenti. L'a­desione del lavoratore auto­nomo ad un tale sistema misto di contribuzione dovrebbe es­sere volontaria, pena rinunzia e decadenza del servizi oflerli dal servizio sanitario naziona­le. -La mìa - precisa Schettino - è una proposta che vuole contribuire al dibattilo gene­rale, sollevalo da Donat Cat-tln, il quale allronta, in verità, un problema reale e ineludibi­le».

Intanto proseguono le rea­zioni e le polemiche sull'an­nuncio dato dal ministro della sanità di voler «tagliare» dal servizio sanitario 7 milioni di lavoraton autonomi. I dirigen­

ti industriali precisano di esse­re a tutti gli effetti lavoratori dipendenti e quindi di essere assoggettati a contribuzione sanitaria sugli stessi imponibili e con le stesse aliquote per­centuali degli altri lavoratori. U Confederazione italiana coltivatori, da parte sua, è vi­vamente preoccupata per l'in­tenzione manifestata dal mini­stro, in quanto 'contraria, In linea di principio, ad ogni atto orientato a privatizzare l'assi­stenza sanitaria o a discrimi­nare i cittadini di Ironie alla tutela della loro salute». U via

Sci risparmiare, secondo la ontcoìtivatori é quella di su­

perare l'attuale contribuzione, Per far pagare ogni assistito in proporzione ai suol redditi.

Secondo Aristide Paci, coordinatore della Cosmed (medici dipendenti) «c'è un attacco ai principi e agli obiet­tivi del servizio sanitario. Se poi lo Stato non ce la fa a so­stenere tutte le spese, occorre inserire elementi di privato nel pubblico, come ad esem­pio le prestazioni e le camere a pagamento negli ospedali». Infine Paolo Tesi, responsabi­le del coordinamento lavora­tori autonomi della Cisl, so­stiene che sembra di trovarsi di fronte «non a tagli della spesa pubblica, ma a tiri di lionda nei confronti oggi dì questa, domani dì quella cate­goria a seconda della ostilità che nei loro confronti, si è riu­sciti a creare nella opinione pubblica».

Più ipotesi oggi al vaglio di Ferri e Santuz

Lìmiti di velocità per cilindrata e si sorpasserà a tutto gas Oggi le commissioni Trasporti e Lavori pubblici presenteranno ai ministri Ferri e Santuz un docu­mento nel quale sono raccolte le proposte del Parlamento sui limiti di velocità e sicurezza strada­le. Ma anche nelle commissioni i pareri sulla velo» citi erano talmente diversi che i due presidenti non sono riusciti a stilare una risoluzione unitaria da sottoporre al governo. •

UUANA ROM

e a ROMA. Sul Umili di velo­citai! balletto dellecifreedel-le soluzioni e ancora aperto. Da quando il Parlamento ave­va preso in mano la situazio­ne, grazie all'iniziativa del pre­sidente della commissione Trasporti Testa, sembrava che la tribolata vita del decreto Ferri si stesse per appianare. Tutti i partiti, infatti, si erano trovati d'accordo sui fatto che quel provvedimento andava nvisto. Ieri Invece, quando si è trattato di stendere un docu­mento unitario in cui veniva espressa la proposta del Parla­mento da portare in Consiglio dei ministri, si è nuovamente scatenata la lotteria dei nume­ri: ogni partito ha proposto il proprio "limite di velocità». In particolare i presidenti delle commissioni Trasponi (Testa) e Lavori pubblici (Bolla), sen­titi i pareri dei partiti, doveva­no ieri pomeriggio, stendere la bozza di un documento uni­

tario nel quale venivano elen­cate le proposte del Parla­mento in tema di sicurezza stradale che poi sarebbero state sottoposte ti ministri Ferri e Santuz nell'Incontro di questa mattina.

Colpo di acena. Quando i due presidenti si sono incon­trati per dare corpo e sostanza al documento non sono riu­sciti a trovare un accordo pro­prio sul punto cruciale: i limiti di velocità. Emuli del loro pre­decessori Ferri e Santuz,Testa e Botta hanno dato alla luce due ipotesi che nulla hanno da invidiare al «pasticciato» decreto. La prima proposta imporrebbe un unico limite di velocità uguale per tutti, stabi­lito in 120 chilometri all'ora che però (e qui viene il bello) potrebbe essere incrementato del 20% in fase di sorpasso. Come dire che mentre un'au­to lenta di superare l'altra può al massimo andare a • 140». La

seconda proposta, meno macchinosa, vedrebbe i lìmiti di velocità suddivisi in base al­la cilindrata: 100 chilometri all'ora per le auto lino a 1.200 ce e 130 chilometri sopra i 1.200 ce.

Sugli altri aspetti relativi alla sicurezza stradale, invece, i due presidenti di commissio­ne hanno raggiunto un accor­do, Sulle sanzioni, ad esem­pio, sarebbero previste multe dì 200.000 lire per chi supera di 20 chilometri il limite di ve­locità, 400.000 lire per chi va oltre 120 Km e 1 milione e S giorni di sospensione della patente come sanzione massi­ma. L'intesa è stata raggiunta anche sul tema delle cinture di sicurezza, che per il Parla­mento devono essere intro­dotte immediatamente, cosi come le prove per la misura­zione del tasso alcolimetrico e il sistema di revisione dette auto.

Ma vediamo in sintesi le po­sizioni espresse dai diversi partiti nella riunione degli uffi­ci di presidenza delle com­missioni Trasporti e Lavori pubblici di ieri mattina. Pel. Per il partito comunista, come ha sostenuto l'onorevole Sil­vano Ridi, il vero nodo da sciogliere è quello di abbatte­re il tasso di sinistrosità sulle strade. Il limite di velocità ha senso, quindi, solo se inqua­drato in un insieme dì norme

di sicurezza: ripartizione del tralhco su strada, ferrovia e via mare; misure di controllo sul parco circolante (affidare ad officine specializzate la re­visione dell'auto con relativa ricevuta di idoneità del mez­zo); sistema di segnalazione che informa l'aulomobilsta sulla situazione ai caselli (se ci sono lunghe file chi guida può cosi scegliere un'altra strada); inasprimento delle sanzioni per i trasgressori; limiti di ve­locità differenziati per cilin­drata: lOOchilomeiri all'ora fi­no a 1.300 ce e «120» sopra i 1.300 ce.

Psl. Le posizioni del partito socialista sono state espresse dall'onorevole Sanguinetti che sui limiti di velocità sì è dimostrato anche luì favore­vole ad una dilferenziazione per cilindrata. Sotto ai 1.000 ce il limite dovrebbe essere di 100 chilometri all'ora, sopra i 1000 ce di «130».

De. Per l'onorevole Luc­chesi la velocità massima non potrà superare < 120 all'ora, purché la cilindrata sia supe­riore ai 1.200cc e i 100 km/ora con cilindrata inferio­re ai 1200 ce.

Verdi. Insistono sul limite di «110», ma se proprio si de­ve cambiare non si devono su­perare i «120» all'ora e per le macchine con cilindrata supe­riore ai 1.200 ce, al disotto sa­rà vietato superare i 100 Km/ora.

D NEL PCI

Occhetto incontra Komjenko Cordiale incontro a Botteghe

Oscure tra il compagno Achille Occhetto, segreta­rio generale del Pei, e Georghj Kornjenko, mem­bro del Comitato centrale e primo viceresponsabile dei dipartimento internaziona­le del Pcua, che ha guidato la delegazione sovietica al­la Festa nazionale dell'Uni­ta. Durante l'incontro, al quale hanno partecipato l'ambasciatore sovietico in Italia Nlkola) Lunkov ed Antonio Rubbi. responsa­bile dei rapporti internazio­nali dei Pei, sono i ta t i di­scussi alcuni aspetti della situazione intemazionale a lo sviluppo del processo della perestroika nell'Unio­ne Sovietica,

l deputati comunisti sono te­nuti ad essere presenti senza eccezione alcuna alla seduta di oggi, mercoledì 21 settembre alle ore 19.

Iniziative. G. Berlinguer. Pa­lermo; P. Rubino, Catanza­ro: L. Perolli, Teramo

Case chiuse: riapriamole dice l'onorevole psdi • • ROMA, Ha detto che gli italiani sono tutti con lui e che, se la proposta di legge non passerà, è deciso a far ncoiso anche ad un referendum popolare. E stato, invece, piutto­sto reticente e vago sulle «normali esigenze sessuali». Invece, in tempi di totale diversifi­cazione, avrebbe dovuto essere estremamente preciso Comunque, bisogna ammettere una pnma nostra colpa: quella di non essere stati presenti alla illustrazione del testo della propo­sta di legge. Daremo quindi conto ai nostn lettori di questo singolare avvenimento in mo­do un po' sommano e cosi come è stato reso noto dalle agenzie di stampa.

Dunque, prima di tutto, parliamo di lui, cioè del proponente, dell'onorevole che vuole na-prue i casini. Antonio, Agostino, Angelo Bru­no, è nato nel 1945 a S. Marcano di S. Giusep­pe, in provincia di Taranto ed è attuale sindaco dei paese. Dalla sua scarna biografia non risul­tano particolari benemerenze o studi nel cam­po della sessualità, della sociologia, della me­dicina o dei problemi legati in qualche modo alla prostituzione. Inoltre la professione abi­tuale è quella di imprenditore agricolo. Biso­gna quindi presumere che il dirigente socialde­mocratico, nello specilico e delicato settore della prostituzione e delle «case chiuse», sia uno che si è latto; da sé' cioè un autodidatta. Risulta invece avere particolari espenenze in altri campi è, infatti, vicepresidente del Con­sorzio provinciale trasporti di Taranto e consi­gliere carminile della città del Ponte girevole. Dal I979al 1983 è poi stato collaboratore poli­tico del ministro on. Michele Di Clesi nel dica­steri per il Mezzogiorno, delle Poste e teleco­municazioni, del Lavoro «.Previdenza sociale e della Marina mercantile. E stato eletto alla Ca­mera, il 15 giugno 1987, con oltre novemlla voti di preferenza. Dimenticavamo: fa anche parte della commissione Difesa,

Forse il suo interesse per i bordelli è collega-

Con un occhio alle casse dello Stato (non guasta mai) e citando il terroriz­zante problema dell'Aids, il deputato socialdemocratico onorevole Anto­nio Bruno ha illustrato, ieri alla stam­pa, una proposta di legge per riaprire le case di tolleranza. Ha scelto il gior­no della ricorrenza del trentesimo

anniversario della chiusura dei bor­delli per annunciare, in pratica, la tanto attesa svolta del Psdi, in crisi totale da anni. Ha parlato di «Colline dell'amore» (come a Istanbul, ha pre­cisato), di pensioni e di previdenza e di ambienti per soddisfare le «norma­li esigenze sessuali».

WIADIMIRO SETTIMELLI

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Qualche buontempone hi affisso ieri, sui muri di Milano, un manifesto che annunciava, net trentesi­mo dell'entrata in vigore della legge Merlin, la riapertura delle «case chiuse»

lo, in qualche modo, proprio a quest'ultima carica: si sa come come sono i militari. O forse l'on. Bruno ha saputo tutto mentre svolgeva il proprio incarico presso la Manna mercantile. Sui marinai infatti, si dicono, in rapporto al sesso, peste e corna e persino Dalla ci ha scrit­to una canzone. Sia come sia, Antonio, Agosti­no, Angelo Bruno, ha previsto tutto per le futu­re case di tolleranza e per la condizione socia­le delle prostitute. Il richiamo a Istanbul, la magica Costantinopoli di tanti gialli e della danza del venire, è stato il tocco di internazio­nalismo che più di lutto ha colpito i giornalisti. Il parlamentare del Psdi ha infatti precisato di essere stato in quei locali sulle -Colline dell'a­more» dove si può conversare amabilmente e soddisfare le -normali esigenze dell'amore». In effetti, sulle colline oltre il Ponte di Galata o quello sul Bosforo, sono aperti, per i turisti, modernissimi e attrezzati casini con, appunto, la danza del ventre, lo spogliarello di Satomè e le esibizioni dei dervisci danzanti.

Ma l'on. Bruno è anche un democratico di sicura fede. Ha quindi previsto che le nuove case di tolleranza siano gestite direttamente dalle operatrici del sesso le quali dovrebbero pagare i contnbuti allo Stalo in modo da acce­dere alla pensione. Il parlamentare ha inoltre firecisato che, oggi, ta prostituzione maschile e emmimle deve essere considerata una profes­

sione a tutti gli effetti. Le «case», ha precisato l'on Bruno, dovranno essere sotto il diretto controllo dello Stato ed essere organizzate in associazioni, cooperative o società La morali­tà dei soci - ha detto ancora l'on. Bruno -dovrà essere adamantina e a prova di corret­tezza professionale nessuno che abbia avuto condanne penali potrà farne parte. Infine, te case delle «Colline dell'amore» dovranno po­ter accedere ai finanziamenti centrali e degli enti locali per lo «svolgimento di attività edu­cative finalizzate alla tutela della salute e alla ditesadella qualità della vita». Ed e tutto

Indagine Doxa in Italia Anziani, oltre la metà vorrebbe lavorare La solitudine pesa molto a v ROMA. Sono 2.500.000 gli anziani in Italia con più di 60 anni che vorrebbero rimet­tersi a lavorare, non solo per migliorare le proprie condi­zioni di salute. Inoltre dei 10,7 milioni di anziani che in Italia hanno raggiunto o superato i 60 anni, il 9% svolge un'attivi­tà retributiva, di cui il 14% « rappresentato da uomini ed il 4% da donne.

I dati sono contenuti in un'indagine inedita della Do­xa sulla condizione e lo stile di vita dell'anziano nel nostro paese presentata al convegno indetto dalla Cisl a Montesil-vano sulla lena età. La rileva­zione è stata realizzata attra­verso interviste dirette ad un campione di 1.060 Individui di oltre 60 anni, suddivisi in fa­sce di età comprese fra i 60 ed i 64 anni, 165 ed i 74 anni, e sopra 174 anni.

La ricerca mette in luce, inoltre, che gli anziani com­presi tra i 60 ed i 64 anni han­no un lavoro retribuito nel 20* dei casi, Ira i 65 ed i 74 anni questa quota si abbassa al 7%, mentre continuano a la­vorare solo il 3% degli indivi­dui con più di 74 anni.

Secondo la Doxa, oltre la metà (57%) degli italiani di 60 o più anni, vivono con il pro­prio coniuge, nel 12% dei casi le donne comprese nella la­scia di età presa in considera­zione sono vedove. Solo il

Scuola I presidi attaccano Galloni a » ROMA. Al secondo gior­no di scuola i presidi minac­ciano agitazioni, lanciando accuse violente a Galloni. »SI è interrotto il rapporto di fidu­cia tra noi e il ministro», affer­ma Sandro Aloisio, prenderne dell'Associazione nazionale presidi, Alle promesse non so­no seguiti I fatti; questa e l'ac­cusa rivolta al responsabile degli ufficiai viale Trastevere.' I punti dolenti: la situazione dei supplenti, i precari e l'au­tonomia scolastica. In propo­sito dicono i presidi, le propo­ste di Galloni, sono state pre­sentate con il parere del Con­siglio nazionale della Pubblica istruzione, ma questo organi­smo è scaduto da circa un an­no.

Sull'ora di religione a Gallo­ni arrivano bordate da due fronti. La commissione delie Chiese evangeliche .denuncia all'opinione pubblica la gravi­tà della sentenza del Consi­glio di Stato», che ha dato ra­gione al ministro democristia­no. «Tale sentenza - dicono I protestanti - pretende dì im­porre la logica concordataria anche a confessioni religiose che hanno espresso posizioni diverse in merito ai rapporti tra Stato e Chiese». Il comitato Scuola e Costituzione, dal canto suo, denuncia la man­cata applicazione di una nor­ma contenuta nella sentenza del Consiglio di Slato, che ob­bliga a sentire i consigli di cir­colo e di istituto per la defini­zione dell'orario scolastico e la collocazione dell'ora di re­ligione e di quella alternativa,

Claudia e Lodovica Minia piango­no con dolore la mone del loro carissimo nonno

ANTONIO Roma, 21 settembre 1988

Francesca e Cnstina Garibaldo In-sìeme a Nkol ed ai nipoti Marco ed Elena piangono la scomparsa del­l'adorato padre

ANTONIO

Roma, 21 settembre 1988

22% degli anziani vivono con I figli sposati ed il 17* con i nipoti.

Parlando delle proprie preoccupazioni, gli anziani In­dicano al primo posto quelle legale alla salute e alla possi­bilità di svolgere una vita auto­noma,

Il problema della solitudine e grande ed è stato segnalato da quasi un quinto degli anzia­ni di oltre 64 anni. Le attività ricreative preferite dalla (era età sono guardare la televisio­ne (per più di quattro quinti), leggere (51 per cento), ascol­tare la radio (46 per cento), dedicarsi al giardinaggio (35 per cento), lavorare a maglia (32 per cento) e Infine gioca­re a carte (31 per cento). Mi tutto ciò non basta a compen­sare la riduzione del rapporti umani: ad un quarto degli in­tervistati capita meno di una volta a settimana di parlare amichevolmenle con persone dello stesso quartiere: più di un quarto dichiara di »non avere amici» con esclusione dei familiari (18 per cento de­gli uomini e 31 per cento delle donne) e questa sltuaziom e ancora più dllfusa nella lascia di età sopra i 74 anni (34 per cento).

GII anziani che Iniiscono di forme di assistenza attraverso l'aiuto di organismi privali 6 pubblici sono soltanto il 7 per cento (13 per cento nella la­scia di età oltre i 74 anni).

Palermo La vedova Cassarà dal giudice • S PALERMO. Il sostituto procuratore della Repubblica Giuseppe Pignatone, che con­duce l'Inchiesta sulle dichiara­zioni del sindaco Orlando e del vicequeslore Accordino riguardanti Minzioni mallo-te negli apparati pubblici e ri­tardi e ostacoli frapposti nelle Indagini sui delitti «eccellenti» compiuti a Palermo, ha ascol­tato ieri la signora Laura Cas­sarà, vedova del vicequestore Ninni Cassarà ucciso assieme all'agente della sua scorta Ro­berto Antiochia. Accordino, in particolare, aveva latto gra­vi denunce ma, • concluiteiW del suo interrogatorio, la Pro­cura della Repubblica diffon­deva un comunicato nel quale si affermava come quelle de­nunce non avessero trovato conferma. Tuttavia la Procura faceva sapere che intendeva andare avanti nell'inchiesta. E appunto nel prosieguo dell'in­chiesta è stata sentita la signo­ra Cassarà che, uscendo dal-l'ulficlo del sostituto Pianato­ne, ha detto ai giornalisti di non voler lare alcuna dichia­razione, anche Pignatone si è trincerato dietro il più assolu­to riserbo. Nel dicembre scor­so la signora Cassarà e la ve­dova del giudice Terranova, si erano recate dal capo della polizia Parisi per sollecitargli un maggiore impegno degli apparati investigativi nelle in­dagini sugli omicidi dei loro congiunti.

Marco, Giovanna, Giorgio, Pietro, Margherita, Giovanni. Mano e Ales­sandra ncordano il caro

STEFANO SCHENONE con emozione e grande alletto. In sua memoria sottosenvono per l'U­nità. Genova. 21 settembre 1988

Le famiglie MoKhin e Schermite, commosse per la prova di alleilo ncevula da compagni, amici e co­noscenti, nngrazlano tutti per la partecipazione al dolore per ta pei-dita del loro caro

STEFANO e in sua memoria solloscrlvono lire 200000 per IVnilà. Genova. 21 settembre 1988

Nel 2«- anniversario della scompar­sa del compagno

ALESSANDRO MERENDONI il nipote Alessandro lo ricorda con alleilo e sottoscrive 100 mila lire per la stampa comunista. Firenze, 21 settembre 1988

Le campagne e i compagni di Mon-leverde Vecchio partecipano al Un­to per la mone di

MARIA CROVA ved. CALLARINI

di anni 96. Operaia torinese Iscritte •I Panilo dal 1921. Nell'eaprllMM solidarietà alla «stia Dea. alia nipo­te Cosette ed ai familiari nini re compagne ed i compagni si inchi­nano rispettosi nel ricordo di una lunga vita carattenzzata da grande impegno e lucida coerenza. Roma, 21 settembre 1988

A 96 anni concludeva la sua intensa vita

MARIA CROVA CALLARINI

Operala torinese partecipo tin da

Siovanissimaelle lotte per la pace e lavoro e aderì nel 1921 al Pento

Comunista al quale rimase legata tutta la vita La ncordano «1 compa­gni, agli amici e al parenti la liglia Dea Canarini, la nipote Cosette Crosti con il marito Mauro Spanò e gli adorati pronipoti, sottoscriven­do per il "suo giornale". Si nngra->ia il dr. Nello Vallante e l'Infermie­ra Milena Troiano per le alfettuose cure prodigatele. Roma, 21 settembre 1988

A tre mesi dalla scomparsa del compagno

AMEDEO MICCINESI la moglie Una e le natie Rosalba, Nadia e Cinzia lo ricordano con te­nero afletto e sottoscrtvorto 100.000 lire per l'Uniti Roma, 21 settembre 198S

, 6 l'Uniti Mercoledì 21 settembre 1988

1111

JÉfe,

Page 7: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

Guerra di cosche

Assalto con bomba a mano contro una casa a Gela alla vigilia del corteo

FRANCESCO VITALE

••CELA E la mafia manda a d|re che non gradisce I cortei e le manifestazioni Lunedi se ra mentre lervevano i prepa nativi per mettere a punto gli ultimi dettagli della manifesta «Ione antimafia che Ieri pome rlgglo ha portato In piazza cir ca 5mlla persone le cosche lanciavano un altro terribile segnale di morte Un com mando di killer armato di pi stole e bombe a mano assali va I abitazione dei fratelli Da vide Nunzio e Daniele Ema nuello tre noti pregiudicati da tempo nel mirino del sicari L allentato dal quale sono mi racolosameme usciti illesi i tre fratelli e stato compiuto poco dopo le 22 di lunedi il gruppo di fuoco ha prima lanciato una bomba a mano (in dotazione ali esercito italiano) contro I uscio della casa degli Ema nuello quindi ha esploso nu merosl colpi di calibro 7 65 I arma tipica di quasi tutti I de Imi di mafia

Non è un caso secondo gli Invescatori che I allentato sia italo compiuto proprio al la Immediata vigilia della im ponente manifestazione anti mafia voluta ed organizzala dal «Comitato emergenza Gè la» del quale fanno parte tutte le forze sane della città

I (rateili Etnanuello avevano già subito un attentato II 12 agosto scorso sempre net pressi della loro abitazione I tre in quell occasione finirò no In galera con I accusa di favoreggiamento personale

per non aver voluto rivelare il nome del loro aggressori Un loro cugino Crocifisso Ema nuello venne ucciso nel giù gno scorso sullo scorrimento veloce Gela Catania Un ese cuzlone stile f I americano i sicari che inseguono lauto della vittima la mandano fuo ri strada quindi massacrano I uomo a colpi di pistola e fur Cile

L offensiva lanciata dalle cosche negli ultimi nove mesi (17 omicidi e una quarantina di feriti) ha colto impreparate le forze dell ordine in nume ro nettamente Insufficiente per questo nei giorni scorsi a Gela sono stati inviati alcuni agenti del nucleo anticrimine della polizia di Palermo Un primo risultato è stato ottenu lo lunedi sera qualche ora prima che venisse compiuto I attentato contro i fratelli Emanuello gli agenti speciali hanno arrestato Giuseppe Tra bla 41 anni e Giuseppe Jan nò 26 anni due pastori pre giudicati Trubla e Jannò sono stati bloccali mentre viaggia vano a bordo di una Mercedes 200 che era stata trasformata in un vero e proprio arsenale di armi Nel bagagliaio della vettura i poliziotti hanno ntro vato una pistola 7 65 con II Colpo in canna e decine di proiettili

Del «caso Gela» si occuperà stamattlma la commissione antimafia dell Assemblea sici liana presieduta da Giuseppe Campione

Duro confronto Marino-Bompressi: ognuno conferma le proprie posizioni L'avvocato dell'accusatore polemizza con i colleghi difensori

I legali dell'accusato faranno confrontare le impronte del loro assistito e quelle trovate sull'ombrello usato dai killer

«Non sono l'assassino di Calabresi» Ieri si e svolto il confronto fra Leonardo Manno e Ovidio Bompressi II primo accusa il secondo di essere il killer del commissario Calabresi Dal rac conto degli avvocati 1 accusatore ha tenuto ferma la sua versione 1 accusato, si e mantenuto sulla negativa Pareggio» dunque Ma la partita giocata per cinque ore a quanto si può intuire deve essere stata di quelle dure

PAOLA BOCCARDO

• I MILANO t magistrati co me al solito sfuggono ai e o nisti in attesa lasciando agli avvocati (Menzione e Peco rella per Bompressi Mansper Marino Ascari per la parte ci vite) di riferire come meglio credono quanto e avvenuto nel chiuso di quell ufficio nel la caserma dei carabinieri I primi ad affrontare I assalto della stampa sono i difensori di Bompressi Li si vede con tabulare qualche minuto al di là dei vetri del portone con sullare appunti Poi (inatmen te ecco che si presentano La parola e a Menzione un lega le del foro di Pisa «Manno ri pete a memoria una lezione mandata a memona« dice «A tutte le contestazioni ha nspo sto mi rifaccio alle cose già dette E quando ho tentato di porre domande su circostan ze specifiche e è stato un fuo

co di sbarramento del pm della parte civile e del difen sore che hanno impedito che quelle domande ricevessero risposta" «Ci sono particolari che non collimano e panico lari mente affatto secondari» E | rapporti fra i due7 «Marmo non ha mai guardalo in faccia Bompressi - dice Menzione - E la volta di Pecorella «Bompressi era sereno dice ha negato tutte le accuse ha condotto Marmo sul terreno delle circostanze specifiche ma su questi punti non ci è stato possibile avere risposta perché le domande non sono state ammesse» E soddisfatto del confronto? «Parlare di soddisfazione in queste cir costanze e improprio» Quan to al clima del colloquio Pe corella osserva «Quando ci sono di mezzo delle accuse di questa gravità non ci si può

aspettare un clima di cordiali ta»

Il portone si riapre è il tur no di Marts e Ascari Da parte d| Ascari parte civile per la vedova Calabresi e e solo un commento «La lotta continua contro la venta è definitiva mente perdente» Nel mento del confronto appena conclu sosi entra invece Mans Alla domanda se sia vero quello che la d'fesa di Bompressi af ferma a proposito di jncertez ze e contraddizioni di Manno risponde «Mi rifiuto di crede re che law Pecorella che conosco e stimo abbia detto una cosa del genere Se I a vesse detto avrebbe bruciato d un colpoo la sua serietà prò fessionale Se Invece I ha det to I aw Menzione polche non conosco il suo tile di la voro non ho commenti da fa re» Ed ecco la versione di Ma ris sull andamento del faccia a faccia «Manno ha nsposto con assoluta fermezza senza esitazioni con la chiarezza e la misura di sempre» Quanto alle domande contestate Ma ris conferma «Ho più volte (atto rilevare che le domande poste miravano in realtà a co noscere circostanze coperte dal segreto istruttorio che op­portunamente diffuse potreb bero servire ad altri ancora fuori dal processo E il giudice

Sanguinosa imboscata nei pressi di Alessandria lungo una autostrada

Due liquidati a raffiche di mitra Etano nel giro dei trafficanti di droga Sanguinosa imboscata ieri mattina, net pressi di Alessandria Due uomini sono stati uccisi a raffiche di mitraglìetta e a colpi di pistola Si tratta di due pregiudicati con precedenti per rapina e traffico di stupefacenti II duplice delitto ha tutte le caratteri­stiche di uno spietato regolamento di conti I killer, probabilmente due, dopo la sparatoria sono iuggi-y lungo l'autostrada Torini Piacenza

• • Mafia o camorra che sia spara e massacra anche in Piemonte I due uomini UCCISI ieri si chiamavano Michele Mi risola 41 anni originario di Caltantssetia ma da tempo re ttidenle ad Asti e Filippo, Var satana venticinquenne di Mazzarino solo da qualche giorno ad Asti, ospite della so rella del Mirisela Entrambi erano nel «gira» del trallico di Stupefacenti II Mirisela pare Che solto la parvenza dì un tranquillo commerciante los Se in attivo contatto con una grossa cosca maliosa Sicilia na dedita al trallico di eroina e al riciclaggio di danaro .sporco. Negli ultimi tempi I uomo aveva fatto «carriera» diventando un piccolo ma te muto boss locale L altro il Varsalon» pare invece che «volgesse solo funzioni di «go rllla» Forse un mancato paga mento di una partita di droga 0 una vendetta per qualche •sgarro» commesso dal due è ali origine di questa feroce esecuzione sulla quale polizia e carabinieri stanno cercando di far luce A condurre le inda glnl I procuratore della Re pubblica Marcello Parola e il capo della Cnminatpo! pie montese Piero Sassi laggua to mortale è avvenuto verso le

IO di ieri mattina nei pressi di Giardinetto un piccolo paese alla periferia di Alessandria lungo una strada provinciale che corre quasi parallela al I autostrada Torino Piacenza Le due vittime erano a bordo di una «Volvo» targata Asti Dalle prime indagini svolte da gli inquirenti i due uomini si erano torse recati ad un ap­puntamento ovviamente del tutto Ignari di quanto li stava attendendo Lauto inlattl è stata trovata sul ciglio della strada in lieve pendenza con il freno a mano tirato Proba bilmente tra le due vittime e i loro assassini e è stata una di scussione Poi improvvisa mente le rafliche mortali I due killer - un terzo uomo li attendeva a bordo della loro auto - dopo aver fatto finta di allontanarsi si devono essere voltati di scalto con le armi splanate aprendo il fuoco contro i due che erano rimasti a bordo della «Volvo» Miche le Mlnsola infatti è stato trova to cadavere al posto di guida una raffica di «M 12» lo aveva fulminalo colpendolo in pie no volto II Varsalona invece deve aver fallo in tempo a spalancare lo sportello del I auto in un estremo dispera to tentativo di fuga II giovane

Il CJJJ.I io .*. V . J . A %isola crivellato di colpi

ha cercato di salvarsi riparali dosi nel fossato che fiancheg già la strada ha anche tentato di por mano alla sua pistola una calibro 6 35 senza pero riuscire a sparare neppure un colpo l suoi assassini gli sono Stati subito addosso crivellali dolo con cinque colpi al torà ce e alla testa Compiuta la duplice «esecuzione» i due kil ler sono fuggiti raggiungendo la loro auto pare una «Giuliet ta» che con un complice a

bordo li attendeva a motore acceso sull autostrada^ da re l allarme un automobilista di passaggio che forse ha assi stito da lontano alla sparatoria e alla fuga degli assassini At torno alla «Volvo» sforacchia ta dai colpi sono stati trovati ben 18 bossoli L unica traccia lasciata dag ì assassini Dalle prime Indagini svolte dagli in quirenti sia ad Asti che ad Alessandria e risultato che in

questa seconda città ri Mtnso la già proprietario di una bir rena denominata «Rambo» era in procinto di apnre insie me ad alcuni soci una pizze ria senza tuttavia figurare co­me intestatario Altro partico lare degno di attenzione la birreria «Rambo» intestata at la moglie dell ucciso Filome na Catena di Asti lannoscor so era stata completamente distrutta da un incendio quasi certamente doloso UNF

Inquirenti e curiosi il giorno dell'omicidio del commissario Luigi Calabresi

ha riconosciuto che i miei ri lievi erano fondati» Ma e vero che Marino si e limitato a rifar si alle dichiarazioni già rese? «Si - dice IVans - ha sempre nsposto mi rifaccio a quanto ho già detto ma poi ha sem pre ripetuto puntualmente la sua ricostruzione E quando Bompressi gii ha chiesto di ri costruire I omicidio I ha rie vocato punto per punto Eco stui non ha replicato una paro­la»

Senza guardarlo in faccia7

«Veramente è Bompressi che

non ha mai guardato in faccia Manno Ero seduto di fronte a lui ero in posizione giusta per osservarlo» L avvocato con elude affermando che si va convincendo sempre più «Manno dice la venta»

Anche questo secondo confronto si e concluso co­me il primo apparentemente senza vincitori né vinti Un ter zo - con Giorgio Pietrostefani - al momento non è previsto I difensori non I hanno chie sto Stanno invece valutando la possibilità di chiederne la

scarcerazione se e vero che Manno non ricorda più con certezza se «Pietro» fosse pre sente ali incontro di Pisa in cui dice di aver ricevuto il mandato d uccidere le accu­se a suo carico a loro giudi zio verrebbero meno Infanto i difensori di Bompressi han no presentato un istanza in cui chiedono che le impronte digitali del loro assistito ven gano confrontate con quelle trovate sull ombrello che fu abbandonato nel maggio di 16 anni fa sull auto dei killer di Calabresi

Agli arresti perché «protestava»

Handicappato evade A Trento caccia all'uomo Natale Marzan handicappato di Trento ha un grosso difetto quando la denuncia non basta demolisce materialmente a colpi di martello le «barriere archi­tettoniche » della sua citta Ne hanno già fatto le spese poste questura tribunale uffici e negozi incarcera­to messo poi agli arresti domiciliari perche «social mente pericolóso» adesso e evaso ed e ricercato inutilmente da qualche giorno

DAI NOSTRO INVIATO

MICHELE SARTORI

IH TRENTO C è Natale? «L abbiamo visto I ultima volta venerdì sera» rispondono preoccupati gli amici Natale Marzan hardicappato e pre sidente di una cooperativa di disabik di Trento e ormai uffi cialmente un evaso «Un lati tante insegu to da mandato di cattura» conferma I avvocato Sandro Canestrini li suo di tensore E sparito da casa as sieme alta carrozzella a moto re che si era autocostruita di ventando il nuovo pencolo pubblico numero uno di Tren to Nella sua abitazione era Stato posto agli arresti domici lian un paio di settimane fa dopo qualche giorno di gale ra

Natale Marzan nella sua citta e noto più del sindaco Da anni de luncia le troppe barriere architettoniche che impediscono una vita norma le agli handicappati Quando la denuncia non basta pero si arma di ur pesante martello e le barriere le sfascia Se pas seggiando per Trento trovate una gradinata scheggiata e sono molte non e e dubbio e passato Mar-ari Le poste cen trali la questura il tribunale uffici comur ah negozi priva ti Natale Marzan ha 44 anni

dal 64 quando lavorava in Germania nel campo dei laser e della magnetoterapia è sta to progressivamente aggredì to da paramiotomia una rara (orma di carenza enzimatica nelle cellule Vive in carroz zella fra mille precauzioni e frequenti cnsi «un costante miracolato» dice di sé nessu no con la sua malattia e so prayvissuto oltre i ventotto an ni Pochi giorni pnma dell «evasione» lo avevamo incontrato nella sua abitazio­ne e aveva raccontato la sua lunga «protesta attiva» iniziata cinque anni fa Allora il Comu ne gli aveva intimato di demo­lire un ascensore che si era costruito per poter salire in casa al secondo piano di un vecchio edificio in centro cinque mesi di seguito pnma in tenda poi in roulotte da vanti ali ufficio tecnico comu naie gli ultimi ventidue giorni facendo sciopero della fame e della parola Poi la progressi va aggregazione di un folto

gruppo di handicappati altre at taglie per ottenere degli

scivoli in alcuni punti lungo i marciapiedi del centro nel! 85 ancora due mesi di «occupazione» dell allora inaccessibile stazione (erro

viaria II ricorso alle martellate («lo so lo so che non e I idea le ma quando non si riesce a fare altro che armi ci resta no7») inizia nel! 87 e per due volte tocca alte scalinate delle poste In Pretura lo processa no ma il Tribunale è il pnrno ad essere fuori legge, con i suoi gradini di accesso insor montabili e Marzan sfascia anche quelli il giorno della condanna La sene continua con le scale dell assessorato ai Beni culturali di una gelate ria di un negozio di verdura perfino della questura Fino ali arresto Marzan npn jcolpi sceacaso II Trentino, da set te anni ha una legge contro le barriere architettoniche che viene regolarmente elusa (non prevede infatti alcuna sanzione) da pubblici e priva ti «Io controllo) progetti edili zi vado a chiedere ment altro che il nspetto della legge Uso il martello solo se non si ap­proda a nulla Non ho mai col pitoacaldo» diceva

In questi giorni di arresti domiciliari pare sia stato visto da qualcuno scendere in slra da con la sua carrozzella Evasione, appunto Quando (altro giorno il giudice Iha convocato - e I avvocato Ca nestnni ha fatto mettere a ver baie 1 illegalità architettonica del Tribunale - Marzan era già scomparso da casa Gli amici temono anche gesti estremi qualcun altro pensa invece che sia diretto a Roma per mettere in atto un vecchio progetto prospettatogli dal deputato handicappato Fran co Piro prendere assieme a martellate la gradinata di Montecitono

Cagliari

Otto anni a stupratore recidivo wm CAGLIARI Otto anni di reclusione e dieci milioni di tire da pagare aite parti civili comep owisionale è la pena che si è visto infliggere uno stupratore sardo felice Mula na ventottenne dal tribunale di Cagliari per la violenza in fiuta a una donna di 38 anni, casalinga II tribunale di Ca­gliari In questo caso si trovava di fronte a un imputato cpn un nutrito "curriculum di ifferes Sion alle donne Mutarti Ite-gir ultimi mesi e siatoTnlaltl autore di ben quallro accertali episodi di violenza carnale Quello che lo portamina prima volta atta ribalta delle crona­che avvenne nel marzo scor­so immobilizzata in un andro­ne una ragazza tedesca, ca­meriera in un plano bar, tentò di stuprarla ma fu messo In tu ga da una «squadriglia» di boy scouts che condussero al suo arresto Mulana si vide in­fliggere tre anni e otto mesi Popò la pubblicazione della fotografia sui giornali tre don ne cagliaritane riconobbero in quell uomo chi nei mesi pre cedenti le aveva aggredite Due studentesse oggetto di uno stupro solo tentato, e la casalinga trentottenne La tec­nica dell uomo sempre plùo meno la stessa stavolta l'ag­gressione era avvenuta in ascensore In aula Mulana ha tentato di discolparsi accu­sando com è «prassi», la don­na di essere consenziente s'è tradito ammettendo che la stringeva alla carotide Che cosa I ha spinto alle agire» stoni' «Non so un impulso ir­resistibile» ha dichiarato lui, ma la perizia psichiatrica ha escluso I Infermità di mente

Roma 11 pm chiede 12 anni per Delle Chiaie ara ROMA La condanna a dodici anni di reclusione di Stelano Delle Chiaie è stala chiesta dal pubblicò mini­stero Giuseppe De Nardo che ha concluso la sua requ sitarla in corte d Assise a Roma nel processo centro diciotto estremisti di destra accusati di aver tentato di ri dar vita alla disciolta orga­nizzazione di «avanguardia nazionale» Per I accusa di associazione sovversiva il magistrato della pubblica accusa ha chiesto anche la condanna a dodici anni » sei mesi di Adriano Tilgher, a dieci anni di Marco Ballali, Stefano Vaccan Giuseppe Dimitri e Domenico Magnol­ia a nove anni e mezzo di Riccardo Traldt ed a otto an­ni di Stefano Capone»! Tre anni e mezzo la pena solleci tata invece per altri due ca pi di «avanguardia naziona­le» Clemente Graztani e d Elio Massagrande

Il processo romano con­tro il gruppo di neofascisti riguarda la numficazìone tra «Avanguardia nazionale» ed «Ordine nuovo» che i massi­mi esponenti dell estremi­smo di destra avrebbero at­tuato tra il 1975 ed il 1976, progettando anche una sene di attentati e rapine di autoh-i dnziamento Da oggi co­minceranno gli interventi dei numerosi difensori e la sentenza della quinta corte d Assise e prevista per la fi­ne della prossima settimana

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l'Unita

Mercoledì 21 settembre 1988 7 • :,.•:. :\';S

Page 8: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

NEL MONDO

Per la festa nazionale le due facce del Cile: alte uniformi e la passeggiata nel parco

«Vinceranno i "no" ma,., sembra un sogno» Al referendum con rancore e rassegnazione

Bambini improvvisano un paste con gli avanti pescati trairilkttt del mercato «Vena» di Santiago

A Santiago fra la gente che spera Pesta nazionale cilena. Da un lato l'esercito tirato a lucido, la Messa solenne, Pinochet in alta unifor­me, Nient'altro che routine, uno spettacolo che riveduto e corretto si ripete uguale a se stesso da 150 anni. Nel parco la lesta della gente, sotto la vigilanza stretta dei carabinieri. Tra speranza e po­vertà, Ira si e no. Tutti credono che vincerà il no ma sembra un sogno irrealizzabile.

A R M I N I P SAVIOL I

«•SANTIAGO DFX CILE, Pa­racadute In tuia mimetica. lami In grigioverde, allievi uffi­ciali in uniforme blu ottocen­tesca, lanciati con l'elmo chiodato: l'ultimo esercito prussiano del mondo tende omaggio alla patria, « Dio e a se stesso. E II 18 settembre. , testa nazionale cilena.

:, Stilano i soldati e si dispon­gono intorno alla cattedrale stringendola In un abbraccio più che simbolico, quasi car­nale, resteranno cosi, imoio-bill, per molle ore.

Alle I I , Il tempio «colmò di genie, ambasciatori In abito nero coti code e cravatta bianca, signore «legami (une o due In minigonne), giornali­sti « (olografi, operatori televi­sivi, carabinieri, agenti In bor­ghese; « naturalmente, mini­stri del signore: Il cardinale Cmino, alcuni vescovi,!! gran rabbino, pastori melodisti ed evangelici, un "papa*» greco ortodosso (molli membri del­t i numerosa colonia palesti­nese appartengono a quella chraaaMjentalè),;)! ledeumsi •; anréflaiÉnllidecpniHnnòna. ; stanale, che Mene suonalo e cantalo tulio dàlia prima, al, l'ultima nota, dal primo all'ul- < timo.verno. 1 * letture del Van­gèlo si alternano a brevi di-chiarazlonl di fedeltà alla pa­tria, Parlano I rappresentanti di tutte l« tedi religiose. Si astiene solo II •papa», chissà

Pinochet, in alla uniforme, guanti bianchi e sciabola dal­l'elsa dorala, con accanto la •primelra dama» del Cile, assi­ste al rito. Impassibile. Quan­do gli allri cantano, lui non canta. Si alta, si siede, si alia sempre solenne e rigido, sen­za un sonito, Alla Une si allon­tana accompagnalo dal cardi­nale, riprende posto sull'auto scoperte, scompare tra le lan­ce, le baionelle, i pennacchi rossi e bianchi del suoi solda­ti. Da una piccole folla, assie­pata dietro transenne di ferro, parie un applauso piatto, bre­ve è ppeo convinto.

La cerimònia, per i cileni, è siala nient'altro che routine: uno spettacolo che ti ripete da oltre ISO anni, sempre uguale a se stesso. PerlinoTo­rnella del cardinaleera sconta­te: etoriatton! alla pace e alla concordia, condanna dell'o­dio e della violènta, ammoni­mento a rispettare II responso delle lime e a lavorare per II bene comune. Parole lodevò-list-ime, che hanno un solo di­letto: ciascuno può Inlerpre-urie a m M ^ s u o P :-''

Eppure il cronista pensa di aver assistito a qualcosa che contiene significati .oscuri e protendi, ma enigmatici da decllrare. Lo Sltto, la Chiesa, ami te Chiese e soprattutto l'esercito, il pugno di (etto che tiene a (reno uh Cile re­calcitrante, lacerato Ira osse­quio e ribellione; Apparente-

Fanatismo in Francia

Bimba tolta ai genitori ftjgiudice: la educavano con principi nazisti : '-' OAL HOtTnOCOnaUTONPCNTt

•(•'PARIGI, I genitori l'aveva­no costretta perlino a bruciare una bàmbola di lanette e co­lare nati, palchi quello che avrebbe dovuto essere un gio­cando simbolizzava Invece, agli occhi del due sciagurati, Una «ratta non pura» che la bimba doveva Imparate a di-èttriguere e, perseguitare. La piccola ha quanto anni e ora, per decisione della córte d'appello (li Rennes, è stala Sottraila alla tutela del genitori Che le Inculcavano, giorno per giorno, un vero e proprio in­dottrinamento nazista. La sen­tenza viene a conlermare una precedente decisione del tri­bunale del minori di identico contenuto. Nel primo grado di giudizio la motivazione era stata chiara e netta; ai genitori si doveva interdire il diritto di educazione della bimba poi­

ché «hanno convinzioni neo­naziste che li portano a indot­trinare la figlia lino a pertur­barla- La temenza di secon­da gradò, pur contornando il memo delia decisione prece-dente, opera un distinguo, in onore del latto che le convin­zioni politiche. in linea gene­rale, non sono mal perseguibi­li: Lio diventano. come nel ca­so di Rennes, quando si tradu­cono o t i accompagnano ad uri «comportamento chet i ri. veli pregiudizievole ali inte­resse tisico o morale del mi­nóre..... •

La direzione dipartimentale degli altari sanitari e sociali, " ' ithltmo pubblico che Un

nlzlo ha seguilo II caso. a soitollnea're che l'equi­

librio pslchlcodella piccola era In forte pericolo, che I e-ducanone devastatrice con­dotta del genitori e comprova­la d i numerosi falli precisi, non soltanto dalle loro con­vinzioni neonaziste. A suo

tempo | * sementa del tribuna­le dei mhwriavevà anche par­lalo, nella motivazione, di •educazione testuale deviali-te-, In sede d'appello si de­nuncia il latto che lo sviluppo della bimba rischiava di esse­re -gravemente compromes­so- se tesse rimasta nel suo ambiente familiare. Il caso-era scoppialo nei novèmbre del­l'anno scorso, quando un me­dico aveva denuncialo ai ser­viti pubblici sociali la situazio­ne abnorme creatasi nella fa­miglia. La bimba attende ora di essete affidala ad un'altra coppia.

Non e la prima volta che il fanatismo neonazista fa irru­zione nella quieta provincia francese. A parte l'ondata le-penisia col suo carico di intol­leranza, esistono fenomeni particolarmente acuti tra i gio­vani, un po' ad'imitazione de­gli «skìn-heads» inglesi, All'Ini­zio dell'estate un follo grup­po, poi arrestato e condanna­to, aveva, compiuto un raid di violenza in Bretagna, acca­nendosi con catene e bastoni contro chiunque avesse la pel­le scura. Ne fecero le spese diversi immigrati e francesi di colore, e fu per miracolo che un palo di essi non ci rimisero la vili. Episodi di violenza la­sciala, sopralluno di stampo razziale, si sono registrati ne­gli ultimi anni soprattutto nel Sud, dove sono avvenute una quindicina, di «esecuzioni-contro 1 màghrebini. Il caso di Rennes presenta certamente dei caratteri eccezionali, ma la sentenza è destinata.a far discutere non soltanto i giuri­sti. Se il fanatismo nazista del­la coppia di Rennes ha trovato il suo antidoto in due tempe­stive sentente del tribunale, Il bubbone neofascista non l'ha ancora trovato nella società politica Irancese.

mente insieme, unite, queste forze compalle quasi a soste­nersi a vicenda. Oppure no?

Con la lesta piena dì inter­rogativi il cronista attraversa strade vuole e silenziose, en­tra in una stazione della me­tropolitana. Il treno è pieno di gente: vecchi, giovani, tantis­simi bambini, dopo Ire stazio­ni scendiamo tutti al parco O'Higgins. Qui è la festa, che chiamano delle «londas» o •ramadas-, perché un tempo si faceva in locande di campa­gna o sono capannoni di Ira-sche.Orasi balla, sì.mangia, si beve in ristoranti all'aperto o al chiuso. Soprattutto si beve. Obbligatoria (quasi un dovere nazionale) la -crucila», un mo­sto dolce dal sapore Innocen­te e dal colóre ambrato, che tàglia le gambe al secondo bicchiere. Allegria, e anche tristezza. Seduto a un tavolo prèsso un braciere su cui cuo­ciono spiedini di carne, Il cro­nista osserva la folla che va e viene come un fiume umano lento e già stanco. Bambini si avvicinano, per chiedere l'ele­mosina: oppure, vergognosi, per chiedere il prezzo, Torna­no correndo verso I genitori. La famiglia si consulla. No, troppo cari gli spiedini. E n-prendono, rassegnali, apas­seggiare. Un uomo gigante­sco, abbronzato e barbuto, trascina un sacco di plastica pieno di panini: * il trullo del­l'elemosina che chiede, in no­me del figli che lo seguono, polverosi e laceri^ Chiede an­che carne, che gllvléne rlllu-tata, con molte belle parole di scusa. Se ne va> còli unatmor- • Ila di dolore. '

Al tavolo accanto c'è una coppia anziana, con un figlio adolescente. Capiscono, dal­l'accento, che II cronista e Ita­liano, MI dicono, con orgo­glio, di essere anche essi ita­liani, almeno di origine (se-

Pinochet in alta uniforme durante la cerimonia religiosa

conda generazione), di avere un'altra figlia che studia a Ge­nova e che non Vuol tornare •perchè là si vive meglio, mol­lò meglio».

E, subito, il discorso diven­ta politico. Il marito lavora nell'esportazione di frutta, Il

: settore economico di maggior successo, fere all'occhiello delreslmerilCileesporlaper. (Ino in Giappone), Ma non e affatto contento: «Lavoro - di­ce - perché con la pensione di bancario morirei di fame». E a bassa voce mormora paro­le di rancore per il presiderite: ma è un rancore tranquillo,

rassegnalo, logoralo dall'uso, dal tempo.

La moglie ha un pessimo ri­cordo del governo Allende, i anticomunista e antlsociallsla. Quindici anni fa batteva le pentole vuote contro Untdad Pówla'v:Pr* ileibaìi*ìc»hlro. Pinochet;fcrèK*? I* perchè* sono molli. Perché non è giu­sto che ci siano tanti pòveri «e non si deve essere egoisti, bi­sogna pensare anche agli al­tri», perché non c'è liberti, perché «ora basta, siamo stan­chi, vogliamo cambiare».

