02/10/2015 1 La COSTITUZIONE nella STORIA ovvero come ELIMINARE il DESPOTISMO Partesotti Michele
•La Costituzione è la legge fondamentale dello Stato.
•Nessuna legge può essere in contrasto con la Costituzione.
•I “principi qualificanti” della Costituzione sono prescrittivi per tutti
La natura della Costituzione
Caratteristiche3
• Costituzione statutaria o formale, cioè
contenuta in un documento scritto
•Costituzione rigida, prevede per la sua
revisione un procedimento diverso e più
complesso rispetto a quello proprio delle
leggi ordinarie (es. attuale Costituzione
Italiana)
•Costituzione flessibile, può essere
modificata con procedimento ordinario di
formazione delle leggi (es. Statuto Albertino)
Le origini delle attuali Costituzioni risalgono
per lo più all’epoca della Rivoluzione
francese ed ai moti del 1848
Tuttavia un ruolo fondamentale
nell’introdurre negli ordinamenti la
“legge delle leggi” lo ebbero l’evoluzione
della legislazione in Gran Bretagna
nonché gli studi di Montesquieu e degli
illuministi francesi sui sistemi politici
dell’epoca
Perché la Costituzione?
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Dichiarazione dei diritti come
“legge fondamentale che
limita i poteri della corona”
(Magna Charta Libertatum 1215)
Rivendicazione della Costituzione
a garanzia permanente di libertà
(The Bill of Rights 1689)
Le Origini
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La Magna Charta fu il prodotto
sia dell’evoluzione
delle dottrine politiche dell’epoca
che dell’insuccesso in guerra
contro i francesi di Giovanni Senzaterra
Magna Charta Libertatum (1215)
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La Magna Charta non fu l’unico esempioin quell’epoca:
nel 1183 Federico Barbarossa
termino’ la guerra in Italia concedendo ai Comuni della Lega Lombarda
una serie di liberta’ che sancirono l’indipendenza dal potere imperiale
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Tuttavia la Magna Charta ,
diversamente da altre concessioni reali,fu un punto di riferimento per molti secoli a venire per gli inglesi
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La Magna Charta venne confermata
dopo la morte di Giovanni Senzaterra
il 12 novembre 1216 dai prelati e dai
Baroni e non divenne mai un feticcio
grazie alle sue qualita’ pratiche.
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Tra l’altro la Magna Charta
concede protezione agli uomini liberi
contro l’arbitraria condanna
alla privazione dei beni
della liberta’ personale,
nonche’ della vita.
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” La tenacia con la quale
la Magna Charta fu mantenuta
dette nel corso dei secoli
una fibra indistruttibile
alle abituali convinzioni dei popoli
di lingua inglese,
quale non avrebbe potuto scaturire
da alcuna dottrina politica ” (1)
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The Bill of Rights (1689)
Con questo Atto il Parlamento inglese limitava i poteri del sovrano inglese che in quell’epoca si era messo in conflitto con il Parlamento.
Veniva tra l’altro affermato il principio secondo cui il sovrano era sottoposto alle leggi
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Si voleva garantire:
La libertà di parola e discussione in Parlamento
Il divieto al re di abolire leggi o imporre tributi senza il consenso del Parlamento
Le libere elezioni per il Parlamento
Esclusione del re dall’amministrazione della giustizia etc.
Alcuni punti del documento si ritrovano nelle costituzioni di tutti gli stati che compongono la federazione americana
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IL RUOLO DELLA SCIENZA
per il cambiamento dei governi.
Cenni sugli studi di Montesquieu
Secondo Montesquieu ne
“Lo spirito delle leggi” ci sono tre governi possibili:
La Repubblica
La Monarchia
Il dispotismo
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La Repubblica si identifica con la democrazia
Nella Democrazia non vengono tollerate disparità d’educazione
La Democrazia
“Il governo non deve cadere nelle mani del popolo basso”
“Rappresentanti del popolo eletti”
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La monarchia per Montesquieu è
l ’inverso del dispotismo
Vi devono essere “ordini intermedi” che impediscono al monarca di trasformarsi in despota
La Monarchia
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Il despotismosenza leggi né regole, il despota determina tutto
Nel despotismo tutti sono uguali ,
“perché non sono nulla”
Quando chi governa detiene il poteregiudiziario “una tale disposizione è sufficiente a far scivolare la monarchia indispotismo”
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La separazione dei poteriStudiando la Costituzione inglese Montesquieu individua tre “potestà”:il re , la camera alta e la camera bassa
Prendendo esempio da questi studi nasce l ’idea della separazione dei poteri, che vengono assegnati a tre organi diversi
Questo principio viene introdotto nelle Costituzioni per impedire che il re si impadronisca di tutti i poteri, trasformandosi in despota
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Déclaration des Droits de l'Homme
et du Citoyen (1789)
La prima rivendicazione, che precedette la rivoluzione francese,
fu quella di maggiore uguaglianza
tra i cittadini e del rispetto dei diritti di tutti.
