1 Patologie infettive nell’immigrato Giacomo Magnani SC Malattie Infettive 8 maggio 2013 Patologie infettive nell’immigrato • Infezioni acquisite nel paese ospite: – non ci sono differenze rispetto al cittadino italiano che si trova a subire a parità di classe di età le stesse condizioni morbigene. • Infezioni latenti o croniche acquisite nel paese di origine: – tubercolosi, aids, epatiti croniche, malattie veneree, leishmaniosi, ecc. – Problema individuale e di salute pubblica. • Patologie di importazione: – malaria, dengue, filariosi, schistosomiasi, parassitosi intestinali. – Difficile trasmissione in climi temperati. – Diagnosi spesso difficile, presso centri specialistici.
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Patologie infettive nell’immigrato
Giacomo MagnaniSC Malattie Infettive
8 maggio 2013
Patologie infettive nell’immigrato
• Infezioni acquisite nel paese ospite:– non ci sono differenze rispetto al cittadino italiano che si trova a subire
a parità di classe di età le stesse condizioni morbigene.
• Infezioni latenti o croniche acquisite nel paese di origine:– tubercolosi, aids, epatiti croniche, malattie veneree, leishmaniosi, ecc.– Problema individuale e di salute pubblica.
• Patologie di importazione:– malaria, dengue, filariosi, schistosomiasi, parassitosi intestinali. – Difficile trasmissione in climi temperati.– Diagnosi spesso difficile, presso centri specialistici.
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48 (16,2%)Est Europa
12 (4,06%)Sud America29 (9,8%)Cina
44 (14,9%)India/Pakistan
55 (18,61%)Nord Africa
93 (31,6%)Africa Sub-saharianaArea geografica di provenienza
39 (10 - 81)Età , media anni (range)165 (55,9%)Sesso maschile295 (12,8%*)Immigrati ricoverati
Immigrati ricoverati in degenza ordinaria presso la SC di Malattie Infettive di Reggio Emilia nel 2008-2009
* ricoveri totali= 2304
2 (0.8%)Ascesso amebico31 (12,5%) Malaria
20 (8,09%) HIV/AIDS
247 (83,7%) Patologie infettive
6 Infezioni addominali/epatiche6 Meningite virale
9Infezione di cute e tessuti molli
45 (18,2%) Tubercolosi attiva
2 (0,8% )HEV
11 Infezioni in neoplasie solide/ematologiche
35 (14,1,%) Patologie di importazione
16Sepsi19 Infezioni complicate delle vie urinarie57 Infezioni delle prime vie aeree e del polmone
138 (55,8%)Patologie infettive comuni
Immigrati ricoverati per malattie infettive presso la SC di Malattie Infettive di Reggio Emilia nel 2008-2009
* ricoveri totali= 2304
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Paziente immigrato con febbre
• Quali aspetti epidemiologici e clinici considerare?
• Quale approccio diagnostico?
Aspetti rilevanti nella storia del paziente
• Tipo di immigrato: regolare, clandestino, rifugiato politico, ecc.
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Foreign-Born Tuberculosis Cases by VISA Status upon Arrival in the U.S., 2003-2007
111 (13)Unknown
887 (100)Total
122 (14)Other
216 (24)Immigrant
438 (49)Refugee
CasesN. (%)Visa Status
www.health.state.mn.us
Aspetti rilevanti nella storia del paziente
• Tipo di immigrato: regolare, clandestino, rifugiato politico, ecc.
• Data di arrivo in Italia (recente arrivo, ritorno da visita a famigliari e parenti)
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Karin Leder et al. Clin Infect Dis 2006;43:1185-93
Immigrati che ritornano a far visita a parenti e famigliari (VRF)
Immigrati VRF a rischio di malaria complicata in assenza di chemioprofilassi
• Donna gravida• Bambini nati in Italia (2-3° generazione)
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AM, 4 anni, nato a Reggio Emilia da genitori ghanesi (1)
• Soggiorno in Ghana dal 26/7 al 30/9/09 (1° viaggio).
• NON effettuata profilassi antimalarica!!
• 6/10 insorgenza di febbre intermittente, trattata a domicilio con amoxicillina/ac. clavulanico.
