Alle generazioni più giovani con la speranza che la figura del marinaio NazarioSauro possa stimolarle ad avvicinarsi al mare, straordinaria scuola di vita,carattere e costumi; a rispettarlo, a conoscerlo e amarlo.Da velista ribelle quale ormai sono, so per certo che chi sperimenta le grandiforze naturali del mare non ha più bisogno di cercare altrove paradisi artificia-li per provare sensazioni forti.Il mare le fornisce tutte.
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Prima ristampa
ISBN: 978-88-904052-9-7
Copertina e disegni di Marco Sauro, fratello dell’autore
© 2013 La Musa Talìa Editrice - Romano e Francesco Sauro. Tutti i diritti riservati – All rights reserved
La Musa Talìa editrice, cp 45, 30126 Lido di Venezia. www.lamusatalia.it.
Questo volume è stato pubblicato con il patrocinio della Struttura diMissione per la commemorazione del centenario della Prima Guerramondiale - Presidenza del Consiglio
Lega Navale Italiana - Presidenza Nazionale
MARINA MILITARE
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Romano Sauro con Francesco Sauro
NAZARIO SAURO STORIA DI UN MARINAIO
La Musa TalìaVenezia 2013
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Il simbolo dell’Istria è la capretta sulla vetta.
Carta dell’Istria d’epoca austriaca: Capodistria è cerchiata.
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NOTA STORICA
L’Istria è la penisola che chiude l’Italia, lasciando ad oriente il confinegeografico e storicamente etnico. Già compresa da Au gusto in Italia,nella X Regio Venetia et Histria, in età post clas sica vide il trapasso dallaromanità all’italianizzazione delle popolazioni italiche autoctone. Laregione ebbe anche infiltrazioni germaniche e poi slave; dal Quattro -cento era politicamente divisa tra una fascia costiera veneziana, ove lacittà principale era Capodistria, e la parte centrale austriaca. Dalla finedel Settecento fu austriaca, poi napoleonica, e dal 1814 stabilmenteaustriaca. La popolazione era schiettamente italiana nelle cittadinecostiere e in qualche centro dell’interno, con ampie presenze soprattut-to slovene e croate nel contado e in qualche località dell’Istria centro-rientale. Tra le cittadine principali vi era Capodistria, anche se in etàaustriaca aveva perduto il ruolo di capoluogo provinciale. Dopo la pri -ma guerra mondiale l’Istria venne riunita all’Italia; dovette essere cedu-ta alla Jugoslavia dopo la seconda guerra mondiale.
Veduta di Capodistria nel XVIII secolo, quand’era capitale dell’Istria veneziana.
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INTRODUZIONE
20 settembre 1973. Roma. Stazione Termini. Ore 19, minuti45. Il treno che mi avrebbe dovuto portare a Livorno per presen-tarmi in Accademia Navale era pronto al binario 10. Qualcheistante prima della partenza, mio padre si avvicinò e mantenen-do fisso lo sguardo dei miei occhi pensierosi, indicando il vago-ne ancora con le porte aperte e mentre il capostazione emettevaun fischio lungo, assordante, pressante e spietato, mi dirà allasprovvista: «Sei ancora in tempo per non prendere quel treno; sevai in Marina per fare carriera, rimani qui. Se vai in Marina perservire la Patria, sbrigati che sta per partire». Salito sul quel trenoche mi avrebbe avviato alla vita sul mare, mi salutò dicendomi:«vento in poppa». Subito dopo, ottenuto il verde alla partenza, la porta si serrò
dietro di me. Così ha inizio la mia vita in Marina sull’esempio di quella di
mio nonno Nazario. Giunto a Livorno, dimenticate sia la frase dipapà sia la tristezza dovuta alla separazione dai miei affetti piùcari, mi presentai in Accademia Navale, per iniziare i corsi nor-mali di stato maggiore della 1ª classe. Durante i primi mesi dipermanenza nell’Istituto e fino a Santa Barbara, patrona deimarinai (4 dicembre), noi pivoli – come sono chiamati gli allie-vi del primo anno di corso, un modo marinaro per dire «imbra-nato» – venivamo «spivolati» dagli anziani della seconda classe,per insegnarci un po’ di cultura, storia e tradizioni del mare, dellaMarina e dell’Accademia. Ricordo – eravamo in piena spivolatu-ra – che una sera un gruppo di anziani, accerchiandomi, m’incal-zò con domande di ogni tipo. Provenendo da una famiglia dimarinai, molto già conoscevo e ciò non fece che innervosire que-gli anziani che cercavano, invero, un qualsiasi pretesto per unasonora lezione. Per divertirsi, ovviamente. «Cos’è, pivolo, la pizza?».«Il berretto dei marinai – risposi senza esitazioni – così chia-
mato perché ha forma tonda e piatta».
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«Perché nella divisa dei marinai c’è un cordino intorno alcollo, sopra il solino?».«In memoria di Nazario Sauro» risposi; ben sapendo che non
era vero, ma non so per quale motivo, molti, compresi queglianziani, credevano fosse proprio così.«Quante corde ci sono su una nave?».«Una sola, quella della campana» fu la mia pronta risposta.«E se ti dicessimo che ormai… sei alla banda, tu come pen-
seresti di cavartela?». A questa domanda sospetta avrei potutorispondere in maniera molto articolata e precisa. Cioè che «seialla banda» è il classico saluto che si rende a un ammiraglio chesale a bordo di una nave – o vi discende – e che deriva dalla tra-dizione della marineria inglese (o francese?) 1. Notando però uncrescente nervosismo degli anziani per le risposte vanitose chedavo, preferii rispondere semplicemente «mi affiderei a voianziani»!Ma questa risposta accondiscendente, che credevo potesse
liberarmi dalla situazione difficile in cui mi rendevo conto chemi stavo infilando, non ottenne l’effetto sperato. Continuarono,senza remora, a incalzarmi con altre domande cui cercai dirispondere con meno arroganza. All’ultima, però, la situazioneprecipitò implacabilmente.Mi chiesero infatti, sempre più innervositi per le risposte esat-
te che continuavo a dare, se sapessi «per caso» anche il nomedella via – interna all’Accademia – che dal brigantino interratoconduce alla piscina. E questa volta risposi, sicuro, forse fieroma senza esitazioni: «Nazario Sauro».«Bravo pivolo saccente, vediamo che sei preparato! E chi era
questo Sauro?». La risposta che fornii fece traboccare il vaso ediventerà lo spunto per rappresaglie di ogni genere. «Non abbia-mo sentito, pivolo impazzito; stai bene sull’attenti, mani teselungo il corpo, mento alto, sguardo perso ed ebete all’infinito. Eripeti ancora: chi era Nazario Sauro?». Anche a quella secondadomanda, ripetutami con fare piuttosto minaccioso, risposi allostesso modo: «Mio nonno!».Ricordo che, tra contumelie generali, iniziarono a circondar-
mi e spintonarmi. All’inizio erano quattro o cinque, alla fine,
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attirati dalla mia insolenza e irriverenza, divennero più del dop-pio. Ormai non avevo più scampo. Mi fu strappato dalla testa ilberretto-pizza che vidi volare in aria, finendo la sua corsa sullarete di protezione del brigantino. Dovetti arrampicarmi sulle gri-selle per andare a riprenderlo. E mentre tentavo, ridisceso, diliberarmi da quell’assedio fattosi ormai sempre più insistente eopprimente, fortunatamente vidi in lontananza il mio Coman -dante. Riuscii a tirarmi fuori da quella situazione imbarazzante,dichiarando che mi sarei all’istante presentato a lui a rapportoper chiedere scusa di aver volutamente oltraggiato un eroe dellaMa rina. E sottostare così alla punizione che avrebbe ritenuto piùappropriata. Quegli anziani non potevano sapere che avevo sostenuto la
verità. In effetti, da ragazzo, non avevo mai riflettuto sul cogno-me che portavo. Nostro padre ci aveva insegnato a essere discre-ti e ci raccomandò sempre di non metterci mai in mostra, evitan-do di ostentare le nostre origini. Nel suo manoscritto Sotto trebandiere, che non fece in tempo a completare e tradurre in librocome avrebbe voluto, ho trovato alcune riflessioni significativeal riguardo:
Noi figli sentivamo spesso abbinare il nome di nostro padre con quellodi eroe e questa fu una costante per tanti anni e noi ci facevamo alloracome oggi silenziosi quasi vergognosi quando si nominava NazarioSauro e abbiamo tutti sempre cercato di non dire il nostro nome, cisembrava che così facendo onoravamo di più nostro Padre e io credoche facemmo bene, poiché troppo più grande di noi egli era che qual-siasi nostro silenzio era il più adatto omaggio da parte nostra alla suamemoria.
Frequentavo il liceo scientifico Amedeo Avogadro, storico li -ceo romano immerso nel bel quartiere Coppedè. Isabella, tre annipiù giovane di me, frequentava la mia stessa classe – per via dialcune vicissitudini scolastiche che mi avevano portato a ripete-re qualche anno (la scuola mi piaceva molto...). Sapeva chi eraNa zario Sauro, avendo letto anni prima, nell’Enciclopedia deiRa gazzi Mondadori, la storia della madre di Nazario. RicordaIsabella:
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Com’è buffa a volte la vita! Chi mai avrebbe detto che dopo molti anniche lessi della madre di Nazario Sauro, quel compagno di classe un po’ribelle, con i capelli lunghi e con poca voglia di studiare, era un discen-dente di quella donna, la cui storia mi aveva tanto colpito. E la cosaancora più strana è che dopo qualche anno sarebbe divenuto il mioragazzo e poi mio marito e infine il padre dei miei figli.All’inizio della scuola all’Avogadro, di questo ragazzo sapevo solo chesi chiamava Romano Sauro e che era pluriripetente. Non ci frequenta-vamo fuori dalle aule scolastiche, essendo molto più grande di me.Iniziammo a filare solo in prossimità degli esami per la maturità, quan-do ero ancora minorenne, mentre lui guidava già la macchina (avevapiù di ventuno anni). Grazie a Romano, marinai per la prima volta lascuola. Mi diceva che era una usanza e una tradizione famigliare (comele bocciature) cui non poteva mancare e che in ogni caso era meglio cheandare a scuola.Ricordo un giorno, dopo diversi mesi che era iniziata la scuola, quan-do Romano fu interrogato in italiano dalla nostra insegnante, Roselli sichiamava. Come il solito non era preparato. Avrebbe dovuto commen-tare un passo dell’Eneide che riguardava l’amore per la patria. La profgli disse, evidentemente convinta che su quell’argomento non avrebbefatto scena muta: «Proprio tu, con il nome che porti, non ti sei prepara-to su quest’argomento!». Romano tornò al banco, credo, con una forteinsufficienza. Non se ne curò molto. Era abituato.Tutta la classe rimase sorpresa da quanto aveva appena detto la profes-soressa. Non capendo a cosa alludesse, ci guardammo l’un l’altro mera-vigliati. Fu proprio l’insegnante a dirci, credo più per rimarcare la brut-ta figura che fece Romano che per altri motivi, che era nipote dell’eroeNazario Sauro. Romano non ce l’aveva mai detto. Lo guardammo tutti.Era divenuto rosso. Non capimmo al momento se per il brutto votorimediato o per una certa ritrosia che provava a sentirsi osservato e,soprattutto, collegato al suo nonno-famoso. Capirò più tardi, dopo aver-lo conosciuto a fondo, che non amava ostentare le sue origini.
