Top Banner
Nicola Mazzaracchio N 'ato a Castellaneta, in provincia di Taran- ^ to, il 5 marzo 1907, da Filippo e Pasqua- lina Cassano, completò brillantemente gli studi all'Università di Bologna, dove conseguì la laurea in lettere nel novembre 1927, a soli vent'anni, con una tesi sulle Grazie del Foscolo. Terminato il servizio militare da ufficiale di complemento (1930-1931), entrò come Vice Segretario in prova, per concorso, nel Ministero dell'Educazione Nazionale, dal 1° agosto 1931. Confermato in ruolo nel febbraio 1932, venne quindi promosso Segretario dall'agosto 1936 e Primo Segretario nel settembre dello stesso anno. Il 24 giugno 1939 sposò Giulia Di Salvia, pro- babilmente sorella di un collega del Ministero, in ottobre ricevette l'onorpficenzg di Cavaliere e in dicembre si classificò primo nell'esame di ido- neità per la qualifica di Consigliere, conseguendo la promozione. Assegnato fin dal principio della carriera alla Direzione Generale dell'Istruzione superiore, retta da Ugo Frascherelli, lavorava alla Divisione III, competente sugli studenti e le tas- se universitarie. Nel marzo 1942 venne promos- so Capo sezione e gli venne affidata la Sezione I della stessa Divisione, responsabile delle libere docenze. Funzionario serio e competente, non si mise però particolarmente in luce nella prima parte della sua carriera, forse anche perché non in sin- tonia con il regime: sappiamo infatti che subito dopo l'S settembre del 1943 fu tra i promotori di un comitato di liberazione clandestino all'interno del Ministero. Il fratello minore Sebastiano, fun- zionario dell'Università di Bologna, partecipò alla guerra partigiana in una formazione di "Giustizia e Libertà" e alla Liberazione venne nominato Di- rettore amministrativo dell'ateneo, incarico che mantenne fino al marzo 1948 e poi, stabilmente, da novembre 1949 a giugno 1973. Dopo la liberazione di Roma, nel giugno 1944, la stima e fiducia di cui evidentemente godeva gli guadagnarono la nomina a Capo di Gabinetto di Guido De Ruggiero, Ministro della Pubbhca Istruzione nel primo governo Bonomi, che era stato in gioventù funzionario amministra- tivo all'Istruzione e, anche per i rapporti di ami- cizia che aveva mantenuto con antichi colleghi, era bene informato sulla situazione del Ministero e ne conosceva i meccanismi. Si 'trattava, non c'è bisogno di sottolinearlo, di un periodo partico- larmente difficile e delicato: con il Ministero in condizioni disastrose - come scrisse lo stesso De
12

Nicola Mazzaracchio

Apr 09, 2023

Download

Documents

Welcome message from author
This document is posted to help you gain knowledge. Please leave a comment to let me know what you think about it! Share it to your friends and learn new things together.
Transcript
Page 1: Nicola Mazzaracchio

Nicola Mazzaracchio

N'ato a Castellaneta, in provincia di Taran-^ to, i l 5 marzo 1907, da Filippo e Pasqua­lina Cassano, completò brillantemente gli studi all'Università di Bologna, dove conseguì la laurea in lettere nel novembre 1927, a soli vent'anni, con una tesi sulle Grazie del Foscolo.

Terminato i l servizio militare da ufficiale di complemento (1930-1931), entrò come Vice Segretario in prova, per concorso, nel Ministero dell'Educazione Nazionale, dal 1° agosto 1931. Confermato in ruolo nel febbraio 1932, venne quindi promosso Segretario dall'agosto 1936 e Primo Segretario nel settembre dello stesso anno. I l 24 giugno 1939 sposò Giulia D i Salvia, pro­babilmente sorella di un collega del Ministero, in ottobre ricevette l'onorpficenzg di Cavaliere e in dicembre si classificò primo nell'esame di ido­neità per la qualifica di Consigliere, conseguendo la promozione. Assegnato fin dal principio della carriera alla Direzione Generale dell'Istruzione superiore, retta da Ugo Frascherelli, lavorava alla Divisione I I I , competente sugli studenti e le tas­se universitarie. Nel marzo 1942 venne promos­so Capo sezione e gli venne affidata la Sezione I della stessa Divisione, responsabile delle libere docenze.

Funzionario serio e competente, non si mise però particolarmente in luce nella prima parte della sua carriera, forse anche perché non in sin­tonia con i l regime: sappiamo infatti che subito dopo l'S settembre del 1943 fu tra i promotori di un comitato di liberazione clandestino all'interno del Ministero. I l fratello minore Sebastiano, fun­zionario dell'Università di Bologna, partecipò alla guerra partigiana in una formazione di "Giustizia e Libertà" e alla Liberazione venne nominato D i ­rettore amministrativo dell'ateneo, incarico che mantenne fino al marzo 1948 e poi, stabilmente, da novembre 1949 a giugno 1973.

