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ONORANZE FUNEBRI CHIESANUOVA Via Chiesanuova, 241 - 35136 Padova - Tel. 049 8561320 Fax 049 8561320 - [email protected] Preventivi e sopralluoghi gratuiti cell. 348 6046422 [email protected] · www.vivaibarendi.com Seguici su Progettazione Realizzazione Potature ad alto fusto Giardini, Parchi Terrazzi Irrigazione Manutenzione Periodico d’informazione locale - Anno XXIII n. 26 • Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 nº 46) Art. 1, Comma 1, NE/PD Cadoneghe e Vigodarzere: cercasi operatori per accogliere profughi FEBBRAIO 2016 di Padova Nord di Padova Est a Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si espande! Curtarolo Sul nostro mensile cronaca e storie dal comune 3 LIMENA, ISTRUZIONE Tempo di iscrizioni, on line o in segreteria 11 CADONEGHE, IL PROGETTO Scuola Maretto, via libera da Venezia 6 VIGODARZERE, ELEZIONI Vezzaro pronto a ricandidarsi, Pd in fibrillazione 15 A Vigodarzerre la Lega nord insorge e rilancia in vista delle elezioni di primavera: “la giunta sbaglia, serve più sicurezza”! servizi alle pagine 4,16 L’economia è in ripresa e La Piazza rilancia, si rinnova Germana Urbani >[email protected]< F inalmente, dopo anni di crisi nera per tutto il Nord Est, si riparte, magari lentamente, magari non tutti, ma la ripresa c’è. A dirlo sono i dati Istat di inizio anno che registravano più di qualche segnale positivo sul mercato interno. Nel terzo trimestre del 2015, il reddito disponibile dei nuclei famigliari con potere d’acquisto è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nel confronto con il corrispondente periodo del 2014. segue a pag 3 on-line: LE NOSTRE RUBRICHE: Salute p.31 MARIACRISTINA GRIBAUDI Storie di donne al vertice 22 IL VENETO Due anni e 8 mesi di carcere per il tabaccaio di Civè 20 CULTURA L’esposizione a Palazzo Roverella e a Palazzo Roncade 28 SANITÀ Via libera al nuovo ospedale di Padova 26
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Padova nord febb2016 n26

Jul 25, 2016

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Padova nord febb2016 n26
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Page 1: Padova nord febb2016 n26

ONORANZE FUNEBRI CHIESANUOVA

Via Chiesanuova, 241 - 35136 Padova - Tel. 049 8561320Fax 049 8561320 - [email protected]

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E/PD

Cadoneghe e Vigodarzere: cercasi operatori per accogliere profughi

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20

16

di Padova Nord

di Padova Esta Febbraio Nuova Edizione: l’informazione locale si espande!

Curtarolo

Sul nostro mensile cronaca e storie dal comune3

LIMENA, ISTRUZIONE

Tempo di iscrizioni, on line o in segreteria11

CADONEGHE, IL PROGETTO

Scuola Maretto, via libera da Venezia6

VIGODARZERE, ELEZIONI

Vezzaro pronto a ricandidarsi, Pd in fibrillazione15

A Vigodarzerre la Lega nord insorge e rilancia in vista delle elezioni di primavera: “la giunta sbaglia, serve più sicurezza”! servizi alle pagine 4,16

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L’economia è in ripresa e La Piazza rilancia, si rinnova

Germana Urbani >[email protected]<

Finalmente, dopo anni di crisi nera per tutto il Nord Est, si riparte, magari lentamente, magari non tutti,

ma la ripresa c’è. A dirlo sono i dati Istat di inizio anno che registravano più di qualche segnale positivo sul mercato interno. Nel terzo trimestre del 2015, il reddito disponibile dei nuclei famigliari con potere d’acquisto è aumentato dell’1,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,5% nel confronto con il corrispondente periodo del 2014.

segue a pag 3

on-line: LE NOSTRE RUBRICHE: Salute p.31

MARIACRISTINA GRIBAUDI

Storie di donne al vertice22

IL VENETO

Due anni e 8 mesi di carcere per il tabaccaio di Civè 20

CULTURA

L’esposizione a Palazzo Roverella e a Palazzo Roncade28

SANITÀ

Via libera al nuovo ospedale di Padova26

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Verso le Amministrative 2016elezioni

ricorda ai soggetti interessati la propria disponibilità ad ospitare per le prossime Elezioni messaggi politici elettorali e inserti pubblicitari allegati al giornale.(In ottemperanza alla legge 28 del 22 Febbraio 2000).

PER INFORMAZIONI: tel. 049 8704884 · [email protected]

Facciamo il punto 3 www.lapiazzaweb.it

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.Questa edizione raggiunge le zone di Cadoneghe, Curtarolo, Limena e Vigodarzere per un numero complessivo di 16.750 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 22120

Direzione, Amministrazione e Concessionaria di Pubblicità Locale: via Lisbona, 10 · 35127 Padova tel. 049 8704884 · fax 049 6988054 >[email protected]< >www.lapiazzaweb.it<

Redazione: Direttore responsabile (ad interim) Germana Urbani >[email protected]< Ornella Jovane >[email protected]<

Oasi di pace a Curtarolo

D a questo mese il giornale che state sfogliando vi terrà compagnia raccontandovi fatti, persone e storie del vo-

stro territorio. Visto che tra un mese sarà primavera vogliamo dedicare questo spazio ad una vera e propria “oasi” di pace e raccoglimento sulle rive del Brenta, a Curtarolo. Un angolo di natura e di quiete. E’ il Santuario della Beata Vergine Maria di Tessara.

Si tratta di una piccola chiesetta posta dove un tempo sor-geva un monastero benedettino. All’esterno, per volere di don Loris Zamarco e su suggerimento di alcuni fedeli devoti alla Madonna, è sorta quella che lui chiama l’oasi. Un giardino che, dopo cinque anni dalla sua realizzazione, è oggi abbellito con alberi e piccole piante.

Un percorso di ghiaia, curvilineo, percorre l’area toccando le tappe della Via Crucis. Le panchine tutt’intorno invitano a raccogliersi in silenzio e, come dice emozionato don Loris, a pregare concentrandosi soprattutto “sull’invocazione, sulla ri-chiesta di liberazione e sul ringraziamento”, in un’epoca in cui tutto travolge e affanna.

Un cartello, posto in diversi punti, ricorda al pellegrino di “non guardare l’orologio” ma di donare “con Amore” il suo tempo al Signore. Davanti alla statua della Madonna, posta accanto alla chiesa, molti visitatori si fermano in preghiera, la-sciando oggetti e simboli di riconoscenza. Don Loris racconta che molte conversioni sono avvenute in questo luogo speciale.

Eliana Camporese

>[email protected] <

Da questo mese la Piazza di Padova Nord arriva anche a Curtarolo

è un marchio registrato di proprietà

di Srl

di Padova NordPeriodico fondato nel 1994 da Giuseppe BergantinCentro Stampa: Rotopress International via Breccia · Loreto (An)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

Chiuso in redazione il 16 Febbraio 2016

Editoriale, le opinioni 3 www.lapiazzaweb.it

EditorialeGermana Urbani > [email protected] <

L’aria di ripresa spinge imprenditori e lavoratori a crederci un pò di più e a investire sull’innovazione di prodotto, offerta e pubblicità: l’unica ricetta, dicono gli esperti, per riprendere davvero quota. Anche noi del mensile La Piazza rilanciamo convinti e, già da questo numero, vi proponiamo il restilyng del giornale carta-ceo con l’obiettivo di essere sempre più giornale di in-formazione locale, spazio dove l’approfondimento delle notizie principali del mese e le storie della nostra gente o delle nostre associazioni trovino un luogo privilegiato di visibilità. Mission che è nel Dna del nostro mensile fin dal suo esordio, 22 anni fa. Nato quasi per gioco con una sola edizione di poche migliaia di copie, oggi conta (222.590 copie stampate) per 14 edizioni locali e diver-si inserti periodici. Nella sua storia diversi restyling: nel 1996 il primo e poi nel 1999, quando venne modificata in modo sostanziale la grafica del giornale; e ancora nel 2005, nel 2007 e nel 2009. E non dimentichiamo che da tanti anni siamo su web e che, già lo scorso anno, abbia-mo investito nel nuovo sito www.lapiazzaweb.it. Uno stumento fresco che, insieme ai social, ci permette di of-frirvi anche notizie di cronaca quotidiana. Tutte queste operazioni sono state possibili grazie a chi, negli anni, ci ha creduto: editori, direttori, agenti, giornalisti e tutto lo staff La Piazza. Soprattutto grazie ai clienti che hanno creduto in questo strumento. D’altra parte, anche dal punto di vista pubblicitario, abbiamo sempre cercato di rimanere al passo con i tempi, senza esasperazioni, at-tenti alle esigenze e ai riscontri. La storia dimostra come l’azienda abbia sempre cercato di portare su Piazza novità editoriali e grafiche, grazie anche alla collabora-zione di esperti, ma soprattutto grazie al supporto e alla valorizzazione delle ottime risorse interne: la redazione e la struttura grafica. Questa uscita di febbraio per noi rappresenta davvero una nuova scommessa. Oltre al re-styling del giornale, ampliamo l’informazione: inaugu-riamo una nuovissima edizione su Padova Est che com-prendera’ Ponte San Nicolò e Saonara, oltre a Noventa Padovana e Vigonza; mentre l’edizione di Padova Nord includera’ anche il comune di Curtarolo.

Buona lettura, dunque, e diteci cosa ne pensate.

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Il bando Cadoneghe e Vigodarzere

Cercasi operatoriper i profughi

I Comuni di Cadoneghe e Vigo-darzere cercano operatori per

gestire l’eventuale arrivo dei pro-fughi.

“L’accoglienza e l’integrazio-ne sono principi fondamentali per la crescita di una collettivi-tà coesa e solidale. – afferma il sindaco di Cadoneghe, Michele Schiavo – Per questo motivo il Comune ha deciso di partecipare al bando del Ministero dell’Inter-no per le domande di contributo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati)”.

Lo Sprar costituisce una rete di centri di “seconda accoglien-za” destinata ai richiedenti e ai

titolari di protezione interna-zionale, e quindi non si limita a un’assistenza immediata delle persone che arrivano sul terri-torio italiano. Il suo principale scopo è appunto quello di offrire misure di assistenza e di tutela che favoriscano l’integrazione sociale ed economica di soggetti già titolari di una forma di pro-tezione internazionale (rifugiati, titolari di protezione sussidiaria o umanitaria).

L’assessore alle Politiche so-ciali Augusta Parizzi spiega: “Il Comune di Cadoneghe, che sarà capofila del progetto in associa-zione con il Comune di Vigo-

darzere, cerca ora un soggetto che collabori alla progettazione, all’organizzazione e alla gestione dei servizi di accoglienza, inte-grazione e tutela rivolti a chi be-neficia di protezione umanitaria nell’ambito del Sistema Sprar.

Il progetto riguarda com-plessivamente 25 ospiti, di cui 15 previsti nel nostro territorio e 10 nel territorio del Comune di Vigodarzere”. Il bando prevede un costo giornaliero per ciascun ospite pari a 35 euro per un pe-

riodo presuntivamente stima-to in 9 mesi per l’anno 2016 (da aprile a dicembre 2016) e 12 mesi per l’anno 2017 (chiusura del progetto al 31/12/2017). Il mese prossimo saranno resi noti i det-tagli dell’esito della gara. E’ una forma di accoglienza che tende a superare l’emergenza profughi di questo periodo e ad accogliere piccoli gruppi.

Nicoletta Masetto

>[email protected]<

Sospeso lo sportello Informalavoro

B rutte notizie per chi è alla ricerca di lavoro e si af-

fida anche ai servizi messi a disposizione dai Comuni. Ser-vizi ormai presenti da diversi anni e diventati un punto di riferimento quando funzio-navano a dovere e riuscivano ad essere un utile canale di ri-cerca. Ora il Comune di Cado-neghe è costretto, si spera per breve tempo, a sospendere questo apprezzato servizio rivolto ai disoccupati. La Provincia ha con-fermato infatti di non poter prorogare il protocollo cui aderiva-no dodici Comuni (fra i quali Cadoneghe), che consentiva ai cit-tadini di essere inseriti nel sistema dei Centri per l’impiego.Tutto nasce, fa sapere la Provincia, dall’entrata in vigore della legge regionale del 29 ottobre 2015, che ha affidato alle Province le fun-zioni in materia di politiche attive del lavoro in via transitoria fino al 31 dicembre 2016. Sono in corso di discussione le modalità di gestione, ma nel frattempo la Regione ha dato indicazione di chiudere gli sportelli Informalavoro presenti sul territorio.

“Siamo tutti in attesa che vengano definiti i criteri di riordi-no delle funzioni amministrative provinciali, – dice il sindaco Michele Schiavo – ma al momento attuale non è possibile pre-vedere se e in che forme questo servizio verrà riproposto. È un vero peccato che lo Sportello sia stato chiuso in un periodo così cruciale per l’economia e l’occupazione, auspichiamo che si trat-ti solo di una sospensione temporanea”.

Nicoletta Masetto

Cadoneghe e Vigodarzere partecipano al bando del Ministero dell’Interno

Il Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati è una rete di centri di seconda accoglienza sul territorio

Cadoneghe 4 www.lapiazzaweb.it

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L otta allo smog su tutti i fronti. Fino al 15 aprile 2016 torna il divieto di circolazione,

nei giorni dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 12 e dalle 14 alle 19.30, con esclusione dei giorni festivi infrasettimanali, in tutto il territorio comunale (come individuato dagli appositi segnali a nor-ma del Codice della Strada), per i seguenti veico-li: veicoli alimentati a benzina “No-Kat” (Euro 0); veicoli alimentati a gasolio Euro 0, Euro 1 e Euro 2; motoveicoli e ciclomotori a 2 tempi immatrico-lati prima dell’1 gennaio 2000 o non omologati ai sensi della direttiva 97/24/CE. Sono escluse dal di-vieto la SR 307 “Vecchia statale del Santo” e la SR 308 “Nuova Statale del Santo”. Via libera, come

sempre, a veicoli di servizio di pubblica utilità, bus, mezzi di soccorso e di polizia, veicoli alimen-tati a gpl, elettricità o metano.

Con lo stesso provvedimento è stato ordinato l’abbassamento della temperatura di un grado centigrado negli ambienti di vita riscaldati da impianti termici non alimentati a combustibile gassoso e non gassoso e la riduzione di 2 ore della durata giornaliera di attivazione degli impianti termici, che non potrà superare le 12 ore giorna-liere rispetto alle 14 massime previste dalla nor-mativa. Vietata anche la combustione di rama-glie.

Nicoletta Masetto

Il caso La Regione ha autorizzato il cambio di destinazione d’uso dell’edificio

Scuola Maretto, da Venezia arrival’ok per favorirne la rinascitaS cuola Maretto, la Regione

autorizza il cambio di desti-nazione d’uso. “Ecco la risposta a chi gridava allo scandalo” è la replica secca del sindaco Michele Schiavo.

La vicenda si era fatta incan-descente dopo che le opposizioni erano intervenute sulla questio-ne facendo presente che poco o nulla l’amministrazione aveva fatto perché ci fossero degli ac-quirenti o per sollevare l’interes-se di compratori.

Ora, la tanto attesa risposta degli amministratori è arrivata in forma ufficiale: la Regione ha, di fatto, accolto la richiesta di cambio di destinazione d’uso. La vecchia scuola materna potrà, infatti, tornare a di-sposizione per un uso pubblico molto più ampio, anche come sede di asso-ciazioni.

“Lo avevamo annunciato di re-cente, in risposta alle assurde, prete-stuose e immotiva-te critiche che come sempre, per partito preso, sono state avanza-te da alcune minoranze: in as-senza di possibilità di alienazio-ne, abbiamo chiesto alla Regione di poter cambiare destinazione d’uso dell’ex scuola Maretto.

Ora l’autorizzazione è arriva-ta, come ampiamente prevedibi-le nonostante l’allarmismo di chi paventava addirittura che il Co-mune avrebbe dovuto restituire il contributo ricevuto di 500 mila euro (che fra l’altro ammonta a 415.213 euro, tanto per essere precisi).

Un’ipotesi, lo ripeto, non solo completamente infondata, ma anche “fantasiosa” sotto il profilo procedurale e amministrativo”.

Il sindaco Michele Schiavo ha commentato così la notizia giun-ta in Comune della comunicazio-ne ufficiale della Regione Veneto nella quale la Direzione della se-zione Lavori Pubblici autorizza la dismissione e la destinazione a uso pubblico dell’ex scuola ma-terna Maretto di Bagnoli in luogo della prevista alienazione.

Visto che i numerosi tentativi di alienazione avviati dall’ammi-nistrazione comunale, con rego-lari procedure formali, non erano andati a buon fine, la Regione ha stabilito, dunque, che l’edificio non possa restare, oltre che in-venduto, inutilizzato. E così la vecchia scuola materna potrà rinascere a nuova vita, tornan-

do a disposizione dell’Amministra-zione comunale per uso pubblico. Tutto è bene quel che fi-nisce bene dunque? Parrebbe proprio di si, visto che ora per il nuovo edificio si annuncia una sorta di “rinascita” dopo

tante polemiche. Lo stesso sinda-co Schiavo, non appena si era pa-lesata la mancanza di acquirenti, era stato deciso: “anche se man-cavano compratori, non l’avrem-mo mai svenduta. L’obiettivo era cambiarne la destinazione d’uso come poi effettivamente è stato.

Com’è noto, abbiamo più vol-te nel corso degli anni ribassato il prezzo di vendita di un edificio che non poteva essere più adibito a scuola, ma non potevamo certo svenderlo o regalarlo solo perchè non c’erano offerte adeguate. Questo sì sarebbe stato grave da parte nostra”.

Nicoletta Masetto

>[email protected]<

Lotta allo smog, tornafino a metà aprile ilblocco delle vecchieauto e dei motorini

Il sindaco Schiavo:

“Questa è la migliore

risposta a chi gridava allo

scandalo”

Cadoneghe 6 www.lapiazzaweb.it

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Operazione immobiliare “Mattei”, M5S all’attacco

O perazione immobiliare Mattei, sulla vicenda in-

terviene il Movimento Cinque Stelle. “Qualche anno fa - spiega-no i rappresentanti del M5S con in testa il consigliere comunale di opposizione, Sandra Maritza Escobar - il Comune ha indivi-duato alcune aree appartenenti a soggetti privati allo scopo di farle diventare di sua proprietà, data la loro rilevanza per la col-lettività. Al posto del risarcimen-to previsto dall’esproprio i pro-prietari delle aree hanno, invece, ricevuto un credito edilizio che è stato trovato per tutti all’inter-no della lottizzazione Mattei in località Bragni. Fin qui niente da eccepire se non fosse che tra le aree da incamerare nel patri-monio pubblico rientrava anche una particella di proprietà di una

nota azienda di costruzioni. Gra-zie al modus operandi dell’am-ministrazione, che considerava di “fondamentale importanza” espandere di un qualche misero metro quadro il parco pubblico (forse il meno valorizzato di tutto il Comune) attorno ai ruderi del-la Breda, la società ha ottenuto di poter permutare con il Comune quella particella di ben scarso valore con alcuni lotti, ben più prestigiosi, rientranti nella lot-tizzazione Mattei. Se allora avete bisogno di un consulente artisti-co, conclude il M5S, rivolgetevi al Comune: vi darà un Picasso in cambio di una “crosta”. A voi il giudizio”.

Ma il Movimento non si fer-ma qui e punta il dito su altre operazioni dubbie o, comunque su errori che avrebbero fatto

Mensa scolastica: eccole agevolazioni

perdere al Comune molte cau-se. Tra questi, M5S cita “gli oltre 200 mila euro persi per un errore nell’esproprio del campo di cal-cio “Sandro Pertini”. E ancora, gli 80 mila euro persi per un altro esproprio, quello riguardante la costruzione della nuova strada tra la zona industriale e la SR 308 mentre si poteva risparmiare la metà senza ricorrere a vie legali”.

