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Employer Branding
Socialeecruiti
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Francesca Serrao
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Linked®
Intervista a
Alessandro Camilleri
(Direttore Sviluppo,
Formazione e
Organizzazione)
Micaela Maini ( Responsabile
Comunicazione web e
Identità visiva)
Giovanna Coppini (Hr
& Employer Branding
Specialist ) Gruppo Hera
i guardo allo specchio
prima di affrontare i 30
gradi che pervadono
Bologna alle ore 11:30
del primo giorno d'Estate.
Destinazione: Gruppo Hera. Appro-
do in portineria e di fron te al rassicuran-
te volto dell'operatrice che mi porge il
badge degli ospiti, un istantaneo puzz-
le di attimi legati a questa sede Hera si
montano e si smontano nella mia me-
moria in modo fulmineo. Subito ritorno
al qui ed ora con in mano il primo veico-
lo dei valori che percepisco di HERA: la
sicurezza ed il rispetto per chi entra ed
esce ogni giorno ad ogni ora.
Nel raggiungere l'ufficio dove si ter-
rà l'intervista, osservo velocemente una
galleria di porte: nessuna è chiusa. 1l
senso di connessione e di discrezionali-
tà si respirano forte nell'aria. Penso su-
bito ad un vasto open space riadattato
alle esigenze di lavoro con sottili pareti
divisorie e molte porte: una bella rap-
presentazione scenica di un incrollabile
sistema a rete.
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Per A .C.: Da quel che emerge dal
sito aziendale, HERA nasce dalla fu-
sione di più gruppi e si caratterizza
per una poliedricità di linee di ser-
vizi. Può brevemente introdurre la
vostra società ed i settori chiave del
vostro business?
II Gruppo Hera è la prima multiu-
tility italiana per capitalizzazione di
Borsa e opera in servizi di primaria
utilità, fondamentali a garantire lo
sviluppo dei territorio e delle comuni-
tà servite. Fin dalla nascita, nel 2002,
Hera ha rappresentato la prima espe-
rienza nazionale di aggregazione di
aziende municipalizzate (11 operanti
in Emilia-Romagna) in un'unica mul-
tiutility capace di creare una vera e
propria "industria dei servizi pubblici':
Nel tempo ha proseguito in un cam-
mino di crescita costante ma equili-
brato, attraverso l'incorporazione nel
Gruppo di altre società operanti negli
stessi ambiti di attività, ma in altri ter-
ritori (Modena, Ferrara, Pesaro-Urbi-
no, Padova e Trieste). Oggi il Gruppo
opera principalmente in tre settori:
Ambiente (raccolta e smaltimento ri-
fiuti), Servizi Energetici (distribuzione
e vendita di gas ed energia elettrica)
e Servizi Idrici (acquedotto, fognatu-
ra e depurazione); conta circa 8.500
dipendenti e lavora ogni giorno per
salvaguardare le risorse ambientali e
rispondere alle esigenze di oltre 3,5
milioni di cittadini.
Per A.C.: Leggo dal suo profilo
LKD che è "Direttore Sviluppo, For-
mazione e Organizzazione': Può
descrivermi meglio le sue attivi-
tà inerenti l'ambito dell'employer
branding e quale organigramma è
utilizzato per integrare le varie fun-
zioni aziendali?
Il coordinamento interno dell'e.b.
in Hera avviene nelle risorse umane e
nello specifico nella mia struttura. Tut-
tavia c'è la piena partecipazione delle
varie funzioni aziendali, in particola-
re della Direzione Centrale Relazioni
Esterne, che opera sul flusso di comu-
nicazione, verso l'interno e l'esterno.
Il Gruppo si contraddistingue, infatti,
per meccanismi di lavoro partecipati.
Personalmente mi occupo di organiz-
zazione, oltre che di sviluppo e forma-
zione, per il Gruppo. Oltre a quanto
già definito attraverso l'organigram-
ma, Hera si contraddistingue per un
funzionamento improntato alla col-
laborazione tra le diverse funzioni al
fine di raggiungere obiettivi comuni
in maniera condivisa ed efficiente.
Per G .C.: Sul suo profilo LKD leg-
go il job title "HR & E.b. Specialist
può approfondire le caratteristiche
della sua job position?
