Osservatorio scolastico provinciale la scuola ravennate Relazione annuale sul sistema scolastico della Provincia di Ravenna. Gennaio 2011 Analisi ed elaborazione dati a.s.2008-2009 a cura di ORIANO PIRAZZINI Coordinatore del CSC-Ravenna Sede amministrativa I.C. Lugo 1 "Baracca" LUGO - via Matteotti, 55 Parte prima. La presentazione dei dati. PROVINCIA DI RAVENNA Settore Formazione, Lavoro e Istruzione
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Osservatorio scolastico provinciale · 2011-04-07 · Osservatorio scolastico provinciale la scuola ravennate Relazione annuale sul sistema scolastico della Provincia di Ravenna.
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Osservatorio scolastico provinciale
la scuola ravennate Relazione annuale sul sistema scolastico
della Provincia di Ravenna.
Gennaio 2011
Analisi ed elaborazione dati a.s.2008-2009
a cura di ORIANO PIRAZZINI Coordinatore del CSC-Ravenna Sede amministrativa
I.C. Lugo 1 "Baracca"
LUGO - via Matteotti, 55
Parte prima. La presentazione dei dati.
PROVINCIA DI
RAVENNA
Settore Formazione, Lavoro
e Istruzione
2
“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono
eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso,
di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di
condizioni personali e sociali.
È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la
libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il
pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva
partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione
1.6.4 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale di Ravenna.......................59
1.7 Il livello comunale: i 18 comuni della provincia di Ravenna. ....................61
1.7.1 Ambito territoriale di Faenza ...........................................................62
1.7.2 Ambito territoriale di Lugo ..............................................................86
1.7.3 Ambito territoriale di Ravenna ....................................................... 125
2. L’AZIONE FORMATIVA DELLE AUTONOMIE SCOLASTICHE. ................ 139
2.1 L’offerta di istruzione........................................................................ 139
4
2.2 Le scuole in dettaglio (primo e secondo ciclo; allievi migranti; tipologie di
offerta di istruzione). ............................................................................. 140
3. I CITTADINI-ALLIEVI ........................................................................ 157
3.1 Gli allievi scrutinati alla fine dell’anno scolastico................................... 157
3.2 Gli esiti di fine anno scolastico. .......................................................... 160
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Presentazione
L’Accordo di programma, sottoscritto nel 2004 dalla Provincia insieme all’Ufficio
Scolastico Regionale dell’Emilia Romagna, i Comuni e le Istituzioni Scolastiche
autonome della provincia, prevedeva, tra gli impegni, di attivare strutture di
servizio a supporto della rete territoriale delle Autonomie Scolastiche e delle
Autonomie Locali, come i Centri Territoriali che già funzionano come servizio
professionale a supporto dell’innovazione formativa, della ricerca didattica e
l'Osservatorio scolastico provinciale a sostegno delle funzioni di programmazione e
pianificazione dell’offerta formativa di competenza della Conferenza provinciale di
coordinamento (art.46 L.R.12/2003).
L'Osservatorio Scolastico Provinciale si configura pertanto, anche a seguito del
D.lgs 76/05 che per la prima volta ha previsto l'anagrafe regionale dei minori dai 6
ai 18 anni, come la struttura che ha il compito di fornire a tutti i soggetti
istituzionali che operano nel sistema dell'istruzione e della formazione, analisi e
report statistici utili a condividere una lettura dei processi in essere al fine di
individuare le strategie e le azioni per condurre ogni giovane a maturare buone
competenze quale condizione per il successo scolastico e formativo. La scuola
pubblica deve esercitare una funzione di promozione sociale.
Per la Provincia l’Osservatorio è utile supporto per esercitare una propria
funzione di governo quale la programmazione dell'offerta formativa, della rete
scolastica sul territorio e delle risorse pubbliche destinate alla valorizzazione
dell’Autonomia scolastica e alla qualificazione dell’offerta formativa. E’ in virtù
dell’attuazione del Titolo V che la Regione e gli enti territoriali di governo saranno
sempre più chiamati ad esercitare funzioni di programmazione dei sistemi
territoriali e delle risorse economiche/professionali.
Avendo chiara questa prospettiva, tre anni fa la Provincia ha istituito
l'Osservatorio Scolastico Provinciale, nato in prima battuta come banca dati,
avvalendosi di CINECA e avendo quali fonti di rilevazione l'Anagrafe Regionale
degli Studenti (A.R.S.), l'Ufficio Statistica della Provincia, le Istituzioni Scolastiche.
Il percorso per strutturare stabilmente l'Osservatorio è stato lungo e
complesso, ma ora i dati sono fruibili e da essi sono tratte le informazioni e i
contenuti che costituiscono la trama espositiva di questa Relazione. Lo si fa a
partire dall’anno scolastico 2008-2009, al fine di costruire una prima sede storica
di dati almeno triennale, con l’impegno di rendere ricorrente la pubblicazione della
Relazione annuale dando conto a tutta la comunità di come si caratterizza ed
evolve il sistema scolastico provinciale.
Costituisce un impegno di questa Amministrazione, pertanto, rendere
disponibile già nella prossima estate la Relazione relativa all’anno scolastico 2009-
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2010, in modo che a partire dall’anno successivo si possa collocare nel mese di
marzo l’appuntamento culturale e politico di conoscenza e di dibattito, con uno
sguardo più ampio, sul nostro sistema scolastico e sulla sua offerta formativa.
E’ ormai patrimonio comune la consapevolezza che una buona conoscenza della
realtà permette un'analisi dei processi in corso, necessaria questa per misurare
l'efficacia e l'efficienza delle politiche pubbliche, per introdurre fattori di
innovazione nei sistemi formativi indispensabili a realizzare negli allievi un positivo
processo di crescita personale, a creare le condizioni affinché per ognuno di loro,
nessuno escluso, divenga esigibile il diritto allo studio e all'apprendimento lungo
tutto l'arco della vita.
Le nuove generazioni devono essere messe in condizione di esercitare una
cittadinanza attiva, di essere protagonisti dei processi di cambiamento. L’accesso
alla conoscenza e alla cultura è un punto dal quale non si può prescindere. A tal
fine, si può affermare, senza dubbio, che la scuola pubblica ha un compito
insostituibile nella formazione dei “nuovi” cittadini, intesa come scuola che solleciti
il protagonismo dei giovani quali costruttori della propria conoscenza, paradigma
questo per un protagonismo anche fuori dalla scuola come cittadini
responsabilmente attivi, partecipi della vita sociale, culturale ed economica.
In un paese dove pare non esserci posto per i giovani (la disoccupazione
giovanile è drammaticamente arrivata al 30%), dove i livelli di istruzione fra gli
adulti è molto bassa e la nostra capacità di ripresa economica e di competizione
globale dipende dalla capacità di investire sulle intelligenze e sui talenti delle
persone, la formazione delle competenze per le giovani generazioni diviene
elemento strategico per poter investire sul futuro. Di converso di giovani
competenti ne ha bisogno il lavoro in continua trasformazione. La scuola,
esercitando una funzione educativa e formativa, contribuisce in modo
determinante a costruire i tratti fondanti di una comunità.
La scuola però ha bisogno di essere immersa nella realtà dei mutamenti. Solo
così essa può rendere concreto e vivo il proprio insegnamento e può concorrere a
far evolvere in senso positivo e propositivo i mutamenti sociali ed economici.
La prima realtà con la quale la scuola si trova a fare i conti in modo
prorompente sono i cambiamenti che avvengono di generazione in generazione fra
i giovani sin dalla più tenera età, ed è con loro che essa deve fondare la
costruzione, in senso evolutivo, della conoscenza.
Consideriamo l’influenza che ha l’uso delle nuove tecnologie sui processi
cognitivi dei ragazzi. Oggi si parla di tempo e modo di apprendere dei nativi digitali
fino ad una diversa organizzazione degli spazi di apprendimento. Il sapere non si
“immagazzina” più nei libri, si memorizza in altri mezzi e si trasmette per nuove
vie. La diffusione delle nuove tecnologie trasforma il modo di produrre, conservare
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e trasmettere il sapere, ha influenze tanto pervasive sul sistema produttivo da
indurre trasformazioni sull’organizzazione, sulla qualità e quantità del lavoro e
dunque sull’assetto socio-economico. La scuola del XXI secolo deve essere messa
in condizione di essere parte attiva di questi processi.
La seconda realtà è il territorio nel quale la scuola vive, territorio che ha tutto
l’interesse a cooperare con essa per concorrere ad individuare quali competenze gli
allievi devono avere per essere cittadini attivi nella propria comunità, nelle
istituzioni, nel lavoro e nell’impresa.
Una programmazione e pianificazione di un’offerta formativa territoriale che
tenga conto di queste finalità, necessitano di corrette e ricorrenti informazioni su
come evolve il sistema scolastico locale anche in rapporto ai mutamenti economici
e sociali per ridefinire bisogni e obiettivi ai quali fare corrispondere scelte ed
azioni coerenti ed efficaci.
E’ quindi un’intera comunità che attraverso il confronto e la cooperazione deve
concorrere a innovare e qualificare l’intero sistema educativo e formativo
compreso quello degli adulti.
Con la Relazione annuale dell’Osservatorio scolastico si intende dare un
contributo in questa direzione.
Per questo abbiamo inteso la Relazione come uno strumento di “lavoro” utile
per condividere informazioni, promuovere confronto e collaborazione. Essa,
insieme all’Osservatorio, potrà quindi evolvere nel tempo anche in base ai
suggerimenti e alle sollecitazioni che, auspicabilmente, arriveranno dalla comunità
provinciale alla quale si rivolge.
Nadia Simoni
Assessore alle politiche educative Provincia di Ravenna
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Premessa
La relazione che segue è elaborata dalla Provincia di Ravenna per consentire ai
soggetti interessati (Enti Locali, Istituzioni scolastiche, allievi e famiglie) e, in
generale, a tutti i cittadini singoli o associati di avere a disposizione una serie
organica di elementi conoscitivi del sistema scolastico provinciale.
La scuola pubblica è un bene sociale di primaria importanza e conoscerla è
condizione indispensabile per poterla difendere, valorizzare e sostenerla nel suo
impegno di formazione delle giovani generazioni.
Per l’elaborazione di questa Relazione, la Provincia si avvale del Centro Servizi e
Consulenza alle autonomie scolastiche, istituito su indicazione della Conferenza
Provinciale di coordinamento delle politiche scolastiche e formative.
La relazione ha l’obiettivo di rendere fruibili i dati dell’Osservatorio scolastico
provinciale informatizzato da parte di CINECA1 su incarico della Provincia di
Ravenna e derivati dall’Anagrafe Regionale Scolastica (A.R.S.).2 Altre fonti
utilizzate in questa relazione sono il servizio statistica della Provincia e le
segreterie delle istituzioni scolastiche.
Essa contiene informazioni che riguardano sia gli allievi frequentanti le scuole
della Provincia di Ravenna (provenienti da comuni della provincia o di altre
province), sia i residenti presso i comuni della provincia di Ravenna che
frequentano scuole ubicate dentro o fuori provincia.
Non sono presi in considerazione, invece, gli allievi che frequentano attività
formative nell’ambito dell’apprendistato e della formazione professionale, i cui dati
sono comunque presenti nell’Anagrafe Regionale, ma non essendo trattati da
CINECA, non rientrano nella disponibilità di analisi di questa relazione. Ciò,
purtroppo, non consente, al momento, di seguire i percorsi degli allievi che
frequentano attività formative diverse dall’istruzione. Non è corretto, pertanto,
considerare il numero dei giovani non presenti a scuola, come dispersione
formativa. Esso ci presenta semplicemente un dato relativo ad allievi che hanno
abbandonato il percorso scolastico, o perché la loro famiglia ha trasferito la sua
residenza altrove, oppure per orientarsi (nella stragrande maggioranza dei casi)
verso altre scelte formative presenti sul territorio (formazione professionale,
apprendistato). In provincia di Ravenna, infatti, sono molte le opportunità di
formazione che si aggiungono alla scuola, normalmente offerte e gestite da enti
che spesso operano in collaborazione con le scuole stesse proprio per facilitare i
1 CINECA è un consorzio universitario di Bologna al quale la Provincia di Ravenna ha affidato l’incarico di elaborare uno specifico Osservatorio scolastico che consenta l’analisi di dettaglio dei dati relativi al sistema scolastico territoriale 2 L’A.R.S. (Anagrafe Regionale della Scuola) è un sistema informativo che raccoglie in un'unica banca dati regionale le informazioni anagrafiche dei giovani nei tre canali formativi di Scuola, Formazione Professionale, Apprendistato; tali dati sono confrontabili con l’Anagrafe dei Residenti.
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passaggi tra i sistemi dell’istruzione, della formazione professionale e del lavoro.
Ciò consente di contenere entro dimensioni molto basse la dispersione formativa.3
Nella relazione, inoltre, non sono prese in considerazione le scuole per l’infanzia
che pure fanno parte a tutti gli effetti del sistema nazionale dell’istruzione, ma i cui
dati non sono ancora acquisiti dall’ARS.
Infine, alcune informazioni sull’impianto espositivo della relazione annuale.
Essa assume tre “soggetti” di interesse che motivano e indirizzano tutte le
analisi:
a) gli enti locali: i Comuni e la Provincia;
b) le istituzioni scolastiche autonome;
c) gli allievi.
Gli enti locali sono i soggetti istituzionali più vicini ai cittadini e più coinvolti
nell’impegno a promuovere la tutela dei loro diritti fondamentali. Uno di questi è
sicuramente l’istruzione di base, intesa come acquisizione delle conoscenze e
competenze indispensabili per consentire alle giovani generazioni di entrare da
protagonisti nella vita adulta. Per i comuni e la provincia, pertanto, le istituzioni
scolastiche costituiscono le principali risorse con le quali sostenere e diffondere la
crescita culturale ed il benessere socio-economico dei loro cittadini.
Nell’analisi contenuta in questa relazione, gli enti locali saranno presi in
considerazione singolarmente e nelle loro aggregazioni territoriali (ambiti
territoriali) consolidatesi nel tempo nella gestione associata dei servizi e, in alcuni
casi, formalizzatesi in vere e proprie Unioni (vedi l’Unione dei Comuni della Bassa
Romagna).
Il secondo riferimento della relazione è costituito dalle istituzioni scolastiche
autonome. Esse hanno la responsabilità dell’offerta formativa con la quale rendono
esigibile su ogni territorio il diritto all’istruzione. Anche in questo caso si procederà
partendo dal sistema scolastico provinciale per arrivare all’analisi delle singole
scuole.
Infine, il terzo riferimento di interesse è dato dagli allievi. Essi saranno presi in
considerazione come cittadini-residenti che esprimono una domanda potenziale di
istruzione e come cittadini-allievi accolti dalle scuole del territorio. All’interno di
queste due categorie di domanda di istruzione (quella potenziale e quella accolta)
si presterà una particolare attenzione alla fascia d’età 6-18 anni, ovvero ai cittadini
aventi diritto a ricevere le conoscenze e le competenze necessarie “per diventare
adulti” (l’espressione è presa dagli obiettivi per la scuola di base individuati dal
Parlamento Europeo) e per adempiere all’obbligo formativo.
3 Nel Rapporto Regionale 2008 sul sistema educativo redatto dall’Ufficio scolastico regionale (quaderni nn. 25 e 26) risulta che in provincia di Ravenna il 99,2% dei giovani adempie all’obbligo formativo.
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La redazione della relazione è organizzata per un’edizione cartacea e una
informatica. Entrambe le edizioni sono elaborate con l’intento di renderle il più
possibile d’uso comune per facilitare un’immediata e proficua conoscenza dei dati e
delle analisi in esse contenuti.
L’edizione informatizzata sarà visionabile sui siti internet della Provincia e del
Centro Servizi e Consulenza. E’ organizzata secondo una logica ipertestuale, in
modo da consentire a chiunque di consultare la relazione annuale con flessibilità,
in relazione ai propri interessi: si può leggere tutto di seguito, ma anche “saltare”
da un’informazione all’altra, in relazione agli interessi del lettore.
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Nota tecnica.
La presente Relazione si compone di due parti. La prima è di tipo espositivo e
contiene la presentazione dei dati ritenuti di interesse diffuso. Essa si articola in
tre capitoli che corrispondono con i tre soggetti assunti a riferimento: gli enti
locali, con il loro territorio e la domanda di istruzione che i cittadini residenti
esprimono; le autonomie scolastiche e la loro offerta di istruzione; i cittadini
allievi, con i risultati di apprendimento che hanno raggiunto alla fine dell’anno
scolastico. Per non appesantire l’esposizione, si rimanderà spesso a tabelle
contenute nelle seconda parte. In questo caso si citeranno il capitolo, il paragrafo
e la serie alfa-numerica con cui sono ordinate le singole tabelle. Nei paragrafi
iniziali si è aggiunto, alla fine, un glossario essenziale in modo da consentire ad
ogni lettore, anche a chi non abbia familiarità con il mondo della scuola, di
comprendere il significato dei termini specifici utilizzati. Le parole che saranno
contenute nel glossario sono evidenziate in corsivo la prima volta che sono
utilizzate nel testo
La seconda parte contiene solo tabelle. Anch’essa è articolata in tre capitoli che
corrispondono specularmene alla prima parte.
Entrambe le parti sono presenti in due edizioni: una cartacea e una
informatizzata. In quella informatizzata, l’indice ha un collegamento iper testuale
con i singoli capitoli e paragrafi, per cui si può scegliere di andare direttamente
alla parte che interessa.
La seconda parte dell’edizione cartacea, al capitolo terzo, contiene solo tabelle
di sintesi dei dati relativi agli esiti di fine anno. In quella informatizzata, invece,
sono presenti i risultati degli scrutini di ciascuna istituzione scolastica.
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1. Il territorio e le sue scuole.
In questo primo capitolo si prendono in esame i dati che possono aiutare a
comprendere i principali aspetti del rapporto tra territorio e scuole.
Le scuole, da quando sono state riorganizzate come istituzioni autonome
(1999), hanno il compito di declinare le indicazioni nazionali in scelte formative
che tengano conto delle esigenze e delle opportunità espresse dal territorio su cui
operano. Gli Enti Locali, pertanto, hanno nelle scuole le principali risorse per
formare cittadini in grado di concorrere alla costruzione di un futuro orientato alla
crescita e allo sviluppo.
Gli elementi del rapporto scuola-territorio che si prendono in considerazione
sono:
- l’identità che hanno assunto le scuole, da quando sono state riconosciute
come autonomie istituzionali;
- la domanda di istruzione espressa dai cittadini residenti che sono nella
fascia d’età dell’obbligo formativo (6-18 anni), analizzata nella
dimensione provinciale e nelle sue articolazioni territoriali: i 18 comuni e
le tre aggregazioni di ambito che storicamente si sono costituite per la
gestione associata dei servizi e che ruotano attorno ai tre principali
comuni della provincia: Faenza, Lugo, Ravenna. Nella domanda di
istruzione si distinguerà tra quella potenziale, espressa dai cittadini
residenti in età di obbligo formativo (6-18 anni) e quella accolta,
costituita da tutti coloro che frequentano corsi di istruzioni presenti nelle
scuole ravennati;
- come si orienta la domanda di istruzione, ovvero quali scuole e indirizzi di
studio scelgono gli allievi-cittadini e le famiglie per la loro formazione.
Queste scelte, soprattutto per quanto riguarda gli studi superiori, danno
luogo ad una mobilità sul territorio (pendolarismo) che sarà interessante
analizzare;
- il tasso di scolarizzazione, che rileva quanti allievi, tra quelli residenti,
sono effettivamente presenti a scuola.
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Glossario introduzione. ISTITUZIONI SCOLASTICHE AUTONOME (I.S.A.): dal 1 settembre 2000 le scuole italiane sono diventate Istituzioni Scolastiche Autonome, dotate di personalità giuridica e di autonomia funzionale (DPR n. 275 dell’8 marzo 1999). “L'autonomia […] è riconosciuta alle istituzioni scolastiche di ogni ordine e grado […] che raggiungono dimensioni idonee a garantire l'equilibrio ottimale tra domanda di istruzione e organizzazione dell'offerta formativa” La dimensione idonea per ottenere il riconoscimento dell’autonomia è individuata (DPR n. 233 del 18 giugno 1998) in “una popolazione, consolidata e prevedibilmente stabile almeno per un quinquennio, compresa tra 500 e 900 alunni”, salvo deroghe previste dalla legge. INDICAZIONI NAZIONALI: la più recente normativa (in particolare, la nuova formulazione dell’art. 117 della Costituzione ed il decreto legislativo 112/1998) definisce le competenze spettanti ai diversi soggetti istituzionali (Stato, Regioni, Province, Comuni, Scuole) in materia di istruzione. Allo Stato è attribuita la definizione delle norme generali sull’istruzione. Esse sono costituite da Indicazioni nazionali che contengono, principalmente, le norme relative all’ordinamento dei singoli ordini e gradi scolastici e agli obiettivi di apprendimento che ogni scuola deve far acquisire agli allievi.
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1.1 L’identità delle autonomie scolastiche in relazione al territorio provinciale e ai
singoli Comuni.
In Provincia di Ravenna sono operanti 55 istituzioni scolastiche autonome.
Nel dettaglio, l’ubicazione e la composizione per ordine e grado di ciascuna
autonomia scolastica presente sul territorio della provincia di Ravenna sono
leggibili nella seconda parte di questa relazione, capitolo 1.1, pagina 5.
Dal punto di vista gestionale, le suddette 55 istituzioni scolastiche sono così
suddivise: 46 sono statali e 9 paritarie.4 Nel loro insieme costituiscono il sistema
pubblico di istruzione della provincia di Ravenna.
La distribuzione sul territorio a livello provinciale e per ambito territoriale è
evidenziata dalla tabella 1.