Nicoletta Masetto

Sandra Maritza Escobar punta il dito anche su altre operazioni dubbie e su erroriche sarebbero costati molto ai cittadini

L ’Unione dei Comuni del Medio Brenta ha emanato

un bando per l’assegnazione di agevolazioni tariffarie al servizio di refezione scolastica, valido per i bambini residenti e frequen-tanti l’Istituto Comprensivo di Cadoneghe (e iscritti al servizio di refezione scolastica) nell’anno scolastico 2015/2016. Le agevo-lazioni tariffarie sono assegnate sulla base delle soglie ex Isee, che per nucleo familiare deve essere non superiore a 20 mila euro. L’importo del contributo può variare da 150 euro a 300 euro e le graduatorie alle diverse fasce saranno determinate in base a criteri di priorità (famiglia monoparentale, condizione di disoccupazione di entrambi i genitori, frequenza di altri figli). Le domande dovranno perveni-re all’Unione del Medio Brenta entro il 29 febbraio, anche via fax (049�8881732) o raccomandata o email con allegata scansione della domanda e del documento.

La denuncia: “Al posto del risarcimento per l’esproprio, ottenuto un lotto assai più prestigioso”

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L’associazione Una realtà che sta crescendo

Il calcio è una passione ma anche una palestra di vitaL’Asd Curtarolo calcio è una società sportiva nata nel maggio 2014. Si occupa di insegnare il gioco del calcio a bambini e ragazzi, nella fascia d’età dagli 8 ai 14 anni. C’è spazio anche per le ragazze

Le categorie, partendo dai più giovani, sono quattro: pic-coli amici, pulcini, esordienti e giovanissimi. La società, che ha visto la luce grazie all’iniziativa di genitori ed esperti del mondo del calcio, ha lo scopo di prepa-rare i ragazzi al gioco del pallone ma anche di accompagnarli nel processo di crescita. Attualmente

gli iscritti sono più di 100. Oltre agli istruttori, sono a disposizio-ne psicologi infantili e dello sport per colloqui con genitori e ragaz-zi. L’Asd Curtarolo calcio è affi-liata al Chievo Verona. Qualche domenica fa tantissimi iscritti sono partiti con le loro famiglie per assistere, nelle prime file, all’incontro Chievo-Juventus. Con la società veronese sono in attivo molti progetti, in partico-lare quelli formativi per dirigenti ed allenatori. Il Presidente dell’A-

sd Curtarolo Calcio è Mirko Ca-vinato, il vicepresidente Corrado Marchiori. Insieme al respon-sabile della scuola calcio Nicola Carraro e al responsabile del set-tore giovanile Giorgio Fogan for-mano una squadra d’eccezione.

Da ricordare che l’associazio-ne è aperta anche alle bambine e ragazze, che hanno accesso gra-tuito. Al momento sono poche, suddivise tra le categorie, ma l’associazione è lieta di accoglie-re altre giovani appassionate di

calcio. Tutte le informazioni si possono richiedere a Katiuscia Scanferla mail [email protected].

Eliana Camporese

>[email protected] <

Il logo dell’Asd Curtarolo calcio e sopra i giovani atleti schierati

Convenzione con il Consorzio Acque

Risorgive per il ponte sullo scolo Ghebbo

Il Comune ha stretto una convenzione con il Consorzio Acque Risorgive per sistemare

il ponte di via XXIV maggio sullo scolo Ghebbo. Il Consor-

zio curerà la progettazione esecutiva e la direzione dei lavori. L’opera prevede un

costo di 210.000 euro. Il ponte presenta alcuni

cedimenti strutturali che, secondo la delibera del

consiglio comunale, “sono da ricondursi ad una sovrap-posizione di effetti” come le condizioni di vetustà e

tecnologia di costruzione del manufatto e ad altri feno-meni esterni quali il flusso

delle acque e alcune porzioni di preesistenze edilizie che

creano frammentazione e di-scontinuità arginale. Il lavori partiranno a breve e vedran-no la demolizione completa del ponte attuale e la realiz-

zazione di uno nuovo. Il Consorzio Acque Risorgive è un ente pubblico, ammini-strato dai propri consorziati, che coordina interventi pub-blici ed attività privata nei

settori della difesa idraulica e dell’irrigazione.

Eliana Camporese

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Page 9: Padova nord febb2016 n26

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Page 10: Padova nord febb2016 n26

Appuntamenti con la cultura

Un luogo di devozione, arte e storia

U n luogo carico di devozio-ne, ma anche di storia, ol-

tre che un’isola di quiete nel ver-de. Vicino alle sponde del fiume Brenta, il Santuario della Madon-na di Tessara si offre al visitatore in tutta la sua semplicità e, insie-me, al suo splendore. La leggen-da vuole che il Santuario sia stato dedicato, nel ‘400, alla Madonna in seguito all’apparizione ad una bambina malata. La Vergine, dopo aver guarito la piccola, le ordinò che fosse posta la sua im-magine nella chiesa che al tempo era dedicata a Sant’Egidio.

Il santuario, che ha una sola navata e pianta a T, è lungo 17 metri e largo circa 7. Ha due transetti laterali all’altare di cir-ca 10 metri ciascuno. L’altare è in marmo e sopra troneggia la Vergine col Bambino. La statua, il cui autore è sconosciuto, è in terracotta e databile nel periodo umanistico-rinascimentale. Sul retro dell’altare è stata incasto-nata una pietra di marmo nera, che si dice contenente una re-

liquia della stessa B.V. Maria di Tessara, visibile sotto un cristallo che la protegge: i fedeli, toccan-dola, hanno modo di implorare da vicino grazie e benedizioni. All’interno della chiesa si trova-no anche una corona del rosario, donata nel 1998 da Papa Giovan-ni Paolo II e un pezzo autentico della roccia della grotta di Massa-bielle, Lourdes, dove la Vergine è apparsa a Santa Bernadetta. Nel-la facciata esterna, sopra la porta, si legge la scritta Indulgenza quo-tidiana plenaria.

Circa cinque anni fa, trascorsa da poco la festa d’ottobre, mentre era in raccoglimento all’interno della chiesa, don Loris racconta di un dialogo “intimo” avuto con la Madonna, in seguito al quale ha deciso di dedicarLe una mes-sa tutti i giovedì sera, insieme ai fedeli. Da allora, in questo giorno della settimana, si radunano in preghiera più di un centinaio di persone, provenienti da diverse località. La messa nel Santuario viene celebrata anche tutte le

domeniche alle 16.00 e il primo venerdì del mese alle 20.30. Nella località di Tessara dal 10 al 13 ot-tobre si tiene ogni anno una festa rinomata, meta di molti pellegri-ni. Il santuario è gestito da don Loris Zamarco, rettore e parroco di Santa Maria di Non. Una cu-

riosità: il nome Tessara sembra derivare da taxus e indicherebbe una località boscosa dove si tro-vavano piante di tasso. Per info: www.santuarioditessara.it.

Eliana Camporese

>[email protected] <

Don Loris Zamarco, rettore del Santuario di Tessara, sotto il Santuario e la statua

Il municipio di Curtarolo

Musica, teatro e laboratori tra le tante attività proposte in paese.

Anche quest’anno l’Associa-zione culturale Amici del Ballo organizza, con il patrocinio del Comune e con ingresso libero, l’edizione di appuntamenti dan-zanti presso la Sala Forum di Cur-

tarolo. La musica, suonata dal dj Paolo Bortolami, sarà composta da revival anni 60/70/80 e liscio. Gli appuntamenti, tutti previsti di domenica in orario pomeridia-no o serale, sono per il 7-14-21-28 febbraio, e per il 6 e 13 marzo.

Proseguono fino a marzo, presso la Sala Forum e presso gli spazi e teatri dei Comuni ade-renti, anche gli spettacoli di Tea-trinrete per adulti e bambini. La

rassegna itinerante è realizzata grazie al contributo della Provin-cia di Padova tramite Reteventi e organizzata da Acli Arte e Spetta-colo e Ata.TeatroPadova. Diver-si gli spettacoli in programma a febbraio e marzo. Per i bambini spettacoli all’insegna del carne-vale o di antiche fiabe come Il soldatino di legno e Cenerentola. Per gli adulti commedie, anche in dialetto veneto, e spettacoli più impegnati come Il Visitatore di Eric-Emmanuel Schmitt. Il calen-dario è disponibile al sito internet www.atateatropadova.it. Il costo dei biglietti è di 6 euro, ridotti 5. I bambini sotto i 12 anni entrano gratis a “Insieme a Teatro” mentre pagano 3 euro per “Favole a Tea-tro”.

Per i ragazzi della scuola pri-maria e secondaria di primo gra-do è in corso la seconda edizione del laboratorio teatrale REséT, con attività di lettura, gestualità, espressività corporea, giochi tea-trali, uso corretto della voce per ragazzi. Info ed iscrizioni: Coope-rativa Sociale Stile tel. 342/5812034 – e mail: [email protected].

Eliana Camporese

>[email protected] <

Il Santuario della Madonna di Tessara risale al 1400 e oggi è una meta per fedeli, pellegrini e per chi è alla ricerca di un’oasi di pace e raccoglimento in un angolo di verde sulle sponde del fiume Brenta

Asd Rambla gestore impiantiLa società Asd Rambla di Curtarolo si è aggiudicata fino

al 2020 la gestione degli impianti sportivi di Santa Maria di Non, di Curtarolo, della Sala Forum e della Sala studio. La gara è stata espletata dalla Centrale Unica di Committenza (Cuc) Unione dei Comuni Medio Brenta. La società metterà in atto anche opere di adeguamento delle strutture..

Nuovo nido fino a 40 postiProseguono a ritmi spediti i lavori per il nuovo asilo nido

di via Dalmazia, a fianco del centro parrocchiale. La struttu-ra, insediata su una superficie di 600 metri quadri, una volta a regime potrà ospitare dai 14 ai 40 bambini. Il nido è in ge-stione alla società padovana Spes che si occupa di educazione e accoglienza. L’opera è stata finanziata per buona parte dal-la Fondazione Cariparo, insieme a Regione, Comune e Spes. Consegna dei lavori prevista per fine settembre 2016. (e.c.)

Associazione Auser e progetto “Trasporto Solidale”

Con il progetto “Trasporto Solidale” la Società Europa Ser-vizi fornisce in comodato d’uso all’associazione Auser – circo-lo di Campo San Martino e Curtarolo – un mezzo di trasporto per la mobilità di cittadini disabili e/o con ridotta capacità motoria. Europa Servizi si occupa di raccogliere sponsoriz-zazioni tra le aziende del territorio a supporto dell’iniziativa. Il Comune ha concesso il proprio patrocinio. L’associazione Auser si occupa quotidianamente di solidarietà, relazione, partecipazione.

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La scuola secondaria di primo grado (scuola media) di Limena: le iscrizioni alla prima classe si fanno

on line come gli anni scorsi

Per la scuola dell’infanzia “Il Melograno” bisogna presentarsi di persona in segreteria, per la primaria e la secondaria la modalità è on line

Rinnovo Pro Loco

Carta over 70 per i bus

Cambiamenti in vista per la Pro Loco di Limena con il rinnovo del consi-glio direttivo che avverrà a marzo. Per contribuire nell’organizzazione degli eventi e sostenere le atti-vità e i progetti della Pro Loco di Limena è possibile candidarsi come membro ed entrare a far parte di un gruppo che cresce anno dopo anno.

Buone notizie per gli over 70 che potranno be-neficiare della Carta a loro dedicata anche per il 2016, grazie alla proroga della Provincia di Padova. E’ possibile per tutti i citta-dini residenti nella provin-cia, con età pari o superio-re ai 70 anni, viaggiare su tutti i mezzi delle linee ex-traurbane. Maggiori info e rinnovi in Municipio.

Istruzione Le scadenze e le modalità per presentare le domande

Tempo di iscrizioni alle classi prime nelle scuole di Limena

P eriodo di scelte per i futuri scolari che siederanno sui

banchi delle scuole del territo-rio limenese. Prima di pensare a cartelle, astucci e quaderni con i propri figlioli, i genitori sono chiamati a sistemare le penden-ze burocratiche che gravitano intorno alla procedura dell’iscri-zione. L’istituto comprensivo di Limena rende noto che fino al 22 febbraio sono aperte le iscrizioni alle classi prime di ogni ordine e grado.

Per le iscrizioni alla scuola dell’infanzia “Il Melograno” è necessario recarsi alla segrete-ria dell’istituto comprensivo, con sede in via B.A. Da Limena, portando la fotocopia del codice fiscale dell’alunno o il permesso di soggiorno per i bimbi stranieri nei seguenti giorni e orari: lunedì dalle ore 11.30 alle ore 13, mer-coledì dalle ore 9.30 alle 13.00 e sabato dalle ore 9.30 alle 11.30. Per quanto riguarda le scuole primarie A.Manzoni e F. Petrarca e per l’iscrizione al primo anno della scuola secondaria di primo grado, ci sono due modalità di ammissione. Può essere utilizza-ta l’iscrizione on line, attraverso il sito www.iscrizioni.istruzione.it ed inserendo la domanda, op-pure è possibile usufruire del ser-vizio di supporto di segreteria nei giorni e orari già sopra indicati. E’ comunque necessario conse-gnare una copia dell’iscrizione on line in segreteria. L’iscrizione alla classe prima della scuola ele-mentare è facoltativa per i bimbi che compiono i sei anni entro il 30 aprile 2017, mentre è obbli-gatoria per chi compie il sesto anno di età entro il 31 dicembre di quest’annno.

Ai genitori di bimbi con di-sabilità o disturbi specifici di apprendimento è richiesto di integrare la domanda di iscrizio-ne con le relative diagnosi o cer-tificazione entro il 29 febbraio. Entro la stessa data i genitori di alunni con cittadinanza straniera sono chiamati a presentare copia del permesso di soggiorno e del codice fiscale dell’alunno per ef-fettuare l’iscrizione.

Per chi avesse necessità di ri-chiedere il trasporto scolastico è necessario rivolgersi all’ufficio Servizi Sociali entro il mese di giugno. L’assessorato ai Lavori Pubblici ha comunicato che sono terminati i lavori di installazione degli archi a delimitazione della pista ciclabile adiacente il par-cheggio della scuola Manzoni. Un intervento che l’amministra-zione ha compiuto per aumenta-re la sicurezza degli studenti e dei loro accompagnatori.

Nicol Stefani

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“Limenamente”, il grande teatro

A teatro con “Limenamente”, la rassegna diretta da Simo-

ne Toffanin e ospitata nella sala teatro Falcone e Borsellino nella Barchessa di Limena.

“Andare a teatro a Limena è diventata una consuetudine. Anche il 2016 si apre con una sta-gione teatrale che può essere ap-prezzata da tutti, vista la sua ete-rogeneità: commedie in dialetto veneto, cabaret, musica cantau-torale e perfino numeri di gio-coleria”, spiega Giuseppe Costa, sindaco di Limena, che aggiunge che l’amministrazione ha deciso di mantenere invariato il prezzo del biglietto per permettere a più persone possibili di regalarsi una o più serate all’insegna della cul-tura e dell’intrattenimento.

Ed ecco che prende forma il programma per la stagione ap-pena iniziata.

Ha aperto le danze la com-media “Nessuno xè perfetto” del Teatro dei Curiosi di Vigonza. I prossimi appuntamenti (tutti alle ore 21) sono: venerdì 19 feb-braio lo spettacolo per famiglie

Furono quasi 350 mila le per-sone che all’indomani del tratta-to di pace del 1947, abbandonati i propri beni e imballata la loro vita, preferirono avventurarsi verso un’Italia disastrata, affa-mata e diffidente, piuttosto che restare estranei nella Jugoslavia di Tito, una terra di violenze e soprusi che non riconoscevano più”.

Si prosegue con “Vualà” di Circo Teatro (4 marzo), spettaco-lo che intreccia comicità, cabaret e circo, per poi approdare al ca-baret di Bepi e Maria “Più giorni che luganeghe!”, venerdì 18 mar-zo.

Ad aprile è la volta della com-pagnia di Teatro Insieme con “Festa in famiglia”, spettacolo che inscena un anniversario di matrimonio e che diventa l’oc-casione perfetta per una serie di divertenti sospetti ed esilaranti litigi (1 aprile), mentre il 15 aprile andrà in scena un classico della commedia veneta, “La locandie-ra” di Goldoni, portata sulla sce-na dal Teatro La Loggia.

Conclude la rassegna “C’è un uomo nel mio letto” del Cast di Pernumia, con un’esilarante commedia su uno strampalato triangolo amoroso.

Nicol Stefani

Limena in festa per il suo “Santo ritrovato”

C operto dalla polvere e sepolto sotto altri vecchi oggetti è ri-

masto nascosto per lungo tempo fintanto che, tre anni fa, Stefano Toubai, Delegato alla Cultura, l’ha fortuitamente riportato alla luce nell’Oratorio della Beata Vergine del Rosario. Limena ha il suo Santo ritrovato e risistemato. La statua, al suo ritrovamento, non versava in buone condizioni, necessitava di un restauro conservativo ed oggi, dopo il lavoro, può risplendere fa-cendosi ammirare dalla cittadi-nanza sabato 20 febbraio, giornata della presentazione ufficiale della statua di Sant’Antonio.

“Il restauratore sostiene che il basamento sia riconducibile ai primi del ‘900, mentre la statua dovrebbe risalire alla seconda metà del ‘600 – spiega Toubai, che dedica un ringraziamento alla Confraternita dei Bigoi, che ha permesso alla comunità di go-dere nuovamente del Santo ligneo, facendosi carico delle spese del restauro: “Con questo gesto è stato espresso il giusto spirito con il quale occorre sostenere le risorse del proprio territorio”. La processione avrà inizio il 20 febbraio alle ore 20.30 con parten-za dall’Oratorio della Beata Vergine del Rosario e giungerà alla Sala Consiliare comunale.

Nicol Stefani

Nella foto grande Simone Cristicchi, a fianco Bepi e Maria e sotto la compagna teatro la Loggia.

“Ormai la rassegna ha creato una consuetudine fra i nostri concittadini grazie alla sua eterogeneità” ricco infatti il cartellone fra commedie, cabaret, musica e perfino numeri di giocoleria

Il 22 febbraio è la

volta di Simone

Cristicchi con il suo

“Magazzino 18”

che racconta

il drammatico esodo

degli italiani d’Istria

“Tramaci par l’eredità” di Schio Teatro Ottanta, lunedì 22 febbra-io lo spettacolo di e con Simone Cristicchi, in scena con Promo Music e Tetaro Stabile del FVG, “Magazzino 18”, opera che mette in scena“Il racconto dell’esodo biblico degli italiani d’Istria, Fiu-me e Dalmazia, parte da un luo-go “simbolo”: il Magazzino 18 del Porto Vecchio di Trieste.

La statua dopo un attento restauro sarà ammirata il 20 febbraio in occasione della processione

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Verso le elezioni Il sindaco Vezzaro disponibile alla ricandidatura

Fibrillazione nel Pd locale la Lega Nord si organizzaF ibrillazione elettorale a Vi-

godarzere per le prossi-me amministrative. Il sindaco Francesco Vezzaro ha espresso la propria disponibilità per una candidatura bis. “Mi ricandido per rifare il sindaco. – ha dicha-rato pubblicamente Vezzaro - Avendo lavorato cinque anni per organizzare servizi e ope-re, vorrei per lo meno portarle e compimento: un sindaco deve rimanere, a mio avviso, in carica due mandati, perché nel primo si improntano le idee, nel secon-

pe Lobascio. Ma ci sono voci che ipotizzano una discesa in campo nel centrosinistra di Roberto Za-novello, consigliere di minoranza ed ex sindaco, da sempre in forza al centrodestra. Se non emergerà una candidatura univoca, non è esclusa la scelta tramite primarie.

Al gran lavoro anche la Lega Nord. “Il nostro obiettivo è resti-tuire il paese ai cittadini con una nuova gestione politico-ammi-nistrativa – spiega il capogruppo Adolfo Zordan -. Vigodarzere su-bisce un immobilismo di gover-

do si concretizzano. Se si vuole vincere la soluzione è formare una coalizione quanto più ampia possibile secondo principi che si riconoscano nel centrosinistra”. Sul Vezzaro bis è intervenuto anche Daniele Giuffrida, segre-tario del locale circolo del Pd. «Ringrazio Vezzaro per la dispo-nibilità. Porterò la sua proposta di ricandidatura nel direttivo di circolo per valutare la sua e le al-tre candidature emerse, compre-so il percorso da intraprendere”. Tra i possibili alleati vari i nomi, anche se a livello informale, che arrivano soprattutto dal mondo dell’associazionismo. In più tra i papabili anche l’attuale vice-sindaco Moreno Boschello, cin-que anni fa candidato dell’Italia del Valori, adesso indipendente. Dalla sua ha numerose inizia-tive realizzate anche grazie al coinvolgimento dei cittadini. Si parla poi di Costantino Sartori, presidente del Consiglio di fra-zione di Terraglione, mentre dal gruppo di maggioranza La Bren-tana potrebbero emergere nomi come l’assessore all’Urbanistica Fabrizio Callegaro e il presidente del Consiglio comunale Giusep-

no che perdura da più di 10 anni. Alcuni gruppi si sono uniti a noi per finalità di obiettivi. La Lega, per ora, è sostenuta dai “Giovani Padani” e dalla lista “Prima Vigo-darzere”. Questo supporto vede al suo interno facce nuove della politica e diversi giovani. Sono in corso trattative con tutto il centro destra”.

