LA FORMA DELL'IT ALI ANO V A MEGLIO. DEVE PERò CIT ARE LE SUE FONTI IN NOTA!! IN SECONDO LUOGO LA POLI TI CA DI CI XI DURANTE LE GUERRE SI NO -FRANCESE E SINO-GIAPP NON è STATA TRATTATA. NON HA PARLATO DEL MOVIMENTO YANGWU YONGDONG E DELLO ZI QIANG (AUTORAFFORZAMENTO) E FUQIANG (ARRICCHIMENTO) DEVE INTEGRARE. L'ULTIMA PARTE DEL PERIODO DI CIXI RIFORME 100 GIORNI E RIFORME DEL PRIMO 900 VANNO APPROFONDITE, NON PARLA POI DELLA RIVOLTA DEI BOXER E DEL LORO RAPPORTO CON CIXI CAPITOLO 2:IMPERATRICE CIXI 2.1 Giovinezza L’imperatrice Cixi ( 慈禧 ) nasce il decimo giorno della decima luna, ovvero il 25 novembre 1835 nel villaggio di Xipo ( 西坡村), nella prov incia dello Shanxi. Figlia di contadini, inizialmente il suo vero nome è Wang Xiaoqian ma dopo essere rimasta orfana di madre e a causa dell’estrema povertà in cui si trovava il padre, all’età di quattro anni viene venduta alla famiglia di Song Siyuan ( 宋四元 ), contadini nel villaggio di Shangqin ( 上秦村 ), nella provincia di Changzhi. Le viene dato dai nuovi genitori il nome di Song Ling’e. Visse con la famiglia Song sino alla pre-adolescenza ma anche in questa famiglia non avrà ebbe fortuna, e all’età di dodici anni a causa del peggi or amento de ll e condizioni eco nomiche del pa dre, viene venne venduta nuovamente a un’altra famiglia. Il suo nuovo padre, Huizheng ( 惠 征 ), prefetto di Lu’An, è era un mandarino mancese di basso grado appartenente al clan dei Yehe-Nara (Yehonala), ed è è attivo nella provincia dello Shanxi prima e di Anhui dopo. La moglie principale di Huizheng, Fuca, apparteneva allo stesso clan mancese e così anche la piccola Ling’e entrò a far parte di questo clan. In questa famiglia le viene venne dato il nome di Yulan ( 玉蘭 , "orchidea di giada", abbreviato in Lan’er o 蘭兒 , "piccola orchidea"). 1
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dopo qualche anno sposò il principe Qun. Tre anni dopo, Cixi venne elevata a
concubina di terzo rango nominata “concubina Pin”. Il 27 aprile 1856 Cixi diede alla
luce un maschio, Tongzhi, il solo figlio maschio dell’Imperatore Xianfeng
conquistandosi il titolo di Guifei ( 贵妃 ), concubina di secondo rango. Divenne così la
seconda donna in ordine di grado nel palazzo, seconda solamente all'imperatrice
consorte (più tardi nota col nome di imperatrice vedova Ci'an).
Negli anni tra il 1851 e il 1862 Cixi si dedicò diligentemente allo studio dei classici che,
pur non permeando il suo spirito di raffinatezza ed eleganza, le lasciò quel tanto di
cultura e di sapienza da aiutarla nel perseguire i suoi fini durante i suoi oltre 40 anni di
regno Lo: la sua abilità nel far uso di luoghi comuni confuciani e di cliché storici era
tale che spesso riusciva a confondere i suoi ministri e, sempre, a far arrossire qualche
poveretto superandolo nei cerimoniali richiesti dal li???.
2.3 Verso il comando
Il 22 agosto 1861, alla vigilia della seconda guerra dell'oppio, l'imperatore Xianfeng
morì presso il palazzo di Rehe (熱河行宫 ) nel Jehol (ora Chengde), dove la corte
imperiale si era ritirata. Il suo erede, il figlio della dama Yehenara, aveva allora solocinque anni. Viene ritenutoSi ritiene che Cixi abbia messo in atto un colpo di stato far
salire il proprio figlio sul trono, ma in realtà una tale operazione sarebbe stata troppo
complicata da compiere a causa della complessità del cerimoniale di corte, e a maggior
ragione se intrapresa da una donna. Inoltre, quando l'imperatore era sul letto di morte,
per ordine dei suoi consiglieri - soprattutto Su Shun - non gli era permesso di vedere
nessun altro all'infuori degli ufficiali.
