I mass media P ARTE TERZA CRESCONO LE RESPONSABILITÀ CAPITOLO 11 OBIETTIVI Capirai l’importanza dell’informazione e saprai analizzare gli strumenti con cui è prodotta e diffusa Conoscerai le particolarità dei mezzi di comunicazione: giornali, radio, televisione, Internet * L’opinione Ognuno di noi è egli stesso un giornale. Comu- nico, quindi esisto, possiamo dire parafrasando («Penso, quindi sono») il filosofo francese Car- tesio (René Descartes, 1596-1650). Ognuno di noi «comunica informazioni». Dal momento che ci svegliamo, al mattino, noi pubblichiamo no- tizie dal nostro mondo. Un «buongiorno» dato o negato è la notizia che io mi curo o non mi curo dell’altro. Un mancato saluto per la strada, a scuola o al lavoro, può essere frutto di distra- zione, ma sul nostro giornale non scritto ha per titolo «Rotti i rapporti/tra Claudio e Francesca». Oppure «Segnali di rottura/ nella coppia fissa C/F». Siamo anche una «pagina economica» quotidiana. Appena possiamo, annunciamo al mondo: «Più care da stamattina/Le merendine Tuttochoc». Giorno e notte, ventiquattro ore su ventiquattro, con tutti i mezzi possibili, oggi noi possiamo, con le social network, partecipare alla «chiacchierata universale». Siamo allora tutti giornalisti? Calma, il giornalismo non è solo comunicare per professione, è la profes- sione della comunicazione responsabile. (n.d.a.)
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PARTE TERZA 11 - Zanichelli online per la scuola | …online.scuola.zanichelli.it/damico-files/Damico_282_295...I mass media 284* CAPITOLO 11 L’informazione e la Costituzione L’informazione
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I mass media
PARTE TERZA
CRESCONO LE RESPONSABILITÀ
CAPI
TOLO11
OBIETTIVICapirai l’importanza dell’informazione
e saprai analizzare gli strumenti con cui è prodotta e diffusa
Conoscerai le particolarità dei mezzi di comunicazione: giornali, radio,televisione, Internet
*
L’opinioneOgnuno di noi è egli stesso un giornale. Comu-
nico, quindi esisto, possiamo dire parafrasando
(«Penso, quindi sono») il filosofo francese Car-
tesio (René Descartes, 1596-1650). Ognuno di
noi «comunica informazioni». Dal momento che
ci svegliamo, al mattino, noi pubblichiamo no-
tizie dal nostro mondo. Un «buongiorno» dato o
negato è la notizia che io mi curo o non mi curo
dell’altro. Un mancato saluto per la strada, a
scuola o al lavoro, può essere frutto di distra-
zione, ma sul nostro giornale non scritto ha per
titolo «Rotti i rapporti/tra Claudio e Francesca».
Oppure «Segnali di rottura/ nella coppia fissa
C/F». Siamo anche una «pagina economica»
quotidiana. Appena possiamo, annunciamo al
mondo: «Più care da stamattina/Le merendine
Tuttochoc». Giorno e notte, ventiquattro ore su
ventiquattro, con tutti i mezzi possibili, oggi noi
possiamo, con le social network, partecipare
alla «chiacchierata universale». Siamo allora
tutti giornalisti? Calma, il giornalismo non è
solo comunicare per professione, è la profes-
sione della comunicazione responsabile. (n.d.a.)
Più computer nelle scuoleIl computer facilita allo
studente lo studio e la
ricerca. Cresce nelle scuole
la dotazione di pc
e di laboratori informatici.
I giornali si difendonobeneL’avvento della radio, della
televisione e di Internet non
ha fatto decrescere la lettura
di giornali e riviste, che non sono
mai diminuiti di numero e, anzi,
si moltiplicano.
Informazione: tutti protagonistiL’accesso all’informazione è stato talmente
facilitato da Internet che ognuno di noi
può creare (speriamo, responsabilmente)
informazione, inserendosi nelle «reti»
(network).
Satelliti, operai del cieloColossali stazioni guidano le decine di satelliti
L’informazione e la CostituzioneL’informazione è l’attività che si compie perfornire gli elementi necessari a conoscereuna determinata realtà.