Voteranno entrambi nò,

maritò e moglie (il figlio tace, annoialo e irrequieto), ma so­no preoccupali per il futuro. Si

t aspettano allentati, «come 'quello, mancalo, anzi falso, (arsissimo», dell'I I settembre: pretesti - dicono - per un au­togolpe, come qui si dice. Du­bitano che i militari permette­ranno il ritorno alla democra­zia. Dillidano, oscillano Ira speranza e pessimismo.

Come tanti altri cileni, co­me gli autisti di taxi, I com­messi di libreria, 1 camerieri e le cameriere delle «calete-rias», con quel cronista ha

/conversato a lungo, per ore, .cercando risposte alla do­-manda da cento milioni: «Vin­cerà il sì o il no?».

Tutti rispondono che vince­rà il no, ma... L'idea che II mi­niSiro degli Interni Femandez. uri fedelissimo del presidente, possa annunciare alla tv che il governo ha perso, sembra as­surda: un sogno Irrealizzabile. O forse un incubo?

La seta, in Pasco dell'Ahu-mtda, la letta allegra e triste continua. «Dollari, dollari, dollari», mormorano I traffi­canti all'orecchio dei turisti. E le trafficanti: giovani madri con bambini in bràccio, o in carrozzila, che con quella piccola differenza (re il cam­bio ufficiale e il «parallela» rie­scono a sfamare la (amiglia.

Sulle panchine davanti alla cattedrale gli amanti si ab­bracciano e baciano. Si (or­mano piccoli assembramenti Intorno a pagliacci dai grossi nasi rossi, la genie ride (e guai se non ridesse, còme dice l'ill-tima didascalia di un limoso film americano). I pagliacci parlano in Irena. In un gergo stretto, le loro allusioni, per lo straniero, sono misteriose. Al­la demanda se tacciano salirà polìtica, la rispósta (sottovo­ce) è: «No, qui tio, sarebbe

troppo pericoloso». E infatti vigilano, sospettosi, i carabi­nieri, la camionette sono pronte a muoversi per diffon­dere I gas, e grandi pullman vuoti attendono il momento in cui si riempiranno di arrestati. Ma intanto si ride. E si cammi­na, si cammina senta sosta, per scaricare tensioni fisiche e mentali, per stancarsi prima di andare a dormire. Si cammina tutti insieme, pernon sentirsi soli. E si beve vino, birra, ac­quavite (una dose normale «un corto» è un mezzo bic­chiere, il doppio che in Italia, occhio e croce).

E si mangiano gelali, maga­ri un solo gelalo per famiglia, che il padre, madre e figli si passano l'un l'altro con natu­ralezza, senta alcun imbaraz­zo, con gesti, affettuosi e qua­si rituali: spettacolo di strug­gente malinconia, ma anche di umana belletta.

Verso la mezzanotte la lòlla sparisce, quasi obbedendo a un segnale. Si disperdono i carrettini di letto che hanno la forma delle antiche navi a va­pore (il Cile è un paese di ma­rinai e di pescatori non solò di conladini e soldati), coti il lo­ro carico di dolci, olive, cara­melle, uva passa. Resta nell'a­ria, acutissimo, l'odore dello zucchero filato. 1 venditori si affrettano verso le rimesse, poi prenderanno gli ultimi au­tobus direni verso lontane borgate.

Un giovane indica. torse ubriaco, Ione solo stinco, dorme su un marciapiede. •Ha te scarpe nuove'-' dice una vecchietti in Iorio mali­gno - se non si sveglia presto. gliele ruberanno».

Un altro giorno è passato, l'alba * vicina, il Cile dorme e sogna. U none non ha porta­lo risposte alle domande del mattino.

L'opposizione alla giunta militare: Wrattiàilo»

torchia, oppio e nazionalismi Birmania nella morsa dell'esercito

Una tesa calma si è impadronita delle strade di Ran­goon dopo il massacro dì lunedi. La giunta militare ha formato un governo con nove ministri, otto militari e un solo civile, ma il nuovo esecutivo birmano è anco­ra privo di un primo ministro. In tutto il paese è stato confermato il coprifuoco imposto dal generale Saw Maung. l'opposizione e i monaci buddisti hanno rivol­to alle forze armate un appello alla trattativa.

DALLA NOSTRA COtWISPONOENTE

L INA T A M B U R R I N O

• •PECHINO. Un paese, per usare la definizione di un noto orientalista inglese, senza ne­mici e senza alleati: ecco la caratteristica della Birmania in questi decenni vissuti sotto la guida autoritaria del «Parti­to unico per il programma so­cialista», Ma isolato e chiuso completamente al mondo esterno, questo paese dì 38 milioni di abitanti ha maturato al proprio interno tensioni e contraddizioni che dovevano prima o poi esplodere. Ten­sioni religiose: la Birmania è buddista ma c'è un quattro per cento della popolazione costituito da musulmani. Ten­sioni razziali; alla maggioran­za birmana si affiancano, ar­roccate nelle montagne dove si coltiva l'oppio, almeno trenta minoranze etniche, le più numerose delle quali aspi­rano alla autonomia e sì sono rifugiate nella creazione dì gruppi di guerriglia antigover­nativa lungo i confini con la Thailandia. Molti dei soldati dell'esercito governativo ap­partengono alle minoranze e innanzitutto per questa ragio­ne sono stati utilizzati come eccellente forza d'urto contro la popolazione birmana di Rangoon nel corso delle ma­nifestazioni popolari di questi mesi.

Un elemento ha però acco­munato questa congerie di razze e di religioni: la fame, la fame vera e propria, che già nel passato aveva alimentato proteste contro il regime uni­co insediato con il colpo di stato del 1962. Nel 1973, i mi­litari avevano corretto in parte la rigida autoesclusione dal mondo, aprèndo il paese ai turisti. Poi nel 74, dopo le ma­nifestazioni di protesta per mancanza di cibo, avevano deciso qualche altra piccola apertura, e, innanzitutto, ave­vano varato la nuova costitu­zione che enunciava la «via birmana al socialismo», un mi­sto di militarismo, buddismo e socialismo. L'autore del testo, fu allora, un birmano che ave­va studiato logge in Inghilterra e a Yale, Maung Maung. Ma quattordici anni dopo, Maung Maung ha pagato per quel suo passato: quando nei giorni scorsi si e' presentato come un moderato pronto a aprire alle richieste di cambiamento avanzate dalla popolazione, la gente non gii ha creduto per­ché ha visto ancora dietro le sue spalle t'ombra dei dittatori che lo avevano preceduto e ne avevano favonio la carrie­ra, nel partito e nella profes­sione.

Fame dunque, ma anche in-

Poliziotti birmani si uniscono ai dimostranti durante una manifestazione delle scórse settimane

giustizie inaudite in un paese dove tutto è stato organizzato per privilegiare i 200 mila iscritti al partito e ì 190 mila militari al potere. Finanche l'ospedale di Rangoon è stato vietato alla popolazione, riser­vato solo al militari e ai mem­bri del governo. Ma quando il partito al potere, di fronte alla catastrofe economica, ha de­ciso di cambiare registro e «aprire» l'economia, era trop­po tardi e si faceva sentire quella «mancanza di amici» di cui ha parlato il già citato pro­fessor R.H. Taylor. Chi avreb­be avuto tanta fiducia nei diri­genti birmani - crudeli e inetti - da azzardare investimenti e prestiti? Il paese è flagellato da una Inflazione che ha toc­cato il 400 per cento dopo la liberalizzazione dei prezzi agrìcoli. Non ha mercati per i

beni di prima necessità se non quelli «neri», quindi accessìbili grazie alla corruzione e molti­plicatori di povertà. È già pe­santemente indebitato: Ger­mania federale e Giappone sono i principati creditori, mentre gli Stati Uniti avevano da tempo concordato con il generale dittatore Ne Win un programma di interventi - aiu­ti per limitare e regolarizzare la produzione dì stupefacenti. Anche se chiusa rigidamente al resto del mondo, la Birma­nia è infatti - con la Thailan­dia e il Laos - uno dei tre prin­cipali produttori asiatici dì op­pio e fornisce il 30 per cento dell'eroina che si consuma negli Usa. Dunque, quando è stata teorizzata l'apertura, è come esplosa, a livello di massa, la consapevolezza che non si poteva fare la «riforma

economica» su una struttura politica dì stampo dittatoriale. E questa contraddizione final­mente ha messo in molo cen­tinaia* di migliaia, milioni di persone- Con il colpodi Stato si pensava forse di riassorbire questa contraddizione, al contrario il risultato è che il paese è nuovamente spinto verso una catastrofe ancora più grave di quella dalia quale ha cercato di uscire. La Ger­mania federale ha già sospeso i suoi aiuti, cosi sì appresta a fare jl Giappone, solo gli ame­ricani hanno confermanto che non modificheranno nes­suna delle loro decisioni pre­cedenti. Ma è assolutamente improbabile che si trovi qual­cuno, oggi, disposto a rischia­re un dollaro a favore della nuova ondata di militari arri­vati al potere domenica sera.

Fallita l'intesa Usa-Siria

Autobomba a Beirut-est Di nuovo in alto mare l'elezione presidenziale? Un'autobomba è esplosa ièri mattina ilei settore orientale (cristiano) dì Beirut provocando tre morti e oltre 30 feriti; fra questi ùltimi anche il ministro Josef Skaff, che si stava recando i una riunione di esponenti cristiani per discutere delle elezioni pre­sidenziali di domani. L'attentato è venuto a meno di 24 ore dal fallimento dell'intesa Usa-Siria sul nome del candidato alla presidenza.

G I A N C A R L O L A N N U T T I

t e * Tulio di nuovo In alto mare, dunque, a Beirut. Do­menica l'annuncio dell'Intesa Ira il presidente siriano Assad e il vicesegretario di Stato americano Murphy sulla can­didatura del cristlano-maroni-ta Mikhail! Daher (deputato del nord e .amico» della Siria) aveva latto pensare che l'im­passe (osse superala e che la seduta del Parlamento libane­se convocata per domani po­tesse concludersi con la ele­ttone del nuovo capo dello Stalo. Ma era un ottimismo prematuro: l'intesa è stala sconfessala dalle principali Ia­sioni cristiane del; Libano nel giro di neanche 48 ore, e se­condo uno .stile-ormai con­solidalo l'attentato di ieri * ve­nuto a sottolineare in modo drammatico. e clamoroso la nuova situazione di ..impas­se.. Alla luce della quale ci sono moltissime probabilità che la seduta di domini del Parlamento finisca in un nulla di fatto, esattamente come quella deli 18 agosto scorso tana fallire, dal boicottaggio dei deputati cristiani (di (atta imposto dalla mìlitia delle «Forte libanesi»).

L'intesa di domenica a Da­masco è stata sconfessata sia dal comandante dell'esercito, generale Michel Aoun (anche lui potenziale candidato -di compromesso» alla presiden­te) sia dal capo delle .Forte libanesi. Samir Geagea ed * stata criticata anche dal presi­dente in carice Amin Gè-mayel: praticamente lutto l'e­stablishment politico cristia­no-maronita, con la ovvia ec-cetione dell'expresidente Su-leiman Franghieh, candidato dei musulmani (e della Siria) nella seduta del 18 agosto.

Certo, può apparire s i n » . lare che Knome del candida-tonila presidenza di un Mese venia Indicato Co addirittura scelto) dai dirigenti di due al­tri paesi 0n questo, caso la Si­ria e gli Usa). Ma ai sa che nella situazione del Libano è impensabile la elezione di un candidato •contro» la Siria o •contro» gli Stati Uniti (ed an­che, ovviamente, •contro»

Israele, dati i legami fra Tel Aviv e le «Forte liBanesI»), e i l sa pure che e In atto un* mar­cia lenta ma cattante di avvi­cinamento Ira Washington • Damasco. Di qui l'intasa Aa> sad-Murphy, che era dunque meno peregrina di quanto po­trebbe sembrare. Ma che tut­tavia non è bastata * superare gli odi, le rivalila « le ambialo-ni delle diverte cornponentt li­banesi, e in questo caso parti­colarmente di quelle del cam­po cristiano.

Ieri il patriarca maronita moro. Slelr aveva convocato nella tua tede, sulla collina di Bkerke. una riunione dei prin­cipali esponenti cristiani. E puntuale e venuta l'esplolione dell'auto-bomba. La macchi­na, imbottila con 100 chili di Tnt. e saltata In aria nel eob-borgo di Dawtaa Bairut-aat (danneggiando fra l'altro an­che la sede locala dal Banco di Roma) proprio menlre pat­tava il corteo formato dalle auto del ministro delle tnlor-mationi Josef Skelf a dellr. sua scorta. E Improbabile che t i mirasse a colpire proprio lui. Ma II luogo e il momento del­l'esplosione lasciano edito • diverse ipotesi: che aia stata una sottolineatura, per coti di­re, dèi «no» a DatriaJeói^il contrario che aia stato un du­ro monito a coloro che hanno mandato e monte l'Intaaa di domenica. , ; . ; , . . . , , ;

' Che cc«a accadrà adeenor Ieri è circolato, con» nome «di compromesso», quello di Raymond Edd*. esponente «storico, del Ubano criatttno ed esule volontario da olire dieci anni a Parigi; ma si tratta di persona non gradita*! siria­ni, coma ormai non » più loro gradito II generale Aoun, do­r a l a sua presa di potlttone di lunedi. Ma M domani non ver-rà eletto II presidente 01 man­dato di Gemaytl scade vener­dì), i musulmani minacciano di proclamare una Repubblica separata nelle tone da loro controllate, vale a dire nei tre quarti del Libano. Dopo H anni di guerra, toma ad aleg­giare lo spettro della spartlilo-ne.

Corto per funzionari e dirigenti di partito ( 10 ottotm-3 dteem-bre 1 M 8 )

Il Omo sari m e n a da una conferente di fiat».fatali»*. inernbro delle Segretaria nazionale da) partite aiti «ama: alt Pei vano il 18- Cono-esso». Il programma dal certo di tonrvKlent par funzionari e dirigenti dipartito prevede tra grandi Hocchi tematici che eone: al IL OIRITTO E LA SCIENZA GIURIDICA

111-22 ottobre). Temi affrontati:

I l Introdutim (teorie panante); teoria generala del dWtto: norme, fonti, soggetti * Istituzioni: la dottrina da** Coatrhi-zioné.

2) Le diacjDHn* giuridiche: diritto panale e garanzie da*» pat-epne; diritto amministrativo a cittadini: proprietà e jrnpreea. diritto dal lavoro e statuto dai lavoratori.

3) Gli alletti dei poteri: democrazia decentrata: Emi locali. Ragioni: poteri diretti: referendum, iniziativa di lagga poeo-lara: la istituzioni del governa politico: Parlamento, «aecutì-vo, Corta coatitutionaia, capo della Stato: le istitutori! delle garanzie: magistratura ordinaria e emmmtretiva.

b) ECONOMIA: la forme attuali dal mode di produzione capite-Italico. Strumenti di anabal ( 2 * ottobre-8 Kwernbre). Turni affrontati:

1) Storia economica: avvento e trasformazione dal capitan-imo: I caratteri dal capitaUemo italiano dagli anni 80 ad oggi: la grande ristrutturazione.

21 Teorie: elementi dal pensiero economico dai «clanici» a Marx: il novecento: Keynes, Schumpeter, Sraffa; i poat keynesianì; il monetarismo.

3) La politica economica: Stato a mercato; listama rr-orvatario internazionale: la distribuzione del reddito; la politica datele dallo Stato: occupazione e marcato del lavoro; le nuove

e) SCIENZE POLITICHE: forma e teorie della democrazie 19.24 novembre). Temi atfronteti:

11 Presupposti storici: la crisi dello Stata libatale; il fascismo e la rappresentanza corporativa,

21 Siatemi politici. Modelli e confronto: la democrazìe ameri­cana; il modello tedesco: il aiatama sovietico dinanzi elle perestrojke; il alatame politico italiano.

31 Le dottrine e I movimenti: i cattolici e le democrazia: l'area laica: dal liberalismo al neocontranuellemo: H Poi: la demo­crazia come riforma intellettuale e morale.

L'ultima parta del corso (26 novemhre-3 dicembre) * intera­mente dedicata alla dlscuaeione congressuale. Inoltra, durante tutto il corso sono previste conferenze Integrative sulla amie del partito e dell'Italia repubblicana.

Il corso è rivolto eetenilalmante ai compagni degli apparati. delle Federazioni e Cerniteti regionali e e compegnl m produtle-ne che ricoprono pero funzioni di direziona nelle organizzazioni provinciali e regionali,

Per ulteriori Informazioni e conferme rivolgerai elle segreteria dell'Istituto, telefono oe/93S820B-93B8482.

8 l'Unita

Mercoledì 21 settembre 1988

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Page 9: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

NEL MONDO

Est-Ovest Andreotti a Sofìa da Zhivkov •M SOFIA Da len In visita uf fidale In Bulgaria II ministro degli Esteri italiano Giulio An dr^otti ha incontrato imme dìatamente II capo dello Stato Todor Zhivkov raggiungendo lo da Sofia in elicottero nella residenza presidenziale di Pravctz a una sessantina di chilometri dalla capitale

In Zhivkov e nei dirigenti bulgari che lo affiancavano durante I incontro Andreotti ha trovato interlocutori parti cdlarmentc attenti alla temati c i del rapporti Est Ovest ed Interessati allo sviluppo e alla rapida conclusione dei nego zitti soprattutto in materia di disarmo

Tuttavia da parte bulgara non si è nascosto un certo di snppunto per la decisione del governo Italiano di accogliere sul nostro terntono gli F 16 americani allontanati dalla Spagna Più in generale gli in lerlocutori bulgari hanno espresso delusione per il nliu lo della Nato di prendere in considerazione le proposte di Oorbaclov in tema di disarmo convenzionale

Andreotti ha replicato ci tando proprio Gorbaclov È slato Infatti II leader sovietico ha detto il ministro degli Este rt ad ammettere esplicita monte che esistono -asimme (rie» da correggere nei rap pdrtl di (orza Ira I due blocchi militari e che perciò non è lo gleq chiedere atti unilaterali di disarmo da parte di chi subì sco queste asimmetrie

Oggi il ministro Andreotti vedrà II presidente del Consi glia bulgaro Qheorghi Atanas sov e II ministro degli Esteri Mladenov Ma già dopo gli In contri di Ieri I atmosfera fra le due delegazioni pare volgere decisamente al bello Sembra no ormai lontani I tempi della burrascosa polemica sul caso Antonov che del resto lo stes so Andreotti aveva chiuso re cadutosi a Sofia un anno e mezzo la per normalizzare le relazioni fra I due paesi

Apdreotn che riceyeri la laurea honoris causatali Uni versile Clemente di Ocrlda vedrà oggi anche il patriarca della Chiesa ortodossa bulga ra Maxim primo presso II San to Sinodo Domani prima di rientrare a Roma il ministro degli Esteri italiano partecipe rà anche ali assemblea dell U nlone Interparlamentare in corso nella capitale bulgara

La stampa di Sofia sotloli nea con Ioni particolarmente amichevoli lo stato del rap­porti fra I due paesi «Nono stante che Bulgaria e Italia ab blano differenti sistemi politici ed appartengano ad alleanze politiche e militari diverse -scriveva ieri il «Rabotnichesko Delo» organo del partito co munista bulgaro - sono tenaci nel loro tentativo di migliorare il clima internazionale e di rendere irreversibile il proces so di disarmo» La Bulgaria prosegue I articolo valuta in modo positivo le iniziative ita liane per stabilizzare la situa «ione nei paesi del Medlterra neo

Gorbaciov telefona da Mosca Crescente preoccupazione annunciando «imminenti decisioni» per l'estremismo nazionalista mentre lo sciopero paralizza A Baku, la capitale azera, la repubblica e Nagomo-Karabakh riunione urgente del partito

Le truppe presidiano l'Armenia L Armenia e paralizzata dallo sciopero Su Erevan la capitale sono affluiti reparti speciali dopo i sanguino si scontri (un morto 70 lenti) tra armeni e azeri nel Nagorno Karabah «Imminenti decisioni» annunciate da Gorbaciov per telefono da Mosca Forse i dirigenti locali del partito stanno «trattando» con gli esponenti più in vista del «comitato Karabah» Preoccupazione per I affermarsi di tendenze estremistiche

OAL NOSTRO CORRISPONDENTE

GIUUETTO CHIESA

MI MOSCA Lo sciopero gè nerale in Armenia e nel Na gorno Karabah ha avuto mas siccia adesione nelle scuole e nei servizi ma non in tulle le fabbriche dove le astensioni dal lavoro sono stale comun que molto elevate La capitale armena ieri era praticamente paralizzata mentre la piazza del Teatro dell Opera e rima sta presidiata per tutta la notte per timore che le truppe spe ciah del ministero degli interni la occupassero Fin dalla pn ma mattinata migliala di per sone hanno cominciato ad af fluire verso il centro npelen do lo scenarlo dei mesi di marzo e aprile La rabbia della gente non è sfociata comun que in episodi di violenza e la situazione non segnala altri in cidenti Ma la tensione rimane assai alta non solo in Arme nia Anche in Azerbaigian si

registra un acuta preoccupa zione delle autorità statali e del partilo per il possibile ve nficarsi di una escalation di violenze La Tass - che ieri ha taciuto sulla morte del ferito armeno Aìrabid Shakhrama man - ha invece dato notizia (I unica della giornata) che a Baku capitale azerbajgiana si è tenuto d urgenza I attivo del partilo

Il primo segretario repub blicano Abdul Rakhman Ve zirov si e «soffermato detta giratamente sulle azioni anti sociali» avvenute negli ultimi tempi nel Nagorno Karabah invitando i militanti ad «ac centuare il lavoro tra la popò lazione» Nella stessa giornata di ieri centinaia di riunioni si sono tenute in tutte le scuole e le fabbriche della citta Evi dentemente allo scopo di pre venire sviluppi drammatici In

tanto nella notte altri reparti di truppe sono affluiti via ae rea a Erevan Tutte le pnncipa li vie di corrumcazione nelle due Repubbliche sono presi diate in forzo Cinture speciali di vigilanza sono siale istituite attorno ai tentn urbani del Nagorno Karabah per preve nire il contatto delle due et me armena e azera I giornali sovietici di ieri riportavano tutu lo stesso identico comu meato della Tass che era stato letto nel corso del telegioma le della sera precedente Un comunicato che pur melari do la gravità degli scontri e il bilancio dei feriti non faceva alcun cenno alle manifesta ziom in corso in Armenia Ap­pare comunque evidente che il partito comunista in Arme ma sta trattando con il «Comi tato Karabah» Proclamato fuori legge rei giugno scorso e il comitato che controlla per ora il movimento La telefona ta di Gorbaciov ad Arutiunian e il suo invito ai leader del co mitato a «cooperare per man tenere la calma» di fatto costi tuiscono la toro legittimazio­ne politica

Ma osservatori imparziali a Erevan rilevavano ieri il pen coloso emergere di spinte estremistiche in seno al movi mento nazionale armeno Nel

Armeni in corteo mostrano uno striscione con lo slogan «Erevan soffre e piange»

comizio di lunedi sera e nelle manifestazioni di len più volte si e levato il grido «autodeter minazione armena» che sot (intende la richiesta di usare larma del referendum per

rreclamare la secessione del Armenia dall Urss Si tratta di

spinte minoritene ma che van no prendendo spazio di fron te alla mancanza duna via d uscita I leaders del «Comi tato Karabah» starebbero pun tando ora sulla richiesta di convocazione urgente del parlamento armeno con I o-

biettivo di premere sulla com missione speciale del Soviet delle nazionalità che a luglio fu investita dal presidium del Soviet supremo dell Urss dei compito di «approfondire» I e same del problema Nagorno Karabakh Forse è al lavoro di questa commissione che Gor baciov si riferiva nella telefo naia al numero uno armeno Arutiunian parlando di irnmi nenti nuove decisioni L unica cosa certa e che la convivenza tra le due etnie e oggi imprati

cabile Tanto più che le misu re economico sociali di soste gno alla popolazione della re gione contestata appaiono di gran lunga al di sotto della ri chiesta «politica» d» secessio ne dall Azerbaigian II com missano nominato dal Comi tato centrale Andrey Voi shki) non e riuscito finora del resto a imprimere una svolta effettiva nella situazione e la sfiducia degli armeni del Na gorno Karabah rischia di tra volgere anche la garanzia del la sua imparzialità

In fin di vita l'anziano imperatore

Giappone, gravissimo Hirohito Il figlio assume la reggenza Sono molto crìtiche, nonostante un lieve migliora­mento registrato ieri sera, le condizioni di salute dell imperatore Hirohito Ieri il vecchio sovrano è stato sottoposto-a massicce trasfusioni che hanno rigenerato il 25 per cento del suo sangue Domani il governo del primo ministro Takeshita promul­gherà il decreto che assegna le funzioni di reggen­te al principe ereditano Akihito

• i TOKIO La sua morte get tera il Giappone in un tutto uf fidale che non ha precedenti netterà moderna di questo paese Infatti I imperatore Mi rohito siede sul trono dal 1926 quando aveva appena venticinque anni sessanladue anni fa E in suo onore si lan davano in picchiata suicida i kamikaze giapponesi della se conda guerra mondiale Dopo la sconfuta Hirohito rinunciò alla «divinità» e da allora im persona il simbolo più allo dello Stato senza alcun potere effettivo Ma le vecchie gene razioni lo venerano ancora come discendente di Amate rasa la dea del sole mentre soltanto i più giovani guarda no con disinteresse alla fami glia imperiale

Domenica scorsa I impera

tore che ha ottantasette anni aveva nnunciato a presiedere un torneo di lotta per una Ite ve forma di febbre che deriva va secondo i medici da un infiammazione del sistema biliare Nel settembre dell an no scorso Hirohito aveva già subito un intervento chirurgi co ali intestino per una inftam inazione del pancreas che pò leva avere origini cancerose e da allora e apparsq molto più debole e magro E possibile che se le sue condizioni gene rall lo permetteranno Hirohito venga sottoposto ad un nuovo intervento per drenare ì liquidi accumulatisi nel duodeno e che potrebbero essere ali ori gine di una ostruzione e della conseguente emorragia inte stinale

In serata il principe eredita no Akihito si e recato al ca

Il prìncipe Akihito e la principessa Michiko si recano al palazzo imperiale per visitare Hirohito

Una recente foto aen imperatore n irò mio

Kezzale del padre ma più tardi a fatto ritorno nella sua resi

denza Figlio pnmogenito dell imperatore Akihito ha cinquantaquatlro anni ed e pretendente al trono dal 1952 al compimento della maggiore età Akihito sarà il pnmo imperatore giapponese a sedere sul trono nonostante sua moglie sia una borghese Michiko Soda la figlia di un industriale di Tokio che co­nobbe giocando a tennis Co me prevede la Costituzione Akihito ha già compiuto qua! tra reggenze al posto di suo padre in occasione di viaggi ali estero o di malattie dell im peratore

L aggravamento delle con dizioni di salute dell impera tore ha indotto I ex primo mi nistro Nakasone ad abbrevia re la sua visita in Gran Breta

gna mentre da Seul ì respon sabili della rappresentativa olimpica hanno confermato che gli atleti non ritorneranno in patria anche se Hirohito do vesse morire durante i Giochi olimpici Comunque i massimi dingenti sportivi si sono «ubi to recati ali ambasciata di Seul per consultazioni sul compor lamento da adottare in caso di morte dell anziano sovra no

La notizia delle condizioni critiche di Hirohito si e imme dìatamente diffusa tra la folla degli inviati e dei giornalisti le levisivi giapponesi a Seul per le Olimpiadi «Se Hirohito do vesse monre cosa purtroppo pm che probabile saremmo costretti a rimandare in Giap pone forse la meta dei nostri inviati» e slato il commento di un giornalista di uno dei quoti diani più diffusi del paese

~~—"*•——™" La Spagna ridimensiona drasticamente la sua parte nelle spese per l'aereo «tutto europeo» I costi sono insostenibili, ma la lobby industriale non molla

Madrid «silura» il caccia degli anni 90 Il «caccia degli anni 90» I aereo «tutto europeo» che dovrebbe essere realizzato da un consorzio di aziende tedesche italiane britanniche e spagnole forse non si farà più Madrid pare intenzionata a ridimensionare drasticamente la sua partecipalo ne al progetto e soprattutto i costi appaiono inso slembili in Germania e e chi calcola fino al 2025 spèse per oltre lOOmila miliardi di lire

DAL NOSTRO INVIATO

PAOLO SOLDINI

• I BONN Pare che Narcis Serra il ministro della Difesa spagnolo sia molto irritato con i tedeschi Qualche setti mana fa era venuto a Bonn a cercare buoni argomenti per convincere le Cortes di Ma drid nonché alcuni suoi colle ghj di governo a dare il via alla partecipazione spagnola al megaprogetto del «caccia degli anni 90» Poiché di ar gomenti non ne ha trovati di buoni almeno Serra nei giorni scorsi avrebbe fatto sapere al suo collega tedesco che sarà meglio rifare lutti ì conti senza il 13% della quota spagnola o almeno con una sua fortlssi ma riduzione che potrebbe

essere decisa nei prossimi giorni del governo Le azien de interessate dei tre paesi che restano in lizza Gran Bre lagna Repubblica federale (con quote del 38%) e Italia (215U) avrebbero già fatto sa pere di essere pronte a nta gliarsi la torta residua ma a questo punto almeno a Bonn e è chi comincia ad avere se rissimi dubbi il progetto for se non andrà In porto

D altronde nonostante la retorica che lo accompagna 11 programma non ha mai avu to vita facile Concepito alla fine degli anni 70 avrebbe do vuto essere realizzato da un

consorzio di aziende di tutti i maggiori paesi del continente Ma come si dice e era chi la voleva cotta e chi la voleva cruda I francesi dopo una fu nbonda rissa con gli inglesi i quali volevano un apparec chio relativamente pesante se ne andarono sbattendo la porta e cominciarono a lavo rare in proprio al «loro» cac eia un «multiuso» leggero in grado di atterrare anche sulte portaerei Sarebbe nato cosi il progetto «Ralale» quello che fi pnmo ministro Rocard qualche giorno fa ha definito «in uno stato di disastro avan zato»

Ma i guai erano appena al 1 inizio Le previsioni finanzia rie si rivelarono come al soli to troppo ottimistiche il mer calo potenziale del tutto in certo con 1 affacciarsi sulla scena del «Rafale» (che si af fianca peraltro a un altro «ma de in France» il «Mirage 2000») le reazioni degli ame ncani interessati a vendere i loro F 18 e la versione aggior nata degli F 16 tutt altro che benevole Ma soprattutto co

mmciarono a piovere i dubbi degli esperti militari è dawe ro necessario per la difesa della Nato i «caccia degli an ni 90»? Non sarebbe meglio puntare su strumenti meno costosi?

Comunque sia il 16 maggio scorso con una cenmonia in tono minoro ì ministri della Difesa di Germania federale Gran Bretagna e Italia hanno firmato il pi otocollo d intesa per la produzione dell aereo L unico entusiasta era il tede sco Worner il quale aveva ad dirittura insistito che la ceri monia avvenisse prima del suo passaggio dal ministero della D fesa alla segretena gè nerale della Nato Quanto al suo successore Rupert Schollz i ben informati gli at tribuiscono un commento illu minante lo con questa stona non e entro per niente»

Firmato 1 accordo è un pò difficile tornare indietro An che se nel frattempo le previ stoni di spesa aggiornate han no dato un nsultato che ha fat to rizzare ì ape III in testa al

ministro delle Finanze Slol tenberger e a ogni tedesco di buon senso Per un aereo che resterà in servizio se va bene 28 anni (dal 1997 al 2025) le rano tedesco dovrà sborsare quasi 6 miliardi di marchi (4 500 miliardi di lire) per lo sviluppo 16 5 miliardi e mez zo ( 10 500 miliardi di lire) per [acquisto di 200 esemplari più un numero imprecisato di miliardi per le armi e i radar di bordo la manutenzione I ad destramento dei piloti in uno speciale centro da realizzare in Spagna e varie altre «spe succe» accessone Secondo I esperto di bilancio della Spd Rudi Walther il costo finale sarà sul) ordine di 100 150 mi liardi di marchi cioè in lire tra 75mila e IHmila miliardi al cambio attuale

Nessuno che si sappia ha fatto i conti per I Italia Quan to costerà a noi questo giocat (olone di incerta utilità non è in grado di dirlo neanche il ministro Zanone il quale co munque stando a quanto avrebbe confidato dopo la ce

nmoma di Bonn condivide anche lui i dubbi degli esperti sul! utilità militare del «caccia degli anni 90»

Perche allora il progetto non viene abbandonato co me chiede in Germania uno schieramento che ormai attra versa la stessa Cdu7 La nspo sta e semplice perche la tob by politico industriale che so stiene il caccia capitanata nella Repubblica federale dai colosso dell aeronaut ca Mes serschmidt Bolkow Blohm e dal suo padnno Franz Josef Strauss e (almeno per il mo mento) più forte del governo del parlamento e anche del buon senso Appena si son le vate le prime voci contrarie la Mbb e le altre aziende del consorzio hanno subito grida to al tradimento la rinuncia alla realizzazione dell aereo comporterebbe la perdita di dfr ne di migliaia di posti di lavoro e soprattutto I accu mulo di un intollerabile mar do in una sene di tecnolog e di punta E il ricatto per ora funziona E lo stesso discorso

che fu fatto a suo tempo per la «partecipazione europea» ai piani di «guerre stellari» ame ncani «non si può non parte cipare» perche altrimenti si perderebbero i miracolosi vantaggi delle «ricadute civili» della ricerca Le «ncadute» non ci sono state ne ci saran no mai ma i governi caduti nella trappola degli accordi con Washington non hanno avuto neppure il buon busto di fare I autocritica

Il problema insomma va ben oltre la sorte del «caccia degli anni 90» consiste non solo nel potere di pressione dell «apparato militare indù striale» ma anche nell illusio ne pericolosissima di alcuni governi che solo la ricerca mi litare abbia una sufficiente for za di traino sullo sviluppo del le tecnologie di punta Non sarebbe più semplice più economico (anche moral mente più degno) destinare le risorse direttamente alla ricer ca civile' Nel governo di Bonn almeno qualcuno la domanda comincia a porsela Chissà se a Roma

Congratulazioni del Pei alla sinistra svedese

Il segretario del Pei Achille Occhetto ha inviato messaggi di congratulazioni ai sociademocratici e ai comunisti sve desi per il successo nella (ornata elettorale di domenica scorsa A Carlsson segretario socialdemocratico (nella foto) Occhetto ha scritto «desidero esnnmere le più senti (e congratulazioni per I importante risultalo elettorale che vi consente di proseguire una politica di trasformazioni democratiche e progressiste- Il messaggio del Pei a Wer ner segretario del Partilo della Sinistra Comunista dice che 1 affermazione elettorale che consente alla sinistra di mantenere la funzione di governo In Svezia «rappresenta altresì uno stimolo per tutte le forze della sinistra europea ad approfondire il loro processo di rinnovamento demo­cratico e la loro collaborazione per una politica di riforme e di trasformazione socialista»

31 imprese minacciate di chiusura in Urss

Il governo sovietico ha di cmarato «insolventi» 31 Im* prese industriali ed ha dato un ultimatum di 6 mesi per risollevarsi finanziariamen te altrimenti o dovranno chiudere oppure passeran-

• ^ ^ ^ ^ M H H I no a gestione privata scrive il quotidiano •Sotslalistice-

skaya industria» La »perestro}ka» va avanti e dimostra che i dingenti sovietici vogliono attuare ad ogni costo la nuova legge sull impresa che e entrata in vigore nel gennaio scor so 11 fallimento sta diventando una realtà dopo che orma) il 60 per cento circa delle imprese sono passate ai nuovi criteri economici che si basano in modo rigido sulla legge del profitto prima interveniva sistematicamente lo Stato per coprire i «buchi» provocati da una gestione finanziaria e ora i diretton delle aziende sovietiche si trovano per la pnma volta sotto la minaccia della chiusura

Articolo di Reagan per una rivista sovietica

«Pact libertà e affari mon­diali- è questo il titolo di un articolo firmato dal presi dente Usa Ronald Reagan, che uscirà sul numero dì novembre della rivista so­vietica «Affari internazioni

^mmmmmmmm^^^^^ I'» pubblicala a cura de) mi nistero degli Esteri del

I Urss Lo ha annuncialo in un incontro con i giornalisti il portavoce della Casa Bianca, Marlin Fitzwater

Arafat «Implicitamente ho riconosciuto Israele»

«Nel momento in cui rico­nosco la risoluzione 242 delle Nazioni Unite io rlco nosco lo stato di Israele» Sono queste te parole pro­nunciate da Yasser Arafat capo dell Olp (nella foto) durante il suo colloquio con Roland Dumas ministro degli Esteri francese la scorsa settimana Lo ha nvelato lo slesso ministro parlando alla radio Ma Arafat avrebbe aggiunto «Chiedete a Peres Se è disposto a riconoscere lo stato palestinese una volta che io nconosco lo stato di Israele»

Parlamentare bulgara chiede asilo politico alla Turchia

Una parlamentare bulgara e la sua famiglia Hanno etite sto asilo politico al consola to turco di Komotini ne'la Grecia settentrionale La domanda è stata presentata da Aeydiye Tahirova, da

M ^ a M a M W H i M suo manto e dal figlio Le automa turche hanno reso

noto che hanno già avviato le procedure per la concessio­ne dell asilo politico Dall 84 le autorità bulgare avevano avviato una campagna per I assimilazione dei 900 mila turchi residenti nel Paese Una decisione che ha provocato tensioni tra I due paesi balcanici

La Thatcher giocava alla guerra con un finto Breznev

Appena amvata al governo Margaret Thatcher decise di preparasi per un evenuta le crisi nucleare «giocando alla guerra» con un tinto Leomd Breznev Lo rivela 1 ex capo di stato maggiore britannico Ken Perkms, OR gì in pensione in un suo ti

bro di memone di imminente pubblicazione «Nel 79 ven nero convocati alti funzionari e comandanti militari Sede­vamo tutti attorno a un tavolo e davanti alla Thatcher e era un telefono rosso collegato cdn la stanza accanto doveun attore dilettante era preparato a comportarsi di volta in volta come avrebbero fatto Breznev o Carter Schimdt o Giscard»

ANTONELLA CAIAFA

Attentato tallito nella Rfg Dieci colpi contro l'auto del sottosegretario alle finanze di Bonn • I BONN Una raffica di col pi sparaU probabilmente da un fucile da caccia ha colpito ieri mattina verso le 8 301 au to sulta quale il sottosegreta no alle finanze tedesco fede rate Hans Tietmeyer si recava al suo ufficio L attentato che ha lasciato illesi sia Tietmeyer che il suo autista è avvenuto a una cinquantina di metri dal 1 abitazione del sottosegreta no aBadGodesberg unsob borgo di Bonn

L impiego di un arma relati vamente inoffensiva porta gli inquirenti ad escludere che t agguato sia stato compiuto da terronsti della Rat «Larma che è stata usata ha detto un funzionario di polizia ci indù ce a ritenere che si sia trattato più di una intimidazione che di un tentativo di uccidere» Sulla carrozzeria della Merce des di Tietmeyer sono stati trovati dieci fon di proiettile sparati probabilmente da un cespuglio che costeggia la strada

Ma anche se non ha causa to vittime I attentato di ieri mattina ha riproposto in mo do drammatico le preoccupa

ziom delle automa tedesche in rapporto alle prossime rìu moni finanziane intemazìona li in programma nella Rfg Alla fine di questa settimana infat­ti è previsto a Berlino Ovest un incontro intemazionale in preparazione dell assemblea congiunta del Pondo moneta­no intemazionale e della Ban­ca mondiale che si terranno dal 27 al 29 settembre

L attività degli organismi fi­nanziari intemazionali è dura­mente contestata sia dai Verdi che da gruppi di autonomi te* desco occidentali 1 primi ri tengono che la politica delle istituzioni finanziarie intema* zionali nei confronti del Terzo mondo sia da cambiare radi* calmente ma le loro manife­stazioni nfuggono dalla vio­lenza Gli autonomi alcontra rio giudicano che sia il Fondo monetario che la Banca man diale siano strumenti del siste­ma economico ìmpenalìstico, e quindi obiettivi di lotta sema quartiere Ci si attendono per­ciò manifestazioni anche vio­lente di disturbo durante le riunioni dei due organismi ti nanziari

l'Unità Mercoledì

21 settembre 1988 9

Page 10: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

LETTERE E OPINIONI

Superpoteri a Sica? Attenzione,

possono essere un bluff F R A N C E S C O FORLEO

A attribuzione di nuovi poteri all 'alto commlssa-L' rio dottor Sica non ha sortito alcun efletto positivo ma ha aumentato il livello delle pole­miche ed a mio giudizio rischia di innescare

^ ^ ^ ^ ™ una crisi di carattere istituzionale. Cerchiamo di elencare con ordine le cause al fine di tornire ai lettori strumenti di giudizio.

La questione fondamentale riguarda la istituzione del­l'alto commissario fin dai tempi del prefetto De France­sco. All'epoca molti osservarono che istituire un alto commissario per la lotta contro la mafia significava non solo ricorrere a misure eccezionali che già in precedenza si erano rivelate ineflicaci e controproducenti, ma signifi­cava sancire l'incapacità degli organi centrali, in primis del ministro dell'Interno, di svolgere II ruolo di coordina­mento che la legge gli demanda. Non bisogna infatti di­menticare che la legge n. 121 del 1981, meglio conosciu­ta come legge di riforma della polizia, assegnava al mini­stro dell'Interno la funzione di autorità nazionale di pub­blica sicurezza. Funzione che voleva rimarcare il ruolo prioritario sul plano del coordinamento la cui valenza è essenzialmente politica. Delegare delta funzione, seppure ad un alto burocrate dello Stato, significa di (atto depo­tenziare l'attività di coordinamento e di conseguenza creare un comodo paravento nei confronti del ministro dell'Interno e dell'Intera governo. Del resto già Violante ha messo in evidenza su queste colonne che proprio sul piano del coordinamento il disegno di legge governativo è del tutto carente. Sono infatti stali assegnati a Sica compiti di super autorità di Ps, di super magistrato, di super investigatore e di super agente speciale, ma sul piano del coordinamento tutto resta invariato. L'opinione pubblica deve sapere che fino a quando il ministro dell'In­terne), sul plano centrale, ed i prefetti, su piano locale, non saranno In grado di esercitare le funzioni di coordina­mento previste dalla legge, la istituzione dell'alto commis­sario è solo un bluff.

Ma perché non è possibile arrivare al coordinamento? Sul piano tecnico la risposta è da indicare nella feudale concorrenza tra i ministeri dell'Interno, da cui dipende la Polizia di Stato, della Difesa, da cui dipende l'Arma dei carabinieri e delle Finanze, da cui dipende la Guardia di Finanza. Sul piano politico la risposta è più complessa, ma non può non essere addebitata alla mancanza di volontà politica delle compagini governative che si sono succedu­te alla guida del paese ed ai conflitti di potere tra le forze politiche del partiti governativi. E vero che durante II periodo del terrorismo furono emanate numerose norme sul piano della repressione e della prevenzione, ma sul piano del coordinamento non si ricorse a strumenti legi­slativi. Fu la forte volontà politica che consenti un lavoro coordinato soprattutto sul piano dell'Intelligence tra le forze dell'ordine e la magistratura, A nessun responsabile di ufficio giudiziario venne in mente di manomettere I pool creatisi quasi spontaneamente fra magistrati che operavano addirittura in diverse città d'Italia, Del resto è sulliclente considerare che al di là dei poteri speciali concessi a Sica la sua attività si estrinseca nell'ambito degli indirizzi generali del ministro dell'Interno.

C ome potrà riuscire l'alto commissario che nel­l'ambito della direzione politica del ministro dell'Interno è chiamato a svolgere la sua attivi­tà, a fare ciò che nessun ministro dell'Interno è

«•»•»•» mai riuscito ad attuare? E i poteri attribuiti? 1 poteri che sì intendono conferire a Sica sono fuochi d'ar­tifìcio che rischiano, come succede a Napoli (il ministro Gava dovrebbe saperne qualcosa), di creare più dì qual­che vìltima. È certo che un disegno di legge siffatto aprirà, se il Parlamento non riuscirà ad apportare consistenti correzioni, conflitti fra seltori delicati dello Stalo. Altro che potenziamento della lotta contro la mafia! Il ministro Dava assediato com'è dal caso Cirillo ha cercalo di colpi­re con Indubbia fantasia partenopea l'opinione pubblica, De Mita fila ancora altra corda all'allealo ex avversario, mentre Craxl tace sperando di dimostrare Ira non molto che anche sul piano della lotta alla mafia poco si è realiz­zalo. E chissà se l'assalto tentato dal Psl durante Testale contro la gluma Orlando non possa realizzarsi Ira non molto In occasione dell'approvazione in Parlamento del disegno di legge governativo. Se la scena della scontro in atto nella compagine governativa è vecchia di quasi due lustri, mal come In questo momento sono esplose le con­traddizioni del paese e prima fra tutte la questione crimi­nale, che è questione di agibilità democratica e morale insieme. Se così non (osse non sarebbe sceso in campo il capo dello Stato. Ma come ho già avuto modo di dire, se decisivo e coraggioso è stato l'intervento del presidente Cossiga, è vero anche che siamo giunti quasi all'ultima spiaggia. Il potere dell'anti-Slato, sono dichiarazioni dei massimi responsabili dei corpi di polizia, cerca di prende­re il soprawendo sullo Slato. Le forze dell'ordine, già in difficoltà nella lotta contro il crimine, certamente non per loro demerito, sono rappresentate da un ministro che a torlo o a ragione non può svolgere il proprio ruolo mentre ulteriori eventi dirompenti si annunciano nei confronti della magistratura. Al Parlamento il compilo difficile di arrestare la crisi che rischia dì travolgere il paese.

CHE TEMPO FA

.N on solo l'aumento decretato non ha alcun rapporto con la situazione di chi deve pagare, ma il meccanismo delle esenzioni crea sperequazioni ùiarnmissitóli

Quante ingiustìzie nei ticket M Spettabile redazione, sono sta­to dal mio medico della Usi, che ha prescritto medicinali per me e per mia moglie.

Mi reco in farmacia con sei ricette, tre a mìo nome e tre per mia moglie: totale dodici confezioni di medicina­li. Con i precedenti ticket avrei paga­to lire 33.000, tra ricette e ticket. Con il nuovo ticket fisso al 20% ho paga­lo, in totale, lire 59.000. Differenza: lire 26.000.

L'aumento in percentuale è de) 79%. E questo aumento colpisce nel­la stessa percentuale un lavoratore,

un pensionato, come un grande in­dustriale.

Luigi Ruffa. Sanremo (Imperia)

MB Caro direttore, la legge finan­ziaria per il 1988 ha introdotto una nuova disciplina per il rilascio dei tesserini a chi viene esonerato dal pagamento dei cosiddetti tickets sul* le medicine, attribuendone ai Comu­ni la competenza, nella stragrande maggioranza dei casi, sull'istruttoria e il conseguente rilascio.

Forse l'intento del legislatore era che, essendo il Comune più a diretto

contatto col cittadino, la conoscenza delle situazioni potesse determinare qualche ritrosità a pretendere da par­te di chi è in condizione quantomeno «anomala».

Ebbene, ho dovuto invece firmare i tesserini ad un nucleo familiare che conduce 85 ha. di terreno, in quanto la «denuncia dei redditti» allegata al­la domanda di esonero era piena­mente in regola con la legge. Con buona pace del ministro del Tesoro on. Amato.

Non era preferibile dare più potere al sindaco affinché, in casi del gene-

• • •

re (tanti altri se ne verificano), potes­se affermare che, presuntivamente ma indubbiamente, con tanta terra si può anche pagare qualche ticket? No, perché il metodo induttivo non è costituzionale? Evitino allora di intro­durre «pasticci burocratici» spaccian­doli per rigorismo riformista, quando non sono che ulteriore oltraggio per chi con uno stipendio (o pensione) da fame continua a pagare il dovuto per i medicinali.

Daniele VeccnlaUliil. Sindaco di Massa Fiscaglia (Ferrara)

niamo colpiti da calci, pugni, spintoni. Veniamo costretti con la forza ad allontanarci.

I nostri fotografi sono stati spintonati per impedire che ri­prendessero la scena.

Walter Caporale. Consigliere naz. della Lega anti vivisezione

«Tengo presente quella pubblicità e lo dico ai commercianti...»

• • Cara Unità, mi sembra che la lettera del compagno «standista* presso una Festa dell'iVnifà apparsa ai primi di settembre, abbia toccato un problema di non secondaria importanza riguardante il messaggio pubblicitario che piccoli commercianti o grosse Imprese industriali affidano a\[ Unità, ai giornaletti di Se­zione, ai depliant delle nostre Feste o a stand allestiti all'in* terno delle Feste stesse.

Personalmente ritengo, es­sendo assodato che i soldi de­rivati dalla pubblicità sono im­portantissimi per IVnità e per tutto 11 Partito, che i compagni debbano tenere In rilevante considerazione tale informa­zione: se chi utilizza i nostri spazi commerciali o pubblici­tari ne ha un ritomo tangibile, sarà incentivato a ripetervi e ad aumentarvi gli investimen­ti, sapendo che può contare su potenziali acquirenti parti­colarmente attenti.

Da parte mia, ad esemplo, dovendo cambiare macchina ho acquistato un'auto e stipu­lato la relativa assicurazione tenendo presente la pubblici­tà che è apparsa (o appare tut­tora) sull Unità, ho fatto ac­quisti in negozi inserzionisti di un depliant di una festa dell' Unità della mia zona ecc.

