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supplemento di Molise anità anità Molise S S QUINDICINALE D’INFORMAZIONE QUINDICINALE D’INFORMAZIONE Anno I Numero 6 19 marzo 2011 A l l A l l interno interno L’INTERVISTA Pietracupa: “Ero in panchina ora riscaldo i muscoli” A pagina 14 A pagina 5 L’OSSERVATORIO Crescono i numeri di obesi e malattie da sedentarietà A pagina 3 IN PRIMO PIANO In sanità preoccupa l’invecchiamento della popolazione A pagina 7 IL BORSINO Chi sale, chi scende nella sanità molisana F inalmente dati in positivo per la sanità in Molise nonostante i problemi che, pure, permangono sul piano dell’emergenza. Quanto pubblicato dall’Os- servatorio nazionale sugli indici di qualità rispetto anche ai tempi di attesa, non pongono la regione nei posti bassi della graduatoria. Ed è già un dato, di per sé, positivo perché è indice di un’inversione di tendenza rispetto al passato. Significa, anche, che continua a mantenersi inalterato il trend di crescita della qualità sui quali bisogna continuare ad operare e a garantire. La riorganizza- zione della macchina ospedaliera deve puntare con decisione ad un migliora- mento complessivo dell’assistenza e dei servizi offerti ai cittadini. Per questo, l’impegno delle parti deve tendere a migliorare quanto già posto in essere nei mesi precedenti perché, di mezzo, c’è la tutela della salute di tutti noi. Allora, se incoraggianti sono i dati che vengono letti dall’osservatorio non bisogna cul- larsi sugli allori ma proseguire nella costruzione di una sanità a misura del Mo- lise e, proprio per questo, in grado di dare risposte adeguate e tempestive. IL PRIMO FREE PRESS MOLISANO DEDICATO ALLA SANITA’ E’ ON LINE SU: www.molisesanita.it OSPEDALI ALLA PROVA DI STATISTICA Quando i dati non ci pongono a fondo classifica Alle pagine 8 e 9
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Mar 08, 2016

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Quando i dati non ci pongono a fondo classifica supplemento di L’OSSERVATORIO Crescono i numeri di obesi e malattie da sedentarietà IN PRIMO PIANO In sanità preoccupa l’invecchiamento della popolazione L’INTERVISTA Pietracupa: “Ero in panchina ora riscaldo i muscoli” IL BORSINO Chi sale, chi scende nella sanità molisana IL PRIMO FREE PRESS MOLISANO DEDICATO ALLA SANITA’ E’ ON LINE SU: www.molisesanita.it Anno I Numero 6 QUINDICINALE D’INFORMAZIONEQUINDICINALED’INFORMAZIONE
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supplemento di

MoliseanitàanitàMoliseSSQUINDICINALE D’INFORMAZIONEQUINDICINALE D’INFORMAZIONE

Anno I Numero 619 marzo 2011

AllAll ’interno’interno

L’INTERVISTAPietracupa:“Ero in panchinaora riscaldoi muscoli”

A pagina 14

A pagina 5

L’OSSERVATORIOCrescono i numeridi obesie malattieda sedentarietà

A pagina 3

IN PRIMO PIANOIn sanitàpreoccupal’invecchiamentodella popolazione

A pagina 7

IL BORSINOChi sale,chi scendenella sanitàmolisana

Finalmente dati in positivo per la sanità in Molise nonostante i problemi che,pure, permangono sul piano dell’emergenza. Quanto pubblicato dall’Os-servatorio nazionale sugli indici di qualità rispetto anche ai tempi di attesa,

non pongono la regione nei posti bassi della graduatoria. Ed è già un dato, diper sé, positivo perché è indice di un’inversione di tendenza rispetto al passato.Significa, anche, che continua a mantenersi inalterato il trend di crescita dellaqualità sui quali bisogna continuare ad operare e a garantire. La riorganizza-zione della macchina ospedaliera deve puntare con decisione ad un migliora-mento complessivo dell’assistenza e dei servizi offerti ai cittadini. Per questo,l’impegno delle parti deve tendere a migliorare quanto già posto in essere neimesi precedenti perché, di mezzo, c’è la tutela della salute di tutti noi. Allora,se incoraggianti sono i dati che vengono letti dall’osservatorio non bisogna cul-larsi sugli allori ma proseguire nella costruzione di una sanità a misura del Mo-lise e, proprio per questo, in grado di dare risposte adeguate e tempestive.

IL PRIMO FREE PRESS MOLISANO DEDICATO ALLA SANITA’ E’ ON LINE SU: www.molisesanita.it

OSPEDALI ALLA PROVA

DI STATISTICAQuando i dati non ci pongono a fondo classifica

Alle pagine 8 e 9

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3EDITORIALESSMoliseMolise

Il tema della salute è tra quelli apiù elevata sensibilità. Primoaspetto: l’invecchiamento della

popolazione. Specie in Molise. Il ri-sultato? Un più elevato livello di con-sumi di farmaci e di altri servizisanitari in parte per esigenze reali,in parte perché spesso prevale an-cora la cultura delle medicina pre-stazionale. Secondo punto. Losviluppo delle conoscenze scientifi-che e delle tecnologie aumenta laquantità, la severità e la complessitàdei bisogni di salute cui oggi è pos-sibile dare una risposta, ma ali-menta un continuo aumento dellaspesa. Questa tendenza positiva haaumentato il divario tra livello di tu-tela della salute scientificamentepossibile e livello di tutela che con-cretamente si riesce a dare. Terzopunto. L’enorme salto nel livello diinformazione da un lato favorisceuna più elevata sensibilità verso iproblemi della salute e può ancheaiutare politiche di educazione sani-taria ma dall’altro alimenta fenomenidi ipocondria e di autodiagnosi.Quarto aspetto. L’affermazione deldiritto alla tutela della salute, l’iden-tificazione dei Lea fa crescere i costidella medicina difensiva. Ecco per-ché alla luce di quanto sta acca-dendo sul territorio, Regione,Comuni, Azienda sanitaria, maggio-ranza ed opposizione, Ordine deimedici oltre a confrontarsi sulle variepolitiche, dovrebbero costruire un ta-volo comune per questi problemistrutturali. La buona amministra-zione nasce da un cambiamentoculturale dei vari attori più che dastrumenti tecnici o da una conce-zione di scienza o di razionalitàastratta e neutrale. Il Molise po-trebbe compiere questo passoprima che si incarti tutto e possa sal-tare l’intero sistema. Quanto fattonegli ultimi mesi ha visto, nono-stante non poche lagnanze, un cam-bio di rotta. Ora, però, occorreseguire una strategia concreta perpotere guardare con maggiore otti-mismo il domani capaci di garantireservizi di qualità e interventi tesi ad

evitare la mobilità passiva. Propriol’invecchiamento cui va incontro,maggiormente, la regione Molisedeve portare l’intero sistema a pen-sare ad una diversa programma-zione. E’ questa la strada da seguireper evitare di restare intrappolatinella morsa dei ritardi.

I dati della popolazione molisana presentano indici in aumento

Un quadro che invecchiaAugusto Ben

Più soldi e pazienti a Lombardia e Emilia Male Sud tranne il Molise

QUANTO COSTA LA MOBILITA' INTERREGIONALE

Igovernatori delle Regioni italiane hannotrovato in questi giorni l'accordo sul ripartodelle somme destinate alla mobilità sani-

taria regionale. Si tratta di 1,2 miliardi di europer finanziare le cure fornite a quei pazientiche si sono spostati da una regione all'altranel 2010. Le cifre maggiori, e dunque ancheil numero di prestazioni maggiori, le hanno ri-cevute la Lombardia, l'Emilia e la Toscana.Tutto il sud, ad eccezione del Molise, è in-vece in rosso. Queste le cifre:PIEMONTE 1.505.784VALLE D'AOSTA 16.185.808LOMBARDIA 444.127.581P.A. BOLZANO 4.169.728P.A. TRENTO 15.781.718VENETO 97.458.848FRIULI V.GIULIA 24.368.227LIGURIA 26.949.361EMILIA ROMAGNA 358.392.929TOSCANA 113.720.766UMBRIA 10.193.762MARCHE 32.790.208LAZIO 75.884.286ABRUZZO 67.544.678MOLISE 26.793.209CAMPANIA 318.362.570PUGLIA 178.138.547BASILICATA 37.252.249CALABRIA 240.146.813SICILIA 209.534.603SARDEGNA 57.927.490OSP.BAMBINO GESU' 161.265.808ORDINE DI MALTA 34.501.690

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4ATTUALITA’

Anno I Numero 619 marzo 2011

IN PRIMO PIANO/1

La salute degli italiani, perquanto ancora discreta, si vasgretolando a colpi di cattivi

comportamenti (in fatto di alimenta-zione, sedentarietà e consumo dialcol in eccesso soprattutto tra i gio-vani). Queste abitudini sbagliate, ol-tretutto, sembrano divenute“normali” (e accettate per tali) agliocchi dei cittadini del Bel Paese che,quindi, non si applicano per cam-biarle. Anche la salute delle donneperde terreno, infatti ha smesso dicrescere la loro aspettativa di vita,basti pensare che negli ultimi 5 anni,l’aspettativa di vita delle donne è au-mentata di appena tre mesi (da 84anni nel 2006 a 84,1 anni nel 2009,84,3 nel 2010), mentre per gli uominiè aumentata di sette mesi nellostesso arco di tempo (da 78,4 anninel 2006 a 78,9 anni nel 2009, 79,1nel 2010).E le donne, incuranti della propriasalute, stanno sempre più assu-mendo stili di vita che ricalcanoquelli maschili, per esempio il con-sumo di alcol: sono infatti aumentatele donne adulte (19-64 anni) conconsumi di alcol a rischio (si riten-gono a rischio le donne che ecce-dono il consumo di 20 grammi dialcol al giorno, 1-2 Unità Alcoliche),la prevalenza è passata dall’1,6%nel 2006 al 4,9% nel 2008.Ma i problemi di salute degli italianinon dipendono solo dalla loro cattivavolontà che li porta a essere seden-tari e poco inclini a corretti stili divita, bensì anche dal deteriorarsi,soprattutto nelle Regioni in difficoltàsul piano economico (soprattutto alSud), di interventi adeguati per man-canza di investimenti nella preven-zione. A ciò si aggiunge il problemadella chiusura degli ospedali che,sebbene concepita per razionaliz-zare il sistema, determina però poila riduzione dei posti letto e della ri-cettività per le emergenze.E' questa la situazione che emergedall'VIII edizione del Rapporto Os-servasalute (2010), un'approfonditaanalisi dello stato di salute della po-polazione e della qualità dell'assi-stenza sanitaria nelle Regioniitaliane elaborato dall'OsservatorioNazionale sulla Salute nelle RegioniItaliane che ha sede presso l'Univer-sità Cattolica di Roma e coordinatoWalter Ricciardi, direttore dell’Isti-tuto di Igiene della Facoltà di Me-dicina e Chirurgia.“In dieci anni di federalismo sanita-rio, con la sanità ormai trasferita in-teramente alle regioni, il problema èche quelle deboli corrono il rischio di

essere travolte, la sanità rischia cioèdi essere l'elemento dirompentedella Regione in toto”, ha affermatoRicciardi, secondo il quale "l'egemo-nia che hanno avuto i piani di rientrosul governo dei conti approfondisceil baratro dei servizi e della sosteni-bilità delle regioni, erodendo i servizisociali e sanitari". Alla necessariaazione di risanamento dei conti, se-condo l'esperto, "deve essere infattiaffiancata, una coerente strategia di

programmazione e controllo dei ser-vizi sanitari, basata su evidenze epi-demiologiche e scientifiche 'forti',senza le quali i problemi delle Re-gioni in difficoltà sono destinati adaggravarsi in modo progressivo”. IlRapporto, è frutto del lavoro di 203esperti di sanità pubblica, clinici, de-mografi, epidemiologi, matematici,statistici e economisti distribuiti sututto il territorio italiano, che operanopresso Università e numerose istitu-

zioni pubbliche nazionali, regionali eaziendali (Ministero della Salute,Istat, Istituto Superiore di Sanità,Consiglio Nazionale delle Ricerche,Istituto Nazionale Tumori, Istituto Ita-liano di Medicina Sociale, AgenziaItaliana del Farmaco, Aziende Ospe-daliere e Aziende Sanitarie, Osser-vatori Epidemiologici Regionali,Agenzie Regionali e Provinciali diSanità Pubblica, assessorati Regio-nali e Provinciali alla Salute).

