14/01/08 paololattanzio.blogspot.com 1 Web 2.0: ultime frontiere • Nuove tendenze • Web 2.0 e didattica • On-line Office • Testo, Audio & video • Web 2.0 & Business Contatti: [email protected] Blog: paololattanzio.blogspot.com
May 20, 2015
14/01/08 paololattanzio.blogspot.com 1
Web 2.0: ultime frontiere
• Nuove tendenze• Web 2.0 e didattica• On-line Office• Testo, Audio & video• Web 2.0 & Business
Contatti: [email protected]
Blog: paololattanzio.blogspot.com
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Web 2.0 e nuove tendenze
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Social Network• E’ un gruppo di persone connesse tra loro. Tre ambiti:
professionale, amicizia e relazioni amorose.• Esplosero nel 2003: Friendster, Tribe.net, LinkedIn. Orkut
2004. Kibop (Sp e P) 2004. In Italia SuperEva.• Oggi: Myspace e Facebook, con 107 e 73 milioni di utenti. • Anche evoluzione delle web-radio. Non solo download.
Pandora.com, Lastfm.it, musicovery.com, creano community.
• Social network e community networking generano approcci innovativi per società civile ed e-democracy.
• Per entrare in social network online occorre costruire il proprio profilo.
• Poi si invitano amici, che fanno lo stesso, per allargare il network.
• Si costruiscono community tematiche, aggregando utenti.
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Esempi: Facebook Myspace LinkedIn
Musica Interessi Amicizie
Condivisione, download, nuove conoscenze, ricerca
Comunità di pratica, condivisione, e-democracy, aggiornamento
Ricerca amici, ricerca relazioni amorose, scambio informazioni, viaggi
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» Statistiche, da Wikipedia» Regola dei 4 secondi» Importanza del “non” refresh della pagina
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Web 2.0 e didattica
• Didattica online da: FaD, E-learning e E-learning 2.0
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• Come cambia la didattica: spazi (dell’apprendimento, dell’insegnamento, della ricerca), collaborazione (fra pari, verticale, orizzontale, interna, esterna), partecipazione (aperta e ricorsiva, non fissa), cambia ciclo di produzione contenuti (non più solo docente -> studente)
• Concetto di qualità: la qualità è valutata costantemente dagli utenti e fruitori, concetto emittente/ricevente sfumato, standard frutto dell’uso e non di imposizioni.
• Stephen Downes: e-learning 2.0
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Stephen Downes: E-learning 2.0• Prevede processo di apprendimento on line grazie a tecnologie di
rete che integrano al loro interno i principi innovativi del Web 2.0. • Con Web 2.0 la rete diventa spazio virtuale di interazione
collaborativa fra utenti. Le risorse si trovano distribuite sul web non più create da un unico soggetto, ma da utenti collegati fra loro grazie a tecnologie di collaborazione e condivisione della conoscenza.E’ centrale dimensione sociale della rete, con ambienti di apprendimento virtuali e collaborativi.
• Questo modello trova la sua valenza formativa nel concetto di "intelligenza collettiva" che deriva dai processi cognitivi che si svolgono sulla rete in modo distribuito grazie al supporto delle nuove tecnologie.
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Didattica online
• Berkeley
• Yale
• MIT
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On-line Office• Per fare cosa? Scrittura collaborativa,
progetti integrati, competenze lontane• Vantaggi? Economici, no installazione, no
alfabetizzazione nuovi software, no upgrade, tutto con uno strumento
• Archiviazione? Differenziata. Online, in locale, in mail. Sempre protetta.
• Web come piattaforma: si sposta il discorso, da pc a web.
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Scrittura collaborativa
• Soprattutto nella scrittura di documenti e codice sorgente.
• Asincrono. Tempi di scrittura si riducono.• Editor di testo permettono di aggiungere
annotazioni e commenti.• Wikipedia è un progetto di scrittura
collaborativa
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Web 2.0 non è solo testo
• Network radiofonico: struttura & copertura, infrastruttura di rete, redazione condivisa, scrittura condivisa del palinsesto, didattica allargata, intrattenimento, copertura estesa. Social network, no?
• Last.fm• Pandora• Radio stanica
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Web 2.0 è anche internet TV
• Youtube è solo punto di partenza.• Permette il social network?• YouTube è ancora un servizio Web o deve
essere considerato un vero e proprio medium al pari di TV, Radio, giornali e Internet?