Si sa però che Cixi riuscì a entrare nelle stanze dell’imperatore con suo figlio di pochi
anni, con la speranza di farlo nominare come suo erede. Proprio come previsto,
l’imperatore nominò imperatore il figlio e reggenti le due madri. Gli ufficiali udirono
l'investitura a reggenti delle madri, ma Su Shun trattenne uno dei sigilli imperiali e diede
l'altro alle imperatrici. Per i successivi mesi Su fu osteggiato dalle imperatrici, che erano
consigliate dal principe Kung (Gong). Ad un certo punto Su ordinò la sospensione degli
alimenti per gli appartamenti delle imperatrici per quattro giorni, ma quando tutto fu
passato le imperatrici lo fecero incarcerare e decapitare. Da questo momento Yehenara
si fece chiamare imperatrice vedova Cixi, “materna e propizia”, diventando co-reggente
assieme all'imperatrice vedova Ci'an, quest'ultima molto meno politicamente coinvolta.
Le due donne governarono letteralmente da dietro le quinte, in quanto il cerimoniale
prevedeva che le reggenti, ambedue donne, presenziassero alle udienze imperiali dietro
una tenda. Cixi governò da quel momento in poi la Cina dal 1861 al 1908.
2.4 La vita da imperatrice
Durante gli anni di governo e anche durante quelli del ritiro, l’Imperatrice iniziava la
sua giornata molto presto. Di notte passeggiava tra le rupi del giardino roccioso che si
trovava dietro ai suoi appartamenti nella Città proibita, o nei giardini del Palazzod’Estate, in mezzo a salici piangenti, alberi di ginepro e di cassia e boschetti di bambù.
Dormiva con un pigiama di seta su di un Kang (un letto di mattoni in uso nel nord della
Cina sotto il quale d’inverno veniva acceso il fuoco per rendere più confortevole il
sonno Questo andrebbe messo in nota) lungo più di tre metri. I cuscini, pieni di petali di
rosa o di foglie di tè, erano bucherellati affinché ne uscisse un piacevole aroma che si
diffondeva per la stanza; il copriletto era imbottito di piume e i dra p peggi del letto erano
di crespo bianco e di satin color albicocca, con disegni di fenici e simboli propizi e tra le
loro pieghe venivano nascosti sacchettini di aromi.
Accanto al letto c’erano un ritratto della regina Vittoria e più di dodici orologi. Una
cameriera giaceva su un letto accanto al suo nella stessa stanza e sei eunuchi restavano
di guardia davanti alla porta.
Appena sveglia, arrivavano le cameriere con bacinelle di bronzo piene di acqua calda e
asciugamani per lavare il viso e le mani. Quindi faceva una colazione frugale che
consisteva in una tazza di latte caldo addolcito con miele e mandorle e un po’ di
porridge di radici di loto.
Anche se alle vedove erano proibito far uso di cosmetici, Cixi li usava sostendendo che
nella sua posizione vi era costretta. Dapprima si spruzzava sul viso una mistura di sua
invenzione a base di glicerina e di caprifoglio, e poi, dal momento che la sua carnagione
scura non piaceva ai cinesi, si metteva un velo di cipria rosata e si dipingeva con il
rossetto il labbro inferiore e le guance; quindi si profumava con essenza di muschio;
infine si rinfrescava l’alito con noci di betel che teneva sempre accanto a sé in borsetta,
insieme a uno specchietto tempestato di pietre preziose e a un ventaglio.
Poiché era scrupolosamente attenta ai particolari, quando i suoi capelli iniziarono a
diventare bianchi, li tinse. Ma la tintura che usava tingeva anche la cute, e fu quindi
molto felice quando le venne portata da Parigi una tintura che lasciava intatta la pelle.
Cixi era molto meticolosa e schizzinosa: dopo aver accarezzato uno dei suoi prediletti
pechinesi si puliva le mani e prima di mangiare si appuntava al petto un tovagliolo con
una spilla d’oro.
Tutte queste minuziose vanità trovavano fondamento negli insegnamenti di Confucio:
trascurare il corpo, che era un dono dei genitori, significava mancare loro di rispetto e
dimostrare scarso affetto nei loro confronti.
Il pranzo e la cena dell’Imperatrice consistevano sempre negli stessi piatti, molte
centinaia, tra i quali sceglieva i suoi preferiti. E poiché mangiava sempre le stesse cose i
cuochi avevano preso ad intascare gran parte del denaro che veniva dato loro per la
spesa e poi servivano tutti i giorni gli stessi piatti che l’imperatrice non assaggiava
nemmeno, sino a quando andavano a male e si riempivano di vermi.