• 9/10 comparsa di crisi epilettiche subentranti.
• Emoscopia : 30% di emazie parassitate da P. falciparum
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• Diagnosi di malaria grave: – parassitemia = 30%, – danno cerebrale, – IRA , – rialzo bilirubina e GOT.
• Trasferimento in ICU ed inizio terapia con chinino 250 mg TID (non disponibile artesunato) + citoeritroaferesicon scambio del 30%.
• 2.680 immigrati africani in Francia (studio caso/controllo)
• 61 casi (2,3%) con cmparsa tardiva (> 2 mesi) di malaria: – ritardo mediano di 5 mesi (range interquartile di 3-9 mesi); – ritardo > 1 anno in 10 casi ( 5 gravide, 2 HIV, 3 nuovi arrivi);– ritardo > 3 anni in 4 casi (gravide).
• Fattori indipendenti di rischio per comparsa tardiva (analisi multivariata ):– Nuovo arrivo = OR 22.93 (CI 95%: 9.74–53.96, p<0.001) – gravidanza = OR 4.21 (CI 95% : 1.13–15.77, p = 0.03) – profilassi MQ = OR 11.55 (CI 95% : 2.06–64.78, p<0.005).
Eric D’Ortenzio, et al. Emerging Infectious Disease Vol 14, N. 2, February 2008
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Aspetti rilevanti nella storia del paziente
• Tipo di immigrato: regolare, clandestino, rifugiato politico, ecc.
• Data di arrivo in Italia (recente arrivo, ritorno da visita a famigliari e parenti)
• Area geografica di provenienza e di soggiorno nel viaggio migratorio.
• Data di comparsa della febbre: compatibile con il periodo di incubazione delle infezioni sospettate?
• Caratteristiche della febbre (isolata o associata a segnispecifici, andamento, interessamento di più persone, ecc)
Febbre non associata a segni specificidopo arrivo recente da area tropicale
Febbre associata a segni specifici, dopo arrivo recente da area tropicale
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L’ approccio diagnostico deve focalizzarsi sulle patologie:
• A rischio per la vita del paziente : – malaria, febbre tifoide, meningococco, dengue.
• Di interesse possibile per la salute pubblica :– tubercolosi, epatite, HIV, morbillo.
Indagini iniziali nell’immigrato febbrile (1)
• Emocromo completo• Esame urine • Creatinina, AST, ALT, Fosfatasi alcalina, GGT, LDH • Proteina C reattiva• Urinocoltura (se sintomi urinari)• Emoscopia (striscio sottile e goccia spessa) per
malaria, se proveniente da zona malarica. se elevato sospetto pr malaria e goccia spessanegatica: ripetere 3-4 volte in 48 ore.
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Ogni Ogni febbrefebbre in in soggettosoggetto provenienteproveniente daidai TropiciTropicièè unauna malaria sino a malaria sino a provaprova contraria !!contraria !!
Il laboratorio in aiuto alla diagnosi malaria
• Piastrinopenia : 60-85% dei casi (VPP= 77%, VPN= 92% se a ssociata o meno a leucopenia)
• Leucopenia: 80-100% dei casi
• pCR: 100% dei casi (VPN alto se v.n.)
• LDH : sensibilità = 83-100%; specificità = 60%
• Aptoglobina : 90% dei casi (VPN elevato se v.n.)
A. Chagnon . Méd Mal Infect 1999, Vol 29, S302-S306
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• Informazione su rischi e misure di prevenzione possibili.• Invio al SIP per impostazione della chemioprofilassi in
chi intenda recarsi in zona malarica.• Invio al PS per emoscopia degli immigrati (donne
gravide e bambini!!) con febbre al ritorno da zona malarica:– < di 1 anno = tutti ;– > di 1 anno = nuovi arrivi, gravida, profilassi con MQ.
Quali sono i compiti del Medico di Medicina Generale nella prevenzione e gestione della malaria ?
Tubercolosi: quando porre il sospetto?