Dichiarazione dei Diritti dell ’Uomo e del Cittadino (1789)Preambolo
I Rappresentanti del Popolo Francese, costituiti in Assemblea Nazionale, considerando che
l ’ignoranza, l ’oblio o il disprezzo dei diritti dell ’uomo sono le uniche cause delle sciagure
pubbliche e della corruzione dei governi, hanno stabilito di esporre, in una solenne dichiarazione,
i diritti naturali, inalienabili e sacri dell ’uomo, affinché questa dichiarazione,
costantemente presente a tutti i membri del corpo sociale, rammenti loro incessantemente i loro
diritti e i loro doveri; affinché maggior rispetto ritraggano gli atti del potere legislativo e
quelli del potere esecutivo dal poter essere in ogni istanza paragonati con il fine di ogni
istituzione politica; affinché i reclami dei cittadini, fondati da ora innanzi su dei principi semplici
ed incontestabili, abbiano sempre per risultato il mantenimento della Costituzione e la felicità di
tutti. In conseguenza, l ’Assemblea Nazionale riconosce e dichiara, in presenza e sotto gli
auspici dell ’Essere Supremo, i seguenti diritti dell ’uomo e del cittadino:
Art. 1. Gli uomini nascono e rimangono liberi e uguali nei diritti. Le distinzioni sociali non
possono essere fondate che sull ’utilità comune.
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La Dichiarazione , pur non essendo ancora una Costituzione vera e propria, formalizza i diritti di uguaglianza, di liberta’, di proprieta’ , d’opinione,di presunzione d’innocenza , ma anche i doveri di contribuire al mantenimento dello Stato e alla sua sicurezza.
Da questa dichiarazione prendono spunto tutte le Costituzioni e gli Statuti del secolo successivo.
Riconosciuto tale vessillo per la prima volta dal Senato bolognese il 18
ottobre 1796 il tricolore venne fatto proprio il 7 gennaio 1797 da parte
del Congresso Cispadano riunito a Reggio Emilia. Dopo la caduta di
Napoleone, e l'abbattimento del Regno Italico, il Tricolore riapparve
ancora come vessillo di italianità nei moti del 1821 in Piemonte, nel
1828 in Cilento, nel 1831 ancora in Piemonte, nel 1832-33 a Napoli,
nel 1837 a Catania ed a Siracusa, erigendosi ovunque a simbolo di
Unità Italiana.
Con questa interpretazione venne adottato dai movimenti carbonari e
dalla «Giovane Italia» dì Giuseppe Mazzini.
Nei primi mesi del 1848 le donne di Reggio Emilia offrirono un vessillo
tricolore da loro lavorato agli studenti del battaglione toscano che
combattè a Curtatone ed a Montanara e l’11 aprile dello stesso 1848
Carlo Alberto dal quartiere generale di Volta Mantovana ammainava
la bandiera sabauda per innalzare il Tricolore, riconoscendo in esso la
Bandiera Nazionale Italiana.
Nel centro del vessillo veniva inserito lo scudo sabaudo, rimosso nel
1945 quando l’Italia scelse la linea repubblicana. (4)
Venezia insorge contro l’Impero Asburgico. Nasce la Repubblica Veneta guidata da Daniele Manin e Niccolo’Tommaseo e difesa dai volontari veneti
Repubblica Veneta 17 marzo 1848
Milano insorge contro l’Impero Asburgico. Si forma un governo provvisorio
Governo provvisorio Lombardo18 marzo 1848
Repubblica Romana 9 febbraio 1849.
Si costituisce la Repubblica Romana creata dal triumvirato costituito da
Carlo Armellini, Aurelio Saffi e Giuseppe Mazzini,
difesa strenuamente da Giuseppe Garibaldi
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Costituzione della Repubblica Romana
Fu approvata mentre l'esercito
francese assediava Roma per
riportare il Papa sul trono .
