ORIENTAMENTO CONSAPEVOLE Costruiamo il tuo futuro La teoria delle scelte individuali e collettive: il ruolo dell’Economia Politica Prof. Ernesto Somma
ORIENTAMENTO CONSAPEVOLE Costruiamo il tuo futuro
La teoria delle scelte individuali e collettive: il ruolo dell’Economia Politica
Prof. Ernesto Somma
Il termine economia . . .
• Deriva da una parola greca (οικονομìα, si legge: oiconomìa) che significa “gestione (delle cose) della famiglia/società”
In una famiglia/una società vi sono molte decisioni da prendere
• Chi lavora? Chi studia?• Cosa e quanto produrre?• Quali risorse impiegare? • A quali prezzi vendere i beni ?
Scarsità, efficienza e gestione
Le decisioni sono facili se vi sono risorse abbondanti (= non scarse)
• Se le risorse sono scarse, sorge il problema di un uso efficiente delle stesse: ovvero, di una gestione che eviti gli sprechi.
• Da qui il legame fondamentale tra scarsità e gestione efficiente
Riassumendo
• L’economia è lo studio del modo in cui i soggetti decisori gestiscono le proprie risorse scarse
• Essenzialmente, la microeconomia è una teoria delle scelte, sia quelle individuali sia quelle effettuate dalla “società”.
Come fa “la società” a prendere le decisioni ?
Il funzionamento economico delle società contemporanee è il prodotto delle decisioni di una molteplicità di individui. Non c’è qualcuno che decida su tutto.La teoria economica studia:
A. Come gli individui formulano le proprie decisioniB. Come gli individui interagiscono tra loroC. Le forze e le tendenze che influenzano l’economia
nel suo complesso– A e B: oggetto della Microeconomia – C: oggetto della Macroeconomia
I sette principi della microeconomia
L’economia si può utilmente introdurre (secondo Mankiw) in 10 principi, di cui 7 relativi alla microeconomia Quattro riguardano il punto A, le decisioni individuali1. Gli individui devono affrontare scelte alternative (trade-off)2. Il costo di qualcosa è ciò a cui si deve rinunciare per ottenerla3. Gli individui razionali pensano “al margine”4. Gli individui rispondono agli incentivi
I sette principi della microeconomia
Altri tre principi riguardano il punto B, l’interazione tra individui5. Lo scambio può rappresentare un vantaggio per tutti6. I mercati rappresentano di solito uno strumento efficace per organizzare l’attività economica7. L’intervento pubblico, a volte, può migliorare il risultato del mercato
1. Gli individui devono affrontare scelte alternative
• Per ottenere qualcosa di solito siamo costretti a rinunciare a qualcos’altro
• Il Principio 1 deriva dalla scarsità delle risorse, e descrive un elemento cruciale di una scelta informata
• Esempi Burro o cannoni
Tempo libero o lavoro o studio Produzione o inquinamento
“Efficienza” o “equità”
1. Gli individui devono affrontare scelte alternative
• Efficienza: significa che la società ottiene il “massimo” possibile dalle proprie risorse (senza “sprechi”).
• Equità: significa che i benefici che discendono dalle risorse di una società sono distribuiti in modo “equo” tra i suoi membri.
2. Il costo di qualcosa è ciò a cui si deve rinunciare per ottenerla
• Scegliendo, gli individui razionali confrontano costi e benefici di un’azione con quelli connessi con azioni alternative
• Per esempio:qual è il vero costo di frequentare l’università?
2. Il costo di qualcosa è ciò a cui si deve rinunciare per ottenerla
Contano i “costi opportunità”, non solo i costi direttamente monetari
• Costo opportunità è ciò a cui si è costretti a rinunciare per ottenere un certo bene
3. Gli individui razionali pensano “al margine”
Le variazioni marginali sono modesti cambiamenti incrementali rispetto a un piano d’azione predefinito
Gli individui solitamente decidono sulla base di costi e benefici al margine, non di costi e benefici “medi”
Esempio: le compagnie aeree e gli sconti per i viaggiatori “last minute”
4. Gli individui rispondono agli incentivi
Gli individui razionali “rispondono agli incentivi”, cioè decidono confrontando costi e benefici marginali
• Una scelta è preferita ad un’alternativa quando: BMa > CMa (BMa = Benefici marginali; CMa = Costi marginali)
• E’ importante saperlo anche per politici e legislatori– Esempio: sussidi a tutti i disoccupati o solo a chi segue un
corso di riqualificazione?
5. Lo scambio può rappresentare un vantaggio per tutti
Gli individui possono trarre beneficio dalla possibilità di reciproci rapporti di scambio
• Lo scambio permette la specializzazione individuale in ciò che si sa fare meglio (specializzazione efficienza)
• Quel che vale tra le famiglie di uno stato vale tra gli stati (ex Italia/Cina): si è potenzialmente più partner che competitori!
