Anno V – Numero 1110 Lunedì 08 Maggio 2017 – S. Desiserato AVVISO Ordine 1. ORDINE: sussidio per disoccupati 2. Concorso straordinario 3. ORDINE: corso Teorico pratico sulle manovre di I° soccorso Notizie in Rilievo Scienza e Salute 4. Perché il gelato può provocare mal di testa? 5. Per rimettersi in forma bastano «tre regole» e porsi solo piccoli obiettivi Prevenzione e Salute 6. Rinite allergica: arriva l’antistaminico a doppia azione 7. Punti neri sulla pelle: ecco cosa significano 8. “Alitosi, rimedi naturali come salvia e menta la combattono”, vero o falso? 9. I sei più comuni sintomi dell’infarto nelle donne Meteo Napoli Lunedì 8 Maggio Variabile Minima: 16° C Massima: 22 °C Umidità: Mattina = 65% Pomeriggio = 54% PERCHÉ IL GELATO PUÒ PROVOCARE MAL DI TESTA? Uno studio americano spiega la causa del fastidioso dolore che può guastare il piacere di un buon gelato. Un'alterazione nell'afflusso di sangue al cervello è la causa del mal di testa. I gelati, ma anche i ghiaccioli e le bibite fredde, non appena entrano in contatto con il palato possono provocare fortissimi mal di testa che, fortunatamente, durano solo pochi istanti. La causa scatenante di questo fenomeno sarebbe da ricercare nella rapida dilatazione e costrizione dell'arteria cerebrale anteriore - un vaso sanguigno che irrora una parte del cervello – causata dai liquidi freddi. IL CERVELLO SI DIFENDE: Il dolore si manifesta contestualmente a una significativa vasodilatazione dell'arteria cerebrale anteriore, per placarsi non appena l'afflusso di sangue scende ai valori normali. Secondo gli scienziati questo processo è un meccanismo di difesa del cervello, che essendo piuttosto sensibile al freddo si difende dai repentini abbassamenti di temperatura aumentando l'afflusso di sangue caldo. Ma poichè la scatola cranica è un contenitore chiuso, un rapido aumento del volume di sangue in circolazione provoca emicranie e dolori molto intensi . UNA RICERCA DA BRIVIDI:I ricercatori hanno somministrato in rapida successione un bicchiere di acqua fredda e uno a temperatura ambiente a 13 individui , servendosi di una speciale cannuccia puntata direttamente contro il palato. Grazie a un doppler transcranico hanno osservato in diretta cosa succedeva al cervello dei volontari durante l'esperimento: il dolore è proprio causato dalla vasodilatazione dell'arteria cerebrale anteriore . ( Focus) SITO WEB ISTITUZIONALE : www.ordinefarmacistinapoli.it E-MAIL: [email protected]; [email protected]SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli iBook Farmaday Proverbio di oggi….…….. 'E strunze saglieno sempe a galla
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ORDINE: sussidio per 'E strunze saglieno sempe a galla ...
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Anno V – Numero 1110 Lunedì 08 Maggio 2017 – S. Desiserato
AVVISO Ordine
1. ORDINE: sussidio per
disoccupati
2. Concorso straordinario
3. ORDINE: corso Teorico
pratico sulle manovre di I°
soccorso
Notizie in Rilievo
Scienza e Salute 4. Perché il gelato può
provocare mal di testa?
5. Per rimettersi in forma
bastano «tre regole» e
porsi solo piccoli obiettivi
Prevenzione e Salute 6. Rinite allergica: arriva
l’antistaminico a doppia
azione
7. Punti neri sulla pelle:
ecco cosa significano
8. “Alitosi, rimedi naturali
come salvia e menta la
combattono”, vero o
falso?
9. I sei più comuni sintomi
dell’infarto nelle donne
Meteo Napoli
Lunedì 8 Maggio
Variabile
Minima: 16° C Massima: 22 °C Umidità: Mattina = 65%
Pomeriggio = 54%
PERCHÉ IL GELATO PUÒ PROVOCARE MAL DI TESTA?
