PRISMI S.p.A. Viale M. Finzi, 587 | 41122 Modena (MO), Italy T. +39 059 3167411 | F. +39 059 885345 | Numero Verde 800 974440 [email protected] | www.prismi.net Capitale Sociale € 10.497.539,00 i.v. | R.E.A. Mo-364187 P.I. | C.F. | Reg. Imp. Di MO n. 03162550366 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO PREVISTO DAL D. LGS. N. 231/2001 PARTE GENERALE Approvato con delibera del C.d.A. del 20/3/2019
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PRISMI S.p.A.
Viale M. Finzi, 587 | 41122 Modena (MO), Italy T. +39 059 3167411 | F. +39 059 885345 | Numero Verde 800 974440 [email protected] | www.prismi.net Capitale Sociale € 10.497.539,00 i.v. | R.E.A. Mo-364187 P.I. | C.F. | Reg. Imp. Di MO n. 03162550366
MODELLO DI ORGANIZZAZIONE,
GESTIONE E CONTROLLO
PREVISTO DAL
D. LGS. N. 231/2001
PARTE GENERALE
Approvato con delibera del C.d.A. del 20/3/2019
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INDICE
STORIA E DESCRIZIONE DELLA SOCIETÀ 4
PREMESSA 6
DISCIPLINA GENERALE 8
Il Decreto Legislativo n. 231/2001
Reati presupposto delle responsabilità amministrativa dell’ente
Sistema sanzionatorio e presupposti di responsabilità dell’Ente
Effetti del Modello
OBIETTIVI E FINALITÀ PERSEGUITI CON L’ADOZIONE DEL MODELLO
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23
APPROVAZIONE E RECEPIMENTO DEL MODELLO 24
MODIFICHE ED INTEGRAZIONI DEL MODELLO 24
ATTUAZIONE DEL MODELLO 25
I PRINCIPI GENERALI DI CONTROLLO A CUI È ISPIRATO IL MODELLO DI PRISMI S.P.A. 25
L’ORGANISMO DI VIGILANZA 26
REPORTING VERSO L’ORGANISMO DI VIGILANZA 30
RACCOLTA E CONSERVAZIONE DELLE INFORMAZIONI 32
FORMAZIONE ED INFORMAZIONE DI TUTTO IL PERSONALE COMPRESI I SOGGETTI IN
POSIZIONE APICALE
32
SELEZIONE DI COLLABORATORI ESTERNI E PARTNER - OUTSOURCER 33
SISTEMA DISCIPLINARE 34
MISURE SANZIONATORIE NEI CONFRONTI DEI DIPENDENTI 34
MISURE SANZIONATORIE NEI CONFRONTI DEGLI AMMINISTRATORI E DEI SINDACI
MISURE SANZIONATORIE NEI CONFRONTI DI COLLABORATORI ESTERNI E PARTNER
REGISTRO DEI SOGGETTI CHE HANNO VIOLATO IL SISTEMA PREVENTIVO
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3
ALLEGATI
ALLEGATO 1 - Codice Etico
ALLEGATO 2 - Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n. 231
ALLEGATO 3 - Organigramma Societario
4
STORIE E DESCRIZIONE DELLA SOCIETÀ
Ragione sociale: PRISMI S.p.A.
Capitale sociale: Sottoscritto € 10.497.539,00
Versato € 10.497.539,00
Sede legale: 41122 - MODENA (MO)
Viale Finzi, 587
Numero R.E.A.: 364187
C.F.: 03162550366
Partita I.V.A.: 03162550366
Nel 2007 nasce PRISMI S.p.A. (Primi sui Motori sino al 2 ottobre 2017), spin-off di Syner.it
Informatica, da subito orientata alle PMI e al web marketing e fondata dall’attuale
Presidente Alessandro Reggiani nel 1998.
Nel 2008 viene avviata la diffusione nazionale dei servizi di Search Engine Marketing (SEM)
e di Search Engine Optimization (SEO) per il posizionamento sui motori di ricerca.
