EDITORIALE Cellulare sì/cellulare no? Abbiamo deciso di dedicare l’editoriale di questo 2° numero ad un problema che è emerso nelle ultime settimane, qui alla Aldo Moro. Infatti, un po’ di tempo fa, è stata dettata un circolare che vietava di utilizzare, o anche solo introdurre, i telefonini a scuola. Questo è anche quanto dice il regolamento: ma per voi è giusto o sbagliato? Ovviamente ci sono sia pro che contro: ad esempio i pro sono che davanti ad un imprevisto può essere comodo disporre di un telefono sempre a portata di mano, mentre i contro sono che il telefonino ti si può rompere o te lo possono rubare e che normalmente un utilizzo improprio può essere causa di disturbo o distrazione. Del resto, diciamo noi (forse anche andando contro corrente), siamo in un paese libero: chi può vietarci di tenere in tasca (e in piena osservanza del regolamento) un oggetto che sta sempre più diventando di uso comune? Vietarlo, tra l’altro, rischia di produrre due effetti: o lo si porta di nascosto, oppure non lo si porta per timore della punizione, ma senza aver capito fino in fondo cosa ci sia di male nell’averlo, come dimostrano le discussioni emerse nelle varie classi a tale proposito. E dunque ci si chiede quanto possa essere educativo porre un divieto di questo genere. Non è meglio, invece insegnare i limiti dell’uso? E voi che ne pensate del cellulare a scuola? Per farvi rispondere manderemo nei prossimi giorni degli inviati con delle schede per esprimere il vostro parere e poi, in base alle risposte, vedremo se è il caso di proporre al dirigente una opportuna modifica al regolamento. La risposta giungerà nel prossimo numero! A CURA DI RANIERI 1^C Il 22 gennaio, come da programma, i ragazzi di 1^ e 3^ media si sono dati da fare per rendere la nostra scuola il più accogliente possibile per gli alunni di 5^elementare. Noi di 1^ media abbiamo realizzato dei cartelloni con scritto “Benvenuti” in inglese, francese, italiano e india- no. Appena arrivati i ragazzi di 5^, li abbiamo fatti accomodare e spiegato come funziona la nostra scuola, poi li abbiamo divisi in gruppi. I ragazzi di terza hanno fatto far loro un tour della nostra scuola e li hanno accompa- gnati nei laborato- ri dove alcuni alun- ni di 1^ avrebbero spiegato il funzio- namento del laboratorio di inglese, di giornalino, di informatica e di ludolinguistica. Nel laboratorio di giornalino abbiamo spiegato come realizziamo la nostra pubblicazione. Nel laboratorio di inglese abbiamo fatto vedere i mini video che abbiamo girato con il Professor Piazza. Nel laboratorio di informatica abbiamo mostrato come scriviamo i nostri articoli. E infine, per il laboratorio di ludolinguistica, abbiamo spiegato come realizzare alcuni giochi linguistici. In conclusione, tutte le classi hanno messo un po’ del loro impegno perché questo open day avesse successo. Speriamo che agli alunni di 5^ sia piaciuto! A CURA DI PEZZOTTA 1^B SOMMARIO: - Open Day: pag.1 - Attività scolastiche: pag.2 - Progetti della scuola: pag.2-3-4-5 - Poesie, racconti: pag.6-7 - Vignette: pag.8 - Cultura e Culture: pag.9 - Ludolinguistica: pag.10 - Dipendenze: pag.1-11 - San Valentino: pag.12 MONDO SCUOLA I GIOVANI E LE DIPENDENZE QUEI GIOVANI CHE VANNO “IN LOCANDA” Uno dei locali preferiti dai ragazzi è la famigerata “Locanda del Santo Bevitore” di Cavernago, dove ogni sera si recano, da tutta la provincia, moltissimi giovani, poiché in quel luogo si sentono liberi di fare ciò che vogliono,senza essere continuamente sorvegliati dagli adulti. Visto che, come locale, non parrebbe avere nulla di speciale, una delle ragioni principali è probabilmente il fatto di andarci insieme al gruppo; infatti molti ragazzi sono continuamente condizionati dalle scelte altrui, perciò decidono di frequentare questo locale solo per moda. Altri invece vi si recano banalmente perché circolano alcol e droghe, perché infine è questo quel che si fa durante le lunghe notti in Locanda… Ci si dà alla pazza gioia in compagnia di varie sostanze. Questa “moda” di andare in Locanda sta diventando sempre più un “bisogno”, perché sempre più ragazzi ci tornano, incuriositi dallo stile di vita che questi luoghi “di perdizione” propongono. Continua a pag 11 BREAKING NEWS OPEN DAY ALDO MORO Aldo Moro EXPRESS Data: APRILE 2016 Anno 1. Numero 2. a cura della classe 1^ B e 1 ^ C. ISTITUTO COMPRENSIVO A. MORO DI CALCINATE PROSSIMI APPUNTAMENTI - Metti a fuoco l’accoglienza - Festa di fine anno
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Transcript
ALDO MORO EXPRESS
EDITORIALE Cellulare sì/cellulare no?