Dopo la liberazione di Roma, nel giugno 1944, la stima e fiducia di cui evidentemente godeva gli guadagnarono la nomina a Capo di Gabinetto di Guido De Ruggiero, Ministro della Pubbhca Istruzione nel primo governo Bonomi, che era stato in gioventù funzionario amministra­tivo all'Istruzione e, anche per i rapporti di ami­cizia che aveva mantenuto con antichi colleghi, era bene informato sulla situazione del Ministero e ne conosceva i meccanismi. Si 'trattava, non c'è bisogno di sottolinearlo, di un periodo partico­larmente difficile e delicato: con i l Ministero in condizioni disastrose - come scrisse lo stesso De

Page 2: Nicola Mazzaracchio

Nicola Mazzaraccliio

Ruggiero tracciando i l bilancio della sua espe­rienza {Esperienze di un ministro (1945), «Nuova Antologia», n. 2125/2126, gennaio-giugno 1978, pp. 177-199) - , il personale che "tornava agli uf­fici in istato di grave depressione fisica e morale " e l'esigenza di riawiare subito i l lavoro "senza sape­re di chi fidarsi, tranne di poche persone sicure", mentre "quasi su tutti gravava un'aria di sospet­to" (ma De Ruggiero, a ragione, aveva ritenuto controproducente i l ricorso a persone estranee all'amministrazione) e bisognava realizzare i l più rapidamente possibile, ma con cautela, l'epura­zione dei dirigenti e impiegati compromessi con il fascismo. In questo periodo si occupò soprat­tutto dei più urgenti provvedimenti di riforma per l'università e la scuola.

Lasciato questo incarico con la sostituzione di Arangio Ruiz a De Ruggiero alla fine del '44, tornò alla Direzione Generale per l'Istruzione su­periore come Capo sezione, ma con l'incarico di reggere la Divisione I I , competente sull'ammini­strazione e gli ordinamenti delle università.

Nel settembre 1945 conseguì la promozione a Capo divisione, per merito comparativo, passan­do alla Direzione Generale delle Accademie e Bi­blioteche, dove diresse inizialmente la Divisione I e, dopo la nomina di Guido Arcamene a Diret­tore Generale (novembre 1947), la Divisione IH — divenuta Divisione I V a seguito dello sdoppia­mento del 1951 - occupandosi del settore delle biblioteche governative. All'istituzione del Cen­tro nazionale per i l Catalogo unico delle Biblio­teche italiane, nel 1951, venne anche designato a rappresentare i l Ministero nel Consiglio direttivo.

Dal 1° febbraio 1954 lasciò la funzione di Capo divisione per la promozione a Ispettore ge­nerale amministrativo e ricoprì anche l'incarico di Vice Direttore Generale.

A partire dal 1951 partecipò anche alla vita dell'Associazione Italiana per le Biblioteche (AIB), intervenendo a quasi tutti i suoi congressi nazionali, oltre che ad altri incontri di carattere professionale (per esempio i l IV Convegno na­zionale dei bibliotecari degli enti locali, tenuto a

Taranto nel 1955, i l Convegno delle biblioteche comunali della provincia di Udine, e i l I Conve­gno dei bibliotecari di Bologna, della Romagna e delle Marche, tenuti rispettivamente nel capoluo­go friulano e ad Ancona nel 1958). Nel giugno 1957 venne eletto, per un triennio, nel Comitato regionale della Sezione Lazio dell'AIB.

Nel 1954 fti chiamato a presiedere due com­missioni costituite dall'AIB, incaricate di elabo­rare proposte rispettivamente per la revisione del Regolamento delle biblioteche governative e per i l settore delle biblioteche universitarie, da pre­sentare al IX Congresso nazionale, in programma a Cesena in ottobre. La relazione della prima del­le due commissioni venne esposta da Giovanni Masi, direttore della Biblioteca Casanatense, con risultati poco conclusivi per le numerose diver­genze di vedute sia sull'impostazione da dare alla revisione stessa, a distanza di quasi mezzo seco­lo dall'emanazione del Regolamento in vigore (1907), sia su numerosi aspetti particolari.