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Due brevi considerazioni• La diffusione di YouTube ha raggiunto livelli inimmaginabili sia dal punto di
vista “numerico” dei contenuti che, in alcuni casi, sono visti da milioni di persone, sia da quello qualitativo (si pensi al recente caso della Regina d’Inghilterra che lo ha scelto come canale di comunicazione istituzionale, caso Zalayeta), al crescente numero di Università che pubblicano elezioni o alle iniziative di marketing che lo prevedono nel mix di strumenti utilizzati.
• Lo strumento tecnico, fatta eccezione per la media risoluzione dei contributi, sembra l’unica forma pseudo-televisiva in grado di rispondere alle esigenze dell’era dell’accesso. YouTube è infatti diacronico (i contenuti sono sempre disponibili), multidevice (visibile in TV tramite console di gioco, sul computer, sul palmare ecc…), ubiqua (mai sentito parlare dei servizi YouTube di TIM e Vodafone?) e organizzato secondo logiche e architetture che rendono la marea di contenuti caricati semplici da reperire.Date queste caratteristiche, YouTube si può davvero ancora considerare “solo” un servizio Web 2.0?
Esempio: The Blog TeleVision
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Web 2.0 fa cambiare anche il business
• Nelle aziende il Web 2.0 non si limita ai servizi collaborativi più noti. Es. blog,network.
• Es: Nike e Google - Gmail• Per le aziende deve essere un insieme di
piattaforme e servizi basati su protocollo IP, dinamici e utili allo sviluppo di applicazioni e relazioni, sia interne sia esterne.
• E’ un acceleratore di conoscenza, e così può portare vantaggi alle aziende su tutti i fronti (interno ed esterno).
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Prima Dopo
MonologoUnidirezionaleComunicazione di massaStaticoNo interazione fra clientiDifficile identificare i clientiDifficile gestire i clienti
DialogoOne-to-one marketingReal-timeDinamicoCollaborativoRich customer interactionRich customer data
Rapporto e interazioni fra Azienda e Clienti
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Il Web 2.0 nelle imprese
• Oltre il 40% delle P&M aziende utilizza il Web 2.0 in America (‘06-’07). Il 14% utilizza il modello SAAS (software as a service: invece di programmi residenti)
• Si abbattono i costi di promozione e di vendita dei propri prodotti/servizi aumentando l'impatto di informazioni sulla clientela.
• Oggi circa 400 mila aziende americane P&M utilizzano il webcasting o i blog. 260 mila utilizzano sistemi di podcast. Circa 400 mila utilizzano Skype. Largamente più utilizzati i sistemi di messaggistica istantanea.
AMI Partners
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• Indagine su un campione di 320 quadri dirigenti, di sette paesi europei (It, Fr, De, Uk, No, Es, Se)
• Il 57% attribuisce il basso tasso di penetrazione del Web 2.0 in azienda alla mancanza di comprensione della tecnologia da parte del management.
• Fra le altre cause, sono citate la mancanza di controllo sui contenuti diffusi (23%) e le problematiche legate alla sicurezza (20%).
BEA Systems
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• Fra le ragioni che potrebbero spingere le imprese a investire sul Web 2.0, al primo posto c’è il miglioramento dell’interazione fra aziende e clienti (41%).
• Sono citati anche il miglioramento della collaborazione fra i dipendenti (31%) e l’opportunità di creare un’interfaccia unica fra i partner o i fornitori dell’azienda (28%).
BEA Systems
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A.A.A.A.A.A.
•Abbassa il volumeAbbassa il volume
•Ascolta le personeAscolta le persone
•Apri le porte dell’aziendaApri le porte dell’azienda
14/01/08 paololattanzio.blogspot.com 24IPSOS Mori, 11/06
• Il 61% degli utenti internet europei conosce i blog (IT:58%)
• Il 34% (39 milioni) non ha acquistato un prodotto perché ha letto un commento negativo online
• Il 52% è più favorevole ad acquistare un prodotto di cui ha letto commenti positivi online
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Il consumatore è cambiatoIl consumatore è cambiato
• Ha più potere ha il controllo• È meno fedele ha offerta globale• Vuole partecipare alla costruzione del
brand e dei prodotti• Le aziende devono costruire un rapporto
con le persone (non più solo consumatori),conversando, mostrando il volto umano dell'azienda
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L’azienda che intraprende strategie comunicative 2.0 deve:• Avere passioneAvere passione• Rivolgersi alle personeRivolgersi alle persone• Essere credibileEssere credibile• Scrivere spessoScrivere spesso• link, link, link, link, link, link, link, link, link, link, link, link, link, link, link, link, link, link,
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Pubblicità su Internet ogni anno cresce del +40%
Web Marketing
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7 regole per le aziende che usano il Web 2.0
• Le aziende dovrebbero costruire una struttura con Service oriented architecture in grado di integrarsi nel Web 2.0.
