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364. Allegato B
ATTI DI CONTROLLO E DI INDIRIZZO
I N D I C E
PAG.
ATTI DI INDIRIZZO:
Risoluzioni in Commissione:
III Commissione:
Evangelisti .............................. 7-00387 15143
IX Commissione:
Meta ........................................ 7-00388 15144
ATTI DI CONTROLLO:
Presidenza del Consiglio dei ministri.
Interrogazioni a risposta in Commissione:
Di Biagio ................................ 5-03352 15145
Villecco Calipari .................... 5-03357 15147
Interrogazioni a risposta scritta:
Mura ....................................... 4-08336 15148
Turco Maurizio ..................... 4-08337 15149
Barbieri .................................. 4-08340 15151
Affari esteri.
Interrogazione a risposta scritta:
Di Stanislao ........................... 4-08331 15152
PAG.
Ambiente e tutela del territorio e del mare.
Interrogazione a risposta scritta:
Zamparutti ............................. 4-08318 15153
Beni e attività culturali.
Interrogazione a risposta in Commissione:
Mancuso ................................. 5-03353 15153
Difesa.
Interrogazioni a risposta scritta:
Turco Maurizio ..................... 4-08323 15154
Di Stanislao ........................... 4-08328 15155
Di Stanislao ........................... 4-08329 15155
Di Stanislao ........................... 4-08335 15157
Economia e finanze.
Interrogazione a risposta scritta:
Gibiino .................................... 4-08341 15158
Giustizia.
Interrogazione a risposta in Commissione:
Fiano ....................................... 5-03356 15160
Interrogazione a risposta scritta:
Biava ....................................... 4-08339 15160
Atti Parlamentari — 15141 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
N.B. Questo allegato, oltre gli atti di controllo e di indirizzo
presentati nel corso della seduta, reca anchele risposte scritte
alle interrogazioni presentate alla Presidenza.
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PAG.
Infrastrutture e trasporti.
Interrogazione a risposta in Commissione:
Miglioli .................................... 5-03354 15161
Interrogazioni a risposta scritta:
Ascierto ................................... 4-08320 15161
Oliverio ................................... 4-08321 15162
Istruzione, università e ricerca.
Interrogazione a risposta in Commissione:
Ghizzoni ................................. 5-03355 15164
Interrogazione a risposta scritta:
Di Giuseppe ........................... 4-08317 15165
Lavoro e politiche sociali.
Interrogazioni a risposta scritta:
Di Stanislao ........................... 4-08333 15166
Genovese ................................. 4-08338 15166
Pari opportunità.
Interrogazione a risposta scritta:
Di Stanislao ........................... 4-08334 15167
PAG.
Politiche agricole, alimentari e forestali.
Interrogazione a risposta scritta:
Commercio ............................. 4-08330 15169
Pubblica amministrazione e innovazione.
Interrogazione a risposta scritta:
Di Stanislao ........................... 4-08332 15169
Salute.
Interrogazioni a risposta scritta:
Farina Coscioni ..................... 4-08319 15170
Pepe Mario (PdL) .................. 4-08322 15171
Farina Coscioni ..................... 4-08324 15171
Farina Coscioni ..................... 4-08325 15172
Farina Coscioni ..................... 4-08326 15172
Farina Coscioni ..................... 4-08327 15172
Apposizione di una firma ad una mozione .. 15173
ERRATA CORRIGE ...................................... 15173
Atti Parlamentari — 15142 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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ATTI DI INDIRIZZO
Risoluzioni in Commissione:
La III Commissione,
premesso che:
il Parlamento della provincia serbadel Kosovo, una volta
decretati falliti inegoziati avviati nel 2006 con le autoritàdi
Belgrado sullo status del Kosovo, ap-prova il 17 febbraio 2008 una
dichiara-zione unilaterale d’indipendenza dallaSerbia, atto sul
quale la Russia ha pron-tamente avanzato richiesta all’ONU di unsuo
annullamento;
riunito nella notte stessa in proce-dura di urgenza, il
Parlamento serbo « an-nulla » e dichiara « illegale »
l’indipen-denza, invocando la risoluzione del Con-siglio di
sicurezza Onu 1244 del 1999, percui il Kosovo « è parte integrante
delterritorio serbo »;
il giorno immediatamente succes-sivo al tale dichiarazione
unilaterale, iMinistri degli esteri dell’Unione europea
siriuniscono per trovare una risposta con-giunta alla dichiarazione
d’indipendenza,in un clima segnato da forti contrasti. Intale
occasione, infatti, mentre i quattro piùgrandi paesi dell’Unione
Europea, Francia,Germania, Italia e Regno Unito, annun-ciano il
pronto riconoscimento del Kosovo,altri stati membri (soprattutto
Cipro, Ro-mania, Slovacchia, Spagna e Grecia) insi-stono per non
sostenere questa decisioneunilaterale di separazione;
la nazione del Kosovo, come silegge nel documento impostato in
12punti, è stata creata sulla base del pianodel finlandese Martti
Ahtisaari, all’epocainviato speciale dell’ONU per il Kosovo.
Ilpiano prevede che l’autoproclamato Statoresti sotto la
supervisione internazionale,garantita da una missione dell’Unione
eu-ropea (Eulex) e affidata alla Cancelleriacivile internazionale
(Ico), oltre all’ampiaautonomia delle municipalità a maggio-ranza
serba e dei monasteri serbo-orto-
dossi sparsi nel territorio kosovaro. PerBelgrado il Piano
Ahtisaari e l’Ico sonocontrari alla risoluzione 1244 e
perciòillegali; tra l’altro, un piano approvato inlinea di massima
dalla maggioranza deiPaesi occidentali ma bloccato al Consigliodi
sicurezza dell’ONU dal veto della Rus-sia, ostile alla indipendenza
del Kosovo;
il 22 luglio 2010, la Corte dell’Aja siè pronunciata sulla
legittimità dell’indi-pendenza dalla Serbia in quanto la
suaproclamazione è coerente anche con larisoluzione 1244 delle
Nazioni Unite poi-ché la risoluzione non contiene
proibizioniall’indipendenza autoproclamata unilate-ralmente dal
Kosovo; si tratta di un pro-nunciamento che, pur non avendo
valorevincolante, per la sua autorevolezza po-trebbe arrivare a
ridefinire un principiocardine del diritto internazionale
vigente:l’inviolabilità dell’integrità territoriale diuno Stato
sovrano e ad avere profondeimplicazioni sia sul piano del rapporto
trai movimenti separatisti diffusi nel mondoe i Governi dei
rispettivi Paesi, sia sulnegoziato di ingresso nell’Unione
europeadi Belgrado e di Pristina;
ben 29 Stati, lo scorso dicembre,hanno accolto l’invito a
esprimere pressola Corte dell’Aja il proprio parere orale infavore
di una o dell’altra parte. L’Italianon figura tra questi Paesi;
comunque, a sostenere la capitalekosovara Pristina si sono
schierati quantisostengono che dopo i drammi subiti dallaSerbia di
Milosevic, gli albanesi del Kosovo– e cioè oltre il 90 per cento
dellapopolazione – abbiano diritto ad un pro-prio Stato, mentre,
invece, a sostenere leragioni di Belgrado è chi teme che dalparere
della Corte possa emergere unpericoloso « precedente » a
legittimare leambizioni secessioniste sparse in giro peril mondo.
Infatti, non è un caso cheproprio Cipro, Grecia, Romania, Spagna
eSlovacchia siano i soli cinque dei 27 Paesidell’Unione europea a
non aver ricono-sciuto internazionalmente l’indipendenzadel
Kosovo;
fino a oggi il Kosovo è stato for-malmente riconosciuto come uno
Stato
Atti Parlamentari — 15143 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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indipendente da 69 dei 192 Stati membridelle Nazioni unite
mentre tre dei quattroStati confinanti con il Kosovo, ossia
l’Al-bania, il Montenegro e la Macedonia, lohanno riconosciuto
ufficialmente;
naturalmente la Serbia, ha fattoprontamente sapere il presidente
serboBoris Tadic, commentando il parere dellaCorte internazionale
dell’Aja, ha confer-mato che non riconoscerà mai l’indipen-denza
del Kosovo; e parallelamente, noncambia nemmeno la posizione della
Rus-sia, e della Slovacchia, secondo cui nonesistono basi legali
per l’indipendenza delKosovo e che la risoluzione del
problemaKosovo sia possibile solo attraverso nego-ziati tra le
parti interessate; dello stessoavviso si è dichiarata anche la
Cina,
impegna il Governo:
ad assumere tutte le iniziative utiliper evitare che i Governi
di Pristina eBelgrado radicalizzino le reciproche posi-zioni,
compromettendo in tal modo ilprocesso di stabilizzazione della
regione;
a farsi promotore dell’avvio di unprocesso negoziale con il
coinvolgimentodell’Unione europea al fine di promuoverequelle
iniziative urgenti e necessarie peraddivenire a una soluzione
stabile e con-divisa da entrambe le parti;
ad assumere ogni iniziative affinchéin ambito europeo venga
accelerata laprocedura relativa alla domanda di ade-sione della
Serbia all’Unione europea.
(7-00387) « Evangelisti, Leoluca Orlando ».
