EDITORIALE QUESTO MESE Segue la programmazione >>> MERCOLEDÌ 01 I mercoledì del documentario 17.45 THE ACT OF KILLING (Danimarca-Norvegia-GB/2012) di Joshua Oppenheimer (110’) Indonesia, 1965: i paramilitari del movimento Panca- sila danno vita a un colpo di stato che instaurerà una delle più feroci dittature del Novecento. Un genocidio con oltre un milione di persone trucidate nella più grande ‘caccia ai comunisti’ di tutti i tempi. I killer di allora, celebrati dal regime e mai puniti, oggi sono an- ziani signori benestanti. Joshua Oppenheimer, al suo esordio, segue il loro percorso in un racconto crudo, a tratti surreale, assolutamente unico, sulle conseguen- ze violente dell’esercizio del potere. Riusciranno i nostri eroi. I nuovi autori italiani incontrano il pubblico. Aspettando Terra di Tutti Film Festival 20.00 IO STO CON LA SPOSA (Italia/2014) di Antonio Augugliaro, Gabriele Del Grande e Khaled Soliman Al Nassiry (98’) “Un film documentario ma anche un’azione politica, una storia reale ma anche fantastica”. I tre autori (un regista, un giornalista e un poeta palestinese-siriano) descrivono così l’impresa (cinematografica e reale) compiuta tra il 14 e il 18 novembre 2013: aiutare cinque palestinesi e siriani in fuga dalla guerra ad attraversare clandestinamente l’Europa, da Milano a Stoccolma, inscenando un finto matrimonio. “Una favola di disobbedienza civile che solleva e risolve con estro il dibattito sul diritto alla mobilità, il diritto delle persone a spostarsi senza impedimenti, sfuggendo guerre o dittature crudeli” (Marzia Gandolfi). Anteprima in collaborazione con Terra di Tutti Film Fe- stival, Centro Amilcar Cabral, Candidamente, Cineama, Circuito Cinema Bologna. Il film ha ricevuto lo Human Rights Nights Award all’ultima Mostra di Venezia. La rassegna Riusciranno i nostri eroi è promossa da FICE Emilia-Romagna in collaborazione con La Rete degli Spettatori e Sindacato Nazionale Critici Cinema- tografici Italiani (Gruppo Emilia-Romagna/Marche) Al termine incontro con Antonio Augugliaro e Gabriele Del Grande I mercoledì del documentario 22.15 THE LOOK OF SILENCE (Danimarca-Finlandia-Indonesia-Norvegia-GB/2014) di Joshua Oppenheimer (98’) Gran premio della giuria all’ultima Mostra di Venezia, è un documentario complementare e opposto a The Act of Killing. Il punto di vista sugli eventi è ribaltato: Op- penheimer accompagna Adi, fratello di una delle vitti- me del genocidio indonesiano, durante gli incontri con alcuni dei carnefici e dei loro familiari. Confronti dif- ficili, tesi, inquietanti, dai quali emerge l’immagine di una società che impunemente ignora o non riconosce le proprie colpe. “Un poema che parla del silenzio che nasce dal terrore” lo ha definito il regista, “un poema sulla necessità di rompere quel silenzio, ma anche sul trauma che dalla rottura di quel silenzio deriva”. GIOVEDÌ 02 18.00 THE LOOK OF SILENCE (replica) Omaggio a François Truffaut Inaugurazione della rassegna 20.00 JULES E JIM (Jules et Jim, Francia/1962) di François Truffaut (110’) A Parigi, negli anni Dieci, due uomini e una donna provano ad amarsi oltre le regole, attraverso il tem- po, la guerra, matrimoni e amanti, accensioni e de- lusioni: è lei, alla fine, a non saper accettare la resa. “Abbiamo giocato con le sorgenti della vita, e ab- biamo perso”. Appunto il film definitivo sul perdere, sul perdersi: “Il cinema di Truffaut è una macchina per fare il vuoto” (Jean Collet). Capolavoro d’utopia dolcemente amorale, infinitamente replicato in tanti film à la manière de. (pcris) 22.15 FAHRENHEIT 451 (GB/1966) di François Truffaut (112’) Fantascienza umanista: in un alienato mondo futuro, il libro è scrigno dello spirito, segnale di fratellanza, linea di resistenza e disobbedienza. Lo si distrugge con il fuoco o lo si assume per transustanziazione (gli uominilibro), in un rapporto sacrale. Julie Christie è doppia icona sixties in un appassionato film d’anti- cipazione: i sentimenti sono elementari quanto il ca- talogo di modernariato che ispira il décor (il design è fascista, il country è libertario), la parabola bibliofila è tuttora irresistibile. (pcris) VENERDÌ 03 18.00 FAHRENHEIT 451 (replica) Omaggio a François Truffaut 20.00 L’UOMO CHE AMAVA LE DONNE (L’Homme qui amait les femmes, Francia/1977) di François Truffaut (115’) Storia d’un seduttore discreto e malinconico, journal intime d’un collezionista solitario. A parlarci è la voce di un morto (Bertrand osserva la ronde delle amanti intorno alla sua tomba), la ritrattistica è di grazia sublime: ogni donna del passato ha un suo colore, un suo segreto. Thanatos