Tabella 1. La distribuzione territoriale delle istituzioni scolastiche della Provincia di Ravenna. AS 2008-2009
Ambito terr.le
N. istituzioni scolastiche
Totale % su tot provincia Statali
% su totale statali Paritarie
% su tot paritarie
% paritarie su tot scuole
Faenza 13 28,26 3 33,33 18,75 16 29,09
Lugo 11 23,91 4 44,44 26,67 15 27,27
Ravenna 22 47,83 2 22,22 8,33 24 43,64
Totale 46 100,00 9 100,00 16,36 55 100,00
L’ultimo piano di dimensionamento, 5che riguarda solo le scuole statali, ne
prevede una in più rispetto a quelle effettivamente operanti. Una istituzione
scolastica, infatti, è individuata solo sulla carta e non è ancora funzionante. Si
tratta dell’autonomia scolastica che raggrupperà i Centri Territoriali Permanenti
(C.T.P.) per l’educazione degli adulti ed i corsi serali. Nell’anno scolastico preso in
considerazione da questa relazione annuale (2008-2009) i C.T.P. in provincia di
Ravenna sono due e sono aggregati a due istituti di istruzione secondaria di primo
grado: uno è a Faenza, presso l’istituto comprensivo Carchidio-Strocchi ed è
operativo per gli ambiti territoriali di Faenza e Lugo; l’altro è a Ravenna, presso
l’istituto di istruzione secondaria di primo grado Ricci-Muratori. I corsi serali,
invece, sono attualmente svolti da singole scuole superiori nell’ambito della loro
offerta formativa.
4 Le istituzioni scolastiche paritarie sono qui numericamente raggruppate in base ai cicli di istruzione che le compongono e non in relazione al soggetto privato che le gestisce, spesso unico per più ordini e gradi scolastici (vedi, per esempio, le scuole S. Umiltà di Faenza e Sacro Cuore di Lugo che comprendono tutti i gradi di istruzione, dalla primaria alla secondaria di secondo grado). 5 E’ il piano 2009-2010
15
Ogni istituzione scolastica autonoma, soprattutto nel primo ciclo, aggrega,
normalmente più sedi scolastiche, a volte ubicate anche in diversi comuni.
Da essa si rileva una presenza sul territorio delle scuole paritarie piuttosto
disomogenea: quasi la metà è a Lugo (4 su 9), dove esse hanno un’incidenza pari
al 44,44%. La loro presenza si dimezza a Ravenna, dove incidono solo per il
22,22%, mentre assume una dimensione intermedia a Faenza, con il 33,33%.
Dal punto di vista degli allievi presenti all’interno delle scuole statali e paritarie,
il quadro è delineato dalla tabella 2.
Tab. 2 Allievi frequentanti scuole statali e paritarie nell’a.s. 2008-2009 nei tre ambiti territoriali della provincia di Ravenna
Ambito territoriale
Primo ciclo Secondo ciclo Totali generali % pari. su tot allievi
L’ambito territoriale di Lugo6 si conferma con la maggior presenza percentuale
di allievi frequentanti scuole paritarie. In particolare ciò avviene nel primo ciclo
dove la quota di allievi che frequentano scuole paritarie supera il 10%.frequentanti
scuole paritarie.
L’ultimo processo di riforma, avviato sotto il ministro Berlinguer e proseguito
con i ministri Moratti e Gelmini, suddivide il sistema scolastico statale in cicli e, al
loro interno, in ordini e gradi. Sono previsti due cicli, il primo dei quali si articola in
due ordini: le scuole primarie (ex elementari) e le secondarie di primo grado (ex
medie).
Completa il sistema scolastico statale la scuola dell’infanzia, che non entra
nell’obbligo di istruzione, ma la legge ne prevede la generalizzazione a tutti i
bambini e le bambine. Questa può essere aggregata a tutto il primo ciclo, oppure
solo a scuole primarie. Nel primo caso le istituzioni scolastiche che ne derivano
sono chiamate istituti comprensivi, nel secondo diventano direzioni didattiche,
comprendenti scuole dell’infanzia e scuole primarie.
6 L’ambito territoriale di Lugo è l’unico che ha assunto una dimensione istituzionale formalizzata con il nome di Unione dei comuni della Bassa Romagna.
16
Quando le scuole secondarie di primo grado costituiscono da sole un’autonomia
scolastica, questa prende il nome di istituti di istruzione secondaria di primo grado.
Il secondo ciclo comprende l’ordine delle secondarie di secondo grado.
Il quadro relativo alle 46 istituzioni scolastiche statali della provincia di Ravenna
è fornito dalla tabella n. 3.
Da essa emerge che nel primo ciclo c’è stata una diversa programmazione della
rete scolastica. Negli ambiti territoriali di Faenza e Lugo si è puntato decisamente
sugli istituti compresivi. A Ravenna, invece, si è proceduto non privilegiando
specifiche soluzioni, ma percorrendo di volta in volta la strada ritenuta più
opportuna per il territorio.
Tab. n. 3. Composizione per cicli e gradi delle istituzioni scolastiche statali della provincia di Ravenna e loro distribuzione sugli ambiti territoriali.
Come si arriva ad identificare un’autonomia scolastica e a riconoscerla come
istituzione pubblica?
Il punto di partenza è una legge del 1997 (numero 59, art. 21) che avviò il
processo di riforma del sistema scolastico nazionale fondandolo sul riconoscimento
della personalità giuridica agli istituti scolastici. La conseguente attribuzione di
autonomia funzionale fu collegata a “requisiti dimensionali ottimali” che un
successivo decreto del 1998 (il n. 233) stabilì in una quota di allievi che doveva
essere compresa tra i 500 e i 900. La stessa norma individuò anche possibili
deroghe. In ogni caso, il compito di determinare quali e quante autonomie
scolastiche devono esserci su ogni territorio è stato affidato ai “piani di
dimensionamento” definiti in apposite conferenze provinciali. Le quali operano
sulla base dei criteri stabiliti dalle Regioni.
A determinare la presenza delle 46 autonomie scolastiche statali sul territorio
ravennate è stato, perciò, l’ultimo piano di dimensionamento provinciale approvato
nel 2009.
Si vedrà più avanti qual è la consistenza effettiva di ciascuna di queste
autonomie. Qui interessa rilevare solo che esse, nell’anno scolastico in esame
(2008-2009), hanno accolto 36.262 allievi, pari ad una media di 788,30 allievi per
ciascuna istituzione scolastica autonoma. E’ un dato che evidenzia come la
Cicli di istruzione
Ordini e gradi scolastici N Istituzioni scolastiche
Tot a Faenza a Lugo a Ravenna
Primo
Istituti comprensivi 21 7 8 6
Direzioni didattiche 5 0 0 5
Istituti di istr. sec. I° grado 3 0 0 3
Secondo Istituti di istr. sec. II° grado 17 6 3 8
Tot 46 13 11 22
17
programmazione della Provincia si Ravenna sia in grande sintonia con i limiti
imposti dalla normativa nazionale.
18
Glossario al paragrafo 1.1.
SCUOLE PARITARIE - la legge 10 marzo 2000, n. 62 le istituisce e chiarisce cosa sono: “Si definiscono scuole paritarie, a tutti gli effetti degli ordinamenti vigenti in particolare per quanto riguarda l’abilitazione a rilasciare titoli di studio aventi valore legale, le istituzioni scolastiche non statali, comprese quelle degli enti locali, che, a partire dalla scuola per l'infanzia, corrispondono agli ordinamenti generali dell’istruzione, sono coerenti con la domanda formativa delle famiglie e sono caratterizzate da requisiti di qualità ed efficacia” stabiliti dalla legge. Il riconoscimento della parità è compiuto dal Ministero dell’Istruzione su domanda delle scuole interessate.
SISTEMA PUBBLICO DELL’ISTRUZIONE La citata legge n. 62/2000 stabilisce che le scuole paritarie insieme a quelle statali ,costituiscono il Sistema Pubblico dell’Istruzione, in quanto sono tutte soggette allo stesso sistema nazionale di valutazione pubblica. DIMENSIONAMENTO delle istituzioni scolastiche autonome: per avere il riconoscimento di istituzione scolastica autonoma, ogni scuola deve corrispondere a determinati parametri stabiliti dalla legge (DPR n. 233 del 18 giugno 1998). Il primo parametro è la “dimensione”: numero di allievi (tra 500 e 900). Seguono poi altri indici, quali: a) consistenza della popolazione scolastica residente nell'area territoriale di pertinenza; b) caratteristiche demografiche, orografiche, economiche e socio-culturali del bacino di utenza; c) estensione dei fenomeni di devianza giovanile e criminalità minorile; d) complessità di direzione, gestione e organizzazione didattica. Il dimensionamento è stabilito da Piani provinciali, definiti da Conferenze provinciali di organizzazione della rete scolastica, le quali operano nel rispetto di indirizzi di programmazione e di criteri generali preventivamente adottati dalle regioni. C.T.P.: sono i Centri Territoriale Permanenti per l’istruzione e la formazione in età adulta. Sono stati istituti con O. M. n. 455 del 1997. Alle attività del C.T.P. possono accedere tutti coloro che abbiano compiuto il sedicesimo anno di età, privi del titolo di scuola dell’obbligo o che, pur essendo in possesso di titolo, intendano rientrare nei percorsi di istruzione e formazione. La legge n. 296 del 2006 ha previsto che i C.T.P. ed i corsi serali funzionanti presso le scuole siano riorganizzati in “Centri provinciali per l'istruzione degli adulti" (C.P.A), prevedendo che sia loro riconosciuta autonomia istituzionale. Con il successivo decreto ministeriale del 25 ottobre 2007 si è previsto il concreto conferimento dell’autonomia amministrativa, organizzativa e didattica ai C. P. A. Con il Piano del dimensionamento 2009-2010 la Provincia di Ravenna ha previsto l’istituzione di un unico C.P.A provinciale, nel quale confluiranno i due Centri Territoriali oggi operativi (presso le scuole secondarie di primo grado Ricci-Muratori di Ravenna e Carchidio-Strocchi di Faenza) e tutti i corsi serali funzionanti presso le scuole secondarie di secondo grado. Concretamente, però il C.P.A provinciale è ancora in attesa di essere attivato.PRIMO CICLO: questa e quella che segue sono definizioni introdotte dalla riforma Moratti (legge n. 53/2003). Il primo ciclo d'istruzione dura otto anni ed è costituito dalla scuola primaria (ex elementare) e dalla scuola secondaria di primo grado (ex media). SECONDO CICLO: comprende il sistema dell’istruzione secondaria superiore ed il sistema di istruzione e formazione professionale. Fanno parte dell’istruzione secondaria superiore (legge n. 40/2007) i licei, gli istituti tecnici e gli istituti professionali. Appartengono al sistema dell’istruzione e formazione professionale gli enti della formazione professionale accreditati dalle Regioni. SCUOLA PRIMARIA: è la definizione con la quale la riforma Moratti ha ribattezzato la scuola elementare. SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO: è la denominazione ufficiale che ha assunto la scuola media. SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO: individua le scuole appartenenti al sistema dell’istruzione secondaria superiore.
ISTITUTO COMPRENSIVO: è l’espressione con la quale è definita un’istituzione scolastica autonoma che “comprende” scuole di diverso grado collocate nella medesima zona. Le scuole normalmente comprese in un istituto comprensivo sono: scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado.
DIREZIONE DIDATTICA: con questa dicitura si individuano le autonomie scolastiche che comprendono solo scuole dell’infanzia e scuole primarie. ISTITUTO DI ISTRUZIONE SECONDARIA DI PRIMO GRADO: individua le autonomie scolastiche che comprendono solo istituti di istruzione secondaria di primo grado.
19
1.2. La domanda di istruzione. Allievi residenti nella fascia d’età 6-18 anni (diritto-
dovere all’istruzione).
La domanda di istruzione è teoricamente espressa da tutti coloro che, nel corso
della loro vita, si rivolgono ad istituzioni formative per migliorare il loro livello di
conoscenza e di competenza.
In particolare, però, all’interno di tale domanda c’è una componente che non è
legata solo a scelte individuali, ma è costituita dall’insieme dei cittadini ai quali lo
Stato riconosce un diritto fondamentale, quello di ricevere un’adeguata istruzione
di base. Si tratta dei giovani che sono nella fascia d’età 6-18 anni e ai quali le
norme vigenti riconoscono il diritto di ricevere un’istruzione che consenta loro di
entrare come soggetti attivi nella vita adulta. E’ la fascia di popolazione che rientra
nel cosiddetto obbligo di istruzione e formazione, ridefinito dall’ultima riforma
scolastica, ancora in fase attuativa (legge n. 53/2003 -riforma Moratti), nei termini
di diritto-dovere all’istruzione e alla formazione.
Questa fascia di popolazione residente nei comuni della provincia di Ravenna è
classificata in questa relazione come “domanda potenziale” di istruzione.
A fronte di quella potenziale sta la “domanda accolta”.
Essa è costituita dall’insieme dei giovani effettivamente presenti a scuola nella
stessa fascia d’età. Sono i “cittadini allievi” che si avvalgono dell’offerta formativa
delle scuole alle quali si iscrivono per esercitare il loro diritto all’istruzione e alla
formazione.
Per assolvere l’obbligo di istruzione e di formazione, però, non basta
frequentare corsi scolastici per un certo numero di anni (almeno 10, per l’obbligo
di istruzione), ma è necessario apprendere le conoscenze e le competenze
individuate dagli ordinamenti nazionali come livelli formativi da acquisire a
conclusione dei percorsi di studio scelti.
Per questo motivo si tende ad usare l’espressione “diritto ad apprendere” come
connotazione concreta del più generale diritto all’istruzione.
Su come si determina la domanda di istruzione accolta dalle scuole si ritiene
opportuno premettere alcuni chiarimenti.
Innanzi tutto la legge vigente prevede che l’obbligo di istruzione si possa
assolvere, dopo la terza media, anche dentro i sistemi della istruzione-formazione
professionale e dell’apprendistato.
Come si chiariva in premessa, il nostro Osservatorio provinciale non prende in
considerazione i dati relativi a questi due sistemi formativi, per cui la “domanda di
istruzione accolta” si riferisce solo all’insieme degli allievi che sono presenti a
scuola. La differenza tra domanda potenziale e domanda accolta individua coloro
che, pur essendo nella situazione del diritto-dovere all’istruzione e formazione,
hanno scelto di non stare a scuola. La maggior parte di costoro non sono
20
comunque fuori da processi formativi (non costituiscono dispersione). Essi hanno
semplicemente scelto di proseguire il proprio cammino formativo presso altri
sistemi diversi dalla scuola (la formazione professionale e l’apprendistato).
Depurata dalla quota di alunni che si rivolgono ad altri sistemi formativi, la
domanda che analizzeremo è determinata dai seguenti fattori:
- l’esercizio del diritto dovere all’istruzione e alla formazione, attuato
scegliendo percorsi scolastici;
- il pendolarismo interno ed esterno alla nostra provincia. E’ un fenomeno
che riguarda allievi residenti in provincia che scelgono scuole fuori
provincia, oppure residenti presso altre province che scelgono scuole
ravennati. Come si vedrà, c’è anche una mobilità interna al territorio
provinciale, indotta soprattutto da come è distribuita sul territorio
provinciale l’offerta di istruzione. La dimensione che assumono questi
fenomeni ed il saldo tra ingressi e uscite di allievi (interprovinciale e
intercomunale) possono fornire elementi conoscitivi utili sia per
determinare il futuro dimensionamento delle istituzioni scolastiche sia per
sviluppare riflessioni in merito al grado di attrattività del sistema scolastico
provinciale;
- la scelta di anticipare l’ingresso a scuola a 5 anni;
- il ritardo con cui si completa l’intero ciclo dell’obbligo formativo, in quanto
rallentato da non promozioni;
- il rientro a scuola degli adulti che avevano prematuramente interrotto gli
studi.
L’insieme di questi fattori determina la domanda di istruzione che le istituzioni
scolastiche accolgono e che, per i motivi sopra esposti, è inevitabilmente differente
dalla domanda potenziale espressa dal territorio.
Ciò ha comportato (e comporterà sempre di più) un allargamento della
domanda accolta di istruzione. Si rivolgono alla scuola, infatti, sia coloro che si
trovano anagraficamente nella situazione del diritto-dovere, sia chi si avvale della
possibilità di anticiparne l’ingresso, sia quanti vi rientrano per scelta o per
necessità della attestazione di adempimento dell’obbligo di istruzione.
La domanda di istruzione accolta a scuola, pertanto, è espressa da due
dimensioni:
- quella relativa al diritto-dovere, corrispondente alla fascia d’età 6-18
anni, sulla base della quale si determina il tasso di scolarizzazione;
21
- quella complessiva, comprendente, oltre a tutti i 6-18enni, anche gli
anticipatari, i ripetenti e gli adulti che riprendono gli studi.7
Al rapporto tra domanda potenziale e domanda accolta di istruzione si
dedicherà un’attenzione particolare, poiché il diritto all’apprendimento ad esso
connesso ha un valore sociale e culturale molto alto e la sua esigibilità impegna sia
le istituzioni pubbliche individuate dalla legge (le scuole e, insieme ad esse, lo
Stato, le regioni, le province, i comuni) sia gli allievi e le loro famiglie.
C’è da aggiungere, infine, che il recente processo di riforma della scuola italiana
riconosce anche alla scuola dell’infanzia (fascia d’età 3-5 anni) l’obbligo per lo
Stato di generalizzarla e il diritto di tutti i bambini e le bambine di frequentare
istituzioni educative.
Al di là di affermazioni di principio, però, il diritto di istruzione nella fascia d’età
3-5 anni non è ancora assicurato da un servizio generalizzato. E’ la fascia d’età
nella quale, insieme allo Stato, intervengono i Comuni e i privati. La sinergia di
iniziativa di questi tre soggetti rende possibile sul nostro territorio provinciale
un’offerta di scuola di infanzia molto diffusa e prossima a soddisfare l’intera
domanda. Sarebbe opportuno, pertanto, che una relazione annuale sullo stato
dell’istruzione in provincia di Ravenna si occupasse anche della scuola dell’infanzia,
ma, come si è scritto in premessa, per ora ciò è impossibile perché i dati non sono
acquisiti dall’Anagrafe regionale scolastica.
Ritornando alla domanda accolta di istruzione, essa si presenta con i seguenti
numeri: gli allievi del diritto-dovere accolti a scuola nell’anno scolastico in esame
sono 37.393; mentre quelli complessivamente accolti (compresi gli anticipi, i
ritardi e i rientri) sono 37.928.
Tra la domanda potenziale (39.049) e quella accolta del dritto-dovere (37.393)
c’è una differenza di 1.656 soggetti, pari al 4,24%. E’ una differenza che sul piano
dell’abbandono degli studi, come si è dimostrato sopra, non ha alcun significato
specifico. Essa, però, può costituire un dato interessante sul piano della
programmazione dell’offerta formativa realizzata dalle scuole, sollecitate ad
assumere gli orientamenti più idonei per accogliere quanta più domanda potenziale
esiste sul territorio nel quale operano.
La tipologia di domanda da cui parte la nostra analisi è quella potenziale, di cui
si descriverà:
- la composizione di genere (femmine e maschi);
- la presenza al suo interno della quota di allievi migranti e di quanti, tra
costoro, sono nati in Italia;
7 Sul totale della popolazione scolastica, gli allievi che nell’anno scolastico 2008-2009 hanno anticipato a 5 anni l’ingresso a scuola sono 95 (0,25%), mentre coloro che sono ancora a scuola dopo i 18 anni sono 1.042 (2,75%). (v. tab. 1.2.19D, pag 150, seconda parte, cap. 1 Tasso di ripetenza per età)
22
- le scelte compiute dagli allievi e dalle loro famiglie in merito agli studi da
compiere per esercitare il loro diritto all’istruzione;
- il tasso di scolarizzazione;
- il tasso di ripetenza.
La composizione di genere della domanda potenziale di istruzione è evidenziata
dalla tabella n. 4 8
Tab. 4 La composizione di genere della popolazione nella fascia d’età 6-18 anni residente 9 nei
comuni della provincia di Ravenna. AS 2008-2009
Grad
i
istr
uzio
ne
di
rif
erim
en
to
Età Tot M % F %
Prim
aria 6 3.267 1.655 50,66 1.612 49,34
7 3.252 1.651 50,77 1.601 49,23
8 3.201 1.685 52,64 1.516 47,36
9 3.075 1608 52,29 1.467 47,71
10 2.963 1.524 51,43 1.439 48,57
Tot parziale 15.758 8.123 51,55 7.635 48,45
Sec.
I°
gra
do 11 2.983 1.529 51,26 1.454 48,74
12 2.951 1.516 51,37 1.435 48,63
13 2.870 1.482 51,64 1.388 48,36
Tot parziale 8.804 4.527 51,42 4.277 48,58
Sec.
II° g
rado
14 2.896 1.490 51,45 1.406 48,55
15 2.784 1.399 50,25 1.385 49,75
16 2.902 1.474 50,79 1.428 49,21
17 2.975 1.520 51,09 1.455 48,91
18 2.930 1.538 52,49 1.392 47,51
Tot parziale 14.487 7.421 51,23 7.066 48,77
Tot. generale 39.049 20.071 51,40 18.978 48,60
Prevale, complessivamente e per ogni anno di nascita, la presenza dei maschi
(51,40%) rispetto alle femmine (48,60%).
Nella provincia di Ravenna la domanda di istruzione espressa dai cittadini
residenti ha una componente “giovane” (6-10 anni) percentualmente superiore a
quella più “anziana” (14-18 anni). Lo scarto è del 3,25% (in termini assoluti è
costituito da 1.237 residenti in più nel primo quinquennio di età rispetto
all’ultimo). Ciò porta a prevedere che nei prossimi anni ci sarà un progressivo
incremento della domanda potenziale di istruzione
8 In questa e nella tabella successiva si è messo in evidenza, nella prima colonna, il grado di istruzione di riferimento per fornire al lettore un elemento che può essere tenuto in considerazione per la programmazione territoriale, in particolare per il dimensionamento delle autonomie scolastiche. Correlare la popolazione residente ai diversi gradi scolastici non significa, pertanto, individuare la quantità di coloro che sono presenti a scuola. Essa ha solo un valore indicativo di quanti allievi, per ordine o grado scolastico, sono titolari del diritto all’istruzione. 9 Tutti i dati relativi ai residenti sono tratti dal servizio statistico della Provincia di Ravenna. Per l’età si intende quella posseduta al 1 gennaio 2008.
23
E’ interessante analizzare all’interno di tale popolazione residente la
componente relativa ai cittadini migranti.
Essa è evidenziata dalla tabella 5, nella quale è presente anche la quota di
cittadini migranti nati in Italia.
