NUOVO SISTEMA ANTINCENDIO NUOVO SISTEMA ANTINCENDIO FAP500 FAP500 (Applicazioni) (Applicazioni)
NUOVO SISTEMA ANTINCENDIONUOVO SISTEMA ANTINCENDIOFAP500FAP500 (Applicazioni)(Applicazioni)
IlIl nuovonuovo sistemasistema differiscedifferisce daidai precedentiprecedenti perper lele innovazioniinnovazioni softwaresoftware eehardware,hardware, cheche nene ottimizzanoottimizzano lala trasmissionetrasmissione deidei dati,dati, ee permettonopermettono unaunamiglioremigliore flessibilitàflessibilità didi programmazioneprogrammazione inin modomodo dada poterpoter supportaresupportare alal megliomeglio
CENTRALICENTRALI FAP500FAP500
miglioremigliore flessibilitàflessibilità didi programmazioneprogrammazione inin modomodo dada poterpoter supportaresupportare alal megliomegliolele molteplicimolteplici esigenzeesigenze installativeinstallative..
TuttiTutti ii modellimodelli sonosono contenuticontenuti all’internoall’internodelladella stessastessa carpenteriacarpenteria compostacomposta dada ununcoperchiocoperchio inin ABSABS bianco,bianco, dovedove èèposizionataposizionata lala schedascheda CPUCPU ee ilil displaydisplay didivisualizzazione,visualizzazione, eded unun fondofondo metallico,metallico,
CENTRALE SERIECENTRALE SERIEFAP500FAP500
dovedove èè alloggiataalloggiata lala schedascheda comandocomando eeilil modulomodulo backplanebackplane cheche consenteconsente lalamodularitàmodularità delladella centralecentrale dada unun minimominimodidi 11 loop,loop, finofino aa unun massimomassimo didi 1616 looploop..
Applicazioni
LeLe nuovenuove centralicentrali sonosono didi tipotipo modulare,modulare, cioècioè sisipresentanopresentano didi basebase concon unauna configurazioneconfigurazionestandardstandard cheche offreoffre lala possibilitàpossibilità didi espansioneespansione didi
CENTRALICENTRALI FAP500FAP500
standardstandard cheche offreoffre lala possibilitàpossibilità didi espansioneespansione didiperifericheperiferiche ee funzionifunzioni..
Versione a 1 loopVersione a 1 loop (FAP 541)(FAP 541)
Versione a 2 loop espandibile. a 4Versione a 2 loop espandibile. a 4 (FAP 544)(FAP 544)
Versione a 4 loop espandibile. a 8Versione a 4 loop espandibile. a 8 (FAP 548)(FAP 548)
Versione a 8 loop espandibile. a 16Versione a 8 loop espandibile. a 16 (FAP 5416)(FAP 5416)CENTRALI SERIE FAP500CENTRALI SERIE FAP500
I nuovi modelli soddisfano interamente le normative:I nuovi modelli soddisfano interamente le normative:EN54 parte 2 (centrale di controllo e segnalazione),EN54 parte 2 (centrale di controllo e segnalazione),EN54 parte 4 (apparecchiature di alimentazione).EN54 parte 4 (apparecchiature di alimentazione).
Applicazioni
SISTEMASISTEMA FAP500FAP500
Applicazioni
CENTRALICENTRALI FAP500FAP500Modulo di LineaModulo di Linea FA128FA128Il modulo di linea FA128, consente l’acquisizione ed il Il modulo di linea FA128, consente l’acquisizione ed il controllo di una linea di rivelazione di tipo loop/aperta sulla controllo di una linea di rivelazione di tipo loop/aperta sulla quale possono essere connessi un massimo di 128 quale possono essere connessi un massimo di 128
CENTRALI SISTEMACENTRALI SISTEMA FAP500FAP500
quale possono essere connessi un massimo di 128 quale possono essere connessi un massimo di 128 dispositivi.dispositivi.
Pannello RemotoPannello Remoto FKP500FKP500Il Pannello Remoto risulta utile per la ripetizione Il Pannello Remoto risulta utile per la ripetizione degli eventi di tutte le centrali serie FAP500, Ad degli eventi di tutte le centrali serie FAP500, Ad ogni centrale possono essere connessi un ogni centrale possono essere connessi un numero 16 pannelli remoti massimo,numero 16 pannelli remoti massimo,
Scheda Scheda RS232/485RS232/485 per connessione per connessione Scheda Scheda RS232/485RS232/485 per connessione per connessione PANNELLI REMOTI PANNELLI REMOTI -- STAMPANTESTAMPANTEConfigurazione centrali MASTER/SLAVE Configurazione centrali MASTER/SLAVE
Interfacciamento PCInterfacciamento PC SOFT/FAP500SOFT/FAP500Tutte le centrali sono equipaggiate con una porta Tutte le centrali sono equipaggiate con una porta USB che offre la possibilità di programmazione USB che offre la possibilità di programmazione tramite PCtramite PC via SOFT/FAP500 via SOFT/FAP500
Applicazioni
DISPOSITIVI SISTEMADISPOSITIVI SISTEMA FAP500FAP500
RIVELATORE OTTICO DI FUMORIVELATORE OTTICO DI FUMO FDO500FDO500
DISPOSITIVI SISTEMADISPOSITIVI SISTEMA FAP500FAP500
RIVELATORE OTTICO/TERMICORIVELATORE OTTICO/TERMICO FDOT500FDOT500
RIVELATORE TERMICORIVELATORE TERMICO FDT500FDT500
RIVELATORE TERMOVELOCIMETRICO RIVELATORE TERMOVELOCIMETRICO FDTD500FDTD500
Isolatore di Corto Circuito integrato nel dispositi voIsolatore di Corto Circuito integrato nel dispositi vo
FDTD500FDTD500
BASE STANDARDBASE STANDARDSD500SD500
BASE CON USCITA GEMMABASE CON USCITA GEMMASD500RSD500R
Applicazioni
INDICATO CONTROINDICATO• Ambienti dove si prevede incendio con • Ambienti con umidità relativa superiori al 95%
RIVELATORE OTTICO DI FUMO AD EFFETTO TYNDALL FDO500
• Ambienti dove si prevede incendio con sviluppo di fumo visibile/o chiaro,
Esempi:� C.E.D.� Centrale telefonica� Sala controllo Sala quadri elettrici� Locali fotocopie,FAX,ecc..� Cunicoli cavi� Vano ascensori