in agguato nella “semi- fatalità d’ogni incontro erotico” (Franco La Polla), e nell’epigramma libertino: “Le gambe delle donne sono compassi che misurano il mondo, dandogli il suo equilibrio”. (pcris) Omaggio a François Truffaut 22.15 BACI RUBATI (Baiser volés, Francia/1968) di François Truffaut (90’) Dedicato a Henri Langlois, che da pochi mesi il gover- no De Gaulle aveva allontanato dalla direzione della Cinémathèque, motivando in quell’epoca infiammata un’autentica sollevazione di cineasti e cinéphiles (e Truffaut fu in prima linea). Terza fetta di vita di Antoi- ne Doinel, il film è il più aperto, gioioso ed errabondo. Parigi, percorsa dalla posta pneumatica e da donne alte e belle, ha una luce che scalda il cuore, ed è certo il luogo migliore dove apprendere la vita e l’amore. Un presente di giovinezza già nel riverbero della nostalgia (Que reste-t-il de nos amours?). (pcris) SABATO 04 Piazzetta Pier Paolo Pasolini 5b 09.00 - 14.00 IL MERCATO DELLA TERRA Il mercato contadino promosso da Slow Food. Oltre quaranta contadini del nostro territorio vendono diret- tamente a prezzi equi i loro prodotti a chilometro zero. Schermi e Lavagne. Cineclub per bambini e ragazzi Attesi ritorni 16.00 DRAGON TRAINER 2 (How to Train Your Dragon 2, USA/2014) di Dean DeBlois (102’) Sono passati cinque anni nell’isola di Berk e la pacifica convivenza tra vichinghi e draghi che Hiccup e Sdentato hanno avviato nel primo Dragon Trainer è minacciata da un’armata di cattivissimi ‘sputafuoco’ comandati dall’oscuro e temibile Drago. Il secondo capitolo dell’a- nimazione targata Dreamworks è una favola pacifista che regala divertimento, avventure emozionanti e una spettacolare ambientazione fantastico-medievale. Animazione, Avventura. Dai 6 anni in su 18.00 JULES E JIM (replica) Cinquant’anni fa il Vangelo di Pasolini 20.15 SOPRALLUOGHI IN PALESTINA PER IL VANGELO SECONDO MATTEO (Italia/1963) di Pier Paolo Pasolini (52’) Mentre esce in sala il Pasolini di Abel Ferrara, cele- briamo il cinquantenario del Vangelo secondo Matteo, capolavoro pasoliniano recentemente riportato all’o- nore delle cronache dall’“Osservatore Romano”, che lo ha definito “il miglior film su Gesù mai girato”. I Sopralluoghi raccontano il viaggio di Pasolini alla ricerca di un’ambientazione per il film, girato poi in Basilicata. “Le facce degli arabi sono precristiane: indifferenti, allegre, animalesche, e un po’ funeree, su di esse non è passata, neanche da lontano, la predi- cazione di Cristo” (Pier Paolo Pasolini). Cinquant’anni fa il Vangelo di Pasolini 21.30 IL VANGELO SECONDO MATTEO (Italia/1964) di Pier Paolo Pasolini (137’) “La mia lettura del Vangelo non poteva che essere la let- tura di un marxista, ma contemporaneamente serpeggia- va in me il fascino dell’irrazionale, del divino, che domina tutto il Vangelo. Io come marxista non posso spiegarlo e non può spiegarlo nemmeno il marxismo. Fino a un certo limite della coscienza, anzi in tutta coscienza, è un’ope- ra marxista: non potevo girare delle scene senza che ci fosse un momento di sincerità, intesa come attualità. Infatti, i soldati di Erode come potevo farli? Potevo farli con i baffoni, i denti digrignanti, vestiti di stracci, come i cori dell’opera? No, non li potevo fare così. Li ho vestiti un po’ da fascisti e li ho immaginati come delle squadracce fasciste o come i fascisti che uccidevano i bambini slavi buttandoli in aria”. (Pier Paolo Pasolini) Introducono Enrique Irazoqui, protagonista del film, e Roberto Chiesi DOMENICA 05 Schermi e Lavagne. Cineclub per bambini e ragazzi 16.00 DRAGON TRAINER 2 (replica) (How to Train Your Dragon 2, USA/2014) di Dean DeBlois (102’) Animazione, Avventura. Dai 6 anni in su Omaggio a François Truffaut 18.00 EFFETTO NOTTE (La Nuit américaine, Francia/1973) di François Truffaut (115’) A Nizza un regista gira la storia di una sposina che fug- ge col suocero, e il set vive la mobilitazione incrociata di crisi e sentimenti tra personaggi della finzione e della realtà. Celebratissimo, e il più sincero e interessante, tra i film sull’amour du cinéma: Truffaut rende omag- gio a Welles, a Renoir, a Hitchcock, ma soprattutto dà splendida messinscena “alla domanda che mi tormen- ta da trent’anni: il cinema è più importante della vita? […] Non ci sono ingorghi nei film, né stasi né tempi morti. I film corrono come treni nella notte”. (pcris) Omaggio a François Truffaut 20.15 ADELE H., UNA STORIA D’AMORE (L’Histoire d’Adèle H., Francia/1975) di François Truffaut (96’) “Brano musicale per un solo strumento” (François Truffaut), film lancinante come un grido: l’urlo