Tab. 5 Totale cittadini migranti nella fascia d’età 6-18 anni residente nei comuni della provincia di Ravenna. AS 2008-2009
Nell’anno scolastico che si sta analizzando il 12,23% della domanda potenziale
di istruzione della provincia di Ravenna è costituto da cittadini di nazionalità non
italiana.
Tra costoro, il 20,93% (pari a 999 unità) è nato in Italia. Se analizziamo
questa quota di popolazione per età si rileva una sua progressiva incidenza man
mano che si scende dai 18 anni fino ai 6.
A 18 anni meno di uno ogni 20 migranti residenti (0,47%) è nato in Italia, ma
a sei anni i migranti nati nel nostro Paese diventano più di 5 ogni 10 (51,39%).
Volgendo lo sguardo al livello dei tre ambiti territoriali, la popolazione
scolastica residente della fascia d’età 6-18 anni si distribuisce secondo la tabella 6
sotto riportata.
24
Tabella n. 6. La distribuzione della domanda potenziale di istruzione nei tre ambiti territoriali della provincia di Ravenna. AS 2008-2009
In tutti e tre i gli ambiti territoriali si conferma il dato provinciale della
prevalenza di residenti maschi rispetto alle femmine.
Il rapporto tra residenti e migranti è visualizzato dalla tabella 7
Tabella n. 7 La presenza di cittadini migranti nella fascia d’età 6-18 anni nei tre ambiti territoriali
della provincia di Ravenna. AS 2008-2009
E’ Lugo l’ambito dove incide di più (13,64%) la quota di migranti residenti in
età del diritto-dovere all’istruzione e formazione e dove è leggermente più alta
anche la quota dei nati in Italia.
Per la lettura di dettaglio dei dati relativi alla presenza all’interno della
domanda di istruzione degli alunni migranti nella fascia d’età 6-18 anni si rinvia
alle tabelle della seconda parte10.
Gli aspetti di carattere generale che si possono ricavare dalla lettura di queste
tabelle sembrano essere:
a) anche nella popolazione migrante 6-18 anni residente nei tre ambiti
territoriali della provincia di Ravenna la percentuale dei maschi supera
quella delle femmine;
b) il flusso migratorio, sembra assumere trend diversificati. A Faenza si
presenta tendenzialmente costante nell’arco di tutta la fascia d’età presa in
10
V. tabelle 1.2.19A-20A-21A-22A, pag. 147 e seguenti, seconda parte, cap. 1
Ambito territoriale
Tot cittadini residenti 6-18 anni
% su provincia M % F % Tot
Faenza 9248 23,68 4765 51,52 4483 48,48 100,00
Lugo 10065 25,78 5188 51,54 4877 48,46 100,00
Ravenna 19736 50,54 10118 51,27 9618 48,73 100,00
Totale 39049 100,00 20071 51,40 18978 48,60 100,00
Ambito territoriale
Tot allievi residenti
Tot migranti residenti %
Tot nati in Italia %
Faenza 9248 1046 11,31 220 21,03
Lugo 10065 1373 13,64 292 21,27
Ravenna 19736 2355 11,93 487 20,68
Totale 39049 4774 12,23 999 20,93
25
considerazione: tra i 18enni è del 12,69% e si mantiene del 12,07% tra i
residenti di 6 anni. Nei distretti di Lugo e Ravenna, invece, il fenomeno
migratorio sembra in tendenziale diminuzione: tra i 18enni, infatti, è del
16,82% a Lugo e del 14,34% a Ravenna, mentre nei residenti di 6 anni le
corrispondenti quote scendono, rispettivamente, al 13,25% (- 3,57%) e al
11,64% (- 2,7%);
c) la percentuale dei cittadini migranti nati in Italia è in costante crescita in
tutti e tre gli ambiti territoriali: supera le due cifre all’età di 13 anni ed
arriva alla metà (e oltre, nel caso di Ravenna) della popolazione residente
di 6 anni11. Ciò impone che anche nella nostra provincia si cominci ad
affrontare i problemi dell’incontro e della relazione con migranti di seconda
generazione.
d) L’ambito di Lugo ha la maggior incidenza di migranti sui residenti 6-18
anni, ma dall’analisi dei nati in Italia sembra si possa dedurre che il flusso
migratorio verso questo territorio ha assunto consistenza da una data più
recente rispetto agli altri due. Qui, infatti, tra i 17 e i 18 anni non troviamo
nati in Italia (mentre negli altri due distretti sono già presenti, sia pure in
quantità minime) e dall’analisi di dettaglio dei singoli comuni dell’ambito
territoriale di Lugo scopriremo che in diversi casi le anagrafi registrano
nascite di cittadini non italiani solo a partire da coloro che oggi hanno 12
anni. Ciò può derivare dal fatto che la stabilizzazione delle famiglie
immigrate sul territorio lughese, espressa prevalentemente dal
ricongiungimento dei nuclei familiari, ed il conseguente avvio di processi di
natalità sul luogo di immigrazione, sembra avvenuto, prevalentemente,
negli ultimi 7-8 anni.
11 Nello specifico, i dati sono: a 13 anni : ambito Faenza 14,81%; ambito Lugo 15,89%; ambito Ravenna 18,24%; a 6 anni: Faenza 50,00%; Lugo 49,55%; Ravenna 53,09%
26
1.3 Come si orienta la domanda di istruzione.
1.3.1. Scelte di studio e pendolarismo nella provincia di Ravenna.
Quali scelte compiono i cittadini residenti nei comuni della provincia di Ravenna
e titolari del diritto all’istruzione e alla formazione? Ovvero, quale percorso di studi
scelgono tra le diverse tipologie di offerta di istruzione fornite dalle scuole, dentro
e fuori la provincia di Ravenna.
Partiamo con il primo ciclo.
In questa fascia scolare la scelta tra le diverse offerte di istruzione possibili
(tempo normale - tempo pieno, nella primaria; tempo normale-tempo prolungato,
nella secondaria di primo grado) non determina pendolarismo significativo. Offre
più stimoli di mobilità sul territorio la scelta tra scuola statale e paritaria (vedremo
le dimensioni che assume nell’analisi di dettaglio dei singoli comuni)
In ogni caso, il quadro del pendolarismo prodotto dalle scelte delle famiglie e
degli allievi che frequentano il primo ciclo è offerto dalle tabelle 8 (scuola primaria)
e 9 (scuola secondaria di primo grado).
Tab 8. e 9 Gli ambiti territoriali nei quali hanno sede le scuole scelte dagli allievi residenti nei comuni della provincia di Ravenna nelle fasce d’età 6-10 e 11-13 anni: a) scuole primarie, tab 8; b) scuole secondarie di primo grado, tab. 9. AS 2008-2009.
Tab 8. a) sedi delle scuole primarie Tab. 9. b) sedi delle scuole secondarie di
primo grado
Come è naturale, la stragrande maggioranza (99,13%) degli allievi di 6-10
anni e delle loro famiglie sceglie di frequentare scuole ubicate sul territorio
provinciale. Solo 134 (meno dell’1%) vanno fuori provincia, orientandosi verso
scuole ubicate nelle tre province limitrofe di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena.
Ambito
territoriale sede della scuola scelta
N allievi
% su
provincia e fuori provincia
Provincia di Ravenna
Faenza 2095
99,13 Lugo 2191
Ravenna 4408
Totale provincia 8694
Fuori provincia
Forlì 37
0,87
Bologna 27
Ferrara 10
Altri 2
Tot fuori provincia 76
Totale generale 8770 100,00
Ambito territoriale sede della scuola scelta N allievi
% su
provincia e fuori provincia
Provincia di Ravenna
Faenza 3643
99,13 Lugo 3916
Ravenna 7794
Totale provincia 15353
Fuori provincia
Forlì 38
0,87
Bologna 49
Ferrara 42
Altri 5
Tot fuori provincia 134
Totale generale 15487 100,00
27
La stessa identica situazione si ripropone per gli allievi della fascia d’età 11-13
anni, corrispondente con la frequenza di scuole secondarie di primo grado (v. tab.
9)
Il quadro cambia sensibilmente nella scuola secondaria di secondo grado. Gli
allievi che hanno dai 14 anni in su residenti nei comuni della provincia di Ravenna
e presenti in scuole secondarie di secondo grado sono 13.136.
Le tipologie di studio verso le quali questi allievi si orientano sono mostrate
dalla sottostante tabella 10.
Tab. 10 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti nella provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione N. allievi %
Licei 4221 32,13
Tecnici 4650 35,40
Professionali 3542 26,96
Artistici 723 5,50
Totale 13136 100,00
Prevale la scelta di studi tecnici su quelli di istruzione liceale e professionale.
Minore è la quota di scelte rivolte all’istruzione artistica.
Questo orientamento della domanda di istruzione produce il pendolarismo
descritto nella tabella 11.
Tab. 11. Gli ambiti territoriali nei quali hanno sede le scuole secondarie di secondo grado scelte
dagli allievi residenti nei comuni della provincia di Ravenna nella fascia d’età dai 14 anni in su. A.S. 2008-2009.12
Comune N. allievi % Tot dentro e fuori Provincia
%
LUGO 2391 18,20
11672 88,86
RAVENNA 5183 39,45
FAENZA 3118 23,74
RIOLO TERME 441 3,36
CERVIA 539 4,10
FORLI’ (FC) 366 2,79
1464 11,14
CESENA (FC) 392 2,98
CESENATICO (FC) 257 1,96
FORLIMPOPOLI (FC) 13 0,10
IMOLA (BO) 340 2,59
BOLOGNA (BO) 12 0,09
BUDRIO (BO) 2 0,02
CASTEL S. PIETRO T. (BO) 6 0,05
ARGENTA (FE) 30 0,23
FERRARA (FE) 14 0,11
RIMINI (RN) 12 0,09
ALTRI 20 0,15
Totale 13136 100,00
12 Sono compresi i cittadini residenti che hanno oltre 19 anni (per la composizione anagrafica degli allievi frequentanti le scuole ravennati si veda tab. 1.2.19D, pag. 150, seconda parte, cap. 1, Provincia di Ravenna, Tasso di ripetenza)
In Provincia di Ravenna Fuori Provincia di Ravenna
28
L’80,86% della domanda di istruzione superiore si orienta su indirizzi e scuole
della provincia di Ravenna. Il restante 11,14% sceglie di uscire dalla provincia
seguendo due direttrici principali: Forlì (7,83%) e Bologna (2,74). Del tutto
trascurabili i flussi verso altre province.
La scelta di Forlì, come si vedrà nell’analisi di dettaglio dei singoli territori
comunali, riflette soprattutto la situazione del comune di Cervia, posto al confine
della provincia e più vicino a Cesenatico e Cesena (entrambi sedi di scuole
superiori) che a Ravenna.
In ogni caso, per comprendere meglio alcune motivazioni che possono indurre
a compiere le scelte sopra evidenziate è utile analizzare la tabella successiva (la n.
12), nella quale sono presentati gli indirizzi di studio sui quali si sono orientati
complessivamente gli allievi della provincia di Ravenna.
Sugli indirizzi di liceo oltre il 90% degli allievi sceglie sedi della provincia. Fuori
provincia riscuotono interesse le sedi di Cesenatico e Forlì, connesse in gran parte
al pendolarismo prodotto da Cervia.
Negli indirizzi di ragioniere e geometra c’è un po’ più di frantumazione delle
scelte fuori provincia. Ci si orienta verso le scuole di Forlì, Cesena e Cesenatico
(sempre provincia di Forlì e prevalentemente da Cervia), ma con le sedi ravennati
(Ravenna, Faenza, Lugo) che raggiungono comunque una quota altissima di
adesioni: il 90,61%.
Nell’istruzione tecnica industriale la tendenza cambia un po’. Le sedi provinciali
raccolgono l’83,54% delle scelte e il flusso in uscita fuori provincia aggiunge Imola
alle tradizionali direttrici forlivesi (in questo caso Forlì e Cesena), con una quota
del 5,39%.
Gli indirizzi di studio agrari rafforzano la tendenza sopra evidenziata. Infatti,
cala ulteriormente l’orientamento verso le sedi provinciali (scende al 70,95%) e si
implementano le scelte verso Imola, passando al 19,07%. Anche in questo ambito
di indirizzi di studio si conferma la direttrice verso il forlivese, che
complessivamente assorbe il 9,31% della domanda ravennate.
Con l’istruzione professionale del settore industria e artigianato si ritorna ad
una situazione che vede nettamente privilegiate le sedi della provincia (88,23%).
Rimane una direttrice verso Cesena e qualche rivolo, inferiore al 2%, verso Imola
e Argenta.
Quasi la stessa situazione è riproposta dagli indirizzi dei servizi dell’istruzione
professionale, dove le sedi provinciali (che in questo settore di studi diventano
cinque, aggiungendosi Riolo e Cervia alla tradizionali Ravenna, Lugo e Faenza)
raccolgono l’88,17% delle scelte espresse dagli allievi ravennati e dalle loro
famiglie. Gli altri flussi di pendolarismo seguono le direzioni tipiche anche degli
altri indirizzi di studio, ovvero il forlivese (Forlì e Cesena) e Imola.
29
Tab. 12. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti nella provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale N allievi Tot
% su ambito
% su indir. studio
Liceo
LUGO 987
4221
23,38
32,13
FAENZA 1064 25,21
IMOLA 85 2,01
RAVENNA 1777 42,10
BOLOGNA 7 0,17
ARGENTA 15 0,36
FORLI' 81 1,92
CESENA 34 0,81
CESENATICO 157 3,72
FERRARA 4 0,09
RIMINI 8 0,19
Altri 2 0,05
ITCG
LUGO 487
2972
16,39
22,62
FAENZA 896 30,15
IMOLA 19 0,64
FORLI' 66 2,22
CESENA 86 2,89
CESENATICO 101 3,40
RAVENNA 1310 44,08
BOLOGNA 2 0,07
Altri 5 0,17
ITI
LUGO 231
1391
16,61
10,59
RAVENNA 683 49,10
FAENZA 248 17,83
FORLI' 84 6,04
IMOLA 75 5,39
CESENA 63 4,53
FERRARA 2 0,14
Vari 5 0,36
Agrario
FAENZA 159
451
35,25
3,43
IMOLA 86 19,07
RAVENNA 161 35,70
FORLI' 23 5,10
CESENA 19 4,21
FERRARA 2 0,44
Altri 1 0,22
IPSIA
LUGO 195
909
21,45
6,92
FAENZA 282 31,02
RAVENNA 325 35,75
ARGENTA 18 1,98
CESENA 63 6,93
BOLOGNA 3 0,33
CREVALCORE 2 0,22
IMOLA 17 1,87
Altri 4 0,44
IP/IT Servizi
LUGO 490
2469
19,85
18,80
FAENZA 322 13,04
RAVENNA 385 15,59
RIOLO 441 17,86
CERVIA 539 21,83
IMOLA 59 2,39
FORLI' 87 3,52
CESENA 119 4,82
FORLIMPOPOLI 15 0,61
CAST. S. PIETRO 6 0,24
Altri 6 0,24
Artistici
FAENZA 133
723
18,40
5,50 RAVENNA 555 76,76
FORLI' 35 4,84
Totale 13136 13136 100,00
30
Negli indirizzi artistici solo Forlì, come sede fuori provincia, raccoglie un
modesto flusso di scelte (4,48%). Tutti gli altri allievi convergono sulle scuole che
hanno sede a Ravenna e Faenza.
Complessivamente, negli indirizzi di studio scelti dagli allievi e dalle loro
famiglie risulta debole l’istruzione rivolta al settore della produzione industriale,
rispetto al peso che esso ha nell’economia ravennate. Nell’ambito di tali studi,
sommando gli indirizzi dell’istruzione tecnica e professionale, l’offerta di istruzione
intercetta solo 17,51% dell’intera domanda provinciale. E’ un’offerta inferiore di
oltre due punti a quella relativa agli indirizzi rivolti al settore dei servizi,
escludendo l’istruzione tecnica del settore economico (ragionieri), anch’essa in
larga parte orientata su figure professionali spendibili nel mercato del lavoro
rivolto ai servizi amministrativi e aziendali.
Complessivamente il flusso in uscita verso altre province limitrofe è visualizzato
dalla tabella 13
Tab. 13. Pendolarismo in uscita di allievi della provincia di Ravenna verso scuole secondarie di
secondo grado di altre province. A.S. 2008-2009
Provincia sede della scuola scelta N allievi %
Forlì 1028 70,22
Bologna 360 24,59
Ferrara 44 3,01
Rimini 12 0,82
Altri 20 1,37
Totale 1464 100,00
Essa conferma il dato delle scuole della provincia di Forlì che ricevono la quota
nettamente maggioritaria degli allievi che scelgono di compiere i loro studi fuori
provincia. Come si è già rilevato, ad alimentare questo flusso sono soprattutto gli
allievi residenti a Cervia, anche se verso scuole superiori della provincia di Forlì si
orientano anche allievi residenti presso altri comuni ravennati, sia dell’ambito
territoriale lughese sia di quello faentino.
Rispetto al pendolarismo in uscita, pari, come abbiamo visto sopra, all’11,14%
(v. tab. 11), c’è un flusso di allievi che arrivano nelle scuole ravennati provenienti
da altre province e che è pari al 9,55% (v. tabella 13A)
31
Tab. 13A. Pendolarismo in ingresso nelle scuole secondarie di secondo grado della provincia di
Ravenna di allievi provenienti da fuori provincia. A.S. 2008-2009
Provincia N. allievi
%su allievi Ravenna
% su tot pendo
FORLI' 538 4,10 42,90
BOLOGNA 413 3,14 32,93
FERRARA 153 1,16 12,20
FIRENZE 143 1,09 11,40
RIMINI 7 0,05 0,56
Totale 1254 9,55 100,00
Confluiscono su scuole della provincia di Ravenna allievi provenienti soprattutto
da Forlì (42,90% dell’intero flusso di ingresso); seguono arrivi dalle province di
Bologna, Ferrara, Firenze e (in misura quasi irrilevante) da Rimini.
32
1.3.2 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale di Faenza.
Di interesse è l’analisi delle scelte di studio nei tre ambiti territoriali che
compongono la provincia. Nell’ordine, si analizzeranno gli ambiti territoriali di
Faenza, Lugo e Ravenna
I cittadini residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza, nella fascia
d’età 6-10 anni, sono 3.661 e compiono il loro studi in scuole le cui sedi sono
individuate dalla tabella 14.
Tab 14 Le sedi delle scuole primarie scelte dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza nella fascia d’età 6-10 anni. A.S. 2008-2009.
Ambito territoriale
Comune sede della scuola
scelta Tot
%
ambito
Faenza
Faenza 2401
98,93
Brisighella 266
Casola 104
Castelbolognese 400
Riolo 253
Solarolo 198
Totale 3622
Lugo
Bagnara 1
0,14
Conselice 1
Cotignola 1
Lugo 2
Totale 5
Ravenna
Ravenna 2
0,16 Russi 4
Totale 6
Fuori provincia
Bologna
Imola 16
0,68
Fontanelice 1
Calderara di Reno 6
Bologna 1
S. Giovanni Persi 1
Totale 25
Forlì Forlì 2 0,05
Rimini Rimini 1 0,03
Totale generale 3661 100,00
In questa fascia d’età si conferma il dato provinciale di una massiccia scelta
rivolta a scuole dell’ambito territoriale di residenza. Analoga è la situazione per i
residenti della fascia d’età 11-13 anni (v tab 15)
33
Tab 15 Le sedi delle scuole secondarie di primo grado scelte dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza nella fascia d’età 11-13 anni. A.S. 2008-2009.
Ambito territoriale
Comune sede della scuola scelta Tot
% ambito
Faenza
Faenza 1395
98,67
Brisighella 139
Casola 64
Castelbolognese 209
Riolo 152
Solarolo 123
Totale 2082
Lugo
Bagnara 1
0,19
Conselice 1
Cotignola 2
Totale 4
Ravenna
Ravenna 2
0,19 Russi 2
Totale 4
Bologna
Casalecchio 4
0,90
Castelmaggiore 1
S. Lazzaro 1
Anzola 1
Imola 12
Totale 19
Forlì Forlì 1 0,05
Totale generale 2110 100,00
Piuttosto diversa si presenta, invece la situazione per i residenti ultra 14enni
che frequentano scuole di istruzione secondaria di secondo grado. Essi sono 3.294
e le tipologie di istruzione che scelgono sono evidenziate dalla sottostante tabella
16.
Tab. 16 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione N. allievi %
Licei 1106 33,58
Tecnici 1166 35,40
Professionali 887 26,93
Artistici 135 4,10
Totale 3294 100,00
Prevale l’orientamento verso studi di tipo tecnico (35,40%). Seguono gli
indirizzi liceali e, piuttosto distanziati, quelli professionali.
34
Al di sotto della media provinciale è l’orientamento verso l’istruzione artistica,
nonostante la presenza nel territorio di una specifica istituzione scolastica.
Queste scelte di studio inducono un pendolarismo sul territorio evidenziato
dalla tabella 17.
Tab. 17 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi
residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Comune sede della scuola scelta
N. allievi %
Forlì 110 3,34
Faenza 2686 81,54
Riolo Terme 216 6,56
Lugo 66 2,00
Ravenna 16 0,49
Imola 187 5,68
Bologna 8 0,24
Cast. S. Pietro T. 3 0,09
Varie 2 0,06
Totale 3294 100,00
Le direttrici lungo le quali si muovono gli allievi dei comuni dell’ambito faentino
nelle loro scelte degli studi superiori sono poche e rimangono prevalentemente
nell’ambito territoriale di riferimento.
Se si sommano le scelte su Faenza e Riolo, infatti, si ottiene un 88,10% della
domanda di istruzione espressa dai residenti di tutti i comuni. Le altre scelte si
orientano verso scuole di Imola (5,68%), Forlì (3,34%) e Lugo (2,00%).
Può aiutare a comprendere meglio le caratteristiche di questi flussi della
domanda di istruzione se si analizzano le scelte delle singole tipologie di indirizzi di
studio (v. tab. 18)
Nell’istruzione tecnica il settore economico (ragionieri) e tecnologico-geometri
è nettamente più scelto rispetto al tecnologico industriale. Così come all’interno
dell’istruzione professionale è maggioritaria la componente rivolta ai servizi
rispetto a quella per l’industria e l’artigianato. Ne deriva che l’istruzione superiore
orientata verso la produzione industriale, sommando gli iscritti agli istituti tecnici
con quelli degli istituti professionali, raggiunge la (modesta) dimensione del
16,46%, che è inferiore anche alla semplice quota dell’istruzione rivolta ai servizi.