Quando al commercianti interessati ho fatto presente il perchè ho preferito il loro ne­gozio, il commento unanime è stato: «Sono contento, visto il buon risultalo, la prossima volta ripeteremo la pubblici­tà»,

Andrea Bagaglio, Marcello dei Sassi (Varese)

Proprio mentre saliva sul palco, incredibile! ... la pubblicità

a«» Carissima Unità, al Festi­val di Venezia, venerdì 9 è sta­la proiettata una stupenda poesia cinematografica: Una storia di vento di Jorìs Ivens, uno dei più grandi cineasti vi­venti. Una gran voglia di ap­plaudire a scena aperta, molta commozione, molto stupore, molta ammirazione per que­sto film e per il «vecchio» ci­

neasta che ha letteralmente «stregato* ogni spettatore. Ma, ironia della sorte e mise­ria dei tempi, alla fine del Fe­stival ho poi assistito alla ver­gognosa «diretta* televisiva della premiazione, compro­messa in modo incivile dalla fretta di lasciare spazio ad al­tro: le immagini televisive si sono interrotte bruscamente proprio mentre Ivens saliva sul palco per ritirare il suo «Leone alta carriera». Sono ri­masta impietrita e incredula, ma Ivens era sparito davvero e al suo posto, incredibile!... la pubblicità!

Marisa Crozioll. San Vito al Tagliamento (PN)

ELLEKAPPA

La Chiesa in Russia e il pericolo del nazionalismo

HAUNO ACCOLTO fiMZeOTTI SeuzA FtÀTAee'

-tìcl

taal Signor direttore, ho letto con grande interesse, sull'l/nirà di domenica 4 set­tembre, l'articolo di Luigi Pe-drazzi "Pellegrino in Russia». Il caso, fortunatissimo, ha vo­luto che le date di un mio sog-gionio di studio a Mosca ab-

lano permesso anche a me di partecipare, sebbene par­zialmente, di quell'evento straordinario che è stato il Mil­lenario del battesimo della terra russa: una grande emo­zione, come credente in pri­mo luogo, ma anche come cittadina di un mondo che as­siste con un insieme di stupo­re, entusiasmo e trepidazione alla sconvolgente profondità di tensioni innovatrici che ani­mano in questo momento l'U­nione Sovietica (e tutto l'Est).

Condivido quindi piena­mente le parole di Luigi Pe-drazzi e il suo insistere sulla ricchezza di stimoli alla rifles­sione, di «guadagni spirituali-, offerta «dall'andare in Russia come pellegrini cristiani» (e non, aggiungerei).

Eppure non posso nascon­dere a me stessa di non essere riuscita ad abbandonarmi fino in fondo all'entusiasmo di quei giorni né a partecipare completamente del clima di trionfale «riconciliazione» che ha attraversato le pagine dei giornali, i numerosi incontri ufficiali, le conversazioni nelle case, le reazioni del pubblico nella piccola sala cinemato­grafica dove, prima di essere trasmesso alla televisione, è stato proiettato per più di una settimana il fatidico *Chram» (Il Tempio), il film girato in collaborazione con if Patriar­cato di Mosca.

Sono i miei anacronistici re­sidui dì diffidenza, consolida­tisi in un anno di permanenza

in Urss, verso tutto ciò che suona troppo grandioso, trionfale, magniloquente e •unanime»? Può darsi. Sta di fatto che ancora oggi, rian­dando con la memoria a quei giorni, continuano ostinata­mente a risuonare alcune note false.

Il riconoscimento ufficiale del ruolo insostituibile della Chiesa nella battaglia per le grandi cause della pace, del disarmo e della concordia fra i popoli, il rilievo dato al recu­pero delle tradizioni culturali e spirituali del ricchissimo ed incancellabile passato cristia­no della Russia sono, certo, fatti importanti che approfon­discono l'irrevocabilità di una svolta decisiva del presente e del futuro di questo Paese. Ma è proprio in questa recuperata attenzione al passato, alla propria identità misconosciu­ta e negala, che si gioca la parte più delicata e pericolosa del rapporto con la Storia.

Dalia celebrazione delle proprie tradizioni nazionali all'esaltazione di stampo na­zionalistico purtroppo il passo è breve. E se si la un calcolo di quante volte sia risuonata la parola Patria con relativo cor­redo di epiteti fissi (grande, grandiosa, santa ecc.) anche solo nell'incontro Gromiko-Pimen, riportato sui giornali del 12 giugno, c'è sincera­mente di che restare perples­si.

La tradizione religiosa na­zionale, se vissuta come un contributo al ricco, multifor­me universo in cui si intreccia­no i diversi cammini umani al­la ricerca di Dio, diventa mo­mento prezioso di condìvisìo-ne e di crescita recìproca: il nazionalismo è invece, secon­

do me, uno dei sentimenti più avari e ingenerosi che una cul­tura possa alimentare dentro dì sé, soprattutto in una socie­tà dilacerata da conflitti nazio­nali ed etnici. In una società poi ancora , nei fatti, attraver­sata da vergognosi singulti di antisemitismo.

Il battesimo della Rus' di Kiev fu un fatto straordinario e lo divenne ancora dì più nel contributo dei valori cristiani all'evoluzione dell'arte, delta cultura e dello spirito russi: dì questo è una gioia sentir par­lare; molto meno gioioso è scorgere il rischio dì veder tra­sformata una ricchezza in un primato...

Chiara Batoli. Manzolìno (Modena)

Non si rompono le bottiglie, non si buttano i fogli...

wm Cara Unità, quando la pubblicità ispira il danneggia­mento dell'ambiente, lo spot dovrebbe essere tolto dalla circolazione.

Mi riferisco alla «Gì.Pi. Elle.. Infatti i due ragazzi, lei e lui, che trovano una bottiglia non mi danno fastidio. Mi fa imbe­stialire il fatto che lui rompa la bottiglia su uno scoglio, non preoccupandosi poi dei cocci. che cadono: lei prende il fo­glio e lo getta in acqua. Brutto e disdicevolti comportamento

dì due persone che godono delle bellezze naturali, e in pochi secondi il tutto viene deturpato.

Armando Bonoml Brescia

I cacciatori si fanno da soli una pessima pubblicità

aal Signor direttore, domeni­ca 11 settembre a Pistoia: Sa­gra Venatoria. La Lega anti vi­visezione, insieme ad altre as­sociazioni animalìste ed am­bientaliste, organizza un sit-in all'ingresso della Fiera degli uccelli, per ribadire il No al­l'uccisione per gioco, per di­vertimento di esseri viventi. Decidiamo di non entrare nel Parco in cui si svolge la sagra degli uccelli, per non inasprire gli animi delle centinaia di cacciatori presenti, e di svol­gere il nostro sit-in, assoluta­mente pacifico, all'esterno dell'area adibita.

Abbiamo appena il tempo di aprire i cartelloni che i cac­ciatori (dapprima poche deci­ne, poi centinaia) iniziano a lanciarci insulti; le forze del­l'ordine (cinque, sei poliziotti) non riescono a tenere lontana da noi la massa inviperita, ag­gressiva dei cacciatori: in bre­ve siamo circondati, i cartelli ci vengono tutti strappati e tol­ti di forza dalle mani, conti­nuano le offese e le ingiurie, con un repertorio caratteristi­co del ventennio fascista, ve-

IL TEMPO IN ITALIA: un cuneo d) alta pressione che si protende dal Mediterraneo occidentale verso l'Europa centro-orientale determina sulla nostra penisola ed in particolare sulle regioni meridionali e quelle della fascia adriatica e ionica un convogliamento di correnti moderatamen­te instabili provenienti dai quadranti nord-orientali. Ne conseguono condizioni generalizzate di variabilità su tutte le regioni italiane.

TEMPO PREVISTO: sulle regioni settentrionali e centrali alternanza dì annuvolamenti e schiari­te: annuvolamenti più consistenti sulla fascia adriatica e il settore nord-orientale, schiarite più ampie sulla fascia tirrenica e sul settore nord-occidentale. Sulle regioni meridionali tempo pure variabile ma con maggiore attività nuvolosa e minore persistenza di schiarite. Sono possibili addensamenti locali associati a qualche piovasco anche di tipo temporalesco.

VENTI: deboli o moderati provenienti da nord-est. MARI : poco mossi i bacini orientali, calmi gli altri mari.

DOMANI: poche varianti da segnalare per cui su tutte le regioni italiane si alterneranno annuvola­menti e schiarite. La nuvolosità sarà più consistente sulla fascia orientale e sulle regioni meridionali.

VENERDÌ E SABATO: intensificazione graduale della nuvolosità sulle regioni settentrionali a partire dal settore occidentale e successivamente dalla fascia tirrenica. Permeeranno condizio­ni di variabilità con formazioni nuvolose irregolarmente distribuite e alternate schiarite sulle rimanenti regioni italiane.

TEMPERATURE IN ITALIA:

m If»»*"* E SERENO NUVOLOSO PIOGGIA NEVE VENTO MAREMOSSO

Bolzano

Verona

Trieste

Venezia

Milano Torino Cuneo Genova

Bologna Firenze Pisa Ancona Perugia

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25 23 23 23 21 21

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TEMPERATURE ALL'ESTEI

Amsterdam Atene

Berlino

Bruxelles Copenaghen Ginevra Helsinki Lisbona

11 18

12

8 13 12 6

16

16 3 0 17

20 16 17 13 29

L'Aquila

Roma Urbe

Roma Fiumicino

Campobasso Bari Napoli Potenza

S. Maria Leuca

7

IO

12

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13 14 10 17

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23

Reggio Calabria 18/24 Messina Palermo Catania Alghero

Cagliari

19 18 14 14

15

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23

): Londra Madrid Mosca

New York Parigi

Stoccolma Varsavia Vienna

11 12

6

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7 12

17 27

7

29 18 19 14 18

«Ne sorgeranno pure dopo le amministrative del 1990...»

ftaV Cara Unità, io sono felicis­simo che comunisti e cattolici collaborano in centinaia di Comuni grandi e piccoli. Pri­ma di tutto perché è sempre stata la linea della nostra poli­tica, dalla Liberazione ad og­gi; in secondo luogo perché finalmente viene sepolta la di­scriminazione artefatta contro un partito democratico e co­stituzionale che tanto ha dato per la conquista e la difesa delle libertà democratiche nel noslro Paese.

Certamente queste centi­naia dì Giunte fra comunisti e cattolici rivoluzionano parte della politica italiana, dato poi che sono nate spontanee dal basso per decisione degli elet­ti e che lasciano perplessi la dirigenza romana della De e pure del nostro partito. Que­sto doveva accadere. La fine della guerra fredda nel mon­do, la revisione del socialismo sovietico e la dialettica, sosti­tutiva degli steccati ideologici frenanti, hanno contribuito al­la nascita di queste Giunte. Si penserebbe di vanificarle? Non diciamo sciocchezze! Ne sorgeranno altre, non solo og­gi, ma pure dopo le ammini­strative generali del 1990.

Domenico Soni. Secugnago (Milano)

Elettroshock: tanto varrebbe colpire con un bastone..

• • Egregio direttore, sono stato particolarmente colpito, come credo molti altri cittadi­ni in questo Paese, dai recenti spot pubblicitari, diffusi da va-ne reti televisive relativi alla violazione dei diritti umani, realizzati da Amnesty Interna­tional.

Situazioni di violenza para­gonabile a quelle che ci ven­gono proposte in riferimento a paesi dittatoriali, sono pur­troppo presenti, in modo cer­to molto più celato, anche nella nostra Italia. Mi riferisco in particolare a tutta quella se­rie di abusi e di violenze che continuano ad essere perpe­trati ai danni di cittadini iner­mi o inconsapevoli.

Perchè continuiamo ad ignorare il problema dei mani­comi criminali? Il recente li­bro "CU avanzi della Giusti­zia» scritto da un magistrato, descrive questi luoghi ove an­cor oggi la dignità ed il rispet­to umani sono cose molto lontane dalla realtà; persone internate per decenni, cavie per esperimenti psichiatrici e sevizie di ogni genere, imbot­tite di psicofarmaci e prive di ogni possibilità di potersi real­mente difendere.

Perchè non raccontiamo dell'abuso incoraggiato e in­sensato di psicofarmaci che avviene ogni giorno nelle no­stre carceri?

Perchè non ricordiamo di essere, purtroppo, il Paese dove venne inventato l'elet­troshock; che viene ammesso dal nostro Stato, incoraggian­do una pratica barbara e dan­nosa? Sapete che molti citta­dini, secondo una breve inda­gine condotta al riguardo, pensano che in Italia sia stato proibito da tempo?

Ancora una volta, come spesso accade, alcuni •lumi­nari» della psichiatria si sono ridestati e ripropongono ora questo trattamento come effi­cace e sicuro, privo di rischi, Non ho mai visto persone su­birlo senza danni immediati o tardivi.

Un tale criterio di scientifi­cità si avvicina solo alla perfo­razione de! cranio praticata tra gli Incas o dai sacerdoti Egizi, allo scopo d'r farne usci­re gli «spiriti maligni»,

Tanto varrebbe colpire H malcapitato con un manga­nello visto che l'esperienza di­mostra come shock dì vario genere (insulinico, elettrico, ecc.), sperimentati e usati in passato sull'uomo e perchè no, anche sugli animali (se­condo costoro esiste una tota­le corrispondenza in questo senso), ottengono il medesi­mo effetto: intontiscono la persona cosi che stia tranquil­la e non si lamenti più di nulla.

Se il «colpo» infetto è abba­stanza forte la persona dimen­ticherà molte cose: 1 motivi per cui stava male e anche, piccolo dettaglio, ogni ragio­ne per lottare e vivere in mo­do intraprendente,

doti. Roberto Cartari. Milano

Voce contraria all'autonomia impositiva per I Comuni

• •Caro direttore, si ha l'im­pressione che tutti ì partiti sia­no un pò1 favorevoli al ripristi­no dell'autonomia impositiva dei Comuni, dimentichi dulie ingiustizie consumate a danno dei cittadini, soprattutto di quelli meno protetti, in tempi in cui era in vigore l'Imposta di famiglia, che non si applica­va, si badi, su una tonte di red­dito ben definito ma ingloba­va un insieme di supposte agiatezze viste dall'esterno, che coglievano il tenore di vi­ta del nucleo familiare per cui poteva costituire titolo di be­nessere anche II tipo di abito che uno indossava la domeni­ca per andare a messa o a ve­der la partita!

I disavanzi non si colmano autorizzando nuovi balzelli e doppioni, a sopprimere l quali fu designata la legge Vanoni (magari con nefandi risultati), ma esercitando un doveroso controllo.

Già oggi nella determina­zione dell'area abitativa su cui poggia il tributo per i rifiuti so­lidi urbani, si verificano privi­legi. Figuriamoci se venisse in­trodotta la temuta imposta sul­la casa, dì cui ogni tanto si paria-

Armando Nofe. Baressa (Oristano)

«Molto vorrei corrispondere con ragazzi italiani»

••Signor direttore, molto vorrei corrispondere con ra­gazzi italiani e poiché per fa­vor pubolicore il mìo indirizzo nel vostro giornale t'Unita, Sono ragazza polacca. Mi chiamo Marzena Linek. Ho 18 anni colleziono le cartoline il­lustrateci interesso le carto­line di Verona). Gradisca i mìei rispettosi saluti e amici-pamente molto grazie.

Marzena FMura, Prabuty 21 «a*

07-210 Dzugosiodzo wg. 05 Trozeckie (Polonia)

ItalìaRadio L A R A D I O D E L P C I

Programmi di oggi

v_/

Notiziario ogni mezz'ora dalle ore 6,30 alle ore 18,30. Ore 7,00 rassegna stampa con Mino Fuccillo della Re­pubblica. Ore 10.00/11,00 Pensioni: (ilo diretto con gli ascoltatori. Io studio Giacinto Mllltello, prcsldennle dell'Inni Ore 17,00/18.00 La Festa è Imita, e ora che. tarai?ìnchie-sla fra • comunisti liorentini e toscani. Durante la giornata approfondimenti, servizi e cronache da tutto il mondo. FREQUENZE IN MHi: Torino 104; Genova 88.500/94.250; La Speli, 105.150', Milano 91; Novara 91.350; Pavia 90.950; Como 87.600/87.750; Lacco 87.750; Mintovi. Vo-rona 106.650,- Padova 107.750; Rovigo 96.850: Raggio Emilia 96.250; Imola 103,350/107; Modena 94.500; Bolo­gna 87.500/94.500; Parma 92; Piai. Lucca. Livorno. Empoli 105.800; Areno 99.800; Slona, Grosaoto. Viterbo 92.700/104.500; Flranao 96,600/105.800; Piatola 95.800; Massa Carrara 107.500; Porugia 100.700/98.900/93.700; Terni 107.600; Ancona 105.200; Ascoli 95.250/95.600; Macerato 105.600; Pei.ro 91.100: Roma 94.900/ 97/105.550; Roseto (Te) 95.800: Pescara. Chletl 104.300; Vasto 96.500; Napoli 88; Salerno 103.500/102.850; Foggia 94.600; Lecce 105,300; Bari 87.600.

TELEFONI 06/6791412 - 06/6736539

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Mercoledì 21 settembre 1988

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Page 11: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

Borsa -0,37 Indice Mib 1081 (+8,1 dal 4-1-1988)

Lira In ulteriore ripresa tra le monete dello Sme

Dollaro Ha perso leggermente terreno (in Italia 1392,75 lire)

ECONOMIA Ò LAVORO S. Spirito

La vendita preoccupa i sindacati • • ROMA. La probabile ven­dila da parte dell'In del Banco di S. Spirilo alla Cassa di Ri­sparmio di Roma preoccupa i sindacali. Per questo le fede-razioni del lavoratori del cre­dito Cgil Osi Uil hanno chia­malo I parliti (Pei, Psi, Pri e De), in una assemblea dei di­pendenti del S. Spirito, ad esprimersi sulla vicenda. In sostanza Prodi vorrebbe ce­dere una delle sue quattro banche (sono dell'Ir! anche le Ire cosiddette banche d'inte­resse nazionale, Comit, Credit e Banco di Roma), appunto il S. Spirito (circa Ornila dipen­denti), alla Cassa di Roma (4mlla addetti) per aumentare le risorse dell'lrl. Ma avverreb­be anche un rimescolamento di carte nel potere bancario della capitale, suddiviso ora tra gli andreottlani nel S. Spiri­lo e I rampanti demitianì della Cassa. Inoltre i due Istituti si lanno da sempre concorrenza specie In provincia, dispongo­no di grossi centri elettronici: Insomma con la lusione molli servisi si duplicherebbero inu­tilmente, imponendo una ri­strutturazione con le conse­guenze che si possono imma­ginare nel personale. Di qui le preoccupazioni del sindaca­lo.

Fabrizio Cicchino (Psi) si è schierato contro l'operazione definendola «asfittica, ottusa e banale», il tentativo di una parte della De di «costituire un corposo sistema di potere bancario nel Lazio». Ed ha proposto In alternativa un le-

Same con l'Imi o con il Cre-lop per creare un gruppo po­

lifunzionale. Ipotesi quest'ulti­ma da prendere in considera­zione anche per II comunista Angelo De Mattia (ma sono possibili anche soluzioni in­terne alle partecipazioni stata­li), nel quadro di regole e di una strategia di rllorma della banca pubblica. Ed è proprio l'impianto strategico che manca in questa operazione, di cui oltrelutto non si cono­scono I motivi. DI qui le per­plessità del Pel sulla cessione alla Cassa dì Risparmio di Ro­ma, che sta avvenendo all'in­segna della guerra tra partili o Ira correnti. Ancor più grave è per De Madia che Prodi rifiuti al sindacali II confronto e l'in-formazione a cui hanno diritto secondo II cosiddetto Proto-tolto In, che disciplina le rela­zioni sindacali nel gruppo an­che per il credito.

Perplessità anche dal re­pubblicano Pellicano (non va che all'Ir! resti una quota mi­noritaria del Banco), mentre il De Cesare Curzl non si è sbi­lanciato troppo, Per la de oc­corre verificare se Tiri è dispo­nibile a ricapitalizzare il S. Spi­rilo, il cui bilancio pare abbia del problemi. Se non sarà pos­sibile qualunque operazione dovrà garantire, come chiede Il sindacato, livelli occupazio­nali, riqualificazione del per­sonale e mobilità contrattala.

I sindacati contro i tagli

Cgil, Cisl e Uil lottano per riformare i trasporti a vantaggio degli utenti

Confermato il piano Fs Un sistema davvero moderno

Ligato propone obiettivi «Non vogliamo difendere di sviluppo risibili tutto, ma metterci al passo arrendendosi al governo con gli standard europei»

«Lo Stato perde il treno» Cgil-Cisl-Uil hanno illustrato ieri mattina, nel corso di una conferenza stampa, le ragioni della straordi­naria mobilitazione di lotta contro i tagli del gover­no che partirà domenica prossima. Il primo scio­pero bloccherà i treni per 24 ore dalle 21 del 25. intanto, le Fs con l'opposizione dei consiglieri co­munisti (Ciuffini e Caporali) e socialisti (Caldoro) ha confermato il piano dei tagli del governo.

PAOLA SACCHI

• • ROMA. Fiumicino un an* no (a: iniziava la lunga verten­za degli aeroportuali. E le fer­rovie erano già in sciopero da tempo. C'erano importanti e complessi contratti di lavoro da siglare o da perfezionare. C'era un duro scontro con di* rezioni aziendali, come quella dell'Alitala, sorde per mesi a qualsiasi richiesta. Memore di tutto ciò II cronista guarda un po' sgomento il litto calenda­rio di scioperi che da domeni­ca in poi coinvolgeranno tutti I trasporti. E chiede ai dirigen­ti sindacali: «Ma, allora è tutto come l'anno scorso?». Ore 1 I, conferenza stampa delle con­federazioni e delle relative fe­derazioni dei trasporti nella sede della Fili Cgil- Al sinda­calisti tocca il difficile compi* lo di spiegare che non è come un anno fa. E che lo sciopero generale dei trasporti, che si articolerà nei vari settori per due settimane a partire da do­menica prossima, è stato pro­clamato proprio per difendere quegli utenti che dovranno' sopportare innegabili disagi. I

sindacalisti (De Carlini, Truc­chi e Bonvlcini, rispettivamen­te segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil; Mancini e Tur-tura, rispettivamente segreta­rio generale e segretario ge­nerale aggiunto della Filt Cgil, Arconti, segretario generale della Fit Cisl e Aiazzi segreta­rio generale della Ulltrasporti) spiegano che stavolta la parti­ta che si gioca sui trasporti è decisiva. E va oltre il suo spe­cifico. O vince un'idea dì Sta­to che è al servizio dei cittadi­ni oppure avranno la meglio gli Agnelli e tutti quei gruppi che hanno sempre prosperato sul trasporto privato su gom­ma. Ma, il sindacato Malie de­nunce e dalle proteste contro I pesanti tagli che il governo si appresta a varare per le ferro­vie e per altri comparti del tra­sporto pubblico intende pas­sare alle proposte. Ai cronisti viene consegnata una «carta» di riforma dell'intero sistema, Donatella Turtura la sintetizza cosi: «Non contrapponiamo ai tagli del governo lamenti con­servatori dell'esistente. Avan­

ziamo invece due proposte che uniscono strettamente il risanamento del bilancio pub­blico ad una riforma dei tra­sporti. Innazitutto, il problema non è fare una disputa sul­l'ammontare di investimenti nominali, bensì di accrescere la capacità di spesa reale nel comparto». Ma perché la ca­pacità di spesa e ì vari investi­menti siano funzionati ad una nuova e migliore efficienza dì tutti i trasporti «è necessario -dice sempre la Turtura - che si mettano sotto controllo tutti i 21 centri operanti nell'intero settore e non solo nelle ferro­vie. Così si potranno ridurre sprechi, doppioni, lungaggini esecutive e sarà possibile con­centrare tutte le risorse dispo­nibili sul trasporto ferroviario, cabotiero e su quello pubbli­co locale». L'obiettivo è batte­re tutte le deformazioni pro­dotte da «un'esasperata moto­rizzazione privata». Sogni, utopie? «No - conclude Dona­tella Turtura - perché tutto ciò sia attuato chiediamo che tra Stato ed enti vengano definiti quei contratti di programma sui rispettivi diritti e doveri che da tempo sono in vigore nell'Europa comunitaria».

I sindacati in una lettera a De Mita hanno già chiesto una sede «negoziale unificata» con tutti i ministeri. Ed hanno annunciato che questa è una vertenza che si apre con la fi­nanziaria che si concluderà «quando gli obiettivi di risana­mento e di migliore funziona­

mento del sistema saranno raggiunti». Gli scioperi inize­ranno domenica prossima con l'agitazione dei ferrovieri, che domani mattina in una as­semblea nazionale si incon­treranno all'hotel Ergife a Ro­ma con Pizzinato, Marini e Benvenuto.

Intanto, ieri, con l'opposi­zione dei rappresentanti co­munisti (Ciuffini e Caporali) e socialisti (Caldoro), il consi­glio d'amministrazione delle Fs, chiamato a rispondere alle osservazioni fatte da Santuz al piano di Ligato, ha di fatto ri­confermato la linea dei tagli del governo già avallata dal presidente delle Fs. 1 consi­glieri Ciuffini e Caporali hanno definito gli obiettivi di traffico prospettati da Ugato «risibili rispetto al volume di investi­menti di cui si chiede l'impe­gno». «La sostanziale resa del­la maggioranza del vertice delle Fs alla politica dei tagli del governo - ha dichiarato il senatore comunista Lucio Li­bertini - conferma ancora di più il valore del movimento di lotta promosso dal movimen­to sindacale. Al di là delle ci­fre fatte da Ligato si stanno preparando decisioni dram­matiche volte a ridimensiona­re il sistema ferroviario e a bloccare la riforma dei tra­sporti». «A queste decisioni -ha concluso Libertini - i co­munisti faranno una forte op­posizione sia nel Parlamento che nel paese in collegamen­to con la lotta dei sindacati».

Da domenica due settimane di scioperi r a ROMA. Ecco il calenda­rio delle agitazioni procla­mate da Cgil-Cisl-Uil da do­menica 25 lino all' 8 otto­bre.

25 Mttembre: dalle 21 scioperano per 24 ore i fer­rovieri, i dipendenti degli appalti ferroviari e dei vago­ni letto.

27 Kltembre: si fermano per otto ore marittimi e por­tuali, con articolazione ter­ritoriale e settoriale.

2 ottobre: dalle 20 fino al­le 12 del 3 ottobre sciopero degli autisti di linea.

3 ottobre: taxi e autobus termi dalle 9 alle 12. Fermi anche i servizi extraurbani secondo modalità decise regione per regione. Si astengono dal lavoro per quattro ore dall'inizio del turno i dìpehdenti del tra­sporto merci (completisti, corrieri, spedizionieri, Int, agenzie marittime), i lavora­tori dell'autonoleggio, i fac­chini, gli autotrasportatori.

In sciopero anche i dipen­denti delle autostrade e dell'Aci: i turnisti si fermano per due ore all'inizio del turno i non turnisti due ore prima della fine dell'orario di lavoro.

8 ottobre: dalle 9 alle 13 si fermano tutti gli addetti al trasporto aereo (piloti, tec­nici, assistenti, controllori di volo, dipendenti di terra degli aeroporti, dipendenti di Civllavia).

in una nota Cgil-Cisl-Uil e le rispettive federazioni dei trasporti informano che gli scioperi, nel pieno rispetto del codice di autoregola­mentazione, sono stati sca­glionati in questo modo per evitare il blocco contempo­raneo di più settori (ad esempio, ferrovieri e piloti insieme). .La vertenza però - affermano Cgil-Cisl-Uil -deve considerarsi univoca». Tant'è che queste due setti­mane di agitazioni sono sta­te definite uno sciopero ge­nerale dei trasporti.

Cassa di Prato, pìccoli azionisti in rivolta Paura tra quanti hanno investito la liquidazione nei titoli della banca ora commissariata La De locale si defila

DAL NOSTRO INVIATO

PIERO BENASSAI

M PRATO. Dopo il commis­sariamento della Cassa di Pra­to si fanno sentire anche i pic­coli azionisti che hanno sotto­scritto le quote dì partecipa­zione emesse dall'istituto tre anni fa. «Siamo decisi a dare battaglia - afferma Antonio Saba, presidente dell'Unione piccoli azionisti alla quale già

dal settembre scorso alcuni ri­sparmiatori pratesi si sono ri­volti per vedere tutelati ì loro interessi - perchè la vicenda della Cassa di Prato non si tra­sformi in una storia del tipo di quella del vecchio Banco Am­brosiano, quando si chiuse tutto e via». Per domani è già stata convocata un'assemblea

presso l'Hotel Palace a Prato durante la quale sarà valutata anche la consistenza patrimo­niale dei piccoli azionisti.

Intanto la De pratese pren­de le distanze dalla gestione dell'ex presidente l'andreot* tìano Silvano Bambagioni, poi sostituito dai demitiano Mau­ro Giovannea. In un docu­mento si definiscono «stru­mentali» gli attacchi del Pei al­la gestione clientelare delia Cassa, che «confonderebbero volutamente responsabilità personali, da perseguire rigo­rosamente, i*e accertate, con inesistenti responsabilità col­lettive di un partito». La De lo­cale contesta anche la deci­sione di Bankitalia di commis­sariare l'istituto. Essa non rap­presenta - secondo i demo­cristiani pratesi - «la soluzione

più idonea per salvaguardare gli interessi produttivi ed oc­cupazionali dell'area».

Tra I circa duemila piccoli azionisti che hanno sottoscrit­to le quote di partecipazione vi sono anche molti dipen­denti della Cassa e risparmia­tori, che attratti dalla possibili­tà di diventare azionisti di «una banca florida» hanno in­vestito la liquidazione ed i lo­ro risparmi nelle quote di par­tecipazione emesse nel 1985. La Cassa di Prato fu il primo istituto tra le Casse ad essere autorizzata a compiere questa operazione finanziaria. Furo­no introdotte sul mercato cir­ca 300mila azioni del valore nominale di 100 mila lire, ma il collocamente avvenne a 190mila, in trance di dieci. In­fatti nei bilanci della Cassa fi­

gura un valore patrimoniale di 57 miliardi di lire. In teoria quindi nelle mani dei sotto­scrittori delle quote di parteci­pazione dovrebbe trovarsi cir­ca il 12-13 per cento del patri­monio. Ma chi negli scorsi mesi si è presentato agli spor­telli per tentare di riavere in­dietro il proprio investimento si è trovato dì fronte ad un netto diniego. Il titolo della Cassa di Prato, che al terzo mercato aveva toccato anche una valutazione di 230 mila li­re, oggisembra valere ben po­co.

Il rappresentate dei piccoli azionisti dichiara che «in un certo senso va bene che arri­vino dei tecnici, visto che di politici ne abbiamo visti an­che troppi, ma però attenzio­ne, occorrono dei tecnici che

non servano solo a fare le ma­novre della grande finanza. Non ci piace sentir parlare dell'arrivo di grandi banche e non vorremmo che l'arrivo dei commissari significasse un gioco al ribasso sul valore del­la Cassa».

Le organizzazioni sindacali aziendali della Cassa, che hanno avuto un breve incon­tro con i commissari, che han­no assicurato che non ci sa­ranno ripercussioni sull'occu­pazione e che te aziende sane potranno contare ancora sul credito, in un documento uni­tario auspicano che «il com­missariamento sia di breve du­rata e che lo sbocco, una vol­ta fatta piena chiarezza, vada nella direzione dell'intervento di un'azienda di credito che per struttura e dimensioni possa assicurare un pieno ri­lancio della Cassa».

Stoltenberg: finito il declino del dollaro

In una conferenza stampa a Bonn il ministro delle finanze della Repubblica federale Gerhard Stolten­berg ha detto che il lungo declino del dollaro, ora deprezzato del 50% su marco e yen, è finito. Tuttavia confida che il «Gruppo dei sette» possa controllare ed evitare un eventuale brusco rialzo. Questa manifesta­zione di fiducia nell'accordo polìtico si basa, probabil­mente, sull'interesse degli Stati Uniti a facilitare le proprie esportazioni tenendo basso il cambio. La quo­ta del dollaro è stata ieri di 1393 lire.

Poehl chiede ulteriori rialzi dei tassi

li presidente della Bunde­sbank Poehl ha conlrad* detto in parte il suo mini­stro delle finanze nell'in­tervento, reso apposita­mente pubblico, ad una riunione del Gruppo dei

•--»--»--—-»--—-—-'»-'»-'— Sette 0-vello esperti) te­nuta a Washington: «Un nuovo aumento dei tassi d'in­teresse potrebbe essere necessario», ha detto. Anche Poehl si affida alla cooperazione fra banche centrali per tenere basso il dollaro ma chiede azioni preventi­ve contro l'inflazione che sono anche una maniera di prevenire il rafforzamento concorrenziale degli altri paesi industrializzati.

Forte calo della Borsa a Tokio

Le quotazioni della Borsa di Tokio sono scese dell'1,26%, una perdita che viene presentata co­me clamorosa per questa «piazza» in continua ed ininterrotta ascesa. Prima

^~—*——^^^^ versione delle cause (la più fantasiosa): le gravi condizioni dell'imperatore Hi-rohito hanno depresso sii operatori, solo l'industria della carta ha risvegliato la loro attenzione in vista del consumi accresciuti dalle celebrazioni in caso di mor­te. Seconda versione (cinica): la decisione del gover­no dì ridurre da 1,95 milioni a 1,5 milioni le azioni Ntl Nìppon Telegrapn and Telephone) ha ufficializzato l'opinione che il mercato sia ormai stanco come se­gnalato dalla riduzione di piazzamenti negli ultimi me­si. La Ntt si vende peggio e i potenziali acquirenti hanno capito.

Il petrolio oscilla fra 13 e 14 dollari

I prezzi del petrolio erano ieri cedenti nel mare del Nord (13,27 dollari al ba­rile) ma un po' in ripresa a New York (14,73 dolla­ri). Secondo il presidente del cartello di 13 paesi

• ^ ™ " " ™ ^ ^ ^ ^ ^ * " — esportatori Opec, Il nige­riano Riwanu Lukman, l'estrazione del gruppo si aggi­ra sui 19-19,5 milioni di barili al giorno: tre in più del programma ma una quindicina in meno rispètto al potenziale dei campi petroliferi. 1 ribassi sono dunque dovuti al fatto che alcuni paesi vendono a ruota libera. Il presidente dell'Eni, Reviglio, ha detto ai giornalisti di ritenere che l'Opec gestisca oggi il 70% delle riserve e il 60% delle vendite ciò che attenua la sua capacita di controllare il mercato. L'Opec si convertirà, allora, da .cartello di prezzi, a organismo di cooperazione inter­nazionale? L'alternativa sembra tornata all'ordine del giorno con la riunione prevista il 27 settembre.

La benzina ribasserà di almeno 15 lire

Il prezzo della benzina italiano, riferito alle quo­tazioni del mercato euro­peo, ribasserà in modo assai modesto: si parìa di sole 15 lire per litro di benzina e di 10 lire per il

•""•*"*-^**—"^***~• gasolio. Più favorevole l'impatto su) costo dell'energia elettrica e in genere sugli usi industriali: il basso prezzo del petrolio e oggi il principale fattore di deflazione in Europa occidenta­le, Stati Uniti e Giappone. Ed è talmente forte da infi­ciare da solo le analisi - del genere di quella di Otto Poehl - che concludono con la richiesta di un secon­do, più generale fattore deflattivo, quale l'aumento dei tassi d'interesse.

RENZO STEFANELLI

Informazione

La Cgil a scuola da Arbore I H La Cisl vuole mettere il •sindacalese» in soffitta, e cer­ca di rinnovarsi anche spie­gando ai propri dirigenti co­me si sta davanti ad una tele­camera e come si risponde sinteticamente agli intervista­tori. Lo spiegheranno perso­naggi come Giuliano Ferrara, Renzo Arbore e Italo Moretti nel seminario promosso dalla stessa Cgil su «L'informazione nella comunicazione televisi­va», In corso da oggi a venerdì prossimo a Roma. «Purtroppo - ha alferrnato Carlo Benzi, responsabile del dipartimento informazione della Cgil - era­no presenti in sala assai pochi segretari dei nostri sindacati di categoria». Secondo Benzi il dirigente sindacale «tende ad essere autosufficlente, an­che perché ritiene superflua la conoscenza del meccanismi della comunicazione».

Ennesima spartizione Dc-Psi

L'Enit non funziona E' meglio lottizzarlo tm ROMA. Sembra un gioco delle parli. Il consiglio di am­ministrazione dell'Eni!, co­me è prassi, invia al ministro del Turismo Carrara una ter­na di nomi nell'ambito della quale dovrà essere nominato il prossimo vertice di uno de­gli enti più disastrati d'Italia. Apparentemente i personag­gi in lizza sono tre: l'attuale presidente Mano Moretti, Marino Corona un socialista napoletano e l'ex senatore de Armando Foschi.

In realtà i giochi sono già fatti! Manno Corona rilascia interviste con il tono di chi già sa di essere stato prescel­to mentre Armando Foschi può consolarsi: il posto di di­rettore generale è pronto per lui. E Moretti? Moretti manda una lettera a Carrara per spiegare di non essere «di­

sponibile» per un reincarìco dato che all'Eni! servono «energie fresche». Il ministro prende atto dell'lndisponibi-lità e dice che ne «terrà con­to» al momento della scelta. Tutto, dunque, procede nella classica logica della sparti­zione delle poltrone mentre continuano a non trovare so­luzione i disastri di un ente ormai ridotto alla mera so­pravvivenza e al pagamento degli stipendi come attività principale. Ed intanto, i pro­blemi del nostro turismo si aggravano.

«Le notizie ufficiali sono trionfalistiche, ma non pen­so che la stagione sia andata così bene come si vorreb­be», dice Zeno Zaffagnini, responsabile del Pei per il tu­rismo. *È necessario rilan­ciare l'immagine dell'Italia

all'estero, ma è impensabile che possa farlo un Enit così mal ridotto. Il balletto delle poltrone cui stiamo assisten­do in questi giorni non pro­mette nulla di buono. Si dice che bisogna aspettare la ri­forma dell'onte, ma i tempi parlamentari rischiano di es­sere assai lunghi, molto di più di quanto la situazione ri­chiede. Ho l'impressione che questa assenza di inizia­tive, questo tener sotto tono l'ente sia una cosa voluta. Che nasconda il disegno di chi vuol privatizzare certe funzioni: e r anche il rischio di spezzettare le iniziative, di lasciare tutto sulle spalle del­le Regioni. 11 risultato sareb­be che ognuno se ne an­drebbe ali estero in ordine sparso, dando dell'Italia una immagine molto appannata, troppo frammentata».

Ha aderito il 95 per cento

Sciopero per l'ambiente riuscito a Mirafiori MI TORINO. A Mirafiori non sono molti, di questi tempi, gli scioperi ai quali partecipa li 90 per cento degli interes­sati Ma se lo sciopera è stato proclamato per motivi pro­fondamente sentiti dai lavo­ratori, allora il «miracolo» av­viene, anche se gli operai so­no stati intimiditi ad uno ad uno dalle gerarchie aziendali con metodi di valtettiana me­moria. È successo in un'offi­cina del grande complesso e l'obiettivo mobilitante à stato il risanamento dell'ambiente, la lotta contro l'inquinamen­to in fabbrica.

In tutta la Fiat si usano car­relli elettrici a batterie per tra­sportare materiali da un re­parto all'altro. Rimangono solo undici vecchi carrelli a nafta, che appestano con i fu­mi dei loro scappamenti l'a­

ria di un capannone chiuso di 15.000 mq dove sono con­centrati, guarda caso, nume­rosi operai in condizioni di salute precarie. Si tratta del-l'Upa di via Biscaretti, offici­na in cui si preparano sotto­gruppi da montare nella car­rozzeria di Mirafiori. Il 95 per cento dei 320 lavoratori sono invalidi od inidonei. Nel 1980 la Fiat non si era fatta scrupo­lo di sospenderli a zero ore, perché voleva solo braccia sane e vigorose. Quando so­no rientrati dalla cassa inte­grazione, li ha raccolti qui, in un vero e proprio confino. Con loro, per fare il restante 5 per cento, ha messo ex de­legati ed attivisti sindacali.

Da mesi il consiglio di fab­brica protestava per i ritmi di lavoro massacranti, l'ambien­te poco igienico, l'assenza di

strutture per gli handicappati e, soprattutto, per l'aria irre­spirabile a causa dei carrelli a nafta e dei camion che ven­gono a scaricare dentro l'offi­cina. La direzione ha sempre dato risposte evasive.

Venerdì è stata proclamata mezz'ora di sciopero. 1 dele­gati hanno percorso l'officina spiegando ai lavoratori la ne­cessità di lottare. A ruota, di­stanziati di pochi passi, li han­no seguiti il capo del perso­nale, il capo-officina ed i ca­poreparto. Anche loro si so­no fermati a parlare con cia­scun operaio, alternando promesse di miglioramenti ambientali con larvate mi­nacce sulla conservazione del posto di lavoro. Ma è sta­to fiato sprecato. All'ora fis­sata la stragrande maggioran­za degli operai ha incrociato le braccia. OMC.

Accordo per 20.000

Anche chi lavora nelle palestre ora ha un contratto • l MILANO Si è conclusa la trattativa fra la Libera associa­zione proprietari di palestre e i rappresentanti di Cgil-Cìsl-Uil per la stesura del primo contratto nazionale di lavoro per i dipendenti delle palestre e di altri impiantì sportivi. Il settore delle palestre private e dei centri per la cura e per l'estetica del corpo si va sem­pre più estendendo, ma fino ad oggi è del tutto privo di regolamentazione. Con l'avvi­cinarsi del '92 quando ca­dranno tutte le barriere fra l paesi della Comunità euro­pea, c'è il rischio che scenda­no in Italia organizzatori di centri sportivi stranieri che ap­profittino di mancanza dì re­golamentazione per aprire centri che non offrano nessu­na garanzìa agli utenti. Già og­

gi la situazione dei centri per la cultura fisica è quanto mai precaria. Sì calcola che in Ita­lia vi siano attualmente alme no 10.000 palestre o impianti sportivi privati. Dì questi solo 3.000 sono registrate, mentre le altre sfuggono ad ogni con (rollo, in pratica chiunque può oggi aprire una palestra priva ta rispettando soltanto generi che indicazioni che riguadanc tutti ì locali pubblici. E chiun que può lavorare in uno ti-questi centri sportivi, ancht' senza nessuna prepwMÌonr specìfica. Il contratto nazlona le di lavoro che viene firmato in questi giorni, e che riguarda oltre 20.000 dipendenti, inizia a mettere ordine in questo set tore per valorizzare la profes sionalìtò degli operatori e of frire maggiori garanzìe agli utenti.

iMiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiniiiiiiiiit l'Unità

Mercoledì 21 settembre 1988 11 ' : ,/::"^"

Page 12: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

ECONOMIA E LAVORO

Francesi all'offensiva La sfida telecomunicazioni

«Siamo i primi in Europa L'obiettivo di contrastare e con noi gli italiani l'arrivo dell'americana Att faranno molta strada» Il ruolo di Italtel-Stet

Alcatel corteggia Uri Basta con le illazioni, te classifiche misteriose II colosso delle telecomunicazioni francesi Alcatel risponde infastidita a chi la ritiene perdente nella corsa all'accordo con Htaltel-Stet. «Siamo i primi e con noi gli italiani faranno molta strada», dice il presidente Pierre Suard. E una scelta anche politi­ca- l'arrivo degli americani dell'Alt è pericoloso per tutta l'Europa.

mKmmm PÀ I NOSTRO INVIATO L

A N T O N I O POLL IO S A L I M B E N I "

• • PARIGI È arrivato il tem­po del sorrisi e degli inviti Pa­radossai me n le, c i si aspette­rebbe l'esalto contrario Lo scandaloso braccio di ferro ira De e Psi sugli assetti di po­tere net posti chiave dell'indu­stria di Stalo dovrebbe accen­dere risentimenti Invece i quattro grandi gruppi interna' rionali In corsa per l'accordo sulle telecomunicazioni italia­ne procedono con i piedi di piombo Fa gola il mercato

italiano e conviene non farse­lo sfuggire Chi può lavora at­traverso le «lobbies» chi non r-a «lobbies» cerca di risalire la china di una immagine sfavo­revole Che le «lobbies» siano attive lo si e visto in piena estate quando ie polemiche sono diventate brucianti fero ci Prima le strombazzate virtù della proposta Alt, con II rap porto della società di consu­lenza Arthur D Little che asse­gnava la palma agli americani

Poi it socialista Pini del comi­tato di presidenza dell In, che invece sposava I Ericsson Ma il Psi e diviso visto che De Michelis sponsorizza l'Alt La De, tra demittani e andreottia-ni, preferisce i tedeschi della Siemens

E 1 Alcatel? E molto irritata perche sui giornali appare co me se fosse fuori gioco e quin­di vuol risalire la scala delle posizioni d immagine presen­tando innanzitutto le sue car­ie E il maggior produttore mondiale di centrati telefoni­che numeriche, un gigante delle trasmissioni Grazia alla spinta «prussiana» del gover­no francese sta forzando le tappe della rivoluzione tecno­logica nelle case di mezza Francia con il Minitel, ottomi­la servizi offerti via telefono dalle pagine gialle al) accesso alle banche dati alla prenota­zione del teatro E si prepara a diffondere le reti Isdn, quelle che integrano voce, dati e im­

magini in Germania federale Alcatel vuol dire Cge più Itt europea, 130mila dipendenti, presenza in 110 paesi

H numero uno Pierre Suard per la verità non ha molto da dire ai giornalisti Italiani con­vocati a Parigi dopo una rapi­da visita ad alcuni stabilimenti europei Siccome I offerta alla Stet resta segreta non resta che la via della rassicurazione. Suard fa di tutto per apparire rassicurante e sicuro di farce­la E appena reduce dalla sconfitta chirachiana alle eie-zioni presidenziali (avendo giocato pubblicamente con­tro Mitterrand) e non se ne cura Dice «Non facciamo po­litica, ci interessano gli affari, gli aspetti tecnologici, produt­tivi, commerciali In ogni caso Brivatizzati stiamo meglio»

na cosa è chiara per lui se dovessero spuntarla gli ameri­cani dell'Alt l'Europa intera correrebbe gravi rischi di co­lonizzazione «Alle autorità

italiane abbiamo detto che nel nostro gruppo siamo già abi­tuati a far convivere imprese di diversi paesi europei, che abbiamo una cultura azienda­le europea dimensioni, idee, forza finanziaria e tecnologica per affermare una politica di gruppo indipendente I van­taggi per I Italia sarebbero enormi»

Che cosa offre Alcatel al la Stet p iù degl i a l t r i par­tner»?

Il nostro savoir (aire. Siamo abituati a Integrare imprese e sistemi tecnologici diversi molto più dei nostri concor­renti europei Non è vero che avere due sistemi di commu­tazione, quello francese e quello acquisito con l'Iti, è un elemento di debolezza Per noi è un vantaggio E poi, non parliamo di sola commutazio­ne telefonica, il vero business è quello dei servizi da aggiun­

gere al telefono e qui non sia mo secondi a nessuno in Eu ropa Quanto all'export per I Italtel per le nostre società europee 1 esportazione non e una promessa per i l futuro, ma il pane quotidiano

Suard cede 11 passo a Um­berto Ferroni presidente e amministratore delegato della filiale italiana «Noi siamo otti misti perche in Europa siamo i primi Non gli ultimi come si e scntto di questi tempi»

51 riferisce al la graduato­r ia del l 'Arthur D. Uti le?

So che qualcuno ha fatto delle classifiche, io non le ho viste Certo che se le cose stanno come i giornali hanno scritto noi cerio non siamo d accor do Voi giornalisti dite che si stava per scegliere l Att, ma a noi non risulta Con la Stet ab biamo avuto incontri per chia­rire le nostre proposte e ora aspettiamo una risposta deh nitiva La nostra offerta e

completa organica e a questo punto non sarebbe né serio ne opportuno ritoccarla

Avete dato delle scaden­ze?

No auspichiamo solo che non si tiri molto in lungo che si tenga conto di tutti i fattori, anche dei fattori politici come la scelta europea le implica zioni della forte presenza in­dustriale della Face nel Sud

Vuol dire che se la Stet sceglie un vostro concor­rente c i saranno delle con­seguenze per la f i l iale I ta­liana?

Ci aspettiamo molto dall ac­cordo con la Stet e indubbio, ma la Face continua non si azzerano realtà industrialmen­te valide come la nostra D al tra parte siamo convinti d i avere buone carte e per que­sto e incomprensibile che si continui con questa storia del­le classifiche

Cogea

Lucchini rinuncia al ricorso • • GENOVA E stata rinviala ali 11 ottobre l'udienza presso ti tribunale civile di Genova per i l ricorso degli industriali Lucchini e Leali contro la deli­bera di messa in liquidazione dell ex Cogea, il consorzio si­derurgico tra pubblici e privati sulle ceneri del quale il 12 agosto scorso e nata una so­cietà per azioni controllata dall industriale lombardo Emilio Riva Stamane, infatti, le parti non si sono presentate e se I' 11 ottobre il fatto si ripe* tera la causa sarà cancellata e il processo sarà dichiarato estinto La «rinuncia» di Luc­chini e Leali chiuderebbe defi­nitivamente il conflitto tra gli ex azionisti del Cogea che di fatto, era già stato superato con I accordo siglato nell a-gosto scorso in seguito al qua­le Emilio Riva aveva acquisito la maggioranza assoluta delle azioni della società chiamata «Acciaierie di Consigliano» Lex presidente della Confin­dustria Luigi Lucchini e I indu­striale Leali hanno mantenuto una quota di minoranza nella nuova composizione aziona­ria Entro la fine di settembre dovrebbe svolgersi l'assem­blea per nominare il nuovo consiglio di amministrazione.