• Ambienti con umidità relativa superiori al 95%• Ambienti con notevoli correnti d’aria• Ambienti dove si realizzano lavorazioni con
emissioni di fumo, polvere o vapori acquei o grassi
• Autorimesse• Cucine• Ambienti con riscaldamento ad olio,
kerosene, carbone o legna• Ambienti con alto tasso di polvere in
sospensione� Vano ascensori� Sale macchina� Cabine elettriche e di trasformazione� Contro soffitti e sottopavimenti con passaggio cavi� Camere di albergo con numerose utenze elettriche
sospensione• Piscine coperte• Sauna e similari• Bagni di club e palestre (vapori delle docce)
Applicazioni
Distribuzione dei rivelatori puntiformi di fumoSoffitti piani o con α<20°, senza elementi sporgenti
RIVELATORE OTTICO DI FUMO AD EFFETTO TYNDALL FDO500
Soffitti piani o con α<20°, senza elementi sporgenti
Altezza (h) dei locali (m)h ≤ 6 6 < h ≤ 8 8 < h ≤ 12 12 < h ≤ 16
Tecnologia rivelazione
Rivelatori puntiformi difumo (UNI EN 54-7)
Raggio di copertura (m)
6,5 6,5 6,5 AS
AS = Applicazioni Speciali previste in ambienti particolari dove è ipotizzabile l'utilizzodella tecnologia dei rivelatori di fumo, solo ed esclusivamente, se l'efficacia del sistemaviene dimostrata con metodi pratici quali, per esempio, quelli riportati nel punto 8 (verificadei sistemi) oppure mediante l'installazione di rivelatori a piani intermedi.
fumo (UNI EN 54-7)
Applicazioni
RIVELATORE OTTICO DI FUMO AD EFFETTO TYNDALL FDO500
Distribuzione dei rivelatori puntiformi di fumo
Altezza (h) dei locali (m)h ≤ 6 6 < h ≤ 8 8 < h ≤ 12 12 < h ≤ 16
Inclinazione Raggio di copertura (m)
20° ≤ α ≤45° 7 7 7 AS
Distribuzione dei rivelatori puntiformi di fumoSoffitti piani o con α<20°, senza elementi sporgenti
AS = Applicazioni Speciali previste in ambienti particolari dove è ipotizzabile l'utilizzodella tecnologia dei rivelatori di fumo, solo ed esclusivamente, se l'efficacia del sistemaviene dimostrata con metodi pratici quali, per esempio, quelli riportati nel punto 8 (verificadei sistemi) oppure mediante l'installazione di rivelatori a piani intermedi.
20° ≤ α ≤45° 7 7 7 AS
α>45° 7,5 7,5 7,5 AS
Applicazioni
Esempi di copertura rivelatori puntiformi di fumo
RIVELATORE OTTICO DI FUMO AD EFFETTO TYNDALL FDO500
Esempi di copertura rivelatori puntiformi di fumo
Applicazioni
RIVELATORE TERMOVELOCIMETRICO FDTD500
INDICATO CONTROINDICATO
RIVELATORE TERMICO FDT500
INDICATO CONTROINDICATO•Ambienti dove si svolgono processi lavorativi con sviluppo di fumo ma non di calore
•Depositi di materiale infiammabile con temperatura ambiente poco variabile
•Autorimesse
Esempi:� Magazzini di stoccaggio capi d’abbigliamento in fibra poliammidica
•Ambienti con altezza superiore a 8 m•Ambienti con sviluppi istantanei ed intensi di vapore (TERMOVELOCIMETRICO)
� Laboratori di chimica e fisica� Depositi di alcolici� Ripostigli con articoli per pulizia infiammabili
Applicazioni
Classe del rivelatore
Temperatura normale di esercizio °C
Temperatura massima di esercizio °C
Temperatura di risposta statica
minima °C
Temperatura di risposta statica
massima °C
TEMPERATURE CLASSIFICAZIONE DEI RIVELATORITEMPERATURE CLASSIFICAZIONE DEI RIVELATORI
esercizio °C minima °C massima °C
A1 25 50 54 65
A2 25 50 54 70
B 40 65 69 85
C 55 80 84 100
D 70 95 99 115
E 85 110 114 130
F 100 125 129 145
G 115 140 144 160
I rivelatori Elkron si collocano tutti in classe A1 o superioriI rivelatori Elkron si collocano tutti in classe A1 o superioriApplicazioni
Distribuzione dei rivelatori puntiformi di calore
RIVELATORE TERMOVELOCIMETRICO FDTD500RIVELATORE TERMICO FDT500
Distribuzione dei rivelatori puntiformi di calore
Altezza (h) dei locali (m)h ≤ 6 6 < h ≤ 8 8 < h ≤ 12 12 < h ≤ 16
Tecnologia rivelazione
Rivelatori puntiformi dicalore (UNI EN 54-5)
Raggio di copertura (m)
4,5 4,5 NU NU
NU = Non Utilizzabile
calore (UNI EN 54-5) 4,5 4,5 NU NU
Applicazioni
Esempi di copertura rivelatori puntiformi di calore
RIVELATORE TERMICO FDT500RIVELATORE TERMOVELOCIMETRICO FDTD500
Esempi di copertura rivelatori puntiformi di calore
Applicazioni
Esempio di dimensionamento e distribuzione rivelator i fumo Esempio di dimensionamento e distribuzione rivelator i fumo e calore secondo la Norma UNI 9795:2010e calore secondo la Norma UNI 9795:2010
Capannone piano terra
Applicazioni
INDICATO CONTROINDICATO• Ambienti con soffitti molto irregolari (travi molto • Ambienti dove il raggio può essere interrotto (da
Modelli: S/2-100, SF-100
RIVELATORE LINEARE DI FUMO
• Ambienti con soffitti molto irregolari (travi molto fitte , dente di sega, ecc…)• Incendi con sviluppo di fumo scuro• Ambienti con soffitti di valore artistico• Ambienti dove per esigenze estetiche non si possono installare i rivelatori puntiformi• Ambienti dove per la forma e/o altezza del soffitto risulti più economica l’installazione e/o manutenzione in confronto ai rivelatori puntiformi• Cunicoli cavi
• Ambienti dove il raggio può essere interrotto (da carrelli elevatori, gru, mezzi di trasporto, ecc…)• Autorimesse• Ambienti dove si realizzano lavorazioni con permanente emissioni di fumi e polveri•Ambienti in cui ci possono essere disturbi di altri raggi infrarossi, oppure di rifrazioni impropie(soprattutto per sistemi a riflessione).