Uno studio americano spiega la causa del fastidioso dolore che può guastare il piacere di un buon gelato. Un'alterazione nell'afflusso di sangue al cervello è la causa del mal di testa.
I gelati, ma anche i ghiaccioli e le bibite fredde, non appena entrano in contatto con il palato possono provocare fortissimi mal di testa che, fortunatamente, durano solo pochi istanti. La causa scatenante di questo fenomeno sarebbe da ricercare nella rapida dilatazione e costrizione dell'arteria cerebrale anteriore - un vaso sanguigno che irrora una parte del cervello – causata dai liquidi freddi.
IL CERVELLO SI DIFENDE: Il dolore si manifesta contestualmente a una significativa vasodilatazione dell'arteria cerebrale anteriore, per placarsi non appena l'afflusso di sangue scende ai valori normali. Secondo gli scienziati questo processo è un meccanismo di difesa del cervello, che essendo piuttosto sensibile al freddo si difende dai repentini abbassamenti di temperatura aumentando l'afflusso di sangue caldo. Ma poichè la scatola cranica è un contenitore chiuso, un rapido aumento del volume di sangue in circolazione provoca emicranie e
dolori molto intensi.
UNA RICERCA DA BRIVIDI:I ricercatori hanno somministrato in rapida
successione un bicchiere di acqua fredda e uno a temperatura ambiente a 13 individui, servendosi di una speciale cannuccia puntata direttamente contro il palato. Grazie a un doppler transcranico hanno osservato in diretta cosa succedeva al cervello dei volontari durante l'esperimento: il dolore è proprio causato dalla vasodilatazione dell'arteria cerebrale anteriore . (Focus)
SITO WEB ISTITUZIONALE: www.ordinefarmacistinapoli.it
E-MAIL: [email protected]; [email protected] SOCIAL – Seguici su Facebook –Diventa Fan della nostra pagina www.facebook.com/ordinefarmacistinapoli
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Proverbio di oggi….…….. 'E strunze saglieno sempe a galla
PAGINA 2 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1110
SCIENZA E SALUTE
PER RIMETTERSI IN FORMA BASTANO «TRE REGOLE» E PORSI SOLO PICCOLI OBIETTIVI
Il mantra delle cinque porzioni di frutta e verdura al giorno non funziona se non si segue un piano centrato sulle proprie esigenze. Sufficiente perdere il 5% del peso
Chi non vuole smaltire il peso accumulato o iniziare una volta per tutte a seguire una dieta sana?
Inutile però ripetersi le solite raccomandazioni generiche sperando di diventare virtuosi: per cambiare davvero le abitudini a tavola e fare un regalo alla nostra salute occorre un intervento personalizzato. Il mantra delle 5 porzioni di frutta e verdura al giorno o del taglio dei grassi e degli zuccheri non funziona, se non si segue un piano mirato sulle proprie esigenze e soprattutto non ci si impegna per gradi, a piccoli passi.
Tre regole ma personalizzate Lo ha dimostrato un ampio studio pubblicato sull’International Journal of Epidemiology: chi ha seguito consigli individualizzati ha mantenuto più a lungo i buoni propositi e ha davvero
migliorato lo stile di vita rispetto a chi ha cercato di attenersi alle indicazioni standard, date a prescindere dalle caratteristiche personali.
I ricercatori del programma “Food4Me” hanno “prescritto” i suggerimenti tenendo conto della dieta di partenza di ciascun partecipante, aggiungendo in alcuni casi anche la valutazione di altri parametri come il grasso corporeo, i dati clinici come colesterolo o trigliceridi, la tipologia di 5 geni coinvolti nella risposta alla dieta. «A ciascuno abbiamo dato 3 “regole” da seguire sulla base delle abitudini di partenza: per es., sostituire pane e cereali da colazione con il corrispondente integrale per aumentare le fibre, limitare specifici latticini per ridurre l’introito di grassi saturi, diminuire le carni rosse a due porzioni a settimana.
Pochi passi studiati sulle caratteristiche e sulla quotidianità del singolo, fanno la differenza: ognuno di noi conosce le norme per una giusta alimentazione, ma metterle in pratica può diventare un’impresa».