Per la seconda commissione intervenne lo stesso M . : pur riconoscendo la varietà delle si­tuazioni locali, si escludeva l'alternativa estrema, da qualcuno ventilata, di abolire la specificità di funzioni delle biblioteche universitarie rispetto alle altre biblioteche governative, proponendo di seguire non la via dei regolamenti, con nuo­ve disposizioni uniformi e vincolanti, ma quella della collaborazione con gli atenei, "nel rispetto delle autonomie reciproche", tramite convenzio­ni "liberamente studiate e discusse ed accettate dalle due parti, che permettano di tenere conto delle varie situazioni locali e degli indirizzi e de­gli orientamenti propri di ciascuna Università". Convenzioni e accordi con le singole università - secondo una prassi che già prima della guerra si era iniziato a perseguire, anche se con molte difficoltà - avrebbero dovuto mirare alla "mas­sima utilizzazione da parte degli studenti e dei docenti del prezioso patrimonio bibliografico disponibile in ciascuna sede", stabilendo anche le forme di collaborazione della biblioteca uni­versitaria governativa con l'ateneo per i l migliore

117

Page 3: Nicola Mazzaracchio

Dizionario biografico dei Direttori Generali

ordinamento delle biblioteche di facoltà e isti­tuti e "l'indispensabile loro coordinamento" e gli aiuti finanziari o d'altro genere che l'ateneo stesso, come era consuetudine in molte sedi, de­stinava alla Biblioteca universitaria. Abolendo le disposizioni superate del Regolamento del 1907 sull'impiego della dotazione di ciascuna bibliote­ca, i l nuovo regolamento delle biblioteche gover­native avrebbe quindi dovuto limitarsi a "sancire esplicitamente i l principio di tale cooperazione", mentre per i l migliore funzionamento delle bi­blioteche appartenenti agli atenei sarebbe stato auspicabile, secondo la commissione, fissare due requisiti fondamentali: i l possesso di un'adeguata preparazione professionale da parte del personale reclutato dalle università e l'osservanza delle nor­me nazionali di catalogazione.

Anche questa relazione, seguita da quelle con­nesse di Giuseppina Castellano Lanzara dell'Uni­versitaria di Napoli e Laura De Felice Olivieri dell'Alessandrina, innescò un animato dibattito, con posizioni molto diversificate soprattutto sul­la base delle situazioni concrete di partenza. In entrambe le questioni, però, era pesantemente entrato in anticipo il Direttore Generale Arcame­ne nella sua relazione sull'attività della Direzione Generale nella sessione inaugurale, da una parte annunciando i l proprio consenso sull'esigenza di rivedere i l Regolamento delle biblioteche gover­native, dall'altra 'spiazzando' la relazione sulle bi­blioteche universitarie: espresso il proprio apprez­zamento per la filosofia di intesa tra biblioteche universitarie governative e singoli atenei, propo­sta dalla relazione M . , aveva quindi prospettato, sia pure in forma interlocutoria, alternative de­cisamente radicali, domandandosi se era ancora i l caso di mantenere una biblioteca universitaria governativa nelle città in cui esisteva anche una biblioteca nazionale e se, negli altri casi, non si doveva trovare " i l coraggio di classificare questi istituti come biblioteche governative, intenden­do con ciò che esse devono servire non tanto in sussidio delle Università, ma per la generalità dei cittadini".

Nell'ambito dei congressi nazionali dell'AIB, M . tenne un'altra relazione importante qualche anno dopo. Per i l X I I Congresso, tenuto ad An­cona dal 19 al 23 ottobre 1959, gli venne infatti affidata una relazione su La situazione economi­ca delle biblioteche pubbliche governative, che si ricollegava a quella tenuta da Alberto Giraldi nel congresso del 1953. M . si rifaceva al quadro dettagliato, tracciato da Giraldi, della situazione discreta dei finanziamenti statali dall 'Unità alla prima guerra mondiale, pur con qualche alter­nanza di vicende, e del successivo peggioramento, aggravatosi soprattutto dopo la seconda guerra mondiale e nel "lungo dopoguerra", concludendo che, pur tenendo conto che ai dati dei finanzia­menti ordinari per i l funzionamento delle biblio­teche governative dovevano essere sommati vari fondi straordinari (soprattutto per i l ripristino dei danni di guerra e per la lotta antitermitica), l'enti­tà dei finanziamenti stessi, a parità di potere d'ac­quisto della lira, si doveva considerare diminuita di quasi due quinti prendendo come riferimento gh esercizi 1937/38 e 1958/59.