6. I mercati rappresentano di solito uno strumento efficace per organizzare l’attività
economica
• In un’economia di mercato:• Gli individui (le famiglie) decidono a chi offrire
il proprio lavoro e che cosa acquistare con il reddito ricavato
• Le imprese decidono chi assumere e che cosa produrre
• L’intero processo non è pianificato da nessuno ma viene guidato dai prezzi
6. I mercati rappresentano di solito uno strumento efficace per organizzare l’attività
economica
• Gli individui e le imprese operanti su un mercato concorrenziale sono guidati da una sorta di “mano invisibile” verso un assetto sociale in cui non vi sono sprechi.
• In particolare, la libera concorrenza non è distruttiva, ma benefica.
• Perciò, ogni interferenza col sistema competitivo di formazione dei prezzi rischia di generare inefficienze.
7. L’intervento pubblico, a volte, può migliorare il risultato del mercato
Quando il mercato fallisce, il governo può (direttamente o indirettamente) intervenire per promuovere l’efficienza e/o l’equità, ovvero per ripristinare il libero operare delle forze della concorrenza, o per distribuirne i risultati in modo più equo.
7. L’intervento pubblico, a volte, può migliorare il risultato del mercato
Fallimento del mercato: caso in cui il mercato non riesce ad allocare le risorse in modo efficiente
Esempio 1: Esternalità (lo scambio tra due individui può generare un effetto “esterno” su di un terzo individuo)
Esempio 2: Potere di mercato (la capacità di determinati soggetti, per esempio un monopolista, di influenzare la formazione dei prezzi a loro favore)
7. L’intervento pubblico, a volte, può migliorare il risultato del mercato
Se il mercato fallisce, l’intervento pubblico può talvolta correggere le esternalità con un sistema di tasse o sussidi, e eliminare il potere di mercato con politiche di tutela della concorrenza
• Ci sono però anche i Fallimenti dello Stato, ovvero:• non sempre l’intervento pubblico mira all’efficienza, o
è effettivamente in grado di perseguirla più efficacemente del mercato
Conclusioni
• Quando gli individui prendono delle decisioni, essi devono affrontare scelte alternative
• Gli individui razionali prendono decisioni mettendo a confronto costi e benefici marginali
Conclusioni
• Lo scambio può rappresentare un vantaggio per tutti
• I mercati rappresentano di solito uno strumento efficace per organizzare l’attività economica
• L’intervento pubblico può talvolta migliorare il risultato del mercato
Pensare da economista
L’economia insegna a. . . .
• Pensare in termini di alternative • Comprendere i costi delle scelte individuali e
sociali• Vedere i pro e i contro di eventi e controversie
Economia come scienza
• L’Economia è una scienza (come per esempio la Biologia) perché usa il metodo scientifico
• Metodo scientifico– L’uso di Modelli astratti (“teorie”) per capire la
realtà (il ruolo delle ipotesi di lavoro)– La raccolta ed analisi dei dati per verificare le
teorie
Economia come scienza SOCIALE
• L’economia, diversamente dalla biologia, è una scienza sociale– Il suo laboratorio è la società
• Perciò è (quasi) impossibile fare prove ripetute di laboratorio, ed è più difficile “verificare” le teorie economiche– Esperimenti “naturali” (storici)
Teoria e pratica
• “La pratica senza la teoria è cieca, come cieca è la teoria senza la pratica.” (Protagora)
• “Quelli che s'innamoran di pratica sanza scienzia son come 'l nocchier ch'entra in navilio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada. Sempre la pratica deve essere edificata sopra la bona teorica.” (Leonardo da Vinci)
Il nostro primo modello:il diagramma del flusso circolare
Il diagramma del flusso circolare descrive in modo semplificato il funzionamento di un’economia di mercato
• Solo famiglie e imprese • Niente settore pubblico, niente settore estero
Il diagramma del flusso circolare poco alla volta
Market for Goods andServices
Market for Factors ofProduction
Firms Households
Il diagramma del flusso circolare
Market for Goods andServices
Market for Factors ofProduction
Firms Households
Spending
Il diagramma del flusso circolare
Market for Goods andServices
Revenue
Market for Factors ofProduction
Firms Households
Spending
Il diagramma del flusso circolare
Market for Goods andServices
Revenue
Market for Factors ofProduction
Firms Households
Wage, rent,and profit
Spending
Il diagramma del flusso circolare
Market for Goods andServices
Revenue
Market for Factors ofProduction
Firms Households
Wage, rent,and profit
Income
Spending
Il diagramma del flusso circolare
Market for Goods andServices
Revenue
Market for Factors ofProduction
Firms Households
Wage, rent,and profit
Income
Spending
Labor, landand capital
Il diagramma del flusso circolare
Market for Goods andServices
Revenue
Market for Factors ofProduction
Firms Households
Wage, rent,and profit
Income
Spending
Labor, landand capital
Inputs forproduction
Il diagramma del flusso circolare
Market for Goods andServices
Revenue
Market for Factors ofProduction
Firms Households
Wage, rent,and profit
Income
SpendingGoods andservices sold
Labor, landand capital
Inputs forproduction
Il diagramma del flusso circolare
Market for Goods andServices
Revenue
Market for Factors ofProduction
Firms Households
Wage, rent,and profit
Income
SpendingGoods andservices sold
Goods andservices bought
Labor, landand capital
Inputs forproduction
Il diagramma del flusso circolare
Spesa
Acquisto dibeni eservizi
Ricavo
Venditadi beni eservizi
Terra, lavoro,e capitale
Reddito
= Flusso di benie servizi
=Flusso di moneta
Fattori diproduzione
Salari, renditee profitti
IMPRESEProducono e vendonobeni e servizi
Utilizzano fattori di produzionee assumono manodopera.