In Hera si lavora in team e su vari
progetti trasversali. Non c'è dunque
una netta separazione delle attività:
ognuno di noi può contribuire con le
proprie competenze trasversali ed at-
titudini ai progetti die. b.. Nel mio caso
c'è la passione verso gli strumenti di
comunicazione, oltre alle competenze
specifiche dei processi di selezione,
formazione e sviluppo delle risorse
umane. Il ruolo che ricopro mi per-
mette di partecipare ad attività molto
varie: mi occupo di sviluppo, suppor-
to il Responsabile della selezione e del
recruiting on- line e in collaborazione
con la funzione comunicazione, curo
la sezione career della company page
del Gruppo Hera su Linkedin. Deci-
diamo assieme che cosa comunicare
tenendo conto di tutte le offerte che
vengono inserite. Grazie al coinvolgi-
mento interno riusciamo ad allargare
la vista sull'esterno e capire qual è il
nostro candidato target e come inter-
cettarlo.
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Nel fluire delle parole, alle ore
12:33:47, seduta trasversalmente ad
una trafila di armadietti da ufficio,
mi volto ed avverto l'impercettibile
movimento basculante di ciascuna
rispettiva chiave. Sembra quasi un'al-
lucinazione ottica, che riscontro nello
sguardo degli intervistati. Tutti per
un attimo percepiamo un lieve senso
di scollamento dalla realtà, ma il tre-
more dell'acqua nella brocca posta
sul tavolo ci riporta ad un parametro
oggettivo. Segue un'evacuazione bre-
ve e lenta: Hera non trema. L'energica
"scossa" la colgo nella rivoluzione del
Gruppo, che pone la tecnologia al ser-
vizio dell'employer branding stesso.
Continua l'intervista, con grande
tranquillità.
Qual è la Vostra opinione sui
nuovi strumenti di comunicazione
presenti in rete ed , in particolare,
sui social media (es. Twitter, Face-
book, LKD, Blogs, etc..)?
A.C.: Si tratta di strumenti che
sono oramai indispensabili. Dal punto
di vista aziendale, l'importante è sta-
bilire una strategia rispetto a ciascuno
di questi, cercando di essere presenti
sui social più affini rispetto agli obiet-
tivi ed alle strategie dell'azienda e
monitorando anche quelli sui quali si
è scelto di non essere presenti.
G.C. entra nello specifico: Abbia-
mo individuato LKD come strumento
più adatto per comunicare con i nostri
interlocutori: ci consente infatti di rag-
giungere il nostro potenziale bacino
di candidati anche al di fuori dell'E-
milia Romagna. Abbiamo aperto la
Company Page e al suo interno anche
la sezione Career. Il nostro sito ester-
no rimane il principale "contenitore"
di informazioni per i nostri potenziali
candidati; abbiamo aggiornato nel
tempo la sezione "Lavorare nel grup-
po", tramite la quale forniamo specifi-
che informazioni sul Gruppo Hera, sul
Modello di Leadership che abbiamo
adottato, sul nostro processo di sele-
zione e sulle caratteristiche delle per-
sone che noi cerchiamo.
Inoltre ci siamo divertiti a struttu-
rare una sezione in cui si può testare
la conoscenza del bilancio di sosteni-
bilità e più in generale del Gruppo
"Sei Hera compatibile?""Storie Hera"e
"Scopri Hera puzzle") .
Mediante il canale GruppoHera su
youtube diffondiamo numerosi video
aziendali e abbiamo sperimentato un
forte incremento di visualizzazioni
grazie allo spot della campagna di
comunicazione, che è passato in tv.
Inoltre da circa un anno stiamo speri-
mentando Pinterest, che consente di
rendere tangibile il nostro business
grazie all'utilizzo delle immagini. Un
esempio è "Elimina la bolletta, regala
un albero alla tua città", in cui chie-
diamo ai clienti di passare alla bollet-
ta on-line: al raggiungimento di una
soglia di adesioni all'iniziativa, viene
piantato in città un albero ed ogni
persona può scegliere a chi donare
il proprio albero. Altro esempio è la
bacheca dedicata al "Gasometro", che
raccoglie le immagini storiche degli
impianti, ormai diventati archeologia
industriale, in modo da evidenziare
anche l'aspetto architettonico e sto-
rico. Facendo un bilancio Pinterest
rappresenta per noi un'esperienza
positiva, seppure di nicchia: le perso-
ne condividono i nostri contenuti sui
social.