Nicoletta Masetto

>[email protected]<

Messo in sicurezza uno dei punti neri

F inalmente in sicurezza uno dei “punti neri” della

viabilità di Vigodarzere. Sono iniziati nei giorni scorsi i lavori per la realizzazione della grande rotatoria destinata a disciplinare il traffico attorno al “quadrivio” del centro. In questo punto si intersecano, infatti, quattro arte-rie tra le più importanti: via Cà Pisani, via Manzoni, via Battisti e via Roma.

Un traguardo raggiunto con soddisfazione dagli amministratori. Fino a poco tempo fa la situazione era al centro di disagi e caos a causa del convergere di tanti veicoli in un unico imbuto, ma soprattutto per la scarsissima visibilità che condizionava l’uscita dei mezzi da via Manzoni e via Battisti che si immettevano nella strada provinciale. Il costo dei lavori si aggira intorno ai 300 mila euro ed è sostenuto anche grazie al contributo di circa 180 mila euro erogato dalla Regione. Le opere riguardano l’eliminazione delle strutture spartitraffico e la realizzazione di un grande anello spartitraffico. Per consentirne l’inserimento è stato necessario ridurre la dimensione delle

aree pedonali antistanti la rotatoria, provvedendo a minime dimensioni di esproprio. I lavori porteranno allo spostamento del capitello, collocato proprio all’altezza dell’incontro, in un altro punto della stessa zona. Ora l’impresa è impegnata nel rifacimento dei sottoservizi prima di risistemare l’area all’interno della quale sarà reinserita la rotatoria. I lavori che sono iniziati alla fine di gennaio vedranno la conclusione entro aprile. All’avvio del cantiere il progetto è stato presentato anche ai commercianti interessati, giustamente preoccupati per possibili disagi alle loro attività che si cercherà comunque di contenere il più possibile.

Nicoletta Masetto>

Vigodarzere 15 www.lapiazzaweb.it

Il centrosinistra alla ricerca di un’ampia

coalizione, intanto si affacciano altri nomi di possibili candidati, anche il centro destra

sta lavorando alla propria squadra

tenendo aperto il confronto con tutti

Il sindaco uscente Vezzaro in un manifesto della precedente campagna elettorale.

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Sportello Camera di Commercio al Punto Cittadino

I mprenditori e cittadini di Vigodarzere, Cadoneghe

e Curtarolo, i tre Comuni dell’Unione Medio Brenta, non dovranno più recarsi a Padova per accedere ai servi-zi della Camera di commer-cio. Gli uffici sono stati aperti al Punto cittadino, al pian-terreno del municipio in villa Zusto a Vigodarzere.

Al nuovo sportello sarà possibile richiedere le visure delle imprese iscritte al regi-stro, acquisire i bilanci e gli atti societari, ottenere il rila-scio della firma digitale e ri-cevere i libri societari soggetti a bollatura. Come numero di imprese presenti, ben 2800, il bacino di Cadoneghe, Curta-rolo e Vigodarzere è secondo solo a Padova. “Ho voluto

fortemente il Punto cittadino - spiega il sindaco - per veni-re sempre più incontro ai cit-tadini. Quello della Camera di commercio è un ulteriore servizio che aggiungiamo ai tanti già forniti in municipio e attraverso l’Unione Medio Brenta”.

Lo sportello sarà aperto dal lunedì al sabato, dalle 9 alle 13.30 e al martedì e gio-vedì con orario continuato fino alle 18.30. La spending review ha toccato anche Ca-mera di commercio e così si è dovuto chiudere gli sportelli territoriali fatta eccezione sul territorio per Abano e Citta-della. Quindi Vigodarzere va in controtendenza e offre un servizio in più.

Nicoletta Masetto

La polemica Adolfo Zordan, Lega Nord

Immigrazione: “Prendiamo le distanze dalle scelte della Giunta”“Sarà la mancanza di presenza, che perdura ormai da 4 anni e mezzo, di questa amministrazione comunale di sinistra o sarà il totale disinteresse del Sindaco per la comunità

Resta il fatto che ancora una volta i veri problemi del territorio, come la scarsità di sicurezza, sotto-lineata dai vari furti avvenuti ulti-mamente nel nostro territorio e in-crementata dalla paura per i fatti di

Colonia che hanno scosso la comu-nità internazionale, secondo il no-stro punto di vista, vengono messi da parte per aderire ad un progetto di accoglienza diffusa di immigra-ti”. A parlare è Adolfo Zordan della Lega Nord. “Di recente una giunta ristretta, composta da Vezzaro, Za-novello e Callegaro, quest’ultimo portatore di una mozione di refe-rendum per l’Indipendenza del Ve-neto (bocciata dalla maggioranza unanime quando la Lega Nord la presentò, succube delle decisioni del Comune alleato Cadoneghe e delle decisioni partitiche naziona-li sull’immigrazione), ha aderito a questo progetto - spiega Zordan -. Noi della Lega Nord, assieme ai Giovani Padani e alla Lista “Pri-ma Vigodarzere” prendiamo le di-stanze da quanto deciso da questa giunta risicata, chiedendo più sicu-

rezza per i cittadini e più controlli da parte delle forze di Polizia con l’aiuto anche della società civile.

Pensiamo che la sicurezza del territorio non sia raggiungibile in-serendo in un tessuto sociale delle persone delle quali poco si cono-sce, per non dire nulla - conclude -. La delibera impegna il nostro Co-mune a un ulteriore esborso pari al 3% oltre ai 35 euro dovuti ad ognuna delle persone inserite. Ac-cetteremo con senso di solidarietà solo l’immigrazione regolare con-trastando con fermezza ogni forma di illegalità”.

Nicoletta Masetto

Il nuovo servizio al Punto Cittadino nel municipio di Vigodarzere.

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L’antidoto a bufale e pseudoscienzaPremio Galileo, selezionata la cinquina dei finalisti che si contenderà il prestigioso riconoscimento assegnato a maggio a Padova: cinque libri per comunicare la scienza con chiarezza e coinvolgimento

R esa nota la cinquina fina-lista del Premio letterario

Galileo: i cinque libri scelti dal-la Giuria Scientifica, presieduta quest’anno dal professor Paolo Crepet, psichiatra, sociologo e scrittore, passano ora al vaglio della Giuria popolare, composta da una classe per ogni provincia italiana individuata fra le quarte classi di Scuole Superiori di se-condo grado. Sarà questa giuria a scegliere il libro che il prossimo 6 maggio riceverà il Premio Galileo 2016 in una cerimonia presso il Palazzo della Ragione di Padova.

In un’epoca in cui le infor-mazioni sono, grazie a internet, alla portata di tutti, sempre più importanza acquistano iniziati-ve come questa, che premiano lavori di divulgazione seri, docu-mentati e di valore: “Da un lato la comunità scientifica è sempre più efficace nell’adottare tecni-che per divulgare a un pubblico sempre più vasto le proprie sco-perte – ha detto l’Assessore alla Cultura del Comune di Padova

Matteo Cavatton - dall’altro è importante praticare un’etica della comunicazione che ci met-ta al riparo dal rischio che si dif-fondano pseudoscienza e bufale attraverso i media” .

Le cinque opere selezionate affrontano tematiche di grande fascino, rendendo comprensibili al grande pubblico anche le ma-terie più complesse. È il caso ad esempio del volume di Umberto Bottazzini, Numeri. Raccontare la matematica, Il Mulino, 2015, un’avventura affascinante per far comprendere il valore cultu-rale della matematica e la sua in-fluenza sulle civiltà.

Di Dario Bressanini e Beatri-ce Mautino è invece Contro Na-tura. Dagli OGM al “bio”, falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola, Rizzo-li Editore, 2015 un avvincente viaggio nel tempo – attraverso la storia dell’uomo e le storie dei cibi come li conosciamo – e nello spazio – per essere finalmente in grado di farci un’idea più chiara

di ciò che mangiamo davvero. Altro tema di grande attualità

quello trattato da Paolo Gallina in L’anima delle macchine. Tec-nodestino, dipendenza tecno-logica e uomo virtuale, Edizioni Dedalo, 2015.

Forte di un’attiva ricerca sul campo, l’autore mescola con irri-verenza ed equilibrio casi scien-tifici a esperienze quotidiane di vita domestica, fornendo un

quadro insospettato e convin-cente della nostra dipendenza tecnologica.

Con Che ora fai? Vita quoti-diana, cronotipi e jet lag sociale, Edizioni Dedalo, 2015, il crono-biologo tedesco Till Roenneberg, coniugando aneddoti illustrativi a spiegazioni scientifiche facil-mente accessibili, dimostra che essere più o meno mattinieri non dipende dalle abitudini, bensì

dal funzionamento del nostro “orologio biologico”.

Il suo ritmo condiziona non solo la quantità e la qualità del nostro sonno, la digestione e la regolazione dei livelli ormonali, ma anche la probabilità di co-minciare o meno a fumare, il ri-schio di obesità e la tendenza ad ammalarsi più facilmente. Infine, gli appassionati dei misteri co-smici apprezzeranno particolar-mente il lavoro di Lucia Votano, Il fantasma dell’Universo. Che cos’è il neutrino, Carrocci Edi-tore-Città della scienza, 2015, un libro dedicato alle particelle più sfuggenti e bizzarre dell’universo e alla loro storia affascinante rac-contato con un linguaggio chia-ro, in modo avvincente.

Laura Organte

>[email protected]<

Una precedente cerimonia del prestigioso Premio Galileo al Palazzo della Ragione

Brignano “Evolushow 2.0”Domenica 10 aprile sul palco del Teatro Geox Enrico Brigna-

no si esibirà in “Evolushow 2.0”, un viaggio attraverso l’evoluzio-ne, giocando con le sue contraddizioni e sorridendo di qualche errore. Intorno a Brignano, immagini suggestive e futuristiche, musica emozionante, presenze magiche e ironiche confezionano due ore di gustoso intrattenimento.

De Gregori canta Bob DylanGiovedì 14 aprile Francesco De Gregori regalerà al pubblico

le canzoni di “De Gregori canta Bob Dylan - amore e furto”, l’al-bum in cui traduce e interpreta, con amore e rispetto, 11 canzoni di Bob Dylan. “Tradurre Dylan è stata una grande avventura,– racconta De Gregori – non avrei mai potuto pensare ad un pro-getto del genere se non avessi amato da sempre il suo straordina-rio repertorio”. (l.o.)

Sergio Rodella, quarant’anni di sculture e capolavori

Quarant’anni di lavoro dello scultore padovano Sergio Ro-della saranno concentrati al Centro culturale Altinate San Gae-tano fino al 21 febbraio 2016: dall’Apocalisse, già esposta nel 1983 a Montagnana, del 1976, al gruppo de “I due ladroni” che l’artista esporrà per la prima volta, e che riproduce nei minimi dettagli anatomici gli spasmi di una crocifissione senza croci ed è il risul-tato di anni di sperimentazione su una tecnica basata sull’inca-stro del marmo nel bronzo. Al centro dell’Agorà sarà esposto il “Cristo in marmo nero del Belgio”..

Cultura 17 www.lapiazzaweb.it

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b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r eB o m b o n i e r 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Vittorie per il Leccese Team di Noventa

Alla fine il Giovanni Lec-cese ce l’ha fatta a co-

ronare un sogno lungo una vita: a Ostia, assieme ai com-pagni Marco Stoppa e Filippo Previato, ha trascinato il Ve-neto alla conquista meritata del titolo nazionale. Nella squadra vincitrice ben due componenti su tre sono in-fatti tesserati con il team di Noventa Padovana (Giovanni Leccese e Marco Stoppa) e il terzo seppur della Sen Shin Kai di Rovigo (Filippo Previato), si allena da oltre un anno con il LecceseTeam.Senza storia il verdetto: 5 a 0, 5 a 0 e 3 a 2 in finale, con un bunkai che ha strappato numerosi applausi.Una gara che corona il lungo lavoro che Giovanni e Giuseppe Leccese svolgono da anni su un bacino di ragazzi che, nonostante le fisiologiche flessioni, rimane pur sempre uno dei più numerosi della regione.“Nessuno ormai vuole portare avanti il kata, perché in questa disciplina ci vuole una costanza particolare. Rimanere in palestra a ripetere conti-nuamente uno stesso gesto a volte è difficile, specialmente con i bambini e ragazzini, che hanno voglia di saltare, correre, sfogarsi senza pensarci un attimo” spiega con orgoglio il Presidente Giu-seppe Leccese. A Roma anche la squadra giovanile maschile del Veneto ha raggiunto il podio e qui Veneto e Karate di Noventa coincidono perfettamente: tutti gli atleti sono tesserati con il Lec-cese Team e due di loro (Dejan Gacic e Davide Borgato) si erano già laureati campioni italiani a squadre nel 2015, e la new entry Nicholas Biasiolo già campione italiano esordienti A e nel 2015 vice-campione italiano sempre nella categoria esordienti A.

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Ciclismo Emozioni e scatti d’epoca

Mezzo secolo di storia per il club di EsteL a mostra fotografica organiz-

zata nella sala congressi del ristorante La Mandria di Ospeda-letto è di una bellezza struggente. I corridori di un tempo convenu-ti si soffermano a lungo a guar-dare le foto, alcune ingiallite dal tempo, sguardi pieni di nostalgia dove rivedono la loro giovinezza, tutto intorno un brusio gioioso, vecchi compagni di corse e di storia che si reincontrano.

Questo il prologo della con-viviale organizzata dal club ci-clistico di Este per festeggiare il cinquantesimo anniversario di attività e alla quale hanno aderito 230 tra ex atleti dirigenti sponsor politici e ragazzi in attività.

“Era il 26 gennaio 1966, co-mincia la nostra favola” e sulle onde emozionali di queste paro-le, tra una portata e l’altra, i saluti

del presidente regionale Raffaele Carlesso, del presidente provin-ciale del Coni Flaviano Buratto che ha ricordato che la stella di bronzo con la quale è stata insi-gnita la società nel 2005 è solo un piccolo riconoscimento non ab-bastanza gratificante per l’enor-me attività del club a favore dei giovani e dello sport.

Presente anche il presiden-te provinciale Stefano Carletto, poco avvezzo al microfono, ma sempre propositivo con quella sua verve polemica che calamita l’attenzione e crea discussione. Incalzata poi dallo spiker Mo-reno Martin è toccato a Stefania Paluello, presidente dal 2010, a far gli onori di casa consegnan-do pergamene ricordo ai parte-cipanti partendo naturalmen-te dagli ex presidenti Romano

Buongiorno, con il quale il grup-po sportivo abbandona la deno-minazione Gs Pilastro (1974) e assume il nome attuale Cc Este, Francesco Braggion (1998-2004), Orlando Pegoraro il reggente la presidenza più longevo, dal 1976 al 1986 e Renzo Graziato (2004-2009).

Spazio poi agli atleti che han-no raggiunto il professionismo partendo dal club: Fabrizio Ver-za, marito della presidentessa e

papà di Riccardo, che esordirà in questa stagione tra gli Under 23 con già due tricolori e mol-te corse di spessore in bacheca. Magro e in forma come quando da dilettante vinceva il giro della Valle d’Aosta Fabrizio, da prof ai tempi di Gimondi e Moser, si im-pose in un Gp di Larciano e con-quistò due volte la maglia bianca di miglior giovane al giro d’Italia prima che un banale ma dram-matico incidente gli stroncasse un futuro luminoso. Anni di pro-fessionismo anche per Filippo Baldo con la partecipazione a giri d’Italia e un quarto posto in un campionato italiano. Tuttora in attività con un team continental olandese è Massimo Graziato che cercherà il rilancio dopo due sta-gioni in ombra.

Pergamene poi per tanti altri atleti. In coda i saluti del sindaco Giancarlo Piva e l’assessore Fa-brizio Brugin “due persone molto importanti per il sostegno della nostra attività” ha sottolineato la presidentessa Paluello, poi mega torta e finale con lotteria primo premio, manco a dirlo una bici-cletta. E la storia continua.

Walter Lotto

Ben 230 tra ex atleti, dirigenti, sponsor, politici e giovani campioni in attività hanno animato la serata che ha ripercorso l’avventura del Club Cicistico di Este

Nella foto di Giovanni Milani i giovani alteti durante la festa del cinquantesimo

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IL DIRITTO DI CAMBIARE

Attualità 1 www.lapiazzaweb.it

Il caso La sentenza di primo grado

Birolo condannato a due anni e otto mesi di carcereD ue anni e otto mesi di car-

cere, oltre il risarcimento di 325 mila euro. E’ questa la pena inflitta dal giudice Beatrice Ber-gamasco del tribunale di Padova, con la sentenza di primo grado dello scorso 28 gennaio, a Fran-co Birolo. Il tabaccaio, che vive e lavora nel centro della frazione di Civè, alla fine dell’aprile del 2012 uccise con un colpo di pistola uno dei ladri che nottetempo, dopo avere sfondato con un’auto la vetrata del suo negozio, stava-no rubando al suo interno. Biro-lo, con la moglie e la figlia, stava dormendo al piano superiore. Le motivazioni della sentenza si basano fondamentalmente sul fatto che secondo il giudice non ci fu un’aggressione da parte del ladro. Dire che il caso abbia sol-levato un polverone è dire poco, tanto da assumere una risonanza nazionale. Anche alla luce del fat-to che solo qualche mese prima il Pubblico Ministero aveva chiesto l’assoluzione per Birolo. La rea-zione più istintiva è stata quella popolare. L’indignazione è stata generale, con i concittadini di Birolo che si sono tutti schierati subito dalla sua parte dimostran-dogli la massima solidarietà. La decisione del giudice ha scate-nato tuttavia una bufera sui so-cial network tanto che, alla luce della miriade di insulti e minac-ce, la Digos fin da subito ha de-ciso di mettere sotto protezione l’abitazione della Bergamasco. Franco Birolo, da parte sua, non

ha mai voluto rilasciare un commento, rifugiandosi nella quotidianità del suo lavoro. Le manifestazioni di solidarietà, come si diceva, non sono mancate. Il movimento Indipendenza Veneta, all’indomani della sentenza, ha organizzato un sit in davanti all’ edicola, raccogliendo anche dei fondi.

Nei giorni successivi, a Correzzola, si è poi fatto promotore di una fiaccolata di solidarietà a cui hanno partecipato cinquecento persone, tra le quali alcuni anche compaesani di Birolo. Sul piano istituzionale le reazioni sono state più ponderate. Il sindaco Mauro Fecchio e la sua amministrazione hanno riproposto il conto corrente postale istituito già nel 2012 e messo a disposizione di chi volesse concretamente aiutare il tabaccaio. La Lega Nord, che si è riunita con il suo stato maggiore provinciale a Correzzola, ha preferi-to spostare il tiro, più che sulla sentenza in se, sulla necessità di modificare la legge sulla legittima difesa istituendo un “Patto”, un tavolo di lavoro aperto al contributo di esponenti del mondo della magistratu-ra e accademico.

Alessandro Cesarato

Il tabaccaio che vive e lavora nella

frazione di Correzzola alla fine

dell’aprile 2012 uccise con un

colpo di pistola uno dei ladri che di

notte, dopo aver sfodato la vetrata

del negozio, stavano rubando

Il tabaccaio di Civè dovrà inoltre risarcire alla famiglia del ladro 325mila euro. Secondo il giudice non ci fu aggressione da parte del ladro

Baldin (M5S): “Siamo dalla parte di Birolo”

L’intervento del vescovo fa scandalo

L a consiglie-ra del M5S in

Regione Veneto Erika Baldin si è recata a Correzzola per ascoltare dalla bocca di Franco Bi-rolo la dinamica dell’episodio che l’ha coin-volto. “Birolo è sceso dal letto per vedere cosa stava avvenendo nel suo negozio al pianter-reno, diviso dagli alloggi della famiglia solo da una porta interna. Al piano sopra c’erano sua figlia e la moglie”.“Non possiamo parlare di far west in questo caso. Lui ha solo difeso la propria famiglia e credo che ogni padre e marito avrebbe fatto lo stesso. Per questo noi siamo con Birolo e ci facciamo portavoce del-la sua richiesta – continua la consigliera – Bi-rolo chiede che in questo Paese si riconosca il diritto di ogni cittadino a difendersi e che tutti diano il proprio contributo politico alla revisione della legge sulla legittima difesa”.