Cixi sedeva a tavola sola, con tutte le vivande davanti a sé. A volte per dimostrare la sua
simpatia nei confronti di una sua dama, offriva a costei un boccone prelibato ma che
non veniva scelto dai suoi piatti preferiti. Quindi il cibo che la dama doveva ingerire era
verosimilmente stantio da una decina di giorni e Cixi molto probabilmente lo sapeva
perfettamente non mi sembra molto simpatica in effetti!.
L’imperatrice era una ghiottona estremamente vorace. Benché le province meridionali
inviassero a Pechino, come tassa, enormi quantità di riso, Cixi mangiava solo pane,
confezionato nelle forme più svariate (draghi, fiori, farfalle), fritto o cotto al vapore con
zucchero, pepe e sale. Beveva molto raramente il vino cinese, il samshu, e insaporiva il
suo tè con petali di fiori, caprifoglio, rosa o gelsomino; faceva infusi con una tisanaricavata da un crisantemo coltivato nei suoi giardini. Inventava marmellate e ordinava ai
cuochi di immergere foglie di loto e di magnolia nel burro e poi di friggerle; dalle
province le venne inviato uno speciale fungo chiamato "testa di scimmia" che si
gonfiava nell’acqua; prediligeva i cibi delicati e prelibati quali il cocomero di mare (che
in realtà era una lumaca di mare), le pinne di pescecane, le labbra di pesce, le lingue
d’anatra cotte al vapore - arrivava a mangiarne anche trenta alla volta -; adorava la carne
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di maiale, specialmente la cotenna tagliata in pezzetti piccolissimi e fritta, un piatto che
si chiamava "campanelli tintinnanti". Alla fine del pranzo, si ritirava per riposare circa
un’ora mentre le dame di compagnia si sedevano a tavola, finalmente sole. Prima di sera
però, venivano nuovamente chiamate per occuparsi dell’Imperatrice.
Ogni anno, nel giorno del suo compleanno, in onore di tutte le creature viventi e come
gesto simboleggiante la sua benevolenza, Cixi riscattava diecimila uccelli in gabbia, gli
animali domestici preferiti dai cinesi, lasciandoli liberi nei giardini del Palazzo d’Estate.
2.5 La reggenza sotto Tongzhi e Guangxu
Cixi assunse la reggenza del grande Impero Qing, assieme alla co-reggente Ci'an, per isuccessivi 47 anni fino alla sua morte, prima durante la minore età dell'imperatore
Tongzhi, poi durante la minore età dell'imperatore Guangxu, in seguito alla prematura
scomparsa di Tongzhi nel gennaio 1875.
Tongzhi, dedito all’alcol e al sesso, fu ucciso dalla sifilide. La madre lo pianse ma,
infrangendo le regole di corte, che volevano una sola generazione di differenza tra un
imperatore e l’altro, impose il nipote Guangxu, un bambino di tre anni, adottandolo.
Questo le permise, sempre con Ci’an, di riassumere la reggenza. Il bambino, fragile di
salute, fu posto sul trono il 25 febbraio 1875 e anche quando, nel 1887, Guangxu
raggiunse la maggiore età, chiese ufficialmente alla madre adottiva di prolungare la sua
reggenza fino al 1889.
Nonostante Ci'an fosse in teoria sovraordinata a lei, Cixi fu l'effettiva governante della
Cina. Ci'an intervenne raramente in questioni politiche, ma manifestò la sua volontà
intervenendo nella politica di Cixi nel 1869. Il temutissimo grande eunuco della corte
imperiale An Dehai (安德海 ), stretto confidente di Cixi e suo inviato nella Cina
meridionale, imperversò spadroneggiò nel frattempo per lnella provincia dello
Shandong, estorcendo denaro dalla popolazione. La faccenda destò grande scalpore
quando fu denunciata a corte dal governatore dello Shandong, e per ordine di Ci'an , il
grande eunuco fu giustiziato. L'esecuzione di quella che era stata la figura di maggior
potere presso la corte imperiale fino a quel momento fu fortemente deprecata da Cixi.
L’8 aprile 1881, durante un’udienza a corte, l’imperatrice vedova Ci’an si sentì male e
venne accompagnata nelle sue stanze privatei, dove morì nel giro di poche ore. La sua
morte improvvisa fu uno shock per molte persone. Sebbene godesse di buona salute,
Ci’an si ammalò seriamente per due volte, una volta nel marzo 1863 per 24 giorni, e
un’altra nel gennaio 1870. La causa ufficiale della sua morte fu un infarto improvviso.