• Emoftoe• Tosse persistente ( 15 giorni) • Febbre prolungata ( 7 gg) associata ad altri segni o fattori
di rischio :– calo ponderale significativo – sudorazione notturna – precedenti clinici di infezione/malattia TB – contatti ravvicinati/prolungati con persone affette da TB
polmonare– situazioni di elevata promiscuità– immigrazione da paesi ad alta endemia
In presenza di almeno uno dei seguenti segni:
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Sintomi di TB attiva di al momento del primo contatto con il sistema sanitario
Agenzia Sanitaria Regionale ER - Dossier 112/2005 “La tubercolosi in Emilia-Romagna 2003”
65% 24,5%
Rapporto “Epidemiologia della tubercolosi in Emilia-Romagna 2005”
n. 241
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Indagini iniziali nell’immigrato febbrile (2)
• Intradermoreazione sec.Mantoux• Rx torace standard (due proiezioni)
Quadri radiologici tipici : : Infiltrati (80-90%) o lesioni cavitarie in sede apicale o sub-apicale.
Quadri polmonari atipici (13-30%) *adenopatia ilare o mediastinicainfiltrati o lesioni cavitarie ai lobi medi o inferiorinodulo solitarioversamento pleurico
* * verosimile espressione di TB polmonare primaria nell’adulto
L’ RX nella TB polmonare
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Ghanese di 23 anni, in Italia da 1 anno, ricoveratoper emottisi: Mantoux positiva = 23 cm; escreato
positivo per Mycobacterium tuberculosis
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Marocchino di 20 anni , da 3 anni in Italia, ricoverato per febbre, dimagramento e tosse persistente.
Mantoux positiva ed isolamento di MT da escreato
Cinese di 20 anni, immigrato clandestino da 6 mesi
Prima diagnosi con biopsia pleurica con ago di CopeColture di liquido pleurico ed aspirato gastrico positive per MT
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Pakistano di anni 23, immigrato regolare da 3 anni
Mantoux = neg ; Broncospirato positivo per BAAR
Ganese di 23 anni, linfoadenite tubercolare
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Pachistano di 26 anni, HIV positivo, ritardo terapeutico(rifiuto alla terapia) di 4 mesi – exitus dopo 7 gg dal ricovero
Indiano di 24 anni, in Italia da 2 anni, ritardo diagnostico stimato di 3 mesi
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Indiano di 19 anni, ritardo terapeutico di 8 mesi – esito favorevole
Indiano di 19 anni, ritardo terapeutico di 8 mesi – esito favorevole
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Indiano di 19 anni, ritardo terapeutico di 8 mesi – dopo 8 mesi di terapia
Tubercolosi miliare con meningite in donna di origine pakistana di 13 anni, a distanza di 8 mesi dal termine di trattamento (?) per 12 mesi per TB polmonare
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Meningite tubercolarein donna pakistana di 13 anni, a distanza di 8 mesi dal termine di trattamento (?) per 12 mesi per TB polmonare
Quali sono i compiti del Medico di Medicina Generale nella prevenzione e gestione della tubercolosi ?
• Invio alle strutture di II livello (SIP distrettuali, Pediatria di Comunità, Famiglia Straniera di RE, Medicina di Base e specialistica di Guastalla ) gli immigrati per i quali può essere indicata chemioprofilassi per lo screening della TB latente.
• Invio alle strutture di III livello ( Ambulatorio pneumotisiologici dell’AUSL, Ambulatori delle SC di Pneumologia, di Malattie Infettive e Pediatria dell’ASMN) dei pazienti con sospetta TB attiva.
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Indagini iniziali nell’immigrato febbrile (3)
• Sierologia HIV (in presenza delle seguenti condizioni) :
– provenienza da aree ad alta endemia (ad es AFR sub-sahariana)– segni clinici allert :
Modified from Perz JF, Farrington LA, Pecoraro C, et al. Estimated global prevalence of hepatitis C virus infection. 42nd Annual Meeting of the Infectious Diseases Society of America; Boston, MA, USA; Sept 30–Oct 3, 2004. Data source: World Health Organization.)