S candalo ha fatto l’intervento del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessa-

rollo, che ha pubblicamente assolto Birolo, considerando sproporzionata la pena. Una presa di posizione che ha portato l’Associa-zione nazionale magistrati a valutare l’op-portunità di una querela per l’ingerenza del prelato. Anche l’avvocato di Franco Birolo non ha voluto puntare il dito sul giudice, ri-cordando come le sentenze vadano rispettate e che se non le si condivide c’è la possibilità di ricorrere in Appello.

A sostegno del Giudice Bergamasco, l’o-norevole del Pd Alessandro Naccarato, che accusa il presule di aver abusato del proprio ruolo. “Il suo intervento - commenta - è par-ticolarmente grave alla luce delle motivazioni della sentenza, che hanno chiarito che l’im-putato ha sparato contro un uomo disarmato.

ilVenetoAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

“Non passi l’idea che rubare si può”

“I o non dico se ha fatto bene o no. Dico solo: cerchiamo

di non far passare l’idea che ru-bare si può tanto dovremmo es-ser protetti per legge. Allora fac-cio una battuta: si faranno anche un’assicurazione sul lavoro?”. Il vescovo di Chioggia Adriano Tes-sarollo non usa mezzi termini per difendere la sua scelta di schie-rarsi a favore di Franco Birolo, il tabaccaio di Correzzola condan-nato per avere ucciso un ladro.

Una posizione netta e inatte-sa la sua.

“Ho solo fatto una riflessio-ne. Certo, la legge deve far capire che la difesa deve essere mode-rata, ma mi sono messo anche nei panni di chi si trova in quella situazione e non ha tutta la fred-dezza richiesta dalla legge”.

Ma comunque Birolo ha tol-to la vita a una persona...

“Non dico che la reazione non sia stata sopra le righe o che ha fatto bene - e ne è convinto anche lui -, ma ha agito d’istinto, spinto dalla rabbia del momento

e dalla tensione”.Si può perdonare un omici-

dio se fatto in questo modo?“Io non penso che sia calco-

lato perciò dico: la difesa non è stata bella, ma nello stabilire le cause il giudice dovrebbe tenere conto del danno fatto e che lui è stato provocato. Perchè se il ladro fosse stato a casa sua non sareb-be successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo...Altrimenti la gente si fa l’idea che può andare a rubare tanto non gli si può fare niente”.

Quindi sono “rischi del me-stiere”?

“Anche il giudice ha tenuto conto che non è un omicidio vo-lontario. Però poi, l’altro vitalizio mi sembra esagerato, perchè de-stabilizza la vita di una famiglia”.

Parla del risarcimento alla famiglia del ladro?

“Ma a Birolo i danni chi è che glieli risarcisce? Insomma, 325mila euro rovinano una fami-glia”.

E se quel ladro un giorno si fosse potuto redimere?

“Certo, la morte non dà altre chance. Ma probabilmente an-che chi ha sparato in situazioni diverse non lo avrebbe fatto. Con i ‘se’ non so cosa fare. Ma c’è l’i-dea che si senta più protetto per

legge chi aggredisce che non chi è aggredito”.

Quindi lei sarebbe d’accordo con la revisione della legge sulla legittima difesa?

“Certo quello sarebbe ora”.

Giorgia Gay

Il vescovo Tessarollo e la tabaccheria di Franco Birolo

Intervista al vescovo di Chioggia che difende il tabaccaio che ha ucciso: “Se il ladro fosse stato a casa sua non sarebbe successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo”

Attualità 20 www.lapiazzaweb.it

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Attualità 1 www.lapiazzaweb.it

Il caso La sentenza di primo grado

Birolo condannato a due anni e otto mesi di carcereD ue anni e otto mesi di car-

cere, oltre il risarcimento di 325 mila euro. E’ questa la pena inflitta dal giudice Beatrice Ber-gamasco del tribunale di Padova, con la sentenza di primo grado dello scorso 28 gennaio, a Fran-co Birolo. Il tabaccaio, che vive e lavora nel centro della frazione di Civè, alla fine dell’aprile del 2012 uccise con un colpo di pistola uno dei ladri che nottetempo, dopo avere sfondato con un’auto la vetrata del suo negozio, stava-no rubando al suo interno. Biro-lo, con la moglie e la figlia, stava dormendo al piano superiore. Le motivazioni della sentenza si basano fondamentalmente sul fatto che secondo il giudice non ci fu un’aggressione da parte del ladro. Dire che il caso abbia sol-levato un polverone è dire poco, tanto da assumere una risonanza nazionale. Anche alla luce del fat-to che solo qualche mese prima il Pubblico Ministero aveva chiesto l’assoluzione per Birolo. La rea-zione più istintiva è stata quella popolare. L’indignazione è stata generale, con i concittadini di Birolo che si sono tutti schierati subito dalla sua parte dimostran-dogli la massima solidarietà. La decisione del giudice ha scate-nato tuttavia una bufera sui so-cial network tanto che, alla luce della miriade di insulti e minac-ce, la Digos fin da subito ha de-ciso di mettere sotto protezione l’abitazione della Bergamasco. Franco Birolo, da parte sua, non

ha mai voluto rilasciare un commento, rifugiandosi nella quotidianità del suo lavoro. Le manifestazioni di solidarietà, come si diceva, non sono mancate. Il movimento Indipendenza Veneta, all’indomani della sentenza, ha organizzato un sit in davanti all’ edicola, raccogliendo anche dei fondi.

Nei giorni successivi, a Correzzola, si è poi fatto promotore di una fiaccolata di solidarietà a cui hanno partecipato cinquecento persone, tra le quali alcuni anche compaesani di Birolo. Sul piano istituzionale le reazioni sono state più ponderate. Il sindaco Mauro Fecchio e la sua amministrazione hanno riproposto il conto corrente postale istituito già nel 2012 e messo a disposizione di chi volesse concretamente aiutare il tabaccaio. La Lega Nord, che si è riunita con il suo stato maggiore provinciale a Correzzola, ha preferi-to spostare il tiro, più che sulla sentenza in se, sulla necessità di modificare la legge sulla legittima difesa istituendo un “Patto”, un tavolo di lavoro aperto al contributo di esponenti del mondo della magistratu-ra e accademico.

Alessandro Cesarato

Il tabaccaio che vive e lavora nella

frazione di Correzzola alla fine

dell’aprile 2012 uccise con un

colpo di pistola uno dei ladri che di

notte, dopo aver sfodato la vetrata

del negozio, stavano rubando

Il tabaccaio di Civè dovrà inoltre risarcire alla famiglia del ladro 325mila euro. Secondo il giudice non ci fu aggressione da parte del ladro

Baldin (M5S): “Siamo dalla parte di Birolo”

L’intervento del vescovo fa scandalo

L a consiglie-ra del M5S in

Regione Veneto Erika Baldin si è recata a Correzzola per ascoltare dalla bocca di Franco Bi-rolo la dinamica dell’episodio che l’ha coin-volto. “Birolo è sceso dal letto per vedere cosa stava avvenendo nel suo negozio al pianter-reno, diviso dagli alloggi della famiglia solo da una porta interna. Al piano sopra c’erano sua figlia e la moglie”.“Non possiamo parlare di far west in questo caso. Lui ha solo difeso la propria famiglia e credo che ogni padre e marito avrebbe fatto lo stesso. Per questo noi siamo con Birolo e ci facciamo portavoce del-la sua richiesta – continua la consigliera – Bi-rolo chiede che in questo Paese si riconosca il diritto di ogni cittadino a difendersi e che tutti diano il proprio contributo politico alla revisione della legge sulla legittima difesa”.

S candalo ha fatto l’intervento del vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessa-

rollo, che ha pubblicamente assolto Birolo, considerando sproporzionata la pena. Una presa di posizione che ha portato l’Associa-zione nazionale magistrati a valutare l’op-portunità di una querela per l’ingerenza del prelato. Anche l’avvocato di Franco Birolo non ha voluto puntare il dito sul giudice, ri-cordando come le sentenze vadano rispettate e che se non le si condivide c’è la possibilità di ricorrere in Appello.

A sostegno del Giudice Bergamasco, l’o-norevole del Pd Alessandro Naccarato, che accusa il presule di aver abusato del proprio ruolo. “Il suo intervento - commenta - è par-ticolarmente grave alla luce delle motivazioni della sentenza, che hanno chiarito che l’im-putato ha sparato contro un uomo disarmato.

ilVenetoAttualità 1 www.lapiazzaweb.it

“Non passi l’idea che rubare si può”

“I o non dico se ha fatto bene o no. Dico solo: cerchiamo

di non far passare l’idea che ru-bare si può tanto dovremmo es-ser protetti per legge. Allora fac-cio una battuta: si faranno anche un’assicurazione sul lavoro?”. Il vescovo di Chioggia Adriano Tes-sarollo non usa mezzi termini per difendere la sua scelta di schie-rarsi a favore di Franco Birolo, il tabaccaio di Correzzola condan-nato per avere ucciso un ladro.

Una posizione netta e inatte-sa la sua.

“Ho solo fatto una riflessio-ne. Certo, la legge deve far capire che la difesa deve essere mode-rata, ma mi sono messo anche nei panni di chi si trova in quella situazione e non ha tutta la fred-dezza richiesta dalla legge”.

Ma comunque Birolo ha tol-to la vita a una persona...

“Non dico che la reazione non sia stata sopra le righe o che ha fatto bene - e ne è convinto anche lui -, ma ha agito d’istinto, spinto dalla rabbia del momento

e dalla tensione”.Si può perdonare un omici-

dio se fatto in questo modo?“Io non penso che sia calco-

lato perciò dico: la difesa non è stata bella, ma nello stabilire le cause il giudice dovrebbe tenere conto del danno fatto e che lui è stato provocato. Perchè se il ladro fosse stato a casa sua non sareb-be successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo...Altrimenti la gente si fa l’idea che può andare a rubare tanto non gli si può fare niente”.

Quindi sono “rischi del me-stiere”?

“Anche il giudice ha tenuto conto che non è un omicidio vo-lontario. Però poi, l’altro vitalizio mi sembra esagerato, perchè de-stabilizza la vita di una famiglia”.

Parla del risarcimento alla famiglia del ladro?

“Ma a Birolo i danni chi è che glieli risarcisce? Insomma, 325mila euro rovinano una fami-glia”.

E se quel ladro un giorno si fosse potuto redimere?

“Certo, la morte non dà altre chance. Ma probabilmente an-che chi ha sparato in situazioni diverse non lo avrebbe fatto. Con i ‘se’ non so cosa fare. Ma c’è l’i-dea che si senta più protetto per

legge chi aggredisce che non chi è aggredito”.

Quindi lei sarebbe d’accordo con la revisione della legge sulla legittima difesa?

“Certo quello sarebbe ora”.

Giorgia Gay

Il vescovo Tessarollo e la tabaccheria di Franco Birolo

Intervista al vescovo di Chioggia che difende il tabaccaio che ha ucciso: “Se il ladro fosse stato a casa sua non sarebbe successo niente. È come chi fa sport estremi: deve calcolare che si può anche rompere l’osso del collo”

Attualità 21 www.lapiazzaweb.it

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Donne al vertice Mariacristina Gribaudi

“Arrendersi mai, il talento emerge”A mministratore unico di

un’azienda leader del set-tore della produzione di chiavi come la Keyline spa di Treviso, mamma di sei figli e ora anche presidente della Fondazione mu-sei civici di Venezia. Mariacristi-na Gribaudi non ha certo paura delle sfide.

Capo di un’azienda e ora an-che al vertice della più impor-tante istituzione culturale vene-ziana...

“Quando sono arrivata ho trovato delle vere eccellenze e il mio compito sarà di valorizzare i talenti esistenti, ma anche di portare al suo interno uomini, donne e giovani di talento che facciano la differenza. Inoltre, gli undici musei della Fondazio-ne rappresentano un patrimonio inestimabile, meritano molta più

visibilità, meritano ognuno di vi-vere di luce propria e diventare degli spazi in cui i giovani possa-no trovare un’ambientazione che li faccia ritornare”.

Qual è stato il suo percorso per arrivare a un ruolo così im-portante?

“Io sono piemontese, nasco da una famiglia di imprenditori che ha cominciato a fare busi-ness nel 1920 a Torino. Mia non-na lavorava, mia mamma era una donna manager. Insieme a que-ste figure femminili di riferimen-to ho metabolizzato il modello di fare business del Nord-ovest, caratterizzato dall’esperienza di Adriano Olivetti. Quello che io ho portato all’interno dell’azienda è un modello di business mixato dalle mie origini”.

La sua è una bella esperien-

za di donna al vertice. È davvero così difficile per una donna rico-prire ruoli di rilievo?

“È tutto difficile, a me nessu-no ha regalato niente, la strada è stata tutta in salita. Per esempio, quando nel 2002 sono entrata nel business di famiglia di mio mari-to, Massimo Bianchi, gestito da soli uomini per sette generazio-ni, è stata una grandissima sfida, dovevo superare tutti i pregiudi-zi legati al mio ruolo. Credo che

non sia facile arrivare ai vertici seguendo i valori della merito-crazia, ma certamente si stanno aprendo delle opportunità per le donne di talento”.

Come riesce a coniugare la famiglia e la vita privata con la carriera?

“Dico sempre di essere una maratoneta: sono sopravvissuta a tutto correndo. Sei figli sono tantissimi, ma sono cresciuti con una capacità di autonomia quasi immediata. Per molte estati li ho portati in fabbrica per conoscere il mio mondo, lì hanno fatto dei piccoli lavoretti e poi, autonoma-mente, hanno sviluppato le loro capacità, anche all’estero. Inol-tre, sin da quando erano piccoli ho sempre avuto la casa piena dei loro amici: sono sempre stata circondata dai giovani e questo costante contatto è servito mol-tissimo, anche nel mio lavoro”.

Consigli da dare a una donna che vuole fare carriera?

“Non arrendersi mai, essere resiliente, sorridere sempre, ve-dere il bicchiere mezzo pieno. Prima o poi le persone di talento emergono”.

Giorgia Gay

Fa dialogare industria, cultura, giovani

“D ietro ogni orga-nizzazione c’è un

aspetto fondamentale da te-nere in conto: le emozioni delle persone”. Mariacristi-na Gribaudi, imprenditrice e donna di successo, si basa su poche, semplici regole nel suo lavoro in azienda come anche alla guida dell Fonda-zione Musei civici veneziani: lavoro di squadra, valorizzazione dei talenti, contaminazione tra le varie realtà produttive, spazio alle donne e ai giovani.

“Le aziende dovrebbero cominciare a valorizzare il merito e soprattutto il capitale umano - spiega -: fare arrivare un la-voratore contento o scontento incide sulla qualità del lavoro. Più sereni arrivano, meno problemi abbiamo, più la qualità del lavoro eccelle”.

All’esperienza nell’industria delle chiavi e nella Fondazione Musei Civici, si è aggiunta di recente anche la nomina a consi-gliere indipendente nel consiglio di amministrazione dell’incu-batore veneto di start up H-Farm.

Industria, cultura, nuova imprenditoria: tre ambiti che, per Gribaudi, si incontrano, si specchiano imparando l’uno dall’al-tro. “Possiamo pensare a fare fabbrica senza relazionarci con la cultura che abbiamo in Italia e con i giovani? Dobbiamo im-parare a pensare a certi spazi come a dei luoghi aperti, in cui i giovani possono venire a studiare e a relazionarsi. Il patrimonio che ha Venezia è un contenitore dalle enormi potenzialità, non resta che investire”.

“Come riesco a gestire figli e carriera? Sono una maratoneta, sopravvissuta a tutto correndo. Al mio arrivo in azienda ho dovuto superare pregiudizi”

Mariacristina Gribaudi è la presidente della Fondazione Musei civici veneziani.

Società 1 www.lapiazzaweb.it

Donne al vertice Mariacristina Gribaudi

“Arrendersi mai, il talento emerge”A mministratore unico di

un’azienda leader del set-tore della produzione di chiavi come la Keyline spa di Treviso, mamma di sei figli e ora anche presidente della Fondazione mu-sei civici di Venezia. Mariacristi-na Gribaudi non ha certo paura delle sfide.

Capo di un’azienda e ora an-che al vertice della più impor-tante istituzione culturale vene-ziana...

“Quando sono arrivata ho trovato delle vere eccellenze e il mio compito sarà di valorizzare i talenti esistenti, ma anche di portare al suo interno uomini, donne e giovani di talento che facciano la differenza. Inoltre, gli undici musei della Fondazio-ne rappresentano un patrimonio inestimabile, meritano molta più

visibilità, meritano ognuno di vi-vere di luce propria e diventare degli spazi in cui i giovani possa-no trovare un’ambientazione che li faccia ritornare”.

Qual è stato il suo percorso per arrivare a un ruolo così im-portante?

“Io sono piemontese, nasco da una famiglia di imprenditori che ha cominciato a fare busi-ness nel 1920 a Torino. Mia non-na lavorava, mia mamma era una donna manager. Insieme a que-ste figure femminili di riferimen-to ho metabolizzato il modello di fare business del Nord-ovest, caratterizzato dall’esperienza di Adriano Olivetti. Quello che io ho portato all’interno dell’azienda è un modello di business mixato dalle mie origini”.

La sua è una bella esperien-

za di donna al vertice. È davvero così difficile per una donna rico-prire ruoli di rilievo?

“È tutto difficile, a me nessu-no ha regalato niente, la strada è stata tutta in salita. Per esempio, quando nel 2002 sono entrata nel business di famiglia di mio mari-to, Massimo Bianchi, gestito da soli uomini per sette generazio-ni, è stata una grandissima sfida, dovevo superare tutti i pregiudi-zi legati al mio ruolo. Credo che

non sia facile arrivare ai vertici seguendo i valori della merito-crazia, ma certamente si stanno aprendo delle opportunità per le donne di talento”.

Come riesce a coniugare la famiglia e la vita privata con la carriera?

“Dico sempre di essere una maratoneta: sono sopravvissuta a tutto correndo. Sei figli sono tantissimi, ma sono cresciuti con una capacità di autonomia quasi immediata. Per molte estati li ho portati in fabbrica per conoscere il mio mondo, lì hanno fatto dei piccoli lavoretti e poi, autonoma-mente, hanno sviluppato le loro capacità, anche all’estero. Inol-tre, sin da quando erano piccoli ho sempre avuto la casa piena dei loro amici: sono sempre stata circondata dai giovani e questo costante contatto è servito mol-tissimo, anche nel mio lavoro”.

Consigli da dare a una donna che vuole fare carriera?

“Non arrendersi mai, essere resiliente, sorridere sempre, ve-dere il bicchiere mezzo pieno. Prima o poi le persone di talento emergono”.

Giorgia Gay

Fa dialogare industria, cultura, giovani

“D ietro ogni orga-nizzazione c’è un

aspetto fondamentale da te-nere in conto: le emozioni delle persone”. Mariacristi-na Gribaudi, imprenditrice e donna di successo, si basa su poche, semplici regole nel suo lavoro in azienda come anche alla guida dell Fonda-zione Musei civici veneziani: lavoro di squadra, valorizzazione dei talenti, contaminazione tra le varie realtà produttive, spazio alle donne e ai giovani.

“Le aziende dovrebbero cominciare a valorizzare il merito e soprattutto il capitale umano - spiega -: fare arrivare un la-voratore contento o scontento incide sulla qualità del lavoro. Più sereni arrivano, meno problemi abbiamo, più la qualità del lavoro eccelle”.

All’esperienza nell’industria delle chiavi e nella Fondazione Musei Civici, si è aggiunta di recente anche la nomina a consi-gliere indipendente nel consiglio di amministrazione dell’incu-batore veneto di start up H-Farm.

Industria, cultura, nuova imprenditoria: tre ambiti che, per Gribaudi, si incontrano, si specchiano imparando l’uno dall’al-tro. “Possiamo pensare a fare fabbrica senza relazionarci con la cultura che abbiamo in Italia e con i giovani? Dobbiamo im-parare a pensare a certi spazi come a dei luoghi aperti, in cui i giovani possono venire a studiare e a relazionarsi. Il patrimonio che ha Venezia è un contenitore dalle enormi potenzialità, non resta che investire”.