La IX Commissione,
premesso che:
le infrastrutture ferroviarie sonoparte del capitale sociale di
un Paese e diun territorio, fattore di sviluppo da con-siderare
valido per ogni settore dell’eco-nomia;
senza il potenziamento del tra-sporto su ferro delle persone e
delle merci
si accresce la congestione stradale (si cal-cola che in Italia
la congestione stradalecosta 25 miliardi di euro l’anno, pari a
duepunti del prodotto interno lordo);
non a caso l’Unione europea con-sidera il finanziamento pubblico
nella rea-lizzazione e manutenzione delle infra-strutture
ferroviarie un campo in cui nonsi applica la normativa sugli aiuti
di Stato;
i servizi universali ferroviari deb-bono contenere adeguati
standard riguar-danti frequenza, copertura territoriale,qualità del
servizio medesimo e tariffa-zione;
al riguardo, è necessario garantireuna puntuale verifica del
pieno rispettodelle clausole del contratto di servizioriguardante i
servizi di trasporto ferrovia-rio passeggeri di interesse
nazionale, comelocale e regionale (verifica che pertantoconcerne
sia Trenitalia sia le società eser-centi i servizi a livello
regionale);
presupposto per una efficiente ge-stione del servizio universale
è la garanziadelle risorse pubbliche ad esso destinate,affinché
sussista a beneficio degli utentiun’adeguata programmazione dei
servizi;
un segmento di particolare soffe-renza è rappresentato dal
pendolarismo.Sono più di 13 milioni i pendolari in Italia,dei quali
una buona parte utilizza il trenoper spostarsi in ambito locale e
metropo-litano come unico mezzo di trasporto o incombinazione con
altri mezzi;
dare un’adeguata risposta alle esi-genze dei pendolari e
rafforzare, d’intesacon le regioni e gli enti locali, il
trasportoferroviario metropolitano regionale, è unobiettivo la cui
realizzazione è in alcuneregioni ostacolato da scelte erronee, tra
lequali quella di immettere in circolazionenuovo materiale rotabile
e nuovi servizi(come può essere quello dell’S1 nel SudEst Milano)
riducendo la frequenza dellecorse nelle ore di punta, al fine di
fitti-ziamente razionalizzare il servizio, inrealtà rendendolo solo
meno accessibileagli utenti, che così sono mossi ad utiliz-zare
maggiormente il mezzo privato;
Atti Parlamentari — 15144 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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gli utenti dei servizi di trasportopubblico locale rappresentano
in granparte quella fascia di cittadinanza che piùrisente degli
effetti della crisi economica;
ogni disservizio che intervenga nelcampo dei trasporti su ferro
per i pendo-lari comporta un immediato peggiora-mento delle
condizioni di vita di centinaiadi migliaia di cittadini;
il pur meritorio avvio da parte dialcune regioni di nuovi
servizi per i pen-dolari comprendenti l’ammodernamentodel materiale
rotabile, la velocizzazionedel servizio, nonché l’introduzione
dinuovi servizi metropolitani (ciò, ad esem-pio, risulta per la
tratta Milano-Melegnano-Lodi-Piacenza e viceversa), non è
statoaccompagnato da adeguate ed efficientiscelte volte ad
implementare il servizionelle ore di punta, anche per
saturazionedella rete di RFI in tal modo talvoltariducendo
l’offerta nelle medesime ore dipunta (risultato ottenuto attraverso
la can-cellazione di fermate dei treni regionalipreesistenti, la
cui cadenza non è stata piùgarantita, non essendo stata
conseguente-mente rilevata da altrettante fermate coneguale cadenza
del servizio intervenuto asostituire il precedente);
in tale quadro, la strategia azien-dale di Trenitalia, in
accordo con le re-gioni interessate, tra cui la Lombardia, allaluce
di alcune scelte avviate in determinatiambiti regionali, appare
contraddire, adavviso dei firmatari del presente atto diindirizzo,
la necessità di uno sforzo orga-nizzativo e finanziario volto a
potenziare emigliorare gli standard qualitativi del si-stema di
trasporto ferroviario offerto aipendolari (contraddizione
manifestatasinel caso delle riduzioni di fermate locali ditreni
regionali, come è occorso nella trattaPiacenza-Milano);
non è condivisibile il richiamo allanecessità di pervenire ad
accettabili equi-libri finanziari e di bilancio né da partedelle
società ferroviarie né delle regioniper mezzo del ridimensionamento
del ser-
vizio, a scapito del diritto alla mobilità edella qualità del
servizio offerto dai treniper i pendolari,
impegna il Governo:
a definire, d’intesa con le regioni e leamministrazioni locali,
una strategia voltaallo sviluppo e al sostegno del sistema
deitrasporti ferroviari delle persone, in par-ticolare del servizio
ferroviario rivolto aipendolari, a cominciare dalle regioni edalle
aree metropolitane milanesi-lom-barde e romana-laziale;
ad assumere iniziative volte ad inte-grare la presenza di
Trenitalia con quelladelle società regionali, secondo un criteriodi
efficienza non solo aziendale, ma ancherivolto alla qualità del
servizio offerto agliutenti;
a destinare le necessarie risorse alfine di realizzare questa
strategia.
(7-00388) « Meta, Quartiani ».
* * *
ATTI DI CONTROLLO
PRESIDENZADEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Interrogazioni a risposta in Commissione:
DI BIAGIO. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri, al
Ministro dell’economiae delle finanze, al Ministro dello
sviluppoeconomico. — Per sapere – premessoche:
il decreto del Presidente del Consigliodei ministri del 18
novembre 2005, attua-tivo dell’articolo 14-vicies ter –
(Disposi-zioni in materia di servizi sostitutivi dimensa) del
decreto-legge 30 giugno 2005,n. 115, convertito, con modificazioni,
dallalegge n. 168 del 2005, recante « Disposi-zioni urgenti per
assicurare la funzionalitàdi settori della pubblica
amministra-zione », regola l’attività di emissione deibuoni pasto,
le procedure di aggiudica-zione del servizio sostitutivo di mensa
resoa mezzo di buoni pasto, nonché i rapportitra le società di
emissione e gli esercizi
Atti Parlamentari — 15145 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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convenzionati, per assicurare l’efficienza ela stabilità
economica del mercato deibuoni pasto, garantire la libera ed
effettivaconcorrenza nel settore ed un efficienteservizio ai
consumatori;
il medesimo decreto del Presidentedel Consiglio dei ministri
all’articolo 2,comma 1, lettera c), definisce « per buonopasto, il
documento di legittimazione, an-che in forma elettronica, avente le
carat-teristiche di cui al successivo articolo 5,che attribuisce al
possessore, ai sensi del-l’articolo 2002 del codice civile, il
dirittoad ottenere dagli esercizi convenzionati lasomministrazione
di alimenti e bevande ela cessione di prodotti di gastronomiapronti
per il consumo, con esclusione diqualsiasi prestazione in denaro
»;
al successivo articolo 5, comma 1,lettera a), stabilisce che i
buoni pasto« consentono all’utilizzatore di ricevere unservizio
sostitutivo di mensa di importopari al valore facciale del buono
pasto »;
al successivo articolo 6, comma 1, sistabilisce che « Gli
appalti aventi ad og-getto i servizi sostitutivi di mensa
sonoaggiudicati ai sensi dell’articolo 23, comma1, lettera b), del
decreto legislativo 17marzo 1995, n. 157, privilegiando la
ga-ranzia e la qualità della prestazione me-diante la valutazione
dell’aspetto tecnicoed economico dell’offerta », mentre alcomma 2
si afferma che « L’offerta èvalutata sulla base dei criteri
indicati al-l’articolo 53, comma 1, lettera a), delladirettiva
2004/18/CE del 31 marzo 2004 »,ove si prevede che « Fatte salve le
dispo-sizioni legislative, regolamentari o ammi-nistrative
nazionali relative alla rimunera-zione di servizi specifici, i
criteri sui qualisi basano le amministrazioni aggiudicatriciper
aggiudicare gli appalti pubblici sono:a) o, quando l’appalto è
aggiudicato all’of-ferta economicamente più vantaggiosa dalpunto di
vista dell’amministrazione aggiu-dicatrice, diversi criteri
collegati all’oggettodell’appalto pubblico in questione, quali,ad
esempio, la qualità, il prezzo, il pregiotecnico, le
caratteristiche estetiche e fun-zionali, le caratteristiche
ambientali, il
costo d’utilizzazione, la redditività, il ser-vizio successivo
alla vendita e l’assistenzatecnica, la data di consegna e il
termine diconsegna o di esecuzione »;
secondo quanto esposto l’offerta do-vrebbe essere dunque
valutata, dall’enteproponente il servizio messo a bando digara,
sulla base dei parametri sopra citatie dunque sulla competitività
del costo deisoli servizi che le società emettitrici deibuoni pasto
sostengono per l’emissione, lagestione e la costruzione della rete
con-venzionata al loro utilizzo da parte delsoggetto beneficiario,
indipendentementedal valore nominale attribuito al buonopasto;
a titolo di esempio per quanto sin quiesposto, si cita il
quotidiano La Repubblicadi Genova del 25 luglio 2010, a pagina
11,che riportava la notizia della società « Qui!Group »
aggiudicataria di due lotti posti abando dalla Consip spa, per la
fornituradei buoni pasto agli enti pubblici. Lasocietà in questione
si aggiudicava unprimo lotto offrendo alla Consip spa unosconto
rispetto al valore nominale delbuono pasto posto a gara, pari al
17,19 percento ed un secondo lotto offrendo unosconto del 17,81 per
cento, sempre sulvalore nominale del buono pasto;
la notizia riportata dal quotidianosopra citato quindi
sembrerebbe eviden-ziare come, nell’aggiudicazione delle gare,sia
preso in considerazione un parametro,quello dello sconto applicato
sul valorenominale del buono pasto (è bene ricor-dare che il buono
pasto è per l’utilizzatoreun mezzo di pagamento per l’ottenimentodi
un servizio sostitutivo di mensa) e nongià sulla sola quota
relativa al valore dellagestione del servizio offerto dalla
societàemettitrice. Va da sé che l’applicazione diuno sconto da
parte di chi offre il serviziosul valore nominale di emissione
delbuono pasto nei confronti della società/ente acquirente non può,
ad avviso del-l’interrogante, che lasciare perplessi, allor-ché si
cerca di capire dove, poi, la societàemettitrice otterrà il suo
margine di pro-fitto;
Atti Parlamentari — 15146 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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una parte di questo sconto sul valorenominale del buono pasto,
evidenziatonell’offerta del soggetto che partecipa allagara,
certamente è poi compensata dallacommissione che questi applicherà
al-l’esercente che eroga il servizio all’utiliz-zatore finale del
buono pasto e recuperatain fattura al momento dell’incasso.