Marzotto

Un'altra «Spa» di famiglia • V MIUNO Anche la fami­glia Marzotto, come già han­no fatto gli Agnelli e I Gardini* Fern zi, si appresta a trasfor­mare la sua società in una ac­comandita per azioni È que­sta la strada che viene seguita per impedire che le Spa d i proprietà familiare divengano oggetto di scalata in Borsa. Pietro Marzotto, presidente dell omonimo gruppo lessile, ha detto ieri che la fase di r i ­flessione per la trasformazio­ne della società è In corso, m a può durare a lungo «Quando la famiglia Agnelli - ha det to Marzotto - ha costituita una accomandila per azioni In cu i concentrare le azioni IN in ' o -ro possesso ci è stato chiesto se anche noi ci saremmo comportati in maniera analo­ga Ho risposto che ci avrem­mo pensato e da allora le cose non sono cambiate* Per Mar­zotto la soluzione «finanziaria di famiglia» comporta alcuni vantaggi, ma anche degl i svantaggi Questi ultimi sareb­bero costituiti dal fatto che i proprietari avrebbero in mano titoli di una società non quota­ta e quindi non negoziabili

iiiiiil •i BORSA DI MILANO

wm MILANO A Tokio l'Imperatore sta male e la Borsa anche per questo ha un calo verticale ma e e un calo anche nell 'espansione del l 'economia e que­sto ha prodot to gravi incertezze Sulla scia d i Tokio In ribasso tutte le Borse europee Noi non abbiamo né Impera­tori né re, ma già al secondo giorno del nuovo c ic lo d i ottobre i l mercato risul­ta calante, e II Mib dopo una perdita Iniziale del lo 0 ,6» termina a - 0 , 3 7 » OH scambi sono rimasti sui livelli d i lu-

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nodi cioè poco sopra gli 80 miliardi Sembra che il quadro polit ico non piaccid a piazza degli Affari Almeno questo e la scusa più corrente Le Ge­nerali sulle quali si e particolarmente accentrata l'attività, sia sui titoli che sui dindi d i operazione, dopo 1) buon esor­dio del) altro ieri accusano un cedi­mento dell 1 % (e sono scese anche nel dopolist ino) Anche le riammesse Firs della Pacchetti prendono una bella scoppola, accusando un ribasso del

"il!

6,6% Si sa, ti pr imo giorno di ammis­sione i titoli vengono guidati dalle emittenti, poi si sta a vedere come li giudica il mercato Le Enichem Augu­sta risultano più resistenti Nel quadro di ribasso /anno eccezione i bancari, anche ieri mol to richiesti Deboli anco ra i titoli d i Agnelli le Fiat cedono lo 0,76%, le Hi i l 2,47 Flettono le Monte-dison ( -0 ,8390, te Agricola e le Ferfin. In calo anche i titoli d i De Benedetti Buitoni - 1 , 1 , Cir -1 ,48 . Perugina - 0 , 6 , Olivetti ~\,\%. DRG.

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MONTEDISON R NC 751

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PIRELLI SPA

PIRELLI R NC

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1 560

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1 131

23 600

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2 368

1 145

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1 390

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COMMERCIO RINASCENTE

RINASCEN PR

RÌNASCEN R NC

SILOS

SILOS 1LG87

SILOS R NC

STANCA

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4 490

2 270

2 507

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COMUNICAZIONI ALITALIA A

ALITAUA PR

AUSILIARE

AUTOSTR PR

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SIP

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2 480

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- 0 46

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0 11

0 56

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0 12

ELETTROTECNICHE ABB TECNOMA

ANSALDO

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SONOEL

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1 475

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1 540

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1 69

BON SIELE

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CORDE

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EDITORIALE

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EUROMOBILIARE

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REJNA R RIVA FIN SABAUD1A P. NC SABAUDIA SAES R NC

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SO PA F RI SOGEFI STET STET WAR STET R NC

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1 360 1 125 3 490

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6 720 29 350

1 437 1 410

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15 800 3 230 1 690 1 749

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12 900

22 050 8 760

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1 148 1 450 4 5BS

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2 793 1 665

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1 66 - 1 13 - 1 35

0 00

0 86 - 0 4 1

0 83 1 80

0 29 0 00 0 00 1 01

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VIANINI

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1 116

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OOO

- 0 37

- 0 17

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OOO

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AERITALIA

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DANIELI

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N PIGNONE

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PININFARINA R

PININFARINA

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SAFILO R

SAFILO

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TEKNECOMP

TEKNEC R RI

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2 530

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2 650

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4 395

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4 165

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9 800

S 180

6 760

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2 181

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269 500

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OOO

0 28

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3 700 3 500 1 500 1 410

21 410 5 660

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0 00 0 00 1 37

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PERUGINA 86792 £v 9% PIRELLI SPA CV 9 75% PIRELLI 6 I / 9 I C V i3%"

PIRELLI 85 CV 9 75% RINASCENTE 86 CV 8 6%

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12 l'Unità Mercoledì 21 settembre 1988

Page 13: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

PICASSO

Giornata standard di un artista con il suo fotografo

HEMINGWAY

Ventuno racconti e alcuni momenti universali

COLEMAN

Rivoluzione francese Un sax molto giacobino

ANGHELOPOULOS

Ballata tragica sulla Grecia moderna

Tracce di piombo RICEVUTI

Da una villa diNusco e dall'Italia

_ _ _ _ _ _ _ _

A vevo lasciato da parte questo libro per l'antipatia d'istinto che provo nel confronti di un anticomunista all'arma bianca come l'ex comuni-

a—^—• sta Saverio v'ertone, Poi, dopo un viaggio, l'ho ripreso in mano senza convinzio­ne, saltando da una pagina e l'altra, perdi* •viaggi In Italia, di Saverio Vertone Cene rac­coglie brevi scrllti, qualche volta addirittura lampi di poche parole, pennellate si dovrebbe dire per convenienza rispetto al tono forte­mente descrittivo) si adatta a una lettura episo­dica, secono un Itinerario poco obbligato che ciascuno si cerca da sé. Sono caduto per tortu­ra su una pagina giusta (e probabilmente fa­mosa), apparentemente poco politica, ispirata Invece da umori estetici, architettonici, ecolo­gici.

Al capitolo quarto, sotto il titolo «Punti car­dinali della bruttezza», mi sono letto cioè «La ghigliottina di Nusco». In poche righe, Vertane presenta Villa De Mita, che non ho mai avuto il piacere di frequentare: «Il tetto ha un'inclina­zione bavarese, con «caudate alsaziane (si di­rebbe di plastica); tutto II retto è boiserie sviz­zera, cancelletlo messicano, staccionata tiro­lese e Imposte di legno à la bergere; Il resto è un giardino Inglese con betulle scandinave e abeti lapponi. A Nusco, dove Vertone ha visto casette Manche composte e tranquille, tult'al piti ornate da un modesto fregio baracco.

•Viaggi in Italia» è cominciato per me con un'Immagine forte, che riassume arroganza, spreco, provincialismo nell'imitazione, miseria Intellettuale, insensibilità, qualità in questo ca­so espresse da un presidente del Consiglio nonetti segretario della De, che chiunque di noi può rintracciare perù ovunque: nelle villet­te e villotte della Branca, dei veneto e dette Marche, nelle torri milanesi di -gresil, nei cen­tri direzionali nuovi di cecca, lungo le costiere amalfitane o liguri, tra I «villaggi- «ile pueblo messicano della costa Smeraldi Ira I palazzot­ti di Cortina, tra le bidonville della neve soffo­cate d'auto e nafta, Il problema, come si può comprendere, non e estetico. La villa di De Mita, capo del governo, i piuttosto una meta­fora del malgoverno, che esemplifica lo sfa­scio che ha travolto il Bel Paese e la rapina che lo hanno Ispirato.

Vertone e bravo e qualche volta bravissimo e le cartoline delia rovina ce le presenta quasi tulle, In una operazione che ha II pregio di non vantare novità ma soltanto di rivelare il noto, coperto neppure dall'ignoranza, piuttosto dal­l'Indifferenza, suggerita dall'abitudine e dalla consuetudine, La villa di Nusco e le mille altre mascalzonate non suscitano più neppure un'ombra d Indigninone o di ribellione. Le si accetta. Colpa di una cultura sconfitta In un paese che di cultura ne ha prodotta tanta.

Forse ha ragione Vertone. Forse non c'è proprio nulla da lare. Ma forse in un'Italia dove •tutto si muove», come lui stesso riconosce, una macchia rosa all'orizzonte, tra i fumi del-l'Acna e i bidoni della Zanoobia, si lascerebbe ancora vedere. Chissà allora se un'ombra di tilocomunismo non gli farebbe bene,

Saverio Vertone. «Viaggi lai Italia», Rizzoli, n«M.»0,_re.S.»*l ^ ^

I l mode in Itaty risplen­de, a quanto pare, an­che sul pianeta libro. Al­la Fiera francotoriese

a — che si aprirà il S ottobre la cultura Italiana sarà

protagonista di mille Iniziative e una schiera di nostri autori parteciperà a Incontri, conferenze, attese «ver­nici'.

Nell'anno In cui la Buchmesse dedica il suo consueto «tema cen­trale» all'Italia, mandiamo a Franco­fone una serie di titoli di tutto ri­spetto, capaci di Imporsi sul merca­to intemazionale. «Pendolo di Fou­cault» a parte (quello di Eco £ un successo, almeno sulla carta, ab­bondantemente annunciato), ecco un altro cavallo di razza della Bom­piani, Alberto Moravia, con l'ultimo romanzo «Viaggio a Roma». E poi i racconti di Vincenzo Consolo «Le pietre di Pantallca» (Mondadori), i rizzolianl «Bau-séte» di Luigi Mene-«hello e «Frammenti di memoria» di Giulio Einaudi, il fantapolitico Scia­scia di «Il cavaliere e la morte» (AdelphD, le «Lezioni americane» di Calvino (Garzanti), sia presenti da mesi nelle classifiche dei più venduti. «Piazzare» all'estero libri Italiani dopo Francofone sarà con ogni probabilità ancora più agevole

«Vite sospese»: le testimonianze di ex terroristi raccolte da Nicola Tranfaglia e Diego Novelli

La critica, la giustificazione le ambiguità e il futuro Ce ne parla lo storico torinese

ANDRIA LWERATOm

N ell'agosto 1985 due de­tenuti nel carcere tori­nese delle «Nuove» scri­vono a Diego Novelli e

M H — a allo storico Nicola Tranfaglia. Francesco

d'Uni e Daniele Gatto, ex terroristi dissociati di «Prima linea», chiedo­no a Tranfaglia di tenere un semi­nario, L'ex sindaco di Torino è d'accordo, vi parteciperà. Il semi­nario lo interessa, il terrorismo ha segnato profondamente la città, vuole capire come tanti giovani ab­biano compiuto la scelta del terro­rismo.

B seminario In carcere si (a, vi partecipano diciotta ex terroristi dissociati, dodici uomini e sei don­ne, sedici di «Prima linea», due del­le «Brigate rosse», Durerà da quel­l'agosto al 20 dicembre 1987, 120 sedute settimanali di oltre due ore, tutte registrate e trascritte. Quasi due anni e mezzo di dibattito fra i dlciotto, lo storico e il politico. Ora le bobine sono depositate nell'ar­chivio aonoro del Dipartimento di storia dell'Università di Torino in­sieme alle autobiografie degli ex terroristi, primo atto del seminario.

Si tratta dell'unica iniziativa di questa durata dedicata alla rico­struzione delle vite e delle vicende di un gruppo di persone in carcere per quei tipi di reato. Il «campione», pur nella casualità della sua nascita, risulta piuttosto attendibile, sia per Il rapporto maschi-femmine che per la provenienza geografica: pie­montesi, lombardi, emiliani, veneti, meridionali, Nonché per le espe­rienze e le responsabilità avute: ci sono capi (Susanna Ronconi, Ser­gio Seglo. Roberto Rosso), gradi in­termedi, gregari. Il più anziano è nato nel 1949, il più giovane nel I960. Alcuni erano iscritti a facoltà universitarie, altri non avevano ter­minato la media superiore.

«il nostro obiettivo, dirigendo il seminario - ricorda ora Tranfaglia -era quello di ricostruire, sulla base delle biografie, di considerazioni introduttive, di domande, la loro esperienza di vita, a cominciare da)l'ambiente familiare, dalla for­mazione scolastica, dalle prime esperienze politiche fino alla deci­sione di entrare in una formazione terrorìstica, di agire al suo intemo. Fino all'arresto, agli anni di carce­re, alla dissociazione venuta nel 1984.

Come questa operazione sia riu­scita potremo giudicarlo leggendo •Vite sospese» il volume di Tranfa-

Ellia e Novelli che Garzanti manda n libreria in questi giorni (pagg.

400, lire 26.000). I due curatori del

libro hanno lavorato sulle autobio­grafie e sulle conversazioni regi­strate; «lo abbiamo tallo - assicu­ra Nicola Tranfaglia - rispettando contenuti e linguaggi usati dagli ex terrorista. Il sottotitolo del libro dice: «ie generazioni del terrori­smo. Le storie di II giovani che hanno abbracciato la lotta armata negli anni Settanta'.

fii queste settimane II caso Cala-bresl-Sofri e gli arresti di un nuovo gruppo di presunti terroristi hanno riacceso interesse e preoccupazio­ni per il ferKimerm. Molte domande sul terrorismo sono tornale d'attua­lità. Il lungo seminario delie «Nuo­ve» può fornire qualche risposta? Forse si, ma non univoche. Cautela, proMemaMcItà improntano il di-acorso dello storico che distingue nettamente la formazione di due generazioni 'molto vicine ma ben diverse*. Forse è l'effetto dell'acce­lerazione del tempo in cui viviamo.

e a distanza di 5-6 anni rivelano caratteristiche molto di­verse. I più «vecchi» hanno letto li­bri fra cui alcuni classici o di epigo­ni dei classici Coni Negri ed altri) e a quelle letture si riferiscono. E pre­sente una certa «sociologia del conflitto», ritengono che la lotta di classe sia il punto attorno a cui si organizza tutto; che la società si evolva attraverso la lotta in direzio­ne, nel caso dell'Italia, del sociali­smo e del comunismo. Questa ge­nerazione arriva al terrorismo dopo un'esperienza politica abbastanza lunga, non di partito ma nei gruppi extraparlamentari. Comunque esperienza legale, di lotte sociali.

La seconda «generazione» inve­ce arriva al terrorismo direttamente dalla scuola, dal lavoro e 'ha un Immaginarlo essenzialmente tele­visivo e cinematografico con ste­reotipi che sono quelli delta vita metmpotitaru».

In questo tipo di cultura, o man­canza di cultura, di esperienza o mancanza di esperienza, trova spa­zio anche un certo nureismo mes­sianico che si traduce nella neces­sità dello acontro fine a se stesso che animerà molti componenti dei servizi d'ordine dei gruppi. Vi si può trovare anche l'attesa di una nuova «Ora X». C'è indubbiamente - nota Tranfaglia - una interpreta­zione «moto soggelllvizzante del marxismo che possiamo definire. in qualche modo, idealistica'. C'è un'attesa escatologica che viene dal Sessantotto.

Quel bisogno dello scontro, il te­ma deir«antifascismo militante» che indica l'obiettiva dei comizi e delle sedi missine fan passare più d'un giovane dai servizi d'ordine al­la clandestinità, al terrorismo. Que­sta strategia decisamente avversata dal Pei e che, fra l'altro, dà ampio spazio a provocatori d'ogni tipo,

come è considerata oggi dai diciot­to? L'impressione di Tranfaglia è che una revisione critica completa non ci sia tuttora, 'Insistono mofro suf fatto che il Pei, mirando all'at­tuazione del compromesso stori­co, esce dall'opposizione, entra in una maggioranza con la De E que­sto è visto come un abbandono dei giovani ribelli al loro destino'. La critica al Pei, però, è nell'atto di nascita dei gruppi, anche per la ri­cerca d'un proprio spazio polidco in questa area. E quindi ben prece­dente agli anni della solidarietà na­zionale. Nel gruppo dei 18 ci sono anche di queste contraddizioni.

C'è chi dice che Gramsci sia sta­to in qualche modo un riferimento per i giovani che hanno imboccato la via del terrorismo. Il seminario su questo non ha detto niente di nuo­vo. Gramsci non lo è stato per al­meno due ragioni: è il maggior ideologo del Pei, la sua interpreta­zione della storia, anche di quella italiana, è estremamente articolata. «M>, Gramsci non è stato uomo da parole d'ordine sempiici, schema­tiche:

C'è del «giustificazionismo» nel •campione» del diciotto? Anche in questa risposta ci sono distinzioni. Da una parte essi rinnegano e criti­cano la lotta terroristica, ritengono l'analisi della società, e la strategia conseguente, sbagliate. Abbiamo provocato molti lutti e mail peggio­ri di quelli che denunciavamo - di­cono. Qui sono chiari. Dicono pe­rò, anche: ciò non significa che noi riteniamo questa società giusta, Non solo è profondamente ingiusta ma quando abbiamo fatto quella scelta aveva una destra molto forte e all'attacco. Le stragi di Stato, a partire dal '69, da piazza Fontana, le collusioni fra fascisti e «servizi», più o meno deviati, lo dimostrano. Del resto che il malessere avesse posto la società in una sorta di «fi­brillazione» sembra a loro dimo­strato anche dal proliferare di grup­pi minori che compongono la ne­bulosa terroristica. Da uno di questi verrà ferito gravemente a Torino, nell'estate del 1977, il redattore dell' Unità Nino Ferrerò.

Dal seminario delle «Nuove» ì di-ciotto emergono come persone in forte crisi di identità. Quella vec­chia, fondata sulla lotta armata, sull'essere rivoluzionari di profes­sione, è un bagaglio difficile da ab­bandonare, anche volendolo. Una nuova nelle condizioni del carcere (alcuni vi sono da più di 10 anni), senza un'attività, un lavoro, è diffi­cile costruirsela

ESTERI

In Germania il Pei

A U S S M H M O ROVERI

D alle due sedi della casa editrice Campus, quella di Francofone aul Meno e quella di New York, è uact-

^ ^ ^ to alcune settimane la un vetoim»-^ ^ ^ noso saggio dedicato al Pel da Bru­no Schoch, valente politologo tedesco-occi­dentale membro delia «Fondazione dell'Assia per lo studio dei problemi della pace • del conflitti».

Va detto subito che il titolo di quest'opera (.Die intemalianale Politih dei italtanischen Kommunisten, «La politica Internazionale del comunisti italiani») è assai riduttivo, rispetto al suo contenuto.

Il libro di Schoch è infatti nutrito e conforta­to da una seria preparazione storica (come dovrebbe esserlo ogni buon lavoro di politolo­gia!), di modo che le trasformazioni intervenu­te nella politica Intemazionale del Pel nel cor­so dell'ultimo ventennio sono analizzate nette loro connessioni con I problemi complflsaivi che il Pei ha dovuto affrontare nella realtà poli­tica e culturale italiana, e tono «tare studiate anche in rapporto alle questioni riguardanti la vita intema del partito. Cosi, per eeempto, lo spessore gramsciano-berlingueriano dell'Inter­pretazione e versione italiana del cosiddetto •eurocomunismo» degli anni 1975-1)79 è «ta­to da Schoch colto in tutta la sua ricchezza. In contrasto con l'uso strumentale che, con Im­perdonabile superficialità, ne fece il Partito co­munista francese in termini di allontanamento dall'Unione Sovietica.

Schoch chiarisce bene la diversità tra comu­nisti italiani e comunisti francesi, e fa com? prendere chiaramente al lettore la profondila ben altrimenti irreversibile del divorzio del Pel da Mosca. Egli considera infatti tale divorzio come la conseguenza inevitabile dell'adozio­ne definitiva della democrazia quale valore universale e come parte integrante di una Irri­nunciabile volontà di superamento del contra­sto storico con l'Internazionale socialdemo­cratica.

Utilizzando una copiosa messe di pubblica­zioni, Schoch ha seguito passo passo tutte le tappe di questo cammino, caratterizzato a suo dire da una serie di momenti di discontinuità, contrastanti con ii vecchio, e duro « morire •continuismo come specifica ideologia di par­tito.. C'è una figura che emerge dalle pagine di Schoch come quella del rirotaraivistajnatacus-so di quel momenti di discontinuità. E la figura di Berlinguer, caratterizzata dal coraggio lungi­mirante delle scelte che hanno dimostrato al mondo intero l'autenticità dell'indipendenza del Pei dall'Unione Sovietica.

in questo quadro particolare importanza at­tribuisce Schoch al fatto che già nel! 977 il Pei, insieme con gli altri partiti dell'arco costituzio­nale, avesse fatto proprio e sottoscritto la linea di fondo della politica estera italiana compren­dente Nato e Comunità europea come capisal­di. Secondo Schoch si deve in notevole misura all'ampiezza raggiunta nel 1977 da questa con­vergenza, e quindi alla occidentalizzazione del Pei, il ruolo più attivo che l'Italia ha potuto svolgere negli anni Ottanta in campo intema­zionale.

Eco senza gli Oscar di quanto non sia stato negli ultimi mesi, caratterizzati da una notevole attenzione - in Francia e Germania soprattutto - verso i nostri scrittori. Un esempio? La Feltrinelli ha di re­cente esportato «Il bar sotto il ma­re- di Benni (in Germania lo pubbli­ca Piper, in Francia Actes Sud), le •Quattro novelle sulle apparenze» di Gianni Celati (in Germania, Olan­da e Spagna), «La grande Eulalia» di Paola Capriolo (in Germania, Sve­zia, Francia da Gallimand), per non citarne che alcuni.

I successi oltre frontiera sembra­no rispecchiare una serie di positivi indicatori sul plano «industriale* in­temo. Il tasso di profitto nel settore editoria e grafica, già più alto e di molto rispetto ad altri comparti pro­duttivi, è ancora (secondo non po­chi osservatori, tra cui Medioban­ca) destinato a salire. Non solo. •Nei primi otto mesi dell'88 - dice Luciano Mauri delle Messaggerie -abbiamo registrato un incremento

ANDREA ALOI

di vendita a copie del 12% rispetto aH'87»: un dato probante, visto che tramite le Messaggerie viene distri­buito il 25% dei libri pubblicati in Italia. Tutto bene? Per i vari Rizzoli e Mondadori, Einaudi e Laterza si dischiudono orizzonti di sola gloria, in patria e fuori? Motivi di pessimi­smo non ci sono, di preoccupaiio­ne neppure. E i successi quando ar­rivano, sono meritati. Però, forse proprio net bel mezzo dì un ciclo positivo è interessante mettere il di­to sulle piaghe. Che ci sono, come ben dimostra questo piccolo «viag­gio» tra esperti, attenti osservatori •esterni» della galassia libraria.

«lo partirei dai canali distnbutivi, Per sottolineare che nonostante le ripetute dichiarazioni d'intenti, gli editori non riescono ad entrare nel­la grande distribuzione. Le grandi case, quelle orientate al mercato di massa, hanno dato il via nell'82-83

a una strategia che puntava al con­tatto col maggior numero dì lettori tramite prodotti ad hoc, tipo Har-mony. Ma sì sono fermate a metà strada. Non c'è negli anni Ottanta un Arnoldo Mondadori capace di imporre, come aveva fatto lui con gli Oscar in edicola, un nuovo cana­le di vendita e un prodotto pensato per un certo tipo di pubblico, dalla grafica al prezzo. Alla Standa i libri sì trovano certo. Sono «rese», titoli esposti senza alcun tipo dì iniziativa promozionale dedicata all'aumento della popolazione dei lettori. Berlu­sconi? Vedremo». Questo il primo punto all'ordine del giorno per Gio­vanni Peresson, della Lìvingstone, agenzia di servizi editoriali. Un pa­rere in sostanza coincidente con la riflessione di Giuliano Viginì, della Editnce Bibliografica, autore di un recente rapporto sullo stato della editoria libraria: «La catena produt­

tore-libraio-cliente soffre sul piano informativo e distributivo. Troppi li­brai non hanno sufficiente persona­lità, molti libri importanti risultano inesplorati perchè non trovano spa­zio in libreria. Un volume richiesto da un cliente dovrebbe poi poter arrivare nelle sue mani al massimo in 24 ore. Figuriamoci...».

«Lamentarsi per te storture distri­butive del passato non serve - dice Luciano Mauri -. Ha senso invece chiedersi se possiamo migliorare in futuro. Quanto all'oggi, con servìzi - postali innanzitutto - a livello pa­kistano, facciamo dei miracoli». E il mercato? Davvero si legge dì più? «Né boom né sboom - dice Mauri -. Le vendite aumentano perchè la nostra è una società in evoluzione. Crescono reddito, livello dì istruzio­ne, grado di conurbazione e salgo­no gli indici di consumo, libri com­presi dunque. Ma è un fatto pura­mente quantitativo. Non si aprono nuovi spazi sul mercato, la lettura

non sale tanto da consentire a tutti gli editori di vivere liberamente: ì grandi gruppi, vedi Mondadori e Rizzoli, trovano si nuove aree, ma perchè inglobano altre sigle edito­riali mìnon. È una crescita per can­nibalismo. È come ai tempi della lotta tra allevatori e contadini: ades­so siamo alle recinzioni».

Eppure il mestiere di editore at­trae: «Nell'88 nasceranno almeno 60 nuove sigle, nonostante le pic­cole imprese abbiano le ben note difficoltà ad accedere al prestito. È il segno delta imprenditorialità dif­fusa, della spinta a fare un lavoro creativo. Certo che trovare spazi con titoli di narrativa ormai è diffici­le, il più agevole emerge con una forte specializzazione. Il pubblico? È più omogeneizzato, da un lato non si divide più tra lettori dì tasca­bili e lettori di edizioni in brossura. Dall'altro è sempre più raffinato, chiede sia accuratezza, che libri uti­li per qualcosa di specìfico, vedi il successo dei manuali. Un dato è certo: il buon successo degli eco­nomici prima o poi farà sentire i suoi riflessi sui rilegati. E credo che persino il fenomeno Eco potrà dan­neggiare nel breve periodo i titoli costosi, in brossura, non solo della Bompiani, ma degli altri editori».

Pier Paolo Pasolini

IL PORTICO DELLA MORTE

Prefazione di Cesare Sem XXX+320 pagine, 28,(H» lire

ASSOCIAZIONE FONDO PIER PAOLO PASOLINI

distribuito da GARZANTI

l'Unità Mercoledì

21 settembre 1988 13

Page 14: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

rnrrr SEGNALAZIONI NOTIZIE

Alberto Savimo •Casa la vita»

Adelphi Pagg. 328, lire 25 000

•ILeditore milanese prose gue nell ormai più che decen naie impresa di ripubblicare le opere del finissimo scrittore* saggista-pittore, vissuto tra il 1892 e II 1952 Questo volu­me, uscito nel '43, presenta -corredati di disegni - diclanno ve racconti che ruotano attor no ai temi del tempo e della morte

• •Uomo di lettere inglese vissuto tra il 1896 e il 1967, grande amico di Forster, 1 au­tore pubblico questo suo uni­co romanzo nel 1960 e una gradevolissima stona che con umanità e finissima ironia nar ri le vicende derivanti dall'in contro tra un cotto e sensibile uomo di mezza età e una scombinata famiglia di sotto­proletari (e il loro cane)

J R Ackerley «Il pm Gran Bene del mondo» Serra e Riva Pagg 164, lire 20 000

Joseph (Joe) Franco e Richard Hammer

«Hoffa» Armenia

Pagg 364, lire 25 000

• a I due auton sono rispetti vamente il fbraccio destro» di Jimy Hoffa capo nel dopo guerra del sindacato Usa dei trasportatori e il giornalista che ne raccoglie la testimo manza sulla turbolenta vita del leader Tra omicidi, ricatti e tangenti, un crudo spaccato di vita amencana

••Dirigente del Pei umbro sessantatreenne, Gino Galli con lo pseudonimo di Gal ha dietro di sé una lunga camera di vignettista satirico politico si ricordi la campagna contro Pantani (Aminto Re) in difesa della legge sul divorzio Enrico Menduni introduce, qui, cura e commenta una squisita sene di disegni comparsi in gran parte su «Unità» e •Rinascita*

Gal «Fatti & misfatti 1968-1988» Editon Riuniti Pagg 204, lire 24 000

Horacio Quiroga «Anaconda»

Editori Riuniti Pagg 266, lire 18 000

• Morto suicida a 59 anni nel 1937 lo scrittore uru-guayano nel corso della sua tormentata vita pubblicò circa duecento racconti, ispiriti a un allucinato pessimismo e al senso della violenza e della morte La raccolta qui presen­tata può contnbuire alla sua conoscenza anche in Italia

H i t ricercatore conduce la sua indagine sul movimento ecologista in Italia avendo co­me asse centrale la domanda se dall incontro fra tradizioni co­si diverse possa nascere un soggetto ecologista autono­mo, in grado di svolgere un ruolo specifico sulla scena po­litica e di innovare le modalità stesse di partecipazione politi­ca Ampia la bibliografia

Mano Diani «Isole nell arcipelago» 11 Mulino Pagg 280, lire 30 000

Amadeus: scrittori «fantastici» • a Le Edizioni Amadeus inaugurano una nuova colla­na, «I contemporanei», orien­tata verso quei narratori e poeti italiani che, evitando i percorsi obbligati, intendano inoltrarsi in zone culturali po­co battute o addirittura ine­splorate La collana viene inaugurata da Gilda Musa con La farfalla sul soffitto. Il volu­me raccoglie quattordici rac­conti selezionati Ira la produ­zione neofantastica di dlda Musa

Rinascimento secondo Laterza • a Dopo «L'uomo medioe­vale» arriva In libreria •L'uomo del Rinascimento», fecondo volume di un'iniziativa voluta dall'editore Laterza e rivolta a un pubblico europeo «L'uo­mo del Rinascimento» è un'o­pera curata da Eugenio Garin, che ha raccolto attorno a tè studiosi di valore Intemazio­nale, quali Peter Burke, André Chastei, Massimo Firpo, Mar gara King, John Law, Michael Mallet, Alberto Tenenti, Tzve-tan Todorov

Dedicata ai più giovani %m Si chiamerà «Sfogllall-bro» e «art dedicata ai lettori più giovani ma anche a quanti alle letture giovanili per obbli­ghi professionali dovrebbero essere interessati •Sfogliali-bro» è una nuova rivista che vuole diventare strumento di Informazione e di formazione per chi lavora nella biblioteca e nella scuola. «Sfogllalibro. * un'iniziativa dell'Editrice Bi­bliografica, che la presenterà lunedi prossimo a Milano

RACCONTI

Hemingway momenti universali Ernest Hemingway •Ventuno racconti» Mondadori Pagg 387, lire 25 000

CARLO PAGETTI

tra Incontrare Hemingway è sempre emozionante In mezzo a paccottiglia spesso sopravvalutata II suo llnguag glo lucido ed essenziale Ironi­co e capace di cogliere gli eventi storici con il coraggio di chi vi ha partecipato stando dalla parte giusta, supera la di stanza temporale e si rlprooo ne Con quella alta queliti stili­stica che è stata riconosciuta e «Interpretata ad esemplo, dal compianto Raymond Car-ver, morto poche settimane la

Il materiale che costituisce 1 •Ventuno racconti» presenta I testi della seconda e terza se-«Ione della nuova edizione americana delle Complete JWSrt srorfes (New York 1987) L'operazione è quindi del tutto legittima anche se I branltaccoltl alcuni dei quali Incompiuti sono solo In parte Inediti e In parte furono unite zatl * con qualche ritocco - in precedenti opere dello scrit toro come Avere e non avere Sione della guerra ài Spagna e nei romanzi postu mi Isole nella corrente e // giardino dell Eden In realtà proprio l'apparente eteroge­neità del «racconti» la loro natura di work m progress li nisce per mettere in risalto la straordinaria unità e consape­volezza formale che guidava la mano di Hemingway Or mai messe da parte cene DO lemiche del passalo sull Indi vlduaflsmo e sull esibizioni imo del «personaggio» He mingway lo scrittore propone un raffinato montaggio di eventi attraverso un linguag

Pio che esplora lo spazio del Immediatezza e del dialogo

dilatando un minimo gesto e una minima battuta a simbolo di una condizione esistenziale più vasta e universale

Cosi, durante la Guerra civi le spagnola II dialogo asciutto tra il narratore e un soldato repubblicano sulla sete e sulla paura che accompagnano I attesa della battaglia e della morte dà concreta sostanza a una grande e amara vicenda slonca Oppure al contrano ne «Lo strano paese» il nfen mento a una determinata esperienza storica e sociale esalta la forza di un Improwi so sentimento d amore • ma poi ecco che spunta questa ra gazza e tu ti Immergi nella feli cita come se si trattasse di una regione della quale fossi il più grande proprietario temerò La felicità nell Ungheria pre bellica e tu sei il conte Karo tyi» Non nel suo presunto e istrionico dannunzianesimo ma nella ncerca di una venta etica che nasce dal movimen to confuso e spesso contrad dlttorio della coscienza He mingway è profondamente le tìnto alla matrice decadente di Conrad James Joyce

La stessa figura dello scnt tore (e scrittori o giornalisti sono molti dei personaggi di questi racconti) diventa og getto di amara parodia quan do In «Credo che tutto ti ri cordi qualcosa» Il protagoni sta padre di un promettente narratore morto In giovane età si accorge che il figlio aveva vinto un premio lettera no con un racconto «copiato parola per parola dal libro ser vendosl anche de) titolo ongi naie» E del resto 11 mondo del giovani che tendono ver so I età adulta ma ancora non vi sono armati viene mostra

to nella sua elusiva ambiguità nella capacità di esprimere sentimenti profondi e scon volgenti («Una stona afnea na», «L'ultimo bel territorio») Rimane tuttavia fondamentale la funzione del narratore, il cui compito consiste come è per i cineasti al seguito delle truppe repubblicane nei rac conti «spagnoli» nel testimo niare, anche al prezzo della propria vita E del resto, con un procedimento che oggi noi diremmo «meta narrativo», I esperienza diviene subito racconto, la storia cronaca, la testimonianza diretta finzione narrativa al servizio di una più complessa e umana verità Cosi, in «Paesaggio con tigu re» al narratore che si lamen ta «Non sopporto di dover trasmettere un dispaccio Non sarà facile scriverlo Que sta offensiva è fallita » un al­tro personaggio risponde «Devi scrivere quello che si può dire Senza dubbio deve esserci qualcosa da dire a pro­posito di una giornata cosi ric­ca di eventi»

STORIE

Visite con rivoluzione Carmen Hertz-Fi nckenstein «A Mosca e Pietroburgo» Il Quadrante Edizioni Pagg 215, lire 32 000

GIOVANNA SPENDEL

(Hi Nel 1923 non era facile per uno straniero recarsi in Russia come semplice turista Ma Carmen Hertz ebbe la for­tuna di disporre di una poten te raccomandazione quella del capo di una delegazione commerciale sovietica a Berli no con cui lei era entrata in polemica durante un ricevi­mento La giovane e brillante signora come tutta risposta alle sue affermazioni sulle «crudeltà» commesse dai boi scevichi si vide inaspettata mente recapitare un visto per la Russia un biglietto ferrovia rio per Riga e SO dollari Un implicito invito dunque a re carsi sul posto e a constatare coi propri occhi il vero stato delle cose

Risultato del viaggio che la Hertz intraprese poco tempo dopo e del soggiorno di tre mesi durante i quali si divise tra Mosca e Pietroburgo fu un accurato e in certi punti persi no pedante diario nmasto inedito fino al 1974 quando I autrice era ormai morta da tre anni Tradotto ora in Italia no a cura di Ugo Persi il libro si offre come il singolare do cumento dell impatto che la convulsa realta nvoluzionaria di quegli anni potè avere su una personalità come quella della Hertz certamente sensi bile e spregiudicata ma con dizionata nello stesso tempo dai pregiudizi negativi propn del suo ceto

Attraverso la frequentalo ne di van ambienti (dai nobili che non avevano preso la via dell emigrazione al rappre sentanti della nuova burocra zia dagh artisti agli scienziati dai politici ali uomo della stra da) la Hertz registra puntual mente le propne espenenze sviluppando a poco a poco un sentimento di simpatia per il popolo russo e di ammirazio ne per lo straordinario patn monio artistico del Paese Ciò non toglie che qualche più o meno veniale contrattempo disturbi il soggiorno dalla si gnora che per fortuna trova spesso conforto nell unica leccornia disponibile m Rus sia in quell estale fragole e panna il costo della vita non era altissimo la nostra viag giatnce in due mesi ha speso in tutto undici dollan

Il bagno di Picasso OSCAR DE BIASI

P aolo Picasso era nel­la vasca da bagno e .•acquetine gli stava

^ ^ ^ ^ ^ ^ strofinando la schie-^ ^ ^ ^ ™ " na, quando ci Incon­trammo la prima volti. La nostra Im­mediata amicizia duro fino «Ila fine delle loro vite ed ebbe poco a che fare con l'arte, ma con il lavoro, l'a­more e la morte Oggi questo libro è una raccolta di tutte le fotografie che feci nelle loro case, di tutti I ncordi e di alcuni tra i più profondi sentimenti - angoscia ed euforia -che riemergono richiamando alla memoria quegli anni Nel pubblica­re queste pagine In anche provato a ricreare la loro realtà. E tuttavia que­sta non è che una parte di quanto io ricordo Ed io solo so quanto ho perso come fotografo, immagini che facevano capolino per un istan­te al contine del mio angolo visivo o subito al di là della portata di un obiettivo Questa è una storia d'a­more scritta con la macchina foto­grafica ma vuole essere anche la confessione di un fotografo che po­ti godere di illimitata libertà «V'in­terno del mondo di Picasso e chev

pure spesso non riuscì a catturare aspetti dell'artista e di Jacqueline ora perduti per sempre»

David Douglas Duncan, fotografo di fama intemazionale, a] seguito della Marina americana durante la seconda guerra mondiale, autore di repoitages in Corea e nel Vietnam, racconta cosi il suo incontro con Picasso, giorni e giorni di un'amici­zia nella villa di Chàleau de Vauve-nargues, nella Francia del Sud, im­magini riposte della vita di un gran­de artista e della sua compagna Jac­queline Lastorlacomlnda nel 1956 e si ritrova nelle pagine di un libro che si intitola appunto «Picasso e Jacqueline» edito ora da Mondadori (pagg 240, lire SO 000) Douglas Duncan fissa la normalità di Picasso la cena, il divertimento, il riposo, l i passeggiata, il gioco con i bambini, le pulizie di casa, il lavoro Ma co­glie cosi la straordinarietà del perso­naggio, l'umanità che ha momenti di surreale felicità Alcune foto (Pi­casso che abbozza un passo di dan­za accanto a Jacqueline) sono fa­mosissime Altre no Si nsfogliano tutte piacevolmente insieme con le note di Douglas Duncan (malgrado i refusi)

Benna è capace di trovare in un processo narrativo che la venire in mente li Highsmlth del Diario di editti. Ed * que­sto tema a marcare la conti­nui» e inaietne h differenza di motti autori contemporanei ri­spetto alle prime avanguardie, Se infatti per la Stein e per molti altri, la scrittura come tema narrativo, rimane in defi­nitiva un valore positivo, per gli sperimentalisti anni 80 la conclusione sembra essere un'altra, nel mondo all'Incon­trarlo anche U significato della parola muta, diventi automi-prtgfonamento e annullamen­to dell'» Per Patricia M-ghsmith, una delle interpreti più Interessanti dei nuovi per­corsi della detective-story americana, questo elemento e diventato una costante narra­tiva, per Lorrie Moore, 31 an­ni, autrice di racconti, di cui alcuni tradotti in Italiano, (Tltf-k> da sola, Bompiani, 1987) è incori presto per dir»

ROMANZI

Omicidio suspense e politica Giulio Angaonl «L'oro* Fraus» Editori Riuniti Pagg 198, lire 16.500

PIALLI

SOCIETÀ'

Duce, Duce! non fa rima con donna Nunzia Messina «Le donne del fascismo Massaie rurali e dive del cinema del ventennio» Ellemme Edizioni Pagg 180 lire 16 000

SAURO SORELLI

• • Tra i tanti esecrabili guasti provocati dal ventennio fascista uno dei pm vistosi dei più gravi fu senz altro la pervicace misoginia praticata di volta in volta con ambigui sordidi camuffamenti dal pò tere costituito Si dirà subito che almeno lormalmente or ganizzazioni di massa isti tu zioni politiche e apparati van furono creati apposta dai dir) genti fascisti per raccogliere canalizzare il consenso di fol

te schiere di donne verso il regime i suoi gerarchi e mas simamente verso Mussolini I onnipotente e onnipresente Duce Tutto vero salvo un dettaglio

Simili misure organizzative furono in effetti adottate per strumentalizzare mortificare ogni slancio d autonoma emancipazione delle indocili masse femminili e al contem pò per ndurre alla ragione più con le cattive che con le buone le tmducibili attiviste o le semplici lavoratrici che n vendicavano un impiego e un ruolo precisi nella pur disse stata economia sociale degli «anni nen»

Tutto ciò e detto spiegato con circostanziate pezze d appoggio nell agile appas sionato saggio Le donne del fascismo - Massaie rurali e dive del cinema nel Venten mo che la studiosa Nunzia Messina ha dedicato a quel particolare scorcio di stona italiana presumibilmente pensando a ciò che accade ancor oggi in quel «mondo a parte» che nsulta a tutti gli ef (etti il pur movimentato luogo abitato dall «altra meta del cielo»

Argomentazioni dati di fat

to particolari fenomeni nvela ton di tutta la grettezza la mi sena umana espresse del fa seismo anche su questo speci fico terreno si articolano scor revolmente efficacemente nel saggio di Nunzia Messina specie grazie alla doppia eli rettnee di marcia che indaga sagace e sarcastica nel mi crocosmo artefatto, mistifi calore delle autarchiche «di ve» dei telefoni bianchi (Elsa Merlmi Assia Nons IsaMiran da Alida Valli Dons Duranti) tn puntuale stndente contro canto con la cruda desolante condizione femminile del mondo del lavoro dei larvati e frustrati tentativi di insen mento delle donne negli orga nismi politici nell apparato del potere fascista

Le donne del fascismo non e certo una lettura amena ne ancor meno troppo gratifi cante Lo stesso libro però costituisce un utile meonfuta bile testo per sbarazzare il campo definitivamente di qualsiasi superstite menzogna sui rapporti sempre squilibrati falsificaton tra il regime fasci sta e I emergenza delta que stione lemmimle E questo non è davvero un piccolo me nto per Nunzia Messina

ROMANZI

Anime e deserti di città Lome Moore «Anagrammi» Bompiani Pagg 236 lire 22 000

ANNAMARIA LAMARRA

«M «Il romanzo come forma narrativa e morto I perso naggi non contano più nella vita del lettore come contava no una volta» Lo senveva nel 1937 nella sua Everybody's Autobtography (Autobiogra ha di tutti) Gertrude Stein La st-nttnee amencana diventata europea d adozione non sa peva che quella sfiducia nella scrittura era destinata a diven tare il leit motiv di tanti auton del suo paese minimalisti in

elusi, che avrebbero spesso scelto di affidare ad una nar­razione in bilico tra sogno e frammento il racconto di un personaggio a caccia di se stesso negli spazi sconfinati del paesaggio urbano A que­sto filone appartiene anche Anagrammi di Lorrie Moore,

r stona del progressivo sfilac­ciarsi di una coscienza, mi­nacciata da quell'anonimo deserto cittadino che incom be su tanti non eroi di Henry Carver

Benna, protagonista incerta di episodi frammentati, di­menticati e poi ripresi, rac contati alternativamente alla pnma e alla terza persona in­segna scnttura creativa in un college A poco a poco la realtà della parola sommerge •I altra* Benna si inventa una figlia, un amica, un amante, poi dimentica e ncomincia da capo come se tutto fosse «ve­ro» Anche la morte di Gerard I amico che è un po' Il suo doppio è una morte strana uni. sorta di metafora finale delle tante morti che ossessio­nano un America incapace di sopravvivere a se stessa e ai suoi miti

Lo spazio rassicurante del non vero è 1 unica nsorsa che

• • Quasi dnquantanne, Giulio Angtonl (antropologo e docente universitario « Ca­gliari) e s o r d i «mie narra­tore con un romanxo decisa­mente maturo e pregevole Giustamente, nella prefazione Giuliano Manacorda ha osser­vato che in questo esordio sa­rebbe difficile stracciare ti limili, o comunque i caratteri, che sogliono essere tipici di un'opera prima*

L'avvio è canonicamente giallo In un piccolo pane della Sardegna (Fraus, appun­to), un ragazzino, da diversi giorni scomparso da casa, vie­ne trovato morto in un pozzo Sul delitto, apparentemente Inspwgablle, si fonnulano le

{(rime ipotesi Ma le indagini n nsabbiano molto presto Sol­

tanto Il sindaco, comunista e professore di liceo, si incapar­bisce nel voler indagare come realmente si sono svolti 1 fatti E seppur di controvoglia, al­meno sulle prime, finisce con l'improvvisarsi detective rim­piazzando gli indagatori btttu-zumali, passivi e preoccupati di archiviare il caso quanto prima

Poi, però, il registro cam­bia Si infittiscono i colpi di scena, la vicenda acquista aspetti avventurosi, e in gene­rale diviene più insistito il ri­corso alle tecniche della su­spense

Ma si tratta di un thriller problematico, e, diciamo co­sì, di sinistra Vi è espressa, infatti, una visione critica del­la società attuale, e una scon­solata preoccupazione per il deterioramento delle istituzio­ni democratiche, il cui funzio­namento, nel romanzo, è ostacolato dalla corruzione della classe dirigente e degli apparati dello Stato e dalle manovre insidiose dei poteri non visibili

In ogni caso, L oro di Fratti è anche un romanzo d'arte, orchestrato in maniera sa­piente e molto curato sul pia­no della scrittura Quella di Angioni è una pagina ricca di sfumature letterarie (qua e là con qualche citazione dotta, a beneficio dei letton più scal­tri) in questo paragonabile al­la pagina altrettanto curata di un maestro indiscusso del ge­nere poliziesco, Georges SI-menon

Il meglio tra mille orchidee RexStout •Nello studio dlNeroWolle.

Mondadori Pagg. 7M, lire 22,000

ATnUOLOUW

ara Rex Sioul, come ogni grande scrittore americano che si rispetti, In gioventù fece molti mestieri Mestieri, ovvia­mente, umili fattorino, vendi­tore ambulante, cicerone, contabile e cosi via. Dopo un bel romanzo sperimentile: Due rampe per l'abisso (In­dotto, alcuni anni la, per l'edi­tore Sellerie), raggiunse subi­to Il successo Inventando il £ù strano, Irascibile, corpu-

nto e «perfido» investigatore della storia del giallo, Nero Woll che, nel proprio apparta­mento (la vecchia casa d'are­naria nella 35' Strada), con la collaborazione del suo aiutan­te e «biografo» Ardile Geo-dwln e dell'incredibile trio Chater, Durkln e Panzer risol­ve, senza alzarsi mal dalla pol­trona, 1 casi più compitevi

Questo Omnibus mondi-doriano raccoglie uno del mi­gliori romanzi stoutjani Imito ad un'indagine, e tredici rac­conti lunghi che, pur essendo Koretsionalmente Ineccepl-

li, tuttavia, non rappresenti­no il meglio del gran Rex An­che qui, naturalmente, i carat­teri dei personaggi sono rigidi, immutabili, come lo scenario che ospita Wolle e le sue proiezioni Com'è noto Nero Woife Cma la traduzione vera sarebbe, nientemeno), Nero­ne) ce la mette tutta per appa­rire insopportabile, odia l'u­manità in blocco riservando tutte le sue attenzioni alle or­chidee (possiede diecimila piante in uni spettacolare ser­ra sul terrazzo dove si ree* due volte il giorno con I* complicità di un cigolante ascensore). S'ingozza d'ogni sorta dì leccornie, la golosità lo spinge perfino ad uscire di casa, una volta, per carpire II segreto delle «salsicce delle mezzanotte», affrontò perfino un viaggio In treno

Nero Wolle più che odiarle le donne non le sopporta, l i «presenza» femminile lo turbe e qualche volta (orrore!) » Il­languidisce In biotto oef un indagine Julle Jaquetle en­tra nel suo studio recitando questa poesia. «Omaccione grande e grosso / grande sei nella parola / rvell'aiione e nella gola, / grande sei nel corpeccione, / omaccione, omaccione» Poi, urlando «Ora fuon le orchidee!»

Goodwin giustamente rife­risce che osella era una scene da mozzare U flato Ma Nero, come al solito, non si scom­pone, ansi, imperteiilo conti­nua a risolvere il giornaliero cruciverba del Times Chiede gelidamente al bell'Archie •Slete stato voi a suggerire questa bullonata?» Mala si­gnorina Jaquetle ha in comu­ne con lui una cosa essenzia­le, il disprezzo totale per l'u­manità Conosciutala meglio addirittura s alza e s inchina (altro fatto impensabile) di­cendo «Ho la sensazione che abbiate le mie stesse opinioni riguardo agli essen umani e al­le loro qualità Vi auguro ogni bene, madame» Onte Chater, il più fatuo dei suoi aiutanti (e perfino più bello di Goodwin). e accusato d aver commesso un delitto, Cather e un don­giovanni «gente» che Nero Wolle detesta e dispreiza, tut­tavia, dopo le solite resisten­ze, accetta di risolvere il caso anche perché in meato e e un ricco che spera di spennare adeguatamente

Blll!lil!ì!l!il!l.Pil!«lll«!ll!!!!!il 14 l'Unità

Mercoledì 21 settembre 1988

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Page 15: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

FOLK

Sardegna senza falsità Maria Carta «Sono» de memoria»

Foni! Cetra ALP 2020 2 (doppio)

fai Negli anni della risco­perti e del grande «more per Il folk uno del peccati più ri­correnti e capitali fu la simula­zione. Tanto che, alta One, sembrò culturalmente tanto più vera proiettare II materiale popolare nelle contempora­nea dimensioni «onore della canzone rock-derivata. Il pro­blema di come avvicinare cor­rettamente Il folk non è molto dissimile da quello che riguar­da ogni altra cultura musicale del panato ed è esemplare il metodo della cosiddetta •cuoia litologica: studio della «rimira e delle tecniche d'e­poca e utilizzo degli strumenti originali per rapportare II no­stro universo sonoro alla reale dinamica che rendeva attuali

rslle musiche, spazzandoli la polvere ottocentesca. È

poi II metodo da tempre at­tuato da Maria Carta per resti­tuire la vita e insieme l'attuali­tà al folk tardo, uno dei più ricchi del nostro Paese. Con una voce splendida, tragica e affermativa assieme, una voce che non può non far pensare a una Bestie Smith o una Edith Pili. Album indispensabile,

ODANOLE IONIO

POP

L'animale notturno ama il jazz Animai Nlghtlile

•Utah lite» lORecords Virgin D1X71

• s i Lave Is Just the Ormai Pretenderai qualche estate la è stato il biglietto di presenta­none di questo gruppo che si lece Immediatamente apprez­zare per l'intelligenza e la sot­tile e variegata trama sonora e ritmica di una musica in cui non si nascondeva aliano una

rrrrr certa passione per il jazz e per Il soul, ma nel contempo la dance .music s'Inseriva come un nuovo potenziale. Con gli anni, rianimale notturno, si è irrobustito e maturalo, sfug­gendo ai rischi della maniera. Il nuovo album e fallo di ca­noni robuste e solfici ad un tempo e sul loro contenuto le note inteme sono generose di ragguagli. Sono ovviamente Inclusi I due precedenti singo­li, Soys with the Best Inten­timi e Auuovs tour fVumbfe Siane. Il titolo della raccolta tradisce Ione la passione razzistica ma non ha nulla in comune con la lamosa com­posizione di Bllty Strayhom per l'orchestra di Ellington.