Comprano e assumono beni e servizi.Possiedono e cedonofattori di produzione
FAMIGLIE
Le famiglie vendonoLe imprese comprano
MERCATIDEI
FATTORI DI PRODUZIONE
Le imprese vendonoLe famiglie comprano
MERCATIDI
BENI E SERVIZI
Figura 2-1
Riassunto sul diagramma del flusso circolare
Cosa si impara da questo modello ? Due cose• I medesimi agenti (famiglie, imprese) possono
ricoprire ruoli diversi su mercati diversi • L’economia di mercato è un’economia monetaria (i
beni e i fattori vanno in una direzione, la moneta nella direzione opposta), e la moneta evita la ricerca di doppia coincidenza di bisogni (abbassando i cosiddetti “costi di transazione”)
Il nostro secondo modello:la curva delle possibilità di produzione
• Curva delle possibilità di produzione = è un grafico con combinazioni di produzione efficienti in un sistema economico con due beni
• Dati: risorse disponibili e stato della tecnologia
La curva delle possibilità di produzione
3 000
2 000A
Numero di automobili prodotte
7000 1 000
Numero dicomputer
prodotti
4 000
La curva delle possibilità di produzione
3 000
1 000
2 000
2 200
Curva dellepossibilità diproduzione
A
B
C
Numero diAutomobili prodotte
7006003000 1,000
Numeri dicomputer
prodotti
D
I concetti illustrati dalla curva delle possibilità di produzione
• Efficienza: A,C• Inefficienza: B• Scelte alternative: A, B, C• Misura del costo opportunitàSi noti che la frontiera è concava, riflettendo un
costo opportunità variabile• Crescita economica
La curva delle possibilità di produzione
3 000
2 000A
Numero di automobili prodotte
7000 1 000
Numero dicomputer
prodotti
4 000
La curva delle possibilità di produzione
3 000
2 000A
Numero diautomobili prodotte
7000 1 000
Numero di computer prodotti
4 000
La curva delle possibilità di produzione: crescita
3 000
2 0002 100
A
Numero diautomobili prodotte
700 7500 1 000
Numero dicomputer
prodotti
4 000
E
Analisi positiva e normativa
• Un’affermazione positiva spiega il mondo come è (a giudizio di chi la fa)
E’ parte di un’analisi descrittiva
• Un’affermazione normativa riguarda il mondo come dovrebbe essere (a giudizio di chi la fa)
E’ parte di un’analisi prescrittiva
Due ruoli dell’economista
• Quando un economista cerca di spiegare il mondo, svolge il ruolo di uno scienziato
• Quando un economista cerca di migliorare il mondo, svolge il ruolo di un politico (policy maker)
La distinzione riflette quella tra analisi descrittiva e prescrittiva
Esempi di Analisi positiva
• Un aumento del salario minimo provocherà una riduzione dell’occupazione tra i lavoratori meno qualificati
• Un aumento dell’imposta sulla benzina fa diminuire di poco l’uso dell’automobile
Esempi di Analisi normativa
• I guadagni di reddito derivanti da un salario minimo più alto valgono di più di una lieve riduzione dell’occupazione
• I governi dovrebbero riscuotere dalle multinazionali del tabacco i costi delle cure delle malattie causate dal fumo
Perché gli economisti non sono sempre d’accordo tra loro
• Gli economisti possono non essere d’accordo sulla validità di teorie positive alternative sul funzionamento del sistema economico
• Gli economisti possono avere valori diversi e, perciò, diverse posizioni normative
Es: tasse sull’uso delle risorse pubbliche• Infine, ci sono ovviamente economisti bravi e
meno bravi
Conclusioni
• Gli economisti usano il metodo scientifico (modelli e ipotesi + analisi dei dati)
• L’economia è tuttavia una scienza sociale • Gli economisti fanno analisi positive e
normative• Gli economisti hanno spesso (ma non
sempre!) opinioni diverse