Com-missione applicata ai pubblici esercizi che,peraltro, ai sensi
del citato articolo 6 deldecreto del Presidente del Consiglio
deiministri del 18 novembre 2005, rientra trai criteri di
valutazione delle proposte. Nederiva che, di fatto, la società
emettitricedei buoni pasto che si è aggiudicata la garasulla base
della migliore offerta comples-siva (nella quale ha giocato un
ruolodeterminante anche lo sconto applicato sulvalore nominale del
buono pasto) finiscecon l’offrire all’acquirente (nel caso dispecie
la Consip spa) un servizio a prezzocompetitivo sul quale però la
stessa societàemettitrice (in linea teorica) non sembre-rebbe
raggiungere il livello di pareggio tracosto del servizio offerto e
suo pagamentoda parte dell’acquirente, a cui va aggiuntala
commissione pagata dall’esercente;
da informazioni assunte dall’interro-gante, risulta che questa
differenza gene-rata in negativo rispetto al valore delbuono pasto
(sconto applicato all’acqui-rente del buono pasto sul valore
nominalemeno la commissione pagata dall’eser-cente) che può
risultare in fine anchesuperiore al 10 per cento del valore
no-minale del buono pasto, verrebbe poi com-pensata dalle medesime
società emettitriciapplicando delle commissioni elevate, an-che del
15 per cento sui buoni pastoemessi dalle stesse e non oggetto di
garapubblica, ovvero su quei buoni pasto postisul mercato e venduti
alle imprese private;
la situazione che se ne determina èquindi paradossale per quegli
imprenditoridei pubblici esercizi che, per la medesimatipologia di
buoni pasto, si trovano apagare commissioni differenziate alla
so-cietà emettitrice, fattore questo che spingespesso a non
accettare i buoni pasto comemezzo di pagamento a causa delle
elevatecommissioni applicate, rinunciando quindi
anche ad una parte di fatturato, con gravepregiudizio per la
concorrenza nel mer-cato di riferimento e la qualità del
servizioreso all’utente finale, che ne risulta mag-giormente
danneggiato, trovandosi adavere così un minor numero di
eserciziconvenzionati tra cui scegliere e, spesso,un rapporto
qualità-prezzo inferiore allamedia per i servizi acquistabili con i
buonipasto –:
quali iniziative, anche di natura nor-mativa, si intendano
avviare al fine di daresoluzione alle problematiche esposte
inpremessa in materia di buoni pasto e discongiurare che queste
possano tradursi inun danno per gli esercenti, che
altrimentiresterebbero esposti al possibile rischio didover
decidere se accettare i buoni pastoe vedersi applicare delle
commissioni ele-vate o sensibilmente variabili o rinunciarein toto
ad accettare i buoni pasto comemezzo di pagamento, rinunciando
cosìanche ad una parte del loro fatturato conindubbie conseguenze
tanto per la concor-renzialità nel mercato quanto, in caso
didiminuzione del fatturato delle imprese,per i riflessi negativi
sui livelli occupazio-nali del comparto di riferimento e,
infine,per i consumatori che si trovano semprepiù spesso ad avere
un minor numero diesercizi convenzionati tra cui scegliere,con un
rapporto qualità-prezzo inferiorealla media per i servizi
acquistabili con ibuoni pasto. (5-03352)
VILLECCO CALIPARI, BRESSA e REC-CHIA. – Al Presidente del
Consiglio deiministri, al Ministro della difesa. — Persapere –
premesso che:
si apprende da notizie di stampa cheil Ministro della difesa
avrebbe istituito,nell’ambito del proprio dicastero, unanuova
struttura cui sarebbero state attri-buite funzioni di
intelligence;
a quanto si apprende, inoltre, infor-mazioni in ordine a tale
struttura sareb-bero state fornite dal Ministro al Copasiril 6
maggio 2010;
Atti Parlamentari — 15147 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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qualora la notizia dell’istituzionedella suddetta, ulteriore
struttura, rispon-desse al vero, si tratterebbe di un’iniziativadi
dubbia legittimità e di significativa gra-vità, in primo luogo
perché non è chiarosu quale norma si fondi il potere eserci-tato
dal Ministro con l’istituzione di taleulteriore agenzia per la
sicurezza, dalmomento che la legge n. 124 del 2007 nonsembra
attribuirgli tale competenza;
essa del resto certamente esula daquelle conferite dalla legge
al RIS delloStato maggiore della difesa, che ai sensidell’articolo
8, comma 2, della legge 124« svolge esclusivamente compiti di
carat-tere tecnico militare e di polizia militare,e in particolare
ogni attività informativautile al fine della tutela dei presidi e
delleattività delle Forze amiate all’estero, e nonè parte del
Sistema di informazione per lasicurezza »;
l’attribuzione di compiti di intelli-gence a un’ulteriore
struttura, diversa daquelle previste dalla legge, appare di dub-bia
compatibilità con la lettera e lo spiritodella legge n. 124, il cui
articolo 8 disponeche: « le funzioni attribuite dalla presentelegge
al DIS, alPAISE e all’AISI non pos-sono essere svolte da nessun
altro ente,organismo o ufficio »;
inoltre, la medesima legge attribuisceintegralmente al
Presidente del Consigliodei ministri (ancorché con facoltà di
de-lega all’Autorità, appunto, delegata, aisensi dell’articolo 3
della legge 124) laresponsabilità politica dei servizi di
infor-mazione, sottraendo questi ultimi alla di-pendenza funzionale
dai Ministri dell’in-terno e della difesa per le rispettive
com-petenze (non a caso, AISE e AISI rispon-dono « al Presidente
del Consiglio deiministri »);
significativamente, l’articolo 1 dellalegge dispone che al
Presidente del Con-siglio dei ministri sono attribuiti, in
viaesclusiva, tra l’altro, « l’alta direzione e laresponsabilità
generale della politica del-l’informazione per la sicurezza,
nell’inte-resse e per la difesa della Repubblica edelle istituzioni
democratiche poste dalla
Costituzione a suo fondamento ». Ciò, alfine precipuo di
radicare nell’organo divertice dell’Esecutivo la direzione e
quindila responsabilità politica della gestionedelle politiche di
sicurezza;
tale essendo la ratio ispiratrice dellalegge n. 124, non si
comprende come siapossibile per il Ministro della difesa
isti-tuire, nell’ambito del proprio dicastero,una simile struttura,
che sarebbe quindi,ovviamente, alle dirette dipendenze delMinistro
stesso e non già del Presidentedel Consiglio dei ministri, ad
avviso degliinterroganti in palese contrasto con ilcitato articolo
1 della legge 124 –:
se la notizia relativa all’ istituzione diun’ulteriore struttura
con funzioni di in-telligence presso il dicastero della
difesacorrisponda al vero e, in tal caso:
a) sulla base di quale norma ilMinistro della difesa abbia
esercitato talepotere;
b) se tale struttura dipenda dallaPresidenza del Consiglio, cui
risponda invia esclusiva;
c) quali rapporti leghino tale or-gano con DIS, AISI e AISE;
d) se non si ritenga fornire chiari-menti in ordine a tale
iniziativa, di assaidubbia legittimità;
e) se siano stati riscontrati limiti, edi quale natura, alle
attività funzionalidella nostra intelligence riconducibili
allastruttura organizzativa approvata con lalegge n. 124 del 2007.
(5-03357)
Interrogazioni a risposta scritta:
MURA. – Al Presidente del Consiglio deiministri. — Per sapere –
premesso che:
il 2 agosto 1980 nella stazione ferro-viaria di Bologna si
verificò, seguito di unvile attentato terroristico, una delle
piùgravi stragi della storia italiana nella qualepersero la vita 85
persone ed altre 200rimasero ferite;
Atti Parlamentari — 15148 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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il 2 agosto 2010 si è svolta la com-memorazione del trentennale
della strage,alla quale per la prima volta in trenta anniil Governo
non ha inviato alcun Ministro,Viceministro o Sottosegretario di
Stato,affidando la propria rappresentanza alprefetto della città di
Bologna dottor An-gelo Tranfaglia;
il Ministro della difesa onorevoleIgnazio La Russa, come
riportato dall’edi-zione di Bologna del giornale La Repub-blica del
primo agosto 2010, ha motivatol’assenza del Governo alla
commemora-zione del trentennale con le seguenti pa-role « Cos’è
successo gli altri anni ? IMinistri li avete fischiati. E allora
avete giàla risposta al perché non viene nessunoquesta volta »;
stessa motivazione in merito all’as-senza del Governo esprime il
Sottosegre-tario di Stato onorevole Carlo Giovanardiin una
dichiarazione pubblicata dall’agen-zia Ansa del 2 agosto 2010
affermando« Ogni anno a Bologna si è riproposto iltriste spettacolo
di una piazza che invecedi ricordo e dolore ha espresso odio
elivore per coloro che ritiene avversaripolitici. La strage, che
colpì cittadiniinermi di tutte le età e di tutti i partiti, sindai
funerali del 6 agosto, a cui partecipaicome neo eletto consigliere
regionale del-l’Emilia Romagna, fu strumentalizzata percreare una
bolgia di insulti e sputi neiconfronti del governo di allora. Bene
hafatto quest’anno il governo a non parte-cipare ad un rito che per
troppi non è unmomento di ricordo e commemorazionedelle vittime di
quella tragedia »;
poiché il Governo non ha motivatoufficialmente il mancato invio
di un suorappresentante, ed essendo quelle di cuisopra le uniche
dichiarazioni rilasciate damembri del Governo, si può ritenere
le-gittimamente, a giudizio dell’interrogante,che quella espressa
dal Ministro La Russae dal Sottosegretario Giovanardi sia
laposizione ufficiale del Governo, ovvero chela sua assenza alla
commemorazione deltrentennale sia da ascriversi ad un
com-portamento eccessivamente polemico nei
confronti dell’Esecutivo tenuto dai rappre-sentanti delle
associazioni dei parenti dellevittime nelle precedenti ricorrenze
–:
quali siano le motivazioni ufficiali inbase alle quali il
Governo ha ritenuto dinon inviare nessun Ministro, Viceministroo
Sottosegretario di Stato alle commemo-razioni del trentennale della
strage diBologna. (4-08336)
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI,BERNARDINI, FARINA COSCIONI,MECACCI e
ZAMPARUTTI. — Al Presi-dente del Consiglio dei ministri. —
Persapere – premesso che:
secondo quanto riportato sul sito webdel Ministero della difesa
il II repartoinformazioni e sicurezza, in aderenza aquanto previsto
dalla normativa vigente, èl’elemento di staff dello Stato
maggioredella difesa preposto alla definizione dellelinee di
indirizzo intelligence e guerraelettronica nel settore
tecnico-militare, de-finizione degli obiettivi ed allo
sviluppodella ricerca informativa nel settore tec-nico-militare,
direzione, coordinamento econtrollo delle attività di sicurezza
inambito Forze armate, definizione dellelinee di indirizzo per le
attività di poliziamilitare in ambito Forze armate; allatrattazione
delle problematiche di perti-nenza relative agli uffici degli
addetti perla difesa all’estero, degli addetti esteri inItalia,
nonché quelle relative agli ufficimilitari delle rappresentanze
italianepresso le organizzazioni internazionali(ONU, NATO, CFE,
OSCE, e altre), allaemanazione di direttive relative alla
sicu-rezza, alle informazioni e alla controin-formazione in ambito
Forze armate, allatrattazione delle attività collaborative
in-terministeriali e di coordinamento in am-bito difesa nel settore
dei materiali d’ar-mamento e ad alta tecnologia;
il II reparto informazioni e sicurezzaè retto da un maggior
generale – o gradicorrispondenti – a rotazione tra
ufficialigenerali di Esercito, Marina ed Aeronau-tica che dipende
dal sottocapo dello Statomaggiore della difesa;
Atti Parlamentari — 15149 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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per quanto attiene agli aspetti ine-renti all’intelligence
strategico-militare, aquella operativa, alla sicurezza e alla
con-troinformazione, il capo reparto può cor-rispondere
direttamente con il Capo diStato maggiore della difesa;
per l’espletamento delle sue funzioniil II reparto informazioni
e sicurezza èarticolato in un capo reparto, da cuidipendono la
segreteria particolare, la se-greteria di reparto, la sezione
amministra-tiva e due vice capo reparto;
dal vice capo reparto (settore rap-presentanze e sicurezza)
dipendono l’uffi-cio rappresentanze militari, l’ufficio ma-teriali
di armamento e ad alta tecnologia,l’ufficio sicurezza difesa,
l’ufficio analisiminaccia asimmetrica;
dal vice capo reparto (settore infor-mazioni) dipendono
l’ufficio di politicainformativa e guerra elettronica, l’ufficiodi
polizia militare, il centro intelligenceinterforze, il centro
interforze di forma-zione intelligence/GE;
un’agenzia stampa del 18 dicembre2009 (Velino) riportava le
dichiarazioni delMinistro della difesa « Credo che un ser-vizio di
sicurezza di intelligence a strut-tura militare, che una volta
c’era e che oranon c’è più, potremmo immaginare diriproporlo nel
2010 »;
sempre secondo fonti di stampa del-l’epoca, il Ministro della
difesa avrebberilanciato l’ipotesi di rendere autonomo ilReparto
informazione e sicurezza delloStato maggiore difesa per farne la
terzaagenzia di intelligence, affiancandola al-l’Agenzia per
l’informazione e la sicurezzainterna ed a quella per la
sicurezzaesterna;
nella citata nota di stampa si leggeinoltre che « il Ris
attualmente cooperastrettamente con l’Aise ma da tempo igenerali
delle tre forze armate ne chie-dono l’autonomia funzionale ed
ancheeconomica identica a quella delle altre dueagenzie »;
l’articolo 8 della legge n. 124 del2007, nel disciplinare
l’esclusività dellefunzioni attribuite al DIS, all’AISE e al-l’AISI
stabilisce, al comma 1, che « Lefunzioni attribuite dalla presente
legge alDIS, all’AISE e all’AISI non possono esseresvolte da nessun
altro ente, organismo oufficio », mentre al successivo comma
2afferma che « Il Reparto informazioni esicurezza dello Stato
maggiore della difesa(RIS) svolge esclusivamente compiti di
ca-rattere tecnico militare e di polizia mili-tare, e in
particolare ogni attività infor-mativa utile al fine della tutela
dei presidie delle attività delle Forze armate al-l’estero, e non è
parte del Sistema diinformazione per la sicurezza. Il RIS agi-sce
in stretto collegamento con l’AISEsecondo la disciplina
regolamentare ap-provata con decreto del Presidente delConsiglio
dei ministri, emanato previa de-liberazione del CISR, entro
centottantagiorni dalla data di entrata in vigore dellapresente
legge »;
sempre secondo fonti della stampa« da tempo lo stato maggiore
della Difesachiede che gli 007 militari del Ris venganoequiparati,
anche economicamente, ai lorocolleghi delle due agenzie e del Dis,
ilDipartimento per l’informazione e la si-curezza. Ma la creazione
di una nuovaagenzia di 007, seppure esclusivamentemilitare,
contrasterebbe con lo spiritodella legge 124 voluta dal Parlamento
perevitare doppioni e razionalizzare il settoredella sicurezza e
del controspionaggio.Riforma che ha affidato i compiti a duesoli
soggetti, l’Msi e l’Aise, appunto, pre-posti il primo alla
sicurezza interna el’altro alle ingerenze esterne. Le
resistenzedello Stato maggiore della difesa control’Aise hanno da
tempo bloccato il regola-mento attuativo e resi difficili i
rapportifra i militari e l’intelligence che, se ilgoverno dovesse
approvare la “terza” agen-zia informativa, perderebbe una fonte
diprimaria importanza per la sicurezza delPaese e che, fra l’altro,
non farebbe piùcapo direttamente alla presidenza del
Atti Parlamentari — 15150 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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Consiglio. Le schermaglie bloccano il di-battito anche al
Comitato per la sicurezzadella Repubblica, ma i ”generali”
insistonoed hanno trovato in La Russa il lorosponsor »;
il 30 luglio 2010 una nota dell’agenziaAGI, riportando fonti del
senatore FeliceCasson, dava anche la notizia che, « IlMinistro La
Russa avrebbe istituito, nel-l’ambito del proprio dicastero, una
nuovastruttura cui sarebbero state attribuitefunzioni di
intelligence »;
ad avviso degli interroganti, se ciòcorrispondesse al vero, si
tratterebbe diun’iniziativa di dubbia legittimità e disignificativa
gravità, in primo luogo perchénon è chiaro su quale norma si fondi
ilpotere esercitato dal Ministro con l’istitu-zione di tale
ulteriore agenzia per lasicurezza, dal momento che la legge n.