silen- zioso dell’amore non ricambiato. Truffaut non accetta distrazioni, non ammette ironia, non lascia un attimo il fianco della sua eroina disperata, cui concede però la luminosa bellezza (Isabelle Adjani al suo esordio nel ci- nema) che la storia le aveva negato. L’ossessione senza risposta di Adèle Hugo per l’ufficiale inglese diventa az- zardo drammaturgico vinto: “Non potendo avere il sor- riso dell’amore, mi condanno alla sua smorfia”. (pcris) Guilty Pleasures Viaggio senza bussola nel cinema di culto 22.15 UP! (USA/1976) di Russ Meyer (80’) Continua il viaggio intrapreso lo scorso mese nell’uni- verso comico-erotico di Russ Meyer, qui “al massimo del suo manierismo in una sex comedy piuttosto in- coerente su un nazista fuggiasco (tra le altre cose). Un mucchio di trovate erotiche bizzarre e gustose, un montaggio vigoroso, e solo un quantitativo minimo e discontinuo di senso – quanto basta per gli appas- sionati” (Dave Kehr). In Italia uscì all’epoca col titolo Le deliranti avventure erotiche dell’agente speciale Margò. Il soggetto originale, totalmente rimaneggiato, è del critico statunitense Roger Ebert. LUNEDÌ 06 Il Cinema Ritrovato al Cinema Classici restaurati in prima visione 18.15 20.15 22.15 I 400 COLPI (Les 400 coups, Francia/1959) di François Truffaut (93’) Primo film di Truffaut, e primo della serie Doinel. Antoine Doinel, come il Michel Poiccard di Godard, corre più forte che può: ha quattordici anni, è uno studente furbo e svogliato, allestisce altarini in ono- re di Balzac, ruba una macchina da scrivere. Antoi- ne cambia il modo in cui il cinema guarda il mondo: sguardo infantile, struggente, dalla finestrella del cellulare che lo porta al riformatorio, sguardo di colpo adulto davanti al mare che blocca la sua cor- sa. Godard ha fatto della nouvelle vague qualcosa di travolgente, Truffaut l’ha destinata all’eternità. “Con I 400 colpi François Truffaut entra nel cinema francese moderno come nel collegio della nostra in- fanzia. Ragazzi umiliati di Bernanos. Ragazzi al po- tere di Vitrac. Ragazzi terribili di Melville-Cocteau. E ragazzi di Vigo, ragazzi di Rossellini, insomma ragazzi di Truffaut, espressione che passerà dopo l’uscita del film nel linguaggio comune. Si dirà pre- sto i ragazzi di Truffaut come si dice i lancieri del Bengala, i guastafeste, i re della mafia, gli assi del volante, o anche per dirla in due parole i drogati del cinema” (Jean-Luc Godard). (pcris) MARTEDÌ 07 18.15 20.15 22.15 I 400 COLPI (replica) MERCOLEDÌ 08 17.45 MARAT/SADE (GB/1967) di Peter Brook (116’) Ovvero, da titolo completo e perfettamente illustra- tivo, il processo e l’assassinio di Jean-Paul Marat messi in scena dagli internati al manicomio di Cha- renton sotto la direzione del Marchese De Sade. È il dramma che Peter Brook aveva già portato in teatro in un leggendario allestimento degli anni Sessanta, dove in sintonia con l’aria (teatrale e politica) del tempo i malati psichiatrici si ribellavano e aggredivano guar- diani e pubblico. “Furibondo e gelido esempio di teatro nel cinema” (Emanuela Martini), il film serba il suo destabilizzante parossismo coniugandolo oggi alla patina d’epoca. Certamente un’esperienza, e: “Il pro- blema di portare un testo teatrale sullo schermo è sta- to affrontato in molti modi, e spesso disatrosamente, ma è arduo ricordare un esito trionfale come quello raggiunto da Brook in Marat-Sade” (Roger Ebert). In occasione dello spettacolo La persecuzione e l’as- sassinio di Jean-Paul Marat, regia di Nanni Garella (15-26 ottobre, Teatro Arena del Sole). In collaborazione con Teatro Arena del Sole e ERT – Emilia-Romagna Teatro Fondazione Riusciranno i nostri eroi. I nuovi autori italiani incon- trano il pubblico. I mercoledì del documentario 20.15 LA ZUPPA DEL DEMONIO (Italia/2014) di Davide Ferrario (80’) “‘La zuppa del demonio’ è il termine usato da Dino Buzzati nel commento a un documentario industriale del 1964, Il pianeta acciaio, per descrivere le lavora- zioni nell’altoforno. Cinquant’anni dopo, quella defi- nizione è una formidabile immagine per descrivere l’ambigua natura dell’utopia del progresso che ha accompagnato tutto il secolo scorso. È questo il tema del nostro film: l’idea positiva che per gran parte del Novecento (almeno fino alla crisi petrolifera del 1973- 74) ha accompagnato lo sviluppo industriale e tecno- logico” (Davide Ferrario). Al montaggio di immagini provenienti dall’Archivio Nazionale del Cinema d’Im- presa di Ivrea fanno da controcanto i testi di letterati e intellettuali novecenteschi. Introduce Davide Ferrario 22.15 ADELE H., UNA STORIA D’AMORE (replica) GIOVEDÌ 09 Riusciranno i nostri eroi. I nuovi autori italiani incontrano il pubblico. Omaggio a Franco Maresco 18.00 TOTÒ CHE VISSE DUE VOLTE (Italia/1998) di Daniele Ciprì e Franco Maresco (95’) “Vero capolavoro del duo palermitano e pietra dello scandalo (idiota e assurdo) in cui venne gettato dalla Commissione censura, che prima cercò di bloccare il film in quanto degradante ‘per la dignità del popolo siciliano, del mondo italiano e dell’umanità’ con par- ticolare disprezzo per il ‘sentimento religioso’, e poi contribuì al processo per vilipendio alla religione cat- tolica dal quale, al pari del Pasolini della Ricotta, Ci- prì e Maresco furono assolti. Il film era effettivamente scandaloso, ma per i motivi opposti. In un mondo […] che ha cessato di interrogarsi sulla forza, la bellezza, il mistero del messaggio evangelico, niente risulta più provocatorio e scandaloso di chi questa indagine ten- ta invece di farla”. (Nicola Lagioia) 10 posti gratuiti per Amici e Sostenitori della Cineteca Prenotazioni: [email protected] Riusciranno i nostri eroi. I nuovi autori italiani incontrano il pubblico. Omaggio a Franco Maresco 20.10 BELLUSCONE – UNA STORIA SICILIANA (Italia/2014) di Franco Maresco (95’) “Partito come un documentario sul rapporto tra Ber- lusconi e Cosa Nostra, il film devia verso un viaggio tra i cantanti neomelodici al seguito dell’irresistibile impresario Ciccio Mira, come a mostrare una sorta di transfert collettivo e delle segrete assonanze tra due mondi in apparenza lontani. Ma in realtà il tutto su- bito si interrompe e collassa: Maresco, ci dice il film, è sparito, forse vittima del proprio film, e sulle sue tracce parte un Tatti Sanguineti un po’ Caronte e un po’ Philip Marlowe. […] Si ride, certo, ma il sentimen- to finale è quasi straziante. Perché Maresco in fondo ha una grande pietà per il mondo terribile che narra: il vero orrore gli sembra piuttosto il volto dell’Italia di oggi”. (Emiliano Morreale) Introduce il produttore Rean Mazzone 22.15 BELLUSCONE – UNA STORIA SICILIANA (replica) Documentari e cinema sociale dal sud del mondo 8 a edizione dall’8 al 12 ottobre Proiezioni dalle ore 14 a mezzanotte Il programma dettagliato verrà distribuito a parte Tutte le proiezioni sono a ingresso libero www.terradituttifilmfestival.org VENERDÌ 10 TERRA DI TUTTI FILM FESTIVAL SABATO 11 09.00 - 14.00 IL MERCATO DELLA TERRA TERRA DI TUTTI FILM FESTIVAL Schermi e Lavagne. Cineclub per bambini e ragazzi Terra di Tutti Film Festival 16.00 LA BICICLETTA VERDE (Wadjda, Arabia Saudita-Germania/2012) di Haifaa Al-Mansour (100’) Un film ‘rivoluzionario’ per diversi motivi. Innanzi tut- to perché infrange il tabù di uno sguardo femminile dietro la macchina da presa in una paese, l’Arabia Saudita, in cui lo sguardo è tutto ciò che le donne pos- sono mostrare in pubblico. E rivoluzionario perché an- che la protagonista è una donna ‘rivoluzionaria’: una bambina cresciuta tra le regole ferree della tradizione che semplicemente sogna una bicicletta (verde, non a caso), simbolo di indipendenza e libertà in un mondo in cui alle donne è impedito anche di guidare. (ac) Drammatico. Dai 10 anni in su Ingresso libero TERRA DI TUTTI FILM FESTIVAL DOMENICA 12 TERRA DI TUTTI FILM FESTIVAL Schermi e Lavagne. Cineclub per bambini e ragazzi Terra di Tutti Film Festival 16.00 VADO A SCUOLA (Sur le chemin de l’école, Francia-Cina-Sudafrica-Brasile- Colombia/2013) di Pascal Plisson (75’) Quattro bambini uniti dal desiderio di imparare: Jackson, Zahira, Carlito e Samuel abitano rispetti- vamente in Kenya, Marocco, Patagonia e India e ogni giorno devono affrontare pericoli e ostacoli – distanze enormi da percorrere, serpenti, elefanti, banditi – per raggiungere la scuola. Sono spinti da una grande de- terminazione, dalla volontà di riscattarsi dalla pover- tà e di costruire il proprio futuro. “Spero di mostrare al pubblico che ci sono altre realtà, che l’accesso alla conoscenza è di fondamentale importanza per tutti i bambini del mondo” (Pascal Plisson). Documentario. Dagli 8 anni in su Ingresso libero TERRA DI TUTTI FILM FESTIVAL LUNEDÌ 13 18.15 20.15 22.15 I 400 COLPI (replica) MARTEDÌ 14 18.15 20.15 22.15 I 400 COLPI (replica) MERCOLEDÌ 15 17.45 L’UOMO CHE AMAVA LE DONNE (replica) Cinque decenni di migrazione 20.00 GIÀ VOLA IL FIORE MAGRO (Déjà s’envole la fleur maigre, Belgio/1960) di Paul Meyer (91’) Questo ritratto neorealista di grande bellezza estetica racconta la disperazione di un emigrato italiano in Belgio e il suo lavoro nell’inferno della miniera. Paul Meyer realizza il primo film sul declino economico