35
Tab. 18. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Indirizzo Comune N alunni Tot % su ambito
% su ind. studio
Liceo
Faenza 1024
1106
92,59
33,58
Lugo 26 2,35
Imola 48 4,34
Forlì 6 0,54
Bologna 2 0,18
ITCG
Faenza 792
808
98,02
24,53
Lugo 4 0,50
Imola 8 0,99
Ravenna 1 0,12
Bologna 2 0,25
Forlì 1 0,12
ITI
Faenza 229
301
76,08
9,14 Ravenna 6 1,99
Imola 36 11,96
Forlì 30 9,97
IPSIA
Faenza 228
241
94,61
7,32
Lugo 2 0,83
Imola 7 2,90
Bologna 3 1,24
Rimini 1 0,41
IP/IT Servizi
Faenza 221
545
40,55
16,55
Lugo 34 6,24
Riolo 216 39,63
Imola 37 6,79
Forlì 33 6,06
Castel S. Pietro T. 3 0,55
Cesena 1 0,18
IP Agrario
Faenza 94
158
59,49
4,80 Imola 51 32,28
Bologna 1 0,63
Forlì 12 7,59
Artistici
Faenza 98
135
72,59
4,10 Ravenna 9 6,67
Forlì 28 20,74
Totale 3294 3294 100,00 100,00
Da questa analisi emerge chiaro come il comune di Faenza costituisca per
l’ambito territoriale di riferimento il fulcro che polarizza l’orientamento nella scelta
di tutte le tipologie di studio nella scuola secondaria di secondo grado.
Solo nell’istruzione professionale dei servizi essa trova un concorrente in Riolo,
che è sede di una tipologia di indirizzo di studio unica per questo ambito
territoriale, quella alberghiera-ristorativa.
Per il resto Faenza non ha concorrenti, se non per l’istruzione artistica dove
Forlì riesce ad attirare un discreto flusso di domanda.
La significativa attrattività espressa, comunque, dall’ambito territoriale faentino
nei confronti della domanda di istruzione superiore emerge anche dai dati sul
pendolarismo in ingresso e uscita (v. tabb. 19 e 20)
36
Tabb. 19-20 Flussi di allievi in uscita dai comuni dell’ambito territoriale di Faenza verso: a) altre
province; b) gli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
a) Tab 19. Pendolarismo dell’ambito di Faenza verso altre province
Province N allievi
Forlì 110
Imola 187
Bologna 8
Varie 5 %
Totale 310 9,41
b) Tab 20. Pendolarismo dell’ambito di Faenza verso gli altri ambiti della provincia di Ravenna
Il 9,41% degli allievi residenti nell’ambito territoriale faentino sceglie di
frequentare scuole ubicate fuori provincia e solo il 2,49% si orienta su indirizzi di
studio presenti negli altri due ambiti territoriali della provincia di Ravenna.
Viceversa provengono da fuori provincia e dagli altri due ambiti territoriali della
provincia gli allievi messi in evidenza dalla tabelle 21 e 22.
Tabb. 21-22. Flussi di allievi in ingresso nelle scuole secondarie di secondo grado dell’ambito
territoriale di Faenza provenienti da: a) fuori provincia; b) dagli altri ambiti della provincia di Ravenna.
A.S. 2008-2009
a) Tab. 21. Pendolarismo in ingresso da fuori provincia
Provincia N allievi
Firenze 134
Forlì 220
Bologna 158
Altri 20 %
Totale 532 16,15
b) Tab. 22. Pendolarismo in ingresso dagli altri ambiti della provincia di Ravenna
Ambito territoriale
N. allievi
Lugo 278
Ravenna 140 %
Totale 418 12,69
Ambito territoriale
N allievi
Lugo 66
Ravenna 16 %
Totale 82 2,49
37
L’incrocio tra pendolarismo in entrata e in uscita dà come risultato un saldo
attivo per Faenza. A fronte di 392 allievi residenti che scelgono scuole fuori ambito
territoriale o fuori provincia, ben 952 compiono il percorso opposto, provenendo da
altre province o dagli altri due ambiti territoriali di Ravenna.
38
1.3.3 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale dell’Unione dei
comuni della Bassa Romagna.
Nei comuni dell’ambito territoriale del lughese sono residenti 4.016 allievi nella
fascia d’età 6-10 anni. Anche qui scelgono di compiere i loro studi in netta
prevalenza presso scuole che hanno sede nei comuni di residenza (v. tab. 23).
Rispetto agli altri ambiti territoriali, però, c’è una quota maggiore di pendolarismo
verso l’esterno. A determinarlo è sicuramente la conformazione geografica del
territorio della Bassa Romagna nelle parti che confinano con la provincia di Ferrara
e l’ambito territoriale di Ravenna, verso le quali si rileva il maggior flusso in uscita.
Tab 23 Le sedi delle scuole primarie scelte dagli allievi residenti nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna nella fascia d’età 6-10 anni. A.S. 2008-2009.
Ambito territoriale
Comune sede della scuola scelta Tot
% ambito
LUGO
Lugo 1289
96,69
Bagnacavallo 530
Alfonsine 447
Conselice 421
Cotignola 279
Fusignano 317
Massalombarda 381
Bagnara 110
Sant'Agata 109
Totale 3883
FAENZA
Faenza 12
0,45 Solarolo 5
Brisighella 1
Totale 18
RAVENNA
Ravenna 47
1,20 Russi 1
Totale 48
Fuori provincia
BOLOGNA
Bologna 1
0,60
Imola 19
Medicina 3
Mordano 1
Totale 24
FERRARA Argenta 40 1,00
Varie Varie 3 0,07
Totale generale 4016 100,00
Una situazione analoga si presenta per gli allievi nella fascia d’età 11-13 anni
che frequentano scuole secondarie di primo grado (v. tab 24).
39
Tab 24 Le sedi delle scuole secondarie di primo grado scelte dagli allievi residenti nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna nella fascia d’età 11-13 anni. A.S. 2008-2009.
Ambito territoriale
Comune sede della scuola scelta Tot
% ambito
LUGO
Lugo 767
97,49
Bagnacavallo 302
Alfonsine 256
Conselice 226
Cotignola 151
Fusignano 171
Massalombarda 193
Bagnara 56
Sant'Agata 56
Totale 2178
FAENZA
Faenza 7
0,49 Solarolo 4
Totale 11
RAVENNA
Ravenna 23
1,12 Russi 2
Totale 25
Fuori provincia
BOLOGNA
Bologna 1
0,36 Imola 6
Mordano 1
Totale 8
FERRARA Argenta 10 0,45
Varie 2 0,09
Totale generale 2234 100,00
Del tutto diverso è il quadro che si presenta per le scelte degli studi superiori.
Qui, i residenti che hanno dai 14 anni in su sono 3.250 e come tipologie di
studio compiono le scelte evidenziate dalla tabella 25.
Tab. 25 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti nell’ambito territoriale dell’Unione
dei comuni della Bassa Romagna nella fascia d’età dai 14 anni in su. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 1043 32,09
Tecnici 1069 32,89
Professionali 1029 31,66
Artistici 109 3,35
Totale 3250 100,00
Prevale, sia pure di pochissimo, l’orientamento verso l’istruzione tecnica, in
sintonia con la situazione provinciale.
40
Come si vedrà nell’analisi di dettaglio per ciascun comune, questo dato
riepilogativo dell’ambito lughese deriva da realtà territoriali molto differenziate,
nelle quali si va da orientamenti che privilegiano nettamente gli studi tecnici
(come, ad esempio, i residenti ad Alfonsine), ad altre dove la preferenza è data
agli indirizzi di tipo professionale (Conselice), ad altre ancora, dove sono gli studi
liceali ad essere prioritariamente scelti (Lugo e Bagnacavallo). Il risultato
complessivo è un sostanziale equilibrio tra le tre principali tipologie di istruzione.
Il flusso pendolare che queste scelte di studio producono sul territorio è
evidenziata dalla tabella 26.
Tab. 26 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi
residenti nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Le direttrici principali sono le scuole di Lugo, di Ravenna, di Faenza, di Riolo
Terme e di Imola.
Come si è visto fino ad ora, aiuta a comprendere questi flussi l’analisi degli
indirizzi di studio che li generano (V. tabella 27)
Quando gli allievi e le loro famiglie si orientano verso un indirizzo di liceo, la
scelta di rimanere nell’ambito territoriale di Lugo è nettamente prevalente
(86,29%).
Un comportamento simile è assunto nel caso della scelta di indirizzi
dell’istruzione professionale per l’industria e l’artigianato e per i corsi di ragioniere
e geometra, anche se già in questi settori di studio si avvertono significative
presenze di altre scelte: per la formazione di professionalità tecniche nell’industria
e artigianato attraggono anche le scuole di Argenta e Faenza, mentre per gli studi
di ragioneria e geometri sono le scuole di Faenza e Ravenna ad attrarre quote
interessanti di iscritti.
Comune sede della scuola scelta
N. allievi %
LUGO 2149 66,12
RAVENNA 342 10,52
FAENZA 292 8,98
RIOLO TERME 214 6,58
CERVIA 26 0,80
BOLOGNA 4 0,12
IMOLA 153 4,71
BUDRIO 2 0,06
CREVALCORE 1 0,03
CASTEL S. PIETRO T. 3 0,09
FERRARA 14 0,43
ARGENTA 26 0,80
FORLì 19 0,58
ALTRI 5 0,15
Totale 3250 100,00
41
Tab. 27 Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti degli allievi residenti nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale
N allievi Tot
% su ambito
% su ind. studio
Liceo
LUGO 900
1043
86,29
32,09
FAENZA 16 1,53
IMOLA 37 3,55
RAVENNA 66 6,33
BOLOGNA 5 0,48
ARGENTA 15 1,44
FERRARA 4 0,38
ITCG
LUGO 474
635
74,65
19,54
FAENZA 70 11,02
IMOLA 11 1,73
RAVENNA 77 12,13
Altri 3 0,47
ITI
LUGO 228
403
56,58
12,40
RAVENNA 103 25,56
FAENZA 13 3,23
FORLI' 15 3,72
IMOLA 39 9,68
FERRARA 2 0,50
Vari 3 0,74
Agrario
FAENZA 58
104
55,77
3,20 IMOLA 33 31,73
RAVENNA 11 10,58
FERRARA 2 1,92
IPSIA
LUGO 188
236
79,66
7,26
FAENZA 15 6,36
RAVENNA 5 2,12
ARGENTA 15 6,36
CREVALCORE 2 0,85
IMOLA 10 4,24
Altri 1 0,42
IP Servizi
LUGO 358
720
49,72
22,15
FAENZA 75 10,42
RAVENNA 15 2,08
RIOLO 214 29,72
CERVIA 26 3,61
IMOLA 22 3,06
FORLI' 4 0,56
CAST. S. PIETRO 3 0,42
Altri 3 0,42
Artistici FAENZA 31
109 28,44
3,35 RAVENNA 78 71,56
Totale 3250 3250 100,00
Il quadro cambia molto se si considerano gli indirizzi degli istituti tecnici
industriali e dei professionali per i servizi. Nel primo caso, gli istituti scolastici di
Ravenna, Imola, Faenza e Forlì costituiscono poli di attrazione che
complessivamente fanno convergere su di loro il 42,19% della domanda
complessiva espressa dai residenti nell’ambito territoriale lughese.
Nell’analisi di dettaglio si è avuto modo di verificare che questa convergenza è
prioritariamente prodotta dalla scelta di specializzazioni di studi assenti
nell’istruzione tecnica lughese. Il che pone sicuramente un problema di riequilibrio
dell’offerta formativa territoriale, tenuto conto, inoltre, che la stessa istituzione
42
scolastica che a Lugo offre l’istruzione tecnica industriale (l’Istituto Manfredi) è
sottodimensionata rispetto agli standard nazionali (nel 2008-2009 ha avuto 441
allievi rispetto al minimo di 500 previsto dalle norme vigenti).
Sul fronte dell’istruzione professionale per i servizi il forte pendolarismo verso
ambiti territoriali diversi dal lughese, in particolare verso scuole di Riolo Terme, è
motivato dalla assenza di specifici indirizzi di studio (in particolare l’alberghiero,
l’agrario e la grafica pubblicitaria).
Qui però la situazione presenta aspetti diversi rispetto agli indirizzi
dell’istruzione tecnica.
Nel caso dell’istruzione professionale per i servizi il flusso di iscrizioni verso
indirizzi unici nella nostra provincia è fisiologico rispetto ad una programmazione
che intenda evitare ripetitività e bassa qualità dell’offerta formativa. E’
impensabile, pertanto, la meccanica riproposizione in ogni ambito territoriale di
tutti gli indirizzi di studio.
L’istruzione tecnica, invece, è già presente a Lugo con entrambi i settori di
studio previsti dal vigente ordinamento: l’economico e il tecnologico. Si tratta,
pertanto, di ragionare su come qualificare e rafforzare un’offerta del territorio che
mostra segni di debolezza generatori di un pendolarismo (con i costi e il disagio
che esso comporta) non funzionale all’offerta stessa.
Dalla disaggregazione delle tipologie di istruzione che risulta dalla tabella in
esame emerge con chiarezza come gli indirizzi di studio orientati verso la
produzione industriale, sommando l’istruzione tecnica e l’istruzione professionale,
siano minoritari, con il loro 19,66%, rispetto all’offerta per i servizi (solo quella
attuata dagli istituti professionali è pari al 22,15%).
Una certa debolezza dell’offerta lughese è sostenuta anche da un altro dato.
Se si analizza il flusso complessivo in entrata ed uscita dall’ambito territoriale
di Lugo (v. tabb 28-29), si rileva che escono, verso altre province, 221 allievi (pari
al 6,80% del totale allievi residenti) e, soprattutto, verso gli altri due ambiti
territoriali della provincia (Ravenna e Faenza) 575 allievi, pari al 17,69% della
domanda di istruzione dell’intero ambito territoriale in esame.
Tabb. 28-29 Flussi di allievi in uscita dai comuni dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della
Bassa Romagna verso: a) altre province; b) gli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna. A.S.
2008-2009
a) tab. 28: pendolarismo verso altre province.
Comune N. allievi
IMOLA (BO) 152
FORLI' (FC) 19
ARGENTA (FE) 30
Altri 20 %
Totale 221 6,80
43
b) Tab 29: pendolarismo verso gli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna
Ambito territoriale
N. allievi
RAVENNA 355
FAENZA 220 %
Totale 575 17,69
Se si analizzano le tabelle speculari a queste (tabb. 30-31), ovvero quelle
relative all’ingresso nelle scuole di Lugo di allievi provenienti dal altre province e
dagli altri due ambiti territoriali di Ravenna e Faenza, si rileva che il bilancio è
nettamente sfavorevole al territorio lughese.
Tabb. 30-31. Flussi di allievi in ingresso nelle scuole secondarie di secondo grado dell’ambito
territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna provenienti da: a) fuori provincia; b) fuori
ambito territoriale della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
a) Tab. 30: pendolarismo in ingresso da altre province.
Comune N. allievi
ARGENTA (FE) 35
IMOLA (BO) 11
MORDANO (BO) 15
MEDICINA (BO) 5
DOZZA (BO) 2
ALTRI 4 %
Totale 72 2,22
c) Tab. 31: pendolarismo in ingresso dagli altri due ambiti territoriali della provincia di Ravenna
Comune N. allievi
RAVENNA 177
FAENZA 66 %
Totale 243 7,48
Entrano 72 allievi da altre province (rispetto ai 221 che escono) e 243 dagli
altri due ambiti territoriali provinciali (a fronte di un’uscita di 575).
Tutto ciò conferma la già rilevata debolezza dell’offerta formativa lughese
rispetto alla sua domanda di istruzione.
44
1.3.4 Scelte di studio e pendolarismo nell’ambito territoriale di Ravenna.
Gli allievi della fascia d’età 6-10 anni residenti nei comuni dell’ambito
territoriale di Ravenna sono 7.810 e orientano le oro scelte di studio verso le
scuole primarie ubicate nei comuni evidenziati dalla tabella 32.
Tab 32 Le sedi delle scuole primarie scelte dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna nella fascia d’età 6-10 anni. A.S. 2008-2009.
In questo ambito territoriale si accentua la tendenza a scegliere scuole
primarie ubicate nel comune di residenza. Si raggiunge, infatti, una percentuale
del 99,10%, con scelte verso altri territori che assumono un qualche interesse solo
nel caso della provincia di Forlì-Cesena.
Pressoché analoga è la situazione nella fascia d’età 11-13 anni (v. tab. 33)
Ambito territoriale
Comune sede della scuola scelta Tot
% ambito
Ravenna
Cervia 1078
99,10 Ravenna 6187
Russi 475
Totale 7740
Lugo
Alfonsine 7
0,36
Bagnacavallo 8
Cotignola 3
Lugo 9
Fusignano 1
Totale 28
Faenza
Faenza 2
0,04 Castelbolognese 1
Totale 3
Fuori provincia
Forlì-Cesena
Cesena 2
0,46
Cesenatico 9
Civitella 3
Forlì 12
S. Martino Strada 3
Bertinoro 5
Forlimpopoli 1
Gatteo 1
Totale 36
Ferrara Argenta 2 0,03
Modena Castelfranco 1 0,01
Totale generale 7810 100,00
45
Tab 33 Le sedi delle scuole secondarie di primo grado scelte dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna nella fascia d’età 11-13 anni. A.S. 2008-2009.
Ambito territoriale
Comune sede della scuola scelta Tot
% ambito
Ravenna
Cervia 485
98,94 Ravenna 3669
Russi 225
Totale 4379
Lugo
Alfonsine 2
0,20
Bagnacavallo 3
Cotignola 3
Fusignano 1
Totale 9
Faenza Castelbolognese 2 0,05
Fuori provincia
Forlì-Cesena
Cesena 15
0,81
Cesenatico 9
Forlì 8
Forlimpopoli 1
Bertinoro 2
S. Martino Strada 1
Totale 36
Totale generale 4426 100,00
La situazione cambia significativamente quando si esaminano le scelte
compiute dalle famiglie e dagli allievi che hanno dai 14 anni in su.
Essi sono 6.693 e scelgono indirizzi di studio collocati nelle tipologie di
istruzione superiore evidenziate dalla tabella 34.
Tab. 34. Le scelte di studi superiori compiute dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione N. allievi %
Licei 2072 31,43
Tecnici 2415 36,63
Professionali 1627 24,68
Artistici 479 7,27
Totale 6593 100,00
Prevale in maniera piuttosto netta la scelta dell’istruzione tecnica (36,63%),
rispetto a quella liceale (31,43%) e a quella professionale (24,68%). In media con
l’andamento provinciale è la scelta dell’istruzione artistica.
Queste scelte inducono il pendolarismo evidenziato dalla tabella 35.
46
Tab. 35 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Comune sede scuola scelta N allievi %
RIMINI 12 0,18
FORLì' 237 3,59
CESENA 392 5,95
CESENATICO 257 3,90
RAVENNA 4825 73,18
FAENZA 141 2,14
LUGO 176 2,67
CERVIA 513 7,78
RIOLO 11 0,17
FORLIMPOPOLI 13 0,20
ARGENTA 4 0,06
ALTRI 12 0,18
Totale 6593 100,00
Il significativo pendolarismo (13,64%) verso comuni della provincia di Forlì-
Cesena (Forlì, Cesena, Cesenatico, Forlimpopoli) deriva dalla particolare situazione
del comune di Cervia (v. qui pag. 120), dalla quale emerge l’indicazione di arrivare
ad una programmazione interprovinciale dell’offerta formativa.
Di interesse è l’analisi dell’orientamento espresso nei confronti delle singole
tipologie di indirizzi di studio (v. tab. 36).
Da essa trova conferma la forte attrazione delle scuole della città Ravenna su
tutto l’ambito territoriale di riferimento.
Solo nell’istruzione professionale per i servizi c’è un significativo orientamento
delle scelte verso Cervia, sede di una scuola ad indirizzo alberghiero-ristorativo.
Per il resto, Ravenna funziona come fulcro di risposta alla domanda di istruzione
nei vari settori formativi che la compongono.
Anche nell’ambito di Ravenna trova conferma quanto già rilevato per altri due
della provincia: la scelta di istruzione rivolta alla produzione industriale è piuttosto
modesta. Se, infatti, si sommano gli allievi degli indirizzi tecnici e professionali si
ottiene una quota pari al 16,97%, del tutto inferiore alla percentuale presente
nell’istruzione rivolta ai servizi (18,26%).
47
Tab. 36. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti nei comuni dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale N. allievi Tot
% su ambito
% su ind. studio
ITI
FORLI' 39
687
5,68
10,42
RAVENNA 574 83,55
CESENA 63 9,17
FAENZA 6 0,87
RIMINI 1 0,15
LUGO 3 0,44
BOLOGNA 1 0,15
IPSIA
CESENA 63
432
14,58
6,55
RAVENNA 320 74,07
FAENZA 39 9,03
LUGO 5 1,16
RIMINI 1 0,23
COMACCHIO 1 0,23
ARGENTA 3 0,69
ITCG
FORLI' 65
1529
4,25
23,19
CESENA 86 5,62
CESENATICO 101 6,61
LUGO 9 0,59
FAENZA 34 2,22
ALTRI 2 0,13
RAVENNA 1232 80,58
Liceo
FORLI' 75
2072
3,62
31,43
CESENA 34 1,64
CESENATICO 157 7,58
RAVENNA 1711 82,58
LUGO 61 2,94
FAENZA 24 1,16
ALTRI 2 0,10
RIMINI 8 0,39
IP/IT Servizi
FORLI' 50
1204
4,15
18,26
FORLIMPOPOLI 15 1,25
CESENA 118 9,80
RIMINI 1 0,08
LUGO 98 8,14
CERVIA 513 42,61
RIOLO 11 0,91
FAENZA 26 2,16
ALTRI 2 0,17
RAVENNA 370 30,73
Agrario
FORLI' 11
190
5,79
2,88
FAENZA 7 3,68
RAVENNA 150 78,95
CESENA 19 10,00
IMOLA 2 1,05
ALTRI 1 0,53
Artistici
RAVENNA 468
479
97,70
7,27 FAENZA 4 0,84
FORLI' 7 1,46
Totale 6593 6593 100,00 100,00
Il buon livello di attrattività delle scuole ravennati trova conferma anche
dall’analisi dei flussi in entrata ed uscita di allievi (v. tabb. 37-37A).