O DANIELE IONIO

CANZONE

Una donna Anzi undici Gianna Nannini «Malalemmina» Ricordi TGN 10

• a Eccolo, forse, l'album più bello della Nannini: certo quello che la proietta definiti­vamente al di l i del personale esasperato degli anni del rock più ossessivo e spudorato aperti da America La celeber­rima canzone di Totò ha pre­stato simbolicamente il titolo a quest'unità logica più che raccolta, pure e semplice, di undici canzoni: che sona al­trettanti modi o momenti del­l'essere donna e nel contem­po del rapporto fra I due uni­versi del sesso. Itine emozio­nalmente tese, queste cantoni sembrano avere II mondo sul­la pelle, sono canzoni che vi­vono anziché raccontare sto­rie e situazioni. La pucclnltna mediterranelta di Fotoroman-za e di Profumo mature qui all'interno di un intrigo di dif­ferenziali elementi sonori, ti moltipllca,. In «tante piccole. melodie', diventa materiale d'uso come nella bellissima Luna dell'est. Chiude la strug­gente Donne in amore che ri­corda, e non solo perché can­tata sul pianoforte, la prima Nannini, quella che forse po­chi ricordano.

O DANIELE IONIO

7 J U r U CLASSICI E RARI

Quel mostro assomiglia a Goebbels

del dottor Manuee» Regista: Frltz Lana Interpreti: Rudolf Klein-Rogge, Gustav Diesel, Cari Meijner Germania, 1933

wm Non ha la potenza evo­cativa di M, e Ione neppure l'intensità stilistica, ma co­munque non fa rimpiangere nulla del cinema dei grande Frltz Ung questo terzo episo­dio dedicato al diabolico cri­minale Mabuse, e girato quasi dieci anni dopo i primi due, nel 1933.

Chiuso in un manicomio, Mabuse dimostra ancora una volta la sua grande intelligen­za criminale. Ipnotizza II diret­tore e lo spinge a mettersi a capo di una banda e a com­mettere efferati delitti. C'è pe­ro un tenace poliziotto che scopre II trucco. Mabuse alla line muore, e II direttore a sua volta diventa pazzo. E II mate­riale di un poliziesco che po­trebbe tranquillamente scade­re net fouitleton più banale se non (osse per la grande arte registica di Ung. ne trae un film aspro e Inquietante. Ung gioca con grande linezza sul tema della volontà di potenza

* e carica II film di un significato metaforico che non sfugge a Goebbles, Il famigerato capo della propaganda nazista. Il film Infatti viene proibito in Germania propno mentre Una lascia il Paese

O ENRICO UVRAQHI

Io sto con la classe operaia •Crcpai e lutto v a bene» Regista: Jean Lue Godard Interpreti: Yves Montand, Jane Fonda, Vittorio Ca­prioli Francia, 1972

asti C'è una fabbrica occu­pata dove gli operai hanno se­questrato il padrone. C'è un cineasta di mezza tacca, che ytvacchie girando spot pubbli­citari, con una moglie ameri­cana, di professione giornali­sta, che lo trascina nella fab­brica. Per curiosità, e per ra­gioni professionali, i due fini­scono per nmanere seque-strau per un giorno e mezzo. Sono costretti a sentire prima l'imprenditore sequestrato, che mantiene tutta la sua pro­tervia da «padrone delle fer­riere-, poi i sindacati incerti, infine gli operai più estremisti che non vogliono mollare.

Solila zampala graffiarne dell'impenitente Godard all'e­poca del suo Impegno militan­te. Il film è al tempo stesso un'Inchiesta, una scelta di campo, una riflessione sulla condizione operaia e un ap­proccio sperimentale per una ncerca filmica futura. C'è co­me sempre un susseguirsi di geniali invenzioni registiche C'è infine una deliziosa paro­dia di Un uomo e una donna, condotta con ironia e con oc­chio beffardo. Un Godard d'annata

D ENRICO UVRAGHI

DANCE

Un ritmo per tante acrobazie ThreeWizeMen •G. B. Boyz» Rhithm King /Ricordi LEFTLP1

•ss) L'etichetta nera e gialla ricorda fascinosamente l'era precedente al vinile e la Rhythm King si sta imponen­do come uno del più stimo­lanti centri di raccolta disco-grafica per le nuove produzio­

ni che ruotano nel girone infe­riore dell'universo pop, dove stravaganza e curiosità sonora sembrano ignorare il gusto del ben levigato che regola, Invece, il girone superiore, popolato di nomi garantiti e di prodotti attesi ma spesso pre­vedibili. Questo del Three Wi-ze Men è certo uno degli al­bum più caldi dell'anno, che utilizza il linguaggio pratica­mente comunitario della •house» con le ultime acroba­zie di scratch e rap, ma con una coinvolgente lucidità di progettazione, dove il tedino dei Kraftwerk ti congiunge al fuoco di Bambaata. Anche se esiste una •programmazione ritmica», tutto il disco ti arti­cola con molto «leeling» pro­prio in un variegato protagoni­smo del ritmo.

a DANIELE IONIO

SACRA

Omaggio di un ateo a Gesù Schubert «Messa D.950» Direttore Abbado DG422088-2

a » Una magnifica interpre­tazione di Claudio Abbado (registrata dal vivo nel 1986) rende giustizia ad uno dei ca­polavori composti da Schu­bert nel suo ultimo anno di vita (1828), la Messa in mi be­molle maggiore, abbastanza

trascurata dal grandi direttori (conosco solo l'eccezione di Sawalllsch). Non sappiamo perché Schubert (che non credeva in una religione co­dificata) l'abbia composta; es­sa appare frutto di una Ubera, accesa fantasia e di una pro­fonda interiorizzazione, con pagine di incantata bellezza li­rica e momenti di cupa, inten­sissima drammaticità. Il più singolare è torse lo sconvol­gente, doloroso Agnus Dei, dove si crea una densa e oscu­ra polifonia sopra una figura­zione ostinata memore di un Lied su un testo di Heine, Da Doppelganger. Abbado dirige i Wiener Philharmoniker e II coro della Staatsoper, eccel­lenti, con 5 validissimi solisti, ed imprime autentica intensità tragica alle sezioni più dram­matiche, rivelando anche con infinita delicatezza la bellezza delle pagine liriche.

O PAOLO PETAZZI

BAROCCA

Seicento spesso dimenticato Corelli «8 sonate a tre» Huggett, Bury, Unden, Koopman Philips416614-2

• a Le 48 sonate a tre che Corelli pubblica come op. I, 2, 3, 4 Ira il 1681 e 1694 furo­no un punto di riferimento nella musica da camere euro­pea dell'epoca, rappresentan­do una grande sintesi delle ri­cerche seicentesche nell'am­

bito della sonata per due violi­ni a basso continuo: è strano che abbiano finora attirato poco l'attenzione degli Inter­preti. Questa registrazione del 198S esce in Italia toro ora, a circa un anno di distanza dalla antologia di IO sonate dall'op. 1 e 2 della Archiv con membri dell'EngUsh Concert. So» due sonate coincidono (op. I n. 9, op. 2 n. 12>. le altre provengo­no dall'op. 3 (n. 4 ,7 ,8,12) e dall'op. 4 (n. 8 e 12), e I due dischi riescono entrambi pre­ziosi per la qualità delle musi­che e delle interpretazioni: Monica Huggett, Alison Bury, Jaap Ter Linden, Ton Koo­pman e H. Smith mirano ad un fraseggio ancora più acceso e liberamente improwtsatorio, pur condividendo con Pln-nock e soci una Immagine di Corelli aliena da una troppo levigata compostezza.

U PAOLO PETAZZ1

Coleman Sarà suo l'inno per il 200° della Rivoluzione francese

E intanto il grande sax stupisce ancora DANSCUKMMO

Ornette Coleman

•Virgin Beauty» Poltra» PRT 4611931 (CBS)

GII Evana * Steve Lacy

«Paris Blues» Ow 18538 00492 (CD) (DDD)

O mette Coleman: una lontananza ravvicinata. Un'avventura quasi da

^ ^ ^ ^ macchina del tempo. ^ ^ ™ Sembra perfettamente logico che il governo francete gli abbia commissionato una sulte ce­lebrativa per II secondo centenario della Rivoluzione. Ma In questi suoi ultimi dischi, nei concerti che re­centemente ha tenuto anche In Ita­lia con grande emozione e sincero stupore dell'auditorio jazzistico, Co­leman non celebra niente e nessu­no, neppure se stesso, ti direbbe. Anche l'ultimo Rollini ha frequenti sussulti creativi quando riagguanta con grande foga I poderosi tours improwisazlonall che lo hanno reso lo storico «sasophone colossus» fi­no alle soglie di Coltrane. Ma alme­no in Rollins si coglie l'istrionico hu-mor che permette di riseparare pre­sente e pastaio pur cosi appassio­natamente, creativamente congiun­ti. Magico, invece, è questo nuovo Coleman. La soglia fra ieri e oggi non viene mai percepita: sembra quasi che l'assenza totale sulla sce­na sonora dei grandiosi moduli del­l'improvvisazione jazz abbia inne­stato un insperabile e per molti versi Impiegabile senso di necessità espressiva in qualcosa che suona assai più di un semplice ritomo di fiamma creativo del celebre saxofo-nista.

Cosi, dopo l'eccellente album condiviso con la chitarra di Pai Me-theny e quello doppio con il Prime Time e con il rinato quartetto assie­me a Dori Cherry, album quest'ulti­mo che ha valso ad Omette la con­quista, per il secondo anno, di mi­glior LP nel referendum dei critici indetto dal mensile americano •Down Beat', ecco questa riconfer­

ma di Virgin Beauty, con le sue Im­magini spiritosamente afro in co­pertina e barocca sul retro, realizza­to sempre dalla Caravan of Dreams ma inaspettatamente pubblicato dalla multinazionale CBS sotto la nuova etichetta, relativamente spe­rimentale, Portrait: peccato che, al buon livello di registrazione, corri­sponda invece in alcune copie una stampa grossolanamente difettosa,

zeppa di tacche, almeno nella ver­sione su LP. La maturata, perfetta, splendida padronanza del timbro spicca in particolare nella tesa pu­rezza lirica di Unknown Artist o di Noneymoonery. quasi patologica è invece la cantabilitàche assume Co­leman, stavolta alla tromba, nel fa­scinoso Chonh'ng. Il gruppo è di nuovo quello del Prime Time, due chitarre e due batti, cui in tre titoli s'aggiunge solisticamente Jerry Gar­da, il chitarrista degli ex Graleful Dead.

Un altro miracototo sussulto di jazz viene da Steve Lacy che ha ac­coppiato II proprio sax soprano alle tastiere di GII Evans. Paris Blues ha anche un suo particolare significa­to: Evana fece il suo primo album come titolare proprio con Lacy e questo è presumibilmente il suo ulti­

mo frutto In sala di registrazione. Ol­tre al pezzo ellingtoniano che intito­la il compact, tre sono di Mingus, /teincamartdn or* a Loveòlrd (ispira­to a Parker), Goodbye Park-pie Hat (ispirato invece a Young) e Grange Was me Cofburche, salvo un punto molto tenero, non ha la struggente concentrazione lirica dell'originale versione mingutiana. La musica la-cyana si è ultimamente rasserenata e c'è in questa bella raccolta il senso d'un malinconico ritorno alle fonti dell'improvvisazione.

Che tragedia, quel film! ENRICO UVRAOHI

•La recita» Regia: Thodoros Anghelopoulos Interpreti: Eva Kotamanidu, Van-ghelis Kazan, Aliki Gheorguli; Grecia 1975; GVR

A ccoglienze trionfali a Cannes nel 7 5 per Tho­doros Anghelopoulos e

^ m m per la Recita, quello che rimane a tutt'oggi il suo

film più famoso e II suo capolavoro. Un respiro epico. Lo stile, la forma, la trama, la durata slessa (tre ore e quaranta di immagini splendide e sconvolgenti) di questo incredibile film trasudano epica. Epica classica, mediata da duemila anni di cultura, ed epica, per così dire, contempora­nea, filtrata da una intensa sensibili­tà moderna e da un gusto cinemato­grafico raffinato

Anghelopoulos è riuscito a fonde­

re la tradizione dei classici greci e la lezione del cinema occidentale, as­similata attraverso l'assidua frequen­tazione della Cinémathèque parigi­na al tempo in cui muovevano i loro primi passi i cineasti della Nouvelle Vague, e in Italia esplodeva il genio di Anlonioni.

Di quel tempo Anghelopoulos scrive- «Il pnmo film che mi abbia veramente colpito è un film di Go­dard che ho visto ad Atene, quando ancora studiavo diritto. Era A'bout de soufflé... Ha esercitato su di me una forte attrazione, volevo fare qualcosa di simile anch'io. Quando sono venuto in Francia era l'epoca di Antonlonl, de L'avventura e de La notte Quand'ero all'ldhec si an­dava ogni giorno a vedere un film di Antoniom, magari solo per venti mi­nuti Mi piace ancora molto*

Se questi sono i suoi maestri di­chiarati, bisogna dire che il cinema

di Anghelopoulos è maturato in una piena e complessa autonomia stili­stica. La recita è strutturato sulle vi­cende di una compagnia teatrale che gira dal 1939 al 1952 a rappre­sentare un dramma pastorale del­l'Ottocento, specie di versione po­polare di Giulietta e Romeo. Storie private e storia politica della Grecia del tempo si londono inestricabil­mente.

Dalla dittatura di Metaxas. alla guerra, alla liberazione, alla repres­sione contro la sinistra, alle elezioni del '52 vinte dalla destra. Dentro i fatto stonci si muovono le vicende personali dei teatranti Oreste, sua sorella, il padre, la madre e il suo amante. Una evocazione del mito degli Atridi e una ballata tragica sul­la Grecia moderna Una struttura complessa e nei ,i che procede a ritroso nel tempo (dal '52 al '39). un continuo rimando alla pittura greca del Novecento (li raffinato colore

ocra di Tsrochis), l'uso memorabile del piano-sequenza. Un capolavoro del cinema contemporaneo. Un film politico e lirico al tempo stesso, a volte tagliente e gelido, avolte astratto e suggestivo, a volte tenero e struggente.

Un film che disvela e nasconde continuamente i suoi meccanismi: il mito e la realtà, la scena con i tea­tranti e con la storia che irrompe dalle quinte come se la ribalta rap­presentasse tutto lo scenario del mondo. Ha scntto ancora Anghelo­poulos: «lo non accetto racconti di fate, l'idea del destino. Reintroduco il mito nella realtà politica ed esso acquista così una dimensione diver­sa, si fa stona... lo restituisco al mito una dimensione ad altezza d'uomo, perché è l'uomo che fa la storia, non il mito».

OPERA

SINFONICA

La prima rivelazione diBoulez Stravinsky «Sacre du printemps / 4 Studi» Direttore Boulez Ades 13.222-2 (distr. Carish)

s*s> Una etichetta francese, la Adès, distribuita in Italia dalla Carish, ripropone in compact alcune vecchie regi­strazioni di notevole interes­se: fra l'altro di Manuel Rosen-thal (che non si coiioscevano in Italia), come le sue eleganti Interpretazioni di Debutty, e questo disco del giovane Bou­lez, risalente al 1963. E la «ut prima registrazione del «Sacre du printemps» di Stnvtnsky, con Orchestra dell'ORTF (la Radiotelevisione francese): in seguito Boulez ne lece un'al­tra con l'Orchestra di Cleve­land per la Cbs, e tenia dub­bio l'orchestra americana è superiore, ma II vecchio disco francese ha il (ascino della pri­ma rivelazione. Si ascolta una interpretazione straordinaria­mente secca e nitida, stagliata con una violenza che nasce dalla più lucida chiarezza e precisione. I quattro Studi per orchestra, troppo poco noti, formano una sorta di prenota appendice: si tratta della stru­mentazione dei tre pezzi per quartetto d'archi del 1914 e di una pagina per pianola mec­canica del 1917.

D PAOLO PETAZZI

Dalla Francia in India con amore DonizetU •Allna, regina di Golcoiida» Direttore Allemandl Nuova era 0

tra Valeva la pana di regi­strare dal vivo a RsMtwa (1987) «Alma, regina di Oo4-conda», rjMthéonittlt itameli beata open temtttrta (o tuf­fa, secondo atti» <t«M*anl d'epoca) composta da Dsnt-zettinel 18M si riveli unarart-tà curiosa e fusMte, Mica Romani riprese la strempslili vicenda da tonti Rancasi set­tecentesche (In un'Mb •otu-tamente ImpiìaJstMIe d ricon­giungono. dopo •• latratori colpidl scena, due Irsiataoraa francesi dw erano stsd sapa-randtlsoWr«ralO,DanÉilll scrisse una murice teonevo le, con qualche (Mutatone lati­ce e con l'occhio a taatWH rossiniani. Non è un ctpotavo-ro, ma una gradevole opera di transizione, tanta da un auto­re che stava ancora ceresado se stesso e legala ad un gene­re destinato a prttto apìttfe. Non era facile riunire ima comrjaenla che sspease ren­dere tjutuata al ptjdeejawj carattere aWiAliria», rael'lin-presaèriutdtatttal bene con interpreti quid tutti tjovem. SI

ammirano tenta riserve Da-nleUrjsstdePiotoCoreJdue Innamorati Alftia • Vetrate; la coppia dei tato amici. norina e Belfiore, e t

riha Tabladon e daldisinvolto ArttaaMv-tln. Il «cattivo. Sale ha una difficile patte di veto «mare

mandi guida con orislu Alla etjssMola

dignitosa Orermtra Glovenlie dell'Emilia ~ sto il coro.

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NOVITÀ' COMMEDIA DRAMMATICO

•Da Regia: Franco Amurri Interpreti: Renato Pozzetto, Giulia Boschi, Alessandro Ha-ber Italia 1987: Ricordi De Lau-rentiis

«Volto « dona*. Regia: George Cukor Interpreti: Joan Cnwford. Melvyn Douglas, Veld! Usa 1941: Panarecord

JewnHQ-Conrad

Regia: Louis Malie Interpreti: Lea Massari, Benoit Ferreux, Daniel Gelin Francia 1970: Ricordi De Lau-rentiìs

POLIZIESCO

•Anta letale» Regia Richard Donner Interpreti- Mei Gibson, Danny dover, Gary Busey Usa 1986; Warner Home Vì­deo

Regia: John Boorman Interpreti: Sarah Miles, David Hayman, Derrick O'Connor GB 1987; Playtime

DRAMMATICO

•Ut Regia: Luciano Odorisio Interpreti: Myriam Rotassi, Alessandro Gassman Italia 1987; RCA Columbia

GUERRA DRAMMATICO

•Hill. Regia- John Imn Interpreti: C.B. Vance, Mi­chael Dolan, Anthony Barnle Usa 1987; Domovideo

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Regia: Maurice Piala! Interpreti: Gerard Deperdleu, Maurice Pialat, Sndrine Bonnaire Francia 1987; GVR l

l'Unità

Mercoledì 21 settembre 1988 15 i i i i i i i

Page 16: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

Nel 1990 tre satelliti dnesi di telecomunicazioni S"~

SCIENZA E TECNOLOGIA

Entro la line del 1990 la Cina metterà in orbita tre satelliti per telecomunicazioni di fabbricazione nazionale e, due anni più tardi, ne lancerà un terzo che sta attualmente sviluppando assieme alla Germania lederale Lo ha dello Ma Junru, direttore del dipartimento alta tecnologia della commissione statale per la scienza e la tecnologia secon do il quale la Cina Intende utilizzare sempre più in futuro i satelliti per trasmissioni radio, televisive e di dati su tutto il territorio nazionale La Cina ha lanciato il primo satellite sperimentale per telecomunicazioni nel 1984, ha detto il dirigente, che ha anche ricordalo il contributo dato dall I talia e dalla Germania lederale alle ricerche cinesi nel settore Ma Junru ha definito di grande Importanza II ruolo che avranno I satelliti nella trasmissione su tutto II vasto territorio nazionale di programmi televisivi a scopo educa­tivo. Questo tipo di trasmissioni via satellite e Iniziato nel 1986 e, da allora, sono state costruite 6 000 stazioni rice­venti

Il computer aumenta gli aborti Spontanei?

Uno studio realizzato in Ca- * « = » » = lilornla su 1600 donne ha dimostrato che esiste una , correlazione statistica tra l'uso del computer e il nu- _ _ _ _ _ mero degli aborti sponta­nei Le donne, Infatti, che lavorano più di 20 ore alla «eilimana davanti al terminali di computer hanno presen­tato, durante i primi tre mesi di gravidanza un numero doppio di aborti spontanei rispetto alle altre donne La ragione di questo incremento e ancora incomprensibile Non si può parlare di radiazioni perchè gli schermi dei computer emettono radiazioni in quantità praticamente Inawertlbili Si pensa a due cause possibili o al lieve cam­po elettromagnetico che circonda i computer (causato dagli oscillatori ad atta frequenza), o alla scomodila dovu­ta al restare sedule e ferme per lungo tempo

In Urss un'antica tomba tutta d'oro

Archeologi sovietici hanno scoperto ad Hakasia, nella Siberia meridionale, una grandissima tomba risalen­te al quinto secolo avanli Cristo, contenente olire 2000 oggetti doro tra I

_ _ ^ ^ ^ ^ ^ ^ _ ^ ^ ^ ^ _ quali alcune collanepesanti • B " ^ ^ ^ ^ ^ ™ ^ ^ ^ ^ ™ ciascuna un chilo Intorno alla sepoltura principale, evidentemente quella di un gran capa, si sono trovati gli scheletri di numerose vittime sacri­ficali, Immolate per accompagnare II capo durante 11 gran­de viaggio nel mondo della morte Dal primi rilievi, gli archeologi ritengono che nella zona ci possano essere altre celilo tombe forse altrettanto ricche

L'olio d'oliva aumenta la longevità?

OSI 1901 al 1985 gli italiani con pl& di attant'anni sono «unmMM<ta 627 p e r e n ­to e tra le diverse cause di questa esplosione di longe-yljà c'è \alimentazione In­fatti, se secondo fé previsioni delle Nazioni Unite nel 2000 I Italia presenterà il primato mondiale di longevità le cau­se sono anche da ricercarsi in un tipo di alimentazione quella mediterranea che da sempre è equilibralo e com­pleto Ma II re della dieta mediterranea è sicuramente

olio d oliva, che per la sua composizione equilibrala ral­lenta l'ossidazione della membrana cellulare, quindi l'In­vecchiamento Sono molli gli studi su questo argomento Uno di questi è stato presentato recentemente al conve­gno di Cucca su •Meccanismi molecolari dell invecchia­mento e ruolo del lipidi alimentari

Nepal, epidemia di encefalite

Un'epidemia di encefalite Sta causando decine di morti Ira la popolazione del Nepal, il piccolo Stato pò sto tra le vette dell'Urna-laya. secondo [agenzia di stampa statale Rss, le ultime vittime sono undici persone morte nella città Industriale di Biratnagar 250 chilometri a Sud-EstdIKatmandu la capitale dove altre 37 sono rico­verale ali ospedale per la slessa malattia, un infiammazio­ne della membrana cervicale Salgono cosi a più di SO i morii per encefalite nel giro di un mese

GABRIELLA MECUCCI

Il «Washington Times» «L'Urss sta per lanciare il suo primo traghetto spaziale» W WASHINGTON Nel giro di pochi giorni I Urss potreb­be lanciare in orbita il suo pri mo traghetto spaziale batten do cosi sul tempo il «Discove-ry» americano Lo ha scrino ieri il «Washington Times, sul la scorta di fonti anonime del l'amministrazione Reaoan

La, partenza del «Discove-ry», primo «Shuttle, a tentare l'avventura degli spazi dopo la tragedia del «Challenger», do­vrebbe avvenire II 29 settem­

b r e ma a detta del giornale ultraconservatore di Washin­gton I Urss potrebbe giocare d anticipo e mettere a segno

jin grosso colpo che, secondo Il quotidiano sarebbe soprat tutto «propagandistico»

Il «Washington Times» so­stiene che olimmo di settem­bre satelliti spia americani hanno individualo II prlm «Shuttle» sovietico - nolo co me «SI0M8 Energia» - su una rampa di lancio del cenlro spaziale di Tyuralam «Pensia­mo che possano lanciarlo ori ma del 29 settembre», ha det-

Un intervento chirurgico che riduce il volume gastrico e che devia l'intestino * s può essere un'ottima terapia^^- r f e s

to al giornale una fonte nma sta anonima

Altre fonti americane han no però indicato alla rete tele visiva «Cnn» che un lancio e «molto improbabile prima di fine anno»

Stando al resoconto del •Washington Times» il tra ghetto spaziale sovietico è «quasi uguale» a quello amen cano in quanto a dimensioni e forma Comunque i servizi se greti Usa avrebbero anche in tercettato comunicazioni che tanno pensare al) imminenza di un lancio ma non sarebbe ro in grado di precisare se il volo inaugurale della navicella avverrà con cosmonauti a bordo o sarà invece controlla to dai tecnici di terra

«Un lancio riuscito dello •Shuttle' sovietico in anticipo su Quello americano darebbe ali Urss un vantaggio propa gandistico nella perenne competizione spaziale tra le due superpotenze» afferma forse esagerando il -Washin glon Times» Certo sarebbe uno shock per 1 America

• * * * * & " *

Praticato sui supergrassi non sostituisce certo le diete per mantenersi in forma I magri fortunati non virtuosi

• • Il merito va ad una nuo­va metodica, la diversione bi-liopancreatica, ideata da Ni* cola Scopinaro, professore associato di Fisiopatologia chirurgica, e messa a punto nell'Istituto di Patologia chi­rurgica deli Università di Ge­nova, ospedale San Martino, diretto dal professor Virgilio Bachi Si tratta di un'interven­to piuttosto semplice che si svolge a due livelli Corripren-de infatti una riduzione del vo­lume gastrico e una deviazio­ne ìnterpa dell intestino che ritarda I incontro tra gli ali' menti e le secrezioni biliare e pancreatica l'assorbimento di grassi e farinacei risulta cosi fortemente ridotto Alla diver­sione biliopancreattca, negli ultimi dodici anni, sono stati sottoposti a Genova con suc­cesso quasi mille pazienti

Naturalmente questo inter­vento non e una variante delle avventurose diete dimagranti, -non si prefigge scopi sempli­cemente estetici e riguarda soltanto i grandi obesi che in Italia, secondo una recente in­dagine Doxa, nella popolazio­ne adulta (dai 15 anni in su) sono 2 milioni e 700mila Un Intervento quindi, da consi­derare come I ultima spiaggia, quando tutte le altre terapie sono fallite «Il termine "obe­sità ' - spiega 11 professor Sco­pinaro -, intensa come malat­tia e che quindi come tale de­ve essere curata andrebbe ri­servato ai casi in cui il sovrap­peso supera il limite oltre II quale è stato dimostrato un aumento statìsticamente si­gnificativo della mortalità, che corrisponde al 40 per cento oltre il peso ideale»

«Sulle cause di questa di­sfunzione - aggiunge Scopi­naro - si discute da tempo, ma sappiamo che In nessun modo la responsabilità può essere attribuita ai pazienti non sono colpevoli per I avere mangiato troppo ne hanno ai-

Disegno di Natalia Lombardo

Bisturi con l'obesità Qualcuno ricorda Nero Wolfe? Pesava 200 chili, amava i cibi succulenti e non lasciava mai la pro­pria monumentale poltrona, se non per coltivare le predilette orchidee Ma se Wolfe fosse vissuto real­mente forse sarebbe stato afflitto da cardiopatia, diabete, ipertensione e non avrebbe raggiunto 150 anni La grande obesità è infatti una vera e propria malattia che oggi si cura.

FLAVIO MICHEUNI

cuna possibilità di perdere stabilmente peso con le loro sole forze. Slamo dinanzi a una malattia grave, che ucci­de e che deve essere curata».

In precedenza erano staffi sperimentate altre metodiche. Il by-pass digìunoileate e la ga­stroplastica, Il pnmo tipo di intervento consiste in un ac­corciamento dell'Intestino che limita la funzione assor­bente del tenue per tutti gli alimenti, anche quelli neces­sari, mentre il secondo riduce drasticamente la capacita del­lo stomaco. Sfortunatamente i risultati sono JMCQ^ soddisfa­centi per enwiribe le metodi­che ,,*

•Non sarebbe neppure il caso di fare del raffronti, os­serva Scopinaro, «e il vecchio intervento di by-pass digiunoi-

leale pur essendo virtualmen­te abbandonato in tutto il mondo, non continuasse ad essere eseguito in Italia Pur­troppo le complicazioni sono inaccettabili soprattutto la diarrea, con 10-30 scariche al giorno, che dura per molti an­ni e spesso tutta la vita Anche le gastroplastiche hanno fatto il loro tempo In realtà non danno alcun multato duratu­ro, se manca la capacità auto­noma det paziente di rimane­re a dieta durante l'intera esi stenza ed è proprio quello Che né il paziente né alcuno di noi sarebbe in grado di fare.

Quindi chi è magro può considerarsi più fortunato che virtuoso

«Certo, chi è magro (e lo è circa il SO per cento delia po­polazione) lo deve al fatto di non essere afflitto dalle altera­zioni metaboliche che provo­

cano I obesità Che poi queste alterazioni siano primitive o secondane, come è più vero­simile, e ancora da stabilire La diversione bi Hopancreati­ca - aggiunge Scopinaro -non è il colpo di genio di una notte insonne, ma il frutto di una lunga e attenta analisi di pregi e difetti dei metodi pre­cedenti Lo stomaco viene ri­dotto di volume, ma non tanto quanto nella gastroplastica e soprattutto con sbocco nel-I intestino il più ampio possibi­le»

Abbiamo così una iniziale e temporanea riduzione dell'ap­petito e dell'assunzione di ci­bo «La fase intestinale dell'In­tervento consiste invece in una deviazione interna che conduce la bile e la secrezio­ne pancreatica a sboccare a up livello molto basso dell'in­testino, precisamente a mez­

zo metro dall'inizio del colon In questo modo gli alimenti, che provengono dallo stoma­co, anziché mescolarsi subito dopo il pasto con i succhi bi-liopancreatici, li incontrano dopo aver già percorso un lungo tratto di intestino, rima­nendo a contatto con essi per uno spazio e quindi un tempo brevi Ora, poiché la bile e la secrezione pancreatica sono indispensabili per l'assorbi­mento di grassi e farinacei, so­no principalmente questi gli alimenti il cui assorbimento viene ndotto, mentre gli altri, che non contengono calorìe e sono necessari all'organismo, vengono tranquillamente as­sorbiti nel tratto di intestino che va dallo stomaco al nuovo punto di incontro con la se­crezione biliopancreatica»

Possiamo quindi parlare di un malassorbimenio seletti­vo?

«Sì, e questo malassorbi-mento selettivo produce un dimagramento che avviene in condizioni di completo be riessere, poiché dopo l'inter­vento nulla manca di quello che serve per stare -bene, se escludiamo la necessità di un supportò di fèrro (solo in caso di bisogno, alle donne me-

/MMtsAOt

struate) e di calcio (profilatti­camente a tutti) Il metodo è

in grado di garantire la stabile "guarigione", vate a di­re la permanente riduzione sotto il limite del 40 per cento di sovrappeso, alla totalità dei casi operati E questo sia nelle mani degli ideatori sia in quel­le degli ormai numerosissimi chirurghi che in tutto il mondo occidentale, soprattutto negli Stati Uniti, hanno adottato l'intervento Vale anche la pe­na di ricordare che la diver­sione btliopancreatica com­porta in tutti i casi la perma­nente scomparsa delle più gravi complicazioni dell'obe­sità, come ipertensione arte­riosa, diabete, ìpercolestero-lomia»

Quindi risultati eccellenti e nessuna complicazione Può confermarlo?

«Solo in un 7 per cento del casi I effetto di limitazione al­l'assunzione di cibo si prolun­ga per qualche mese oltre il dovuto, e il paziente va incon­tro a un episodio di malnutri­zione proteica che deve esse­re trattato con un ciclo di fle­boclisi C'è poi un 3 per cento dei caft in cui la malnutrizione proteica si può rlpresentare una seconda e magari una ter­za volta, anche nel corso del secondo anno, anche quando il paziente mangia tanto quan­to prima dell intervento»

«In questi casi 1 eccesso di effetto hguarda il malassorbi-mento, che è troppo spinto per quei singoli pazienti. Essi devono essere sottoposti dun­que a un secondo intervento con cui, allungando il tratto di intestino dove avviene il me­scolamento tra alimenti e se­creti biliopancreatici, si au­menta I assorbimento ade­guandolo al paziente Ne con­segue in ogni caso la perma­nente normalizzazione dello stato nutrizionale, e questo senza alcun recupero di peso, se non in quei pochi casi in cui il dimagrimento era stato eccessivo In sintesi il 7 per cento dei pazienti operati ne­cessita di un singolo breve pe­riodo di riospedalizzazione, e il 3 per cento di un secondo intervento tecnicamente sem­plicissimo e privo di rischi Questo non pare un prezzo eccessivo se si considera che il risultato finale a lungo termi­ne e una persona magra e sa­na nella totalità dei casi»

L'ombra del filo spinato sulla grande fìsica • 1 «Non posso parlare* «Non posso rispondere» Perii professor Coteman fisico del Uvermore Laboratory Cali­fornia era molto imbarazzan­te parlare cosi di fronte a col-leghi di mezzo mondo e a una schiera di giornalisti E difatti arrossiva vistosamente in quel pomeriggio freddo che an­nunciava un autunno prema­turo sul lago di Como nella stupenda villa che ospita la scuola di fisica del plasma di Varenna Ma il profesor Cole-man la settimana scorsa a Va-renna per partecipare ad un seminario sulla fusione nu­cleare aveva le mani legate Le sue ricerche sulla fusione nucleare «Inerziale» (ottenuta cioè bombardando con raggi X scaturiti da esplosioni ato­miche palline di due mithme tri freddissime e piene di gas deuterio e trizio) sono classifi­cate cioè coperte dal segreto militare Se la quello che qual­siasi scienziato del mondo de­ve fare cioè discute i propri esperimenti nella comunità scientifica internazionale può essere arrestato per divulga

zione di segreto militare Del resto, il Livermore La­

boratory ha preparato sulla base di quegli esperimenti un documento per chiedere i fondi necessari alla costruzio­ne di un laser potentissimo Con quel laser vi si legge, gli scienziati californiani si dico­no certi (ed è la prima volta che tanta sicurezza viene gio­cata in un documento ufficia le) di poter raggiungere entro soli dieci anni il sogno della fusione controllata

E chi è il destinatano di quel documento' Non il di­partimento dell energia e nep­pure il dicastero per la ricerca scientifica No I accorata pe tizione degli scienziati califor­niani è destinata invece al Pentagono

Scandalo' «Ma no - dice Paul Forman - ormai il 72% delle risorse federali per la ri­cerca fondamentale viene dal Dipartimento per la difesa cioè dai militari»

Il professor Forman storico dello Smithsonian Institution a Washington ha provocato un dibattito aspro tra i fisici e

1 militari tornano, c o m e nel dopoguer­ra, a dominare lo sviluppo di importan­ti settori della ricerca scientifica e in particolare della fisica' In un convegno in corso all'Università di Roma storici e scienziati litigano sull'importanza che ebbero, dopo la seconda guerra mon­diale, la spinta, i finanziamenti, gir inte­

ressi del potere militare sullo sviluppo della fisica come «Big Science», scien­za che mobilita grandissime risorse fi­nanziane Anche perché, parlando del recentissimo passato, ci si misura con il presente oggi il 72% dei fondi federali Usa per la ricerca proviene direttamen­te dal Pentagono

gli storici della scienza in un convegno iniziato lunedi a Roma nelle aule oltremodo austere e consunte dell lstitu to di fisica dell Università È un confronto sugli anni che vanno dalla «grande smobili­tazione» del 1947 agli ultimi bagliori della guerra fredda nel 1960 Anni attraversati dalla guerra di Corea e dalla realizzazione del transistor dal muro di Berlino e dalla scoperta dell antiprotone Ma sono anni in cui la fisica pone le basi per diventare «Big science» scienza che mobilita risorse immense II fenomeno e mondiale ma non ovunque ha il «marchio» dei militari In

ROMEO BASSOLI

Europa ad esempio spipga il professor Salvim uno dei pro­tagonisti italiani del convegno «noi lavoravamo senza nessu na ipoteca sulla pubblicità dei nostn lavori». Ma t Europa era allora molto distante dalle ca pacita di ricerca statunitensi il «motore» della fisica era ol tre Atlantico dove erano emi grati i maggiori scienzati a co­minciare da Ennco Fermi Da questa parte del mondo si sta­va faticosamente nsalendo la china l Italia con Tuschek Arnaldi Bernardini Salvini iniziava a lavorare sui pnmi acceleraton di particelle quelle macc une che sarebbe ro poi diventate il simbolo

stesso della «grandeur» di questa scienza La rivincita eu ropea sarebbe arnvata solo con i successi del Cem di Gi­nevra, con il Nobel di Rubbia Eppure il professor Marshak, del Politecnico della Virginia, ricorda quell epoca di massic ci finanziamenti militari come un periodo felice «Le liberta fondamentali dello scienziato - sostiene Marshak - vennero rispettate» Ma il professor Forman non e affatto dello stesso avviso «Gli scienziati preferiscono ricordare quel periodo come un età dell oro - afferma - Ancor oggi i fisici hanno mantenuto individual­mente e collettivamente, I illu

sione dell autonomia Per loro la fisica è solo «divertente» In questo modo possono aggira­re qualsiasi domanda sul per­che te loro ricerche sono fi­nanziate o usate»

Domande che forse non si facevano (e non si fanno7) neppure a Est 11 professor Khalatnikov il direttore del prestigioso laboratorio Lan dau di Mosca ci dice che «vi fu, subito dopo la guerra in Urss uno sviluppo rapidissimo in tutte le discipline Strutture e personale aumentarono di cinque dieci volte» Ma vi fu rono dei setton che si svilup parono soprattutto sotto la spinta dei rnililan? «Forse solo quelli legati al calcolo e ali in formatica - risponde Khalat ntkov - Ma gli altn ebbero uno sviluppo normale-

Certo e che oggi come allo ra il legame tra ncerca e potè re militare passa attraverso la ricaduta tecnologica della ri cerca Ma quando si apre que sta porta I onzzonte si fa mevi labilmente meno netto «Alcu ne ricerche possono trovare

inizialmente un significato per la loro nlevante ricaduta tec­nologica - argomenta il pro­fessor Daniel Kevles, del Cali-forma Instttute of Technology - ma poi svilupparsi come area intellettualmente autono­me» E cita l'esempio della meccanica dei fluidi che, af­ferma, «deve non poco del suo sviluppo alla soluzione di problemi che riguardavano il movimento delle navi, la su-perfice delle ali degli aerei o ie testate dei missili Tuttavia -aggiunge - e molto difficile decidere se questo tipo di stu­di e vera fisica fondamentale o meno»

E la domanda allora si fa complessa Carlo Rubbia ci ha detto una volta che «non si può fare ricerca dietro i Mi spinati con le sentinelle e l cani poliziotto» Ma quanti fisi­ci debbono oggi, le loro ri­cerche al «signori dei tilt spi­nati»' Il 72% della ncerca Usa non viene fatta con le senti­nelle alla porta dei laboratori Ma solo 11 rimanente 28* può essere sicuro di non averle domani

iinimHininEi 'tiiiinmiii'iiEitiMNitiiiiiiiiiniiiiiinmNiiiiiiiininNiiìniiiìiiiiiiìiiiNiniiiìiin1! 16 l'Unità

Mercoledì 21 settembre 1988

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Page 17: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

ra breve nei cinema «Once More», il film sull'Aids che rovescia i luoghi comuni sulla malattia. Ce ne parla Paul Vecchiali

.1 n40mila a Ravenna per il grande concerto contro l'inquinamento dell'Adriatico Sul palco Dalla, Morandi, Mingardi e altri

CULTURAtSPETTACOLI

Lo spazio del futuro in mostra alla Triennale

Metropoli da sogno Che futuro hanno le grandi metropo­li? Da cosa siamo attesi, dalla tecno­logia di Tokio o dalle bidonvilles di Città del Messico? E ancora vera la vecchia convinzione di Spengler, se­condo Il quale la storia del mondo è la storia del cittadini? Su queste tema­tiche si interroga la Triennale di Mila­

no, aperta lino al 18 dicembre, SI conclude un ciclo espositivo che ha attraversato tutti i «luoghi» del vivere quotidiano, dalla casa privata alla megalopoli. Un percorso Ira carto­grafia, grafica, architettura, design, fotografia, arte, paesaggio. Per una spesa complessiva di dieci miliardi.

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tm MILANO Interrogandosi sul futuro della metropoli, la Triennale conclude un ciclo espolitivo che aveva percor­so, negli inni panali, luoghi e ambienti del vivere quotidia­no, l« casa tra le pareli dome­stiche e persino nell'Intimità del boudoir, fabbriche e uffici, gli «pali pubblici di nove citta Italiane in un viaggio non pro­prio grana* vHtsst da nord a tud a nord tra la «orla e, final­mente, I progetti di una infini­tà di architetti, d* Purlnl e Ei-senman, da Cantila ad Un­ger», da Bohtgu a Gabelli, da Podrecca ad HelduH, gioven­tù ed Iniemaslonallte equa­mente rappresentati, distribui­ti tra Milano, "orna, Firenze, Bologna, Venezia, Ancona, Palermo, Napoli, Torino

Dopo il «Progetto domesti­co', il «Luogo del lavora», il •Viaggio in Italia., le porte si spalancano propria oggi (e li­no al 18 dicembre) sui mondo Interne soprattutto su una do­manda che paralizza il «Futu­ro della metropoli» Domanda angosciosa, perche alle prese con le bidonville di citta del Messico o di Rio de Janeiro o di Delhi al * un po' stinto il mila dell» metropoli, che ci risultava una sorta di bandiera della modernità, anche te tut­tora vanno tenute per buone, quasi un dato materiale obiet­tivo, te osservazioni di Robert Park Secondo II sociologo americano ogni individuo tro­va. tra le varie manlletlailoni della vita cittadina, il tipo di ambiente in cui può sviluppar­si e sentirsi a proprio agio, cioè trova il clima morale da cui la sua peculiare natura trae gli stimoli che condiscono un'espressione completa e li­bera alle sue disposizioni in­naie E conclude, esemplili-cando, Park' «Nella piccola dna II criminale, l'anormale e l'uomo d'ingegno non trova­no quelle slesse possibilità di sviluppare le loro disposizioni Innate, che essi trovano inva­riabilmente in una grande cit­tà»

Cosi al generalizza un giudi­zio che aveva espresso cin-auant'annl indietro, nel primo

ecennto del secolo, Spen­gler- secando II quale tutte le grandi culture erano nate nel­le città e la stona stessa del mondo era quella del cittadi­ni

L'affermailone di Spengler si potrebbe, al giorni nostri, banalizzare In virtù delle cifre,

ORESTE PIVITTA

perché le città diventano sem­pre più grandi e cosi aumenta , la popolazione urbana rispet­to a quella che risiede nelle •ree rurali' mentre nel 1990 le città ospitavano 100 milioni di abitanti, pari al 30 per cento della popolazione mondiale, oggi questo numero è salilo a due miliardi, dot II « per cento, Per gli anni a venire la tendenza ti conferma, Città del Messico accoglierà nel Duemila, 31 milioni di abitan­ti, San Paolo 26. Tokio 34. NewYork23,PeehinoJI,Rìo de Janeiro 19. E via di questo pasto, Crescono le ciltt, le

IIIIII IMITO 11

in un certo senso, superalo il grande portone ad arco, co­mincia la mostra, che nella prima parte si presenta come Una sorla di catalogo dei ten­tativi di rappresentazione del­la metropoli, cominciando però, nel prologo ideato da Marco De Mlchells, in un gio­co un po' Ironico un po' drammatico Poco olire l'In­gresso, salendo una scala, si e proiettali tra i luoghi consa­crati di una metropoli con­temporanea, grattacieli, pae­saggi dominati da messaggi pubblicitari, piazze ed incroci,

irllerie delle une Incontrano «lire, il sovrappongono,

creano conurbazioni che ai di-i? stendono per chilometri e chi­lometri

Uà città che ha moltipllcato nella alone le tue (unzioni, pò-miche, economiche, culturali. amministrative, produttive, tolfre anzi di una «riti doppie, Nei apesi del Terzo.Mondo, nel paesi sottosviluppati sem­bra soffocare di crescita ec­cessiva, di povertà diffusa. tenia dot il contatto di una Industrializzazione forte che compenti I coati dell'inurba­mento

U tecnologia sembra inve­ce cambiare il volto della città ricca e polente dell'Occiden­te. caduta di potere e di moli, ma solo perché II moderno si­stema delle comunicazioni rende indillerente la localiz­zazione. Lo scenario tenden­ziale dunque si complica. Se dovessimo poi credere alla fantasia cinematogralica più che alla rigidità dei responsi scientifici, le due metropoli potrebbero sovrapporsi e pro­durre un mostro umido, nero e gocciolante alla Biade Dan-ne» La tecnologia, al coniano e al consumo dell'uomo, de­cade e si sporca

Le persistenze, I luoghi em­blematici, le piazze, cioè, le vie principali, perdono consi­stenza La città diventa II gro­viglio degli uomini. Più in là non c't nulla, non perché non esista e le case siano spante. ma perché la metropoli nella tua dimenatone non t perce­pibile, non si allena con lo sguardo nella tua interezza, non c't altezza da Torre Eif lei che la sveli

In questa Inafferrabilità, se­condo uno del curatori della mostra, Georges Teyssot, sta una definizione possibile di metropoli, altre la città Qui,

editici di città conosciute In-eterne con quelli noti attraver­so le letteratura architettonl. ce, A queste immagini si me­scoleranno quelle (tette dei visitatori, che si riconosceran­no tra I pattami delle città im­maginarie riprodotte tu uno schermo. Me, superato un corridoio, ci ti accorge che le città sono solo piccoli model­li, ripresi e ingigantiti da una telecamera. Il pomo gioco é Unito

Si cammina ore altraverso un motti» di letture, prime quella della cartogralìa, pei le altre la graliea, U tlatlulca. l'archllettura (cioè le regole architettoniche e urbanistiche della città classica confrontati con la casualità di vuoti e vo­lumi della città contempora­nea). il design, l'arte (la sezio­ne t curate da Prank Gehry che presenta una nave di le-

Sno e metallo dorato circon-ata delle creazioni di artisti

come Oldenburg, con la fon­tana che riprende uno spre­miagrumi, Ruschi, Buren), la •olografia. Il paesaggio,

Un po' storditi, un po' di­vertiti dalla varietà dei richia­mi, perché il blp blp del com-puter(nel design urbano trova posto anche un confessionale elettronico che nel pagare i nostri peccati ci mette al ripa­ro dall'arbitrio di qualche pre­te, l'idea t stala di Denys San-tachlara). s'arriva In Italia, li­cenziosamente ridotta alla Pa­dania e ad una grande visione a volo d'uccello, per approda­re all'estero, rappresentalo dalla Cee. dall Orni e quindi da Canada, Colombia, Corea, Etiopia, Finlandia, Francia, Giappone, Città del Messico, Olanda, Rft. Spagna, Stati Uni­ti, Svezia e Unione Sovietica Gli apporti sono ovviamente disparati e discontinui La Triennale invita soltanto e lut-talpiu discute La responsabili- «San Paolo», loto di Rosa Cauditano. In alte, «Madrid, collage di editici iconografici»

là è tutta del paesi partecipan­ti I quali si sono mossi per lo più per linee documentaristi­che illustrative, evitando lu-narnboilsmi progettuali II toc­co inventivo ce lo mette ov­viamente la Russia gorbacio-viana con «Fantasia contro utopia, memoria e progetto per la città nuova»

Ora che possono, I suoi ar­chitetti si lasciano andare, sluggendo al realismo feroce del quartieri popolari, per li­berare la creatività Le sorpre­se stilistiche sono tanle e al­meno divertono. Gli altri, co­me «i é anticipato, vanno sul sicuro. L'Olanda proclama che II -Randsiad esistei», cioè che Amsterdam, l'Aia e Rot­terdam tono già un'unica cit­tà. La Francia sperimenta la grande velocità La Corea ap­profondisce i| rapporto tra nuovoe vecchio diviso dal liu-me Han nella sua capitale La Svezia illustra la tua metropo­litana presentandoci una bella galleria In cattapesta Per Hel­sinki ci sono I progetti e i pla­stici di Aalto Per l'Etiopia i nuovi plapl di Addis Abeba di un urbanista italiano, Paolo Ceccarelli Eviadlquestopas-so con Madnd, la Valle del Reno. Osaka, Tokio, Berlino, 1 modellini di simulazione del­l'Università di Berkeley, Cali­fornia

La sezione internazionale, se ne deduce, è piattamente interessante II reslot più pro­blematico, ma forse nelle in­tenzioni, prima che nelle espressione Ma, al di là di quel che se ne può capire, la mostra t altamente spettaco­lare, grazie agli effetti scenici, alle loto, ai giochi di luce, al tapis mlant che ti trasporta tra i rumori e I movimenti della città, alla barca di Gehry, alle lologralie di Ghirn, ai labinnti a specchio di Milton Glaser, alle mappe di Boris Podrecca, e, infine, all'intelligente alle­stimento di Achille Casliglio-ni

La domanda Iniziale, «Il fu­turo della metropoli», resta sospesa sui manilesti che an­nunciano la mostra, malgrado gli sforzi e la spesa (dieci mi­liardi tra sponsorizzazioni e contributi duelli) Senza ri­sposta resta anche quella rela­tiva a qualche citta italiana o al «sistema Italia» in genere. Non siamo al dopoguerra, ai tempi della ricostruzione e del QT8 Si può sempre dar la col­pa alla incoercibilità del futu-

Max Fabiani nella città delle contraddizioni A TVieste una grande mostra ripropone le opere di un architetto dimenticato che fu tra i protagonisti dell'urbanistica del Novecento

REN AT0 PALLAVICINI

• • Le storie dell'archltettu-ra ria parlano poco o non ne parlano affatto E quando lo fanno al limitano a qualche notazione di stile, «., di un gu­sto alla Holfmann», come scrive Henry-Russel Hi-teheoek a proposito del Pala* zoArtaHa di Max Fabiani Cer­tamente sul «silenzio» attorno atta vita ed alle opere di Max Fabiani ha influito la perdita

pressoché totale degli archivi pubblici e pnvati che testimo­niavano dell'attività di questo architetto-urbanista nato a Cobdil sul Carso nel 1865 e morto novantaduenne a Go* rlzianel 196? Ma di più, for­se. deve aver giocato una cer­ta «marginalità» geografica del suo operare, consemente ai rifiuto della cattedra di com­posizione al Politecnico di

Vienna (incarico inseguito per lunghi anni) e al suo •ritiro» nella città di Gorizia per polla­re a termine I opera di pianifi­cazione e ricostruzione di quella Città

E dunque di estremo inte­resse la mostra allestita nelel Scudene del Parco di Miramar a Trieste, anche perche rap­presenta il vero e proprio ar­chivio di Max Fabiani, rico strullo in oltre venti anni di n> cerca appassionata per mento soprattutto di Marco Pozzetto che della mostra è anche il re* sponsablle scientifico II ren-tativo suggerito dalla mostra è quello dì cercare se c'è, un (ito unitario che superi le con­traddizioni, vere o presunte, di pensiero e di stile, che sem­brano caratterizzare il percor­so umano e culturale di que­sto architetto

E non sono poche a co­

minciare dal già ricordato «gran rifiuto» dell insegna­mento, all'abbandono del in guaggio wagneriano del Pa­lazzo Portoli» & Fix di Vienna (dello studio di Otto Wagner, Max Fabiani fu collaboratore dal 1894 al 1896), dall essen­zialità del Palazzo Artaria del 1900 (e non sono pochi i de­biti della casa sulla Michaeler-platz di Loo:> nei confronti di quest'opera) alla coniugazio­ne di quel baroccus fabianen' sis che mette insieme eie menti matenali, decorazioni tanto diversa, in una sene di «combinazioni proibite» al li* mite dell eclettismo Ma an­cora, sul venante urbanistico, assai ben illustrato dai nume­rosi piani e progptti recuperali ed esibiti nella mostra, le aspi­razioni alla città come un "tul­io unico», il rispetto delle ca­ratteristiche locali, I attenzio­

ne ad un microurbanesimo che precorre il concetto di ar­redo urbano, tutte queste co­se messe Insieme con idee di «sani sventramenti», di grandi opere idrauliche (suoi gli studi per una via d'acqua Lubiana-Gorizia e per la regolazione del bacino dell'Isonzo), di un salto di scala verso un con­cetto di pianificazione territo­riale in cui la città e vista come un opera aperta, non monolt-te ma organismo suscettibile di continue trasformazioni

Contraddizioni' Confusio­ni? Con maggiore probabilità si tratta del nflesso di una complessità e di una ricchez­za di stimoli, suggestioni, radi­ci cultural («costretto» a parla­re tre lingue italiano, slavo e tedesco) decantata nellam biente viennese tra Wagner e Loos, Semper e Sitte Cosi il montaggio di forme e materia­

li diversi e ascnvibile al plura­lismo stilistico sempenano (ma fu anche una «astuzia del­la ragione» per dissimulare concezioni spaziali troppo ar­dite agli occhi delie vane commissioni esaminatrici) e il caso dell osservatorio Ura­nia a Vienna e ancor più del Palazzo Palmers sempre nella capitale austnaca Come pure discende da Semper la conce zione dello stretto rapporto esistente tra gruppi etnici e forme espressive Per altro verso il metodo dell'urbanisti­ca artistica di Camillo Sitte sta alla base di tanti piani urbani­stici di Fabiani, anche se, nei casi «maggiori» di Gorizia e Gradisca, e nelle più tarde ipotesi per Venezia e Palermo egli si distacca dal limite me­dievalistico di Siile per aprirsi ai problemi della gestione ter-nlonale

Sotto questa luce sarà più tacile allora ritrovare quel «filo comune» posto come proble­ma dalla mostra che ha l'in­dubbio mento di avere lette­ralmente svelate I esistenza e le opere di Max Fabiani Da questo punto può e deve par­tire, come suggerisce Marco Pozzetto net bel catalogo edi­to da Marsilio, il lavoro di ri­consideratone e ricolloca-zione di questo architetto e urbanista (ma fu anche un cu­rioso inventore di aggeggi e dispositivi meccanici) ignora­to dai più e che* se anche non sembra avere la lucidità di un grande come Adoll Loos, a Loos sembra apparentarsi per quell insieme di «giochi lingui­stici- per quella «costante messa In questione del lin­guaggio unico» (Cacciari) che il suo pensiero e te sue opere rivelano

Direttori d'orchestra 1 Abbado a Vienna fino al'97

Claudio Abbado (netta foto), il (amoso direttore d'onta. stra italiano, sarà direttore musicale dell'Opera di Stalo di Vienna fino a tutto il 1997. lo ha reso noto ieri l'ullido stampa dei team federali. Il tuo contratto scade nel 1991, ma Abbado manterrà il tuo incarico di direttole musicale anche nel periodo 1991-1997 come -più tiretto consiglie­re artistico» di Eberhard Weechter (che tara, appunto, Il direttore dell'Opera a partire dal '91). E tur» anche con­cordato che Abbado diriger* almeno venti aerate per Ma­gione.