1,9Morocco
HCV-AbPositive, %
Egypt 18,1
Ghana 5,4Cameron 12,5China 4.07India 1,8Pakistan 2,4Philipines 3,6Russia 2,2Rep Moldova 4,9Romania 4,5 Dom Repub 2,4Brasil 2,6
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Quali sono i compiti del Medico di Medicina Generale nella gestione dell’infezione da virus epatitici B e C?
• Screening dei soggetti a rischio ( vedi elenco da linee guida ISS )
• Invio del paziente con infezione cronica B o C allo specialista (vedi condizioni per le quali è necessario).
• Counselling su adozione di corretto stile di vita.
• Counselling su prevenzione del contagio.
• Invio al SIP per la vaccinazione per l’Epatite B dei soggetti non immuni.
• Gestione integrata con lo specialista della terapia antivirale
Indicazioni ELPA (European Liver Patients’ Association) e EASL (European Association for the Study of Liver)
• Esami per il monitoraggio:– Emocromo, transaminasi, bilirubina, fosfatasi alcalina, gamma-GT, elettroforesi
proteica (ogni 6-12 mesi);– HBV-DNA (ogni 6-12 mesi nei soggetti in terapia con NUC)– Ecografia addome superiore (ogni 12-18 mesi, in assenza di cirrosi; ogni 6 mesi se
cirrosi).
Specialista• Esami per 2° livello (presa in carico):
– HBV genotipo (situazioni specifiche)– Test autoimmunità– Biopsia epatica
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Invio allo specialista del paziente con infezione cronica da virus epatitici B e C
• Al termine di un inquadramento diagnostico clinico-laboratoristico complessivo, il MMG deve inviare allo specialista un paziente già preliminarmente “valutato”:
• per quanto riguarda l’HBV, vanno inviati i soggetti HBsAg positivi con HBV DNA rilevabile;
• per quanto attiene l’HCV, vanno inviati tutti i soggetti HCV RNA positivi;
• vanno inviati, inoltre,i soggetti affetti da cirrosi epatica e quelli affetti da altre coinfezioni virali (es. HIV)
Indicazioni ELPA (European Liver Patients’ Association) e EASL (European Association for the Study of Liver)
• Esami per il monitoraggio:– Emocromo, transaminasi, bilirubina, fosfatasi alcalina, gamma-GT, elettroforesi
proteica (ogni 6-12 mesi);– Ecografia addome superiore (ogni 12-18 mesi, in assenza di cirrosi; ogni 6 mesi se
cirrosi).
Specialista
• Esami per 2° livello (presa in carico):– HCV-genotipo (non esente ticket con 016)– Test autoimmunità– Polimorfismo ILB12– Fibroscan– Biopsia epatica
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Invio allo specialista del paziente con infezione cronica da virus epatitici B e C
• Al termine di un inquadramento diagnostico clinico-laboratoristico complessivo, il MMG deve inviare allo specialista un paziente già preliminarmente “valutato”:
• per quanto riguarda l’HBV, vanno inviati i soggetti HBsAg positivi con HBV DNA rilevabile;
• per quanto attiene l’HCV, vanno inviati tutti i soggetti HCV RNA positivi;
• vanno inviati, inoltre,i soggetti affetti da cirrosi epatica e quelli affetti da altre coinfezioni virali (es. HIV)
Malattie Parassitarie da considerare nell’immigrato
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Elminti: - Nematodi - Trematodi - Cestodi
Parassiti
Protozoi: - Ciliati - Flagellati - Sporozoi
Artropodi: - Aracnidi - Crustacei- Miriapodi - Insetti
Elminti: Interessamento intestinale
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Eliminti: interessamento tissutale
Protozoi: Interessamento intestinale
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Protozoi: interessamento ematico/tissutale
Il peso dei parassiti
Il 25% della popolazione mondiale è portatrice di vermi intestinali
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Parassitosi intestinale nell’immigrato
• Potenzialmente rilevante solo nell’immigrato di recente arrivo da area epidemica.
• Tende a ridursi nel tempo in area non epidemica:– Miglioramento delle condizioni igieniche (WC)– Effetto diluizione– Vita relativamente breve dei parassiti (fatta eccezione
per Strongiloides stercoralis)
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Parassitosi intestinale
• Disturbi del transito :– Diarrea / stipsi = amebosi,
elmintiasi– Rettocolite = sindrome
dissenteriforme non febbrile = amebosi
– Diarrea cronica del tenue = Giardiasi
• Prurito anale :– Isolato o associato ad
altri disturbi = Ossiuriasi
• Disturbi del transito+ dolori addominali+/- alterazioni dellostato generale = tutte le parassitosi intestinali.
