-
La valutazione del rischio da sovraccarico biomeccanicodegli
arti superiori con strumenti semplificati:la minichecklist
OCRA.Contenuti, campo applicativoe validazione
DANIELA COLOMBINI, E. OCCHIPINTI*EPM,Unit di Ricerca Ergonomia
della Postura e del MovimentoFondazione Don Carlo
Gnocchi-ONLUS-Milano** EPM,Unit di Ricerca Ergonomia della Postura
e del Movimento Fondazione IRCCS Policlinico Ca Granda- Milano
Med Lav 2011; 102, 1: 000-000
KEYWORDSSimple tools; OCRA method; repetitive movements
SUMMARYRisk assessment of biomechanical overload of the spine
and upper limbs with simplified tools: the OCRA mi-ni-checklist.
Content, field of applicability and validation. Background: The
OCRA method (3), which is sug-gested as a method to measure the
risk of biomechanical overload of the upper limbs in the ISO and
CEN biome-chanical standards (1, 2), provides criteria and
assessment tools for risk evaluation which can also be
downloadedfree from the web site: www.epmresearch.org. Objectives:
In line with the need to create tools for risk assessmentthat are
more easily applicable also by less experienced personnel, a method
to obtain a flexible and easy to handlerisk assessment for upper
limb repetitive movements was developed: the OCRA
mini-checklist.Methods: The toolpresented in detail here is not an
alternative to the OCRA method but must be regarded as an easy
alternative toderive simplified and yet reliable evaluation
results, even if with a degree of uncertainty with respect to the
clas-sic OCRA checklist or perhaps even higher with respect to the
more precise OCRA index.Results and conclusion:All the
simplifications and the criteria for their establishment are
detailed below and the field of application andlimitations are
discussed. This recently developed simple tool was organized in an
Excel file (miniCHECKLISTOCRA 18-10-10 monotask) that is also
available free on the site: www.epmresearch.org
RIASSUNTOIl metodo OCRA (3), suggerito come metodo di misura del
rischio del sovraccarico biomeccanico degli arti superiorinegli
standard ISO (4) e CEN (1) di biomeccanica, gi offre da anni
criteri e strumenti valutativi, anche su sup-porti informatici,
scaricabili gratuitamente dal sito www.epmresearch.org. In linea
con lesigenza di creare stru-menti di valutazione del rischio
sempre pi facilmente applicabili anche da personale meno esperto,
si voluto ar-rivare a predisporre uno strumento agile e maneggevole
di valutazione del rischio da movimenti ripetitivi degliarti
superiori: la mini-checklist OCRA. Tale strumento, che si presenter
nel dettaglio nel presente lavoro, non inalternativa al metodo
OCRA, ma da considerare come una sua derivazione semplificata che
consente di ottenereun risultato valutativo ancora attendibile,
anche tenuto in conto un certo margine di errore, nel confronto con
laclassica checklist OCRA o addirittura con lancor pi preciso e
puntiforme indice OCRA. Si dettaglieranno nei pa-
Pervenuto il 10.11.2010 - Accettato il 10.11.2010Corrispondenza:
Dr.ssa Daniela Colombini, Via Cadore 2, 20135 Milano - Tel. 0039
3387516233 - E-mail: [email protected]
LaMedicina del Lavoro
-
COLOMBINI AND OCCHIPINTI
PREMESSA E SCOPO
Si riprenda la descrizione dello schema di inter-vento, gi
fornito nello specifico capitolo del pre-sente volume, per
affrontare la prima mappaturadel rischio.Si era suddivisa la
modalit operativa secondo
tre livelli di intervento:1. livello di base (LIVELLO
KEY-ENTERS):va effettuata la identificazione rapida e com-plessiva
di possibili induttori di rischio attra-verso lutilizzo di
specifiche key enters: ci con-sente una lettura del posto di lavoro
globale eal contempo semplice per ciascuna delle prin-cipali
tipologie di rischio: movimentazione deicarichi, movimenti
ripetitivi degli arti superiori,posture, rumore, microclima, agenti
chimici, orga-nizzazione del lavoro, ecc.
2. primo livello di intervento (LIVELLOQUICK-ASSESSMENT): si
procede alli-dentificazione rapida della assenza di
rischio(indicato con il codice verde) o di condizioniad alto
rischio (codice critico) attraversolutilizzo di modelli di
quick-assessment. I mo-delli offerti riguardano solo lo studio del
so-vraccarico biomeccanico da movimenti ripeti-tivi e
movimentazione manuale carichi
3. secondo livello di intervento (STIMA/MISURA DEL LIVELLO
ESPOSITIVO):se dopo il processo di quick-assessment la po-stazione
non risulta a rischio assente, si dovrprocedere con la valutazione
analitica del ri-schio attraverso luso di veri e specifici
modellidi analisi.
Il metodo OCRA (3), suggerito come metodo dimisura del rischio
del sovraccarico biomeccanico de-gli arti superiori negli standard
ISO (2) e CEN (1)di biomeccanica, gi offre da anni criteri e
strumentivalutativi, anche su supporti informatici,
scaricabiligratuitamente dal sito www.epmresearch.org.
In linea con lesigenza di creare strumenti di va-lutazione del
rischio sempre pi facilmente appli-cabili anche da personale meno
esperto, si volutoarrivare a predisporre uno strumento agile e
ma-neggevole di valutazione del rischio da movimentiripetitivi
degli arti superiori: la mini-checklistOCRA. Tale strumento, che si
presenter nel det-taglio nel presente lavoro, pu essere
consideratoutile per operare una stima del rischio (esposizione)a
condizioni di sovraccarico biomeccanico degli artisuperiori; esso
non in alternativa al metodoOCRA, ma da considerare come una sua
deriva-zione semplificata che consente di ottenere un ri-sultato
valutativo ancora attendibile, anche tenutoin conto un certo
margine di errore, nel confrontocon la classica checklist OCRA o
addirittura conlancor pi preciso e puntiforme indice OCRA.
Sidettaglieranno nei paragrafi successivi, tutte lesemplificazioni
introdotte nonch i criteri per la lo-ro determinazione e, nelle
conclusioni, si discute-ranno i campi applicativi e i limiti. Anche
questomodello di simple tool viene offerto gi predispostosu
supporto informatico in Excel [miniCHECK-LIST OCRA 6-11-10 (V1)
monotask] disponibileanchesso sul sito: www.epmresearch.org.