“Come riesco a gestire figli e carriera? Sono una maratoneta, sopravvissuta a tutto correndo. Al mio arrivo in azienda ho dovuto superare pregiudizi”

Mariacristina Gribaudi è la presidente della Fondazione Musei civici veneziani.

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Schiette con polentinaAntipasto Fornace:

Gamberetti, Polipi con sedano, insalata di mare,latticini di Seppia, Gamberoni, 1/2 Astice al proseccoPrimi

Linguine al Salmone affumicatoFarfalle con Scampi e funghi

SecondiGrigliata mista di pesce (Orata, coda di Rospo, Scampo)Vassoi di frittura mista con polentina,

Insalatine di stagioneDolci

Tartufo gelato con liquoreColomba Pasquale e vino moscato

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Luigi Sposato

“Flessibilità del lavoro, opportunità di crescita”

U na realtà all’avanguardia a li-vello italiano nel campo delle

agenzie del lavoro. E’ Eurointerim Spa, agenzia per il lavoro, nata nel 1998. Una delle prime agenzie per il lavoro a capitale interamente ita-liano. Il successo di questa realtà lo illustrano chiaramente i numeri. Il 2015 si è chiuso per Eurointerim con un fatturato di 68 milioni di euro, con un totale di più di 3 mi-lioni e 600mila ore lavorate, cioè 472mila giorni lavorati e un totale di 10.140 lavoratori. Sono stati ero-gati 139 progetti formativi:18 corsi base, 34 corsi professionali e 87 cor-si on the job, per un totale di 8400 ore formative e 929 lavoratori for-mati, un aumento del 24% rispetto al 2014. Ha la sua sede principale a Padova in viale delle Industrie. A raccontarcelo è direttamente il suo presidente Luigi Sposato. “L’oppor-

tunità di lavorare in questo campo - spiega Sposato- è arrivata con il 1996 cioè con la nuova normativa sul lavoro somministrato. L’Italia e la Grecia erano le ultime in Eu-ropa che non l’avevano introdotto. Due anni dopo, nel 1998 sono par-tito. Eurointerim, è l’unica agenzia che sintetizza una profonda cono-scenza della complessa normativa giuslavoristica italiana con la possi-bilità di dare flessibilità a un merca-to sostanzialmente rigido.

L’attività si sviluppata in un cre-scendo, fino al 2009, quando cioè la crisi ha picchiato durissimo anche sulla nostra attività. La crisi fat-to comunque utile pulizia di rami secchi. Quello che abbiamo impa-rato è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto di perio-di economici così negativi. Nono-stante ciò, fra i nostri dipendenti

Il presidente di Eurointerim spa Luigi Sposato snocciola le cifre di un

successo: fatturato di 68 milioni di euro, più di 3 milioni e 600mila ore

lavorate, e un totale di 10.140 lavoratori diretti, non abbiamo lasciato a casa nessuno”. Eurointerim ha 48 filiali in tutto il territorio naziona-le prevalentemente al centronord e cioè oltre che in Veneto anche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Friuli-Venezia Giulia.

Ha 200 dipendenti propri e 200 “corner” all’interno di studi di con-sulenza del lavoro. A rivolgersi per trovare lavoro a Eurointerim, sono persone di tutte le età sia italiani che immigrati. Gli immigrati sono il 30 % del totale. Opera a fianco delle Istituzioni pubbliche per pro-muovere occupazione e reimpie-go. Il mondo della consulenza del lavoro si completa con quello dei servizi per le risorse umane e di intervento organizzativo, modalità di assunzione, ricerca e valutazio-ne del candidato e integrazione

con l’azienda. “Il nostro scopo- conclude Spo-

sato - è unire candidati con azien-de. I servizi per le aziende sono: somministrazione, ricerca e sele-zione, formazione, outplacement, outsourcing. Eurointerim è l’unica agenzia per il lavoro inserita nell’e-lenco delle imprese con rating di legalità”. Saranno organizzati incontri di formazione e orien-tamento gestiti dal Presidente di Eurointerim. Gli argomenti?: tro-vare o cambiare lavoro, motivarsi e motivare, gestire i collaboratori, comunicare con efficacia, come raggiungere i propri risultati per-sonali e professionali. Fra le atti-vità innovative di Eurointerim c’è l’avvio di una agenzia di rating in supporto alle imprese e all’azione delle banche.

Mattia Rossin

Sposato: “Quello che abbiamo imparato in questi anni di crisi è che bisogna diversificare le attività per reggere l’urto dei periodi economici negativi”

Page 25: Padova nord febb2016 n26

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Politica 25 www.lapiazzaweb.it

Baretta: “La legge di stabilità darà nuovo impulso alla ripresa”

I l Parlamento ha approvato la Legge di stabilità, un docu-

mento che ha importanti ricadu-te non solo a livello nazionale ma anche sul territorio. Ne abbiamo parlato con il sottosegretario all’Economia e Finanze on. Pier Paolo Baretta.

Cosa cambia con la nuova Legge di Stabilità?

“Questa legge contiene prov-vedimenti per irrobustire i se-gnali di ripresa che si intravvede-vano, deboli ma concreti”.

Le novità più importanti?“La riduzione del peso fisca-

le, impedendo l’aumento di due punti dell’Iva. L’eliminazione dell’Imu sulla prima casa. Il rin-novo del bonus energetico. Sono stati confermati i vantaggi fisca-li per le aziende che assumono ed è stata prevista la riduzione

dell’Ires per il prossimo anno. Al-tra novità è l’abolizione del Patto di stabilità: adesso i comuni po-tranno investire le energie bloc-cate al loro interno in interventi sul territorio”.

Quali vantaggi per il Veneto?“Il Veneto ha dei vantaggi di-

retti da molte di queste scelte. È una delle più importanti realtà produttive del Paese, la sua in-dustria è molto esposta all’ex-port internazionale, per cui tut-to ciò che sostiene l’industria va direttamente a beneficio anche del Veneto. Altri interventi di riforma, come quelli su autori-tà portuali e infrastrutture, per esempio hanno avuto una buona ricaduta sul Veneto”.

Ci sono altri provvedimenti al vaglio del Governo?

“Molti provvedimenti sono

“Tre assi di sviluppo per il Veneto”

già in corso, tra questi cito il fi-nanziamento dell’alta velocità sulla tratta Verona-Padova e ver-so Trieste. Il finanziamento della Pedemontana, che è già stato fat-to, ma c’è anche l’accordo di pro-gramma per Porto Marghera, con un finanziamento di 150 milioni. Infine, il riconoscimento da parte dell’Unesco delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità”.

Gaia Ferrarese

“Tra le novità la riduzione del peso fiscale, incentivi alle aziende che assumono, eliminazione dell’Imu prima casa”

P er il sottosegretario al’Econo-mia Pier Paolo Baretta sono

tre le linee da seguire per sostene-re la ripresa in Veneto. “Il primo è certamente lo sviluppo dell’in-dustria manifatturiera - spiega -, che da sempre è il perno della nostra economia”.

I l secondo è il binomio turi-smo e cultura: intesi come tutt’u-no: “Il Veneto ha un patrimonio clamorosamente elevato, elemen-to centrale di sviluppo del territo-rio - evidenzia -. Un patrimonio fatto sia di grandi città d’arte sia di piccoli centri urbani. Dobbia-mo gestirlo in modo organico, con una chiara visione. Non può essere lasciato ai singoli comuni”.

“Il terzo asse è la logistica. La posizione geografica del Veneto è privilegiata: dai porti del Nordest si accede al centro e all’Est Euro-pa, mercati straordinariamente importanti.

Per questo ci serve cinserve una logistica capace di ricevere e smistare”.

Il sottosegretario veneto all’Economia spiega le principali novità contenute nella legge approvata dal Parlamento

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Voci da palazzo

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Luigi Sposato

“Flessibilità del lavoro, opportunità di crescita”

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agenzie del lavoro. E’ Eurointerim Spa, agenzia per il lavoro, nata nel 1998. Una delle prime agenzie per il lavoro a capitale interamente ita-liano. Il successo di questa realtà lo illustrano chiaramente i numeri. Il 2015 si è chiuso per Eurointerim con un fatturato di 68 milioni di euro, con un totale di più di 3 mi-lioni e 600mila ore lavorate, cioè 472mila giorni lavorati e un totale di 10.140 lavoratori. Sono stati ero-gati 139 progetti formativi:18 corsi base, 34 corsi professionali e 87 cor-si on the job, per un totale di 8400 ore formative e 929 lavoratori for-mati, un aumento del 24% rispetto al 2014. Ha la sua sede principale a Padova in viale delle Industrie. A raccontarcelo è direttamente il suo presidente Luigi Sposato. “L’oppor-

tunità di lavorare in questo campo - spiega Sposato- è arrivata con il 1996 cioè con la nuova normativa sul lavoro somministrato. L’Italia e la Grecia erano le ultime in Eu-ropa che non l’avevano introdotto. Due anni dopo, nel 1998 sono par-tito. Eurointerim, è l’unica agenzia che sintetizza una profonda cono-scenza della complessa normativa giuslavoristica italiana con la possi-bilità di dare flessibilità a un merca-to sostanzialmente rigido.

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Il presidente di Eurointerim spa Luigi Sposato snocciola le cifre di un

successo: fatturato di 68 milioni di euro, più di 3 milioni e 600mila ore

lavorate, e un totale di 10.140 lavoratori diretti, non abbiamo lasciato a casa nessuno”. Eurointerim ha 48 filiali in tutto il territorio naziona-le prevalentemente al centronord e cioè oltre che in Veneto anche in Lombardia, Piemonte, Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Umbria e Friuli-Venezia Giulia.

Ha 200 dipendenti propri e 200 “corner” all’interno di studi di con-sulenza del lavoro. A rivolgersi per trovare lavoro a Eurointerim, sono persone di tutte le età sia italiani che immigrati. Gli immigrati sono il 30 % del totale. Opera a fianco delle Istituzioni pubbliche per pro-muovere occupazione e reimpie-go. Il mondo della consulenza del lavoro si completa con quello dei servizi per le risorse umane e di intervento organizzativo, modalità di assunzione, ricerca e valutazio-ne del candidato e integrazione

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Voci da palazzo piedino

O ra l’attenzione si sposta sui tempi e sui det-tagli della progettazione del nuovo ospe-

dale di Padova. Intanto dal centrodestra arriva il plauso alla scelta di Padova Est. “L’eccellenza sanitaria patavina - afferma Roberto Marcato, assessore regionale all’economia - meritava di potersi esprimere al meglio in una struttura ade-guata, che ora nascerà secondo tutti i crismi e con le preziose indicazioni tecniche dell’Università e dello Iov, elementi importanti per dare contenu-to scientifico ai massimi livelli”. Il centrosinistra conferma invece i dubbi di quello che giudica un percorso ad ostacoli. “La prima delle perplessi-tà - affermano i consiglieri Claudio Sinigaglia e

Piero Ruzzante - è quella sulla destinazione ur-banistica e la conformità della stessa per attivare la struttura sanitaria. Meritano un approfondi-mento le questioni dell’accessibilità, anche via-bilistica, e delle possibilità di implementazione dell’area”. Teme un nuovo “mostro magia soldi” il capogruppo del Movimento 5 Stelle Jacopo Ber-ti: “Ancora una volta stanno parlando del con-tenitore, ma sui contenuti non ho ancora sentito una parola dalla politica regionale per non par-lare del fatto che diventa indispensabile ribadire un secco no all’ipotesi del project financing, come andiamo dicendo da sempre, per questo proget-to”.

Accordo in Regione L’area da mezzo milione di mq è già nella disponibilità del Comune

Via libera al nuovo ospedale di Padova Sarà costruito a Padova Est - San Lazzaro D opo anni di polemiche e

colpi di scena la politica tro-va l’accordo sul futuro del nuovo ospedale di Padova. Si farà a Pado-va Est - San Lazzaro, in un’area di 521 mila metri quadrati a disposi-zione del Comune di Padova. Tra-montata dunque l’idea di Padova Ovest, dopo un ridda di reazioni, messa da parte anche l’ipotesi dell’aeroporto insieme all’even-tualità di una ricostruzione del vecchio ospedale, la collocazione del nuovo policlinico passa il va-glio del tavolo regionale. Il comi-tato di coordinamento presieduto dal governatore Zaia e composto da tutti i soggetti interessati (Uls, Azienda Ospedaliera, Università, Comune, Provincia) ha dato il via libera alla soluzione di San Lazza-ro dopo l’ultimo confronto tra le diverse opzioni proposto dal nel direttore dell’azienda ospedalie-ra Luciano Flor. Ora viene il bel-lo perché, a parte la disponibilità

dell’area, che il Comune di Padova mette a disposizione in “diritto di superficie” per almeno 99 anni, il progetto del nuovo ospedale è tutto da costruire e ha l’ambi-zione di consegnare finalmente alla città una moderna “cittadella della salute” all’altezza della fama e dell’alta specializzazione della sanità padovana. Serviranno tanti soldi, oltre 600 milioni di euro, e una sinergia tra pubblico e privato visto che anche in questo caso si ricorrerà alla formula del “project

Le reazioni: il centrodestra esulta, perplessità dal centrosinistra mentre il Movimento 5 Stelle teme un nuovo “mostro mangia soldi”

Ora viene il bello con la progettazione

di un’opera attesa da almeno vent’anni.

Servirà una forte collaborazione tra pubblico e privato

financing”. Intanto la Regione ha confermato lo stanziamento di 50 milioni l’anno per il prossimo triennio ma questo è solo il pri-mo passo. Per quanto riguarda l’ormai accantonato progetto di Padova Ovest è lo stesso Zaia ad indicare la strada da seguire: “ Il fatto sarà formalizzato con una nuova delibera regionale che riba-dirà la non pubblica utilità dell’a-rea di Padova Ovest già dichiarata il 14 ottobre 2014. Abbiamo inol-tre costituito un tavolo tecnico composto dai legali dei diversi protagonisti del Tavolo che dovrà darci la corretta linea giuridica ri-spetto ai rapporti con i privati che furono interessati a Padova Ovest. Nel frattempo si può cominciare a scrivere anche il nuovo Accordo di Programma – conclude Zaia – che darà al Veneto un Policlinico Universitario di livello internazio-nale”. Anche il sindaco di Padova Massimo Bitonci parla di una de-cisione storica e sottolinea il ruolo del Comune nel mettere a dispo-sizione il terreno: “Le valutazioni dei tecnici sono state assunte e condivise da tutte le parti: l’area di Padova Est non evidenzia criticità ed è immediatamente disponibi-le. Ora andiamo avanti, insieme. I veneti e, soprattutto, i padova-ni, hanno atteso per troppi anni un’opera che ora possiamo final-mente realizzare”. Più critico in-vece il presidente della Provincia Enoch Soranzo, che si è astenuto: “Invierò a Zaia le controdeduzio-ni su alcuni errori e discrepanze ma a questo punto auspico che, definita una volta per tutte l’area, s’inizino quanto prima i lavori di costruzione, e che davvero Padova possa avere in tempi rapidissimi una struttura attesa da vent’anni”.

Nicola Stievano

>[email protected]<

Politica 26 www.lapiazzaweb.it

Page 27: Padova nord febb2016 n26

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Page 28: Padova nord febb2016 n26

Autori veneti, Lucia Zaramella Brigantessa della Brenta

Lucia è la Brenta. Conoscerla significa conoscere, in-sieme con lei e grazie a lei, un fiume e, ancora, le battaglie di una donna a difesa dell’acqua, dell’ambiente, di una terra, la sua come quella dei Balcani martoriati dalla parte, sempre e prima di tutto, dei diritti. E, dopo che la si è conosciuta, risulta impossibile chiudere gli occhi e far finta di nulla. Il libro è un viaggio attraverso le battaglie civili e sociali di Lucia Zanarella, la “Brigantessa della Brenta”. Battaglie che rappresentano con intelligenza, forza e coraggio, alcune delle grandi utopie novecen-tesche: il desiderio di costruire una società di individui responsabili, liberi da restrizioni di ogni potere politico, ideologico e culturale. Valori che contengono un’ispira-zione più che mai attuale: il rispetto per la vita, che si concretizza nell’utilizzo consa-pevole della terra, nell’organizzazione partecipata delle comunità, nella democrazia, nel dialogo con la politica e nell’importanza di educare i giovani. Scrive Paolo Rumiz nella prefazione: Brigantessa della Brenta “non è una banale autobiografia, la cro-naca delle lotte vinte e perdute da un singolo individuo, ma un brandello di storia patria, il ritratto di un popolo, la testimonianza di quanto è difficile far crescere gli italiani, trasformarli da sudditi opportunisti in cittadini consci di doveri e diritti”. Il libro raccoglie lettere, articoli di giornale, relazioni dai social forum e dai frequen-ti viaggi compiuti da Lucia nei Balcani feriti da conflitti etnici, sinossi di semina-ri, riflessioni di intellettuali di prestigio. Non mancano i pensieri personali sui tanti progetti realizzati in nome della pace. Il volume rappresenta, inoltre, un omaggio al pacifista altoatesino Alexander Langer (la cui lezione costituisce un punto di riferi-mento fondamentale nel pensiero di Lucia) e ai suoi maestri, Silvio Lanaro e Giovan-ni Parolin. Lucia spinge, attraverso queste pagine, a pensare con la propria testa e con il proprio cuore, a essere capace di “dire di no”, di non cedere, di non omologarsi, di dimostrarsi veramente responsabile della propria e dell’altrui esistenza e creare, così, una nuova frontiera di solidarietà e di impegno civile e politico.

Nicoletta Masetto

Cultura veneta 1 www.lapiazzaweb.it

L’opera prima di Guido Barbato

Vinca il migliore? Speriamo di no!

A fianco Guido Barbato e la copertina del libro

Una squadra di giovanissimi calciatori si sta allenando in un campo sportivo del padovano. Domenica giocheranno con-tro i primi in classifica. L’allenatore Silvano li incita a impe-gnarsi: Ciò, mona, tira in porta! Và vanti, torna indrìo Cos’era ‘sto tiro storto? Dai, mona! zogare ben, concentràti!”. Da dietro la recinzione due papà seguono l’allenamento e all’ennesimo “mona” decidono di affrontare Silvano alla fine della seduta. Con molta naturalezza il mister spiega che quella parola non è un offesa, ma un nomignolo che usava normalmente un gran-de allenatore del passato: Nereo Rocco.

Inizia da qui il racconto in flash back di “Vinca il migliore? Speriamo di no!” di Guido Barbato, Cleup (disegno in coperti-na di Francesco Frosi). Un’avventura calcistica padovana uni-ca, quella di paròn Rocco, durata oltre sette anni. Una storia senza precedenti e mai più ripetutasi a quei livelli: la provin-ciale, il Padova di paròn Rocco che batteva gli squadroni. Ne-reo Rocco è un personaggio dello sport carismatico, simpatico, astuto. Gli anni padovani di Nereo Rocco vengono raccontati ispirandosi a testimonianze, dati statistici e fatti narrati da esperti. Tutto in forma di romanzo in cui spicca la figura di un uomo dal carattere originale, dalle formidabili battute di spirito (come quella che dà il titolo al libro), dalla grande ca-pacità di motivare i suoi calciatori.

Autore di “Vinca il migliore? Speriamo di no!” Guido Bar-bato, padovano, al suo debutto come scrittore. Giornalista per Antenna 3 Nordest, ha una lunga esperienza come camera-man, mansione che spesso svolge ancora oggi. Coltiva la pas-sione per il canto nel coro gospel-pop “BluBordò” di Padova.