• Le aziende dovrebbero considerare prioritario il controllo degli accessi ed essere sicure che la struttura di Web 2.0 possa essere integrata con la propria soluzione per la gestione degli accessi.
• Le società non dovrebbero avere il timore di continuare ad utilizzare i propri sistemi di comunicazione come le email o i calendari, ma dovrebbero entrare nell'ottica che una combinazione dei vecchi sistemi e Web 2.0 possa portare soltanto benefici.
• Dare fiducia agli utenti, ma monitorare l'utilizzo delle applicazioni.• Invita le aziende a trovare un modo per evitare che i propri dipendenti
utilizzino i sistemi di comunicazione per scopi che non hanno nulla a che fare con il lavoro.
• Molte aziende pensano che avere un sito internet non sia importante. Invece, potrebbe essere un'interfaccia utile dove inserire wiki o blog, come fanno già diverse grandi aziende.
• Le società dovrebbero cercare di utilizzare ciò che gli utenti comunicano in Rete per definire le loro strategie di marketing.
di Marianna Di Iorio
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Come cambieranno i dispositivi elettronici che usiamo
• Mobilita’ dei contenuti. Un utente deve poter muovere i contenuti digitali fra i dispositivi elettronici. Oggi gli si chiede di essere tecnico e tradutotre, o si impedisce la mobilità dei contenuti, vincolandoli. La politica deve diventare l’integrazione fra prodotti.
• Adattativita' dell’interfaccia, al fine di consentire la personalizzazione dell’esperienza. Ad es. schermata principale adattativa rispetto all'ambiente in cui si trova l’utente: foto di sfondo, ora del giorno, elementi grafici che comunicano lo stato del dispositivo (batteria, chiamate perse, ecc).
• Nuovi paradigmi di relazione. L’impatto di fenomeni come Myspace, Youtube, Facebook etc. non e’ limitato al Web. Anche i prodotti elettronici devono essere ripensati in una dimensione sociale.
• Gestione dell'esplosione di scelte. Gli utenti soffrono di eccesso di proposte, sia dispositivi che servizi. La user experience deve tenerne conto: le persone hanno bisogno di essere rassicurate sull’uso.
• Un prodotto elettronico:“puo’ condurre una persona lungo un viaggio fatto di tappe appaganti, grazie ad una user experience ricca che catturi l’immaginazione e che riveli mondi inaspettati”.
• Come cambieranno i dispositivi elettronici che usiamo di Luca Chittaro
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A ognuno il suo
• Ning • Neurona.it
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Il futuro…… o il 3.0Second Life
Second Life è un mondo virtuale tridimensionale multi-utente online. Il sistema fornisce agli utenti gli strumenti per aggiungere e creare nel "mondo virtuale" di Second Life nuovi contenuti: oggetti, fondali, fisionomie dei personaggi, contenuti audiovisivi, ecc.
Esempio
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Possiamo parlare ancora di web 2.0?
• Web 3.0: è un termine a cui corrispondono significati diversi volti a descrivere l'evoluzione dell'utilizzo del Web e l'interazione fra innumerevoli percorsi evolutivi possibili. Questi includono: trasformare il Web in un database, cosa che faciliterebbe l'accesso ai contenuti da parte di molteplici applicazioni che non siano dei browser, sfruttare al meglio le tecnologie basate sull'intelligenza artificiale, il web semantico, il Geospatial Web, o il Web 3D.
• Web semantico: si intende la trasformazione del World Wide Web in un ambiente dove i documenti pubblicati siano associati ad informazioni e dati (metadati) che ne specifichino il contesto semantico in un formato adatto all'interrogazione e all'elaborazione automatica.
• Saranno possibili ricerche molto più evolute delle attuali, basate sulla presenza nel documento di parole chiave, ed altre operazioni specialistiche come la costruzione di reti di relazioni e connessioni tra documenti secondo logiche più elaborate del semplice link ipertestuale.
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