Per quanto riguarda le condizionidella sanità regionale, dai dati rac-colti si evidenzia che tre regioni dasole (Lazio, Campania e Sicilia)hanno generato il 69% dei disavanziaccumulati dal SSN nel periodo2001-2009. In termini pro capite, di-savanzi molto significativi si sonogenerati anche in Molise, Valle d’Ao-sta, Abruzzo e Sardegna. Solo nelCentro-Nord le regioni (tranne ap-punto Valle d’Aosta, nonché Pie-

Antonella Basile Alcol, fumo e altri tipi comportamenti a rischio sempre più diffusi tra i giovani e trale donne. Tanto che l'aspettativa di vita delle signore, negli ultimi 5 anni, è aumentatadi appena tre mesi contro i 7 mesi di vita guadagnati dagli uomini. Alcune Regioni, so-prattutto al Sud, rischiano la catastrofe scosse dai problemi della sanità regionale. Èquesta la situazione che emerge dall’VIII edizione del Rapporto Osservasalute (2010).

NNelle foto, alcuni aspetti divita fotgrafati dal Rapportosui comportamenti dei citta-dini

Un rapporto che analizza la situazione del sistema complessivo del Paese

Osservasalute: italiani in buona salutema grassi, vecchi e pigri

Il rischio, con il federalismo alle porte, è per le Regioni più piccole

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5ATTUALITA’

IN PRIMO PIANO/1

monte, PA di Trento, Liguria e, nel2009, Veneto) da alcuni anni chiu-dono i conti in sostanziale equilibrio,

talvolta peraltro solo grazie all’inte-grazione rappresentata dalle risorseregionali “extrafondo”.

"Di qui - spiegano gli esperti - il ca-rattere de facto “asimmetrico” del fe-deralismo sanitario italiano. In linea

di principio, tutte le regioni godonodi un’ampia autonomia; nei fatti,moltissime regioni (quasi tutte delCentro-Sud) sono state private, al-meno temporaneamente, di tale au-tonomia tramite l’assoggettamentoai Piani di rientro ed, in alcuni casi, ilcommissariamento".Si conferma peraltro l’incapacità delSsn di rispettare i tetti di spesa. Perle singole aziende, il disavanzo è lanormalità anziché l’eccezione. Maoccorre sottolineare che "le aziendenon hanno certezza sulle risorse ef-fettivamente disponibili: da un lato,c’è l’aspettativa che nel corso del-l’esercizio potrebbero venire stan-ziate risorse aggiuntive e che potràesserci qualche forma di coperturadei disavanzi; d’altra parte, non c’èperò certezza né sull’entità, nellesulle tempistiche di queste coper-ture”, ha osservato Eugenio AnessiPessina, ordinario di Economia

aziendale alla Facoltà di Econo-mia dell’Università Cattolica.C’è inoltre una frattura molto fortetra le regioni del Centro-Nord equelle del Centro-Sud, e, secondogli esperti, l’attuazione del federali-smo comporterà, dunque, forti ten-sioni: "Alle regioni del Centro-Sudsi chiederanno ulteriori sacrifici perproseguire nel percorso di rientrodai disavanzi; le regioni del Centro-Nord continueranno a poter desti-nare al proprio Ssr una quota dirisorse (misurata, per esempio, dalrapporto tra spesa e PIL regionale)inferiore a quella di aree europeeanaloghe per ricchezza e sviluppoeconomico".Complessivamente, per continuarea beneficiare di una sanità universa-listica e di qualità sarà, quindi, ne-cessario da un lato recuperareefficienza, sfruttando tutti i marginiche proprio l’eterogeneità interregio-nale evidenzia; dall’altro governare,in chiave prospettica, l’evoluzionetecnologica e la longterm care, dacui primariamente dipende l’evolu-zione della spesa nel medio-lungoperiodo. Per fare tutto ciò, secondogli esperti della Cattolica servono al-meno tre condizioni: 1) regole di fi-nanziamento stabili, eque etrasparenti; 2) volontà politica, da in-centivare tramite opportuni mecca-nismi di premi e sanzioni sia per lecollettività amministrate, sia più di-rettamente per gli amministratori; 3)capacità tecniche, da sviluppare tra-mite meccanismi di knowledge tran-sfer tra le regioni, uno spostamentodi attenzione dalle fasi di program-mazione del “rientro” a quelle di ef-fettiva implementazione e, più ingenerale, una nuova fase di svi-luppo del management sanitario, diselezione e crescita di una classedirigente competente e preparata ri-spetto ai problemi emergenti."Non sono queste condizioni impos-sibili da realizzarsi, ma - sottoli-neano gli esperti della Cattolica -necessitano di uno sforzo congiuntodi Stato e Regioni che ponga effetti-vamente al centro dell’attenzione ilcittadino e le sue esigenze di sa-lute".

Si vola alto per dare un calcio al pregiudizio as-sociato alla malattia mentale: un triangolaredi calcetto e di solidarietà tra utenti dei servizi

psichiatrici di Campobasso, di Troia (FG) e dei pa-zienti delle strutture Residenziali di Skutari (Alba-nia)Come noto l'Associazione Mondiale di Psichiatria(WPA) di concerto con l'Organizzazione Mondialedella Salute (WHO) da anni pone tra le priorità delleazioni di intervento dei servizi psichiatrici “la lottaallo stigma”. Esistono raccomandazioni specifichesu come effettuare queste iniziative, una su tutteavviare azioni concrete, in grado di coinvolgere la

comunità (cittadini, in particolare coloro che rive-stono un ruolo strategico nella comunità, comegiornalisti, imprenditori, ecc.), e soprattutto chenon siano episodiche. In quest'ottica è stato orga-nizzato per il 22 marzo un incontro tra le squadredi calcetto dei pazienti di Campobasso, Troia e aSkutari. Sarà presenta il console dott. Roberto An-dreotti. L'iniziativa rientra nel programma di de-isti-tuzionalizzazione dei pazienti in Albania nell'ambitodel progetto di cooperazione internazionale effet-tuato dal GAL Molise verso il 2000, su cofinanzia-mento della Regione Molise capofila nazionale.L'evento proposto dalla direzione del DSM di Cam-

pobasso ha avuto già i primi risultati concreti, ca-ratterizzati dal coinvolgimento di imprenditori locali(di Skutari) che hanno sponsorizzato l'iniziativa;qualcuno ha anche assunto un paio di pazienti atempo determinato. Allo stesso modo sono staticoinvolti gli amministratori locali e la stampa. Taleiniziativa prevede anche la produzione di un corto-metraggio che testimonierà attraverso la forma delracconto l'esperienza condivisa in Albania che "in-sieme si puó dare un calcio al pregiudizio". In con-clusione come ama ripetere l'Associazione degliutenti di Campobasso "Basta poco, ma quel poco ètanto".

Un calcio al pregiudizio,la simpatica iniziativa tra utentidei servizi psichiatrici

Bisogna sapererecuperare fondie capacità organizzativaper superare i problemisul tappeto

SSMoliseMolise

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7ATTUALITA’

RUBRICHESSMoliseMolise

Cittadino si interrogail

Caro direttore,Il Comitato Pro Vietri di Larino è moltopreoccupato di questo comporta-mento sempre più all’insegna dei pri-vilegi per la casta e denuncia ildisordine e la confusione nella SanitàMolisana che meriterebbe sanzioniefficaci specialmente in presenza diun conclamato fallimento politico. Unesempio eclatante si rinviene nellaventilata realizzazione di un CentroPediatrico del Bambino Gesù pressol’Ospedale di Larino. La convenzionecon l’Ospedale Bambino Gesù, tral’altro, impegna l’ASREM a “istituireun Centro di I° livello di Pediatria perlo svolgimento di attività di ricovero inregime ordinario, Day Hospital, Day Surgery e specialistica ambulatoriale”. Tutto questo viene stabilito in data 25gennaio 2011 (Provv. n. 79 Dir. Gen.). Ma in data 18 febbraio 2011 (Provv. n. 4) il Presidente della Giunta Regionaledel Molise e Commissario ad acta per l’attuazione del Piano di rientro dal disavanzo del settore sanitario, DECRETAl’attribuzione specifica, in via esclusiva, al Laboratorio Unico Logico di Campobasso di tutte le attività, mentre nei la-boratori di Agnone, Venafro e Larino è prevista la SOLA ESECUZIONE DI ESAMI URGENTI!Un altro passo verso la chiusura? E per l’Ospedale di Larino significa che il Centro Pediatrico non potrà funzionare?Che valore ha un laboratorio per le sole urgenze? Le analisi servono sempre, tutti i giorni e tutte le notti! Urge dunqueuna massiccia mobilitazione per scongiurare una solenne BEFFA!

Il Comitato per la difesa dell’Ospedale “G. Vietri” di Larino

Ancora polemica per l’ospedale di Larino

Perchè al Vietri si parla di esamiurgenti nei laboratori?

ilIL BORSINO

ChiSale

ChiScende

Volti, nomi e personaggi: diamo i voti alla sanità molisana

A sinistra dall’alto Angelo Percopo e Alberto Montano; a destra , Michele Petraroia e Antonio Chieffo

I dati relativi alla mobilità attiva portano a far sa-lire il direttore generale dell’Asrem, Angelo Per-copo. Il Molise, infatti, è l’unica regione del Sud apresentare un saldo attivo di 25 milioni di euro. Illavoro fatto nell’ultimo anno ha portato a toccareun risultato tanto positivo. Si tratta di un risultatodi tutto rispetto per il risultato raggiunto. E’ datempo che,infatti, lavora intorno a proposte e pro-grammi preferendo restare in silenzio e far par-lare i numeri e le risposte alla gente. A salire è anche Alberto Montano, responsabiledell’osservatorio qualità delle prestazioni sanita-rie, che subito dopo il caso dell’uomo rimastosulla barella al San Timoteo ha ritenuto convo-care immediatamente il tavolo tecnico per fare ilpunto della situazione tra le parti. Soprattutto, peravere trovato una possibile strada solutiva peruscire dal pantano della stasi riguardante il si-stema emergenziale che, dopo il taglio delle strut-

ture di Agnone, Venafro e Larino ,ha visto la cre-scita esponenziale degli interventi nelle altrestrutture sanitarie.A scendere, ancora una volta, il consigliere regio-nale Michele Petraroia che, nonostante, passi inavanti del settore sanità continua nella sua azionedi continua denuncia ma priva di un costrutto. E’da tempo , infatti, che continua ad insistere sullostesso tasto senza che si arrivi ad una propostaorganica per il settore. A scendere è anche Anto-nio Chieffo che continua a pensare a commissionispeciali per la valutazione dell’impatto delle leggi.Ma non sono già troppe quelle esistenti? E’ l’in-terrogativo che si pongono i cittadini molisani allaluce dei ritardi che si hanno nell’erogazione deiservizi. Forse, sarebbe il caso che si andassead una valutazione di quanto accade nel settore enon già a commissioni di nessun senso.

Le prossime amministrativee il riflesso sulle politicheper il settore sanitàche potranno aversi

Settore emergenza,una valutazionesui sistemi applicatiin Molise

Il rilancio dei repartidi ginecologia e maternitànelle strutture ospedalieremolisane

anità

anità

SSMolise

Molise

NEL PROSSIMO

NUMERO

DI MARZO

PARLEREMO DI:

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8ATTUALITA’

IN PRIMO PIANO/2

Anno I Numero 619 marzo 2011

Gli italiani sono piuttosto soddi-sfatti dell’assistenza ricevutadurante un ricovero in ospe-

dale: i risultati di un’indagine condottadall'Osservatorio della Cattolica, incollaborazione con l’Istat, evidenzianoil giudizio complessivamente positivosull’assistenza ricevuta in ospedaledurante il ricovero. L’indagine, relativaal biennio 2007-2009, è stata eseguitasu un campione di circa 24 mila fami-glie (per un totale di circa 54 mila indi-vidui) distribuite in circa 850 Comuniitaliani di diversa ampiezza demogra-fica.“L’indagine – ha spiegato Antonio Giu-lio de Belvis, Ricercatore dell'Istitutodi Igiene UCSC e Segretario Scienti-fico dell'Osservatorio Nazionale sullaSalute delle Regioni Italiane - hapreso in esame il grado di apprezza-mento dei cittadini per l’assistenzaospedaliera, espresso da coloro chenei 3 mesi precedenti l’intervista sonostati ricoverati in ospedale, valutandotre aspetti legati allasoddisfazione per il ricovero ospeda-liero: l’assistenza medica, l’assistenzainfermieristica e il vitto dell’ospedale,utilizzando una scala che va da moltosoddisfatto a abbastanza soddisfatto,pocosoddisfatto, per niente soddisfatto enon soddisfatto”. “C’è una quota moltocontenuta di giudizi negativi (cittadinipoco o per niente soddisfatti)sull’assistenza durante il ricovero, ri-feribile all’assistenza medica e infer-mieristica, mentre un po’ piùinsoddisfacente è stata giudicata laqualità del vitto”, ha spiegato de Bel-vis. A livello nazionale ben il 36,1%delle persone reduci da un ricovero sidichiara molto soddisfatto dell’assi-stenza medica ricevuta e il 52,8% ab-bastanza soddisfatto, i cittadinidichiaratisi “molto insoddisfatti” nonraggiungono il 4% e quelli dichiaratisi“poco soddisfatti” sono il 7,8%.Emerge un gradiente Nord-Sud chepenalizza le regioni del Mezzogiorno icui livelli di soddisfazione sono sem-pre più bassi della media nazionale.“In sintesi, il quadro che appare dalRapporto di quest’anno mostra varisegnali di miglioramento sul versantedi alcuni fattori di rischio”, conclude ilDirettore di Osservasalute Walter Ric-ciardi, “ma non tali da invertire il trendgenerale di un Paese decisamenteavviato verso un futuro difficile, so-prattutto in alcune regioni, per la com-binazione dell’invecchiamento della

popolazione, dell’aumento dei fattoridi rischio, soprattutto comportamentalinei giovani, e di strutture amministra-tive regionali in affanno nel garantireservizi, soprattutto preventivi e di dia-gnostica precoce in grado di ridurre ilcarico di malattia.Particolare preoccupazione destanoalcune regioni ancora prive di organi,strutture ed attività di programma-zione che, da un lato consentano dianalizzare correttamente i bisogni e ladomanda di servizi da parte della po-polazione di riferimento e, dall’altra,predispongano le risorse umane,finanziarie, logistiche e tecnologicheper far fronte a queste esigenze”.Non mancano, tuttavia, le criticità.

CATTIVA GESTIONE DELLE FRATTURE NEGLI ANZIANI IN ITA-LIANell'VIII edizione del Rapporto Osser-vasalute è stata rilevata per la primavolta la percentuale di interventi perfrattura di femore eseguiti entro le 48ore nei pazienti con più di 65 anni. InItalia appena il 32,5% di questi inter-venti rispetta questo criterio di appro-priatezza, un risultato piuttosto bassorispetto alle performance registrate inaltri Paesi occidentali e alle racco-mandazioni presenti in letteratura. Nelperiodo 2001-2008 l’indicatore hafatto registrare solo un lievissimo in-cremento (dal 31,2% al 32,5%).La frattura del collo del femore è unevento frequente tra la popolazione

anziana ed è spesso causa di morta-lità e di peggioramento della qualità divita. Diversi studi hanno dimostratoche a lunghe attese per l’interventocorrispondono un aumento del rischiodi mortalità e di disabilità del paziente,un aumento delle complicanze legateall’intervento e una minore efficaciadella fase riabilitativa. Di conse-guenza, molte delle Linee Guida piùrecenti raccomandano che il pazientecon frattura del collo del femore vengaoperato entro 48 o addirittura 24 oredall’ingresso in ospedale (1, 2). Unostudio condotto in Italia e pubblicatonel 2010 mette in evidenza come lamortalità a 30 giorni, per i pazienti Ita-liani promuovono gli ospedali, ma re-stano punte di criticità con età >65anni operati per frattura di femore, sia2 volte superiore nei pazienti operatidopo la seconda giornata di degenzarispetto ai pazienti operati entro 2giorni (3).

EMERGENZA INFERMIERISebbene a livello nazionale vi siastato un forte aumento tra il 2005 e il2007 del numero di unità sia in valoreassoluto (+4,6%) che in rapporto allapopolazione per 1.000 abitanti(+3,2%), da tempo ormai si parla diemergenza infermieristica determi-nata dalla carenza di infermieri; gliospedali e i servizi territoriali sono incrisi. A tale proposito, si sottolineacome, se tra il 2005 e il 2006 vi è statoun aumento del personale infermieri-

Valerio Bruschi

I dati vengono fuori da un’indagine condotta dall’osservatorio della Cattolica

Gli italiani promuovono gli ospedalima restano punte di criticità

De Belvis: “Abbiamo raccolto i pareri della gente sulla qualità dei servizi”

Nelle foto, alcuni passaggiche segnano la lettura deidati fatta dall’osservatoriodel centro medico

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9ATTUALITA’SSMoliseMolise

IN PRIMO PIANO/2

stico dipendente del SSN, tra il 2006 eil 2007 sia il numero di unità in valoreassoluto e sia per 1.000 abitanti sonodiminuiti.

TASSI DI OSPEDALIZZAZIONENegli ospedali italiani i ricoveri conti-nuano a diminuire e parallelamente siriducono le giornate di degenza.Dal 2001 al 2008 il tasso grezzo diospedalizzazione complessivo del li-vello nazionale si è ridotto di circa 22punti percentuali (da 214,6 a 192,8per 1.000 abitanti). La riduzione regi-strata in tale periodo è da ricondurrealla sola componente dei ricoveri or-dinari passata da 161,4‰ a 133,3‰,essendo, invece, leggermente au-mentata nel periodo, sebbene con an-damento discontinuo, la quota diricoveri in regime diurno (da 53,2‰ a59,0‰). A tale riguardo si sottolineache, nel 2008, tutte le regioni presen-tano ancora un tasso di dimissione(TD) per i ricoveri diurni superiore alriferimento normativo di 36 ricoveriper 1.000 abitanti (20% di DH rispettoad un TD generale fissato pari a180‰). Allo stesso tempo tutte le re-gioni meridionali, in particolare quellesottoposte ai Piani di rientro, mo-strano ancora tassi di ospedalizza-zione per acuti molto superiori allamedia nazionale, spesso maggiorianche rispetto al valore medio nazio-nale del 2001. Per la maggior parte diqueste regioni si evidenzia, comun-que, un sensibile trend in migliora-mento, segno dell’efficacia delleazioni avviate per sostenere il pro-cesso di deospedalizzazione delle at-tività potenzialmente inappropriateper il livello ospedaliero.Nel 2008 il tasso standardizzato diospedalizzazione complessivo a li-vello nazionale è 187,3‰, di cui129,1‰ in modalità ordinaria e 58,2‰in modalità di ricovero diurno. Il tassodi ospedalizzazione complessivovaria, a livello regionale, dal valoremassimo presente in Campania(231,8‰) al valore minimo del FriuliVenezia Giulia (148,5‰).Anche nell’ultimo anno analizzato dalRapporto si evidenzia una costante ri-duzione dei tassi di ospedalizzazione.Per il tasso complessivo la riduzione èdel 3,0% nel 2008 rispetto al 2007 e

dell’8,0% rispetto al 2006. Per la mo-dalità di ricovero in regime ordinario lariduzione è del 2,9% rispetto al 2007 edel 6,9% rispetto al 2006; per il rico-vero diurno la riduzione è del 3,3% ri-spetto al 2007 e del 10,3% rispetto al2006.Il tasso relativo al regime di RO variadal 100,3‰ della Toscana al 160,1‰della Puglia.Tutte le regioni presentano un tassodi ospedalizzazione per il DH supe-riore al riferimento normativo del 36‰.

I ricoveri in DH corrispondono al31,1% del totale. Per quanto riguardail tasso di ospedalizzazione in regimediurno le regioni con valori estremisono la Liguria (88,8‰) e il Friuli Ve-nezia Giulia (37,3‰).SPESA SANITARIA PUBBLICASi confermano le tendenze già regi-strate nelle precedenti edizioni delRapporto: la spesa sanitaria pubblicacorrente in rapporto al PIL a livello na-zionale denuncia una crescita, dal2001 al 2007, dal 5,95% al 6,59%.A livello regionale l’indicatore, nel2007, mostra delle significative diffe-renze, oscillando da un minimodi 4,90% della Lombardia ad un mas-simo di 10,76% della Calabria, regi-strando, così, un divario cheraggiunge quasi i 6 punti percentuali.Si osserva un gradiente Nord-Sud,con il Nord che registra una percen-tuale della spesa sanitaria pubblicacorrente media rispetto al PIL pari al5,45%, il Centro pari al 6,25% e ilMezzogiorno (Sud e Isole) pari al9,57%.SPESA SANITARIA PRO CAPITEIl Rapporto mostra a livello nazionaleun aumento della spesa pro capite frail 2008 e il 2009, da 1.782 euro a1.816 euro (+1.91%); la spesa è cre-sciuta del 27,8% dal 2003. Nel 2009 èosservabile che, generalmente, le re-gioni meridionali, con l’eccezione delMolise, mettono a disposizione unammontare di risorse monetarie infe-riore rispetto alle regioni del Nord(fatte salve Lombardia e Veneto) eanche alla media nazionale.Nel 2009 la spesa per cittadino pre-senta un valore medio nazionale di1.816 euro e oscilla da un minimo, re-

gistrato in Sicilia, di 1.671 euro ad unmassimo di 2.170 euro nella PA diBolzano.Rispetto al 2008, tutte le regioni, conla sola eccezione della PA di Bolzano(-2,78%) e del Lazio (Italiani promuo-vono gli ospedali, ma restano punte dicriticità Page 2 of 3 http://www.quoti-dianosanita.it/stampa_articolo.php?approfondimento_id=760 08/03/20110,35%), hanno aumentato il livello dispesa, con valori che segnano unalinea crescente che parte da un mi-

nimo di 0,28% dell’Abruzzo, ad unmassimo di 5,3% della PA di Trento.DISAVANZIAnche nel 2009 il Servizio SanitarioNazionale si conferma complessiva-mente in disavanzo: 3,260 miliardi dieuro, pari a 54 euro pro capite. È danotare, peraltro, come questo sia il di-savanzo più basso dal 2004, eviden-ziando un trend in costante, seppurlenta, diminuzione.Permangono, le forti differenze regio-nali, con un gradiente sempre piùampio tra Nord e Centro-Sud, dove siconcentra quasi tutto il deficit. In par-ticolare, sono 8 le regioni che si con-fermano in equilibrio a partire dal2007: Piemonte e Emilia-Romagna(che, però, hanno operato “interventidi copertura a carico dei rispettivi bi-lanci regionali); PA di Bolzano e FriuliVenezia Giulia (cui lo statuto specialegarantisce, però, un particolare si-stema di finanziamento); Lombardia,Toscana, Umbria e Marche.Registra un disavanzo pari a 21 europro capite il Veneto, malgrado anchein questo caso si sia fatto ricorso a ri-sorse aggiuntive a carico del bilancioregionale.Quanto alle regioni sottoposte ai pianidi rientro, l’assoggettamento dovràproseguire anche nel 2010 perché, iltriennio inizialmente previsto, si è di-mostrato insufficiente al riequilibriodella gestione. Nel 2009, soltanto Si-cilia (46 euro) e Abruzzo (37 euro) sisono posizionate al di sotto del disa-vanzo medio pro capite nazionale,mentre Lazio e Molise si confermanole regioni più deficitarie sia per il 2009(rispettivamente 244 euro e 225 europro capite) sia nel dato cumulato

2001- 2009 (rispettivamente 2.285euro e 1.803 euro).Infine, un evidente deterioramentodella situazione economico-finanzia-ria si registra in Calabria, dal 2009soggetta al piano di rientro: il suo disa-vanzo passa da 33 euro pro capite nel2008 a 111 euro nel 2009, anche peril venir meno della rilevante coperturada parte del bilancio regionale.

MOLISE: LA REGIONE IN CUI SISONO MAGGIORMENTE RIDOTTI GLI ABORTI VOLON-TARI.È quella che smaltisce la maggiorepercentuale dei rifiuti prodotti in di-scarica.Il Molise è la Regione in cui si registrala maggiore riduzione di interruzionivolontarie di gravidanza - IVG (-8,3%)dal 2006 al 2007. Nel 2007 si registraun tasso standardizzato di IVG pari a8,06 casi per 1.000 donne, contro unvalore medio nazionale di 9,09 casiper 1.000. Il tasso di minorenni (15-17anni) che hanno fatto ricorso all’IVGnel 2007 è pari a 3,83 per 1.000, afronte di un valore medio nazionalepari a 4,5 per 1.000 minorenni.Dando uno sguardo alla salute del-l’ambiente nel Molise si evidenzia unagestione dei rifiuti niente affattobuona: nel 2008 la Regione presentauna produzione pro capite di rifiuti so-lidi urbani pari a 420 Kg per abitante;il valore medio nazionale per la pro-duzione pro capite è di 541 Kg perabitante. Il Molise è la Regione chedetiene il primato negativo per quantoriguarda la percentuale di rifiuti solidiurbani smaltiti in discarica rispetto altotale di quelli prodotti: il 90,3% del to-

tale dei rifiuti prodotti contro unamedia nazionale del 49,22%) mentreil 53,48% dei rifiuti è smaltito in ince-neritore (contro una media nazionaledel 12,74%).Da rimarcare che il Molise (pur con unmodesto quantitativo assoluto) ha ilpiù elevato tasso di incenerimento suirifiuti solidi urbani prodotti; va preci-sato, peraltro, come questo dato sia,di fatto, anomalo e non valutabile es-sendo ampiamente influenzato dallenotevoli quantità di CDR incenerito inMolise, ma prodotto in altre regioninon avendo, infatti, questa regione,impianti in grado di produrretale combustibile.Il Molise nel 2008 presenta una quotadi non consumatori di alcolici pari al33,2% - i non consumatori sono au-mentati in un anno di 4,5 punti per-centuali dal 2007, l’aumento maggiorein Italia, (contro un valore medio na-zionale del 29,4%). I consumatorisono il 65,2% (contro un valore medionazionale del 68%).La prevalenza di consumatori a ri-schio di 11-18 anni (ovvero quei gio-vani che praticano almeno uno deicomportamenti a rischio relativamenteal consumo di alcol, come l’ecce-denza quotidiana o il binge drinking, oil bere alcolici in sé se ci limitiamo agliunder-16 che non dovrebbero propriobere) è pari al 17,5% dei maschi (va-lore medio italiano 18%) e al 13,9%delle femmine (valore medio italiano11,4%). La prevalenza di consumatoria rischio di 19-64 anni è pari al 32,6%dei maschi (valore medio italiano20,8%) e al 5,1% delle femmine (va-lore medio italiano 4,9%).

Vanno ridotti i ricoveriimpropri che appesantisconol’intero sistema

a danno degli interventiritenuti invece essenziali

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10ATTUALITA’

Anno I Numero 619 marzo 2011

IN PRIMO PIANO/3

In sintonia con la riduzione dellaspesa sanitaria l’atto aziendalepredisposto dall’Asrem, nel preve-

dere una presenza significativa diunità ospedaliere complesse perogni singolo reparto, non poteva nontenere conto dell’esistenza sul terri-torio di specifiche professionalità. Inparticolare per i reparti di ortopediae traumatologia sono stati prospettatitre poli di eccellenza, affidando glistessi ad altrettanti responsabili. Piùnello specifico il polo ortopedico diVenafro è stato affidato ad EnzoBianchi, quello di Termoli a RobertoRegnoli e quello di Campobasso aPancrazio La Floresta. Quindi secondo quanto sin qui espo-sto, Bianchi dovrà sovrintenderecome primario al polo ortopedico ve-nafrano che assume valenza provin-ciale. Questa soluzione harasserenato e di molto il clima a Pa-lazzo Cimorelli. La conferenza deicapigruppo, voluta fortemente dalsindaco Cotugno, non ha potuto farealtro che prendere attodi questa decisioneche apre qualche spi-raglio per le sorti futuredel nosocomio vena-frano. Secondo EnzoBianchi “innanzi tuttol’atto aziendale che èstato messo a punto dalladirezione dell’Asrem è unatto che andava fatto e co-munque a mio avviso se ilpaino aziendale viene cosìimplementato non dovrebbeassolutamente penalizzarel’ospedale di Venafro e nean-che le strutture che sono inte-ressate da queste decisioni”. “Se continuiamo a discutere sullanecessità che bisogna realizzareuna buona sanità – prosegue Bian-chi - a costi contenuti, allora non ci sipuò più aspettare che il Governocontinui a investire in un periodo incui i tagli alla spesa pubblica colpi-sce tutti i settori. Anzi con le pocherisorse a disposizione è ancor più ri-chiesta professionalità, efficienza edefficacia. Quindi in questa nuovaidea della sanità molisana non vi èpiù spazio per il “politichese”e per ifannulloni. Pertanto se sono questi idogmi di un nuovo modello gestio-nale che per la verità non è nuovo oper lo meno non è nuovo per Sudma è vecchissima di anni nei i Paesianglosassoni, allora se è questo ilmodello che vogliamo sostenere cheben venga un atto aziendale che èfatto bene, anche se condizionatodalle ristrettezze economiche, ma hai suoi aspetti postivi perché va ad ab-

battere gli sprechiriscatta le intelli-genze locali enello stessotempo recuperale strutture sani-tarie presenti sulterritorio. Certoprima eranopresenti setteAsl adesso neabbiano solouna ma conser-viamo i sette di-stretti ospedalierisenza dimenticareche vi sono anchela Neuromed e laCattolica che percerti aspetti sonodue strutture indispensa-bili in questo contesto chevede il Molise con diversipoli di eccellenza. Ed è

chiaro che ciò comporta che anchela Sanità pubblica crei al suo interniunità operative che facciano faretutto a tutti, ciò per dire che l’alterna-tiva che propone l’ospedale vena-frano quale centro ortopedicoprovinciale non fa altro che valoriz-zare una tradizione che risale addi-rittura ai tempi di Garibaldi eprecisamente quando si svolse labattaglia sul Volturno. In quella circo-stanza i feriti venivano portati al San-tissimo Rosario, all’epocadenominato San Pasquale. Ciò perdire che l’spedale di Venafro è statasempre una struttura a vocazionechirurgica, traumatologica, d’ur-genza…” “Ma se vogliamo realizzare modellianglosassoni – dice il dott.Bianchi -con gestione italiana rischiamo di an-dare incontro ad un ennesimo inutiletentativo di rientro della spesa sani-taria.

Per quel che riguarda il Polo ortope-dico di Venafro a me interessa che visia un ospedale che sia in grado dioffrire garanzie a tutti i suoi utenti so-prattutto per quanto riguarda l’orto-pedia traumatologica, ma per fareciò è senza dubbio necessario lapresenza di una terapia intensivapost-operatoria ma non un reparto dirianimazione. Questo è quello che iomi aspetto dal piano aziendale. Qualè la sua opinione sulla realizzazionedi un Polo ortopedico provinciale aVenafro? Io provocatoriamente sug-gerirei di chiudere anche Campo-basso e Termoli per creare un soloPolo ortopedico. Stiamo parlando diuna regione che ha trecentomila abi-tanti quindi andiamo a dare alle treUnità Operative Complesse “unnome e cognome”, garantendo letraumatologie che sono interventi diurgenza, l’elezione ortopedica deveavere dei punti di riferimento di livello

Carmelo D’Oro

L’ospedale Ss.Rosario di Ve-nafro che vedrà Enzo Bianchialla guida del reparto ortope-dico; in basso, il dottor EnzoBianchi

La nascita di una veraeccellenza sul territoriogarantisce prestazionidi riguardo

L’atto aziendale dell’Asrem prevede una nuova organizzazione

Ortopedia e traumatologia, i tre poliVenafro, Termoli e Campobasso dovranno porsi a guida del sistema

a garanzia di interventi di qualità e di risposte d’urgenza

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regionale, Cioè per esempio Venafronon può pensare al piede, alla co-lonna, al ginocchio, all’anca ma an-diamo a vedere le peculiarità delnostro Polo, di quello di Campobassoe di quello di Termoli. In questo modotutti e tre, in rete, ciascuno che le pro-prie specificità possono realizzareuna Sanità simile al modello anglo-sassone, augurandomi nel contempoche si arrivi a ciò quando prima. Per quanto concerne il distretto chemi riguarda (Agnone-Isernia eVan-fro), ho fatto una mia proposta e cioèche ad Agnone non vi può essere unreparto attivo 24 ore al giorno per ef-fettuare interventi chirurgici di tipo or-topedico, che magari se ne esegueuno ogni dieci giorni. Quindi più lo-gico prevedere un ambulatorioaperto tutti i giorni. Cioè cerchiamo direalizzare quelle cose di cui la genteha bisogno quotidianamente. PerIsernia, invece prevederei tre o quat-

tro posti letto per eventuali poli-trau-matizzati, in modo tale che unpaziente che ha subito contempora-neamente un trauma agli arti e allamilza non venga prima Venafro perproblemi di tipo ortopedico per poi dinuovo trasferirlo ad Isernia per ope-rarsi alla milza. Con la presenza diqualche posto letto riservato a questicasi, l’equipe di Venafro può recarsiad Isernia ed effettuare l’intervento.Per fare queste cose non è necessa-rio un piano sanitario solo forme diorganizzazione interna alle due strut-ture ospedaliere. Anche perché unpiano sanitario può dettare le lineegenerali poi dobbiamo essere noi a“digerirlo” ed implementarlo sul terri-torio. Entrando nello specifico quali sono lepeculiarità del Polo ortopedico di Ve-nafro? Noi ci occupiamo di traumato-logia degli arti inferiori e superiori:femore, gamba, polso e altro. Questi,diciamo, sono gli interventi di routine.Mentre l’elezione ci viene ricono-sciuto dal fatto che riusciamo ad in-tercettare pazienti provenienti dallaSicilia, dalla Campania e dal Lazio inmaniera massiccia. Basti pensareche il nosocomio venafrano fa regi-strare il 60% di intercettazione diutenze extraregionale. Cioè ritengoimportante sottolineare questo dato

che ci consente di avere il 60% dimobilità attiva. Il restante proviene daIsernia e da Venafro. Pertanto si do-vrebbe ragionare sul come mai, puressendovi delle eccellenze, molti mo-lisani si recano altrove, nello speci-fico, per problemi di tipo ortopedico.Lo dico senza presunzione ma il poloortopedico di Venafro non ha nulla dainvidiare a strutture sanitarie di ol-treoceano. Per quanto riguarda il Polo Ortope-dico di Termoli che vede quale re-sponsabile il dott. Roberto Regnoli,sono molteplici le attività svolte. Ci li-mitiamo ad elencarle semplicementeperché il responsabile dell’UnitàComplessa di Termoli, impegnatoall’estero si è trovato impossibilitatoa rilasciare una sua dichiarazione inmerito. La traumatologia prevedetutte le patologie traumatologichedello scheletro che vengono trattatesia chirurgicamente che conservati-vamente. Mentre da un punto di vistaortopedico si occupa delle;⋅ Patologie dell’età evolutiva:piedi torti congeniti; displasiadell’anca; lussazione congenitadell’anca; Morbo di Perthes; epifi-siolisi; torcicollo miogeno; piatti-smo; deviazione asse arti inferiori(ginocchia valghe e vare); sco-liosi; cifosi; spondilolistesi; ⋅ Patologie del rachide: tratta-

mento dell’ernia discale; (nucleoa-spirazione, asportazione microchi-rurgica, asportazione tradizionale,ozonoterapia), stenosi del canale(decompressione vertebrale), in-stabilità del rachide, spondiloli-stesi (artrodesi vertebrale),alterazioni del metabolismo osseo(osteoporosi, osteomalacia,morbo di Paget); ⋅ Patologie della spalla: lesionedella cuffia dei rotatori (ricostru-zione sia a cielo aperto che in ar-

troscopia), lussazione recidivantedi spalla (plastica sia a cieloaperto che in artroscopia), con-flitto acromion-omerale (acromionplastica artroscopica), artrosi sca-polo-omerale (artroprotesi); ⋅ Patologie del gomito: epicondi-lite (tenotomia estensori), condra-calcinosi, rigidità post-traumatica,sindrome del tunnel epitrocleare; ⋅ Patologie del polso e dellamano: sindrome del tunnel car-pale, tenovaginite stenosante ab-

duttore pollice (malattia di DeQuervin), dita a scatto (malattia diDupuytern), pseudoartrosi delloscafoide (malattia di Kiembock),protesi di polso e delle dita; ⋅ Patologie dell’anca: coxartrosi(artroprotesi, osteotomie, artrodia-stasi, artrodesi), displasia invete-rata dell’anca, necrosi polarecefalica; ⋅ Patologie del ginocchio: gonar-trosi (artroscopia, artroprotesi,osteotomie), condropatie (tra-pianto di cartilagine), deviazionedell’asse del ginocchio (osteoto-mia di varizzazione, valgizzazione,derotazione), accorciamento (al-lungamento secondo Ilizarov); ⋅ Patologie della caviglia e delpiede: piede torto congenito,piede equino (allungamento ten-dine d’Achille), deviazione del-l’asse della caviglia e del piede(osteotomie), alluce valgo, dita ingriffe, riallineamento metatarsale; ⋅ Neoplasia dello scheletro: tu-mori benigni; ⋅ Altre patologie: perdite di so-stanza ossea (cutanea, cartilagi-nea, rigidità articolare), trapianticutanei autoplastici, risoluzionechirurgica delle retrazioni cicatri-ziali, trapianti ossei autoplastici edomoplastici, trapianti autoplasticidi cartilagine, mobilizzazione chi-rurgica ed in narcosi. Per quanto ri-guarda il nosocomio del capoluogo diregione non siamo in grado di fornireinformazioni dettagliate consideratal’indisponibilità del dott. Pancrazio LaFloresta.

11ATTUALITA’SSMoliseMoliseIN PRIMO PIANO/3

Le peculiarità delle strutturea salvaguardiadelle prestazioni garantidel buon servizio

Il sottosegretario alla Salute, Francesca Martino, haespresso soddisfazione per l'approvazione da partedell’ Asrem del progetto "Cerca e trova", finalizzato

a monitorare il fenomeno del randagismo attraverso ilcontrollo del territorio e la promozione della registra-zione dei cani nell'anagrafe nazionale. "Ho appresocon soddisfazione la notizia dell'avvio di questo pro-getto finalizzato a contrastare il fenomeno del randagi-smo nella Regione Molise che denota la volontà diintraprendere un nuovo percorso di civiltà alla cui basevi è il rispetto per la tutela degli animali d'affezione.Questa iniziativa - ha spiegato il sottosegretario - con-ferma la serietà di intenti dei nuovi vertici dell'Asremche stanno mantenendo gli impegni sottoscritti nel di-cembre scorso con l'Ente nazionale per la protezionedegli animali (Enpa) di Campobasso alla presenza dirappresentanti del ministero"."Esprimo, pertanto, il mio apprezzamento per questache auspico essere una svolta storica "Cerca e trova" il progetto approvato dall'Azienda sani-taria regionale del Molise (Asrem), avrà una durata ditre anni e si svolgerà in collaborazione con la sezione

di Campobasso del-l'Ente nazionale pro-tezione animali(Enpa) e l'associa-zione "Italia verde". Ilmonitoraggio riguar-derà 20 Comuni, 10in provincia di Cam-pobasso e altrettantiin quella di Isernia,che verranno indivi-

duati dall'Asrem. Compito delle associazioni è verifi-care il rispetto all'obbligo di iscrizione dei caniall'anagrafe canina nazionale, scoraggiare i casi di ab-bandono attraverso una costante presenza sul territo-rio comunale, dissuadere e reprimere il maltrattamentodegli animali. Tra le altre finalità c'é anche quella di in-formare i cittadini delle sanzioni previste in caso dimancato rispetto delle norme vigenti. Le associazioni,inoltre, dovranno monitorare il territorio con cadenzaconcordata, organizzando la propria azione attraversouna specifica pianificazione da redigere mensilmente.

Randagismo: Asrem avvia progetto “Cerca e trova”

Iniziativa per promuovere l’iscrizione

anagrafe caninaNella foto, il sottose-gretario Martino

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13

STATISTICHE

ATTUALITA’SSMoliseMolise

Cure palliative, umanità e nes-suna sofferenza. All’hospice“Madre Teresa di Calcutta”

di Larino, i malati terminali di tu-more e quelli affetti da qualsiasi pa-tologia inguaribile, trovano il loroambiente ideale durante il tempoche li separa dalla fine della loroesistenza terrena. Il controllo deldolore, di altri sintomi e dei pro-blemi psicologici sociali e spiritualiè di fondamentale importanza. Lecure palliative affermano la vita econsiderano il morire come un pro-cesso naturale. Non affettano, néposticipano la morte. Offrono sol-lievo dal dolore e dagli altri sintomidisturbanti. Integrano gli aspettipsicologici e spirituali della cura delpaziente. Offrono un sostegno aipazienti per consentir loro di vivere

il più attivamente possibile fino allamorte e alla famiglia per affrontarela malattia e il lutto. Tutto ciò è di-sciplinato dalla legge regionale nu-mero 38 del 15 marzo 2010 sulle“Disposizioni per garantire l’ac-cesso alle cure palliative e alla te-rapia del dolore”, ma non risultanonormative specifiche in materia di

autorizzazioni ed accreditamentodegli hospice. I punti di forza della struttura di La-rino sono diversi. Cinque anni diesperienza, formazione continuacontatti con la rete nazionale, cre-scente rapporto di fiducia e stimacon il territorio, i cittadini, i medicidel Molise e delle regioni limitrofe.

Il responsabile della struttura è ildottor Mariano Flocco, specialistain terapia del dolore ed esperto incure palliative. Il suo impegno ri-ceve impulso, oltre che dalle con-vinzioni scientifiche, da posizionifilosofiche ed esistenziali chevanno ben al di là del ruolo profes-sionale e che lo coinvolgono com-pletamente fino a renderlodisponibile tutto il giorno tutti igiorni. La struttura in cui opera ildottor Flocco e il resto del perso-nale è già adeguata agli scopi conarredo, attrezzature e ambienta-zione. Inoltre, è importante la pre-senza attiva e di supportodell’opera dei volontari dell’asso-ciazione “Madre Teresa di Calcuttaonlus”. Ma l’hospice di Larino deve fareanche i conti con diverse criticità.L’equipe multidisciplinare è incom-pleta e insufficiente per le esigenzelegate ai dieci posti letto, ancor piùrispetto ai sedici totali disponibili,ma non attivi. C’è la disponibilità diun solo medico nel ruolo di respon-sabile: il dottor Flocco può avva-lersi del supporto di altri duedirigenti medici (Egidio Del Ve-scovo e Anna Marra). La psicologaattualmente in servizio, Paola DiSabato, ha un contratto part-time ein scadenza a giugno 2011. La di-sponibilità del suo tempo è assolu-tamente insufficiente ed incontraddizione con ogni logica elinea guida relativa agli hospice.Eppure, il suo impegno lavorativova costantemente oltre quello pre-visto, senza nessuna forma di in-dennizzo economico aggiuntivo.Inoltre, mancano le figure deglioperatori sanitari di supporto agliinfermieri, i quali sono costretti asvolgere ogni genere di compito.Infine, manca la figura del capo-sala. Per cui, in un momento eco-nomico difficile, invece di spararenel mucchio operando tagli oriz-zontali, bisognerebbe eliminare iveri sprechi e ripartire dalle eccel-lenze. E l’hospice di Larino è unadi queste.

Antonio Di Monaco

Nessuna sofferenza per i malati terminali che trovano il loro ambiente ideale

Hospice di Larino, cure palliative e umanitàLa struttura frentana, diretta dal dottor Flocco, esiste da cinque anni.

Ma soffre ancora della carenza di importanti figure professionali

L’impegno è di garantireun prezioso sostegnoa quanti sono alla finedi un percorso di malattia

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14SERVIZI

Anno I Numero 619 marzo 2011

L’intervistaMario Pietracupa nominato assessore e vice presidente della Giunta regionale

“Ero in panchina, ora torno a giocare”In conferenza stampa di presentazione, ha volutamente usato il gergo calcistico

per riprendere il filo del discorso politico con il presidente Iorio

Personaggio di spicco dellaNeuromed, poi consigliereregionale, già presidente

del Consiglio e, infine, assessoree vice presidente della Giunta.Mario Pietracupa, con una bat-tuta, fa il suo esordio dicendo di“essere stato troppo tempo inpanchina. Ora dovrò prima sgran-chire le gambe prima di poteredare il massimo”. Ma tanta l’emo-zione palesata.Sente il peso della responsabi-lità“Guai se non dovessi sentirlo.Così come non posso nascon-dere una forte emozione dinanzialla nomina voluta dal presidente.Vuol dire che sento vicino l’istitu-zione e, dinanzi, a questa grandeprova istituzionale riesco adavere un senso di riverenza nel-l’emozionarmi perché sento vivo ilpeso di partecipare alla crescitadella mia gente. Il momento cheviviamo è fra i più difficili degli ul-timi anni. Cosa può importare adun cittadino normale, alle presecon problemi molto concreti, di unconsigliere regionale che oraentra in giunta? Ci vuole grandeattenzione ai cittadini oggi. Sonopoco interessati, legittimamente,alle operazioni politiche. Molto dipiù lo sono ai risultati. Dopo dueanni di pausa relativa torno conuna grande voglia di gioco disquadra, di lavorare insieme suobiettivi comuni. Ritengo che c’èun tempo adeguato per incassarequalche buon risultato e chiudereil mandato con importanti ri-forme”.Diversi i punti che il neo asses-sore ritiene di dovere coglierenei mesi che separano dallenuove elezioni. Ha già degli

obiettivi?“Mi auguro di potere chiudere lariforma dei nuclei industriali per-ché c’è necessità di una seria ri-forma dei consorzi che stannoattraversando un periodo certa-mente non florido anche alla lucedella grave crisi congiunturale.Ma c’è la necessità di un com-plessivo riordino istituzionaledella Regione che deve portare alordinamento delle semplificazioni

amministrative per consentire aicittadini di potere avere servizi

tempestivi e risposte al pari con leesigenze maturate. E’ un mo-mento sicuramente difficile per ilPaese e proprio per questo checome classe politica dobbiamomettere in campo tutte le nostreenergie per dare risposte”.Adc – Iorio, quali i rapporti?“L’Adc è parte integrante del cen-trodestra e ritenevamo che fosseun’anomalia tutta molisana ve-dere il nostro partito fuori dalla

coalizione. Con il presidente Iorioabbiamo parlato spesso in questeultime settimane fino alla ricuci-tura di alcuni strappi che si eranoavuti. Il nostro deve essere ungioco di squadra e su questo ab-biamo convenuto con il presi-dente un programma da portare acompimento prima del terminedella legislatura. E’ lo sforzo poli-tico che dobbiamo compiere perdare alla gente molisana la cer-tezza degli interventi”.E il domani?“Abbiamo gettato le basi ancheper la prossima legislatura perchéil programma che andiamo a deli-neare deve essere in condizionedi guardare alle prospettive futuredella regione. Il Molise ha la ne-cessità di avere un nuovo periododi stabilità politica per potereguardare al domani con maggioreottimismo. Per questo occorreuna classe politica moderata ca-pace di fare questo passo. Suquesto andremo a lavorare”. Come mai non ci saranno lesue dimissioni da consigliere?“Non ci saranno perché siamo afine legislatura e diventerebbeassurdo procedere in tal senso.Ma anche per non alimentare ul-teriori polemiche, che ritengostrumentali, sullo Statuto. Se ra-gioniamo in termini di budget èininfluente se il numero dei con-siglieri è 30 o 32. Tagliando le in-dennità i costi della politica siabbattono lo stesso. Quello chenon si può accettare, però, è il ri-corso continuo all’autorità giudi-ziaria, le cose si risolvonopoliticamente La verità è chedobbiamo avere il coraggio di ri-portare la politica tra la gente perrestituire voce ai cittadini e ri-prendere il filo di un confrontoche si è andato perdendo”.

Antonio Gianfri

Nella foto, Mario Pietracupanominato assessore e vicepresidente della Giunta regio-nale

L'Azienda sanitaria regionale del Molise(Asrem) ha istituito all'ospedale 'Cardarelli'di Campobasso

il Centro territoriale di riferimento della Fibrosicistica. In Molise, secondo i dati dell'Asrem, siipotizza la presenza di circa 13 mila portatorisani, mentre i pazienti attualmente noti sono 50con un'età media che si attesta intorno ai 17,4

anni. In questa ottica la prevenzione rappre-senta un elemento determinanteper la cura della malattia. L'obiettivo del Centroterritoriale è quello di creare un sistema inte-grato territorio-ospedale che assicuri la conti-nuità assistenziale del paziente fibrocistico e lariduzione dei costi della spesa sanitaria. Tra glialtri scopi, quello di diffondere nell'opinione pub-

blica la conoscenza sui bisogni di salute e di ri-cerca dei malati di fibrosi cistica, l'organizza-zione di misure di prevenzione realizzabili inraccordo con le Unità operative ospedaliere, tracui la diagnosi precoce con programmi di scree-ning neonatale, la diagnosi diportatore sano nei famigliari dei malati e quellaprenatale per le coppie di portatori sani.

Istituto centro territoriale fibrosi cisticaIn Molise 13 mila portatori sani

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15SERVIZISSMoliseMolise

LA DENUNCIA

Mera propaganda elettorale.A Italo Marinelli, segretarioregionale dell’associazione

sindacale dei Medici dirigenti, laconvenzione tra l’Asrem e l’ospe-dale Bambino Gesù di Roma nonva giù. “Pur valutando positiva-mente l’accordo in sé, in virtù dellecompetenze che arrivano in re-gione – spiega – ritengo che lepriorità dell’assistenza ospedalierae in particolare di quella pediatricasiano altre”. La convenzione disci-plina l’erogazione di servizi di assi-stenza pediatrica nel nosocomio diLarino, ed è sulla situazione dellasanità molisana che l’analisi di Ma-rinelli si fa impietosa: “Le strutturedi pediatria rimaste sono in condi-zioni di forte difficoltà, vista la ca-renza di personale medico. Cosìnon sono messe in condizione dioperare come potrebbero e vorreb-bero. In alcuni casi poi, le strutturedi pediatria che si fanno carico deipunti nascita, non operano in con-dizioni di sicurezza perché mancala copertura h24. Inoltre, mancapure una rete – importantissima,sottolinea il dottore – di trasportoneonatale, attiva in tutte le regioniitaliane tranne la Valle d’Aosta(dove però c’è un solo punto na-scite) e il Molise”. Un quadro deso-late, continua Marinelli “in quantomanca pure una vera organizza-zione del servizio delle emergenzepediatriche. Se non erro, solo aCampobasso è sempre presenteun pediatra in ospedale”.Il punto però è capire se tali cri-ticità vanificano la bontà dell’ac-cordo con il Bambino Gesù?“Ripeto, l’accordo in sé è positivo,ma ci sono una serie di priorità chesecondo noi (del sindacato AnaoAssomed, ndr) andavano affrontatee risolte” a priori. Insomma, spiegail dottor Marinelli, “sarebbe stato ilcaso di rafforzare il sistema pedia-trico ospedaliero molisano, invece

di smantellarlo come avvenutonegli ultimi anni. Penso al forte in-debolimento di pediatria conl’esodo di tanti professionisti versoaltre strutture nazionali, senza chevi sia stato un rimpiazzo di figureapicali”.Mi fa qualche esempio?“Basti pensare a Termoli, dovec’era un’unità operativa complessacon un primario… ebbene questoprimario è stato tolto e l’ospedaledi Termoli è stato declassato ad

unità operativa semplice”.Mi faccia capire. Sta dicendo che

la convenzione con il BambinoGesù è uno specchietto per le al-lodole?“Beh…” il dottore tentenna e lo in-

calzo.Una semplice operazione eletto-ralistica? “Questo è poco ma sicuro. Noi ab-biamo un sistema pubblico di pe-diatria che è stato messo incondizione di non funzionare, conterritori montani che versano incondizioni di forte difficoltà. Termoliè stata declassata, a Campobassosono state fuse pediatria e neona-tologia che sono due cose ben di-verse, eccetera. Queste operazionihanno letteralmente messo in gi-nocchio la pediatria molisana, e al-lora si tira fuori il coniglio dalcappello. Tutto ciò senza un mi-nimo di coinvolgimento preventivodegli operatori del settore”.Non sapevate nulla dell’immi-nente accordo?“No. Una cosa calata completa-mente dall’alto. Va detto che io at-tualmente lavoro in un’altraregione…”.In Umbria e so che è scappatovia, sbaglio?“Scappato via, esatto. Perché nonmesso in condizione di lavorare de-centemente”.Però, mi scusi, quello con ilBambino Gesù è un accordo im-portante. O no?“Nessuno lo mette in discussioneinfatti; si tratta di un’istituzione pre-stigiosa. Stando alla convenzioneperò (i medici romani, ndr) do-vrebbe fornire prestazioni di primolivello: quelle cioè che (i medici mo-lisani, ndr) già dovrebbero fare inautonomia”.Un doppione?“Sì, verranno periodicamente daRoma degli specialisti ma il pro-blema è di chi opera ogni giorno inMolise e non è messo in condi-zione di fare il suo lavoro”.

Mi perdoni dottore. Abbiamo fir-mato una convenzione all’avan-guardia, ma non abbiamo glistrumenti fisici per fare bene?“Sì. Cosa andranno a fare questispecialisti a Larino dove non c’èuna struttura in grado di supportarlicompletamente?”. Breve pausa e ildottor Marinelli aggiunge: “Ci sonoaspetti postivi, come l’attività di fil-tro per le migrazioni. Invece di an-dare a Roma per farsi visitare, lo sipuò fare direttamente in Molise.Tuttavia, in generale, l’operazionemortifica il sistema pubblico ancheperché il Bambino Gesù è di pro-prietà di un altro stato”.Allude al Vaticano? “Esatto. In pratica il sistema pub-blico abdica completamente”.Mi sta dicendo che è come se loStato italiano stipulasse conven-zioni con delle cliniche private inSvizzera? “A Lugano, esatto. Maquesto segue la distruzione scien-tifica del sistema ospedaliero regio-nale”.

Aldo Fabio Venditto

Nelle foto il pediatra Italo Ma-rinelli, responsabile dell’unitàdi pediatria semplice del-l’ospedale di Gubbio e segre-tario regionale del sindacatodei medici dirigenti

Parla Italo Marinelli dopo la stipula dell’accordo

Convenzione Bambin Gesù, un parto complicato“Mera propaganda elettorale che non risolve i problemi della pediatria”

Per il segretario regionale dei medici dirigenti, non era questo il da farsi

Il Centro Radiologico Potito ha istituito un premio dedicato agiovani radiologi per produzioni scientifiche inerenti la Radio-logia Muscoloscheletrica.

Il premio è dedicato alla memoria e nel ricordo del Dott. Dome-nico Potito, fondatore del Centro Radiologico Potito di Campo-basso, appassionato cultore della RadiologiaMuscoloscheletrica, socio benemerito della SIRM, nel 1995venne insignito del diploma di benemerenza “Una vita per la ra-diologia”, in occasione del centenario della scoperta dei RaggiX.

Il premio sarà assegnato nel corso del Congresso Nazionaledella sezione di Radiologia Muscoloscheletrica della Società Ita-liana di Radiologia Medica (SIRM).L’ammontare della somma del premio è stata stabilita in 5000euro, da assegnare a giovani radiologi under 35 per contributiscientifici nel campo della Radiologia Muscoloscheletrica.Il premio ripartito in parti uguali (euro 2.500,00) sarà assegnatoda un ‘apposita commissione giudicatrice alla migliore comuni-cazione scientifica e al miglior poster presentati al prossimoConvegno Nazionale in programma a Varese il 19-21 Maggio.

Premio scientifico “Domenico Potito”

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16ATTUALITA’

Anno I Numero 619 marzo 2011

IN PRIMO PIANO/3

Dal 1 aprile 2011 cambiano leregole per ottenere l’esen-zione dalla quota di parteci-

pazione alla spesa sanitaria (ticket)per condizione economica. I citta-dini non potranno più attestare, tra-mite la firma sulla ricetta, il dirittoall’esenzione per reddito .Non cambiano i criteri che danno di-ritto all’esenzione ma cambia solo ilmetodo con il quale si certificano leesenzioni per reddito.Dal 1° aprile 2011 i medici di fami-glia e i pediatri di libera scelta - inapplicazione del Decreto 11 novem-bre 2009 - utilizzeranno uno speci-fico elenco fornito dal sistemaTessera Sanitaria ( Sistema TS –Accesso utente) per assegnare lacondizione di esenzione da redditoai propri assistiti per le sole prescri-zioni legate alle prestazioni specia-listiche.Pertanto: gli assistiti che godono ditali esenzioni dovranno verificare lapresenza del proprio nominativonell’elenco in possesso dei medicipresso il proprio medico curante; gliassistiti che non sono inseriti in talielenchi, ma che ritengono di posse-dere i requisiti per avere i beneficiprevisti per i codici E01- E02 - E03ed E04 dovranno recarsi agli ufficidel Distretto di appartenenza perrendere un’autocertificazione, se-condo modalità definite dalla nor-mativa.Il modulo per l’autocertificazioneverrà rilasciato esclusivamente die-tro esibizione della tessera sanitariae sarà intestato al titolare del diritto.Le autocertificazioni dovranno es-sere rese in relazione ai redditi per-cepiti nell’anno 2010.L’esenzione per disoccupazione –E02 – per il momento non viene de-terminata dal sistema TS ma auto-certificata dall’assistito. - La validità dell’elenco degli esentiin possesso dei Medici di famiglia odei Pediatri sarà aggiornato dal si-stema Tessera Sanitaria entro il 31marzo di ogni anno.

COME SI DOVRA’ PROCEDERE

- all’atto della prescrizione da partedel Medico di famiglia o del Pedia-tra, l’assistito (o altro che per essone ha titolo), richiede l’indicazionesulla ricetta del codice di esenzioneper condizione economica e, contale atto, dichiara la sussistenza deirequisiti necessari per usufruire ditale beneficio;- il medico prescrittore verifica lapresenza del nominativo negli elen-chi forniti dal sistema Tessera Sani-

taria, • se esso è presente riporta il co-dice validato sulla ricetta ; a talefunzione i medici accederanno uti-lizzando le credenziali di autentica-zione già distribuite per il certificatodi malattia telematico;• in caso contrario il medico non in-dica alcun codice di esenzione, bar-rando la casella N della ricetta, edinvita l’interessato a recarsi pressogli sportelli distrettuali dell’ASReMper rendere l’eventuale autocertifi-cazione. L’autocertificazione dovrà essereresa dall’interessato ( o da chi peresso ne ha titolo), munito di validodocumento di identità e della tes-sera TEAM.

CHI HA DIRITTO ALL’ESENZIONEPER REDDITO- le persone con più di 65 anni e ibambini con meno di 6, con redditofamiliare complessivo inferiore a36.151,98 euro;- chi ha la pensione sociale o lapensione al minimo, con più di 60anni, e i familiari a carico, con red-dito familiare complessivo inferiorea 8.263,31 euro, incrementato finoa 11.362,05 euro se il coniuge è acarico, e di ulteriori 516,46 euro perogni figlio a carico;- i disoccupati con più di 16 anni re-gistrati nei Centri per l’impiego, inpassato già occupati, e i familiari acarico, con reddito familiare com-plessivo inferiore a 8.263,31 euro,

incrementato fino a 11.362,05 eurose il coniuge è a carico, e di ulteriori516,46 euro per ogni figlio a carico.

Antonella Basile

L’autocertificazione per velocizzare l’iter procedurale

Esenzioni ticket, cambiano le regoleDal 1 aprile n uove modalità per ottenere l’esenzione dalla quota di partecipazione

Dai medici di famiglia per l’elenco fornito dal sistema tessera sanitaria”

Addio alla vecchia ricettacartacea e via libera alla ri-cetta medica elettronica,

che dovrebbe portare circa 2miliardi di euro di risparmiol'anno per le casse dello Stato.La Gazzetta ufficiale di sabato 5marzo ha infatti pubblicato il de-creto del ministero dell'Econo-mia che stabilisce la chiusuradella fase di sperimentazione esancisce l'avvio a regime del si-stema di trasmissione telema-

tica dei dati delle ricette del Ser-vizio sanitario nazionale. Capo-fila sarà la Regione ValleD'Aosta, nella quale il nuovo si-stema partirà il 1 aprile 2011. Aseguire toccherà all'Emilia Ro-magna (1 maggio), Abruzzo,Campania, Molise, Piemonte eProvincia autonoma di Bolzano(1 luglio), Calabria e Liguria(1settembre) e Basilicata (1 otto-bre). Mentre l'estensione del si-stema alle altre Regioni sarà

stabilita con successivi decreti.Il decreto stabilisce inoltre che,dall'avvio a regime del sistema, imedici, per non risultare ina-dempienti, dovranno trasmettereelettronicamente ogni mesel'80% dei certificati. Una piccolarivoluzione, in sostanza, chepermetterà al paziente di recarsiin farmacia semplicemente conla tessera sanitaria accompa-gnata da un codice corrispon-dente alla ricetta desiderata.

Al via la ricetta elettronica Inizia la Valle D’Aosta.

In alto, lo sportello di preno-tazione analisi; a destra, il mi-nistro Renato Brunetta

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IL CASO

17ATTUALITA’SSMoliseMolise

Mucche, cavalli, capre, polli emaiali: in Molise la popola-zione animale non è un in-

sieme indistinto e sconosciuto, maviene regolarmente registrata e, peralcune specie, i singoli animali sonoaddirittura dotati di “passaporto”. IlMolise, è una regione territorio assairicco di allevamenti: la sola popola-zione bovina supera 70 mila capi e ilnumero dei suini è di poco inferioreai 30 mila. L’esigenza di una vera epropria “anagrafe” centralizzata èdettata dalla necessità di conoscereil patrimonio zootecnico e, ancor piùimportante, di monitorare costante-mente lo stato sanitario dei capi edegli allevamenti, operazione resapiù semplice dall’ulteriore registra-zione della localizzazione geogra-fica delle aziende. Il sistemaanagrafico permette un interventorapido e tempestivo in caso dimalattie contagiose prevenendonela diffusione. L’individuazione imme-diata dell’azienda infetta e i movi-menti che la riguardano, rendonopossibile risalire all’origine del foco-laio e, mediante i controlli sulle de-stinazioni, verificarne l’eventualediffusione. Inoltre l’etichettatura dellecarni e di tutti i prodotti di origine ani-male consente di sequestrare i lottiriferiti agli allevamenti o agli animalicontagiati e disporre ulteriori esami.La rintracciabilità degli animali edei prodotti alimentari da essi deri-vati è un importante elemento diprevenzione a tutela sia del pro-duttore sia della salute del consu-matore. In Molise già negli anni2000, in linea con i Regolamenti Co-munitari, è stato avviato il progettodi un’anagrafe informatizzata di tuttigli allevamenti zootecnici della Re-gione; un progetto cui l’amministra-zione regionale ha dato massimaimportanza destinando fondi per larealizzazione e l’implementazione diuna Banca Dati Regionale riservataalla zootecnia e accreditata dallastessa Banca Dati Nazionale. Ciò adimostrazione del rilevante peso diquesto settore nell’economia moli-sana sia per il numero di allevamentie capi di tutte le specie presenti, siaper l’indotto di commercio e indu-strie di trasformazione dei prodotti diorigine animale.Come avviene la registrazioneanagrafica?Innanzitutto tutti i proprietari devonoregistrare il proprio allevamentopresso l’Asrem. Nella regione visono più di 13 mila allevamenti dianimali, di cui circa 5 mila suini,2000 bovini, 1.180 equini, circa3000 ovini e circa 300 avicoli.

A ogni allevamento viene attribuitoun codice di 8 caratteri: i primi tre ri-portano il codice ISTAT del comunedi residenza, i successivi due lasigla automobilistica della provincia,gli ultimi tre segnano il numero cheidentifica lo specifico allevamento al-l’interno del comune. Accanto al co-dice viene riportato un sottocodice ditre cifre, scelto dalla sola RegioneLombardia e necessario per indivi-duare, all’interno di un’azienda, i di-versi proprietari, le diverse specieallevate e gli indirizzi produttivi (adesempio per l’allevamento bovino: L= latte, CR = Carne Rossa, CB =Carne Bianca). Per la specie bo-vina, ogni capo presente nell’alleva-mento deve essere identificatomediante due diverse modalità: tra-dizionale, con due cartellini di co-lore salmone per i capi iscritti ai librigenealogici o giallo per i capi noniscritti, applicati ciascuno a un padi-glione auricolare, su cui vengono ri-portate le lettere IT (capo di15origine italiana) e il codice identi-

ficativo individuale, elettronica,dove l’etichetta sull’orecchio sinistroviene sostituita con un bottone elet-tronico contenente un chip. Il chipelettronico permette una più rapidalettura mediante dei rilevatori elettro-nici, ma diventa anche strumentomoderno di gestione dei singoli capidella mandria. Ad esempio, quandouna mucca si avvicina alla mangia-toia, un sistema “legge” il chip appli-cato all’animale, e trasmette i datiidentificativi al computer, che dosa ilmangime in funzione dei soggetti e,per esempio, della produzione dilatte.

Per ovini e caprini (specie di mi-nore impatto numerico nella nostraregione) dal luglio del 2005 la moda-lità ricalca la medesima dei bovini:identificazione individuale, registra-zione dei capi sul registro di caricoe scarico di allevamento e registra-zione in banca dati (Regionale e Na-zionale) delle movimentazioni perpartita. Per i suini il marchio di iden-tificazione viene invece tatuato sul-l’orecchio sinistro, ed è composto da10 caratteri: anche qui compare lasigla IT con gli otto caratteri del co-dice di registrazione in banca datidell’azienda. L’altezza dei caratteri

del marchio è di 5 millimetri, mentrela loro larghezza e il colore devonoessere tali da consentire una chiaraleggibilità. Per la specie suina vigel’obbligo di registrare in Banca Datila movimentazione delle partite de-stinate sia agli allevamenti che almacello. Ciò assolve all’obbligo ditracciabilità degli animali e dei loroprodotti. Per le altre specie (pol-lame, conigli) dove non è possibileuna identificazione degli animali siaper la quantità di capi che per la loromorfologia, la tracciabilità viene ri-spettata mediante l’identificazionedell’azienda, il monitoraggio deglispostamenti delle partite di animaliaccompagnati da certificazione sa-nitaria e la registrazione degli eventisu appropriati registri aziendali.Come curiosità, riportiamo cheanche le api, sono presenti sul terri-torio regionale circa 100 apiari, sonocensite in anagrafe e quindi i loroprodotti (miele, propoli, cera, ecc.)sono tracciabili. Si controllano glispostamenti delle arnie perchéanche per loro esistono malattie tra-smissibili.Il sistema fornisce la garanzia chenei prodotti che entrano nel circuitocommerciale non vi sia presenza diresiduidi farmaci o di contaminanti ambien-tali come i prodotti usati in agricol-tura: erbicidi, anticriptogamici, ecc.Infine le api oltre ad essere necessa-rie per l’impollinazione dei fiori, sonoun valido indicatore eco-biologico ela morìa di api per cause non patolo-giche (virali, batteriche o parassitarie)è considerata un importante indicedell’inquinamento ambientale.

Un vero e proprio passaporto per la sicurezza dei cittadini

Con l’anagrafe degli animaliallevamenti sani e tavole sicure

Il provvedimento vede il Molise all’avanguardia per la qualità delle carni

Diventa fondamentaleassicurare la genuinitàdei prodotti per evitarepericolose patologie

Antonella Basile

L’Asrem (Azienda Sanitaria regionale Molise) comunica che, venerdì 25 marzo 2011,verranno attivate le operazioni di migrazione telefonica dalla vecchia alla nuova cen-trale telefonica su tutte le strutture ricadenti nel territorio dei Distretti di Campobassoe Bojano-Riccia, compreso il Presidio ospedaliero “A. Cardarelli” di Campobasso.

Verrà quindi sospeso dalle ore 14,30 alle ore 18,30 il n. telefonico del centralinoASREM 4091.Per contattare il centralino ASREM saranno attivi i seguenti numeri:

0874-4381040874-9224536620946673292508023

Il servizio di Emergenza Territoriale “118” funzionerà regolarmente e potrà esserecontattato senza alcun disservizio.

AVVISO

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IL TERRITORIO

18ATTUALITA’

Anno I Numero 619 marzo 2011

Molise e Lazio sono le Regionipiù deficitarie per il 2009 ri-guardo al Piano di rientro

per il riequilibrio del deficit sanitarionel primo triennio (2007-2009): èquanto emerge dal Rapporto ''Os-servasalute 2010'' presentato al-l'Università Cattolica del SacroCuore di Roma. Nel 2009, solo Sici-lia (46 euro) e Abruzzo (37 euro) sisono posizionate al di sotto del disa-vanzo medio pro capite nazionale(54 euro), mentre Lazio e Molise siconfermano le regioni più deficitarieper il 2009 (rispettivamente 244euro e 225 euro pro capite) e neldato cumulato 2001-2009, rispetti-vamente 2.285 euro e 1.803 euro.Questa, nuda e cruda, la notizia dif-fusa dalle agenzie. Ancora una voltala sanità della nostra regione fa fareuna brutta figura a tutto il Molise chenon riesce a tirarsi fuori dai pasticcie dai deficit prodotti dalle gestionipassate, ci riferiamo, in particolare aquella tanto reclamizzata dell'inge-gnere Florio.Oggi c'è Percopo al suo posto e sisperava che le cose fossero miglio-rate, ma non è così. I numeri par-lano chiaro e costringono il Governoa persistere nel mettere sotto tutelala sanità molisana attraverso lo stru-mento del commissariamento.Una bella tirata di orecchie, comun-que, Percopo se la merita tutta.Prima di tutto perchè ancora nonmette i conti a posto, ma anche – esoprattutto – perchè il suo sitema ditagli fatti a caso, sta trasformando la

sanità regionale in una specie di laz-zaretto, dove non funziona piùniente. Il primo esempio è quello deipronto soccorso di Campobasso,Isernia e Termoli che, dopo la chiu-

sura degli stessi reparti a Larino,Agnone e Venafro, sono diventatidelle bolge dantesche dove arrivanocentinaia di poveracci al giorno chenon si sa più dove smistare. Con itagli ai posti letto ospedalieri, non sisa più dove mandare i malati che re-stano per ore e ore su brandine eletti di fortuna. Finchè i parenti se lirivengono a prendere e li portanofuori regione.E passiamo ai reparti di ostetricia eginecologia. Anche qui stessa mu-sica. Con i tagli a Larino, Agnone eVenafro, i posti letto dei tre ospedalimaggiori non ce la fanno a smaltire

tutti i ricoveri necessari.Da Termoli cominciano ad andare apartorire in Puglia, da Isernia e Ve-nafro vanno a Cassino.Non perchè non si fidino degli ospe-dali molisani, ma semplicementeperchè non c'è posto per le futuremamme.Il caso della provincia di Isernia èemblematico. C'è un solo ospedalein cui si può partorire: il FerdinandoVeneziale del capoluogo pentro. Maci sono solo otto posti letto. Ottoposti letto per un'intera provincia.Conclusione: si va a fare figli fuori

casa, a Cassino o a Roma, per i piùfacoltosi che scelgono sempre di piùle cliniche private della capitale. Etutto ciò nonostante il primario diIsernia sia Luigi Falasca, uno dei mi-gliori professionisti d'Italia. Stimatoanche all'estero. Pensate chequando era primario ad Agnone, dalui venivano a partorire donne diogni regione d'Italia e finanche dallaGermania.Ma oggi Falasca i miracoli non li puòfare. Ci sono solo otto letti per unapopolazione di novantamila abitanti.Percopo, se ci sei, batti un colpo.

Ignazio Annunziata

Molise e Lazio sono le Regioni più deficitarie

Sanità, i conti fanno acquaLa politica non c’entra, risolto in modo incruento il problema (per degenti e operatori)

con l’autorizzazione del direttore generale dell’Asrem Percopo. Esperimento esportabile?

Nel tondo, il direttore gene-rale dell’Asrem, Sergio Per-copo

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Dall’analisi del Piano Sanitario2011- 2013 si evince che unodegli obiettivo primari del no-

stro Paese è rilancio della ricerca.L’importanza e la nobiltà di questo in-tento accomuna tutti, ma la sua fatti-bilità non è cosa facile nel nostroBelpaese, dove la ricerca è malpa-gata e ha pochi fondi. Esistono realtàdove, nonostante non poche diffi-coltà, la ricerca è completamente alservizio del paziente in un’ottima tra-slazionale, ovvero i risultati arrivanodirettamente al letto del paziente dailaboratori di ricerca offrendo curetempestive e d’avanguardia: gliIRCCS. Modello perfetto di integra-zione tra clinica ricerca è l’IRCCSNeuromed di Pozzilli Ivi l’integrazioneconsolidata di questi due elementiconsente diagnosi celeri e terapieappropriate, in un circolo virtuoso alcui centro è il paziente. L’Istituto ècentro d’eccellenza ad altissima spe-cializzazione nel settore delle neuro-scienze, ogni intervento diventa unpasso in avanti per approfondire letecniche neurochirurgiche, l’ampiacasistica indagata consente di pro-porre studi clinici attenti e conclusioniaffidabili. Inoltre continui sono gli in-vestimenti di Neuromed nel potenzia-mento tecnologico e ciò consenteanche una ricerca di elevato valorescientifico per quanto riguarda la dia-gnostica per immagini ed interventi-stica. Grazie all’acquistodell’angiografo biplano rotazionale3D si stanno aprendo nuovi studisull’esecuzione di procedure di Neu-roradiologia interventistica sempremeno invasive e senza rischi, per iltrattamento endovascolare di aneuri-

smi e malformazioni vascolari, signi-ficati i risultati nelle procedure di In-terventistica spinale, come lavertebro-cifoplastica - ricostruzionemediante l’iniezione di cemento divertebre fratturate - ed il trattamentopercutaneo delle sindromi dolorose

vertebrali).Per l’oncologia estrema-mente significati sono i dati raccoltidalla medicina nucleare che impiegaapparecchiature Pet-Tc, utilizzandooltre ai radiofarmaci di base anchequelli sperimentali come l’F- Colina,l’F- Dopa, l’F- Naf.

Numerosi sono stati i lavori pubblicatisu riviste internazionali di settore.L’Impact Factor normalizzato delNeuromed è stato pari a 610,8 nel2009 (impact factor journal accidenton people di 5007,68 nel 2009).

Per il futuro bisognerà lavorare ancora di più su questa strada

La ricerca: l’anima della NeuromedL’Istituto di Pozzilli ha dimostrato nel tempo la capacità di assicurare prestazioni

di rilievo scientifico che hanno superato i confini nazionali

Ilaria Pucci

IL TERRITORIO

20ATTUALITA’

Anno I Numero 619 marzo 2011

Iprogetti di ricerca dei i ricercatori del Neuromed sono statisegnalati alla stampa scientifica americana a San Diego(USA) durante il congresso annuale della Società Ameri-

cana di Neuroscienze, dove ogni anno si riuniscono più di30.000 ricercatori provenienti da ogni parte del mondo chepresentano i risultati delle loro ricerche sulla fisiopatologia delsistema nervoso centrale e periferico.Ben 5 gli abstract dei ricercatori del Neuromed selezionati per “l’estremo interesse e perl’attualità dei risultati presentati”. Quindi non solo ottimi risultati per i ricercatori del Neuromed ma anche grande capacità diessere al passo con i tempi.Tre i poster che hanno avuto come oggetto la “Sclerosi Multipla” : Beneficial effect of mGlu4 receptor activation on animal models of experimental autoimmuneencephalomyelitis on DA rats and experimental autoimmune neuritis in Lewis rats (Effettibenefici dell’attivazione dei recettori mGlu4 in modelli animali sperimentali di ence-falomielite e neurite autoimmune in ratti).

mGlu4 receptor-like immunoreactivity in the cerebrospinal fluid of patients with multiple scle-rosis and mice with experimental autoimmune encephalomyelitis (Immunoreattività per irecettori mGlu4 nel liquor di pazienti con Sclerosi Multipla in topi con encefalomieliteautoimmune sperimentale).

Effects of fingolimod, an oral active drug for multiple sclerosis, on neurodegeneration/neu-roprotection mechanism (Effetti del fingolimod, un farmaco attivo per via orale controla Sclerosi Multipla, sui meccanismi di neurodegenerazione/neuroprotezione).

Cinque i lavori selezionati dalla SoAttualità delle ricerch

La ricerca di Neuromed sb

Nella foto Angelo Percopo,direttore generale dell’Asrem,l’azienda sanitaria regionalemolisana.

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Il 5 per mille, un gesto sempliceche non costa nulla.

Inizia la campagna: Oggi la ricerca,domani la cura.

Grazie per aver creduto nella ricerca e nel futuro.Grazie per aver fatto un semplice gesto che noncosta nulla e vale tanto.Grazie per aver acceso una speranza per coloroche giocano un importante partita il cui prezzo è lavita.Grazie per aver aiutato Maria Teresa, Antonio, Gio-vanna, Richard e gli altri ricercatori del Neuromedche ogni giorno lavorano per trovare cure sempre piùefficaci per prevenire e affrontare le malattie neurolo-giche .Grazie per aver creduto che i sogni diventano realtàse ci sono molte persone ad impegnarsi per lo stessoobiettivo.

I fondi che Neuromed ha ricevuto grazie alla generositàe alla sensibilità di chi ha finora destinato il 5 per mille delsuo reddito a questa struttura sono stati investiti in treprogetti di ricerca, tuttora in corso:

1) Impianto di una struttura per la stabulazione e lostudio di mini-pigs da adoperare per ricerche su te-rapie geniche e cellulariObiettivo: sperimentare una terapia cellulare per con-trastare le conseguenze dell’infarto del miocardio; con la

ricerca si intende verificare se l’impianto di cellule stami-nali seminate su una matrice biodegradabile possa ripri-stinare la funzione cardiaca dopo l’infarto.

2) Analisi delle basi genetico-molecolari dell’acci-dente cerebrovascolare e del danno vascolare inmodello animali e nell’uomoObiettivo: identificare meccanismi molecolari da usarecome target nella prevenzione e terapia degli eventi car-dio-vascolari; la ricerca viene condotta in collaborazionecon il Centro MDC di Berlino e con l’Università del Mi-chigan.

3) Implementazione delle tecnologie per l’analisi delmovimento nel contesto di una Rete Clinica Regio-naleObiettivo: sviluppare una rete territoriale, trasferibile allivello nazionale, di Alta Specializzazione per la gestioneclinico-riabilitativa di patologie neurologiche, ortopedichee reumatologiche attraverso l’analisi della postura e delmovimento e delle loro variazioni rispetto a una situa-zione di normalità.

Molto può essere fatto. Aiutare la ricerca significa aiutarela vita.

IL PRIVATO CHE FUNZIONA

21TERRITORIOSSMoliseMolise

Carlo ha perso i suoi ricordi: ha l’Alzheimer.Giulio vive con il tremore essenziale: ha il Parkinson.Giada deve imparare a gestire le sue crisi: è epilettica.Filippo deve operarsi: ha un tumore cerebrale.Aiuta la ricerca sulle malattie neurologiche:Dona il 5 per mille a Neuromed.

Il 5 per mille è un’imposta sul reddito che le persone pos-sono indirizzare a sostegno della ricerca sanitaria e dialtre attività sociali. Tale possibilità non comporta in alcunmodo un aumento delle tasse e non sostituisce l’8 permille. Farlo è semplicissimo occorre solo firmare il riqua-dro ricerca sanitaria presente nei moduli della dichiara-zione dei redditi (Unico, 730, Cud, etc.). Inoltre vi è anchela possibilità di specificare a quale istituto di ricerca devol-

vere la propria quota dell’imposta. Specificando il codicefiscale 00068310945 si può scegliere di donare il 5 permille al Neuromed, l’Istituto Neurologico Mediterraneo.L’impegno di Neuromed è quello di un continuo sguardoal futuro senza dimenticare che al centro del suo ope-rato c’è il paziente e la volontà di questa struttura di of-frire cure all’avanguardia e di altissimo livello per quantoconcerne le neuroscienze e la cura delle malattie del si-stema nervoso centrale periferico. Occorre ricordareche la ricerca in ospedale consente di offrire ai pazienticure innovative ed efficaci e, se incrementata, può con-sentire di raggiungere traguardi nuovi e significativi, so-prattutto per la cura di malattie a forte impatto sociale,quali Alzheimer, Parkinson, Epilessia, Sla, Sclerosi Mul-tipla, malattie rare.

5 per mille volte grazie: Ecco cosaè stato fatto in Neuromed

Ricordiamo che il fingolimod è un farmaco per il trattamento della Sclerosi Multipla già pre-sente sul mercato Italiano ed Europeo e non negli USA, dove sta per essere approvato. Ilfatto che i ricercatori del Neuromed abbiamo dimostrato che tale farmaco abbia un effettoneuroprotettivo ha suscitato grande interesse in tutta la comunità scientifica.

Il quarto poster presentato ha avuto invece come oggetto “il ruolo protettivo dei recettorimetabotropici per il glutammato mGlu4 contro il danno ischemico cerebrale” (Protec-tive role for mGlu4 metabotropic glutamate receptors against ischemic brain damage). I ri-sultati hanno dimostrato che l’attivazione farmacologica dei recettori mGlu4 può migliorarela sintomatologia dopo un evento ischemico e ridurre l’entità del danno (riduzione della

morte dei neuroni). Questo effetto è stato osservato anchequando la molecola è stata somministrata 20 minuti dopo l’in-duzione del danno cerebrale nei topi sottoposti ad ischemiacerebrale acuta, un modello sperimentale animale che simulal’ictus nell’uomo.

Il quinto poster “I recettori metabotropici per il glutammato sono coinvolti nella fisiopato-logia di un modello animale di sindrome di Angelman, che rappresenta un modello animaledi autismo monogenico” (Metabotropic glutamate receptors are involved in the pathophysio-logy of the Angelman’s syndrome animal model of monogenic autism), ha presentato datisu una malattia rara, la sindrome di Angelman, che si manifesta durante l’età dello sviluppoe causa ritardo mentale e disturbi autistici. Tale patologia ereditaria (per un difetto di unsingolo gene), presenta una sintomatologia complessa che comprende microcefalia, convul-sioni, ridotta o assenza di linguaggio, atassia e disturbi autistici. Questa ricerca potrebbeaprire nuove prospettive per ricerche future sulla “sindrome del pupazzo felice” così definitaper la tendenza che hanno i soggetti a sorridere continuamente.

ocietà Americana di Neuroscienzehe di estremo interesse

balordisce anche San Diego

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22IL CASO

Anno I Numero 619 marzo 2011

TIRO INCROCIATO

Per dieci ore è rimasto sulla ba-rella al pronto soccorso diTermoli. Un anziano di Porto-

cannone colto da un ictus. I fami-liari, vedendo i ritardinell’erogazione della prestazione,hanno chiamato il proprio medico difamiglia che, giunto, sul posto ha ri-scontrato l’avanzato stato dell’ictus.Da qui il ricovero immediato. A se-guito dell’accaduto, si è tenutapresso la Direzione Sanitaria del-l’ospedale San Timoteo di Termoli lariunione convocata dal direttore re-sponsabile dell’ Osservatorio regio-nale sulla qualità dei servizisanitari, dott. Alberto Montano, l’in-contro in merito alle problematichedel Pronto Soccorso. Alla riunionehanno partecipato il direttore Sani-tario dell’ASREM Giancarlo Pa-glione, il direttore Sanitariodell’Ospedale Filippo Vitale, il diret-tore dell’Unità Operativa del P.S.Antonio Occhionero unitamente alcaposala.Nell’ incontro volto ad affrontare iproblemi relativi in particolare atempi di attesa lunghi da parte deipazienti che afferiscono al ProntoSoccorso di Termoli e svoltosi con

spirito costruttivo e collaborativo, siè partito dall’analisi dei dati e delleprestazioni erogate e dalla valuta-zione del personale assegnato alreparto.Questi sono i dati:- I pazienti che si sono rivolti alP.S. sono 46106 (anno 2009) e46.000 (anno 2010)- Il 26,3% dei pazienti è inqua-drato attraverso il triage in codicebianco cioè prestazioni non gravie non urgenti- Solo il 16,8 % degli accessiesita in ricovero ospedaliero- Al P.S. sono assegnati 15 in-fermieri di cui 2 part time e 9 OTA.6 infermieri sono assegnati allaMedicina d’Urgenza

- I tempi di attesa per i pazientiin codice giallo e rosso (pazientigravi e urgenti) sono pratica-mente nulli - Molto lunghi risultano spessoi tempi per i codici non gravi - Quasi il 30% del personale in-fermieristico in servizio pressol’ospedale S.Timoteo e il distrettosanitario risulta non utilizzabile outilizzabile parzialmente per pro-blemi di salute o permessi (legge104 ecc.)

L’elevato numero di accessi rendeevidente che la popolazione di rife-rimento del Pronto Soccorso del-l’Ospedale S. Timoteo risulta moltosuperiore a quella dei residenti, do-vendo essere considerati i flussi tu-ristici estivi e il numero elevato dipersone che lavorano giornalmentenell’ambito del territorio di Termoli,oltre che la semplicità di accessoanche da aree limitrofe extraregio-nali. Questo rappresenta certa-mente un problema di pressionecostante sulla stessa struttura sani-taria che deve essere tenuta pre-sente in termini di programmazioneed organizzazione sanitaria.Dall’analisi dei dati del personaleemerge una relativa carenza ri-spetto al numero di infermieri otti-male, da inquadrare però in uncomplessivo problema relativo atutte le struttura sanitarie regionali ea cui si sta cercando di porre rime-dio pur nelle difficoltà derivate dallafase di riorganizzazione comples-siva del Sistema SanitariRegionale. Ad ogni modo il DirettoreSanitario Paglione si è impegnatoad inviare all’ospedale S. Timoteoentro pochi giorni 3 ausiliari OTA everificare la possibilità di altri 2.Si è deciso inoltre di fare una veri-fica e un controllo degli accessi im-propri al P.S. relativi a pazienti chenon dovrebbero rivolgersi ad unastruttura deputata all’ urgenza qualeil Pronto Soccorso.

Daniele Rinino

Il fatto è accaduto al pronto soccorso di Termoli. Una commissione di verifica

Dieci ore sulla barellaE’ stata la direzione sanitaria a volere vedere cosa e perchè è accaduto nella struttura

CAMPOBASSOospedale Cardarellicentralino0874 / 4091

ISERNIAospedale Venezialecentralino0865 / 4421

TERMOLIospedale S. TIMOTEOcentralino0875 / 71591

FARMACIE CAMPOBASSO

MANZONIVia Manzoni Alessandro, 89Tel. 0874.97070

NERILLIVia Monforte, 2Tel. 0874.311373

PICCAVia Mons. Bologna, 24Tel. 0874.416177

PAOLOVia Monforte, 63Tel. 0874.416327

CIPOLLAPiazza Cesare Battisti, 11Tel. 0874.65391

COMUNALE 2Via XXIV Maggio, 180Tel. 0874.66811

COMUNALE 1Via Calabria, 37Tel. 0874.483629

COMUNALE 3Via Toscana, 24Tel. 0874.65873

DI TOROP.zza Gabriele, 32Tel. 0874.311018

CARUSOCorso V. Emanuele II, 69Tel. 0874.415360

CASTIGLIONEVia XXIV Maggio, 14Tel. 0874.65105

GIAMPAOLOPiazza Pepe Gabriele, 39Tel. 0874.94076

GRIMALDIVia Marconi Guglielmo, 3/5Tel. 0874.311259

FARMACIE ISERNIA

SILVESTRIVia Lazio, 10Tel. 0865.50789

DI GIROLAMORampa MercatoTel. 0865.50625

DI TOMMASOC.so G. Garibaldi, 48Tel. 0865.50891

FORTINIP.zza G. Carducci, 15Tel. 0865.414123

SAN LAZZAROVia Tedeschi G., 39Tel. 0865.299310

FARMACIE TERMOLI

MARINOC.so Nazionale, 42/44 Tel. 0875.706234

CAPPELLAVia Maratona, 1Tel. 0875.703233

SPAGNOLETTI Via Molise, 78 Tel. 0875.703846

TRABOCCHIVia Tevere, 17 Tel. 0875.705030

CARUSOVia Delle Querce, 1/FTel. 0875.751898

CENTRALEC.so Nazionale, 102 Tel. 0875.702492

D’ABRAMOPiazza Garibaldi Tel. 0875.706769

umeri utiliumeri utiliNN OSPEDALI & FARMACIE

Nella foto, l’ospedale San Ti-moteo di Termoli teatro delcaso segnalato da un lettore

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