124del 2007 non sembra attribuirgli tale com-petenza e in secondo
luogo perché propriol’articolo 8 citato attribuisce in via
esclu-siva tali funzioni al Dis, all’Aise e all’Aisi.Funzioni che
l’esistenza di una strutturacome quella ipotizzata dal Ministro
LaRussa potrebbero essere deviate per scopiattualmente ignoti e non
certo in linea conil dettato legislativo vigente;
sempre ad avviso degli interroganti,le affermazioni del Ministro
della difesasuscitano rilevanti perplessità in punto dilegittimità
costituzionale, ma anche di op-portunità politica, considerando
l’impor-tanza che l’accertamento di determinateverità riveste in un
contesto, quale quelloitaliano, caratterizzato da stragi o
comun-que vicende criminali che ancora restanooscure e verso le
quali non può escludersila partecipazione di appartenenti ai
servizisegreti dell’epoca;
il decreto-legge 6 luglio 2010, n. 102,concernente la proroga
degli interventi dicooperazione allo sviluppo e a sostegno
deiprocessi di pace, di stabilizzazione e dellemissioni
internazionali delle Forze armatee di polizia, attualmente in
discussione nelramo senatoriale del parlamento, all’arti-colo 4,
comma 32, prevede che « È auto-rizzata, per l’anno 2010, la spesa
di euro
10.000.000 per il mantenimento del dispo-sitivo info-operativo
dell’Agenzia informa-zioni e sicurezza esterna (AISE) a prote-zione
del personale delle Forze armateimpiegato nelle missioni
internazionali, inattuazione delle missioni affidate
all’AISEdall’articolo 6, comma 2, della legge 3agosto 2007, n. 124
»;
il combinato disposto delle citate di-sposizioni normative, con
particolare rife-rimento alle funzioni attribuite al RIS, cosìcome
descritte sul sito web istituzionaledel Ministero della difesa, non
sembre-rebbe escludere che l’autorizzazione dispesa possa essere
utilizzata a vantaggio diuna ipotetica struttura di intelligence
alledipendenze del Ministero della difesa inanalogia a quanto
dichiarato dallo stessotitolare del dicastero già lo scorso
dicem-bre 2009 –:
se il Presidente del Consiglio deiministri sia a conoscenza di
quanto espo-sto in premessa e, se ciò risponda al vero,quali
immediate iniziative intenda intra-prendere affinché sia
scongiurato il peri-colo dell’istituzione di una struttura
mili-tare di intelligence sotto il diretto controllodel Ministro
della difesa che si verrebbe asovrapporre a quelle già previste
dallalegge n. 124 del 2007;
se sia stato emanato il regolamento dicui all’articolo 8, comma
2, della leggen. 124 del 2007, e, in caso contrario,quando se ne
preveda l’emanazione;
al fine di fugare ogni dubbio sul realeutilizzo delle risorse
economiche stanziatecon l’articolo 4, comma 32, del decreto-legge
n. 102 del 2010, se non ritengaopportuno nel più breve tempo
possibilepresentare alle Camere un dettagliato ren-diconto
economico sulle attività finanzia-te. (4-08337)
BARBIERI. – Al Presidente del Consi-glio dei ministri. — Per
sapere – premessoche:
nel comune di Modena in fregio a ViaCanaletto esiste un comparto
60.200 metriquadrati facente parte dei programma diriqualificazione
urbana approvato dal co-mune di Modena il 12 aprile 1999;
Atti Parlamentari — 15151 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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il successivo progetto di piano parti-colareggiato di iniziativa
privata a queltempo in corso di approvazione, prevedevaun
supermercato sulla fronte di via Ca-naletto;
la società Esselunga acquistò nelmarzo del 2000 per lire 24
miliardi 44.820metri quadrati di quel comparto, (lire540.000m mq),
laddove era prevista l’aper-tura di un supermercato;
all’asta giudiziale del febbraio 2001Coop estense si aggiudicò
per 23 miliardidi lire un lotto di 8,834 metri quadrati(lire
2.620.000.000 mq), diventando parte-cipe del comparto;
il comune di Modena è proprietariodei restanti 8.834 metri
quadrati del com-parto;
il prezzo pagato da Coop Estense,totalmente sproporzionato
rispetto al va-lore del terreno sul quale non potevanoessere
programmati i supermercati, indi-cava fin dall’inizio il vero
obiettivo che eraquello di impedire la realizzazione di
unsupermercato ad un gruppo concorrente;
stando a quanto riportato dall’avvisopubblicato sui quotidiani,
in data 24 no-vembre 2008, l’assessore all’urbanistica delcomune di
Modena proponeva, per l’en-nesima volta, ad Esselunga di insediarsi
inun altro luogo e di cedere a Coop Estenseil proprio lotto in via
Canaletto. Se nonavesse accettato o non avesse trovato unaccordo
con Coop Estense, il comuneavrebbe cambiato le « destinazioni d’uso
»,cancellando l’uso commerciale –:
se il Governo non intenda chiarire,considerato che per quanto
risulta all’in-terrogante a decorrere dall’anno 2000 visarebbe
stata una modifica della disci-plina, quale fosse la disciplina
applicabileal caso di specie, e in particolare sequalunque azione
dell’amministrazionecomunale richiedesse necessariamente ilconsenso
dei tre proprietari di lotti nelcomparto. (4-08340)
* * *
AFFARI ESTERI
Interrogazione a risposta scritta:
DI STANISLAO. — Al Ministro degliaffari esteri, al Ministro
dell’interno, alMinistro della giustizia. — Per sapere –premesso
che:
nel mese di maggio 2010 è statopresentato, presso l’Associazione
dellastampa estera di Roma, il rapporto an-nuale di Amnesty
International che tracciaun quadro sul rispetto dei diritti
umaninel mondo nell’arco di tempo compresotra gennaio e dicembre
2009. Il rapportosegnala violazioni in 159 Paesi e accusa iGoverni
di anteporre i propri interessipolitici al rispetto della giustizia
interna-zionale;
dal rapporto emerge che 111 Paesisono colpevoli di aver
perpetrato torture emaltrattamenti, in 55 Paesi si
celebranoprocessi iniqui, in 96 Paesi sono in vigorerestrizioni
della libertà di stampa, in al-meno 48 Paesi sono imprigionati
dissidentipolitici;
Amnesty International ha lanciato unappello particolarmente
forte al Governoitaliano per abolire il reato di « immigra-zione
clandestina ». Nel Rapporto si leggeche: « Le autorità italiane
hanno messo arepentaglio i diritti di migranti e richie-denti
asilo, lasciandoli in mare per giornisenza acqua e cibo ». Bocciata
anche l’as-senza del reato di tortura nel codicepenale italiano,
che si sarebbe potutoapplicare al caso di Stefano Cucchi, mortodopo
una settimana di detenzione persospetti maltrattamenti e abusi da
partedelle forze dell’ordine. È inaccettabile, se-condo
l’organizzazione per i diritti umani,anche la condizione dei rom
italiani, « vit-time di sgomberi forzati illegali a Roma eMilano, e
a cui è impedito un equo accessoall’istruzione, all’alloggio, alle
cure sanita-rie e all’occupazione »;
il presidente della sezione italiana diAmnesty International,
nel corso della pre-sentazione del rapporto annuale ha affer-mato
che: « I governi devono assicurare
Atti Parlamentari — 15152 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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che nessuno si ponga al di sopra dellalegge e che ogni persona
abbia accesso allagiustizia, per tutte le violazioni dei
dirittiumani subite. Fino a quando i governi nonsmetteranno di
subordinare la giustiziaagli interessi politici, la libertà dalla
paurae dal bisogno rimarrà fuori dalla portatadella maggior parte
dell’umanità »;
l’organizzazione per i diritti umaniha pertanto rinnovato la
richiesta ai Go-verni di garantire che renderanno contodel loro
operato, dare piena adesione allaCorte penale internazionale e
assicurareche i crimini di diritto internazionalesaranno sottoposti
a procedimenti giudi-ziari ovunque nel mondo. Agli Stati
cherivendicano una leadership globale, tra cuiquelli del G20,
compete la responsabilitàspecifica di dare l’esempio –:
quale sia la posizione dell’Italia, inrelazione a quanto
denunciato da AmnestyInternational;
se il Governo intenda illustrare gliobiettivi raggiunti e le
iniziative future peril rispetto dei diritti umani. (4-08331)
* * *
AMBIENTE E TUTELADEL TERRITORIO E DEL MARE
Interrogazione a risposta scritta:
ZAMPARUTTI, BELTRANDI, BER-NARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCIe
MAURIZIO TURCO. — Al Ministro del-l’ambiente e della tutela del
territorio e delmare. — Per sapere – premesso che:
esponenti radicali, tanto in sede par-lamentare quanto in sede
locale, da temposono impegnati su questioni ambientalilucane che
attengono alla Val Basento e aTito Scalo;
nei mesi di aprile e marzo 2010 sisono svolte due conferenze di
serviziistruttorie e decisorie in merito alle situa-zioni
ambientali di Tito Scalo e della ValBasento in Basilicata;
nonostante reiterate richieste infor-mali tanto presso il