Forse mia moglie ha un po’ esagerato nel dire che ero un po’zuccone. Che marinassi la scuola è verissimo. Ho infilato anchetre mesi di seguito. Pagati cari, devo dire: bocciatura e punizio-ne terribile di papà: un anno senza uscire da casa e interdizione(perenne) dall’attività sportiva (calcio e, soprattutto, atletica leg-gera; dicevano che ero una promessa). Anni dopo quella goffainterrogazione sull’Eneide, all’esame di maturità, me la cavai
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invece molto bene, recuperando i trascorsi negativi ottenendoanche i complimenti della commissione esaminatrice senza avermai dovuto dire di chi ero nipote! Sicuramente ha ragione invece quando dice che non amavo
mettermi in mostra: ce l’aveva insegnato nostro padre. Mi capitaancora che qualcuno mi chieda se sono discendente di NazarioSauro. Forse è normale che mi sia chiesto; quel cognome non è mol -
to diffuso in Italia e la correlazione non è poi così fantasiosa. Lerisposte che do sono molto semplici e concise, senza enfasi oaltro. A ogni modo non mi sono mai aperto d’iniziativa, seguen-do in tutto e per tutto gli insegnamenti di mio padre.In Accademia navale, come credo sia naturale, fu la prima
cosa che mi fu chiesta dal capitano di fregata Giuseppe Arena,comandante dei corsi allievi, terzo per anzianità nella gerarchiadell’Istituto. In gergo accademico, il K3. Era un comandante suigeneris. Mitico. Sommergibilista, nonostante la sua altezza benoltre il metro e ottanta che certo non lo aiutava a muoversi all’in-terno degli angusti ambienti di bordo. Burbero e autorevole. Macon un cuore grande quanto lui. Ci conosceva uno per uno e se -guiva con interesse – e passione – l’andamento scolastico di cia-scuno. Era, da noi allievi, temuto e amato allo stesso tempo.Come un padre.Lo rividi qualche anno fa, Ammiraglio di squadra, ormai in
pensione. Si ricordava ancora di me, nonostante non mi vedesseda almeno vent’anni. Provai piacere e un certo piacevole imba-razzo quando mi abbracciò; era commosso e si ricordò anche ciòche mi chiese, in Accademia navale, quando ne feci per la primavolta conoscenza, dopo essermi presentato: «Fratello di Dal -mazio?» Il che equivaleva a dire che ero anche nipote dell’eroe.Ottenuta la risposta, che credo immaginasse o già conoscesse, midirà: «Col nome che porti, devi dare l’esempio, allievo Sauro.Comportati come tuo fratello che, nonostante palesasse una certarefrattarietà agli studi, non ha mai creato problemi disciplinarionorando il nonno in tutto e per tutto». Ma io ero giovane e pieno di voglia di divertirmi. Ero anche
irrequieto e un po’ trasgressivo. Non passava giorno della setti-
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mana che non mi trovassi a rap porto dal mio comandante, il capi-tano di corvetta Pier Luigi La mioni, per qualche mancanza disci-plinare commessa, sempre lieve: dormire fuori orario (qualchevolta anche a lezione, disteso lungo i sedili, a mo’ di siluro),capelli lunghi, chiasso in camerone dopo il silenzio, beffe escherzi vari o per qualche pessimo voto in chimica organica omeccanica razionale, mie vere bestie nere.E ogni volta, proprio perché secondo il Comandante dovevo
dare l’esempio, la sanzione disciplinare che ricevevo era – o perlo meno mi sembrava – superiore alla norma; e le ramanzine – ilrichiamo al nonno-eroe e all’esempio – inevitabili. Devo ancheammettere, però, che una volta quel (caro) comandante Lamionimi evitò una sanzione disciplinare pesante. Alcuni alti ufficialidell’Accademia volevano, infatti, processarmi per una mancanza– a detta loro grave – che avevo commesso insieme con un com-pagno di classe, Massimo Messina, anche lui figlio d’arte comeme. E come me, sempre pronto a qualche scherzo o beffa. Ineffetti, quella volta, l’avevamo fatta grossa mancando di rispettoa un allievo ufficiale dei corsi di complemento “laureati” – icosiddetti «bauli» – più anziano di noi. Essendo giunto da pochigiorni in Accademia, confidavamo, non a torto, che quel «baule»non avesse ancora imparato le anzianità dei vari corsi; gli tiram-mo perciò uno scherzo – divenendo così da spivolati improvvi-sati spivolatori – che fece ridere tutti noi pivoli: lo costringemmoa rimanere sull’attenti vari minuti, in posizione di saluto milita-re, nei pressi del brigantino interrato. Il comandante Lamioni cisalvò; ce lo dirà venticinque anni dopo: decise cioè di anticiparele mosse della dirigenza dell’Accademia infliggendoci settegiorni di prigione: arresti semplici si chiamavano nel gergo mili-tare (se sottoposti invece al Consiglio di disciplina, avremmorischiato un allontanamento dai corsi o, ben che andasse, unapesante consegna di rigore). Con quella mossa d’anticipo, il Comandante – che ringrazio
ora per allora – impedì che il Consiglio di disciplina si riunisse:non potevamo, infatti, venire giudicati e puniti due volte per lostesso reato. Ne bis in idem. Credo davvero che in questa occa-sione il cognome Sauro mi fosse stato di aiuto.
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A scuola, quando frequentavo le elementari alla GiuseppeMazzini al quartiere Trieste a Roma, invece, la maestra elemen-tare – Maria Antonietta Lisi (la ricordo sempre con affetto) – michiedeva di raccontare qualche cenno storico su Nazario Sauro omi assegnava qualche compito particolare sulla storia dellaprima guerra mondiale, che io svolgevo più per obbligo che perpiacere. Una volta, addirittura, presi una nota di demerito pernon aver imparato a memoria La Canzone del Piave. Mio padrenon mi punì, non poteva, perché riferii che se l’avessi recitata difronte a tutti i miei compagni di classe, questi avrebbero potutocapire che ero nipote dell’eroe.In realtà, io volevo essere Romano e non altri, né menziona-
to, segnalato, ricordato o anche aiutato per il solo fatto di esserenipote di un eroe. Anche se a casa nostra molto parlava diNazario Sauro: libri, riviste, fotografie, cimeli, quadri; alla fine,mi ero abituato, come credo anche i miei fratelli, a convivere conquel nome scomodo e a sentire Nazario Sauro, nonostante tutto,come un nonno anche se famoso.Certo è che mio padre ci dava da leggere dei libri sul nonno;
non potevamo non sapere cosa avesse fatto. Ma come accade trai giovani – e a me capitava spesso – i libri si leggono, magarimalavoglia se ne sei costretto e obbligato, ma si dimenticano pre-sto. Qualche volta ci raccontava aneddoti della vita di suo padree quando devi ascoltare storie e racconti, miste a paternali e inse-gnamenti di vita, cerchi di pensare ad altro, seguendo il filo deituoi sogni.Così facendo, forse, i miei fratelli e io abbiamo perduto qual-
che occasione in più di venire a conoscenza di particolari e det-tagli della vita di nostro nonno. Per fortuna, però, non sempre ciestraniavamo dai suoi racconti, soprattutto quando ci portava inbarca a remi. In queste occasioni lo stavamo ad ascoltare, presiin una specie di rapimento, immaginando scenari e storie diavventure di mare in cui era protagonista il nonno. Ed è statoproprio il mare, fin dall’inizio, a entrare piano piano nella miavita e nella scala dei desideri.Quando feci la prima Comunione mio padre mi vestì da mari-
naio. Devo dire di aver provato imbarazzo, sentendomi addosso
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gli occhi incuriositi di bambini, genitori e prelati. La stessa sorteera toccata anni prima a mio fratello e sarebbe toccata a mio fra-tello più piccolo Marco. Mio padre, forse per convincermi, midiceva che in Istria era tradizione che i ragazzi vestissero damarinaretti italiani; era un elemento per dichiarare la loro italia-nità repressa. Quella divisa, inoltre, prima di mio padre e dei suoifratelli, l’aveva portata anche il nonno Nazario; così mi dicevapapà. Non ebbi chance. Era ovvio che la dovessi indossareanch’io. Obtorto collo.A dispetto di ciò e in fin dei conti, la mia vita infantile e ado-
lescenziale fino all’ingresso in Marina, è trascorsa tranquilla eserena; tra una lettura e l’altra, tra una punizione, una corsa diatletica, una partita di calcio e forse poco studio, ma senza condi -zionamenti, per lo meno apparenti, dettati dal nome che portavo.Ma nell’inconscio? Be’, il fatto che nonostante passassimo le
nostre vacanze in un piccolo paese di montagna – dove, peraltrosono nato – sia mio fratello sia io decidemmo di scegliere la vitain Marina. È una prova che il nostro Dna era segnato e certe pas-sioni ormai scritte e decise.L’estate precedente al mio ingresso in Accademia navale,
finiti gli studi liceali, trascorsi pochi giorni al mare ospite dellafamiglia di Isabella. Suo padre, Tonino, che era stato ufficiale diMarina di complemento (dopo essere stato «baule» in Acca -demia navale), mi avviò alla vela. Dopo i primi, pesanti esercizia remare con papà, quando iniziai ad andare a vela fu una vera epiacevole esperienza. Tonino possedeva un’Alpa Tris, ottimaderiva a vela latina per chi come me, neofita, si doveva avvicina-re a questa attività nautica per la prima volta. Iniziai così a muo-vere i primi passi sul mare con quella ormai storica barca (pro-getto del 1956), insieme ad Alessandro – mio futuro cognato –che, come se non ce ne fossero già molti in famiglia di marinai,diventerà capitano di macchina nella Marina mercantile.Da allora non avrei più abbandonato la vela, pur non disde-
gnando qualche bella remata con la canoa o su un caicco (caìcioin istriano e in veneto). Oggi, quando il tempo me lo consente,navigo con mia moglie e il nostro cane Dersu Uzàla su un picco-lo cabinato che ho battezzato Galiola III. Nome ricorrente quel-
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lo di Galiola nella mia famiglia: la prima Galiola fu di mio zioNino, costruita dai cantieri dei fratelli Depangher a Capodistria;la Galiola II di mio padre, un bel cabinato di legno provenienteda un cantiere sul mare ungherese, il lago Balaton.Seppur non mi sia mai sentito condizionato, né allora né poi,
era scritto da qualche parte che il mare sarebbe dovuto essereanche la mia vita. E la vita sul mare, per diletto o per lavoro, nonmi ha mai annoiato o pesato; ero vissuto senza rendermene contocon quei valori e passioni che, tramandati da mio padre, dettaro-no la vita e le scelte del «nonno-famoso».E quell’insegnamento di vita, quei valori racchiusi in quella
semplice ma efficace frase che mio padre mi disse il giorno incui partivo per iniziare gli studi in Accademia, mi avrebberosempre seguito nel mio percorso militare. Non ho mai avutodubbi né tentennamenti su come mi sarei dovuto comportare;anche se, devo essere sincero, al momento in cui me la disse, nonci feci più di tanto caso, preso com’ero dall’abbraccio intenso eappassionato che mantenevo con la mia ragazza. Da cui nonavrei voluto staccarmi.Sono passati tanti anni da allora. La vita in Marina e sulle
navi grigie è oggi un bel ricordo, e mio padre non c’è più. Misono trovato però sempre più spesso a curiosare nel suo studionella casa di montagna, dove ha vissuto gli ultimi anni insiemealla nostra cara e dolce mamma Nella. Il suo nome completo èNella Vittoria, perché nacque nell’anno della vittoria: il 1918.Ho cominciato così, via via, a capire il lavoro che nostro
padre aveva intrapreso da diverso tempo, con cura estenuante eassiduità non comuni. In un certo senso, voleva essere la memo-ria storica della famiglia dopo la morte di suo fratello maggiore.Iniziò così a condurre, con i suoi semplici mezzi, ricerche cheaveva più o meno ordinato visto che questo lavoro lo aveva intra-preso da giovane novantenne. La scoperta di quel paziente lavo-ro mi ha subito coinvolto, non so se per curiosità o tenerezza.Forse entrambi. Pensare a quel vecchio brontolone che da soloriordinava, contrassegnava carte, fotografie e ricordi, mi ha por-tato nel tempo a maturare l’idea che qualcun altro avrebbe dovu-to continuare questo lavoro importante. Il fine di tutto ciò anco-
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ra non lo conoscevo bene, era il 2004 e stavo partendo per laTunisia. Poi – com’è strana a volte la vita – le tessere spessovanno al loro posto da sole: la lettera di una famiglia bolognesesconosciuta che ti invia alcune foto; un colonnello tunisino che tiparla degli eroi della sua patria; il Galata museo del mare diGenova che ti invita all’inaugurazione del sommergibile S518Nazario Sauro, divenuto museo; un casuale scambio d’idee conil comandante Rizzo, nipote della medaglia d’oro Rizzo di Gradoe di Premuda; la scomparsa dei confini tra Italia e Slovenia nel2007, accompagnata, non senza qualche polemica, da una mani-festazione organizzata dai due paesi; il ritrovamento fortuito dialcuni cimeli preziosi di mio nonno. Sono tutte tessere che a uncerto punto si sono ricomposte da sole formando un mosaico chechiedeva una risposta. Spiegare chi era Nazario Sauro, che cosaaveva fatto e perché, e se ancora poteva essere considerato unesempio per le generazioni più giovani per il solo fatto che avevamesso in gioco la propria vita per un’idea, un sogno, un ideale,divenendo un eroe nazionale o, come ebbe a dire felicementequalcuno, un «eroico lavoratore del mare».Era necessario trovare anche una sistemazione per i cimeli.Un altro fatto contribuì a farmi prendere la decisione di pro-
vare a spiegare chi fosse Nazario Sauro. Fu quando a fine settem-bre del 2009 venni a sapere da un collega che la scuola NazarioSauro di San Giacomo a Vittorio Veneto probabilmente avreb becambiato nome in quello di Papa Luciani. Pur non contento del-l’eventualità, non feci nulla ritenendo che ogni Comune oConsiglio didattico debba essere libero di decidere in autonomiache nome dare alle proprie scuole, vie o piazze. Appresi tempodopo che il Consiglio d’Istituto aveva deciso per lasciare allascuola il nome originario. Sono stato contento anche perché, inMarina, cambiare nome a una nave non è considerato un porta-fortuna. Nonostante siano passati tanti anni dalla morte di Sauroe dalle guerre risorgimentali, l’italianità delle terre venete èrimasta intatta. A dispetto dei fermenti separatisti, questi trascen-dono il vero e profondo spirito patriottico che invece animaancora quelle popolazioni venete, come ha detto il Presidentedella Repubblica a Reggio Emilia il 7 gennaio 2011:
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C’è una persistenza della memoria del Risorgimento e del moto nazio-nale unitario assai più diffusa, in tutte le regioni, di quanto taluno dimo-stri di ritenere […] e quanto sia ancora vivo nelle nostre terre e tra legiovani generazioni il senso della storia e dell’unità nazionale.
