Valtellina LOM-02 Paesaggio alpino di vallata glaciale L’insediamento storico I grandi corridoi alpini Una morfologia verticale Il fiume L’urbanizzazione recente Al di sotto della fascia aperta delle alte quote si profila l'ambito più umanizzato dei territori alpini. Sono i vasti e ripidi versanti che accompagnano le grandi valli alpine di formazione glaciale, dominio delle aghifoglie (Laris, Pinus, Picea) alle quote più elevate, delle latifoglie (castagneto, faggeta, latifoglie miste) alle quote basse. A differenza delle alte quote i caratteri del paesaggio appaiono a prima vista più uniformi per la densità della copertura boschiva e per la continuità morfologica dei versanti. Le discontinuità, vale a dire l'imboccatura delle convalli, i gradini glaciali, le fasce di terrazzo intermedie rappresentano elementi di identificazione dei luoghi. Gli orizzonti vegetali si compenetrano fra loro con limiti variabili poichè oltre all'altitudine subentrano fattori come l'esposizione, la piovosità, la vicinanza di vallate ampie o di massicci montuosi. . Valli e versanti Tipo di valle glaciale principale (Media Valtellina), entro l’orizzonte coltivabile di fondovalle e le alte quote. Punto di ripresa: Cantoniera della strada statale 39 ‘dell’Aprica’ (Sondrio). Altezza: 905 m Orientamento: O-NO Riferimento geografico: 46°9'21.20"N –10°6'41.86"E Riferimento cartografico: CTR 1:10.000, foglio D3a2 La linea di faglia, detta ‘linea del Tonale’, determina l’andamento longitudinale della media e bassa Valtellina e mette in evidenza il basamento cristallino della catena alpina. Quindi, i diversi caratteri ambientali dei due versanti (retico e orobico) per la diversa esposizione all’insolazione e l’andamento delle valli minori afferenti. Da ciò si separa l’alta Valtellina per la normalizzazione del corso dell’Adda in senso nord sud. Lungo questo solco si incanalò l’Adda che attraverso processi di “cattura” contese all’Inn, sull’altro fronte delle Alpi Retiche, tutte le acque superficiali fino alla formazione dell’attuale reticolo idrografico. Alla sua azione erosiva, già potente, si aggiunse nel Pleistocene (da 3 milioni a 9 mila anni fa) quella dei ghiacciai che regolarizzando i versanti ed escavando ancor più il fondovalle plasmò il tipico profilo, detto a “U”, della Valtellina che, nella sua parte bassa, ancora in epoca storica, risultava occupata dal braccio superiore del lago di Como, poi colmato dai depositi alluvionali. In una valle longitudinale il clima, e in particolare la differente esposizione dei due versanti, orientati l’uno a nord, l’altro a sud, gioca un ruolo fondamentale nella distribuzione della vegetazione, nella scelta delle vocazioni colturali, nell’insediamento umano. Dunque un notevole contrasto di paesaggi, di luci, di colori sulle due simmetriche pendici. Le grandi vallate alpine sono i corridoi naturali entro i quali le correnti di traffico, la civilizzazione e le culture si sono accostate alla montagna. In Lombardia si riconoscono soprattutto nella Valtellina, nella Valchiavenna e nella Valcamonica. La prima è l'esempio più emblematico nell'arco meridionale delle Alpi, di varco con andamento longitudinale, parallelo alla catena principale. La sezione trasversale, comunemente definita a U, è dovuta all’escavazione dei grandi ghiacciai di era quaternaria con tutta una serie di fenomeni derivati: i terrazzamenti laterali, la sentita pendenza dei versanti bassi, i conoidi di deiezione allo sbocco delle valli secondarie, la lieve pendenza e le modeste altitudini del fondo rispetto alle elevazioni delle catene e dei massicci circostanti. Il modesto livello altitudinale introduce nelle valli, fino a una certa profondità, caratteri vegetazionali e colture tipiche di zone della pianura Sebbene una valle possa apparire morfologicamente unitaria, in realtà questo ‘vuoto’ nell’orografia alpina è notevolmente differenziato. Si riconoscono