48
Tabb. 37-37A Flussi di allievi in uscita dai comuni dell’ambito territoriale di Ravenna verso: a) altre province; b) gli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
a) Tab. 37: pendolarismo verso altre province
Comune N. allievi
Forlì 237
Cesena (FC) 392
Cesenatico (FC) 257
Forlimpopoli (FC) 13
Rimini 12
Argenta (FE) 4
Altri 12 %
Totale 927 14,06
b) Tab. 37A: pendolarismio verso gli altri ambiti della provincia di Ravenna.
Mentre si presenta modesto il flusso in uscita verso gli altri ambiti territoriali
della provincia, consistente è quello verso altre province, in particolare Forlì-
Cesena che rappresenta, da sola, il 96,98% di tutto il pendolarismo fuori provincia
dell’ambito ravennate.
In ingresso arrivano nelle scuole di Ravenna 151 allievi provenienti soprattutto
dalla provincia di Ferrara (in particolare, dai comuni di Comacchio e Argenta) (v.
Tabb. 38 e 39)
Tabb. 38-39. Flussi di allievi in ingresso nelle scuole secondarie di secondo grado dell’ambito territoriale di Ravenna provenienti da: a) fuori provincia; b) fuori ambito territoriale della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
a) Tab. 38: pendolarismo in ingresso da altre province
Ambito territoriale
N. allievi
Faenza 141
Lugo 177 %
Totale 318 4,82
Provincia
N.
allievi
Ferrara 107
Bologna 4
Forlì-Cesena 40 %
Totale 151 2,29
49
b) Tab. 39: pendolarismo in ingresso dagli altri ambiti territoriali della provincia di Ravenna
Ambiti territoriali
N. allievi
Faenza 141
Lugo 177 %
Totale 318 4,82
Più consistente è l’afflusso di allievi dagli altri due ambiti territoriali della
provincia. Oltre la metà di questo pendolarismo in arrivo proviene dal lughese,
generato, in parte (come si è visto sopra) dalla debolezza della sua offerta
formativa.
50
1.4 Tasso di scolarizzazione
Sulla base delle scelte di studio sopra descritte, quanti sono i cittadini residenti
in età scolare che frequentano percorsi di istruzione?
E’ il tasso di scolarizzazione che fornisce la risposta a questa domanda. Sul
tasso di scolarizzazione, però sono necessarie alcune precisazioni per evitare che
esso sia assunto come dato assoluto e possa orientare il dibattito verso conclusioni
improprie o addirittura errate.
Esso individua il rapporto tra cittadini residenti in età scolare ed alunni che,
nella stessa fascia d’età, si trovano all’interno di un percorso scolastico13 e
costituisce il dato che offre la misura dello stato di salute del sistema scolastico
territoriale.
E’ un indice che evidenzia la capacità del sistema scolastico di concorrere
all’adempimento dell’obbligo formativo, secondo quanto previsto dalla legge
istitutiva del 1999 (la n. 144 del 17 maggio), art. 68: Al fine di potenziare la
crescita culturale e professionale dei giovani […], è progressivamente istituito, a
decorrere dall’anno 1999-2000, l'obbligo di frequenza di attività formative fino al
compimento del diciottesimo anno di età. Tale obbligo […] si intende comunque
assolto col conseguimento di un diploma di scuola secondaria superiore o di una
qualifica professionale. Tale obbligo è stato poi declinato nel diritto-dovere
all’istruzione e alla formazione dalla successiva legge n. 53/2003.
L’analisi che qui è sviluppata assume a riferimento entrambe le dimensioni del
tasso di scolarizzazione: il territorio e, quindi, i residenti per singolo comune, e
l’età degli allievi, nella fascia 6-18 anni connessa all’attuazione del diritto-dovere.
I dati messi a confronto, però, conducono inevitabilmente a risultati grezzi, dal
momento che le due rilevazioni coinvolte (quella sui cittadini residenti e l’altra
sugli alunni presenti a scuola) non sono realizzate alla stessa data.
La prima è effettuata dall’ISTAT al 1 gennaio e rileva, per anno di età, quanti
cittadini sono residenti in quel momento in ciascun comune della provincia.
La seconda prende in considerazione la rilevazione compiuta dall’A.R.S. nel
mese di giugno e considera gli allievi scrutinati a fine anno scolastico. Tra le due
date possono essere capitati eventi che hanno modificato il rapporto tra cittadini
residenti e cittadini allievi. Possono essere avvenuti processi migratori (in entrata
o uscita), ritiri da una scuola per proseguire gli studi in un’altra o per cambiare
sistema formativo ecc.
Il tasso di scolarizzazione così calcolato, pertanto, può subire alterazioni
derivate da diversi eventi succedutesi tra le due date nelle quali sono avvenute le
13 Si ribadisce che in questa Relazione annuale si analizza solo il dato relativo all’istruzione, per cui non essere presente a scuola non significa essere fuori da percorsi formativi: si può frequentare un corso della formazione professionale o trovarsi in un contesto di apprendistato.
51
rilevazioni. Perciò, difficilmente si otterrà un tasso di scolarizzazione pari a 100%,
anche nei primi anni di scuola primaria, quando è assolutamente impensabile che
tutti i bambini e le bambine non siano a scuola.
Stando così le cose, è ragionevole ritenere del tutto irrilevante uno scostamento
di qualche punto, in più o in meno, rispetto al totale 100. Si può considerare di
una qualche rilevanza, invece, quando il tasso di scolarità si scosta dall’intero di
almeno 5 punti. Da qui in giù esso inizia ad esprimere, con molta probabilità, una
situazione di disaffezione allo studio e di abbandono del percorso scolastico per
orientarsi verso altre scelte formative.
1.4.1 Il tasso di scolarizzazione a livello provinciale.
Nell’anno scolastico in esame, i cittadini nella fascia d’età 6-18 anni residenti
nei comuni della provincia di Ravenna sono 39.049. Di questi, la quota presente a
scuola è di 36.820, pari al 94,29% (v. seconda parte, cap 1, tabella 1.2.19A)
E’ un tasso di scolarizzazione piuttosto alto, al cui interno la componente degli
allievi maschi è più bassa delle femmine: il 93,72% rispetto al 94,90%.
Se si scompongono i dati per fasce d’età corrispondenti ai cicli e ai gradi di
istruzione, si scopre che in tutto il primo ciclo il tasso di scolarizzazione è totale.
Solo a partire dai 15 anni il dato si scosta da 100 di oltre quei cinque punti che
abbiamo convenuto essere la soglia al di sotto della quale inizia la criticità. A 15
anni, infatti, abbiamo il 93,61% dei residenti presenti a scuola, dato che scende
progressivamente per ogni ulteriore anno d’età, fino ad arrivare al 75,15% a 18
anni.
A 18 anni, inoltre, si differenzia sensibilmente il dato relativo alle femmine
rispetto ai maschi: le prime sono a scuola nella quota del 80,39%, i secondi solo
per il 70,42%.
Se all’interno della popolazione residente nella fascia d’età 6-18 anni si prende
in considerazione la componente dei migranti si rileva un andamento del tasso di
scolarizzazione piuttosto oscillante. E’ inferiore al 90% a sei anni (84,56%),
rimane al disopra del 90% da7 a 14 anni, poi, dai 15 anni inizia un progressivo e
netto calo che lo porta al 38,63% a 18 anni. Anche tra i cittadini migranti la forbice
tra femmine e maschi è rilevante: a 18 anni i maschi sono a scuola per il 31,88%,
mentre le femmine raggiungono la quota del 47,22%.
52
1.4.2 Il tasso di scolarizzazione nei tre ambiti territoriali della provincia di
Ravenna
La sottostante tabella 40 facilita la lettura del tasso di scolarizzazione nei tre
ambiti territoriali di Faenza, Lugo e Ravenna.
Tabella 40. Il tasso di scolarizzazione nei tre ambiti territoriali della provincia di Ravenna nella fascia d’età 6-18 anni. A.S. 2008-2009.
Totale 39049 36820 94,29 20076 18812 93,70 18973 18008 94,91
Poiché si avrà occasione di esaminare nel dettaglio di ogni comune la
situazione specifica per quanto riguarda il tasso di scolarizzazione, qui ci si limita a
rilevare alcuni principali elementi di interesse, che sembrano essere
sostanzialmente due
- è Faenza l’ambito territoriale con il più alto tasso di scolarità;
- le femmine presentano quote di scolarizzazione sempre più alte dei maschi.
Per le differenziazioni territoriali si rimanda all’analisi di dettaglio dei singoli
comuni.
53
1.5 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi
Insieme al tasso di scolarità è interessante analizzare alcuni dati relativi al
rapporto tra età degli allievi e anno di corso frequentato. Esso, insieme ai dati sulle
ripetenze e sugli esiti di fine anno, ci fornisce informazioni in merito al successo
scolastico degli allievi.
E’ un’analisi condotta per classi-età campione. Quelle esaminate sono: le classi
prime della scuola primaria, secondaria di primo e secondo grado e le
corrispondenti età di chi è in regola con gli studi (rispettivamente, 6, 11 e 14
anni). Sulla secondaria di secondo grado si è ritenuto opportuno realizzare un
maggior approfondimento, per cui sono state aggiunte le classi terza e quinta.
1.5.1 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione a livello
provinciale.
In provincia di Ravenna, nell’anno scolastico in esame, gli alunni in anticipo
sulla normale tabella di marcia prevista dall’ordinamento statale risultano superiori
al 2,50% nelle classi prime della scuola primaria e secondaria di primo grado
(rispettivamente, il 2,90% e il 2,54%). Scendono a quote di poco superiori allo
zero in prima, terza e quinta superiore (nel dettaglio sono: 0,22% in prima, 0,74
in terza, 0,27 in quinta)14
Ben diverso è il dato relativo ai ritardi. Si comincia già dalla prima elementare
con una quota del 3,03%; crescono poi progressivamente, man mano che si sale
verso le classi successive: sono l’8,96% in prima secondaria di primo grado,
arrivano al 26,51% in prima superiore, raggiungono il 33,84% in terza superiore e
ritornano al 26,87% in quinta.
Nell’ambito del ritardo degli studi un elemento di ulteriore interesse è il numero
di anni che lo compongono. Abbiamo preso in considerazione quattro possibilità:
ritardo di 1 anno, di 2, di 3 e più di 3 anni. A determinare il ritardo non ci sono
solo le non promozioni. Per gli alunni migranti si sceglie spesso di inserirli in una
classe corrispondente all’anno inferiore rispetto all’età posseduta15. In questo caso
è l’ingresso a scuola che genera già un anno di ritardo. Comunque, dai dati
derivati dall’anagrafe regionale non sembra possibile risalire alla causa che ha
prodotto il ritardo scolastico.
14 Per il dettaglio si veda qui, parte seconda cap. 1, tab 1.2.19B, pag 148 15 La normativa vigente non consente che si vada indietro di più di un anno. In realtà a volte succede che le classi nei quali sono inseriti gli alunni migranti siano anche più di una indietro rispetto all’età, soprattutto negli inserimento che avvengono nella secondaria di primo e secondo grado.
54
In prima elementare c’è già chi è in ritardo di due anni: sono 8 allievi (5
maschi e 3 femmine) che rappresentano l’8,08% dei ritardatari e lo 0,24% di tutti
gli allievi della stessa classe.
Nella classe prima delle scuole secondarie di primo grado, dei 279 allievi che
sono in ritardo nei loro studi, l’80,29% lo è di un anno, il 16,85% di due, l’1,79%
di tre e l’1,08% di oltre tre anni. Quando si arriva in prima superiore la situazione
che si presenta è questa: ci sono 842 allievi in ritardo, di cui il 64,73% lo è di un
anno, il 26,37% di due, il 4,16% di tre e il 4,75% di oltre tre.
La situazione peggiora ulteriormente nelle classi terze delle superiori. Qui sono
914 allievi in ritardo, di cui il 54,16% lo è di un anno, il 27,24% di due, il 4,05% di
tre e ben il 14,99% di oltre tre anni. Migliora un po’ la situazione nelle classi
quinte, dove sono in ritardo 601 allievi. Più della metà (56,24%) lo sono di un
anno, il 18,14% di due, il 4,66% di tre e il 20,80 di oltre tre anni.
Complessivamente, a 18 anni sono in regola con gli studi il 72,87% degli
allievi, con uno scarto di 10 punti tra maschi e femmine (67,61% i primi, 77,94 le
seconde). L’età nella quale risulta più bassa la quota di allievi in regola con gli
studi è 16 anni, dove solo il 65,42% degli allievi presenti nelle classi terze delle
scuole superiori ha l’età corrispondente all’anno di corso frequentato.
Concorre sicuramente a questo risultato la criticità rappresentata dal biennio
iniziale delle superiori, dove le difficoltà di apprendimento diventano spesso causa
di rallentamento nel cammino degli studi. La corrispondenza tra età e classe
frequentata inizia a diminuire sensibilmente a partire dai 14 anni, ovvero dalla
prima superiore. Se nella classe prima della secondaria di primo grado è in regola
l’88,50% degli allievi, in prima superire solo il 73,27% lo sono. Da qui in poi, fino
alla fine degli studi superiori, una media che sfiora il 30% di allievi è in ritardo con
gli studi.
1.5.2 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione nell’ambito
territoriale di Faenza.
In questo ambito territoriale l’andamento degli anticipi è piuttosto in sintonia
con il dato provinciale (v. seconda parte, cap. 1, tab 1.2.20B, pag 152). Nelle
classi prime della scuola primaria la quota degli anticipatari è del 2,61%. Si
mantiene al 2,21% nelle classi prime delle secondarie di primo grado e poi crolla
allo 0,13 e allo 0,15 nelle classi prime e terze delle superiori. Non ci sono
anticipatari nelle quinte superiori.
Anche i ritardi procedono quasi allineati con l’andamento provinciale. Nelle
classi prime delle scuole primarie sono in ritardo il 2,35% degli allievi. Questa
55
quota sale all’11,19% nelle prime delle scuole secondarie di primo grado e al
27,71% nelle prime superiori. Nelle classi terze delle scuole superiori i ritardatari
sono il 35,40% e scendono al 23,30% nelle classi quinte.
Sul numero di anni di ritardo anche nel faentino già in prima elementare c’è chi
è in ritardo di due anni: ce n’è fortunatamente solo uno (maschio). Nelle classi
prime delle scuole secondarie di primo grado, invece, i ritardi coprono l’intera
gamma delle possibilità qui prese in considerazione: sugli 81 allievi in ritardo, il
69,14% lo è di un anno, il 27,16% di due, l’1,23% di tre e il 2,47 di oltre tre anni.
Nelle classi prime delle superiori ci sono 212 allievi in ritardo. Di essi, il 55,66%
lo è di un anno, il 28,77% di due, il 6,60 di tre e l’8,96% di oltre tre anni.
I 234 allievi in ritardo nelle classi terze superiori sono composti dal 50,85% che
è in ritardo di un anno, il 28,63% di due anni, il 4,70 di tre e il 15,81 di oltre tre
anni.
Nelle classi quinte sono presenti alunni in ritardo di un anno (57,66%), di due
(18,25%), di tre (4,38%) e di oltre tre anni (19,71%).
Anche in questo ambito territoriale, come a livello provinciale, l’età di maggior
criticità è costituita dai 16enni, che sono in regola con gli studi solo per il 64,45%.
A partire dai 14enni inizia, comunque, la fase di criticità nel raggiungere il
successo scolastico. Solo il 72,16% degli allievi è in regola con gli studi e da qui
fini all’ultima classe mediamente il 30% è in ritardo sulla tabella di marcia prevista
dagli ordinamenti scolastici.
1.5.3 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione nell’ambito
territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna.
L’ambito territoriale della Bassa Romagna presenta il più alto tasso di allievi
che anticipano il loro ingresso nella scuola primaria (v. seconda parte, cap. 1, tab.
1.2.21B, pag. 156). Sono 30, pari al 3,53% dei frequentanti la classe prima.
Tendenzialmente rimane comunque sempre superiore alla media provinciale
l’anticipazione dell’età rispetto alla classe frequentata.
E’ superiore alla media provinciale anche il dato sui ritardi. In prima
elementare già il 5,18% è in ritardo e alcuni di questi allievi (il 9,09%) lo è già di
due anni.
Negli allievi di 11 anni (corrispondenti alla classe prima della scuola secondaria
di primo grado) il ritardo coinvolge il 9,73%. Questo dato sale al 24,11% in prima
superiore, arriva al 31,58% in terza e torna a scendere al 23,79% in quinta.
A partire dalla prima superiore il numero di anni di ritardo copre tutta la
gamma delle opzioni esaminate (da 1 a oltre tre anni). Trova conferma anche in
56
questo ambito territoriale la criticità dei 16 anni tra i quali solo il 67,14% è in
regola con gli studi.
1.5.4 Anticipi o ritardi nel cammino degli studi. La situazione nell’ambito
territoriale di Ravenna
A Ravenna gli allievi che anticipano l’ingresso a scuola sono allineati con il dato
provinciale: sono il 2,72% sia nel primo anno delle elementari che nel primo della
secondaria di primo grado; si mantengono al disotto dell’1% dalla prima superiore
fino alla quinta (v seconda parte, cap. 1, tab. 1.2.22B, pag. 160).
Anche sui ritardi questo ambito territoriale segue l’andamento provinciale.
Cominciano già nel primo anno delle primarie, ma con una quota piuttosto bassa
(2,23%), e proseguono con incrementi significativi a partire dal primo anno della
secondaria di primo grado, per raggiungere il culmine (34,26%) in terza superiore.
L’unico dato in dissonanza sia con la dimensione provinciale, sia con gli altri due
ambiti territoriali è la quota di ritardo in quinta superiore che qui è la più alta: è
pari, infatti, al 30,24%.
Sul numero di anni di ritardo che gli allievi accumulano lungo il loro cammino di
studio, si inizia a coprire l’intera gamma delle possibilità qui esaminate a partire
dagli 11 anni, dove lo 0,81% (si tratta di un solo allievo, però) è in ritardo di oltre
tre anni.
Trova conferma, invece, la criticità dei 16 anni. A questa età più di tre allievi su
dieci (34,26%) sono in ritardo negli studi.
57
1.6 Il tasso di ripetenza.
Un altro indicatore del successo scolastico degli allievi è sicuramente
rappresentato dal tasso di ripetenza, che in questa relazione è esaminato in
relazione agli anni di corso e all’età.16
1.6.1 Il tasso di ripetenza a livello provinciale.
Nell’analisi partiamo come al solito dalla dimensione provinciale (v. parte
seconda, cap. 1, tab. 1.2.19D, pag 150). Qui troviamo già nella prima classe della
scuola primaria dei ripetenti. Sono pochi, solo 9 in tutta la provincia, ma sono
comunque tanti se si pensa al valore educativo della scuola primaria. Troviamo
allievi ripetenti anche negli anni di corso della scuola primaria successivi al primo,
con il picco raggiunto nella seconda classe (11 allievi). Complessivamente, gli
allievi che ripetono nella scuola primaria sono 30 (giusto il numero per formare
una classe!), con il tasso di ripetenza che si posiziona sullo 0,19%
Nella scuola secondaria di primo grado gli allievi ripetenti sono
complessivamente 188 con il tasso di ripetenza che sale al 2,06%.
Quando si passa alla scuola secondaria di secondo grado la situazione diventa
naturalmente più difficile. Il picco delle ripetenze lo troviamo nella prima classe,
con una quota di quasi il 10% sugli allievi presenti in quell’anno di corso.
Complessivamente, nelle scuole superiori della provincia di Ravenna ci sono 929
allievi che ripetono l’anno scolastico 2008-2009 (2,68% della popolazione
scolastica)
Sommando i ripetenti di tutti gli ordini e gradi di istruzione si raggiunge la cifra
di 1.147 allievi, pari ad un tasso di ripetenza del 3,02%.
E’ noto che ripetere un anno scolastico rappresenta un costo sia in termini di
impiego generale di risorse17 sia sul piano dell’autostima personale. E’ altrettanto
evidente che non sempre è un costo evitabile, ma cercare di contenerlo al
massimo è l’obiettivo sul quale ogni anno si concentra l’impegno da parte di tutti i
Il tasso di ripetenza analizzato dal punto di vista dell’età rivela (v. sempre tab.
1.2.19D) che già a sei anni si trova qualcuno (1 femmina) che ripete. Nella fascia
d’età 6-10 anni solo nell’ultimo anno non ci sono ripetenti.
16 Il tasso di ripetenza per anno di corso è espresso dal rapporto tra gli allievi iscritti in ciascuna anno di corso e gli allievi che ripetono quello stesso anno. Il tasso di ripetenza per età, invece, è individuato dal rapporto tra il numero di allievi presenti a scuola per anno di età e allievi ripetenti di quella stessa età. 17 Se idealmente non ci fossero allievi ripetenti, in provincia di Ravenna si risparmierebbero risorse per
almeno 42 classi!
58
L’insuccesso scolastico comincia a produrre i suoi effetti a partire dai 12 anni e
fino ai 14, nel corso dei quali il tasso di ripetenza si mantiene attorno al 2%. Con
l’ingresso nella scuola secondaria di secondo grado c’è lo scatto in alto
dell’insuccesso: si balza al 9,71% di ripetenze a 15 anni e il relativo tasso si
mantiene superiore al 6% fino a 18 anni.
I 19enni e i ventenni presenti a scuola sono, con tutta probabilità, in maggior
parte allievi in ritardo con gli studi e costituiscono le fasce d’età che presentano le
più significative difficoltà di apprendimento. Le quote di ripetenza, infatti, salgono
attorno al 20% e si mantengono in prossimità di questa soglia fino ai 22 anni. Da
qui in poi siamo in presenza quasi sicuramente di cittadini che riprendono gli studi
e nonostante le difficoltà che spesso devono affrontare (in gran parte svolgono
un’attività lavorativa) raggiungono buoni livelli di successo scolastico (ci sono
ampie fasce d’età – per esempio da 49 a 74 anni- senza ripetenti).