A luglio 2012 la società si quota sul segmento AIM di Borsa Italiana
Nel 2013 PRISMI acquisisce 3ding Consulting S.r.l., specializzata nei social network, Creare
Valore S.p.A. (poi incorporata) dedicata ai top spender, con un focus particolare sull’e-
commerce e 2ThePoint PSM S.r.l. specializzata nell’area grafica.
Nel 2017
✓ PRISMI firma un accordo con Google che la suggerisce come partner ai suoi
interlocutori
✓ A maggio nasce PRISMI CH Sagl.
✓ A luglio PRISMI incorpora CreareValore e nasce una nuova Business Unit.
✓ Ad ottobre PRISMI acquisisce il 51% di InGrandiMenti S.r.l. e l’80% di Wellnet S.r.l.
5
✓ A dicembre viene stipulato l’atto di fusione di 3Ding Consulting e 2thePoint in Wellnet.
Nasce la nuova Wellnet che ha come obiettivo quello di guidare le aziende nel percorso
di digital transformation (partecipata all’88,66%).
Nel 2018
✓ PRISMI acquisisce il 100% di InGrandiMenti.
✓ Prosegue costantemente l’innovazione di prodotto, l’aggiornamento dei processi e la
cura della qualità del servizio.
✓ Le vendite continuano a crescere rapidamente, testimoniando così anche la
soddisfazione dei clienti.
La Società ha per oggetto sociale le seguenti attività:
- produzione e commercializzazione di applicazioni e sistemi informatici e telematici, di
servizi di accesso internet, web ed information design;
- strutturazione, architettura, progettazione, realizzazione, modifiche e mantenimento di
siti web, portali internet, applicazioni di e-commerce, programmi informatici e telematici,
sistemi di sicurezza informatica;
- hosting, housing e mantenimento di siti web, portali internet e applicazioni di vario
genere;
- realizzazione, consulenza e formazione su posizionamento, indicizzazione e registrazione
dei siti internet sui motori di ricerca, gestione di campagna pay per click, banner e
quant’altro;
- gestione e invio di dem, promo e-mail, servizi di e-mail marketing, creazione,
predisposizione e gestione di banche dati, cataloghi multimediali, fornitura di tutti i servizi
ad essi collegabili ai fini della produttività, della comunicazione, dell’informazione e della
formazione per imprese, professionisti ed enti pubblici;
- assistenza tecnica ai programmi forniti, servizi e consulenza ad aziende ed enti in merito
alle varie attività connesse alla produzione di software, alla comunicazione e alla
formazione, produzione, commercializzazione e distribuzione di titoli multimediali, di
6
videogiochi, prodotti e sistemi software di natura didattica e di prodotti audiovisivi su
qualsiasi tipo di supporto.
PRISMI S.p.A., al 31/12/2018, impiega personale dipendente pari a 88 unità così suddivise:
- Dirigenti 4
- Quadri 4
- Impiegati
Di cui:
66
Impiegati P.T. 10
Impiegati T.D. 6
- Apprendisti 8
PRISMI è una Società per azioni con un sistema organizzativo verticistico di tipo
tradizionale così composto: Consiglio di Amministrazione e Collegio Sindacale.
Il controllo contabile è eseguito da una Società di Revisione esterna.
PRISMI è una Società emittente strumenti finanziari diffusi in misura rilevante.
PREMESSA
Il presente documento è stato redatto ai sensi e per gli effetti di cui al Decreto Legislativo
8 giugno 2001, n. 231 (d’ora innanzi anche “Decreto”), recante la “Disciplina della
responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni
anche prive di personalità giuridica, a norma dell’art. 11 della Legge 29 settembre 2000,
n. 300”, allo scopo di istituire formalmente un’efficace ed agile struttura composta da
regole, procedure e norme comportamentali che disciplinano l’organizzazione e la
gestione di PRISMI S.p.A..
Tale insieme di regole, di procedure e di norme comportamentali ed etiche costituisce il
Modello di organizzazione, gestione e controllo della Società.
7
Il Modello è stato elaborato sulla scorta delle norme di legge (artt. 6 e 7 del Decreto),
tenendo presente le Linee Guida dettate da Confindustria e non trascurando le
indicazioni provenienti dalla dottrina, nonché dalla prassi giurisprudenziale.