Accontentarsi di obiettivi ragionevoli Tenerne ben presenti tre, tagliate su misura per migliorare proprio dove commettiamo gli errori più grossi, aiuta a cambiare di più e meglio la dieta ottenendo risultati tangibili per forma e salute fisica. Inoltre il programma personalizzato è stato gestito tutto via web, sul sito www.food4me.org: «Internet può raggiungere tanti con indicazioni personalizzate ed efficaci, per superare il consueto approccio “taglia unica” identico per tutti; anche i partecipanti lo hanno giudicato molto comodo». Che procedere per gradi sia la scelta vincente lo conferma un’indagine su Cell Metabolism, secondo cui per vedere benefici sulla salute e sulla silhouette basta perdere il 5% del peso, non serve puntare al 10 % come si credeva finora. Gli autori spiegano che se la meta da raggiungere è troppo lontana la possibilità di un fallimento è maggiore e ciò porta frustrazione e scontento, sentimenti comprensibili che però minano la forza di volontà. «Puntare a un obiettivo realizzabile è indispensabile per arrivarci davvero. Mantenere nel lungo periodo la motivazione serve per centrare il risultato e se questo è ritenuto più a portata di mano sarà più semplice impegnarsi negli sforzi per raggiungerlo. Perdere anche solo poco peso migliora la funzione dei vasi sanguigni riducendo il rischio di placche aterosclerotiche e infarto: l’essenziale è che il dimagrimento si associ sempre a un aumento della massa magra, che ha gli
effetti metabolici positivi maggiori». In altri termini occorre impegnarsi anche in un po’ di movimento, magari “personalizzato” secondo gusti e caratteristiche personali ma sempre indispensabile. (Salute, Corriere)
PAGINA 3 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1110
PREVENZIONE E SALUTE
RINITE ALLERGICA: ARRIVA L’ANTISTAMINICO A DOPPIA AZIONE
Ne soffrono 6,5 milioni di italiani. Tra pollini e polvere, risultano compromessi sonno e attività quotidiane. Attenzione all’assuefazione ai farmaci e a i danni alle mucose Con l’arrivo della bella stagione sono in agguato anche le allergie respiratorie. A soffrire di rinite allergica sono ben 6,5 milioni di italiani, il 12,5% della popolazione. Sintomi fastidiosi come occhi gonfi e arrossati, ma anche naso chiuso che rende difficile la respirazione, interferiscono con il sonno e condizionano la vita quotidiana.
Per colpa della congestione nasale, secondo il Progetto Aria, si riducono del 40% le proprie performance scolastiche e lavorative. «Le malattie allergiche colpiscono 30 italiani su 100 e sono più che raddoppiate in meno di 30 anni. I pazienti con la rinite si lamentano spesso per la congestione nasale perché pur non essendo un sintomo grave incide fortemente sulla qualità della vita e, in particolare, sul rendimento durante il giorno». «Così si è spinti a cercare una soluzione rapida come i decongestionanti nasali che insieme ad un sollievo immediato dei sintomi associati alla rinite potrebbero innescare dipendenza: più si usano e più si sente il bisogno di doverli usare, provocando talvolta danni anche seri alla mucosa nasale».