La Costituzione italiana afferma chela Repubblica «riconosce i diritti inviola-bili dell’uomo» e fra questi vi è il dirittoalla libertà di pensiero e di espressioneperché «libertà di pensiero e di espres-sione» significa «libertà di poter espri-mere il proprio pensiero», di poterlocomunicare anche come significato dellenostre azioni. Ma il nostro pensiero e lenostre azioni si alimentano anche conl’informazione. Nessun uomo è vera-mente libero se non è messo in grado diconoscere fatti e circostanze per potersiformare un’opinione personale, esprimeregiudizi e comportarsi di conseguenza(prendere cioè decisioni responsabili).
Dove non c’è libertà di informazione difatto non c’è libertà e, proprio per questoil diritto all’informazione è un diritto co-stituzionale.
L’articolo 21 della Costituzione,dopo aver affermato che «Tutti hanno di-ritto di manifestare liberamente il propriopensiero con la parola, lo scritto e ogni altromezzo di diffusione» e che «La stampa nonpuò essere soggetta ad autorizzazioni o cen-sure» è interamente dedicato a specificarenel dettaglio come si protegge e attua lalibertà di stampa.
Dobbiamo qui ricordare che quandofu scritta la Costituzione (1947) in Italia
non c’era ancora la televisione e, nono-stante ci fosse già la radio, la carta stam-pata costituiva il più importantestrumento di informazione. Oggi i prin-cìpi stabiliti dalla Costituzione riguardanoanche tutti gli altri mezzi di comunica-zione di massa (mass media).
Il cittadino ha dunque diritto a un’in-formazione corretta, completa e plu-ralista, cioè che rispecchi le diverseopinioni e i diversi orientamenti ideali pre-senti nel Paese. A tal fine lo Stato ha pre-visto una serie di provvedimenti (vediTesto Unico 31.7.2005 sulla radiotelevi-sione, Gazzetta Ufficiale n. 208 del 7.9.05,suppl. ord.) per favorire la partecipazionedei cittadini alla «produzione» di informa-zione: ad esempio, il diritto all’accesso ri-serva degli spazi televisivi alle minoranze(politiche, religiose, ecc.) consentendoloro di far sentire la propria voce.
Inoltre, ogni cittadino, sia come sin-golo sia come membro di gruppi sociali opolitici, ha molte occasioni per servirsidei mezzi di comunicazione di massa perfar conoscere le proprie opinioni: peresempio partecipando a trasmissioni te-levisive o radiofoniche, scrivendo ai gior-nali, ecc.
Disinformazione e controinformazioneInformazione, controiformazione, disinfor-mazione: le prime due sono utili, la terza èun nemico della libertà.
In un Paese democratico come il no-stro ognuno è libero, nel rispetto delle li-bertà altrui, di avere le proprie opinioni;anzi, in una democrazia, la pluralità diopinioni prevalenti (quelle condivise dallamaggioranza) è quella in base alla quale siformano alcune scelte fondamentali per
1. I mass media: istruzioni per l’uso« »Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto
e ogni altro mezzo di diffusione.Costituzione della Repubblica italiana, articolo 21
2. la distorsione della notizia;3. la falsità, l’«inquinamento» da bugia;4. l’uso di tecniche di informazionecapaci di confondere il cittadino; peresempio riferire un eccesso di dettagliinsignificanti per far perdere di vista ilfatto sostanziale oppure pubblicarecon poco rilievo notizie importanti e,viceversa, sottolineare avvenimentipoco significativi.L’informazione, inoltre, è libera se può
contare su più giornali, più radio, più te-levisioni capaci di esprimere i vari aspettie i vari significati della realtà.
Un aspetto di questa pluralità dell’in-formazione è la cosiddetta controinfor-mazione, cioè un’informazione che sicontrappone a quella più diffusa, rettifi-cando, contestando e completando la ver-sione ufficiale dei fatti.
I fatti e le opinioni. La ricerca della veritàChi apprende una notizia ha il diritto dipretendere che sia vera e che sia chiara ladistinzione tra il fatto riportato e l’even-tuale commento del giornalista (le sue opi-nioni sul fatto). È naturale che chi riportala notizia abbia delle idee personali inmerito. Ebbene, egli può riferirle, ma apatto che non le confonda con la realtàdei fatti, perché in tal modo creerebbeconfusione, ostacolando la comprensionedella verità e impedendo al cittadino difarsi un’opinione personale. Perciò sisuole dire che «i fatti debbono essere se-parati dalle opinioni».
