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“Il semplice fatto umano farà pensare sempre” IL VERISMO, IL NATURALISMO E LA LEZIONE DI VERGA
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Naturalismo, Verismo, Verga

Dec 07, 2014

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“Il semplice fatto umano farà pensare sempre”

IL VERISMO, IL NATURALISMO E LA LEZIONE DI VERGA

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L’Europa nella seconda metà dell’800

SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

La prima fase va dal 1850 al 1870:

Incremento demografico

Innovazione nel settore siderurgico (Acciaio)

Nuove società commerciali e industriali

Evoluzione delle banche: commerciali e di investimento

Trasformazione dei trasporti

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L’Europa nella seconda metà dell’800

SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE

La seconda fase è a cavallo tra il 1800 e il 1900:Nuove scoperte tecniche e scientificheNuovi metalli e tecnicheConcentrazione monopolistica delle impreseCapitalismo finanziarioAmpliamento dei mercati e mondializzazione

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L’Europa nella seconda metà dell’800

LA LUNGA DEPRESSIONE (1873-1896) conseguenza della Rivoluzione Industriale

Aumento della produzione

Aumento delle importazioni

Troppe merci sul mercato

Grave crisi economica

Dazi alle frontiere per limitare le importazioni e far sopravvivere l’industria nazionale (abbandono del liberismo e ritorno al protezionismo)

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L’Europa nella seconda metà dell’800

LO SVILUPPO DEI COMMERCI E DELLA PUBBLICITA’ conseguenza della Rivoluzione Industriale

Il Consumo di massa, che porta alla nascita della società dei consumatori, nella quale gli individui sono visti sempre più come acquirenti, a cui vendere i prodotti e i servizi realizzati dalle imprese (grandi magazzini, pagamento a rate)

La Pubblicità, nella quale trovano supporto le nuove strategie commerciali, ha il compito di cambiare le abitudini della gente invogliandola all’acquisto (investimenti nella pubblicità e creazione di agenzie specializzate)

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L’Europa nella seconda metà dell’800

LA QUESTIONE SOCIALE

Nella seconda metà dell’800 si rafforzano le associazioni operaie, che reclamano il riconoscimento e la tutela dei diritti dei lavoratori. Si radica, in questo modo, nel proletariato il movimento socialista (Il Capitale di Marx)

La Chiesa Cattolica si interessa alla questione sociale e propone una politica di solidarietà e comprensione tra le classi (Enciclica Rerum Novarum emanata da Leone XIII nel 1891)

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L’Europa nella seconda metà dell’800

I NUOVI EQUILIBRI

L’Inghilterra, durante l’età vittoriana, vive il suo periodo di massimo splendore. Sono realizzate riforme in senso liberale, è rafforzato l’impero coloniale e il primato industriale.

La Questione irlandese vede il tentativo dell’Irlanda di rendersi indipendente dall’Inghilterra

La Prussia di Bismarck e di Guglielmo I riesce ad unificare gli Stati tedeschi e ad instaurare il II REICH.

La Francia vede il definitivo tramonto della monarchia a fine secolo e inizia il suo percorso verso la democrazia.

Guerra franco-prussiana, che si conclude con la vittoria della Prussia e il crollo del Secondo Impero di Napoleone III, fa della Germania la maggiore potenza dell’Europa.

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L’Europa nella seconda metà dell’800

I NUOVI EQUILIBRI

L’Ungheria ottiene la dignità di Stato alla pari con l’Austria e nasce l’Impero austro-ungarico (1867)

In Russia, i tentativi di modernizzazione economico-sociale dello zar Alessandro II non sortiscono effetti e incontrano una diffusa opposizione

Austria e Russia sono in competizione per spartirsi l’Area balcanica e i territori dell’Impero ottomano (Questione d’Oriente)

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I’Italia unita 1861-1876: Nell’Italia Unita governa la Destra storica

1866: Terza guerra di Indipendenza con l’annessione del Veneto (1848: Prima Guerra d’Indipendenza e 1859: Seconda Guerra d’Indipendenza). Restano ancora aperte le questioni del Trentino e del Friuli, rimasti sotto il dominio degli Austriaci (Terre irredente)

