Il supporto dietistico per le pazienti con carcinoma mammario in Montichiari, 18 aprile 2015 carcinoma mammario in trattamento adiuvante Dott.ssa Dietista Alessandra Zanini
Il supporto dietisticoper le pazienti con
carcinoma mammario in
Montichiari, 18 aprile 2015
carcinoma mammario in trattamento adiuvanteDott.ssa Dietista Alessandra Zanini
Alimentazione e tumoriIl ruolo della dieta nel mantenimento di un buono stato di salute e nella prevenzione delle malattie è noto fin dall’inizio della storia dell’uomo.
A testimoniare la sua importanza, la WHO (World Health Organization) e la FAO (Food and Agriculture Organization of the United Nations) hanno dichiarato che l’alimentazione è sicuramente considerata uno fra i
principali fattori ambientali in grado di influenzare l’induzione di malattie croniche non trasmissibili, tra cui in particolare il cancro, le malattie croniche non trasmissibili, tra cui in particolare il cancro, le malattie
cardiovascolari e gli ictus.
La comprensione del ruolo che la dieta riveste nello sviluppo di queste malattie appartiene ai giorni nostri dove, grazie a numerosi studi effettuati, è stata
confermata l’esistenza di una relazione di causa-effetto.
La causa principale è stata individuata nella variazione delle abitudini alimentari degli ultimi decenni.
Nell’ultimo secolo, infatti, nei Paesi occidentali ricchi lo “stile alimentare” si è discostato dalla tradizionale alimentazione dell’uomo, andando a privilegiare cibi
che in passato erano mangiati solo occasionalmente (come molti cibi di origine animale ad esempio le carni e latticini), o che non erano nemmeno conosciuti (come lo zucchero, le farine e gli oli molto raffinati), o che direttamente non esistono in natura (come determinati grassi che compongono le margarine).
Questo “nuovo modo” di alimentarsi sempre più ricco di calorie, zuccheri, grassi e proteine animali, ed di calorie, zuccheri, grassi e proteine animali, ed altrettanto povero di alimenti naturalmente completi come legumi, cerali, frutta e verdura, ha contribuito in maniera considerevole allo sviluppo delle malattie tipiche dei Paesi ricchi.
Negli anni numerosi studi sono stati effettuati per capire la relazione tra alimentazione e tumori, e già all'inizio degli anni Ottanta era stato stimato dagli studiosi della United States Academy of Sciences che l'alimentazione poteva essere responsabile di circa il 30% delle morti per tumore nei Paesi occidentali.
Le stime attuali non sono sostanzialmente cambiate (con un intervallo che varia dal 20 al 50%), e il cibo e i fattori nutrizionali sono tuttora molto rilevanti nell’eziologia della malattia, facendo della dieta la seconda causa di cancro dopo il fumo(1).
Ovviamente l’influenza della dieta varia a seconda del tipo e della sede del tumore: per esempio i tumori del sistema ematopoietico (come le leucemia) non sono riconducibili all’alimentazione, mentre altri tumori più frequenti, come
quelli del seno o del colon-retto, si ipotizza possano essere provocati anche dal cibo e dalle sostanze nutritive ingerite.
Questo ha fatto si che l’attenzione nei confronti dell’eziologia del cancro, e del ruolo del regime dietetico, abbia portato a numerosissimi studi i cui esiti ruolo del regime dietetico, abbia portato a numerosissimi studi i cui esiti hanno fatto sorgere molteplici domande in merito all’effetto dell’alimentazione nei differenti stadi della malattia e agli effetti dei differenti componenti della dieta, facendo capire come da semplici cambiamenti della dieta si possa
prevenire, ritardare o influenzare la crescita del cancro(2).
In considerazione del fatto che il mantenimento di un adeguato stato
nutrizionale può ridurre anche le complicanze legate alla terapia oncologica, contribuendo al benessere del paziente, risulta quindi fondamentale aiutare queste persone a ricercare un’alimentazione corretta e adeguata alle loro particolari necessità
(1) e (2) “Alimentazione e tumori” – M. Giammanco, M. La Guardia, S. Giammarco, M. Giungi – Palermo – ARACNE editrice, 2008
Dal momento che i fattori nutrizionali sono in grado di svolgere un ruolo positivo o negativo nei confronti dello sviluppo di una neoplasia, i ricercatori hanno sottolineato che è proprio la composizione della dieta, piuttosto che
l'azione delle singole "sostanze" ad essere una causa rilevante di malattie e rappresentare una potenziale condizione di rischio per molti tumori.
Essendo la nostra alimentazione ricca e varia, è difficile comunque valutare il possibile ruolo dei singoli componenti della dieta; inoltre, proprio grazie alla varietà, l’alimentazione contiene sia fattori cancro-promotori che altrettanti fattori cancro-protettori, per cui l’effetto finale deve tenere conto di come,
e quanto, queste due diverse classi di composti si compensino e bilancino e quanto, queste due diverse classi di composti si compensino e bilancino in ciascun individuo.
FATTORI CANCRO-PROTETTORI
FATTORI CANCRO-PROMMOTORI
Fattori cancro-promotoriMICOTOSSINE: legumi e cerali secchi
IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI che si
trovano nella carne grigliata
AMINE ETEROCICLICHE derivate dalla cottura di
carne e pesce
NITRATI E NITRITI (additivi, conservanti e
coloranti soprattutto usati nelle carni)
CALORIE TOTALI DELLA DIETA
GRASSI ANIMALI E ALCUNI GRASSI VEGETALI
SALE
CARNI ROSSE E INSACCATI
LATTE E LATTICINI
ALCOOL
ZUCCHERO
Fattori cancro-protettoriTE’ VERDE
SOIA
CURCUMA (associata al pepe nero che ne aumenta di 2000 volte all’assimilazione o nel
CURRY dove sono già combinati insieme)
FUNGHI
LAMPONI
FRAGOLE
NOCI
NOCCIOLE
CIGLIEGIA
MIRTILLO
In coltura, abbatte la
resistenza alla chemioterapia
delle cellule del tumore al
RALLENTA LA CRESCITA DELLE
CELLULE DEL TUMORE AL
SENO, ALLA PROSTATA, AL
CAVO ORALE E AI RENI!
MIRTILLO
CANNELLA
CIOCCOLATO FONDENTE
MENTA, TIMO, MAGGIORANA, ORIGANO, ROSMARINO, PREZZEMOLO, BASILICO
SEDANO
ZENZERO
CRUCIFERE: CAVOLO, VERZA, RAPA, RAPANELLO, BROCCOLO, CAVOLFIORE, RUCOLA
AGLIO
CAROTENE: CAROTE, PATATE DOLCI, ZUCCHE, POMODORI,
CACHI, ALBICOCCHE, BARBABIETOLE E TUTTA LA FRUTTA E
VERDURA DI COLORE ARANCIONE, ROSSO O GIALLO O VERDE
ALGHE (IN PARTICOLARE KOMBU, NORI E WAKAME)
delle cellule del tumore al
seno
CONTENGOO MOLECOLE CHE
RALLENTANO LA CRESCITA
DEL CANCRO AL SENO, ALLA
PROSTATA, ALLA PELLE E AL
COLON!
Fattori cancro-protettoriFLAVONOIDI: ARANCE, MANDARINI, LIMONI E POMPELMI
MELAGRANA
FOLATI: LEGUMI, SPINACI, BROCCOLI, LATTUGA ROMANA,
CICORIA, VERDURE A FOGLIA VERDE, UVA
VITAMINA C IN FRUTTA E VERDURA
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA
VINO ROSSO
VITAMINA D: SALMONE, SGOMBRO, SARDINE, ANGUILLE,
ESPOSIZIONE DELLA PELLE AI RAGGI SOLARI
OMEGA 3SEMI DI LINO
PROBIOTICI E PREBIOTICI: CIPOLLA, ASPARAGI, BANANA
Numerosi studi condotti
sull’uomo mostrano che il
rischio di sviluppare diversi
tumori (colon, seno, prostata,
ovaie) risulta
considerevolmente inferiore
in chi consuma pesce almeno
due volte alla settimane
CALCIO
PROBIOTICI E PREBIOTICI: CIPOLLA, ASPARAGI, BANANA
E FRUMENTO
SELENIO: VERDURE E CEREALI BIOLOGICI, PESCE E
FRUTTI DI MARE
BETA-CAROTENE
FIBRE
La fibra alimentare sembra
svolgere un ruolo protettivo
nei confronti delle neoplasie
del colon e della mammella;
elevati consumi di frutta e
verdura sono associati con un
rischio nettamente ridotto
per la gran maggioranza delle
neoplasie
LO STUDIO CHANGEVALUTAZIONE DEI CAMBIAMENTI DELLE ABITUDINI ALIMENTARI E DELLADISGEUSIA DURANTE IL TRATTAMENTO CHEMIOTERAPICO: STUDIO
PROSPETTICO DI COORTE DI PAZIENTI SOTTOPOSTE AL TRATTAMENTO CHEMIOTERAPICO PER NEOPLASIA MAMMARIA
Obbiettivi:L’obbiettivo primario dello studio è quello di andare ad indagare i cambiamenti L’obbiettivo primario dello studio è quello di andare ad indagare i cambiamenti
delle abitudini alimentari delle pazienti affette da neoplasia mammaria durante il trattamento chemioterapico. Gli obbiettivi secondari sono quelli di:- stimare l’incidenza dell’alterazione del gusto (disgeusia) nei pazienti sottoposti a chemitoerapia con taxani, l’eventuale andamento nel tempo e i tempi di risoluzione;- stimare la correlazione tra le modificazioni delle abitudini alimentari e delle disgeusia con le variazioni del peso corporeo;- valutare l’impatto del cambiamento delle abitudini alimentari e della
disgeusia sulla qualità di vita, ansia, depressione, insonnia;- valutare l’influenza delle modificazioni delle abitudini alimentari e del peso
sull’ “outcome” delle pazienti;- esplorare se insonnia, ansia, depressione possono avere un impatto sull’ “outcome”.
Da cosa parte l’esigenza dello studio?Uno dei problemi più comuni correlati al moderno stile di vita e alle abitudini alimentari di oggi giorno è il sovrappeso e l'obesità, che sono uno dei maggiori fattori di rischio per lo sviluppo di molte patologie croniche come le malattie cardiache, respiratorie, il diabete mellito di tipo 2, l'ipertensione arteriosa e alcune forme di cancro.
La correlazione tra obesità e cancro non è ancora stata chiarita definitivamente, ma molto studi hanno dimostrato un'associazione tra sovrappeso e incidenza di alcune forme di tumori, in particolare quei tumori ormone-dipendenti tra di alcune forme di tumori, in particolare quei tumori ormone-dipendenti tra cui il tumore alla mammella, all'endometrio, alle ovaie e all'utero e gastrointestinali.
Il sovrappeso e l’obesità rappresentano un fattoredi rischio di tumore della mammella nelle donnein post-menopausa.
Oltre ad un fattore di rischio, l’obesità alla diagnosirappresenta, nella donna con tumore al seno in post-menopausa, un fattore prognostico sfavorevole,
correlato cioè ad un rischio di recidiva precoce e di morte.
I fattori alla base di questo incremento sono diversi:
• l’iperfagia legata in parte all’aumento dell’appetito indotto dalle terapie;
• alcuni farmaci che favoriscono un accumulo di acido cloridrico nello stomaco, il quale crea sensazioni sgradevoli che possono essere scambiate per fame;
• la chemioterapia induce la menopausa precoce, imputabile spesso ad un aumento di peso per modificazioni dell’assetto ormonale;
Perche’ aumenta il peso?
aumento di peso per modificazioni dell’assetto ormonale;
• vi è una maggiore ritenzione idrica, che può causare edemi e gonfiore;
• la sintomatologia depressiva associata e le conseguenti anomale attitudini alimentari;
• il metabolismo più rallentato;
• la fatigue e la conseguente riduzione dell’attività fisica.
Selezione delle pazientiCRITERI DI INCLUSIONEDonne con diagnosi istologica di carcinoma infiltrante della mammella operato sia in pre che in post-menopausa
CRITERI DI ESCLUSIONE• Malattia localmente avanzata o metastatica • Trattamenti pregressi di chirurgia o radioterapia (limitatamente all’anno precedente) in regione nasale o orale• Altre condizioni mediche gravi che possano limitare la capacità della pazienti • Altre condizioni mediche gravi che possano limitare la capacità della pazienti di partecipare allo studio
Tempistiche dello studioI cambiamenti sui cambiamenti delle abitudini alimentari e sulla disgeusiavengono somministrati con precise tempistiche:• in condizioni basali, prima dell’inizio delle terapie• dopo metà ciclo• al termine della chemioterapia• dopo 3, 6, 9, 12 mesi dalla fine del trattamento chemioterapicoLe stesse tempistiche vengono rispettate anche per i questionari sulla qualità di vita.
Cosa indaga questo studio?Peso, altezza, BMI (indice di massa corporea), variazione del peso, rischio di malnutrizione (MUST)
Dieta attuale, diete pregresse, attività fisica, frequenza di consumo e porzioni consumate delle principali categorie di alimenti, variazione nel tempo delle abitudini alimentari
Presenza dei principali sintomi dovuti al trattamento chemioterapico: stipsi, diarrea, meteorismo, nausea, vomito, astenia, aumento o diminuzione dell’appetito, alterazione del gustoastenia, aumento o diminuzione dell’appetito, alterazione del gusto
La potenziale relazione con ansia, depressione, insonnia e qualità di vita, attraverso la somministrazione di un questionario specifico
Presenza di cancro regresso, tipo di intervento, isotopo, ecc.
Stato pre o post-menopausa, altre patologie concomitanti, i farmaci assunti e il tipo i chemioterapia/ormonoterpia da effettuare
Esami biochimici
Schede usate per lo studio CHANGE presso la Breast Unit degli Spedali Civili di Brescia
Schede usate per lo studio CHANGE presso la Breast Unit degli Spedali Civili di Brescia
Schede usate per lo studio CHANGE presso la Breast Unit degli Spedali Civili di Brescia
Schede usate per lo studio CHANGE presso la Breast Unit degli Spedali Civili di Brescia
Schede usate per lo studio CHANGE presso la Breast Unit degli Spedali Civili di Brescia
Gli effetti collaterali della chemioterapia costituiscono un aspetto molto importante e non trascurabile di questo tipo di trattamento che, se pur temporaneo, altera la qualità di vita della persona in cura.
Purtroppo sappiamo bene come la tossicità dei farmaci antitumorali non vada a colpire solo le cellule “incriminate” ma colpisca anche le cellule sane, e in particolare quelle con una proliferazione attiva come il midollo osseo, la cute, i bulbi piliferi e le mucose che rivestono la bocca e il tubo digerente.
Gli effetti collaterali delle terapie oncologiche
Bisogna sottolineare però che gli effetti collaterali non colpiscono tutti i soggetti sottoposti a questo tipo di terapie, e che le reazioni possono essere diverse a
seconda dell’età, delle condizioni generali, delle malattie concomitanti e dello stato emotivo del paziente.
Inoltre gli effetti collaterali possono variare notevolmente da un ciclo chemioterapico all’altro e in base alla tipologia di terapia scelta.
D’altro canto l’assenza di effetti collaterali non deve essere interpretata come un segno di mancanza di validità della terapia.
L’alterazione del gustoMolto spazio all’interno di questo studio viene dedicato all’alterazione del gusto, dal momento che in letteratura esiste ad oggi ancora poco materiale a tal proposito.
La disgeusia consiste in un’anormale o alterata percezione del gusto, che viene riconosciuta andando a indagare la percezione del sapore salato, dolce, amaro, acido e umami.
La disgeusia comporta avversione per il cibo, selezione di particolare La disgeusia comporta avversione per il cibo, selezione di particolare alimenti spesso ipercalorici o scarsa introduzione di cibo, fino alla malnutrizione.
All’interno dello studio CHANGE viene indagata la presenza di questo sintomo grazie alla somministrazione di un questionario specifico,chiamato CITAS che è una scala di valutazione dell’alterazione del gusto indotta da chemioterapia.
Schede usate per lo studio CHANGE presso la Breast Unit degli Spedali Civili di Brescia
Lo studio WINS (Women’s intervention nutrition study) che ha coinvolto 2437 pazienti con neoplasia mammaria operata in post-menopausa, ha evidenziato come le pazienti che seguivano una dieta a basso contenuto di grassi hanno riportato una significativa riduzione del rischio di recidiva pari al 24%.
È per questo motivo che al termine delle terapie le pazienti inserite in questo studio vengono inserite in un percorso di educazione alimentare personalizzato, con obbiettivo primario quello di
L’educazione alimentare
con obbiettivo primario quello di tenere sotto controllo il peso corporeo, riducendolo per chi già parte da una condizione di sovrappeso o obesità, e tenendolo sotto controllo soprattutto in quelle donne che dovranno proseguire con una terapia ormonale nei 5 anni successivi alla fine del trattamento. L’educazione alimentare che viene fatta prende le sue direttive a partire dalle raccomandazioni che il Fondo Mondiale per la ricerca sul Cancro ha stilato negli ultimi anni.
Le raccomandazioni WCRFIl Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro (WCRF), la cui missione è di promuovere la prevenzione primaria dei tumori attraverso la ricerca e la
divulgazione della conoscenza sulle loro cause, ha concluso un’opera ciclopica di revisione di tutti gli studi scientifici sul rapporto fra
alimentazione e tumori.
Ecco riassunti i risultati della ricerca in 10 raccomandazioni.
Nonostante il limite dei pochi studi sulla prevenzione delle recidive, le raccomandazioni alimentari per la prevenzione del
cancro valgono anche per chi si è già ammalato e vuole prevenire l’insorgenza di possibili recidive future.
Raccomandazione 1:Mantenersi snelli per tutta la vita
Per conoscere se il proprio peso è in un intervallo accettabile è utile calcolare l’Indice di massa corporea (bmi).
BMI = peso in Kg / altezza in metri elevata al quadrato
Ad esempio una persona che pesa 70 kg
ed è alta 1,74 ed è alta 1,74
BMI = 70 / (1,74 x 1,74) = 23,1
Il valore che risulta dovrebbe rimanere nell'intervallo del normopeso che si colloca tra fra 18,5 e 24,9 secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità
Raccomandazione 2:Mantenersi fisicamente attivi tutti i giorni E’ sufficiente un impegno fisico pari a una camminata veloce per almeno
mezz’ora al giorno; man mano che ci si sentirà più in forma, però, sarà utile prolungare l’esercizio fisico fino ad un’ora o praticare uno sport o un lavoro
più impegnativo.
L’uso dell’auto per gli spostamenti e il tempo passato a guardare laL’uso dell’auto per gli spostamenti e il tempo passato a guardare latelevisione sono i principali fattori che favoriscono la sedentarietà nelle
popolazioni urbane.
Raccomandazione 3:Limitare il consumo di alimenti ad alta
densità calorica ed evitare il consumo di bevande zuccherate
Sono generalmente ad alta densità calorica i cibi industrialmente raffinati, Sono generalmente ad alta densità calorica i cibi industrialmente raffinati, precotti e preconfezionati, che contengono elevate quantità di zucchero e grassi, quali i cibi comunemente serviti nei fast food o le “merendine” sia
dolci che salate.
Si noti la differenza fra “limitare” ed “evitare” di questa raccomandazione. Se occasionalmente può essere mangiato un cibo
molto grasso o zuccherato, ma mai quotidianamente, l’uso di bevande gassate e zuccherate è invece da evitare, anche perché forniscono
abbondanti calorie senza aumentare il senso di sazietà.
Lo sapevi Lo sapevi Lo sapevi Lo sapevi che..?che..?che..?che..?
1 lattina da 250 ml
27 grammi di zucchero
3 cucchiai colmi da cucina
Sai quanto zucchero è contenuto in una lattina o in una bottiglia di una bevanda dolcificata?
3 cucchiai colmi da cucina
1 bottiglia da 1,5 litri
162 grammi di zucchero
18 cucchiai colmi da
cucina
Raccomandazione 4:Basare la propria alimentazione
prevalentemente su cibi di provenienza vegetale, associati a cereali non
industrialmente raffinati e legumi in ogni pasto e un’ampia varietà di verdure non amidacee e un’ampia varietà di verdure non amidacee
e di frutta
Raccomandazione 5:Limitare il consumo di carni rosse ed
evitare il consumo di carni conservateLe carni rosse comprendono le carni ovine, suine e bovine, compreso il vitello. Non sono raccomandate, ma per chi è abituato a mangiarne si raccomanda di
ridurne il consumo drasticamente.
Si noti la differenza fra il termine di “limitare” (per le carni rosse) e di “evitare” (per le carni conservate, comprendenti ogni forma di carni in scatola, salumi, prosciutti, wurstel), per queste ultime non si può dire che vi sia un limite al di
sotto del quale probabilmente non vi sia rischio.
Raccomandazione 6:Limitare il consumo di bevande alcoliche
Non sono raccomandate, ma per chi ne consuma si raccomandadi limitarne l'utilizzo, solamente durante i pasti ad una quantità pari a:
un bicchiere di vino (da 120 ml) al giorno per le donne due bicchieri di vino (da 120 ml) per gli uomini
La quantità di alcol contenuta in un bicchiere di vino è circa pari a quella contenuta in una lattina di birra e quella di un bicchierino di un distillato o di un liquore.
Raccomandazione 7:Limitare il consumo di sale (non più di 5 g al giorno) e di cibi conservati sotto sale
Evitare cibi contaminati da muffe Evitare cibi contaminati da muffe (in particolare cerali e legumi)
Assicurarsi quindi del buon stato di conservazione dei cereali e dei legumi che si acquistano, ed evitare di conservarli in ambienti caldi ed umidi.
Raccomandazione 8:Assicurarsi un apporto sufficiente di
tutti i nutrienti essenziali attraverso il cibo
Di qui l’importanza della varietà. L’assunzione di supplementi alimentari (vitamine o minerali) per la
prevenzione del cancro è invece sconsigliata.
Raccomandazione 9: Allattare i bambini al seno per almeno 6
mesi
Anche allattare i figli aiuta a combattere il tumore del seno, perché l'allattamento consente alla cellula del seno di completare la sua maturazione e quindi di essere più resistente a eventuali trasformazioni
neoplastiche.
Raccomandazione 10: Non Fumare!
A partire da queste raccomandazioni viene quindi impostato un lavoro di educazione alimentare e di miglioramento delle abitudini di ogni paziente, secondo i bisogni personali di ogni persona, la correlazione con altre patologie o esigenze individuali.
Molti sono i progetti futuri e tanto il lavoro ancora da fare per poter continuare la ricerca in questo campo.
Tra i progetti futuri che vorremmo proporre prossimamente c’è sicuramente il provare a fare dei brevi incontri di educazione alimentare anche con i famigliari dei pazienti, da un lato per cercare di nutrire la paziente nel miglior modo dei pazienti, da un lato per cercare di nutrire la paziente nel miglior modo possibile, dall’altro per cercare di correggere le abitudini alimentari dell’intera famiglia e quindi anche per cercare di prevenire le recidive attraverso anche una buona alimentazione, oltre ovviamente aumentare la compliance della paziente stessa.
Un aspetto fondamentale che viene ribadito anche alle pazienti durante tutta la fase del trattamento è che in ogni caso non bisogna rischiare di far diventare l’alimentazione un’ossessione, causandosi un forte stress psichico e ansia carrellata a eventuali “sgarri” o imprecisioni.
CAMBIARE ABITUDINI ALIMENTARI DEV’ESSERE UN PPROCESSO GRADUALE!
Il ruolo della dietista in oncologiaConsiderando la stretta correlazione tra alimentazione e cancro, in tutte le sue fasi, risulta quindi di fondamentale importanza un supporto dietistico per questo tipo di pazienti.Supporto che assume molta importanza nelle diverse fasi della malattia:
• prevenzione;• assistenza durante il periodo delle terapie;• prevenzione delle recidive;• accompagnamento del paziente nelle fasi terminali, nei casi peggiori.• accompagnamento del paziente nelle fasi terminali, nei casi peggiori.
La figura della dietista si deve inserire in un’equipe multidisciplinare formata da medici e infermieri, psicologi e tutte le figure di supporto utili nella cura di queste patologie.Fondamentale risulta personalizzare il piano alimentare e accompagnare le pazienti verso il cambiamento della propria alimentazione, mantenendo e valorizzando le abitudini sane, e andando a modificare quelle errate per raggiungere un equilibrio che sia adatto ad ogni persona e al suo stile di vita.
Il campo del rapporto tra alimentazione e cancro è ancora da esplorare, e risulta di fondamentale importanza per avere un approccio multidisciplinare che prenda in considerazione la persona nel suo insieme, non solo concentrandosi sulla malattia in sé, ma considerando nell’insieme il “sistema” in cui questa malattia viene a formarsi.
Sarebbe quindi importante riuscire a fornire al paziente, e alla sua famiglia, la disponibilità di integrare le cure convenzionali insieme a quelle che oggi non lo sono, come l’alimentazione, la gestione dello stress e degli aspetti emotivi,
Conclusioni
sono, come l’alimentazione, la gestione dello stress e degli aspetti emotivi, l’attività fisica, ecc. in modo da portare la persona a raggiungere una migliore qualità della vita, contenendo contemporaneamente anche gli effetti collaterali delle terapie convenzionali.
È questo il futuro dell’oncologia per avere delle risposte migliori alle terapie e per poter dare maggior benessere possibile alle persone che si trovano a dover affrontare queste patologie.
Grazie dell’attenzione!Grazie dell’attenzione!
Dott.ssa Dietista Alessandra Zanini