Abbiamo deciso di dedicare l’editoriale
di questo 2° numero ad un problema che
è emerso nelle ultime settimane, qui alla
Aldo Moro. Infatti, un po’ di tempo fa, è
stata dettata un circolare che vietava di
utilizzare, o anche solo introdurre, i
telefonini a scuola. Questo è anche
quanto dice il regolamento: ma per voi è
giusto o sbagliato? Ovviamente ci sono
sia pro che contro: ad esempio i pro sono
che davanti ad un imprevisto può essere
comodo disporre di un telefono sempre
a portata di mano, mentre i contro sono
che il telefonino ti si può rompere o te
lo possono rubare e che normalmente un
utilizzo improprio può essere causa di
disturbo o distrazione. Del resto,
diciamo noi (forse anche andando contro
corrente), siamo in un paese libero: chi
può vietarci di tenere in tasca (e in
piena osservanza del regolamento) un
oggetto che sta sempre più diventando
di uso comune? Vietarlo, tra l’altro,
rischia di produrre due effetti: o lo si
porta di nascosto, oppure non lo si porta
per timore della punizione, ma senza
aver capito fino in fondo cosa ci sia di
male nell’averlo, come dimostrano le
discussioni emerse nelle varie classi a
tale proposito. E dunque ci si chiede
quanto possa essere educativo porre un
divieto di questo genere. Non è meglio,
invece insegnare i limiti dell’uso? E voi
che ne pensate del cellulare a scuola?
Per farvi rispondere manderemo nei
prossimi giorni degli inviati con delle
schede per esprimere il vostro parere e
poi, in base alle risposte, vedremo se è il
caso di proporre al dirigente una
opportuna modifica al regolamento. La
risposta giungerà nel prossimo numero!
A CURA DI RANIERI 1^C
Il 22 gennaio, come da programma, i ragazzi di 1^ e 3^ media si sono
dati da fare per rendere la nostra scuola il più accogliente possibile
per gli alunni di 5^elementare. Noi di 1^ media abbiamo realizzato dei
cartelloni con scritto “Benvenuti” in inglese, francese, italiano e india-
no. Appena arrivati i ragazzi di 5^, li abbiamo fatti accomodare e
spiegato come funziona la nostra scuola, poi li abbiamo divisi in gruppi.
I ragazzi di terza
hanno fatto far
loro un tour della
nostra scuola e li
hanno accompa-
gnati nei laborato-
ri dove alcuni alun-
ni di 1^ avrebbero
spiegato il funzio-
namento del laboratorio di inglese, di giornalino, di informatica e di
ludolinguistica. Nel laboratorio di giornalino abbiamo spiegato come
realizziamo la nostra pubblicazione. Nel laboratorio di inglese abbiamo
fatto vedere i mini video che abbiamo girato con il Professor Piazza. Nel laboratorio di informatica abbiamo mostrato come scriviamo i
nostri articoli. E infine, per il laboratorio di ludolinguistica, abbiamo
spiegato come realizzare alcuni giochi linguistici. In conclusione, tutte
le classi hanno messo un po’ del loro impegno perché questo open day
avesse successo. Speriamo che agli alunni di 5^ sia piaciuto!
A CURA DI PEZZOTTA 1^B
SOMMARIO: - Open Day: pag.1
- Attività scolastiche:
pag.2
- Progetti della scuola:
pag.2-3-4-5
- Poesie, racconti: pag.6-7
- Vignette: pag.8
- Cultura e Culture: pag.9
- Ludolinguistica: pag.10
- Dipendenze: pag.1-11
- San Valentino: pag.12
MONDO SCUOLA
I GIOVANI E LE DIPENDENZE
QUEI GIOVANI CHE
VANNO “IN LOCANDA” Uno dei locali preferiti dai
ragazzi è la famigerata
“Locanda del Santo Bevitore”
di Cavernago, dove ogni sera
si recano, da tutta la
provincia, moltissimi giovani,
poiché in quel luogo si
sentono liberi di fare ciò che
vog l i o no , senza essere
continuamente sorvegliati
dagli adulti. Visto che, come
locale, non parrebbe avere
nulla di speciale, una delle
r a g i o n i p r i n c i p a l i è
probabilmente il fatto di
andarci insieme al gruppo;
infatti molti ragazzi sono
continuamente condizionati
dalle scelte altrui, perciò
decidono di frequentare
questo locale solo per moda.
Altri invece vi si recano
banalmente perché circolano
alcol e droghe, perché infine
è questo quel che si fa
durante le lunghe notti in
Locanda… Ci si dà alla pazza
gioia in compagnia di varie
sostanze. Questa “moda” di
andare in Locanda sta
diventando sempre più un
“bisogno”, perché sempre più
ragazzi ci tornano, incuriositi
dallo stile di vita che questi
luoghi “di perdiz ione”
propongono.
Continua a pag 11
BREAKING NEWS OPEN DAY ALDO MORO
Aldo Moro EXPRESS
Data: APRILE 2016
Anno 1. Numero 2. a cura della
classe 1^ B e 1 ^ C.
ISTITUTO
COMPRENSIVO
A. MORO
DI CALCINATE
PROSSIMI
APPUNTAMENTI - Metti a fuoco l’accoglienza
- Festa di fine anno
ALDO MORO EXPRESS
INTERVISTA ai ragazzi della scuola se-
condaria di Mornico sul CCR:…….
In che anno è nato questo proget-
to? Chi avuto l’idea?
Dopo due anni di preparazione (2005/06 e
2006/07 - primo anno: conoscenza del conte-
sto; secondo anno: attività pratiche (sviluppo
di varie proposte relative al miglioramento
del territorio), il primo sindaco del CCR è
stato eletto nell’anno scolastico 2007/2008.
L’ idea è nata dalla collaborazione tra alunni,
professori e il vero Consiglio Comunale del
paese: è stato il vero Consiglio Comunale a
proporre alla scuola secondaria questo pro-
getto, che è stata accolto dalla scuola secon-
daria con entusiasmo.
Come funziona?
Viene eletto il baby sindaco, che insieme ai
consiglieri, propone dei progetti di migliora-
mento nell’ambito del “TEMPO LIBERO,
SCUOLA E AMBIENTE” (operiamo soltanto
nell’ambito di queste tematiche, perché vicine
a noi ragazzi) , che vengono poi sviluppati da
tutte le classi.
Come avviene l’ elezione del Sinda-
co del Consiglio Comunale dei Ra-
gazzi?
Con delle votazioni in piena regola, viene
eletto il baby sindaco con i consiglieri (13
elementi, su proposta degli alunni più intra-
prendenti), dopo aver analizzato i programmi
di lista di due/tre candidati (con logo, slogan,
presentazione del candidato sindaco, i pro-
getti proposti: il tutto preparato da due/tre
gruppi di lavoro, che coinvolge tutti gli alunni
della scuola), che fanno capo ai due/tre can-
didati. Prima delle votazioni vengono presen-
tati dai rispettivi candidati sindaco i power
point, realizzati dalle varie liste con le diver-
se proposte a tutta la scuola media, in pre-
senza dell’Assessore all’Istruzione. Ovvia-
mente, come nelle vere elezioni, vengono
preparati i manifesti elettorali, le schede per
votare, le urne, i cartelloni con le modalità di
voto. Infine si procede alla votazione alla
presenza di un docente e di due alunni. Termi-
nata la votazione un docente e tre alunni pro-
cedono allo spoglio elettorale e alla stesura
del verbale. Quindi, dopo qualche giorno dalle
elezioni, si ha l’insediamento del neo-sindaco
dei ragazzi, con la sua giunta, in sede Consilia-
re davanti al vero CC e si procede
all’approvazione delle varie proposte. In sin-
tesi:
1° momento: i ragazzi (divisi per classi)
realizzano il loro progetto elettorale con
foto e slogan.
2° momento: condivisione e confronto
dei programmi con le classi e con un rap-
presentante dell’Amministrazione Comu-
nale (Assessore all’Istruzione)
3° momento: elezioni con designazione
del sindaco vincitore
4° momento: prima seduta consigliare in
presenza del vero CC, in sede consiliare.
Quanto dura il mandato?
Il mandato dura 2 o 3 anni (a seconda che il
sindaco eletto frequenti la prima o la secon-
da media: dal momento delle elezioni fino
alla rielezione di un altro sindaco che avvie-
ne quando quello precedente ha concluso la
scuola media). Come detto prima, nel primo
anno, con delle votazioni in piena regola,
viene eletto il baby sindaco con i consiglieri,
il cui insediamento avviene in sala consiliare
alla presenza del vero Sindaco e
dell’Assessore all’Istruzione. Nel secondo/
terzo anno tutte le classi sviluppano i pro-
getti della lista vincitrice sotto forma di
PowerPoint, che successivamente, vengono
presentati a tutti gli alunni della scuola
media e al vero Consiglio Comunale, in sede
consiliare, per la delibera.
Che compito ha il Sindaco?
Il sindaco ha il compito di rappresentare
tutti gli alunni.
Quante volte incontrate il vero
Consiglio Comunale? Che cosa av-
viene durante queste riunioni?
L’incontro con il vero Sindaco avviene una
volta all’anno: una per l’insediamento del
sindaco e per l’illustrazione delle proposte
della lista vincitrice e l’altra/e per
l’approvazione o meno dei progetti, una volta
sviluppati. Ovviamente per ogni seduta viene
redatto un verbale da un membro del CCR,
che funge da segretario.
Il Consiglio Comunale dei Ragazzi
ha gli stessi ruoli di quello degli
adulti?
Il CCR è un po’ diverso da quello degli adul-
ti, perché, come già detto, agisce solo in tre
ambiti (scuola, ambiente, tempo libero), ma
la finalità è uguale: agire per il bene della
comunità
Che classe devono frequentare i
componenti del Consiglio Comunale
dei Ragazzi?
I componenti del CCR possono essere stu-
denti delle classi prime, seconde, terze (di
quest’ultima classe solo due elementi, che
verranno sostituiti nell’anno successivo dai
primi due non eletti).
Questi componenti quali caratte-
ristiche devono avere?
I componenti del CCR devono essere attenti
e sensibili ai problemi della comunità e,
soprattutto, molto intraprendenti.
Ogni quanto si devono riunire?
Si devono riunire in presenza del vero CC
una volta all’anno. Prima di questo incontro il
CCR si riunisce da solo un paio di volte per
rivedere e riflettere sui lavori svolti.
Continua…
Pagina 2 Aldo Moro EXPRESS
NOTIZIE DA ALTRI PLESSI
IL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI DI MORNICO
ALDO MORO EXPRESS
INTERVISTA ai Docenti della scuola secon-
daria di Mornico sul CCR:
E’ un percorso di cittadinanza attiva, che
permette ai ragazzi di toccare con mano cosa
vuol dire lavorare per il bene della comunità.
Sono coinvolte tutte le classi. Nell’ambito di
questo progetto i ragazzi eleggono il baby
sindaco e i suoi collaboratori, dopo un’attenta
analisi dei vari programmi elettorali, presen-
tati nelle diverse liste dai vari gruppi. Le
proposte della lista vincitrice vengono poi
sviluppate e, quando possibile, realizzate. Il
tutto con la collaborazione del vero CC, alla
cui presenza ogni anno viene convocato il CCR.