IL MODELLO DI MINI-CHECKLISTOCRA PERLAVORI CARATTERIZZATI DALLA
PRESENZA DI UN
SOLO COMPITO RIPETITIVO (MONO-TASK)
La compilazione della scheda di pre-mappatura,per quanto
riguarda la parte riguardante il sovracca-rico biomeccanico, avr gi
fornito informazioni cir-ca la necessit o meno di affrontare il
secondo livellodi intervento e cio lesistenza di condizioni per
pro-cedere alla vera e propria stima del livello di rischio(cos
come del resto richiesto nel D.Leg. 81/08).La compilazione della
scheda di pre-mappatura
va dedicata a un lavoratore o a un gruppo di lavora-
2
ragrafi successivi, tutte le semplificazioni introdotte nonch i
criteri per la loro determinazione e, nelle conclusioni,si
discuteranno i campi applicativi e i limiti. Anche questo modello
di simple tool viene offerto gi predisposto susupporto informatico
in Excel (miniCHECKLIST OCRA 6-11-10 (V1) monotask disponibile
anchesso sul sito:www.epmresearch.org.
-
tori (gruppo omogeneo), che svolge nel turno lastessa mansione
ovvero gli stessi compiti lavorativi.La mansione descrive infatti
linsieme dei compitisvolti in un turno o comunque in un periodo
tem-porale anche pi lungo.Per affrontare correttamente la
valutazione del
rischio, necessario considerare due differenti tipidi
esposizione:- il lavoratore o il gruppo omogeneo di
lavoratorisvolgono un solo tipo di compito ripetitivo;- il
lavoratore o il gruppo omogeneo di lavoratorisvolgono pi compiti
ripetitivi.In questo primo paragrafo si illustrer, per fasi in
successione, il modello di approccio allanalisi peresposizione
ad un solo compito ripetitivo: il modellomono-task.
Dati anagrafici aziendali e identificazione delcompito
ripetitivo svolto (figura 1)
In questa parte si connota il nome dellazienda, ilreparto e la
denominazione del compito ripetitivosvolto dal lavoratore o dal
gruppo omogeneo. Si ri-chiede inoltre il numero dei lavoratori che
lo com-pongono, suddivisi per sesso.
Descrizione del turno di lavoro per il calcolo deltempo di
recupero, del tempo netto di lavororipetitivo e dei rispettivi
moltiplicatori (figura 2)
Questa parte di studio organizzativo non si di-scosta
sostanzialmente da quanto richiesto comu-nemente nel classico
metodo OCRA, specie perquanto riguarda il calcolo del tempo netto
di lavororipetitivo.Si dovr infatti scrivere nelle apposite
caselle,
dopo aver indicato la durata del turno:- la durata dei lavori
non ripetitivi (pulizie, ap-provvigionamenti, ecc.) in minuti;- il
numero delle pause effettive nel turno, di du-rata uguale o
superiore a 8 minuti (esclusa lapausa mensa). Andranno contate solo
le buo-ne pause cio quelle non distribuite prima del-la pausa mensa
o nellultima ora del turno;- la durata effettiva complessiva delle
pause(esclusa pausa mensa) in minuti. In tale duratacomprendere
invece tutte le pause;- la durata effettiva della pausa mensa se
presen-te interna al turno (retribuita) in minuti;- se esiste una
pausa mensa di almeno 30 minuti(fuori orario di lavoro) o altre
interruzioni di
MINI-CHECKLIST OCRA 3
Figura 1 - Descrizione dei dati organizzativi e individuazione
del compito ripetitivo svolto dal gruppo omogeneo in
lavorimonotaskFigure 1 - Description of organization data and
identification of repetitive task performed by the homogeneous
group in a mono-task job
-
COLOMBINI AND OCCHIPINTI
attivit (come trasferimenti in altre sedi delladurata di pi di
30 minuti), indicarne il nume-ro.La novit semplificativa in questa
prima parte
consiste nel fatto che che, una volta compilati que-sti semplici
dati organizzativi, nell apposito pro-gramma appariranno
automaticamente i primi trepunteggi di rischio:- il numero delle
ore senza adeguato recupero;- il moltiplicatore (correttore) della
durata del lavo-ro ripetitivo;- il moltiplicatore (correttore)
della carenza di tempidi recupero.Considerando questultimo fattore
di rischio ci-
tato, mentre nella precedente versione della check-list OCRA,
venivano forniti sei scenari di distribu-zione di pause durante il
turno lavorativo e perogni scenario era previsto un numero
corrispon-dente al relativo punteggio di rischio descrittivo
delfattore carenza di tempi di recupero, nella nuova ver-sione
della checklist OCRA (2), si propone unnuovo modello di calcolo
atto sia ad aumentarne laprecisione che a valorizzare lefficacia
degli inter-venti migliorativi. In esso, al numero di ore
senzaadeguato recupero rilevato, corrisponde un molti-plicatore da
applicare alla somma dei punteggi de-rivanti dagli altri fattori di
rischio (figura 2).
Confrontando ora i due scenari organizzativirappresentati nelle
figure 3 parte A e B si noteran-no, allaumentare del numero delle
pause dal primoesempio al secondo, sia la riduzione del numerodelle
ore senza recupero e quindi del corrisponden-te moltiplicatore del
recupero che la riduzione deltempo netto di lavoro ripetitivo e
conseguentemen-te la variazione del corrispondente moltiplicatore
didurata.Lapplicazione della minichecklist non richiede
la conoscenza del numero di pezzi prodotti nel tur-no per il
calcolo del tempo totale di ciclo calcolato daconfrontare con il
tempo di ciclo osservato: la deter-minazione del tempo di ciclo si
basa infatti su va-lutazioni osservazionali del compito. Si
richiede so-lo di descrivere se il lavoro ripetitivo
caratterizza-to da veri e propri cicli (nel caso indicarne una
du-rata rappresentativa in secondi) o se invece il com-pito
caratterizzato dal ripetersi degli stessi gestilavorativi pressocch
per tutto il suo tempo (es: li-mare pressocch tutto il tempo,
avvitare o incollarepressocch tutto il tempo) (figura 3) inoltre
richiesta una breve descrizione dello-
rario di distribuzione dei turni e delle pause. Valesempre il
criterio che le pause, da conteggiare comeeffettivi recuperi,
devono durare almeno 8 minuticonsecutivi e non devono essere
distribuite nellora
4
Figura 2 -Moltiplicatori (correttori) del fattore recupero in
funzione del numero delle ore senza adeguato recuperoFigure 2 -
Recovery multipliers depending on the number of hours without
adequate recovery
-
MINI-CHECKLIST OCRA 5
Figura 3 -Descrizione del turno di lavoro per il calcolo del
tempo di recupero, del tempo netto di lavoro ripetitivo, e dei
ri-spettivi moltiplicatoriFigure 3 -Description of the shift to
calculate recovery time, repetitive work net time, and respective
multipliers
-
COLOMBINI AND OCCHIPINTI
prima della pausa mensa n nellultima ora del tur-no: in questa
evenienza non vanno conteggiate co-me recuperi ma solo come tempo
da sottrarre alladurata del turno, onde ottenere il tempo netto di
la-voro ripetitivo. Si deve considerare come duratadelle pause
quella effettivamente utilizzata dai la-voratori (vale a dire la
durata utilizzata pi rappre-sentativa della realt) e non quella
ufficiale.Prima di iniziare la parte valutativa dei diversi
fattori di rischio, richiesto di definire quale arto sivoglia
valutare infatti si consiglia di descriverequello pi impegnato nel
lavoro. Se il lavoro fosseequamente ripartito fra i due arti,
apporre indicarela condizione per la voce BIL (bilaterale).