Modelli: ES 25/50/80• Cunicoli cavi• Corridoi e gallerie• Open space• Capannoni• Ambienti con correnti d’aria• Hall di stazioni ferroviarie, Aeroporti, Centri Commerciali
Applicazioni
Rivelatori ottici lineari di fumo
Devono essere conformi alla Norma UNI EN 54 -12
Modelli: S/2-100, SF-100
RIVELATORE LINEARE DI FUMO
Devono essere conformi alla Norma UNI EN 54 -12Per rivelatore ottico lineare di fumo si intende un dispositivo di rivelazione incendio che utilizza l’attenuazione e/o i cambiamenti di uno o più raggi ottici.Il rivelatore consiste di almeno un trasmettitore e di uno o più ricevitori.
Area specifica di copertura: max 1600 m2
Larghezza dell’area specifica di copertura: max 15 mApplicazioni
Rivelatori ottici lineari di fumo
Soffitti con copertura piana
Modelli: S/2-100, SF-100
RIVELATORE LINEARE DI FUMO
h h = 10% H
Soffitti con copertura pianaPosizionamento rispetto al piano di copertura compreso ent ro il 10% dell’altezza totale dellocale da terra: indicazioni soggette a variazione discrez ionale del progettista in funzionedelle reali condizioni d’uso e ambientali dell’area
H
Prescrizione base: posizionamentoh<=10% H
Applicazioni
SISTEMA DI ASPIRAZIONE
CARATTERISTICHE INDICATO• Sistema di rivelazione fumi ad aspirazione• Lunghezza massima tubazione 100 mt.• Cartucce filtrazione aria all’interno
• Alberghi• Banche• Ospedali
Modello: ASD
• Velocità dell’aspirazione e gestione flussi regolabili
� Rilevatori: 2 max.� Alimentazione: 24 Vcc.
• Stalle• Prigioni• Stazione metropolitana• Ambienti ove è richiesto un basso impatto estetico• Ambienti con atmosfera inquinata o impraticabile• Aree inaccessibili
Applicazioni
RIV. TERMICO LINEARE A CAVO TERMOSENSIBILE: RLB/1, RLB/2
INDICATO CONTROINDICATO• Passerelle cavi (aperte e chiuse)• Cunicoli cavi e cavedi vari• Nastri trasportatori• Serbatoi a tetto galleggiante• Trasformatori all’intemperie• Pensiline di carico di depositi combustibili
• Protezione di oggetti su scaffalature di stoccaggio di liquidi altamente infiammabili• Cabine di verniciatura
• Protezione ambientali se non studiate specificatamente
• Autorimesse• Gallerie• Ambienti angusti con notevole sporcizia
Applicazioni
INDICATO CONTROINDICATO• Ambienti con materiale altamente infiammabile e di altezze fino a 6 m
• Protezione d’oggetti di materiale infiammabile
• Rivelazione in incendi a sviluppo lento• Ambienti con possibilità di insudiciamento continuo della lente
RIVELATORE RIVELATORE DIDI FIAMMAFIAMMA
• Protezione d’oggetti di materiale infiammabile della lente• Rivelazione incendi con sviluppo di fiamma e molto fumo molto denso
• Ambienti dove si effettuano lavorazioni con fiamme (anche temporanee)
• Ambienti soggetti a vibrazioni• Ambienti con fattori di perturbazione quali luce solare diretta o riflessa, archi elettrici di saldatura, ecc…
Rivelatore di FiammaRivelatore di Fiamma
•• Rivelatore di fiamma UVRivelatore di fiamma UV
•• Angolo di lettura 90Angolo di lettura 90°°a conoa cono
•• Tensione di funzionamento da 12 a 30 VdcTensione di funzionamento da 12 a 30 Vdc
Modello: RU/205Applicazioni
Pulsanti ManualiFM500 – FM 500R
Lunghezza massima del percorso utile per raggiungere unLunghezza massima del percorso utile per raggiungere unpunto di segnalazione manuale:- max. 30 mt. (per Attività a Rischio Basso e Medio)- max. 15 mt. (per Attività a Rischio Elevato).
Obbligo di un Pulsante in prossimità di ciascuna Uscita diSicurezza.
Minimo n°2 punti di segnalazione manuale per zona.
Obbligo di un Cartello Segnalatore secondo pittogrammaconforme alla UNI7546-16 in prossimità di ciascun Pulsante.