I principi e le disposizioni del presente documento trovano applicazione nei confronti
degli amministratori, dei soci, dei dipendenti ed infine di chiunque operi per conto della
Società in virtù di un rapporto di natura contrattuale, di qualsivoglia tipologia,
eventualmente anche temporaneo, nei limiti del proprio compito e delle responsabilità
ad esso connesse.
L’adeguamento del sistema organizzativo e gestionale alle esigenze delineate dal
Decreto Legislativo n. 231/2001 è stato coordinato dal Responsabile Organizzazione e
Qualità, con l’assistenza di professionisti esterni, esperti nei diversi settori interessati dal D.
Lgs. n. 231/2001.
L’attività del gruppo di lavoro finalizzata alla predisposizione del Modello si è
concretizzata:
nell’identificazione di settori/attività/aree sensibili, con riferimento ai reati
richiamati dal D. Lgs. n. 231/2001. Per giungere a tale risultato i professionisti esterni
hanno analizzato la struttura organizzativa e societaria della Società, previa
acquisizione della relativa documentazione (a titolo esemplificativo: statuto,
bilanci, verbali degli organi societari, manuale del sistema della qualità, ecc.). Gli
stessi hanno, inoltre, incontrato presso la sede operativa della Società (Viale Finzi,
587 - Modena) il Presidente del C.d.A. – in qualità di Responsabile di Progetto -,
nonchè i Responsabili delle varie aree che non agiscono in qualità di meri
esecutori delle decisioni prese dall’organo amministrativo
nell’esame analitico delle aree sensibili, con prefigurazione delle modalità e degli
strumenti attraverso i quali sarebbe possibile commettere i reati elencati nel
Decreto da parte dell’impresa, dai suoi organi amministrativi, dai dipendenti ed,
8
in generale, dalle figure contemplate dall’art. 5 del Decreto (anche attraverso
incontri e colloqui con i soggetti interessati);
nell’individuazione delle procedure comportamentali e dei protocolli esistenti -
siano essi formalizzati o meno - in riferimento alle sole aree individuate come a
rischio di reato;
nella definizione di standards di comportamento e di controllo per le attività che,
concordemente con la Società, si è ritenuto opportuno regolamentare;
nella individuazione delle modalità di gestione delle risorse finanziarie idonee ad
impedire la commissione di reati;
nel prevedere obblighi di informazione nei confronti dell’organismo deputato a
vigilare sul funzionamento e sulla concreta applicazione del presente Modello (di
seguito Organismo di Vigilanza oppure OdV);
nella previsione di un sistema disciplinare idoneo a sanzionare sia il mancato
rispetto delle misure indicate nel Modello, sia le violazioni del Codice Etico.
DISCIPLINA GENERALE
Il Decreto Legislativo n. 231/2001
Il Decreto Legislativo n. 231/2001 ha introdotto per la prima volta nel nostro Paese una
forma di responsabilità definita amministrativa, ma ritenuta da molti penale, dei soggetti
collettivi per la commissione di certi reati (espressamente previsti nel Capo I, Sezione III
del Decreto), posti in essere da soggetti apicali o dipendenti/collaboratori a vantaggio
o nell’interesse dell’ente stesso.
I soggetti collettivi destinatari della normativa sono:
- le persone giuridiche (enti ed associazioni forniti di personalità giuridica), ivi comprese
le fondazioni, le società di capitali (piccole, medie o grandi che esse siano) e quelle
cooperative;
- gli enti (società di persone e imprese individuali, nonché associazioni) anche sprovvisti
di personalità giuridica;
- gli enti pubblici che agiscono iure privatorum.
9
Per soggetti apicali il legislatore intende (art. 5 lettera a del relativo Decreto) le persone
che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell’ente o di
una sua unità organizzativa, dotata di autonomia finanziaria e funzionale, nonché quelle
persone che esercitano, anche di fatto, la gestione e il controllo dell’ente. A titolo
esemplificativo: i legali rappresentanti, gli amministratori, i direttori generali, i direttori di
stabilimento, ecc.