"Questa già di per sé notevolissima insuffi­cienza dei fondi a disposizione delle biblioteche pubbliche governative - notava giustamente i l re­latore - si fa ancora più grave, se si considerano le nuove esigenze imposte ai nostri istituti dal conti­nuo progredire della tecnica e degli studi in ogni campo nonché dalle mutate condizioni della vita culturale e sociale in ogni Paese: crescente aumen­to quantitativo della produzione libraria naziona­le e internazionale; moltiplicazione del numero dei lettori e frequentatori; maggiore importanza ovunque assunta dalle fonti bibliografiche; inten­sificazione dei rapporti culturali con l'estero con la conseguente maggiore richiesta delle pubbli­cazioni straniere; progresso della specializzazione negli studi delle più varie discipline; estensione e dilatazione dei servizi della biblioteca", che "non può più essere un deposito di dottrina e di scienze aperto a tutti, ma deve [...] rappresentare uno dei fattori principali della istruzione generale, e cioè una parte attiva nell'istruzione e nella formazio-

i i 8

Page 4: Nicola Mazzaracchio

Nicola Mazzaracchio

ne del cittadino, anche con l'ausilio dei moder­ni mezzi di comunicazione (sussidi audio-visivi, mostre, esposizioni, conferenze, etc.)".

Tempestiva, lucidissima ed esauriente, come si vede, era l'analisi del contesto e delle funzio­ni che avrebbero sempre più caratterizzato la vita delle biblioteche nel decennio successivo: sul piano delle prospettive concrete, nella consape­volezza delle difficoltà da superare e del ritardo dell'Italia nel confronto internazionale, si poteva­no trovare però motivi "di grande conforto e di speranza" nel fatto che i gravi problemi di carenza di mezzi delle biblioteche erano finalmente, dopo una lunga e difficile "santa battaglia" (così la defi­niva l'oratore), venuti all'attenzione del governo, della stampa e dell'opinione pubblica. In pratica, si contava sulla possibilità — che si verrà realizzan­do almeno parzialmente negli anni successivi — di indirizzare verso le biblioteche una quota dei co­spicui finanziamenti previsti per lo sviluppo della scuola: la Direzione Generale aveva già predispo­sto un piano di interventi improntato a una più chiara distinzione di funzioni tra i diversi tipi di biblioteche da essa gestite.

Poco tempo dopo però, nel maggio I960, lasciò la Direzione Generale delle Accademie e Biblioteche, a seguito della successione di Att i ­lio Frajese ad Arcamene, passando, sempre con le funzioni di Ispettore generale e Vice Direttore Generale, alla Direzione Generale dell'Istruzione universitaria, allora retta da Vittorio Marchese.

Nel febbraio 1962 fu scelto dal Ministro Lui­gi Gui - che avrebbe retto ininterrottamente la Pubblica Istruzione fino al giugno 1968 - come proprio Capo di Gabinetto, e i l 19 aprile dello stesso anno venne nominato Direttore Generale. Preposto alla Direzione Generale per l'Istruzione classica, scientifica e magistrale, mantenne per qualche mese anche l'incarico di Capo di Gabi­netto e ricevette l'onorificenza di Grand'Ufficiale dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana, che faceva seguito a quella di Commendatore conferitagli negli anni Cinquanta.

Rimasto però sempre molto legato al settore

delle biblioteche, potè dopo poco più di un anno, il 4 settembre 1963, passare a capo della Dire­zione Generale delle Accademie e Biblioteche (dal 1962 anche "per la diffusione della cultura"), succedendo a Frajese destinato a un altro incarico meno impegnativo e forse per lui più gratificante.

La sua direzione fu abbastanza breve — poco più di tre anni - ma in un periodo particolar­mente significativo, animato da speranze (e, più concretamente, da interventi e finanziamenti largamente superiori al passato) connessi all'in­serimento della questione delle biblioteche, con una consapevolezza politica fin lì mancata, nei programmi di sviluppo della scuola e nella pro­grammazione economica generale.

Già nel rituale saluto come nuovo Direttore Generale (e direttore della rivista) su «Accademie e biblioteche d'Italia», pur tra le formule d'uso e i tradizionali ringraziamenti ai predecessori, si coglieva i l piglio concreto, e non retorico, con i l quale sottolineava che i l programma da portare avanti era "pressante e carico di impegni", e che i l metodo a cui ispirarsi era quello del "dialogo [...], nella prospettiva di un lavoro comune". Tra

i problemi più rilevanti segnalava in quella occa­sione "l'impellente bisogno di portare a materiale concretezza i l problema della pubblica lettura", le nuove sedi da assicurare non solo alla Nazionale di Roma e a quella di Torino ma anche a varie bi­blioteche universitarie, la catalogazione unificata del patrimonio bibliografico, in un contesto che vedeva caratterizzato da "sempre più vaste esigen­ze di cultura e di studio" che si manifestavano con il progresso sociale e un più largo accesso all'istru­zione.