Ovviamente i ragazzi articolano i programmi
elettorali in relazione a tematiche a loro vici-
ne (Ambiente, Scuola, Tempo libero
Che finalità ha il progetto?
La finalità è quella di promuovere la cittadi-
nanza attiva, partecipativa, rappresentativa,
consapevole e solidale come formazione della
persona, secondo i principi e i valori della
Costituzione italiana, dei Trattati e della
Carta dei diritti fondamentali dell’Unione
Europea e delle Carte internazionali dei dirit-
ti, in contesti multiculturali e ricercare nei
curricula di alcune aree disciplinari contenuti,
metodologie e forme di relazione e valutazio-
ne degli apprendimenti che maggiormente
favoriscono la partecipazione e il coinvolgi-
mento degli alunni, la percezione di star bene
a scuola, la consapevolezza di essere in una
comunità che accoglie, che mette in pratica le
regole del vivere civile e sociale, la salvaguar-
dia dell’ambiente, che promuove la cultura
dell’eco-sostenibilità, che dialoga con le isti-
tuzioni e con la società civile organizzata, che
sa apprendere. In sintesi tale progetto con-
sente di favorire la crescita socio-culturale
dei ragazzi, nella piena consapevolezza dei
diritti e dei doveri verso le istituzioni e la
comunità.
In concreto il C.C.R. ha finalità educative e
formative molto importanti, in quanto avvici-
nai ragazzi alle istituzioni e stimola in loro
una partecipazione attiva alla vita sociale del
paese, aumentando così il senso di respon-
sabilità nei confronti della comunità locale.
Quali competenze intende pro-
muovere?
Lavorando a stretto contatto con
l’amministrazione comunale, i ragazzi hanno
la possibilità di partecipare concretamente
al suo funzionamento e di potenziare la
capacità di formulare proposte, organizzare
e progettare. Partendo dal fatto che è com-
pito specifico della scuola promuovere que-
gli interventi educativi capaci di far sì che
le capacità personali di ogni alunno si tradu-
cano nelle otto competenze chiave di citta-
dinanza previste a conclusione dell’obbligo
di istruzione, ossia di quelle competenze di
cui ogni persona ha bisogno per la realizza-
zione e lo sviluppo personali, per la cittadi-
nanza attiva, per l’inclusione sociale e
l’occupazione, la Scuola Secondaria di primo
grado di Mornico, consapevole del fatto che
“dimmi e dimenticherò, mostrami e forse
ricorderò, coinvolgimi e capirò” (Confucio),
ha deciso di intraprendere un percorso di
cittadinanza attiva per permettere ai ra-
gazzi di “toccare con mano” cosa significa
“collaborare per il bene comune”. Ecco nello
specifico le competenze che si promuovono:
- Comunicazione nella madre lingua
- Competenza digitale
- Imparare a imparare
- Competenze sociali e civiche
- Spirito di iniziativa e imprenditorialità
- Competenze nelle lingue straniere
- Competenza matematica e competenze di
base in scienze e tecnologia.
Quali sono stati i maggiori suc-
cessi? Quali invece i limiti ri-
scontrati e le eventuali soluzioni?
I maggiori successi sono stati:
il coinvolgimento attivo ed entusia-
sta dei ragazzi
l’interdisciplinarietà che talvolta
manca nella scuola secondaria
la possibilità di far emergere le
competenze dei ragazzi su campi
d’esperienza concreti, partendo
dalle loro conoscenze nelle varie
discipline.
Il senso di appartenenza al territo-
rio, anche nell’ottica del trovare
strategie adeguate per migliorar
qualità della vita del territorio.
I limiti sono:
la richiesta di un maggior impegno
da parte di tutti, docenti e alunni
la necessità di impiegare talvolta le
o r e c u r r i c o l a r i p e r l o
sviluppo/realizzazione dei progetti,
in quanto le ore di gruppo non basta-
no.
Eventuali soluzioni:
imparare ad essere più flessibili
nell’organizzazione di spazi e tempi
rendersi conto che il tempo impiega-
to non è “tempo perso”, ma guada-
gnato, in quanto si acquisiscono le
competenze chiave di cittadinanza.
Qual è il punto di forza di que-
sto progetto?
Gli studenti che vivono l'esperienza del CCR
hanno modo di entrare nel merito di alcune
questioni che li riguardano direttamente,
incontrandosi, dialogando e confrontandosi
tra pari e con gli adulti, informandosi e
documentandosi per giungere a formulare
proposte, suggerimenti e ad elaborare pro-
getti secondo il loro punto di vista. Questo
consente la crescita di un rapporto di fidu-
cia e cooperazione tra generazioni, promuo-
vendo la partecipazione dei giovani cittadini
alla vita della città.
Vi divertite anche voi o a volte
può diventare un impegno?
Noi docenti abbiamo il compito di coordina-
re i diversi momenti organizzativi e gestio-
nali, sostenendo e valorizzando l’attività
partecipativa dei ragazzi, garantendo loro
uno spazio d’incontro, d’informazione e di
confronto. Non è sempre facile, nella prati-
ca quotidiana, trovare tali momenti, ma
l’entusiasmo dei ragazzi può essere, talvol-
ta, molto coinvolgente.
Continua…
Pagina 3 Aldo Moro EXPRESS
ALDO MORO EXPRESS
Quali sono le vostre proposte?
Sono mai state accolte dal vero
consiglio comunale?