1870: Roma è annessa all’Italia e diventa la nuova capitale (Le precedenti capitali erano state Torino e Firenze). Per lunghi anni i rapporti fra lo stato italiano e la Chiesa restano molto tesi; infatti, il governo italiano mostra un forte anticlericalismo, anche perché Pio IX vieta ai cattolici di partecipare alla vita politica del nuovo Regno (Non expedit)

1876-1896: Governi della Sinistra storica

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I problemi dell’Italia unitaProblemi interni:

Mancanza di opere pubbliche (scuole, ospedali, strade, ferrovie)

Analfabetismo Arretratezza dell’agricoltura e dell’industria Diffusione di malattie come pellagra, malaria, colera e tifo Deficit del bilancio statale Protezionismo Disomogeneità delle truppe che provenivano da

eserciti diversi Necessità di unificare leggi, pesi, misure, monete Difficoltà di comunicazione per i diversi dialetti Squilibri tra Nord e Sud Brigantaggio e Questione meridionale (→ arretratezza del Sud

come emerge dall’inchiesta di Franchetti e Sonnino)

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I problemi dell’Italia unita

Problemi esterni:

Ostilità delle Potenze Europee contrarie all’unificazione italiana

Presenza dell’Austria nel Veneto

Questione Romana (problemi con lo Stato Pontificio, di cui Roma fa parte)

Aspirazioni colonialistiche

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Il Positivismo

Durante la seconda meta del 1800, prende campo il Positivismo, che, in ambito letterario, presiede all’elaborazione del Naturalismo in Francia e del Verismo in Italia.

Il Positivismo è un insieme di indirizzi filosofici che celebrano, fin quasi a divinizzarla, la scienza come strumento fondamentale del progresso umano. Sorto sulla base dell’ascesa della borghesia nel clima di esaltazione determinato dal progresso scientifico e tecnologico, incide a sua volta sull’organizzazione tecnico-scientifico-industriale dell’età moderna.

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Il Positivismo

All’interno del Positivismo si distinguono:

Il Positivismo sociale di Augusto Comte (1862, Corso di filosofia positiva)

La teoria dell’Evoluzione di Charles Darwin (1859, L’origine della specie; 1871, L’origine dell’uomo)

Positivismo applicato ai fatti stessi della coscienza umana, che perciò vanno visti in rapporto con fattori biologici, ereditari, ambientali (Ippolito Taine → l’osservazione della realtà)

Influenza sul Naturalismo

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Il Positivismo

Il Positivismo influisce su:

o Le Lettere: Naturalismo e Verismo

o La Storiografia, in quanto stimola l’interesse ai fatti, ai documenti, alle fonti; promuove cioè una ricerca storica basata sulla filologia

o La Critica, che si occupa delle cause fondamentali che condizionano l’artista e la sua opera, cioè la razza, l’ambiente sociale e il momento storico → il critico Hippolyte Taine parla di tre fattori: race, moment, milieu

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Il NaturalismoIl Naturalismo si afferma in Francia negli anni Settanta dell’Ottocento e rafforza la tendenza al reale, un reale analizzato scientificamente, in quelle componenti (economiche e sociali) che vengono ora considerate come forze condizionanti l’individuo e i rapporti tra gli uomini (anche nella sfera morale).

Precursore di questa tendenza è Honorè de Balzac (1799-1850), la cui Commedia umana, ha per protagonista la contemporanea società borghese, con le sue vicende di splendori e miserie. Con Madame Bovary di Gustave Flaubert (1857) e Germinie Lacerteux dei fratelli Gouncourt (1864) la nuova corrente trionfa, poiché si afferma una narrativa volta all’osservazione metodica e obiettiva del relae, alla ricerca del documento di vita, all’inchiesta sociale, allo studio di ambienti, ai casi patologici.