Ho cominciato così, spronato da mia moglie come fece miamadre con papà, a ricercare, raccogliere e integrare quanto erastato fatto fino allora. Il materiale trovato nell’archivio di fami-glia, nei libri, nelle riviste, all’interno di discorsi ufficiali e navi-gando su internet, è qui raccolto in questo scritto. Alla sua composizione ha partecipato anche mio figlio Fran -
cesco, come me amante del mare e della vela e di un modo divivere libero e avventuroso. Innanzitutto è stato importante farlopartecipe di quei valori per i quali è morto il suo bisnonno, cheio sentivo naturalmente miei ma che mi sono reso conto eranoanche i suoi (Qualis pater, talis filius? Ma forse più semplice-mente: buon sangue non mente) e che sono convinto appartenga-no ugualmente alla sua generazione. Il ruolo e il contributo dimio figlio nella stesura del libro sono stati sostanziosi e impor-tanti. Dalla sua penna fantasiosa sono usciti pezzi e narrazionirievocativi di avvenimenti della vita di Nazario Sauro di cui nonsi ha, o non si poteva avere conoscenza diretta (o perché mai rac-contati da alcuno). Nel testo essi si intercalano e ben si integra-no con i miei racconti e resoconti (a volte inevitabilmente crona-chistici): come avvenivano i suoi sbarchi clandestini in Albania?Cosa pensava Nazario Sauro quando venne catturato «nel suofragile legno verso il torvo mare» o mentre aspettava in cella ilmomento in cui gli avrebbero passato il cappio intorno alla testa?Con le sue emozioni, la sua sensibilità e la sua immaginazione,Francesco ha provato a raccontarli dando nondimeno la sensa-zione che le cose siano realmente andate come le concepiva conla fantasia. I suoi racconti risultano emozionanti, appassionanti,coinvolgenti, intensi, come se fossero vissuti insieme a NazarioSauro: come quando nell’oscurità della notte indirizza la barca inmezzo a scogli affioranti verso il luogo di consegna delle armi aipatrioti albanesi: «noi abbiamo portato la legna, ora tocca a loroaccendere il fuoco. Sapeva Nazario che da lì sarebbe potutonascere un nuovo germoglio e infine un fiore chiamato libertà».
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O mentre gettando in mare la bandiera italiana perché noncadesse in mani nemiche, Nazario pensa ai propri figli che nonvedrà più: «vide i loro volti impressi nel verde, nel bianco e nelrosso di quella bandiera che stava affondando e ne cercò losguardo fino a che il mare non ostacolò i raggi del sole che anco-ra la illuminavano». Oppure in cella mentre le guardie rigidenella loro uniforme grigia entrano per portarlo via, Nazario siritrova a ridacchiare pensando alla figlia Anita quando la sgrida-va, davanti agli occhi sorridenti della mamma, perché sbagliavail nodo di bitta all’ormeggio: «rideva Nazario, rideva pensandoche anche lui da piccolo quel nodo lo sbagliava, il giro morto dafare intorno alla bitta proprio non gli entrava in testa…».Francesco si è così appassionato alla stesura del libro che
spesso ci contendevamo le parti e quindi i ruoli si mescolano econfondono tra figlio, nipote o pronipote; padre, nonno o bisnon-no. Dato che non sarebbe sempre stato facile capire chi scrive, trame e Francesco, i suoi testi sono evidenziati in fondo azzurro.Notti insonni si sono così alternate a navigazioni autunnali e
invernali intorno alle isole al largo di Gaeta, Terracina e del Cir -ceo: Ischia, Procida, Ponza, Palmarola, Zannone, Ventotene,San to Stefano. In quei momenti di piacevole silenzio e pace, im -maginavamo di essere in compagnia del nostro antenato. Non erapiù una figura lontana, ma era divenuto – ora che avevamo impa-rato a conoscerlo bene seppur da visioni diverse – un compagnodi viaggio, simpatico e allegro. Pieno di racconti e storie daascol tare.Chi se non lui ci ha fatto immaginare di vivere le eroiche
gesta di Pisacane che nel mese di giugno di più di centocinquan-ta anni fa sbarcava nell’isola di Ponza sventolando la bandieraitaliana? Ora noi immaginavamo di essere lì, uniti nel destino aiven ticinque patrioti che partirono da Genova sul piroscafo Ca -gliari diretto a Tunisi. Insieme lo abbiamo sequestrato e dirotta-to verso il porto pontino. Insieme siamo scesi a terra e abbiamoli berato i detenuti. Insieme ai trecento ci siamo poi reimbarcaticon rotta su Sapri: dovevamo raggiungere il Regno delle Due Si -cilie e accendere i fuochi rivoluzionari contro i Borbone, controgli Asburgo, contro il Papato. Per l’Unità d’Italia. Per la libertà.
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Un’onda anomala (ma forse eravamo disattenti) ha investito,nel più bello, la prua sorpassando la murata e rompendosi incoperta in migliaia di gocce frizzanti di acqua salata. Quel -l’incappellata ci avrebbe riportato alla realtà, risvegliandoci dalsogno di libertà che stavamo vivendo veleggiando intorno aPonza. Ma ci ha anche fatto rendere conto che oggi, in Italia e inEuropa, la libertà e unità sono consolidate grazie ai tanti Sauro ePisa cane che hanno sacrificato la loro vita. Un buon caffè fuman-te preparato da mia moglie ci ha subito riscaldati e rimessi inassetto, pronti a continuare la stesura del libro e a dividerci (elitigarci) i vari racconti e riflessioni. E un vento favorevole ci haspinto fatalmente verso il porto dell’isola di Ponza.Questo non è e non vuole essere questo un lavoro oleografi-
co del patriottismo di un tempo; né è un libro di storia. Se loavessi impostato unicamente come un resoconto storico sarebbeapparso poco originale, sicuramente convenzionale. Del resto,come scrisse in un suo diario Maria Sauro, sorella di Nazario,«gli avvenimenti storici di cui è stato protagonista mio fratellonon possono mutare nel tempo, qualunque sia il narratore».Mettendomi quindi a scrivere sulla sua vita non ho potuto, talvol-ta, fare a meno di «ripetere circostanze ed eventi noti o seguire,certo inconsciamente, la falsariga di altri racconti precedente-mente pubblicati». Nel testo, a differenza di altri resoconti su Nazario Sauro, non
ho voluto rendere evidente l’importanza e il numero delle mis-sioni di guerra cui partecipò Sauro, per quanto eroiche, encomia-bili o sensazionali possano essere state. Non era questo il mio /nostro obiettivo. Abbiamo riportato le azioni di guerra
2 solo per
raffigurare meglio l’uomo Nazario Sauro. E la sua maniera d’es-sere. Abbiamo cercato, pertanto, di cogliere lo spirito leggenda-rio, vicino a quell’idea di eroe romantico dell’Ottocento cheritroviamo nei più affascinanti personaggi byroniani, che animòSauro in tutto il suo breve (morì a 36 anni), ma intenso percorsodi vita: la sua passione per il mare, la sua ricerca costante dellalibertà e della giustizia.Prendendo a prestito una celebre frase dal film The Guardian
con Kevin Costner, mi sono sempre domandato cosa ha creato la
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leggenda di Nazario Sauro: «ciò che ha fatto quando era in vitao come viene ricordato quando muore?». Qualsiasi sia la rispo-sta, in ogni angolo della Terra rifarsi a figure eroiche e leggenda-rie è sempre servito perché queste forniscono un esempio perorientare i comportamenti umani; esercitano anche un forte pote-re di attrazione sulla fantasia e sulle emozioni e consentono aigiovani di coltivare ideali e obiettivi. In proposito, lo psicologoGiuseppe Zaccuri dice che il solo fatto di riferirsi a figure eroi-che – raccontandone le gesta e le imprese – fornisce rassicura-zione e fiducia nell’affrontare anche le terribili regole della guer-ra. Zaccuri evidenzia in modo molto efficace l’esempio dellaMarina Militare: «l’appello ai miti è ancora più evidente proprionelle situazioni di maggiore difficoltà – in determinati momentiimportanti dell’attività della nave – perché il mito ha anche lafunzione di sostenere e legittimare il sistema valori, il quale, se èveramente efficace, è in grado di supportare l’organizzazione-nave proprio quando deve fronteggiare delle minacce» 3.I miti e gli eroi del nostro tempo, tuttavia, appaiono molto
diversi da quelli del passato e noi stentiamo a condividerli;indubbiamente però per i giovani – che siano personaggi dellospettacolo, dello sport o della musica oppure personaggi-cana-glia – risultano ancora necessari, utili e importanti. Da questi, igiovani si sentono attratti forse per quel senso di ribellione gio-vanile verso tutto ciò che è costituito e conformista e per il sensodi libertà che molti credono questi stessi miti abbiano raggiuntocon il loro agire. Altro discorso, invece, riguarda coloro che praticano sport
estremi, come alpinisti e navigatori solitari: in una certa misuraappartengono anch’essi alla figura di eroe; certo non salvanopopoli, tuttavia sono oggi tra i pochi che veramente fanno sogna-re i giovani, proprio come lo furono, per i nostri nonni e i nostripadri, gli eroi risorgimentali.Niccolò Machiavelli, nel Principe, dà dell’agire umano una
visione eroica: egli era affascinato dall’uomo lungimirante, cheguarda lontano e previene gli eventi, spietato («meglio farsitemere che amare») ma allo stesso tempo in grado di farsi stima-re attraverso le sue imprese militari. Per il grande storico, filoso-
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fo e scrittore italiano del XVI secolo, solo una persona che pos-sieda «virtù» (quale sintesi di doti intellettuali e pratiche) e sap-pia rapportarsi con la «fortuna» (cioè con gli eventi esterni o ilcaso), può trovare, se saprà sfruttarla, l’«occasione» opportunaper affermare il proprio valore. Nazario Sauro indubbiamenteagiva seguendo una concezione machiavellistica della virtù edella fortuna e cercò sempre di sfruttare l’occasione adatta peraffermare il proprio valore, la propria audacia e le qualità e com-petenze di capitano. «Xe rivada l’ora nostra» disse quandoaccadde l’attentato di Sarajevo (che peraltro aveva previsto): fuquella per lui l’occasione per lasciare l’Istria occupata, trasferir-si a Venezia (prevedendo immediatamente che l’Italia sarebbeentrata nel primo conflitto mondiale ormai prossimo) e mettere adisposizione della regia Marina le sue capacità intellettuali e pra-tiche di marinaio, oltre alla sua profonda conoscenza della costaorientale che corse «fin dall’adolescenza – avrebbe scritto ilMinistro Giovanni Giuriati – col proposito e con la speranzasegreta che la sua esperienza potesse un giorno servire durante laguerra contro l’Austria». E, infatti, l’Austria temette l’ardire e laspavalderia di Sauro quando lo vedeva apparire nel mare di Pola,di Trieste, di Fiume o di Parenzo. «Il terrore degli austriaci dimare» dissero di lui, «il pilota audace che sorrideva alla mortecome alla tempesta».Parlare quindi al giorno d’oggi di un martire, di un eroe del
Risorgimento, potrà non solo apparire anacronistico, ma ancheessere a prima vista estraneo o lontano per i nostri figli, proietta-ti verso l’Europa e il mondo globalizzato.Se ho deciso, pertanto, di scrivere con mio figlio la storia
della vita di Nazario Sauro è essenzialmente perché per gli stes-si ideali di libertà e giustizia in cui lui credeva si sono sacrifica-ti tanti giovani, per esempio, anche nella primavera araba del2011. Non credo perciò sia così anacronistico parlare oggi di uneroe di cent’anni fa; certo, il contesto storico è diverso, le stessemodalità sono differenti, è passato tanto tempo da allora e noioggi in Europa viviamo in pace. Dove, però, ci saranno ancoraStati che violino i diritti e le richieste di giustizia dei popoli, lì sipotranno sempre trovare persone – giovani – pronte a sacrificare
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anche la propria vita, affinché ciò non accada più e altri ne pos-sano trarre beneficio. Spero che questa raccolta possa servire anche per consegnare
ai meno giovani un Nazario Sauro più reale, spogliato di ogniaspetto retorico e di enfasi del passato: la figura di Sauro è stata,infatti, in particolare durante il fascismo, esaltata e associata a unconcetto di Patria che non era però più quello in cui lui credeva(“terra dei padri”, dal latino), avendo assunto una connotazionepolitica, identificandosi sempre più con le stesse istituzioni sta-tali. Su questa scia, dal termine del secondo conflitto mondiale,Sauro è stato e viene ancora a volte associato ad attività legateall’irredentismo nostalgico adriatico, al conteso confine orienta-le, alla rivendicazione delle terre giuliano-dalmate perdute inquel conflitto. Ciò ha portato, ancor prima della conclusione deitrattati di pace del 1947, a considerare Sauro – in Jugoslavia – unsimbolo d’italianità che andava contrastato in ogni modo, anchecon la cancellazione di ogni sua traccia e sua memoria presentiin Istria: il monumento a Capodistria 4; la lapide dalla sua casanatale; ogni riferimento nei libri sull’Istria e Capodistria; il suonome da scuole, caserme, porti, piazze, vie, lungomari.Nel libro parliamo di libertà, ribellione, generosità, solidarie-
tà, responsabilità, sogni, passioni: sono il filo conduttore, parolechiave celate da episodi di vita raccontati attraverso documentiinediti o scovati nei ricordi famigliari o, a volte, dettati dalla no -stra fantasia. E in più c’è il mare, non solo scenario del la trage-dia, ma anche e soprattutto motore della storia: l’Adria tico, suobanco di scuola quando salvò il padre e il suo bastimento; il mareamico e confidente quando lo aiutava a penetrare nei porti nemi-ci; il mare traditore quando il sommergibile Pullino si incagliòsullo scoglio della Galio la. Il mare come palcoscenico e regista;Na zario Sauro come protagonista.Poi ci sono i figli, la moglie, la madre, gli ufficiali e i politici
italiani che in lui hanno creduto; ma anche i giudici militariaustriaci che non gli hanno creduto quando sosteneva di chia-marsi Nicolò Sambo. Poi ci siamo noi, con le nostre storie lega-te intimamente alla figura del nostro avo, con le nostre deduzio-ni, critiche e riflessioni.