La sua nomina venne accolta con molto favo­re perché ben noti erano il suo convinto impegno nel settore e la conoscenza profonda e concreta delle sue problematiche, anche per l'esperienza diretta acquisita come ispettore inviato spesso in prolungate missioni presso le biblioteche che r i ­chiedevano i maggiori interventi. Virginia Carini Dainotti, per esempio, scrisse che con la nomina di Gui alla Pubblica Istruzione e poi con quella di

119

Page 5: Nicola Mazzaracchio

Dizionario biografico dei Direttori Generali

M . , "che conosceva a fondo i problemi del settore per avervi già lavorato per anni come funzionario e come Ispettore Generale, contribuendo attiva­mente alla formazione della politica della Dire­zione Generale e partecipando anche ai congressi dei bibliotecari con relazioni su problemi tecnico-amministrativi", si erano "ricreate le premesse per una nuova fase di attività e di ordinato svilup­po", mentre i l rapporto ufficiale dell'AIB per la 30^ Sessione dell'IFLA presentava i l nuovo D i ­rettore Generale affermando che "a un'esperienza amministrativa vastissima unisce una conoscenza approfondita dei problemi delle biblioteche, ac­quistata in lunghi anni di lavoro rigoroso e appas­sionato presso la Direzione Generale".

Nella primavera successiva l'occasione per una presentazione dei suoi programmi a una larga platea venne offerta dal XV Congresso naziona­le dell'AIB, tenuto a Spoleto dall'S al 10 maggio 1964. Dopo la lettura del messaggio inviato dal Ministro Gui, che ribadiva in maniera preci­sa e articolata i l suo impegno per destinare alle biblioteche i finanziamenti necessari per i l loro sviluppo, i l nuovo Direttore Generale, "accolto da un caloroso applauso" (così leggiamo nel re­soconto di Giorgio De Gregori) ricambiato dalla sincera espressione della sua gioia per i l ritorno nella "grande famiglia" delle biblioteche, dedicò i l suo intervento soprattutto ai problemi del per­sonale - ampliamento degli organici e revisione delle norme concorsuali già in corso, esigenze di formazione —, della tutela del patiimonio cultu­rale e dello sviluppo di un "sistema nazionale di biblioteche pubbliche per assicurare la presenza del libro in tutto i l Paese e a tutti i livelli di cultu­ra", da sostenere adeguatamente nell'ambito della programmazione economica per i l quinquennio 1965-1969.

I l 20 giugno 1964 inaugurò ufficialmente la Sezione Americana della Biblioteca Nazionale di Napoli, proponendo in quell'occasione che venis­se intitolata al Presidente J.F. Kennedy assassinato nel novembre 1963. Sostenne inoltre l'ospitahtà in Italia, dopo parecchi anni, della 30̂ ^ Sessio­

ne dell'IFLA, che si tenne con pieno successo a Roma dal 13 al 18 settembre, a Palazzo Barberini, oltre a far riprendere la pubblicazione integrale degli atti dei congressi nazionali dell'AIB su «Ac­cademie e biblioteche d'Italia». L'anno successi­vo la Direzione Generale sostenne la diffusione a tutti i Comuni dei primi standard italiani per le biblioteche pubbliche {La biblioteca pubblica in Italia: compiti istituzionali e principi generali di ordinamento e di funzionamento), elaborati da una Commissione dell'AIB, e le numerose manifesta­zioni organizzate per i l V I I centenario della na­scita di Dante e i l V centenario dell'introduzione della stampa in Italia (1965).

A due anni dalla sua nomina poteva trarre un primo bilancio in occasione del X V I Congresso nazionale dell'AIB, tenuto a Bolzano e Merano dal 3 al 6 ottobre 1965. Dopo l'intervento del Ministro Gui, presente per la prima volta di per­sona, che preannunciava i notevoli incrementi di mezzi finanziari e di personale che dovevano con­seguire dall'approvazione del Piano della scuola in discussione in Parlamento, e l'importante affer­mazione del principio che la biblioteca è "un'in-frastrurtura indispensabile in qualsiasi program­ma di sviluppo economico e di crescita globale della comunità nazionale, come la scuola, accanto alla scuola, dopo la scuola", i l Direttore Generale presentò un quadro dettagliato delle iniziative già realizzate o in corso, dal restauro e dalle attività di catalogazione e valorizzazione del patrimonio bi­bliografico fino ai lavori edilizi e alla distribuzione di contributi alle biblioteche degli enti locali per lo sviluppo dei servizi bibliotecari sul territorio.

