Omar El Akkad
American War
Traduzione di Stefano Tummolini
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Proprietà letteraria riservata
© 2017 Rizzoli Libri S.p.A. / Rizzoli, Milano
© 2017 by Omar El Akkad
This translation published by arrangement with Alfred A. Knopf,
an imprint of The Knopf Doubleday Group,
a division of Penguin Random House, LLC
ISBN 978-88-17-09609-6
Titolo originale dell’opera
AMERICAN WAR
Prima edizione: ottobre 2017
Realizzazione editoriale: Librofficina
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American War
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A mio padre
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Punirai colui che ti punisce
Kitab al-Aghani (Il libro dei Canti)
La mia eredità è stata per me come il corvo screziato;
i corvi la aggrediscono da ogni dove.
Venite, radunate le bestie del campo, venite a divorare!
(Geremia 12:9)
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Atlanta South CarolinaQuarantine Zone
Battles ofEast Texas
FREE SOUTHERN
STATE
UN
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T E S
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RO
TE
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Columbus
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Battles ofEast Texas
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C A N A D A
Columbus
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Atlanta CharityHouse 027
Lake Sinclair
CampPatience
Halfway BranchForward Operating Base
Albert Gaines’sCabin
DenommeFamily Home
ChestnutFamily Home
SugarloafDetention
Facility
AugustaDocks
South Carolina
Quarantine Zone
F R E E S O U T H E R N S T A T E
U
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IT
ED S T A T E S
Atlanta CharityHouse 027
Lake Sinclair
CampPatience
Halfway BranchForward Operating Base
Albert Gaines’sCabin
DenommeFamily Home
ChestnutFamily Home
SugarloafDetention
Facility
AugustaDocks
South Carolina
Quarantine Zone
F R E E S O U T H E R N S T A T E
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ED S T A T E S
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The United States, circa 2075
The Free Southern State, circa 2075
Stati Uniti, 2075 circa
Libero Stato del Sud, 2075 circa
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Prologo
Quand’ero giovane, collezionavo cartoline. Le tenevo in una
scatola da scarpe sotto al letto, in orfanotrofio. Poi, quando mi
trasferii nella mia prima casa, a New Anchorage, misi la scatola
in fondo a un vecchio barile, dentro alla catapecchia che usa-
vo come rimessa per gli attrezzi. Ho passato tutta la mia vita a
studiare la storia della guerra, e collezionare quelle immagini
del mondo com’era prima, immerso in una quiete ideale, mi
restituiva una sorta di equilibrio.
Ho anche pensato di sbarazzarmi del barile, qualche volta.
Temevo che qualcuno, magari un mio collega dell’università,
potesse vederlo, e scambiarlo per la reliquia di un nostalgico,
alla stregua di una bandiera secessionista o della carcassa di un
vecchio coupé, di quelli che una volta i Rossi esibivano davanti
casa – simboli inoffensivi di rivolta, testimonianze di un passato
rovinoso e ormai in rovina. In fondo, sono Sudista di nascita. E
anche se mi sono trasferito in uno Stato neutrale quando avevo
sei anni, e non ho mai parlato con nessuno della mia prima in-
fanzia, non potevo escludere che qualche mio collega nutrisse
la segreta convinzione che un po’ di sangue Rosso mi ribollisse
ancora nelle vene.
Le cartoline che preferisco sono quelle degli anni Trenta e
Quaranta del Duemila – gli ultimi venti prima che il pianeta si
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