Ministero dell’am-biente e della tutela del territorio e delmare a
Roma quanto presso la regioneBasilicata a Potenza, non è stato
possibileacquisire o almeno visionare i testi relativialla
conferenza di servizi della Val Ba-sento, mentre sono stati messi a
disposi-zione quelli relativi a Tito Scalo –:
per quali motivi tali atti non sianostati resi disponibili e se
si intenda metterea disposizione dei richiedenti tali atti ed inche
tempi. (4-08318)
* * *
BENI E ATTIVITÀ CULTURALI
Interrogazione a risposta in Commissione:
MANCUSO. — Al Ministro per i beni ele attività culturali. — Per
sapere – pre-messo che:
il museo diocesano dell’Arcidiocesi diSalerno – Campagna –
Acerno è chiuso alpubblico in attesa di interventi strutturalie di
messa in sicurezza degli impianti;
il museo è allocato nell’ex seminarioarcivescovile insieme
all’archivio e allabiblioteca a ridosso della preziosa catte-drale
e ne completa idealmente la colta ericca visita;
il percorso museale inizia attraversoil linguaggio di
preziosissimi manufattimedievali, dipinti e sculture che dal
Me-dioevo conducono al XIX secolo; a tuttociò va aggiunta
un’importante raccoltanumismatica, che annovera monete dellaMagna
Grecia, della Roma repubblicana eimperiale, del periodo longobardo
e nor-manno, fino al Medagliere Pontificio;
il museo diocesano custodisce, so-prattutto, un tesoro unico al
mondo: ilcelebre ciclo di formelle di avorio del XIIsecolo,
espressione unica di arte salerni-tana medioevale;
si tratta della più vasta e completaraccolta eburnea del
Medioevo cristiano, si
Atti Parlamentari — 15153 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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compone di 67 pezzi, distinti soprattuttonei due cicli
dell’Antico (18) e Nuovo (19)Testamento, ed è opera di vari
autori;
tra le altre testimonianze antiche dialtissimo livello vanno
ancora segnalati:l’Exultet (rotolo membranaceo con 23scene dipinte
in stile bizantino); la Crocedel Guiscardo de XI secolo (ottone,
smaltie pietre dure); la Croce dipinta del Bar-liario del XIII
secolo (dipinto su tavola) –:
se il Governo intenda verificare lostato dell’arte della
progettazione e delleopere inerenti alla restituzione
all’usopubblico del museo diocesano dell’Arcidio-cesi di Salerno –
Campagna – Acerno;
se, in subordine, il Governo intendavalutare, per quanto di
competenza, l’ipo-tesi di predisporre provvisoriamente unasede
museale più ridotta, che consti solo di2-3 sale, al fine di
mostrare e valorizzarealmeno la collezione di formelle eburnee,che
nel 2008 hanno riscosso un notevolesuccesso di pubblico
internazionale, nel-l’occasione di una mostra temporanea, eche ha
la capacità di attrarre nella cittàcampana tanto esperti e addetti
ai lavori,quanto turisti e visitatori. (5-03353)
* * *
DIFESA
Interrogazioni a risposta scritta:
MAURIZIO TURCO, BELTRANDI,BERNARDINI, FARINA COSCIONI,MECACCI e
ZAMPARUTTI. — Al Ministrodella difesa. — Per sapere – premesso
che:
l’agenzia di stampa ANSA, con unanota del 2 agosto 2010
riportava la notiziache « L’aeroporto militare di Pisa diven-terà
un hub nazionale per le forze armate.Lo rivela il portavoce della
46esima Bri-gata aerea, maggiore Giorgio Mattia, cheannuncia per «
il maggio prossimo l’iniziodei lavori all’interno della base per
ren-derla rispondente alle nuove esigenze en-tro il 2013, quando
l’hub diventerà ope-rativo ». « L’aeroporto Dall’Oro – spiega
Mattia – sarà quindi il punto di riferi-mento per tutte le forze
armate cheavranno bisogno di spostarsi per via aereaper tutte le
missioni nei teatri internazio-nali. Durante i lavori di
ampliamento delloscalo, realizzeremo anche una strutturaricettiva
che potrà ricevere circa 30 milauomini perfettamente equipaggiati,
per unarco di tempo di almeno un mese ». In-somma, un investimento
importante cherilancia il ruolo strategico della base pi-sana e che
potrà avere importanti ricaduteeconomiche sul territorio. « Quando
saràoperativo l’hub – conclude Mattia – di-venterà l’unico posto
per le forze armateitaliane da dove si partirà per le
diversemissioni internazionali e rispecchierà intutto e per tutto i
grandi hub civili conservizi di check in e check out,
poliziadoganale, ma anche movimentazione ba-gagli e altri servizi
di terra che potrannoessere gestiti da ditte civili »;
la legge 30 luglio 2010, n. 122, hainciso profondamente
sull’operatività esulle attività delle Forze armate, nonchésul
trattamento economico del personalemilitare –:
se quanto rivelato all’agenzia distampa dal portavoce della
46esima Bri-gata Aerea corrisponda al vero e, in casoaffermativo, a
quanto ammonterebbe ilcomplesso degli stanziamenti
economiciprevisti per il completamento delle operepreviste per
l’ampliamento della strutturamilitare; quale sia il nome
dell’impresaaggiudicataria, per quale importo, se siastato
effettuato un frazionamento in piùlotti di gara, se sia prevista la
possibilità disubappalto ad altre imprese e con qualilimiti;
vista l’attuale situazione economicain cui versa il Paese, se
non ritengaopportuno disporre l’immediata sospen-sione dei lavori
fino al 1o gennaio 2014 econseguentemente disporre che le sommecosì
risparmiate siano destinate al finan-ziamento delle attività di
manutenzionedei sistemi d’arma già acquisiti dalla Di-
Atti Parlamentari — 15154 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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fesa, nonché all’addestramento del perso-nale militare e al
pagamento dei relativiemolumenti accessori e delle
indennitàspettanti al personale medesimo. (4-08323)
DI STANISLAO. — Al Ministro delladifesa, al Ministro degli
affari esteri. — Persapere – premesso che:
nel mese di marzo 2010 è statodiffuso un nuovo rapporto da
AmnestyInternational e dalla Omega ResearchFoundation che presenta
prove della par-tecipazione di aziende europee al com-mercio
globale in « strumenti di tortura »,tra cui congegni fissati alle
pareti dellecelle per immobilizzare i detenuti, serra-pollici in
metallo e manette e bracciali cheproducono scariche elettriche da
50.000volt;
il rapporto, intitolato « Dalle paroleai fatti », denuncia che
queste attività sonoproseguite nonostante l’introduzione, nel2006,
di una serie di controlli per proibireil commercio internazionale
di materialedi polizia e di sicurezza atto a causaremaltrattamenti
e torture e per regolamen-tare il commercio di altro materiale
am-piamente usato su scala mondiale pertorturare;
dal rapporto emerge che tra il 2006e il 2009, la Repubblica Ceca
ha autoriz-zato l’esportazione di prodotti quali ma-nette, pistole
elettriche e spray chimici,mentre a sua volta la Germania lo ha
fattoper ceppi e spray chimici, verso nove Paesidove le forze di
polizia e di sicurezzaavevano usato quei prodotti per
praticaremaltrattamenti e torture;
aziende italiane e spagnole hannomesso in vendita manette o
bracciali elet-trici da applicare ai detenuti. Una scap-patoia
legale permette tutto questo, nono-stante si tratti di prodotti
simili alle « cin-ture elettriche », la cui esportazione
eimportazione sono proibite in tuttal’Unione europea;
nel 2005 l’Ungheria ha annunciatol’intenzione di introdurre
l’uso delle « cin-
ture elettriche » nelle stazioni di polizia enelle prigioni,
nonostante la loro esporta-zione e importazione siano vietate
inquanto il loro uso costituisce una forma dimaltrattamento o di
tortura;
solo 7 dei 27 Stati membri del-l’Unione europea hanno reso
pubbliche leloro autorizzazioni all’esportazione, nono-stante tutti
siano legalmente obbligati afarlo;
gli Stati membri paiono ancora pocoinformati sulle attività
commerciali incorso al loro interno. Dopo che cinqueStati membri
(Belgio, Cipro, Finlandia,Italia e Malta) avevano dichiarato di
nonessere a conoscenza di aziende che com-mercializzassero
materiali inclusi nei con-trolli, Amnesty International e Omega
Re-search Foundation hanno individuatoaziende operanti in tre di
questi cinquePaesi (Belgio, Finlandia e Italia) in cuiprodotti del
genere vengono apertamentecommercializzati su internet –:
se il Governo sia a conoscenza diquanto emerso dal rapporto di
AmnestyInternational sul commercio di strumentidi tortura e quali
informazioni abbia inmerito;
quali iniziative il Governo intendaattuare per verificare tali
notizie e, qua-lora risultassero vere, quali soluzioni in-tenda
adottare. (4-08328)
DI STANISLAO. — Al Ministro delladifesa, al Ministro degli
affari esteri. — Persapere – premesso che:
il 2 agosto 2010 sei bambini sonorimasti uccisi nell’attentato
suicida messoa segno a Kandahar, nel sud dell’Afgha-nistan.
