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L'automedica (chiamata anche VLV, veicolo leggero veloce) è un mezzo di soccorso utilizzato
per trasportare sul luogo dell'evento un'equipe sanitaria con competenze avanzate e la relativa
attrezzatura medica.
Il veicolo di base è solitamente un SUV, una station-wagon o una
monovolume: le sue dimensioni ridotte rispetto ad
un'autoambulanza e la maggiore agilità permettono
all'equipaggio una grande rapidità di intervento, inoltre permette
di rendere gli spostamenti dell'equipaggio indipendenti da quelli
del paziente che avvengono tramite autoambulanza.
A differenza degli equipaggi con solo soccorritori, l'equipaggio
sanitario dell'automedica (medico e infermiere) può
somministrare farmaci, effettuare manovre invasive come le
iniezioni, l'intubazione orotracheale o il drenaggio di emergenza
di pneumotorace, dichiarare lo stato di morte ed effettuare
diagnosi anche analizzando il tracciato dell'elettrocardiogramma
fatto al paziente, che in alcune realtà viene anche trasmesso alla
centrale operativa del 118 e al pronto soccorso verso cui l'ambulanza è destinata, in modo che il medico e il cardiologo
possano cominciare a valutare il paziente.
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L'automedica può sia fornire coordinamento e supporto avanzato ai mezzi di soccorso di base, sia intervenire per
trattare direttamente un paziente che non necessita del trasporto in ospedale. Il diverso uso del mezzo dipende da come
è articolato il sistema di emergenza: l'automedica interverrà prevalentemente in supporto se le ambulanze hanno
equipaggi di soli soccorritori non sanitari, mentre agirà anche autonomamente nelle realtà in cui medici e infermieri
sono presenti anche a bordo delle ambulanze.
In Italia l'automedica è classificata come un Mezzo di Soccorso Avanzato (MSA) del Sistema Sanitario di Urgenza ed
Emergenza 118 ed interviene nei soccorsi più gravi o complessi affiancandosi agli equipaggi di soccorritori delle
ambulanze (classificate, invece, come Mezzi di Soccorso di Base, MSB o Avanzato, MSA, a seconda dell'allestimento
in termini di farmaci, apparecchiature biomediche e dell'equipaggio).
Il mezzo può essere di proprietà del 118, dell'ASL, di un'azienda ospedaliera autonoma o di un'associazione di
volontariato convenzionata, e di norma ha un equipaggio di tre persone:
Medico appositamente formato, spesso anestesista-rianimatore o inquadrato nella disciplina di Medicina e
chirurgia di accettazione e d'urgenza, proveniente dalla rianimazione, dal Pronto Soccorso o dipendente del 118.
Infermiere di area critica, proveniente dal Pronto Soccorso, dal reparto di rianimazione o dal 118. Deve aver
accumulato un bagaglio professionale consistente nei reparti ospedalieri di area critica e deve aver seguito un
corso preparatorio all'automedica, gestito dal 118.
Autista soccorritore, proviene dall'ente o associazione che mette a disposizione la vettura che svolge ruolo di
automedica. In alcune realtà è un dipendente pubblico quando il veicolo appartiene alla ASL o alla azienda
ospedaliera.
Il medico e l'infermiere dell'equipaggio sono dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale; in alcune realtà è lo stesso
infermiere a svolgere anche il ruolo di autista.
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L'ambulanza, nel significato moderno del termine, è un veicolo a motore permanentemente
adibito al primo soccorso e trasporto di feriti o malati.
In Italia la costruzione delle ambulanze è regolamentata dal
Decreto Ministeriale 553 del 1987[1]
, che ne individua due
tipologie:
tipo A, autoambulanza di soccorso attrezzata per il
trasporto di infermi o infortunati e per il servizio di pronto
soccorso, dotate di specifiche attrezzature di assistenza;
tipo B, autoambulanza di trasporto attrezzata
essenzialmente per il trasporto di infermi o infortunati, con
eventuale dotazione di semplici attrezzature di assistenza.
La normativa europea prevede invece una diversa
classificazione:
tipo A, autoambulanza per il trasporto di pazienti
attrezzata per il trasporto di pazienti non gravi, divisa in
o tipo A1 o A2, a seconda che possa trasportare solo una o più persone;
tipo B, autoambulanza per il pronto soccorso, per il servizio di emergenza e per il trasporto, il trattamento di
base ed il monitoraggio dei pazienti gravi;
tipo C, unità mobile di terapia intensiva, per il trasporto, il trattamento avanzato ed il monitoraggio dei pazienti
gravi.
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Le ambulanze di soccorso vengono usualmente categorizzate, in base all'equipaggio e ad alcune strumentazioni
particolari presenti a bordo, in:
MSB, Mezzi di Soccorso di Base con a bordo solo soccorritori. Il numero minimo di soccorritori a bordo è due,
ma in molte realtà, essendo l'argomento di competenza regionale, i soccorritori a bordo devono essere
obbligatoriamente 3, a volte integrati da un quarto nelle vesti di allievo.
MSI o MSAB, Mezzi di Soccorso Intermedio o Avanzato di Base con a bordo, oltre a soccorritori (di cui uno
nelle vesti di autista) anche un infermiere;
MSA, Mezzi di Soccorso Avanzato con a bordo soccorritori (di cui uno nelle vesti di autista), un medico e
generalmente anche un infermiere; sono spesso attrezzate con presidi sanitari di competenza medica, come ad
esempio un defibrillatore manuale o il necessario per l'intubazione.
Ogni ambulanza è divisa tra il compartimento guida,
occupato dall'autista e da un eventuale passeggero, e il vano
sanitario posteriore, che viene occupato dai soccorritori e dai
pazienti trasportati. Il vano sanitario deve essere separato
dalla cabina di guida mediante un divisorio, in cui possono
essere inseriti vetri di sicurezza e una porta o uno sportello a
chiusura scorrevole a perfetta tenuta.
Le dimensioni minime del vano sanitario delle ambulanze di
tipo A sono, con l'esclusione delle attrezzature e degli arredi:
lunghezza 2,40 m e larghezza 1,60 m, misurate ad un
metro di altezza dal piano di calpestio.
altezza 1,75 m, misurata in una fascia centrale ampia 90
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cm, lunga 2 m e di superficie pari a 2,4 m2).
Nelle autoambulanze di tipo B il compartimento sanitario deve essere capace di contenere, tenuto conto delle esigenze
del trasporto, almeno una barella a norma UNI di dimensioni non inferiori a 1,85 per 0,56 m.
La normativa sulle caratteristiche delle ambulanze comprende anche un successivo decreto del 1997[2]
che aggiorna e
integra il precedente, definendo le ambulanze di soccorso per emergenze speciali come veicoli adibiti al trasporto, al
trattamento di base e al monitoraggio dei pazienti.
Tra queste ricadono le autoambulanze di soccorso di proprietà o in uso al servizio 118 - Emergenza Sanitaria delle
ASL, ad ospedali, cliniche, Croce Rossa Italiana o ad associazioni di pubblica assistenza o volontaristiche
riconosciute, come ad esempio ANPAS, Misericordie o Croce Bianca Milano.
Il colore delle ambulanze deve essere fondamentalmente bianco, anche se ultimamente vengono autorizzati inserti
gialli per aumentarne la visibilità; i mezzi devono avere lungo tutto il perimetro una fascia retroriflettente di colore
arancione e il simbolo internazionale del soccorso Stella della vita sui tre lati e possibilimente anche sul cofano, dove
deve essere inoltre presente la scritta speculare AMBULANZA. Le ambulanze della Croce Rossa Italiana, con targa
ministeriale, hanno invece la banda laterale riflettente rossa e la croce rossa sui tre lati, al posto della stella della vita.
Nel 2002 si era diffusa una voce secondo cui l'Unione europea, in particolare il CEN (Comitato europeo di
normazione) avrebbe promosso l'uso di particolari colori sui veicoli di soccorso. In realtà la notizia è falsa ed è stata
smentita ufficialmente dalla Direzione generale Comunicazione della Commissione Europea, con una precisazione sul
sito ufficiale[3]
. La normativa CEN attualmente in vigore prevede infatti ambulanze di colore giallo o bianco con
l'aggiunta, in questo ultimo caso, di inserti di colori altamente visibili.
Le ambulanze devono essere dotate infine di un dispositivo supplementare di segnalazione visiva a luce lampeggiante
blu e di quello di allarme previsti dall'articolo 177 del codice della strada: si tratta dei lampeggianti blu omologati
presenti su tutti i mezzi di emergenza e di una sirena bitonale, con "melodia" uguale a quella dei vigili del fuoco ma
diversa rispetto a quella delle forze dell'ordine.
