Chi sono i nativi digitali? Questa definizione è stata introdotta da Marc Prensky, consulente statuni- tense nel campo dell’educazione e dell’apprendimento, in un articolo del 2001. Già allora si provava a spiega- re il disagio degli adulti di fronte alla destrezza con cui i ragazzi utilizza- vano le nuove tecnologie. Il nativo viene descritto come un «madrelingua» di strumenti digita- li. I ragazzi sono nati dentro una cul- tura tecnologica e sviluppano facil- mente la loro destrezza, invece l’adulto è come un migrante e le tecnologie sono come la lingua del Paese d’arrivo , tutta da impara- re” . Una bella provocazione per gli adulti e in particolare per il mondo della scuola. “Oggi sappiamo che il problema vero non è il divario digitale fra le genera- zioni. Alcune ricerche ci parlano di un consumo mediale medio degli in- segnanti molto vicino a quello degli alunni. Il busillis nasce quando que- ste attività diventano risorse didatti- che, quando il web varca la soglia della classe. Non è un problema di divario digitale, ma di capacità. È inutile rifiutare in toto le nuove mac- chine ed è altrettanto inutile utilizzar- ne di nuove adottando vecchie prati- che. Quello che serve è una solida motivazione educativa . Ci sono poche risorse a disposizione? Può bastare un telefonino. L’insegnante saggio sa dosare la tecnologia al di là delle proprie competenze tecniche. Prensky ha in seguito aggiornato il Da Il Ponte - Prof. Pier Cesare Rivoltella Incontro formativo per genitori e insegnanti Pensieri, emozioni nei “nativi digitali” Istituto Comprensivo “Don Lorenzo Milani” Lunedì 11 dicembre 2017 ore 17.30 Aula Magna via Solferino, 45 Rovato