Nicoletta Masetto

Rovigo L’esposizione a palazzo Roverella e a palazzo Roncade

Al primo sguardo, mostra appassionanteL e collezioni d’arte della Fon-

dazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo vengono svela-te per la prima volta al pubblico a Rovigo grazie alla mostra ”Al pri-mo sguardo - opere inedite della collezione della Fondazione, in calendario dal 27 febbraio al 5 giugno. Oltre 200 opere che rappresentano il fiore all’oc-chiello della raccolta di pit-tura e scultura e che saranno esposte in un doppio allesti-mento, sia a pa-lazzo Roverella che a palazzo Roncale. La scelta della Fondazione è stata di privi-legiare l’ampio corpus di opere ri-guardanti i due recenti secoli, l’Ot-tocento e il Novecento, provenienti dalla Collezione Centanini. La mo-

stra è curata da Giandomenico Ro-manelli e Alessia Vedova ed è aper-ta tutti i giorni tranne il lunedì, con ingresso gratuito. “Quella che pre-sentiamo in mostra è solo una parte della nostra collezione- chiarisce il presidente della Fondazione, Anto-

nio Finotti- Com-plessivamente la Fondazione vanta un patrimonio di oltre 1000 opere di pittura insieme di-versi nuclei di scul-ture, incisioni, di-segni, manoscritti. Insomma un vero e proprio museo che incrementia-mo regolarmente e con oculate acqui-

sizioni”.A Palazzo Roncale ci attende

una raccolta di grande valore, con artisti del calibro di Pietro da Cor-tona, De Nittis, Milesi, Lega, Si-gnorini, Carrà, Guidi, De Chirico e

Chagall. A Palazzo Roverella vanno in scena la modernità e le avan-guardie, con il futurismo rivisitato di Tullio Crali, le ricerche cinetiche del Gruppo N e le tematiche pop di Pozzati, tra gli altri, fino alle più attuali sperimentazioni di Gioli. Si tratta di dipinti riuniti nella colle-zione di Pietro Centanini che l’ha voluta donare alla fondazione per-ché possa rimanere integra e go-duta dalla collettività; una raccol-ta unica nella sua specificità nata da un appassionato d’arte come pochi. Dopo la pausa estiva, e la conseguente chiusura per lavori,

dal 17 febbraio arriverà a Rovigo la grande e tanto attesa mostra dell’anno “Da Gauguin ai Nabis, da Thaiiti alle biennali”, che chiuderà il 14 gennaio 2017. Un percorso di colore e di emozioni, fitto di storie che sono diventate leggende. Un centinaio di opere divise in cinque sezioni. “Una mostra di emozioni- assicura il curatore Giandomenico Romanelli- con le storie di artisti in fuga da città, da legami da loro stessi, che trovano rifugio in riva al mare, quello potente della Manica, o quello dolce casalingo della lagu-na veneziana”. Nella nuova mostra

l’attenzione sarà focalizzata in par-ticolare sul mondo di Gauguin che alla fine degli anni Ottanta dell’Ot-tocento si trasferì nella costa breto-ne dando vita ad una sorta di eden primitivo e quasi incontaminato. Questo contesto attrasse molti arti-sti che si riunirono in vere e proprie piccole consorterie d’arte, vivendo in forma semi-comunitaria, con-dividendo i soggetti del proprio la-voro, focalizzato sulla ricerca di un linguaggio semplice e immediato. Fu così che nacque la scuola dei Nabis che influenzarono e conta-minarono l’Europa, Italia inclusa, come questa mostra ben sottolinea. Tra gli artisti esposti, Oscar Ghiglia, Felice Casorati, Gino Rossi, Mario Cavaglieri, autore internazionale di grande fascino. Tuttavia non man-cheranno le sorprese, dato che il curatore Romanelli è attualmente in trattativa con il Museo d’Orsay per altri importanti prestiti.

Melania Ruggini

Dal 27 febbraio

al 5 giugno 200 opere

tra ‘800 e ‘900

che rappresentano

un tesoro per la

Fondazione Cassa

di Risparmio

di Padova e Rovigo

Cultura 28 www.lapiazzaweb.it

Page 29: Padova nord febb2016 n26

U na città, un albergo. Nel caso di Sondrio bisognerebbe dire: una città e il “suo” al-

bergo. Perché il Grand Hotel della Posta è legato a doppio filo con la città capoluogo della Valtel-lina, sin da quando era ancora parte del cosid-detto Stato di Milano governato dagli austriaci. Dai successori di Radetzky per intenderci. Era il 1855 quando per volontà di Francesco Foianini fu gettata la prima pietra dello storico hotel, la cui costruzione venne completata nel 1862, quando Sondrio e la Lombardia tutta era-no già parte del neonato Regno d’Italia retto dai Savoia. Della sua città il Grand Hotel della Posta è stato, come testimonia il nome, stazione di posta e quindi crocevia di comunicazioni, trasporti e traf-fici commerciali. Uno snodo vi-tale. Affacciato sulla centralissima piazza Garibaldi, di cui costituisce uno dei focus per l’eleganza del suo stile architettonico, da oltre un secolo e mezzo il Grand Hotel della Posta rappresenta il luogo dell’ospitalità per eccellenza di Sondrio. Le camere, grazie anche ad un recente restauro, mantengono intatto il fascino di un tempo con arredi e decori d’epoca, compresi in qualche caso gli affreschi dei soffitti. Entrarvi è come aprire la porta sulla storia e po-ter respirare certe atmosfere della seconda metà dell’Ottocento, quando il gusto per il dettaglio era arte. E parlando di arte va sottolineato un altro aspetto che lega fortemente il Grand Hotel della Posta a Sondrio: l’esposizione di opere d’arte di valore assoluto. Si tratta di intere collezioni che la proprietà dell’immobile, il Credito Valtellinese (erede di quella banca, il Piccolo Credito Valtelli-nese, a cui il proprietario di allora, Enrico Vitali, la cedette nel 1947), ha voluto collocare nei vari spazi dell’albergo per trasformarlo in una sorta di museo. Si tratta di un notevole complesso di ope-re d’arte attinte dalla collezione di quadri antichi

della banca. Ma brillano anche sculture di valore, come i bronzi realizzati dal grande Arturo Marti-ni. Un galleria di capolavori d’autore che spazia-no dal Settecento all’arte contemporanea.

Sembrerebbe di passare dal sacro al profano citando anche l’enogastronomia fra gli aspet-ti che rendono lo storico albergo una vetrina di Sondrio e del suo territorio. Ma non è affatto un’eresia perché oggi la produzione agroalimen-tare di un territorio, specie quella artigianale, è

considerata parte integrante della cultura materiale di una zona. E la Valtellina ne ha molte di eccellenze da mettere in ve-trina, a cominciare dalla bresa-ola, salume crudo a pezzo intero ottenuto da sapiente stagiona-tura naturale che è nato proprio da queste parti. E poi i tanti for-maggi di alpeggio, a comincia-re da Bitto, Casera Valtellina e Scimudin. I pizzoccheri, pasta tipica a base di grano saraceno,

la polenta “taragna” e gli “sciatt”, ovvero frittelle di grano saraceno e formaggio. Quindi i vini: ieri solo lo Sforzato, o Sfurzat (ottenuto da uve pas-site tre o quattro mesi), oggi anche molti altri. In primis il Valtellina Superiore, un rosso che ha ot-tenuto la Docg come lo Sforzato. La base preva-lente è il Nebbiolo che nella Valtellina assume le declinazioni più originali e apprezzate.

Il Grand Hotel della Posta ospita la maggior parte degli eventi di rappresentanza di Son-drio. In aprile è prevista la prima edizione di un evento – contenitore chiamato “Art de Vivre” e dedicato ad arte, moda, gastronomia e intratte-nimento. Oggi la gestione dell’hotel è affidata alla società Lungolivigno della famiglia Giovannini di Livigno, gruppo che ha costruito la sua notorietà nel campo della moda (i suoi negozi di Livigno propongono le griffe più quotate e sono molto frequentati dai turisti, anche stranieri) e che ha

esteso i suoi interessi nella hotellerie di qualità. Il “4 stelle” storico di Sondrio è oggi uno dei fiori all’occhiello dei Giovannini, compreso il risto-rante che si è ritagliato uno spazio anche fra le segnalazioni delle guide specializzate.

Il restauro ha permesso di recuperare anche gli spazi sotterranei dell’albergo dove è stata am-pliata la Spa e ricavate la sala colazione, una rusti-ca taverna e una fornita enoteca, che presenta un panorama completo delle etichette del territorio. Sondrio è città appartata, che non ama i rifletto-ri, ma è ugualmente piacevole da visitare. In tut-te le stagioni. Il suo salotto è piazza Garibaldi su cui si affacciano i palazzi più importanti, fra cui il Grand Hotel della Posta. L’itinerario del passeg-gio comprende la vicina piazza Campello, dove prospettano il Palazzo Pretorio (oggi sede muni-cipale) e la Collegiata dei Santi Gervaso e Prota-sio, chiesa simbolo della città. Il suo campanile, la Torre Ligariana, è nel contempo anche torre civi-ca. Una visita della città deve comprendere anche il Museo Valtellinese di Storia e Arte che sorge in via Quadrio nel Palazzo Sasso de’ Lavizzari. Una strada in salita conduce al Santuario della Sassel-la che presenta pregevoli affreschi del ‘500.

La città, che ha poco più di ventimila abitan-ti, sorge alla confluenza fra il Mallero e l’Adda e mentre si passeggia il sottofondo del rumore dell’acqua che scende rabbiosa da tutta la valle e dal complesso del Mara Corna è costante. Fa capire che tutt’intorno c’è il grande regno della montagna, lo scrosciare dell’acqua ne annuncia il respiro. Sondrio, in fondo, di questa regione di paesaggi austeri che è la Valtellina, terrazzata fin dai tempi dei romani per coltivare la vite, ne è la regina indiscussa. Da sempre.

Turismo 1 www.lapiazzaweb.it

La suggestiva piazza Garibaldi, cuore di Sondrio dove sorge

il Grand Hotel della Posta. A destra la Spa e la facciata

dello storico albergo, scorcio sul fiume; sotto: una camera

dell’hotel, prodotti tipici della Valtellina e un piatto

di pizzoccheri. Nella striscia verticale: il ristorante e la

taverna dell’hotel, la Torre Ligariana e l’albergo illuminato.

L’elegante Grand Hotelcostruito nel lontano 1862è legato a doppio filocon la città della Valtellinacostituendone un luogod’accoglienza di classee un singolare, riccoe variegato spazio museale

L0 storic0 “Posta” racconta Sondrio

Pagina a cura di

>Renato Malaman<

Lombardia

Dal 23 al 25 aprileospiterà “Art de Vivre”

un evento d’arte, modae alta gastronomia

L’albergo è uno dei focusdi piazza Garibaldi

il cuore pulsantedi un centro storico

tutto da scoprire

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Salute

Gentile Direttore, da medico ospedaliero che quotidianamente opera in un reparto di chirurgia

generale, ho considerato con particolare attenzione la dichiarazione/denuncia dell’ Associazione dei chirurghi ospedalieri italiani “L’esigenza di risparmiare non può andare a discapito dei pazienti e della qualità della cura“.

L’associazione Acoi, sulla scia delle segnalazioni di migliaia di medici, accusa la corsa a ridurre i costi della sanità e denuncia che i bisturi utilizzati in sala operatoria sono di qualità sempre più scadente.

Scende in campo direttamente il Presidente Prof. Diego Piazza in rappresentanza dei chirurghi italiani, e su Repubblica leggiamo che “la continua ricerca del prezzo di mercato più basso, con criteri di valutazione spesso discutibili da parte delle commissioni regionali, ha determinato un livellamento verso il basso della qualità”.

“La mediocre qualità dei bisturi utilizzati oggi ha conseguenze sia estetiche, perché il taglio perde la famosa precisione chirurgica, sia infettive, perché, aumentando il trauma cutaneo per incidere una superficie, si aumenta il rischio di contaminazione batterica della ferita”.

“Quanto ai costi - prosegue il presidente dell’Acoi - possiamo affermare che si tratta di una scelta antieconomica, perché per uno stesso intervento può essere necessario utilizzare più bisturi, cosa che non si verificherebbe con un buon bisturi che, al contrario, potrebbe essere utilizzato più volte durante lo stesso intervento”. Pochi mesi fa vi era stata un’altra recente clamorosa denuncia riguardo la qualità pessima dei guanti che si bucavano durante gli interventi con frequenza anomala fatta dal Prof. Francesco Corcione, Presidente della Società Italiana di Chirurgia.

Sia Corcione, che Piazza sono stimati colleghi eletti dai chirughi italiani a rappresentare ai massimi livello istituzionali questa particolare categoria professionale.

I chirurghi: costo dei bisturi, non si può andare a ribasso

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SaluteInformazione a pagamento a cura degli esperti del settore www.lapiazzaweb.it/category/salute/Per partecipare alla rubrica chiamare il numero 049 8704884

L’allarme dei chirurghi:pericolosissimo operare con bisturi scadenti

dott. Giovanni Leoni

Continua alla pagina seguente

L’Editoriale

pag 1 e 2 editoriale per provincia venezia (o anche padova)

L’Ortodonzia intercettiva per i bambini

a pag 33 a pag 33 a pag 34

L’importanza della riabilitazione nella terza età

Infertilità di coppia, quali soluzioni?

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I chirurghi generali si occupano dei molteplici campi della chirurgia, sono presenti in tutti gli ospedali italiani e sono i medici che trovate ad operare con più frequenza di notte e festivi, dall’appendicite all’emorragia addominale di un grave trauma stradale, sono persone abituate a prendersi ogni giorno le loro responsabilità nelle condizioni più difficili. Fanno parte degli urgentisti per eccellenza come anestesisti e medici del pronto soccorso: gente che “ci mette la faccia“. E’ irrituale che questi professionisti, a nome di tutta la categoria dei chirurghi, facciano dichiarazioni così allarmanti sui media. Credo assolutamente plausibile quindi, che in entrambi i casi, il coinvolgimento del pubblico in questioni di forniture tecniche sia dovuta al fatto che, i miei colleghi provati altri modi di risoluzione dei problemi senza clamore, non siano stati ascoltati dai diretti interlocutori e si siano trovati costretti a rivolgersi ad altre strade. Sono convinto che se si è arrivati a questo punto, vuol dire che la preoccupazione è talmente forte da superare quella che è la normale riserva dei chirurghi riguardo alla propria attività professionale. Il bisturi, strumento base per eccellenza dell’attività chirurgica, diviene doppiamente simbolo per la causa dei ribassi, in quanto, dal punto di vista del costo non può essere paragonato ad altri strumenti più complessi. L’enunciato porta direttamente ad un altro aspetto, che concerne la possibilità del chirurgo di poter incidere sulla qualità degli strumenti che utilizza quotidianamente per curare le persone, e delle quali è l’unico responsabile finale davanti alla sua coscienza ed alla legge. Questo assunto all’utente comune potrebbe sembrare ovvio ma la realtà dei fatti è ben diversa: questi scritti lo esplicitano spero con chiarezza. Non si può mettere come primo criterio di scelta il costo, che va considerato solo a parità della qualità e facendo attenzione a non scendere sotto un certo standard. Quindi e’ necessario rivedere quali sono le caratteristiche intrinseche al bando per l’aggiudicazione di una commessa su una fornitura ospedaliera, vedere se le ditte che partecipano rispettano i requisiti, rivedere i criteri di attribuzione dei punteggi e le composizioni delle commissioni regionali e locali: se questi sono i risultati appare evidente che c’è qualcosa che non funziona. Mi sento in dovere di affermare che questo atteggiamento da parte dei professionisti che si sono esposti tramite i media, denota la necessità di far arrivare un messaggio a livello istituzionale, al fine che si rivedano quindi le commissioni ai vari livelli su criteri scientifici e di trasparenza, in cui la sana competizione fra ditte deve puntare al progresso ed alla qualità del prodotto, non al risparmio ad ogni costo sulla pelle dell’ignaro paziente e alla crisi di coscienza del professionista che rischia con le nuove normative sulla dipendenza il licenziamento per affermazioni pubbliche potenzialmente lesive per l’azienda in cui è stato assunto.

L’Editoriale

Segue dalla prima paginea dello Speciale Salute

I chirurghi: costo dei bisturi, non si può andare a ribasso

dott. Giovanni Leoni - Presidente OMCeO Provincia di Venezia

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L’intervento

La scienza medica ha da tempo oltrepassato i confini delimitati dalle colonne di Ercole e non occorre

disturbare Kant per ricordare che non tutto ciò che è lecito è moralmente accettabile.

Il progredire scientifico ha favorito la nascita nel secolo scorso della nuova disciplina della bioetica. Sono stati istituiti da allora Comitati di bioetica a vari livelli, da quello nazionale a quelli regionali e locali, per cercare di dare risposte alle nuove situazioni in cui si sono venuti a trovare i medici, e non solo, di fronte a casi come ad esempio la procreazione medicalmente assistita, gli espianti e i trapianti di organo, l’eutanasia, l’accanimento terapeutico,l’utero in affitto, lo “staccare la spina” al paziente ormai ridotto in stato vegetativo ma vivo solo grazie alle moderne tecnologie, ma anche l’allocazione delle risorse economiche e la priorità delle cure.

In questi giorni in cui è in votazione nel Parlamento italiano la legge Cirinnà sulle unioni delle coppie omosessuali, sull’adozione di figli da parte delle stesse (argomento su cui i pediatri hanno lanciato un grido d’allarme per le possibili conseguenze psicologiche), sulla maternità surrogata, in America si sta discutendo su un caso che ha creato un forte impatto mediatico: può una donna che ha dato il suo utero “in affitto” rifiutarsi di abortire quando questo le sia richiesto dai genitori intenzionali?

Negli USA, in molti Stati è permesso che vengano stipulati regolari contratti in cui una donna si impegna a portare in grembo figli non suoi in cambio di denaro.

Melissa Cook,una 47enne californiana in attesa di 3 gemelli i cui gameti derivavano da un 50enne della Georgia mentre gli ovuli da una donatrice, ha respinto la richiesta di aborto da parte del padre intenzionale ed ha intentato causa contro l’uomo.

Dal momento che tutti e 3 gli embrioni impiantati nell’utero della sig.ra Cook avevano attecchito, il padre, che aveva preso in considerazione l’adozione di un solo bambino, con la preoccupazione di rischi associati ad un parto multiplo e la motivazione di ritenere crudele il separarli, aveva chiesto alla donna di abortire. Melissa,incinta alla 23.ma settimana,ritenendo le motivazioni della richiesta legate più a preoccupazioni economiche che non a motivi di salute, ha rifiutato di abortire: “Stanno andando bene tutti e tre - ha dichiarato al Washington Post - ho profonda empatia per gli uomini che vogliono figli, tuttavia ora penso che il concetto di base di questo tipo di accordi vada riesaminato e non considero più gli accordi di maternità surrogata favorevolmente come in passato.”

Si è quindi rivolta alla Suprema Corte di Los Angeles per violazione dei diritti di uguale protezione garantiti dalla Costituzione da parte della legge californiana su questa forma di fecondazione assistita. Per Jennifer Lahl, Presidente del Center for Bioethics and Culture Network, si tratta di un caso epocale: “Le donne in tutti gli USA sono state intimidite e sfruttate dall’industria per la maternità surrogata che va a caccia dei poveri per profitto. E ora quest’industria si è spinta troppo in là cercando di obbligare le donne ad abortire feti sani per un mero beneficio economico”. “Attraverso casi come questo gli americani inizieranno a capire perché il Canada e tantissimi Paesi Europei, Asiatici e Africani hanno vietato la maternità a pagamento. Trasforma le donne in allevatrici anonime e i bambini in prodotti da ordinare (ed eventualmente da eliminare se non corrispondenti alle aspettative (n.d.r.). Questo- conclude Lahl - deve finire!”

La Cook nella causa in corso rifiuta di abortire e sostiene di essere la madre legale dei 3 gemelli e cerca di ottenere i diritti parentali sul terzo bambino e la custodia per i primi due.

Un caso di riflessione anche per i nostri Parlamentari.

Maternità a pagamento, nuovi risvolti e un caso su cui riflettere

dott. Francesco Noce*

*Presidente dell’Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri di Rovigo

Siamo felici davvero se stiamo bene

Prevenire le malattie e curarsial meglio è una buona regola.