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Nazario Sauro appare quindi uomo, con il suo ardire e le suepaure, con i suoi successi ma anche i suoi fallimenti; è descrittoper quel che è stato e ha fatto, per quello che può ancora rappre-sentare. Ci siamo posti, infatti, l’ambizioso obiettivo di scrivereper i giovani affinché trovino in Nazario Sauro un esempio comelo è stato per noi.Per il resto, il testo rimane la storia del marinaio ed eroe na -
zionale Nazario Sauro, nato a Capodistria alla fine dell’estate del1880 e morto impiccato a Pola all’imbrunire di un afoso giornodi agosto del 1916, in seguito all’esecuzione di una sentenza dicondanna a morte per «alto tradimento».Buona lettura.
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FONTI E BIBLIOGRAFIA
FONTI
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Abba, cacciatorpediniere, 324Abruzzo, 102, 111Adamello, monte, 194, 296Adelsberg, piroscafo, 183Aflenz, Austria, 418Africa, 353Agostino, calafato, 1Aiello, Giuseppe Lauro, 397, 404, 414Albania, XXVII, 31, 55, 58-65, 74,389, 399, 425, 429Albanien, piroscafo, 199, 430Alberico da Barbiano, incrociatore, 434Alberti, Tristano, 436Albertis, capitano d’, 443Alboino, re longobardo, 316Alessandri, Marco, 113Alessandro, veliero, 37Alessi, Chino, 335Alessi, Rino, 387Alessio, studente all’Aquila, 110Alfieri, Vittorio, 49Algardi, famiglia, 347Algardi, Zara Olivia, 347Alighieri, Dante, 49, 51, 87, 170, 315,355, 427Almerigogna, famiglia, 154-156Almerigogna, Paolo, 157Almerigogna, Piero, 41, 42, 45, 50, 58,82, 98, 108, 157, 177, 194, 198, 229,347, 387, 389, 391, 398, 402, 440Almissa, Dalmazia, 193Alpa Tris, barca a vela, XXIV, 452Alpi, catena montuosa, 103, 162, 281,448Alpino, cacciatorpediniere, 405Alula, ras etiope, 396Amalfi, 393Amalfi, incrociatore corazzato, 398
Amendola, Giovanni, 404Amerigo Vespucci, veliero, 394Amici Grossi, Marco, 402, 403Amsterdam, 386Ancona, 40, 61, 86, 103, 166, 181,199, 202, 203, 297, 438, 439, 442,444, 449, 453Ancona, piroscafo, 149, 150Andrea Doria, corazzata, 100Andreani, Ranieri, 172Anfitrite, nave ospedale, 173Angela, studente all’Aquila, 109Antonich, Francesco, 328Aosta, 449Aosta, Amedeo d’, 331Appennino, catena montuosa, 104, 213Aprile, Stefania, 450Aquidneck, brigantino a palo, 408Aquileia GO, 300, 417Arbe, isola, 198Arena, Giuseppe, XXIArezzo, 439Argirocastro, 64Argo, sommergibile, 345Argonne, regione francese, 128Arsa, fiume, 40Asburgo, casa regnante, XXVIII, 92,193, 272Asiago VI, 356Astute, sommergibile, 408Atlantico, oceano, XIII, 47, 377Atropo, sommergibile, 184, 199, 200,202, 220, 430Audace, cacciatorpediniere, 10, 394Augusto, imperatore, IX, 3, 355, 423Australia, 442Avezzano AQ, 102-105, 107, 108,110, 111, 115-117, 188, 429, 438, 440
INDICE DEI NOMI, DEI LUOGHI, DELLE NAVI
Un libro senza indice dei nomi, dei luoghi e delle navi è come unabussola senza ago o un cielo stellato senza stella polare, che confondeinvece di guidare al punto ove si vuole approdare.In quanto ricorrenti, non sono stati indicizzati: Nazario Sauro, mare
Adriatico, Austria, Austria-Ungheria, Istria, Italia e le città di Capodi -stria, Pola, Trieste e Venezia (ma non i luoghi di queste).
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Azzano Decimo PN, 449Azzorre, arcipelago, XIII
Baccaro, Pasquale, 413Bach, Georg, 242, 246, 254, 277Bagolino BS, 195Bailo, Giovanni, 411Balaton, lago, XXVBalbi-Valier, famiglia, 136, 294Balbo, Italo, 444Baldini, Enrico, 442Ballig, Giorgio, 447Balota, Mate, vedi Mirkovic, MijoBandiera, fratelli, 45Baranzate MI, 449Barbana GO, 94, 275, 276Barbara, Santa, XVIIBarbariga, Istria, 132Bari, 40, 61, 386, 431Barletta, 181Bartoli, Gianni, 72Baseggio, Giorgio de, 363Basile, Maria Adelaide, 450Bastia, Corsica, 2 83Bastianich, Johann, 268, 412Battelli, Angelo, 160Battisti, Cesare, 124-126, 218, 238,264, 279, 300, 307, 308, 316, 396,404, 417, 421, 440, 445, 447, 448Battisti, Ernesta, 396, 417Beatrice, amata di Dante, 87Bedeschi, Giulio, 386Belfiore MN, 45, 388, 411Belli, Nicolò, 315Beltrame, Egidio, 332, 338Belvedere, forte, 286, 287Benazzo, Enrico, 445Benco, Argeo, 403Benco, Diomede, 103, 122, 190, 191,195, 272, 395Benco, Silvio, 103Benelli, Sem, 247, 328, 331, 342, 410-412, 419, 420, 436, 442Bengasi, Libia, 414Benigni, Roberto, 53, 54, 392Bennati, Felice, 399Benussi, Bernardo, 45, 387, 388Benussi, Dino Leonardo, 357, 362,424, 448Bergamas, Antonio, 103, 417Bergamas, Maria, 103, 417Berlam, Arduino, 385
Bersagliere, cacciatorpediniere, 136,164, 398, 401, 429Bertetti Facchini, Stefania, 288Bianchedi, Camillo, 418Bianchini Sambo, Antonietta, 241Bianchini, Levi, 406Biglieri, Giulio, 361, 425Bilinski, piroscafo, 123Bilucaglia, Luigi, 41Binelli Mantelli, Luigi, XVBiserta, Tunisia, 149Bisi, Stefano, 404Bisio, Attilio, 336, 420, 421Bismarck, Otto von, 315Bistolfi, Leonardo, 438Bixio, Nino, 31, 46-48, 159, 388, 404Bizzarri, Vittorio, 314Bocchetta Campiglia VI, 445Boemo, Antonio, 401Bogliasco GE, 439Bognei, Marcello, 420Boletini, Isa, 63Bologna, 166, 379, 392, 412Bologna, Giacomo, 335Bolzano, 416Bonavaglia, Domenico, 404Bondi, Arturo, 314Bonnes, Salvatore, 157Bonomi, Ivanoe, 135Borbone, casa regnante, XXVIII, 388Bordeaux, XIIIBoscoso, Ferruccio, 346Bosio, comandante del piroscafoDerna, 99Bosnia-Erzegovina, 92Bourgogne, transatlantico, 149, 152Bradaschia, Vittorio, 415Bramuzzo, Geremia, 165Bratti, Mario, 42Braun, Ernesto, 418Brescia, 129, 195, 396, 449Bretagna, regione francese, 212Brindisi, 65, 432Brioni, arcipelago, 182Brizzi, Enea, 403Brnicevic, Mate, 193Brofferio, Angelo, 403Bronte CT, 47Brontosauro, barca a vela, 374Brugherio MI, 449Brugnera PN, 449Brunner, Guido, 440
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Capodistria, Ginnasio Carlo Combi, 348Capodistria, Lido di San Nicolò, 389Capodistria, molo delle Galere, 72,154, 156, 387Capodistria, molo di Legno, 156Capodistria, monumento a NazarioSau ro, XXXII, 307, 332, 348, 383,387, 412, 413, 426, 433, 434 Capodistria, oratorio di San Biagio, 7Capodistria, ospizio, 93Capodistria, osteria San Marco, 15,51-53, 332 Capodistria, piazza del Duomo, 156Capodistria, piazza del Porto, 154Capodistria, piazzale Sant’Andrea odei Pescatori, 8, 9, 12, 333, 335Capodistria, piroscafo, 40, 86, 390, 429Capodistria, porta Isolana, 155, 156, 385Capodistria, porto di Sant’Andrea, 9,18, 19Capodistria, Punta Grossa, 22, 73, 81,82, 93, 134, 155-157Capodistria, rione Bossedraga, 8, 11,333, 435, 439Capodistria, riva Castel Leone, 154, 155Capodistria, riva del Sale, 156Capodistria, strada della Muda, 155Caprera, jole, 127Capris, 10, 385Carabiniere, cacciatorpediniere, 174Carbonara Scrivia AL, 388Carbone, Domenico, 388Carducci, Giosuè, 49, 315Carli, Gian Rinaldo, 42Carmignano PO, 449Carniche, Alpi, 74Carnielutti, sottotenente, 195Carnovale, Luigi, 387Caro, Silvio, 358Carpaccio, piroscafo, 22, 23, 28, 29,40, 390, 429Carpaccio, Vettor, 45, 315, 316Carrara, 367Caserta, 388Cassiopea, vaporino, 23, 39, 58Castellani, Filandro, 438Castelnuovo d’Istria, 411Castriota Scanderberg, Giorgio, 61Cataldi, Domenico, 107Cataldi, maestra elementare, 450Catania, 232, 449Cattaneo, Carlo, 49Cattarini, Antonio, 12
Bruno, Giordano, 163Bucarest, 415Buccari, 182, 192, 311, 312Bucci, Anselmo, 4, 57Bucentaure, nave a vela, 408Buchet, Stèphan Jules, 405Buie d’Istria, 311, 395Burstyn, Maximilian, 254, 268Busetto, Andrea, 126, 387, 396Busiri Vinci, Clemente, 445Buttignoni, Marcello, 346
Cadice, 408Caffaro, valle, 195Cafiero, tenente di vascello, 141Cagliari, piroscafo, XXVIII, 122Cagni, Umberto, 324, 325, 327, 328,331, 332, 342, 345-347, 403, 423Calabria, Arturo, 387Calipso, torpediniera, 398Calore, Giovanni, 172Calvario, monte, 168Calypso, nave, 353Camali Lucchi, Giordana, 58, 265, 454Camali, Costante, 196, 244, 265, 268,406Camalich, famiglia, 40, 406Camaur, Antonio, 438Camel, guardiano tunisino, 88Campania, 449Campodonico, Pierangelo, 451Canada, 161, 442Canepa, capitano, 351Cantoni, Ugo, 88Caorle VE, 127Capitano Sauro, cannoniera, 171, 431Capo Promontore, Istria, vedi Pro mon toreCapodistria, bagno Poli, 156Capodistria, bagno San Giusto, 22Capodistria, Brolo, 83, 154, 155Capodistria, caffè della Loggia, 51Capodistria, calle Annunziata, 155Capodistria, calle d’Este, 155Capodistria, casa natale di NazarioSau ro, XXXII, 3, 11, 12, 301, 333-336, 338, 437, 439, 442Capodistria, cattedrale dell’Assunta edi San Nazario, 9, 83, 385Capodistria, chiesa di Sant’Anna, 335Capodistria, chiesa di Santa Marta, 64Capodistria, Club Canottieri Libertas,24, 42, 81, 82, 127, 213, 385, 401,434, 435
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Cattaro, 43, 92, 140, 143, 146, 169,182, 192-194, 207Cattolica RN, 445Cavagnari, Domenico, 393Cavour, Camillo Benso, 300, 315Cavour, corazzata, 100Cecovini, Manlio, 390Cela, Astrit, 65Celano, lago, 104Cenacchi, Enea, 231Centocelle RM, 312Cervignano UD, 95, 96Cervone, Raffaele, 180Cesare Rossarol, incrociatore, 173, 403,405Cese de’ Marsi AQ, 104, 105, 395, 429Cesena, 438Cette, Linguadoca-Rossiglione, 20Chagos, arcipelago, 408Cherini, Aldo, 74, 171, 199, 389-391,434Cherini, Corrado, 391Cherri, Alessandro, 159Cherso, isola, 198, 235, 386, 414, 426,439Chichester, Francis, 370Chiesa, Damiano, 238, 307, 308, 445Chiesa, Eugenio, 124, 396Chinigò, Francesco, 61Chioggia VE, 40, 61, 84Ciano, Alessandro, 324Ciano, Costanzo, 182, 187, 401, 405, 445Cilento, regione della Campania, 43,122Cimini, Marzio Maria, 117, 396Cipollone, Cristina, 426Circeo, promontorio, XXVIII, 185,372, 452Cirenaica, Libia, 392, 444Civitavecchia RM, 47Clark, Charles Upson, 315Claudio, imperatore, 104, 105, 107Climene, torpediniera, 324Cobòl, Biagio, 433Cobòl (poi Cobolli), Nicolò, 397, 418Cobolli, Giorgio, 432Cobolli Gigli, Giuseppe, 51Col di Lana VI, 286Colaneri, Michelangelo, 107Collesalvetti LI, 449Colombo, Cristoforo, 350Colonna, Prospero principe, 437Comandini, Ubaldo, 438
Comeglians UD, 445Comini, Leone, 425Conche di Codevigo PD, 449Conegliano TV, 421Copenaghen, Danimarca, 448Coraggio, Carlo Alberto, 221, 228, 232Cordoba, Argentina, 445Cormons GO, 95, 96, 129, 130, 396Cornelia, matrona romana, 248Corno, monte, 195Cornoldi, Aristide, 117Corridoni, Filippo, 124Corsi, Camillo, 101, 181Corsi, Guido, 440Corsica, Francia, 283Corte, Corsica, 283Corto Maltese, personaggio letterario,118Cosmini, Riccardo, 122, 129Costanza, lago, 287Costner, Kevin, XXIXCosulich, fratelli, 39, 40Cousteau, Jacques, 353, 354Cozzani, Ettore, 398Craizer-Sandrucci, Antonio, 158, 399Craizer-Sandrucci, Marino, 399Cremona, 366Creta, isola, 400Crevato-Selvaggi, Bruno F., 454Crevato-Selvaggi, Bruno, 103, 122,130, 391, 395, 413, 441, 447Cristini, Pietro, 423Cristoforo Colombo, motoveliero, 441Croazia, 388Croix, isola, 213Curie, Marie, 248Curie, sommergibile, 131, 132, 343Curzola, isola, 138
D’Ambrosi, Arturo, 195D’Annunzio, Gabriele, 5, 8, 109, 118,174, 175, 182, 192, 219, 295, 301,310-315, 338, 342, 403, 405-407, 410,431, 445D’Arenzo, Francesco, 443Dahlak, arcipelago, 353Dakar, Senegal, 377Dalla Dea, Silvio, 196Dalmazia, 3, 26, 34, 35, 43-45, 74, 93,98, 126, 130, 136, 164, 169, 181, 192,198, 199, 235, 275, 306, 331, 354,355, 410, 423, 440Dante Alighieri, corazzata, 100
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Dardanelli, incrociatore, 434Davide, studente all’Aquila, 110De Cristoforis, Tommaso, 396De Maiti, Arnaldo, 157De Mori, amico di Sauro, 41De Nicola, Enrico, 393De Robertis, Francesco, 424De Rolandis, Giambattista, 392Debellich, Giuseppe, 243, 410Deganis, Marina, 401Deganis, Pina, 401Del Bono, Alberto, 312, 331, 437Del Debbio, Enrico, 434Delcroix, Carlo, 263, 412Delfino, sommergibile, 206Depangher Sauro, Anna, 1, 10, 15, 44,249-251, 256, 258-261, 271, 316, 317,320-322, 417Depangher, famiglia, XXV, 14Depangher, Michele, 417Depangher, Nazario, 128, 157, 195, 198 Depangher, Nicolò, 14, 127Deponte, Giuseppe, 128Derin, Anita, 454Derin, famiglia, 294, 334Derin, Nicolò, 127, 154, 156, 157Derin, Pia Marsi, 127, 295 Derin, Stefano, 433Derna, Libia, 392, 444Derna, piroscafo, 99Devescovi, Ottavio, 128Di Fuccia, Andrea, 436Di Paola, Giampaolo, 349, 423Diego Garcia, atollo, 408Dignano d’Istria, 421Dinariche, Alpi, 397Divo, Antonio, 128Divora, Riccardo, 385Divora, Vico, 128Dogali, Etiopia, 396Dogali, jolona, 82, 128Dolcetti, Carlo de, 390Dolfin, scoglio, 199Don Chisciotte, XIIIDönitz, Karl, XIIIDonorà, Luigi, 448Doria, Andrea, 350Drei, Ercole, 436Drisco, Grecia, 197Duich, Giuseppe, 346Duino TS, 174Dulbecco, Renato, 162Durazzo, Albania, 61-63, 65, 173, 431
Ebridi interne, arcipelago, 408Egeo, mare, 45, 201, 250, 325Egida, 311Egida, piroscafo, 77Egitto, principe, 62Elisabetta I d’Inghilterra, 248Eliseo, Maurizio, 386Emanuele Filiberto, corazzata, 161, 166Eolo, gozzo, 85Ernè, Claudio, 386, 391Esterle, Carlo, 399Etiopia, 286, 396Europa, XIII, XXIX, XXXI, 282, 283
Fabretto, Costanza, 67Facchini, Angelo, 288Facchini Sauro, Nella Vittoria, XXVFalangola, comandante, 345Falconara Marittima AN, 449Falcone, Giovanni, 163, 401Famà, Anna Maria, 447Fanelli, Puljaan, 128Fanfani, Amintore, 335Faresina, canale, 198, 219, 386Fasana, Istria, 182, 183Fasano BR, 432, 442 Fasulo, Sergio, 356Favento, Ghino, 433Favre, Franco, 409Fazio, Fabio, 395Fecia di Cossato, Carlo, XIVFedrejcich, Giuseppe, 188Felice, Giorgio, 406Ferluga, Carlo Glessi, 272, 273, 415Fermi, Enrico, 162, 404Ferrari Delatus, Giacomo, 79, 243Ferri, Gaetano, 395Ferroni, Leopoldo, 325-327, 410, 411Filiputti, Pietro, 421Filzi, Fabio, 82, 238, 307, 440, 445Filzi, Fausto, 82Finisterre, capo, Spagna, 14Finzi, Giuseppe, 411Fiorentini, altopiano, 287Fiorio, semaforista, 401Firenze, 51, 419, 437, 449Fiume, XXXI, 51, 146, 182, 206, 207,219, 221, 226, 231, 247, 311, 354,359, 361, 386, 430, 437, 440, 444Fogazzaro, Antonio, 427Foggia, 424Folgaria TN, 286Fonda Savio, Antonio, 425
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Fontana, Ferdinando, 386Fontane, Istria, 399Forlì, 396Foscari, Piero, 160, 312, 437Foschiatti, Gabriele, 41, 103, 122, 195Foschini, Antonio, 450Foscolo, Ugo, 281Fozzer, Erardo, 438Fra’ Diavolo, brigante, 97Fraccaroli, Arnaldo, 125Francesco Giuseppe, imperatore, 47,125, 135, 278, 282, 296Francesco I d’Austria, 286, 414Francesco Nullo, esploratore leggero,405Francesco, studente all’Aquila, 109Francia, XIII, 19-21, 24, 92, 123, 149,197, 247, 283, 362, 429Fransin, macellaio muggesano, 107Frascati RM, 449Frascisco, Niky, 366, 367Frascisco, Paolo, 366, 367, 368Fresco, Vittorio, 104, 122Frezza, Mario, 227, 409Friuli Venezia-Giulia, 387, 449, 450Frontoni, Giulia, 387Fuciliere, cacciatorpediniere, 189, 405Fucino, lago, 104, 105Furgiuele, Michele, 11, 290, 451Fürst, Ludwig, 270, 412
Gäa, nave appoggio, 193Gabsi, Fati, 339, 340, 452Gaeta LT, XXVIII, 180, 365, 375Gaeta, Ermete Giovanni, 249, 448Galilei, Galileo, 163Galiola II, barca a vela, XXV, 227, 372Galiola III, barca a vela, XXIV, 90,144, 369, 374, 376Galiola, barca a vela, XXV, 144, 218Galiola, scoglio, XXXII, 74, 206, 207,217, 221-229, 231, 232, 235, 236,239, 311, 312, 314, 345, 346, 376,379, 380, 408, 409, 430, 439Gallea, Ernesto, 184Galli, Carlo, 159, 399Gallipoli LE, 365Gallo, Luigi, 438Gambini, Antonio (Barba Toni), 127Gambini, Fides Histriae, 127Gambini, Pio Riego, 41, 42, 45, 108,122, 140, 168, 169, 194, 198, 294, 440Garcia Marquez, Gabriel, 111
Garibaldi, Anita, 31, 51, 388Garibaldi, Bruno, 128Garibaldi, Costante, 128Garibaldi, Giuseppe, 31, 43, 45, 47,48, 51, 52, 87, 109, 124, 128, 170,197, 218, 300, 315, 389, 404Garibaldi, Ricciotti, 128Garibaldino, silurante, 197Gasparotto, Luigi, 363Gasser, Edoardo, 412Gazzana Priaroggia, Gianfranco, XIVGenova, XXVI, XXVIII, 37, 47, 48,149, 331, 349-351, 366, 367, 388, 393,402, 418, 423, 432, 439, 446, 449, 451Gentile, Enzo, 395Genzano di Roma, 431Géricault, Théodore, 408Gerloni, Mario, 270, 338, 421Germania, 43, 99, 131, 135, 149, 150,153, 282, 287, 416Germanis, Oscar, 269, 415Gesù, 33, 322Ghersciak, sergente, 389Ghia, Fabio, 88Ghisotti, Andrea, 353, 423Giacinto Pullino, sommergibile, ve diPul lino, sommergibileGiacotto Frascisco, Paola, 366Gibilterra, 149Gilda, piroscafo, 183Ginevra, Svizzera, 403Giollo, Ricciotti, 389, 415Giorgieri, Giulio, 77Giovannini, Ernesto, 196, 203, 204,295, 311, 406Giuda, 249Giuriati, Giovanni, XXXI, 101-104,106, 121, 123, 125, 138, 140, 141,159, 264, 295, 394, 396, 397, 403,414, 421, 441Giuseppe Missori, esploratore legge-ro, 324, 405, 424Giustinopoli, 10, 385Golometto, Grado, 157Gorgonzola MI, 442Gorizia, 51, 129, 177, 275, 361, 410,423, 449Gottman, John, 378, 427Grabar, Antonio, 193, 194Gracchi, fratelli, 248Grado GO, 23, 127, 129, 157, 164,165, 172, 183, 275, 401, 402, 405,442, 444, 449
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Gramaticopulo, Ernesto, 157, 196Gramsci, Antonio, 178Gran Bretagna, 92, 161, 362Grappa, monte, 423Gravina, Manfredi, 142, 145, 178,180, 295, 397Gravisi, Girolamo, 82, 157Graz, Austria, 134, 204Grecia, 64Greco, Egidio, 158, 399Grillo, mas, 419Grimani, Filippo, 420Grio, Luciano, 437Grion, Giovanni, 356, 358Gronchi, Giovanni, 308Grosseto, 444, 445Groyer, Friedrich, 411Guadagno, Primo, 111Guarnieri, Antonio, 272, 273Guerra, Alberto, 105Guglielmo Pepe, esploratore leggero,405Guicciardi, Carlo, 103, 104, 108
Hansa, Alexander, 192Hercules, nave recupero, 343, 345Hitler, Adolf, 282, 383, 416Hofer, Andreas, 270, 414Hohenlohe–Scillingsfürst, Konrad,84, 392Horthy, Miklós, 419Hrasne, regione della Moravia, 414Hungaria, piroscafo, 51Hussein, Michelone, studente all’A -quila, 110, 111
Impavido, cacciatorpediniere, 174Imperia, 449Incoronata, isola, 173India, 408Indiano, oceano, 408Inghilterra, 35, 48Innsbruck, Austria, 286, 414Ionio, mare, 19, 250Isacchini Grasselli, Valeria, 418Ischia, isola, XXVIIIIsel, monte, Austria, 414Isola d’Istria, 67, 155, 157, 335, 385Isonzo, fiume, 96, 171, 172, 192, 286,430Isotta, piroscafo, 99, 132Istria, baracca, 107Istria, jole, 127, 128
Jalea, sommergibile, 196, 199, 203, 406Jugoslavia, IX, XXXII, 194, 335, 354,357, 362, 363Juraga, Giacomo, 103