M.M.: Siamo presenti anche su
Wikipedia dove abbiamo una pagina
aziendale sia in italiano che in inglese.
Cerchiamo di sviluppare strumenti
innovativi per coinvolgere maggior-
mente i nostri stakeholder. Ad esem-
pio, in merito al bilancio di sostenibili-
tà, abbiamo utilizzato la chat per cre-
are un evento pubblico di confronto
aperto a tutti. Recentemente a Bolo-
gna, in occasione di un convegno sul-
la sostenibilità, abbiamo presentato
"HeraLab": una iniziativa per promuo-
vere i contributi elaborati dai rispettivi
stakeholder sui vari territori, in un'ot-
tica di stakeholder engagement e di
condivisione on line.
Inoltre abbiamo creato un'app per
Smartphone che si chiama "Rifiuto-
logo" e che consente di individuare
dove destinare i rifiuti in caso di dub-
bi. Abbiamo dato ai clienti la possibili-
tà di segnalare i rifiuti che vorrebbero
aggiungere alla app. Nel giro di sei
mesi si è arrivati a 1200 segnalazioni,
segnale dell' interesse da parte delle
persone a contribuire alle buone pra-
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tiche e a partecipare al miglioramento
delle iniziative già esistenti.
Attualmente stiamo testando sui
territori di Bologna e Modena, un'ul-
teriore applicazione che consente
tramite "Rifiutologo" di segnalare
problemi sui servizi ambientali (es.
cassonetto rotto, strada sporca etc.).
Lo scatto di una foto viene diretta-
mente inoltrato ai servizi ambientali.
Questa app ha avuto già circa 30.000
download senza spingere in termini
di pubblicità, semplicemente metten-
dola a disposizione per l'Apple Store,
lo Store Android Market ed ora anche
per Windows.
Per A . C.: Molte aziende utilizza-
no Facebook per verificare l'inte-
grità del cv. Come si pone HERA in
merito a questa strategia?
I nostri valori di fondo (integrità,
trasparenza, responsabilità personale
e coerenza) ci fanno ritenere che que-
sto terreno sia scivoloso, in quanto si
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rischia di violare la privacy del can-
didato. Anche per questo non siamo
istituzionalmente presenti su Facebo-
ok e Twitter, pur monitorando i canali.
Se nasce una discussione su di noi ne
siamo a conoscenza in tempo reale e
rispondiamo mediante il canale più
pertinente.
Quale linguaggio state usando
per comunicare con il vostro candi-
dato target presente in rete?
A.C.: Il nostro punto di partenza
è il sito (http://www.gruppohera.it,
n.d.r.) in cui si può trovare qualsia-
si informazione su di noi, oltre che il
rimando diretto alla pagina LKD. Un
meccanismo circolare e ricorsivo per-
mette di non pubblicare informazioni
doppie. La ricezione dei cv segue di-
versi canali e logiche: dalla possibilità
di candidarsi direttamente alle posi-
zioni aperte, consultabili all'interno
del sito suddivise per aree di business,
all'autocandidatura. Inoltre il filtro dei
cv in archivio aziendale consente di
effettuare ricerche mirate. In seconda
battuta facciamo affidamento su LKD
e per target specifici collaboriamo con
società di ricerca e selezione.
Per M .M. ed A.C.: L'utilizzo degli
strumenti citati presenta pro e contro?
M.M.: L'utilizzo di percorsi diver-
sificati consente un'offerta persona-
lizzata dei contenuti, per soddisfare
meglio le diverse esigenze. Questo
comporta una vasta mole di contenu-
ti da gestire, basti pensare che il sito
del Gruppo Hera conta oltre 120 mila
pagine on line, diversificate in base
ai rispettivi fabbisogni. Per mantene-
re viva e aggiornata la comunicazio-
ne on-line abbiamo dato vita ad una
"community" interna, ovvero un siste-
ma di redazione diffusa che partecipa
attivamente alla gestione dei conte-
nuti. È stato un coinvolgimento pro-
gressivo: dai soggetti più sensibili fino
ad abilitare un centinaio di profili alla
modifica e gestione dei contenuti. Di
essi il 60% è attivo regolarmente con-
tribuendo con le proprie competenze
all'aggiornamento puntuale delle in-
formazioni on line.