Valutazione dei fattori di rischio: la frequenzadelle azioni
tecniche
Lazione tecnica definita come azione compor-tante attivit
artro-muscolo-tendinea degli arti su-periori: non va identificata
col singolo movimentoarticolare (ad esempio una flessione,
estensione delpolso o del gomito o della spalla, ecc) ma con
ilcomplesso di movimenti che consentano il compi-mento di
unoperazione lavorativa semplice (adesempio: prendere un oggetto,
posizionarlo, ruotar-lo, ecc)Per misurare classicamente la
frequenza neces-
sario conoscere quante azioni tecniche si svolgonoin un dato
periodo di tempo (3):- per i lavori ripetitivi caratterizzati da
cicli con-tare le azioni tecniche di un arto (destro o sini-stro)
in un ciclo (a);- per lavori ripetitivi caratterizzati dal
ripetersidegli stessi gesti per buona parte del tempo,contare le
azioni tecniche di un arto (destro o si-nistro) in un periodo
rappresentativo di 1-2minuti (b);- il software, definiti il tempo
di ciclo e il tempodi osservazione, applicher la seguente
formulaper calcolare la frequenza di azione al minuto:
Frequenza = N. Azioni*60/Tempo (sec)
dove il Tempo rappresentato o dal tempo di ci-clo osservato (a)
o dal periodo di tempo rappresen-tativo individuato (b).
In tabella 1 si forniscono alcuni esempi delle pifrequenti
azioni tecniche: per maggiori dettagli siconsiglia di consultare il
sito: www.epmresearch.orgalla voce OCRA UTILITIES.In figura 4 a
presentato lo schema semplificato
per la valutazione del fattore frequenza propostodalla
mini-checklist OCRA.Si ricorda nuovamente che si tratta di
valutazio-
ni tramite osservazione del lavoratore e che il perio-do di
osservazione, su cui stimare la frequenza delleazioni tecniche, il
ciclo o il periodo rappresentati-vo di 1-2 minuti.La mini-checklist
OCRA prevede 3 scenari va-
lutativi :- scenario A): la frequenza delle azioni osservate
molto bassa: sono meno di una ogni 2 secon-di (meno di 30 azioni al
minuto);- scenario B): la frequenza delle azioni osservate cos alta
(molto pi di una al secondo) cherende difficile contarle;- scenario
C): lo scenario alternativo, quandonon si sia verificato n lo
scenario A) n il B)oppure quando un oggetto o un attrezzo mantenuto
in presa a lungo (azioni statiche).La scelta di questi criteri
finalizzata a velociz-
zare questa prima valutazione del rischio (tantoimportante
quanto spesso complessa). Si seleziona-no infatti i due scenari
estremi che non necessitanodi eccessiva esperienza nel
riconoscerli, per poi as-segnare un punteggio intermedio e
rappresentativoallo scenario centrale, quello di pi frequente
ri-scontro.Ogni scenario ha gi assegnato un punteggio
(che non viene reso visibile nel software) che seguei criteri
della checklist OCRA classica: punteggio 1per lo scenario A),
punteggio 9 per lo scenario B).Allo scenario intermedio assegnato
un punteggiofisso pari a 5, (punteggio utilizzato generalmenteper
una frequenza di 50 azioni al minuto). Si scelta questa misura
perch rappresentativa dellefrequenze lavorative pi spesso
riscontrate: si pre-ferito infatti, nella scelta dei criteri di
semplifica-zione, utilizzare tendenziali sovrastime del rischio.La
figura 4 parte A propone un esempio di com-
pilazione in cui viene segnalata la presenza delloscenario
intermedio (gli scenari evidenziati vannomarcati con una X). Il
punteggio per il fattore
6
-
frequenza comparir automaticamente unicamentein relazione alla
opzione selezionata (nellesempio uguale a 5).Nel caso si preferisse
conteggiare direttamente la
azioni tecniche nel ciclo (o nel periodo rappresen-tativo di
osservazione scelto), scrivere direttameneil numero delle azioni
conteggiate (relative allartoin osservazione) nellapposita casella
(figura 4 parte
B). Si otterr automaticamente la frequenza diazione e il
relativo punteggio: il risultato risulterpi preciso solo quando si
tratter di descrivere fre-quenze intermedie (fra quelle molto basse
e quellemolto alte).La tabella 2 mostra i punteggi utilizzati
dal
software corrispondenti ad ogni misura di frequen-za riportata.
Rispetto alla checklist OCRA classica,
MINI-CHECKLIST OCRA 7
Tabella 1 - Definizione delle principali azioni tecnicheTable 1
-Definition of main technical actions
Prendere Latto di afferrare un oggetto con la mano o le dita,
finalizzato a compiere unattivit unazione tecnica.Sinonimi:
afferrare, impugnare, riafferrare, riprendere.
Afferrare/riafferrare Le azioni di afferrare con destra e
riafferrare con sinistra vanno conteggiate come singoleazioni e
attribuite allarto che le ha effettivamente eseguite.Non usare il
termine passare loggetto allaltra mano perch risulta difficile
stabilire qualearto lo ha eseguito.
Posizionare Latto di posizionare un oggetto o un attrezzo in un
punto prestabilito unazione tecnica.Sinonimi: piazzare, appoggiare,
collocare, disporre, deporre; riposizionare, ricollocare, riporre
ecc.
Infilare/sfilare Latto di infilare o sfilare va conteggiato come
azione tecnica, in aggiunta allazione posizionarequando richiesto
luso di forza o quando la forma degli oggetti in lavorazione lo
richiedono.Sinonimi: estrarre.
Spingere/tirare Vanno conteggiate come azioni in quanto nascono
dalla necessit di applicare una forza, anche sedi lieve entit,
finalizzata ad ottenere uno specifico risultato.Sinonimi:
disaccoppiare, premere.