nell’insieme di un versante montuoso diverse conformazioni: valli glaciali secondarie ampie o con tratti incisi; semplici valloni di scorrimento raccordati alle prime e scomponenti l’unitarietà dei versanti; valli sospese. Anche i versanti, ritenuti elementi di raccordo fra fondovalle e energie di rilievo, danno luogo a configurazioni differenti: versanti molto acclivi con detriti di falda, versanti poco acclivi, versanti terrazzati. Il versante è l’elemento percettivo dominante, che determina la plastica dei paesaggi vallivi con la presenza diffusa di elementi morfologici quali: orli di terrazzo, conoidi di deiezione, conoidi misti, depositi morenici, rocce esposte, detriti di falda, coltri eluviali, rupi, cascate, corsi d’acqua incisi, calanchi, rocce montonate o lisciate, piramidi di terra, paleofrane . E' l'elemento fisico predominante dei fondovalle, la traccia della continuità di questi assetti morfologici. Nelle alte valli e in quelle secondarie le acque hanno carattere torrentizio delineando un solco, più o meno escavato e scaglionato in balzi di quota successivi, dove si accentuano i caratteri di naturalità. Nei fondovalle principali il letto del fiume si allarga e può assumere andamenti meandriforme conservando ampie fascie di divagazione dove si addensa la vegetazione arborea. La scarsa profondità, la purezza delle acque sono qualità che accentuano i riflessi luminosi, specie se osservati dai versanti in particolari condizioni di luce. Gli insediamenti sono lontani dal fiume a motivo di sicurezza dalle esondazioni e per il fatto che i fondovalle sono stati condotti a bonifica in epoche relativamente recenti. L'attuale tendenza alla regimazione dei corsi d'acqua con arginature e rettificazioni comporta la scomparsa dei caratteri ambientali. Non mancano, sino ad una certa quota, le sedi umane permanenti, spesso di antica origine come siti privilegiati rispetto ai fondovalle un tempo malsani e paludosi. La collocazione è preferenziale rispetto all'esposizione e alla giacitura (sui terrazzi o sul raddolcimento interglaciale dei versanti), predominando, per ragioni di economia degli spazi, la forma accentrata con la dotazione degli equipaggiamenti comunitari (chiesa, scuola, forno, mulino, ecc.). Grossi elementi di spicco, a ragione della loro collocazione strategica, sono le torri e i castelli a dominio, sulle emergenze dei versanti, di porzioni di valle, così come le chiese e gli oratori, essi pure fulcri di riferimento per popolazioni disperse, con le loro attività, su territori molto ampi. Il portato storico, specie nelle valli principali, trova radici antichissime nei petrogrifi, nelle rocce istoriate, testimonianze di popolamenti preistorici e manifestazioni di culti pagani legati ai fenomeni naturali. La fascia di fondovalle, nonostante il rischio delle alluvioni (tragica in Valtellina quella del 1987), è fortemente interessata da una progressiva urbanizzazione a scapito di terreni agricoli comunque produttivi. Le linee di organizzazione dell'espansione edilizia seguono la maggiore strada di fondovalle con insediamenti soprattutto terziari e commerciali che fanno presa sui flussi di traffico. Si tratta di accumulazioni progressive di aree edificabili ben poco connotate sotto il profilo architettonico, e più identificabili sotto quello dell'immagine commerciale. Gli spazi urbanizzati tendono così a saldarsi in un 'continuum' che si estende poi alle strade convergenti alla principale fino a raggiungere i centri di più vecchio insediamento, spesso radicati al piede dei versanti o sulle loro prime propaggini. Teglio Tresenda terrazzo di modellamento glaciale vigneto insediamento di terrazzo versante orobico bosco ceduo fondovalle glaciale versante retico Montagna Collina Pianura Litorale Naturale Rurale Urbano [PAYS.DOC] Osservatorio virtuale del paesaggio mediterraneo # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # # #