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Seminario - La Scienza senza Barriere dallo Spazio alla Rete 24 Gennaio 2018 1 di 24 Nuove Prospettive Tecnologiche e di Servizio per l’Aerospazio Ing. Giovanni Nicolai Presidente Commissione Aerospazio Ordine Ingegneri Provincia di Roma
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Nuove Prospettive Tecnologiche e · 2018-07-17 · Seminario - La Scienza senza Barriere – dallo Spazio alla Rete – 24 Gennaio 2018 1 di 24 Nuove Prospettive Tecnologiche e di

Aug 13, 2020

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Seminario - La Scienza senza Barriere – dallo Spazio alla Rete – 24 Gennaio 2018 1 di 24

Nuove Prospettive Tecnologiche e

di Servizio per l’Aerospazio

Ing. Giovanni Nicolai Presidente Commissione Aerospazio

Ordine Ingegneri Provincia di Roma

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Argomenti Trattati

1. Generalità sugli Small-Sat (Piccoli Satelliti) Evoluzione

Caratteristiche Orbitali

Stato dell’Arte e Sviluppi Futuri

Standardizzazione Nano Satelliti

Cube-Sat

Servizi Applicabili

2. Sviluppo Tecnologie per gli Small-Sat Tecnologie a RadioFrequenza

Esempi di Payload Micro-NanoSat

Tecnologie Digitali

3. Integrazione con la Rete Terrestre Architettura di Rete

Sviluppo Servizi

Costellazioni Cubesat

Futuro della Tecnologia Cubesat

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1. GENERALITÀ SUGLI SMALL-SAT

I progressi nella tecnologia hanno spinto la comunità spaziale a concentrarsi sulla

miniaturizzazione dei satelliti convenzionali, rendendo i piccoli satelliti sempre più

popolari ogni giorno. Negli ultimi anni sono stati lanciati diversi piccoli satelliti

(nano,micro e mini) la cui classificazione è mostrata nella figura.

Queste piccole missioni sono attraenti a causa della loro riduzione di budget e tempi

di sviluppo.

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Evoluzione degli Small-Sat

• Il termine piccolo satellite non implica unicamente il satellite educativo o

ricreativo ma si estende a prospettive commerciali e di business per un gran

numero di industrie e grandi aziende di servizio tra cui Google e Space X (azienda

di trasporto aerospaziale).

• La diffusione dei piccoli satelliti, unitamente al miglioramento tecnologico dei

payload e alla miniaturizzazione dei satelliti, ha aperto nuove opportunità

commerciali per i servizi di Telecomunicazione e Osservazione della Terra.

• Contrariamente alla loro dimensione, la quantità di dati acquisita da questi

piccoli satelliti è grande e sempre crescente. I sistemi esistenti di aggregazione

dei dati come Copernicus o GEOSS beneficeranno direttamente di un aumento

dei dati dalla capacità di trasmissione dei micro-satelliti.

• Ciò avrà un impatto sulla quantità di dati disponibili per alcune applicazioni

come il cambiamento climatico, il monitoraggio delle risorse agricole e

dell'inquinamento.

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Seminario - La Scienza senza Barriere – dallo Spazio alla Rete – 24 Gennaio 2018 5 di 24 5 di

• I piccoli satelliti sono dislocati su orbite basse LEO (Low Earth Orbit) tra 400 Km e

800 Km rispetto alla superficie terrestre ed hanno un tempo di visibilità dalla

stazione di terra ricevente dell'ordine di 8-15 minuti su un arco da 5° a 175°.

• In questo breve periodo, tutte le informazioni raccolte lungo un'orbita piena

devono essere scaricate alla stazione di terra. Il collo di bottiglia di questo

sistema è la velocità con cui i dati raccolti vengono trasmessi al recettore del

segmento del terreno.

Caratteristiche Orbitali degli Small-Sat

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Stato dell’Arte e Sviluppi Futuri

• La Bit Rate di trasmissione massima raggiunta ad oggi da queste missioni di

nano e micro satelliti è di circa 100 Mbps. La frequenza più utilizzata per la

trasmissione dei dati è la banda X a 7-8 GHz mentre la banda S è stata

normalmente utilizzata per telemetria/telecomando (TT&C Telemetry Telecommand and

Control) e per il controllo di assetto (AOCS Attitude and Orbit Control System).

• Quindi c’è grande sviluppo di tecnologie COTS (Commercial Off The Shelf) per

aumentare la capacità di trasmissione fino a 500-1000 Mbps anche a bordo di tali

piccoli satelliti mediante:

Standardizzazione di Nano satelliti;

Utilizzo di bande di frequenza meno affollate quale la banda Ka (26 GHz) e

tecnologie SDR (Software Defined Radio);

Utilizzo di tecnologie fotoniche per l’elaborazione a bordo del segnale e di

sistemi di trasmissione ottica del segnale;

Utilizzo di HW COTS

Utilizzo di Architetture Riconfigurabili SDR

Utilizzo di sensori/telecamere ad alta definizione.

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Standardizzazione dei Nano Satelliti

• Proprio come gli smartphone, i satelliti stanno diventando sempre più piccoli e migliori. I

Nanosatelliti oggi possono fare quasi tutto ciò che un satellite convenzionale fa, e anche a

una frazione del costo.

• Nessuno contesta il fatto che i piccoli satelliti non possono sostituire i più grandi satelliti

convenzionali GEO (Geosynchronous Earth Orbit) ma organizzazioni governative e start-up

stanno cercando di ottenere un pezzo della torta anche con satelliti di piccole dimensioni

per servizi diversificati.

• Solo nel 2016 sono stati lanciati circa 300 satelliti con peso compreso tra 1 e 50 kg.

• La realizzazione ed il successo di satelliti basati su componenti commerciali è un primo

indizio comunque della necessità di un cambio di tecnologie. Le varie iniziative private

negli Stati Uniti, tese sia a ridurre drasticamente il costo di lancio dei satelliti che a

diminuirne il costo del ciclo di vita, hanno portato alla standardizzazione dei satelliti

CubeSat che rientrano nella tipologia dei NanoSat .

Struttura di un CubeSat

di 1 Unità (1U)

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CubeSat Standard

Tipologie di Cubesat da

1U a 12U

Standard di un Nano-satellite

Cube-Sat di 1 Unità (1U)

Il breve tempo che passa dal progetto alla realizzazione di un micro satellite consente di

utilizzare componenti e carichi utili allo stato dell’arte. Inoltre la standardizzazione, in

particolare nella classe Cubesat, ha prodotto due grandi vantaggi: innanzitutto l’esistenza di

una vasta comunità di operatori che lavora sulla stessa piattaforma e affronta problemi simili

offrendo soluzioni che vengono ampiamente condivise via web.

Un secondo vantaggio è che la standardizzazione ha prodotto automatismi nell’integrazione

nei lanciatori. Esistono diversi lanciatori (Vega, PSLV, Dniepr) che accettano Cubesat anche a

pochi mesi dal lancio se questi vengono rilasciati dal sistema standard P-POD (Poly-

PicoSatellite Orbital Deployer ).

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P-POD Deployer

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Servizi Applicabili

• I Nano Satelliti sono nati come uno strumento di grande utilità nei progetti di

didattica avanzata nel settore spaziale ma, grazie alla continua miniaturizzazione

delle componenti elettroniche, hanno presto cominciato ad avere capacità simili

a quelle dei satelliti più grandi e hanno attratto l’attenzione di altri soggetti del

mondo aerospaziale per applicazioni di:

Tele Comunicazione

Osservazione della Terra

• Un altro aspetto importante di questa rivoluzione tecnologica è l’integrazione di

questi piccoli satelliti e loro costellazioni con la rete mobile terrestre 4G/5G per

fornire servizi quali:

Disseminazione dei Dati verso utenza finale;

Realizzazione di Centri Servizi integrati con la Rete 5G;

Applicazioni Android per la disseminazione dei Dati.

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2. SVILUPPO TECNOLOGIE PER SMALL-SAT

Sull’utilizzo di nuove tecnologie COTS a radiofrequenza applicabili ai NanoSat si segnalano

gli avanzati sviluppi nei seguenti campi:

Banda Ka a 26 GHz in quanto è meno congestionata e fornisce una larghezza di banda 4

volte maggiore della banda X. Il rapporto finale del gruppo di esperti 2016-11-

18_LEO26SG dice: “La frequenza di 26 GHz è un'opzione valida per comunicazioni

dirette a terra da veicoli spaziali a orbita bassa (LEO). I pianificatori di missione

possono trascurare la frequenza di 26 GHz a causa della non familiarità, dei rischi

percepiti o della facilità di implementazione di una missione utilizzando un approccio

standard. Non avendo preso in considerazione l'utilizzo della banda a 26 GHz, però, le

missioni potrebbero mancare le opportunità offerte da frequenza più alte”;

Antenne compatte Ka (antenne patch array con dimensioni 20x20 mm) e apparati RF a

basso costo (LNA Low Noise Amplifier e SSPA Solid State Power Amplifier) da installare sui

satelliti NanoSat per illuminare la stazione ricevente terrestre con larghezze di fascio

sufficienti durante il passaggio in visibilità sull’orbita LEO (8-15 minuti);

SSPA in GaN (Gallium Nitride) che diventeranno presto una soluzione molto più attraente

poiché la loro efficienza e la potenza di uscita (circa 10 W) in genere raddoppieranno le

performance dei precedenti SSPA in GaAs (Gallium Arsenide) già esistenti.