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Una aeroambulanza è un aeromobile, modernamente un aereo o elicottero (eliambulanza),
utilizzato per il trasporto di feriti o malati. L'aeroambulanza trova impiego in situazioni in cui il
trasporto aereo è più pratico o in situazioni nelle quali un'ambulanza convenzionale non può
facilmente o rapidamente raggiungere il luogo dove il paziente deve essere trasportato.
Nelle versioni moderne, gli equipaggi delle aeroambulanze hanno a disposizione a bordo scorte di farmaci oltre che
vari sistemi per l' Advanced Life Support, quali defibrillatori, elettrocardiografi e altri apparati per la terapia intensiva
in grado di supportare le funzioni vitali dei trasportati in condizioni critiche.
In alcune situazioni, il trasporto via aerea risulta oltre che molto più rapido, anche più confortevole e potenzialmente
molto meno rischioso, specialmente per i pazienti politraumatizzati rispetto a un trasporto via terra in ambulanza, in
quanto le sollecitazioni cinetiche per la vittima sono sensibilmente minori se viene trasportata con un aeromobile.
L'elisoccorso è l'attività di soccorso sanitario effettuata mediante l'impiego di elicotteri . dedicati
Lo scopo principale dei servizi di elisoccorso è duplice:
1. garantire un'assistenza sanitaria ad alto livello di intensività con tempi di intervento molto rapidi, specie in
località isolate o remote;
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2. permettere una veloce ospedalizzazione della vittima
alla struttura ospedaliera idonea, anche se questa è distante dal
luogo dell'evento.
Da considerare inoltre come il trasporto via aria risulti oltre
che molto più rapido anche più confortevole e potenzialmente
molto meno rischioso specialmente per i pazienti
politraumatizzati; rispetto a un trasporto via terra in
ambulanza, soprattutto su strade di montagna, le sollecitazioni
cinetiche per la vittima trasportata in elicottero sono
sensibilmente minori.
La tipologia e le prestazioni della macchina impiegata
condizionano la composizione dell'equipaggio. La maggior
parte dei servizi di elisoccorso in Italia attualmente vede
l'equipaggio composto in genere da 4 o 5 persone:
pilota: comandante dell'elicottero;
tecnico elicotterista o secondo pilota per il volo notturno;
medico nella maggior parte dei casi specializzato in anestesia, terapia intensiva e rianimazione, abilitato e
addetto al recupero del paziente in barella col verricello;
infermiere di solito dipendente ASL proveniente dal Servizio 118 Emergenza Sanitaria o da reparti ospedalieri
di Area Critica (DEA-pronto soccorso o rianimazione-terapia intensiva); in alcuni elisoccorsi le figure
infermieristiche presenti a bordo sono due e differenziate nei ruoli di C.V.S. (coordinatore di volo sanitario,
responsabile di tutta la parte organizzativa della missione dal suo inizio e fino al suo compimento, responsabile
delle comunicazioni radio telefoniche, ecc.) e di A.V.S. (assistente di volo sanitario, svolge assieme al medico
ed al C.V.S. tutte le attività di soccorso).
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tecnico di elisoccorso (Legge n°74/2001) figura professionale specialistica del CNSAS (Corpo Nazionale
Soccorso Alpino e Speleologico del Club Alpino Italiano), abilitato al soccorso in ambienti ostili o impervi e
responsabile della sicurezza dell'equipe sanitaria.
Mentre il personale aeronautico normalmente è dipendente della società esercente il servizio, il personale sanitario è
dipendente del servizio sanitario pubblico (ASL) o convenzionato con questo.
Gli interventi di elisoccorso sono classificabili in varie categorie. Si distinguono, secondo la classificazione italiana:
Interventi primari, quando l'elicottero viene inviato direttamente sulla scena dell'incidente o del malore, in
contemporanea all'ambulanza;
Interventi secondari, nei casi in cui l'elicottero viene impiegato per il trasporto di un paziente critico da un
ospedale all'altro, tipicamente verso un centro ospedaliero dotato di strutture specialistiche che sono assenti nel
presidio inviante.