della Vallonia e la chiusura delle miniere, e l’establi- shment belga gliela farà pagare molto cara. Un vero capolavoro sconosciuto e ingiustamente dimenticato, pochissimo visto all’epoca nonostante i complimenti pubblici di Visconti, De Sica, Rossellini e Zavattini. Primo di una serie di appuntamenti dedicati alla mi- grazione italiana nella seconda metà del Novecento che proseguirà fino a dicembre. Introduce Renzo Orlandi (Università di Bologna) Rassegna in collaborazione con Scuola di Giurispru- denza – Alma Mater Studiorum Università di Bologna I mercoledì del documentario Fare cinema in Emilia-Romagna 22.15 THE LONG ROAD TO THE HALL OF FAME (Italia-USA/2014) di Réda Zine (70’) La vita di Tony King alias Malik Farrakhan attraver- sa mezzo secolo di storia afroamericana. Nato negli anni della segregazione, è stato tra i primi giocatori di football professionisti di colore, poi modello e attore in film blaxploitation, come Shaft, e ancora guardia del corpo dei Public Enemy. Attivista politico, entra a far parte della Nation of Islam prendendo il nome di Ma- lik Farrakhan. Un uomo che “sembrava aver vissuto diverse vite parallele” lo definisce Réda Zine, regista marocchino bolognese d’adozione. Introduce Réda Zine GIOVEDÌ 16 Omaggio a François Truffaut 17.45 LE DUE INGLESI (Les deux anglaises et le Continent, Francia/1971) di François Truffaut (108’) “Sarebbe sbagliato dire che Truffaut adatta Henri- Pierre Roché: piuttosto dona alla sua opera la forma verso cui essa tendeva” (Sylvain Coumol). Il più ro- manzesco, il meno romantico dei film truffautiani: la storia ottocentesca di Claude e delle due sorelle in- glesi ha toni via via più cupi e crudi. Profondamente morboso: l’amore è un procedere millimetrico e osses- sivo verso la deflorazione, la morte ha il sapore della terra. (pcris) Omaggio a François Truffaut 21.30 L’ULTIMO METRÒ (Le Dernier métro, Francia/1980) di François Truffaut (130’) Per Truffaut, innamorato delle canzoni di Trenet, que- sto è il film sulla Francia e sul teatro dans la joie et la douleur: a Parigi, negli anni dell’occupazione nazista, Deneuve direttrice di teatro prosegue con astuzia e coraggio il lavoro del marito regista ebreo, nascosto nei sotterranei. L’attor giovane Depardieu porta scom- pigli di cuore, ma il finale è di letizia e liberazione. Bel colore d’epoca, antiretorica la celebrazione delle arti dello spettacolo, fantasmatica la fotografia di Néstor Almendros. (pcris) VENERDÌ 17 17.30 L’ULTIMO METRÒ (replica) CinemAfrica Inaugurazione della rassegna 20.00 NELSON MANDELA: THE MYTH AND ME (Sudafrica-Germania/2014) di Khalo Matabane (84’) Lettera aperta a Nelson Mandela, in cui si esamina in modo sobrio e demistificante la figura del leader e il suo ruolo nelle riforme sudafricane degli anni Novanta. Allo sguardo del regista si aggiungono le voci di politici, attivisti e intellettuali (il Dalai Lama, Henry Kissinger, Colin Powell, tra gli altri) intorno alle sfide che gli ideali di libertà, riconciliazione e perdono lasciati in eredità da Madiba lanciano in un mondo ancora dominato da conflitti e disugua- glianze. 22.30 O GRANDE KILAPY (Angola-Portogallo-Brasile/2012) di Zézé Gamboa (100’) João Fraga è un incorreggibile donnaiolo scialac- quatore e un imbroglione di professione. Interessato certamente più al denaro e ai piaceri della vita che alla lotta politica, finisce suo malgrado per divenire un paladino della lotta contro il potere coloniale. Am- bientato negli anni Settanta, gli ultimi della domina- zione portoghese in Angola, questo film tratto da una storia vera offre una prospettiva acuta e inconsueta sui valori di un’elite dominante ormai al tramonto. 10 posti gratuiti per Amici e Sostenitori della Cineteca Prenotazioni: [email protected] Rassegna a cura dell’Associazione Centro Studi Do- nati - www.centrostudidonati.org Biblioteca Renzo Renzi 20.30 - 23.30 Una notte in biblioteca per ricordare Renzo Renzi A partire dalle 20.30 la biblioteca terrà aperti i propri spazi in via straordinaria fino a tarda ora per ricorda- re, a dieci anni dalla sua scomparsa, Renzo Renzi. Cri- tico cinematografico, scrittore, organizzatore culturale e regista di documentari, Renzi è stato uno dei fon- datori della Cineteca di Bologna. Saranno proiettati a ciclo continuo i cortometraggi da lui realizzati a metà degli anni Cinquanta e verranno esposti documenti originali, carteggi, manoscritti inediti. Non mancherà una galleria di immagini fotografiche dell’archivio, selezionate tra le migliaia donate alla Cineteca. Ad aprire la serata un grande amico di Renzi, il fotografo Mario