Si tratta di uno dei documenti
costituzionali più democratici e
laici per i tempi in cui fu scritto.
3 luglio 1849
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Costituzione della Repubblica Romana
1849
Tra l’altro si afferma il principio
per cui la fede religiosa è
irrilevante per l'esercizio dei diritti
civili e politici.
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La Costituzione della Repubblica
Romana del 1849 è simile alla
Costituzione della Repubblica
Italiana del 1948 .
La piccola repubblica, nata nel
contesto dei grandi moti del 1848
che coinvolsero tutta Europa,
ebbe come quest'ultimi vita breve
DALLA COSTITUZIONE ROMANA
Diritti
Art. 1 – I diritti dell’uomo in società
sono la libertà, la eguaglianza, la
sicurezza, la proprietà.
Art. 2 – La libertà consiste nel poter
fare ciò che non nuoce ai diritti altrui.
Art. 3 – La eguaglianza consiste
nell’essere la legge la stessa per tutti, e
quando protegge, e quando punisce.
La eguaglianza non ammette alcuna
distinzione di nascita, alcun potere
ereditario.
Art. 4 – La sicurezza risulta
dal concorso di tutti per
assicurare i diritti di
ciascheduno.
Art. 5 – La proprietà è il
diritto di godere e di
disporre de’ suoi beni, delle
sue entrate, del frutto del
suo lavoro e della sua
industria.
Art. 6 – La legge è la
volontà generale espressa
dalla maggiorità de’
cittadini o de’ loro
rappresentanti. …Omissis
2
La Sicilia dà l’avvio ai moti rivoluzionari
ribellandosi il 12 gennaio contro i Borboni
Segue Napoli il 27 gennaio chiedendo la
Costituzione
Ferdinando II promulga il 10 febbraio la
Costituzione valida per tutto il Regno
La Sicilia mantiene l’indipendenza di fatto dal
governo centrale richiamando in vita la
Costituzione del 1812
La vicenda costituzionale napoletana e il movimento
indipendentista antiborbonico della Sicilia si
intrecciano con la questione risorgimentale
e la I guerra di indipendenza
Nel 1849 Ferdinando II abroga la costituzione
siciliana, riconquista l’isola con le armi e scioglie il
Parlamento napoletano.
2
Costituzione del
Regno delle Due Sicilie 1848 Costituzione ottriata da
Ferdinando II su modello francese del 1830, a carattere rigido
Monarchia Ereditaria Costituzionale sotto forme rappresentative.
La religione di Stato è la Cattolica Apostolica Romana, gli altri culti non sono tollerati.
2
In seguito ai moti del 1848 alcuni regnanti concedono la Costituzione, tra questi Carlo Alberto di Savoia, che poi abdicherà dopo la capitolazioneseguita al suo intervento a favore dei patrioti, contro l’Austria
Lo Statuto Albertino, pur non essendo né l’unica, e nemmeno la più moderna delle costituzioni concesse in quell’epoca, venne adottata come legge fondamentale del Regno d’Italia nel 1861
….Considerando Noi le larghe e forti istituzioni rappresentative
contenute nel presente Statuto Fondamentale come un mezzo il più
sicuro di raddoppiare quei vincoli d'indissolubile affetto che stringono
all'itala Nostra Corona un Popolo, che tante prove Ci ha dato di fede,
d'obbedienza e d'amore, abbiamo determinato di sancirlo e
promulgarlo, nella fiducia che Iddio benedirà le pure Nostre
intenzioni, e che la Nazione libera, forte e felice si mostrerà sempre più
degna dell'antica fama, e saprà meritarsi un glorioso avvenire.
Perciò di Nostra certa scienza, Regia autorità, avuto il parere del
Nostro Consiglio, abbiamo ordinato ed ordiniamo in forza di Statuto e
Legge Fondamentale, perpetua ed irrevocabile della Monarchia,
quanto segue: ….Omissis
Dallo Statuto Albertino del 1848
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Lo Statuto Albertino 1848
Vittorio Emanuele II,
succeduto a Carlo Alberto
dopo la fine dei moti del 1848,
a differenza degli altri regnanti
italiani, non revocò la nuova
Costituzione
Lo Statuto Albertino 1848
Per lungo tempo, in effetti, non ci
furono modifiche sostanziali del
testo statutario
Successivamente,
essendo modificabile con una
legge ordinaria , fu possibile
adattarlo ai cambiamenti della
cultura politica nel bene e nel
male con relativa facilita’
Lo Statuto Albertino 1848
Affermò il principio di legalità e
l’uguaglianza formale .