Per esprimere opinioni personali esi-stono appositi spazi e strumenti (articolidi fondo, commenti, pagina dei dibattiti)riservati a giornalisti esperti e a personequalificate (opinionisti, esperti dei diversisettori).
È difficile che un giornalista non silasci coinvolgere dall’articolo che stascrivendo o dal servizio che sta regi-strando: la verità assoluta è difficile daraggiungere, ma egli deve avvicinarvisi ilpiù possibile.
la collettività (chi deve governare, qualileggi adottare, ecc.).
Il complesso delle opinioni che si for-mano tra i cittadini intorno ad un argo-mento di forte interesse comune è quellache si chiama la pubblica opinione.
Secondo lo studioso Giovanni Sartori,un’opinione viene detta pubblica non soloperché appartiene al pubblico, ma perchériguarda materie che sono di natura pub-blica, cioè l’interesse generale, il bene co-mune, la res publica.
L’opinione pubblica si forma soprat-tutto in base alle informazioni diffuse daimezzi di comunicazione di massa ed èproprio per questo che la correttezza del-l’informazione riveste tanta importanza.Tuttavia, non sempre l’informazione chericeviamo è corretta. A volte vengono dif-fuse informazioni errate o distorte e nonsolo per incapacità o leggerezza, ma alfine di influenzare nel modo voluto, perscopi particolari, la pubblica opinione. Siparla allora di disinformazione.
La disinformazione è la deliberata diffu-sione di notizie contrarie alla verità, com-piuta da chi ha interesse, per fini personali odi gruppo, a ingannare l’opinione pubblica.
Vi sono almeno quattro tipi principalidi disinformazione:
1. l’occultamento della verità: la man-cata informazione;
Un tempo l’informazione raggiungevasolo alcuni strati della popolazione, pochisapevano leggere e avevano il tempo perfarlo. Oggi chiunque è bombardato con-tinuamente da un susseguirsi di notizieprovenienti da tutto il pianeta.
L’informazione è diventata informazione«globale» (sistema di diversi mezzi e con-temporanea diffusione in tutto il mondo) ei suoi strumenti sono estremamente potenti.Oltre ai tradizionali mezzi di comunicazionedi massa, oggi c’è un altro strumento im-portantissimo che ha rivoluzionato ilmondo dell’informazione: il computer,che consente a ognuno di noi da casa di:
accedere in qualunque momento allenotizie provenienti da tutto il mondo, tra-mite Internet;
immagazzinare ed elaborare una quan-tità infinita di dati e informazioni;
usufruire delle informazioni raccolte daagenzie, enti pubblici e privati e istituti diricerca. Lo sviluppo dell’informatica, in-
fatti, ha permesso di creare delle banchedati, cioè dei veri e propri magazzini di in-formazioni ai quali chiunque, il più dellevolte gratuitamente, può accedere, se nonè espressamente vietato (l’ingresso nonautorizzato in una banca dati bancaria,politico-militare, riservata o a pagamentoè contrario alla legge);
entrare in contatto con altre personecollegate tramite la rete.
In altre parole il computer consente achiunque di trasformarsi da utente pas-sivo dell’informazione a protagonista par-tecipe e attivo.
Jean Piaget (Neuchâtel, 1896-
Ginevra, 1980),
biologo, psicologo e
pedagogista svizzero,
è lo studioso che ha
maggiormente
contribuito allo studio
dell’evoluzione del
pensiero nel fanciullo
e a un nuovo
approccio
nell’educazione.
IL PARERE DI JEAN PIAGET*«…Non è impossibile che, il giorno in cui gli scolari im-
pareranno a pensare e leggeranno i giornali con spirito
di discernimento e di critica, i popoli stessi saranno
L’informazione stampata: il quotidianoIl giornale, il primo mezzo di comunica-zione di massa dell’era moderna, è un in-sieme di fogli su cui sono stampate notiziedi economia, politica, cronaca, sport, cul-tura, spettacolo. Nel giornale si trovanoanche articoli culturali e scientifici, let-tere inviate dai lettori, richieste e offertedi lavoro, annunci economici o personali.