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Il NaturalismoEMILE ZOLA

Elabora una precisa poetica del Naturalismo esposta nel saggio Romanzo sperimentale (1880). I principi del Naturalismo sono:

Scientificità: il romanzo deve essere realizzato con i procedimenti propri della scienza sperimentale, cominciando dalla osservazione analitica, guidata dalle conoscenza scientifiche della realtà materiale, umana e sociale

Impersonalità: lo scrittore deve essere freddamente obiettivo, non far pesare sulla narrazione il suo intervento personale

Funzione sociale: l’arte, come la scienza, deve proporsi come fine, il miglioramento della società, attraverso la denuncia dei mali della società stessa.

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Il Verismo

Gli scrittori veristi italiani prendono le mosse, pur con le dovute differenze dal Naturalismo francese (Balzac, Flaubert, Zola).

Il Verismo nasce su un terreno che presenta connotazioni storiche e culturali ben definite:

1Presa di coscienza dei problemi post-unitari

2Penetrazione in Italia del Positivismo

3Declino del romanzo storico e sentimentale

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Il Verismo

LA POETICA DEL VERISMO

1Luigi Capuana, teorizzatore del Verismo, avverte, come i Naturalisti francesi (pur avvertendone i limiti), la necessità di muovere dai fatti, per fare del romanzo un documento della realtà umana. Egli sostiene il canone dell’impersonalità (1880-1882, Studi sulla letteratura contemporanea)

2Giovanni Verga, come Capuana, sostiene il canone dell’impersonalità (Dedica a Salvatore farina della novella L’amante di Gramigna)

3Il Verismo italiano ha un carattere regionale, talvolta provinciale

4Il verismo italiano pone al centro della sua indagine l’umile vita dei contadini, pastori, pescatori

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Il Verismo

LA POETICA DEL VERISMO

Il verismo italiano deriva dal Naturalismo francese:

①L’interesse per alcune indagini proprie della mentalità e della cultura positivistica

②Alcuni principi fondamentali della poetica del Naturalismo quali il canone dell’impersonalità e lo stimolo a determinate tecniche espressive come il dialogo, il parlato, il ricorso alla sintassi del dialetto (uso degli anacoluti)

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Il Verismo

LA POETICA DEL VERISMO

Il Verismo, nonostante l’influsso determinante del Naturalismo, ebbe caratteri propri:

1)La Questione meridionale determinò negli scrittori più rappresentativi della corrente, Verga e De Roberto, una visione pessimistica del reale, lontana da quella dei naturalisti francesi, animati dalla fiducia di porre rimedio alle ingiustizie della società

2)Tendenza al vero

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GIOVANNI VERGAVITA

Giovanni Verga nacque a Catania il 2 settembre 1840, discendente da una famiglia di antica nobiltà rurale. Il nonno fu deputato al Parlamento siciliano. Lo scrittore ebbe cinque fratelli e trascorse l’infanzia e l’adolescenza in Sicilia, scrivendo giovanissimo per i giornali e componendo romanzi storici a imitazione di Alessandro Dumas, scrittore allora assai noto. Frequentò scuole private, si iscrisse alla facoltà di Legge dell’università di Catania, senza conseguire la laurea, perché impegnato nel lavoro letterario. In questo suo proposito venne pienamente appoggiato dal padre, che contribuì alle spese delle prime pubblicazioni.

Fra il 1865 e il 1872 visse a Firenze, a quel tempo capitale d’Italia, dove ebbe i primi contatti letterari e relazioni e successi mondani.

Dal 1872 al 1893 abitò a Milano, dove fu in stretto contatto con gli ambienti letterari, che facevano di Milano la città più viva d’Italia.

Importante fu l’amicizia che strinse con Capuana e con Arrigo Boito.

Nonostante le molte relazioni amorose, non si sposò mai.

Inariditasi la vena creativa, si ritirò a Catania, dove morì il 27 gennaio 1922, quasi in solitudine, in seguito a una trombosi, assistito dalla nipote adottiva e dal fedele De Roberto.

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GIOVANNI VERGAOPERE

Romanzi: Preverismo: Amore e patria (1857); I carbonari della montagna (1861); Sulle lagune (1863); Una peccatrice (1866); Storia di una capinera (1871); Eva (1873); Tigre reale (1873); Eros (1875); Verismo: I Malavoglia (1881); Il marito di Elena (1881); Mastro don Gesualdo (1888); Dal tuo al mio (1903)

Novelle: Preverismo: Nedda (1874); Primavera e altri racconti (1876); Verismo: Vita dei campi (1880); Novelle rusticane (1883); Per le vie (1883); Drammi intimi (1884); Vagabondaggio (1887); I ricordi del capitano D’Arce (1891); Don Candeloro e C.i (1891)

Teatro: Cavalleria rusticana (opera teatrale, 1884); In portineria (opera teatrale, 1885); La lupa (1894); Dal tuo al mio (1906); La caccia al lupo (1901); La caccia alla volpe (1906); Rose caduche (1928, anche se composto nel 1867)

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GIOVANNI VERGANARRATIVA PREVERISTA

Nel Verga preverista si riscontra un gusto borghese, influenzato da certa letteratura tardo-romantica e dalla moda dei romanzi d’appendice francesi:

-Espediente del manoscritto e delle lettere, da cui il narratore dichiara di aver ricavato la sua storia (Manzoni, romanzo nero inglese, romanzo d’appendice)

-Intrecci a suspense, condotti sull’alternanza di successivi nodi e scioglimenti

-Presentazione esterna dei personaggi

-Repertorio di immagini ripetute

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GIOVANNI VERGA

I rapporti della narrativa borghese con la fase verista si ravvisano:

Nella dichiarata esigenza del vero

Nella celebrazione di precisi valoro etici: casa, famiglia, lavoro

Sul piano formale, nei romanzi preveristi, si nota lo sforzo di conquista della lingua italiana

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GIOVANNI VERGA

L’incontro con la Scapigliatura contribuisce a suscitare nello scrittore un primo moto di ripulsa contro la ricca società borghese, intenta a occultare a suo profitto i problemi dell’Italia unita.

La lettura dei naturalisti francesi suscita in Verga l’idea del “ciclo dei vinti”

Nedda, novella di passaggio. La fase verista comincia con Vita dei campi (1880) e con la novella «Rosso Malpelo»

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GIOVANNI VERGAIl Verga verista

Componenti culturali del e manifesti:

Evoluzionismo – Prefazione ai Malavoglia

Dall’evoluzionismo Verga deriva il senso della vita come lotta individuale e di classe, che produce la fiumana del progresso. Nello scrittore manca, però, l’ottimismo positivistico e naturalistico, tipico nello Zola, che è ottimista e fiducioso nella scienza e nel progresso.

La questione meridionale - Fantasticheria

Lo scrittore verifica in Sicilia l’ineluttabilità delle leggi economiche e di classe, contro le quali riteneva inutile ribellarsi (ideale dell’ostrica e tendenza conservatrice del Verga)

Il Naturalismo francese – dedica a S. Farina

Dal Naturalismo il Verga attinge il principio dell’impersonalità

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GIOVANNI VERGAe il semplice fatto umanoL’AMANTE DI GRAMIGNA, Prefazione

La Prefazione al racconto L’amante di Gramigna ha la forma di una lettera indirizzata a Salvatore Farina, romanziere e giornalista, che a Milano è il direttore della Rivista Minima, su cui il racconto viene pubblicato con il titolo L’amante di Raja. Farina è contrario alle idee veriste e per questo Verga si rivolge a lui argomentando i suoi convincimenti letterari:

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GIOVANNI VERGAe il semplice fatto

umano«Caro Farina, eccoti non un racconto, ma l'abbozzo di un racconto. Esso almeno avrà il merito di essere brevissimo, e di essere storico - un documento umano, come dicono oggi - interessante forse per te, e per tutti coloro che studiano nel gran libro del cuore. Io te lo ripeterò così come l’ho raccolto pei viottoli dei campi, press’a poco colle medesime parole semplici e pittoresche della narrazione popolare, e tu veramente preferirai di trovarti faccia a faccia col fatto nudo e schietto, senza stare a cercarlo fra le linee del libro, attraverso la lente dello scrittore. Il semplice fatto umano farà pensare sempre; avrà sempre l’efficacia dell’essere stato, delle lagrime vere, delle febbri e delle sensazioni che sono passate per la carne; il misterioso processo per cui le passioni si annodano, si intrecciano, maturano, si svolgono nel loro cammino sotterraneo, nei loro andirivieni che spesso sembrano contraddittori, costituirà per lungo tempo ancora la potente attrattiva di quel fenomeno psicologico che forma l'argomento di un racconto, e che l'analisi moderna si studia di seguire con scrupolo scientifico. Di questo che ti narro oggi, ti dirò soltanto il punto di partenza e quello d’arrivo, e per te basterà, - e un giorno forse basterà per tutti.Noi rifacciamo il processo artistico al quale dobbiamo tanti monumenti gloriosi, con metodo diverso, più minuzioso e più intimo. Sacrifichiamo volentieri l’effetto della catastrofe, allo sviluppo logico, necessario delle passioni e dei fatti verso la catastrofe resa meno impreveduta, meno drammatica forse, ma non meno fatale. Siamo più modesti, se non più umili; ma la dimostrazione di cotesto legame oscuro tra cause ed effetti non sarà certo meno utile all'arte dell'avvenire. Si arriverà mai a tal perfezionamento nello studio delle passioni, che diverrà inutile il proseguire in cotesto studio dell'uomo interiore? La scienza del cuore umano, che sarà il frutto della nuova arte, svilupperà talmente e così generalmente tutte le virtù dell'immaginazione, che nell'avvenire i soli romanzi che si scriveranno saranno i fatti diversi? Quando nel romanzo l'affinità e la coesione di ogni sua parte sarà così completa, che il processo della creazione rimarrà un mistero, come lo svolgersi delle passioni umane, e l'armonia delle sue forme sarà così perfetta, la sincerità della sua realtà così evidente, il suo modo e la sua ragione di essere così necessarie, che la mano dell'artista rimarrà assolutamente invisibile, allora avrà l'impronta dell’avvenimento reale, l'opera d'arte sembrerà essersi fatta da sé, aver maturato ed esser sorta spontanea come un fatto naturale, senza serbare alcun punto di contatto col suo autore, alcuna macchia del peccato d'origine.» 

PREFAZIONE A «L’AMANTE DI GRAMIGNA»

Caro Farina, eccoti non un racconto, ma l'abbozzo di un racconto. Esso almeno avrà il merito di essere brevissimo, e di esser storico - un documento umano, come dicono oggi - interessante forse per te, e per tutti coloro che studiano nel gran libro del cuore. Io te lo ripeterò così come l'ho raccolto pei viottoli dei campi, press'a poco colle medesime parole semplici e pittoresche della narrazione popolare, e tu veramente preferirai di trovarti faccia a faccia col fatto nudo e schietto, senza stare a cercarlo fra le linee del libro, attraverso la lente dello scrittore. Il semplice fatto umano farà pensare sempre; avrà sempre l'efficacia dell'esser stato, delle lagrime vere, delle febbri e delle sensazioni che sono passate per la carne; il misterioso processo per cui le passioni si annodano , si intrecciano, maturano, si svolgono nel loro cammino sotterraneo, nei loro andirivieni che spesso sembrano contraddittori, costituirà per lungo tempo ancora la possente attrattiva di quel fenomeno psicologico che forma l'argomento di un racconto, e che l'analisi moderna si studia di seguire con scrupolo scientifico. Di questo che ti narro oggi, ti dirò soltanto il punto di partenza e quello d'arrivo, e per te basterà, - e un giorno forse basterà per tutti.Noi rifacciamo il processo artistico al quale dobbiamo tanti monumenti gloriosi, con metodo diverso, più minuzioso e più intimo. Sacrifichiamo volentieri l'effetto della catastrofe, allo sviluppo logico, necessario delle passioni e dei fatti verso la catastrofe resa meno impreveduta, meno drammatica forse, ma non meno fatale. Siamo più modesti, se non più umili; ma la dimostrazione di cotesto legame oscuro tra cause ed effetti non sarà certo meno utile all'arte dell'avvenire. Si arriverà mai a tal perfezionamento nello studio delle passioni, che diventerà inutile il proseguire in cotesto studio dell'uomo interiore? La scienza del cuore umano, che sarà il frutto della nuova arte, svilupperà talmente e così generalmente tutte le virtù dell'immaginazione, che nell'avvenire i soli romanzi che si scriveranno saranno i fatti diversi?Quando nel romanzo l'affinità e la coesione di ogni sua parte sarà così completa, che il processo della creazione rimarrà un mistero, come lo svolgersi delle passioni umane, e l'armonia delle sue forme sarà così perfetta, la sincerità della sua realtà così evidente, il suo modo e la sua ragione di essere così necessarie, che la mano dell'artista rimarrà assolutamente invisibile, allora avrà l'impronta dell'avvenimento reale, l'opera d'arte sembrerà essersi fatta da sè, aver maturato ed esser sorta spontanea come un fatto naturale, senza serbare alcun punto di contatto col suo autore, alcuna macchia del peccato d'origine

