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Organizzazione per aree omogenee ad intensità di cura: l'esperienza dell'Azienda Ospedaliera-Policlinico di Modena Reggio Emilia, 25 settembre 2015 Dr. Roberta Zanin DIT – Responsabile Assistenziale Dipartimento Dr. Annarita Garzia Direttore D.I.T.
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Organizzazione per aree omogenee ad intensità di cura: l ... · Ospedaliera-Policlinico di Modena Reggio Emilia, 25 settembre 2015 Dr. Roberta Zanin DIT –Responsabile Assistenziale

Feb 15, 2019

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Organizzazione per aree omogenee ad intensità di cura:

l'esperienza dell'AziendaOspedaliera-Policlinico di Modena

Reggio Emilia, 25 settembre 2015

Dr. Roberta ZaninDIT – Responsabile Assistenziale Dipartimento

Dr. Annarita Garzia Direttore D.I.T.

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Mettere al centro la persona e le sue necessità, di aprirsi al territorio

e di integrarsi con la comunità sociale.

Riorganizzazione per intensità di cura e per processi di assistenziali

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Alcune parole chiave dell’innovazione organizzativa

• centralità della persona assistita e della sua famiglia

• gradazione e continuità delle cure, nell’ospedale e

nel trasferimento ospedale-territorio

• multidisciplinarietà e condivisione della presa in cura

• sviluppo delle competenze dei professionisti e autonomia

• Integrazione area omogenea – area omogenea/ospedale – area omogene/territorio

Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali

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Intensità di cura

( Briani S., Cortesi E., 2007)

“Assegnare al malato il posto letto

collocato nel settore più

appropriato rispetto ai suoi bisogni

assistenziali , legati non solo alla

tipologia di ricovero ma anche alla

sua condizione clinica e di

dipendenza”

INTENSITÀ DI CURA definizione

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Riorganizzazione per aree omogenee ad intensità di cura e per processi assistenziali :

Progetto di Modernizzazione Regionale 2012Delibera intensità di cura Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico Modena 2014

Allegato delibera intensità di cura 2014

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Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali area omogenea

Un’area omogenea è tale se si occupa di problematiche assistenziali ed ha i seguenti requisiti:

► Una struttura che rende praticabile la realizzazione del modello

organizzativo-gestionale

► Un’attività assistenziale omogenea

► Condivisione di strumenti di lavoro

► Condivisione culturale e modalità di approccio all’assistenza globale

del paziente, alla sua presa in carico e alla continuità assistenziale

ospedale territorio.

► Integrazione nei programmi di Ricerca e Formazione

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• Pazienti ricoverati assegnati secondo i bisogni assistenziali nei diversi livelli d’intensità cura

• Organizzazione per processi assistenziale (PDTA) per gli outpatients

• Gestione comune dei bisogni sanitari in urgenza dei pazienti con malattie onco-ematologiche

• Attribuzione dei livelli di responsabilità basati su criteri espliciti, univoci e condivisi

PRINCIPI DI RIFERIMENTO DELLA RIORGANIZZAZIONE PER AREA OMOGENEA

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AREA ONCOEMATOLOGIA: 105 pl (oncologia medica, medicina oncologica, hospice, ematologia, trapianti di midollo, day hospital dipartimentale)

TESTA COLLO: 53 pl (ORL,cranio-maxilo-facciale, oro-maxillo facciale, ch plastica, oculistica, dermatologia)

LOCO-MOTORE: 47 pl (ortopedia e chirurgia della mano)

AREA CHIRURGICA: 65 pl (chir trapianti, chir 1, chir 2, chir toracica, chir senologica)

PIATTAFORME PER AREE OMOGENEE - INTENSITÀ DI CURAAZIENDA OSPEDALIERA POLICLINICO MODENA

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Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali area omogenea oncoematologica

Tre piani dedicati all’assistenza:1° piano: day hospital dipartimentale

2° piano: area ad altissima intensità UTM

area a media intensità

3° piano: area ad alta e media intensità

Totale posti letto: 105 (71+34)

Padiglione oncoematologico

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Obiettivo

Personalizzare l’assistenza e graduare l’intensità di cura per ogni singolo paziente rispondendo in modo

differenziato ai diversi gradi di instabilità clinica e

complessità assistenziale dei pazienti stessi,

articolando le tecnologie, le competenze e le professionalità dedicate.

Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali: PROGETTO

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► integrazione tra aree omogenee per intensità di cure

► definizione delle figure professionali da dedicare ai diversi livelli di complessità assistenziale

► Case manager, PDTA

► Definizione livelli clinical competence per livello di intensità (setting di base delle competenze / competenze distintive)

►Mappatura delle clinical competence

► formazione del personale

► sviluppo competenze specifiche

Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali area omogenea: Modello organizzativo

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Il ruolo del dirigente delle professioni sanitarie in un contesto sanitario in evoluzione: opinioni ed esperienze a confronto

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Una volta acquisita la presenza dei requisiti per poter definire un’area Omogenea è necessario dotarsi di strumenti che in maniera semplice permettano di assegnare i pazienti nei diversi setting assistenziali in base alla intensità di cura richiesta e alla loro complessità.

La presenza di strumenti (scale) che consentono di identificare rapidamente l’area di intensità assistenziale appropriata e di verificarne durante il percorso assistenziale la coerenza costituisce uno degli elementi fondamentali per la cura del paziente nel luogo giusto ed erogando l’appropriata assistenza in termini di risorse umane, tecnologiche e competenza professionale specifica.

Riorganizzazione per intensità di cura :Strumenti di valutazione

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Mancata cura di sèMancata consapevolezza

Dipendenza

Instabilità clinica

Stabilità

Autonomia

Cura di sè

APPROCCIO GLOBALELE TRE DIMENSIONI DELLA PERSONA

Silvestro-Pitacco

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LE DUE DIMENSIONE DELLA PERSONAModello TRI-CO

Consapevolezza - scelta

Autonomia - dipendenza

Stabilità –instabilità clinica

NEWSNational Early

Warning Score

IDAIndice di Dipendenza Assistenziale

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3 livelli di allerta clinica :

-basso livello di allerta: punteggio 0-4

-medio livello di allerta: punteggio 5-6; oppure un punteggio “rosso” variazione estrema di un singolo parametro fisiologico (score=3 in uno qualunque dei parametri).

- alto livello di allerta: punteggio ≥ 7

NLE DUE DIMENSIONI DELLA PERSONA: stabilità clinica.

National Early Warning Score - NEWS

NEWS 3 2 1 0 1 2 3

1

Frequenza respiratoria

≤ 8 9.-11 12.-20 21-24 ≥ 25

2

Saturazione ossigeno in aria ambiente

≤ 91 92 - 93 94 - 95 ≥ 96

3

Ossigeno supplementare

Si No

4

Temperatura corporea

≤ 35.0 35.1 - 36.0 36.1 - 38.0 38.1 - 39.0 ≥ 39.1

5Pressione sistolica ≤ 90 91-100 101-110 111-219 ≥ 220

6Frequenza cardiaca ≤ 40 41 - 50 51 - 90 91 - 110 111 - 130 ≥ 131

7

Stato di coscienza — — — vigilerisponde a

stimoli verbali

risponde a stimoli

dolorosi

nessuna risposta

Sepsi certa sospetta

Neutropenia

neutropenia in/o

emapatia acuta

neutropenia G3-G4

asintomatica

neutropenia G1-G2

asintomatica

Normal for patient

neutropenia febbrile

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LE DUE DIMENSIONE DELLA PERSONAcomplessità assistenziale: IDA: indice di dipendenza assistenziale

Punteggio da 7 a 11: Alta dipendenza assistenziale

Punteggio da 12 a 19: Media dipendenza assistenziale

Punteggio da 20 a 28:Bassa dipendenza assistenziale

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LE DUE DIMENSIONE DELLA PERSONAintensità di cure / complessità assistenziale

La somma dei punteggi ottenuti dalle 2 scale di valutazione,

definirà l’intensità di cure del paziente:

IDA 20-28 0

IDA 12-19 1

IDA 7-11 2

NEWS 0-4 0

Bassa Media Alta

NEWS 5-6 1

Media Media Alta

NEWS 7, >7 2

Alta Alta Alta

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LA TERZA DIMENSIONE DELLA PERSONAcomprensione scelta / cura di sè

Consapevolezza - scelta

Autonomia - dipendenza

Stabilità – instabilità clinica

ESAS

Edmonton Symptom Assessment System

KarnofskyPerformance status

NEWS

Early Warning

Score Modified

IDAIndice di Dipendenza Assistenziale

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LA TERZA DIMENSIONE DELLA PERSONAcomprensione scelta / cura di sè

La terza dimensione è intesa come la percezione di sé e delle difficoltà nel

gestire la propria patologia

• Scala ESAS (Edmonton Symptom Assesment System)

• Scala di Karnofsky

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Il ruolo del dirigente delle professioni sanitarie in un contesto sanitario in evoluzione: opinioni ed esperienze a confronto

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• al momento dell’ingresso del paziente

• ogni qualvolta ci sia un cambiamento delle condizioni

cliniche/assistenziali del paziente

• al momento della dimissione.