All’uscita in edicola di un giornale col-laborano col proprio lavoro un gran nu-mero di persone. Innanzi tutto i giornalisti,che insieme ai fotoreporter e ai grafici com-pongono la redazione: essi cercano le no-tizie, realizzano interviste, scrivono gliarticoli costruendo il giornale nelle suevarie parti. La redazione è coordinata eguidata dal direttore, che viene scelto dallaproprietà del giornale, cioè dalla persona ogruppo che lo possiede. Indispensabile èanche il personale tecnico (tipografi, infor-matici) amministrativo e commerciale.
L’introduzione dei computer e lo svi-luppo dell’informatica hanno abbreviatoi tempi necessari alla produzione delgiornale.
I mass media
288 11*CA
PITO
LO
DIFFUSIONE GIORNALIERA MEDIA DEI QUOTIDIANIDopo un lungo iter parlamentare è stata appro-
vata la legge che prevede la vendita di quoti-
diani e periodici in punti di vendita alternativi
alle edicole. Dal 1999 sono stati autorizzati, con
Una volta composto, il giornale è spe-dito o teletrasmesso ai terminali di rice-zione in modo da poterlo stampare nellastessa località (o nel centro di spedizionepiù vicino) in cui viene poi venduto; cosìil quotidiano può essere in edicola nellostesso momento in tutte le località servite.
Il giornale propriamente detto, comedenuncia il nome stesso, è quotidiano,ma per estensione vengono chiamatigiornali anche i periodici.
Il quotidiano esce ogni giorno e può es-sere del mattino o della sera (si chiamano«della sera» anche i giornali che esconocon la prima edizione nel pomeriggio).
Da un punto di vista finanziario i gior-nali traggono le loro risorse dai ricavi dellapubblicità e dei piccoli annunci, dallavendita diretta all’edicola e per abbona-mento, e possono ricevere agevolazioni(sulla carta, sui costi telefonici, sui tra-sporti, ecc.) e finanziamenti statali (con-cessi ai giornali politici e alle cooperativedi giornalisti) destinati ad assicurare lapluralità dell’informazione.
La radio e la televisioneLe trasmissioni, radiofoniche prima e te-levisive poi, hanno determinato una verarivoluzione nel mondo dell’informazione,precedentemente dominato dalla stampa.
Radio e televisione sono mezzi di in-formazione con caratteristiche diverse:
portano l’informazione direttamentenelle case della gente;
sono in grado di informare su un fattonello stesso momento in cui esso si staverificando;
raggiungono un numero illimitato di per-sone in tutto il mondo. Come ha affermatoil sociologo Marshall McLuhan, il pianetasi è trasformato in un «villaggio globale».
Radio e televisione hanno dei costi diproduzione che vengono coperti dagli ab-bonamenti (canone per il servizio pub-blico) e dalla vendita di spazi pubblicitari.
Spesso i telespettatori sono i ragazzi.Per questo, alla fine del 1997 è stato si-glato tra il Governo e le emittenti televi-
sive un codice di comportamento che do-vrebbe impegnare le Tv pubbliche e pri-vate a tutelare i minori e limita ad alcuniorari stabiliti la messa in onda di pro-grammi inadatti ai bambini.
Un po’ di storiaGuglielmo Marconi (1874-1937) fu ilprimo, nel 1895, a compiere esperimentisulla trasmissione a distanza di parole emusica.
Moltissimi radioamatori, negli anni se-guenti, costruirono apparecchi e inventa-rono programmi radiofonici «fatti incasa», ma solo nel 1920, negli Stati Unitid’America, la stazione KDKA riuscì a tra-smettere il primo programma a ore fisse.La radio diventò uno «strumento di co-municazione di massa».
In Italia la radio cominciò a trasmet-tere nel 1924 (ad opera della SocietàURI, Unione Radiofonica Italiana, che poidiventerà EIAR, Ente Italiano AudizioniRadiofoniche e infine RAI, Radiotelevi-sione Italiana, nel 1944).
2892. Gli strumenti della comunicazione
11*
Guglielmo Marconi
IL VILLAGGIO GLOBALETelevisione e Internet hanno fatto del mondo un unico
John L. Baird (1888-1964), nel 1926,sulla base del disco rotante di Nipkow(1884), che trasformava variazioni lumi-nose in segnali elettrici.
Il sistema venne poi migliorato nel1930 con l’uso del tubo catodico, inven-tato da K. Brian nel 1897 e, nel 1931,prima in Europa e poi negli Stati Uniti,si ebbero le prime trasmissioni speri-mentali.
