Fernanda Faini Incontro Una Talks – WISTER – Sala Nassyria, Senato 17/12/13 Introduzione all’Open Government nella recente evoluzione normativa
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Introduzione
all’Open Government
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L’evoluzione normativa verso l’open government
Lo sviluppo della società contemporanea pone la necessità di un’evoluzione dell’amministrazione pubblica nel senso dell’apertura.
• e-government → organizzazione delle attività delle pubbliche amministrazioni fondata sull’adozione estesa e integrata delle ICT nello svolgimento delle funzioni e nell’erogazione dei servizi.
Necessità di maturazione del concetto
↓
• open government → i governi e le amministrazioni devono essere trasparenti a tutti i livelli e le loro attività aperte e disponibili al fine di favorire azioni efficaci e garantire un controllo pubblico mediante le nuove tecnologie.
Gli strumenti di open government, dopo essere entrati nel dibattito pubblico e scientifico, sono approdati nel quadro normativo italiano.
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L’evoluzione normativa verso l’open government
Evoluzione normativa
• profonda riforma del d.lgs. 82/2005 con d.lgs. 235/2010 →
si è parlato di “nuovo codice dell’amministrazione digitale”
• c.d. decreto Semplificazioni (d.l. 5/2012 conv. dalla legge 35/2012) →
Agenda digitale italiana (art. 47)
• c.d. decreto Sviluppo 2012 (d.l. 83/2012 conv. dalla legge 134/2012) →
“amministrazione aperta” e open source
• c.d. decreto Crescita 2.0 (d.l. 179/2012 conv. dalla legge 221/2012) →
pervasive modifiche all’amministrazione digitale in direzione di apertura
• c.d. decreto Trasparenza (d.lgs. 33/2013, in attuazione legge 190/2012) →
riordina le disposizioni e gli obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione
delle informazioni da parte delle PPAA
Fonte immagine: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/8b/Neon_Open_green.jpg
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Strumenti di open government
Quali previsioni normative hanno comportato l’evoluzione verso l’open government?
Quali strumenti sono previsti o incentivati dalle norme?
Gli strumenti introdotti o incentivati dalla normativa recente toccano l’intera fisionomia dell’amministrazione pubblica (funzionamento interno e volto esterno) e vanno a dare sostanza ai tre pilastri del modello di open government
1. Trasparenza
2. Partecipazione
3. Collaborazione
Fonte immagine: http://egorego.com/wp-content/uploads/2012/11/open-government-summit-202-partecipazione-tr-L-WepyBk.jpeg
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Trasparenza
Evoluzione del principio di trasparenza
• legge 241/1990, mod. nel 2005 → principio dell’attività amministrativa.
• codice amministrazione digitale - CAD (d.lgs. 82/2005 e sua riforma con d.lgs. 235/2010) → finalità principale, permea le norme.
• riforma Brunetta (legge delega 15/2009 e d.lgs. 150/2009) → concetto di total disclosure, accessibilità totale.
• decreto Trasparenza - d.lgs. 33/2013 →
• riordino obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione delle informazioni
• previsione sezione sito web «Amministrazione trasparente»
• introduzione accesso civico
• strumenti di vigilanza e sanzione
Fonte immagine: http://farm9.staticflickr.com/8254/8680139063_1ee10ff13e_b.jpg
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Trasparenza
Trasparenza si sviluppa nella sua natura → attenzione non solo al quantum, ma al quomodo della trasparenza → open data, leve di nuove potenzialità economiche e sociali: modello di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico, al fine di creare strumenti e servizi innovativi.
Gli open data nella normativa italiana:
• art. 47 decreto Semplificazioni → open data fra gli obiettivi della cabina di regia per l’attuazione dell’Agenda digitale italiana. ↓
• art. 18 decreto Sviluppo 2012: “amministrazione aperta” → obbligo di pubblicare in open data informazioni rilevanti (vantaggi economici quali concessione di sovvenzioni, contributi, sussidi a imprese e l’attribuzione corrispettivi e compensi a persone, professionisti, imprese, enti), con la previsione di responsabilità e sanzioni. Ora abrogato e confluito nei suoi contenuti nel d.lgs. 33/2013.
↓
Fonte immagine: http://www.beniculturali.it/mibac/multimedia/MiBAC/images/upload/med/41/1365002020622_open-data2.jpg
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Trasparenza
• art. 9 decreto Crescita 2.0 (ha modificato artt. 52 e 68 CAD):
• esplicita definizione di dati di tipo aperto nelle dimensioni giuridica, tecnologica ed economica (art. 68).
