I GIOVEDÌ 7 GIUGNO 2018 I IL CITTADINO DI LODI I 13 Lui è “Il Rompiscatole”, un ra- gazzo “viziatello” che si potrebbe definire una “checca isterica”, mentre “Io” è un Agente di Polizia Penitenziaria con i modi di fare e parlare simili a quello che po- trebbe essere il “Giangi” milane- sotto e il suo urlo di battaglia è «Cooolleeega». Ore 9 del mattino: si aprono le celle e le prime parole sono «Buongiorno gioia» seguito da un bacio lanciato con la mano, un rito scherzoso corrisposto da en- trambe le parti. “Il Rompiscatole”, per stessa definizione, non perde tempo e si lancia verso il posto di guardia pronto a inoltrarsi nella sua im- presa giornaliera di “scassamento e petulanza”, e non appena Io lo vede in lontananza lancia subito la voce: «Non è giornata! Quindi oggi non voglio essere disturba- to!», parole gettate al vento per- ché “il Rompiscatole” con astuzia rigira il discorso a suo favore fin- gendosi preoccupato dello stato d’animo e portando il tutto sul suo terreno di gioco: la Rottura di Scatole. «Allora non ci siamo proprio capiti», dice “Io”, e con opera di “lecchinaggio”, ma un profondo senso di verità, “il Rompiscatole” risponde: «Sei l’unica persona con la quale abbia senso parlare qui dentro», cosicché, gongolando per il complimento appena rice- vuto, si trova incastrato nel suo gioco. «Quale cavolo è il problema stamattina? Possibile che “Io”, do- po trent’anni in questa gabbia di matti, non abbia mai un momento di pace?” Ma “il Rompiscatole”, con assoluta noncuranza delle parole appena dette, risponde: «Prima di tutto questo lavoro te lo sei scelto tu e poi senza di me cosa faresti tutto il giorno qui dentro?». «Effettivamente, ad es- sere sincero, trovo tu sia una del- le poche persone con le quali val- ga la pena parlare e del quale, a volte, sento la mancanza...», sor- ride “Io”. «Quindi c’è del tenero?» si rinfranca scherzando “il Rom- piscatole”: «Certo tesoro» chiosa complice “Io”. Eccolo, lo specchio di un rapporto che è un susse- guirsi di botta e risposta misti di cose serie e provocazioni di ogni sorta, aggiungendo un sano “gos- sip ironico” inerente tutti i pre- senti e non della struttura. Di tanto in tanto a Io piace stuzzicare “il Rompiscatole” per provocare una sua reazione, ov- viamente giocosa, ed alleggerire la giornata con una sana risata pertanto lancia un »Ciao tesoro» oppure «Ciao gioia». Inutile dire che la giornata si conclude con una “tenera” buona- notte da entrambe le parti, per- ché il rispetto dei ruoli c’è sem- pre, ma non esclude l’umanità e la cura dei suoi valori migliori. Quindi... buonanotte tesoro. n Io e il rompiscatole Un dialogo quotidiano tra rispetto e umanità te su misura, ma molto raramente. Gli abiti sono sempre stile principe di Galles, perché non amo il gessato o il monocolore, il che fa di me un vero dandy. Al mio polso non man- ca mai un orologio in linea con il mio outfit, ed il mio preferito è un Longines d’oro del 1960, regalo di mio padre, anche se nella mia colle- zione non mancano dei classici, come Rolex, IWC ed Audemars Pi- guet. Amo le belle donne, di cui mi sono sempre circondato, sbaglian- do, però, sempre clamorosamente quelle che ho sposato. Al momento due matrimoni, due fallimenti e del secondo ne sto ancora pagando du- ramente il conto. E vi garantisco che è salato!!! Ho un figlio che vive con la mia prima moglie in quel della costiera sorrentina. In quella zona abitano anche mia madre, mia sorella con il marito e le mie bellissime nipoti. Adoro il tennis e quando ho la possibilità scappo su un campo per giocare. Conosco tantissime perso- ne ma di amici ne ho davvero po- chi. Il più fidato è il mio fedele com- pagno Ugo, un bassetthound, che spesso si trasforma nel mio perso- nale Watson fornendomi gli impul- si che attivano le mie tanto amate sinapsi. Una laurea in ingegneria informatica, due master in econo- mia, ed il mondo finanziario ed as- sicurativo è diventata la mia croce e delizia, visto che a causa di una serie di operazioni di finanza, che potremmo definire “creativa”, mi si apriranno le porte del carcere. Ho avuto tante avventure, la mia vita è stata davvero incasina- ta, e ce ne sono alcune che vale la pena raccontare, come quelle che avete letto anche su queste pagine, ma altre, dove il pericolo e la morte la fanno da padrone, ancora non vi sono state svelate. Avventure dove mi sono scontrato con il più tre- mendo sistema di spionaggio se- greto che sia stato mai concepito. Vi dico solo il nome Silent Death, la Morte Silenziosa. Credo di non do- ver aggiungere nulla, ma vi pro- metto che a breve vi racconterò tutto, e sono sicuro che compren- derete come la realtà a volte superi di gran lunga la fantasia. Beh, credo di avervi detto tutto. Ah, quasi dimenticavo. Mi chiamo Stefano Cartani, ma tutti mi chia- mano “il Broker”. n Il Broker Credo che se siate arrivati fino a questo punto a leggere le avven- ture del Broker una domanda ve la sarete, per forza di cose, dovuta porre: ma come si chiama il Broker? Infatti, in nessuna delle storie che avete letto sino ad ora, il mio nome è mai stato pronunciato. Ave- te scoperto il nome di mio figlio, Luca, della mia seconda moglie, Claudia, ma non avete mai letto il mio. Così come non sapete ancora tante cose di me. E allora credo che sia giusto svelarvi un po’ di curiosi- tà. Sono un uomo abitudinario. Mi sveglio sempre alle 7 del mattino, controllo le mie email, mentre bevo il primo dei miei quindici caffè. Non ho mai fumato, non mi sono mai drogato, ma amo il buon vino di cui sono collezionista. Di vizi ne ho, e tanti, basta guardare il mio “legge- ro” sovrappeso che lascia intuire la mia passione per il buon cibo, con una certa predilezione per i ristoranti stellati. Indosso solo abiti su misura, Armani o Prada di nor- ma, con scarpe ed accessori rigoro- samente Prada. A volte posso deci- dere di indossare scarpe inglesi fat- Sono un abitudinario, amo il buon vino, i bei vestiti, il tennis e le donne: e ho ancora tanto da raccontarvi « La finanza “creativa” mi ha aperto le porte del carcere, ma.... Dimenticavo, mi chiamo Stefano Cartani IL PERSONAGGIO Avete letto i miei casi, vi rivelo qualcosa di me Mi chiamano “il Broker”: vi spiego chi sono davvero ANNO GIUGNO 2018 MENSILE DI ATTUALITÀ INFORMAZIONE E CULTURA DELLA CASA CIRCONDARIALE DI LODI uomini liberi