Molte voci circolano però riguardo la sua morte. Una di queste riguarda la morte per
avvelenamento di Ci’an per mano di Cixi. Si dice che l’imperatore Xiangfeng, prima di
morire abbia dato un editto segreto a Ci’an. L’editto sosteneva che se Cixi avesse
causato problemi, sarebbe stata giustiziata. Dopo alcuni anni però, l’ingenua Ci’an
rivelò il contenuto dell’editto a Cixi che la convinse a bruciare tale editto,; l’unica cosache impediva a Cixi di impadronirsi del potere assoluto. Proprio quella sera Ci’an morì.
Tali voci non vennero però mai provate.
2.7 Il potere assoluto
La morte dell’imperatrice vedova Ci’an ha significato per Cixi la conquista del potere
assoluto diventando di fatto l’unica e sola reggente del regno, essendo riuscita ad
indebolire anche la posizione del principe Gong, sesto figlio dell’imperatore Daoguang.
Il principe Gong, personaggio centrale del potere Qing sino al 1880, perse importanza
dopo essere stato accusato di avere avuto un comportamento non adeguato in presenza
delle due imperatrici. Questo degrado della sua figura si dice che fosse una conseguenza
dei suoi cattivi rapporti con Cixi. Inoltre il principe Gong aveva aspirato a diventare il
solo e unico reggente del regno ma Cixi era ben poco propensa a rinunciare al suo
potere. Il principe Gong non intervenne mai sulle nelle questioni degli affari di Stato di
Cixi, ma supportò il coinvolgimento mancese nella guerra sino-francese. Cixi usò la
sconfitta della Cina come pretesto per sbarazzarsi definitivamente del principe Gong,
che venne degradato a consigliere e promosse al suo posto il più influenzabile Yixuan
(醇贤), principe Chun, fratellastro minore del principe Gong che ebbe successivamente
rapporti migliori con Cixi.
2.7.1 La guerra sino-francese (1883-1885)
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pressi del lago Kunming (昆明 ) e dominato dalla “collina della longevità”, fu fatto
costruire dal padre dell’imperatore Guangxu destinandovi parte delle finanze militari,
con la speranza di allontanare progressivamente Cixi dal Palazzo Imperiale.
Ogni anno Cixi si spostava con la sua corte nel Palazzo d’Estate, che reputava un luogo
adatto a lei. Cixi amava stare in barca sul lago (creato estendendo uno stagno
preesistente), passeggiare attraverso i giardini e prati del palazzo ed assistere a
rappresentazioni liriche nell'opera del Palazzo d'Estate. Questa periodica lontananza da
Pechino non diminuiva di certo la sua importanza, ma il suo contributo alla
modernizzazione cinese fu decisamente contraddittorio.
2.10 Le riforme dei 100 giorni
Molti intellettuali cinesi erano rimasti turbati dopo la sconfitta della Cina contro il
Giappone e dopo la conseguente corsa alla conquista dei territori cinesi. Così, molti di
loro, tra cui Sun Yatsen (孫中山) e Kang Youwei (康有为), iniziarono a progettare una
rivoluzione in quanto non accettavano più la dinastia mancese e il sistema imperiale di
governo, proponendo riforme radicali del sistema. Proprio Kang Youwei fece una
petizione per fare in modo che l’umiliante trattato di Shimonoseki venisse rifiutato e chevenissero introdotte delle nuove riforme poiché dopo numerose sconfitte, la Cina stava
perdendo il suo prestigio, sia in termini militari, sia in termini economici, in quanto le
potenze europee avevano spostato i loro interessi sul Giappone, allentando i loro
rapporti con la Cina. Soprattutto Kang Youwei sostenne che Confucio non fu un
reazionario, bensì un riformatore.
Le sue idee si diffusero rapidamente, tanto da riuscire a guadagnarsi, nel 1898,
un’udienza presso il giovane imperatore Guangxu, che ne fu entusiasta e permise a
Kang e ai suoi discepoli, tra cui Liang Qichao e Tan Sitong, di portare a termine i loro
obiettivi. L’11 giugno 1898, l’imperatore promulgò infatti quaranta editti in cui
proponeva diverse riforme. Esse comprendevano:
− modernizzazione degli esami imperiali attraverso l’abolizione del tema d’esame,
ovvero il saggio a otto gambe;
− creazione di un ministero dell’agricoltura;
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pronunciò un esplicito invito ai soldati tedeschi in partenza per la spedizione punitiva
internazionale a radere al suolo Pechino, per vendicare il barone trucidato .