Oggi, spiega l’allergologo, è a disposizione di questi pazienti una nuova terapia d’attacco che consiste in una compressa 2 in 1: un antistaminico (desloratadina) e un decongestionante (pseudoefedrina solfato) per liberare il
naso. «In poche ore, e per un periodo massimo di cinque giorni, ci si libera di questo sintomo. Ecco perché la compressa 2 in un 1 può rappresentare una buona soluzione, in particolare in quei pazienti in cui domina la congestione nasale. Studi clinici rigorosi hanno evidenziato che questa terapia d’attacco presa per un massimo di 5 giorni è efficace e non provoca effetti collaterali significativi». All’origine della rinite allergica Occorre tuttavia ricordare che si deve sempre chiedere consiglio al medico sulla necessità di eseguire gli opportuni accertamenti allergologici per impostare un’adeguata terapia di «fondo» della rinite allergica. Nessun rinitico è al sicuro: a causa dei cambiamenti climatici le riniti non seguono più il calendario e così le stagioni dei pollini sono più lunghe, ci sono rifioriture impreviste, e di conseguenza i sintomi durano più a lungo. Attenzione anche ai temporali primaverili ed estivi che invece di dare sollievo sono nemici degli allergici in quanto «frantumano» i granuli dei pollini facilitando l’insorgenza dei sintomi». La rinite può essere una minaccia soprattutto in quei pazienti già allergici ad altre sostanze. «E così oltre ai pollini, per es., attenzione alla polvere soprattutto quando con l’avvicinarsi delle vacanze si riaprono le case al mare chiuse per mesi. Bisogna sempre portare con sé la terapia». (Salute, La Stampa)
Una nuova terapia: ANTISTAMINICO più DECONGESTIONANTE
PAGINA 4 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1110
PREVENZIONE E SALUTE PUNTI NERI SULLA PELLE: ECCO COSA SIGNIFICANO
Il professor Joshua Zeichner spiega a cosa sono dovuti i punti neri sulla pelle nelle varie parti del corpo: viso, braccia, attaccatura dei capelli.
Scientificamente si chiamano "comedoni" e rappresentano eruzioni acneiformi sulla superficie
della pelle che si formano quando i pori sono occlusi da grasso, cheratina, melanina, peli o batteri. Eppure non compaiono casualmente, ma sono tipici degli anni dell'adolescenza o dei momenti di particolare stress.
Se sono vicini all'attaccatura dei capelli, ad es., possono indicare
un'eccessiva produzione di forfora o forse essere causati da un lavaggio della cute troppo vigoroso, che chiuda i pori. In alternativa, potrebbero
essere provocati dalla cattiva abitudine di ravviarsi i capelli con le mani sporche. Chi ha i punti neri nell'area della bocca, invece, deve "ringraziare" i cibi acidi o troppo grassi.
Anche qui, al bando l'abitudine di pulirsi la bocca con le mani sporche. Similmente, l'abitudine di sfregarsi la pelle con le mani sporche causa un'esplosione di punti neri anche sulle guance.
Se compaiono nelle orecchie, invece, la colpa potrebbe essere dell'eccessiva disidratazione. Sulle braccia, infine, il responsabile è la cheratosi pilare, una patologia della pelle che si manifesta
con eruzioni cutanee di colore rosso. Su tutto il resto del corpo, invece, le cause possono variare da caso a caso: meglio consultare uno
specialista. (Salute, Il Giornale)
“ALITOSI, RIMEDI NATURALI COME SALVIA E MENTA LA COMBATTONO”, VERO O FALSO?
Secondo alcuni, salvia e menta sono validi rimedi naturali contro l’alitosi. Vero o falso?
“FALSO. Passare foglie di salvia sui denti oppure masticare foglie di menta fresca, semi di cardamomo o cumino, rimedi naturali casalinghi contro l’alitosi, aiutano sì a rinfrescare l’alito grazie all’azione degli oli essenziali contenuti in semi e foglie ma non devono essere considerati come sostituti dell’igiene orale che è l’unica prevenzione e cura dell’alitosi quando la causa non è di tipo gastroesofageo. L’alitosi, ovvero quel problema di alito cattivo che talvolta rende difficili le relazioni sociali oltre a creare imbarazzo in chi ne è affetto, può infatti dipendere dai denti. Quando l’alitosi compare e non è associata al consumo di particolari alimenti, le cause possibili potrebbero essere una scarsa igiene orale oppure un problema come gastrite o malattia da reflusso. Alcuni tamponano il problema dell’alitosi mangiando caramelle che rinfrescano temporaneamente la bocca ma non aiutano a risolvere il problema e aumentano invece gli acidi nello stomaco, peggiorando l’ alitosi – spiega l’esperto. In caso di alitosi, la prima e più semplice indagine prevede senza dubbio una visita dal dentista che permette di escludere che l’ alitosi sia dovuta a una scarsa igiene orale. Infatti responsabili dell’alitosi sono batteri, placca e tartaro che, se non rimossi adeguatamente, contribuiscono ad alimentare il problema. Spazzolino, filo interdentale e collutorio, oltre a periodiche sedute di igiene orale, sono certamente i rimedi più efficaci contro l’ alitosi e non possono essere sostituiti in alcun modo né da rimedi naturali né da caramelle o chewingum allo xylitolo che aiutano sì a mantenere la bocca pulita ma quando l’igiene orale è già buona.” (Salute, Humanitas)
COMEDONI
POSSIBILI
CONSEGUENZE
PAGINA 5 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1110
PREVENZIONE E SALUTE
I SEI PIÙ COMUNI SINTOMI DELL’INFARTO NELLE DONNE
L’infarto non è solo un problema da uomini: ne sono colpite anche le donne e non soltanto dalla menopausa in poi.