Il consiglio giusto?Rivolgersi a medici esperti

vicini a casa nostra

Per collaborare all’inserto La Piazza Salute contattare 049 8704884 - [email protected]

Consulenza scientifica

PSICOLOGIADott.ssa Francesca Polato - via Arzerdimezzo 4/A - Monselice (PD) telefono 348 3762878Mail: [email protected]

CENTRO ODONTOIATRICOVitaldent Dott.ssa Angela Zadro, specialista in Ortognatodonzia- via Alberto Cavalletto 5 35122 Padova - Tel: 049 9868694www.vitaldent.com

GINECOLOGIADott. Salvatore Gizzo - GinecologoRiceve: “Uni-x poliambulatorio” P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, angolo via Montagnon) – Piove di Sacco PD - www.unixpoliambulatorio.it - tel. 0499708688Riceve: “Delta Medica” - Via Rialto 12, Monselice PD - Tel. 0429 783000 - Info.deltamedica@affi dea.it - www.deltamedica.affi dea.it

OPTOMETRISTAOttico Optometrista Barbara MicaglioOttica Optometria BarbieroVia Montello 2 - 30033 Noale (VE)Tel. 041-440485 - 041-440484e-mail: [email protected]

POLIAMBULATORIOPoliambulatorio Vespucci via Vespucci n°135/136 30015 Sottomarina di Chioggia (Ve) - Tel. 041.490754 - Fax. 041.5548329 [email protected]

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laPiazza Salute 33 www.lapiazzaweb.it

LE NOSTRE RUBRICHE: Animali p.32 Diritti p.35 Salute p.43

L’Ortodonzia intercettiva per i bambini

L’ortodonzia e’la disciplina odontoiatrica che si occupa della correzione delle malocclusioni per

ottenere quell’allineamento dei denti che consente una funzione masticatoria fisiologica e un’estetica facciale armonica. L’ortodonzia intercettiva per bambini serve ad individuare e correggere, se presenti, anomalie dentarie e scheletriche, quali morso crociato, arcate strette, mancanza di spazio, mandibola arretrata o avanzata rispetto all’arcata superiore, prima che possano generare gravi conseguenza funzionali o estetiche. La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti. Fondamentale è la sigillatura dei solchi occlusali dei primi molari permanenti per proteggerli dalla carie. Un altro aspetto molto importante della prevenzione e’ l’individuazione di abitudini viziate come l’uso prolungato del succhiotto, il succhiamento di uno o piu’ dita, la respirazione orale e la deglutizione atipica, che compromettono lo sviluppo armonico del volto . Un intervento precoce, mediante i moderni dispositivi ortodontici-ortopedici, guida la crescita e lo sviluppo dento facciale, creando spazio per denti affollati in eruzione, ottenendo la simmetria facciale, riducendo il rischio di traumi su incisivi superiori protrusi, preservando lo spazio per denti non ancora erotti, diminuendo la necessita’ di estrazioni di denti permanenti, riducendo la durata del trattamento in

dentatura permanente. Se il trattamento precoce non è necessario l’ortodontista può monitorare attentamente la crescita e lo sviluppo per iniziare l’eventuale terapia ortodontica al momento ideale. Nel giovane e nell’adulto, in cui le arcate dentarie e le basi ossee sono gia’ formate i denti possono essere allineati con tecniche ortodontiche tradizionali, come apparecchi fissi vestibolari o linguali. Esiste infine la moderna tecnica ortodontica biodinamica, una sequenza di apparecchi trasparenti, precisissimi e invisibili che allineano i denti e riconfigurano la funzionalità muscolare eliminando le interferenze occlusali anomale e conferendo equilibrio al viso e alla bocca.

La prima visita dovrebbe essere effettuata tra 3 e i 6 anni, quando sono presenti in bocca tutti i denti da latte, che devono essere mantenuti sani perche’ fanno da guida all’eruzione dei denti permanenti

Vitaldent - centro odontoiatricoDott.ssa Angela Zadro, specialista in Ortognatodonziavia Alberto Cavalletto 5 35122 - PadovaTel.: 049 9868694 - www.vitaldent.com

#Comunichiamo?# Facebook, hashtag, whatsapp: tanti modi per…non “comunicare”!

Facebook, Twitter, Whatsapp, Meetic, etc., quanti sono ormai i modi per comunicare? Al giorno d’oggi

la tecnologia ci permette di essere “connessi” con chi vogliamo, in qualsiasi momento della giornata, in qualsiasi posto in cui ci troviamo e qualsiasi cosa stiamo facendo. Lo smartphone, il tablet e tanti altri dispositivi elettronici sono oggetti ormai in possesso di quasi tutti di noi, indipendentemente dall’età. Molti ragazzini delle scuole elementari e delle medie posseggono uno smartphone e si “messaggiano” con i loro amici o sono membri di gruppi whatsapp. Anche gli adulti, tra Facebook, Twitter, sono spesso “connessi” e usano questi social network per comunicare, condividere foto o esperienze di giornata. Torniamo indietro con la memoria, in quegli anni in cui tutto ciò non esisteva e domandiamoci: come facevano le persone a comunicare tra loro? La risposta è semplice: si parlavano vis a vis o usavano la rete fissa per condividere informazioni. E’ vero che la società odierna, la tecnologia avanzata e soprattutto il sentirsi al passo con la modernità ha comportato quasi un obbligo nel possedere almeno uno smartphone. Ed è anche corretto rimanere al passo con i tempi. Ma quale può essere il rischio? In studio ascolto le preoccupazioni di genitori nei confronti di figli che passano molto tempo a chattare, twittare o ad essere connessi in Facebook. Ascolto anche le paure di adulti nel sentirsi soli o nell’avere difficoltà a trovare un partner: mi raccontano che, attraverso siti di incontri come Meetic o Tinder, in qualche modo superano i limiti di tempo che hanno a disposizione per frequentare situazioni in cui conoscere persone nuove o la timidezza di mettersi in gioco in una comunicazione diretta. E allora utilizzano lo schermo del pc per instaurare una forma di comunicazione con uno sconosciuto, conoscendolo e facendosi conoscere attraverso una descrizione digitata nella tastiera. Eppure questi adulti

Psicologia Dott.ssa Francesca Polato- via Arzerdimezzo 4/A - Monselice (PD) telefono 348 3762878 [email protected]

sono cresciuti in un mondo in cui non esistevano i social network ed hanno imparato a relazionarsi con i coetanei, con gli adulti, con il mondo intero attraverso la più semplice forma di comunicazione: il discorso diretto con l’altro. Allo stesso tempo penso ai ragazzi, cresciuti in un mondo di twittate, chat…hanno mai imparato davvero a comunicare direttamente? E’ un modo per nascondersi dietro alla paura o all’incertezza? Se comunichiamo in famiglia è più facile che i nostri ragazzi imparino a comunicare anche fuori di essa. Dobbiamo, prima di tutto noi adulti, essere un esempio di comunicazione ed insegnare loro come affrontare le relazioni dirette. Allo stesso modo, se noi adulti affrontiamo ciò con difficoltà, disagio, è probabile che nella nostra famiglia di origine non abbiamo vissuto direttamente esperienze di comunicazione perché i nostri genitori non comunicavano o parlavano poco. Quando i miei pazienti mi presentano problemi di insicurezza, poca autostima, facilità a ricorrere a forme di comunicazione indiretta come quella dei social network, ripercorro la storia comunicativa della loro famiglia di origine per indagare dove si è creato questo disagio relazionale che li ha portati a non essere in grado di instaurare una relazione diretta con l’altro. Spero di essere riuscita a farvi riflettere un po’ sull’importanza di comunicare e di non nascondersi dietro le incertezze della comunicazione diretta con il nostro interlocutore, ma provando ad affrontarle insieme al terapeuta.

Infertilità di coppia: quali soluzioni?Secondo la definizione dell’organizzazione

mondiale della sanità (OMS), l’infertilità è definita come l’incapacità di procreare dopo 12-24 mesi di rapporti non protetti. Si stima che l’infertilità colpisca circa il 15% delle coppie (circa 60000 nuove coppie ogni anno in Italia) assumendo la dimensione di problema sociale. Nei paesi industrializzati la prevalenza delle coppie infertili è passata dal 6-7% degli anni 60 al 15-20% attuale. Questo importante aumento della prevalenza è imputabile da un lato al maggior numero di coppie che oggi a differenza del passato, si rivolge al medico e dall’altro a fattori sociali e ambientali.

Tra questi si annoverano: • età della partner femminile: negli ultimi

decenni la ricerca della prima gravidanza avviene molto più tardi rispetto al passato (fertilità decresce notevolmente dopo i 40 anni);

• riduzione della frequenza di rapporti legata all’età più avanzata dei partner e alla vita frenetica dei nostri tempi;

• aumento della promiscuità sessuale con conseguente incremento dell’incidenza delle malattie sessualmente trasmesse le quali possono gravemente incidere sulla fertilità;

• abitudini di vita (stress, obesità, fumo di sigaretta, alcool, inquinanti ambientali) con ripercussioni sulle condizioni riproduttive dell’uomo e della donna.

Il tentativo di identificare le cause di infertilità di coppia inizia con un’accurata

Dott. Salvatore Gizzo - GinecologoRiceve: “Uni-x poliambulatorio” P.zza Dossetti 1 (via L. Da Vinci, angolo via Montagnon) – Piove di Sacco PD www.unixpoliambulatorio.it - tel. 0499708688Riceve: “Delta Medica” - Via Rialto 12, Monselice PD - Tel. 0429 783000 - Info.deltamedica@affi dea.itwww.deltamedica.affi dea.it

La personalizzazione del trattamento

e la presa in carico della coppia è

fondamentale per l’ottimizzazione

delle probabilità di gravidanza

anamnesi (storia dei pazienti) e con un’attenta valutazione clinica dei 2 partner supportata da indagini laboratoristiche e strumentali. Le cause che sono alla base di una difficoltà riproduttiva si suddividono in:

• fattori esclusivamente o prevalentemente femminili,

• fattori esclusivamente o prevalentemente maschili,

• fattori di coppia.Inoltre nel 25 % circa delle coppie la

causa di infertilità rimane ignota (infertilità inspiegata).

I principali esami diagnostici che permettono l’inquadramento diagnostico della coppia infertile sono:

• per la donna l’esecuzione di esami ormonali, la stima della riserva ovarica, la valutazione dell’ovulazione e la valutazione della pervietà tubarica;

• per l’uomo la valutazione del liquido seminale.

Identificate le cause di infertilità è importante discutere con la coppia l’approccio terapeutico. In molti casi (anovulazione cronica, ridotta riserva

ovarica, liquido seminale con anomalie, malformazioni uterine, alcune patologie tubariche) l’approccio puo’ essere solo di tipo medico non invasivo (rapporti mirati, controllo dell’ovulazione) o con blando supporto terapeutico (induzione della crescita follicolare multipla, induzione dell’ovulazione, supporto della fase luteale) mentre in casi più severi l’infertilità/sterilità di coppia può essere risolta soltanto attraverso le tecniche di riproduzione assistita (PMA).

Le tecniche di riproduzione assistita si distinguono in tecniche di:

• I livello: inseminazioni intrauterine (in vivo in cui la fecondazione avviene nell’organismo della donna);

• II livello: fecondazione in vitro in cui la fecondazione avviene in provetta, all’esterno dell’organismo della donna (FIVET-ICSI);

e vengono definite omologhe, se si utilizzano i gameti della coppia (ovocita e spermatozoo); o eterologhe se prevedono l’uso di gameti estranei alla coppia.

Il ruolo fondamentale del medico che si interessa di infertilità di coppia e medicina della riproduzione è in primis inquadrare la coppia al fine di capire se vi è oppure no un problema riproduttivo, prescrivere e valutare (discutendo con la coppia) gli esami necessari per la diagnosi di infertilità di coppia e infine proporre, dopo adeguata informazione, quelle che sono le opzioni terapeutiche più efficaci per ogni singolo caso. La personalizzazione del trattamento e la presa in carico della coppia è fondamentale per l’ottimizzazione delle probabilità di gravidanza oltre che per la riduzione dei tempi di attesa volti all’ottenimento della stessa.

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laPiazza Salute 34 www.lapiazzaweb.it

L’importanza della riabilitazione nella terza età

Tra i problemi più comuni della terza età si annovera il generale peggioramento delle funzionalità

motorie, causato dal naturale deterioramento – invecchiamento di strutture osteoarticolari e miotendinee. A questo si aggiungono anche traumi e patologie a cui gli anziani sono maggiormente soggetti ed in alcuni casi anche un graduale deterioramento cognitivo: per tutte queste eventualità è fondamentale operare tempestivamente con un’attività riabilitativa mirata, che consenta un pieno (o parziale) recupero funzionale motorio. Gli obiettivi della terapia riabilitativa e strumentale sono molteplici: risoluzione dello stato infiammatorio, riduzione/scomparsa del dolore, miglioramento della funzione muscolo-scheletrica e della qualità di vita (comprese le condizioni psicologiche e la fiducia del paziente), incremento nella compliance riabilitativa (= disponibilità da parte del paziente al trattamento riabilitativo),prevenzione della sindrome da ipomobilità/immobilizzazione nell’anziano, ripresa delle attività funzionali che ci si è prospettati, ridurre, parzialmente o totalmente, il “deficit” che rende disabile una persona, attraverso l’utilizzo di funzioni rimaste integre, in modo da permetterle di “vivere” al massimo delle sue capacità.

Il 30% degli anziani ha limitazioni motorie, dovute principalmente a patologie muscolo scheletriche (traumatologiche, ortopediche, reumatologico-degenerative), ma non solo, basti pensare alle patologie neurologiche invalidanti. Queste limitazioni possono comportare difficoltà nello svolgimento delle attività della vita quotidiana, alterando l’autonomia e il movimento nel proprio ambiente. La Riabilitazione nella Terza Età deve mirare alla riorganizzazione della vita del paziente anziano colpito da disabilità, in modo

che possa compiere il maggior numero di esperienze positive, cioè gratificanti, pur avendo subìto delle limitazioni motorie e cognitive. E per raggiungere questo obiettivo si deve intervenire sui bisogni della persona, sul contesto sociale, sull’ambiente fisico e sulla (o sulle) disabilità.

Occorre quindi individuare i bisogni primari dell’anziano e il modo di soddisfarli; motivarlo e farlo così partecipare attivamente alle attività che gli vengono proposte per ottenere il recupero; fare accettare dalle persone che vivono a contatto con lui la sua debolezza e problematica, in modo che soddisfino i suoi bisogni secondari legati al rapporto con gli altri (bisogno di accettazione, di affetto, ecc.); intervenire sull’ambiente in cui l’anziano vive abitualmente (la casa, soprattutto) per eliminare quelle barriere che possono rendere difficili i suoi spostamenti o i movimenti in genere.

Presso il Poliambulatorio Vespucci si effettua riabilitazione per anziani: il centro è infatti specializzato nell’elaborare percorsi riabilitativi personalizzati, dove ogni paziente potrà godere in tutta sicurezza dell’assistenza di un fisioterapista qualificato che seguirà ogni singola fase del processo di recupero. Il trattamento può essere singolo e quotidiano, in particolare in fase di acuzie flogistiche, con l’ausilio combinato di Terapie fisiche (laser, Tecarterapia, correnti antalgiche) e di Terapie Manuali (Kinesiterapia, rieducazione posturale e motoria, Massoterapia). Superata la fase acuta si consiglia di continuare anche a domicilio con gli esercizi insegnati ed appresi, e di seguire i consigli dati per mantenere una buona qualità di vita e prevenire eventuali riacutizzazioni o complicazioni. Spesso, proprio per i pazienti della terza età, si consiglia

inoltre di continuare periodicamente con cicli di ginnastica motoria specifica in gruppo da eseguirsi 2 volte/settimana come terapia di “mantenimento”. Importante è informare le persone che la mancanza di un’adeguata e costante attività motoria contribuisce alla progressiva perdita del tono-trofismo muscolare e del contenuto minerale del tessuto osseo (osteoporosi), tipiche dell’età avanzata, con conseguente aumento del rischio di cadute, fratture e immobilizzazione. Quindi le persone della terza età devono sapere che esistono Centri Specializzati dove possono ottenere risposte alle proprie problematiche intraprendendo percorsi riabilitativi specifici e personalizzati per continuare a condurre una vita serena, indipendente ed autonoma e con buona qualità.

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Direttore sanitario: Dott. Mario Bortolato

Aut. san. Nr 53 de 15/7/13

Sistema Sanitario

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La vertigine visiva, sintomi e cause

La vertigine può essere definita come una sensazione di instabilità

ed è un sintomo, non una malattia, di disorientamento in relazione alle cose attorno a noi. La sintomatologia vertiginosa può variare da una leggera sensazione di capogiro sino ad una grave e severa sensazione di instabilità che ci può far cadere con effetti anche gravi o la perdita di motilità che alla guida diventerebbe di estremo pericolo. Problemi ai muscoli oculari o problemi di rifrazione possono causare instabilità. Un esempio di tale tipo di disturbo è quello che un individuo può avere durante la guida se porta occhiali che appartengono ad un’altra persona oppure di instabilità visiva causata da una non corretta ametropia, tipo l’astigmatismo, o quando si vede sfrecciare un treno che va in direzione opposta alla nostra. Gli occhi rispondono inviando al cervello una rapida serie di impulsi, che indicano che il corpo è in movimento rotatorio. D’altra parte, le orecchie ed il sistema di muscoli-articolazioni, inviano al cervello impulsi che indicano che il corpo non è in movimento rotatorio ma solo in movimento in avanti. Il cervello, nel ricevere tali

informazioni confuse (dagli occhi che indicano movimento, dalle orecchie e dal sistema muscoli-articolazioni che indicano il contrario) invia allo stesso modo, ai vari muscoli e ghiandole, ordini confusi che possono causare sudorazione, nausea, e vomito. In tale situazione quando un individuo è seduto nel sedile di fronte e guarda in avanti, gli occhi, le orecchie, e il sistema muscoli-articolazioni, lavorano in modo più uniforme, e la possibilità di avere la sensazione di mal d’auto è minore. Un disturbo visivo può essere causato da vertigini di altra origine. La incapacità intermittente di focalizzare, la difficoltà nella lettura, intermittente sensazione di appannamento visivo, possono derivare da piccoli movimenti riflessi dagli occhi (scosse).

Le vertigini si possono avere per altri motivi, quali: problemi otologici, stress emotivi, gli stati di tensione, e l’assunzione di un’eccessiva quantità di alcool. L’insufficienza circolatoria, la disfunzione metabolica o allergica, i tumori o i traumi, possono produrre questo tipo di instabilità con o senza disturbi dell’equilibrio, e altri che per esigenze di spazio non elenchiamo.

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Un’infanzia comune a molti imprenditori del Nordest, che hanno poi saputo imporsi nei mercati internaziona-li. Nato da una famiglia povera ha cominciato a lavorare giovanissimo come meccanico in un negozio di biciclet-te a Piove di Sacco (Padova). Rimasto senza papà a 11 anni, Severino Veggian ha conosciuto �n da piccolo le dif�coltà e trovato il modo di superarle.

E ai giovanipresenti al

il nuovo incubatore di imprese di Piove di Sacco, ha dato la ricetta semplice-semplice per riuscire nella vita imprenditoriale: “Ci vogliono tre cose per riuscire: passione, determinazione e costanza”.

Nata a livello artigianale nel 1986, la Blue Box ha sa-puto imporsi a livello internazionale come società lea-der nella �liera del trattamento e tecnologia del freddo. Presente in 70 Paesi, ha raggiunto nel suo apice un fat-turato di quasi 70 milioni di euro, 400 dipendenti e un tasso di crescita annuo e redditività a due cifre. Tra i suoi clienti Banca Intesa, Unicredito, Barilla, Enel, Fiat

auto, la scuderia Ferrari a Mara-nello, ma anche la Cappella degli Scrovegni di Padova e l’acquario di Lisbona. Nel 2010 poi la deci-sione di cedere il gruppo agli sve-desi di Swegon.Ma tutto inizia molto tempo pri-ma. A 14 anni la “folgorazione” per il freddo: Veggian lavora per un carrozziere della zona, tra i primi a realizzare furgoni frigori-feri. Dopo due anni eccolo entra-re alla Hiross, società padovana già attiva nella refrigerazione. Qui ha voglia di imparare e crescere, chiede spesso al ca-poreparto di fare sempre qualcosa di diverso. Ed è in quel periodo che arrivano in Italia i primi condizionatori provenienti dall’Inghilterra, strumenti innovativi da stu-diare. Dunque si è fatto trasferire nel reparto collaudi per conoscere al meglio tutti i segreti di queste mac-chine misteriose che producevano aria fredda. Poi la necessità di stare vicino alla famiglia gli ha imposto un nuovo cambio di settore, per lui si sono aperte le porte del reparto Ricerca & Sviluppo della società. Il passaggio a imprenditore è avvenuto nel 1986, a 30 anni, dopo circa 15 anni di esperienze nelle varie di-visioni della Hiross. “Ho iniziato con l’aiuto di mia mo-glie”, ricorda Veggian, che allora aveva solo un piccolo uf�cio e il grande sogno di diventare leader del settore.

Con lui due dipendenti con i quali lavorava �no a notte fonda, per sperimentare e produrre macchine innova-tive. “Il nome Blue Box è nato perché �n dalle origini avevo capito che bisogna puntare sull’e-stero e serviva un nome chiaro e che non si po-tesse storpiare”, continua l’imprenditore padovano. “Avevo capito che per resistere ed espandersi occor-reva essere snelli, �essibili e veloci nell’adattarsi alle esigenze del mercato”. A metà degli anni 2000 matura l’idea di cedere la società. “L’economia era cambiata molto, la globalizzazione si faceva sentire, servivano numeri grossi per competere nel mercato e trattare con i fornitori”, ricorda. La scelta di cedere la società è poi ricaduta sugli svedesi Swegon. Ora Severino Veggian guida la Holding di Partecipazioni HFV Spa.