Le proposte della lista vincitrice (lista n° 2)
delle elezioni del 2015 sono:
TEMPO LIBERO:
MARATONA DEL CCR: consiste in una
maratona a Mornico, per conoscere, median-
te delle soste strategiche, i luoghi più signi-
ficativi e le tradizioni del nostro paese,
attraverso il racconto di noi ragazzi del
CCR. Per rendere più coinvolgente questa
iniziativa abbiamo pensato di raccontare la
storia di Mornico in versi. Questo progetto
mira ad un nuovo modo di comunicare la
cultura.
SE IL CINE-SCUOLA APRIRETE, NUO-
VI ORIZZONTI DARETE: consiste
nell’organizzazione di un cineforum, adatto
a noi ragazzi, in Auditorium, per aprire la
mente a nuove tematiche, divertendoci.
RIPERCORRERE LE STRADE DEL GIOCO:
consiste nella riscoperta dei giochi antichi,
attraverso il racconto popolare degli anzia-
ni, per rivalutare la creatività dei giochi
inventati con materiale di recupero e ap-
prezzare lo stile di vita più sano, meno se-
dentario, all’aria aperta, insieme agli amici.
SCUOLA:
NON SOLO SPAZIO COMPITI: consiste
nell’apertura di un momento pomeridiano
extra- scolastico da parte dei compagni più
capaci ai ragazzi in difficoltà, per aiutarli
nello svolgimento dei compiti e socializzare
con essi.
GEMELLAGGIO CON UNA SCUOLA DEL-
LA COMUNITA’ EUROPEA: consiste
nell'entrare in contatto, attraverso e-mail,
con una scuola della comunità europea
(anglofona o francofona), per favorire uno
scambio linguistico e culturale e approfondi-
re in tal modo le lingue.
SE QUALCUNO VUOI INFORMARE, IL
BLOG DELLA SCUOLA DEVI AGGIORNA-
RE: consiste nell’ideazione di un blog della
scuola, dove inserire articoli riguardanti i
vari progetti della scuola, esercizi di ripas-
so per tutte le classi, per ogni livello di
apprendimento, mappe concettuali di vari
argomenti affrontati... Ovviamente verran-
no coinvolte tutte le classi.
AMBIENTE:
QUANDO LA SCUOLA ESCE DALLE AU-
LE: consiste nell’adozione di un parco degra-
dato di Mornico, nel nostro caso il parco
“Giardini”, e progettare, dopo un’attenta
ricognizione, una riqualificazione di questo
splendido spazio, per renderlo accogliente,
funzionale e sicuro.
CERCASI SPAZI DISPERATAMENTE:
consiste nell’organizzare un corso per la
realizzazione di murales, perché abbiamo
notato che nel nostro paese ci sono muri
sporchi o addirittura privi di tinteggiatura.
In questo modo, con la supervisione di adul-
ti, potremmo realizzare dei murales e con
un pizzico di fantasia e di spirito critico,
abbellire Il nostro paese.
IL GIARDINO CHE VORREI: consiste nel
creare alcuni gruppi di lavoro organizzati
per “interessi”, che si occupino di alcuni
spazi verdi di Mornico dal punto di vista
ecologico (pulizia dell’ambiente), naturalisti-
co (manutenzione della vegetazione), cura
degli arredi (giochi, panchine, fontanelle...)
Negli anni passati diversi progetti sono
stati accolti e realizzati grazie alla collabo-
razione del vero Consiglio Comunale: l'asse-
gnazione di armadietti per singoli alunni in
ogni classe, la ristrutturazione
dell’Auditorium, la sostituzione del citofono
della scuola con un videocitofono... Ci ren-
diamo conto che la realizzazione di alcuni
progetti non è sempre possibile dal punto di
vista economico.
A CURA DEI RAGAZZI DEL CCR DI MORNICO (E DEI
LORO PROFESSORI)
vremmo fatto. Nel laboratorio abbiamo
svolto vari tipi di esperimenti: noi alunni
delle classi prime, come primo esperimento,
abbiamo usato due lastre, una di legno e
l’altra di metallo, e con il palmo della mano
dovevamo sentire come variavano le tempe-
rature.
In un altro esperimento, abbiamo usato una
provetta che conteneva del colorante rosso
alimentare, due contagocce e due bicchieri
colmi d’acqua fredda e calda: questo esperi-
mento consisteva nel capire che il colorante
si mescolava più velocemente nell’acqua
Siete degli appassionati di scienza e roboti-
ca? Una visita al Paleocapa dove è organiz-
zato il progetto Esplora non sarà male! Il
Paleocapa è un istituto tecnico industriale
dove ogni anno siamo invitati a partecipare
ad alcuni laboratori, com’è successo lo scor-
so 11 gennaio.
All’entrata del laboratorio di chimica siamo
stati accolti da Floriana con molto entusia-
smo, lei ci ha spiegato un po‘ com’era strut-
turato il laboratorio e anticipato cosa a-
calda perché le sue molecole si muovevano
più rapidamente rispetto alle molecole
dell’acqua fredda.
Dopo il laboratorio di chimica abbiamo visi-
tato quello di robotica dove abbiamo incon-
trato Marco, che ci ha spiegato le caratte-
ristiche dei robot e ci ha insegnato a pro-
grammarne uno.
Quest’avventura “ai limiti della conoscenza”
ci ha appassionati e divertiti.
A CURA DI GREWAL 1^C
PROGETTO ESPLORA:
Pagina 4 Aldo Moro EXPRESS
ALDO MORO EXPRESS
Le Life Skills sono una serie di attività che
si svolgono in classe con diversi professori.