Per dipendenti/collaboratori il legislatore intende (art. 5 lettera b del relativo Decreto)
tutti coloro che sono sottoposti alla direzione o al controllo dei soggetti collocati in
posizione apicale.
Si evidenzia che la previsione di due distinti tipi di rapporti funzionali (posizione apicale e
posizione subordinata) è determinante per l’individuazione del criterio di imputazione
soggettiva della responsabilità diretta ed autonoma dell’ente.
Se il reato è commesso da un soggetto in posizione apicale, infatti, in virtù del rapporto
di cd. immedesimazione organica di questi con la società, la società si presume
colpevole salvo che provi la sussistenza di una causa di esonero da responsabilità, con
inversione dell’onere probatorio che grava dunque sull’ente stesso. Se il reato è
commesso da soggetto non apicale, la società risponde solo se il PM prova che essa
non ha ottemperato agli obblighi di direzione, vigilanza, controllo sui membri della sua
struttura organizzativa.
Reati presupposto delle responsabilità amministrativa dell’ente
La responsabilità dell’ente sussiste solamente per quei reati (consumati o anche
solamente tentati) espressamente previsti dalle disposizioni contenute nel Capo I,
Sezione III del Decreto e da leggi speciali, di seguito enucleati.
Tra i delitti previsti dal codice penale attinenti a rapporti con la Pubblica Amministrazione
(artt. 24 e 25 del Decreto):
Art. 316 bis c.p. - Malversazione a danno dello Stato
Art. 316 ter c.p. - Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato
10
Art. 317 c.p. – Concussione (anche se commesso da incaricato di pubblico
servizio, in virtù del richiamo all’art. 320 c.p., o da membri della Corte penale
Internazionale o degli organi delle Comunità europee, di funzionari delle
Comunità europee e di Stati esteri, in virtù del richiamo all’art. 322 bis c.p.)
Art. 318 c.p. - Corruzione per l’esercizio della funzione (anche se commesso da
incaricato di pubblico servizio, in virtù del richiamo all’art. 320 c.p., o da membri
della Corte penale Internazionale o degli organi delle Comunità europee, di
funzionari delle Comunità europee e di Stati esteri, in virtù del richiamo all’art. 322
bis c.p.)
Art. 319 c.p. - Corruzione per un atto contrario ai doveri
Art. 319 ter c.p. - Corruzione in atti giudiziari
Art. 319 quater c.p. – Induzione indebita a dare o promettere utilità (anche se
commesso da incaricato di pubblico servizio, in virtù del richiamo all’art. 320 c.p.,
o da membri della Corte penale Internazionale o degli organi delle Comunità
europee, di funzionari delle Comunità europee e di Stati esteri, in virtù del richiamo
all’art. 322 bis c.p.)
Art. 321 c.p. - Pene per il corruttore
Art. 322 c.p. - Istigazione alla corruzione
Tra i delitti previsti dal codice penale posti a tutela del patrimonio dello Stato o di altro
ente pubblico (art. 24 del Decreto)
Art. 640, comma 2, n. 1 c.p. - Truffa, se a danno dello Stato o di un altro ente
pubblico
Art. 640 bis c.p. - Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche
Art. 640 ter c.p. - Frode informatica se commessa ai danni dello Stato o altro ente
pubblico
11
Tra i delitti previsti dal codice penale posti a tutela della fede pubblica (art. 25 bis del
Decreto, inserito dall’art. 6 della Legge 23 Novembre 2001, n. 409, recante “Disposizioni
urgenti in vista dell’introduzione dell’Euro”):
Art. 453 c.p. - Falsificazione di monete, spendita e introduzione nello Stato, previo
concerto, di monete falsificate
Art. 454 c.p. - Alterazione di monete
Art. 455 c.p. - Spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete
falsificate
Art. 457 c.p. - Spendita di monete falsificate ricevute in buona fede
Art. 459 c.p. - Falsificazione di valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto,
detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati
Art. 460 c.p. - Contraffazione di carta filigranata in uso per la fabbricazione di carte
di pubblico credito o di valori di bollo
Art. 461 c.p. - Fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla
falsificazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata
Art. 464 c.p. - Uso di valori di bollo contraffatti o alterati
Art. 473 c.p. - Contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero
di brevetti, modelli e disegni
Art. 474 c.p. - Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi.