Rilasciare Lazione non va conteggiata come azione tecnica quando
un oggetto o un attrezzo, una voltafinito di usare, non viene
posizionato in un punto preciso, ma rilasciato per semplice
aperturadella mano o delle dita (ritorno passivo o per caduta).
Azionare Va conteggiata come azione quando lazionamento di un
attrezzo richiede luso di un pulsanteo leva con parti della mano o
una o pi dita. Se lazionamento viene eseguito pi volte
senzaspostare lattrezzo, conteggiare una azione per ogni
azionamento. Attenzione, specie se sitratta di azionare una leva o
altro attrezzo che richieda di essere re-impugnato ogni
volta,ricordarsi di ri-conteggiare lazione prendere prima
dellazione azionare.Sinonimi: premere pulsante, abbassare leva.
Azioni specifiche Esistono molte azioni tecniche, in aggiunta a
quelle fin qui elencate che specificamentedurante una lavorazione
descrivono la lavorazione di un oggetto, ad esempio: piegare o
ripiegare; curvare o ricurvare,
deviare; schiacciare, ruotare, girare; assestare; sagomare;
abbassare, battere, colpire; lanciare
Pennellare contare ogni singola passata sulloggetto da
dipingere
Raschiare contare ogni singolo passaggio sulloggetto da
raschiare
Levigare contare ogni singolo passaggio sulloggetto da
levigare
Pulire contare ogni singolo passaggio sulloggetto da pulire
Martellare contare ogni singolo colpo sulloggetto
-
COLOMBINI AND OCCHIPINTI
si usano solo i punteggi riferiti a situazioni in cui
illavoratore pu modulare il ritmo di lavoro, potendoin questo modo
di usufruire al bisogno di brevi in-terruzioni nella esecuzione
delle azioni.. Questacondizione sicuramente la pi tipicamente
ri-scontrabile nel lavoro artigianale e in tutti i contestiin cui
non si opera con ritmi vincolati.
Valutazione dei fattori di rischio: le postureincongrue
Le posture assunte ed i movimenti compiuti daidiversi segmenti
dellarto superiore, durante losvolgimento di lavori ripetitivi,
sono tra gli ele-menti che pi contribuiscono a determinare il
ri-
8
Figura 4 - Schemi operativi per la determinazione della
frequenza di azione attraverso luso di scenari prestabiliti (parte
A)o attraverso la scrittura del numero delle azioni tecniche
rilevate relative allarto in osservazioneFigure 4 - Operational
schemes for establishing frequency of movement through use of
predefined scenarios (Part A) or bywriting the number of technical
actions identified for the limb under observation
Tabella 2 - I punteggi utilizzati dal software corrispondenti ad
ogni misura di frequenza nel caso in cui venga riportato
nellamini-checklist il numero delle azioni tecnicheTable 2 - The
scores used by the software corresponding to each frequency
measurement when the number of technical actions is report-ed in
the mini-checklist
Frequenze inf.22,5 da 22,5 a 27,4 da 27,5 a 32,4 da 30 a 37,4 da
37,5 a 42,4 da 42,5 a 47,4
Punteggi 0,0 0,5 1,0 2,0 3,0 4,0
Frequenze da 47,5 a 52,4 da 52,5 a 57,4 da 57,5 a 62,4 da 62,5 a
67,4 da 67,5 a 72,4 sup 72,4Punteggi 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 10,0
-
schio di contrarre le diverse affezioni muscolo-scheletriche.La
descrizione/valutazione delle posture va ope-
rata sui consueti periodi temporali gi prima defi-niti per la
frequenza (il ciclo o il periodo rappre-sentativo) per ciascuno dei
quattro principali seg-menti anatomici dellarto superiore in
osservazione(perch pi sovraccaricato di lavoro). Si in pre-senza di
postura incongrua da segnalare per:- spalla: quando il gomito
raggiunge o supera,durante il lavoro, laltezza della spalla;-
gomito: quando sono presenti ampie e frequentiflesso-estensioni del
gomito (piegamenti e di-stensioni), o si devono ruotare
frequentementegli oggetti in lavorazione
(prono-supinazionidellavambraccio);- polso: quando necessario
compiere movimentio mantenimenti comportanti ampie deviazionidel
polso dal suo asse (flesso-estensioni, devia-zioni radio-ulnari);-
tipo di presa della mano: quando di fatto la ma-no non in presa di
grip (2) (tenere manigliedi diametro da 1 cm a 5 cm), ma le dita
tengo-
no gli oggetti in tutti gli altri tipi di presa qualiil pinch,
la presa palmare, la presa a uncino (2).Si ricorda che nella
checklist OCRA classica vie-
ne definita incongrua una postura o un movimentoquando il
segmento considerato costretto a rag-giungere, durante il lavoro,
escursioni angolari supe-riori al 50% della sua massima. Per
classificare il re-lativo impegno, si utilizzano poi punteggi in
cre-scendo (uno per ognuno dei 4 segmenti articolaricitati) a
seconda che la postura incongrua si prolun-ghi per 1/3, 2/3 o 3/3
del tempo di lavoro ripetitivo.In figura 5 si descrive lo schema
valutativo sem-
plificato proposto nella mini-checklist OCRA: vi siincludono
anche le immagini che illustrano e ren-dono pi facile il
riconoscimento delle principaliposture incongrue da analizzare.Per
ogni segmento articolare, in corrispondenza
delle frazioni temporali indicate, si apporranno del-le X al
manifestarsi dellevento. Per il gomito eper il polso, la presenza
di posture incongrue andrsegnalata solo quando levento si presenta
per al-meno i 2/3 del tempo (il tempo di ciclo e del perio-do
rappresentativo selezionato).