E ancora negli Stati Uniti, nel 1941,iniziò l’era della televisione, che ebbe lasua definitiva affermazione nel dopo-guerra.
La prima trasmissione televisiva pub-blica in Italia fu messa in onda il 3 gen-naio 1954, data di nascita anche deltelegiornale italiano. Nel 1977 inizia-rono le trasmissioni televisive a coloriche incrementarono il numero deglispettatori.
Qualche anno dopo le prime trasmis-sioni radiofoniche, nel 1929, comincia-rono in Italia alcuni esperimenti pertrasmettere le immagini a distanza. Ilprimo sistema di trasmissione di imma-gini era stato messo a punto dal fisico
I mass media
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CAPI
TOLO11
TV via cavo digitale
Ricevitore digitale
TV via cavo analogico
TV via satellite digitale
TV VIA CAVO E VIA SATELLITE
La televisione tematica è fatta di canali a pagamento dedicati
a temi specifici. Per «sintonizzarsi» occorre installare una pa-
rabola e un decoder (una sorta di ricevitore) digitale (cioè
3. Internet e dintorni…Internet, grande amico virtuale, ma…«Naviga in Internet, ma non esagerare. Nonstaccarti dalla realtà. Non rifugiarti dentroun «tubo luminoso»: fuori c’è un mondo cheti aspetta e che ha bisogno di te.»
Il termine «internet» nasce dalle pa-role «interconnettere delle reti» (in in-glese «rete» si dice «network». Internet èstato ideato dal Massachusetts Instituteof Technology (MIT) nel 1962, ma il suoaccesso da parte del pubblico è comin-ciato nel 1990.
Internet è una rete informatica mon-diale che rende accessibili al pubblico al-cuni servizi come la posta elettronica(electronic mail, e-mail) e il collegamentocon milioni di siti informativi. Con Inter-net si può accedere ai siti di organizza-zioni nazionali e internazionali (adesempio Governo Italiano, Ue, Onu,ecc.), di industrie e società commerciali,scuole, università, biblioteche, organizza-zioni scientifiche e religiose.
Purtroppo se ne servono anche orga-nizzazioni immorali e criminali per dif-fondere il loro materiale e gestire i loroaffari (prostituzione, falsi commerci, ri-produzione di carte di credito, ecc.); percolpire e rendere inoperative queste or-ganizzazioni e i privati che delinquono viaetere, si attende una legislazione interna-zionale.
I vantaggi di Internet per la diffusionedelle conoscenze rappresentano un’op-portunità della quale l’uomo non può piùfare a meno. Preziose fonti di informa-zione e di scambi sono offerte agli stu-diosi da enciclopedie on line comeWikipedia, che consente di attingere, gra-tuitamente, a conoscenze rapide e quasisempre sicure che riguardano ogni ramodello scibile.
SkypeSkype (pronuncia: [sk ıp]) è un sistemadi messaggistica istantanea che consenteil salvataggio delle conversazioni, il tra-sferimento di file, la conversazione a di-stanza a prezzi ridotti. È stato creato dairicercatori Niklas Zennström e Janus Friisnel 2002. Skype funziona sostanzial-mente in due modalità. La prima, chepermette di effettuare telefonate com-pletamente gratuite, funziona solamentese sia il mittente che il destinatario sonocollegati a internet e sono connessi tra-mite il client Skype. In questo modo ilsuo funzionamento è analogo a un qual-
(morale) di YouTube proibisce la pubbli-cazione di materiali protetti da dirittod'autore. Il limite massimo di tempo aivideo posto da YouTube è di 10 minuti.
.Abusi ed eccessi da parte di studenti: interviene la disciplina scolasticaYouTube ed altri siti affini sono stati ac-cusati di incoraggiare la violenza e il bul-lismo tra i giovani. In effetti, è avvenutoche siano apparsi dei filmati riproducentiepisodi sconvenienti e di guerriglia avve-nuti in classe. Le più recenti direttive di-sciplinari del Ministero dell’ Istruzione, equalche loro rapida applicazione, hannofatto comprendere che dove non esistonoaltre ipotesi di contenimento del feno-meno, esiste pur sempre un regolamentoscolastico dsciplinare, riflesso anchenello Statuto delle studentesse e degliStudenti.