Che cosa significa Life Skills? Life Skills
significa “abilità di vita”. Il progetto delle
serve infatti a imparare a gestire le emo-
zioni come la rabbia, l’ansia, la paura e la
frustrazione che ci rendono deboli, in-
fluenzabili e quindi più facilmente preda
delle dipendenze! Ci mettono anche in
guardia dalle pubblicità, dal fumo, dall’alcol
e soprattutto dalla pressione esercitata
dal gruppo dei coetanei che spesso spingo-
no ad adottare certi comportamenti anche
dannosi, cui non ci può sottrarre. Anche
per questo ci si deve mettere in cerchio,
perché ci rende tutti uguali e stimola la
partecipazione. Questa infatti è la prima
regola base delle Life Skills
Le altre sono:
Dare la parola a tutti.
Parlare uno alla volta per alzata di ma-
no.
Stare Attenti che le opinioni dei com-
pagni non superino le pareti della clas-
se.
non forzare nessuno a partecipare
contro la sua voglia.
dare a ciascuno la possibilità di espri-
mersi.
TORNEO DI LETTURA
LIFE SKILLS
Anno 1. Numero 2. a cura della classe 1^ B e 1 ^ C. Pagina 5
Il 21 dicembre scorso le classi prime, nelle
ultime due ore, hanno partecipato al torneo
di lettura.
Siamo andati in palestra e le professoresse
Cecchini e Pievani ci hanno spiegato i giochi
e il regolamento, poi abbiamo iniziato.
Il primo gioco consisteva in una specie di
staffetta: praticamente le professoresse
tenevano una ciotola di ovetti con dentro
degli indizi che dovevamo collegare alle
varie parti dell’identikit del nostro libro e
questa prima parte della prima gara è stata
vinta dalla 1° C.
Nella seconda parte occorreva ricostruire
l’identikit di ogni libro ed è stata vinta dalla
1°B.
La seconda gara consisteva in un cruciverba
con domande riguardanti i personaggi dei
libri e si è conclusa con un pareggio.
La terza ed ultima gara si rifaceva al gioco
alla domanda e se la risposta era corretta il punto
andava alla propria squadra altrimenti andava agli
avversari. Quest’ultima gara è finita con un pareg-
gio perché una ragazza di 1^C è stata scoperta a
suggerire e la squadra è stata penalizzata. Lo spa-
reggio si farà nella seconda manche per vedere chi
gareggerà contro Cavernago e i risultati li conosce-
rete nel prossimo numero, ma intanto vi anticipiamo
la lista dei nuovi libri:
Cappuccetto rosso a Manhattan
Il fantasma dell’università
Per sempre insieme, amen
Cookie
Obbligo o verità
Filo da torcere
Magia a metà
Hank Zipzer e le cascate del Niagara
A CURA DI RANIERI
In generale tutte le unità delle Life Skills
funzionano così: dalla pratica all’insegnamento.
A noi piacciono perché, in primo luogo, perché
ti fanno capire che se scegli quella strada
sarai nei guai e naturalmente anche perché la
materia che devi fare in quell’ora la salti...
A CURA DI GREWAL E NDOME 1^C
Per capire l’utilità del progetto, pensiamo ad
esempio all’Unità 9, che si occupa della ge-
stione dell’ansia. Infatti spesso durante le
verifiche o interrogazioni, quando bisogna
parlare davanti a un pubblico o davanti alla
classe a noi alunni sale l’ansia. Per insegnarli
a gestirla il nostro docente di musica, il
professore Tenti, ci ha fatto sperimentare
alternativamente l’ansia e la serenità: come
prima cosa ci ha avvisati che sarebbe venu-
to i l d i r i gente ad ass i s tere
all’interrogazione sulle Life Skills e magari
farci qualche domanda. Subito abbiamo
iniziato ad agitarci e l’ansia si è fatta sem-
pre più insostenibile. Poi, quando ci ha rive-
lato che era solo un modo per farci innervo-
sire e che non dovevamo aspettarci una
visita dal dirigente, è passato alla seconda
fase: ha chiuso le finestre, le tapparelle e la
porta, ci ha detto di metterci in una posi-
zione comoda, chiudere gli occhi e immagi-
nare un luogo bello, sereno dicendoci che
chi aveva voglia poteva pure dormire. In
questo modo abbiamo sperimentato una
sensazione di serenità.
ALDO MORO EXPRESS
C’è chi…
C’è chi dice e chi spera
Ma per me l’amore è una cosa vera;
c’è chi dice mai e poi mai
ma come fai a dirlo se ancora non lo
sai?
c’è chi dice sempre di no
anche se alla fine lo attende uno
shock.
A CURA DI RANIERI 1^C
POESIE, RACCONTI, RECENSIONI E SOCIAL NETWORK
Questo è ciò che può spaventare il mondo
adulto, che immagina frotte di adolescenti
fare e ricevere insulti attraverso un social
media… E tuttavia posso garantirvi che su
instagram gli atti di cyber bullismo sono
molto più rari che su altri social, perché
se non metti tu stesso una tua foto, non
puoi nemmeno scrivere commenti su altri
(al contrario di quanto avviene su facebo-
ok). Quindi per “giocare” devi accettare
anche di metterti in gioco. È ovvio che si
tratta di uno “sport duro”, una specie di
“palestra di sopravvivenza” in cui non si può
sempre prendere tutto sul serio o accoglie-
re qualsiasi commento come se fosse oro
colato.