Direttori d'orchestra 2 Un Israeliano in Austria

Sempre di dilettoti ti perii, e sempre da Vienne. Hit. chas Stelnberg, israeliano, è il nuovo direttore dell'Or­chestra sinfonici dille le-dloterevislone austriaca (Orr) Stelnberg è nato «J anni la In Israele • attual­

mente è direttore musicale a Brema. Ha lavoralo anche con le Filarmoniche di Londre e di Monaca. Sostituirà, « partire dal l'settembre 1989, Lothar Zagrostk. Nel hai-tempo esordir! alla StaaUoper di Vienna l'I ottobre prossi­mo con il Thwannr. Dovrebbe anche dirigere un'Aida In programma all'Arene di Verona oell'89.

•RingraHo per le rinnovare lestlmonlante di stima, amicizia e sondartela che ho ricevuto per queste vi­cenda, ma anche di Ironie alla rlpreteniaiipiìe della mia nomina al Teatro Stabi­le di Catania ho bisogno di

Baudo e lo Stabile di Catania: «Q penserò»

PenClub, prima riunione (dopo 7 anni) a Varsavia

riflettere». Lo ha dichiarato Pippo Baudo, commentando la decisione, da parte del consiglio di amminlstrailone delle) Stabile, di ripreientare la tua candidatura còme direttore, nonostante le sue dimistioni. -Farò conoscere II mio peri» siero la settimana prossima., ha aggiunto il popolare ore-tentatore Nei prossimi giorni dovrebbe incontrare il preti-dente della Regione Sicilia, Nicolosl.

L'altro Ieri, a Vtrsavla, il 4 riunito per la prime votia dopo sette anni II PenClub polacco, al quale aderito no !17 Ire scrittori, tradut­tori ed editori di quel pee-se. L'ultime riunione riattiva et dicembre «MI, In t m *

to le anione polacca del lamoto club letterario Interinilo. naie era «aia •sospesa» In teguito ell'lmpoaltione delle legge manuale. Alle presidente * slato confermalo, per altri quattro anni. Jurktn lulawsW. Alti Une delle riunione e italo diffuso un documenta approvato all'unanimità, in cui ti afferma che "le postlhilila di une differente di 0BinJe> ni • di attivili in campo economico, sociale, politico • culturale, nonché il pluralismo sindacali, creano le «ondi» aloni indispemablii pei ter uscire il patte dalle protende enti spirituale • materiale In cui t i trave, «teniamo che solo h) buoni wtorll» dagli esponenti de) potere, del nt> presenianti di ''Wldainotc'' legalità» e di altre OrgarUt-talloni pu& portare a quelle trastormaiionl necessarie net una fruttuosa coesisteva di lutti I polacchi..

«Mr.Crocodll» f « C K n » I B ,

alle prese Hogan, l'attore australiano

£ £ £ £ £ pZjSSZSfcSR australiano lllm che ha interpretalo),

he un nuovo «nemico, d i »^^»»»^»^^^^^^^a» iftrontire, Si tratta del Reto australiano, che pretende da lui I I bella cifra di 7 milioni e metto di dollari. I conti sono pretto («li. I l Rlmflre Filmi che ha prodotto i due episodi di CmaxHIt Dimdet hi Incassato, dal 1986, 28 milioni di dollari. Hogan ne * proprietario al 67 per canto. Per cui, degli 11 milioni di dollan (su 28) che II Ateo esige della Nmfire, T,5 dovremo uscire dalle sue lasche. Intanto anche II -capitolo 2. d>H lilm sta avendo un grande successo. Insomma. Hogan non può lamentar», anche ee I tuoi legali hanno preannunclato battaglia.

E dODO SI chiama Cinema 5 edèH / v - l i T e più grande circuito cinema-Canale 5 Sogniti» d'Ila!* || padre. nasce m * S M o Berlusconi, co. ?i_]l_« e me h**"**» « marchio

«Cinema 5 » col cinque Trecento Hte sparse in tulle Italie (ma so-

• • ^ « ^ • " • ^ ^ « ^ • • • • a » lo 26 tono di proprietà, le altre affiliate) completano l'obiettivo berlusconiano di conquista del pianeta spellatolo. Ora tona allo studio iniziative di nlancio del cinemi nelle tale, tra le quali I annunciata come Imminente quella di "Cinema Premiere». che ha in Milano la tua piai» esplorativa e, ae vedrà risultati positivi, sari estete In tutta Italia. Si trilli di un abbonamento a dodici anteprime cinematograliche e per» lire dal 19 ottobre per tutti I mercoledì successivi, lino al 4 gennaio II costo e di 180 000 lire, con posto riservalo, parcheggio garantito, sconto al ristorante e quanto altro potrà offrire la generosità di qualche sponsor, oltre alla Banca Popolare presso la quale sono in vendila I biglietti.

ALBERTO C M S M

Urania, vista dal fiume Wien

l'Unità Mercoledì

21 settembre 1988 17

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CULTURA E SPETTACOLI

Bernardo Bertolucci

Formigoni lo snobba, Pintacuda lo difende • • ROMA Tulio sommato è andata bene A parte una pre sa di posizione dell associa liane cattolica «Reagirei (la «lessa che se la prese con I. ùltima tentazione di Cristo) non sembrano esserci problemi per Ultimo tango in tv Perfino Formigoni il lea der di Comunione e liberazio ne ha preferito astenersi da ogni commento (magari per noti creare problemi a Berlu Moni) Interpellalo dallAdn Kronos I uomo politico se I e cavata con un «Non sapevo nemmeno che andasse In te lovisione Comunque siasera ho qualcosa di più inleressan te da lare CèiIMIIanchegio ca In ogni caso II mio consl

SUO a tulli è quello di non per ere tempo a guardare quel

film >

Più ragionata I opinione del gesuita padre Pintacuda «Non bisogna bendarsi davan Il a certe Cose Ultimo tango ha costituito una svolta nel ci noma e ha contribuito al cam blamento del nostro costume Sono convinto che anche un callollco soprattutto se matu ro e non morboso potrebbe vederlo Bisogna sempre ave re Éhlari | termini di confronto culturale ed ideologico su cui misurarsi Alcuni film segnano del momenti di rottura In certi periodi storici e culturali E II caso di Ultimo tango Ma an Che della Dolce vita che a suo tempo lece esplqdere le stesse polemiche tanlo che li padre gesuita Mattel fu trasle rito proprlp perché suggeriva di non avere I paraocchi scorlttaridqsl con la morale dominante»

Stasera su Canale 5 il film Sei minuti in meno tagliati di Bertolucci bloccato per anni con il beneplacito del regista dalla censura. Ma vedremo e uno special di Costanzo una versione alquanto «purgata» per accompagnare la proiezione

Ultimo tango o taglio a Parigi* Ultimo tango a Parigi il film di Bernardo Bertoluc ci già resuscitato nelle sale conosce una terza vita in tv dove guadagna un pubblico più grande (tutti gli italiani al di sopra dei 14 anni) ma petde altri sei minuti censurati con il beneplacito del regista Le denunce dei «gruppi informali» e la decisione di Canale 5 di mandarlo in onda alle 21 30 dopo una puntata speciale del Maurizio Costanzo Show

M A R I A NOVELLA OPRO

! • Dunque sono bastati se dici armi per cambiare radi calmenle il «comune senso del pudore» degli italiani ai quali i giudici non vollero as solulamente far vedere il film di Bernardo Bertolucci Ulti mo tango a Parigi Oggi inve ce il film arriva addirittura In tv con il divieto abbassato ai soli minori di 14 anni come vuole la legge per lutto quel che approda ali etere dome sllco Per compiere questo ut tenore passaggio di legittima •ilone Ultimo tango ha dovu to subire una nuova censura diciamo pure una mutitelo ne che lo ha reso visibile da un pubblico più vasto sul cui altare lo slesso regista ha ope rato il sacrificio E forse cosi Bertolucci indirellamenle consuma la sua vendetta con Irò I giudici del tempo che fu

I quali non si accontentarono di vietare la visione del film ma ne Imposero addirittura il rogo

Ecco quindi che Ultimo tango arriva In tv come una Giovanna dArco salvata da un miracolo di legge Dal rogo al focolare televisivo II passo è lungo ma è stalo compiuto in fretta E luria Sempre che le solile denunce dei gruppi informali non riescano a far tornare Indietro II tempo e a bloccare II film nel vari punti di eminenza di Canale Ssparsi In tutta Italia Ma ci vorrebbe ro ben diciassette sequestri di versi E la cosa pare Inverosi troie anche in un paese come II nostro dove la giustizia e

lenta da lar paura ma ogni tanto prende pericolose rin corse

Arriva perciò in tv il mitico Marion Brando accanto alla sensuale Maria Schneider nel suo ruolo più vitale II loro amore rivivrà sui piccoli schermi ma censurato di -sei minuti di immagini e anche solo di parole (quelle famose frasi contro la famiglia) Non si vedrà la «scena del burro» E saltera anche la scena del taglio delle unghie coltegata con quella del burro In com penso il film non sarà per niente accorcialo ma anzi Sondato dagli spot I program maton della Finmvest per una volta hanno fatto qualche tra sgressione ali elica commer ciale accorpando gli spot an zichè ogni dodici minuti in punti considerali meno fasti diosi ali Interno della struttura narrativa

La speranza e quella di bis* sare almeno li grande succes so ottenuto dalia programma zione televisiva di Atout? setti mane e mezzo Mandala In onda nel dicembre 1987 la pellicola di Adrian Lyne otten ne IO milioni e 800 000 spet latori con uno share del 48% Ma dicembre è un momento caldissimo della ballagli* tele visiva mentre in questo set tembre di ripresa appena co minciata sembra prematuro lo sparo di una simile cannonala nell agone Ira Rai e Fininvest

Giorgio Cori neoincaricato della gestione dei palinsesti delle tre reti di Berlusconi di

chiara che settembre è «piena stagione» o meglio e «il mo mento in cui si accende la sta gione tv» Inoltre 11 mercoledì è la serata di grande cinema nella quale Canale S spenderà tulli I suoi grossi calibri E poi che la logica non e più quella conclamata dello scontro frontale ma quella (un pò ipocrita) de la pax televisiva ecco che I titoli migliori non vengono spesi nei momenti di concorrenza più ardua An che se nel caso di Ultimo tan go un necessario sacrificio è sialo fatto anche sull orano di emissione I film Infatti non va in ohda nel momento di massimo asrolto (20 30) ma viene preceduto da un dibatti to «smorzante» condotto da Maunzio Costanzo che ha il compito di riandare a nanna i bambini Lo spostamento di orano nel caso di Nove setti mane e mezzo venne deciso da Berlusconi in persona per accontentare Comunione e li aerazione e oramai è invalso in tutti i tasi «difficili» come mediazione non richiesta e di moslrazione di buona volon là

Tocca dunque a Maunzio Costanzo il compito non faci lissimo di essere contempora neamenle il pompiere e li prò pagandola del film di Berto lucci Ha scelto di tarlo alla sua maniera Invitando alcune attrici molto «desiderate» (Se rena Grandi e Demelra Ham plori) insieme ad alcuni suoi uomini di sempre £1 etologo e antropologo Giorgio Ceni e I immancabile David Mondi­no) più un politico ancora sconosciuto Chiacchiereran­no eroticamente del più e del meno ma soprattqito allude­ranno autobiograficamente, come "vuole lo siile dello show Poi taceranno per dare la parola al film (ore 21 30) alle sue splendide fotografie ai suoi interpreti (oltre aiBran do e alla Schneider ci sono anche Massimo Gironi e Jean Pierre U a u d ) e alla sua Parigi cupamente romantica

f * V

Marion Brando e Maria Schnelder In una scena di «Ultimo tango a Parigi»

«Bacon, Marion ed io...» BERNARDO BERTOLUCCI

m Ho sempre desiderato incontrare una donna in un appartamento deserto che non si sa a chi appartiene e (are I amore con lei sen za sapere chi è e ripetere questo incontro ali infinito continuando a non sapere niente Ultimo tango è lo sviluppo di questa ossessio­ne molto personale (e forse banale) La sce neggiatura era costruita nei minimi dettagli Non a caso I ho scritta con Kim Arcadi che non era solo il mio montatore ma la mia co scienza strutturale Soltanto a partire da una costruzione estremamente elaborata posso abbandonarmi ali improvvisazione Ùltimo tango in londo è un film alla Jean Rouch com pletamente hollywoodiano e cinema venta ricco

Poco dopo I Inizio delle riprese se dovevo parlare del due personaggi non dicevo pivi Paul e Jeanne dicevo Marion e Mari* Non sono stati loro Sd aderire ai personaggi sono stati i personaggi a diventare loro Doppiare fi

film in italiano e stato un doppio tradimento perche se è sempre una vergogna doppiare un film di finzione e addirittura criminale doppia re il cinema venta

D inverno a Parigi anche durante il giorno le luci dei negozi sono sempre accese e e è un contrasto molto bello tra il grigio piombo del cielo invernate e il colore dette vetrine Nei giorni In cui giravamo Ultimo tango al Grand Palais e era una grande mostra di Francis Ba con e la luce dei suoi quadn è stata la fonte di maggiore ispirazione per la cifra stilistica che stavamo cercando Storaro e io Sono tornato a vederle la mostra con Marion ci tenevo molto Che si confrontasse con i personaggi di Bacon perché trovavo che come loro la sua faccia e il suo corpo fossero dotati di una strana infer naie plasticità Volevo che Paul fosse come Lucten Freud e gli altri personaggi che tornano •ossessivamente in Bacon volti mangiati da qualcosa òhe Viene da dentro n

(da «fcmecnttea» ottobre S6)

Un dibattito al Premio Italia

Cara Africa, non c'interessi

DAL NOSTRO INVIATO SILVIA O A R A M I O I S

m CAPRI «La Rai trasmette 15 mila O R di programmi I an no ma per la cinematografia afneana e araba non trova neppure 15 ore Anzi non so no riuscito neppure a ottenere la presentazione di un solo film ali anno • Souheil Ben Barka regista produttore di rettore dell ente cinematogra fico del Marocco non era il solo polemico al convegno del «Premio Italia» intitolato Cinema * televisione chi è Davidf chi e Golia Sujla car la sembrava che ancora una volta gli «esperii» di mezzo mondo avrebbero pianto stilla crisi dei cinema senza costruì to invece questa volta ad al zare la voce per rivendicare i propri diritti sono stati i «di menticati del cinema» i rap­presentanti del Senegal (al convegno e era I ex amba sciatore in dalla, Henry Sen gnor che ha accompagnato il bel film premiato a Venezia, Camp de Thiaroyé) dell Urss dell Ungheria del Giappo­ne e I produtton italiani

Silvio Clementelh presi dente dei produttori italiani ha infatti approfittato dell ap­puntamento per annunciare che «I produttori non stanno più alla finestra tomai» a lare il loro mestiere, in modo prò positivo» al prossimo Mifed verranno da tutto il mondo con i loro progetti, per inco minciare a co produrre, senza attendere le commissioni de gli enti televisivi

In Africa intanto - ha spie-gaio Senghor - e è una cine «(ialografia di scarso valore commerciale «perchè non soddisfa I esotismo del pub­blico europeo a noi il cinema serve ancora a mediare i pro­blemi in una società alla ncer ca di se stessa In tv, però vanno in onda i film stranieri, americani inglesi italiani ma soprattutto Indiani quelli che Il pubblico senegalese predili

Se In Marocco sta nascendo secondo canale ma le tv piò

viste sono Raiuno la berlu scornarla La Cirio e il primo canale spagnolo «Quando e è stala la coppa del mondo di calcio - ha dello Ben Barka -rimaste chiuse per 15 giorni. L unica via d uscita sembra la

cooperinone Ira nord e sud, ma il giudizio di Ben Barka e severo «Va bene se lOccI dente deve vendere al Sud ma se II Sud aumenta il prezzo del cacao e è la crisi a Wall Street Noi dipendiamo da Wall Slreel Ed è cosi anche per la televisione Eppure ere do sarebbe giusto che oltre al film di Hollywood I telèspetta tari potessero vedere in tv an­che I altro cinema Anche noi abbiamo dei bravi regi su »

Chi fosse Davide e chi Go Ila alla line era davvero dilli-Cile dirlo e certo ogni paese aveva risposte diverse Victor Petrovic Demln dell Urss ol tre a parlare del cinema al ci nema che la gente va a vede­re - secondo le statistiche -14 volle ali anno e della tv che viene seguita 362 giorni ali anno ha affrontato il «no­do» della videoregistrazione «Siamo al trentesimo posto al mondo per la diHusiohe dei video ma e diventato il vero problema Che la Impazzire i burocrati sono disperali per che non esiste controllo non può esistere censura»

E in Italia? Troppi film sul piccolo schermo nuocciono alla creatività televisiva so­stiene Emmanuele Milano vi ce direttore generale della Rai Solo lo scorso autunno ci sono state ben 30 prime visto ni sulla rete Rai e « su quelle Fininvest Giuseppe Ceredi, responsabile della program mazlone cinematografica di Raiuno aggiunge «GnjfcrMfc meri agreement della Rai con la Fininvest non basta più

Perche il fenomeno coinvolge intero sistema televisivo l a

regolamentazione dovrebbe arrivare per legge come gì* succede in paesi conte la Francia» Tra Davida « Golia -ira tendenze commerciali e artistiche - Infine continua a vincere il telefilm «Non pos siamo continuare a demoniz zarlo - ha detto Massimo Fi chera vice direttore Rai per le nuove tecnologie - dobbiamo

Giuncalo imparare a produrlo i modo industriale salvando

valori nazionali da poter im­porre come modello sui mer cali internazionali» Aiutati... come fanno in Usa da «un sa no e onesto prote»lonls.mo»

UNO 7 1 1 - 1 » UNOMATTINA Cor. Livi» A«arl

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DI r f O l H A , PI D t ì , Jan Danieli L A T A T A a l L P R O H I t O n t Telefilm C H I TEMPO «A TOI H A I H POUTOMATTO Con Maria Teresa Ru

TSUUlOWHALt Tal Ire minuti di POUTOMATTO 2'perni IL MOWDO BIQUAHK DI Piero Angela P I S I . UHIV i l l lO «AMBINO 8 U ANTENATI Cenoni anlroell • T O R I ! DI UOMINI I RI MOTO Pri ma nari» H 8 3 19»)6 13- nume») M O l AL PARLAMINTO TOI

« U L l XXIV OLIMPIADE

ALMANACCO DM, OIONNO DOPO C H I TIMPO FA TtLtOlOWNAH SAPORI DI OLONA Telefilm «Un mo Ilvo per correre» Regie di Mercello Baldi S I I M U T O Pi l i PADRI BROtrVN Telefilm «Il problema insolubile» con Lo rama Guerrieri, Jean Pierre Leaud reo» di Vittorio De Sroti 11* epuod ol TELtOIORNALE APPUNTAMENTO AL CINEMA MERCOLEDÌ SPORT PER P A M MEKANOTTE T01 CHE TEMPO FA

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14.00 1 0 0 1 0 »

LA CASA NELLA PRATERIA Tele film STORIE DI VITA Telefilm CANTANDO CANTANDO Qui» TUTTINFAMIOLIA Quii STREGA PER"TtHSWrTeletilm HOTEL Telefilm* CARI OENITORI Qua OlOCO DELLE COPPIE Qua U PRINCIPESSA DI MENDOZA Film con Olivia De Havilland reo e di Te rence Voung DOPPIO SLALOM QUI I C EST LA VÌE Oulr. LOVE «OAT T«letHrri CA»A VIANELUfToIel |m SPECIALE MAURIZIO COSTANZO SHOW «Ultimo tengo a Porlo » ULTIMO TANOO A PARIDI Film con Marion Brando Maria Schneider regia di Bernardo Bertolucci TOP SECRET Telel Im i P R E M I E R T Settlmenale di cinema FRENESÌA DEL DELITTO Film con Orson Wellee Diano Versi reo a di ni chard Flel&cher

0^PU€ O B I «EUL XXIVOLIMPIADE

1 ) 0 0 T O I ORE TREDICI

14 SO TOI ORE QUATTORDICI I TRENTA

I B I S DAL PARLAMENTO

1 1 1 0 T O I «PORTIERA

I S S I ILCOMMISIARIOKOITER Tatolllm

1»S» METEO 2 TOI TELEOIORNALE

10 11 TG I LO SPORT

I O S 0 COLPO DI SPUGNA Film con Philippe Noiret Isabelle Muppert Jeen Pierre Ma rielle regia di Bertrand Tavermar

22 SS TQ2 STASERA

» 10 MONTEROSA 14 Si riapre il derby Ideato da Funan Testa Valdi regia di Car lo Nistrl

23 40 TG2 NOTTE FLASH

23 SO CUORE E BATTICUORE Telefilm «Week end a Santa Luisa» con Robert Wagner Stefanle Power» regia di Burt Brnckerhotf

0SS SEUL XXIV OLIMPIADE

9 30 10 30 1 1 0 0

12 0 0 13 00 14 30 1S0S ISSO 1S00 1S30 19 30 20 00

LA DONNA BIONICA Telefilm

FUPPER Telefilm

RIPTIDE Telefilm

HAZZARD Teletilm

OEEJAV TELEVISION

SO TO SPEAK FAMILY TIES Telefilm

BIM BUM RAM Con Paolo e Uen MASNUMPI Telel Im HAPPY DAV8 Teletlm UNA PER TUTTE, TUTTE PER UNA Cartoni animati

20 30 NOVE SETTIMANE E UN MAZZO F Im con Jerrv Calè Jenny Tamburi regie d Vltlor o De Sisl

2 1 2 5 22 SS 23 15 23 45 23 SS

ZANZIBAR Telefilm OlBATTITOtVaretà

TRE CUORI IN AFFITTO Teletlm PREMIERE SAMURAI Telefilm

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P S ! - SCBNIA E CULTURA TELEOIORNALI RIOtOMALI DEE • DANTE ALIGHIERI

s V o » T o B » . reo»"CiMaVudo»»»" SLMtNH» BENNATO Concerto

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«A piedi nudi nel parco» (Reteqiuttro, 20 30)

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S 3 0 IL SANTO Telefilm S 3 0 IL GIGLIO INFRANTO Film

11 30 CANNON Teletilm 12 30 NEW YORK NEW YORK Teletilm 13 30 SENTIERI Sceneggiato 14 30 SONANIA Telefilm ISSO 1 1 3 0 17 30 1 1 0 0

LA BRANDE VALLATA Teletilm IH C A I A LAWRENCE Teletilm MARVTVLER Telefilm DALLE S ALLE I ORARIO CONT1-NUATO Telefilm con Rite Moreno

1S30 LOU OHANT Telefilm ISSO GLI INTOCCABILI Teletilm 20 30 A PIEDI NUDI NEL PARCO Film con

Robert Redford Jone Fonda regie di Gè ne Setta ^ ^

22 30 ALFRED HITCHCOCK PRESENTA Tele ilm «Tutto a posto»

23 00 VIETNAM «L America si ritira» 11 ' par te)

23 SS LA RADAZZA DI NASHVILLE Film con Sissv Spacek Tommy Lee Jones regia di Mlcheel Apted

2 00 VEGAS Telefilm

Pilli

6 11 OLIMPIADI. Ciclismo su piste Ginnastici Canottaggio Pugils-to Lott i geco romana

1 1 0 0 OUMMAM, Lotta greco-roma na pugilato

U S O OLIMPIADI Ginnastica Solla vamlsnto Rasi 67 kg QdMrffia Fioretto maschHa ,

1 1 0 0 OLIMPIADI Repliche 23 30 SUMMAItY

3» 1 3 0 0 IRYAN Sceneggiato

1 1 4 0 PIUME E PAH.LETTE3

17 11 CARTONI ANIMATI

20 30 PIERINO R. FKHISSINrO Film

22 20 COLPO GROSSO Quii

ISSO SWITCH.Telefilm

IVI 14.30 VISTI E COMMENTATI

17 00 RUPERT EVERETT

U S O THEX Special 19 0 0 LA PARÒLA A NEW ORDIR

23 00 BROOKLYN TOP 20 23 30 ST1NG IN CONCERTO

®;BKK ISSO OLIMPIADI Da Seul 15 00 BATMAN Teletilm

1 1 0 0 MANI SULLA LUNA Film

17 30 ANCORA TU Telefilm 19 00 MATLOCK Telefilm 20 30 OLIMPIADI Sintesi della gior

nata 22 SO IL MISTERO DI TUTANKA-

MEN Film di Phil p Leacock 0 30 GET SMART Telefilm

frpiP IllWIlflllWl

14 00 L ULTIMA NEVE DI PRIMA-VERA Film con Agostina Belli

ISSO M AMA NON M AMA Quii 20 30 VIGILI E VIGILESSE Film 22 30 BENNY HILL SHOW 23 00 UN SALTO NEL BUIO 24 00 S BAMBOLE PER LA LUNA

D AGOSTO Film con W Ber

1 1 0 0 IL PECCATO DI OYUKI

I l 00 UN AUTENTICA PESTE

20 SO UN UOMO DA ODIARE

2 1 4 0 ROSA SELVAGGIA

22 50 TGA NOTTE

RADIO 1111! •Ili RADIONOTIZIE

* 30 GR2 NOTIZIt 7GR1 7 20GR3 7 30 GR2 RA0IOMATTIN0 • GR1 • 30 GR2 RA OIOMATTINO 110 GR2 NOTIZIE 9 41 GR3 »0 GR1 FLASH IO GR2 ESTATE 11 30 GR2 NOTIZIE 11 41GR3 FLASH 12 GR1 FLASH 1110 GR2 REGIONALI 13 30 GR2 RADI0GIORN0 13 GR1 13 30 GR2 RAOIOGIOHNO 13 4B GR3 18 30 GR2 ECONOMIA 10 30 GR2 NOTIZIE 10 30 GR2 NOTIZIE 18 « GR3 1» GR1 SERA 19 30GR2RAOIOSERA 20 4SGR3 23 30 GR2 RADIONOTTE 23GR1

RADIOUIMO Onda verde 6 03 6 56 7 56 9 5? t i 57 12 56 14 57 16 57 18 56 20 57 22 57 0 G ochi dulia 24 01 mp ada 13 22 I rad ot

mator con N no Frass ca 14 Sotto I sogno delsoh t$ Il Pag none estate 17 30 Ra uno jaii 88 18 30 Musca sera 19 2$ Ando* 21 30 0 sch vecch

RADIODUE Onda verde 6 27 7 26 B 26 9 27 11 27 1326 1528 1G27 17 27 18 27 1926 22 27 Blgorn 9 IO Tag o d terza 10 30 Estiva 134SStran rcordi 15 4B Estate per tu» 18 32 Prima di cena 19 50Locca s one 21 05 Colloqu

RADIOTRE Onda vordu 7 23 9 43 11 43 6 Prelud o 7 30 Prima pag na 8 30 10 30 11 50 Con certo del man no 12 30 Corner ggo musca le 17 30 Te/a pag na 21 Fest vai panstco 23 20 II iazz

i l i ! SCEGLI IL TUO FILM

15 .00 LA PRINCIPESSA 01 MENDOZA Roghi di T o r m e * Young, con OHyta do Havll-lond, Gilbort Roland. Uso-Gran Bretagna (1955) Film in costumo prodotto in Inghittorra dada FON Vi al narra I amor* fra Ano da Mandola, nobtldonna albi corto di Filippo II a il nobrt* Antonio Parti Ma anche Filippo H ama Ana a fari di tutto par ostacola^ re questo amore '' C A N A L I B

15 .30 0 LA BORSA O LA VITA Regi* di Cerio Ludovico Brogogfie, con Sergio Tofane, Italie (1933) Un uomo sconvolto da un djiaeato finanneno tonte tenacemente e inutilmente di uccidersi Finisce poi in un covo di anarchici che ai rivelano matti fuggiti dal manicomio Da vadare per la presenza di Sergio Tofano RAITWE

2 0 . 3 0 A PIEDI NUDI NEL PARCO Regie di Gene Socke, con Robert Redford* J a n * Fonde UBO 11967) Due spostni in quel di New York faticano un pò nei primi giorni di convivenze Anche per colpa di un vicino stravagante e di una casa piuttosto «scorno da» Il testo è di Nari Simone i dialoghi sono quindi a prova di bomba Redford la Fonda e Charles Boyar (m una delle sue ultime prove) sono bravissimi RETEO.UATTRO

3 0 3 0 COLPO DI SPUGNA Regi* di Bertrend Toyernier, con Philipp* Noi­ret. Isabella Huppert Francia ( 19 IS ) Laggiù al) equatore, un potutalo francese corrotto * tradito dalla moglie ma si rifa mettendosi con una giovinetta insoddisfatta e dando il via a una sporca serie di delitti * di intrighi Noiret è straordinario La calure (anche esisjumzlam dell Africa sembra uscire dallo schermo Uno dei migliori film di Tavarnier RAtPUE

2 0 3 0 LA CALDA NOTTE DELL'ISPETTORE TIBBS Regi* di Norman Jewiaon. con Sidney Poitier. RodSteiger Uaa (1BS71 Uno dei più famosi apologhi sul raizismo prodotti dal cinema Usa In una cittadina del Sud degli Usa viene commesso un omicidio L ispettore GiHespie conduce le indagini me ben presto un altro ufficiale, Tibbs venuto da Filadelfia lo rilava Piccolo partico­lare Tibbs è di colore e lo scontro con Gillespi* è inevitabile RAITRE

2 1 3 0 ULTIMO TANGO A PARIGI Regia di Bernardo Bertolucci, con Marion Bren do. Maria SchnaJder Italia (1972) Ne parliamo ovviamente in altre parte di questa pagina E I avvenimento televisivo della serata Qui ne ricapitoliamo rapidamente la trama a Parigi Jeanne (una raaazza borghese) e Peul (un amancano trapiantato in Francia) si Incontrano in una casa da affittare Si piacciono al volo e fanno I amore quasi con rabbia Stringono un patto si vedranno sempre e solo in quella casa e non si diranno mai i rispettivi nomi «Jeanne ha un fidanzato cinefilo e noioso Paul una moglie che pochi giorni dopo si suicida l uomo supera la crisi e si aggrappa e Jeanne che perà ha deciso di sposarsi e di lasciarlo L unico modo di liberarsi di Paul e di tutto ciò che egli rappresenta sarà ucciderlo CANALE 5

!;" I l inn i 18 l'Unità

Mercoledì 21 settembre 1988

i l i

Page 19: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

CULTURA E SPETTACOLI

Arriva nei cinema «Once More», il film più «forte» e più trascurato della recente Mostra di Venezia Ne parliamo con il regista Paul Vecchiali

Alla Mostra di Venezia molti si sono dispiaciuti, a ragione, che Once More sia stato completamente trascurato dalla giuria, Ora però il film sta per uscire sugli schermi Italiani e anche il pubblico più vasto potrà dire la sua. Nel,frattempo Paul Vecchiali è vertuto a Milano per presentare la sua opera, che viene proposta nell'ambito della rassegna La vìa del cinema in attesa di approdare al cinema Anteo.

SAURO •ORELU • i MtóNO, Sorridente*dir Sponlbilissimo, nonostante l'alicnamento delie interviste a catena, Paul Vecchiali! si li-mila a ribadire, di Ironie an­che alle più Insidiose richie-sie. ciò che va dicendo In ci­leni da quando Once Mòre è approdato alla 45* Mostra ve­neziana. Cosi torniamo a chiedergli: perché tanta ìnsì-sienia sul tema della passio­ne e le questioni dei rapporti •odali, entrambi elementi drammatici trattati nelle loro estrinsecazioni estreme? Per­ché il ricorso a questi cèsi-limile; qui addirittura l'Aids?

•Credo che queste situa­zioni e questi personaggi co­stituiscano altrettanti drammi eccezionali, del lutto eccen­trici, minoritari rispetto alla realtà più immediata. Il pro­blema, per me, per il mio ci­nema, è acquisire una deter­minala conoscenza - della realtà. Non già identillcarsi con essa, con la generalità degli eventi. Là mia origine còrsa mi ha spesso relegato in ruoli defilati, marginali. Cercare alcuni specilla per­corsi di conoscènza, certi modi autonomi di Integrazio­ne è sempre statò il pensiero

costante della mia ricerca culturale ed esistenziale*.

la risposta di Vecchiali non sorprende più di tanto Ma, intanto, proseguiamo nel nostro interrogatorio. La •messinscena! d'ogni sua opera rivela, s'intende, una scelta precisa. Compreso On­ce More, è evidente, dove l'impostazione regìstica sem­bra marciare sui binari paral­leli del kammersptel e dell'i­perrealismo ben temperato, disponendosi sullo schermo in una geometria rigorosa, in­calzante, E plausibile una si­mile valutazione?

•Mi sembra, anzi, del tutto azzeccata. Nessuno m'aveva finora fatto notare questa ci­fra indubbiamente avvertibile nella struttura di fondo di On­ce More. Iperrealismo e di­mensióne del kammerspiel sono modi espressivi certo presenti nel mio film, seppu­re non ad un livello consape­vole a priori. E staio nel suo farsi che l'opera In questione ha assunto via via questi parti­colari codici stilistici. Piutto­

sto e importante mettere in rilievo l'elemento geometri­co insito in ogni momento di Once Urne. Con» torse sa­prete il film è composto di nove pianl-sequenia, ciascu­no della durata di nove minu­ti, e che corrispondono i no­ve anni della vita del protago­nista. Ed * concepito, svilup­pato coerentemente nella sua progressione drammatica secondo la ligure classica dell'ellisse. Intesa ore in sen­so letterale, ora come sfug­gente segnale di quell'illuslo-ne-elisune tipica di un rovel­lo passionale divampante*.

C'è poi un particolare ca­rattere reticente nella fisiono­mia drammatica di Louis, il protagonista di Once More, affiorante tanto negli ambigui rapporti con la lidia, quanto nei conlraddlllortlegemi con i restanti personaggi. Perché una limile strategia narrativa?

•Non credo si tratti di reti­cenza.. Parlerei piuttosto di enuneiatiom aperta del dramma. Intenta prioritario del mio film è lasciare allo

kin-lauis Rotlind e Florence Giorgetti in una scena di «Once More»

spettatore il margine di liber­ta Interpretativa necessaria per tirare le più logiche con­seguenze dalle vicende cui ha assistito*.

Abbiamo avvertito ancora, in Once More, quella sorta di vitalismo a oltranza che, al di l i d'ogni azzardo, di tutte le paure per l'Aids, per la mor­te, se può esaere spesso ri­scontrabile sul plano concet­tuale, è molto meno pratica­bile nella realtà contingente. In questo senso, Once More vuol essere un'indicazione astratta, una stilizzazione esemplare, oppure intende

esprimere l'effettuale verità quotidiana?

•Sarebbe schematico e tut­to sommato fuorviente privi­legiare l'uno o l'altro aspetto della questione. Louis* il pro­tagonista della drammatica vicenda, sceglie una condot­ta di vita e, all'estremo, di morte, esclusiva, tutta elita­ria, personalissima. La sua è oltretutlo una scelta che, prò­prio trascendendo la vita e la morte, carica l'esperienza passionale d'una valenza to­talizzante, unica, irripetibile. È la sublimazione di un'intie­

ra esistenza che si gioca qui in termini quasi paradigma!) ci».

Sì direbbe, insomma, che Louis sia un personaggio he-mingv/ayano, anche suo mal­grado. Proprio come Mister Papa che filosofeggia con di­sarmante semplicità nel suo memorabile Aforte nel pome­riggio: l'autodissoluzione è il prezzo previsto per chi non si cura delle conseguenze delle proprie passioni.

•Verissimo. Ci avessi, pen­sato, l'avrei messo senz'altro in risalto nel mio Once More-,

»w» Xenalds e le frasforcnazioni della musica Un «tutto Xenakis» a Torino con opere collocate ai due estremi della sua carriera: tre lavori recentissi­mi e II folgorante esordio di Melaslaseis. Esce un'immagine assai suggestiva della poetica di que­sto «tipico compositore greco-francese cresciuto come architetto nello studio di Le Corbusier. Im­peccabile la direzione di Charles Bruck e successo trionfale per l'autore e tutti gli interpreti.

MOLO MTAZZI f a TOPINO Un ritratto di lann|s Xenakis in cinque cpq-, certi di grande Interesse con­clude in questi giorni a Tonno la undiceslmaedizione di Set­tembre Musica una Immagine assai suggestiva della poetica del compositore greco-Iran-ces* * stata subito allerta dal­l'Inizio del ciclo con un bel concerto dell'Orchestra Rai di Torino diretta da Charles

Bruck, accolto da un successo caldissimo*,

In programma, opere collo­cate ai due estremi della attivi­tà di Xenakis. tre lavori recen­tissimi e il Folgorante esordio di Melaslaseis. Composta nel 19S3-'54, questa pagina non ha perso nulla di ciò che ne fece allora una apparizione improvvisa e sorprendente, lontana dalle esperienze dei

compositori più radicali di quegli anni. Era stata scritta da un musicista privo di forma­zione accademica e capace di tradurre in concreti termini musicali Idee ispirate al pen­siero matematico e scientifi­co. Anche in ciò risiede una delle ragioni della Iona è del­la originalità di Xenakis.- pro­prio nel caso di Melaslaseis (che significa trasformazioni) le idee che erano servite a Xe­nakis per la progettazione del pezzo furono usate anche nel­la sua .attivila dì architetta 3uando lavorava nello studio

i Le Corbusier. Nella famosa pagina Iniziale di Melaslaseis gli archi dell'orchestra, par­tendo da una sóla nota, crea­no attraverso una somma di •glissanti* una situazione so­nora complessa che l'ascolta­tóre non può percepire nelle sue singole componenti, ma

solo come effetto d'insieme, come massa, come articola­zione dello spazio sonoro.

Xenakis ama citare l'espe­rienza del canto delle cicale o dell'elleno sonoro di una ma-nllestazlone di protetta in plana, e fin da Metasnseis egli allarme chiaramente II suo bisogno di pensare la mu­sica In modo non Untare, co­me articolazione dello spazio sonora per matte o secondo una grandi molteplicità di di­segni. Per ideare e controllare una musica cosi concepita, Xenakis si servi, in anni ormài lontani, del calcolo delle pro­babilità in base di progettazio­ne: questo non è che un aspet­to del rapporto di Xenakis con il pensiero matematico e scientifico e non deve far pen­sare semplicemente ad una tendenza sii astrazione specu­lativa. Intani questo aspetto

della tensione intellettuale che caratterizza l'esperienza creativa del compositore gre­co è inseparabile dalla voca­zione ad una violenza espres­siva che scatena energie pri­migenie, telluriche, quasi creando un mondo sonore •arcaico* di immediata, primi-MvisUea suggestione.

Nel bel libro che Settembre Musica ha pubblicalo in occa­sione del ciclo dedicato a Xe­nakis (curato da Enzo Resta­gno) Maurice Ftcuret sottoli­nea con ragione la teatralità intema alla musica del com­positore greco, ai suoi aspri scatenamenti di materia sono­ra. E in un altro saggio Mache nota che le radici di Xenakis nell'antica civiltà greca si rico­noscono in questa coesisten­za di razionalismo costruttivo e di selvaggia, prirnKItistica violenza. Il compositore ebbe

a parlare della propria esigen­za dì fare uscire.'la-musica •dalle serre atrofizzanti della tradizione e di ricollocarla nella natura*, e questa tensio­ne a cancellare la memoria storica* un aspetto dèlia posi­zione di estraneità, di origina­le isolamento che la-poetica di Xenakis ha assunto nel con­testo musicale di oggi. Natu­ralmente la sua originalità non può far dimenticare i legami con l'eredità, ìhpriirib.luògo,; 'di Varese e con la sua conce­zione della~màtèriaÌionòràr*""

Nell'ultimo quindicennio non tono venule meno le pre­messe essenziali delia sua poetica, ma si è attenuata o cancellata la tensione che esi­steva tra la astrazione scienti-llco-costrultivistica della pro­gettazione e la furiosa teatrali­tà del gesto sonoro. La plasti­

cità, infatti, è uno dei caratteri più immediatamente suggesti­vi del recente concerto per pianoforte e orchestra Ke-qrops (1986), che il pianista Roger Woodward.ha suonato tenendo, testa .magnifi­camente all'ottima Orchestra Rai di Torino. Il conflitto tra solista e orchestra produce in questo concerto tensioni in­candescenti* con una forza in­ventiva senza cedimenti,

Contrasti meno netti, ma scatenamenti di materia sono­ra no/i menò, yiqleritì presenta Horós 09*86), mèrciré II re­centissimo Tracées rivela la tendenza ed una semplifi­cazione retorica. che rende spesso discontinua là musica dell'ultimò Xenakis. Impecca­bile la direzione di Charles Bruck e successo trionfale per l'autore e per lutti gli interpre-

II concerto. 40mila a Ravenna

Un blues perfAdriat^ Le gru, le navi in attesa di scaricare, l'acqua del porto fin dentro la città. Il mare aperto un po' disonte, sullo sfondo, nel buio della notte. Poi d improvviso i colori degli «spot» e le prime note. La notte di Ravenna si illumina di musica con Dal­la Morandi, gli Stàdio, Carboni e Mingardi. E in quarantamila accendono le loro fiammelle, in se­gno di speranza, per salvare il mare Adriatico. :

DAL NOSTRO INVIATO

ANDREA OUERMANOI • > RAVENNA. Il serpentone di automobìli e biciclette sfila ininterrotto dal centro monu­mentale della città al porto. Arrivano da Lecce, Bologna, Milano, Roma, Torinp. Richia­mati dagli artisti, rria anche dalla giusta causa. Tutti insie­me con l'impegno di lare qualcosa, qualsiasi cosa affin­ché il sogno di un mare pulito tomi a popolare le notti dei poeti, cioè della gente comu­ne che vive rangoscia.dell'in-quinamento all'ultimo stadio come un'armonia stravolta.

Gianni, Lucio, Andrea, Lu­ca, gli Stadio e i musicisti di Carboni e Mingardi, venti ami­ci che hanno cercato insieme una nuova armonia, fatta di note, di affetto e di amore. E di parole dedicate ai figli dei nostri figli che, come dice Fu­tura, dovranno pur mettere le mani su qualcosa di giusto, di bello, di vivo. L'Adriatico è in agonia, ma non è ancora per­duto. È sporco, ma con un. colpo di coda torna a respira­re. Lancia un gridò disperato e in quarantamila rispondono, chiedendo In cambio sola­mente della buona musica.

E la buona musica - biso­gna riconoscerlo - c'è. Quasi tre, lunghissime, ore di grande musica che fa accapponare ut pelle. Tra passalo e presente, tra ricordi e speranze di un fu­turo migliore, il concerto ab­braccia il mare Adriatico, dal­l'Istria alle Puglie,

Per primo esce sul palco il barbuto Andrea Mingardi, che siccome è stato recentemente a Ibiza ha il compito di pre­sentare la serata, oltre che di cantare. Canta subito un suo nuovo, dolcissimo brano. Ma non è sufficiente. Il vecchio blues è più adatto, perché ti arriva dritto al cuore. E il, ro-ck'n'roll è.ancor più giusto perché ti dà~ia càrica, lì fa vi­brare rabbiosamente. Mingar­di canta, urla e invita a cantare e ad urlare. Dopo il quarto motivo si ferma, parla del ma­re, chiede di non usare più il detersivo (.Voglio restare sporco tutta la vita»), chiede di solflare tulli insieme per al­lontanare la schiuma, dice di

portare tutte le alghe a Wanna Marchi. •Urliino pi* «paven­tare le alghe rosse*.