Come se non bastasse nelle donne l’esito è spesso peggiore, perché non di rado chiedono aiuto troppo tardi: poche infatti sanno riconoscere i sintomi dell’infarto perché nel sesso femminile in nove casi su dieci sono diversi dal «classico» dolore al torace indicativo dell’infarto, che inizia dietro allo sterno, sulla parte sinistra del torace o alla bocca dello stomaco, opprime come una morsa e tende a irradiarsi a braccia, spalle, schiena, collo e mandibola. Quali sono allora i sintomi più tipici dell’infarto femminile?
1.Difficoltà a respirare: Nella donna è molto comune la difficoltà a respirare: ci si
ritrova col fiato corto senza apparente motivo, anche se non si è fatto uno sforzo o esercizio fisico. È un segnale del cuore affaticato, che lavora peggio in mancanza di ossigeno sufficiente perché una o più coronarie si sono occluse o si stanno occludendo
2.Dolore alla schiena: Il dolore in genere è meno schiacciante e tende a
ripercuotersi sul dorso, tanto che non di rado l’infarto viene scambiato per mal di schiena e trascurato finché non compaiono altri segni più immediatamente riconducibili a un problema di cuore
3.Dolore al collo e alle spalle: Capita altrettanto di frequente che il dolore si
irradi al collo o alle spalle, piuttosto che davanti sul torace; in alcuni casi il fastidio si sposta verso lo stomaco. Anche in questi casi, il rischio di non pensare affatto che si possa trattare di un infarto è concreto
4.Forte nausea: Poche immaginano che dietro una forte nausea, inspiegabile e accompagnata da uno o
più degli altri segni di un infarto, possa nascondersi un attacco cardiaco. Purtroppo anche i medici tendono a sottovalutare e non riconoscere questo disturbo come un indizio di problemi al cuore: anche per questo le donne vengono curate in ritardo rispetto agli uomini, perfino una volta giunte in ospedale.
5.Sudori freddi e capogiri: Avere improvvisamente sudori freddi è un altro
segno di infarto al femminile, così come lo sono i capogiri: entrambi, assieme al dolore o a uno degli altri indizi, sono sintomi che devono spingere a chiamare quanto prima i soccorsi.
6.Stanchezza estrema: Una stanchezza estrema si accompagna molto spesso
all’infarto nelle donne: anche in questo caso l’affaticamento è di grado tale da non essere spiegabile con gli sforzi o le attività fatte in precedenza. E i medici raccomandano, se avete dubbi chiamate il 118: meglio un falso allarme che non intervenire in caso di infarto. (Salute, Corriere)
PAGINA 6 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1110
ORDINE: i Prossimi EVENTI del Mese di MAGGIO
DATA TITOLO CF Martedì
16 Maggio
Ore 21,00
Corso TEORICO PRATICO sulle MANOVRE di I° SOCCORSO in caso di : TRAUMA Spinale, Cranico, Toracico, Addominale da Incidenti Stradali;
INCIDENTI sul Lavoro, INCIDENTI Domestici, INCIDENTI dello Sport II PARTE Prof. M. Santomauro; Università di Napoli Federico II
14
Martedì 23 Maggio Ore 21,00 – III PARTE Prof. M. Santomauro, Università di Napoli Federico II
basta recarsi direttamente presso la sede dell’Ordine e accreditarsi.