Un anno dopo però, nell'autunno 1966, per motivi di salute, chiese di essere collocato antici­patamente a riposo, a decorrere dal 1° dicembre 1966, e tracciò quindi i l bilancio finale della pro­pria attività nell'editoriale di commiato nell'ulti­mo fascicolo del 1966 di «Accademie e bibliote­che d'Italia».

Nel periodo della sua direzione vennero no­tevolmente incrementati i finanziamenti alle bi­blioteche, a partire dall'esercizio 1963/64, e gli

120

Page 6: Nicola Mazzaracchio

Nicola Mazzaracchio

organici piuttosto sparuti del personale vennero largamente infoltiti, tra i l 1963 e i l 1966, con vari concorsi per bibliotecari e aiuto-bibliote­cari; ulteriori ampliamenti si avranno a seguito dell'approvazione delle Legge 31 ottobre 1966, n. 942, di finanziamento del Piano di sviluppo del­la Scuola per i l quinquennio 1966-1970. Venne anche completata la revisione del Regolamento or­ganico delle biblioteche pubbliche statali, trasmesso nell'agosto 1966 dal Ministero al Consiglio di Stato (poi emanato nel 1967, quando già a M . era subentrato Accardo, e pubblicato l'anno suc­cessivo) e approvato quello per i l reclutamento e le carriere del personale (D.P.R. 10 novembre 1966, n. 1356), che aggiornava e semplificava le norme concorsuali ormai anacronistiche. I l Rego­lamento del '67 fu giudicato da alcuni, non sen­za ragioni, nato vecchio, ma dopo un iter tante volte iniziato, a partire dalla seconda metà degli anni Venti, e mai concluso, permise finalmente di congedare quello del 1907, per vari aspetti del tutto inutilizzabile: nei fatti, avrebbe comunque resistito quasi trent'anni, prima di essere sosti­tuito, nel 1995, da un nuovo testo (anch'esso del resto, ad avviso di molti, nato vecchio, per la rapidità delle trasformazioni in corso in que­gli anni). Furono inoltre realizzati vari interventi edilizi, tra i quali un notevole avanzamento della realizzazione delle nuove sedi della Nazionale di Roma (i cui lavori iniziarono nel 1964) e di quella di Torino, lavori di ampliamento alla Biblioteca Nazionale di Firenze e all'Alessandrina di Roma, il restauro e la riapertura al pubblico della Bi­blioteca Casanatense, la nuova sistemazione della Biblioteca univeisitaria di Cagliari. La Direzione Generale dette notevole impulso anche ai restau­ri e alla microfilmatura dei manoscritti, ottenne una proroga quinquennale dei fondi straordinari per la lotta antitermitica e sostenne lo sviluppo di laboratori di restauro in varie abbazie, da Fraglia a Noci. Vanno inoltre ricordati la ripresa dei lavo­ri della Commissione "Indici e cataloghi" e della Commissione Vinciana, e i l riassetto del Centro Nazionale del Catalogo Unico e dell'Istituto di

Patologia del Libro. Nel luglio 1966, in una lettera a Virginia Ca­

rini Dainotti poi riprodotta al principio del suo volume La biblioteca pubblica in Italia tra crona­ca e storia, aveva indicato come "uno dei massi­mi problemi dello Stato democratico" quello "dell'organizzazione efficiente e moderna di un Servizio Nazionale di Lettura, come strumento e condizione del progresso morale e civile della comunità dei cittadini", e durante la sua dire­zione l'avvio sperimentale del servizio, attraverso sistemi bibliotecari su base provinciale, ebbe un notevole impulso estendendosi dalla provincia di Rieti ad altre otto, in varie regioni.

Cattolico e democratico onesto, sincero e aperto, venne particolarmente apprezzato anche perché alieno da ogni manifestazione di faziosità politica, che dalla competizione tra i partiti pene­trava spesso anche nelle decisioni interne all'am­ministrazione. Francesco Barberi ricorda, per esempio, che i l suo sostegno fu determinante per la nomina alla direzione della Biblioteca Naziona­le di Firenze, nel marzo 1965, di Emanuele Casa-massima, sicuramente i l bibliotecario più adatto per i l difficile incarico ma osteggiato da una parte dei vertici ministeriali per la sua vicinanza al Par­tito Comunista Italiano, e che i l suo intervento risolse T'incidente' politico suscitato al Ministero dalla pubblicazione sulla rivista dell'AIB, nello stesso anno, di un articolo che raccontava, con ingenui eccessivi entusiasmi, una visita alle bi­blioteche dell'Unione Sovietica.