I Social Network Il social network (rete sociale) consi-ste in un gruppo di persone connesse traloro da legami sociali che vanno dalla co-noscenza casuale ai rapporti di lavoro o aivincoli familiari. Nel mondo della comu-nicazione interattiva il social network èuna rete di persone che comunicano traloro attraverso le opportunità offerte daInternet, che si scambiano informazioniprecise, incrementando la conoscenza suun determinato argomento.
Per entrare a far parte di un social net-work online occorre costruire il proprioprofilo personale, partendo da informa-zioni come il proprio indirizzo di posta elet-tronica per poi precisare i propri interessie passioni (utili per le aree «amicizia»,«scuola», «storia») oppure le esperienze dilavoro e relative referenze (informazioninecessarie per il profilo «lavoro»).
A questo punto è possibile invitare ipropri amici a far parte del proprio net-work, i quali, a loro volta, possono fare lostesso, così che la cerchia di contatti siallarga agli amici degli amici e così via.
siasi sistema di instant messaging comeICQ o AIM o MSN Messenger. La se-conda permette di effettuare telefonatead utenze telefoniche (fisse o mobili) diutenti non collegati tramite computer. Inquesta modalità a pagamento, il cui nomecommerciale è SkypeOut, la comunica-zione corre via Internet fino alla nazionedel destinatario, dove viene instradatasulla normale rete telefonica del Paese.
I dati, trasmessi in forma digitale, ven-gono cifrati tramite algoritmi non divul-gati pubblicamente. L’azienda produttricedel programma assicura un grado di pro-tezione della comunicazione comparabilecon quello dei più diffusi standard critto-grafici. Skype conta attualmente 338 mi-lioni di utenti a livello mondiale.
YouTubeYouTube è un sito web che consente lacondivisione di video tra i propri utenti.Lo si apre sul computer per mezzo di In-ternet. Condivisione di video significache i suoi utenti, gratuitamente (tutto oquasi tutto in Internet si regge sugli in-troiti pubblicitari) possono, con un di-spositivo alla portata di tutti, trasmettere,anche in diretta, le proprie immagini, ri-prese magari con un telefonino. YouTubenon solo trasmette le immagini, maanche i video.
È abitudine ormai diffusissima fil-mare qualunque scena che desti il pro-prio interesse per poi inviare il video aYouTube, così che chiunque possa ve-derlo. Ma attenzione: se non esistono an-cora leggi specifiche che regolino lamateria informatica interattiva, esisteuna legge generale a protezione della pri-vacy, che è un diritto umano di grande ri-levanza. Se la ripresa di immagini di altrepersone non è motivata da interesse pub-blico (come la denuncia di un reato), sirischia di essere condannati per avereviolato la privacy (riservatezza) della per-sona. Lo scopo di YouTube è quello diospitare solamente video realizzati diret-tamente da chi li carica. Il codice etico
Chi esalta la funzione dei social net-work parla addirittura di «democraziaemergente», ma si rischia, restandotroppo davanti al pc, di tralasciare i rap-porti con le persone che stanno più vi-cine, che fanno parte della propria vita.Parlarsi o addirittura guardarsi sul videonon è come guardarsi negli occhi.
I più noti social network sono:Anobi, Facebook, Zinedine, Mixi, My-Space, Orkut, Viadeo, Netlog, Habbo,Skyrock.
L’enciclopedia telematicaIl libro non è morto. Resta, dal secoloXVI, il migliore amico dello studente edelle persone che vi attingono sapienza,conoscenze e diletto. Un romanzo lettosu una comoda poltrona o in treno o sul-l’erba non ha paragoni. L’enciclopedia èil libro dei libri, l’incontro in sintesi, più omeno estese, di tutte le scienze e cono-scenze. L’enciclopedia stampata, però, haun grave problema. Per aggiornarla, biso-gna ristamparla tutta. E a nulla sono valsii rimedi di adottare dei cd «ricaricabili»da Internet.Con la nascita di Internet, la creazione diuna o più enciclopedie telematiche eraun fatto quasi naturale. L’enciclopedia te-lematica conserva la natura del libro e neproietta la vita nel futuro. L’enciclopediatelematica è consultabile subito, in pochisecondi, da tutti, generalmente gratis edè continuamente aggiornabile: nuove in-formazioni possono essere mostrate quasiimmediatamente senza dover attenderela successiva pubblicazione su un sup-porto fisico.