Obiettivo dell’attacco era il gover-natore distrettuale, Ahmadullah
Nazak, ri-masto illeso;
secondo il rapporto del Watchlist onChildren and Armed Conflict,
un networkdi organizzazioni umanitarie che si battecontro le
violazioni dei diritti dei minorinei Paesi colpiti da guerre e
conflitti e dicui fa parte Save the Children, « l’Afgha-nistan è di
giorno in giorno sempre menoun paese per bambini »;
Atti Parlamentari — 15155 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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nel 2009 si contano circa 1.050 bam-bini uccisi in attacchi
suicidi, raid aerei, inesplosioni di ordigni e di mine,
negliscontri a fuoco tra le parti in guerra; oltre200mila minori
sono sopravvissuti ad at-tacchi e attentati ma hanno riportato
fe-rite permanenti e disabilità. Spesso infor-mazioni errate da
parte dell’intelligencesono alla base di operazioni militari
chefiniscono con il procurare vittime inno-centi piuttosto fra i
civili che fra i gruppiarmati di opposizione. Questi, dal
cantoloro, attaccano scuole, ospedali, luoghitrafficati e
colpiscono deliberatamente icivili per intimidirli e indebolire il
Go-verno, nonostante il « codice » talebanostabilisca che debba
essere fatto il possi-bile per evitare morti di donne, uomini
ebambini;
il dato più drammatico emerge dalreclutamento di bambini soldato
che èdocumentato sia a carico delle forze disicurezza afghana, sia
dei gruppi d’oppo-sizione. Nel primo caso molti
reclutamentiavvengono in presenza di certificati dinascita
imprecisi o inesistenti, in man-canza di verifiche adeguate
dell’età e perla crescente domanda di personale fra leforze di
polizia e nell’esercito regolare. Igruppi armati di opposizione
impieganobambini soldato per farne dei combattenti,guardie,
attentatori suicidi. Il recluta-mento e l’addestramento avvengono
so-prattutto nella zona di confine con ilPakistan. Bambini inoltre
risultano esserestati tenuti prigionieri dalle forze
militariinternazionali: sono stati almeno 90 i mi-norenni detenuti
fra il 2002 e il 2008;
la vendita e il trasferimento di minorisfruttati poi in attività
spesso illegali con ilPakistan o l’Iran è documentata ampia-mente e
molte sparizioni e rapimenti dibambini in Afghanistan sono
collegati altraffico di esseri umani. Talora sono glistessi
familiari, ridotti in povertà, chevendono a reti criminali i propri
figli. Iminori vengono impiegati come corrieri espacciatori di
droga o di derrate alimen-tari. Talvolta vengono rapiti dagli
stessisfruttatori e trafficanti, magari nei campidi sfollati
interni dove si stima vivano
circa 80mila minori. Nel 2009 sarebberostati oltre mille i
bambini impiegati neltrasporto e trasferimento di farina
dall’Af-ghanistan al Pakistan;
l’Afghanistan e il secondo Paese almondo per tasso di mortalità
infantile, con257 bambini con meno di 5 anni morti suogni 1.000
nati vivi e il paese in cuimamme e bambini stanno peggio almondo,
secondo l’indice sullo stato dellemadri di Save the Children.
Ancora oggioltre il 70 per cento dei parti avviene incasa senza
alcuna assistenza specializzata.Un dottore segue in media 5.500
pazienti.Molto preoccupanti sono la diffusione e ilconsumo di
droga, che a volte riguardal’intera famiglia. Si calcolano in 60
mila ibambini sotto i 15 anni dipendenti dadroga. Inadeguate sono
l’assistenza e lacura dei bambini tossicodipendenti e an-che di
quelli colpiti da disturbi mentali epsicologici;
Save the Children, la più grande or-ganizzazione internazionale
indipendenteper la difesa e la promozione dei diritti deibambini,
lancia un chiaro allarme e chiede« che venga approntato un piano
quin-quennale per la protezione dei bambini,con degli obiettivi
misurabili, come peresempio la riduzione del numero di attac-chi
alle scuole. Chiede inoltre che siamesso in opera un meccanismo per
levittime che renda facile la denuncia delleviolazioni e
accessibile l’informazione sulprocedimento in corso. Chiede infine
ladefinizione di criteri chiari e validi ovun-que per
l’assegnazione di sussidi ai fami-liari delle vittime della guerra
e delleviolenze. Il successo degli sforzi di portarela pace in
Afghanistan risiede nella nostraabilità di proteggere i bambini di
questanazione. È urgente stabilire le giuste prio-rità per riuscire
in questa missione »;
il principale obiettivo delle missioniinternazionali che vedono
impegnato inprima linea il nostro Paese è la coopera-zione allo
sviluppo e il sostegno dei pro-cessi di pace e di
stabilizzazione;
la strategia europea in materia disicurezza comune adottata dal
Consiglio
Atti Parlamentari — 15156 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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europeo ha rivendicato un ruolo più in-cisivo per l’Unione
europea nel contestointernazionale. In particolare, si sottolineala
necessità, da parte dell’Unione, di as-sumersi le sue
responsabilità di fronte adalcune minacce globali (terrorismo,
crimi-nalità organizzata, proliferazione dellearmi di distruzione
di massa, conflittiregionali);
il comma 6 dell’articolo 1 del decre-to-legge n. 102 del 2010,
recentementeconvertito rimette al Ministero degli affariesteri il
compito di individuare le misureintese ad agevolare l’azione delle
Organiz-zazioni non governative che intendanooperare per fini
umanitari in Afghanistane Pakistan;
gli obiettivi della presenza italiana inAfghanistan e Pakistan
sono la ricostru-zione, la stabilizzazione e
l’addestramentoall’interno di un mandato teso al mante-nimento
della sicurezza, nell’interessedella ricostruzione e degli sforzi
umani-tari –:
come il Governo intenda affrontare lemolteplici problematiche
che i bambini diquesti territori sono costretti a subire
contragiche conseguenze e quali iniziative in-tenda adottare;
quali misure il Governo intende in-dividuare al fine di
agevolare l’azione delleOrganizzazioni non governative che ope-rano
per fini umanitari in Afghanistan ePakistan. (4-08329)
DI STANISLAO. — Al Ministro delladifesa. — Per sapere – premesso
che:
in queste giorni aumentano le ten-sioni sul confine
israeliano-libanese doveopera la missione UNFIL, in cui è
coin-volta anche l’Italia;
il Partito di Dio è pronto ad affron-tare Israele e si prepara a
combattere lesue battaglie nei centri urbani del Libanomeridionale,
enclavi sciite diventate vere eproprie roccaforti della milizia
Hezbollah:questo è l’ultimo allarme lanciato dal-l’Aman, il
servizio di controspionaggio
delle Forze di difesa israeliane (IDF), cheritiene la minaccia
reale e imminente eche sarebbe in possesso di migliaia difotografie
scattate negli ultimi quattroanni dagli UAV e dai satelliti
israeliani;immagini che provano le attività dei mi-litanti sciiti
all’interno delle aree urbaneprossimi al confine con lo Stato
ebraico;
il colonnello dell’IDF, Ronen Marley,avrebbe fatto riferimento,
tra l’altro, alleattività d’intelligence svolte dai
milizianisciiti, alla consistente rete d’infrastrutturesorta per
alloggiare le rampe di lancio deirazzi a breve e media gittata e ai
sistemimilitari di comunicazioni e di comando econtrollo che
Hezbollah potrebbe utiliz-zare in un’eventuale scontro armato;
il servizio d’informazioni israelianostima che Hezbollah sia
attualmente inpossesso di un arsenale composto da circa100 missili
Scud ed M-600 e 40 mila razzia corto e medio raggio, armi nascoste
neivillaggi e nelle case a sud del fiume Litani,dove inoltre si
troverebbero quasi 20 milamilitanti sciiti, ottomila dei quali
preparatial combattimento nei campi di addestra-mento iraniani;
lungo la zona cuscinetto controllatadella forza di
interposizione dell’Onu (Uni-fil) ci sono aree interdette ai paschi
bludove il braccio armato del Partito di Dioavrebbe a disposizione
un arsenale pari aldoppio di quello del 2006 e una fitta retedi
comunicazione e di centri comando, allecui dipendenze opererebbero
unità dacombattimento formate da non più diduecento elementi
ciascuna;
in un’intervista pubblicata dal quoti-diano londinese in lingua
araba Asharqal-Awsat il comandante sciita, Sheik NabilKaouk,
avrebbe inoltre dichiarato che ilmovimento di resistenza libanese
sarebbein possesso di una lista di obbiettivi mi-litari in
territorio israeliano che i milizianisarebbero in grado di colpire
in qualsiasimomento;
la minaccia maggiore è sicuramenterappresentata dai missili
terra-terraM-600, copia dei razzi iraniani Fateh-110,
Atti Parlamentari — 15157 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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che grazie ad un raggio d’azione di circa300 chilometri sono in
grado di colpire lametà delle città israeliane, inclusa TelAviv.
Gli M-600 consegnati ad Hezbollahsarebbero prodotti ed assemblati
daun’azienda bellica siriana, frutto della col-laborazione tra
Damasco e Teheran;
secondo le regole d’ingaggio, se nonautorizzata dall’esercito
libanese, Unifilnon può neanche entrare in molti villaggidel Libano
meridionale; circa 160 piccolipaesi dove i bunker e le rampe di
lanciodei missili che potrebbero arrivare a col-pire il cuore di
Israele potranno sempreessere difesi dallo scudo umano
rappre-sentato dagli ignari abitanti civili;
il Ministro israeliano della difesa,Ehud Barak in una recente
intervista con-cessa al Washington Post ha dichiarato cheIsraele
colpirà direttamente le istituzionigovernative libanesi se il
movimento sciitalibanese Hezbollah lancerà razzi controcittà
israeliane. Se Hezbollah lancerà unrazzo su Tel Aviv, « noi daremo
la cacciaa ogni terrorista e ogni aggressore diHezbollah », ha
avvertito il Ministro du-rante l’intervista;
il Primo Ministro libanese Saad Ha-riri ritiene che Israele si
stia preparandoa condurre una nuova guerra contro ilLibano; il Capo
del Governo ha ripetuta-mente condannato i voli di
sorveglianzacondotti dallo Stato ebraico sopra il ter-ritorio
libanese, in violazione dello spazioaereo di Beirut;
il principale problema di Israele ri-guarda, poi, il programma
nucleare del-l’Iran. Israele si è impegnato per impedireall’Iran di
procurarsi armamenti nuclearie Hezbollah rappresenta per l’Iran uno
deimaggiori deterrenti contro l’azione israe-liana;
sebbene l’Italia abbia riconfermato lapresenza e l’impegno nella
missione UN-FIL con una riduzione di 120 unità, nelprossimo futuro
rimane preoccupante lasituazione politica e la sicurezza nel
Paese;
il 29 giugno 2010 nella seduta diinterrogazioni a risposta
immediata in
Commissione difesa il sottosegretario nelrispondere
all’interrogazione sulla parte-cipazione italiana alla missione
UNIFIL IIin Libano ha affermato: « [...] è in corsouno studio da
parte dello Stato Maggioredella Difesa per attuare una
rimodula-zione in senso moderatamente riduttivodella configurazione
del nostro Contin-gente, tale da mantenerne comunque unaconsistenza
tale da garantire all’Italia unruolo preminente in ambito della
mis-sione. [...] » –:
alla luce di quanto recentemente ac-caduto sul confine
israelo-libanese, se, e inche modo, sia cambiata la strategia
ita-liana all’interno di questo scenario e inche modo il Governo
ritenga di potergarantire all’Italia un ruolo preminentenell’ambito
della missione. (4-08335)
* * *
ECONOMIA E FINANZE
Interrogazione a risposta scritta:
GIBIINO. — Al Ministro dell’economia edelle finanze, al Ministro
delle infrastrut-ture e dei trasporti. — Per sapere – pre-messo
che:
dovendosi provvedere a privatizzarela Tirrenia-Siremar, società
controllata daFintecna e partecipata interamente dalMinistero
dell’economia e delle finanze,entro il 30 settembre 2010, data
ultimaimposta dalla Unione europea, nel marzo2010 la regione
siciliana costituiva la Me-diterranea Holding SPA,
sottoscrivendouna quota capitale del 37 per cento (lacompagine
societaria è poi composta dal-l’armatore greco A. Tomasos con il
30,5per cento, il gruppo Lauro con il 18,5 percento, Nicola Coccia
3 per cento, Isolemar8 per cento, e la famiglia Busi Ferruzzi al3
per cento);
la Mediterranea holding ha presen-tato offerta di acquisto
dell’intero pac-
Atti Parlamentari — 15158 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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chetto azionario per 10 milioni di euro,oltre l’impegno di
soddisfare i debiti ma-turati per circa 520 milioni di euro;
il Ministro delle infrastrutture e deitrasporti ha ritenuto «
formalmente rice-vibile » l’unica offerta di acquisto presen-tata
dalla Mediterranea Holding;
l’offerta è stata successivamente ri-modulata, elevando
l’importo per l’acqui-sto del pacchetto azionario a 25 milioni
dieuro, fermo restando l’accollo dei debitipregressi;
Mediterranean Holding ha conte-stualmente chiesto garanzie sulle
sovven-zioni statali, allegando all’offerta una let-tera nella
quale si chiarisce che nel casole sovvenzioni statali previste per
Tirrenia(72,6 milioni di euro l’anno per 8 anni) eSiremar (55,7
milioni l’anno per 12 anni),dovessero decadere, l’offerta verrà
ritirata;
il 28 luglio 2010 Fintecna ha decisodi aggiudicare a
Mediterranea Holding ilpacchetto azionario di Tirrenia e
Siremar;
la regione siciliana ha rifiutato laprecedente offerta da parte
del Ministerodelle infrastrutture e dei trasporti di ot-tenere la
società Siremar (società regio-nale) a titolo gratuito, preferendo
parte-cipare all’offerta pubblica promossa dallaFintecna, per
rilevare l’intero gruppo Tir-renia-Siremar, adottando una
decisionesecondo l’interrogante anomala, che vaoltre l’obiettivo di
tutelare le rotte per laSicilia, diversamente da quanto decisodalle
regioni Toscana, Sardegna e Campa-nia, che hanno rilevato le
società regionalida trasferire agli armatori privati conprocedura
ad evidenza pubblica nei modiindicati dalle direttive
comunitarie;
la proposta della Mediterranea Hol-ding, alla luce degli
indirizzi comunitari inmateria di partenariato pubblico-privato,che
indica di trasferire il rischio ai privati,presenta diverse
anomalie secondo l’inter-rogante con una scarsa valenza economicae
di mercato;
la regione siciliana, con la decisionedi aderire alla società
mista, ha motivato
la partecipazione di soggetti economici cheda soli non avrebbero
mai deciso di par-tecipare alla gara per l’acquisizione
dellaTirrenia, non disponendo di risorse finan-ziarie e di un
management in grado disostenere il piano industriale. I soci
privatidella Mediterranea Holding con la parte-cipazione della
regione siciliana ritengonodi poter acquisire con certezza i
contributistatali ed europei previsti per le rottemarittime senza
particolari rischi;
con tale soluzione adottata la regioneassume impegni e rischi
che secondo lenuove direttive comunitarie vanno trasfe-rite ai
privati e non messi a carico delbilancio delle pubbliche
amministrazioni;
la partecipazione della regione sici-liana nell’acquisizione di
Tirrenia-Siremarè stata ritenuta anomala da
Confitarma(Confindustria) e dall’intero cluster marit-timo
nazionale e internazionale che vedein questo una violazione delle
regole dimercato e della concorrenza, con il rischiodi contenziosi
in ambito comunitario, conrichiesta di danni, e un rischio di
infra-zione comunitaria per lo Stato italiano –:
se le condizioni indicate in premessasiano tali da soddisfare
integralmente lecondizioni individuate da Fintecna per
laprivatizzazione della Tirrenia-Siremar;
se il modello giuridico gestionalescelto (società mista) sia
conforme al trat-tato e alle direttive dell’Unione europeaper
ottenere i sussidi statali (sovvenzionidi equilibrio) e i fondi
comunitari e se lasoluzione adottata possa incorrere in pro-cedure
di infrazione che potrebbero bloc-care la nuova società e mettere a
rischioi collegamenti col Continente e le Isoleminori, bloccando
l’economia regionale.
(4-08341)
* * *
Atti Parlamentari — 15159 — Camera dei Deputati
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2010
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GIUSTIZIA
Interrogazione a risposta in Commissione:
FIANO, ANDREA ORLANDO e PE-DOTO. — Al Ministro della giustizia,
alMinistro della salute. — Per sapere –premesso che:
notizie stampa di sabato 31 luglio2010 hanno riportato il caso
del signorRolando Degli Angioli, medico penitenzia-rio in servizio
presso il carcere romano diRegina Coeli, che nel pomeriggio del
16ottobre 2009 visitò nell’istituto penitenzia-rio il signor
Stefano Cucchi disponendo ilsuo ricovero in ospedale con estrema
ur-genza a causa delle precarie condizioni disalute;
nel mese di dicembre 2009, con ilrientro in servizio dopo il
congedo matri-moniale, il dottor Degli Angioli sostiene glisia
stata negata la ripresa della sua attivitàlavorativa senza che gli
venissero forniteadeguate informazioni;
nel periodo a seguire la triste vicendadel signor Stefano
Cucchi, deceduto il 22ottobre 2009 presso l’ospedale Sandro
Per-tini di Roma, il dottor Degli Angioli so-stiene di avere
denunciato all’autorità giu-diziaria pressioni per autosospendersi
dalservizio e che su tale ipotesi di reato laprocura della
Repubblica di Romaavrebbe aperto un fascicolo –:
se risponda al vero che il dottor DegliAngioli sia stato
contattato al fine dilasciare la sua attività di medico
all’in-terno dell’istituto di Roma, Regina Coeli;
per quali motivi al dottor Degli An-gioli da oltre sei mesi non
gli sia consen-tito di riprendere il suo lavoro e se taledecisione
sia stata presa dal Dipartimentodell’amministrazione o da altra
autoritàfacente capo al Servizio sanitario.
(5-03356)
Interrogazione a risposta scritta:
BIAVA. — Al Ministro della giustizia, alMinistro dell’interno. —
Per sapere – pre-messo che:
da un articolo apparso il 2 agosto2010 sul quotidiano il Tempo
si apprendeche un’informativa dei carabinieri di Pa-dova, del 1983,
inviata alla procura diVenezia e al giudice Mastelloni –
cheindagava sul traffico di armi – contenevauno scritto autografo
del brigatista Gio-vanni Senzani, arrestato nel gennaio 1982;
il documento ritrovato rivela i rap-porti tra Olp e le Brigate
rosse;
il documento è particolarmente signi-ficativo perché fa
riferimento ad alcuneazioni militari delle fazioni palestinesi
inEuropa, con il coinvolgimento dell’Unionesovietica;
soprattutto Senzani cita Abu Ijad,nome di battaglia di Khalaf
Salah – al-l’epoca capo dei servizi segreti dell’orga-nizzazione di
Arafat – e una riunioneavvenuta a Parigi;
nel manoscritto (la perizia calligra-fica ne ha confermato
l’attendibilità), cheSenzani teneva in tasca al momento delsuo
arresto a Roma, vi è un passaggio nelquale si fa riferimento a un
attentatocompiuto a Bologna;
il documento redatto da Senzani ol-tre a riportare una breve
analisi di politicainternazionale, frutto delle considerazionidel
capo dei servizi dell’Olp, fa riferimentoanche ad accordi
strategici per attentati inItalia;
lo stesso giudice Rosario Priore –all’epoca in prima linea nella
lotta alterrorismo interno ed internazionale –sottolinea che le
informazioni contenutenel documento aprono uno scenario
in-quietante –:
quali iniziative urgenti di competenzasi intendano intraprendere
per approfon-dire la sussistenza della pista palestinesein
relazione alla strage di Bologna.
(4-08339)
* * *
Atti Parlamentari — 15160 — Camera dei Deputati
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2010
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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
Interrogazione a risposta in Commissione:
MIGLIOLI. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. —
Per sapere –premesso che:
il sottosegretario Mantovani il 29 lu-glio 2010 rispondendo a
una interroga-zione riguardante i lavori di completa-mento della
variante di Mirandola dellastrada statale n. 12 « dell’Abetone
delBrennero » riferiva che i lavori « sono statiaggiudicati, in via
definitiva all’impresaCavalieri S.p.A. in data 14 dicembre 2009.In
data 19 febbraio 2010 l’aggiudicazionedefinitiva, dopo le
prescritte verifiche, èstata dichiarata efficace. Successivamentea
tale fase procedurale, tuttavia, sonoemerse, su segnalazione della
prefettura diBergamo, complesse e delicate problema-tiche di
carattere societario in capo al-l’impresa aggiudicataria. Al fine
di trovareuna pronta soluzione alla problematicainsorta, la
prefettura di Bergamo e l’Anashanno recentemente ritenuto
indispensa-bile interpellare l’autorità per la vigilanzasui
contratti pubblici per i necessariadempimenti »;
come noto sono trascorsi 18 mesidall’aggiudicazione dei lavori
della tangen-ziale di Mirandola che da oltre quindicianni è oggetto
interventi parziali –:
quali siano le segnalazioni della pre-fettura di Bergamo
relative « a complessee delicate problematiche di carattere
so-cietario » dell’impresa Cavalieri s.p.a., sesia noto in quali
tempi l’autorità per lavigilanza sui contratti pubblici esprimeràil
proprio parere, e se non si ritenganecessario attivare al più
presto un incon-tro con l’amministrazione comunale inte-ressata
(comune di Mirandola) l’Anas e lostesso Ministero. (5-03354)
Interrogazioni a risposta scritta:
ASCIERTO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti,
al Ministro del-l’interno, al Ministro per le politiche euro-pee. —
Per sapere – premesso che:
il regolamento CE n. 185/2010 dellaCommissione, del 4 marzo
2010, che sta-bilisce disposizioni particolareggiate
perl’attuazione delle norme fondamentali co-muni sulla sicurezza
dell’aviazione civile,al paragrafo 4.1.1.2. dell’allegato indicache
il controllo dei passeggeri deve essereeffettuato mediante
un’ispezione manualeoppure un metal detector a transito;
crescenti esigenze di sicurezza aereae recenti accadimenti
nell’ambito dell’avia-zione civile, come ad esempio il
fallitoattentato sul volo 253 della NorthwestAirlines diretto da
Amsterdam a Detroit,richiedono di porre attenzione
sull’intro-duzione di esplosivi a bordo di aeromobili;
la comunicazione della Commissioneeuropea al Parlamento europeo
e al Con-siglio COM(2010)311 del 15 giugno 2010sull’impiego dei
body scanner negli aero-porti dell’Unione europea indica che:
a) nell’ambito della sicurezza aerea,i body scanner potrebbero
sostituire inte-ramente i portali elettromagnetici e, inampia
misura, la perquisizione manuale(paragrafo 34);
b) l’unica tecnologia in grado dirivelare oggetti metallici che
sono statiingoiati o inseriti nelle cavità corporee èquella delle «
Immagini a raggi X » utiliz-zanti radiazioni ionizzanti (paragrafo
35(4));
c) a causa delle caratteristiche delleradiazioni ionizzanti e la
loro pericolositàper la salute dovuta all’accumulo, l’utilizzodella