Introdusse il parlamentarismo e
la separazione dei poteri
Lo Statuto Albertino 1848
Alla fine la flessibilità permise a
chi aveva mire dispotiche di
privarlo della sua Istituzione
rappresentativa, il Parlamento
eletto liberamente
Lo Statuto Albertino 1848
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Statuto Albertino 1848Venne denominato Statuto,
perché il termine Costituzione evocava paure nei conservatori ed assume un significato di radicale rinnovamento al quale aspirano i
vari movimenti rivoluzionari d’Europa.
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Introdusse principi per cui:
•La Monarchia è ereditaria secondo la legge Salica (esclusione al trono delle donne).
•Lo Stato è retto da un governo monarchico rappresentativo.
•La persona del Re è sacra e inviolabile.
•Il Re è il capo supremo dello Stato.
Statuto Albertino 1848
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Statuto Albertino
1848Prerogative del Re:
•Nomina tutte le cariche dello Stato
•Convoca le due camere, può prorogarne le sessioni, può sciogliere la Camera dei Deputati.
•Nomina i Senatori, l’Ufficio di Presidenza del Senato, i Giudici (questi ultimi diventano però poi inamovibili).
•Nomina e revoca i Ministri.
•Comanda le forze armate, firma i trattati, può annullare le leggi approvate dal Parlamento.
•Può concede la grazia e commutare le pene.
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E’ stabilita la divisione dei poteri.
•Potere Esecutivo: appartiene formalmente al
Re che lo esercita attraverso la nomina del
Capo del governo e dei Ministri nominati da
lui.
•Potere legislativo: è esercitato collettivamente
dal Re e dalle 2 camere
Statuto Albertino 1848
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Statuto Albertino 1848Il potere giudiziario
•La giustizia “emana dal Re” ed è amministrata in suo nome dai Giudici di nomina regia.
•I Giudici sono inamovibili dopo 3 anni di esercizio delle funzioni.
•E’ affermato il diritto del Giudice Naturale.
•Le udienze dei tribunali sono pubbliche.
Il Senato è composto da Senatori nominati
a vita dal Re .
La Camera dei Deputati è eletta dagli italiani,
inizialmente in base al censo , per arrivare
attraverso succesive modifiche al suffragio
universale maschile prima dell’avvento
del fascismo
Statuto Albertino 1848
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Statuto Albertino 1848•La Camera dei Deputati è elettiva, con suffragio censitario.
•I Deputati rappresentano la Nazione e non solo le province nelle quali sono stati eletti.
•Restano in carica 5 anni.
•La Camera dei Deputati ha il diritto di accusare i Ministri del Re e di tradurli davanti alla Corte di Giustizia.
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•Il Senato è costituito in Alta Corte di
Giustizia per giudicare i crimini di Alto
Tradimento, di attentato alla sicurezza dello
Stato e per giudicare i Ministri accusati dalla
Camera dei Deputati.
•Nessun Senatore può essere arrestato senza
un ordine del Senato, esclusa la flagranza di
reato.
Statuto Albertino 1848
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Disposizioni comuni alle due Camere
•I Senatori e i Deputati prestano giuramento di fedeltà al Re.
•Le funzioni di Senatore e Deputato non danno luogo ad alcuna retribuzione.
•I Senatori e i Deputati non sono sindacabili per i voti e le opinioni espresse nelle Camere.
•Le sedute delle Camere sono pubbliche.
Statuto Albertino 1848
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Lo Statuto Albertino nel
Regno d’Italia
Dal 1861 lo Statuto Albertino
mantiene la sua natura di prima
legge fondamentale , a garanzia
della natura liberale dello Stato,
fino all’avvento del fascismo.
Nel 1926 per la Camera dei
deputati venne introdotta una lista
unica nazionale di 409 candidati
scelti tutti dai fascisti.
Da allora in avanti le elezioni non
furono piu` libere finche` nel '39, il
Parlamento eletto venne sostituito
dalla Camera dei fasci e delle
corporazioni
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FINE
Queste modifiche sancirono la fine delle libertà politiche e con esse delle funzioni storiche dello Statuto.
Con la fine del fascismo , esattamente un secolo dopo,
nel 1948, dalla nuova
Costituzione repubblicana
prese forma
la Repubblica Italiana