TEMPI DI VALUTAZIONE

La valutazione del paziente viene effettuata:

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Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali:modalità di definizione intensità di cura

Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali:modalità di definizione intensità di cura:

Sistema informatizzato Comnet

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Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali:modalità di definizione intensità di cura

Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali:modalità di definizione intensità di cura:

Sistema informatizzato Comnet

Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali:modalità di definizione intensità di cura:

Sistema informatizzato Comnet

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Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali:modalità di definizione intensità di cura:

Sistema informatizzato Comnet

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Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali:modalità di definizione intensità di cura:

Sistema informatizzato Comnet

Accedono direttamente all’Alta Intensità di cura

(indipendentemente dall’esito del Tri-Co)

Pazienti con Sepsi sospetta (in

attesa di riscontro di laboratorio)

Pazienti con sepsi accertata

Pazienti con Neutropenia febbrile

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Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali:modalità di definizione intensità di cura:

Sistema informatizzato Comnet

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Inserite nel Sistema tutte le Scale di Valutazione previste a livello aziendale:

• Scala NRS (ed espressione del

viso) per la valutazione del

dolore

• Scala di Braden

• Scala di Conley

• Scala di CAM; (Confusion

Assessment Method)

• Scala Nutrizionale

Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali:modalità di definizione intensità di cura:

Sistema informatizzato Comnet

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Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali:modalità di definizione intensità di cura:

Sistema informatizzato Comnet

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Il ruolo del dirigente delle professioni sanitarie in un contesto sanitario in evoluzione: opinioni ed esperienze a confronto

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Analisi dei risultati

Fase sperimentale: 1 gennaio – 31 agosto 2015

• Valutazione appropriatezza scale e modalità

registrazione

• Valutazione risultati

• Azioni correttive

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Alta intensità

Appropriatezza delle scale di valutazione

NEWS/IDA: limiti nella definizione “ALTA INTENSITA’”

•Paziente in trapianto di midollo osseo (TMO)

•Paziente con emopatia acuta (LA)

•Paziente con coagulopatie emorragiche

•Chemioterapia alte dosi

•Paziente con sepsi sospetta/certa

AZIONI CORRETTIVE:

•SEPSI SOSPETTA/CERTA

•NEUTROPENIA IN EMOPATIA ACUTA <1000

•PIASTRINOPENIA <20

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Riorganizzazione per intensità di cura e per processi assistenziali:modalità di definizione intensità di cura. Statistica Comnet

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Periodo di osservazione gennaio – agosto 2015Numero di rilevazioni e distribuzione

Numero totale di pazienti osservati: 1212

Numero totale di rilevazioni: 5492

Media rilevazione paziente: 4,53

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Il ruolo del dirigente delle professioni sanitarie in un contesto sanitario in evoluzione: opinioni ed esperienze a confronto

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Il ruolo del dirigente delle professioni sanitarie in un contesto sanitario in evoluzione: opinioni ed esperienze a confronto

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Seconda fase di sperimentazione

Altre analisi dei dati:

•Valutazione livello di intensità ai vari tempi del ricovero

•Composizione del livello di intensità: instabilità clinica

e complessità assistenziale

•Correlazione ESAS e Karnofsky

•Correlazione ESAS e livello di intensità

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Seconda fase di sperimentazione

1 gennaio 2016 – 30 settembre 2016

• Azioni correttive

• Disseminazione e formazione

• Implementazione e riorganizzazione definitiva

Work in progress

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Seconda fase di sperimentazione

Azioni correttive/miglioramento:

•Aggiornamento NEWS da diario integrato

•Inserimento variabili specialistiche

•Pianificazione assistenziale informatizzata a partire da

NEWS, IDA e ESAS

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Seconda fase di sperimentazione:alcune riflessioni

“Assegnare al malato il posto letto

collocato nel settore più

appropriato rispetto ai suoi bisogni

assistenziali , legati non solo alla

tipologia di ricovero ma anche alla

sua condizione clinica e di

dipendenza”

Valutazione del paziente in fase terminale

Alta instabilità clinica?

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Nadir Afonso, Viena, 2000, Acrílico sobre tela, Museo Carlo Bilotti Aranciera di Villa Borghese, Roma

Il vero viaggio di scoperta non sta nel cercare nuove terre, Il vero viaggio di scoperta non sta nel cercare nuove terre, Il vero viaggio di scoperta non sta nel cercare nuove terre, Il vero viaggio di scoperta non sta nel cercare nuove terre,

ma nell’avere nuovi occhi.ma nell’avere nuovi occhi.ma nell’avere nuovi occhi.ma nell’avere nuovi occhi.

Marcel ProustMarcel ProustMarcel ProustMarcel Proust

GrazieGrazieGrazieGrazie