• norma generale finalizzata a razionalizzare il processo di valorizzazione del patrimonio informativo pubblico (art. 52):
• obbligo di pubblicare catalogo dati e metadati e regolamenti su accesso e riutilizzo,
• principio c.d. open data by default,
• clausole contrattuali idonee a consentire accesso e riutilizzo,
• collegamento con la performance dirigenziale,
• ruolo centrale Agenzia per l’Italia digitale (Agenda nazionale, rapporto annuale e linee guida). ↓
• art. 7 decreto Trasparenza → documenti, informazioni e dati oggetto di pubblicazione obbligatoria devono essere pubblicati in formato aperto e riutilizzabili, senza ulteriori restrizioni diverse dall’obbligo di citare la fonte e rispettarne l’integrità.
Fonte immagine: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/c/cc/Open_Data_stickers.jpg
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Partecipazione
Strumenti di partecipazione
• open data → permettono agli utenti il controllo democratico e consentono di generare prodotti e servizi che possono essere utili alla stessa PA (circolo virtuoso).
• servizi online e customer satisfaction → ottica servizi online incentivata, divenendo obbligatoria l’esclusiva erogazione online dal 01/01/2014. Relazioni con cittadini e imprese basate su partecipazione e feedback immediato, continuo, sicuro con strumenti web 2.0.
Servizi co-progettati e partecipati dagli utenti → ex ante, durante, ex post: condivisione di necessità e scelte, segnalazione di criticità, miglioramento continuo (artt. 7 e 63 CAD, mod. da d.lgs. 235/2010 e decreto Semplificazioni).
• e-democracy→ tecnologie contribuiscono al coinvolgimento nei processi decisionali, al controllo democratico, ad iniziative dirette dei cittadini.
Fonte immagine: http://www.romalive.org/wp-content/uploads/2010/04/Partecipazione-politica.jpeg
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Collaborazione
Nelle relazioni fra amministrazioni
combinazione di tre strumenti di collaborazione:
• cloud computing → razionalizzazione, risparmio, omogeneità.
Stimola la collaborazione sotto il profilo strategico e progettuale fra PPAA.
Non è solo incentivato, ma approda nella realtà operativa delle istituzioni:
• promozione cloud è obiettivo della cabina di regia nell’attuazione dell’Agenda digitale italiana (art. 47 decreto Semplificazioni)
• entra fra le possibilità di acquisizione del software da parte delle PPAA (art. 68 CAD, mod. da decreto Crescita 2.0)
Due strumenti diventano soluzioni preferenziali nell’acquisizione software:
• riuso → presuppone e incentiva agire collaborativo, scambio di buone pratiche, risparmi e maggiore uniformità. Obbligo di riuso art. 69 CAD.
• open source → permette sistemi più flessibili e sostenibili idonei al riutilizzo in linea con le esigenze di collaborazione e omogeneità.
Acquisizione di software proprietario rimane ipotesi residuale ed eccezionale, attivabile solo laddove risulti la motivata impossibilità di accedere a soluzioni open source o riuso.
(art. 68 CAD mod. da decreto Crescita 2.0). Fonte immagine: http://www.regione.calabria.it/controlli/images/stories/partec3.jpg
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Collaborazione
Nei rapporti delle PPAA con l’esterno (cittadini, associazioni, imprese)
• servizi co-progettati e co-gestiti dagli utenti → sussidiarietà orizzontale, proficua “contaminazione” fra mondo pubblico e privato, co-produzione nella logica user-generated content (con utilizzo di strumenti web 2.0).
• smart communities/smart cities/comunità intelligenti → la logica di partecipazione e collaborazione plasma la stessa comunità di riferimento. • obiettivo specifico della cabina di regia per l’attuazione dell’Agenda
digitale (art. 47 decreto Semplificazioni) • Agenzia per l’Italia digitale ha il compito di promuoverne lo sviluppo,
attraverso definizione di strategie e obiettivi, coordinamento dell’attuazione e predisposizione di strumenti (piano nazionale, rapporto annuale, standard, piattaforma nazionale…) (decreto Crescita 2.0).
Innovazione non solo tecnologica, ma culturale, organizzativa, sociale, in ordine a competenze, attrazione di investimenti, governance: presuppone partecipazione e collaborazione della comunità, in una logica di openness. Smart cities esprimono l’essenza stessa delle tecnologie, ossia il loro essere finalizzate al miglioramento della qualità della vita.
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Effetti dell’open government
• risparmi
• miglioramento della qualità dei servizi resi e delle relazioni con utenti
• maggiore efficienza (servizi adatti a chi deve fruirne)
• incentivo alla competitività → imprese portate a investire e localizzarsi in un sistema rapido, semplice, meno burocratico; nuove opportunità di business (open data)
• recupero di credibilità e fiducia nelle istituzioni
Effetto finale
guadagno complessivo del sistema Paese
L’open government si traduce in una strategia per la crescita del Paese → è necessario che le norme siano ora accompagnate da una convinta strategia politica nazionale e da un’attuazione organica e omogenea su tutto il territorio.
Fonte immagine: http://commons.wikimedia.org/wiki/File:Open_Padlock.svg
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Grazie dell’attenzione
Fernanda Faini
• Email [email protected]
• Cell. 3385352449
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• Skype fernanda_pensiero