Dondero. Ingresso libero Informazioni: 051 2195322 SABATO 18 09.00 - 14.00 IL MERCATO DELLA TERRA Sala Scorsese Schermi e Lavagne. Cineclub per bambini e ragazzi Ragazzi selvaggi. Il Cinema Ritrovato al Cinema 16.00 I 400 COLPI (replica) (Les 400 coups, Francia/1959) di François Truffaut (93’) Drammatico. Dai 12 anni in su CinemAfrica 17.30 MUNYURANGABO (Rwanda-USA/2007) di Lee Isaac Chung (97’) A oltre un decennio di distanza il tragico genocidio rwandese continua a influenzare i rapporti tra le per- sone. Possono due adolescenti, uno hutu e l’altro tutsi, mantenere salda la loro amicizia, nonostante lo scon- tro etnico che ha sconvolto il loro paese? Primo film in lingua Kinyarwanda, girato in undici giorni, con pochi mezzi e con soli attori non professionisti locali e ampio ricorso all’improvvisazione, è rapidamente diventato un piccolo caso internazionale. Per Roger Ebert “bello e potente in ogni inquadratura, un capolavoro”. CinemAfrica 20.00 WAR WITCH (Canada/2012) di Kim Nguyen (90’) Africa subsahariana. Dopo che il suo villaggio è sta- to bruciato, Komona è costretta a uccidere i genitori come iniziazione alla vita da soldato e a subire ogni genere di violenza. Cercando rifugio dall’orrore, incon- tra un ragazzo albino, che lei chiama ‘Mago’. Insieme fuggono alla ricerca di un futuro migliore. Presentato al Festival di Berlino, dove la giovane protagonista ha vinto il premio come migliore attrice, War Witch è stato nella cinquina dell’Oscar 2013 per il Miglior film straniero. CinemAfrica 22.30 LIFE ABOVE ALL (Sud Africa-Germania/2010) di Oliver Schmitz (100’) In un piccolo villaggio sudafricano Lillian è malata di AIDS ed è sua figlia Chanda, dodicenne, a prendersi cura della famiglia. In una comunità in cui, a causa di superstizioni e ignoranza, la paura e i pregiudizi di- lagano, energia, compassione e coraggio convivono nel cuore della bambina. Tratto dal romanzo Chanda’s Se- crets di Allan Stratton, un dramma universale ed emo- zionante, in cui spicca l’interpretazione della giovane protagonista premiata al Festival di Durban. DOMENICA 19 CinemAfrica 15.30 THE SQUARE – DENTRO LA RIVOLUZIONE (Al-Midan, Egitto-USA/2013) di Jehane Noujaim (104’) Dal 2011, anno della caduta di Mubarak, fino al gol- pe militare che ha deposto il presidente Mohamed Morsi nell’estate del 2013. Tre anni di rivoluzione in Piazza Tahrir, cuore pulsante di una speranza collet- tiva, raccontati da questo sconvolgente documentario candidato all’Oscar: dai colorati sit-in di protesta agli scontri con la polizia, l’occhio silenzioso di Jehane Noujaim segue cinque manifestanti mentre a loro vol- ta testimoniano, videocamera alla mano, le utopie e le atrocità di un popolo in lotta. Sala Scorsese Schermi e Lavagne. Cineclub per bambini e ragazzi Short Stories. Racconti persiani 16.00 LES CONTES DE LA MÈRE POULE (Iran/1992-2000) di Farkondeh Torabi, Morteza Ahadi Sarkani e Vajollah Fard-e-Moghadam (46’) Tre cortometraggi ispirati alla tradizione persiana raccontati animando stoffe preziose e ritagli di carta. In Shangoul e Mangoul tre capretti devono difendersi da un lupo cattivo durante la breve assenza della loro mamma; in Il pesce Arcobaleno il pesce più bello del mare deve imparare ad aprirsi agli altri e accettare il loro aiuto; Lili Hosak è invece un piccolo pulcino avventuroso che si allontana dai genitori e cade in acqua: per salvarlo, tutti gli animali si mobilitano. Animazione. Dai 4 anni in su A seguire laboratorio gratuito di animazione in stop motion con stoffe e ritagli. Prenotazione obbligatoria: [email protected] 17.45 NELSON MANDELA: THE MYTH AND ME (replica) 20.00 LIFE ABOVE ALL (replica) 22.30 WAR WITCH (replica) LUNEDÌ 20 18.15 20.15 22.15 I 400 COLPI (replica) MARTEDÌ 21 18.00 I 400 COLPI (replica) In ricordo di Peter von Bagh 19.45 SOSIALISMI (Finlandia/2014) di Peter von Bagh (86’) “Sosialismi si apre con una delle prime immagini in movimento della storia del cinema, La Sortie de l’Usine Lumière à Lyon (1895) di Louis Lumière, e con l’energia e le teorie che diedero vita al marxismo, per concluder- si nel presente, quando le icone della speranza in un mondo migliore e più giusto sono state trasformate in prodotti di consumo, mercanzia, opinioni esibite più che profonde convinzioni. Peter von Bagh ci mostra come il socialismo e il cinema siano la stessa cosa. E ci dice che il cinema e il socialismo ci saranno sempre, come sapeva bene Tom Joad”. (Olaf Möller) REMEMBRANCE – A SMALL MOVIE ABOUT OULU IN THE 1950s (Muisteja – pieni elokuva 50-luvun oulusta, Finlandia/2013) di Peter von Bagh (69’) “Nel suo primo