Sempre su Internet, e grazie a mo-tori di ricerca come Google, si possonotrovare vocabolari italiani e di tutte lelingue principali del mondo; una voltaentrati nel sito di un dizionario, basta«cliccare» la parola che si desidera tra-durre e la traduzione della parola nellalingua desiderata, con un ampio corredodi frasi e parole composte dalla stessaradice.
2933. Internet e dintorni…
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«La ‘socialitàtelematica’ moltiplica i rapporti umani maallontana dallepersone più vicine?»Non vogliamo,ponendoci questadomanda, allontanarei giovani dalle nuovetecnologie, mainvitarli a noneccedere, a nondimenticare cheguardarsi nel videonon è come guardarsidavvero negli occhi.
Wikipedia Wikipedia (da «wiki» – una parola hawa-iana che significa «veloce» – e «pedìa»,che in greco – paideia – significa «edu-cazione») è la più diffusa delle enciclo-pedie telematiche. Wikipedia è unprogetto mondiale che si esprime oggi in250 lingue, traguardo raggiunto in menodi 10 anni.È senza scopo di lucro: la sua gestione,infatti, è governata da una Fondazione(complesso di beni destinati a uno scopoche diventa quasi una persona, «giuri-dica», non fisica), la Wikimedia Founda-tion, con sede a San Francisco, inCalifornia. È stata creata da JimmyWales, un imprenditore americano diHuntsville, e da Larry Sanger, nel gennaiodel 2001.
Wikipedia è un'enciclopedia a conte-nuto libero, redatta in modo collaborativoda volontari e dagli stessi utenti, che sug-geriscono le modifiche. All’inizio del 2009Wikipedia conteneva in totale più di 10milioni di voci, 34 milioni di pagine (mo-dificate 470 milioni di volte) e 11 milionidi utenti registrati.
Non molte delle fonti che si propon-gono a Wikipedia sono, però, sicure. Wi-kipedia ne dà avvertimento il più dellevolte, ma è bene, comunque, effettuaresempre un controllo incrociato delle in-formazioni con altre fonti.
Conoscenza dell’argomento1. Indica con una crocetta quali delle seguenti af-fermazioni, riferite al giornale, sono vere o false.a. Il giornale è il primo strumento
di informazione di massa della storia
b. Il giornale contiene solo notizie
di cronaca, politica, economia
c. Sul giornale non vengono pubblicati
annunci di carattere personale
d. I giornalisti scrivono le notizie sul
giornale e costituiscono la redazione
e. Il direttore del giornale viene scelto
dal comitato di redazione
f. Alle dipendenze del giornale vi è anche
personale tecnico e amministrativo
g. Grafici, tipografi, fotografi e addetti
alla stampa costituiscono il personale
tecnico del giornale
h. Il giornale viene sempre stampato
dove è composto
i. I giornali vengono finanziati solo
dallo Stato
l. I giornali possono essere venduti
solo nelle edicole
2. A proposito di informazione, controinforma-zione e disinformazione rispondi alle seguentidomande.a. In quale articolo della Costituzione è conte-
3. Indica il corretto funzionamento di Internetinserendo in sequenza logica la lettera corri-spondente accanto alle varie operazioni indicatenell’elenco sottostante.Computer
2. Collega ogni verbo della colonna di sinistra con il termine corrispondente dell’elenco di de-stra inserendo correttamente il numero nel quadratino; poi, per ciascuna delle espressioni otte-nute, formula una frase che la contenga. a. informare 1. You Tube
b. violare 2. e mail
c. condividere video 3. opinione pubblica
d. trasmettere 4. diritti
e. inviare 5. film
f. scrivere 6. Internet
g. girare 7. articoli
h. installare 8. giornali
i. navigare 9. decoder
l. esercitare 10.informazioni
m. stampare 11.privacy
Capacità di riflessione personale1. Considerando attentamente il decalogo di comportamento riferito al rapporto tra informazionee libertà (scheda n.1, pag. 285) si confrontano in classe le riflessioni a proposito dei seguenti binomi.a. libertà di pensiero e Costituzione
b. libertà di pensiero e censura
c. libertà di pensiero e mezzi di comunicazione
d. informazione e cittadinanza consapevole
e. libertà di pensiero e libertà di stampa
f. libertà di pensiero e obiettività dell’informazione