ORDINE: Istituito un SUSSIDIO per i Colleghi Iscritti all’ALBO in STATO di DISOCCUPAZIONE
Il Consiglio dell’Ordine al fine di offrire un sostegno economico agli iscritti all’Albo che si trovino in stato di disoccupazione involontaria e in difficoltà economica, ha approvato anche per il 2016 uno specifico “Fondo di solidarietà”.
Il Regolamento, consultabile sul sito istituzionale dell’Ordine, prevede per l’anno 2017 l’erogazione di un sussidio nella misura massima di euro 150,00 pro capite in favore degli iscritti all’Albo che si trovano da almeno 12 mesi inoccupati e che versano in difficoltà economiche. Nel regolamento pubblicato sul sito sono chiariti: i requisiti per la partecipazione; modalità di partecipazione.
L’istanza potrà essere presentata dal 01 giugno al 30 settembre di ogni anno, (v. - sito istituzionale)
Ordine dei Farmacisti della Provincia di Napoli
La Bacheca
COME PARTECIPARE
PAGINA 7 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA Anno IV – Numero 1110
ORDINE: “SINTOMI in FARMACIA – Ruolo del FARMACISTA Influenza, Raffreddore, Influenza e Raffreddore, Mal di Gola, Rinite,
Tosse, Sinusite, Patologie dell’Orecchio”
Di seguito schema generale del corso.
SCHEMA DEL CORSO FAD IN FARMADAY: 30 CF Modulo TITOLO Data N. Modulo TITOLO Data N.
PAGINA 9 FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL
FARMACISTA Anno IV – Numero 1110
SCUOLA di SPECIALIZZAZIONE in: VALUTAZIONE E GESTIONE DEL RISCHIO CHIMICO
La Scuola di Specializzazione Valutazione e Gestione del Rischio Chimico è finalizzata alla formazione di figure professionali con specifiche competenze, necessarie per valutare e gestire i rischi derivanti dalla produzione, dall'immissione sul mercato e dall'uso di sostanze chimiche e loro miscele, nonchè i rischi legati all'intero ciclo di vita di prodotti destinati ad usi specifici e regolamentati dalle recenti normative sociali, di settore e di prodotto.
Il percorso formativo è rivolto a tutti coloro che operano nelle istituzioni -pubbliche e private - interessate ad approfondire le tematiche tecnico-scientifiche, legislative e applicative correlate alla gestione delle sostanze chimiche e alla valutazione del rischio chimico, così come previsto dalle normative nazionali e comunitarie.
Per consultare il Bando e una brochure informativa sulla Scuola, basta cliccare il seguente link:
REGIONE CAMPANIA: CONCORSO STRAORDINARIO IN CORSO LA VALUTAZIONE DEI TITOLI
BURC n. 65 del 3 Ottobre 2016, Decreto Presidente Giunta n. 203 del 28/09/2016
Di seguito la composizione della commissione: Prof. Vincenzo SANTAGADA, Presidente – Docente Università Federico II Napoli Dott. Luigi RICCIO, Componente - Dirigente DG per la Tutela della Salute Dott. Vincenzo DEL PIZZO, Componente - Farmacista Dirigente ASL Salerno Dott.ssa Aurora CANNAVALE, Componente - Farmacista Titolare Dott. Armando CUSANO, Componente - Farmacista esercente in farmacia Per visualizzare il decreto pubblicato sul BURC, premere il seguente link:
Nuovi farmaci per l’epatite C – Destinatari: l’evento ECM è rivolto a n° 100 professionisti della sanità tra le seguenti figure: Farmacisti: (Ospedalieri e Territoriali) Medici Chirurghi: Infermieri: Crediti: 6 crediti formativi Iscrizioni: l’iscrizione obbligatoria ed a titolo gratuito, potrà essere effettuata compilando il form disponibile sulla pagina dedicata all’evento del sito web klinksolutions.it