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Parassitosi intestinale: cosa fare?
• NON effettuare di routine l’esame coproparassitologico in soggetti senza sintomi o senza specifici fattori di rischio!!!
• Effettuare la ricerca nelle feci di Taenia solium nei famigliari di pazienti con cisticercosi.
• Effettuare esame coproparassitologico per Entamoebahistolytica/Entamoeba dispar nei contatti stretti di pazienti con amebosi.
• Effettuare diagnostica (esame coproprassitologico e sierologia) per Strongyloides stercoralis nei soggetti con eosinofilia o che devono effettuare terapia immunosopressiva.
Pazienti asintomatici
Parassitosi intestinale: cosa fare?
• Effettuare esame coproparassitologico– Su tre campioni di feci fresche o conservate con formalina,
raccolte in giorni differenti.
• Nel sospetto di giardiasi con esame copromicroscopiconegativo:
– Es. succo duodenale raccolto con sondino naso-gastrico o Enterotest®
– Test immunoenzimatici ed immunocromatografici per l’identificazione degli antigeni fecali
Pazienti sintomatici
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Parassitosi intestinale: cosa fare?
• Nelle amebosi invasive intestinali o extraintestinali:– Sierologia (IHA, IFAT, ELISA).– Colonscopia + eventuale es. istologico di biopsie delle
ulcerazioni (riscontro di trofozoiti) – Ecografia o TAC + eventuale agoaspirazione (colore “a pasta
d’acciughe” ; negatività delle colture per batteri).
• Nelle infestazione da Strongyloides stercoralis– esame copromicroscopico = sensibilità ~ 40%– Sierologia (ELISA o IFAT)
• IFAT : non commerciale, disponibile in pochi laboratori (ad es. Negrar) ; sensibilità e specificità ~ 98% a titolo 1/20.
Pazienti sintomatici
Strongiloidiasi
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Strongyloides stercoralis
• Paziente Immunocompetente• Blocco del parassita adulto e delle larve alla
sottomucosa del piccolo intestino• Ciclo di autoinfezione esterno ed interno bloccato
• assenza di sintomi• dispepsia
• Paziente Immunodepresso• Disseminazione delle larve • Le larve trasportano batteri intestinali
• Infestazione cronica asintomatica:– può durare per anni; può essere sospettata per la
presenza di eosinofilia (non obbligatoria).
• Infestazione cronica sintomatica:– prurito migrante o diffuso, eruzioni papulose, orticarioidi,– “larva currens”– addominalgie, pseudo appendiciti, diarrea ricorrente; – tosse secca ricorrente, crisi asmatiche;– dimagrimento e cachessia da malassorbimento.
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Strongiloidiasi: aspetti clinici
• Strongiloidiasi disseminata:– in caso di immunodepressione, indotta da malattia e/o
da trattamenti (compresi i corticosteroidi, usati come trattamento dei sintomi o dell’eosinofilia quando la causa non è riconosciuta),
– invasione potenziale da parte delle larve di tutti gli organi e tessuti e morte per conseguenza diretta dell’invasione larvale e/o per sovrainfezione batterica (peritoniti, polmoniti, sepsi, meningoencefaliti).
– di regola la conta degli eosinofili è normale!!.