Arriva Lucio Dan». Cappel­laccio in leattt e battone, at> compagnatd dagli Stadio ad t subito Com»j>rD*ri*,il?tr*-. re. -Non sono poetai le can­zoni - dice - ma toglie che il vento trasporta. Qualche volta arrivano a destinazione". An­che furura, Il secondo brano di Lucio, è in tema con la sera­ta. E anche Armo e Marco, perché l'amore della stella e del lupo di periferia sono puli­ti. Dalla conclude II tuo breve sei con Caruso, cioè con I ri­cordi portati dal mare. Poi è la volta degli Stadio con Ire vec­chi brani bellissimi che qual­cuno non ha dimenticato e con Bella più che mai, recen­tissimo pezzo portante del 33 giri Cantoni da Stadio.

Il boato e gli ùrletti delle adolescenti ora sorto per Luca Carboni, il delicato cantora dei sentimenti e degli Innamo­rati. Le damme accese tono r migliaia e incorniciano flore*. tìno, Sarà uomo, Voglh di vi­vere. '..>• •

È il tempo del ricordi, di nuovo, e questa volta sono le mamme giovani a lanciare I gridollnl per una canzone di più di vent'annl fa. Olannl Mo­randi canta con II solito entu­siasmo Un móndo damme; Poi lameravlgliosapoesla di Roberto Rovere! Chiedi citi erano i Beatles e mnt Uno su ZOO. Il disco che ha segna­to Il ritorno dì Morandi coma grande interpreta,

Qualcuno dietro tt « « w t , la musica si la più nuova. E una scheggia dell'evento del­l'anno. Sul palco | due amici, Lucio e Gianni, per Dimmi dimmi e 1/iVo. Il boatoacanoV: * sce gli ultimi minuti. Tunleul^ palcòscenicvo per II gran lina- • le. Un gran «naie dedicato et-•''" l'amore con Everybody necds someòotfvtótoue, tulli cerca- , no qualcuno da amare, vec­chio hit del rhythm and blues riportato alla ribalta dai Biuta Brothers. L'altra notte era it mare. Il cielo se n'è accorto • ed ha aperto le nuvole per scoprire una stella,

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i •:!.•;; • : : : . . l'Unità

Mercoledì 21 settembre 1988 19 wiiiiiifflifflniiiMi HI

Page 20: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

SPORT

Olimpiade di Seul L'oro dei poveri Il piccolo lottatore di Faenza

dà all'Italia la prima medaglia Gioia amara dopo la vittoria: «Sono felice ma anche molto stanco Vi accorgete di me solo quando vinco, comunque ci rivedremo a Barcellona

La forza di un Pollicino Ha vinto lo sport fatto in casa

0 * UNO DEI NOSTRI INVIATI

• I SEUL Viva Maenia, dun­que. Per un giorno popolare quanto Paolo Rossi dopo la malie* notte del Bemabeu mondiale, conquista moli ed applausi. Lo sport italiano si ripara dietro l'immagine tassi-curante, provinciale e casa-riccia dell'omino. Un lottato­re dimenticalo per quadro an­ni l i da schermo al mega-spari sponsorizzato e ricco che para essersi Improvvisa­mente smarrito L'atletica E K o l ò è ancora "groggy.

la granitola di colpi, fil­ala negli scandali do­

ping ed Evangelisti; e il calcio, uscito senza gloria dal cam­pionato europeo, ha cono­sciuto la pagina nera dello Zambia. Che cosa resta dell'I­talia sportiva? Quale modello si «..Incentivalo con la tele-spettacolarizzazione ossessi­va e con la corsa miliardaria tenia Inni?

Lelfetto-tnduslrla ha aggre­dito e strangolato lo sport di cala nostra e II Coni negli ulti­mi anni se l'è cavata alivello di massa con l'alibi dei Giochi della Oloventù. Risultalo im­barazzante: sono cresciuti I passivi con II telecomando In mano, la genie si è allontanata dagli «Mai - complice II virus d u i * violenza - e gli stessi man media si sono latti coin­volgere nel perverso meccani­smo. Sono queste le riflessioni che vorremmo ponesse all'or dine del glomo il governo del lo sport italiano e l'avvocato Cattai. Invece, come in una partita di monopoli, si conia ho le azioni eliimere che in quatto caso si chiamano me dulie d'oro, d'argento e di wpnzo. Senza considerare Ka'l altro, che continuiamo ad Inseguire senza (amasia i soliti polverosi nomi (gli Abbagna % Nume. Maunzio Damila no), tenta contare che tra uno'Mandalo scommessa r l'altro, doping a dosi da cavai lo « teppismo negli stadi, negli ultimi tempi ti sono sciolte seminala di società sportive di

' baie. E quello mentre Nebio lo predicava l'atletica spella Colo e Monlezemolo e Carra ra costruivano, come murato ridi lusso, il cantiere dell'Italia

Allora viva Maenza e doma ni - speriamo - viva gli Abba gnale. Ma se non si assicura ranno il necessario ricambio ed il rinnovamento lo sport Italiano nop ha domani Schiavo del mercanti di meda glie e di una lobby allarlslica che è ormai giunta a livelli tempre meno occulti nel cuo­re del sistema, Q Ma.Ma.

«Pollicino» Vincenzo Maenza almeno per un gior­no ha sulle sue piccole spalle l'intero sport italiano. Ha portato con lalotta greco-romana (48 kg) |a prima attesa medaglia d'oro. Dopo Los Angeles '84, Seul '88 con lo stesso costumino rosso, la frangetta sulla fronte e una gran rabbia. Per la squadra italiana una piccola boccata d'ossigeno, quando già suonava I allarme.

DA UNO PEI NOSTRI INVIATI

MARCO M A Z Z A N T I

• a l SEUL Stanco, stanchissi­mo, quasi disperato. La patac­ca d'oro al collo non lo solle­va Ha gli occhi tristi, benché stringa quella fettuccia e quél medaglione segno del prima-Io Vincenzo Maenza da Imo­la è giunto al capolinea senza gioia. Tutta la colònia italiana si è data appuntamento nella coreografica paléstra, si è stretta attorno a lui. E stalo sa­lutato con il tricolore e le note solenni. Lui ha risposto accen­dendo un cerino in un buio tunnel Quel bandierone Ita­liano sventolalo con impelo da bersagliere da un isolato tifoso, salutava |a piccola ve­detta romagnola con un senso di liberazione. Per lui si sono scomodati I potenti, il presi­dente del Coni Arrigo Gallai, il segretario Pescante, l'amba­sciatore.

In pochi-minuti Maenza ha

liquidato la burocratica in­combenza con il polacco An-drzej e si è conferrnato cam­pione con autqn'tà,e freddez­za. Un titolo che bissa quello di Los Angeles di quattro anni fa. «Pollicino» diventa come in una fiaba un gigante. È coc­colato, acclamato, rincorso, Dopo un interminabile esame antidoping per la prima volta ad una conferenza stampa a l . termine di una gara si riesce a parlare italiano. Si accendono i riflettori è le molte ombre della spedizione In Corea sembrano sparire come per un Incantesimo. I cattivi pen­sieri sono riposti e tornano I buoni propositi.

Gli occhi smarriti, Il pallore assoluto, il volto scavato'testi­moniano della tensione accu­mulala. Solo poco prima stilla malerassina gialla e rossa il

piccolo guerriero sembrava come posseduto da un raptus-Si muoveva a scatti, agile, e guidava il combattimento. Il polacco opponeva.resìslenza, ma Maenza era il padrone. Sport crudele, la lotta, ma ispi­rato a movenze antiche. I cor-.pi si intrecciano, le braccia si / incrociano in un ammasso di £ muscoli e sudore. \

Maenza non ha dato scam­po al suo avversario. Già dopo poche battute era in vantaggio di due punti. Al suono della sirena saranno -tre* Il. piccolo-grande uomo salterà di gioia e abbraccerà tutti, lancerà baci-

La prima dichiarazione de­lude chi si attendevamo ro­boante messaggio alla nazio­ne: «Sono stanco, ho bisogno di riposp;.s"|;s4no i suoi mo­menti di gloria. Piccoli attimi per una platea che attendeva il gesto e la parola del gladia­tore. Ma nell'aria c'è un sapo­re amarognolo.:«Sarei sciocco se non fossi felice, ma vi ac­corgete i\ me. soltanto, quan­do riesco asportare a casa una rhedaglia».'£ trascinato, nono­stante tutto, sul terreno della giaculatoria; «Dedico la vitto­ria a tulli e, in par|icplare:a rnjo tiglio Yuri chehà sei mési, non capisce niente, ma non im­porla. Pèrche Yuri? Perchè riti piace il nome russo».

Neljsuoi occhi spenti, nel ,-suo corpo che shuf la ripassa­no come in un flashback gli asfissianti allenamenti, i sacri­fici inauditi per mantenere il peso. «Non ce; la faccio più, sono pieno di fatica». Già, quanta ìaiiéa? «Sto lontano per mesi interi dalla mia fami? glia chiuso sèi ore al giorno ih palestra, mi alleno tutto l'an­no domeniche comprese».

L'atleta che sprizzava vitali­tà eJorza appare afflosciato. Si presenta al rito spesso triba­le dell'intervista per pura con­venzione. Ha isolo, yogiia;;.di

scappare, di ritugiarsiiin qual­che angolo nascosto. Ma qua­le miracolò sta dietro ad un uomo che sottoposto a diete massacranti, a saune quotidia­ne è riuscito, nel mornènlo prestabilito a garantire il mas­simo della funzionalità psico­fisica?. Risponde il professor Antonio Ì)al. Monte dell'Istitu­to di scienza dello sport che lo ha accompagnato in questa ascesa verso, il podio. «Nelca-so di Maenza. conta, il peso della.pratica, rispetto-agli stu­di scientifici. È il risultalo del­l'alchimia e della regola' del

^bilancinòdei suoi-preparatofi. -ÒDall'eslerhò si potrebbe dire '• che le durissime saune pote­vano ucciderlo. Ma il conti­nuo allenamento gli permette simili sforzi. In fondo non fa malcperdere liquidi attraver­so la disidratazione: la pelle è giudicata il terzo rene».

In ogni caso Maenza ab­bandonerà lacategoria dei 48 chilit gli va ormai troppo stret­ta. A Barcellona promette di esserci ma un gradino più in su. Il piccolo-grande uomo, ha preso gusto a vincere e dà a tutti appuntamento tra quattro anni.

E per s Qtto ore di allepamentp quotidiano nei quattro anni che serpaio là vittoria di Los^gdesdatlMs di Seul: «Ma ctìe fatica!»

.'" ' •"';. ---'• MARIO RIVAIMO

Ù presa vincente che ha regalato a Matnzj la medaglia d oro nella finale dllottagreco-ro-*— ' - - u - « • * « - • - ' » - • — * • — mosso dopo il bis olimpico

wm ROMA. Quella voUa ave­va battuto Ceskov.o Beskpv oppure MetUQsk. Vincenzo era ancora ulle prime armi o per megljadire alle prime me­daglie, iwnon c'era verso-di fargli ricordare i nomi degli avversari batuiti. -Mi sembra... ma no, non sono mica sicuro, telefona al presidente della "lotta" che lui lo deve sapere per forza... comunque era un bulgaro e con me ha perso. Non ti basta, eh? Lo sapevo». E dov'è che hai vinto? «In America, eravamo a... aspetta che ce l'ho scritto qui. A Colo­rado Springs. Bella l'America, bellissima, io però non ho mi­ca visto tan-e cose, eravamo sempre in palestra. Non li

màndajio mica in vacanza, cosa credi»,

Le prime interviste a Maen­za si consumavano cosi, ma quelle successive non furono differenti. Salutato Vincenzi-no, usciti dalla palazzina bian­ca di via Saviotti, un «classico-era telefonare al presidente della «Cisa-AudaX», Napoleo­ne Meinardi, per farsi relazio­nare sulle questioni tecniche e insomma su tutto quanto stava al di là del personaggìo-Maen-za tout-court. È Napoleone, personaggio austero con baf­fone bianco, dal slip ufficio faentino" recepiva rSòs. Il pe­daggio costava la raccoman­dazione di rito «...ma Vincen­zo, che è un campione e farà

parlare di sé, è soltanto la "pùnta dell'iceberg'', la socie­tà Cìsa ha una tradizione anti­chissima con oltre 500 titoli italiani vinti * Passa il tempo e Maenza continua a vincere contro atleti dal nome miste­rioso, successi e piazzamenti su tutte le materassme del mondo

Èli 1984, alle Olimpiadi di Los Angeles vince la medaglia d'oro, tutta Italia per una not­te fa il tifo per lui che sbatac­chia in lungo e in largo un te­desco dell'Est Al ritorno Faenza gli tributa una bella fe­sta: gli fanno fare passerella per |e strade della città su un'auto d'epoca, assieme alla ragazza che sposerà tre anni dòpo, Roberta. Medaglie,;^ ci, strette damano, applausi. «Guarda qui - mi indica, sem­mai ce ne tosse bisogno} i tro­fei che stipano la sua stanzetta - n o n c'è più^posto, non so più dove mettere la roba. E guarda qua... fotografie» Sor­rìdente, sul podio di Los An­geles: bellissime. «Belle, eh7

Ne ho tante, le miglion però sono già nell'album o le ha

prese la mia ragazza, No, non ho pianto quando hanno suo­nato l'inno di Mameli, in tele­visione li fanno sembrare le cose in modo diverso E stata una cosa fantastica vincere questa medaglia, con le paro­le come si fa a spiegarlo I u* nica cosa che non mi è piaciu­ta sono quei soprannomi stù­pidi che mi hanno dato sui giornali Fanno gli spiritosi ma io non sono d accordo Ho sempre fatto tanti sacnfici sul­la mia pelle e adesso non puoi immaginare la fatica a com­battere netU categoria 48 kg. Guardami adesso peso 55 chili e non ho un filo di gras­so, tornare a 48 sarà una tortu­ra».

Sono passati altri quattro anni, Vincenzo si è sposato, ha avuto il posto di lavoro che cercava, ha abbandonato la vecchia Ritmo color nocciola per una Volkswagen. Ha vinto la seconda medaglia d'oro al­le Olimpiadi. Ma il successo non gli farà cambiare caratte­re e abitudini Passa alla storia dello sport italiano battendo un polacco che si chiama Glab Nome facile, stavolta se lo ricorderà

Una storia (X)minciata nel 1908 t M ROMA. Ancora oro per la lòtta azzurra grazie a Vincen-zino Maenza che ha bissato a Seuil'impresa di quattro anni (a a Los Angeles. D'altronde la storia dei Giochi è piena di episodi felici per i nostri colori In questa disciplina: in assolu­to la prima medaglia d'ora ita­liana alle Olimpiadi^ conqui­stata a Londra neM908 pro­prio da un lottatore. Nei pesi leggeri vinse Infatti Enrico Pòrro, un ragazzotto turbolèn­to nativo di PoTta Ticinese presso Milano che sfogava la sua vitalità in palestra e che arrivò addirittura al titolo olimpico dopo; aver latto an­che Il mozzo su una nave che girava intorno al móndo. Altri allori furono poi conquistati da Gozzi a Los Angeles nel 1932, da Lombardi a Londra nel 1948, da Polito a Mosca nel 1980 • dallo stesso Maen*

LEONARDO IANNACCI

za a Los Angeles nel 1984. Complessivamente i nostri atleti hanno conquistato an­che tre medaglie d'argento e nove di bronzo.

Alle Olimpiadi vengono dif­ferenziati due tornei di lotta: la greco-romana e la libera. La prima consente le prese sol­tanto dalle anche in su, vietan­do nella maniera più assoluta dì servirsi delle gambe. L'av­vio dell'incontro è in piedi e sono proibite alcune prese pe­ricolose alla gola, alle dita o la caduta sulla pedana con vio­lenza. Nella libera invece la partenza avviene con i due alieti Inginocchiati e la presa è permessa su tutto il corpo pur essendo vietate anche qui le prese pericolose. Sia la lotta greco-romana che la libera prevedono dieci categorie

che vanno dai minimosca (che non possono pesare più di 48 kg ed è il caso di Maen­za) lino ai supermassimi.

Nell'ambito del Coni non esìste una federazione specifi­ca per questa disciplina: la lot­ta rientra infatti nella Fllpi (o meglio Filpj) che raggruppa le federazioni italiane di lotta, pesi e judo. Gli appassionati sono quasi 5000 (secondo le stime forse un.po' ottimistiche della federazione) anche se gli atleti che svolgono una pratica agonistica sono mollo meno. La lotta rientra infatti tra gli sport «poveri»: non esi­stono sponsor e il guadagno per un atleta è praticamente nullo. Solo i grandi campioni ricevono dalla Federazione delle borse di studio per poter

svolgere i loro allenamenti senza l'assillo dì problemi economici. Dopo Seul, Vin­cenzo Maenza riceverà per la medaglia d'oro una gratifica di una trentina di milioni.

Geograficamente la lotta in Italia ha due poli principali, in Emilia-Romagna spopola la greco-romana dopo gli allori dì Maenza, mentre in Sicilia va dì gran moda la lìbera e il pa­lermitano Giovanni Schillaci potrebbe riservarci nei prossi­mi giorni altre belle soddisfa­zioni nella categorìa fino a 62 kg. Infine, nonostante la «pro­motion» fatta dalla Filpj, la lot­ta non sembra proprio interes­sare alle donne anche se, do­po le prime gare di solleva­mento pesi temminìle, non ci meravigìieremmo dì applaudi­re ai prossimi Giochi olìmpici una Maenza in gonnella.

A Faenza il brìndisi di parenti e amici

• • Parenti ed amici sin dalle prime ore della mattina sì sono stretti intorno a Roberta e a Yuri, moglie e figlio di Vincenzìno Maenza. Hanno fatto tutti insieme un tifo india­volato; gridato, sofferto, incitato il «pollicino» imbattìbile del­la lotta greco-romana, fin quando l'arbitro ha sollevato il braccio di Maenza al cielo. Poi hanno festeggiato, brindato a questo secondo successo olimpico del faentino.

ftl!»«§i?*«t" Pace fatta tra Lewis e il suo tecnico

Pace falla fra Cari Lewis (nella foto) e Russ Rogers. L'ali» natore del velocisti statunitensi che si era lasciato andare a un clamoroso sfogo nel corso del quale aveva minacciato l'esclusione dell'atleta dalla staffetta 4x100.1 due ti sono streni la mano ieri davanti ai fotografi, assicurando che i loro attriti sono frutto di un malinteso. -Non conta se Russ e io siamo amici per la pelle o nemici giurati » ha detto Lewis - l'importante e dispone della migliore staffétta possibile». «Va tutto bene - gli ha fato eco Rogers -; stabilendo il nuovo primato del mondo». Fra Lewìs.e Ro.. gers non c'è mai stata grande simpatia. Nonostante I due si conoscano dal 1979. A far scoppiare l'ultimo litigio è fiata l'invadenza di Joe Douglas, consigliere e manager di Le­wis. Rogers ha spiegato che quando Ieri diceva: «Ha tirato troppo la corda, ormai può pensare solo a impiccarsi*, non ce l'aveva con Lewis ma con il suo procuratore. ,

A K i r i t rhenko Alexandre Kiritchenko, 21

l«OfO» sovietico a conquistare I* nel Chilometra medaglia olimpica nella neicniiomeiro wptimétà&nmiu fla fermo tanno, Il campione rutto di ^ ^ _ quest'anno ha coperto U — ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ " « " distanza ih l'M"499, te­nendo una vertiginosa media di 55,187 km orari. Il biondo Alexandre, un robusto ragazzo di t,80 m per 80 kg, era al la sua prima gara internazionale, e non si può dire che sia stato tradito dall'emozione. Panilo dallo «stanlng^loclu, modernissimo ritrovalo tecnologico che libera la ruota posterióre del ciclista solo a sparo avvenuto, con il petto­rale 16, il sovietico hs lasciato dietro la sua tela nomi illustri del ciclismo mondiale. L'eit campione del mondo della categoria, l'australiano Vinnicombe e stato distanzia­to di 29 centesimi di secondo, mentre II tedesco occiden­tale Lechner, terzo classificato, e arrivato con un ritardo di 62 centesimi. '

H a fettO USO Olimpiadi finite per H pesi-J l ' . l - S . i T . sta svedese Johh%rt*5!. di steroidi: «n. L'atleta si t autoesckv pesista svedese *?, •S*"* "er™"*^!1»* • J 5 S • * * * " * * * * * olimpica, ammettendo « SI l i t j ra aver fatto uso di steroidi

anabolizzahtl.Chrisnìuisen, - ^ • • • » • » • • • • 26 anni, era stalo tottòpo-sto a un controllo a sorpresa il 20 agosto. Le autorità sportive svedesi hanno informato i responsabili della rap­presentativa olimpica che l'esito dell'accertamento e mul­tato positivo. Determinando l'automatica esclusione dei pesista, che avrebbe dovuto salire in pedana giovedì, nella categoria dei 75 kg.

Pugilato, amiti» sospeso per il «caso Pagendam»

La storia del pugile canade­se Jamìe Pagendam, dichia­rato sconfitto per kot sul ring dall'arbitro, ma sùcces- ; sivamente proclamato vin­citore dalli commissione reclami dopo aver visto H filmato del combattimento,

che aveva sostenuto con il mongolo tfserenòM.ÀnMa'ta. gol, non è finita. La commissione d'appello delta R r i ì t * zione Intemazionale di pugilato ha deciso di escludere entrambi dal torneo sostenendo che Amarjirgol doveva, effettivamente, essere dichiarato sconfitto, ma che m re Pagendam poteva continuare nel torneo perche ko. Inoltre l'arbitro non potrà più dirigere Incontri in i giochi ed i cinque giudici hanno ricevuto un richiamo per non aver attirato l'attenzione degli ufficiali del ring sull'ir-regolarita commessa.

Proteste italiane per il cibo del villaggio

Il presidente della Federa­zione Italiana Medici Spor­tivi, prof, Gustavo nicol-mei, ha presentato nel gior­ni scorsi una protesta ulli-clale alla commissione me­dica del Ciò lamentando

1 carenze alimentari nel vitto distribuito agli «leti nel villaggio olimpico. In particolare e stata fatta rilevare la scadente qualità dell'alimentazione e la carenza di cibi ricchi dlproteine. La protesta detw «tele-. gazione italiana non è isolila: numerose altre rappresenta-uve hanno manifestato la loro insoddislaziorie per gli ali-memi disponibili nel villaggio. Ci tono state lamentele anche per le lunghe file che gli atleti sono costretti a late alla mensa prima dì essere serviti.

N e i « C a m P U S » U n centinaio di studenti «u-- . T Ì . « T * ^ dcoreànìhaorg»nìiW«»« nUOVc ri una' dimostrazióne ftacnì-: mani festaz ioni c * anuolìropjca davanti * i i i i iMi i tauuHj i i i r h o t e | shilla di SeulTdo«é a n t J - U S a alloggia il'presidente del • Ciò. Antonia Samaranch, ^ ™ • • ™ " ^ ^ ^ ' ^ " " — dando fuoco ad una grande bandiera americana, La protesta è .stata controllata a Vista.: dà centinaia dì poliziottijn assetto'antisommossà «he non sono intervenuti per disperdere i dimostranti, IghonMi dil­la maggior parte dei passanti, secondo quanto rilento da testimoni oculari. Gli studenti, dell'università Dongkuk, so­no usciti dal campus avvicinando fino a circa 300 metri dal lussuoso hotel di Samaranch. A) grido di "No alle olimpiadi della divisione della penisola» hanno dato fuoco ad uni bandiera americana ritirandosi poi senza compiete atti di violenza.

ENRICO CONTI

Costiti

9.00-11.00 11.00-13.00 13.30-17.30 0.30- 2.00 2.00- 4.00

4.00- 6.00

6.00- 9.00

18.10

22.30

8.30-12.30

13.00-14.30 20.30

6.15-11.00

11.00 12.45-15.30 15.30-18.30

20.00-22.00 22.45-23.30

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Raldue Tunisia-Cina e Zambia-Guatemala Calcio: Italia-lrak e Svezia-Rfg Sollevamento pesi - Scherma: lin. fioretto M. Scherma - Tiro a volo Ciclismo-su pista: velocità M e F., quel. ìnd. * punti, fin, inseguimento ind. - Pallavolo • Botte • Tennis Ginnastica ind. M - Pentathlon: cross, fin. ìnd. e a squadre Pallanuoto: Italia-Corea del Sud - Scherma • Palla­volo M: Italia-Svezia

Reptldgo della giornata

Missióne* Seul Velemonlecarlo Ciclismo:quartl - Ginnastica - Nuoto - Boxe: ellm. -Calcio: Italia-lrak Boxe: elim, - Ginnastica Riepilogo della giornata Cippdfitria £i9Am<£su P's,f> • G !m?,H , ì c ! CdiflO • Canottaggio Cdiff:>- Boxe: e ta . (dilt) - Lotta greco romane Calcio: Italia-lrak Lotta greco-rpmàna • Boxe Ginnastica-Sollevamento pesi (dìff.) - Scherma: fioretto M (dilf,) Repliche gare Replica gare e riassunto della giornata

20 l'Unità Mercoledì 21 settembre 1988

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Olimpiade di Seul

SPORT

Una crisi difficile Questa rnattina (alle 11) — la Nazionale olimpica

affronta gli irakeni. Deve assolutamente vincere per passare il turno. Ma il clima nel clan azzurro è molto pesante

Gare e

Rocca gioca l'ultima carta Venne il giorno dell'lrak e quella che secondo le previsioni doveva essere un» partita interlocutoria,

; diventa l'ultima spiaggia per una Nazionale olimpi­ca ormai vicina al naufragio dopo essere stata squassata dallo Zambia con una tempesta di gol. Oggi a Seul l'Italia può solo vincere se non vuol uscire dallo stadio Tongdaemun con le valine in mano,

' P« UNO DEI NOSTW INVIATI

R O N A L O O K R O O U N I

• e ) KWANGIU. Sul campo di •llensmenlo della Manilallura tabacchi si levano sonili lumi velenosi. La batosta subita contro lo Zambia ha dimen­sioni storiche e non può esse­re smallila con una nottata di tonno. Una nottata per di più agitata da neri fantasmi.

Rocca e i resti di quella che lino all'altro giorno era slata l'invincibile Olimpica, stanno sostenendo un allenamento prima di partire per Seul dove oggi (In tv alle ore 1 0 contro l'Irak si. giocano le ultime car-

' te per restare dentro II torneo olimpico di calcio. Nell'aria forte e l'odore del tabacco, ma I giocatori ti lasciano slug-

. gire solo qualche «boccata. prima di salire sul pullman che Il porteri a Seul. Il programma prevedeva il trasferimento in aereo e la muta dei cronisti aveva già provveduto ad Im­barcarsi tulio Steno volo. Ma lo Zambia, dopo aver guastato la fetta, h i scompaginato an­che I Dltnl logistici. E la scelta del pullman per andare a Seul ha II, sapore più di una luga che di un trasferimento.

Foche, ma acri battute, Cr». vero,, al quale la permanema

. In Corea ha accentuato i tratti

orientaleggianti, toma a fred­do tu quello che aveva già detto a caldo: -Con Zoll gio­cavo a uomo, ora a tona. Pri­ma ero lo che Impostavo il gioco, adesso e lo stopper che svolge questa funzione. Abbiamo sbagliato tutto, quindi evidentemente qualco­sa non va e non dipende solo dal caldo.. Rocca pesa, pren­di e porta a casa,

La squadra già di primo ac­chito non 4 Mata dalla tua par­te, Chi arriva e vuole imporre dei cambiamenti non e mai ben accetto. Per togliere la ruggine delle abitudini ci vuo­le tempo, oltre alla bontà del­le idee nuove, E al primo col­po, e che colpo, ognuno pun­ta a scindere le proprie re-sponsibilltà. Vinto, che * uo­mo di mondo, ulula con il tuo ghigno saraceno e dice: •Parliamo dopo l'Irak», lachi-ni, ancora tolto choc, conti­nua a ripetere: .Non ho mal corto tanto • toccalo coti po­chi palloni In vili mia, certo che

Nettuno te la tenie di vuo­tare ora II tacco. La alluaiione non à del lutto compromessa. c'è ancora la possibilità chia­mata Irak, Prudente consiglia

Un avversario che non vuole fere regali * • SEUL All'intero del tor­neo olimpico l'Irak, l'avversa­rio degli azzurri nel decisivo Incontro di stamattina (ore 11), era considerato II lavorilo per II secondo posto del giro­ne, Mù di Zambia e Guatema­la, Questo in virtù della censo-licjala esperleznza maturata con la partecipazione alla late tinaie dei mondiali del Messi­co e delle buone dimostrazio­ni date recentemente nelle va­rie manifestazioni asiatiche.

; Pur dovendo giocare tutte le ' partite ,in trasferta (il regola-' mento della Fifa Impedisce al­

le «quadre delle nazioni in sta­to di guerra di ospitare Incon­tri Internazionali) si è agevol­mente quallllcata per le Olim­piadi. Llrak ha eliminato gli Emirati'Arabi Uniti, la Giorda­nia, Il Qatar. Gli irakeni gioca­no un'calcio molto veloce,

mshóa

tecnicamente dignitoso e so­no particolarmente combatti­vi, Hanno un'ottima tenuta atletica e da tempo l'allenato­re, Dawood Ammanuel, sta preparando questo appunta­mento olimpico. Il punto di forza della squadra é Ahmed Radhl Amlsh, ventiquattrenne attaccante che parte da lonta­no con una buon* visione di gioco e ottimi spunti in verti­cale.

L'Irak ti gioca la qualifi-cazione dopo aver pareggialo 2 a 2 con lo Zambia conclu­dendo rincontro in crescen­do e avere battuto 3 a D il Gua­temala. Queste la formazione degli asiatici: Ahmed Monam-med. Adnar Dirial, Gheelm Ja-sim. Hassan Kamal, Mudhalar Taulek, Hibeeb Jaler, Ahmed Radhl, Basii Hanni, Ismael Sharef, Hussein Said, Saad Kies.

EUL ! Battranl "•••« M H v l . Settimo posto nelle qualificazioni dell'in­

seguimento individuale di ciclismo per Ivan Delirami che ha ; „ superalo ladimente 11 turno.

C u t pasta I I Mino, In quattro set (6/3 7/6 4/6 6/3) Paolo Cane ha superato II primo turno nel tornèo di tennis, bàttendo il cecoslovacco Mllan Sreiber.

Caraporese eliminato. Fuori al primo turno l'azzurro Omar Camporcse, sconfitto in un match senza storia dal francese Forge! (6/2 6/0 6/3).

Vela squalificata Sono Unite le regate dell'equipaggio Italiano In gara nella classe 740. Sandro e Paolo Monlelusco sono stati squalificati mentre erano al quinto posto.

Deleslonl nella lotta. Dopo il successo di Maenza, doppia delusione per il team italiano nella lolla greco-romana: Fa-

• bio Valguarnera ed Ernesto Razzino sono siati eliminati ri­spettivamente nella categoria 130 e in quella da 82 chilo­grammi,

Elicottero In mare. I membri di una troupe televisiva austrslia--, ' »na, del network «10>, sono caduti in mare vicino all'entrata

del porto di Pusan, accanto al campo di regata dell* vela. lutti salvi.

I giapponesi resteranno La squadra olimpica giapponese non tornerà In patria, ma finirà il torneo olimpico, anche te l'Imperatore Hirohito dovesse morire.

Le donazioni di Pennella Dopo aver visto giocare lo Zambia, Marco Pannella ha deciso che un «premio partita» lo verserà personalmente ai calciatori alricani. Esattamente donerà 4000.dollari, Il suo stipendio di due mesi.

Cote mangiano gli *Uetl7 II piatto più richiesto è II pollo. Ma il dolce che viene consumalo in maggior numero di porzioni e un prodotto lattlcino tradizionale coreano: lane cagliato e raggrumato, E gli africani sono quelli che consumano più zucchero.

L'altro match è Gatlxd-Matarrese

Il e t . azzurro Francesco Roca

sta KWANCJU, Il vertice del calcio italiano t corso in Co­rea. Alla vigilia dell'incontro con l'Irak il presidente del Co­ni, Gatta!, ha praticamente convocalo d'urgenza Malarne­se. Una specie di gndo di do­lore al quale il presidente del­la Federcefcio non si è mo­strato insensibile, Matarrese, che aveva programmato un viaggio di piacere, * dovuto volare in Corea con un giorno

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI

di anticipo rispetto al previsto. Il presidente dell* Federcal-ciò nei programmi della vigilia olimpica sarebbe dovuto arri­vare domani giusto in tempo per brindare - al - passaggio ai quarti della squadra di Rocca. Invece ora è attèso per rimet­tere insieme dei cocci ormai fintrc^>poframmentati. Prima della partenza da Roma Ma­tarrese ha confermato la fido* eia della Federazione al leeni-

di non lasciarsi andare, ma un temperamentale come De Agostini, credendo di essere a disianza di sicurezza dai tac­cuini indiscreti, si avvia verso il pullman smadonnando coti: •Porco... buttare cosi due an­ni di lavoro, io in questa squa­dra ci credevo, era un gioielli­no

La truppa, come dire?, Ma pulendo I fucili e per II mo­mento «speli* Intanto Rocca mostra la faccia più tranquilla del suo repertorio e non ha ancora deciso se chiederà di essere bendato o meno nel giorno dell'esecuzione. È chiaro che spera nella grazia dell'lrak, ma anche se avve­nisse quello che ora appare

un miracolo,,che eoa* cam-blerebbe? La tttuailone appa­re Irrimediabilmente compro­messa. Quel!* pagina nera ne­ra è ancor* Il Irete* di stampa e niente potrà cancellarla: •Nemmeno se per non so qua­le comblnulone conquistassi­mo la medaglia d'oro., fa un Cravero alla ncerca di frasi sloriche.

Matarrese subito dopo la dislalia ha telefonato * Rocca •Il presidente mi ha detto -racconta Kawasakl - che biso­gna perdere con dignità.. Per­dere? «Eh no, scusate, volevo dire reagire con dignità*, E I cosiddetti lapsus freudiani spesso valgono più di una lun­ga spiegazione.

Tra i «grandi» solo rArgentina peggio di noi sta SEUL Brutta scantina dell'Argentina ieri a Seul nella seconda giornata del gruppo • 8 . del torneo di calcio. I su­damericani sono stati battuti dall'Unione Sovietica per 2 a I e ora rischiano di essere elimi­nati dalle Olimpiadi avendo solo un punto nella classifica del loro raggruppamento. Per l'Urss ha segnato Dovrobolsky all'ottavo minuto e il centro­campista Mikhailichenko al 21' : l'unica rete argentina è stata messa a segno da Altero Moreno al 75'. 1 sovietici gui­dano la classifica del gruppo •B» con ire punti, seguono Usa e Corea con due e Argen­tina con uno. Domani l'Urss giocherà contro gli Stali Uniti mentre gli argentini affronte­ranno la Corea dèi Sud.

Nel gruppo «D» vittorie net­te per Jugoslavia e Brasile: I balcanici hanno regolato la Nigeria per 3 a 1 mentre I giti-loverdi sudamericani hanno battuto gli austrialiani per 3 a 0. Forte di una indiscutibile superiorità tecnica, la rappre­sentativa olimpie* di calcio del Brasile non ha avuto pro­blemi contro gli oceanici. Ro­mano, autore di lutti i gol del­la partita, aveva già segnato due dei gol della partila d'a­pertura contro la Nigeria. Il Brasile lu medaglia di bronzo di calcio alie Olimpiadi del 1984 quando superò nella fi­nale per il terzo e quarto po­sto l'Italia. Al momento, co­munque, i glalloverdl figurano tra i favoriti per il titolo Assie­me ai sovietici e ai tedeschi occidentali.

M ICHELE SERRA l GLI OCCHI CIRCHIATI

Tutto l'atleta 2M gesto per gesto

wm Davvero straordinario il livello delle riprese televisive da Seul. L'atleta e il suo corpo vengono scomposti nello spazio e nel tempo: i nostri occhi si lasciano por­tare dalle telecamere allo zenit e al nadir. all'alba e al tramonto del gesto agonisti­co. Lo possono comprendere da ogni prospettiva e lungo l'intero arco de! suo compiersi, La bocca del pesista digrigna­ta, addirittura la bolla di saliva che spri­giona come un sordido effluvio dalla compressione paurosa delle budella. Non arrivano a percorrere l'emisfero che ci separa da laggiù solo i peti danteschi che gli ercoli sottoslorzo emettono: io li udii dal vivo a Los Angeles, e ancora li considero la prova più scioccante di quanto II corpo umano, per esaltarsi nel­lo sport, sia capace di umiliarsi.

Il ginnasta alle parallele, visto dall'alto, esalta la gloria geometrica dei suoi voi* leggi; eccolo come riassunto, in mezzo alle due sbarre, in uno spazio poco più vasto della sua circonferenza cranica, per poi distendersi con uno scatto lungo tutta l'ampiezza dell'inquadratura, gam­be e braccia estendono a dismisura l'im­magine.

Le parole fanno una dannata fatica a tener? dietro a tanta abbondanza visiva. Non solo perché è indescrivibile la bel­lezza e la complessità di certi movimenti, ma perché il telecronista, davanti agli sport-olimpici, paga il nostro stesso pe­daggio: ne sa poco o nulla, si perde nei regolamenti, nel ginepraio dei punteggi e del giudizi. Di un ginnasta che ha appena ultimato la prova a corpo libero si riesce a sapere a malapena che «ha offerto una buona dimostrazione delle proprie capa­cità», raramente quale posizione in clas­sìfica occupa, quasi mai quante possibili­tà gli restano di conquistare una meda­glia, a meno che sia primo con largo di­slacco. Rai, Capodistria e Montecarlo non si differenziano granché: al di fuori del calcio e di sport quasi familiari come nuoto e atletica, nel quali parla il traguar­do, le altre discipline sono tutte esotiche e ostiche, e nessun commentatore arri­schia spiegazioni meno evasive.

Cosi il mistero di quei volteggi e di quei colpi di muscolo, così minutamente de* scritti dalla tivù ma così inspiegabili per la nostra ragione sportiva, rimane intatto. Hic sunt leones: le Olimpiadi sono uni­

che e irripetibili proprio perché ci porta­no ogni quattro anni oltre i confini del conosciuto, non solo per la varietà dei popoli in giostra, anche per l'insolita fòg­gia e positura di atleti impegnati in disci­pline semignote.

Solo di uno sport, devo dire che la tele­visione tradisce in modo particolarmente grave la bellezza: la lotta. Ricordo la sor­presa, a Los Angeles, di quel balletto astruso, che trasformava là forza delle braccia in una virtuosa ricerca del pro­prio punto c|i equilibrio e dell'altrui punto di squilibrio. Nelle riprese televisive resta solo l'impressione di una fatica sgraziata e sudata, un po' scimmiesca, un cozzo di forza bruta. Mancano il rumore del respi­ro, certi sordi rantoli, lo schiaffo delle mani sulla pelle dell'avversario alla ricer­ca di una presa, e soprattutto, la breve armonia che, nell'amplesso dei due uo­mini-granchio, precede il rovesciamento del più debole. La televisione, per fortu­na, non è perfetta. Può esaltare e sconv porre in mille particolari la storia di un gesto, non potrà mai sostituirsi al gesto stesso. Venti telecamere non fanno un atleta, un atleta basta a riempire di sé venti telecamere.

co. Ma cosa bolle davvero in pentola è difficile dire. Tente­rà una manovra di arrocca­mento perché Rocca è una delle pedine fondamentali della sua partita a scacchi? Oppure cederà alle pressioni di chi vuole drastici provvedi­menti magari per mettere a se­gno qualche vendetta trasver­sale?

L'incontro Gattaì-Matarrese è atteso per oggi- Sarà presèn­te anche il presidente della Lega calcio Luciano Ntzzota. Certo è che un eventuale al­lontanamento di -Kawasaki- a fine Olimpiade sarebbe per l'invincibile re della Federcal-cio uno vero scacco. A Matar­rese non piace essere offusca­lo dall'ombra altrui. Deve già sopportare quella di Vicini, ereditata dalla passata gestio­ne, e torse Rocca potrebbe essergli utile per costruire uno staff dirigenziale a sua Imma­gine e somiglianza.

Questa Olimpica in effetti sembra nata apposta per rom­pergli le uova nel paniere. Con ta partecipazione alle Olimpiadi saltava tutto il puz­zle del calcio nostrano. Ma da buon politico Matarrese ha si­stemato in qualche modo lo svolgimento della Coppa Ita­lia e del campionato, e ha pre­so in mano il mazzo delle car­

ote. Ha cominciato giocando a rubamazzo con Zoff (e per vincere questa prima mano -volò fino in Islanda dove l'O­limpica doveva ancora con* quìitare la matematica certez­za del posto a Seul), poi ha calato Tasso Rocca pensando ad una futura e conclusiva ma­no di assopigliaiulto.

In una diversa situazione all'interno del settore tecnico federale l'Olimpica avrebbe potuto benissimo essere affi­data nelle mani più esperte d i Vicini. Ma Matarrese aveva creato le condizioni perché Vicini non potesse accettare e averlo convinto a venire qui nei panni dell'osservatore è già stata una grande vittoria. La Federcalcio ha un presi­dente con spiccate attitudini di bomber quando invece ci vorrebbe un playmaker. Ma già, di registi siamo scarsi an­che nel calcio giocato.

O f 7 . *

Rai

Ancora timori per le dirette tv • s ì ROMA. Ancora timori per le dirette televisive della Rai da Seul. Ieri hanno sciope­rato alcuni settori tecnici, per una vertenza che si trascina da mesi e che l'azienda mo­stra di non voler risolvere. A subire i contraccolpi delle agir fazioni sono state ieri le mag­giori edizioni dei telegiornali e «Missione Seul., rubrica del Tg3 in onda da Roma, che so­no andate in onda in torma ridotta. Sempre ieri sono stati annunciati scioperi dei lavora­tori di Telespazio, che da 9 mesi attendono il rinnovo del loro contratto. Telespazio ge­stisce I collegamenti tv via sa­tellite e ciò ha latto ritenere che potessero essere colpite le dirette da Seul. Un primo sciopero e stalo lissalo per il 29 settembre. Ma in Rai c'è cauto ottimismo: e possibile, in tal caso, far compiere un altro percorso a suoni e im­magini provenienti dalla Co­rea evitando il black-out.

A TLETI OGGI

Saranno assegnati 13 titoli. Ginnastica: esercizi lib. squadre ( 0 . Lotta Greco-romana: 52 kg, 74 kg, 100 kg. Nuoto: 100 m farfalla (m), 200 m s.l. (0 , 400 m misti (mj, 200 m rana

, . 4x200 m s i . (m). Pesistica: cat. 6 7 3 torello indiv. (m). Tiro a segno: Pistola a.c. t% Scherma:

I, Carabina standard p.c. ( 0 . Calcio. Ore 9 Tunisia-Cina, Zambia-Guatemala, I l Svezia-

Frg, Irak-ITALIA. Canottaggio. Ore 8 recuperi. " • - " - - • o . Ore 2 velocità; Inseguimento (m e 0 .

stle*. Ore 12.30 Esercizi Uberi, squadre (finale) ( f ) . j ( f j .Ore6 .11 .30:4 Incontri

Hockey prato ( f ) . Ore -1-7,15; 4 Incontri _ Lotta greco-romana. Ore 9.30 finali 52 kg, 74 kg, 100 k * Nuoto. Ore 4 100 m farfalla, finale (m); 200 m si. , tinaie ( l ) ;

400 m misti, finale (m); 200 m rana, finale CO; 4X200 m s.l., linale (m).

Basket (m). Ore 1.45-11.30; 6 parlile di qualificazione. B..I »-,Qte;l-6 incontri eliminatori, Pentathlon moderno. Ore 6 prova eli tiro. Peslttlc*. Cat. 67,5 kg, ore 13-21 : gruppo A (finale). Pagliato. Ore 2-11 incontri eliminatori. Scherma. Ore 0.30-12 (torello indiv., elimln. ( 0 ; 20 fioretto

indiv., finale (m). Sport equestri. Ore 0.30 completo, percorso campagna

Temili , Óre 3 singolare (m); singolare, !• turno (ottavi) Tiro a segno. Ore l pistola aria compressa 40 e, (uscir

stand, p. e. (3X25 e ) (f);4 pistola a.c, 10 e,i¥n*l*:i 5 careb. si. p .c , 10 solpL finale (Q. » , « ; . : ^ « « e '

Vela. Ore 3 seconda regata, - • • w - " * • * v » j W . Baseball. Ore 2 qualificazioni.

DOMANI Saranno assegnate diciotto medaglie d'oro. Questi ! titoli In palio. Ciclismo: Inseguimento individuale; Ginnastica: con­corso individuale maschile; Lolla greco-romana; categorie 57 kg, 68 kg, 82 kg, 130 kg; Nuoto; 400 m s.l, (0 ,100 m s ' i (m); 100 m dorso ( 0 ; 200 m dorso (m): 4X100 m l ; l - ( f t Pentathlon moderno: individuale e a squadre; Sollevamèn» to pesi: categorie 75 kg.; Scherma: fioretto individuateti); Sport equestri: concórso completo (individuale eà ' i ias> dre); Tiro a segno: carabina libera p.c. in piedi (m). •:, ,<;

.Ore ? Corea del.Sud-Argentina; Urss-Usaì 11 A l i » * Ila-Nigeria: Jugoslavia-Brasile,

Canottaggio (eenUuMll). Ore 1 gare con oltre 12 equipag­gi ( m e 0-

Ciclismo. Ore 2 velociti (ottavi m e 0; Inseguimento indivi­duale 4000 m (semifinali mi; individuale a punti (qualM-c u . m); 9 velocità quarti m e i .

Ginnastica. Ore 4,00 concorso individuiale finale match. Pallamano. Ore 2.00 Usa- Jugoslavia; 3.30 Cecoslovacchia-

Ungheria; 6.00 Urss-Svezia; 7.30 Corea del Sud-Rdl; 10.00 Algeria-Islanda; 11.30 Giappone-Spagna,

Hockey prato. Qualificazioni maschile a Songnam. O f f I.0O Pakistan-Argentina: 2.45 Core* del Sud-Indie,'*,»» Kenya-Spagna ed Urss-Canada; 7.15 AusIrallaOtand** Gran Bretagna-Rfg.

I M I * greco-romana. Ore 2,00 elimatorie cai.: 57 kg, « k g , 82 ki£ 130 kg. Ore 9,30 finali categoria: 57 kg, 68kg,47

Nuoto. Ore 1.00 (1.00) batterie: 400 m s.l, (f): 100 m ' (m); 100 m dorso (Q; 200 m dorso (m); 4x 100 m s i , Ore 20.00 (12.00) finali: 400 m s.l. ( 0 ; 100 m s i (l . 100 m dorso (Q; 200 m dorso (m); 4x100 m 1.1, ( f ) .

Basket (qualificazioni femminili). Ore 1.45-13.80; 4 Incon­tri.

PaUaauato. 6 incontri eliminatori. Pallavolo. Qualificazioni maschili. Ore 1.45-12,30: t Incon­

tri Peolatnloa awderno. Ore 2.00 prova di c o n * campestre.

Finali, Sollevuwnto pesi. Cat. 75 kg: ore «.00 gruppo C; 1,00

gruppo B; 13.00 gruppo A. Tinaie. NgUaiò. Incontri eliminatori: ore 2.00 primo turno; 11,00

secondo turno. Schema. Ore 0.30 eliminatorie sciabola individuai*

masch.; 6.00 eliminazione diretta horetto individuale lemm.; 12.00 finale fioretto individuale femm.

Sport equestri. Ore S.30 prova di salto del concoesp.d! completo. Finale. L , ,, a . ,,

Temila. Ore 3.00 secondo turno 0 6 m ì ) singolare maacK; primo turno singolare lemm.

U n • M i a o . Ore 1.00 pistola | l | carabi colpi;' _ libera piccolo calibro in piedi masch.. 10 colpi.

Tira • volo. Ore 1.00 skeet, 75 piattelli (1). Vela. Ore 3.00 terza giornata di regate. Bueball . Sport dimostrativo. Ore 10.00 (2.00) Incontri «li*

minatori a Chamshil.

AZZURRI IN GARA OGGI

Sport eqaeMrt. Concorso completo, prova di tondo (Arrt-brosione, Campetto, Costantini, Girardi).

Scherma. Eliminatorie individuali fioretto ( 0 (Vaccanok Zalalfi. Gandolfi) e finali fioretto (m) (event. Nume, Bo-rella, Cenoni). Mitaigto. Recuperi 4 con Qlaurogiovannl, Mi coli, Tarando, timoniere Zucchi). 2 di coppi* dnich, Fusaro). Singolo (Calabrese). Event. r a r con (C. Abbagnale.TJ. Abbagnale, timoniere DI

primo turno singolare lemm. . , . . „ , '.**,'Ìv-A • a M i a o , Ore f 0 0 pistola lira rapido masch., 30 « M j carabina Ubera piccolo calibro 3 posizióni masch,.3aU colpi; cinghiale corrente masch.. 30 colpi; 7.30 c4f«Nm

Cartelli, timoniere Lucchetta), CMItaw. Qualificazioni velociti (m) (Faccini). Velociti ( I )

(Fanton). Individuale a punti (Lombardi). Ottavi Inseguì-mento individuare eventualmente Beltramo.' " •''"

U n * greconatana. Eliminatorie 82 kg (Razzino). M » kg Oralguarnera).

Pagliato. Eliminatorie pesi mediomassimi (Magi). Glanasuca, Esercizi liberi a squadre ( I ) (Cocuzza, Lucani,

Volpi, a titolo individuale), Taajets. Primo turno singolare (m) (Nargiso). Singolare ( n

(Reggi). Velai ( (Pusan). Seconda regala classe Finn (Semento). Fd

(Celon, Celon). Soling ([.amara. Dalla Vecchi*, Roma­no). Star (porla, Peraboni). Tornado (Zuccoll. Semellai 470 (m) (Monlelusco, Monlelusco), 470 ( l ) Bacchici*, Monico). Tavole ( W I K ) ,

Nooto. Finali lOO.farfaila (m) (eventualmente.Giambirvo, Michelotli). 200s.l. (I) (eventualmente Persi). 400misti (m) (Battistel i, Sacchi): 200 rana (f) (eventualmente Dalla Valle, Nisiro). 4x100 s.l. (m) (eventualmente con squadra da designare).