Oppure, secondo la classificazione anglosassone:
Interventi HEMS (dall'inglese Helicopter Emergency Medical Service, Servizio Medico di Emergenza con
Elicotteri), interventi di soccorso sanitario direttamente sulla scena dell'evento, quindi con atterraggio "fuori
campo", ma comunque in ambiente non ostile, cioè senza impiego di tecniche particolari per il raggiungimento
della vittima e il suo recupero;
Interventi SAR (dall'inglese Search and Rescue, ricerca e salvataggio) intervento di salvataggio da ambiente
ostile; l'aspetto sanitario passa in seconda priorità rispetto all'estrazione del pericolante o ferito da un ambiente
ostile (mare, terreno impervio, montagna, valanga);
Interventi AA (dall'inglese Air Ambulance, aeroambulanza), in pratica sovrapponibile alla definizione italiana
degli interventi secondari, cioè quelle situazioni in cui la missione risulta pianificabile e vengono utilizzate
superfici idonee per l'imbarco e lo sbarco del paziente.
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La maggior parte dei servizi di elisoccorso operano in orario diurno, di solito dall'alba alla scadenza delle effemeridi
solari (orario H/J).
In alcuni casi sono attivi servizi con orario anche notturno (orario H24) usati principalmente per i trasporti secondari
(da ospedale a ospedale), visto che la normativa vigente prevede il volo notturno solo da superfici abilitate e attrezzate
come aeroporto, eliporto o elisuperficie ospedaliera idonea e certificata.
Il materiale sanitario e i farmaci in dotazione permettono
l'esecuzione di manovre rianimatorie avanzate (ACLS) e il
trattamento dei politraumatizzati. A bordo sono presenti anche
dei kit dedicati per situazioni particolari come pazienti ustionati,
pediatrici, infettivi o con amputazioni.
Per quanto riguarda il materiale medicale sono presenti:
defibrillatore manuale cardiaco portatile solitamente
integrato con pace-maker,
apparecchiatura per elettrocardiogramma a 12 derivazioni,
sistemi di rilevazione di saturimetria (SpO2), pressione
arteriosa invasiva e non, anidride carbonica espirata,
(capnometria - EtCO2);
ventilatore automatico;
serbatoio e impianto per ossigenoterapia;
aspiratore;
pompe a siringhe per la somministrazione di farmaci.
Il materiale di immobilizzazione è composto da:
tavola spinale,
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barella cucchiaio atraumatica,
materassino a depressione,
serie di collari,
dispositivo di estricazione (KED),
immobilizzatori per arti (stecche a depressione).
Per gli elicotteri impiegati in missioni SAR, inoltre, vengono imbarcate le attrezzature specifiche come barella
verricellabile, corde e imbracature.
Tutto il materiale di bordo è asportabile, gli elettromedicali hanno sufficiente autonomia per operare a batteria.
Il termine idroambulanza si riferisce ad un'imbarcazione allestita per il trasporto di malati e/o feriti.
Nella maggioranza dei casi è adibita al soccorso in mare ed è
un'imbarcazione scoperta, da diporto o un gommone con motore
fuoribordo, allestito con barella galleggiante, dotazioni di primo
soccorso e personale di bordo addestrato al salvataggio in acqua (OPSA
della Croce Rossa Italiana o operatori di società private).
Oltre alla singolarità dell'uso di tali imbarcazioni è originale anche
l'equipaggio a bordo che si discosta molto da quello classico delle
autoambulanze e cioè, oltre a infermiere e autista, nelle idroambulanze
veneziane sono impiegati due barellieri, addestrati al soccorso di base,
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con il compito di caricare e scaricare i pazienti in barella o in sedia e di assistere medico e infermiere nel soccorso;
essi sono addestrati a lavorare con acqua alta o bassa e mare mosso, muovendosi dalla riva all'imbarcazione su strette
passerelle in legno. Il pilota è in grado di affrontare condizioni meteo marine avverse.
A Venezia inoltre non esiste una "idromedica" (anche se fu fatto un esperimento di breve durata nel 2005), il medico
sale nella stessa barca dell'equipaggio destinato a intervenire in codice rosso. Un'imbarcazione impropriamente
denominata "idromedica" è stata recentemente allestita dall'azienda sanitaria per trasportare i medici reperibili nelle
ore notturne o nelle festività, tale imbarcazione non appartiene alla flotta del SUEM e non è allestita per il soccorso.
Allestimento della cellula sanitaria
Lettiga per trasporto
Secondo letto abbattibile
Tavolo operatorio
Lampada scialitica
Sedile e consolle operatore
Impianto di climatizzazione con filtri micronici
Respiratore automatico
Sistema di monitoraggio dei principali parametri vitali
Defibrillatore / monitor / pacemaker
Elettrocardiografo
Set di rianimazione
Set di immobilizzazione temporanea
Incubatrice ed attrezzatura per il trasporto neonatale