Kabalo, piroscafo, XIIIKahler, Josef, 254, 277Kancick, antiquario, 420, 421Katzenau, Austria, 134Kemp, Paul, 409Kiel, 324Kirac, Antonio, 336, 421Koch, Metodio, 324Koper (Capodistria), 385
L’Aquila, 109-111, 425La Goulette, Tunisia, 88La Masa, cacciatorpediniere, 324La Spezia, 100, 112, 206, 348, 349,365, 366, 439, 445, 446, 449Lacroma, yacht, 76Lagosta, isola, 138Laives BZ, 449Lamioni, Pier Luigi, XXIILampedusa, isola, 66, 112, 113Lampo, piroscafo, 72, 79-81, 391Lanciani, Rodolfo, 440Lang, Josef, 270, 276, 279, 338, 414,421, 422Larsson, Björg, 377, 378Lavarone TN, 5, 46, 49, 115, 207, 209,215, 285, 286, 288, 290, 305, 451-453Lazio, 212, 449Lazise VR, 449Le Havre, Francia, 149Lecco, 449 Leibnitz, Austria, 204Leme, canale, Istria, 442Lendinara RO, 449Leona con Mazza, galea, 407Leopardi, Giacomo, 263, 281Lepanto, Grecia, 407Lerch, Egon, 183Lesina, isola, 138Levi-Montalcini, Rita, 162Libia, 60, 112, 444, 449Lido di Enea LT, 371Lido di Venezia VE, 313, 358, 363,364, 405, 446, 454Liguria, 449Lincoln, Abraham, 425Linz, Austria, 128Liri, fiume, 104
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Lisi, Maria Antonietta, XXIIILissa, isola, 138Livatino, Rosario, 194Livorno, XVII, 102, 161, 173, 241,294, 295, 398, 402, 431, 438, 444Lobreglio, Giuseppe, 453Löffler, giureconsulto austriaco, 411Lombardia, 449Lombardo Veneto, regno, 47Lombardo, piroscafo, 47Londra, 135, 435Loreto, Claudio, 434Loriga, Francesco, 452Los Angeles, USA, 24Lovisoni, Raul, 386, 398, 448Lubiana, Slovenia, 336, 420, 434Luca, studente all’Aquila, 110Lucchi Vedaldi, Patrizia, 406, 454Lucia, brazzera, 16Luciana, studente all’Aquila, 109Luciani, Albino, Papa, XXVILucifero, Falcone, 418Luco de’ Marsi AQ, 104Lugano, Svizzera, 396Luise, medico, 103, 107Lunga, isola, 199Luserna TN, 286Lusitania, transatlantico, 148-150Lussino, isola, 39, 40, 196, 198, 199,224, 345, 380, 386, 406, 439, 450Lustig, Alessandro, 399Lutostrak, isolotto, 200
Macerata, 431Machiavelli, Niccolò, XXXMaddaloni CE, 388Maddaloni, nave a vela, 48Madi, Osmai, 110, 111Madi, Valbona, 110, 111Maerne di Martellago VE, 449Maffii, Maffio, 324, 419Magnet, cacciatorpediniere, 344Magrini, Luigi, 248Maister, Rudolf, 282Majer, Giovanni, 103Maldini, Chiarissimo, 197Malissia, montagne albanesi, 59Malnate VA, 449Mameli, Goffredo, 47, 49, 51, 53Mancini, don Giovanni, 32Mancini, Giovanni, scultore, 442Mandriole di Ravenna, 388Manfredonia FG, 181
Manfroni, Camillo, 409, 415, 419Mangano, Alfredo, 123Manissero, Romolo, 392Mantova, 388, 414Manzini, Piero de, 51, 127, 169, 183Manzutto, Romano, 99, 103, 157Maraghini, Giotto, 184, 199-203, 220,405, 406, 410Marche, 449Marchig, Giannino (Giovanni), 300Marco Polo, nave, 159Marco, marinaio, 2Marco, studente all’Aquila, 109Marconi, Guglielmo, 162, 400Marettimo, isola, 149Maria Andrina, veliero, 22Marie-Thérèse, giunca a vela, 408Marin, Biagio, 275, 401Marina di Carrara MS, 439, 444Marina di Ravenna, 388, 436Mario, E.A., vedi Gaeta, Ermete Gio -vanni Marocco, Biagio, 401, 402Maroni, Paolo, 324Marozzo, Umberto, 113Marra, Luigi, 395Marsala TP, 47Marsica, regione abruzzese, 102, 104,108, 109, 116, 117, 429, 438, 440Marsich, Giulio, 157Marsich, Pietro, 170, 403Marsiglia, Francia, 37, 47, 88, 123Martin, fratelli, 22, 40Martinson, Harry, 365, 427Martissa, Nicolò, 128Marzocca, Marcello, 365Maschietto, Ugo, 200, 201, 406Massaua, Eritrea, 350, 353Matapan, capo, 400Matejcich, Francesco, 6Mathausen, Austria, 234Matino LE, 449Mauri, Domenico, vedi Maver, Do -menicoMaver, Domenico, 268, 414Mayer, Giovanni, 51, 385, 437Mazzini, Giuseppe, 42, 47-49, 51, 52,87, 91, 124, 130, 170, 300, 315, 389, 396Medici, Cosimo dei, 411Mediterraneo, mare, 35, 131, 149,212, 366, 377, 400Meduse, fregata, 408Megale, Francesco, 180
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Melchel, generale von, 388Meldola, Andrea, detto Schiavone,315, 316Melon, Ruggero, 362Melotti, Riccardo, 353Mensurati, Stefano, 65Mentana RM, 197Mercantini, Luigi, 43Messina, 149Messina, Massimo, XXIIMestre VE, 104, 142, 147, 341Metternich, Klemens von, 48, 388Miani, Ercole, 383Michovilovich, Georg, 271Milani, Virgilio, 440Milano, 104, 123-125, 396, 404, 426,438, 444, 449 Millevoi, Andrea, 413Minotto Castellaro, Bruna, 341, 452Minotto, Giovanni, 359Minotto, Luciano, 341, 452Minzoni, fratelli, 402Mirdizia, regione albanese, 59Mirkovic, Mijo (Mate Balota), 411Mittergraben, Austria, 134, 318Mocenigo, sommergibile, 297, 453Mofa, Mohammed, 173Mogadiscio, Somalia, 264Mogorovic, Bogdan, 277Moitessier, Bernard, 370, 377, 408Monastir, Tunisia, 366Mondani, Eugenio, 86Monfalcon, Valerio, 399Monfalcone GO, 136, 164, 192, 199,349, 423, 429, 432, 444, 449Montaigne, Michel de, 263Montecuccoli, Rodolfo, 76, 77Monti, Mario, 423Montpensier, duca, 62Morabito, Nicola, 405Moravia, regione ceca, 193, 414Morosini, isola, 172Morris, Penelope, 387Morrison, James Douglas (Jim), 365,427Mosca Moschini, Rolando, 422Moser, Julius, 414Moso, Giovanni, 128Motti, capitano, 445Muggia TS, 81, 83, 386, 442, 449Müller, Giuseppe, 103, 122Munaretti, Enrico, 119, 441Mundhenke, maggiore tedesco, 426
Murano VE, 280, 281Muratti, Spartaco, 447Mussolini, Benito, 130, 178, 286, 307,319, 320, 332, 334, 354, 355, 403,404, 445
Nando, nostromo di bordo del pirosca-fo San Giusto, 67Napoleone, 48, 315Napoli, 149, 402, 431, 449Napolitano, Giorgio, 162, 342, 343,401, 422Nathan, Ernesto, 176Nazario Sauro, cacciatorpediniere, 432Nazario Sauro, goletta, 431Nazario Sauro, piroscafo, 74, 431Nazario Sauro, sommergibile, XXVI,349, 366, 367, 423, 432, 443, 446,447, 452Nazario Sauro, transatlantico, 350-353, 432Nazario Sauro, unità da carico, 431Nazario Sauro, velivolo, 313, 315, 431Nazario Sauro, villaggio in Libia, 444Negovetti, Giovanni, 426Nello, bambino cesense, 395Nelson, Orazio, 408Neresine, Istria, 406Nesazio, piroscafo, 191New York USA, 149, 315, 417Nicastro, capitano di vascello, 81Nider, Bepi, 362Nizza, Francia, 123, 388Nobile, Carlo, 386Nordio, Augusto, 103, 107Nordio, Mario, 58, 61-63, 73, 390,392, 421Novaro, Michele, 389Nuova Scozia, Canada, 149
Oberdan, Guglielmo, 45, 46, 97, 255,315, 404, 420, 448Oberhollabrunn, Austria, 134, 318, 397Oderzo TV, 449Olivotto, Nicolò, 401Oltra, piroscafo, 40, 69, 389, 390, 429Oltra, valle, Istria, 251, 317Omati, Vittorio, 126, 130, 141, 142,145, 397Opicina TS, 272Orazio, poeta latino, 236, 264Orlando, Vittorio Emanuele, 108, 312,313, 396
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Orsera d’Istria, 385, 399Ortigia SR, isola, 431Ortucchio AQ, 104Osele, famiglia, 286Oseli, frazione di Lavarone, 286Ossero, Istria, 414Ostia RM, 89Otranto, canale, 181Ozegović, Istvàn von, 414
Pace, Maria, 451Padova, 110, 369, 396Padovani, Marcelle, 401Pagano-Pogartschnig, Giuseppe, 41Paglia, Gianfranco, 264, 265Pagnacco, Federico, 106Pago, isola, 198Paladini, Carlo, 401Palanza, Armando, 395Palazzi Petriglia, Gabriella, 287, 452Palermo, 367, 449Palese, Pietro, 145, 183, 189, 196, 397Palin, Antonio, 447Palma, dragamine, 423, 432Palmarola, isola, XXVIII, 375Panamense, nave mercantile, 65Panzano GO, 136, 174, 183Paoli, Pascal, 283Paolicchi, Stefano, 413Paolucci, Raffaele, 182, 419Papa, Achille, 445Pardo, Vito, 436, 442Parenzan, Tullio, 424Parenzo, Istria, XXXI, 140, 158, 185-188, 192, 193, 198, 247, 399, 405,406, 415, 430, 442, 450Parigi, 97Parma, 101, 295, 437Parovel, Antonio, 195Parovel, Bruno, 385Parovel, Egidio, 157, 195Parrello, Giuseppe, 436Passatore, brigante, 97Pasubio, monte, 286, 445Paternò Castello, A., marchese di SanGiuliano, 399Patris, ammiraglio, 145Pavelec, Leon, 255, 414, 415Pavia, 404Pavone, Nicola, 444Pavšič, Primož, 434Pedrotti, Giovanni, 399Pegli GE, 423
Pella, Giuseppe, 336Pellegrini, Mario, 419Pellicano, torpediniera, 324Pellico, Silvio, 49Peloponneso, regione greca, 400Percolt, Carlo, 433Perotti, Giuseppe, 426Perretti, Onofrio, 333Perricone, comandante, 344Pertini, Sandro, 450Pesaro, 444Pesavento, Mario, 346Petriglia Sauro, Isabella, XIX, 247,454Petriglia, Alessandro, XXIV, 452Petriglia, Tonino, XXIV, 185, 187,189, 207, 208, 370, 452Petronio Sidari, Amelia, 275, 407,413, 415, 420Petronio Sidari, Antonietta, 204, 206,407, 410Petronio Sidari, Margherita ReginaItalia (Ita), 273, 275, 328, 415Petronio, Eugenio, 205, 410Petronio, Gigi, 328, 329Petronio, Norina, 204, 205, 410Pettarin, Gigi, 388Piani Palentini AQ, 104Piano di Sorrento, 365Piave, fiume, 448Picasso, Pablo, 281Piccardo, Ottavio, 189Piccoli, Valentino, 418Piemonte, 404, 426, 449Piepoli, Damiano, 289, 452Pignatti Morano, Carlo, 154, 164, 166,185-187, 207, 220, 241, 309, 399,402, 405, 406, 410, 419, 420Pincherle, Bruno, 40, 386, 387, 419Pirandello, Luigi, 178Pirano, Istria, 123, 137, 140, 155, 191,192, 194, 196, 406, 430Pisa, 160, 393, 449Pisa, incrociatore corazzato, 201, 327,402Pisacane, Carlo, XXVIII, XXIX, 43,45, 112, 117, 122, 123, 157, 404Pisani, Vettor, 77Pisani, Vittorio, 215Pisek, Cecoslovacchia, 255Pisino, Istria, 188Pizzarello, Libero, 348Pizzarello, Ugo, 440