L’art. 15, comma 7, lett. b) della Legge 2009, n. 99 ha aggiunto l’art. 25 bis1 che amplia
la responsabilità dell’ente a diversi reati (alcuni di nuovo conio) contro l’industria e il
commercio previsti e disciplinati nel capo II, titolo VIII, libro II del codice penale:
Art. 513 c.p. (Turbata libertà dell’industria o del commercio)
Art. 513 bis c.p. (Illecita concorrenza con minaccia o violenza)
Art. 514 c.p. (Frode contro le industrie nazionali)
Art. 515 c.p. (Frode nell’esercizio del commercio)
Art. 516 c.p. (Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine)
Art. 517 c.p. (Vendita di prodotti industriali con segni mendaci)
12
Art. 517 ter c.p. (Fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di
proprietà industriale)
Art. 517 quater c.p. (Contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di
origine dei prodotti agroalimentari).
Tra i delitti, codicistici e non, con finalità di terrorismo o di eversione dell’ordine
democratico (art. 25 quater del Decreto, inserito dall’art. 3 della Legge 7/2003)
Art. 270 c.p. - Associazioni sovversive
Art. 270 bis c.p. - Associazioni con finalità di terrorismo anche internazionale o di
eversione dell’ordine democratico
Art. 270 ter c.p. - Assistenza agli associati
Art. 270 quater c.p. - Arruolamento con finalità di terrorismo anche internazionale
Art. 270 quater1 c.p. – Organizzazione di trasferimenti per finalità di terrorismo
Art. 270 quinquies c.p. - Addestramento ad attività con finalità di terrorismo anche
internazionale
Art. 270 quinquies1 c.p. – Finanziamento di condotte con finalità di terrorismo
Art. 270 quinquies2 c.p. – Sottrazione di beni o denaro sottoposti a sequestro
Art. 270 sexies c.p. - Condotte con finalità di terrorismo
Art. 280 c.p. - Attentato per finalità terroristiche o di eversione
Art. 280 bis c.p. - Atto di terrorismo con ordigni micidiali o esplosivi
Art. 280 ter c.p. – Atti di terrorismo nucleare
Art. 289 bis c.p. - Sequestro di persona a scopo di terrorismo o di eversione.
Delitti di cui all’art. 2 della Convenzione di New York del 9 Dicembre 1999,
richiamato dall’art. 25 quater. La disposizione citata elenca una serie di reati volti
a punire, genericamente, condotte volte a fornire, direttamente o indirettamente,
ma comunque volontariamente, fondi a favore di soggetti che intendano porre
in essere reati di terrorismo.
13
Tra i delitti in materia societaria previsti dal codice civile (art. 25 ter del Decreto, inserito
dall’art. 3 del D. Lgs. 11 aprile 2002, n. 61)
Art. 2621 c.c. - False comunicazioni sociali
Art. 2621 bis c.c. – Fatti di lieve entità
Art. 2622 c.c. - False comunicazioni sociali delle società quotate
Art. 2625, comma 2, c.c. - Impedito controllo
Art. 2626 c.c. - Indebita restituzione dei conferimenti
Art. 2627 c.c. - Illegale ripartizione di utili e riserve
Art. 2628 c.c. - Illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o della società
controllante
Art. 2629 c.c. - Operazioni in pregiudizio dei creditori
Art. 2629 bis c.c. - Omessa comunicazione del conflitto d’interessi (introdotto dalla
Legge n. 262/2005)
Art. 2632 c.c. - Formazione fittizia del capitale
Art. 2633 c.c. - Indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori
Art. 2635 comma 3 c.c. - Corruzione tra privati
Art. 2635 bis comma 1 c.c. - Istigazione alla corruzione tra privati