Poche settimane prima che lasciasse i l suo in­carico, i l 4 novembre, arrivò i l colpo dell'alluvio­ne di Firenze e dei gravi danni a Venezia e in altre città italiane: la mattina di lunedì 7 M . , accorren­do a Firenze accompagnato da Francesco Barberi e da un funzionario, "nell'ultima triste missione della carriera — così scrisse lo stesso Barberi —, portò con l'abbraccio al direttore Casamassima la prima presenza del Ministero e l'assicurazione dei primi provvedimenti".

Alcuni mesi dopo i l collocamento a riposo, al successivo Congresso dell'AIB (Fiuggi, 14-18

121

Page 7: Nicola Mazzaracchio

Dizionario biografico dei Direttori Generali

maggio 1967), nella seduta inaugurale, gli venne consegnata una medaglia d'oro in segno di grati­tudine per la lunga attività da lui svolta a favore delle biblioteche italiane, a cui rimaneva, come aveva scritto nel messaggio di commiato dalla Direzione Generale, «indissolubilmente legato con sentimento d'amico devoto e fedele». Nelle sue brevi e commosse parole di ringraziamento, richiamato "l'affetto, l'ammirazione, la simpatia, che ho sempre avuto per voi e che conserverò sempre", concludeva: «Io ho sempre pensato che i bibliotecari siano una grande forza del nostro paese e mi auguro che questo sia compreso da chi forse ancora non lo ha capito».

Nel giugno dello stesso anno gli venne confe­rita anche la medaglia d'oro della Presidenza della Repubblica per i benemeriti della scuola e della cultura.

Mori a Roma i l 21 marzo 1979.

Bibliografìa di Nicola Mazzaracchio

1941, La collezione delle monografie sulle univer­sità d'Italia, «Gli annali della università d'Italia», n. 5, pp. 448-52; 1953, La lotta antitermitica presso la Biblioteca universitaria di Cagliari ed al­tri istituti bibliografici della Sardegna, «Bollettino dell'Istituto di Patologia del Libro 'Alfonso Gal­lo'», nn. 3/4, p. 102-5; 1954, // problema delle biblioteche universitarie, in IX Congresso nazio­nale dell'Associazione italiana per le biblioteche (Cesena, 3-7 ottobre 1954), Roma, pp. 137-41 (anche in «Accademie e biblioteche d'Italia», nn. 5/6, pp. 453-57); 1959, La situazione economi­ca delle biblioteche pubbliche governative, in XII Congresso dell'Associazione italiana per le bibliote­che, «Accademie e biblioteche d'Italia», nn. 5/6, pp. 391-5; 1963, Saluto ai lettori, «Accademie e biblioteche d'Italia», n. 6, pp. 493-4; 1964, Pre­sentazione, in Cento biblioteche italiane, Roma, p. [7]; 1965, {Saluto in rappresentanza del Ministro della pubblica istruzione], in Atti del VI Congresso internazionale di archeologia cristiana (Ravenna, 23-30 settembre 1962), Città del Vaticano, pp.

LXIX-LXX; [Discorso], in Prima Esposizione del periodico delle Nazioni unite e organizzazioni col­legate (Roma, 26 maggio-1° giugno), «Bollettino di informazioni. Commissione nazionale italiana per l 'UNESCO», n. 3, pp. 44-7; 1966, Saluto ai lettori, «Accademie e biblioteche d'Italia», nn. 5/6, pp. 281-3; 1967, [Saluto del Direttore gene­rale delle accademie e biblioteche], in XV Congres­so dell'Associazione italiana biblioteche (Spoleto, 8-10 maggio 1964), supplemento a «Accademie e biblioteche d'Italia», n. 1, pp. 12-8; 1969, [Let­tera], in V. Carini Dainotti, La biblioteca pubblica in Italia tra cronaca e storia (1947-1967): scritti, discorsi, documenti, Firenze, pp. [V]-[VI] .

Fonti archivistiche

Roma, Archivio dell'Associazione Italiana Biblio­teche, Congressi, 1965 e 1967.

Bibliografia su Nicola Mazzaracchio

1963, E. Apollonj, Saluto [per la nomina a diret­tore generale delle accademie e biblioteche], «Bollet­tino d'informazioni. Associazione italiana biblio­teche», nn. 4/5, p. 107; 1964, G. De Gregori, IlXV Congresso dell'A.I.B. (Spoleto, 8-10 maggio 1964), ivi, n. 3, pp. 127-35; Napoli - La Sezione Americana "John E Kennedy" della Biblioteca na­zionale, «Accademie e biblioteche d'Italia», n. 5, pp. 356-7; 1965, Notizie generali riguardanti le biblioteche italiane, in Fédération internationale des associations de bibliothécaires, Actes du Con-seil: 30= Session (Rome, 13-18 septembre 1964), La Haye, pp. 229-34; G. Dondi, IlXVI Congresso dellA.IB. (Bolzano-Merano, 3-6 ottobre 1965), ivi, n. 5, pp. 146-55; 1966, E. Apollonj, Saluto [al direttore generale uscente e al suo successore Ac­cardo], ivi, nn. 5/6, pp. 127-8; F. Barberi, Espe­rienza di un disastro, ivi, pp. 135-43; 1967, A.T. Hamlin, The libraries of Florence, November 1966, «ALA bulletin», n. 2, pp. 141-51; A. Daccò, XVII