film saggio autobiografico, Peter von Bagh narra alcuni ricordi dell’infanzia trascorsa a Oulu. Più precisamente usa la propria vita come un prisma attraverso il quale esaminare la storia finlan- dese: non è solo un ricordo agrodolce ma anche una riflessione su una generazione che ha conosciuto le difficoltà e le follie del dopoguerra. Com’è sua con- suetudine, von Bagh si muove avanti e indietro nel tempo, attraversa i decenni, passa con disinvoltura da un tema all’altro accompagnato dalle armonie di Olavi Virta e Leevi Madetoja. Remembrance suona ri- petutamente come un grido di battaglia. Guarda verso casa con affetto, angelo, e davanti a te con rabbia”. (Olaf Möller) 22.30 I 400 COLPI (replica) MERCOLEDÌ 22 17.45 EFFETTO NOTTE (replica) Cinque decenni di migrazione 20.00 PANE E CIOCCOLATA (Italia/1973) di Franco Brusati (110’) La commedia di Franco Brusati dedicata all’emigra- zione italiana in Svizzera. Protagonista un cameriere interpretato da Nino Manfredi, “onesto lavoratore ma oppresso da un acuto, ossessivo senso di inferiorità, del resto confermato dal disprezzo che gli dimostrano gli abitanti del paese che lo ospita” (Alberto Moravia). Vinse l’Orso d’Argento a Berlino e il David di Donatello per il miglior film e il migliore interprete. “Non credo proprio di esagerare nell’assicurare che Manfredi in Pane e cioccolata è all’altezza di Chaplin in Tempi moderni. Un Chaplin che si concede meno illusioni, perché italiano e conosce da generazioni e generazioni l’andamento della Storia” (Oreste Del Buono). Restauro promosso da Cineteca di Bologna, CSC – Cineteca Nazionale e Lucky Red Introducono Stefano Canestrari e Annalisa Verza (Università di Bologna) 10 posti gratuiti per Amici e Sostenitori della Cineteca Prenotazioni: [email protected] IL CINEMA RITROVATO AL CINEMA CLASSICI RESTAURATI IN PRIMA VISIONE tutti i lunedì e martedì del mese È ripartita la distribuzione di grandi classici del cinema promossa da Cineteca di Bologna con il sostegno di Gruppo Unipol sull’intero territorio nazionale. Una nuova selezione di capolavori senza tempo torna sul grande schermo in prima visione in splendide copie restaurate con tecnologia digitale. Ad aprire la stagione 2014-2015 è l’indimenticabile lungometraggio d’esordio di François Truffaut, I 400 colpi, poetico ritratto d’adolescente che nel 1959 inaugurava la stagione della nouvelle vague francese e il ciclo dedicato ad Antoine Doinel. OMAGGIO A FRANÇOIS TRUFFAUT dal 2 al 30 ottobre È stato il più amato dei cineasti; il più lieve e tragico, il più grave e sentimentale (le donne, i bambini, i libri, i morti); l’iconoclasta e poi forse il rifondatore di un’altra qualité française; il portatore di una straordinaria eredità critica. Se certi temi, certe immagini, certi film ci parlano da una sorta di lontana modernità (dei gesti, degli abiti, delle parole e delle passioni, soprattutto della cinefilia), intatta e urgente è sempre l’interrogazione truffautiana sul senso del cinema, sulla rela- zione (fondativa, ultimativa) tra il cinema e la vita. CINEMAFRICA dal 17 al 19 ottobre Nona edizione, la prima in collaborazione con la Cineteca, per la rassegna promossa dell’Associazione Centro Studi Donati dedicata alla recente produzione cinemato- grafica dall’Africa e sull’Africa. Dall’eredità di Mandela alle conseguenze del ge- nocidio rwandese, dalle piaghe dell’AIDS e dei bambini soldato, alle memorie del passato coloniale e alla rivoluzione di piazza Tahrir. Un viaggio a trecentosessanta gradi attraverso la bellezza e le contraddizioni di un continente in movimento. TERRA DI TUTTI FILM FESTIVAL dal 10 al 12 ottobre Tre giorni di cinema documentario e sociale dal sud del mondo sui temi della lotta alla povertà, della sostenibilità ambientale, dell’agricoltura biologica ed equo- solidale, delle nuove cittadinanze, della sopravvivenza nelle regioni in guerra. La vita nella striscia di Gaza, le proteste in Turchia, il Brasile dei mondiali di calcio e una comunità Rom in un campo di Napoli. E, ancora, una transessuale a Belgrado e donne che lavorano in una miniera. Sono solo alcune tra le storie. Storie di conflitti, di persone e luoghi spesso dimenticati dai media mainstream. GENDER BENDER dal 25 ottobre al 1º novembre Dodicesima edizione del festival che offre uno sguardo attento e curioso agli im- maginari della cultura contemporanea legati alle nuove rappresentazioni del corpo, delle identità di genere e di orientamento sessuale. Per Gender Bender, è tempo di super eroi. È il momento opportuno per rivelare quei caratteri peculiari che rendono speciale e super ciascuno