Anche dall’indicatore ripetenze deriva la conferma che le femmine hanno più
successo dei maschi. Oltre i due terzi dei ripetenti, infatti, sono maschi e solo il
32,17% sono femmine.
1.6.2 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale di Faenza.
Anche nell’ambito territoriale di Faenza nella classe prima elementare ci sono
allievi ripetenti (sono 2: 1 maschio e 1 femmina, pari allo 0,26% degli allievi
frequentanti). Per il resto l’andamento delle ripetenze ricalca quello provinciale,
con quote che tendono ad essere quasi sempre un po’ superiori (v. seconda parte,
cap. 1, tab. 1.2.20D, pag. 154).
In sintesi, le quote di ripetenza nei diversi ordini e gradi scolastici è la
seguente: 0,21% nella primaria, 2,03% nella secondaria di primo grado, 7,50%
nella secondaria di secondo grado e 3,25% su tutta la popolazione scolastica
faentina. Mentre in provincia il picco delle ripetenze si ha in prima superiore, a
Faenza è raggiunto nel terzo anno delle superiori (10,14%).
Analizzando i dati per età, si rileva che nel faentino quattro fasce d’età presenti
nella scuola primaria sono esenti da ripetenze: i 5 e i 6 anni, all’inizio della scuola
e i 9 e 10 anni alla fine. Nelle scuole superiori le tre fasce d’età più penalizzate
dall’insuccesso scolastico sono 15, 16 e 17 anni, con tassi di ripetenza che ruotano
attorno al 9%.
Anche a Faenza c’è un numero significativo di adulti ultra 21enni che rientrano
a scuola (sono 89, quasi l’1% di tutta la popolazione scolastica). Essi ottengono
spesso un buon successo scolastico, con molte fasce d’età senza ripetenze.
59
Trova conferma qui, come a livello provinciale, il netto prevalere dei maschi
nelle ripetenze: sono il 71,55% e rappresentano la quota più alta di tutta la
provincia.
1.6.3 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della
Bassa Romagna.
Questo ambito territoriale ha la più alta presenza di allievi ripetenti in prima e
seconda elementare: sono ben 7 in prima e 8 in seconda e rappresentano,
rispettivamente, lo 0,82% e l’1% della popolazione scolastica (v. seconda parte,
cap. 1, tab. 1.2.21D, pag. 158). Dopo questo ingresso, però, tutto si normalizza e
nel complesso della fascia d’età 6-18 anni il lughese registra il più basso tasso di
ripetenti (2,46%). Anche qui gli anni di corso con la maggior presenza di allievi
ripetenti li troviamo nelle scuole superiori, a partire dal primo anno che con il suo
7,40% detiene la quota più alta.
Dal punto di vista delle età coinvolte nelle ripetenze, si conferma il trend
provinciale che vede negli allievi di 10 anni quelli con il maggior successo
formativo (mai alcun ripetente).
Dai 15 ai 19 anni si concentrano le quote più alte di difficoltà nel procedere
regolarmente negli studi. Superati i 21 anni, invece, troviamo un solo ripetente tra
i 54 che riprendono gli studi.
A mostrare difficoltà sono soprattutto i maschi che rappresentano il 68,49% dei
ripetenti.
1.6.4 Il tasso di ripetenza nell’ambito territoriale di Ravenna.
Nelle scuole primarie dell’ambito territoriale di Ravenna si rileva un alto livello
di successo scolastico, con il più basso tasso di ripetenze di tutta la provincia: solo
lo 0,06 nei cinque anni di corso e solo due anni con presenze di ripetenti (v.
seconda parte, cap. 1, tab. 1.2.22D, pag. 162).
Per il resto, l’andamento delle difficoltà a raggiungere sempre la promozione
rispecchia il quadro provinciale con un’accentuazione della presenza di ripetenti nel
primo anno delle superiori, dove si raggiunge la quota record (per la provincia)
dell’11,44%. L’analisi per età dei dati conferma la situazione positiva nella fascia
6-10 anni della scuola primaria e l’impennata che le ripetenze subiscono all’inizio
del cammino nelle scuole superiori. I 15enni ripetenti sono l’11,16% e la quota di
allievi che maturano insuccesso scolastico si mantiene alta fino oltre i 18 anni (a
21 anni raggiunge il picco del 36,36%).
60
Anche in questo ambito territoriale il bisogno-la voglia di riprendere gli studi
coinvolge molti adulti: sono almeno 188, anche di età piuttosto avanzata (si arriva
a 74 anni).
Le femmine presentano meno difficoltà dei maschi, anche se qui a Ravenna il
divario tra i due sessi si riduce rispetto al restante territorio provinciale: qui le
femmine che ripetono sono il 34,26%, rispetto al 31,51% di Lugo e al 28,43% di
Faenza.
61
1.7 Il livello comunale: i 18 comuni della provincia di Ravenna.
Segue ora una parte dedicata all’analisi di dettaglio dei dati relativi a ciascun
comune della provincia di Ravenna. Essa riguarda tutti gli aspetti fin qui rilevati: la
domanda di istruzione; le scelte di studio compiute dagli allievi e dalle loro
famiglie, con il conseguente pendolarismo prodotto sul territorio; il tasso di
scolarizzazione; gli anticipi o i ritardi nel cammino scolastico; il tasso di ripetenza.
Per facilitare una lettura (anche singola) dei dati relativi a ciascun comune, si
segue l’ordine alfabetico all’interno dei tre ambiti territoriali, così come evidenziato
dalla tabella sotto riportata. Nella versione informatizzata, tornando all’indice si
può passare direttamente alla lettura della presentazione che interessa.
Tab. 41. La sequenza dei comuni per ambito territoriale
Per ciascun comune si evidenzieranno gli elementi conoscitivi ritenuti di
maggior interesse, rimandando la lettura completa dei dati alla seconda parte, di
volta in volta richiamata con specifici rimandi.
Ambito territoriale di Faenza
Ambito territoriale di Lugo Ambito territoriale di Ravenna
Anche in questo comune trova conferma il dato di genere che caratterizza la
composizione della popolazione scolastica: i maschi sono in maggioranza rispetto
alle femmine con una percentuale netta: il 52,62%.
La componente “giovane” (6-10 anni) della popolazione scolastica di Russi è
pari al 41,50% e supera del 3,34% l’ultimo quinquennio. Anche per questo
comune si prevede, perciò, un prossimo incremento della domanda di istruzione.
Analizzando i residenti migranti si rileva che essi sono presenti nella quota più
bassa dell’ambito territoriale ravennate. Sono l’8,95% e non evidenziano segnali di
incremento negli ultimi anni. Anzi, la quota di migranti a 6 anni (6,98%) è
nettamente inferiore a quella rilevata per i 18enni (13,92%). Ciò sembrerebbe
mostrare che il flusso migratorio verso il comune di Russi non ha mai assunto
un’alta intensità e che è in progressivo decremento.
Tra i cittadini migranti, i nati in Italia rappresentano un fenomeno piuttosto
recente. Essi compaiono solo nel primo quinquennio di età (6-10 anni) ed hanno
una consistenza modesta (coerente, però, con la non rilevante presenza
complessiva di migranti).
LE SCELTE DEGLI STUDI
Tra gli allievi residenti a Russi nella fascia d’età 6-10 anni, una netta
maggioranza (95,03%) frequenta scuole ubicate sul territorio comunale (comprese
le frazioni) (v. tab. 1.2.18.2A, pag. 141, seconda parte, cap. 1). L’unico
pendolarismo di rilievo è verso scuole del comune di Ravenna, con il 13,16%.
La situazione si presenta pressoché identica per la fascia d’età 11-13 anni (v.
tab. 1.2.18.2B, pag. 141, seconda parte, cap. 1). Qui si accentua il flusso verso
Ravenna che diventa del 4,41%.
Tutto cambia nella fascia d’età cha va dai 14 anni in su, dove sono residenti
366 allievi. (v. tab. 1.2.18.2C, pag. 142, seconda parte, cap. 1) Di questi, 6 sono
in ritardo nel loro cammino di studio e frequentano scuole secondarie di primo
grado.
Gli altri 360 hanno scelto di proseguire i loro studi dopo la terza media
compiendo le scelte evidenziate dalla sottostante tabella 93.
La scelta liceale è quella più praticata, anche se si rileva un certo equilibrio tra
le tre principali tipologie di istruzione, tutte racchiuse nell’arco di cinque punti di
percentuale.
136
Tab. 93 Le scelte di studi superiori da parte degli allievi residenti a Russi. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione
N. allievi %
Licei 123 34,17
Tecnici 120 33,33
Professionali 105 29,17
Artistici 12 3,33
Totale 360 100,00
L’insieme di queste scelte produce un pendolarismo sul territorio evidenziato
dalla tabella 94.
Da Russi la domanda di istruzione si indirizza verso tre direttrici fondamentali:
Ravenna, Faenza e Lugo. Sono tre direttrici che riflettono anche la sua posizione
geografica, collocata sul confine dei suddetti tre comuni.
Tab. 94 Le sedi scolastiche di istruzione superiore verso cui si orientano le scelte degli allievi
residenti a Russi. A.S. 2008-2009
Comune sede scuola
scelta
N.
alievi %
FORLì' 4 1,11
RAVENNA 134 37,22
FAENZA 112 31,11
LUGO 87 24,17
CERVIA 12 3,33
RIOLO 6 1,67
FORLIMPOPOLI 1 0,28
CASTEL S. PIETRO T. 1 0,28
IMOLA 2 0,56
BOLOGNA 1 0,28
Totale 360 100,00
Analizzando nello specifico gli indirizzi di studio scelti (v. tab. 95), si rileva che
la composizione dei tre principali flussi sopra ricordati varia a seconda della
tipologia di studi scelta.
Verso Ravenna si orientano soprattutto gli allievi che scelgono l’istruzione
tecnica industriale, quella artistica e agraria.
Su Faenza convergono in maniera prevalente le scelte relative agli indirizzi di
studio dell’istruzione professionale per l’industria e l’artigianato e quelli per
ragionieri e geometri.
137
Tab. 95. Gli indirizzi di studio di scuola secondaria di secondo grado scelti dagli allievi residenti a Russi A.S. 2008-2009
Indirizzo di studio
Ambito territoriale N. allievi
Tot indirizzo di studio
%
ITI
FAENZA 5
45
11,11
FORLI' 1 2,22
LUGO 2 4,44
RAVENNA 37 82,22
IPSIA
FAENZA 25
31
80,65
LUGO 2 6,45
RAVENNA 4 12,90
ITCG
FAENZA 34
70
48,57
RAVENNA 29 41,43
LUGO 7 10,00
Liceo
FAENZA 23
123
18,70
LUGO 56 45,53
RAVENNA 42 34,15
BOLOGNA 1 0,81
FORLI' 1 0,81
Servizi
FAENZA 19
68
27,94
LUGO 20 29,41
RAVENNA 9 13,24
CAST. S. PIETRO T. 1 1,47
FORLIMPOPOLI 1 1,47
CERVIA 12 17,65
RIOLO 6 8,82
Agrario
IMOLA 2
11
18,18
RAVENNA 5 45,45
FAENZA 4 36,36
Artistici
RAVENNA 9
12
75,00
FORLI' 2 16,67
FAENZA 1 8,33
Totale 360 360 100,00
Scelgono preferibilmente Lugo, invece, coloro che si orientano verso
l’istruzione liceale e quella professionale per i servizi (è la presenza a Lugo dei
servizi sociali che attira il prevalente interesse).
Complessivamente, si può parlare di un pendolarismo fisiologico alla
collocazione geografica del territorio del comune di Russi.
ANTICIPI O RITARDI
La propensione ad anticipare l’ingresso a scuola è piuttosto scarsa tra i
residenti nel comune di Russi. Solo il 2,41% è in anticipo di un anno nella classe
prima della scuola primaria (v. tab. 1.2.18.3, pag. 144, seconda parte, cap. 1).
Dopo di che non vi è più traccia di anticipatari.
Sui ritardi, invece, il quadro è del tutto diverso. Già nella prima classe della
scuola primaria ci sono allievi in ritardo (il 2,41%), e il fenomeno prosegue lungo
tutto l’arco degli anni di corso fino alla quinta superiore. In prima secondaria di
primo grado i ritardatari sono l’8,53%, diventano il 24,18% in prima superiore, per
138
arrivare al 26,67% nell’ultimo anno. L’accumulo di più di tre anni di ritardo si
verifica solo in quinta superiore e solo per 2 casi.
TASSO DI SCOLARIZZAZIONE
Il tasso di scolarizzazione nel comune di Russi è pari al 92,04%, il più basso (di
poco) dell’ambito territoriale di riferimento (v. tab. 1.2.18.4, pag. 145, seconda
parte, cap. 1).
Come in moltissime altre realtà comunali, si avverte la presenza di abbandono
scolastico a partire dall’età di 15 anni, quando, potendo scegliere di passare a
percorsi della formazione professionale, molti allievi in difficoltà lo fanno.
L’abbandono prosegue all’interno degli ultimi anni della scuola secondaria di
secondo grado e arriva al suo punto più alto a 18 anni quando il tasso di
scolarizzazione si posiziona sul 74,68%.
Piuttosto basso è il tasso di scolarità tra i residenti migranti. Mediamente, sui
13 anni del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione si posiziona sul 73,74%,
che è la quota più bassa dell’ambito territoriale di riferimento. Anche tra i migranti,
dopo un andamento altalenante nelle età corrispondenti al primo ciclo di studi, il
tasso di scolarizzazione evidenzia un continuo progressivo abbandono della scuola
a partire dai 15 anni. A 18 anni la percentuale dei residenti migranti che sono
presenti a scuola si riduce al 36,36%.
TASSI DI RIPETENZA
Per tutta la scuola primaria, tra gli allievi residenti a Russi non ci sono ripetenti
(v. tab. 1.2.18.5, pag. 146, seconda parte, cap. 1). Anche nella scuola secondaria
di primo grado i ripetenti sono pochissimi (solo 2). L’anno di corso con maggiori
criticità è il primo delle superiori, dove il tasso di ripetenza arriva al 10,99%. Da
qui in poi, fino alla fine della scuola secondaria di secondo grado, esso tende a
calare e nell’ultimo anno si riduce all’1,67%. Complessivamente, per tutto l’arco
dei 13 anni di durata del diritto-dovere all’istruzione il tasso di ripetenza nel
comune di Russi è dell’1,83%, il più basso dell’ambito territoriale di riferimento e
uno dei più bassi della provincia di Ravenna.
139
2. L’azione formativa delle autonomie scolastiche.
Dall’entrata un vigore della normativa sull’autonomia scolastica (1 settembre
2000) e dopo il suo riconoscimento costituzionale (art. 117 della Costituzione
riformata dalla legge 3/2001), la responsabilità sull’offerta di istruzione spetta
direttamente alle singole istituzioni scolastiche.
Nell’elaborarla ed attuarla, però, esse operano in un contesto di relazioni
istituzionali ricco, complesso ed ancora in evoluzione. In linea di massima si può
affermare che l’offerta che le scuole realizzano deve tenere conto, da una parte,
delle risorse e delle indicazioni fornite dallo Stato, che conferiscono unitarietà
nazionale al servizio di istruzione attuato sul territorio e, dall’altra, della
programmazione dell’offerta formativa di competenza delle regioni.
In questa Relazione si analizzerà l’offerta di istruzione realizzata dalle scuole
della provincia di Ravenna nei suoi aspetti quantitativi (allievi accolti) e qualitativi
(tempo scuola, per il primo ciclo e indirizzi di studio per il secondo ciclo). Nella
prima parte l’analisi assumerà un carattere descrittivo generale, individuando
elementi ed aspetti trasversali alle singole istituzioni scolastiche autonome; nella
seconda parte, capitolo secondo, sono presentati i dati relativi a ciascuna delle 54
istituzioni scolastiche, con una tabella iniziale che consentirà una lettura di
insieme, ma anche di selezionare la singola scuola che interessa.
2.1 L’offerta di istruzione.
Nell’anno scolastico 2008-2009 gli allievi accolti dalle istituzioni scolastiche
della provincia di Ravenna, provenienti da comuni interni ed esterni alla provincia,
sono stati 37.928, suddivisi secondo quanto emerge dalla tabella di sintesi sotto
riportata (tab. 1).
Le scuole paritarie, come si è già visto nel primo capitolo, accolgono una quota
modesta di allievi (complessivamente, il 4,39%). In particolare è molto scarsa la
percentuale di allievi accolti nella secondaria di secondo grado (appena l’1,84%).
Tab 1. Numero complessivo degli allievi accolti dalle scuole della Provincia di Ravenna per ordine-grado di istruzione, per sesso e per tipologia amministrativa. A.S. 2008-2009
Tipologia Amministrativa PARITARIA STATALE Totale
gen.le % Paritaria Sesso F M Tot F M Totale
Ordine-grado istruzione
Scuola Primaria 473 519 992 7.097 7.636 14.733 15.725 6,31
Scuola Secondaria di I grado 218 217 435 4.227 4.534 8.761 9.196 4,73
Scuola Secondaria di II grado 161 78 239 6.312 6.456 12.768 13.007 1,84
Totale 852 814 1666 17.636 18.626 36.262 37.928 4,39
140
2.2 Le scuole in dettaglio (primo e secondo ciclo; allievi migranti; tipologie di
offerta di istruzione).
Per valorizzare e far conoscere l’identità e la specificità dell’offerta formativa di
ciascuna istituzione scolastica sono state rese disponibili una serie di tabelle che
ne illustrano le caratteristiche. Per una lettura di dettaglio si rimanda al secondo
capitolo della seconda parte (pag. 16318). Qui si evidenzieranno alcune
caratteristiche che possono avere un interesse più generale, procedendo
nell’analisi per cicli scolastici.
PRIMO CICLO
Gli allievi presenti nel primo ciclo nella provincia di Ravenna nell’anno
scolastico 2008-2009 sono stati 24.921 (v. tab. 2).
La maggior parte di loro ha scelto scuole statali, con una presenza delle
paritarie inferiore al 6%. Come già si è chiarito nel primo capitolo, le scuole statali
e paritarie costituiscono, insieme, quello che le norme vigenti definiscono il
sistema pubblico dell’istruzione.
Tab 2. Numero complessivo di allievi presenti nel primo ciclo delle scuole della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Ordine e grado istruzione
Tot allievi Statale paritaria
% paritaria
Primaria 15725 14733 992 6,31
Secondaria primo grado 9196 8761 435 4,73
Tot. primo ciclo 24921 23494 1427 5,73
Sia analizzando la domanda (v. capitolo primo) sia l’offerta, nella composizione
della popolazione scolastica prevalgono nettamente (51,26%) i maschi (v. tab. 3)
Tab. 3 Composizione di genere della popolazione scolastica presente nelle istituzioni scolastiche
della Provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Sesso Allievi %
F 18488 48,74
M 19440 51,26
Totale 37928 100,00
18 Pwer facilitare la lettura nella edizione cartacea, alla pagina indicata c’è una tabella contenente i nomi di tutte le istituzioni scolastiche, statali e paritarie, della provincia di Ravenna. Esse sono organizzate per ambito territoriale e sono individuate da una sequenza numerica così composta: 2 (capitolo).1-2-3 (ambito territoriale di appartenenza). 1…… (identificativo della scuola). Di fianco ad ogni istituzione scolastica è posto il numero della pagina iniziale dei dati che la riguardano.
141
Nell’analisi di dettaglio si scopre che sono 46 le scuole che vedono il prevalere
dei maschi sulle femmine, con il caso dell’IC S. Rocco di Faenza che ha la più
bassa percentuale di femmine della provincia: solo il 43,58% (v. tab. 2.1.5, pag.
172, seconda parte, cap. 2). In altre 6 scuole prevale la presenza delle femmine,
con la quota più alta (51,88%) detenuta dall’IC Don Casadio di Cotignola (v. tab.
2.2.6, pag. 204, seconda parte, cap. 2). In due istituzioni scolastiche i maschi e le
femmine sono alla pari (IX Circolo di Ravenna e Maria Ausiliatrice di Lugo).
Un altro dato di interesse è il numero di allievi per classe. Parliamo,
ovviamente, della media di allievi per classe e non delle presenze effettive in
ciascuna classe che contiene differenze, a volte, molto significative (si va da classi
di 7 allievi ad altre di oltre 30)
Nelle scuole dell’area faentina la situazione è sintetizzata dalla tabella 4.
Come si è già visto, in questa area territoriale sono presenti, nel primo ciclo,
solo istituti comprensivi e al loro interno sono poche le situazioni che presentano
meno di 20 allievi per classe. Solo in due ciò avviene e in uno di essi è la media
dell’intera istituzione scolastica a scendere sotto la soglia dei 20 allievi.
Tab. 4. Il numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche di primo ciclo dell’ambito
territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Ambito territoriale
Istituzione scolastica
Rapporto classe-allievi
Nella primaria
Nella sec. I° grado
Nella istituzione
FAEN
ZA
IC Brisighella 14,37 21,8 16,3
IC Carchidio 21,23 22,61 21,75
IC Matteucci 21,72 22,44 22,1
IC Europa 22,07 22,13 22,09
IC S. Rocco 19,65
IC Riolo T 20,44 19,64 20,14
IC Castelbolognese 20,6 22,25 21,17
S. Umiltà 20,9 24,5 21,93
Viceversa, non risultano situazioni di affollamento nelle classi, poiché in
nessuna caso si supera la soglia dei 23 allievi mediamente presenti per classe.
Molto simile è la situazione anche nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni
della Bassa Romagna (v. tab. 5).
Sono tre i casi (su 11 istituzioni scolastiche) nei quali si scende sotto la media
dei 20 allievi per classe, ma solo in uno di essi lo scostamento è di un qualche
rilievo (sotto i 18 allievi nella scuola primaria e come media generale dell’istituto).