Tecnologie a Radiofrequenza

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Sistema di Comunicazione a 26 GHz

Estratto dal rapporto finale 2016-11-18_LEO26SG

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Antenna Patch a 26 GHz

Diagramma di Radiazione di una Antenna Patch a 26 GHz

con fascio a 3dB di ± 20 degrees

Dimensioni di una Antenna Patch a 26 GHz

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Payload MicroSat Riconfigurabile

Interessanti gli sviluppi recenti dei Payload Small-Sat riconfigurabili:

Con conversione di Frequenza X/Ka;

Con conversione Radiofrequenza/Link Ottici;

Con interconnessioni ISOL (Inter Satellite Optical Link);

Con conversione Fotonica a Bordo per l’elaborazione di Banda Base;

Con Compressione a Bordo del Segnale.

L’architettura di comunicazione con l’utilizzo di tali Payload riconfigurabili è mostrato

in figura:

Payload Riconfigurabile

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Payload Cubesat miniaturizzato con

compressione a bordo

Interessanti anche gli sviluppi di Payload Cubesat operanti in Banda X ma con avanzate tecniche

di compressione a bordo e facenti uso degli standard di comunicazione DVB-S2X e codifica CCSDS

(Consultative Committee on Space Data Systems) basate su tecnologia SDR .

La realizzazione dello standard DVB-S2X in tecnologia SDR permetterà mediante Adaptive Coding

Modulation (ACM) o Variable Coding Modulation (VCM) di raggiungere bit data rates molto alte nel

collegamento RF in banda X.

Payload Miniaturizzato in Banda X

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Tecnologie Digitali

• Utilizzo di Tecnologie di Comunicazione SDR con l’utilizzo di Modem basati su

processori FPGA programmabili (Field Programmable Gate Array) per l’elaborazione del

segnale e che forniscono un sistema di comunicazione capace di adattarsi alle condizioni

metereologiche con modulazioni flessibili variabili da 8PSK (PSK=Phase Shift Keying) fino a

64 APSK mediante l’utilizzo di Modulazioni e Codici Adattativi (ACM Adaptative Code

Modulation e VCM Variable Code Modulation) molto robusti in tecnologia DVB-S2X.

• Altre promettenti tecnologie per aumentare la Bit Rate di Trasmissione derivano da:

Utilizzo della tecnologia Fotonica per l’elaborazione dei dati (immagini ad alta

definizione raccolte dai sensori e telecamere) a bordo del Nano/Micro Sat;

Utilizzo di Link Ottici di Trasmissione per i collegamenti con altri satelliti ISOL (Inter

Satellite Optical Link) per la raccolta dei dati anche come alternativa all’utilizzo della

Radio Frequenza;

Telecamere/Sensori Iperspettrali;

Sistemi di Elaborazione, Compressione e Immagazzinamento dei Dati a bordo;

ISOL=Inter Satellite Optical Link.

Scheda FPGA

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3. INTEGRAZIONE CON LA RETE TERRESTRE

L’integrazione della Rete Satellite con quella Terrestre 4G/5G può creare diverse

opportunità di Servizio ed Applicazioni mirate all’Utenza mobile.

Lo schema architetturale di tale rete è mostrato nella figura succesiva dove lo strato

spaziale intermedio è costituito da una costellazione di SmallSat che sono

interconnessi sia con le Gateway Terrestri che con i satelliti GEO o MEO.

I dati raccolti dagli SmallSat mediante sensori all’infrarosso o multispettrali possono

essere ri-trasmessi, dopo opportuna compressione a bordo per ridurre la bit rate, verso

le gateway terrestri o verso satelliti MEO o GEO via ISL (Inter Satellite Link) o ISOL

(Inter Satellite Optical Link) per ottenere coperture più larghe.

Le Gateway Terrestri possono essere interconnesse a Centri Servizi collegati alla Rete

Mobile 4G/5G.