Altezza di installazione del Pulsante (tra 1 e 1,60 mt.).Applicazioni
Dispositivi di Allarme Acustici e LuminosiTM24 (monofacciale)TB24 (bifacciale)
Il livello acustico percepibile deve essere di 5 dB(A) al di sopradel rumore ambientale.
Il livello Acustico percepito dagli occupanti deve essereIl livello Acustico percepito dagli occupanti deve esserecomunque compreso tra 65 dB(A) e 120 dB(A).
Nel caso di occupanti che dormono il Livello Acustico allatestata letto deve essere garantito a 75 dB(A).
Applicazioni
ELEMENTI DI CONNESSIONE - CAVI
I cavi devono essere del tipo utilizzato per gli impianti elettrici.
Caratteristiche come indicate dal fabbricante.
Conduttore alimentazione dei componenti (rivelatori, punti manuali,ecc) sezione minima 0,5 mm2.
I cavi utilizzati nel sistema rivelazione incendio devono essere:- resistenti al fuoco per almeno 30 min secondo la CEI EN 50200- a bassa emissione di fumo-zero alogeni o comunque protetti per tale periodo.
La CEI 20-105 (pubblicata in data 1 agosto 2011) è la norma di prodotto per i cavi da utilizzare nei sistemi di rivelazione incendi.
Applicazioni
ELEMENTI DI CONNESSIONE - CAVI
Nei casi in cui venga utilizzato un sistema di connessione ad anello chiuso, (più zone o più di 32 punti sul medesimo circuito) il percorsodei cavi deve essere realizzato in modo tale che possa essere danneggiato un solo ramo dell’anello.
Per uno stesso anello il percorso cavi in uscita dalla centrale deve essere differenziato rispetto al percorso di ritorno in modo tale che il danneggiamento (per esempio fuoco) di uno dei due rami non coinvolga anche l’altro ramo.
Applicazioni
PULSANTE A RIARMO FM500
DISPOSITIVI SISTEMADISPOSITIVI SISTEMA FAP500FAP500
PULSANTE A ROTTURA FM500 R
MODULO POLIVALENTE 1 IN 1 OUT IO 500
MODULO POLIVALENTE 4 IN 4 OUT IOM 500
RIPETITORI OTTICI FUORI PORTALR500SI LR500
Applicazioni
TARGATARGA OTTICO/ACUSTICA OTTICO/ACUSTICA
TB 24 TB 24 -- TARGA TARGA BIFACCIALEBIFACCIALE TM24 TM24 -- TARGA TARGA
MONOFACCIALEMONOFACCIALE
Disponibili per tutte le targhe i pittogrammi:Disponibili per tutte le targhe i pittogrammi:
-- Allarme Incendio,Allarme Incendio,-- Evacuare il locale,Evacuare il locale,-- Spegnimento in corso,Spegnimento in corso,-- Allarme gas,Allarme gas,-- FireFire AlarmAlarm..
Applicazioni
CENTRALE DI SPEGNIMENTO CDS
LaLa centralecentrale didi spegnimentospegnimento CDSCDS,, èè unauna centralecentrale monoloop,monoloop, cheche condividecondividetuttitutti ii dispositividispositivi deldel sistemasistema FAPFAP500500,, concon inin piùpiù alal suosuo internointerno unun modulomodulo didispegnimentospegnimento concon possibilitàpossibilità didi espansioneespansione aa 22..LaLa CSDCSD èè progettataprogettata nelnel pienopieno rispettorispetto delladella normativanormativa UNIUNI ENEN 1209412094--11ee delledelle normenorme CECE..
La centrale integra queste principali funzionalità:La centrale integra queste principali funzionalità:-- Configurazione dei dispositivi tramite centrale o Configurazione dei dispositivi tramite centrale o autoindirizzamentoautoindirizzamento
sia per linea chiusa che per linea apertasia per linea chiusa che per linea aperta-- Linea indirizzata da 128 dispositiviLinea indirizzata da 128 dispositivi-- Completamente programmabile da tastiera Completamente programmabile da tastiera -- Comunicazione con il sistema FAP500 mediante linea RS485 in modalità Comunicazione con il sistema FAP500 mediante linea RS485 in modalità
MASTER/SLAVEMASTER/SLAVE-- Uscita sirena evacuazione dedicataUscita sirena evacuazione dedicata
Applicazioni
Applicazioni
Presentazione di alcuni progetti e relative soluzioni tecniche adottate
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
soluzioni tecniche adottate
1 - Struttura alberghiera2 - Capannone industriale
Applicazioni
Rappresenta il testo di base per la costruzione e l’esercizio delle attività ricettive turistico alberghiere allo scopo di tutelare l’incolumità
n. 95 del26/04/94
Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi
D.M. 9/04/94
CONTENUTOG.U.TITOLOATTO
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
PRINCIPALI DISPOSIZIONI NORMATIVE IN TEMA DI PREVEN ZIONE INCENDI INERENTI LE ATTIVITÀ RICETTIVE TURISTICO ALBERGHIE RE
IL CONTESTO NORMATIVOIL CONTESTO NORMATIVO
Procrastina al 31/12/99 il termine previsto al punto 21.2, lettera b), del D.M. 9/4/94 per l’adeguamento delle attività esistenti.
n. 91 del 20/04/99
Modificazioni dell’allegato al D.M. 9/04/94 recante
D.M. 7/04/99
attività ricettive turistico alberghiere allo scopo di tutelare l’incolumità delle persone e la salvaguardia dei beni contro i rischi di incendio. Regolamenta:- le attività di nuova costruzione (titolo II, parte I) e le attività esistenti (titolo II, parte II) con oltre 25 posti letto;- le attività fino a 25 posti letto (titolo III);- i rifugi alpini (titolo IV).Per le attività esistenti i tempi di adeguamento sono fissati dal punto 21.2 in:a) 2 anni per le disposizioni gestionali (non più prorogati);b) 5 anni per le restanti disposizioni;c) 8 anni per l’adeguamento dei materiali all’interno delle camere.