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Pizziga, Tullio, 437Pizzo, Marco, 301, 422Placido, Michele, 395Planca, punta, Dalmazia, 199Plazzer, Giovanni (Nino), 385Plutarco, scrittore greco, 30Po, fiume, 366Podgora, monte, 168, 195, 198Poggi, Franco, 405Pola, arena, 305, 328, 355, 356, 441Pola, Arsenale, 192, 346Pola, caserma Franz Josef, 14, 442Pola, caserma Nazario Sauro, 442Pola, faro di Porer, 199Pola, molo Carbon, 355Pola, motonave, 357Pola, Peneda o Bocca Grande, 132Pola, punta Cristo, 132Pola, San Policarpo, 328Pola, Sant’Andrea, 325Pola, scoglio degli Ulivi, 325, 347Polidori, Fabrizio, 422Polley, Guido, 34, 95, 96, 98Polonio, Ugo, 440Pomarance PI, 449Pompei, 116Pompeo Magno, 30Ponis, Oliviero, 81Ponis, Ranieri, 62, 157, 335, 386, 391,398, 448Ponza, isola, XXVIII, XXIX, 43, 144,375Porpetto UD, 449Portalupi, Luigi, 405Porto Buso GO, 129, 155, 164, 402,439Porto Corsini RA, 51, 436Porto Nogaro UD, 164Porto Recanati MC, 444Potenza Picena MC, 181Poveglia, isola, 136Pozzallo RG, 367Pozzi, Arrigo, 348, 387, 389, 394,397, 404, 405, 415Pozzo, Corrado del, 314Praga, Cechia, 255Predonzani, Irredenta, 296Predonzani, Istria, 296Predonzani, Romana, 296Predonzani, Vico, 41, 157, 194, 195,197, 296Premuda, famiglia, 40Premuda, Giovanni, 36
Premuda, isola, 181, 200Previtali, Nino, 447Prica, Karl Dragutin, 243, 409, 410Princip, Gavrilo, 92Procida, isola, XXVIIIProcione, torpediniera, 324, 398Profumo, Maria Paola, 451Promontore, capo, Istria, 27, 173, 183,221, 235Provè, Istria, 155, 156Puccini, Giacomo, 97Puglia, 449Pullino, sommergibile, 74, 199, 206,207, 214, 217, 220-222, 224, 226-229,231-233, 235, 238, 241, 242, 258, 278,304, 309, 333, 343-348, 358, 375, 376,379, 385, 409, 410, 430, 446, 447Pullino, Giacinto, 206, 447Punta Salvore, Istria, vedi SalvorePurschka, Norbert, 345
Qemali, Ismail, bey di Valona, 62Quarantotto, Antonio, 157, 414, 421,447Quarantotto, Giovanni, 127, 333, 391,433, 439, 447Quarnaro, golfo, 34, 50, 74, 219, 221,227, 232, 235, 240, 311, 312, 314,360, 380, 386, 430, 439, 443Quarnerolo, stretto, 198-201, 430Quarto dei Mille GE, 47, 109Quarto, nave, 81, 82Quieto, piroscafo, 40Quinto Vicentino VI, 445
Radetzky, Josef, 388Radoslović, lanternista all’isola dellaGaliola, 409Ragusa di Dalmazia, 26Rainer, Friedrich, 426Rapici, Umberto, 404Rapisardi, Mario, 31Rasch, František 193Rastenberg, Germania, 416Ravenna, 40, 50, 51, 166, 170, 177,197, 402, 436, 445Redipuglia GO, 446Reggio Calabria, 180Reggio Emilia, XXVI, 87Regno dei Serbi, Croati e Sloveni, 444Ricatti, Francesco, 387Rimini, 181Risano, piroscafo, 92, 134, 136, 304
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Rismondo, Francesco, 238, 410, 440Ritter von Chmelarz, Eugen, 277Riva, Remo, 438Rizzati, Mario (Mariut), 195Rizzo, capitano del genio, 345Rizzo, Francesco Carlo, XXVI, 452Rizzo, Luigi, XXVI, 181, 182, 196,445, 452Robinia, piroscafo, 134Rocco, Alfredo, 178Roma, jole, 127, 128Roma, XVII, XIX, XX, XXIII, 3, 4, 9,11, 13, 14, 24, 25, 45-47, 57, 89, 104,108, 112-114, 117, 142, 145, 160, 161,169, 176, 215, 234, 287, 288, 296,297, 301, 305, 309, 312, 326, 330,331, 333, 339, 344, 347, 348, 355,362, 385, 387, 388, 390, 395-399,405, 410, 411, 415, 417, 419-423, 437,440, 442-444, 446, 447, 449-452Ronchi dei Legionari GO, 83Ronco, Nino, 418Roselli, insegnante, XXRosolino Pilo, cacciatorpediniere, 324,331Rossellini, Zulimo, 437Rossetti, Raffaele, 182, 419Rossi, Carlo, 204, 295Rovigno, Istria, 73, 387, 411, 424Rovigo, 440Ruo, Pietro, 394Russia, 92, 127, 169Russo, Onofrio, 232Russo, Teodoro, 450 Ruzzier, Luigi, 41
Sacco, Luigi, 400Said, Abdallah 173Saint Bon, corazzata, 324, 332, 345, 346Sala Baganza PR, 101Salerno, 365-367Sallustio, storico latino, 234Sallustrio, Agide, 103Salò BS, 361, 446Salpa, sommergibile, 344Salvatore, pescatore, 1Salvatori, Fausto, 447Salviano, monte, 104, 105Salvore, punta, Istria, 94, 155, 167,183, 192, 385Sambo, Giovanni, 241Sambo, Nicolò, XXXII, 215, 216, 233,239, 241-244, 247, 251, 260, 261, 373
San Cosmo Albanese CS, 389San Giorgio di Nogaro UD, 39, 165,440, 442, 449San Giorgio, cacciatorpediniere, 383San Giovanni di Medua, Albania, 61San Giovanni in Pelago, isola, 183, 424San Giovanni Licuti CT, 232San Giusto, piroscafo, 23, 40, 42, 62,65, 67-75, 80, 84, 85, 92, 93, 170,180, 196, 389, 391, 392, 397, 429,431San Marco in Lamis FG, 424San Marco, monte, 156San Marco, piroscafo, 206San Martino di Lupari PD, 449San Nazario da Capodistria, pesche-reccio, 15-19San Pietro di Brazza, Dalmazia, 26San Pietro in Selve, isola, 406Sandrini, Mario, 132Sankt Georg, incrociatore da battaglia,192, 193Sanminiatelli, Donato, 399Sanremo IM, 53, 54, 392Sansone, Virgilio, 157, 195Sante Marie AQ, 103-105Santo Stefano di Zimella VR, 449Santo Stefano, isola, XXVIIISapri SA, XXVIII, 122Sapri, cacciamine, 112Saraceni, Fausto, 447Saragat, Giuseppe, 417, 450Sarajevo, Bosnia, XXXI, 92Sardegna, piroscafo, 196Sardegna, 149Sardegna, regno, 47Sardos Albertini, Lino, 335Sardos, Paolo, 157Sartori, Antonio, 122, 129, 157Sartori, famiglia, 51Sartori, Luigi, 195Sartre, Paul, 163Sarzana SP, 440Saseno, isola, 61Satellit, fregata, 235, 239Sauro, Abate, 14Sauro, Adria, 288Sauro, Albania, 3, 31, 33, 64, 144,168, 214, 262, 279, 300, 311, 320,339-341, 358, 359, 429, 432Sauro, Anita, XXVIII, 31, 33, 51, 165,166, 214, 262, 279, 300, 320, 351, 381,429, 432
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Sauro, Anna, vedi Depangher Sauro,AnnaSauro, Dalmazio, XXI, 209, 288, 290,398, 423, 432, 451Sauro, Francesco, XI, XXVII, XXVIII,57, 89, 110, 113, 117, 207, 289, 292,368, 379, 451, 453Sauro, Giacomo, 10, 13-23, 26, 27,30, 93, 134, 318, 320-322, 379Sauro, Giuliana, 209, 452Sauro, Isabella, vedi Petriglia Sauro,Isa bellaSauro, Italo, 14, 31, 33, 61, 113, 128,132-134, 214, 262, 296, 300, 304,317, 318, 320, 397, 416, 429Sauro, Libero, 5, 31, 33, 46, 49, 50,115, 118, 144, 210, 214, 216, 262,280, 290, 291, 294, 295, 300, 320,332, 346, 347, 362, 372, 376, 388,394, 398, 417, 425, 426, 429, 440,450, 451, 452Sauro, Marco, XXIV, 209, 297, 451Sauro, Maria Novella, 117, 207, 248,379, 452Sauro, Maria, XXIX, 20, 26, 29, 91,92, 96, 101, 132, 250, 253-256, 261,317, 318, 320-323, 331, 351, 418Sauro, Marina, 359Sauro, Mario, 31Sauro, Nina, vedi Steffè Sauro, Ca te -rina (Nina)Sauro, Nino, XXV, 25, 31-33, 49,66, 67, 69-71, 85, 94, 96, 98-102,127, 130, 144, 169, 170, 196, 205,214, 218-220, 238, 262, 279, 288,290, 293-295, 297, 300, 301, 304,305, 310, 311, 320, 347, 357, 358,376, 389, 418, 421, 429, 434, 437,440Sauro, Romana, 31Sauro, Romano, XI, XX, XXIII, 31,68, 86, 210, 383, 453Sauro, sommergibili classe, 339Saviano, Roberto, 111Savoia, casa regnante, 315Savona, 189Scalier, Sovro, 336, 412, 420, 421Schelawein, Josef, 271Scher, Giovanni (Nino), 385Schiavone, vedi Meldola, AndreaSchott, Edoardo, 390Scialoja, Vittorio, 101
Scocchi, Angelo, 44, 58, 59, 176, 272,391Scozia, Gran Bretagna, 408Scutari, Albania, 59, 61, 63, 399Scutari, lago, 60, 63Sebenico, Dalmazia, 39, 131, 140,146, 173, 182, 183, 193, 199Secondigliano NA, 449Segni, Antonio, 308Segrè, Salvatore, 159, 160, 399Selva, Attilio, 434, 435, 437Semedella, Istria, 72, 156, 320Seneca, filosofo latino, 1, 163Senegal, 377Senes, Pietro, 346Senigallia AN, 181Serbia, 241, 272Sergio, San, 23Sestri Levante GE, 351, 432Sestri Ponente GE, 402Seymour, Mark, 387Sfax, Tunisia, 173Shakespeare, William, 250Sicilia, 149, 449Sidari, Silvio, 266, 268, 413Sidari, Tito Lucilio Libero, 403, 407,413, 454Siena, 404Siracusa, 367, 431Sirianni, Giuseppe, 328, 342, 415, 420Sissano, Istria, 404Sissi, principessa, 403Sistiana TS, 85, 167, 192, 304, 402,403, 429Śiźgorić, Jerko, 193, 194Skalijari, Dalmazia, 193Slataper, Guido, 440Slataper, Scipio, 41Slocum, Joshua, 370, 408Slovenia, XXVI, 335Smirne, Turchia, 36, 37Socrate, filosofo, 163, 258Solida, trabaccolo, 60Somalia, 264Sommavilla, Angelo, 426Sottile, punta, Istria, 221Spagna, 14Spalato, Dalmazia, 26, 199, 238Spallicci, Aldo, 447Stati Uniti d’America, 150, 161, 325,362, 425, 427Stauffenberg, Claus von, 282, 416Stauffenberg, Nina von 416
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Stefani, Giuseppe, 387Steffè Sauro, Caterina (Nina), 31, 32,108, 113, 132-134, 165, 184, 205, 219,238, 245, 263, 275, 294, 296, 301,305-309, 320, 358, 395, 401, 402,417, 418, 429, 448Steffè, Luigi, 9, 245-247, 255Steinhart, Ferdinand, 216, 235, 236Stella Polare, veliero, 377Stevenson, Robert Louis, 370, 408Stiria, regione austriaca, 418Strampelli, Nazareno, 445Strani, Maria, 422Stringari, Silvio, 124, 125, 127, 133,177, 178, 264, 293, 294, 296, 310,336, 392, 410, 421Stuparich, Carlo, 41, 440Stuparich, Giani, 41, 72, 260, 383,390, 440Sud America, 351, 383Suez, Egitto, 35, 352Sumatra, Indonesia, 48Svizzera, 396Symalia, barca a vela, 88Szent Istvàn, corazzata, 181