Certo sarebbe meglio che le persone molto
sensibili o suscettibili si astenessero per-
ché ormai i social fanno parte della nostra
vita e censurarli è inutile: il mio consiglio è
imparare a usarli e difendersi da chi invece
se ne serve come un’arma.
A CURA DI MARENZI 1^C
Cari genitori e insegnanti, spesso vi chiedete
perché i vostri ragazzi passano molto tempo
chiusi in camera a guardare il telefono, per-
ché sono sempre su facebook, instagram ecc...
Addirittura una ragazza a Pordenone si e
buttata dal balcone, per colpa di questi social,
ed ecco che tutti ricominciano a interrogarsi
sul fenomeno. Voglio provare a chiarirvi le
idee.
Instagram è il mio social preferito: usandolo
mi sento molto più sicura che su facebook
perché non sono controllata dai miei genitori.
Anche loro infatti preferiscono che utilizzi
instagram piuttosto che facebook, in quanto
su facebook sembra più facile che tutti guar-
dino ciò che metto, tipo foto ecc… Così mia
mamma mi ha inculcato nella testa l’idea che
facebook sia pericoloso. Instagram è un social
in cui puoi mettere invece tutte le foto che
vuoi e i commenti. Puoi mettere like alle foto
dei tuoi amici. Puoi scegliere se caricare le
tue foto per farle vedere a tutti oppure bloc-
care il profilo. Puoi scegliere se accettare le
richieste di amicizia. Poi il bello di instagram
è che si può messaggiare in privato e che
nessuno lo può vedere. Alcuni trovano diver-
tente, ad esempio, commentare le immagini di
altri, anche con apprezzamenti o giudizi pe-
santi, che talvolta però possono diventare
offensivi.
SOCIAL NETWORK
Pagina 6 Aldo Moro EXPRESS
POESIE Lo guardi e…
Lo guardi e…
Piangi, ridi, sorridi, ti senti mancare…
Allora sei proprio innamorata!
A chi lo sa
L’amore che effetto fa.
A CURA DI RANIERI 1^C
Piove Fuori piove la natura
È impazzita
Vedo frammenti di gocce cadere
Sento gemiti di animali
Piangenti
Sento la brace che arde
Il borgo che triste lui è...
Madre natura ispira timore
A chiunque volesse sfidarla.
Gli animali nelle tane sono cupi.
La pioggia battente non cessa.
A CURA DI CAPOFERRI 1^B
ALDO MORO EXPRESS
La persona di cui vi voglio parlare oggi, è
una vera e propria leggenda vivente, cioè
Checco Zalone.
Checco Zalone è il nome d’arte di Luca Pa-
squale Medici, nato a Bari nel 1977. Checco
è il classico artista tuttofare: attore, co-
mico, musicista, cantautore, imitatore, ca-
barettista, conduttore televisivo e sceneg-
giatore; quindi in poche parole è una di quel-
le poche persone che possiede il multi
talent.
Checco ha diretto ed interpretato quattro
film che sono stati tutti grandi successi:
2009: Cado dalle nubi
2011: Che bella giornata
2013: Sole a catinelle
2016: Quo vado?
Con il nuovo film “Quo vado?” Checco ha
fatto il sold out al cinema, come ad ogni suo
film, sfiorando i 92 milioni di incassi. Tale
successo si deve al suo modo di ironizzare
su fatti reali, come in “quo vado?” dove il
“posto fisso”, da sempre considerato un
“must” nella mentalità tipica italiana (cioè
qualcosa per cui lottare e da conseguire ad
ogni costo), diventa per Checco una specie
di condanna. Tra disavventure esilaranti
riuscirà a difenderlo fino a quando non capi-
rà che… Ma ve lo devo dire io?!
Andate a vederlo, e vedrete che non reste-
rete delusi.
Opinione personale: imperdibile
A CURA DI RANIERI 1^C
RECENSIONI
sumo della carne. Paradossalmente, quindi,
trarrebbe il nome dal suo opposto giacché il
periodo di Carnevale si caratterizza proprio
dall’accentuato o addirittura sregolato consu-
mo dei beni materiali come cibi, bevande,
almeno nelle sue origini e radici storiche. Le
origini sembrano collocarsi lontane nel tempo:
gli studiosi fanno risalire la nascita del Carne-
vale ai Saturnali latini. In quei giorni i romani
nel celebrare l'anniversario della costruzione
del Tempio dedicato al dio Saturno, si riversa-
vano nelle strade cantando ed osannando il
padre degli Dei. Durante quei festeggiamenti
si verificava un capovolgimento dei rapporti
gerarchici ed in genere delle norme costituite
della società, sicché i plebei potevano confon-
dersi con i nobili e viceversa grazie ad un tra-
vestimento. Più tardi venne introdotto l'uso
delle maschere, preso in prestito dai Baccana-
li, festeggiamenti in onore di Bacco (si pensa
allo scopo di non essere riconosciuti durante le
pratiche licenziose festaiole, di cui i latini
erano maestri). Il Cristianesimo fece ordine
nel complicato panorama delle festività romane
e cercò di moderare quelle più smodate e tra-
sgressive. Fu così che i Saturnali divennero
Carnevale. Nel Medioevo, poi, la festa subì
una trasformazione diventando fondamen-
talmente un rito di purificazione, come è
provato dalla scena culminante della festa
che consiste nel “funerale di Re Carnevale”.