26/04/94tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l’esercizio delle attività ricettive turistico alberghiere.
Al comma 10 dell’art. 6 dispone che le attività ricettive esistenti possono completare gli adeguamenti alle norme transitorie di cui alla lettera b) del punto 21.2 del D.M. 9/4/94, entro 8 anni come previsto alla lettera c) del medesimo punto, previa acquisizione entro il 31/12/99, termine introdotto dal D.M. 7/4/99, del parere di conformità sui progetti.
n. 117 del 21/05/99
Norme in materia di attività produttive.
Legge n. 140 del 11/05/99
D.M. 9/4/94 per l’adeguamento delle attività esistenti.20/04/99D.M. 9/04/94 recante l’approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la costruzione e l’esercizio delle attività ricettive turistico alberghiere.
Applicazioni
Stabilisce che le attività ricettive con oltre 25 posti letto possano completare le opere di adeguamento entro il 31/12/2004 e che il Ministro dell’interno provveda ad aggiornare le disposizioni di prevenzione incendi per le strutture esistenti con proprio decreto.
n. 7 del 9/01/02
Conversione in legge, con modificazioni del decreto-legge 23/11/01, n. 411, recante proroghe e differimenti di termini
Legge n. 463 del 31/12/01
CONTENUTOG.U.TITOLOATTO
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
PRINCIPALI DISPOSIZIONI NORMATIVE IN TEMA DI PREVEN ZIONE INCENDI INERENTI LE ATTIVITÀ RICETTIVE TURISTICO ALBERGHIE RE
Proroga ulteriormente il termine introdotto dalla Legge n. 306/04 per il completamento delle opere di adeguamento delle attività
n. 49 del 28/02/06
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-
Legge n. 51 del
Fissa al 31/12/05 il termine ultimo per il completamento dei lavori di adeguamento presso le attività ricettive turistico-alberghiere con oltre 25 posti letto preesistenti alla data di entrata in vigore del D.M. 9/04/94, previa acquisizione, entro il 30/06/05, del parere di conformità sul progetto ai sensi dell’art. 2 del D.P.R. n. 37/98.
n. 302 del 27/12/04
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 9/11/04, n. 266, recante proroga o differimento di termini previsti da disposizioni legislative.
Legge n. 30627/12/04
In ottemperanza a quanto stabilito dalla legge n. 463/01 prevede misure di sicurezza alternative ed integrative rispetto a quelle contenute nell’allegato al D.M. 9/04/94 applicabili alle attività esistenti.
n. 239 del 14/10/03
Approvazione della regola tecnica recante l’aggiornamento delle disposizioni di prevenzione incendi per le attività ricettive turistico-aberghiere esistenti di cui al D.M. 9/04/94.
D.M. 6/10/03
prevenzione incendi per le strutture esistenti con proprio decreto.proroghe e differimenti di termini
L’art. 3, comma 4, prevede l’ulteriore proroga al 31 dicembre 2007 del termine introdotto dalla Legge n. 306/04 per il completamento delle opere di adeguamento delle attività ricettive esistenti con oltre 25 posti letto che abbiamo presentato richiesta di parere al Comando VVF entro il 30 giugno 2005.
n. 47 del 26/02/07
Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 28/12/2006, n. 300, recante proroga dei termini previsti da disposizioni legislative.
Legge n. 17 del 26/02/2007
per il completamento delle opere di adeguamento delle attività ricettive esistenti al 31 dicembre 2006.
28/02/06modificazioni, del decreto-legge 30/12/05, n. 273, recante “Definizione e proroga di termini, nonché conseguenti disposizioni urgenti. Proroga di termini relativi all’esercizio di deleghe legislative”.
del23/02/2006
Applicazioni
Estratto dai D.M. del 9 aprile 1994 e D.M. del 6 ottobre 2003
Struttura alberghiera
Omissis
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
IL CONTESTO NORMATIVOIL CONTESTO NORMATIVO
Omissis
12. IMPIANTI DI RIVELAZIONE E SEGNALAZIONE DEGLI INCENDI12.1 GeneralitàNelle attività ricettive con capienza superiore a 100 posti letto deve essere prevista l’installazione di un impianto fisso di rivelazione e segnalazione automatica degli incendiin grado di rivelare e segnalare a distanza un principio d’incendio che possa verificarsinell’ambito dell’attività. Nei locali deposito, indipendentemente dal numero di posti letto,devono essere comunque installati tali impianti, come previsto dal precedente punto 8.1.
12.2 CaratteristicheL’impianto deve essere progettato e realizzato a regola d’arte. La segnalazione di allarme proveniente da uno qualsiasi dei rivelatori utilizzati dovrà sempredeterminare una segnalazione ottica ed acustica di allarme incendio nella centraledi controllo e segnalazione, la quale deve essere ubicata in ambiente presidiato…
Omissis
Applicazioni
Estratto dai D.M. del 9 aprile 1994 e D.M. del 6 ottobre 2003Omissis…Omissis…
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Struttura alberghieraIL CONTESTO NORMATIVOIL CONTESTO NORMATIVO
l’impianto di rivelazione dovrà consentire l’attivazione automatica di una o più delleseguenti azioni:- chiusura automatica di eventuali porte tagliafuoco, normalmente aperte, appartenenti
al compartimento antincendio da cui è pervenuta la segnalazione, tramite l’attivazionedegli appositi dispositivi di chiusura;
- disattivazione elettrica dell’eventuale impianto di ventilazione o condizionamento esistente;- attivazione degli eventuali filtri in sovrappressione; - chiusura di eventuali serrande tagliafuoco esistenti poste nelle canalizzazioni degli
impianti di ventilazione o condizionamento, riferite al compartimento da cui proviene lasegnalazione;segnalazione;
- eventuale trasmissione a distanza delle segnalazioni di allarme in posti predeterminatiin un piano operativo interno di emergenza.