Tacco, Gian Domenico del, 407Tacito, trabaccolo, 58Takacs, Josef, 256, 257, 259, 260,262, 316, 317, 412, 418Talin, Antonio, 332Tamaro, Attilio, 385, 399Tamburini, Andrea, 422Taranto, 304, 404, 432Tarlao, Aldo, 435Taurus, nave, 81Tegetthoff, corazzata, 76, 181, 405Tentovo, Macedonia, 110Tergeste, piroscafo, 23, 252Terracina LT, XXVIIITerribile, corazzata, 47Thaon di Revel, Paolo Emilio, 100,154, 166, 172, 190, 207, 217, 228,329, 336, 337, 342, 398, 399, 402,403, 405, 408, 414, 420Tiberio, Ugo, 161, 400Tigoli, Carlo, 231Timavo, piroscafo, 171, 172, 430, 431Timeus, Ruggero, 41Tirol, nave ospedale, 173Tirolo, regione, 414Tirreno, mare, 89Tirreno, rimorchiatore, 164
Tito Livio, storico latino, 354Tito, Josip Broz, 194, 336, 354, 357,363Tocci, Terenzio, 61, 63, 389Todaro, sommergibili classe, XIVTodaro, Salvatore, XIII, XIVTomba, Cleto, 297, 437Tommasini, Bruno, 158, 399, 415Toptani, Essad Pascià, 63Torino, 293, 348, 419, 425, 446, 447, 449Torlonia, famiglia, 105Toronto, Canada, 442Torre del Greco NA, 84, 449Torrespini, Morello, 447Toscana, motonave, 355-360, 364, 424,425Toscana, 449Totto, Oreste, 439Trabant, silurante, 345Trafalgar, Spagna, 408Tramazza, Ettore, 107Trentino Alto-Adige, 88, 125, 238,285, 301, 419, 449Trento, 104, 109, 264, 286, 300, 316,438, 448Trento, baracca, 107Trevani, Karl, 262, 410Treviso, 445Trieste, baracca, 107Trieste, caffè del Municipio, 43, 272Trieste, caffè Mocca, 62, 73Trieste, carceri dei Gesuiti, 134Trieste, Circolo Nazario Sauro, 442Trieste, Circolo Saturnia, 448Trieste, colle di Gretta, 385Trieste, colle San Giusto, 440Trieste, convitto Nazario Sauro, 437Trieste, faro della Vittoria, 10, 385Trieste, hotel de La Ville, 62Trieste, hotel Excelsior, 62Trieste, Lanterna o faro Sant’An drea,66, 72, 80, 179, 181 Trieste, molo della Sanità, 80Trieste, molo Giuseppina, 179Trieste, molo San Carlo poi Audace,10, 129Trieste, monumento a Nazario Sau ro,10, 96, 304, 417, 436Trieste, parco Rimembranza, 440Trieste, piazza Unità d’Italia, 10Trieste, piazzale San Giusto, 440Trieste, rione Servola, 390Trieste, riva del Mandracchio, 72
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Trieste, Stazione Marittima, 10, 436Tripoli, Libia, 159Tripoli, piroscafo, 99Tripolitania, Libia, 60, 117, 159Trolis, Garibaldi, 356Tufano, ingegnere, 366Tul, don Giovanni, 268, 270, 413Tunisi, XXVIII, 89, 339Tunisia, XXVI, 30, 87, 88, 339, 340,349, 366, 452Turner, William Thomas, 148
Uberti, Ubaldo degli, 221, 228, 232,410Udine, 94, 98Ugolini, Romano, 422Ukmar, Mario, 103Ulaga, Franco, 241, 276Umago, Istria, 154Umberto II, re, 418Unie, isola, 214, 221-225, 232, 235,236, 311, 409Unione Sovietica, 362Urlini, Michele (Nane), detto “Stec -chetti”, 51, 332Urlini, Paolo, 51, 332
Vagnoni, Giulia, 451Val d’Astico VI, 287Valente, Pietro, 435Valle d’Aosta, 404, 449Valle de Belagh, Istria, 27Valona, Albania, 61, 62Varese, piroscafo, 173Varonna, Paolo, 169Vascon, Alojsio, 9Vascotto, Piero, 128Vascotto, Vezio, 405Vasi, Armando, 431Vatova, Giuseppe, 26Vattovani, Bruno, 385Veglia, isola, 198Venetia et Istria, regione dell’Italia ro -mana, IXVeneto, 96, 363, 449Venezia Giulia, 3, 69, 77, 83, 124,138, 331, 355, 362, 363, 404, 423Venezia, Arsenale, 174, 175, 189, 200,218, 219, 295, 355, 363, 442Venezia, bacino Orseolo, 126Venezia, bacino San Marco, 185, 358,359Venezia, Cà Loredan Cà Farsetti, 441
Venezia, caffè Aurora, 125, 126, 196Venezia, caffè Florian, 118, 125, 141,168Venezia, caffè Quadri, 118, 120, 125,126, 147, 168, 196, 204, 205, 403,410, 441Venezia, caffè Vittoria, 118, 125,441Venezia, campanile di San Marco,85, 359Venezia, campo Nazario Sauro, 118,431, 440Venezia, Canal Grande, 305Venezia, canale Sant’Andrea, 220Venezia, Cannareggio, 125Venezia, Castello, 220Venezia, chiesa della Salute, 363Venezia, cimitero San Michele, 309Venezia, circolo ufficiali di Presi dio,117Venezia, collegio navale Morosini,394Venezia, Giudecca, 134, 307, 359Venezia, hotel Bauer, 126Venezia, hotel Britannia, 142Venezia, hotel Cavalletto, 126Venezia, hotel Metropole, 117, 118,134Venezia, Museo storico navale, 363,410, 446Venezia, piazza San Marco, 118, 120,121, 125, 126, 128, 135, 168, 190,359, 420Venezia, San Marziale, 125Venezia, Santa Croce, 118Venezia, Sant’Elena, 214, 220, 292, 358Venezia, Santa Maria del Giglio, 126,136, 442Venezia, Tempio Votivo, 358, 363,364Venezian, Felice, 176Venezian, Giacomo, 440Ventotene, isola, XXVIII, 368Venturi, Bartolo, 364Verdi, Giuseppe, 49Verga, Giovanni, 322Verona, 287, 447Verona, Nicolò, 36Veronese Jr, Leone, 411Vettor Pisani, piroscafo, 23, 39, 76,77, 390, 429Vezzena TN, 286Vidali, Alfieri, 173
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Vidali, Giuseppe, 125Vidulich, Francesco, 58Vienna, 14, 17, 86, 192, 249, 257, 312,326, 333, 336, 338, 392, 421Vieste FG, 181Villeneuve, Pierre de, 408Vincenzi, Marta, 350Viola di Campalto, Guido, 83, 143Viola, Ettore, 422Viribus Unitis, corazzata, 10, 92, 132,181, 182, 419Vittorio Emanuele II, re, 47, 387Vittorio Emanuele III, re, 100, 102,103, 171, 286, 329, 412, 413, 417,430, 434Vittorio Veneto TV, XXVI, 449Volosca-Abbazia, Istria, 412
Wagna, Austria, 204Walkirye, goletta, 366Washington USA, 378Weber, Mario, 128Weir, Peter, 425Whitman, Walt, 425Wied, Guglielmo di, 63, 81Williams, Robin, 425
Wilson, Michael, 409Wittek, Ralf, 89Wollongong, Australia, 442Wonka, Omero, 447
Xydias, Spiro Tipaldo, 399, 440
Zaccuri, Giuseppe, XXX, 383, 453Zagabria, Croazia, 325, 336, 411Zamboni, Luigi, 392Zampiero, scultore, 439Zandric, Giovanni, 244Zanetti, Massimo, 195Zannone, isola, XXVIIIZappa, ingegnere, 445Zara, Dalmazia, 51Zara, Olivia, 347Zara, Sandro, 394Zaule, Muggia TS, 83Zeffiro, cacciatorpediniere, 173, 185-189, 401, 430Zenatti, Albino, 399Zetto, Antonio, 128Zrunech, Giuseppe, 268, 414Zumin, Romano, 442Zuri, isola, 193, 194, 199
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INDICE
Nota storica IX
Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, Presentazione XI
Introduzione XVII
Capitolo 1. Nazario Sauro italiano in Istria 1
Capodistria. 20 settembre 1880 1
Sauro! Chi era costui? 3
Nazario Sauro mio bisnonno 5
Un simpatico monello 6
Giacomo Sauro (detto il «Bareta») padre di Nazario 13
Tra banchi di scuola e barche 24
Navigando tra mari, sogni e ideali 31
Il canto degli italiani, l’inno di Mameli 51
Per l’indipendenza di un popolo fratello 55
Il vaporetto San Giusto e il suo capitano meraviglioso 65
(Tra) scherzi, beffe e attività segrete 74
«Son italian e xè questa la mia bandiera» 85
Capitolo 2. In Italia 91
Venezia. La via della libertà 91
Nino Sauro 98
Le macerie di Avezzano 102
Vedo-penso-scrivo 111
Tra caffè veneziani e progetti di «sbarco alla Pisacane» 117
Informatore della Marina 130
In divisa per l’Italia 132
L’Austria segue le mosse di Sauro 147
Un quaderno di Sauro sui naufragi 148
Uno spirito creativo 153
Cronache di guerra dal mare e dal fronte 164
L’incontro con Gabriele D’Annunzio 174
Intermezzo: Nazario Sauro e la massoneria 176
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Altre cronache di guerra sul mare 178
La beffa di Parenzo 185
Il ringraziamento della Patria 189
Ultime cronache di guerra 191
Vigilia di morte o l’ultima avventura 204
Su un fragile legno verso il torvo mare 207
Capitolo 3. La cattura, il processo e la sentenza 217
«Te racomando mia mama» 217
Verso la Galiola 221
L’incaglio: una visione in istriano 222
Tre testimonianze dell’incaglio alla Galiola 228
«Mi vojo tornar a Venezia» 233
Gli effetti personali di Sauro 239
Il riconoscimento e l’istruttoria 241
La tragedia famigliare 245
La madre: una donna coraggiosa 247
Il processo 254
La sentenza di morte 258
«Non voglio aumentare le sofferenze di quella donna» 259
L’esecuzione 261
Sepolto in un campo di fiori 271
La Madonnina del Mare 275
Dopo l’esecuzione 276
«L’ultimo pensiero di mio padre» 278
Eroe o traditore (o tutt’e due?) 280
Capitolo 4. La memoria e l’eredità di Nazario Sauro 285
Le lettere di Sauro 285
«Siora Nina» mia nonna 305
«Evidentemente non lo si conosceva abbastanza!» 309
«Assurto al vertice spirituale della Nazione» 310
Italy’s claim to Istria 315
I genitori e la sorella di Sauro 316
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Pola italiana 323
La cella di Sauro a Pola 325
La sepoltura a Pola 327
La Medaglia d’oro al valor militare 329
La lastra raffigurante Sauro prigioniero degli austriaci 332
La casa natale di Nazario Sauro 333
Il documento n. 73 336
I cimeli di Sauro e il berretto da ufficiale di marina 338
Il sommergibile Giacinto Pullino 343
Due musei speciali: uno galleggiante; uno sommerso 349
L’ultima dimora 354
Epilogo 365
Il mare, scuola di vita 365
Una scuola galleggiante 365
Va dove ti porta il vento 368
La saggezza del mare 377
La semplicità del navigante 379
In chiusura 380
Note al testo 383
Cronologia di Nazario Sauro 429
La memoria di Nazario Sauro 431
Ringraziamenti 451
Fonti e bibliografia 455
Indice dei nomi, dei luoghi e delle navi 460
Finis coronat historiam
Stampato nella Tipo-Litografia Bertato, Villa del Conte PD,per conto de La Musa Talìa Editrice
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