MINI-CHECKLIST OCRA 9
Figura 5 - Lo schema di rilevazione delle posture incongrue e
della stereotipia per il calcolo del relativo punteggioFigure 5 -
Scheme of detection of awkward postures and (stereotypy??)
repetitive movements?? for calculation of the relative score
-
COLOMBINI AND OCCHIPINTI
Cos come per punteggi delle posture incon-grue, i punteggi per
la stereotipia, sono quelli co-munemente gi adottati per la
checklist OCRAclassica.Si ricorda che va segnalata la presenza di
stereo-
tipia quando sono presenti:- cicli di durata brevissima,
inferiore ai 15 secon-di o addirittura inferiori agli 8 secondi,
ovvia-mente caratterizzati dalla presenza di azionidegli arti
superiori;- gesti lavorativi dello stesso tipo (azioni tecni-che
identiche eseguite nella stessa postura, an-che statiche) che si
ripetono per pi del 50%del tempo di ciclo o per quasi tutto il
ciclo. utile ricordare che vi pu essere presenza di
stereotipia anche in assenza di posture incongrue:ad esempio
azioni tecniche identiche, ripetute perbuona parte del tempo, anche
se eseguite in presatipo grip generano infatti punteggi di
stereotipia.In tabella 3 vengono riportati i punteggi utiliz-
zati per il calcolo del punteggio riguardante il fat-tore di
rischio posture incongrue, punteggi (del tuttoanaloghi a quelli
utilizzati nella checklist OCRAclassica) che variano in funzione
del gruppo artico-lare e della durata.I punteggi per la stereotipia
sonovisibili in figura 5. Il punteggio finale per le
postureincongrue dellarto superiore ottenuto automati-camente dal
software: si ricorda che per il suo cal-colo si utilizza il
punteggio peggiore fra i 4 seg-
menti articolari analizzati, sommandolo al punteg-gio della
stereotipia, quando presente.
Valutazione dei fattori di rischio: la forza (figura 6)
La forza rappresenta pi direttamente limpegnobiomeccanico
necessario per compiere una deter-minata azione tecnica (o sequenza
di azioni).La quantificazione della forza in contesti reali di
applicazione si presenta come problematica. Per su-perare tali
difficolt si suggerisce di:- intervistare i lavoratori addetti e
provare conloro ad eseguire il lavoro in questione;- ricorrere alla
scala proposta da Borg (CategoryScale for Rating of Perceived
Exertion - su 10punti) in grado di descrivere lo sforzo muscola-re
soggettivamente percepito durante lesecu-zione di alcune operazioni
lavorative.Le semplificazioni introdotte rispetto alla check-
list OCRA classica non riguardano pertanto laprocedura per
ottenere una informazione corretta:si devono comunque intervistare
il lavoratori! Pereseguire correttamente lintervista per il rilievo
deilivelli di forza, si deve richiedere pertanto se,
nelle-secuzione del compito ripetitivo in analisi, esistonoazioni,
gesti lavorativi che (figura 6):- richiedono forza moderata (vuol
dire pi che leg-gera, perch se leggera, linformazione
divienetrascurabile e non presa in considerazione nel
10
Tabella 3 - I punteggi utilizzati, in funzione della frazione
temporale di durata, per caratterizzare il fattore di rischio
postureincongrue per ciascun gruppo articolareTable 3 - The scores
used for the evaluation of the risk factor of awkward postures for
each limb section, depending on the respectivetime fraction of task
duration
Punteggi posture incongrue Meno di 1/3 Circa 1/3 Circa met Circa
2/3 Circa tuttodegli arti superiori del tempo del tempo del tempo
del tempo il tempo
Mano in presa pinch o 0 2 3 4 8palmare o uncino(non in grip)
Braccio quasi ad altezza spalla 2 6 8 12 24
Deviazioni estreme del polso 4 8
Ruotazione di oggetti o 4 8ampie flesso-estensioni delgomito
-
computo dei punteggi) e per quanto tempo inpercentuale del tempo
di ciclo (o del periodorappresentativo considerato) si protrae. Per
1/3il punteggio pari a 2, per met = 4, per 2/3=6, per tutto il
tempo = 8;- richiedono forza forte o molto forte, descritta co-me
presenza di picchi di forza e per quantotempo.Possono essere
presenti e quindi segnalati in con-
temporanea sia momenti a forza moderata che pic-chi di forza.
Nella figura 6 sono visibile anche i pun-teggi ad essi
corrispondenti che invece non appaio-no nel software, cos come per
tutti gli altri fattori.
Valutazione dei fattori di rischio complementari(figura 7)
Accanto ai fattori di rischio gi esaminati, la let-teratura ne
evidenzia altri, sempre di natura lavora-tiva, che devono essere
presi in considerazione nelprocesso di valutazione dellesposizione.
In questasede essi sono definiti come complementari, nongi perch di
importanza secondaria ma perch cia-scuno di essi pu essere di volta
in volta presente oassente nel contesto esaminato.Lelenco, non
necessariamente esaustivo, di tali
fattori comprende:- uso di strumenti vibranti (anche per una
partedelle azioni);
- estrema precisione richiesta (tolleranza di circa1-2 mm. nel
posizionamento di un oggetto);- compressioni localizzate su
strutture anatomi-che della mano o dellavambraccio da parte
distrumenti, oggetti o aree di lavoro;- esposizione a
raffreddamento o perfrigerazioni;- uso di guanti che interferiscono
con labilitmanuale richiesta dal compito;- scivolosit della
superficie degli oggetti mani-polati;- esecuzione di movimenti
bruschi o a strappo omolto veloci;- esecuzione di gesti con
contraccolpi (es. mar-tellare o picconare su superfici dure, usare
lamano come un attrezzo).Ciascuno di tali fattori va espresso solo
quando
la sua presenza occupa buona parte del tempo (al-meno 2/3
rispetto a quello di ciclo o del periodorappresentativo) oppure
rispetto ad una frequenzadi azioni data (es. colpi dati).Nel
modello di mini-checklist OCRA fornito
non vengono elencati tutti i fattori complementarima solo i pi
frequenti. Viene per lasciato unospazio per segnalare un eventuale
altro fattore pre-sente (tutti i fattori complementari sono
elencati inun foglio di commento che si apre cliccando sullavoce
COMPLEMENTARI altro).Per ogni fattore complementare segnalato,
il
punteggio uguale a 2; segnalando la presenza di
MINI-CHECKLIST OCRA 11
Figura 6 - Lo schema di rilevazione della forza per il calcolo
del relativo punteggioFigure 6 -Reporting schedule for force
score
-
COLOMBINI AND OCCHIPINTI
pi fattori, il valore massimo che comparir auto-maticamente pari
a 3.