Inoltre, nelle attività ricettive con oltre 300 posti letto o con numero superiore a 100 postiletto ubicate all’interno di edifici di altezza superiore a 24 m, dovranno essere installatidispositivi ottici di ripetizione di allarme lungo il corridoio, per i rivelatori ubicati nelle cameree nei depositi. Tali ripetitori, inoltre, dovranno essere previsti per quei rivelatori che sorveglianoaree non direttamente visibili…OmissisApplicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Struttura alberghiera(piano tipo)
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Struttura alberghiera(particolare)Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Capannone industriale piano terra
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Capannone industriale piano primo
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Capannone industriale sezioni
Applicazioni
Progettazione secondo la norma UNI 9795
CRITERI DI INSTALLAZIONE
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
5.4.3 RILEVATORI PUNTIFORMI DI FUMO – ELKRON FDO500
Prospetto 3 – Distribuzione dei rivelatori puntiform i di fumoSoffitti piani o con α<20°, senza elementi sporgenti
Altezza (h) dei locali (m)
h ≤ 6 6 < h ≤ 8 8 < h ≤ 12Raggio Copertura
6,5 m6,5 m
Applicazioni
ESTENSIONE DELLA SORVEGLIANZA
Progettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
All’interno di un’area sorvegliata, devono essere direttamente sorvegliate dai rivelatori anchele seguenti parti :
- locali tecnici di elevatori, ascensori e montacarichi, condotti di trasporto e comunicazione,nonché vani corsa degli elevatori, ascensori e montacarichi;
-cortili interni coperti;
-cunicoli, cavedi e passerelle per cavi elettrici;-cunicoli, cavedi e passerelle per cavi elettrici;
-condotti di condizionamento dell’aria, e condotti di aerazione e di ventilazione;
- spazi nascosti sopra i controsoffitti e sotto i pav imenti sopraelevati.
Applicazioni
ESTENSIONE DELLA SORVEGLIANZAPossono non essere direttamente sorvegliate dai rivelatori le seguenti parti, qualora non
Progettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
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Possono non essere direttamente sorvegliate dai rivelatori le seguenti parti, qualora noncontengano sostanze infiammabili, rifiuti, materiali combustibili e cavi elettrici ad eccezione,per questi ultimi, di quelli strettamente indispensabili all’utilizzazione delle parti medesime:[…]spazi nascosti, compresi quelli sopra i controsoffitti e sotto i pavimenti sopraelevati, che:
- abbiano altezza minore di 800 mm, e
- abbiano superficie non maggiore di 100 mq, e
- abbiano dimensioni lineari non maggiori di 25 m, e
- siano totalmente rivestiti all’interno con materiale incombustibile di classe A1, e
-non contengano cavi che abbiano a che fare con sistemi di emergenza (a meno che i cavinon siano resistenti al fuoco per almeno 30 min)
Applicazioni
ESTENSIONE DELLA SORVEGLIANZA
Progettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
I rivelatori installati in spazi nascosti (sotto i pavimenti sopraelevati, sopra i controsoffitti,nei cunicoli e nelle canalette per cavi elettrici, nelle condotte di condizionamento dell’aria, diaerazione e di ventilazione, ecc.) devono appartenere a zone distinte. Deve inoltre esserepossibile individuare in modo semplice e senza incertezze dove i rivelatori sono intervenuti. Sideve prevedere localmente una segnalazione luminosa visibile.
Ad integrazione di quanto specificato nel punto 5.2.6, se i rivelatori non sono direttamentevisibili (per esempio: rivelatori sopra il controsoffitto, nei canali di condizionamento, all’internodei macchinari, ecc.), si deve prevedere una segnalazione luminosa in posizione visibile indei macchinari, ecc.), si deve prevedere una segnalazione luminosa in posizione visibile inmodo che possa immediatamente essere individuato il punto da cui proviene l’eventualeallarme.
Applicazioni
Testo coordinato del D.M. 9 APRILE 1994con il D.M. 6 OTTOBRE 2003 (G.U. N. 239 del 14 OTTOBRE 2003)
Omissis…Inoltre, nelle attività ricettive con oltre300 posti letto o con numero superiore
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
300 posti letto o con numero superiorea 100 posti letto ubicate all’internodi edifici di altezza superiore a 24 m,dovranno essere installati dispositiviottici di ripetizione di allarme lungo ilcorridoio, per i rivelatori ubicati nellecamere e nei depositi.Tali ripetitori, inoltre, dovranno essereprevisti per quei rivelatori chesorvegliano aree non direttamentevisibili.OmissisOmissis……
Struttura alberghiera (piano tipo)
Progettazionesecondo la norma UNI 9795
OmissisOmissis……
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500Progettazione secondo la norma UNI 9795
Capannone industrialeCapannone industrialepiano terra
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500Progettazione secondo la norma UNI 9795
Capannone industrialeCapannone industrialepiano primo
Applicazioni
CRITERI CRITERI DIDI INSTALLAZIONE INSTALLAZIONE
Progettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
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5.4.5 RILEVATORE OTTICI LINEARI DI FUMO• I rivelatori ottici lineari di fumo devono essere conformi alla UNI EN 54-12.
• 5.4.5.2 L’area a pavimento massima sorvegliata da un rivelatore trasmettitore-ricevitore otrasmittente/ricevente e riflettore/i non può essere maggiore di 1600 mq. La larghezzadell’area coperta indicata convenzionalmente come massima non deve essere maggiore di 15m.