di noi. Questa edizione è una visione a volo d’uccello e a velocità supersonica sulla bellezza e la fragilità del genere umano e sulle tante storie che ne costituiscono la straordinaria e sorprendente ricchezza e varietà. CINECLUB PER BAMBINI E RAGAZZI tutti i sabati e le domeniche del mese Molte le proposte di Schermi e Lavagne per l’ottobre dei cinefili in erba. Per i più piccoli arrivano le fantastiche avventure di Dragon Trainer 2 e le storie animate su carta e stoffe dell’iraniano Les Contes de la mère poule. Per i più grandicelli, il capolavoro di François Truffaut, I 400 colpi, e i tesori dell’animazione giapponese. Il cineclub incontra anche Terra di Tutti Film Festival e il cinema sociale con La bicicletta verde, storia al femminile diretta dalla prima donna regista dell’Arabia Saudita, e Vado a scuola, documentario sulle difficoltà d’accesso all’istruzione nel sud del mondo. Il 21 ottobre del 1984, aveva da qualche mese compiuto cinquantadue anni, moriva François Truffaut. Ventitré anni di carriera, ventuno lungometraggi. Ma quello che ci ha lasciato va molto oltre un dato numerico, i suoi film sono stati cruciali per l’educazione sentimentale di molte generazioni di spettatori. La sua vita è un romanzo, con una nonna che lo inizia alla lettura, un padre che non lo riconosce, un’infanzia tra i riformatori, un cinelub fondato a sedici anni e, da questa esperienza, l’incontro con il critico più grande del cinema francese, André Bazin, che sarà la figura paterna che gli era mancata. Prima di essere cineasta, Truffaut è una delle firme più prestigiose e polemiche dei Cahiers du Cinéma, la rivista che nei primi anni Cinquanta demoliva il vecchio cinema francese, con la sua qualità troppo collaudata e troppo ‘scritta’, e poneva le basi teoriche e vitali per la nascita della Nouvelle Vague. Critico acceso e implacabile, temuto per i suoi attacchi senza appello, Truffaut, diventato regista, addolcisce gli spigoli e comincia proprio raccontando un’infanzia difficile che somiglia molto alla sua. Subito stabilisce con gli spettatori di tutto il mondo una relazione speciale, un’empatia che è sopravvissuta alla sua morte. Se è vero che la febbre amorosa è il cuore del suo cinema, quel primo film che nel 1959 segna anche l’esordio del suo alter ego, Jean-Pierre Léaud/Antoine Doinel, è una partenza vertiginosa. I provini de I 400 colpi, recentemente ritrovati, sono una pura meraviglia. Il quattordicenne Léaud tiene testa a Truffaut, lo sorprende, lo seduce, è già Doinel, anche se il film non ha ancora un titolo: Truffaut esita tra L’età ingrata, I piccoli compagni, I ragazzi vagabondi. I 400 colpi è un’espressione francese che in italiano si può tradurre con “fare il diavolo a quattro”. È il caso unico di un titolo davvero strano, intraducibile eppure misteriosamente evocativo, che ci introduce al film più perfetto sul rifiuto di essere adulti a vantaggio di un mondo poetico, che sfida le regole della gravità e che vuole zero in condotta. A ottobre riportiamo in settanta sale italiane I 400 colpi e al Lumière un’ampia selezione delle opere di Truffaut. Sarà un’occasione, per i tanti che conoscono e amano Truffaut, di rivedere i suoi film in versione originale e in belle copie, e per chi non lo ha mai visto di scoprirlo al cinema – e sarà una di quelle scoperte che possono far innamorare del cinema, di colpo e per sempre. Esiste ancora un posto per Truffaut e il suo cinema in questo paese distratto, in inizio di secondo millennio? Noi faremo il diavolo a quattro perché ci sia! Il programma di ottobre è anche una scelta di grandi documentari pressoché sconosciuti in Italia, l’ospitalità a tre festival fuori mainstream e l’arrivo a Bologna di uno degli artisti più liberi e sorprendenti, Alejandro Jodorowsky… Basta essere curiosi e amare la cultura per perdersi felici in questo programma. Con commozione e rimpianto dedichiamo la proiezione di Sosialismi e Remembrance – A Small Movie About Oulu in the 1950s a Peter von Bagh, per tredici anni direttore artistico del Cinema Ritrovato, che se n’è andato a fine settembre. È stato lo spirito profondo e l’animatore insostituibile del nostro festival unico al mondo, ha illuminato la strada di noi tutti con la sua cultura cosmopolita, la felicità naturale e la portentosa competenza con cui si muoveva nella storia del cinema, l’ironia nordica, la qualità umana che appariva così evidente a chiunque avesse occasione d’incontrarlo. Non bastano le parole a dire quanto ci mancherà. Gian Luca Farinelli Appunti di François Truffaut, alla ricerca di un titolo per il suo primo film.