Il coordinamento diventa fonda-
mentale per mantenere un'immagine
aziendale coerente, i risultati positivi
compensano ampiamente l'impegno
richiesto.
A.C.: I benefici sono misurati con
indicatori quali, ad esempio, la ricezio-
ne di circa 12.000 cv all'anno mediante
il sito, ne consegue che attualmente
Hera riceve 1 cv ogni 2 dipendenti. La
controindicazione principale è che per
dare un prodotto di qualità, l'immagi-
ne necessita di essere gestita con un
effort interno significativo, che cresce.
Tuttavia, lavorando a rete si riescono
a trovare le migliori risposte possibili.
Una delle criticità può essere conside-
rata la gestione quotidiana delle attivi-
tà di e.b., tenendo conto delle attività
produttive. L'importante è considerare
che i risultati dell' e.b. si verificano nel
medio termine, perciò è fondamentale
saper pianificare il lavoro, senza sotto-
valutarne le potenzialità.
Nel 2012 Hera ha ricevuto il pri-
mo premio "Lundquist Employer
Brading On Line Awards" Mi vuole
parlare di questa esperienza?
G.C.: II conferimento del premio è
un riconoscimento molto importante
per noi: ci confrontavamo con dei "gi-
ganti" (aziende dei calibro di Telecom,
Eni, n.d.r.) che hanno sicuramente bu-
dget più elevati rispetto al nostro. Oltre
al primo premio è emerso un migliora-
mento dei nostro punteggio rispetto
alle classifiche precedenti. Credo che
sia dovuto anche l'utilizzo di media al-
ternativi che abbiamo utilizzato per la
condivisione dei contenuti: dai video,
alle immagini, alle storie. Nella sezione
dei sito"La parola ai dipendenti" abbia-
mo chiesto ad alcune persone di rac-
contare i loro differenti percorsi di cre-
scita e come ognuno possa trovare la
sua strada in azienda, mentre nel video
"Ci mettiamo passione" abbiamo chie-
sto ai colleghi delle Risorse Umane di
raccontarsi attraverso le passioni indi-
viduali extra-lavorative trasmettendo il
messaggio che siamo tutti delle perso-
ne e ci portiamo dentro le nostre storie
e passioni. Lo slogan finale è
"Ognuno di noi ha passioni diver-
se, ma ce ne è una che ci unisce ed è
quella di valorizzare le persone":
A.C.: II motivo per il quale Lund-
quist ha deciso di premiare HERA è la
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capacità di essere chiari, trasparenti,
esaustivi nella comunicazione verso i
potenziali candidati, che per definizio-
ne sono diversi l'uno dall'altro. Noi ab-
biamo puntato sulla semplicità, utiliz-
zando nel sito infographics oltre che lo
storytelling ed i video."Top Employers"
è un ulteriore riconoscimento ricevuto
per quattro anni consecutivi, a partire
dal 2010, dalle Risorse Umane di Hera.
La certificazione pone a confronto le
Risorse Umane di aziende internazio-
nali applicando metriche rigorose. Le
strategie di gestione del capitale uma-
no di Hera hanno ricevuto l'attenzione
di due prestigiose Università, come La
Luiss di Roma ed il Politecnico di To-
rino, che hanno invitato il Gruppo a
presentare le proprie best practice in
ambito Risorse Umane all'interno di
eventi dedicati. Su questo tema è stato
pubblicato un interessante articolo di
Marco Minghetti su Il sole 24 ore.
M.M.: Partecipare alle competizio-
ni aiuta a mantenere viva la tendenza
al miglioramento. Non si tratta solo di
graduatorie, ma di dati che vengono
elaborati e tenuti in considerazione
tutto l'anno e che impattano molto
sulle strategie di e.b..
Ritenete queste nuove forme di
comunicazione un'opportunità da
sfruttare o le considerate frutto di
una tendenza temporanea destina-
ta a consumarsi col tempo?