– 3/5 campioni raccolti in giorni non consecutivi– sensibilità del 40% circa
• Coltura feci su agar (semina di almeno 5 piastre per campione): – sensibilità stimata del 50% circa
• Aspirato duodenale: – Buona sensibilità
Metodi indiretti• Ricerca anticorpi specifici (IFAT, ELISA):
– ottima sensibilità e specificità (> 95%).– IFAT (non commerciabile) presenta sensibilità e specificità del
98% circa a titolo 1/20)
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Strongiloidiasi: criteri diagnostici
• Strongiloidiasi accertata = risultato positivo per almeno 1 metodo
• Strongiloidiasi sospetta = ricerche negative, ma anamnesi compatibile (soggiorno in area endemica o soggetto italiano >= 60 anni) e riscontro di almeno 2 dei seguenti segni e sintomi:– prurito persistente o ricorrente, localizzato, migrante
o diffuso, senza causa accertata;– disturbi respiratori ricorrenti ad eziologia non chiara;– addominalgie ricorrenti ad eziologia non chiara;
eosinofilia >=300/mL
Strongiloidiasi: diagnosi di sospetto
L’infestazione da S. stercoralis va indagata in caso di:
1. screening in cittadini extracomunitari;2. screening in soggetti, sintomatici e non, aventi
soggiornato per un mese o più in paesi tropicali; 3. soggetti con soggiorni tropicali inferiori al mese se:
sintomatici e/o eosinofili >= 300/mL; 4. soggetti italiani senza storia di soggiorni all’estero, ma
sintomatici e/o eosinofili >=300/mL
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Prima scelta: Tiabendazolo (Mintezol®) cp 600 mg) 25 mg/kg/die os in 2 somm. per 2 giorniconsecutivi.
oppure
Ivermectina 200 mg/kg in dose unica.
Seconda scelta:Albendazolo cp 400 mg. x 2 al dì(15 mg/Kg/die) per almeno 5 giorni.
Strongiloidiasi accertata
Screening sistematico per i seguenti gruppi:- candidati a trapianto,- candidati a terapiasteroidea
- candidati a terapiaimmunosopressiva,
- pazienti oncologici, - pazienti con infezioneHIV.
Lo screening condotto con sierologia : se non effettuabileprocedere a trattamento empirico.
Follow-up post-terapia:
Strongiloidiasi sospetta: visita+ emocromo dopo 1 e 4 mesi. Considerare trattamento di 2a linea (tiabendazolo) se il quadro non è risolto ed il sospetto clinico èelevato(eosinofili>=500/mL)
• Sintomi/segni clinici– febbre– epatomegalia– dolore in ipocondrio destro, irradiato a spalla e scapola
sinistra ed accentuato alla palpazione. – versamento pleurico omolaterale reattivo (possibile).
• Diagnosi– Sierologica ( alta sensibilità e specifità) .– Ecografia: una o più formazioni “pseudoascessuali”.– Agoaspirato: materiale pseudo- purulento, di consistenza
semi-liquida e colorito “a pasta d’acciuga”• Va effettuato nelle formazioni sottocapsulari o a
rischio rottura (diametro 8-10 cm)
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Ascesso amebico
Metronidazolo ( Flagyl® 250 mg: 3 cp x 3 al di per 10 gg oppure
Tinidazolo (Fasigin ®, 500 mg): 4 cp in singola dose, per 3 gg +Paromomicina solfato (al termine del trattamentoprecedente)
Forme invasive intestinalie/o extra intestinali.
Diagnosi: es.microscopico dellefeci; sierologia (EIA) nelleforme invasive (utile anche nelfollow-up).
Ascessi epatici: svuotamento± iniezione di metronidazolo se di 8-10 cm sottocapsulari.Follow-up: ecografia + sierologia a 1,3,6,12 mesi.
Colite amebica:coloscopia + eame copro-parassitologico+ sierologia, dopo 1 mese dal termine dellaterapia.Se i test sono negativi e la sierologia basale positiva: ripetere la sierologia dopo 3, 6, 12 mesi
Paromomicina solfato(Humatin ® 250 mg) 1,5-2 gr/die in 3-4 somm. per 7-10 gg (bambino: 30 mg/Kg /die)
Portatori asintomatici di E.histolytica
Diagnosi e gestioneclinica
Trattamento
Amebosi intestinale
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• E. granulosus (1-6 mm): vivenell’intestino tenue del cane ed altri canidi (ospite definitivo).
• Le proglottidi espulse con le feci sono ingerite ovini, maiali, bovini, equini (ospiti intermedi)penetrano le pareti intestinali e migrano in forma di oncosferenegli organi interni, dove si sviluppano in forme cistiche, producono protoscolici e figlie.