142
Tab. 5. Il numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche di primo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Ambito territoriale
Istituzione scolastica
Rapporto classe-allievi
Nella primaria
Nella
sec. I° grado
Nella istituzione
LU
GO
IC Alfonsine 21,09 22 21,46
IC Bagnacavallo 21,68 21,53 21,63
IC Lugo 1 27,33 23,2 25,27
IC Lugo 2 17,16 19,43 17,97
IC Conselice 19,26 21,17 19,91
IC Cotignola 17,88 23,53 19,61
IC Fusignano 20,5 21,33 20,8
IC Massalombarda 20,77 31,67 21,07
IC S. Giuseppe 22,91 18,33 21,29
IC S. Cuore 26,6 21,67 24,75
IC M Ausiliatrice 20,4
Sul versante dell’affollamento delle classi non si rilevano situazioni di
particolare criticità, anche se in questo ambito territoriale ci sono alcuni casi nei
quali si supera nettamente la soglia dei 23 allievi per classe.
Diamo infine uno sguardo al primo ciclo dell’ambito territoriale di Ravenna (v.
tab. 6)
Tab. 6. Il numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche di primo ciclo dell’ambito
territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Ambito territoriale
Istituzione scolastica
Rapporto classe-allievi
Nella primaria
Nella sec. I° grado
Nella istituzione
RAVEN
NA
IC Mameli 17,86 22,18 19,3
IC Montanari 20,63 21,15 20,82
IC Valgimigli 19,97 25,38 20,8
IC S. Biagio 24,24 24,33 24,29
IC S. Pietro Vincoli 19,4 24,86 21,34
IC Russi 22,23 20,83 21,44
II Circolo RA 23,83
III Circolo RA 23,42
IX Circolo RA 22,55
II Circolo Cervia 19,77
III Circolo Cervia 17,83
Ressi Gervasi 22,39
Guido Novello 24,24
Ricci Muratori 24,03
Tavelli 17,8 18,33 18
S. Vincenzo 23,6 17,33 21,25
143
Su questo territorio, dove sono presenti tutte le tipologie di istituzioni
scolastiche (istituti comprensivi, circoli didattici e istituti di istruzione secondaria di
primo grado), si trova il maggior numero (in termini assoluti e percentuali) di
istituzioni scolastiche con classi che scendono sotto i 20 allievi (6 casi su 16
scuole). In generale (qui a Ravenna, ma anche negli altri ambiti territoriali) è
soprattutto nella scuola primaria che si scende sotto la soglia dei 20 allievi).
Ciò è dovuto in larga parte al fatto che è questo il grado di istruzione che si
cerca di rendere il più diffuso possibile sul territorio, mantenendolo attivo anche in
quelle località nelle quali il numero complessivo di allievi residenti nella fascia d’età
6-10 anni è piuttosto basso.
La presenza della scuola pubblica, almeno nel suo grado iniziale, è vissuta
come elemento di civiltà e di sostegno al permanere in loco delle famiglie
residenti. Per questo in diverse frazioni della campagna ravennate (ma anche della
collina faentina) sono mantenute attive sedi scolastiche con numeri piuttosto bassi
di allievi frequentanti.
Un altro elemento di interesse è la distribuzione tra le istituzioni scolastiche
ravennate del tempo scuola.
Nelle primarie ci sono 6 sedi scolastiche che hanno solo tempo normale. Sono i
plessi di Marzeno e Reda (frazioni del comune di Faenza), la Pirazzini e la Gulli, a
Faenza, la De Amicis a Granarolo Faentino e la Bassi a Castelbolognese. In tutte le
altre sedi scolastiche della provincia di Ravenna è presente un’offerta mista di
tempo normale e tempo pieno.
Nella scuola secondaria di primo grado sono sempre presenti sezioni di tempo
prolungato accanto a quelle di tempo normale, ad eccezione della scuola Ugonia di
Brisighella e dell’istituto comprensivo di Castelbolognese-Solarolo, dove è presente
solo il tempo normale.
GLI ALLIEVI MIGRANTI
Dai dati sugli allievi scrutinati alla fine dell’anno scolastico 2008-2009, risulta
che, livello provinciale, gli allievi migranti sono presenti nelle scuole del primo ciclo
della provincia di Ravenna nelle seguenti percentuali: 12,74% nella scuola
primaria; 13,52% nella scuola secondaria di primo grado (v. tab. 3.2.1C, pag.
265, seconda parte, capitolo 3)
Per un’analisi di dettaglio procediamo come al solito per ambiti territoriali.
La quota di allievi migranti che si orientano sulle scuole dell’ambito territoriale
di FAENZA è sintetizzata dalla tabella 7.
Mediamente la presenza di allievi migranti nelle scuole faentine del primo ciclo
si aggira su poco più del 10%, con l’eccezione dell’istituto comprensivo Matteucci
144
dove supera il 20%, con punte di corsi nei quali si arriva a percentuali di allievi
migranti superiori al 30%.
Tab. 7 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del primo
ciclo dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Scuole
% su tot allievi frequentanti
% su allievi migranti nati in Italia
IC Pazzi Brisighella 10,33 29,35
IC Carchidio-Strocchi 10,92 26,32
IC Matteucci 20,45 24,26
IC Europa 10,39 24,75
IC S. Rocco 11,28 43,14
IC Pascoli Riolo Terme 12,84 30.67
IC Bassi Castelbolognese-Solarolo 13,76 29,10
Fondazione Marri S. Umiltà 2,93 22,22
Ciò avviene nelle classi seconde della primaria Tolosano e nelle seconde, terze
e quarte della primaria Pirazzini (v. 2.1.3A, pag. 168, seconda parte, cap.2). Al
capo opposto sta la scuola paritaria, frequentata solo dal 2,93% di allievi migranti.
Interessante è la percentuale di migranti nati in Italia. Essa è sempre superiore
al 20% e spesso è prossima o superiore al 30%. Nel caso dell’IC S. Rocco supera
addirittura il 43% (v. 2.1.5A, pag. 172 seconda parte, cap. 2). Sono quote
significative di migranti di nuova generazione che presentano caratteristiche ed
esigenze nuove rispetto alla generazione di primo ingresso che li ha preceduti. Ciò
comporta, per le scuole e per le comunità locali, nuove complessità educative da
gestire.
Una presenza più accentuata di allievi migranti si registra nelle scuole del
primo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della BASSA ROMAGNA
(v. tab. 8).
Le situazioni con percentuali prossime o superiori al 20% riguardano 4
istituzioni statali sulle 8 presenti, mentre per le scuole paritarie si conferma quanto
già rilevato per Faenza: hanno mediamente quote basse di allievi migranti, con
l’unica eccezione del Sacro Cuore che con il suo 10,10% si allinea a quelle statali.
Gli allievi migranti nati in Italia raggiungono quote piuttosto rilevanti. Anche su
questo fronte le scuole paritarie lughesi si distinguono da quelle statali: accolgono
mediamente pochi allievi migranti e tra questi sembrano privilegiare quelli nati in
Italia (vedi tabelle da 2.2.9 a 2.2.11, pagg. 210-214, seconda parte, cap. 2)
145
Tab. 8 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del primo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei Comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Scuole
% su tot allievi frequentanti
% su allievi migranti nati in Italia
IC Matteotti Alfonsine 9,45 26.67
IC Berti Bagnacavallo 11,10 14,58
IC Lugo 1 Baracca 13,19 26,00
IC Lugo 2 Gherardi 17,83 30,40
IC Foresti Conselice 23,10 34,16
IC Casadio Cotignola 13,75 20,97
IC Battaglia Fusignano 20,00 28,85
IC F. D'Este Massalombarda 18,68 33,15
Scuole S. Giuseppe 4,14 46,67
Scuole S. Cuore 10,10 60,00
Scuole Maria Ausiliatrice 6,86 28,57
Più simile a quella faentina si presenta la situazione dell’ambito territoriale di
RAVENNA (v. ta. 9).
Tab. 9 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del primo
ciclo dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Scuole
% su tot allievi frequentanti
% su allievi migranti nati in Italia
IC Mameli Marina RA 11,72 11,39
IC Montanari Ravenna 34,22 33,25
IC Valgimigli Mezzano 8,41 29,59
IC S. Biagio Ravenna 9,63 27,59
IC S. Pietro in Vincoli 11,04 23,29
IC Baccarini Russi 7,13 15,36
II Circolo Ravenna 7,55 55,56
III Circolo Ravenna 11,29 50,00
IX Circolo Ravenna 10,28 45,10
II Circolo Cervia 10,79 25,00
III Circolo Cervia 11,03 45,76
Sec. I° gra Ressi Gervasi Cervia 13,79 5,63
Sec. I° gra Novello Ravenna 10,88 24,14
Sec. I° gr Muratori Ravenna 10,68 14,29
Istituto Tavelli 4,86 7,14
Istituto S. Vincenzo de' Paoli 0,00 0,00
146
Anche qui abbiamo mediamente una percentuale di presenza di allievi migranti
che si aggira sul 10%, con un'unica eccezione rappresentata dall’Istituto
Comprensivo Montanari che raggiunge la quota del 34,22%.
In questo istituto ci sono sedi (come la primaria Iqbal di Lido Adriano) che
hanno una presenza di allievi migranti sempre superiore al 40%, con punte del
64,86% nelle classi terze e del 57,78% nelle quinte (v. tab. 2.3.2A, pag. 224,
seconda parte cap. 2).
Anche nel ravennate si conferma la scarsa propensione degli allievi migranti a
scegliere l’offerta di scuole paritarie, con il caso dell’Istituto San Vincenzo de’ Paoli
che non ne ha alcuno.
Spesso alta è la quota di migranti nati in Italia (soprattutto nelle istituzioni
autonome costituite solo da scuola dell’infanzia e primaria), a dimostrazione del
fatto che oramai la presenza di migranti ha assunto carattere diffuso e di stabilità.
LE TIPOLOGIE DELL’OFFERTA DI ISTRUZIONE
L’offerta di istruzione che le scuole del primo ciclo attuano si caratterizza per
una diversa articolazione del tempo scuola.
Per semplificare l’analisi, abbiamo ricondotto tutte le varie tipologie di tempo
scuola a due categorie per ciascun grado di istruzione: il tempo normale e il tempo
pieno, per la scuola primaria; il tempo normale e il tempo prolungato per la scuola
secondaria di primo grado, riconducendo a tempo normale tutte le articolazioni
temporali che non siano il tempo pieno per la scuola primaria (40 ore settimanali)
o il tempo prolungato per la scuola secondaria di primo grado (36 ore settimanali).
Nelle scuole statali il quadro dell’offerta di istruzione che ne deriva è quello
sintetizzato dalla tabella 10.
Tab 10 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole STATALI
della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Ordine e grado
Tipologia offerta istruzione
N allievi %
Primaria
Tempo normale 6990 47,44
Tempo pieno 7150 48,53
Tempo non definito19 593 4,02
Tot generale 14733 100,00
Sec I° grado Tempo normale 6040 68,94
Tempo prolungato 2721 31,06
Tot generale 8761 100,00
19
Sono allievi per i quali una scuola di Ravenna non ha inserito il dato relativo alla tipologia di offerta di
istruzione scelta.
147
Nella scuola primaria statale prevale leggermente (+ 1,09%) l’offerta del
tempo pieno, nonostante non sia stato sempre possibile accogliere le richieste
avanzate dalle famiglie. Nella secondaria di primo grado, invece, è netta (quasi il
70%) la prevalenza del tempo normale rispetto a quello prolungato.
Completamente diverso è la situazione nelle scuole paritarie (tab. 11).
Tab. 11 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole
PARITARIE della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Ordine e grado
Tipologia offerta di istruzione
N allievi %
Primaria Tempo normale 890 89,72
Tempo pieno 102 10,28
Tot generale 992 100,00
Sec I° grado Tempo normale 435 100,00
Qui il tempo pieno nella scuola primaria è presente in minima parte (c’è solo
una scuola paritaria che lo offre in tutta la provincia) e nella scuola secondaria è
presente esclusivamente un’offerta di tempo normale.
Il dato complessivo della provincia di Ravenna relativo a tutte le scuole (statali
e paritarie) del primo ciclo di istruzione vede comunque prevalere in maniera
piuttosto netta l’offerta di tempo normale rispetto a quella del tempo
pieno/prolungato (v. tab. 12).
Tab. 12 L’offerta di istruzione per tipologia di tempo scuola nel primo ciclo del sistema scolastico pubblico della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia tempo scuola Allievi %
Tempo normale 14355 57,60
Tempo pieno/prolungato 9973 40,02
Tempo non definito 593 2,38
Totale 24921 100,00
Di interesse è l’analisi dell’offerta di istruzione per ambito territoriale. Partiamo,
come al solito, dall’ambito di Faenza con le scuole statali (v. tab. 13)
Tab. 13. Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole STATALI
dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Ordine-grado di istruzione
Tipologia tempo scuola Allievi %
Primaria Tempo normale 1702 48,20
Tempo pieno 1829 51,80
Totale 3531 100,00
Secondaria di I° grado
Tempo normale 1567 75,70
Tempo prolungato 503 24,30
Totale 2070 100,00
148
Qui trova una tendenziale conferma il dato provinciale, con due accentuazioni,
però: una, del tempo pieno, che nella scuola primaria prevale con più margine (+
3,6%) sul tempo normale; l’altra, della scuola secondaria di primo grado dove
aumenta la forbice tra l’offerta di tempo prolungato (che si riduce al 24,30%) e
tempo normale.
Nella scuola paritaria del primo ciclo presente a Faenza c’è solo offerta di
tempo normale.
Pertanto, se consideriamo complessivamente l’offerta che il sistema scolastico
pubblico (statale e paritario) offre al territorio faentino rileviamo il netto prevalere
del tempo normale che distanzia di oltre 20 punti percentuali il tempo
pieno/prolungato (v. tab 14)
Tab. 14 L’offerta di istruzione per tipologia di tempo scuola nel primo ciclo del sistema scolastico
pubblico dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Tipologia tempo scuola Allievi %
Tempo normale 3576 60,53
Tempo pieno/prolungato 2332 39,47
Tot generale 5908 100,00
Nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna la
situazione si presenta del tutto diversa dal dato provinciale e dagli altri due ambiti
(v. tab. 15).
Qui, infatti, nelle scuole primarie statali l’offerta di tempo pieno prevale
nettamente (+ 37,38%) sul tempo normale; anche nelle secondarie di primo
grado il prevalere del tempo normale non è così schiacciante come nel resto della
provincia.
Tab 15 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole STATALI
dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Ordine-grado istruzione Tipologia tempo scuola %
Primaria Tempo normale 1105 31,31
Tempo pieno 2424 68,69
Tot generale 3529 100,00
Sec I° grado Tempo normale 1280 57,92
Tempo prolungato 930 42,08
Tot generale 2210 100,00
149
Il trend lughese è confermato anche nelle scuole paritarie, dove è presente
l’unica scuola primaria della provincia che offre tempo pieno (tab. 16).
Tab 16 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole PARITARIE
dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Complessivamente, il territorio dei comuni della Bassa Romagna si trova di
fronte ad un sistema scolastico pubblico che offre un’alta quota di tempo
pieno/prolungato, nettamente prevalente sul tempo normale (v. tab. 17)
Tab. 17 L’offerta di istruzione per tipologia di tempo scuola nel primo ciclo del sistema scolastico
pubblico dell’ambito territoriale dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Tipologia tempo scuola Allievi %
Tempo normale 2945 46,01
Tempo pieno/prolungato 3456 53,99
Tot generale 6401 100,00
Infine esaminiamo la situazione dell’ambito territoriale di Ravenna. Qui il
quadro è opposto a ciò che abbiamo trovato nel lughese: nelle scuole statali (ma
anche in quelle paritarie) prevale sempre e in maniera netta l’offerta di tempo
normale, sia nella scuola primaria, sia nella secondaria di primo grado (v. tab. 18).
Tab 18 Numero di allievi per tipologia di offerta di istruzione nel primo ciclo delle scuole STATALI
dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Ordine-grado istruzione
Tipologia tempo scuola Allievi %
Primaria Tempo normale 4183 59,08
Tempo pieno 2897 40,92
Totale primaria 7080 100,00
Sec I° grado Tempo normale 3193 71,26
Tempo prolungato
1288 28,74
Totale sec. I° grado 4481 100,00
Ordine-grado istruzione
Tipologia tempo scuola Allievi %
Primaria Tempo normale 385 79,06
Tempo pieno 102 20,94
Totale primaria 487 100,00
Sec. I° grado Tempo normale 175 100,00
150
Anche l’unica scuola paritaria che opera nel primo ciclo sul territorio di Ravenna
offre solo tempo normale.
Complessivamente l’offerta del sistema scolastico pubblico del territorio
ravennate si attesta su livelli molto bassi di tempo pieno/prolungato (v. tab. 19):
solo 3 allievi su 10 usufruiscono di una tale offerta di istruzione e ciò è
sicuramente connesso ad una domanda che nell’area della città di Ravenna sente
meno la necessità/esigenza di fruire di un tempo scuola che si protragga oltre
quello normale.
Tab. 19 L’offerta di istruzione per tipologia di tempo scuola nel primo ciclo del sistema scolastico pubblico dell’ambito territoriale dei comuni della Bassa Romagna. AS 2008-2009
Tipologia tempo scuola allievi %
Tempo normale 7834 62,12
Tempo pieno/prollungato 4185 33,18
Tempo non definito 593 4,70
Tot generale 12612 100,00
SECONDO CICLO.
Gli allievi accolti dalle scuole superiori della provincia di Ravenna nell’anno
scolastico 2008-2009 sono stati 13.007 (v. tab 20). In questo grado di istruzione
la presenza di scuola paritarie è molto modesta: solo l’1,84% dell’offerta
provinciale.
Tab 20. Numero complessivo di allievi presenti nel secondo ciclo delle scuole della provincia di
Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia gestione Allievi %
Statale 12768 98,16
Paritaria 239 1,84
Totale 13007 100,00
La composizione di genere vede, anche nelle scuole superiori, il prevalere dei
maschi (50,22%) sulle femmine.
Se si entra nel merito delle singole tipologie di istruzione il quadro si presenta
molto diversificato (v. tab. 21)
151
Tab. 21 La composizione di genere nelle diverse tipologie di istruzione delle scuole superiori della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Netta è la prevalenza delle femmine nell’istruzione liceale e in quella artistica.
Le proporzioni si capovolgono nelle altre due tipologie di istruzione, dove prevale
massicciamente la presenza maschile (negli istituti professionali per l’industria e
l’artigianato non sono presenti femmine).
Di interesse è il numero di allievi per classe.
Nell’ambito territoriale di Faenza il quadro è sintetizzato dalla tabella 22.
Al di sopra dei 20 allievi per classe si posizionano 3 autonomie scolastiche
statali su 6. Le due scuole paritarie (Foscolo e Santa Umiltà) sono tutte
abbondantemente al di sotto dei 20 allievi per classe, ma queste non sono tenute
al rispetto dei tetti previsti dal dimensionamento e dal contenimento della spesa
pubblica.
Delle tre scuole statali al disotto dei 20 allievi per classe è particolarmente in
evidenza la situazione dell’Istituto d’Arte Ballardini, che ha diverse classi con 9-10
allievi. (tab. 2.1.9B, pag. 181, seconda parte, cap. 2)
Tab. 22. Numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche del secondo ciclo dell’ambito
territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Ambito territoriale Istituzione scolastica
Rapporto allievi / classe
FAENZA
Liceo Torricelli 21,90
ITCG Oriani Faenza 20,38
IIS Bucci Faenza 19,72
IP Strocchi Persolino Faenza 17,38
IP Alberghiero Riolo Terme 21,74
I. Arte Ballardini Faenza 13,40
IP Foscolo Faenza 10,40
Fondazione Santa Umiltà Faenza 7,73
Nell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna solo una
istituzione scolastica supera la media di 20 allievi per classe (v. tab. 23)
152
Tab. 23. Numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche del secondo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Ambito territoriale Istituzione scolastica
Rapporto allievi / classe
LUGO
Liceo Curbastro 20,53
IIS Manfredi-Marconi 18,38
IIS Stoppa Compagnoni 18,33
ITC Sacro Cuore 14,20
Tutte le altre sono al di sotto, con la scuola paritaria che chiude la graduatoria
scendendo sotto i 15 allievi per classe. Occorre sottolineare, però, che verso gli
istituti professionali si orienta un numero maggior di allievi con disabilità rispetto
alle altre tipologie di istruzione. La normativa prevede in questi casi una riduzione
del numero di allievi per classe e ciò spiega la tendenza degli istituti professionali
ad avere un rapporto allievi/classe inferiore alle 20 unità.
Anche per l’ambito territoriale di Ravenna si presenta una situazione analoga
(v. tab 24).
Di nuovo i licei e gli istituti tecnici hanno una rapporto allievi/classe superiore a
20 unità e gli istituti professionali scendono al di sotto di tale quota. Sembrerebbe
fare eccezione l’istituto Nervi-Severini, ma leggendo il dettaglio che lo riguarda (v.
tab. 2.3.24C, pag. 262 seconda parte, cap. 2) si scopre che il Liceo artistico è al
20,77, mentre l’Istituto d’arte per il mosaico si posiziona al 14,71.
Tab. 24. Numero di allievi per classe nelle istituzioni scolastiche del secondo ciclo dell’ambito
territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Ambito territoriale
Istituzione scolastica
Rapporto allievi / classe
RAVENNA
Liceo classico Alighieri 22,28
Liceo scientifico Oriani 23,47
IIS Nervi-Severini 19,26
ITC Ginanni 22,98
ITI Baldini 25,64
IT Morigia-Perdisa 21,14
IP Alberghiero Cervia 19,93
IP Callegari Olivetti 15,02
E’ da rilevare, inoltre che più gli indirizzi di studio professionali sono indirizzati
verso professioni che implicano operazioni di tipo manuale, più è alta la presenza
di allievi con disabilità e, conseguentemente, è più basso il rapporto allievi/classe.
Ciò traspare in modo evidente nell’istituto Callegari-Olivetti, dove gli indirizzi di
tipo economico-amministrativo (Olivetti) hanno un rapporto allievi/classe pari a
153
20,63, mentre negli indirizzi meccanico ed elettrico tale rapporto scende a 11,34
(v. tab. 2.3.22C, pag. 258, seconda parte, cap 2)
ALLIEVI MIGRANTI
La presenza di allievi migranti nelle scuole superiori è tendenzialmente meno
alta rispetto al primo ciclo ed è molto differenziata, anche in relazione alla tipologia
di istruzione.