122

Page 8: Nicola Mazzaracchio

Nicola Mazzaracchio

Congresso della A.I.B., «Accademie e biblioteche d'Italia», n. 6, pp. 533-41; 1969, Lui, chi è?, To­rino, I I , pp. 166-7; V. Carini Dainotti, La biblio­teca pubblica in Italia tra cronaca e storia, cit., p. 117; 1971, Lui, chi è?, 2^ ed., Torino, I I , p. 296; 1974, G. Guerrieri, La Biblioteca nazionale "Vit­torio Emanuele IH" di Napoli, Milano-Napoli, p. 87, 189; 1976, G. Barone, A. Ferrucci, Primo: non leggere. Biblioteche e pubblica lettura in Italia dal 1861 ai nostri giorni, Milano, p. 147; 1977, V. Carini Dainotti, Per una critica del nuovo re­

golamento organico delle biblioteche statali, in XLX Congresso (Porto Conte, 10-15 maggio 1969), in / congressi 1965-1975 dell'Associazione italia­na biblioteche, a cura di D . La Gioia, Roma, pp. 136-43; 1984, F. Barberi, Schede di un biblioteca­rio (1933-1975), Roma, pp. 198, 202, 206-207, 212,217.

Alberto Petrucciani

123

Page 9: Nicola Mazzaracchio

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI, LARCHITETTURA

E L'ARTE CONTEMPORANEE

CENTRO STUDI PER LA STORIA DEL LAVORO E DELLE COMUNITÀ TERRITORIALI

DIZIONARIO BIOGRAFICO DEI DIRETTORI GENERALI

DIREZIONE GENERALE ACCADEMIE E BIBLIOTECHE DIREZIONE GENERALE ANTICHITÀ E BELLE ARTI

(1904-1974)

Bononia University Press

Page 10: Nicola Mazzaracchio

MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITÀ CULTURALI

DIREZIONE GENERALE PER IL PAESAGGIO, LE BELLE ARTI , L 'ARCHITETTURA E LARTE CONTEMPORANEE

CENTRO STUDI PER LA STORL\L LAVORO E DELLE C O M U N I T À TERRITORL\LI

Dizionario biografico dei Direttori Generali Direzione Generale Accademie e Biblioteche

Direzione Generale Antichità e Belle Arti (1904-1974)

Bononia University Press

Page 11: Nicola Mazzaracchio

Bononia University Press Via Farini 37 - 40124 Bologna tel. (+39) 051 232 882 fax (+39) 051 221 019

www.buponline.com email: info(2)buponline.com

© 2011 Bononia University Press

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento totale o parziale, con qualsiasi mezzo (compresi i microfilm e le copie fotostatiche) sono riservati per tutti i Paesi.

ISBN: 978-88-7395-644-0

Progetto grafico: Gianluca Bellina Impaginazione: Irene Sartini Stampa: Tipografia Moderna - Bologna

Prima edizione: ottobre 2011

Page 12: Nicola Mazzaracchio

Elenco dei Direttori Generali in ordine cronologico

ANTICHITÀ E BELLE ARTI Carlo Fiorilli (già nel Ministero) (già nel) 1900-1906 Corrado Ricci 1906-1919 Arduino Colasanti 1919-1928 Roberto Paribeni 1928-1933 Pietro Tricarico 1933-1938 Marino Lazzari 1938-1944 Modestino Petrozziello 1944 Ranuccio Bianchi Bandinelli 1945-1947 Guglielmo De Angelis d'Ossat 1947-1960 Bruno Molajoli 1961-1970 Vito Agresti 1970-1972 Salvatore Accardo 1973-...

ACCADEMIE E BIBLIOTECHE Francesco Alberto Salvagnini 1926-1933 Edoardo Scardamaglia 1933-1944 Giacomo Gaetani d'Aragona 1944-1947 Guido Arcamone 1947-1960 Attilio Frajese 1960-1963 Nicola Mazzaracchio 1963-1966 Salvatore Accardo 1966-1973 Oreste Lepore 1973-1974 Beniamino Macaluso 1974