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Architettura di Rete Terrestre-Satellite

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Sviluppo Tecnologie e Servizi

Con tale architettura si potrebbero realizzare diversi Servizi ed Applicazioni, quali:

Smart Gateway di Raccolta dei dati da SmallSat;

Smart Gateway per Rilancio dati ai centri servizi della rete mobile terrestre 4G/5G;

Realizzazione di Centri Servizi integrati con la Rete 5G;

Elaborazioni Dati Ricevuti dagli Smallsat per Controllo del Territorio;

Elaborazioni Dati Ricevuti dagli Smallsat per Osservazione della Terra;

Disseminazione dei Dati verso Utenti Mobili;

Applicazioni per la disseminazione dei Dati.

Il futuro dei servizi e delle applicazioni satellitari si misurerà dalla capacità di integrare

diverse tecnologie, costellazioni e segmenti spaziali (GEO, MEO, LEO) con la Rete

Terrestre di futura generazione per arrivare direttamente all’Utente.

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Costellazioni CubeSat

Gli sviluppi futuri prevedono per l’integrazione con la Rete Terrestre la realizzazioni di

Costellazioni di CubeSat dove per costellazione satellitare si intende un gruppo di

satelliti artificiali utilizzati in modo coordinato operanti sotto un controllo comune e

sincronizzati in modo che la loro copertura a terra si complementi.

I satelliti in orbita bassa (LEO) sono spesso schierati in una costellazione, perché l'area

di copertura di un singolo satellite di questo tipo è relativamente piccola. Per mantenere

una copertura continua di una particolare area del globo sono necessari molti satelliti in

orbita terrestre bassa; al contrario, i satelliti geostazionari, muovendosi con la stessa di

rotazione della Terra, coprono sempre la medesima zona.

Un nuovo traguardo è stato raggiunto dalla realizzazione dei piccoli satelliti CubeSat

che guardano il mondo. Sicuramente lo spazio e la sua esplorazione non sono più un

tema per pochi, ma ricercatori, studiosi o semplici appassionati ora possono condividere

le loro esperienze grazie alla tecnologia che si è talmente tanto evoluta da portare alla

nascita dei CubeSat.

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Futuro della Tecnologia CubeSat

La carta vincente dei mini-satelliti è costituita dal fatto che sono scatole da riempire come si

desidera: con sensori, fotocamere ed ogni tipo di strumentazione abbastanza piccola da essere

contenuta nel proprio volume.

La National Science Foundation americana ha lanciato un programma di Cubesat dedicato alla

meteorologia spaziale, un campo d'indagine che studia l'interazione tra il vento solare e la

magnetosfera terrestre.

La Planet Labs di San Francisco ha messi in orbita 28 Cubesat 3U, dedicati all'osservazione della

terra. La presenza simultanea di questa sorta di occhi spaziali consente di coprire qualsiasi punto

del pianeta, ottenendo immagini, non competitive, ma sufficienti a rilevare le aree colpite da

alluvioni, grandi incendi o deforestazione.

Cubesat 3U della

Planet Labs

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Conclusioni e Riflessioni

Ricordiamo che nei progetti scientifici italiani dei Cubesat sono molto attivi la UNIROMA1, la

UNIBO e la Ingeniars (azienda italiana spin-off dell’Università di Pisa). Ricordiamo anche la

GAUSS (Group of Astrodynamics for the Use of Space Systems) fondata dal Prof. Filippo

Graziani da cui estrapoliamo le seguenti riflessioni:

……“Gli scopi futuri sono limitati principalmente dalla fantasia umana piuttosto che dalla

tecnologia. Ci sono progetti per il monitoraggio di disastri ambientali, per lo sviluppo di studi di

biomedicina, per migliorare i servizi internet in aree remote, per sviluppare tecniche di agricoltura

intelligente, per la prevenzione dei terremoti. Lo sviluppo futuro di questo sistema dipende dalla

fantasia dei futuri progettisti “ …….

a cui aggiungerei una mia riflessione “anche dal mercato che ne detta i costi ed i servizi”.

Tra i progetti portati a termine con grande successo dalla GAUSS c’è il CubeSat TuPOD che è

stato lanciato nello spazio a gennaio 2017 dalla Stazione Spaziale Internazionale ISS in

collaborazione con JAXA, Japan Aerospace Exploration Agency.

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Riferimenti Bibliografici

Low-Earth Orbit (LEO) 26 GHz K-band Study Group - Final Report November 2016

Geospatial World – Report April 2016

Seminario Internazionalizzazione e Aerospazio Dicembre 2016

Lightweight and Cost Efficient Spaceborn Patch Antenna 2016 IEEE

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Grazie a tutti

dell’attenzione mostrata

Domande?