Partiamo con l’analisi della situazione che caratterizza l’ambito territoriale di
Faenza (v. ta. 25)
Tab. 25 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del
secondo ciclo dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Scuole
% su tot allievi frequentanti
% su allievi migranti nati in Italia
Liceo Torricelli 1,77 5,26
ITCG Oriani 7,8 2,53
IIS Bucci 5,07 0,00
IP Strocchi Persolino 6,95 2,27
IP Artusi Riolo Terme 10,39 2,86
I. Arte Ballardini 6,47 7,69
IP Foscolo 15,38 12,50
Fondazione Santa Umiltà 6,03 14,29
Le scuole con la maggior presenza percentuale di allievi migranti sono due
istituti professionali: il Foscolo per odontotecnici e l’Artusi per la ristorazione e
l’accoglienza turistica. Per il resto c’è un’equa ripartizione tra tutte le altre scuole,
con l’unica eccezione del liceo Torricelli che è scelto solo dall’1,77% degli allievi
migranti.
Le percentuali relative agli alunni migranti nati in Italia sono quasi sempre
modeste e tendono a salire laddove sono percentualmente meno presenti allievi
migranti. Ciò sembra confermare l’idea che certe tipologie di istruzione, come i
licei e gli artistici, sono scelti da allievi migranti tendenzialmente nati in Italia,
ovvero con minori difficoltà di apprendimento in lingua italiana.
Passiamo all’analisi dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa
Romagna (tab. 26)
154
Tab. 26 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del secondo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Scuole
% su tot allievi frequentanti
% su allievi migranti nati in Italia
Liceo Curbastro 4,08 2,44
IIS Manfredi-Marconi 12,93 1,75
IIS Stoppa Compagnoni 15,23 6,30
ITC Sacro cuore 1,41 0,00
Anche su questo territorio gli allievi migranti orientano le loro scelte di studi
superiori prevalentemente verso l’istruzione professionale.
Si tenga presente che i due istituti scolastici che ricevono le quote più alte di
allievi migranti, il Manfredi-Marconi e lo Stoppa-Compagnoni, contengono al loro
interno, accanto ad indirizzi di istruzione tecnica, anche altri di istruzione
professionale, per i quali le percentuali di allievi migranti passano, rispettivamente,
al 21,84% (professionale Manfredi) e al 22,08% (professionale Stoppa). La bassa
percentuale di allievi migranti nati in Italia presenti in questi istituti mostra quanto
sia elevato il numero di neo ingressi e, conseguentemente, quanto siano
complesse le problematiche che i docenti devono affrontare.
A Lugo la quota di allievi migranti nati in Italia che accedono alle scuole
superiori è ancora più bassa che a Faenza, segno, forse, di un processo migratorio
che qui ha avuto la sua fase intensiva in tempi più recenti.
Infine analizziamo la situazione dell’ambito territoriale di Ravenna (ta. 27)
Quanto rilevato per gli altri due ambiti territoriali qui appare ancora più
evidente: gli allievi migranti si orientano prevalentemente sugli indirizzi
dell’istruzione professionale e sono costituti prevalentemente da nuovi arrivi e non
da allievi che sono nati in Italia.
Tab. 27 Percentuali di allievi migranti e, tra questi, dei nati in Italia, frequentanti le scuole del
secondo ciclo dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S. 2008-2009
Scuole
% su tot allievi frequentanti
% migranti nati in Italia
Liceo classico Alighieri 5,16 11,11
Liceo scientifico Oriani 3,13 24,00
IIS Nervi-Severini 4,19 4,00
ITC Ginanni 12,28 3,15
ITI Baldini 5,43 10,26
IT Morigia Perdisa 5,72 0,00
IP Alberghiero Cervia 14,57 5,04
IP Callegari Olivetti 23,72 2,92
155
Vicina alla situazione degli istituti professionali è quella dei tecnici, in
particolare del Ginanni e Morigia-Perdisa. l’ITI Baldini, invece, vive una situazione
più simile a quella dei licei, con una modesta presenza di allievi migranti e, tra
questi, una quota abbastanza alta è nata in Italia ed ha, pertanto, compiuto tutti
gli studi precedenti in scuole italiane.
LE TIPOLOGIE DI OFFERTA DI ISTRUZIONE
L’offerta formativa che il sistema scolastico pubblico del secondo ciclo realizza
sul territorio provinciale si articola nelle tipologia di istruzione evidenziate dalla
sottostante tabella 28. Da essa emerge con molta chiarezza come il temuto
fenomeno di licealizzazione della scuola secondaria di secondo grado nella
provincia di Ravenna non sia avvenuto.
Le tre principali tipologie di istruzione superiore sono in equilibrio tra di loro,
con una leggera prevalenza dell’istruzione tecnica.
Tab. 28. Tipologie di istruzione offerte dalla scuole superiori della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Tipologia istruzione Allievi %
Istruzione Liceale 4040 31,06
Istruzione Tecnica 4267 32,81
Istruzione professionale 3902 30,00
Istruzione Artistica 798 6,14
Totale generale 13007 100,00
Se dalla dimensione provinciale si passa all’analisi dei singoli ambiti territoriali
si rilevano significative differenziazioni.
A Faenza prevale nettamente l’offerta di istruzione professionale, che distanzia
di oltre 10 punti percentuali l’istruzione liceale e quasi altrettanto quella tecnica.
(v. tab 29).
Tab. 29. Tipologie di istruzione offerte dalla scuole superiori dell’ambito territoriale di Faenza. A.S. 2008-2009
Tipologia di istruzione Allievi %
Istruzione Liceale 1189 27,40
Istruzione Tecnica 1296 29,86
Istruzione professionale 1654 38,11
Istruzione artistica 201 4,63
Totale generale 4340 100,00
156
La situazione si capovolge a Lugo. Qui è l’offerta di istruzione liceale che attira
il maggior numero di adesioni, superando nettamente sia la corrispondente quota
provinciale sia le altre tipologie di istruzione presenti su questo territorio (v. tab.
30)
Tab. 30 Tipologie di istruzione offerte dalla scuole superiori dell’ambito territoriale dell’Unione dei
comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009
Tipologia di istruzione Allievi %
Istruzione Liceale 1006 40,84
Istruzione Tecnica 747 30,33
Istruzione professionale 710 28,83
Totale generale 2463 100,00
E’ più in sintonia con il quadro provinciale la situazione dell’ambito territoriale
di Ravenna (v. tab 31), soprattutto se si considera che gran parte dell’offerta di
istruzione artistica è di tipo liceale.
Tab. 31 Tipologie di istruzione offerte dalla scuole superiori dell’ambito territoriale di Ravenna. A.S.
2008-2009
Tipologia di istruzione Allievi %
Istruzione Liceale 1845 29,74
Istruzione Tecnica 2224 35,85
Istruzione professionale 1538 24,79
Istruzione Artistica 597 9,62
Totale generale 6204 100,00
L’offerta che le scuole superiori dell’ambito territoriale di Ravenna realizzano
vede il prevalere dell’istruzione tecnica che sembra attuarsi in gran parte a scapito
di quella professionale.
La presenza in questo ambito territoriale dell’istruzione artistica, nelle due
tipologie di liceo e di istituto d’arte, attrae l’iscrizione di una significativa quota di
allievi.
157
3. I cittadini-allievi
3.1 Gli allievi scrutinati alla fine dell’anno scolastico.
Gli allievi scrutinati in tutte le scuole (statali e paritarie) della provincia di
Ravenna, coincidono, ovviamente, con il numero di quelli accolti (v. cap. 2)
nell’anno scolastico 2008-2009 e sono stati 37.928.
La suddivisione interna per ordine di istruzione colloca la scuola primaria al
41,46%, la secondaria di primo grado al 24,25% e la secondaria di secondo grado
al 34,29%. Insieme, la scuola primaria e secondaria di primo grado compongono il
primo ciclo di istruzione che si posiziona al 65,71% dell’inera popolazione
scolastica.
Tab. 1. Totale degli alunni scrutinati in provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Dal punto di vista del genere, prevalgono sempre i maschi, che sono,
complessivamente il 51,26% e raggiungono il 51,86% nella primaria, evidenziando
nella popolazione più giovane un trend al rialzo.
Frequentano scuole paritarie 1.666 allievi, pari al 4,39%. Gran parte di questi
allievi, però, sono presenti nella scuola primaria che, da sola, raccoglie il 59,54%.
Se si sposta lo sguardo sui tre ambiti territoriali della provincia, il quadro che
ne emerge è quello descritto dalla tab. 2.
La distribuzione sul territorio della popolazione scolastica colloca nell’ambito di
Ravenna quasi la metà complessiva degli allievi (49.61%). Seguono gli altri due
distretti: Faenza con il 27,02% e Lugo con il 23,37%.
Se si confronta questo dato con quello della domanda potenziale di istruzione
(v. cap 1) si rilevano differenze interessanti. Infatti, a fronte di un sostanziale
equilibrio tra popolazione residente e allievi frequentanti negli ambiti di Ravenna e
Lugo, Faenza invece raccoglie nelle proprie scuole una quota di allievi superiore del
3,34% rispetto ai residenti (che sono il 23,68% della popolazione provinciale). Ciò
conferma un buon indice di attrattività delle scuole faentine, già rilevato in
occasione dell’analisi dei dati sul pendolarismo territoriale (v. cap 1).
Questo, infatti, è frequentato da 1.427 allievi che sul totale provinciale
rappresenta solo il 6,07% dei frequentanti le scuole del primo ciclo, mentre sul
totale degli allievi che nella provincia di Ravenna frequentano scuole paritarie
(1.666 allievi) rappresenta l’85,65%.
L’altro elemento di interesse è dato dal fatto che la maggior parte di allievi
delle scuole paritarie è presente nell’ambito territoriale di Lugo che, da solo, con i
suoi 733 allievi, ne raccoglie il 44%.
Nel secondo ciclo la presenza di allievi in indirizzi di studio di scuole paritarie è
piuttosto modesta. Sul totale degli allievi scrutinati solo l’1,84% è presente in
scuole non statali. Queste poi sono ubicate solo in due ambiti territoriali: a Lugo e
159
a Faenza, dove incidono, rispettivamente, per il 2,88%, a Lugo, e del 3,87% a
Faenza (v. tab n. 3)
Tab.. 3 Rapporto tra il numero di alunni che nell’ istruzione secondaria di secondo grado
frequentano scuole statali e paritarie nei due ambiti territoriali di Lugo e Faenza. A.S. 2008-2009
Gli alunni migranti che nell’anno scolastico 2008-2009 frequentano scuole della
provincia di Ravenna sono 4.391. Di questi, il 73,92% è in scuole del primo ciclo e
il 26,06 in percorsi di scuole superiori. (v tab. n. 4)
Tab. 4. Totale allievi migranti per ordine scolastico nelle scuole della provincia di Ravenna. A.S.
2008-2009
Ordine istruzione
Tot alunni
Tot migranti
% su tot
% su migranti
Primo ciclo 24921 3246 13,03 73,92
II ciclo 13007 1145 8,803 26,08
Totale 37928 4391 11,58 100,00
Anche nella popolazione scolastica migrante prevale sempre, sia nel primo che
nel secondo ciclo, la presenza dei maschi sulle femmine (v. tab n. 5).
Tab. 5. La composizione di genere tra la popolazione scolastica migrante della provincia di
Ravenna. A.S. 2008-2009
Ordine scolastico
N. allievi migranti F % M %
Primo ciclo 2003 976 48,73 1027 51,27
Secondo ciclo 1243 610 49,07 633 50,93
Totale 3246 1586 48,86 1660 51,14
Ambiti territoriali
Gestione amministrativa
N. allievi %
Lugo
Statale 2392 97,12
Paritaria 71 2,88
Totale 2463 100,00
Faenza
Istruzione statale 4172 96,13
Istruzione paritaria 168 3,87
Totale 4340 100,0
160
3.2 Gli esiti di fine anno scolastico.
Nella versione informatizzata di questa relazione (parte seconda, capitolo
terzo) è possibile consultare gli esiti rilevati alla fine dell’anno scolastico 2008-
2009 per ciascuna istituzione scolastica.20
Qui si procederà solo con una presentazione dei caratteri generali di tali esiti.
Con una breve (doverosa) premessa. E’ noto che i dati complessivi sugli esiti non
rendono sempre giustizia del lavoro svolto dai docenti. In molte scuole della nostra
provincia si realizzano esperienze educative innovative e di grande valore, che
consentono, anche agli allievi di differenti livelli di ingresso, di apprendere e di
raggiungere i traguardi previsti dagli ordinamenti nazionali. Complessivamente,
però, le rilevazioni generali sui dati degli apprendimenti mostrano criticità e non
esprimono adeguatamente il lavoro svolto da tanti docenti. Le cause sono
molteplici e non è sicuramente questa la sede per analizzarle e discuterle. Di una
almeno, però, si può dare conto: della difficoltà interna al nostro sistema scolastico
di far conoscere e capitalizzare le singole buone esperienze che si realizzano al suo
interno. I buoni risultati, perciò, rimangono isolati e confusi all’interno di un
quadro generale che tende a mantenersi su livelli sicuramente migliorabili.
Il quadro di sintesi dei risultati degli scrutini di fine anno di tutte le scuole, di
ogni ordine e grado, della provincia di Ravenna, nell’anno scolastico 2008-2009 è
espresso dalla tabella 6.
Tab. 6. Riepilogo degli esiti finali nelle scuole di ogni ordine e grado della provincia di Ravenna. A.S. 2008-200921
Ordine scolastico
N allievi P % NP %
P con debito %
Primaria 15725 15691 99,78 35 0,22 0 0,00
Sec I° grado 9196 8783 95,51 413 4,49 0 0,00
Sec II° grado 13007 9147 70,32 1476 11,35 2384 18,33
Totale 37928 33621 88,64 1923 5,07 2384 6,29
L’88,64% della popolazione scolastica è stato promosso. All’interno di questa
quota, si va dal 99,78% di promossi nella scuola primaria al 70,32% nelle
superiori. In queste ultime c’è da considerare anche la quota di allievi promossi
con debito, ovvero promossi, ma con alcune insufficienze in materie da recuperare
20 Tutti i rimandi alla seconda parte qui contenuti fanno riferimento alla edizione cartacea. Le stesse tabelle di sintesi qui richiamate sono presenti anche nella edizione informatizzata, ma sono identificate con sequenze alfa numeriche diverse, in quanto seguono le tabelle contenenti gli esiti delle singole scuole. 21 In tutte le tabelle nelle quali compaiono dati relativi agli scrutini sono utilizzate le seguenti sigle: P = promossi; NP = non promossi; P con debito = Promossi con debito
161
prima che inizi il nuovo anno scolastico22. E’ una quota di allievi significativa, pari
al 18,33% di tutti gli allievi scrutinati e superiore al numero di coloro che non
hanno ottenuto la promozione.
Entrando nello specifico dei due cicli di istruzione, il quadro complessivo degli
esiti finali di tutte le scuole del primo ciclo è contenuto nella tabella 3.2.1A,
pag.265, seconda parte, cap. 323
Come risulta da tale tabella, le femmine ottengono risultati migliori dei maschi:
sono promosse nella percentuale del 98,21%, mentre i loro compagni maschi lo
sono per 97,58%.
Nel confronto tra scuole statali e paritarie (v. tab 3.2.1B, pag. 265, seconda
parte, cap. 3) risulta che si promuove di più nelle seconde rispetto alle prime, con
una differenza dell’1,08%.
Come abbiamo già avuto modo di vedere nel primo capitolo (v. Tasso di
ripetenza), anche nella scuola primaria ci sono allievi che non ottengono la
promozione. Sono lo 0,24%, con un dato che si scosta leggermente (verso l’alto)
da quello emerso nell’analisi sul tasso di ripetenza (0,19%), perché qui esso tiene
conto di tutti gli allievi presenti nelle scuole ravennate e non solo di quelli residenti
nei singoli comuni della provincia.
All’interno dei dati sui promossi nella scuola primaria statale c’è da rilevarne
uno di particolare interesse: è più bassa la quota di promossi nelle classi a tempo
pieno rispetto a quelle a tempo normale (v. tab. 7)
Tab. n. 7 Riepilogo degli esiti finali nelle scuole del primo ciclo della provincia di Ravenna. A.S.
2008-2009
Ordine e grado istruzione
Tipologia tempo scuola
N. allievi % P % NP %
Primaria
Tempo normale 7880 50,11 7864 99,80 16 0,20
Tempo pieno 7252 46,12 7232 99,72 20 0,28
Tempo non definito24 593 3,77 592 99,83 1 0,17
Totale parziale 15725 100,00 15688 99,76 37 0,24
Sec I° grado Tempo normale 6475 70,41 6166 95,23 309 4,77
Tempo prolungato 2721 29,59 2617 96,18 104 3,82
Totale parziale 9196 100,00 8783 95,51 413 4,49
Totale primo ciclo 24921 100,00 24473 100,00 450 100,00
22 Oggi non è più prevista questa possibilità, sostituita dalla formula del giudizio sospeso: chi ha qualche insufficienza non è né promosso, né non promosso, ma rimane con il giudizio sospeso in attesa di recuperare le lacune presenti nelle discipline insufficienti. Il recupero deve avvenire nel corso dell’estate, entro l’inizio del nuovo anno scolastico. 23 Anche per i dati relativi agli esiti finali si veda la seconda parte, terzo capitolo, da pagina 262, dove una tabella di sintesi per tipologia di dati facilita l’individuazione delle informazioni che interessano. 24 Sono i dati relativi ad una scuola che non ha inserito nella banca dati la tipologia di tempo scuola riguardante i propri allievi.
162
Occorrerà indagare un po’ più a fondo per capire le ragioni di un risultato
negativo laddove, invece, il tempo scuola lungo dovrebbe facilitare il successo
scolastico. Una prima spiegazione può derivare dall’analisi degli stessi dati relativi
agli alunni migranti. Risulta evidente, infatti, una difficoltà della scuola statale (nel
tempo normale e nel tempo pieno) a conseguire per gli alunni migranti gli stessi
obiettivi di apprendimento raggiunti per quelli di nazionalità italiana.
Si fa ferimento alla scuola statale perchè nella paritaria i pochi gli alunni
migranti risultano promossi.
Nelle primarie statali, invece, sui 16 e 20 allievi non promossi, rispettivamente,
nel tempo normale e nel tempo pieno, 12 sono costituiti da allievi migranti in
entrambi i casi (V. tab. 8).
Si aggiungono 4 allievi di cui non è definito il tempo scuola25, che portano a 28
il numero complessivo degli allievi migranti non promossi su un totale provinciale
di 37 (è il 75,68% di tutti i non promossi nelle scuole primarie della Provincia).
Tab. n. 8. Ripartizione per tempo scuola degli allievi migranti non promossi nelle scuole primarie
della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Nella scuola secondaria di primo grado nei promossi sono compresi sia gli
allievi promossi nelle classi prime e seconde, sia i licenziati dall’esame di Stato alla
fine della classe terza.
Nel passaggio dalla scuola primaria alla secondaria di primo grado cambia
sensibilmente il quadro delle promozioni/non promozioni. Come si evince dalla
tabella 7, la quota dei promossi scende di oltre 4 punti, passando dal 99,78% della
primaria al 95,51%. Qui, però, la diversa durata del tempo scuola produce
coerenti impatti sul successo scolastico: nel tempo scuola più lungo (prolungato) ci
sono più promossi che in quello normale.
Per gli alunni migranti nella scuola secondaria di primo grado (v. tab. 9) si
ripropone la stessa situazione rilevata nella primaria.
25
Sono collocati nel tempo non definito gli allievi per i quali le scuole non hanno indicato la tipologia di tempo scuola
frequentato .
Ordine scolastico
Esito Scrutinio Tempo scuola Par.ria Sta.le
Scuola Primaria
Non promosso
NON DEFINITO 0 4
TEMPO NORMALE 0 12
TEMPO PIENO 0 12
Totale 0 28
163
La quota di promossi scende all’87,05%), dimostrando anche qui tutte le
difficoltà che la scuola incontra nel condurre al successo gli allievi di nazionalità
non italiana.
Tab n. 9 Esiti degli allievi migranti nella scuola secondaria di primo grado di tutte le scuole della
provincia di Ravenna- A.S. 2008-2009
Ordine scolastico
Tot alunni
Tot migranti %
Promossi Non
promossi
Tot % Tot %
Sec. I° grado 9196 1243 13,52 1082 87,05 161 12,95
Nelle scuole secondarie di secondo grado (secondo ciclo) della provincia di
Ravenna il quadro complessivo dei risultati degli scrutini finali è sintetizzato nella
tab. 10 (per il dettaglio si vedano la tab. 3.2D, seconda parte, cap. 3)
In questo segmento di istruzione abbiamo aggiunto due nuove categorie di
allievi scrutinati. Una, i promossi con debito, deriva dall’ordinamento nazionale;
l’altra, area della criticità, l’abbiamo introdotta in quest’analisi per evidenziare
l’insieme degli allievi che presentano difficoltà nel raggiungere il successo
scolastico. Essa infatti deriva dalla somma delle quote di allievi non promossi e
promossi con debito.
Tab. n. 10 Riepilogo degli esiti finali di tutti gli allievi nelle scuole del secondo ciclo della provincia di Ravenna. A.S. 2008-2009
Totale generale 2463 100,00 2044 82,99 259 10,52 160 6,5 419 17,01
Il chiaro miglioramento rispetto ai dati provinciali si rileva nell’area della
criticità che è più bassa, qui a Lugo, di oltre 12 punti percentuali.
Per quanto riguarda la composizione di genere, come al solito le femmine
vanno tendenzialmente meglio dei maschi (v. tab. 3.3.2B1, pag. 272, seconda
parte, cap. 3), anche se nell’istruzione professionale le posizioni si capovolgono (i
maschi sono promossi per il 76,04% e le femmine solo nella misura del 63,73%).
Per gli allievi migranti i dati relativi al loro successo scolastico sono sintetizzati
dalla tabella 20.
170
Tab. 20 Riepilogo degli esiti finali degli allievi migranti nelle scuole del secondo ciclo dell’ambito territoriale dell’Unione dei comuni della Bassa Romagna. A.S. 2008-2009