Il primo incubatoreper giovaniimprese Severino Veggian

VEGGIAN OSPITE DEL CRAZYLAB

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Un’infanzia comune a molti imprenditori del Nordest, che hanno poi saputo imporsi nei mercati internaziona-li. Nato da una famiglia povera ha cominciato a lavorare giovanissimo come meccanico in un negozio di biciclet-te a Piove di Sacco (Padova). Rimasto senza papà a 11 anni, Severino Veggian ha conosciuto �n da piccolo le dif�coltà e trovato il modo di superarle.

E ai giovanipresenti al

il nuovo incubatore di imprese di Piove di Sacco, ha dato la ricetta semplice-semplice per riuscire nella vita imprenditoriale: “Ci vogliono tre cose per riuscire: passione, determinazione e costanza”.

Nata a livello artigianale nel 1986, la Blue Box ha sa-puto imporsi a livello internazionale come società lea-der nella �liera del trattamento e tecnologia del freddo. Presente in 70 Paesi, ha raggiunto nel suo apice un fat-turato di quasi 70 milioni di euro, 400 dipendenti e un tasso di crescita annuo e redditività a due cifre. Tra i suoi clienti Banca Intesa, Unicredito, Barilla, Enel, Fiat

auto, la scuderia Ferrari a Mara-nello, ma anche la Cappella degli Scrovegni di Padova e l’acquario di Lisbona. Nel 2010 poi la deci-sione di cedere il gruppo agli sve-desi di Swegon.Ma tutto inizia molto tempo pri-ma. A 14 anni la “folgorazione” per il freddo: Veggian lavora per un carrozziere della zona, tra i primi a realizzare furgoni frigori-feri. Dopo due anni eccolo entra-re alla Hiross, società padovana già attiva nella refrigerazione. Qui ha voglia di imparare e crescere, chiede spesso al ca-poreparto di fare sempre qualcosa di diverso. Ed è in quel periodo che arrivano in Italia i primi condizionatori provenienti dall’Inghilterra, strumenti innovativi da stu-diare. Dunque si è fatto trasferire nel reparto collaudi per conoscere al meglio tutti i segreti di queste mac-chine misteriose che producevano aria fredda. Poi la necessità di stare vicino alla famiglia gli ha imposto un nuovo cambio di settore, per lui si sono aperte le porte del reparto Ricerca & Sviluppo della società. Il passaggio a imprenditore è avvenuto nel 1986, a 30 anni, dopo circa 15 anni di esperienze nelle varie di-visioni della Hiross. “Ho iniziato con l’aiuto di mia mo-glie”, ricorda Veggian, che allora aveva solo un piccolo uf�cio e il grande sogno di diventare leader del settore.

Con lui due dipendenti con i quali lavorava �no a notte fonda, per sperimentare e produrre macchine innova-tive. “Il nome Blue Box è nato perché �n dalle origini avevo capito che bisogna puntare sull’e-stero e serviva un nome chiaro e che non si po-tesse storpiare”, continua l’imprenditore padovano. “Avevo capito che per resistere ed espandersi occor-reva essere snelli, �essibili e veloci nell’adattarsi alle esigenze del mercato”. A metà degli anni 2000 matura l’idea di cedere la società. “L’economia era cambiata molto, la globalizzazione si faceva sentire, servivano numeri grossi per competere nel mercato e trattare con i fornitori”, ricorda. La scelta di cedere la società è poi ricaduta sugli svedesi Swegon. Ora Severino Veggian guida la Holding di Partecipazioni HFV Spa.

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- INGLESE (vari livelli)- SPAGNOLO (vari livelli)- LINGUA E CULTURA GIAPPONESE- ARABO- FRANCESE- TEDESCO (vari livelli)- DEGUSTAZIONE VINI BASE E AVANZATO- DEGUSTAZIONE BIRRA- CUCINA BASE e AVANZATO- PASTICCERIA BASE E AVANZATO- L’ARTE DELLA PIZZA- FOTOGRAFIA BASE- COME PARLARE IN PUBBLICO- AUTOCAD 2D E 3D- DISEGNO- LABORATORIO GRAFICO

- SCRITTURA CREATIVA- TECNICO DEL SUONO- TECNICO DELLE LUCI- SOCIAL MEDIA- WEB MARKETING- GALATEO a TAVOLA- FILOSOFIA- STAMPA 3d PER ADULTI E RAGAZZI- EDUCAZIONE SESSUALE PER GENITORI ED EDUCATORI- VARI STRUMENTI MUSICALI- DANZA ORIENTALE- canto lirico- MAGIA GENERALE E CARTOMAGIA- FUMETTO- CORSO PRE-PARTO- E MOLTO ALTRO...

NUOVI CORSI CULTURALI 2016

Per informazioni ed iscrizioni: Palasport di Sant’Anna di Piove di Sacco, aperto dal lunedì al venerdì (orario 16-21)Tel. 049 971 4018 - [email protected]

INIZIO CORSI29 FEBBRAIO 2016

sede dei corsi:CRAZY LAB

(sopra Palestra)via Petrarca 31

SANT’ANNA di PIOVE DI SACCO

www.corsipiove.it

A C A D E M Y

Libri 36 www.lapiazzaweb.it

La “libraria” settecentesca di S. Francesco: l’ultimo libro di P. Luigi GiacomettiÈ stata recentemente presen-

tata a Perugia l’ultima ope-ra letteraria promossa da Padre Luigi Giacometti, direttore della Biblioteca storica del Conven-to di San Francesco del Mon-te, frate francescano originario di Cavarzere che tutti ricorda-no in paese con grande affetto e stima. L’opera si intitola La “libraria”settecentesca di San Francesco del Monte a Perugia ed è composta da due volumi che restituiscono il volto dell’antica biblioteca del Monte e rendono ancora più evidente la sua im-portanza per la storia cultura-le dell’Ordine francescano, in stretto rapporto con la città di Perugia. “L’opera offre la ricom-posizione scientifica dei fondi librari – scrive Padre Giacometti nella prefazione al testo – così

come erano disposti nella stori-ca Biblioteca, prima dell’avvento della Repubblica giacobina. La ricerca, l’esame e la registrazione dei materiali librari, messi a con-fronto con titoli e signature degli antichi cataloghi settecenteschi, hanno permesso di identificare gli esemplari originari posseduti dalla Biblioteca del Monte, oggi custodite in altre biblioteche, italiane ed estere”. Il progetto di realizzazione dell’opera ha coin-volto numerose personalità della Regione Umbria, della Biblioteca Comunale Augusta, della Biblio-teca del Rettorato dell’Universi-tà di Perugia e del liceo classico “Annibale Mariotti”, riunite sotto la responsabilità scientifica di Al-fredo Serrai, il quale si è avvalso della collaborazione di Maria Paola Barlozzini e di Fiammet-

ta Sabba, quest’ultima curatrice dei volumi. Il catalogo aumenta le conoscenze disponibili sulla preparazione teologica, morale e culturale dei frati francesca-ni lungo i secoli, ma anche sugli ambiti in cui essi la applicavano, attraverso l’insegnamento e la predicazione in Italia e all’estero, dunque rappresenta un prezioso strumento per approfondire in maniera rigorosa il valore sto-rico e culturale della Biblioteca del Monte. “In accordo con il motto presente nel finestrone del salone librario non oculis [sed] mentibus esca – conclude Padre Luigi - la bellezza della bibliote-ca sorprende e incanta, ma il vi-sitatore è avvisato di favorire un personale processo di interioriz-zazione e di lasciare ogni «distra-zione» davanti ad un «oggetto»

tanto ammirevole: esso è solo un tramite, grazie al quale la mente deve lasciarsi condurre al Princi-pio di ogni bellezza. Il messaggio della Biblioteca del Monte, infat-ti, richiama un concetto espresso dal grande dottore francescano Bonaventura da Bagnoregio nel suo Itinerario della mente in Dio: ogni bellezza, poiché è mediata dalla nostra superficiale emozio-ne, potrebbe essere ingannevole;

ma se invece è attirata dalla luce divina, essa vede attraverso quel-la stessa Luce”. Per informazioni e prenotazioni dell’opera è possi-bile rivolgersi alle Edizioni Fabri-zio Fabbri srl (tel. 075 5271076, email [email protected]) oppure a Padre Luigi Giacometti (email [email protected])

Nicola Ruzza

Sotto padre Luigi Giacometti

“Solo andata –Arnaldo e Osvaldo: il viaggio, il biglietto, l’inutile attesa”

ll biglietto, Antonio, fratello minore dei protagonisti e l’’autrice Patrizia Rossetti

La storia di due gemelli di Correzzola deportati in Germania l’8 settembre 1943

Un biglietto sgualcito e un di-segno del destino che riesce a ri-comporre, almeno nel ricordo, una famiglia divisa dai drammi della guerra.

E’ questo il tema del libro “Solo andata – Arnaldo e Osvaldo: il viaggio, il biglietto, l’inutile atte-sa” presentato a metà gennaio in Corte Benedettina a Correzzola nel Padovano. L’opera, scritta dal-la giornalista del Mattino di Pa-dova Patrizia Rossetti, la storia di Arnaldo e Osvaldo Agostini, due

gemelli di Correzzola deportati in Germania l’8 settembre del 1943. Due fratelli, due giovani come tanti altri, due soldati. Chiamati alle armi e inghiottiti dalla guerra dopo l’Armistizio del 1943. La fami-glia conoscerà la loro sorte soltanto grazie a un biglietto lanciato a caso lungo la strada ferrata, e arriva-to a destinazione per un singolare

gioco del destino. Con l’autrice era presente Antonio Agostini, fratello minore di Osvaldo e Arnaldo, dai cui ricordi ha preso vita la storia narrata nel libro. Secondogeniti dei cinque figli di Ettore Agosti-ni e Natalina Ortolan, Arnaldo e Osvaldo conducono la dura vita riservata ai poveri delle campagne venete, quando nell’agosto del 1943

ricevono la cartolina-precetto che li trascina in guerra. Deportati pochi giorni dopo l’Armistizio, in un ul-timo gesto di disperazione gettano dalle feritoie del vagone piombato un biglietto, supplicando chiunque lo trovi di avvertire la loro famiglia. Il misero pezzo di carta sgualcita potrebbe andare distrutto, invece è notato da una donna, letto e in-

viato al padre e alla madre dei due giovani, che ben presto i Tedeschi divideranno per sempre, destinan-doli a due diversi campi di prigio-nia. Soltanto uno di loro tornerà a casa, ma minato nel corpo e nello spirito, tanto da non farcela nep-pure a raccontare per intero quegli anni di sofferenze. Un compito che Antonio, bambino all’epoca dei fat-ti, ha invece fatto proprio, per con-segnarlo alle giovani generazioni. Il libro, edito dall’associazione di volontariato Co-Meta, è corredato dalle foto del fotografo Franco Stor-ti e da una serie di emozionanti immagini d’epoca che ritraggono la famiglia Agostini.

Il ricavato delle vendite andrà ai progetti di solidarietà che l’as-sociazione Co-Meta sta portando avanti a favore dei bimbi africani.

Alessandro Cesarato

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Nata a livello artigianale nel 1986, la Blue Box ha sa-puto imporsi a livello internazionale come società lea-der nella �liera del trattamento e tecnologia del freddo. Presente in 70 Paesi, ha raggiunto nel suo apice un fat-turato di quasi 70 milioni di euro, 400 dipendenti e un tasso di crescita annuo e redditività a due cifre. Tra i suoi clienti Banca Intesa, Unicredito, Barilla, Enel, Fiat

auto, la scuderia Ferrari a Mara-nello, ma anche la Cappella degli Scrovegni di Padova e l’acquario di Lisbona. Nel 2010 poi la deci-sione di cedere il gruppo agli sve-desi di Swegon.Ma tutto inizia molto tempo pri-ma. A 14 anni la “folgorazione” per il freddo: Veggian lavora per un carrozziere della zona, tra i primi a realizzare furgoni frigori-feri. Dopo due anni eccolo entra-re alla Hiross, società padovana già attiva nella refrigerazione. Qui ha voglia di imparare e crescere, chiede spesso al ca-poreparto di fare sempre qualcosa di diverso. Ed è in quel periodo che arrivano in Italia i primi condizionatori provenienti dall’Inghilterra, strumenti innovativi da stu-diare. Dunque si è fatto trasferire nel reparto collaudi per conoscere al meglio tutti i segreti di queste mac-chine misteriose che producevano aria fredda. Poi la necessità di stare vicino alla famiglia gli ha imposto un nuovo cambio di settore, per lui si sono aperte le porte del reparto Ricerca & Sviluppo della società. Il passaggio a imprenditore è avvenuto nel 1986, a 30 anni, dopo circa 15 anni di esperienze nelle varie di-visioni della Hiross. “Ho iniziato con l’aiuto di mia mo-glie”, ricorda Veggian, che allora aveva solo un piccolo uf�cio e il grande sogno di diventare leader del settore.

Con lui due dipendenti con i quali lavorava �no a notte fonda, per sperimentare e produrre macchine innova-tive. “Il nome Blue Box è nato perché �n dalle origini avevo capito che bisogna puntare sull’e-stero e serviva un nome chiaro e che non si po-tesse storpiare”, continua l’imprenditore padovano. “Avevo capito che per resistere ed espandersi occor-reva essere snelli, �essibili e veloci nell’adattarsi alle esigenze del mercato”. A metà degli anni 2000 matura l’idea di cedere la società. “L’economia era cambiata molto, la globalizzazione si faceva sentire, servivano numeri grossi per competere nel mercato e trattare con i fornitori”, ricorda. La scelta di cedere la società è poi ricaduta sugli svedesi Swegon. Ora Severino Veggian guida la Holding di Partecipazioni HFV Spa.

Il primo incubatoreper giovaniimprese Severino Veggian

VEGGIAN OSPITE DEL CRAZYLAB

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Con lui due dipendenti con i quali lavorava �no a notte fonda, per sperimentare e produrre macchine innova-tive. “Il nome Blue Box è nato perché �n dalle origini avevo capito che bisogna puntare sull’e-stero e serviva un nome chiaro e che non si po-tesse storpiare”, continua l’imprenditore padovano. “Avevo capito che per resistere ed espandersi occor-reva essere snelli, �essibili e veloci nell’adattarsi alle esigenze del mercato”. A metà degli anni 2000 matura l’idea di cedere la società. “L’economia era cambiata molto, la globalizzazione si faceva sentire, servivano numeri grossi per competere nel mercato e trattare con i fornitori”, ricorda. La scelta di cedere la società è poi ricaduta sugli svedesi Swegon. Ora Severino Veggian guida la Holding di Partecipazioni HFV Spa.

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NUOVI CORSI CULTURALI 2016

Per informazioni ed iscrizioni: Palasport di Sant’Anna di Piove di Sacco, aperto dal lunedì al venerdì (orario 16-21)Tel. 049 971 4018 - [email protected]

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La quantità degli ingredien-ti si riferisce a un menù tipo per 4 persone. Abbreviazioni usate: C = cucchiaio, c = cucchiaino, g = grammo, kg = chilogrammo, L = litro, dl = decilitro, olio (quando non è specificato altro) = olio extra vergine di oliva, q.b.= quanto basta.

Nota

Ca r m e n B e l l i n ,

E d u c a t o r e A l i m e n t a r e dell’Associa-zione Cultu-rale La Biolca di Padova: tiene corsi e conferenze su alimentazione e cuci-na, collabora al mensile Biolcalenda, ha pubbli-cato “Metti una sera a cena” libro di ricette e consigli utili per una cu-cina in armonia con i rit-mi della natura.

Carmen Bellin

Proposte per una cucina biologica, integrale, vegetariana, in sintonia con la natura

BIOLCA: WEB: WWW.LABIOLCA.IT – MAIL: [email protected] – TEL. 049 9101155

TARTINE ALLA CREMA DI CARCIOFI

Ingredienti: 4 fette di pane integrale - 1 ci-polla - 2 spicchi d’aglio - 4 carciofi - 1 pizzi-co di zenzero e 1 di curry - 1 ciuffo di prezze-molo - 1 spicchio di limone - olio e sale q. b.

Preparazione: preparare o acquistare già pronti i fondi di carciofo. Lasciarli a bagno in acqua acidulata per qualche minuto. Intanto tritare bene la cipolla e l’aglio e farli saltare in una teglia oliata, unire i carciofi, regolare di sale e spezie e lasciar cuocere. A fine cottura aggiungere un po’ d’olio e il prezzemolo tritato. Quindi frullare con il frullatore ad immer-sione fino ad ottenere una crema morbi-da. Spalmare su fette di pane, tagliate in varie forme.

CROCCHETTE DI VERDURE

Ingredienti: 1 gambo di sedano - 1 cipolla - 2 carote - 1 finocchio - ½ porro (o altre verdure a scelta) - sale - peperoncino - rosmarino - olio - tamari - 1 spicchio d’ aglio - 3 o 4 C di fiocchi di riso o fiocchi di avena piccoli.

Preparazione: tagliare tutte le verdure abbastanza sottili, metterle in una teglia con un filo d’olio e il rosmarino, mescolarle bene e farle saltare a fiamma abbastanza alta per 10-15 minuti rigirandole spesso. Coprire, aggiungere il tamari e lasciare cuocere anco-ra qualche minuto. Nel frattempo mettere in ammol-lo 3-4 C. di fiocchi di riso o di avena piccoli nell’ac-qua o meglio nel brodo vegetale. In una terrina unire tutti gli ingredienti, amalgamarli bene e formare delle palline, passarle nel pane grattugiato e farle dorare in forno in una teglia unta d’olio, girandole da ambo le parti in modo da farle diventare croccanti.

TORTA DI CAROTE

Ingredienti: 250 g di carote - 250 g di noc-ciole o mandorle - 3 C di farina integrale - 1 C di miele - 2 C di uvetta - 1 C di pinoli - 1 uovo.

Preparazione: in una terrina mescolare la farina con le carote grattugiate, le noc-ciole tritate, il miele, l’uvetta e i pinoli. Aggiungere il tuorlo d’uovo e impastare. Ungere uno stampo, versarci il composto (se risulta troppo asciutto aggiungervi un po’ di succo di frutta) e infornare a 200 gradi per 30 minuti. Nel frattempo montare a neve l’albume dell’uovo e versarlo sulla torta. Rimettere in forno e lasciare cuocere ancora per 10 minuti circa.

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ArieteSarete più riflessivi e astuti. Riuscirete finalmente a far decollare i vostri progetti.

Comunicate di più.

Datevi da fare e dedicatevi ai cambiamenti, possibilmente nella prima metà del mese, poi diventerete più nervosi.

Recupererete fiducia in voi stessi grazie a nuovi incontri,

positivi anche per risolvere tensioni familiari.

Riflettete prima di agire, sarete molto impulsivi e

carichi di energia.

Il vostro umore è dei migliori ma sarà un mese impegnativo, con qualche

delusione.

Sistemate le questioni in sospeso e godetevi un po’ di

relax, con un viaggio e magari nuove amicizie. Dedicatevi

allo sport.

Non spendete troppo e non fate-vi prendere dall’ansia. Alcuni

problemi si sistemeranno entro la metà del mese.

Avrete dei momenti piacevoli con la persona che amate. Riscoprire-te il valore delle amicizie. Tenete sotto controllo la gelosia, però, e

siate poco possessivi.

Gratificatevi con un po’ di sva-go, dopo un periodo pieno di

impegni. E’ il momento perfetto per conoscere l’anima gemella.

Date spazio all’immaginazione. Questo mese sarà molto vivace.

Farete nuove conoscenze e migliorerete la vostra vita sociale.

Siete un po’ stanchi. Tenete duro fino a marzo. Fate

qualcosa che vi piace per gratificarvi. Dedicatevi solo a

voi stessi.

Nuove amicizie e qualche buona notizia in arrivo. E’ un momento buono per voi, per

affrontare nuove sfide.

Toro

Gemelli

Cancro

Leone

Vergine

Bilancia

Pesci

Acquario

Capricorno

Sagittario

ScorpioneL’amore prima di tutto nel mese di San Valentino. Abbracciatevi,

tutto andrà per il verso giusto

Febbraio

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