• 5.4.5.2 Nel caso di soffitto con copertura piana, la collocazione dei rivelatori ottici linearirispetto al piano di copertura deve essere compresa entro il 10% dell’altezza del locale daproteggere. […]
Capannone industriale: esempio di installazioneRiv. Lineari tipo Elkron ES 25/50/80 o S/2-100 o SF-100
Applicazioni
CRITERI CRITERI DIDI INSTALLAZIONE INSTALLAZIONE
Progettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
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RILEVATORE OTTICI LINEARI RILEVATORE OTTICI LINEARI DIDI FUMOFUMO
•• 5.4.5.4 Nel caso di soffitto con coperture a falde inclinate o a shed, i rivelatori ottici linearipossono essere installati in senso parallelo all’andamento dello shed o della copertura adoppia falda oppure in senso trasversale.
La soluzione adottata, quando possibile, deve privilegiare soluzioni che prevedanol’installazione delle unità di rivelazione prossime alla linea di falda o di colmo del tetto eparallele alla linea di colmo. […]parallele alla linea di colmo. […]
•• 5.4.5.5 Nel caso di soffitto con coperture con elementi sporgenti, devono applicarsi i criteriinstallativi previsti nel punto 5.4.5.4.
Applicazioni
Progettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Capannone industriale: esempio di installazioneRiv. Lineari tipo Elkron ES 25/50/80 o S/2-100 o SF-100Applicazioni
Capannone industriale:
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Capannone industriale:esempio di installazioneRiv. Lineari tipo linea ES 25/50/80 oS/2-100 o SF-100
Distanza massima dal soffitto 10%
Applicazioni
Progettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
SISTEMI FISSI SISTEMI FISSI DIDI SEGNALAZIONE MANUALESEGNALAZIONE MANUALE
• 5.4.6 I sistemi fissi automatici di rivelazione d’incendio devono essere completati con unsistema di segnalazione manuale costituito da punti di segnalazione manuale.
• 6.1.2 In ciascuna zona deve essere installato un numero di punti di segnalazione manuale tale che almeno uno possa essere raggiunto da ogni parte della zona stessa con un percorso non maggiore di 30 m (attività a rischio basso o medio) 15 m /attività a rischio elevato).
In ogni caso i punti di segnalazione manuale devono essere almeno due per zona e devono essere posizionati in prossimità di tutte le uscite di sicurezza.
Applicazioni
DISPOSITIVI DISPOSITIVI DIDI ALLARME ACUSTICI E LUMINOSIALLARME ACUSTICI E LUMINOSI
• 5.5.3.1 Ai fini della presente norma, i dispositivi di allarme vengono distinti in:
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ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
• 5.5.3.1 Ai fini della presente norma, i dispositivi di allarme vengono distinti in:a) […]b) Dispositivi di allarme di incendio acustici e luminosi distribuiti qualora
necessari, ai fini della sicurezza, all’interno e/o all’esterno dell’area sorvegliatac) […]
• 5.5.3.3 I dispositivi di allarme devono essere costruiti con componenti aventicaratteristiche adeguate all’ambiente in cui si trovano ad operare. I dispositivi acusticidevono inoltre essere conformi alla UNI EN 54-3. […]
• 5.5.3.4 Le segnalazioni acustiche e luminose dei dispositivi di allarme di incendiodevono essere chiaramente riconoscibili come tali e non confuse con altre.
• 5.5.3.4 Il sistema di segnalazione di allarme deve essere concepito in modo da evitarerischi indebiti di panico.
Esempio: targhe ottico acustiche Elkron modelli Esempio: targhe ottico acustiche Elkron modelli TM24/220 o TB24/224TM24/220 o TB24/224Applicazioni
SUDDIVISIONE DELL’AREA IN ZONESUDDIVISIONE DELL’AREA IN ZONE
Progettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
SUDDIVISIONE DELL’AREA IN ZONESUDDIVISIONE DELL’AREA IN ZONE
5.2.7 Se una medesima linea di rivelazione serve più zone o più di 32 punti, la linea deveessere ad anello chiuso e dotata di opportuni dispositivi di isolamento in grado diassicurare che un corto circuito o una interruzione della linea medesima, non impediscala segnalazione di allarme incendio per più di una zona.
Applicazioni
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Progettazionesecondo la norma UNI 9795
Struttura alberghiera (piano tipo)Applicazioni
Progettazionesecondo la norma UNI 9795
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Struttura alberghiera(particolare)
Applicazioni
Progettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
Capannone industriale piano terraApplicazioni
Progettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
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Capannone industriale piano primoApplicazioni
APPENDICE A – DOCUMENTAZIONE DI PROGETTO
Progettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
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La documentazione di progetto deve essere come indicatonell’appendice A.
A1) GeneralitàNella redazione del progetto, si deve tener conto di tutte lecondizioni, che possono influenzare la prestazione dell’impianto dirivelazione.rivelazione.Si deve tenere conto altresì delle possibili interazioni tra l’impianto dirivelazione e le altre misure di protezione previste.
Applicazioni
APPENDICE A – DOCUMENTAZIONE DI PROGETTOProgettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
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A2) Fase preliminare (progetto preliminare e/o di m assima)Devono essere forniti almeno i seguenti elaborati :a) una relazione tecnico-descrittiva sulla tipologia e consistenza degli impianti,
comprensiva dello schema a blocchi;b) un insieme di tavole grafiche del fabbricato che illustri:
1) il tipo di installazione e la classe di pericolo;2) l’estensione del sistema con l’indicazione di ogni area non protetta;3) la destinazione d’uso delle aree da proteggere;4) una sezione trasversale dell’intera altezza dell’edificio con la posizione dei
rivelatori;Un elaborato che rappresenta un esempio di situazione di montaggio per ogni caso Un elaborato che rappresenta un esempio di situazione di montaggio per ogni caso specifico di posa (locale, area, piano, ecc.) è considerato sufficiente.
c) la dichiarazione che il progetto preliminare e/o di massima, si basa sulla conformitàdell’impianto di rivelazione alla norma UNI 9795, oppure che fornisca le informazionidi ogni scostamento dai requisiti della stessa e le relative motivazioni, sulla basedelle informazioni disponibili.