Seguendo l’esempio di Cixi, molti altri funzionari, in diverse parti della Cina, passaronodalla parte dei Boxer. Il funzionario dello Shanxi, Yu Xian, fece addirittura uccidere 44
uomini, donne e bambini di famiglie missionarie.
A Pechino, diplomatici, stranieri, soldati e alcuni cinesi cristiani vennero assediati nelle
legazioni e dovettero nascondersi in un luogo sicuro per 55 giorni, finché una coalizione
di forze multinazionali mandò, il 14 agosto, 20.000 uomini per salvarli.
Gli alleati mandarono spedizioni punitive nelle città dove i Boxer avevano esercitato le
loro persecuzioni. Truppe delle otto nazioni invasero e occuparono Pechino il 14 agosto
1900. Lo stesso giorno però, con l’arrivo degli alleati, l ' imperatrice Cixi, l'Imperatore, e
i più alti ufficiali fuggirono dal Palazzo Imperiale alla volta di Xi'an, inviando Li
Hongzhang per occuparsi delle trattative di pace.
I partecipanti all'Alleanza delle Otto Nazioni furono responsabili del saccheggio di
molti manufatti storici di origine cinese, come quelli che si trovavano nel Palazzo
d'Estate e istigarono l'incendio di molti importanti edifici cinesi nel tentativo di
sconfiggere i ribelli Boxer.
Infine, emisero un protocollo, presentando le condizioni per il ritiro degli alleati: misero
a morte dieci funzionari ( tra cui Yu Xian ) , ne furono esiliati altri ; vollero che venissero
inviate missioni di scuse in Germania e in Giappone; infine imposero un pagamento di
450 milioni di tael da pagare in rate per 39 anni. L'Italia in quell’occasione ottenne la
concessione di Tianjin.
2.12 Le ultime riforme imperiali
Dopo che le truppe occidentali marciarono su Pechino ed entrarono addirittura nella
Città Proibita, Cixi fuggì dalla città in abiti civili alla volta di Xi’An, portandosi dietro
Guangxu. Il trattato di pace al quale fu costretta era umiliante e imponeva anche una
pesante indennità di guerra. I capi della rivolta e i funzionari che li avevano appoggiati
furono, su imposizione degli O ccidentali, mandati a morte o puniti. Pechino rimase così
commercio, responsabile della costruzione delle ferrovie. Il principe Chun, padre
dell’imperatore Puyi, fece tutto il possibile per porre dei mancesi nelle posizioni più
importanti nell’esercito e nella marina. Nel 1911 negoziò con un consorzio di interessi
bancari britannici, francesi, tedeschi e americani un prestito da utilizzare per sviluppare
la Manciuria e per riformare la moneta.
Nel 1908, venne annunciato un programma che prevedeva la promulgazione di una
costituzione nel 1916 e la convocazione di un parlamento per l’anno successivo. Già nel
1905, dopo la sconfitta della Russia da parte del Giappone, Cixi si era convertita al
costituzionalismo, presagendo un’immediata vittoria del costituzionalismo sul
dispotismo. Aveva così mandato alcune missioni all’estero con lo scopo di studiare i
sistemi costituzionali.
Queste ultime riforme sono state considerate come un inutile tentativo di rimandare
l’inevitabile caduta della dinastia Qing. Di fatti queste stesse riforme risultarono spesso
inefficienti e deludenti per tutti coloro che speravano nell’instaurazione di una
monarchia costituzionale.
I tre problemi principali che riguardano la caduta Qing si possono individuare nello
sforzo teso a recuperare una parte dell’autorità politica e militare della corte, nella
nomina di principi mancesi a cariche politiche e militare e nell’incapacità di eliminare le
differenze tra i mancesi e la popolazione han.
L’ultimo imperatore abdicò nel 1912, quando, in seguito al moto rivoluzionario diretto
da Sun Yat-sen fu firmata, il 12 febbraio 1912, a suo nome, la proclamazione della
Repubblica. G li venne tuttavia concesso di continuare ad abitare nella Città proibita a
Pechino dove si trovava la sede imperiale, rimanendo come " ospite di rango" fino al1924 , per poi terminare i suoi giorni, dopo l’inevitabile rieducazione, come giardiniere
di quello che fu il suo stesso palazzo. Puyi morì infine di cancro all'Union Hospital di