Echinococcosi cistica
•L’uomo (ospite definitivo) si infetta alimentandosi degli organi dell’ospite intermedio e sviluppa cisti parassitarie a carico dei vari organi, prevalentemente fegato (50%) e polmone (20%).
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Gestione clinica• Diagnosi:
– Storia clinica: anamnesi professionale, contatti con animali selvatici, da allevamento e da compagnia, provenienza e soggiorni da zona endemica .
– Sierologia (ELISA) : negativa nel 10% delle cisti epatiche, nel 40% di quelle polmonari; spesso neg. nelle formeoculari e in quelle cerebrali e nei soggetti di età < 15 anni.
• Stadiazione: – esami di funzione epatica, renale, midollare, eosinofili, tests
infiammatori e sierologie in diagnosi differenziale (ameba, Toxoplasma…), ecografia, Rx torace +/- TAC torace.
• Valutazione dell’evolutività:– importante ai fini della decisione del programma
terapeutico (ecografia, TAC, RMI).
54
Transitional
Inactive
Inactive
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Sierologia (Ig anti EC) : negativanel 10% delle cisti epatiche, nel 40% di quellepolmonari; spesso neg. nelleforme oculari e in quelle cerebralie nei soggetti di età < 15 anni.
Diagnostica di immagine (RX, ecografica, TAC, RMI, ERCP)
Intervento chirurgico: indicatonelle cisti addominali complicate e solo se la terapia medica e la PAIR non sono attuabili.Può essere indicata nelle cisti dellacolonna, cerebrali, renali ed ossee.
Terapia aggiuntiva pre e post operatoria:Albendazolo (Zentel ® 400 mg) 1cp x2 al di (bambini: 15 mg/ Kg al di ) da 1 sett prima a 3 msi dopo
Trattamwento percutaneo:-PAIR--PEVAC-RF
Trattamento medico:Albendazolo (Zentel ® 400 mg) 1cp x2 al di (bambini: 15 mg/ Kg/die) per cicli consecutivi, ripetibili di 90 giorni per unadurata di almeno 6 mesi
Cisti attive e/o transizionali diE. granulosus
Echinococcosi cistica
COMMENTOTRATTAMENTO
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Scabbia
• Agente causale: Sarcoptes scabiei varietà hominis, acaro esclusivo dell’uomo in cui compie il suo intero ciclo vitale.
• Serbatoio/fonte: Uomo infestato.• Modalità di trasmissione: interumana per contatto
diretto cute-cute, soprattutto durante contatti sessuali, in persone che dormono nello stesso letto e, meno frequentemente, attraverso oggetti. – Data la labilità dell’acaro al di fuori dell’ospite (muore
dopo 1-2 giorni), il contagio indiretto ad esempio attraverso biancheria e lenzuola, si verifica solo se questi effetti sono stati contaminati da poco tempo da una persona infestata.
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Scabbia
• Periodo di incubazione :– 2 -6 settimane in assenza di precedente esposizione.– può essere sensibilmente più lungo negli anziani. – 1-4 giorni in chi è stato precedentemente infestato.– .
• Periodo di contagiosità: – L’infestazione è trasmissibile fino a che gli acari e le
loro uova non sono distrutte dal trattamento, in genere dopo 1-2 cicli di trattamento.
Scabbia
• Manifestazioni cliniche:– Cunicoli: a livello di spazi interdigitali delle mani e piedi (bimbi),
faccia volare dei polsi, gomiti, ascelle, ombelico, mammelle (donne) fianchi e zone genitali.
– Vescicole: nelle parti distali degli arti. Non al capo.– Noduli dove possono essere isolati gli acari: a livello di ascelle,
ombelico, zone genitali.– Manifestazioni eczematose da ipersensibilità: a livello di tronco
ed arti. – Prurito con lesioni da grattamento, a recrudescenza notturna,
che non interessa il volto.– Più raramente: scabbia norvegese (pazienti immunodepressi,
defedati), la cui contagiosità è estrema.
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SCABBIA
SCABBIA
61
Scabbia
• Terapia: • Permetrina 5%, Benzoile benzoato,
Crotamitone, ecc. (anche ai familiari e conviventi).