A.C.: É molto difficile dirlo. Attual-
mente sul piano aziendale è sicura-
mente possibile dire che rappresenta-
no una dimensione significativa sulla
quale è difficile e inopportuno non
confrontarsi. L'importante è utilizzarle
efficacemente.
M.M.: Sul tema caldo della sensi-
bilizzazione all'uso consapevole dei
social network attualmente ci stiamo
allineando verso l'utilizzo di uno stru-
mento interno.
Avete partecipato ad iniziative
esterne (realizzate da fornitori) che
prevedevano l'uso dei social me-
dia? Se si quali sono queste iniziati-
ve e quali sono stati i riscontri?
G.C.: Da Gennaio siamo stati pre-
senti in varie Job Fair: da Bologna,
Trieste a Padova. Quello che abbiamo
rilevato è che i candidati sono molto
più informati e consapevoli circa l'a-
zienda rispetto all'anno scorso.
M.M.: Oltre alle Job Fair ci è stato
chiesto di partecipare al Digital Fe-
stival. Abbiamo rilevato che, di anno
in anno, le persone che partecipano
all'evento hanno sempre più informa-
zioni su Hera già al momento dell'in-
gresso. Ciò significa che è aumentata
molto la notorietà del Gruppo. Inoltre,
di recente, è stato pubblicato un ar-
ticolo su di noi sulla testata "Harvard
Business Review", in cui si parla della
nostra formazione manageriale, que-
sta pubblicazione ha innescato una
catena di comunicazioni.
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A.C.: L'elemento determinante
nel successo di una iniziativa non
risiede né nel budget, né nell'inve-
stimento di risorse umane, ma nel-
la sinergia di più aree e nelle forti
passioni personali. Ad esempio, noi
siamo molto orgogliosi del primo
posto nella classifica Lunquist, per-
ché, osservando chi ci segue in clas-
sifica, si può facilmente notare che
si tratta di colossi aziendali rispetto
a noi. I risultati si ottengono anche
così: con la semplice voglia di fare le
cose e farle bene. Non c'è stato un
investimento nel recruiting, ma si è
generato un meccanismo virtuoso
interno, lasciando emergere i talenti
aziendali. Si è così determinato un
effetto trainante, che ha coinvolto
persone che apparentemente non
sembravano avere affinità con la te-
matica.
Come monitorate l'efficacia di
questi nuovi strumenti social per le
vostre attività di recruiting e/o e.b.?
M.M.: Noi effettuiamo un mo-
nitoraggio on-line costante del 2.0
mediante una Società specializzata.
Abbiamo, quindi, feedback costanti
sulle nostre azioni e sulle nostre co-
municazioni e su quello che si dice di
noi on-line. Inoltre un riscontro im-
portante viene dalle classifiche: pro-
prio perché condotte da terzi. Esse
ci mettono a confronto con le cento
società quotate in Italia. Di nostra
iniziativa, conduciamo anche delle
analisi di monitoraggio su quello che
si dice di noi in rete, che decidiamo
settimanalmente. Abbiamo gli alert
che ci segnalano situazioni critiche
su cui intervenire e poi le analisi bi-
mestrali ed annuali con mappe se-
mantiche, da cui si evince come esce
la nostra identità dalle conversazioni
in rete. In basea questi dati possiamo
porci degli obiettivi per andare ad in-
cidere su criticità più o meno eviden-
ti. Non è facile entrare a gamba tesa
in un mondo dove ognuno può dire
la propria opinione, eppure finora la
reputazione on line è buona. II fatto
di non avere contenuti ludici ed un
profilo istituzionale su Facebook ci
viene incontro nel gestire la nostra
reputazione. Da uno studio che ab-
biamo effettuato ci siamo resi conto
che essendo un Gruppo di servizi il
rischio è di non avere commenti e
diventare solo uno strumento "push"
di comunicati stampa e questo non è
coerente con quello che devono fare
i social network secondo la nostra
vision.
Concludo l' intervista.
Nello spegnere il registratore e
stringere le mani degli intervistati,
mi porto a casa una serie di dettagli
come un linguaggio pulito da termi-
nologie anglosassoni , l'uso del termi-
ne "persone" e mai "dipendenti":
Hera mi lascia dentro un 'immagine
di azienda concreta , moderna e line-
are, oltre che genuinamente italiana.
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