Il punteggio finale della mini-checklist OCRA
Il punteggio finale nel nuovo modello di mini-checklist e
checklist OCRA aggiornata (2) deter-minato dalla:
- somma dei punteggi derivati dai fattori di ri-schio:
frequenza, forza, posture incongrue,complementari;- la loro
sommatoria quindi moltiplicata per ilcorrettore del recupero e
della durata (figura8).In tabella 4 si riportano i valori finali
espositivi
del metodo OCRA e il loro significato: per la mi-
12
Figura 7 - Lo schema di rilevazione dei fattori di rischio
complementari per il calcolo del relativo punteggioFigure 7 -
Schedule for detection of additional risk factors for calculation
of the relative scores
Figura 8 - Schema di calcolo del punteggio finale nel nuovo
modello di mini-checklist e checklist OCRA aggiornataFigure 8 -
Scheme for calculating the final score in the new mini-checklist
model and in the updated OCRA checklist
-
ni-checklist OCRA gli indici sono del tutto analo-ghi a quelli
utilizzati nella classica checklistConsiderando le semplificazioni
introdotte, si
voluto procedere ad un confronto fra i risultati ot-tenuti con
la classica checklist OCRA e la mini-checklist al fine di ottenere
una valutazione quanti-tativa del suo margine di errore.Il
confronto dei risultati stato esteso a 74
checklist OCRA gi compilate, scelte casualmentedal materiale di
4 diversi esperti: ad essi stato ri-chiesto di applicare a tali
valutazioni la mini-checklist per confronto.I risultati sono
rappresentati graficamente in fi-
gura 9 da cui risulta evidente lelevata associazionedei
risultati (p=0,000). Lerrore standard pari a1,39Per offrire una
maggior sicurezza predittiva del
rischio espositivo anche al risultato di questo mo-dello
semplificato di analisi, si sono calcolati i valo-ri delle rette
che delimitano al 95% di confidenza learee entro cui si raccolgono
in punti intorno allaretta di regressione illustrata in figura 9.In
tal modo, dato il valore ottenuto con la mini-
checklist OCRA, correggendolo con le formulesotto indicate (a) e
(b), rispettivamente per il limiteinferiore e superiore, si
ottengono i due valori espo-sitivi entro cui si identifica con
maggior probabilitil livello di rischio, pur considerando le
semplifica-zioni introdotte.= -0,31+(0,93* indice mini-checklist)
(a)= 1,8+(1,07* mini-checklist) (b)Nella parte finale del modello
informatizzato di
mini-checklist OCRA appariranno automatica-mente (figura 10):-
il punteggio parziale determinato da tutti i fat-tori di rischio ad
esclusione della durata;
- il punteggio parziale coi fattori frequenza. for-za, postura e
complementari: risulta utile per os-servare quanto incidano sul
rischio i due fattoriorganizzativi recupero e durata del lavoro
ripeti-tivo;- gli indici finali: il valore centrale e i due
valoriinferiore e superiore che delimitano larea di ri-schio;- la
sintesi dei punteggi finali per i differenti fat-tori di
rischio.
MINI-CHECKLIST OCRA 13
Tabella 4 - Classificazione dei valori finali ottenuti nel
metodo OCRA (indici e checklist)Table 4 - Classification of final
values in OCRA method (index and checklists)
Area Valori indice OCRA Valori check-list OCRA Classificazione
del rischio
Verde 1,6-2,2 5,1-7,59 AccettabileGiallo 2,3-3,5 7,6-11,0 Dubbio
o molto lieveRosso lieve 3,6-4,5 11,1-14,0 Presente lieveRosso
medio 4,6-9,0 14,1-22,5 Presente medioViola Oltre 9,0 Oltre 22,5
Intenso
Figura 9 - Rappresentazione grafica dellandamento deipunteggi
della checklist OCRA a confronto con quelli ri-cavati dalla
mini-checklist in 74 analisi appaiateFigure 9 - Graphical
representation of OCRA checklist scorescompared with those obtained
from the mini-checklist in 74paired analyses
-
COLOMBINI AND OCCHIPINTI
IL MODELLO DI MINI-CHECKLISTOCRA PERLAVORI CARATTERIZZATI DALLA
PRESENZA DI PI
COMPITI RIPETITIVI: LE MANSIONI MULTICOMPITI(MULTITASK)
RIPETITIVI
Una volta identificato il gruppo omogeneo di la-voratori addetti
a svolgere la stessa mansione (puessere che non vi sia la
possibilit di identificare ungruppo omogeneo in quanto tutti
svolgono man-sioni differenti: in questo caso si studier la
diversaesposizione di ciascun addetto), si potrebbe riscon-trare
che tale mansione composta da pi compitiripetitivi differenti tra
di loro.Ne forniamo un esempio. Per la preparazione di
un divano artigianale per imbarcazioni si possonodistinguere le
seguenti fasi, che si preferisce defini-re come compiti o
sub-compiti:A) preparazione delle sagomature in legno;B)
posizionamento e incollaggio delle imbottitu-re;
C) taglio dei rivestimenti;D) posizionamento dei rivestimenti e
graffetta-tura;
E) altro.Nei successivi paragrafi si esporr come condurre
questo tipo di valutazione del rischio per esposizio-ne a
molteplici compiti ripetitivi.
Il preliminare studio organizzativo per unaanalisi
multicompiti
Per affrontare questo tipo di studio, si predispo-sto un
ulteriore foglio di calcolo in Excel che con-sente, sempre
utilizzando la mini-checklist OCRA,di ottenere un valore espositivo
finale anche peresposizione a pi compiti (miniCHECKLISTOCRA 6-11-10
(V1) multicompiti) La prima parteda compilare, e cio quella
dedicata agli studi orga-nizzativi, perfettamente identica a quanto
richie-sto in una normale mini-checklist OCRA (figure 1e 3). Come
in precedenza riferito, tale parte consen-te lo studio delle pause
per la definizione dei molti-plicatori correttori per il tempo di
recupero e per la du-rata del/dei lavori ripetitivi. Si rimarca che
quando illavoratore esposto a pi compiti ripetitivi nel tur-no, il
tempo netto di lavoro ripetitivo consiste in so-stanza nella somma
della loro durata.Nella parte finale della scheda del primo foglio
del
software miniCHECKLIST OCRA 6-11-10 (V1)multicompiti, si
dovranno poi scrivere tutti i diversicompiti svolti dal lavoratore
o dal gruppo omogeneodei lavoratori e descrivere di ciascuno
(figura 11):- se si tratta di lavoro ripetitivo caratterizzato
dacicli con un tempo di durata definito, descrive-re la durata in
secondi;
14
Figura 10 - I punteggi finali e una sintesi dei punteggi
parziali per i differenti fattori di rischioFigure 10 - Final
scores and a summary of partial scores for the different risk
factors
-
- se si tratta di lavoro ripetitivo caratterizzatodalla
ripetizione di gesti ripetuti sempre ugualia se stessi,
caratterizzare il tempo di osserva-zione rappresentativo di 1 o 2
minuti;- fornire, per ciascun compito, la sua durata inpercentuale
rispetto alla durata totale dei lavoriripetitivi svolti nel turno
(figura 11); il tipo diturn-over che potr essere giornaliero o
setti-manale, o mensile o annuale. Si ricorda che lasomma delle
percentuali definite dovr risulta-re in ogni caso uguale a 100%;-
fornire anche brevi note descrittive del conte-nuto del lavoro
svolto in ciascun compito.
Il calcolo degli indici intrinseci di ciascuncompito
Dopo aver affrontato la prima fase di studio or-ganizzativo
(individuazione dei differenti compitisvolti, del loro tempo di
turn-over, della proporzio-ne temporale con cui sono presenti nel
periodo ci-clico definito, della loro durata netta nel turno edelle
distribuzione delle pause), lo studio, finalizza-to ad ottenere i
livelli espositivi finali, comporta laricerca del valore di rischio
intrinseco di ciascunodei compiti individuati.Parlare di valore
intrinseco significa valutare cia-
scun compito come se fosse lunico compito svoltoper tutto il
turno in quella data situazione lavorati-va (con quella data durata
netta di lavoro ripetitivoe distribuzione delle pause). Si ricorda
che, quandosi deve calcolare un indice intrinseco i dati
organiz-
zativi inerenti al turno risulteranno ovviamenteuguali in
ciascuno dei compiti ripetitivi individuati.Il software propone poi
20 successivi fogli, chia-
mati in successione da M1 a M20, che offrono cia-scuno una
mini-checklist OCRA da compilare perognuno dei compiti individuati
(con lanaloga pro-cedura descritto per i lavori mono-compito).
Ilpunteggio finale ottenuto in ciascun foglio corri-sponde al
valore espositivo di quel compito, qualoradurasse tutto il turno:
il suo valore intrinseco.Nel foglio finale del software denominato
CAL-
COLO ESPOSITIVO, verranno automaticamenteriassunti sia i
risultati finali della valutazione di cia-scun compito (gli indici
intrinseci) che i risultatiper ciascuno dei fattori di rischio
(figura 12).
I modelli di calcolo per esposizione multi-compiti arotazione
giornaliera
I metodi tradizionali di analisi del rischio inesposti a pi
compiti ripetitivi generalmente si fo-calizzano su studi espositivi
tipicamente giornalieri:tuttavia in non poche situazioni
lavorative, comeper esempio in agricoltura, lesposizione varia
indurata e tipo su un periodo pi lungo, ad esempiolanno. Si esporr
ora brevemente come il foglio dicalcolo affronta questi differenti
modelli espositivia diversi tipi di turn-over, in funzione della
ricercadellindice finale di rischioQuando il turn-over tra i
compiti ripetitivi
giornaliero, secondo quanto gi proposto dagli au-tori (6) si
possono verificare 2 eventi:
MINI-CHECKLIST OCRA 15
Figura 11 - Descrizione dei compiti ripetitivi svolti e della
loro durata proporzionaleFigure 11 -Description of the repetitive
tasks performed and their proportional duration
-
COLOMBINI AND OCCHIPINTI
a) la rotazione avviene almeno ogni ora;b) la rotazione avviene
meno frequentemente diuna volta per ora.
a) Nel caso in cui la rotazione fra compiti ripeti-tivi avvenga
almeno ogni ora, per valutare il valoredellesposizione si calcola
la media, ponderata per iltempo, degli indici di rischio intrinseci
finali diogni compito, ciascuno gi taratosui tempi di re-cupero del
turno e sulla durata del tempo netto dilavoro ripetitivo per una
giornata rappresentativadel tipo di turn-over considerato. Si
utilizza la se-guente formula:
Checklist punteggio finale = [( pAintr x % tA) ++ (pBintr x %
tB) +(i..pNintr x % tN)]
dove- pAintr, pBintr, pNintr. ecc., sono i punteg-
gi intrinseci di checklist di ogni compito gi corret-ti per il
fattore recupero e il moltiplicatore di dura-ta di una giornata
tipo .- %tA, %tB, ecc., rappresentano le corrisponden-
ti proporzioni di durata (in%) rispetto alla duratatotale
dellinsieme dei compiti ripetitivi svolti nelturno.(il 100% in ogni
caso).Se ne fornisce un esempio in figura 13. Indivi-
duato, per ogni compito, il valore dellindice intrin-
seco e stabilita la proporzione della loro presenzanel periodo
(in questo caso una giornata), ilsoftware applica, ad ogni valore
intrinseco, la suapercentuale di durata, e sommandone i risultati,
neottiene la media ponderata.
b) Nel caso in cui la rotazione avvenga meno diuna volta per
ora, non va utilizzata la formula dellamedia ponderata che
tenderebbe a sottostimarelesposizione.In questo caso va usato il
modello matematico
che utilizza la peggiore situazione lavorativa (il com-pito pi a
rischio ricalcolato rispetto alla sua realedurata nonch rispetto
alla durata totale di tutti icompiti ripetitivi nel turno)
ponderandolo rispettoai valori e alle durate di tutti gli altri
compiti ripeti-tivi presenti nel turno. La formula complessa
utiliz-zata nel software la seguente:
Punteggio finale Checklist OCRA MultitaskComplex = score1(Dum1)
+ (score1 x K)
dove: 1,2,3,,N = compiti ripetitivi ordinati per li-vello
espositivo (1=il pi elevato) utilizzandoper il calcolo dellindice
di rischio Moltiplica-tore di durata (Dumi) relativo alla loro
realedurata nel turno.
16
Figura 12 - Analisi di compiti ripetitivi multipli: risultati
finali della valutazione di ciascun compito (gli indici intrinseci)
erisultati per ciascuno dei fattori di rischioFigure 12 -Multiple
repetitive task analysis: final results of evaluation of each task
(intrinsic scores) and results for each of the riskfactors
-
Dumi = Moltiplicatore di durata considerandola reale durata nel
turno del compitoi
Dumtot= Moltiplicatore di durata considerandola durata totale di
tutti i compiti ripetitivi nelturno.
score1 = differenza fra: Punteggio compito 1considerando Dumtot
e Punteggio compito1considerando Dum1
K = (score 1 max * FT1) + (score 2 max * FT2) +++ (score N *
FTN)
(score 1 max)
score i max = Punteggio compitoi considerandoDumtot
FTi = frazione temporale (valore da 0 a 1) delcompitoi rispetto
alla durata totale dei lavororipetitivi.
Nellesempio di figura 14 si fornisce il risultatodel calcolo
dellindice, per lo stesso esempio ripor-tato in figura 13. Nel
paragonare in due risultati sinota che, in questo caso, quello
ottenuto con la for-mula del Multitask Complex pi alto.
Nellesem-
MINI-CHECKLIST OCRA 17
Figura 13 - Esempio di calcolo per la stima del rischio in
esposizione multi-compiti a turn-over giornaliero con
rotazionifrequenti (non superiori allora): calcolo della media
ponderataFigure 13 - Example of risk evaluation for exposure to
multiple tasks with frequent rotations (less than one hour) with
dailyturnover: weighted average evaluation
Figura 14 - Esempio di calcolo per la stima del rischio per
esposizione a compiti multipli a turn-over giornaliero con
rota-zioni infrequenti ( superiori allora): applicazione del
modello di calcolo Multitask ComplexFigure 14 - Example of risk
estimation for exposure to multiple tasks with infrequent rotations
(less than one per hour) with dailyturnover: application of
Multitask Complex model
-
COLOMBINI AND OCCHIPINTI
pio infatti presente un valore di checklist intrin-seco pari a
22,8 che si protrae per il 35% del tem-po, che essendo il pi alto,
va a condizionare pipesantemente il risultato finale.
I modelli di calcolo per esposizione multi-compiti a rotazione
settimanale, mensile, annuale
Si potranno individuare anche situazioni in cui idiversi compiti
svolti non si esauriscono nella gior-nata ma in un periodo pi
lungo, che potr esseresettimanale, mensile o annuale. Questo non
portera cambiamenti di calcolo, se non nellindicare nelsoftware il
periodo entro cui avviene il turn-over.Le percentuali con cui si
svolgono i vari compitiandranno questa volta riferiti al periodo di
turn-over individuato.La formula pi indicata per rappresentare
lespo-
sizione sembra essere, alle attuali conoscenze, quel-la del
Multitask Complex. In considerazione delfatto che, in carenza di
sufficienti dati clinici dacorrelare ai dati espositivi, non si
ancora in gradodi affermare quale sia il modello pi predittivo
deldanno fra i due proposti, ragionevole asserire cheil livello
espositivo finale pu essere compreso fra irisultati dei 2 modelli
di calcolo proposti.
CONCLUSIONI: QUANDO E DOVE E CHI DEVEAPPLICARE LA
MINI-CHECKLISTOCRA
Dopo aver spiegato i contenuti della mini-checklist OCRA, i
criteri con cui sono state intro-dotte le semplificazioni e le
modalit di compila-zione, si rimanda per gli esempi applicativi,
alle nu-merose esperienze riportate negli altri capitoli
delpresente volume.Resta da fornire una risposta ad un
importante
quesito: quando e dove utilizzare il modello sem-plificato in
sostituzione del modello classico? La risposta viene fornita per
punti sintetici, che
non vogliono essere n esaustivi n impositivi. Ri-mane, in linea
di massima, da ricordare che nellap-plicare i 3 modelli di
valutazione dellindice di ri-schio proposti dal metodo OCRA e cio
lindice, lachecklist classica e ora la mini-checklist, la
intro-duzione di semplificazioni e quindi la riduzione dei
tempi di compilazione, fanno ridurre conseguente-mente la
precisione del risultato finale. Per la mini-checklist infatti il
risultato sar da comprendere trai 2 valori che delimitano larea del
suo errore ri-spetto alla checklist classica, ottenuto
attraversoconfronti fra i due modelli.Sinteticamente si riportano
esempi di situazio-
ni in cui se ne pu consigliare luso:- nelle piccole imprese e
nellartigianato dovetutto sommato lorganizzazione del lavoro non
cos rigida e strettamente pre-determinatacome nelle imprese pi
grandi organizzate perlinee di montaggio;- pu essere un rapido
strumento di controlloper chi ha funzioni ispettive nella verifica
dellavalidit di un Documento di Valutazione deiRischi predisposta
da una impresa o perlindividuazione veloce (in fase di
sopralluogoispettivo) di quelle situazioni di rischio per lequali
sembrerebbero rendersi indispensabili siauna valutazione pi
approfondita che lindica-zione di urgenti interventi preventivi;-
pu essere utilizzata come primo strumento discreening anche in una
grande impresa, dopo lefasi di pre-mappatura (applicazione delle
key-enter e quick assessment). Si otterr un risulta-to grezzo ma
anche pi rapido, specie se loscopo di ottenere urgentemente una
mappa-tura di rischio e un conseguente piano di inter-vento;- se ne
pu consigliare luso anche in settori spe-ciali quali lospedale,
caratterizzato da una or-ganizzazione del lavoro non cos
strettamentetemporizzata e dalla presenza di turn-over sumolti
compiti;- non escluso che si possa utilizzare anche perlagricoltura
sempre allo scopo di ottenere unaprima mappatura rapida del
rischio, anche sepi grezza;- per i medici competenti o in sede
assicurativain fase di rilievo dellanamnesi lavorativa: conun p di
esperienza e le opportune cautele, sipotrebbe anche somministrare
per intervista;- per i Rappresentanti dei Lavoratori per la
Si-curezza (RLS), al fine di monitorare le situa-zioni
problematiche presenti in azienda e ri-chiedere gli opportuni
interventi correttivi;
18
-
- in tutti i casi in cui si possa dire: meglio un in-dice
espositivo anche se grezzo, piuttosto cheniente.Ovviamente per chi
gi esperto del metodo
OCRA questo strumento risulter talmente banaleda non richiedere
alcun ulteriore approfondimento.Per chi fosse nuovo dellargomento
occorrer un
certo addestramento ottenibile facilmente attraver-so i corsi
che la scuola EPM organizza. (consultareil sito
www.epmresearch.org)
NO POTENTIAL CONFLICT OF INTEREST RELEVANT TOTHIS ARTICLE WAS
REPORTED
BIBBLIOGRAFIA
1. CEN. EN 1005-5. Safety of machinery - Human physi-cal
performance -: Part 5: Risk assessment for repetitivehandling at
high frequency, 2006
3. COLOMBINI D, OCCHIPINTI E, FANTI M: Il metodoOCRA per l
analisi e la prevenzione del rischio da movi-menti ripetuti.
Collana Salute e lavoro, Franco AngeliEditore, 2005
2. COLOMBINI D, OCCHIPINTI E, CERBAI M, et al: Appun-ti di
metodo: aggiornamento delle specificazione di pro-cedure e criteri
nella applicazione della ChecklistOCRA. Med Lav 2011; 102:
00-00
4. ISO 11228-3. Ergonomics - Manual handling - Han-dling of low
loads at high frequency, 2007
5. OCCHIPINTI E, COLOMBINI D, OCCHIPINTI M: MetodoOcra : messa a
punto di una nuova procedura per lanalisidi compiti multipli con
rotazioni infrequenti. Med Lav2008; 99: 234-241
MINI-CHECKLIST OCRA 19