Applicazioni
APPENDICE A – DOCUMENTAZIONE DI PROGETTOProgettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
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A. 3 Fase successiva (progetto definitivo e/o esecu tivo)A. 3.1 GeneralitàLe informazioni fornite devono comprendere una scheda riassuntiva, la relazione tecnico-descrittiva dell’impianto, lo schema a blocchi dell’impianto, i disegni completi dell’impianto ed i dati dettagliati dell’alimentazione.A. 3.2 Scheda riassuntivaLa scheda riassuntiva deve fornire le seguenti informazioni:a) il nome del progetto e del progettista;b) i numeri di riferimento di tutti i disegni o documenti;c) i numeri di emissione di tutti i disegni o documenti;d) le date di emissione di tutti i disegni o documenti;d) le date di emissione di tutti i disegni o documenti;e) i titoli di tutti i disegni o documenti;f) il tipo(i) di impianto(i) e il tipo di centrale(i) di controllo e segnalazione;g) il numero o i riferimenti di ogni centrale(i) di controllo del sistema;k) la dichiarazione che l’impianto è stato progettato e sarà installato in conformità alla
norma UNI 9795 oppure che fornisca le informazioni di ogni scostamento dai requisitidella stessa e le relative motivazioni, sulla base delle informazioni disponibili;
i) un elenco dei componenti inclusi nel sistema, con le relative specifiche.
Applicazioni
APPENDICE A – DOCUMENTAZIONE DI PROGETTOProgettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
A. 3.3 Relazione tecnico-descrittivaLa relazione tecnico-descrittiva deve fornire le seguenti informazioni:- consistenza dell’impianto ed identificazione delle zone in cui è stata eventualmentesuddivisa ciascuna area sorvegliata e dei relativi sensori ad esse associati;- criterio di scelta dei dispositivi;- dimensionamento;- calcolo delle autonomie;- definizione dei limiti dell’applicazione specifica;- normativa e legislazione applicabile;- dimensionamento cavi; in particolare deve contenere un calcolo relativo ai caviprincipali dell’impianto di rivelazione:principali dell’impianto di rivelazione:- linee di rivelazione e/o loop,- linee degli avvisatori di allarme,- linee di alimentazione primaria e secondaria.
Deve altresì essere fornita una indicazione tecnica precisa circa la tipologia di caviammessi per ciascun tipo di collegamento, tenendo conto anche di quanto previsto dallenorme in materia di impianti elettrici e dalle disposizioni legislative vigenti.
Applicazioni
APPENDICE A – DOCUMENTAZIONE DI PROGETTOProgettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
A. 3.4 Schema a blocchi
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
A. 3.4 Schema a blocchiLo schema a blocchi deve rappresentare:- tutte le tipologie di apparati impiegati;- la loro interconnessione logica;- la funzionalità complessiva del sistema.Inoltre deve essere implementato con lo schema funzionale particolareggiato del sistema (tabelle causa-effetto).A. 3.5 Disegni di layout (Elaborati grafici) dell’i mpiantoI disegni di layout devono includere le seguenti informazioni:a) orientamento della planimetria;b) caratteristiche di pavimenti, soffitti, tetti, muri esterni e pareti di separazione dellearee protette con impianto da quelle non protette;aree protette con impianto da quelle non protette;c) sezioni verticali di ogni piano di ciascun edificio, con l’indicazione della distanza deirivelatori da soffitti, elementi strutturali, ecc. che influenzano la loro collocazione;d) la posizione e la dimensione degli spazi nascosti di coperture, soffitti o pavimenti diambienti e altri vani chiusi ;e) indicazione di condotti, passerelle, piattaforme, macchinari, ecc., che possono influenzare la distribuzione dei componenti (rivelatori, pulsanti, ecc.);f) tipologia e ubicazione di tutti i componenti costituenti il sistema;g) tipologia e l’ubicazione delle connessioni tra i componenti dell’impianto;h) la posizione e le caratteristiche di ogni collegamento;i) una legenda dei simboli utilizzati.Applicazioni
APPENDICE A – DOCUMENTAZIONE DI PROGETTOProgettazione secondo la norma UNI 9795Progettazione secondo la norma UNI 9795
ESEMPI REALIZZATIVI - Sistema FAP500
A. 3.6 Alimentazione elettrica
A. 3.6.1 Disegni dell’alimentazione elettrica prima riaI disegni devono raffigurare la posizione dell’origine dell’alimentazione primaria e ilcollegamento fino alla(e) centrale(i) di controllo e segnalazione e a tutte le eventualistazioni ausiliarie di alimentazione.Devono essere indicati anche la posizione e il tipo dei dispositivi di sezionamento e delleprotezioni.Deve essere inclusa una legenda dei simboli.
A. 3.6.2 Disegni dell’alimentazione elettrica secon dariaA. 3.6.2 Disegni dell’alimentazione elettrica secon dariaI disegni devono raffigurare le modalità e tipologia di alimentazione secondaria e ilcollegamento fino alla(e) centrale(i) di controllo e segnalazione e a tutte le eventualistazioni ausiliarie di alimentazione.
Applicazioni
Sede Centrale : Via Bologna, 188/C – 10154 TORINO
CONTATTICONTATTI
Sede Centrale : Via Bologna, 188/C – 10154 TORINOTel. 0113986700 - Fax 011 3499434
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