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GIOVANNI VERGAe il semplice fatto

umanoL’AMANTE DI GRAMIGNA, Prefazione

Punti essenziali della poetica verghiana presenti nel testo:

- Impersonalità, intesa come eclisse dell’autore, che deve sparire dal narrato, non deve filtrare i fatti attraverso la sua lente ma deve mettere il lettore davanti al fatto nudo e schietto. Il lettore deve seguire lo sviluppo di certe passioni come se non fossero raccontate ma come se fossero davanti a lui drammaticamente: “la mano dell'artista rimarrà assolutamente invisibile, allora avrà l'impronta dell’avvenimento reale, l'opera d'arte sembrerà essersi fatta da sé, aver maturato ed esser sorta spontanea come un fatto naturale, senza serbare alcun punto di contatto col suo autore, alcuna macchia del peccato d'origine”.

- Regressione del punto di vista narrativo entro il mondo rappresentato, deve scomparire il narratore tradizionale, portavoce dell’autore, e deve essere sostituito da un anonimo narratore, che ha la visione del mondo e il modo di esprimersi proprio dei personaggi stessi: “Io te lo ripeterò così come l’ho raccolto pei viottoli dei campi, press’a poco colle medesime parole semplici e pittoresche della narrazione popolare”.

- Riduzione del racconto all’essenziale, vengono eliminate le minuziose analisi psicologiche e il processo delle passioni è ricostruito solo da pochi punti indispensabili: “Di questo che ti narro oggi, ti dirò soltanto il punto di partenza e quello d’arrivo, e per te basterà, - e un giorno forse basterà per tutti”.

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GIOVANNI VERGAe il semplice fatto

umanoL’AMANTE DI GRAMIGNA, Prefazione

Punti essenziali della poetica verghiana presenti nel testo:

Rifiuto della drammaticità e degli effetti romanzeschi plateali cari al Romanticismo: “Noi rifacciamo il processo artistico al quale dobbiamo tanti monumenti gloriosi, con metodo diverso, più minuzioso e più intimo. Sacrifichiamo volentieri l’effetto della catastrofe, allo sviluppo logico, necessario delle passioni e dei fatti verso la catastrofe resa meno impreveduta, meno drammatica forse, ma non meno fatale”.

Rapporti causa-effetto nei processi psicologici, agli effetti romanzeschi si sostituisce una ricostruzione scientifica dei processi psicologici, fondata su una rigorosa consequenzialità logica e sui rapporti necessari causa-effetto. (Richiamo al naturalismo): “il misterioso processo per cui le passioni si annodano, si intrecciano, maturano, si svolgono nel loro cammino sotterraneo, nei loro andirivieni che spesso sembrano contraddittori, costituirà per lungo tempo ancora la potente attrattiva di quel fenomeno psicologico che forma l'argomento di un racconto, e che l'analisi moderna si studia di seguire con scrupolo scientifico”.