tecnologia del sistema a trasmissionedelle « Immagini a raggi X »
non vieneadottato nella sicurezza aerea in Europa(paragrafo
70);
l’affermazione contenuta nella comu-nicazione della Commissione
europeaCOM(2010)311, ovvero che i body scannerpotrebbero sostituire
interamente i portalielettromagnetici, all’interrogante appare
Atti Parlamentari — 15161 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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non corrispondente a verità fisica; i portalielettromagnetici
impiegano campi induttiviche rivelano la presenza di armi
metalli-che, quali quelle da fuoco e le armibianche, ovunque esse
siano trasportate, inparticolare anche se ingoiate o inseritenelle
cavità corporee, nel rispetto dellaprivacy (perché essendo una
tecnologia dirivelazione non necessita del trattamentodi immagini)
e nella massima sicurezzaper la salute (perché il campo generato
haintensità inferiore al campo magneticoterrestre);
i body scanner, presi in considera-zione ai fini della sicurezza
aerea, effet-tuano una lettura limitata alla superficiedel corpo e
non possono penetrare al suointerno o verificare la presenza di
armiinserite nella cavità corporee. Solo i bodyscanner che
impiegano raggi X di altaenergia, quindi trasmissivi, come
ancheindicato nel paragrafo 35 (4) dellaCOM(2010)311, consentono di
ispezionarel’interno del corpo (similmente ad unaradiografia
medicale), ma risultano tutta-via inutilizzabili per motivi di
salute;
i body scanner, non possono ispezio-nare la persona all’altezza
della caviglia edel piede –:
quali iniziative urgenti si intendanointraprendere in sede di
Unione europeaal fine di chiarire che i body scannerpossono essere
utilizzati come misura ag-giuntiva e non sostitutiva dei metal
de-tector a transito allo scopo di allargare lacopertura di
sicurezza alle masse nonmetalliche, considerato che il metal
de-tector a transito è l’unico strumento chegarantisce
l’intercettazione automatica diarmi metalliche ovunque disposte
sullapersona controllata incluse le cavità cor-poree. (4-08320)
OLIVERIO. — Al Ministro delle infra-strutture e dei trasporti. —
Per sapere –premesso che:
nel 2008 la divisione Cargo Fs hadeciso di chiudere sia il
centro di LameziaTerme che il centro di Crotone, determi-
nando così non solo il blocco della liberacircolazione delle
merci da e verso i mag-giori centri imprenditoriali della
Calabria,ma anche la dismissione delle attivitàlogistiche locali
con conseguente licenzia-mento delle maestranze, oltre
all’inevita-bile ulteriore diminuzione del personaleaddetto;
sulla decisione non hanno certamenteinfluito i volumi di
traffico registrati nel2007 che, a fronte del traffico diffuso
(acarro) in partenza da Lamezia Terme erastato di 3.023 tonnellate
per un totale di71.808 carri e il traffico diffuso (a carro)in
arrivo a Lamezia Terme abbia contato4.431 tonnellate e 138.271
carri; mentre iltraffico a treno completo in partenza erastato di
63 treni per 954 carri con untotale di 47.018 tonnellate e il
traffico atreno completo in arrivo di 61 treni e 730carri per un
numero complessivo di 34.699tonnellate;
solo al centro di Cosenza della divi-sione cargo FS è stato
concesso di con-servare l’opportunità dell’allestimento disingoli
carri, (e non di treni blocco) con-siderato che nell’anno 2008,
quel poloaveva incrementato il proprio trafficomerci del 30 per
cento rispetto al 2007,movimentando un totale di circa 2.500carri,
quasi tutti relativi a traffico inter-nazionale proveniente
dall’estero;
la convenzione sottoscritta nel 2006dal Governo Prodi, dagli
amministratoridelegati Soprano (Rfi) e Moretti (Trenita-lia) con il
presidente della regione Cala-bria, Agazio Loiero, stabiliva per
RFI eCargo l’uso del complesso ferroviario co-struito a San
Ferdinando, l’affidamentodiretto dell’ammodernamento dello stessoe
del fascio di binari interessati a fronte diuna spesa a carico
della regione di circa 1milione di euro attinti dall’accordo
diprogramma quadro fatto per Gioia e conl’obbligo per RFI di una
manutenzioneordinaria della tratta percorsa dai treni-blocco che si
sarebbero formati al porto,per la quale l’amministratore delegato
So-
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prano pretese di sottoscrivere un ulteriorecontratto manutentivo
del valore di circa700 mila euro all’anno;
il coinvolgimento di Rfi e Cargo, perl’impegno economico
assunto, era certa-mente valutato dalla regione Calabria edal
Governo Prodi come unica ed ultimachance per facilitare lo
sdoganamento aGioia Tauro delle merci a fronte dellapossibilità di
far proseguire via terra icontainer arrivati a Gioia con le
navigiramondo, attivando il processo port todoor ed ottenendo
l’approdo a Gioia Taurocome destinazione finale con i
conseguentiimportanti introiti per l’economia del ter-ritorio
derivanti dallo sdoganamento inloco;
una simile convenzione serviva adinterrompere la consuetudine
del feede-raggio ormai acquisita dagli agenti dellemaggiori
compagnie dirette a Gioia Tauroche trasbordando i Teus dalla nave
madrealle navi più piccole senza che la mercetoccasse terra hanno
sempre impedito allemerci in arrivo di lasciare un solo euro
sulterritorio calabrese;
consta all’interrogante che il disim-pegno di RFI sarebbe
dipendente dalladecisione di non corrispondere all’auto-rità
portuale di Gioia Tauro la somma di135 mila euro annui per il
servizio sul-l’ultimo miglio; l’abbandono della posta-zione
dell’ultimo miglio non è conse-guente alla perdita di traffico,
risultatoche lo stesso terminalista Mct non puòpiù avallare, tant’è
che con le due nuovelinee aggiunte da Msc la ripresa è nettae
obbligherà il terminalista a rivedere ilpiano di cassa integrazione
ordinaria av-viato per 13 settimane per 280 addettisulla base di
una perdita netta di trafficonel 2010 pari al meno 30 per
cento.Previsione senza fondamento visto che iltraffico a Gioia
Tauro (dati Autorità por-tuale) è in crescita e a settembre
avràsuperato addirittura gli standard raggiuntinegli anni
precedenti;
appare chiaro che s’intende assolu-tamente impedire che a
partire da agosto
2010 il disimpegno di Fs verso la Calabriaimprenditoriale
diventi totale –:
se risponda a verità che a partire daiprimi di agosto 2010 il
nodo di GioiaTauro seguirà le stesse sorti dei nodi mercidi Lamezia
Terme e di Crotone, consen-tendo così a RFI e Cargo di avvalersi
deldiritto di rescindere, fra l’altro, una con-venzione stipulata,
all’epoca del GovernoProdi fra il presidente della regione e
gliamministratori delegati Moretti e Sopranocon un accordo che, per
i contenuti el’impegno finanziario assunto dalla re-gione Calabria,
apparve epocale;
se, come riferiscono fonti attendibili,la decisione di Rfi -
Cargo di abbandonareGioia Tauro sia da imputare alla decisionedi
non voler corrispondere all’autoritàportuale di Gioia la somma
annua di 135mila euro per il servizio sull’ultimo migliogestito
finora, da Fs, gratuitamente;
se non ritenga opportuno organizzareun incontro con i
responsabili di Rfi,Cargo, Mct, la regione Calabria,
l’autoritàportuale e i sindacati per verificare irisultati
conseguiti con l’aggiunta da partedi Mcs di due nuove linee e con
l’abbat-timento delle tasse di ancoraggio decisedall’autorità
portuale in base al dettato delmilleproroghe (Gazzetta Ufficiale n.
302del 30 dicembre 2009);
se intenda impegnarsi a far ristabiliresenza ulteriori
interruzioni i servizi di Rfie di Cargo a Gioia Tauro per dar
modoalle società private GTS Rail, aziendaqualificata nel trasporto
merci Gioia-Barie la Rail-Traction, nel trasporto Gioia-Salerno di
riprendere le attività senzaulteriori danni per il porto e per il
ser-vizio;
se non si ritenga opportuno che l’au-torità portuale bandisca
una gara inter-nazionale per la gestione dell’ultimo miglionel
terminal di Gioia Tauro. (4-08321)
* * *
Atti Parlamentari — 15163 — Camera dei Deputati
XVI LEGISLATURA — ALLEGATO B AI RESOCONTI — SEDUTA DEL 3 AGOSTO
2010
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ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA
Interrogazione a risposta in Commissione:
GHIZZONI e TOCCI. — Al Ministrodell’istruzione, dell’università
e della ri-cerca. — Per sapere – premesso che:
ai sensi del comma 1 dell’articolo 1della legge n. 165 del 2007
di delega alGoverno – che ha attuato l’autonomiastatutaria degli
enti pubblici di ricerca nelrispetto dell’articolo 33, sesto
comma,della Costituzione – e del successivo de-creto legislativo n.
213 del 2009, il CNRdeve dotarsi di un nuovo statuto;
la bozza di testo del nuovo statuto èstata elaborata dal
consiglio di ammini-strazione integrato da 5 esperti nominatidal
Ministro interrogato, a norma delcomma 1 dell’articolo 27 della
legge n. 69del 2009, che ha modificato la disposizionedella lettera
c) del comma 1 dell’articolo 1della citata legge delega n. 165 del
2007,che prevedeva la « formulazione e delibe-razione degli
statuti, in sede di primaattuazione, da parte dei consigli
scientificidi ciascun ente, integrati da cinque espertidi alto
profilo scientifico nominati... dalMinistro dell’università e della
ricerca ».La modifica apportata dalla legge n. 69del 2009, che ha
trasferito la formulazionedegli statuti in capo al Consiglio di
am-ministrazione integrato dai componentinominati dal Ministro, ha
sortito gli effettiprevisti, cioè la sostanziale esclusione
dellacomunità scientifica interna agli enti e, aparere
dell’interrogante, il condiziona-mento dell’autonomia degli enti e
l’incoe-renza con i principi contenuti nella Cartaeuropea del
ricercatore. Una conferma ditali valutazioni viene anche dal caso
inparola, poiché il consiglio scientifico ge-nerale del CNR ha
espresso parere nonfavorevole alla bozza di testo del nuovostatuto,
giudicandolo non innovativo e nonadeguato a rispondere ai criteri e
alle lineeguida del decreto legislativo n. 213 del2009;
in particolare, oltre alla grave mar-ginalizzazione del ruolo
della comunitàscientifica nei processi decisionali dell’entesopra
richiamata, la bozza di statuto pareprevedere:
l’organizzazione tipica di un entestrumentale dalla ridotta
capacità di au-togoverno, piuttosto che un ente pubblicodi ricerca
autonomo con competenze ge-nerali, il cui ruolo è la produzione
dinuova conoscenza al servizio del Paese;
l’inclusione di norme dal caratterefinanziario e regolamentare e
non statu-tario, quali la disposizione che prevede cheil costo del
personale, a qualsiasi titoloassunto, non possa superare il 70
percento della disponibilità proveniente dalfondo di funzionamento
ordinario – ben-ché, già oggi, il costo complessivo delpersonale
sia di poco superiore al 40 percento del bilancio totale dell’ente,
cheammonta al doppio della disponibilità delfondo ordinario grazie
alla capacità dipromozione della comunità scientifica in-terna – e
la definizione di un tetto mas-simo alla durata dei contratti a
termine,senza prevedere una coerente e fattibileprogrammazione
delle assunzioni. A taleproposito, si segnala che tale
disposizione,in presenza del sostanziale blocco delturn-over e
delle assunzioni previsto dalrecente decreto-legge n. 78 del 2010 «
Mi-sure urgenti in materia di stabilizzazionefinanziaria e di
competitività economica »,determinerà la cessazione dei r