Pallanuoto. Qualificazioni (ITALIA-Urss). Pentathlon moderno. Prova di tiro (Maiala, Massullo.TI-

berti).

DOMANI Scherma. Elinv. sciabola Individuale (Scalzo-Marin-Dall*

Barba),, eliminai, diretta e finali fioretto femminile (event. Vaccaroni-Zalaflì-Gandolfl).

Canottaggio. Semifinali (equipaggi da stabilire). : ;» Nuotò. Batterie ed eventuali 400 s i (!) (MelcfilOrHJ: l O O i *

masch. (Gleria-Umberti): 100 dorso (Q (Carosì-Vigara-ni): 200 dorso (m) (Batlistelli); 4x100 s.l. ( 0 (squadra da designare).

t i ro * segno. Pistola automalica, 30 colpì (Sevieri); bersa­glio mobile, 30 colpi (Donnianni).

Tiro • volo. Prima giornata piattello skeet (Benelli-Giardinl-Scribani).

Ciclismo. Ottavi velocità (m) (event. Faccini); velociti f i ) (Fantoni); Semifinali e finali inseguimento individuale (m) (event. Beltraml); qualificazione individuale* punti (Lombardi).

Latta greco-romana. Eliminatorie ed eventuali finali 82 kg. (Razzino); 130 kg (Valguarnera). r

Pentathlon moderno, ultima giornata, prova di corsa (Mar sala-Massullo.-Tiberli), ™

Pagliato. Eliminatorie pesi leggeri (Parisi). Tennis. Primo turno singolare femminile (Reggi); secondo

lumo singolare maschile (Cane). Vela. Terza regata classe Finn (Semeraro); Fd (Celon-Ce-

lon); Soling (Lamaro-Dalla Vecchia-Romano): Star (Gorla-Peraboni), Tornado (Zuccoli-SantellaJ 470 masch. (M9mefuKp-Monteteco)ì 470 Jeiro«. (*tjt«> chiega-Monico):Tavole W l t z ) . . . , . . , , , ... ,.... . . T T " ,

ClnnasUca. Concorso generale,Individuale róàtsWto (Rf is cl-Chechi-PrelO. • ^ m

Sport equestri. Concorso completo. Prova conclusiva di salto (Ambrosìone-Campello-Coslantlni-Girardi).

Pesi-Eliminatorie ed eventuale tinaie 75 kg (Puìia-Mannlro-ni).

Pallanuoto. Incontro girone eliminatorio u v . Pallavolo. Incontro girone eliminatorio (ITA!

l'Unità Mercoledì

21 settembre 1988 21 v,:;:::-:\ / , \\'\::::Jr:rsi:f

Page 22: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

Olimpiade di Seul

SPORT

P r o t a g o n i s t i d e l g l O n i O Entrano in scena le campionesse Risultati eRLM — ^ ^ — ^ - ^ — — ^ — — della ginnastica femminile I W l i Infanzie prolungate artificialmente per esprimere eleganza e bravura La reginetta delle adolescenti ha già una nome: Aurelia Dobre

Le atlete bambine stregano i giochi Con l'Inizio della ginnastica femminile, l'Olimpiade cerca, ancora una volta, la sua stona d'amore bambi­na, Il suo angolo di tenerezza e di grazia. Nel 7 2 il cuore del mondo fu conquistato da Olga Korbut.-nel 7 6 da Nadia Comaneci, nell'84 da Mary Lou Retton Chi sarà, qui a Seul, la regina adolescente dei Giochi? Aurelia Dobre, rumena come la Comaneci, sembra aver già prenotato la corona

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI MASSIMO CAVALLINI

• • SEUL Accadde nel 1968, In Messico E lu I ultimo amo­re adulto della stona delle Olimpiadi Lei si chiamava Ve­ra Caslavska, aveva 26 anni ed era cecoslovacca Alle Olim­piadi aveva portalo I intatta bravura d'una lunga carriera gli vittoriosamente passata per I Giochi di Tokio e per una nutrita serie di campionati del mondo, Era blonda e bella Una danna E donna era, a quei tempi, anche la ginnasti­ca, uno $port elegante e matu­ro che ancora non aveva co­mincialo oslldare l'impossibi­le «melandosi alla leggerezza di corpi bambini Fu un gran de, autentico amore coltelli-vo E, come si conviene ad ogni relazione adulta, si con­citile con un regolare matri­monio Il giorno dopo la sua vittoria negli esercizi a terra, Vara convolò a giuste nozze con Josef Odlozil un mezzo-fonduta che, quattro anni pri­ma, Si era guadagnato l'argen­ta nel 1300 Diecimila perso

ne, accalcate oltre I cancelli, accompagnarono, In un soffo­cante abbraccio, quello strao-dinario «si» olimpico La tele­visione messicana trasmise in diretta trascurando le gare, I intera cerimonia La bella Vera aveva sposato il mondo

Da allora sono cambiale molte cose Forse tutte II mondo, la ginnastica, le Olim­piadi, i sentimenti Oggi lo spi­rito di Olimpia, come un anti­co sovrano annoiato ed avido di nuove esperienze, cerca le sue favorite tra le ginnasle bambine I grandi amori che consumano i Giochi vivono nel limbo d una ambigua te­nerezza, curiosi miscugli di al­letto e desiderio sulle soglie di una adolescenza appena preannunclata II pnmo lu quello per Olga Korbut, nel 7 2 a Monaco, l'ultimo quello per Mary Lou Retton, quattro anni la, a Los Angeles Ma II

Ciù completo ed indlmentiea-Ue fu, giusto nel mezzo, quel­

lo per Nadia Comaneci Mon­

treal, 1976 il primo. IO" della stona della ginnastica, una ir­ripetibile combinazione di bravura grazia ed innocenza Una passione travolgente È lei, Nadia, il vero prototipo della fidanzata bambina che ogni Olimpiade regala ai no­stri occhi smaniosi di grazia ed ai nostri cuori affamati di giovinezza

Quale sia la scintilla che, ogni quattro anni, fa divampa­re il fuoco dell'innamoramen­to, non è facile dire Certo la bravura e certo la bellezza acerba di quei corpicim senza peso Ma bravura e bellezza, da sole, non fanno un amore Fanno ammirazione, entusia­smo, estasi Ma non amore Nel 1972 a Monaco Olga Kor­but fu ovviamente bravissima E tuttavia, in termini fredda­mente tecnici, non fu la mi­gliore Dicono intonigli annali come la sua connazionale Lu­dmilla Turisheva - uno degli ultimi esemplari di ginnasta-donna, poi sposa del velocista Borzov - la abbia In efletti su­perata nel risultati E dice la nostra memoria come, In real­tà, fu proprio nell'errore che Olga ci conquistò Fu la sua caduta dalle parallele asim­metriche nel pnmo giorno di gara, furono le sue lacrime di bambina E fu il puntiglio In­fantile con cui II giorno dopo, sull'asse di equilibrio, tornò a sfiorare la perfezione

Ogni amore ha la sua storia

Quello per Nadia Comaneci germoglio probabilmente dal­la facilità sbarazzina, quasi ir­ridente, con cui travalicava li­miti tino ad allora considerali inawicinabili Mary Lou Ret­ton occupò invece i nostri cuori a (orza, con l'energia grintosa ed ottimista dei suoi quindici anni protesi all'assal­to dell'aro Fu a forza che ci liberò dalle più tenere imma­gini di Julien Me Namara, troppo indifesa e delicata per riflettere i muscoli del reaga-msnio rampante, o della dol­cissima rumena Ecatenna Sza-bo, boccoli d'oro e grandi oc­chi azzurri

Sono amon brevi quelli del­la ginnastica Brevi come l'in­definibile età - una sorta di terra di nessuno tra un'infan­zia artificialmente prolungata per ragioni agonistiche « l'e­splodere dell'adolescenza -del Iragili oggetti di questa passiona collettiva Olga Kor­but arrivò alle Olimpiadi di Montreal a vent'annl, già vec­chia Nadia Comaneci finì la sua carriera al mondiali del '78, due anni appena dopo il tnonlo Mary Lou Mellon e ve­nula a Seul, m a solo come commentatrice televisiva per la Nbc. Ha I capelli lunghi ed il tempo ha addolcito l'Infantile durezza del suoi tratti Solo il sorriso sporadicamente ricor­da la grinta di un tempo

Tutte hanno proto finito di volteggiare per ricominciare a

vivere e a crescere II lampo di bellezza che ci hanno offerto non è stato in fondo che un pezzo d'infanzia rubato, un fulmineo exploit colto al volo, dopo anni di allenamenti du­rissimi, in una parentesi della vita Tutte hanno cantato stu­pendamente Ma erano sol­tanto canarini in gabbia

Chi sarà ora, qui a Seul, il canarino che ci farà innamo­rare? I tecnici della ginnastica dicono un gran bene delle so-viettche e delle cinesi Ma la corona di regina adolescente di questi Giochi sembra già destinata a scendere sulla te­sta di Aurelia Dobre là tnon-fatrice del mondiali di Rotter­

dam dove, nella prova al ca­vallo, ha ottenuto un fantasti­c o «10» È rumena come Na­dia Comaneci, e come Nadia - anzi, più di Nadia - si dice sia capace di regalarci le sue fatiche ui atjeta bambina c o n la vispa allegria d'un gioco

Il cuore del mondo è pron­to a palpitare per lei

V ^ ì* j Holmes e Redgrave cercheranno di prendersi anche la medaglia del «due con» *«v * >. w Domenicn \0 Cóntro decisivo con gli alfieri del nostro canottaggio

Due inglesi suDa rotta Abbagliale DA UNO PC) NOTBI INVIATI

Carmine 9 Giuseppe Abbagnale dopo la batteria del «due con» In ; cui hanno realizzato II miglior tempo assoluto

M SEUL I grandi rivali del fratelli Carmine e Giuseppe Abbagnale - e del loro picco­lo timoniere Peppìniello Di Capita * sono due giganti in* gjesi Andrej Holmes e Ste­ven Redgrave I britannici ten­tano l'impresa di conquistare In una sola Olimpiade due me­daglie d'oro Quella del «due senea* sembra a portata di re­mi. quella del «due con» lo sembra meno anche perché

3uì da battere sono proprio i uè (rateili napoletani, L'ulti­

mo confronto, 1 anno scorso ai Campionati del mondo, lo hanno vinto gli azzurri, esatta* mente il giorno successivo al Intinto degli inglesi nel «due senza»

Il canottaggio ha preso il via lunedi allo nove del matti­no sul! acqua tranquilla del

fiume Han Andrew Holmes e Steven Redgrave hanno vinto facilmente la terza batteria del «due senea* distanziando di 3"30 i tedeschi federali Frank Dietrich e Michael Twitlmann. Ieri, sempre ai mattino. Italia­ni e inglesi si sono ritrovati nella l ena batteria del «due con». Il sorteggio ha voluto di* venirsi mettendo assieme le due barche più quotate. Si trattava comunque di una faci­le batterìa, la tèrza, che non creava problemi a nessuno vi­sto che i primi tre equipaggi passavano al turno di semifi­nale. Hanno comunque vinto Carmine « Giuseppe con 49 centesimi sui britannici, l a barca romena è finita a quasi un secondo

Carmine Abbagnale, 26 an­ni, è alto un metro e 82 e pesa

90 chili II fratello Giuseppe, 29 anni, è alto cinque centi­metri di più e pesa sette chili di più II trentenne timoniere Peppìniello Di Capua è alto 1,55, e pesa 53 chili Andrew Holmes, 29 anni, è alto un metro e 92 e pesa 95 chili Steven Redgrave, 26 anni, e alto quattro centimetri più del compagno e pesa cinque chili In più Col suo quintale tondo Steven Redgrawe è uno dei gi­ganti del canottagip li timo­niere della barca inglese, PST trìck Sxeeney, ha 36 anni* è alto 1,57 e pesa 50 chili I ca­nottieri delle specialità olirò-piche sono sempre ragazzoni che esprimono e producono potenza I timonien devono essere scriccioli perché il loro compito non sta nella produ­zione di energia ma nel ritmo da dettare La barca inglese

ha tre passeggeri che pesano di più dei colleglli italiani 245 chili contro 240

Queste due corazzate in mi­niatura si daranno battaglia -salvo imprevisti davvero cla­morosi - domenica 25 set­tembre alle 10,50 I due ingle­si saranno reduci della finale del giorno pnma, alle 11,30, rrt l «due senza» La sfida è di quelle che affascinano i mi­sti i due grandi fratelli impe­gnali a difendere il titolo con quistato a Los Angeles sulle acque del lago Casitas, i due Inglesi impegnati a vincere due gare nella stessa Olimpia de, impresa riuscita soltanto ali americano John Kelly pa­dre di Grace di Monaco, nel 1*)20 ad Anversa dove vinse singolo e doppio

Gli inglesi che quattro anni fa in California hanno vinto il

titolo olimpico del «quattro con», quest'anno si sono tenu­ti al coperto Si sono allenati a lungo in Italia e non hanno ba­dato alle varie gare internazio­nali nei bacini più celebn Car­mine e Giuseppe hanno vinto agevolmente a Piediluco e a Lucerna, due regate impor­tanti che hanno nbadito la vo­lontà dei due ragazzoni di confermare Los Angeles

Si era pensato che Andy e Steve mettessero più c o m o d o e sicuro impegnarsi unica­mente nel «due senza», evitan­do il confronto con gli italiani dai quali erano stati sconfitti I anno pnma ai Campionati del mondo Ma Andy e Steve hanno invece deciso di tenta­re la sfida Un precedente a favore i britannici ce l'hanno e risale al 1985, ai Campionati mondiali di Nottingham dove conquistarono il titolo

E ora tra gli azzurri toma qualche sorriso Pugilato Mastrodonato negli ottavi senza salire sul ring • p U sveglia mancata di Anthony Hembnck arrivato tardi sul ring dove I attendeva Il coreano .long Ho, ha favori lo II peso medio azzurro Mi chele Mastrodonato II pugile italiano si è qualificalo negli oliavi di finale senza tirare un pugno a beneficiarlo è intatti arrivato un sorteggio vincen< te Mastrodonato avrebbe do vulo incontrare I ostico boxer tedesco Sven Ottkc che Inve ce combatterà contro Jong Ho Ma II sorteggio ha favorito Mastrodonato anche per un al|ro motivo passando in un altro gruppo I azzurro esce dal cammino del sovietico Simba, uno del lavoriti Negli ottavi si troverà invece di fron­te lo svedese Lotti Ayed già battuto dall Italiano netta­mente, due anni la

Canottaggio In corsa per il podio anche il terzo Abbagnale • • Non ci sarà solo I imbar­cazione dei fratelli Carmine e Giuseppe Abbagnale a batter­si per il titolo olimpico nel ba cino dell Han River 11 «terzo» fratello Agostino ha guidato al successo il quattro di cop­pia (Abbagnale, Farina Poli e lizzano) nella batteria vinta superando la resistenza di so­vietici e tedeschi orientali II loro tempo è stato il secondo assoluto In corsa per una me­daglia anche il quattro senza (Caporeso Gaddl, Mangliano e Molea) che ha concluso la batteria al secondo posto do­po i favoriti tedeschi orientali Unico armo a deludere è stato l otto uno del favoriti, che in­vece in batterla è arrivato quarto La speranza della fina le è adesso affidata alle gare di recupero di oggi

Tiro Dall'oro di Los Angeles alla débàcle imprevista • • Una debacle imprevista ed ^spiegabile Dopo anni di dominio incontrastato la squadra olimpica di tiro al vo­to e franata nel poligono di Teanung nessuno dei tre tira­tori italiani è riuscito ad entra­re nella (male della fossa olim­pica Luciano Giovannetti, medagli d oro sia a Mosca nell'80 che a Los Angeles ne|l84, ha concluso la sua prova al diciottesimo posto Addirittura ultimo ventiquat­tresimo nella semifinale, Da­mele Cloni che ha concluso con 5 errori negli ultimi 50 piattelli Migliore degli azzurri ma solamente decimo Albano Pera Nessuno tra i dirigenti sa dire che cosa non ha funzio­nato La speranza ora e affida­ta ai tiratori dello Skeet anche loro favoriti in pedana fra due giorni

Nuoto La speranza nelle bracciate di Battistelli n Qualche nota positiva arriva anche dal nuoto Stefa no Battistelli si e intatti qualifi­cato per la finale dei 400 misti arrivando secondo in battena dietro l ungherese Tamas Dar nyi che ha stabilito il record olimpico Finale anche per il secondo azzurro In gara Luca Sacchi, quarto nella stessa battena di tattistelli e ottavo tempo complessivo Finale conquistata anche dalla staf­fetta 4x200 maschile II quar­tetto composto da Trevisan, Rampazzo, Giambalvo e Gle na, migliorando il primato na­zionale ha ottenuto il quinto tempo Record italiano anche nei 200 rana femminili dove Manuela Della Valle è entrata in finale con l'ultimo tempo utile Deludenti invece le prò ve di Silvia Persi nei 200 stile libero di Michelotti e Gianv balvanei 10) rana

Scherma Nel fioretto a sorpresa va fuori Borella • • E l eliminazione di An­drea Borella la pnma sorpre sa del torneo olimpico di fio retto maschile Nel secondo turno I azzurro, apparso ner voso sin dalle prime stocca te ha inanellato una sconfit­ta dopo 1 altra ed ha dovuto dare I addio al torneo indivi­duale Senza nessun proble ma invece le qualificazioni degli altri due italiani Stefa no Cenoni e Mauro Numa Cenoni ha nettamente domi nato il suo poc! con quattro vittorie ed una sola sconfitta mentre il campione olimpio meo uscente, Numa ha combattuto in estrema scìol lezza finendo terzo nel suo raggruppamento con tre vit­torie e due sconfitte

Pentathlon Massullo in rimonta punta tutto sul tiro wm Gara in rimonta per gli ìlaliam del pentathlon Masa la Massullo e Tiberti Dopo la terza prova i 500 metri di nuoto gli azzurri sono sempre al quarto posto nella classifica a squadre dietro la fortissima Ungheria la Gran Bretagna e la Francia Nella classifica in clividuale Cario Massullo do pò la prova di nuoto ha rag (Munto il 9* posto un piazza mento che fa buon sperare vi sto che Massullo è fortissimo soprattutto nelle ultime due gare in programma tiro e cor sa A Los Angeles dove e arri vaio secondo dopo Masala alla fine della terza gara era 17' Nella classifica individua le 17* posto di Masala e 19" del giovano Tiberti Molta at tesa adesso per la gara di tiro Un può rivoluzionare la clas sii t d capeggiata dall unghe rese Janos Martinek

Ginnastica Dopo i colossi dell'est la squadra azzurra M Ottavo posto nella clas­sifica generale a squadre Una grande prestazione c h e conferma la crescita del team azzurro prima nazionale o c cidentale dietro le grandi p ò lenze dell est europeo A c o ­ronare questo piazzamento il migliore ottenuto negli ultimi 24 anni e e I ingresso nella finale del concorso generale individuale di tre atleti Preti, Chechi e Bucci Inoltre Boris Preti che ha confermato la taratura internazionale della sua classe parteciperà anche nella finale individuale di due specialità il corpo libero e le parallele Successi che fanno oire ai responsabili della squadra che sono tornati i tempi di Menichelli e Carmi nuca

EPAGLIE

Pallavolo MuchOe. Usa-Olanda 3-1, Urss-Svezla 3 0 Fran­cia-Tunisia 3-0, Bulgaria-Italia 3-0, Sud Corea-Brasile 3 2, Argentina-Giappone 3 1

CanotUfgfo. Due con (3' batteria) 1) Italia 7 03 55 2) Gran Bretagna 7'04"04,3) Romania 7 04 48 Quattro di coppia (2-battena) 1) Italia S'48"77, 2) Urss a 51 "70, "Gerr " ' " 3) Germania Occidentale 5'52 '45 Otto con (!• batte­ria) l)Urss534'!" « » - — • - - • " » • - • " « v - - . • m»5'4r"~ '"" T)Rdt6

) Urss 5 34' 95,2) Canada 5'36' 81,3) Gran Breta-43"18\ 4) Italia 5 43"11 Quattro con (1- batterla) l«,0S"4S,2)ltalia6,07"97,3JUrss6,H"l5 Quat­

tro senza, uomini (I" batteria) l)Rdt6'05 65, 2) Italia 6 07 '97,3) Urss 6 11 "15 Quattro d'coppia uomini (2-battefia) O Hall» S'48' 77, 2) Urss SoT — 5 52"4S

I' 70, 3) Rlg

ClcUimo. Chilometro a cronometro I) Alexandre Klrtl-chenko, Urss l'04"499, 2) Martin Vinnicombe, Aus, l'04 784, 3) Robert Lechner, Rlg, l'05 114 Inseguì. mento individuale (5* serie) Peter Clausen (Dan) 4 38'88 batte Ivan Beltrami (jia) 4'40"94

Esaltazione. Risultati del dressage, prima prova del con­corso di completo di equitazione, I) Mark Todd (Nzl •Carisma») punti 3760 , 2 ) Claus Emoni (Rie, «Justyn T h y m e . ) l 9 6 0 , 3) Virginia Leng (Gbr, «Master Crii-«ltm«n»ì 4320 , 16) Ranieri Campello (Ita, «Cptlon End»), 57 80 .17) Bartolo Ambrosione (Ila, «Phoenix.), 5 8 8 0 Classifica prowisona a squadre 1) Rlg punti 137, 2 ) Gran Bretagna 146 4 0 , 3 ) Nuova Zelanda fsS 60, 7) Italia 184 40 ,

Loti* mco-roBaana. Oro Vincenzo Maenza (Ita), argento AnarzejGIab (Poi), bronzo Bralan Tzenov (Bui) Cale-

I rivko

W | V < W ^ V I ; , U " " K U wiaioii I«OIIU¥ (Bui,/ v-aw kg 62 Oro Kamandar Madjidov (Urss), argento vanguelov (Bui), bronzo An Dae Hvun (CdS)

Categoria kg 90 Oro Atanas Komchev (Bui) argento Harn Koskela (Fin), bronzo Vladimir Popov (Urss)

Nuoto. Staffetta 4x200 m stile libero maschile I) Rdt r i 6 " 6 1 , 2 ) Usa 7'I8"76; 3) Australia ? 2 | ' 4 6 , 4 ) Italia "'"'""* _ 'arfalla maschile (5* batteria) l )Ahdy

(Can)54"66 S l 3)Z

Vaglio c S S o i l v o (IÌ«J56"57 (6-batierìa) V, „ Nesty (Sur) 53"50. 2) Vadim Yaroschuk (Urss) 54"lf, 3) Jay Mortensen (Usa) 54"44.4) Neil Cochran (Gbr) 5) José Luis Ballesler (Spa) 55*27, 6) Leonardo Miche-lotti 55 83 200 stile lìbero femminile 1) Silvia Poli rrrf'i V W 9 9 91 Manila!» <tl»llmr,nh (TJrfA 9 Oft *lrt «

jameson 54"31,3!

) Zheng „ \7)Shen

_, AQlL, _ Tamas Damy fjlng) 4'!6"55, Patrick Kuhl (Ri

I6"55, «Stefano n. irmelCRfgj'4'22'78! Qualificati per la tinaie

4'l8"60.Stefeno'fa«istelfKlta)'4 ,2Ò''43, David Whai' ton (Usa) 4'20'84 Jozsef Szabo (Ung) 4'20"85; Jens

*uw Berndt (Rdlj ,4'20"93, Peter BermeT'CRfg; £2"78,Luca5acchi( l l9K23''37 200 ri

1) AniMnetaTrèhitèvài(Buff5'Ì91'5\àJTnSrQ'terrjj 'Bel) 2 '3q"07, . .» Manuela Ml?.Tv»JK J

9 rana femminile

)"60 4) Svetlana'Kòuzmlna (Urss) 2'30"K""5)>n-nallsa Nisiro (Ita) 2'32"77 Qualificate per la Anale Sllke Hoemer (Rat) 2>27"63-, loulla Bogatcheva (Urss) """" " ' "" "I 2'29"57, Alllson

reur 2'30'

reurfBel , .... _ . . , _ , _ _ Peatalkfea a o d e n o . Classica generale individuale dopo

tra prore. 1) lanos Mirtine» fUng) punii 3 320, » . Va-lorachvili (Urss) 3 239,3TLasslo Fablan (Ung) 1 Richard Htelps (Gbr) 3 166; 5) Kyung Hyo

. _ , s) 3 164', 6) Jdll Bouzóu (Fra) 3 159\ TjWer Stelnmann (Svi) 3 155.8) Robert Nieman (Usa)3 124, 9)Crl»tophe1Uer(Fra)eCarto Massullo (Ita) Ì095,?t7J Daniele Nasata (l|a) 3017, 19) Gianluca Tiberll (K«) 3 010 Classifica generale per nazioni dopo tre prove i) Ungheria punti 9 189, 2) Gran Bretagna 9 189, 3) Fran­cia? 137,4) Italia 9 122 Classifica del nuoto per nazio­ni 1) Urss punti 3 992, 2) Polonia 37844, 3) Francia

Risultati della prova di nuoto (300 stile Ubero) 1) Chri­stophe Ruer(fra)3'10"58 punii 1 348,2) Vagtangjago-rachvili 3'u\'pU1.344, % Awtoly Avdeev *""-^ 3'I3"75. 1 324; 4) Gerrhan loulerov (Urss) 3 1 924,5}ArtóoWsirzip»szekff&)3'f5' ,irj $12,Ì61 Graham Braokhouse ( Czyzowicz(Pol)3'l5" e Richard ~ ' Tìberti "

i) Analoly Avdeev Ulna) lan loulerov (Urss) 3'13'.'81

ir)3'15"52, 1312, V) Mìcia f308!8)UzsloFàbianIUh3

rd Phelps (Gbr) 3'16"35,.l 304, 10) Gianluca (!tó S i r i o , 1296, 30) Daniele Masali

Portato, Risultati della quarta giornata Superwelters (71 kg) primo turno, Michele Mastrodonato (Ita) batte An­thony Hembrick (Eu), per squalifica

Schema. Superano fi terzo turno di fioretto individuale maschile Aris Enkelman (Rdt), Manan Sypnlewski (Poi), Laurent Bel (Fra), Andrcs Garoa (Spa), Peter Lewison (Usa), Mauro Numa (Ila). Boguslaw Zycri (Poi), Thier— " "•-" ».-•—>- «.-•-•

PV„ .-. Jens Howe ( R L . ,

Teaaia.Singol.are maschile Grani Connell (Can) batte John * [ . j . . . E . , . . . ^ , ' " " ""i-2AugustinMorenofMei(>

'* -* " 6 6-2 6-4, Stelan -, . _ „ _ . . . _ _ , 7-6 6-2 6-3, Slobo. dan Zivojnovic (Jug) balte Morten Chmiensen (Dan) 7-5 6-2 6-4, Javier Frana (Arg) batte Shahar Perkiss (Isr) 6-2 4 6 6-4 6-4, Miloslav Mecir (Cec) balte Enc Jelen (Rfg) 5 7 6-1 6-2 7-6, Paolo Cane (Ita) batte Milan Srele-berg CCec) 6 - 3 7 6 4 6 6-3, Jeremy Bates (Gbr) ba te Gilad Bloom (Isr) 4-6 6-4 2 é 6 2, Guy Forge! (Fra) balle OmarCamporese Ota) 6 2 6 0 6 3

Vela. Flying Dutchman 0 Jorgen Boisen-Moller e Cratian Gronbord (Dan) 0 0 0 . 2 ) Murray Jones e Gregory Kno-wles (Nel) 3 00, 3) Olepetter Pollenb e Erik Biorkuma (NpryS 76 ,14) Maho Ceion e Claudio Ceton ((ub ?0 00 Classe Tornado 1) Jean Yeves Le Deroti e Christian Claus (Aut) 0 00,21 NorbenLe Deroff e Chnstiarf Claus

(Rlg) STOofl) WHIiam O'Hara (fri)' r7ÒVS5TK5jr*K: meraro(l!a)3100 Classe 470 maschile l ) Thierry, Pe-ponnet e Euc Pillo» (Fra; » ~> •" "'-"---- . ! ? ? a ™ Jos ' " ~" Joachim Munger i rnander (Nzl), 4) fcrnanao Leon e Luna Francisco Sun-chez (Spa) 8 0 0 , 5 ) Sandro Montefusco e Paolo Mdnte-fusco (Ita) Tavola a vela 1) Jan Boersma (Ola) 0 0 6 , 2 ) Jan Bonga (Svi) 3 00 .3) Michael Qebhardi(usa) 5 70 ,9 ) Francesco Wirz Ola) 15 00 Classe 470 femminile 1) Mant Sodestrom e Birgitta Bengtsoon ©ve) 0 00, 2) Nicola Green e Kary Davis (Aus) 3 0 0 , 3 ) Allison Jolly e Lynne Jewell (Usai 5 70 ,21 ) Anna Bacchiega e Nives

. irgioC m(lta)17 00 Classe Soling 1) Rdt 0 00 2) Usa 3 00^3) Brasile 5 70, 4) Nuova Zelanda 8 00 5) Italia 10 00

IL MEDAGLIERE

Arg Bron

URSS BULGARIA USA RDT CINA AUSTRALIA ROMANIA CECOSLOVAC CHIA JUGOSLAVIA G BRETAGNA ITALIA TURCHIA SVEZIA COREA DEL SUD POLONIA RFT FRANCIA UNGHERIA GIAPPONE FINLANDIA BELGIO

Tot

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i iiffVBMkW 22 l'Uniti

Mercoledì 21 settembre 1988

Page 23: per cambiare il fìsco» - l'Unità - Archivio storico

SPORT ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^ ^

Coppa Italia. Lacerate dalle polemiche, le due squadre sono chiamate stasera ad un severo esame

Roma e Torino, vento di crisi Incredibile, ma vero Siamo già all'esame di ripara­zione per alcune squadre doc Eppure di miliardi Roma, Juve e Tonno (quest'ultimo ne ha anche Incassati tanti) ne hanno spesi per offrire ai tifosi un'immagine di forza Stasera in Coppa Italia que­ste squadre cercheranno un'impennata che le pos­sa tirar fuori dagli impicci ed allontanare il pericolo di una contestazione che sta facendosi pressante

DARIO CECCAMLU

m MILANO Anche senta il campionato siamo gii ai pri­mi «processi» agli -esami de citivi. In Corea gli azzurn del pallone sono stati surclassali dagli _sconoscimi dilettanti delio Zambia dentro ai nostri contini Invece, per le queliti etileni della Coppa Italia di­verse squadre doc rischiano eliminazione e sberle!» Uè più malmesse dopo le tre­sche baione con II Verona e il Pisa, tono II Torino e la Roma ma anche Juventus e Fiorenti­na hanno pochi motivi per sta­re allegre ,1 bianconeri, dopo il capitombolo casalingo con I Ascoli, sono ripiombali in un Inquietante clima di laceranti tensioni Zavarov si è subito Infortunato la dllesa la acqua come un colabrodo Romperti e Caprini si lanciano allusivi messaggi al vetriolo Zollmu gugna e deve mettere assieme una squadra priva di ben sette

litolari Un quadro poco rara curante insomma tanto più che nemmeno I incontro di oggi col Como è di quelli da prendere sottogamba

In acque ancor più agitate, stanno II Torino e la Roma I granala dopo alcuni primi se­gnali confortanti, sono usciti frastornali dalla sconlilia(4-0) con II Verona Radice mini miua, dice che la squadra è nuova e deve amalgamarsi Tutto vero però i nuovi stra riieri sembrano alquanto spae­sati Oggi rientra Edu, ma le preoccupazioni non manca­no la Sambenedettese infatti è una formazione spigolosa che giocando In casa può di­ventare pericolosa Della Ro ma ormai non si sa più che cosa dire Strapanala dal No­rimberga battuta come una provinciale dal Pisa la squa­dra di Uedholm è avvolta in una nuvola di contestazioni

Paulo Roberto Falcao s'è detto pronto a prende­re In mano le redini della Roma

Milan Verona (a Samb Torino

Lecce Modena

SI GIOCA ALLE ORE 20.30

GIRONE 1 Bergamo) Longhi di Roma

Fngerio di Milano

GIRONE 2 Salariano di Palermo

Napoli Ceaena (ad Avellino) Lo Bello di SIUKUM

Ancona Rome Falcerà Pisa

Barl.Simpdorie Monza-Atalanla

GIRONE 3 Magni di Bergamo Panello di Frottamoggiora

GIRONE 4 Cornati di Forlì Fabrlcatore di Roma

GIRONE S Fiorentina Udine» (a Pinola) Guidi di Bologna Laiio Inter lei Flaminio) AgnoWn di Banano dal G

Brescia Nipoti Juventus-Como

GIRONE a Ouartucclo di Tom Amwraiala luci di Firenze

CLASSIFICHE E PROSSIMO TURNO

28 SETTEMBRE 1988 GIRONE 1

Verona e Milan 2 Sambe Tonno Milan nedettese e Torino 0 Verona Samb

GIRONE 2 Cesena 2 Lecce e Napo Cesena Lecce li I Modena O Modena Napoli

GIRONE 3 Plea 2. Ancona e Pesce- Pisa Ancona ra 1, Roma 0 Roma-Pescara

GIRONE 4 BarieSampdona2 Monza Atafanta Bari e Atalanta O Samp -Monza

GIRONE S Lare 2 Udinese e Inter 1, Inter Fiorentina Fiorentina 0 Udinese Lazio

GIRONE 6 Aeoalie Corno 2 Brescia e Ascoli Como Juventus 0 Brescia-Juventua

Slgnonm ha latto le valigie per Genova Tancredi e tra coloro che sono sospesi Oddi vuole ondarsene mentre Falcao si offre come salvatore della pa Irla Un ipotesi suggestiva e forzata che potrebbe diventa re attuabile soltanto se la si tuazione della Roma dovesse precipitare ulteriormente Lie dholm intanto si è pratica­mente bruciato le ultime riser ve di fiducia giocatori e tifosi,

credono sempre meno ai suoi scontati paradossi, mentre II presidente .Viola farfuglia inu­tili Irasi rassicurami Infine un dettaglio irto trascurabile Ira inJotjunl'e^Tttnze oggi ad AjKxma si presenta una Roma

' Altra,squadra in una situa zlone Imbarazzante è la Fio-rentina>Oiora a Pistola contro l'Udinese, ma gli ultimi delu denti risultali Ranno scorag-

Lazio, sfuma Massai che passa alla Roma Stasera al «Flaminio» una partita di cartello Lazio-Inter. I biancazzurn - che mercoledì scorso hanno battuto la Fiorentina ed ora guidano il 5* girone • hanno la possibilità di qualificarsi con anticipo Tut­tavia Materazzi non può schierare Acerbi» e soprat­tutto il nuovo libero uruguaiano Gutierrez Problemi maggiori per Trapattoni che oltre a Serena potrebbe essere costretto a rinunciare al leader Matthaus

M A R I O R I V A N O

ara ROMA Niente Massaro per lo Lezio Leu milanista., non si è accordato col presi dente Calieri sull ingaggio e l'aliare è sfumato Ora il gio­catore, seguendo peraltro i suol desideri, andrà alla Ro­ma In casa-Lazio non sono stati accusali contraccolpi le tacce dei giocatori sono il ter mometro di una situazione che tende al bello stabile Ma stasera e 6 I Inter Festa rovi nata o si continua cosi? Ruben Sosa arriva al campo su una potente Mercedes guidala dal portiere Martina prima di lui ai son latti vedere Pln e l'-indeslderaio- Savino - che da queste pani ha latto molto ma evidentemente non è ba stato - poi un mucchio di glo

venolti tra i qua|l le grandi promesse RJaolo c D i Canio Non si contano I sorrisi Acer bis ovviamente a parte anche Muro, malgrado qualche re­cente, ingeneroso (Ischio del suoi e» lan, se la ride di gusto mentre palleggia sul campo del «MaestrellT» usando ginoc­chia tacchi lesta e piedi

Bisogna ammettere che II dopo-Fascetti è inizialo nel migliore dei modi Vero Mate­razzi? Risposta sintetica >Ve ro Ma I importante * conti­nuare su questa falsariga II gruppo di giocatori che ho con me e abbastanza nuovo ma piuttosto «filatalo Tuttavia non ho nessuna voglia di sbi lanciarmi, di lasciarmi andare a giudizi tròppo positivi Sono

abituato a preparare le mie squadre In un certo modo, per delle partenze lanciate E non è vero che poi calano nel fina le di stagione Lanno scorso a maggio còl Pisa facemmo nostra la Mltropa Cup Co munque, aspettiamo il cam pionato»

Stasera Coppa Italia, c e I Inter e la matematica quallfl cazione a un passo In fondo, anche un pareggio e poi pò Irebbe mancare Matthaus che è il leader nerazzurro «A que­sto per ora non credo Trapat toni si porta dietro il tedesco per lasciarlo in tribuna? Non mi. laccio convincerò Mal-Inauro np è, cormmqW'rjna, partila d fllcile. Malarici tei Una t iz io più coperta e sali i dilenWva 6 n o ' . N o n ho in­tenzione di rinunciare al con sueto assetto della squadra ho detto che sarà una Lazio con due punte e mezza e adesso non faccio marcia in dietro Voglio una formazione equilibrata ma al tempo stes so aggressiva- Con la Fioren dna nella prima di Coppa vm ta col gol di Dezotli, ha fun­zionato soprattutto il contro piede la squadra di Enksson d altra pane vi ha lavorilo con una sene di ingenuità colossa

ciclismo Italiani a casa, d prova solo " — - — Bontempi nella Parigi-Bruxelles • a l ROMA L autunno è ormai Olle porle e il ciclismo spende sulle strade d Europa gli ultimi spiccioli di una stagione lunga e stressante Oggi si corre una Classica franco belga la Pari gì Bruxelles che vede ai nastri di partenza un solo italiano di grido «ciclone" Bontempi II velocista della Carrera ha già vinto questa corsa due anni ta e cercherà II bis sui 293 chilo metri del percorso tra le due capitali europee Gli altn favo

riti della più lunga corsa in li nea del calendario ciclistico sono Kelly Planckaert, Rooks, Van Dei Poel e i due •litiganti- del Mondiale di Re naix Baucr e Cnqueilion II clima tra il belga e il canadese è rimasto piuttosto teso dopo i fallace) sul traguardo iridato gli organizzatori della Parigi-Bruxelles lo faranno proteg­gere durante la corsa da agen ti motociclisti per evitare gesti sconsiderati da parte del pub

bllco Come è noto Criquei lion ha denuncialo Bauer alla magistratura belga, accusan dolo di averlo danneggiato a Renaix mentre il canadese ha presentato ricorso per ottene re la m e d a r M f argertlo olle nula sul catrjjS» (ma in che modo,') ma revocala, dalla giù ria. Sarà comunque curioso vedere còme si coffiporteran no i due oggi in corsa

Oltre al campione del mon

do Fondnesi mancherà al via anche Moreno Argentin che ha rinunciato alla trasferta in nord Europa per i dolon allo stomaco accusati durante il Giro del Lazio Per il veneto i programmi di fine stagione prevedono a questo punto il Giro di Romagna sabato il Gran Premio d Autunno (Pan gi Tou-t) e soprattutto il Giro di Lombardia in ottobre la classica del e «foglie morte» già vinta da Argenlin nel 1987

giaio anche i suoi più incalliti aficionados I viola, per spera re nella ciambella di salvalag gio del secondo posto, devo­no assolutamente battere I friulani Olire a Carabo! man­cano Battislini e Bosco Non i comunque un impresa dispe­rata

E I Inter? Anche la squadra milanese è abbastanza inquie­ta contro il Bayern ha dispu­tato un buon primo tempo,

ma nella ripresa ha denuncia­to le sue solite carenze La La­zio che ospita i nerazzurri al Flaminio, non «ari certo un avversario tacile Dopo la vii-Iona sulla Fiorentina, guida il 5' girone con tranquilla disin­voltura L'Inter fa un po' di pretattica giocando sulla pos­sibilità deliinsenmenlo del re­divivo Matthaus. L'ipotesi di un rientro cosi rapido è poco probabile, però non è escluso

un suo ingresso nella ripresa Da segnalare a Bergamo Mi lan Verona entrambe le squa­dre sono a punteggio pieno e attraversano un buon momen­to di forma Nella squadra di Sacchi, completamente rima­neggiata mancherà anche Gufili L olandese si è procura to una distorsione alla caviglia sinistra nell allenamento di lu­nedi Ieri si è sottoposto a una ecografia dovrà stare lermo 7 giorni

A Napoli rilancia Carnevale resta?

li Stavolta la replica è un po' concitata «No, no, continuale a dire che In contropiede sia­mo scarsi Senno II trap pren­de le contromisure e son do­lon» Due Stranieri su Ire fun­zionano a meraviglia -E chi sarebbe, Gutierrez quello che non va? Non scherziamo Contro la Fiorentina ha gioca­to finalmente a fianco di uno stopper di ruolo come Gre-«ucci ed e subito miglioralo Purtroppo si è infortunato e stasera non potrà scendere in campo Un peccata perché ha tanto bisogro di giocare» La Lazio vive un momento lelice anche per la concomitanza delle disgrazie romanisle «DI

(tosfrannq felici al massi-. i nostri ti osi, ma io non .gito'parlare delle disgrazie

altrui f é parentesi difficili ca­pitano un pò a lutili Sfumato Massaro co» farete nel cai-ciomercato? «Ho già dei ra­gazzi che mi soddisfano in pieno Sapete sono abituato a dire che la rosa della Lazio è composta da 17 giocatori e mezzo Quel mezzo è Di Canio bisogna tenerlo bas so ' perche e giovane, ma a dire il vero possiede grandi numeri Su lui e Rizzoio pò Irebbe nascere la Lazio del tu turo»

Movimentata vigilia di Coppa Italia per gli azzurri impegnali "stasera contro il Cesena ad Avellino, privi degli olimpici e senza Romano e Nardi infor­tunati. terrario, reintegrato nella «rosai, si è allena­to Ieri, mentre ai è rivisto Bruno Giordano. Nel pomeriggio incontro tra Moggi e il procuratore di Carnevale, Caliendo. il Napoli offre a Carnevale un contratto Ano al '91 e un ingaggio faraonico

LORETTA SILVI

••NAPOLI •> Ferrano, Giordano, Carnevale o que ali fantasmi Rispuntano le ombre del «nbelli» vecchi e nuovi II buon giorno si ve­de dal mattine» il primo «cliente» di Lodano Moggi è alato Giordana L'attac­cante ha parlato In sede con «Il boss» probabilmente chiedendogli uno sconto sul suo esosiielrno parame­tro ottocento milioni Mog-gi ha assicuralo la disponi-

iliM del Napoli in questo senso Ed è proprio a causa del parametro che Giorda­no ha peno l'autobus per Firenze, menne sembra av­vicinarsi il Pescati Mie 15, puntualissimo come il soli­to, arriva a Seccavo Moreno Ferrarlo Come e nolo lo stopper è stato reintegrato nella «rosa» con due tele­grammi speditigli dalia so­cietà proprio alla vigilia dell'udienza dinanzi al col­legio di disciplina e conci­liazione, che era «tata fissa­ta per il 23 settembre. Vista la posizione cnttca(il Napo­li e ormai certo di perdere la causa per «gravi inadem­pienze» e, quindi, il cartelli­no del giocatore), Moggi ha tentato l'ultima carta rein­tegrare Ferrano sperando cosi che rinunci alla rescis­sione magari con il mirag-Sio di tornare ad occupare

suo posto nel Napoli l in­tenzione della società è, na­turalmente, quella di ceder­

lo (Ferrano ha molti acqui­renti, tra cui Inter e Roma) senza perdere i soldi

Ma lo «opper * sembrato molto deciso « non tornare sui tuoi pasti Freddino l'in-contro con Bianchi •Abbia­mo parlalo - ha dichiarato - , mi ha detto solo se vole­vo fare la partitella » Sen­za particolari entusiasmi l'abbraccio con i compagni Ferrarlo è uscito dallo spo-

Sliatoio con la voce rotta all'emozione «Non vede­

vo il pallone da quattro me­si So che la mia e una situa­zione difficile Sentirmi un estraneo? Ho un contratto» Ferrano si è trattenuto a parlare con Moggi mentre gli altri compagni raggiun­gevano la palazzina dei nit­ro

Il digi era reduce da un altre 'impegno» l'incontro con Caliendo, il procurato­re di Carnevale If Napoli ha offerto al giocatore un altro anno di contralto, fino al '91 Un ingaggio faraonico che taciterebbe lo scalpi­tante Andrea almeno per una stagione, tacendone sa­lire vertiginosamente il pa­rametro Moggi non lo am­mette (dopo certe dichiara­zioni le decisioni della so­cietà potrebbero essere al­tre ) ma il «caso» si an drebbe risolvendo proprio in questo senso «Ne ripar­leremo - ha concluso -3uando Carnevale ritornerà

a Seul»

Per Cullit una lunga assenza

Nessuna lesione particolare ma un lungo riposo attende Ruud Gullit (nella foto) infortunatosi In allenamento Ieri il calciatore olandese e slato sottoposto, presso I Istituto ortopedico di Pavia allaTac L esame ha .schiso dei trau­mi ma ha evidenziato una forte distorsione tiblo tanica alla caviglia sinistra Se tutto andrà bene Gulllt potrà toma-re In campo fra un mese Incerta la sua presenza in occa­sione della partita di ritomo di Coppa dei Campioni con II Vttocha

Tennis, Wilander al Tomeo di Palermo

Lo svedese Mata Wilander (nella loto) sarà la testa di serie n' uno della 37* edi­zione dei Campionati Inter nazionali di tennis di Sicilia, che si svolgeranno sui cam­pi del Circolo della Favorita

• di Palermo dal 26 settem­bre al 2 ottobre prossimo Oltre ali asso svedese, che Ita recentemente battuto il cecoslovacco Ivan Lendl agli Open degli Stati Uniti, ci saranno lo scandinavo Kent Cor-Isson | argentino Guillermo Perez Roldan e I australiano Thomas Muster Al Campionati parteciperanno 48 tennisti Irà i quali gli italiani Canceilottl, Pistoiesi e Narduccl Non ci sarà invece Ivan Lendl, che viceversa partecipa al tor­neo di Tokio dal 18 al 28 ottobre che sarà disertato da Mais Wilander Insomma pare che I due tacciano di tutto per non incontrarsi di nuovo

Un giocatore nigeriano prova per la Pistoiese

Un calciatore di colore pro­veniente dalla Nigeria ma residente in Italia, ha latto ieri un provino in vista di un possibile ingaggio nelle file della «Nuova Pistoiese», che disputa il Campionato

•»»« »»«»»»»»»»»»»»»"»»»«««»»»»»» interregionale di calcio Yu-stin Hughes di 25 anni nato a Lagos (Nigeria), ma da due anni residente a Pistoia per motivi di studio, aveva giocalo in precedenza come attaccante della «National Bank» di Lagos squadra del campionato di seconda divisione,

Illecito sportivo, oggi riprende la discussione

Riprende oggi il suo Iter parlamentare in Commis­sione giustizia della Came­ra, il disegno di legge* tir-ma dei ministri Giuliano Vassalli e Franco Carraio che punisce penalmente e

••••••••«••"•^••••••••••••••«••••«•i pecuniariamente, chiunque pratichi il Totonero e le scommesse clandestine La setti­mana scorsa il presidente della Figc Antonio Matarrese, si è Incontrato con II presidente della Commissione giustizia, il quale gli ha assicurato che prima dell Inizio del campio­nato di serie A, il provvedimento sarà almeno approvato da un ramo del Parlamento

Basket* Q"<* Nevitt, 2,ZS di allez-l « l u ! » . l U m K , n l za, il più alto giocatore atta-JOIlyCOiOiTADani mero di basket approdato «taol la» l n Rafia, e stato «tagliato» " u y i M » dalla Jollycotombanl Fort), ClWCk Nev i t t Un comunicato della socle-

là nfensce che «d'accordo ^ ^ m m m ^ ^ ~ - ^ ^ con il giocatore, à stato de­ciso di sospendere il penodo di prova per avere U possibi­lità di esaminare altre prospettive, non esci ' possa ugualmente, In uh futuro immediato. discorso sempre-oho asma ladtttsenibiHMreri I frattempo la Jolryqrjtombani ha In prova Bobtoy Lea Hu m , seconda scelta di Golden StaWlSB*

FEDERICO R O S S I

LO SPORT IN TV

22 45 Mercoledì sport

18 20 Sportsera, 2 0 1 5 Lo sport

Raltpe.l7 45F.urovisione Belgio Bruxelles. Ciclismo Pari­gi-Bruxelles, 1845 Derby

- . . . . ' . ! 9 3 9 S p o r t i m e d - e d a ) , 2 0 Calcio amiche­vole Rfg-Urss (diretta), 22 30 Sportime (2 - ediz ) .

S. Siro disponibile domenica * # per il derby Milan-Inter

• • MILANO. S I giocherà di sera a San Siro, con inizio aite ore 20, il derby amichevole Milan-Inter in programma domenica prossima Lo ha deciso ieri la giunta comunale di Milano, tacen­do una deroga alla precedente decisione di limitare alle partite intemazionali di Coppa la disponibilità serale del Meazza per questa stagione, a causa dei iavon di ampliamento in c o r » , L incasso del derby amichevole servirà a pagare, almeno in

Sarte le spese sostenute per il rifacimento del terreno di gioco om è noto I area attorno allo stadio non * più accessibile alle

automobili L assessore comunale al traffico, Augusto Casta­gna ha nnnovato il suo appello ai tifosi perchè si rechino alto stadio utilizzando i mezzi pubblici Dopo I abolizione dei par­cheggi attorno al Meazza, sempre In seguito al lavori sullo stadio e per la costruzione del nuovo Palasport, si è giocala finora una sola partita Inter-Brago di mercoledì 7 settembre In quel) occasione gli spellaton furono circa SOrtula

Muoversi oggi. Finanziariamente "Cornar "Supercinque.

7.000.000 in un anno senza interessi o 48 rate al tasso fisso del 7%.

Fino al 15 Ottobre!'

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Mercoledì 21 settembre 1988 23

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