Questo senza però perdere il momento
trasgressivo di abbandono ai piaceri mate-
riali come viene rappresentato perfetta-
mente dai versi di Lorenzo il Magnifico "chi
vuol esser lieto sia, di doman non v'è cer-
tezza...." (versi tratti appunto dai "CANTI
CARNASCIALESCHI", cioè propri del car-
nevale). Oggi, dopo alterne vicende di gloria
e decadenza, le manifestazioni carnevale-
sche sono riprese con forte vigore. Per un
certo aspetto, ed in molti casi, esse sono il
frutto di un sincero recupero di tradizioni
popolari, da lungo tempo dimenticate, spes-
so volutamente, come una operazione di
rimozione da un senso di colpa collettivo per
essere esse stesse fortemente paganeg-
gianti e quindi quasi mai condivise dalla
autorità religiosa. Per un altro aspetto esse
sono il risultato di un sapiente lavoro im-
prenditoriale che ne ha fatto una festa
“commerciale” o anche un rilancio per inizia-
tive turistiche e di valorizzazione di aree
geografiche trascurate, con importanti
ricadute sui livelli occupazionali e sul benes-
sere della Comunità, che si impegna a orga-
nizzare manifestazioni il cui fascino è indi-
scutibile (pensiamo al carnevale di Viareggio
o a quello più famoso ancora di Venezia…).
(Fonte: “Storia del Carnevale italiano” a
cura di Giuseppe Emanuele)
A CURA DI BASRA GITIKA 1^B
La parola “Carnevale” deriva dal latino
“carnem levare”, che in italiano significa
“eliminare carne” oppure “carne addio”.
Carnevale è un’occasione per divertirsi ed è
un momento di allegria, gioia. A carnevale si
mettono maschere e costumi che spesso
richiamano ruoli e personaggi tipici della
fiaba o della commedia, ad esempio: la fata,
la principessa, Arlecchino, l’eroe preferi-
to...Per i più piccoli ci sono anche gli animali
(api, coccinelle, gatto …). Uno dei piatti che
si mangiano in occasione di questa festa
sono le chiacchiere o le frittelle. Il carne-
vale si festeggia lanciando i coriandoli e le
stelle filanti, o spruzzando schiume e fila-
menti colorati con le bombolette. Nelle
città e nei paesi si svolge la sfilata, ma
quest’anno a Calcinate non si è tenuta per-
ché pioveva. Un vero peccato perché i bam-
bini l’aspettano con ansia, in quanto spesso
possono salire nel carro facendo un giro ed i
genitori devono seguirli. Insomma il Carne-
vale è una festa divertente per tutti!!!
La storia del carnevale: Il Carnevale ha un
significato difficile da interpretare.
Di certo è un periodo magico di baldoria,
durante il quale ci si dimentica dei problemi
che la vita ogni giorno propone. Esso è un
intervallo che nel calendario liturgico- cri-
stiano si colloca tra l'Epifania e la Quaresi-
ma. Riguardo alla etimologia della parola
l'ipotesi più attendibile ricollega Carnevale
al latino "carnem levare", cioè alla prescri-
zione ecclesiastica dell'astensione dal con-
Anno 1. Numero 2. a cura della classe 1^ B e 1 ^ C.
ALDO MORO EXPRESS
VIGNETTE: IL MONDO DI TOBY
Anno 1. Numero 2. a cura della classe 1^ B e 1 ^ C. Pagina 8
A CURA DI SARA VECCHI 1^C
ALDO MORO EXPRESS
PIATTO 1: il riso con pesce (THIEBU DJEUN) del Senegal è come
la pasta per gli Italiani. Si prepara ogni giorno per pran-
zo. Per farlo bisogna avere del pesce fresco, del riso e
verdure
varie
come
carota,
cipolla,
pomodo-
ro, me-
lanzane,
cavolo,
patate
ameri-
cana.
In Senegal ogni donna deve essere capace di prepararlo,
altrimenti sarà presa in giro da tutti.
Come si prepara il THIEBO DJEUN ? Prima si deve frig-
gere per 2 minuti il pesce, poi si aggiunge il pomodoro e
dopo 3 minuti si aggiunge l’acqua. Quando l’acqua bolle, si
uniscono le verdure tagliate a pezzetti. Si aggiungono
quindi cipolla, sale, peperoncino e il riso.
Dopo 40 minuti il piatto è pronto e possiamo servirlo.
A CURA DI NDOME 1^C
LA CULTURA IN UN PIATTO
Pagina 9 Aldo Moro EXPRESS
PIATTO 2:
Il mio piatto tipico è “PANIR PACORA”.
Ogni domenica la mia mamma prepara
“PANIR PACORA”, un piatto che si
prepara in genere quando c’è la “festa
delle luci “(detta ”Diwali”). “PANIR
PACORA” è il piatto preferito di mia
mamma e anche il mio.
Per cucinarlo bisogna prendere : un piatto dove si mette della
farina di mais, si aggiunge l’acqua, si mescola e si accende il fuo-
co. Nel frattempo si scalda dell’olio in una pentola,si taglia la
mozzarella e si mettono i pezzetti in un piatto dentro la farina di
mais, si mescola e si mette a friggere nell’olio caldo, dopo di che
si mette in un piatto e “PANIR PACORA” ed è pronto.
BUON DIWALI A TUTTI!!!
Storia del Diwali: è una delle più importanti feste indiane e si
festeggia nel mese di ottobre o novembre. Simboleggia la vittoria
del bene sul male ed è chiamata "festa delle luci", durante la
festa si usa infatti accendere delle luci (candele o lampade tradi-
zionali chiamate diya). In molte aree dell'India i festeggiamenti